An Inuyasha to Remember

di Kagome
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Il prigioniero ***
Capitolo 2: *** 2: Una nuova vita ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Inukiba ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: un incontro inaspettato ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Novilunio ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Naraku ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Kagura ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Il prigioniero ***


An Inuyasha to Remember

Scritto da: Giulia “Kagome”

 

Rinunzia Legale: Io NON sono l’autrice di Inuyasha. Inuyasha è scritto e disegnato da Takahashi Rumiko. Non sono né Lei né un membro della Shogakukan, Sunrise o qualunque altra Casa Editrice che ne detenga i diritti. Sono solo una FAN, e questo è un omaggio alla mia serie preferita tra tutte. I diritti di Inuyasha sono:
Inuyasha manga © 1997 Takahashi Rumiko, Shogakukan
Inuyasha anime © 2000 Takahashi Rumiko, Shogakukan, Sunrise, YTV

Il titolo della fan fiction è tratto dal famoso OAV di Ranma ½ “An Akane to Remember”. Non sono nemmeno l’autrice di Ranma, ovviamente. I diritti della serie sono Ranma Nibun no Ichi © 1988 Takahashi Rumiko, Shogakukan, Kitty Film.

Nota: Questa è una fan fiction AU (Another o Alternate Universe). Che vuol dire? Che in questa storia vengono solo “presi in prestito” i personaggi di Inuyasha, e calati in una realtà completamente diversa da quella nella quale vivono all’interno della serie originale. Cercherò di mantenere il carattere dei personaggi e le relazioni tra di loro simili a quelle del manga originale. Se però doveste trovarvi con qualche pers OOC… beh, temo che dovrete conviverci e non prendervela con me :P. Una differenza (piuttosto grossa) con il manga originale per quanto riguarda Inuyasha è che lui non ha MAI (sottolineo il mai) conosciuto Kikyo. Fan di Kikyo, Gomen Nasai!

Ho avuto l’idea leggendo le altre fan fics AU che potete trovare sul sito FanFiction.net nella directory Inuyasha. Sono una grande fan di “Shared Blood” di Lazuli, e leggo con enorme piacere anche “The Road Between Souls” di Katra Winner e “Awakening Power” di Cristalyte: ottimi lavori, scritti in maniera geniale. Se avete la possibilità, vi prego di leggerli. Ringrazio le tre autrici per avermi ispirato l’idea di base. In tutte e tre, però, la relazione era Youkai padroni del mondo, umani schiavi. Kagome schiava di Inuyasha. Quindi io ho pensato “Deve sempre essere così? Perché non il contrario?”

Ebbene si, gente! In QUESTA fan fiction gli UMANI continuano ad essere i padroni della Terra… e gli YOUKAI sono gli schiavi. Come è potuto succedere? Gli Youkai sono + forti degli umani? Beh… se ve lo state domandando… leggete la fic, poi ne riparliamo, ok?^^
Se poteste, dopo aver letto, scrivermi un commentino su FanFiction.net, ve ne sarei eternamente grata: questo è l’url della fic su quel sito:
http://www.fanfiction.net/read.php?storyid=487846
potete scriverlo in italiano, ma se lo scrivete in inglese + gente potrà capire i vostri pensieri :D

Ah si! Ho cambiato il modo di formattare il documento da “Desiderio”. Ora:
“Ciao” = frase parlata
[Ciao] = frase pensata

Ultimo ma non meno importante, devo ringraziare “Awakening Power” per l’idea del collare e la mia amica Cara “Lady Flame” per avermi dato l’idea giusta per Sango

 

Capitolo 1: Il prigioniero


* FLASHBACK *

Tokyo, 15 giugno 1989

La bambina stava correndo, nella foresta. I lupi le davano la caccia. Lacrime scorrevano sulle sue guance, e non riusciva a evitare di urlare. Aveva solo sei anni, e non si era mai trovata in una situazione tanto rischiosa.

All’improvviso, inciampò su una radice, e cadde. Il grosso lupo grigio saltò su di lei… Chiuse gli occhi… ormai era morta…

“SANKON TETSUSOU!!!!!” una grande luce sfolgorò nella foresta, e quando la bimba ebbe il coraggio di aprire gli occhi, vide il capo dei lupi in terra, morto, e il resto della banda non si vedeva più

“Chi?…” sussurrò, sconvolta

“Tutto bene?” una voce da dietro di lei la costrinse a girarsi. Un ragazzino le stava vicino, e la guardava. Sembrava avere più o meno la sua età… ma le parve un po’ strano. Non riusciva a capire, a prima vista, che cosa avesse di così particolare: in fondo era buio, e lei era appena stata salvata da morte certa. Poi, all’improvviso, si accorse della ragione. Il ragazzino aveva orecchie da cane, e capelli color argento

[Uno Youkai?] pensò la bimba [no, è impossibile… gli Youkai non hanno orecchie da cane… hanno quelle graziose orecchiette a punta, come gli elfi delle fiabe… lui è diverso!]

“Oh, si, tutto bene… grazie!” la bimbetta cercò di sorridere “Chi sei? E perché quel lupo è morto? Credevo mi avrebbe uccisa!”

“L’ho fatto fuori io” disse il bambino

“Come hai fatto? Sei un bambino della mia età, e non mi pare tu abbia armi…”

“Non sono solo un bambino della tua età… Tu sei umana, anche se hai un buon odore. Io non lo sono” il bambino si intristì, all’improvviso

“Non sei umano?” la ragazzina si scansò da lui, spaventata “S.. Sei uno youkai per caso?”

“No, non sono neanche uno youkai… sono un hanyou”

“Che cos’è un hanyou?” la bimba si riavvicinò al suo salvatore

“E’ il figlio di uno youkai e di un umano” il bambino arrossì, e si intristì ancora di più

“Com’è possibile? Gli youkai sono i nostri schiavi! Non ho mai sentito parlare di persone figlie di youkai e umani”

“Beh, già… credo che possiamo definirci abbastanza rari… ma esistiamo! Io esisto…” il bambino la stava guardando ora

“Come ti chiami? Io sono Kagome”

“Io Inuyasha. Che ci facevi nella foresta?”

“Stavo scappando… sono una bambina cattiva” la ragazzina si rattristò, e le lacrime ricominciarono a rigarle il volto

“Perché? Che cosa hai fatto di male?” il ragazzino le si avvicinò, tentando di tirarla su

“Ho ucciso il mio papà” la bimba iniziò a singhiozzare, e cadde in ginocchio

“Com’è possibile! Non ci credo! Come hai fatto a ucciderlo?”

“Sono caduta nel fiume… non so nuotare” la bambina singhiozzava sconsolata “sai, c’è stata una tempesta ieri, e il fiume era in piena… papà ha cercato di salvarmi… e ora io sono viva, e lui è morto…”

“Ma non è colpa tua!”

“Si che lo è! Se non fossi caduta nel fiume papà sarebbe ancora vivo! Sono una bambina cattiva, mi aveva detto di non avvicinarmi alla riva, e io ho disobbedito! Ho disobbedito… e ora lui è morto!”

“No, non è colpa tua! Chi ti ha detto una simile idiozia? Tua madre?”

“No, la mamma era solo tanto triste… Ha detto le stesse cose che hai detto tu… ma io non le credo, non credo nemmeno a te! Sono una bambina cattiva! Perché mi hai salvata? Io voglio morire!” iniziò a piangere

“STAI ZITTA!!! Sei un’imbecille se pensi una cosa del genere! Non sei l’unica ad avere problemi! E non devi MAI PIU’ dire che vuoi morire! La vita è importante!”

“Parli come mamma! Perché parli come la mamma?”

“Senti bene…” il bambino afferrò il suo abito, all’altezza delle spalle “tutti hanno problemi, anche io ho i miei problemi… ma non voglio morire!” la lasciò andare, e continuò “Comunque… sei ferita al ginocchio a quanto vedo. Se vieni con me cerco di trovare qualcosa per curarti”

Kagome si calmò e seguì il bambino. Lui la portò nel centro della foresta: la bambina non riusciva più a capire dove fosse. Il posto era veramente selvaggio e inesplorato. Probabilmente nessun essere umano ci aveva mai messo piede

Il bambino le disse di entrare in una piccola caverna

“E’ qui che abiti?” chiese lei entrando

“Si… vivo qui dal giorno in cui mamma e papà sono morti”

“I tuoi genitori sono morti? Com’è successo?”

“Colpa mia…” il bambino si rattristò, poi le diede un’occhiata, notando che la sua compagna era sussultata alla notizia “Come vedi non sei l’unica bambina cattiva… loro sono morti per colpa mia”

“Che colpa hai avuto?”

“Giusto il fatto di esistere…”

“Che?” la bambina era molto sorpresa

“E’ contro la legge che un essere umano si innamori del suo schiavo youkai e gli dia un figlio. La mamma aveva provato a mantenere il segreto… ma un giorno mi hanno scoperto, e li hanno uccisi. Mamma è solo riuscita a farmi scappare… mi ha detto che non dovevo essere triste, che la vita è importante, che l’amore è importante. Mi disse di correre, correre, correre… di salvarmi. Ho fatto come mi ha detto… ed eccomi qui”

“Perché non hai provato ad andare dagli youkai? So che ci sono youkai selvaggi nella foresta, la mamma mi dice sempre di non venire qui perché è pericoloso”

“Ho provato… ma mi hanno detto che ero umano… che puzzavo di umano. Hanno cercato di uccidermi, e sono dovuto fuggire anche da loro”

“oh… mi spiace” la bambina era commossa da quella storia [Quindi la sua situazione è anche peggio della mia… che tristezza]

“Non preoccuparti” disse il bimbo, cercando di cambiare argomento. Prese un po’ d’acqua, e cercò di pulire il ginocchio della bimba “Ora pulisco la tua ferita. Questo non vuol dire che non verrà un’infezione, ma purtroppo qui non ho medicine. Però tu devi subito tornare a casa: la tua mamma ti starà cercando e se gli umani si mettono a scandagliare la foresta possono trovarmi… e se mi beccano sono morto”

“Com’è che non hai medicine? E perché pensi che verrai ucciso? Sei mio amico, lo spiego io che mi hai salvata”

“E’ inutile… mi ucciderebbero in ogni caso. Sono un hanyou, non merito di vivere”

Il bambino finì di pulire la ferita, e prese un pezzo di stoffa per fare una specie di benda

“Ecco qua! Ora credo tu possa camminare meglio” disse, alzandosi “Dai, su… ti aiuto a tornare a casa”

“Oh… non posso stare con te un po’ di più?” chiese lei

“No, meglio di no”

“Posso parlare alla mamma di te?”

“Ovviamente no… Onegai…”

Il bambino iniziò a camminare, e la bimba lo seguì

* FINE FLASHBACK *

&&&&&&&&&&&&&&&&&&

Tokyo, 2 Marzo 1997

Una bella ragazza passeggiava per la strada. Era sola, e indossava un’uniforme scolastica

“Kagome-chan, Ohayoo!” la ragazza sentì una voce, e si girò

“Oh, Ohayoo Sango-chan. Vuoi farmi compagnia fino a scuola?”

“Certamente…” le due ragazze proseguirono il cammino insieme

“Dunque… che cosa hai fatto poi, ieri sera, Sango-chan? Sei riuscita a catturare quello youkai?”

“Ovviamente si! Ho avuto una bella ricompensa per lui… era un rarissimo youkai del fulmine. Sono così orgogliosa di averlo catturato solo con l’Hiraikotsu”

“Solo con l’Hiraikotsu? Ma Sango-chan, è pericoloso! Uno youkai del fulmine… avrebbe potuto bruciarti viva in pochi secondi!”

