..brividi..

di _fallen_phoenix_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ..brividi.. (il mio PdV) ***
Capitolo 2: *** ..brividi.. (PdV di Shannon) ***



Capitolo 1
*** ..brividi.. (il mio PdV) ***


Eccomi. Eccoci.

Io e le mie amiche stiamo aspettando già da un'ora fuori dal palazzetto, al freddo e in un luogo che non conosciamo.

Fa un freddo indescrivibile qui a Francoforte, quel freddo che ti penetra nelle ossa e ti taglia la pelle.

Ma non ci devo pensare, soprattutto dopo questo concerto. L'ultimo per me del tour, così desiderato e così voluto.

Il concerto è appena finito. La pelle del mio viso è ancora calda, nella mia mente ripercorro tutte le immagini e le emozioni vissute stasera.

Ancora non ci credo, e dire che non ci dovevo/potevo neppure venire.

Che pazzia che ho/abbiamo fatto. Poca fatica per ottenere la transenna, ma molto sforzo ed impegno, mio e delle 4 pazze insieme a me, per avere i primi numeri in coda..

Ora sto congelando.

Il tour bus è lì, a 50 metri da me.

Ci separa solo un cancello: enorme, bianco e freddissimo.

Chissà se ti vedrò mai da vicino, se riuscirò mai ad incontrarti.
“Ragazze, visto che abbiamo il pullman alle 3, dieci minuti e ce ne andiamo”, Giulia ha ragione. Se non prendiamo in tempo il pullman, siamo fregate.. Anche perché il nostro aereo per Bergamo non ci aspetta.

Se non sarai uscito, mi dovrò mettere l'anima in pace, non ti vedrò.

 

Nonostante i pochi gradi, non riesco a tenere chiusa la giacca, le emozioni dello show mi pervadono ancora e mi fanno avere vampate di caldo. Però mi tocca ritirare la testa all'interno della giacca per le folate di vento, a momenti ghiaccio..

 

Alcune ragazze intravedono Tim. Ci mettiamo a chiamarlo tutte a gran voce per farlo avvicinare, ma invano. Ci saluta, ci fa il segno del cuore con le mani, poi si dilegua. Che dolce! Chissà se non vuole o se non può avvicinarsi agli Echelon: è bravo e sa quel che fa! Speriamo lo facciano diventare, finalmente, un effettivo. Se lo merita!

 

Divago nei discorsi con le ragazze, i minuti passano e di loro nessuna traccia.

Ok, devo entrare nell'ottica di idea che è finita.

Passeranno degli anni prima che io ti possa rivedere dal vico e chissà se avrò la fortuna di incontrarti (senza dover spendere un sacco di soldi con i GT -.-')

 

Alcune ragazze sono già andate via, non sono riuscite a resistere molto. Tra un po' toccherà anche a noi andare. Dobbiamo anche recuperare le valigie all'ostello.

 

Ragazze andiamo, tanto non escono. Così possiamo fare le cose con calma all'ostello”, sagge parole Giuls!
A malincuore accettiamo tutte sommessamente l'epilogo della situazione.

Ma un barlume di speranza ci viene donato appena sentiamo alcune ragazze che chiamano Shannon e Tomo a gran voce, proprio mentre un paio di figure si stanno avvicinando a quella barriera invalicabile.

 

Oddio! Il mio desiderio, il mio sogno, il mio tutto, stava arrivando.

Sarebbe stato lì, davanti a me.

Macchina fotografica alla mano, biglietto e faccia convincente. Non era il momento di farsi vedere affaticata, stanca e triste. Proprio no.

Vedo avvicinarsi Tomo. Dovevo fargli qualche foto, assolutamente; dovevo portare qualche trofeo alla General! Raffa sarebbe stata contenta delle foto al Suo Tomo.
Mentre firma i biglietti delle mie amiche e parla con loro, scatto un paio di foto, belle. Tomo ride, Giulia gli dice che arriva dalla Sicilia e lui, allegramente, ripete “Sicily” contento, immagino, di non vedere sempre le solite facce italiane. Firma il mio biglietto, sono al settimo cielo. Eli gli dice da dove veniamo e lui, senza farsi pregare, pronuncia “Torrrinooo”, come solo lui sa fare. Io scoppio in una sonora risata, come le altre del resto.