“Oh, no… non ci sarebbe mai riuscito. Indosso sempre la mia speciale tuta da combattimento, no? Sai bene che è fatta con un materiale speciale, e che mi protegge da tutto”

“Ohayoo Kagome-sama… Sango-chan…” le due ragazze si zittirono al suono di quella voce

“Ehm… la tuta da combattimento mi protegge da tutto…” Sango si era davvero infuriata “da tutto… TRANNE CHE DALLE TUE SPORCHE E LASCIVE MANACCE, HOUSHI!!!! TOGLI QUELLE COSE DI DOSSO A ME!!!!” La ragazza si girò, tolse la mano del giovane dal suo sedere, e lo colpì con tutta la sua forza

“Oh… dai, su, Sango-chan… Non fare così, lo sai, no? Sei tu il mio unico amore…”

“IMBECILLE! Io NON sono Sango-chan per te!” Sango schiaffeggiò con forza il ragazzo, che si ritrovò per terra, incapace di alzarsi. Le due continuarono il loro cammino verso scuola

“Bah… Miroku no baka! Perché deve sempre comportarsi come un maniaco!” Sango era ancora fuori di sé per la rabbia

“Però ti piace…” Kagome sorrise

“No, non è vero” Sango arrossì mentre rispondeva

“Oh si invece… non prendermi in giro, ti piace un sacco. Spesso è così dolce… e poi ha molto potere, ed è rispettatissimo”

“Non tanto quanto te, Kagome-chan. Tutti noi lo sappiamo… sei una miko molto rispettata, e hai tanto potere”

“Mah… solo perché quella sottospecie di gioiello è stato ritrovato nel mio corpo… quel senatore, Naraku-sama… dice che sono la reincarnazione di una potentissima Miko… e che ho un grande potere nascosto”

“Ma non è solo lui a dirlo… E’ qualcosa che puoi notare tu stessa. Non riesci nemmeno a mantenere uno schiavo in vita…”

“Lo so, lo so…” la ragazza sospirò “gli youkai non possono resistere troppo a lungo vicino a me… e mi ritrovo sempre a fare i compiti da sola e a mettere in ordine la mia stanza… SIGH sono un caso disperato!”

“Già… E’ un grosso problema per te, vero? Pensa che io non saprei neanche da dove cominciare per mettere a posto la mia casa… la mia schiava Yura fa sempre tutto quello che mi è necessario. Mi piace molto, anche se spesso è un po’ fissata con i miei capelli, vuole sempre pettinarli”

“In ogni caso, secondo me non è giusto” disse Kagome, tristemente

“Che cosa?”

“Che usiamo altre persone come schiavi”

“Ma gli youkai non sono persone… sono bestie”

“Fai l’amore con i cani? O con i gatti, cavalli, orsi, leoni? Quelli sono animali… e tu non provi il minimo desiderio nei loro confronti, no? Perché gli umani spesso fanno del sesso con i loro schiavi youkai?”

“Beh, sono nelle nostre case per darci piacere, in ogni senso… anche in quello. Oppure secondo te perché avrebbero quel collare, che li rende sterili e rimuove il loro potere? Solo perché così non c’è pericolo di incroci, e non possono farci del male. Sai bene che nella foresta ci sono ancora youkai selvatici. E’ mio lavoro catturarli… e sono pericolosi spesso”

“Un incrocio? Hai mai visto un essere… mezzo uomo mezzo… gatto? No, vero? Proprio il fatto che esistano questi ‘hanyou’ mi fa pensare che gli youkai non siano bestie”

“Kagome-chan… lo sai che non dovresti mai dire quella parola!”

“Quale? Hanyou? E perché mai? Solo perché quell’assurdo senatore ha creato quella stupida legge tanti anni fa?”

“La legge può sembrarti stupida, ma sempre legge è… nessun incrocio tra umani e youkai è degno di vivere”

“Non riesco davvero a capire questo Naraku-sama. Spesso sembra che odi l’universo intero, non solo gli youkai, o gli hanyou. Anche la gente”

“Anche a me sembra un tipo strano. Ma devo rispettarlo. Dal giorno in cui il Genere Umano è riuscito a mettere in schiavitù gli youkai è stato uno dei membri del senato più attivi. Ha promosso molte leggi che ci hanno aiutato”

“Oh beh si… credo che anche io dovrei ringraziarlo per la retta di cui gode la mia famiglia, solo perché viviamo nel tempio Higurashi”

“Non solo per questo, Kagome-chan. Tu non hai schiavi, d’accordo… ma sei una delle più rispettate ragazze di tutta la città. A volte la gente si mette a pregare davanti a te… e questo solo per ciò che quel Naraku-sama ha fatto. Non essere dura con lui”

“Ma anche io lo rispetto. Però è il principio che non mi sta bene. In fondo non è colpa dell’hanyou se è nato”

“Infatti anche i suoi genitori sono uccisi. Entrambi, sia lo youkai che l’umano. Questa è la legge”

“Non puoi ordinare al tuo cuore chi deve amare, Sango-chan… non puoi dire la stessa cosa di te e Miroku?”

“Quell’imbecille? Tu dici che io ne sono innamorata, ma io non ne sono così sicura”

“Oh si che lo ami… non ne saresti gelosa se non lo amassi, no?”

“Comunque” Sango cercò di cambiare argomento “Hai notizie dello Shikon no Tama?”

“Quella pallina di vetro? No, nessuna… la stanno ancora osservando, e mi hanno detto che devo aiutarli a scoprire la verità”

“Tu?” Sango era stupita

“Si, io… ho ricevuto una lettera l’altro giorno… vogliono che io mi alleni più duramente, in modo da poter essere presto in grado di usare il gioiello. Forse così potranno scoprire il segreto degli Youkai”

“Ah, capisco… e la tua nuova insegnante spirituale, Kaede-sama? E’ brava?”

“Si, è bravissima! Grazie a lei ho imparato a lanciare le frecce dell’Anima”

“Ma davvero? Delle vere frecce dell’Anima? WOW! Devi assolutamente farmele vedere!”

“Forse un giorno lo farò. Davvero!”

“Ah… comunque Kagome-chan… domani è il tuo compleanno, c’è qualcosa che ti piacerebbe avere, così che possa scegliere un regalo utile?”

“Oh, no… non preoccuparti, Sango-chan… non comprarmi nulla”

“AAAAAAAAH! Ma che dici! Ovviamente ti comprerò qualcosa!”

Le due ragazze entrarono nell’edificio scolastico. Una nuova, lunga, giornata di studio era iniziata.

&&&&&&&&&&&&&&

La ragazza nella foresta udì un rumore

“Uhm… Bene, anzi benissimo! Guarda, queste sono le sue impronte… deve essere vicino!”

La giovane seguì le tracce, cercando di non perdere la concentrazione: se avesse commesso il minimo errore sarebbe morta. Ma era troppo interessata alla caccia che stava conducendo: aveva letto sull’e-mail ricevuta dalla Fondazione che se avesse catturato QUELLO youkai cavalletta avrebbe ottenuto una bella taglia… e lei aveva proprio bisogno di soldi, per comprare il regalo alla sua migliore amica

Costruì la sua trappola, e la guardò, soddisfatta

“Ok, ora tutto è a posto… ti aspetto cavalletta! Solo tu potevi saltare in quel modo!” disse a se stessa

Si nascose dietro dei cespugli, e iniziò ad aspettare

[Spero che quel bastardo si faccia vedere presto. Non ho alcuna intenzione di passare tutto il pomeriggio a cacciarlo, ho i compiti da fare, e devo andare a comprare il regalo a Kagome. Non posso mandare Yura a comprarlo, non ha alcun senso estetico, se non conti i capelli]

All’improvviso, ecco un altro rumore. Qualcosa apparve nella foresta

[Youkatta! Eccolo qui… se riesco a catturarlo ho finito per oggi… farò del mio meglio per ottenere il mio scopo!] pensava la ragazza. Ma quando finalmente vide che cosa stava arrivando, non riuscì ad evitare di sobbalzare

[ma… quello non è uno youkai cavalletta… somiglia più a uno youkai cane. Ma gli youkai cani hanno le orecchie elfiche, come tutti gli altri. Questo ha le orecchie da cane, come diamine…] Sango era scioccata. Poi all’improvviso capì, e rabbrividì [Un hanyou? E’ un hanyou? Ho davvero beccato un hanyou nella foresta? Ora se dovessi seguire la legge… dovrei ucciderlo]

L’hanyou stava camminando nello spiazzo davanti a lei. Sembrava aspettare qualcosa

“Oh, eccoti qui Kouga… fottuto bastardo!”

“Eh… non scapperei mai da te, cane-stronzo!”

“Maledizione Kouga! Non puoi chiudere questa boccaccia idiota una volta ogni tanto?”

“L’idiota sei tu, hanyou che crede di essere più forte di me!”

“Feh! Io SONO più forte di te… essere un hanyou non significa essere deboli!”

[Wow! Due piccioni con una fava… ma che bella caccia!] pensò Sango [Quell’altro essere assomiglia a uno youkai completo. Se lo catturo potrei guadagnare un bel po’: dovrebbe essere uno youkai lupo, ed è rarissimo catturarne… che fortuna, potrò comprare lo stesso il regalo di Kagome!]

“Piantala, stronzetto! Quella troia di tua madre era una fottuta miko!”

“Come ti permetti di insultare mia madre!!!!!” l’hanyou saltò sullo youkai, e i due iniziarono a combattere

Nel suo nascondiglio, Sango era scioccata

[Una miko? Com’è possibile che una miko abbia commesso un simile errore? Partorire il figlio di un suo schiavo youkai!] la ragazza si infuriò per un simile tradimento. Poi, improvvisamente, si illuminò [il figlio di una miko, eh? Forse… se fosse veramente il figlio di una miko… potrebbe resistere al potere spirituale di Kagome!!! CERTO!!! Che idea grandiosa! Se lo catturo posso…] poi si rattristò [ah no… se lo catturassi dovrei ucciderlo… questa è la legge… DANNAZIONE!]

La ragazza continuò a guardare il combattimento. Troppe volte i due combattenti si erano avvicinati alla sua trappola, ma non ci erano mai caduti dentro. Sango si domandava quale dei due sarebbe stato catturato… lei sperava lo youkai: l’idea di uccidere un altro essere vivente, anche se si trattava di un abominio come un hanyou, di sicuro non la allettava. Non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo: lei era una cacciatrice di youkai, ma non ne aveva mai uccisi, solo catturati.

Quell’hanyou era incredibilmente forte. Non aveva visto molti youkai al suo livello, e Sango si domandava se sarebbe mai stata in grado di sconfiggerlo. Quel Kouga era in pericolo, ma era così sciocco e testardo da non capirlo?

[Mah, no… anche quel Kouga è molto forte. Spero che questo combattimento finisca presto, e soprattutto spero di catturare uno dei due senza bisogno di combattere. Entrambi sono più forti di quello youkai fulmine, e io ho con me solo l’Hiraikotsu. Che idiota che sono… avrei dovuto seguire il suggerimento di Kagome]

Quel Kouga e l’hanyou continuavano a combattere. L’hanyou aveva una strana spada… quando l’aveva sfoderata era apparsa solo una vecchia lama arrugginita, ma un secondo dopo aveva reagito al potere del suo padrone, trasformandosi. Era davvero grandiosa, somigliava a una zanna

[Quella spada è interessante. Forse dovrei proprio catturare l’hanyou. In fondo se lo dessi in regalo a Kagome lei avrebbe di sicuro abbastanza potere per ottenere la sua vita. E potrei prendermi quella spada. Forse se la portassi ai laboratori di ricerca potrei ottenere la vita dell’hanyou in cambio, se mai insorgessero problemi. Una zanna youkai trasformata in spada… davvero interessante!]

Ebbene si… ormai aveva preso la sua decisione. Le restava solo da fare in modo che l’hanyou cadesse nella sua trappola. Per fortuna la rete che aveva utilizzato per farla era particolare, e avrebbe completamente rimosso il potere dell’hanyou, rendendolo indifeso. La cacciatrice non credeva davvero di essere in grado di sconfiggerlo

“Fottuto bastardo di un Kouga! E’ possibile che devi sempre fuggire ogni volta che cerco di colpirti? Sii maschio, e combatti come si deve!”