Ma ora è il suo turno. L'uomo che mi provoca scombussolamenti ormonali da bimbaminkia solo attraverso una sua foto. I suoi sguardi a Milano mi avevano fatta sciogliere, chissà come l'avrei presa qui. A 15 cm di distanza d me.
Improvvisamente, una vampata di caldo, non mi fa più sentire la bassa temperatura di Francoforte.

Lo sento parlare, voce calda e sensuale. Ride alle frasi di altre ragazze. Non sarò mai capace di farlo ridere, io. Sono un'impacciata cronica, non ne combino mai una giusta.

Arriva, comincio a scattargli foto.

Maledetta digitale, perché hai deciso di smettere di funzionare proprio adesso?
Allungo il mio biglietto, voglio il suo autografo.

Vedo un po' di titubanza, che c'è? Che ho fatto?

Il suo sguardo, il suo dolce sguardo è sulla mia maglietta dell'Hard Rock Cafè di Las Vegas, marrone con un disegno dorato. Un caro regalo.

Guardo le sue mani, possenti e callose, seguo le braccia, arrivo al collo, le sue labbra: piene, morbide, da baciare. Succose da mordere.

Vorrei sapere il loro sapore, vorrei potermi crogiolare su quella bocca, così invitante.

Mi blocco.

Il suo sguardo è fisso nel mio.

Attimi che sembrano eterni. Mi perdo nei suoi occhi nocciola tendenti al verde, sembrano avere pagliuzze dorate al loro interno.

Mi sento turbata, le ginocchia tremano, non sento più il terreno sotto i piedi. Non posso crollare adesso, non qui, non davanti a lui. Tremo tutta, so che è solo il freddo, ma magari è lui che mi fa questo effetto.

Istintivamente, mi ritraggo indietro, nascondo il mio imbarazzo dietro la mia amata frangia.

Riprendo possesso delle mie gambe e della digitale, comincio a seguirlo mentre firma gli altri autografi.

Torno a cristonare contro la mia macchina fotografica. Non posso permettermi di perdere neppure un millimetro del viso perfetto di Shannon, uno sguardo, un'increspatura delle labbra sexy e carnose.

Sono disperata, non riesco a fare foto e sto ancora tremando.

Parlo con Giulia e Vale della maledetta digitale che non da segni di miglioramento, passando di nuovo vicino al cancello, vicino a Shannon, istintivamente, escono dalla mia bocca frasi che non avrei mai pensato neanche lontanamente di dirgli: “Shannon, I love you. You are a beautiful person. You have saved me and changed my life with your music”
Ma sei scema? Che ti è saltato in mente?

Manco ti stesse ad ascoltare!!

Sul suo volto esplodono un sorriso ed un'espressione serena, che siano dati dalle mie frasi in inglese sgangherato? Ma và! Non illuderti. Non ti stava neppure ascoltando.

 

Oh no! Ci stanno salutando. Mi sposto un po' più indietro per vederlo meglio: eccolo lì, bello come il sole! Il suo solito sguardo alla “BOOM! You're pregnant!”
Lo guardo persa nei meandri della sua bocca, dei suoi occhi e mi accorgo che il suo sguardo è di nuovo fisso nel mio.

Ho i brividi lungo la schiena, non è possibile che sia opera sua.

Deve esserci una spiegazione: sì, il freddo!

Tremo, ma non ho caldo! Non è temperatura estiva!

Ma che mi succede?

 

Li salutiamo, si allontanano.

 

Riprendo possesso di un posto vicino al cancello, allungo un braccio.

Lo chiamo a gran voce. Si gira, mi vede.

Anche se con poca luce, vedo che trema. Lo stesso tremore che avevo io fino a poco tempo fa.

Freddo? Per lui, di sicuro.

 

Andiamo via, siamo di ritorno in Italia!

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Capitolo 2
*** ..brividi.. (PdV di Shannon) ***


Stasera eravamo carichi, carichissimi.

La Germania, che nazione meravigliosa. Jared ha pure trovato qualcosa da mangiare qui. Ha ammesso, durante il concerto, che ha trovato il pane tipico più buono di quello della sua “amata” Francia, chi l'avrebbe mai detto! Starno a dirsi, visto i suoi gusti e la sua stramba dieta.

 

Vabbè, ora siamo pronti per i M&G e poi partiamo per Köln.

 

Sento il cellulare squillare: è Antoine! Ma cazzo, ora non posso rispondergli! Mi dovrà raccontare della ragazza che ha rimorchiato ieri sera. Occhi profondi e capelli corti ramati. Gli ha pure mostrato un disegno fatto da lei di noi due, proprio mentre ballavano avvinghiati. Che spettacolo l'after a Vienna di ieri, con i fiocchi! Un sacco di gente e tante belle ragazze!