“Heh… cane-stronzo sei tu ad essere lento… io mi muovo normalmente”

“Temme…” l’hanyou era incavolato nero. Si concentrò un attimo, poi urlò

“KAZE NO KIZU!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

Sango notò che l’aria si era increspata quando il ragazzo aveva cercato di concentrarsi. Poi all’improvviso notò una cosa simile a un taglio nel vento… tutto di fronte all’hanyou scomparve. Innumerevoli marchi profondi si erano formati sul terreno, e quel Kouga era salvo per un pelo

[Ma… che diavolo… è stata la spada? WOW! Che fissa! E’ fantastica! Deve essere mia!] pensò Sango. Quella spada era meravigliosa. Notò che l’hanyou era molto vicino alla sua trappola, aveva quasi un piede sopra la rete… sarebbe mancato poco… forse se gli avesse tirato contro l’Hiraikotsu sarebbe caduto in trappola. Ora lo VOLEVA disperatamente. Quella spada doveva essere uno dei suoi trofei

“Heh… cane-stronzo sei riuscito finalmente a impadronirti della tecnica di Tessaiga” disse Kouga

“Eggià… Come puoi vedere non sono debole come credevi. La prossima volta giuro che ti ammazzo”

“HIRAIKOTSU!!!!!!” i due sentirono un urlo nella foresta. L’hanyou, stanco per aver lanciato il suo colpo più potente, fece giusto in tempo a girarsi. Vide un enorme boomerang arrivargli addosso. Si mosse rapidamente, all’indietro, per cercare di evitarlo

Fu peggio…

Qualcosa lo afferrò, e lo spinse in alto. Non si rese conto di che cosa stesse succedendo… ma in pochi secondi era intrappolato in una rete

“Ma che cazzo…”

“Aha… cane-stronzo, sei un imbecille”

“Kouga temme! Che cazzo hai fatto?”

“Io? Nulla… sei tu che ti sei intrappolato da solo… Il tuo cacciatore deve essere vicino… Sayonara, cane-stronzo!”

Kouga iniziò a correre, e in pochi secondi non era più in vista

“Feh! Quell’imbecille di Kouga… sempre un codardo, come al solito… pronto a scappare davanti ai pericoli…”

“SILENZIO, Hanyou!” il ragazzo udì una voce femminile provenire da un punto che non riusciva a vedere… non poteva muoversi e quella fottuta rete aveva rimosso completamente il suo potere. Il cuore iniziò a battergli fortissimo: era la fine? Com’era possibile? Quella troia l’avrebbe ammazzato… era la legge e lui lo sapeva… lo sapeva così chiaramente…

Apparve una ragazza. Lunghi capelli neri acconciati in una coda, strano abito da combattimento, l’enorme boomerang in una mano

“Fottuta bastarda come hai osato catturarmi?”

“Chiudi quella sporca boccaccia, imbecille! Se mi fai incazzare potrei anche seguire la mia legge e ucciderti”

[Non mi vuole uccidere?] pensò lui. Poi disse “Ma che dici, stronza? Lo sai che devi farlo! Sono un hanyou…”

“Bah… non me ne frega nulla di quella stupida legge. Ho degli interessi nei tuoi riguardi. Tu sei la preda mia… e io ho bisogno di te”

“Hai bisogno di me? Che cazzo significa?”

“Domani è il compleanno della mia migliore amica. Non ho ancora il regalo per lei”

“Feh! Non sono bravo a scegliere i regali!”

“No, amore… non devi andare a comprare il suo regalo… tu SEI il regalo”

“NANI?????? IO, schiavo di una fottuta troia? Smettila di dire cazzate, e ammazzami, SUBITO!” non poté finire la frase: un’onda di elettricità passò per la rete, e non poté evitare di urlare per il dolore

“MA CHE CAZZO TI CREDI DI FARE, STRONZA????”

“Kagome-chan non è una troia, come hai osato… E’ la mia migliore amica, e non ha ancora uno schiavo. Ne ha bisogno, comunque, e tu saresti perfetto

[Kagome?] pensò l’hanyou. Si calmò. Non voleva essere di nuovo colpito da quella scossa… il suo potere era andato a farsi fottere, e la prima scossa gli aveva già fatto abbastanza male…

“E perché non ha schiavi? Non sono cose che voi fottuti umani avete in grande quantità oggigiorno?”

“Ho provato a prenderne parecchi… ma purtroppo dopo pochi giorni ognuno di loro non riesce a sopravvivere”

“E perché?” il ragazzo era meravigliato

“E’ una miko molto potente. Il suo potere distrugge gli youkai, a lungo andare”

“Ah… e perché io sarei perfetto?”

“Sei un hanyou. essendo in parte umano credo tu possa resistere. E poi… quell’essere… Kouga… ha detto che sei figlio di una miko. Potresti davvero restare in vita”

“Sei un’imbecille. Se mi porti lì quelli mi uccideranno. Non posso essere il fottuto regalo per la tua amica!”

“Kagome-chan ha un certo… potere con i membri del Senato. Lei è la donna che aveva nel suo corpo lo Shikon no Tama. Se chiede la grazia per il suo schiavo, dovrebbero concedergliela”

[Shikon no Tama????] pensò il ragazzo. Aveva sentito molti youkai discutere su quella pietra… dicevano che era un gioiello magico che avrebbe potuto liberarli e ridargli una dignità. Lo avevano gli umani, e lo stavano studiando. Ma chiunque se ne fosse impadronito avrebbe ottenuto il potere di vita o di morte su tutti, e avrebbe avuto qualunque desiderio esaudito. Il che lo interessava molto

“Feh! Comunque preferisco di gran lunga morire che diventare uno schiavo. Ho una dignità io…”

“Stai zitto… voi bestie non avete dignità”

“IO NON SONO UNA BESTIA!”

“Piantala!”

La ragazza usò una macchina per muovere la rete dentro una grande gabbia che era nascosta poco più avanti. Poi liberò il ragazzo. Maledizione! Quella gabbia usava la stessa tecnologia di quella fottuta rete! Si sentiva debole… non poteva muoversi… Che gli sarebbe successo? E quella ‘Kagome’… era davvero la ragazza che lui credeva fosse? Aveva uno strano odore quando l’aveva incontrata la prima volta… forse perché era una miko? E l’avrebbe riconosciuto?

[Feh!] pensò il ragazzo, mentre la sua carceriera si incamminava verso casa, seguita a ruota dalla gabbia. Pensare era l’unica cosa che lui potesse fare… in fondo…

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Capitolo 2
*** 2: Una nuova vita ***


An Inuyasha to Remember

Scritto da: Giulia “Kagome”

Rinunzia Legale: Io NON sono l’autrice di Inuyasha. Inuyasha è scritto e disegnato da Takahashi Rumiko. Non sono né Lei né un membro della Shogakukan, Sunrise o qualunque altra Casa Editrice che ne detenga i diritti. Sono solo una FAN, e questo è un omaggio alla mia serie preferita tra tutte. I diritti di Inuyasha sono:

Inuyasha manga © 1997 Takahashi Rumiko, Shogakukan

Inuyasha anime © 2000 Takahashi Rumiko, Shogakukan, Sunrise, YTV

Il titolo della fan fiction è tratto dal famoso OAV di Ranma ½ “An Akane to Remember”. Non sono nemmeno l’autrice di Ranma, ovviamente. I diritti della serie sono Ranma Nibun no Ichi © 1988 Takahashi Rumiko, Shogakukan, Kitty Film.

Nota: Questa è una fan fiction AU (Another Universe). Che vuol dire? Che in questa storia vengono solo “presi in prestito” i personaggi di Inuyasha, e calati in una realtà completamente diversa da quella nella quale vivono all’interno della serie originale. Cercherò di mantenere il carattere dei personaggi e le relazioni tra di loro simili a quelle del manga originale. Se però doveste trovarvi con qualche pers OOC… beh, temo che dovrete conviverci e non prendervela con me :P. Una differenza (piuttosto grossa) con il manga originale per quanto riguarda Inuyasha è che lui non ha MAI (sottolineo il mai) conosciuto Kikyo. Fan di Kikyo, Gomen Nasai!

Se poteste, dopo aver letto, scrivermi un commentino su FanFiction.net, ve ne sarei eternamente grata: questo è l’url della fic su quel sito:

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Capitolo 2: Una nuova vita

* FLASHBACK SOGNO *

“Quella è casa tua?” il ragazzino chiese alla bimba

“Si… è casa mia, grazie” la bambina sembrava triste

“Ok… dunque posso andare via, non credo tu abbia problemi ad arrivare laggiù da sola, no?”

“No, nessun problema…” la voce della bimba si incrinò, e le lacrime iniziarono a scorrerle sulle guance

“Ma che fai? Perché piangi?”

“Non voglio che te ne vai”

“Ma devo… Ti ho già detto che potrei essere ucciso!”

“Ti prego, promettimi che ci rivedremo”

“No, non posso… potrebbe essere pericoloso, sia per me che per te. Non voglio vedere altra gente morire come mamma e papà”

“Ma ti prometto che nessuno lo saprà… sarà il nostro piccolo segreto!”

“No, è pericoloso, non posso rischiare” il ragazzino si avvicinò alla bimba che ancora piangeva. Le mise una mano vicino la guancia, e le asciugò le lacrime, gentilmente

“Su, dai… devi promettermi una cosa”

“Che?”

“Che non dirai mai più che vuoi morire. Vivere è importante…”

“Ok, te lo prometto” il bambino si girò, e iniziò, lentamente, a camminare verso il bosco

“Aspetta!” si fermò, alla voce della bambina, e si girò verso di lei, di nuovo. La bambina gli corse vicino e, con un sorriso, gli diede un bacio sulla guancia “Arigatou Gozaimasu Inu-chan. Non ti dimenticherò mai”

Il bambino aprì gli occhi color ambra, allargandoli per la sorpresa. Vide la bimba allontanarsi, salutandolo con la mano, e stette lì per un po’, con una mano sulla guancia che lei aveva baciato

[Perché mi ha baciato?] si chiese

* FINE FLASHBACK SOGNO *

Un suono lo risvegliò. Sentì una porta aprirsi, in lontananza, e ci mise alcuni secondi a ricordare che cosa gli fosse successo… dove si trovava?

[Ah, si… sono in gabbia… quella maledetta mi ha catturato, e ora sono suo prigioniero… MERDA! Non avrei mai pensato che mi potesse succedere una cosa del genere!]

Poi andò con il ricordo al sogno dal quale si era appena svegliato

[Feh! E’ possibile che al semplice udire quel nome… ‘Kagome’… mi possano tornare in mente questi ricordi? Non credevo di essere tanto nostalgico… è una cosa successa tanti di quegli anni fa… e non sono nemmeno sicuro sia la stessa persona! Chissà quante ragazze a Tokyo si chiamano Kagome…]

* Non ti dimenticherò mai, Inu-chan *

Bah… quella tipa aveva detto così, ma era impossibile che si ricordasse ancora di lui dopo tutti quegli anni… era solo un pazzo a sperarlo. Aveva visto bene la casa dove lei abitava. Era un grande tempio scintoista… doveva essere la figlia di una famiglia importante! Era impossibile che si potesse ancora ricordare di questo sciocco hanyou che una volta le aveva salvato la vita…

[Solo io posso essere tanto scemo…] il ragazzo si mise a sedere per terra, e raccolse le gambe abbracciandole con le braccia. Appoggiò il mento sulle ginocchia mentre continuava a pensare [Non sono riuscito a muovermi per un po’ dopo che lei mi ha baciato. Nessuno mi aveva mai fatto una cosa del genere… a parte la mamma, naturalmente. A volte sono tornato a vedere come stava… durante quelle notti… l’ho vista triste, o anche felice… ma non ho mai…]

I suoi pensieri furono interrotti dalla porta della prigione che si apriva. Apparve la sua cacciatrice

“Oh, ohayoo… vedo che sei sveglio”

“Certo che lo sono… come avrei potuto dormire in una situazione del genere?”