 

--

 

 

Ma che palle questi GT, sono troppi!

Mi sono rotto di fare foto in pose da idiota!
Mah.. Avrei voglia di andare a fumarmi una sigaretta.

Non vedo l'ora che finisca.

--

 

 

Finalmenteeeeee!

Scendendo le scale sento delle ragazze che chiamano Tim, chissà se quel furbone si avvicinerà a loro. Tanto bravo, ma un po' tonto a volte.

 

Ma a proposito, fammi vedere quante persone ci sono fuori ad aspettarci.

Apro la porta per uscire e vengo investito da un violento colpo di freddo.

Ma ci saranno 2°C, se non di meno.

Ritorno dentro e, spiando da dietro la porta, noto che non ci sono molte ragazze ad aspettare. Bisogna concederglielo, sono delle pazze e molto coraggiose con queste temperature.

 

Ehi Tomoooo! Che ne dici, andiamo fuori a farci vedere?”

(Stralunato e titubante perché aveva già scoperto il tempo che c'era fuori)

E dai socio! Sono fuori al freddo che ci aspettano! Apprezza il grande sforzo che stanno facendo per noi!”

(Preso da un senso di responsabilità e famiglia, cede alla richiesta dell'amico)

 

Cerco jared1 Magari riesce ad uscire pure lui per una volta.

Uh per carità! Già mezzo addormentato su una poltrona, non ci provo neanche.

 

Cappellino grigio, pennarello e andiamo a regalarci un po'.

Ci avviciniamo al cancello e sentiamo le ragazze chiamarci, salutarci e ridere.

Non che non ci faccia piacere.

Sento qualche ragazza parlare in un'altra lingua e cerco di capire da dove vengono: ITALIA!

Tomo ride ripetendo “Sicily” e “Torino”.

Chissà come sono queste italiane. Saranno mica le solite dei GT? [OT. eh..sapeste.. loro sarebbero già scappati se ci fossero state le tricheche]

La mia faccia terrorizzata, si rilassa quando incrocio lo sguardo di alcune di loro, nessuno di già visto. Per fortuna!

 

Mi allungo a firmare un biglietto e mi ritrovo a fissare una t-shirt dell'Hard Rock Cafè marrone con un disegno dorato che, tutto fa, meno che nascondere un abbondante e prosperoso seno.

Alzo lo sguardo di poco e dallo scollo della maglietta spunta un tatuaggio: le ali di un angelo di una fata. Bello! E gran coraggio per essere una ragazza!

Sposto i miei occhi più su, fino ad incontrare fugaci i suoi: un misto tra l'imbarazzato e l'infreddolito.

La sua espressione è la giusta unione tra la felicità del momento e la stanchezza del concerto.

Si ritira immediatamente dietro quella cascata di lunghi capelli corvini, sormontati da quelle buffe orecchie di Winnie The Pooh che ha in testa. Una frangia mezza rossa le copre gli occhi nocciola: enormi, intensi, da perdersi.
Mi sento scrutare dentro. Immagino lo sguardo cercarsi un posticino nella mia anima. Dove nessuno lo può vedere e toccare. Mi sento strano adesso.

Mi fissa e io fisso lei. La vedo percorsa da un brivido, che sia il freddo, che sia io. Non lo so.

 

La vedo, mi segue con la sua macchina fotografica.

Rapisce le mie espressioni, scatti su scatti. Vedo il suo volto disperato, c'è qualcosa che non va. Sembra abbia dei problemi nel fare le foto, come la capisco. Anche io ho un sacco di problemi con la tecnologia.. [OT I mille I-phone persi e i ? mancanti su Twitter]

La sento, parla con le sue amiche, non capisco che dice tranne un sottile:

Shannon, I love you. You are a beautiful person. You have saved and changed my life with your music”.

Il mio cuore si riempie di gioia. Sul mio viso si palesa un'espressione serena ed un enorme sorriso. Ora vorrei ringraziarla, ma vedo che si sta allontanando dal cancello.

 

Ci allontaniamo, dobbiamo andare.

 

Ci salutano, si sbracciano.

Lei è di nuovo al cancello. Allunga una mano e mi saluta, urla il mio nome.

La guardo, cerco di nuovo il suo sguardo.

 

Mi sento scosso da un brivido, che sia il freddo, che sia lei. Non lo so.

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