“Non hai tutti i torti…” concluse lei. Poi disse a qualcuno di entrare. Era una bella ragazza youkai, dai corti capelli neri e abito nero. Portava in mano un vassoio con dei piatti

“Yura… ti prego, prenditi cura di lui. Bada che mangi abbastanza: sto aspettando l’arrivo di Kagome-chan, e non vorrei farle pensare di averlo maltrattato”

“Si, Padrona Sango-sama”

La youkai attese che la sua signora uscisse dalla prigione, poi si diresse verso la porta della gabbia, aprendola con titubanza

“Indegno hanyou… non osare tentare la fuga… se ci provi soltanto giuro che ti ammazzo”

“Feh! Come puoi ammazzarmi? Hai quello sciocco collare che ti toglie i poteri”

“No, baka… questo collare non rimuove i miei poteri, fa solo in modo che io non possa usarli contro gli umani. Tu non sei umano (o almeno non completamente), quindi posso farti male”

“Heh… ma che ‘bello’…” disse lui in modo ironico. La youkai entrò nella gabbia, e gli portò vicino i piatti con il cibo

“Come ti chiami?” chiese

“Feh! Chette frega?” ringhiò lui, secco e deciso

“Su, dai… dimmelo…” provò a pretendere lei

“Che ti cambia nella vita a saperlo?”

“Assolutamente nulla… ma almeno posso smettere di chiamarti ‘indegno hanyou’” sorrise lei

“Feh! Allora chiamami ‘indegno Inuyasha’”

“Ah, ok… è un nome grazioso”

“Domo…” ringraziò lui arrossendo. La donna gli mise i piatti davanti al naso

“Che fai se non mangio? Non voglio essere lo schiavo di nessuno… perderei la mia dignità… preferisco morire e non mangerò nulla finché non sarò libero!”

“TU MANGERAI” disse la youkai

“No, non lo farò”

“Invece SI!”

“NO! Non puoi costringermi! Voglio morire!”

“Ah, so…” la youkai lo guardò con aria di sfida “Ok, andrò a chiamare la padrona. Forse una scossa elettrica ti farà cambiare idea”

“Feh! Fa’ quello che ti pare…” disse lui, mettendosi a sedere per terra, e incrociando le braccia, come se non gliene fregasse nulla della sua situazione

“Comunque… è possibile che non capisci quello che provo? Perché ti comporti così? Non hai più un briciolo di dignità? Non sei mai stata libera?”

“Ti capisco invece…” Yura lo guardò con occhi tristi “Però anche tu devi capire me. Sono al servizio di quella ragazza da quattro anni, ormai. Non posso dire che mi tratti male, anzi… è tanto gentile con me… non mi chiede mai cose assurde. E poi… ha dei capelli MERAVIGLIOSI! E mi consente di pettinarli!” Yura stava guardando il muro con sguardo sognante

“Anche tu hai dei bei capelli” continuò voltandosi verso il ragazzo “ma sono tutti scapigliati e arruffati… mi piacerebbe TANTISSIMO pettinarteli un po’” lo guardò con occhi interessati

“Hei, hei… non osare mettere quelle manacce sui miei capelli!” l’hanyou strisciò lontano da lei, cercando di mettere in salvo la sua capigliatura con le mani

“Beh, se non vuoi che ti pettini… mangia il tuo pranzo”

“ASSOLUTAMENTE NO!”

“Ma perché? La padrona se la prenderà con me se la sua amica ti troverà affamato… non voglio che lei faccia una brutta figura per colpa tua, in fondo sei solo un misero hanyou…”

“Ti ho detto che voglio morire! Perché volete farmi mangiare? LASCIATEMI MORIRE IN PACE!”

“Perché dici che vuoi morire? Non devi MAI dire una cosa del genere, la vita è importante…” i due udirono una voce dall’esterno della prigione. Inuyasha sentì il cuore aumentare i suoi battiti… oh si… conosceva quell’odore… e anche quelle parole…

“Ma Kagome-chan, che dici?” Sango stava aprendo le catene che chiudevano la porta della prigione

“Oh, non preoccuparti… è una cosa che mi disse qualcuno quando ero piccola. Non ricordo chi l’abbia detto, ma ricordo quella frase, m’è rimasta impressa. Mi ha davvero aiutata quando morì mio padre. Chi è la persona che vuole morire?”

Le due ragazze entrarono nella prigione. Sango indossava il suo solito yukata, sopra la tuta da combattimento. Kagome aveva ancora indosso la divisa scolastica.

“Oh, è la ragione per la quale ti ho chiesto di venire qui, Kagome-chan. E’ il mio regalo per il tuo compleanno: nella gabbia”

Kagome incrociò lo sguardo del ragazzo. Che strano che era!

“OH! Ha le orecchie da cane! Ma che buffo inu-youkai!”

“Ma no, Kagome-chan… non è un inu-youkai… So che quando i tuoi schiavi muoiono tu non sai darti pace… non volevo farti un regalo che ti rendesse triste!”

“Arigatou, Sango-chan… ma se non è un inu-youkai… che cosa è?”

“Come puoi chiederlo, quando ne hai parlato proprio ieri mattina?”

“Che? E’ possibile che sia… oddio… un VERO hanyou? E’ un hanyou?” la ragazza guardò verso la strana cosa in gabbia con occhi meravigliati

“Eggià… proprio un hanyou… l’ho beccato ieri nella foresta, e ho subito pensato a te”

“Ma perché l’hai catturato? Per me? Non dovevi farlo, ora seguendo la legge dovresti ucciderlo!”

“Si, lo so… però… sono una cacciatrice di demoni, ma mi fa schifo l’idea di uccidere un altro essere vivente… devi avermi contagiata!” Sango le sorrise “Stava combattendo contro uno youkai lupo… e quello lo ha definito ‘figlio di una miko’”

“Una Miko? Non è possibile…”

“Già… quello che ho pensato anch’io… ma se lo fosse sul serio… ed essendo un hanyou… quasi certamente riuscirebbe a resistere al tuo potere”

“Uhm… è uno strano modo di pensare… ma l’idea è interessante, può davvero essere così”

La ragazza si avvicinò alla gabbia, e guardò con attenzione il giovane rinchiuso. Aveva capelli lunghi, color argento, orecchie da cane, uno strano kimono rosso. Niente scarpe, e una katana al fianco. Il suo aspetto le diede un senso di nostalgia… chissà perché

“Oh, ha una spada, vedo”

“Già… a proposito, volevo chiederti se potevo tenerla. In fondo lui non ne ha più bisogno, ed è davvero fantastica!”

“Maledetta! Come osi cercare di rubarmi la spada?”

“Tu non ne hai più bisogno, imbecille. Da oggi sei lo schiavo di Kagome, e non devi più combattere”

“Non mi separerò MAI da Tessaiga! Era la spada di mio padre!”

“Mi spiace… non ne hai più bisogno”

“Ano… Sango-chan… forse potresti lasciargli tenere la katana”

“Ma perché? E’ inutile, non riceverà mai il permesso di uscire con quella spada, non ne ha bisogno… E io vorrei tanto metterla tra i miei trofei…”

“Beh… mi sembra un tipo molto forte… L’altro giorno mentre tornavo a casa da scuola ho avvertito come qualcosa che mi seguisse. Ho avuto paura… forse ho bisogno di qualcuno che mi protegga. E se lo uso per questo scopo sarebbe inutile senza spada”

“Beh, secondo me può combattere benissimo anche senza…” Sango sospirò… poi guardò l’amica sorridendo “però se avevi un problema del genere… beh sono felice di averti regalato una guardia del corpo!”

“Eh… non sarà solo la mia guardia del corpo”

“Lo so, lo so… ci sono tante cose che può fare…”

“Già! Finalmente avrò un vero schiavo! E’ fantastico! Anche la mia cuginetta, Rin, ha uno schiavo ora… non era giusto che solo io non lo avessi”

“la tua cuginetta ha uno schiavo? E da quando?”

“Miroku-sama gliel’ha donato per il suo sesto compleanno, qualche mese fa”

“Oh, capisco… beh, ha già sei anni, è normale. Era ora che avesse il suo primo schiavo”

“Già… lo sai? Anche quello è un inu-youkai”

“Oh, davvero? Non un hanyou?”

“Già… uno youkai completo… non credo che sia semplice scovare un hanyou, amica mia. Il tuo dono è raro e prezioso”

“Se riesci a mantenerlo in vita, ovvio…”

“Lo hai detto anche tu che potrebbe funzionare”

“Non parlavo del tuo youki… ma del Senato. Sai bene com’è la legge”

“Già… questo è un grosso problema. Ma se mi chiedono la sua vita posso sempre ricattarli dicendo che non aiuterò mai più con lo Shikon no Tama”

“Oh… questa è un’idea grandiosa, Kagome-chan… che cervellino che hai…”

“Oh no… conosco solo i miei polli!”

Sango prese da una tasca del suo yukata un rosario, e lo dette a Kagome

“Ok, mia cara… è giunto il momento di mettergli il suo collare di schiavitù. Sii molto attenta nell’entrare là dentro. C’è Yura nella gabbia, ma quell’hanyou è talmente veloce e agile che potrebbe ucciderti prima che chiunque possa intervenire”

“Non preoccuparti…”

Kagome entrò nella gabbia. Inuyasha era per terra, seduto a gambe incrociate. La osservava con aria torva

[Quindi era proprio come supponevo… non si ricorda di me. Ero un pazzo… si ricorda quello che le dissi, ma non ricorda di avermi conosciuto… come avrebbe potuto farlo… in fondo sono solo un misero hanyou] il suo cuore sanguinava: aveva sempre saputo, dentro di sé, che la ragazzina non poteva mantenere la promessa di ricordarsi di lui…

Ma un conto era pensarlo… un conto era esserne dolorosamente certo…

Si sentì tradito…

Iniziò a ringhiare sommessamente mentre lei si avvicinava. Non voleva starle vicino! Il suo odore gli dava troppi ricordi!

“GRRRRRRRRRRRRRRRRR non ti avvicinare!!!!! Il tuo odore mi fa schifo!” cercò di dire

“Oh, su, dai… povero piccolo hanyou spaventato… non fare così… lo sai che non prendo ordini da te”

“Io NON sono spaventato! Dovresti esserlo tu! Quella troia ha ragione! Potrei ucciderti prima che lei possa intervenire”

“E che cosa otterresti in cambio, uccidendomi?” Kagome stava sorridendo, e parlando con voce dolce “Non saresti libero, e saresti il prossimo a morire”

“’cazzo me frega! Ti ho detto che preferisco morire che diventare uno schiavo! Ho una dignità, IO”

“Oh, certamente, lo so… ma come ti ho detto non devi dire cose del genere. Anche senza dignità vivere è meglio che morire”

“Feh!” Inuyasha chiuse gli occhi, e mosse la faccia in alto, in segno di stizza. Notò troppo tardi che la ragazza gli si era avvicinata. I suoi sensi erano ancora confusi dal potere della gabbia… Sentì la collana al suo collo, e sobbalzò

“Maledetta puttana… mi hai ingannato!”

“Sei tu che ti sei distratto, non è colpa mia” disse lei, e si girò, camminando spedita verso la porta della gabbia

All’improvviso, Inuyasha sentì il potere della gabbia che spariva. Ora non si sentiva più debole, e si poteva muovere rapidamente. Pensò di fare qualcosa. Non poteva accettare quella situazione così passivamente. Si mosse con estrema agilità, correndo verso la ragazza per ucciderla, con i suoi artigli

“KAGOME-CHAN!!! Presto! Dì una parola per sigillare il suo potere!”

“Che?” disse lei, voltandosi in direzione dell’hanyou

“Qualunque cosa ti venga in mente! Dilla, e si bloccherà”

“O… o… OSUWARI!!!!” urlò Kagome. All’improvviso una luce rossa avvolse il collare del ragazzo, e lo sbatté per terra proprio nel bel mezzo di un salto

“GWAH!!! MA CHE CAZZO SUCCEDE???? CHE MALE!!!!” ringhiò lui dal pavimento

Sango era meravigliata. Si avvicinò a Kagome, e sgranò gli occhi nel guardarla “Ma Kagome-chan… non c’era mica bisogno di sbatterlo a terra così… bastava bloccarlo!”

“Non è colpa mia! Ho solo detto la prima cosa che mi è venuta in mente… e lui si è schiantato a terra da solo”

“Non è vero questo” Inuyasha ringhiò da per terra “questa fottuta collana che mi hai messo al collo mi ci ha sbattuto, puttana…”

“Quindi… credo sia per colpa del tuo potere di Miko, Kagome-chan… o forse perché lui è un hanyou…” Sango guardò il ragazzo, che era appena riuscito ad alzarsi, e si stava pulendo il kimono con le mani

“Proverò anche io… OSUWARI!” disse Sango. Non accadde niente, e il ragazzo la guardò con soddisfazione: non solo non era caduto, ma non si era nemmeno bloccato

“Feh! Youkatta!” disse

“Ehm… deve essere proprio il tuo potere di miko, Kagome-chan… guarda, non riesco nemmeno a bloccarlo, io… E’ davvero il tuo schiavo”

“Ok… dunque, come ti chiami, hanyou?” chiese Kagome

“Chettene frega?” ringhiò lui

“Beh, MI FREGA. Se devi essere il mio schiavo per il resto dei tuoi giorni ho bisogno di un modo diverso di chiamarti, oltre a hanyou… non trovi?”

“Mi chiamo Inuyasha”

Il cuore di Kagome aumentò i battiti nel sentire quel nome. La ragazza se ne chiese il motivo per un attimo: chissà che le stava prendendo

“Ok, Inuyasha… andiamo a casa”

“Feh!” disse lui

“Chotto matte…” disse Sango, alterandosi un po’ “Questo NON E’ il modo di rispondere a Kagome. Comportati in maniera più appropriata”

“Feh! Che mi frega…” disse lui guardandola con superiorità

“Beh, dovrebbe fregarti. Sango-chan ha proprio ragione” Kagome si fermò, e lo guardò male

“Feh! E che cazzo dovrei dire?”

“Si, PADRONA Kagome-sama”

“Feh! Non lo dirò MAI”

“Oh si che lo farai” disse Sango, furiosa

“No che NON LO FARO’” disse lui ringhiando

“INVECE LO FARAI!” rispose seccamente Kagome

“INVECE NO!!!!”

“OSUWARI!!!” urlò lei

“GWAH!!!” bofonchiò il ragazzo, cadendo in terra. Dopo pochi minuti riusciva ad alzarsi di nuovo, e guardava il pavimento, ripulendosi di nuovo il kimono dalla povere

“Quindi? Andiamo, Inuyasha…” disse lei in maniera secca e infastidita

“Si… arrivo…” ringhiò lui, furioso

“Si, arrivi… E?” Kagome lo guardò, nera

“SGRUNT!”

“OS…” iniziò lei

“No, aspetta!” Inuyasha sospirò “Vengo…” il suo sguardo sprofondò per terra, e arrossì nel continuare “PADRONA”. Le sue orecchie canine si appiattirono per la vergogna. In un altro momento, Kagome avrebbe potuto pensare che erano kawaii…

“Ok… così va meglio… ciao, Sango-chan, e grazie!” disse Kagome. Salutò l’amica e si incamminò verso casa… pretendendo che lui la seguisse

[Bah… che youkai selvaggio che è…] pensava, molto infastidita [non ho mai avuto a che fare con un tipo più maleducato… tutti gli youkai sono sempre così facili da comandare. Sono abituati a ricevere ordini. Lui invece era selvaggio fino a poche ore fa… sarà un osso duro da domare] Kagome sospirò [però devo assolutamente domarlo prima di parlare di lui con il Senato. Se dovesse comportarsi in questa maniera anche davanti a loro non ci penserebbero due volte a farlo fuori… qualunque cosa io possa dire] Si girò, e lo guardò. Lui continuava ad avere quell’aria scocciata, come se fosse incavolato con il mondo intero

“Non potresti avere un’espressione più carina?” chiese lei

“Ma certo ‘padrona’ come desidera…” disse, seccamente, accentuando quel ‘padrona’ come se fosse un insulto

“Kagome-sama! Perché lo fai rispondere in quella maniera?” la ragazza si fermò, e si girò in direzione della voce

“Oh, ciao Miroku-sama… come mai da queste parti?”

“Beh, ho saputo che oggi è il tuo compleanno, e volevo farti gli auguri” disse con un sorriso. Poi le mise una mano sul seno. La ragazza lo schiaffeggiò con tutta la sua forza

“HENTAI!!!” urlò

“Gomen ne… lo sai, Kagome-sama, che sei la donna dei miei sogni… facciamo un bambino?”

La ragazza lo schiaffeggiò dalla parte opposta. Ora il giovane aveva due mani stampate sulla faccia, una da una parte e una dall’altra

“* SIGH * Kagome-sama… Sei sempre così perfida con questo povero houshi…” poi il ragazzo assunse di nuovo un’aria seria “comunque, Kagome-sama… dovresti punire questo schiavo per il suo comportamento. Non ti si risponde in quel modo…”

“Già, hai ragione Miroku-sama… però preferisco lasciargli il tempo di abituarsi alla situazione”

“Che vuoi dire, Kagome-sama?”

“Beh, vedi… Sango-chan me l’ha appena regalato per il mio compleanno. L’ha catturato ieri nella foresta, ed è ancora ‘selvaggio’. Non è come gli altri youkai, abituati ad obbedire”

“Oh, capisco… però un consiglio, Kagome-sama… dovresti essere dura fin da principio: queste bestie hanno la fastidiosa abitudine di viziarsi se si è troppo buoni all’inizio”

“Feh! Imbecille…” ringhiò Inuyasha

“Dannato schiavo…” Miroku si girò nella sua direzione, e lo colpì in faccia con una mano

“Maledetto bastardo! Vuoi morire????” Inuyasha pose mano a Tessaiga, senza rendersene conto

“Heh! Tu misero schiavo… come osi portare una spada?” Miroku guardò Kagome, meravigliato “Ano… Kagome-sama… perché gli consenti di portare una spada?”

“Ieri qualcuno mi ha seguita… ho avvertito la presenza di una persona che mi spiava mentre tornavo a casa. Quindi dato che questo schiavo ha una spada, penso di usarlo come guardia del corpo”

“Capisco…” disse Miroku “Ma dovresti insegnargli come si deve comportare con gli altri esseri umani, prima…”

“Forse hai ragione”

“Oppure dovresti tenerlo al guinzaglio finché non impara”

“NANI???? IO al guinzaglio? Ti sei bevuto il cervello?” Inuyasha era fuori di sé per l’affronto. Non pensò a niente, e si avventò contro il ragazzo

“OSUWARI!!!!” urlò Kagome. Il giovane hanyou sfracellò in terra

“Hei… ma che punizione SPETTACOLARE!!!” disse Miroku, divertito

“GRRRRRRRRRRRRR STRONZO!” ringhiò Inuyasha dal fondo stradale

“OSUWARI, OSUWARI, OSUWARI!!!!!!” ripeté Kagome urlando. Ogni volta che lo gridava, il ragazzo gemeva dal dolore, e qualcosa di simile a un ‘potere’ lo schiantava a terra. All’improvviso si sentì un rumore simile a un ‘crack’, e Inuyasha urlò.

“Oh… ma che è stato?” chiese Kagome

“Probabilmente gli si è ingrippata la schiena…” disse Miroku guardandolo divertito. Poi continuò “Davvero, Kagome-sama… questa è una punizione ECCEZIONALE!!! Dove l’hai imparata, come la fai? Non ho mai visto niente del genere con un inu-youkai…” poi il ragazzo si abbassò, a guardare meglio il giovane spiattellato in terra, che ancora mugolava dal dolore “uhm… in realtà non ho mai visto un simile inu-youkai in vita mia… normalmente hanno le orecchie elfiche… questo ha orecchie da cane… che strano!”

“Già, è davvero un po’ strano” disse Kagome. Poi si avvicinò a Inuyasha, cercando di cambiare argomento “Inuyasha, daijobu ka”

“Gh… E mi chiede pure come sto… dopo avermi spiattellato per terra tutte quelle volte… come puoi chiedermelo, dannata puttana?”

“Bah… e io che mi preoccupavo per lui!” Kagome si alzò, e continuò a camminare verso casa. Miroku stava ancora guardando fisso il ragazzo per terra, soprattutto le sue orecchie

“Probabilmente Miroku-sama ha ragione: dovrei tenerti al guinzaglio finché non impari!”

“Feh! BAKA!” disse lui da per terra… non riusciva ancora ad alzarsi. Kagome tornò inviperita verso di lui

“Davvero Kagome-sama… è un tipo proprio kawaii… soprattutto quelle orecchiette sono stupende… posso giocherellarci un po’?”

“Perché lo chiedi a me, Miroku-sama?”

“Beh, è lo schiavo TUO, non mio…”

“Certo che puoi…”

Il ragazzo iniziò a giocherellare con le orecchie di Inuyasha, mentre l’hanyou da per terra ringhiava furiosamente

“Sembra proprio che non gli piaccia se lo faccio io, hehe” disse Miroku alzandosi

“IMBECILLE!!!” disse l’hanyou da per terra

“NE HO ABBASTANZA!!! Prima di tutto, Inuyasha, devi imparare a rispettare Miroku-sama. Ti prego di comportarti più civilmente”

“ASSOLUTAMENTE NO! Non rispetterò MAI quel bonzo pervertito!”

“INVECE LO FARAI! Lui è Miroku-sama o houshi-sama per te. NON E’ ‘bonzo’”

“Feh!”

“E io NON sono FEH! Ho un NOME!” urlò lei [Mannaggia! Mai una volta che mi chiami per nome… e quando mi chiama padrona lo grugnisce come se fosse un insulto… riuscirò mai a domarlo?] pensò sospirando

Finalmente il ragazzo riuscì a tirarsi su. Si stiracchiò, e si ripulì il kimono per l’ennesima volta

[Feh! Questo kimono non è mai stato così sporco!] pensò con disgusto

“Ok, ok, ho capito… PADRONA”

“Sono felice che mi chiami padrona… ma ho un nome”

“Ok… PADRONA…” poi aggiunse con disprezzo “… Kagome…-sama”

[Ih! Lo ha detto come se lo stesse vomitando… però almeno lo ha detto. Credo di potermi accontentare per ora] pensò lei

“Bene, sembra che questo imbecille abbia finalmente capito come si deve comportare… ti regalerò un guinzaglio per il tuo compleanno, Kagome-sama!” disse Miroku, notando divertito lo sguardo killer che Inuyasha gli aveva lanciato a quelle parole

“Grazie, Miroku-sama. Ora è meglio se torniamo a casa”

“Ja ne, Kagome-sama! E non preoccuparti per il suo comportamento… in fondo lo sanno tutti che ‘can che abbaia non morde’”

Kagome salutò il suo amico, e continuò a camminare verso casa, seguita dall’hanyou, furioso

“Come hai potuto notare” gli disse lei scocciata “è pericoloso per te comportarti in questa maniera. Sarebbe meglio che tu avessi uno sguardo più docile”

“Come vuole, PADRONA” ringhiò lui. Però la ragazza notò che stava cercando di seguire il suo consiglio. Aveva assunto un’aria più dimessa, anche se si vedeva chiaramente che era infuriato… Kagome era divertita, in fondo, dal suo comportamento. Sarebbe stato carino tentare di domarlo…

Arrivarono di fronte al tempio Higurashi. Kagome ordinò a Inuyasha di aprire il cancello, e il ragazzo obbedì, grugnendo un po’. Entrarono in casa, e la porta si chiuse dietro di loro

Una nuova vita era iniziata per Inuyasha: sarebbe mai riuscito ad abituarsi?

NOTA DELL’AUTRICE:

Dunque? Vi è piaciuto il capitolo? ^_^

Andate a recensirlo, vi prego!!!!!

In ogni caso :D nessuno ha capito CHI è l’inu-youkai di cui parlano Sango e Kagome nella prigione? :DD * EVIL GRIN * Ve l’avevo detto che non sarebbe stato felice di comparire^^;

E vi prego, cercherò come al solito di aggiornare al più presto… ma SOLO se ottengo feedback. Quindi se volete sapere che ne è stato di Shippo, di Sesshoumaru (o Fluffy-chan come lo chiamano le americane J)… e perché Naraku è un membro del Senato? E riuscirà Inuyasha a restare in vita? Ecc ecc… RECENSITE LA FIC! è_é mi piace leggere le vostre opinioni! L’url, come al solito, è questo: http://www.fanfiction.net/read.php?storyid=487846

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Inukiba ***


An Inuyasha to Remember

Scritto da: Giulia “Kagome”

Rinunzia Legale: Io NON sono l’autrice di Inuyasha. Inuyasha è scritto e disegnato da Takahashi Rumiko. Non sono né Lei né un membro della Shogakukan, Sunrise o qualunque altra Casa Editrice che ne detenga i diritti. Sono solo una FAN, e questo è un omaggio alla mia serie preferita tra tutte. I diritti di Inuyasha sono:

Inuyasha manga © 1997 Takahashi Rumiko, Shogakukan

Inuyasha anime © 2000 Takahashi Rumiko, Shogakukan, Sunrise, YTV

Il titolo della fan fiction è tratto dal famoso OAV di Ranma ½ “An Akane to Remember”. Non sono nemmeno l’autrice di Ranma, ovviamente. I diritti della serie sono Ranma Nibun no Ichi © 1988 Takahashi Rumiko, Shogakukan, Kitty Film.

Nota: Questa è una fan fiction AU (Another Universe). Che vuol dire? Che in questa storia vengono solo “presi in prestito” i personaggi di Inuyasha, e calati in una realtà completamente diversa da quella nella quale vivono all’interno della serie originale. Cercherò di mantenere il carattere dei personaggi e le relazioni tra di loro simili a quelle del manga originale. Se però doveste trovarvi con qualche pers OOC… beh, temo che dovrete conviverci e non prendervela con me :P. Una differenza (piuttosto grossa) con il manga originale per quanto riguarda Inuyasha è che lui non ha MAI (sottolineo il mai) conosciuto Kikyo. Fan di Kikyo, Gomen Nasai!

Se poteste, dopo aver letto, scrivermi un commentino su FanFiction.net, ve ne sarei eternamente grata: questo è l’url della fic su quel sito:

http://www.fanfiction.net/read.php?storyid=487846

potete scriverlo in italiano, ma se lo scrivete in inglese + gente potrà capire i vostri pensieri :D

 

Capitolo 3: Inukiba

"Tadaima!" disse Kagome rientrando nel tempio

"Oh, okaeri nasai, Padrona Kagome-sama" apparve uno youkai. Era un anziamo youkai della pioggia, che serviva la famiglia di Kagome da circa 20 anni

"Ciao, Oyaji" disse lei, sorridendo

"Padrona… noto che ha compagnia"

"Si, Oyaji. Si tratta del mio nuovo schiavo, Inuyasha"

"Hem… un inu-youkai? Non può essere… gli inu-youkai hanno le orecchie elfiche, come quello che serve Sua cugina Rin-sama. Questo ha le orecchie da cane!"

"Infatti non è un inu… youkai, ma un hanyou"

"Un Hanyou? Ma io credevo che fossero stati tutti uccisi per colpa di quella legge…"

"Era quello che credevo anche io. Ma questo hanyou è sopravvissuto, e ora è il mio schiavo"

"Dunque ritiene che possa sopravvivere al Suo potere, essendo un hanyou?"

"Lo spero tanto, Oyaji. Ma ti prego, io mi fido di te. Non far parola con nessuno del fatto che il mio schiavo è un hanyou. Dov'è la mia famiglia?"

"Oh, ma certo, Padrona, può contare su di me. Sua madre sta guardando la TV, suo nonno sta facendo un bagno ristoratore e il Padroncino Sota sta giocando con Shippo"

"Capisco… beh, parlerò con loro di Inuyasha più tardi, forse questa sera… ora devo andare a fare i compiti per domani, in attesa dell'arrivo di Kaede-sama. Lui verrà con me. Andiamo, Inuyasha"

"Okkei" rispose lui

Kagome si girò verso il ragazzo, e lo guardò con occhi infuriati

"Si, si, arrivo… PADRONA" grugnì. Cercò di camminare, ma qualche cosa lo bloccava. Notò che lo youkai della pioggia aveva messo una mano sulla sua spalla

"Checcavolo vuoi, vecchiaccio?" disse, piuttosto seccato

"Abbi più rispetto. E' la tua padrona" disse il vecchio, con voce calma

"Feh! L'ho rispettata, no? L'ho chiamata padrona, no?" Inuyasha assunse un'aria superiore

"Chiamarla padrona non è abbastanza. Devi parlarle con più rispetto"

"Oyaji, è inutile… quell'hanyou è ancora selvaggio, deve imparare l'educazione" Kagome sospirò

"Beh, credo di essere in grado di dargli questi insegnamenti, se me ne lasciate il piacere, padrona Kagome-sama" disse il vecchio youkai

"Oyaji… non voglio che ti impazzisca dietro questo scemo… è il MIO schiavo, e ce la metterò tutta per educarlo. Ma se per caso non dovessi riuscirci, ti prometto che lo lascerò a te, così potrai finire il lavoro"

"Sarebbe mio piacere, padrona… potete contare su di me" rispose il vecchio, inchinandosi

"Dunque, andiamo, Inuyasha"

"Si, arrivo 'padrona'" disse, seguendola. Si ritrovò per terra prima di rendersi conto completamente della situazione

"Hei, vecchio rimbambito… come hai osato farmi lo sgambetto con quel bastone?"

"Questo avverrà ogni qualvolta che risponderai in quella maniera alla Padrona e io sarò nei paraggi. E sii riconoscente alla signorina, che ha deciso di non affidarti a me, oppure ne avresti viste di peggiori"

"Non avrai tanta fortuna la prossima volta!" disse il ragazzo, prendendo l'anziano youkai per il bavero

"Oh, non preoccuparti… ho diversi altri modi di complicarti la vita, ragazzo mio, vuoi che te ne mostri qualcuno?" chiese quello. All'improvviso una piccola nuvola apparve sulla testa di Inuyasha, e una fitta pioggia iniziò a cadergli addosso

"MA CHE CAZZO????" Inuyasha si stava incavolando, e cercava di colpire la nuvola. Ma ogni volta che sembrava aver raggiunto il suo scopo, quella diventava più grande, e più scura

"Questa è un'altra maniera che ho per darti fastidio, mio povero ragazzo… se vuoi ti mostro anche di peggio" la pioggia si trasformò in grandine

"AHIAAAA!!!! CHE MALE!" il ragazzo era furioso, e vedere lo youkai della pioggia ridere davanti a lui rendeva la situazione ancora peggiore. Kagome era divertita dalla scena

"Questo è solo per dimostrarti i vari modi che ho per punirti… sia che io ti sia accanto, sia che ti sia lontano" la piccola nuvola scomparve, e Inuyasha si sentì meglio. Spedì uno sguardo killer all'anziano youkai

"Ok, ora cerca di rispondere in maniera più appropriata alla padrona" disse

"Vengo, padrona…" la voce di Inuyasha aveva un tono gentile, per la prima volta in tutta la giornata

"Oh, hai una voce così dolce quando non sei infuriato" disse lei, divertita

Inuyasha si stava incavolando di nuovo. Non gli piaceva di essere preso in giro da una donna che non si ricordava di lui. Avrebbe voluto risponderle male di nuovo… ma vide un'altra nuvola apparire sulla sua testa… questa volta era più grande, e piuttosto minacciosa. Chissà che cosa gli avrebbe riversato addosso…

"Grazie…" disse, cercando di mantenere un tono mite. Le sue orecchie si abbassarono nuovamente per la vergogna… ma non gli era piaciuta quella grandine, erano tocchi grossi almeno quattro o cinque centimetri, e non era per niente piacevole sentirseli cadere addosso senza poter reagire. E poi… sentire il rumore della pioggia sopra di lui stava acutizzando un problemino che aveva iniziato a dargli fastidio da un po'…

[CAZZO] pensò mentre seguiva Kagome nella sua stanza. Nel frattempo stava cercando di asciugare i suoi vestiti, che grondavano pioggia e pezzi di ghiaccio… l'acqua gocciolava libera anche dai suoi capelli, dandogli non poco fastidio

"Chotto matte! Fatti catturare, Shippo-chan!" all'improvviso una voce cristallina risuonò per il corridoio. Un cucciolo di kitsune e un bambino umano fecero irruzione, e iniziarono a correre, prima per il corridoio stesso, poi in circolo nel punto dive si trovavano Inuyasha e Kagome, infine si fermarono

"Oh, ciao nee-chan!" disse il bambino umano

"Ciao, Sota… perché ordini al piccolo Shippo di lasciarsi catturare da te? Non è giusto giocare così…"

"Ma nee-chan… lui è uno youkai, è più veloce di me"

"E' anche più piccolo di te, Sota-chan"

"Si, lo so… ma è in ogni caso più veloce di me, non potrei mai riuscire a catturarlo…" si lamentò il bambino "Uh? Nee-chan? Chi è questo youkai?" Sota puntò il dito su Inuyasha

"E' Inuyasha, il mio nuovo schiavo"

"Oh… quindi hai di nuovo uno schiavo, Nee-chan! Per quanto tempo resterà con noi? Un giorno, due, tre giorni?" chiese Sota

"Hem… Veramente spero per sempre" Kagome arrossì alla domanda del suo fratellino. Era legittima in fondo: purtroppo tutti gli schiavi personali che aveva portato a casa non avevano resistito più di tre giorni… quando l'ultimo resistette per tre giorni i cari urlarono al miracolo… ma non era molto carino sbattere questa certezza in faccia a Inuyasha il primo giorno che si trovava con loro…

"OH! Lo spero tanto anche io, Nee-chan! Ha le orecchie più carine che abbia mai visto! Posso toccarle?"

"Ehi! Prima quel bonzo pervertito, ora te! Che cazzo credete che io sia, un fenomeno da baraccone?" l'hanyou si stava di nuovo incavolando

"Ehi, non dovresti rispondere in questo modo al mio amico!" Inuyasha si girò, e notò che il piccolo kitsune gli stava parlando

"'cazzo vuoi, moccioso? Parlo come cavolo mi pare, non devi darmi il permesso te"

"Se continui a comportarti così, imbecille, sarai bagnato per il resto dei tuoi giorni" disse il cucciolo, nel notare un'altra nuvola comparire sulla testa di Inuyasha

"Hey, tu, vecchiaccio! Spiegami per quale fottuta ragione dovrei rispettare questo cucciolo di merda!"

"La nuvola non è comparsa per quello che hai detto al cucciolo di kitsune, ma per quello che hai detto al signorino Sota"

"Quello non era un insulto, era solo uno sfogo!!!!!" disse il nostro, urlando

"Ora basta, per favore!" Kagome stava perdendo la pazienza "Oyaji, smettila, ora basta. Inuyasha è nuovo qui, e credo sia stanco. E' meglio se ce ne andiamo nella mia stanza adesso"

La ragazza si avvicinò al fratellino, e si inginocchiò davanti a lui, mettendogli le mani sulle spalle "E tu, Sota-chan… certo che puoi toccare le sue orecchie, ma solo quando lui ti consentirà di farlo. Non è una bambola, è un essere vivente… e dovresti cercare di portargli un minimo di rispetto"

"Ma… ma… è uno schiavo…" disse il bambino, rattristandosi

"E' uno schiavo, d'accordo. Ma non è un giocattolo" disse lei. Gli mise una mano sulla testa, e gli accarezzò gentilmente i capelli. Poi si girò, e continuò il suo cammino verso la sua stanza. Salì le scale e si fermò davanti a una delle porte del corridoio

"Dai, Inuyasha, ora apri la porta"

L'hanyou la guardò salire le scale esterrefatto. Quindi si era ricordata, una volta tanto, che anche lui era un essere vivente… meno male! Aveva iniziato a pensare che si sarebbe dovuto abbassare ad eseguire qualunque richiesta gli fosse formulata, da parte di chiunque… era qualcosa che il suo orgoglio non poteva soffrire. Invece sembrava che finalmente qualcuno si ricordasse che un minimo di dignità, in fondo, doveva mantenerla.

Si affrettò a seguire la ragazza su per le scale, e, alla sua richiesta di aprire la porta, obbedì senza fiatare. Lei entrò, e gli disse di seguirla. Fu ben felice di accontentarla, una volta tanto

"perché hai parlato in quel modo al moccioso?" disse a Kagome, una volta nella sua stanza

La camera era molto ampia e spaziosa, arredata con ottimo gusto. Era divisa in due sezioni da tre gradini, una era la camera da letto, l'altra un piccolo studio con soggiorno. Tutto era colorato in tonalità blu. Due enormi librerie coprivano le pareti della sezione studio, e due armadi quelle della sezione da letto. Negli spazi vuoti, erano appesi al muro dei graziosi quadri, in modo da rallegrare l'ambiente.

C'era anche un grazioso divano e alcune poltrone al centro della zona giorno, in modo da creare un piccolo salottino. La scrivania, con i libri scolastici sopra era nascosta da un mobile a giorno. Sul pavimento erano adagiati due morbidi ed eleganti tappeti. Si, era una stanza carina, decise

"prima di tutto, lui non è 'moccioso' per te, ma Sota-sama. Poi… beh, credo che Sota sia simile a tutti i bambini della sua età. Tratta tutto quello che lo circonda come se fosse suo, e ogni schiavo è la sua bambola. Questo non è giusto. Deve imparare che gli youkai sono esseri viventi… e che non può chiedergli tutto quello che gli pare solo perché sono schiavi" sospirò, poi lo guardò e continuò, un po' seccata "Ma prima di tutto, anche tu devi imparare a rispettare i membri della mia famiglia" disse, poi continuò pensando [e anche me]

"In ogni caso… credevo tu non avessi schiavi. Almeno questo mi aveva detto quella tipa che mi ha catturato. Invece vedo che ci sono molti youkai nella tua casa" domandò lui, cercando di dimostrarsi gentile… l'ultima cosa che desiderava in quel momento era di sentire ancora la pioggia scorrere su di lui

"Non ho schiavi PERSONALI… gli schiavi personali vivono più vicini ai loro padroni, come dovrai fare tu. Dormirai qui, metterai in ordine la mia stanza, mi porterai i piatti con il cibo quando non vorrò mangiare con la mia famiglia, mi seguirai quando uscirò di casa, trasporterai i miei oggetti e così via… è una relazione più intima di quella che ho con qualunque altro schiavo all'interno di questa casa… e qualunque altro schiavo che abbia mai provato ad avere è sempre morto nel giro di un paio di giorni… al massimo tre" sospirò lei

"Oh… è strano che tu non mi chieda anche di aiutarti a fare il bagno o di scaldarti il letto la sera" disse lui con tono arrogante, cercando di prenderla in giro

"Ehm…" Kagome arrossì "in realtà c'è gente che te lo chiederebbe…" ora fu il turno di Inuyasha di arrossire "ma io non lo farò… so farmi il bagno da sola, e non ho bisogno di uomini nel mio letto… almeno non ne ho ANCORA bisogno"

"meglio così" fece lui, calmandosi e cercando di darsi un contegno

"Ok, adesso siediti dove vuoi e stai calmo e zitto. Chiederò a Oyaji di portarti un futon e di sistemartelo da qualche parte… devo finire di studiare prima che arrivi Kaede-sama per l'allenamento spirituale, quindi devi stare buono per un po'"

Inuyasha si mise seduto proprio nel punto dove si trovava: sugli scalini che separavano la parte giorno e la parte notte della sua stanza. Vide Kagome prendere un quaderno, una matita e alcuni libri, e mettersi seduta sulla scrivania, spostando la libreria separatoria per poterlo controllare.

I suoi capelli erano ancora completamente bagnati per la pioggia che l'anziano youkai gli aveva fatto cadere addosso poco prima. Diverse gocce cadevano sul suo kimono, che era ancora completamente zuppo, e lo stavano facendo andare in bestia… stavano rendendo molto più complicato per lui sopportare il piccolo problemino di prima… decise che doveva cercare di essere gentile… ma doveva chiedere, non ne poteva più

"Ahem… Padrona…" disse. Aveva ancora problemi nel riferirsi alla ragazza in quel modo… ma non aveva scelta, in fondo

"Che c'è?" Kagome si girò

"Ahem… mi stavo domandando… non è che potrei usare il bagno…" disse, arrossendo

"Oh, si, hai ragione… sei bagnato fradicio: devi cambiarti e asciugarti i capelli" disse lei. La ragazza tenne premuto un pulsante a lato della scrivania, e dopo qualche secondo si udì bussare alla porta, ed entrò lo youkai della pioggia

"Oyaji, per favore. Dovresti portare qualcosa di asciutto per Inuyasha. In fondo sei stato tu a bagnarlo come un pulcino, e adesso mi sta allagando il pavimento…"

"Certo, padrona, porterò tutto il necessario"

"Ah, un'altra cosa, Oyaji… se non ti scoccia troppo, dovresti portare qui un futon per Inuyasha e preparargli il letto… dormirà in questa stanza"

"Si, signorina" lo youkai della pioggia si inchinò, e chiuse la porta. Dopo pochi minuti era di ritorno: diede a Inuyasha un nuovo capo di abbigliamento e alcuni asciugamani. Poi andò via di nuovo, e ritornò immediatamente con quanto serviva per sistemare un futon per il ragazzo. Mise a posto tutto, e se ne andò con un inchino

[Che imbecille che è… mica ha capito qual'era il mio problema! E ora? Come cazzo faccio a spiegarglielo? MALEDIZIONE!]

"Ahem… padrona…" Inuyasha arrossì ancora di più

"Si, qual è il problema, Inuyasha?" Kagome alzò gli occhi al cielo, e si girò per l'ennesima volta verso l'hanyou "Puoi cambiarti tranquillamente anche lì, io non ti guardo, sto tentando di studiare"

"Non è quello il mio problema, padrona…" arrossì ancora più evidentemente, mentre le sue orecchie si appiattivano di nuovo

"Dunque… qual è il problema?" la ragazza notò che era imbarazzato. Ma che problema poteva mai avere?"

"Veramente… avrei davvero bisogno… lo sai… di andare al gabinetto… cioè… non solo per cambiarmi… nella prigione dove quella puttana mi ha rinchiuso non c'era un gabinetto e io… * hem *" gli occhi del ragazzo sprofondarono per terra. Era la cosa più imbarazzante che gli fosse mai capitato di dire… andare a rivelare le sue debolezze a un essere umano… ma purtroppo che doveva fare? Liberarsi sul pavimento? Non gliel'avrebbe di sicuro perdonata…

"EH?!? Gli youkai non hanno bisogno di andare al gabinetto…" Kagome era stupita. Dunque era quello il suo problema? Beh, si… poteva capire che il ragazzo fosse imbarazzato

"Non me ne frega un cazzo se quelli non ne hanno bisogno, IO SI" disse arrossendo

"Oh… di sicuro è perché sei un hanyou… ok, dunque, puoi usare il mio bagno personale, è quella porta blu accanto al guardaroba"

Il ragazzo la guardò con un muto ringraziamento. Si alzò, e corse come una freccia in bagno, portando con sé anche il nuovo kimono e gli asciugamani che il vecchio youkai gli aveva lasciato. Kagome sorrise… in fondo era divertente avere a che fare con un hanyou… era davvero diverso da qualunque youkai


[Ah, mi sento meglio] Inuyasha finalmente aveva risolto il suo problema, e si stava ora rivestendo con il nuovo kimono che lo youkai gli aveva portato. Gli dispiaceva rinunciare al suo vestito… era un kimono piuttosto prezioso, realizzato con la pelliccia di un inazuki. Gli aveva salvato la vita in numerose battaglie [Spero che non lo buttino via, ci sono affezionato] pensò tristemente. Il suo nuovo vestito era giallo, con alcuni disegni neri sullo sfondo, composto da un haori (pezzo superiore) decorato con semplici figure geometriche e un hakama semplice, senza decorazioni, sempre dello stesso colore. Non gli piaceva più di tanto… però era asciutto. Era anche un pochino troppo largo per lui… ma non lo infastidiva. Quello che invece non riusciva a sopportare erano le scarpe che lo youkai gli aveva portato… gli facevano male ai piedi, e decise di non metterle. In fondo non gli servivano! Il ragazzo finì di asciugarsi i capelli, usando gli asciugamani che gli aveva dato lo youkai, e finalmente si sentì meglio

Quando uscì dal bagno, portando in mano il suo vecchio kimono e gli asciugamani, la ragazza era sdraiata sul letto, addormentata. Era ancora vestita, quindi l'hanyou suppose che non intendesse riposarsi a lungo. Si avvicinò al suo letto, e ci appoggiò sopra il kimono bagnato, come anche gli asciugamani. Sperò che in questa maniera avrebbe potuto tenere d'occhio il suo vestito, e impedire che glielo buttassero

Poi si avvicinò al letto di Kagome, e si mise in ginocchio davanti alla ragazza addormentata, guardandola. Appoggiò le braccia al suo materasso, e il mento su di esse

[Devo ammettere] pensò mentre la guardava dormire [che è una bella ragazza… era già carina quando la vidi la prima volta, ma ora è davvero diventata stupenda. E non è cattiva… mi domando che cosa succederebbe se si ricordasse di me… si comporterebbe nello stesso modo? O mi lascerebbe libero di andarmene? Riuscirò mai a fuggire di qui?] il ragazzo inclinò il capo, appoggiando la guancia destra sulle sue mani [Feh! Sono avvero un cretino… Non fuggirò mai da qui. Non posso fuggire… da una prigione che non esiste] si addormentò, così, nella stessa posizione in cui si trovava


Kagome si svegliò dopo circa una mezz'ora, e lo trovò addormentato in questo modo. All'inizio si spaventò: non era abituata a svegliarsi e a trovare un'altra persona che dormiva con la testa appoggiata sul suo letto…

Ma poi, appena poté riflettere, si commosse. Forse le sarebbe davvero piaciuto avere quell'hanyou a tenerle compagnia… in fondo lei sentiva un bisogno incontrollabile di trovare qualcuno a cui appoggiarsi

[Si, dopotutto noi due siamo molto simili] guardò il ragazzo addormentato con occhi tristi, ma dolci allo stesso tempo [io ho una famiglia, degli amici, una vita normale… ma non ho davvero qualcuno che mi stia accanto. In realtà anche con tutti i miei amici e familiari, sono sola quanto lui]

[O almeno devo assumere che fosse solo… si comporta come se non avesse mai vissuto con gli altri… e in fondo come avrebbe potuto? E' un hanyou, non è umano, né youkai…]

[E' solo… come me. Tutti si aspettano qualche cosa da me… perché sono una miko, perché posso usare lo Shikon no Tama… la gente prega davanti a me come se fossi una divinità. E' bello ricevere tutti quegli onori, ma vorrei tanto che qualcuno mi volesse bene solo perché sono io… e non perché sono Kagome, la persona che può usare lo Shikon no Tama]

Le sue mani si mossero da sole, e si ritrovò ad accarezzare la testa del giovane hanyou. I suoi capelli erano arruffati, ma molto serici al tatto. Le sue dita raggiunsero le orecchie del ragazzo, e la giovane iniziò a grattane la parte esterna, esattamente come faceva spesso con il suo gatto. Il ragazzo iniziò a fare le fusa mentre dormiva, in quel modo del quale solo gli youkai sono capaci, e mosse inconsciamente la testa in direzione di lei. La ragazza sorrise, compiaciuta, e passò le dita sul pelo delle orecchie, osservandolo con occhi deliziati

[E' così dolce quando dorme… mi domando se riuscirò mai a domarlo. Accetterà mai di essere il mio schiavo? Credo che formeremmo una bella coppia, noi due…] continuò a grattargli le orecchie, trovandola un'occupazione molto rilassante, mentre il ragazzo continuava a manifestare sonoramente il suo compiacimento, mentre dormiva. Kagome notò che le sue mani si erano portate, inconsciamente, sull'elsa della spada

* Non mi separerò mai da Tessaiga, era la spada di mio padre! * aveva detto

[Mi dispiace tantissimo per Sango-chan… ma non potevo lasciarle avere la sua spada] Kagome sorrise [Non ho avuto il coraggio di pretendere che si separasse da un dono di suo padre… sono sicura che anche lui lo amasse molto… io amavo tantissimo il mio, e se lui mi avesse donato qualcosa, preferirei morire piuttosto che separarmene, e odierei chi me ne privasse per tutta la vita]

Si, era vero che aveva sentito qualcuno seguirla, l'altro giorno, sulla via di casa. Ma era anche vero che mai e poi mai avrebbe preteso di avere una guardia del corpo… le era solo sembrato l'unico modo per consentirgli di tenere la sua spada. Anche Miroku-sama aveva accettato quella scusa, e la ragazza era sicura che perfino il senato non avrebbe trovato niente in contrario a tutto ciò

[Anche quel Naraku-sama… odia tutti, hanyou, youkai… non so perché, ma sembra davvero avercela con tutto il mondo. Ma ha bisogno di me, per lo Shikon no Tama, non può permettersi di perdermi!]

All'improvviso, il ragazzo sussultò, e aprì gli occhi

"Uh? Che…?" chiese, confuso. Kagome rimosse immediatamente le mani dalla sua testa

"Stavi dormendo sul mio letto" disse, gentilmente

"Oh, si, ora ricordo…" disse lui, con voce impastata dal sonno

La porta si aprì, e un'anziana signora fece il suo ingresso. Era vestita con l'abito bianco e rosso tipico delle miko, era curva, e aveva una benda che le copriva l'occhio destro

"Konban wa, Kagome-sama" disse alla ragazza

"Konban wah, Kaede-sama… okaeri nasai!"

"Si… Tadaima" la signora sorrise alla ragazza. Poi, all'improvviso, notò Inuyasha, che si era girato verso di lei

"Oh… noto che avete un nuovo schiavo… resterà con noi per più di un paio di giorni?" iniziò a dire, poi sussultò

[Non posso sbagliarmi… quel ragazzo è… no, è impossibile, non può essere vero… è morto!]

"Oh, Kaede-sama… per piacere, non parlate come Sota-chan… spero che Inuyasha sopravviva senza problemi" disse Kagome con aria seccata. Poi si rese conto che l'anziana signora era impallidita "Nani kore, Kaede-sama?"

"Avete detto… Inuyasha?"

"Si, è il suo nome, Inuyasha… lo so che può apparire strano, e poi è scortese, maleducato, rozzo… ma credo di essere in grado di educarlo"

[Inuyasha… il nome è simile, ma non è lo stesso. Quindi non è lui… Bene, come avrebbe potuto essere lui, in ogni caso? Era stato sigillato a un albero dalla mia one-sama… e qualche anno dopo la foresta era stata rasa al suolo da 'qualcosa'. Era impossibile che fosse ancora in vita… e poi è troppo giovane, aveva la stessa età della mia One-sama quando fu sigillato a quell'albero… o almeno sembrava averla]

"Ehi… perché cazzo mi stai guardando in quella maniera, vecchia rimbambita? Non sono mica un fantasma!" fu la cortese osservazione dell'infastidito hanyou

La donna sospirò [Forse il suo nome non è Inukiba… ma è maleducato, rozzo e villano almeno quanto quell'imbecille di un hanyou…] pensò

"Baka… ti avevo solo scambiato per un hanyou che conobbi, in passato" disse, scuotendo il capo con disapprovazione

"Un Hanyou? Kaede-sama, avete davvero conosciuto un hanyou?"

"Si… ma il suo nome era diverso dal suo… si chiamava Inukiba" Kaede notò lo sguardo sorpreso di entrambi. Sospirò, e decise di continuare il suo racconto

"Come voi ben sapete, Kagome-sama, io vengo dall'Altro Mondo" iniziò a dire

"Si, so che Naraku-sama vi ha presa dall'altra parte del pozzo magico… perché una vera miko del passato avrebbe potuto allenarmi spiritualmente meglio di chiunque altro"

"Infatti. Io vengo da un periodo che oggi voi chiamate 'Sengoku Jiidai'. Ero una miko… non molto potente, in verità. Ma avevo una sorella, Kikyo. Lei era… grandissima. Una delle più potenti miko mai apparse sulla faccia della Terra, dopo la compianta e venerata Midoriko-sama"

"Oh… Kikyo? Naraku-sama mi ha detto che io dovrei essere la reincarnazione di una certa miko chiamata Kikyo… era davvero vostra sorella?"

"Esattamente. Voi siete la reincarnazione della mia one-sama… quindi in un certo senso è come se fossimo parenti. In ogni caso, la mia one-sama fu uccisa da un hanyou, che lei stessa provvide a sigillare a un albero, prima di morire. Almeno questo è quanto tutti sanno…"

"Quell'hanyou… era Inukiba?"

"Già, era proprio lui. Non ho mai saputo come fossero andate le cose veramente. Quell'hanyou era maleducato, e rozzo… proprio come questo qui. E gli assomigliava moltissimo, in ogni caso. Aveva le orecchie da cane proprio come l'hanyou che si trova in questa stanza"

"Oh… come ha capito che si tratta di un hanyou, venerabile Kaede?" Kagome arrossì

"Volevate tenerlo segreto, Kagome-sama? Potete mentire a tutti, ma di sicuro non a me. E questo perché ho conosciuto quell'altro hanyou, quando ero giovane"

"Che successe veramente a Kikyo-sama e a Inukiba?"

"Come vi ho detto, non ne sono sicura. Ero solo una bambina quando questa tragedia ebbe luogo. Ma ritengo che la mia one-sama considerasse quell'hanyou molto più che una seccatura. Probabilmente ne era innamorata… e sono quasi sicura che anche lui ricambiasse i suoi sentimenti"

"Feh! Sei proprio rimbambita, nonna… come puoi pensare una cosa del genere? Tu stessa hai detto che quell'hanyou ha ucciso tua sorella, e che lei lo ha appeso a un albero per ricambiargli il piacere… Quindi si odiavano, no?"

"Infatti non ne ho idea, Inuyasha. Non posso saperlo, posso solo avere la mia opinione, e i miei dubbi in proposito. Sto cercando di capire, veramente. One-sama avrebbe potuto uccidere quell'hanyou con la sua freccia dell'Anima, invece lo ha solo costretto a un sonno eterno, come se non avesse il coraggio di ucciderlo veramente. Era una miko troppo potente per commettere un simile errore, a meno che non abbia deciso di commetterlo volontariamente. E poi… quella mattina vidi one-sama prendere lo Shikon no Tama e portarlo via con sé. Quando apparve Inukiba al villaggio, one-sama non era ancora tornata… ma lo Shikon no Tama era di nuovo al suo posto. Com'era possibile? Me lo sono sempre domandato… Credo che 'qualcosa' abbia tramato alle loro spalle per ottenere un qualche malefico scopo, anche se non capisco chi o che cosa fosse… e che cosa volesse"

Osservò con attenzione le due persone che la stavano ascoltando. Sembravano entrambi interessati… anche se Inuyasha cercava di avere un'aria seccata. La donna sorrise, e continuò

"Comunque io sentii qualcosa simile a un'enorme aura malvagia nell'aria quel giorno… qualcosa di molto peggio di Inukiba… lui non era cattivo, in fondo… anche se mi ha strappato l'occhio destro e ha distrutto mezzo villaggio. No, era qualcosa di diverso, e di molto più pericoloso di lui. Ho percepito lo stesso potere malefico il giorno in cui la foresta dove Inukiba stava dormendo per sempre fu distrutta dal… fuoco, trent'anni fa. Nulla rimase in quel luogo dopo l'incendio… nemmeno l'hanyou addormentato, e questo è qualcosa che il normale fuoco non può fare"

"Uh? Sono d'accordo…" disse il ragazzo, sorpreso

"Comunque, Kagome-sama… per piacere venite con me, dovete allenarvi. Dobbiamo fare una sessione intensiva questa settimana, ordine di Naraku-sama. Questo vuol dire che non potrete andare a scuola, dovrete studiare il mattino a casa"

"Ok, ho capito… arrivo" la ragazza guardò Inuyasha, che era ancora in terra, fissando Kaede "Inuyasha, per piacere resta qui… e se non sai che cosa fare, metti in ordine la mia stanza"

"Si, padrona…" disse lui mentre Kagome usciva dalla stanza

Inuyasha si girò, appoggiando la sua schiena al bordo del letto di Kagome. La vecchia doveva proprio essere rimbecillita. Come poteva il fuoco distruggere un hanyou?

Il ragazzo si alzò, e perse tempo dando un'occhiata più approfondita alla camera di Kagome. Nella sezione 'giorno' c'erano due enormi librerie… Inuyasha prese un libro in mano da una di esse. Sua madre aveva iniziato a insegnargli come si leggeva, quando era piccolo, ma poi era dovuto fuggire, e non aveva potuto, ovviamente, portare con sé alcun libro. Quindi pian piano aveva dimenticato anche i rudimenti che sua madre gli aveva insegnato… e ora quei segni nelle pagine non significavano niente per lui

Rimise il libro al suo posto, seccato. La ragazza gli aveva ordinato di mettere in ordine la sua stanza… avrebbe dovuto obbedirle? Uhm… beh, doveva considerare un attimo entrambe le soluzioni…

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[Certo, è strano che la reincarnazione della mia one-sama debba avere nuovamente a che fare con un inu-hanyou… un hanyou che somiglia così tanto a Inukiba… sia in apparenza che nel comportamento. Mi domando se sia preferibile che io discuta di questo con Naraku-sama. Sono preoccupata per la mia piccola Kagome. Può essere in pericolo, perché quei sigilli che anche lei ha messo all'hanyou sono stati testati sugli youkai… non su gente come lui. Chi può sapere se un sigillo come quello reagirebbe nello stesso modo al potere di un hanyou?] pensava Kaede, mentre Kagome cercava di sollevare con la forza della concentrazione una matita. Non era mai riuscita a farlo, anche se era riuscita a scagliare le Frecce dell'Anima…

Ma questa volta era ancora peggio delle altre lezioni: Kagome non riusciva a tenere la concentrazione

"Tesoro, a che cosa stai pensando, che interferisce con il tuo allenamento?" chiese la donna. Mentre erano nell'intimità dell'allenamento spirituale, Kaede smetteva di utilizzare il linguaggio formale, e trattava Kagome come se fosse sua figlia. E anche Kagome era ben felice di trattarla come se fosse un membro della famiglia

"Stavo pensando a Inukiba e Kikyo-sama. E' una storia così triste… e mi domando se fossero davvero innamorati, come stavi dicendo"

Kaede sospirò, scuotendo la testa "Lo sai, figliola, che nel presente da cui provengo gli youkai non sono schiavi. Sono esseri liberi come noi umani, e sono molto rispettati dalla nostra stirpe. Hanno il Potere, e un normale essere umano non può sconfiggerli. Sono pericolosi… gli uomini del tuo tempo sono riusciti a domarli solo grazie alla tecnologia"

"Si, lo so… quello scienziato, Serizawa-sama, trovò assieme a Naraku-sama quel libro che raccontava del pozzo magico che è custodito in questo tempio. Il libro narrava anche dei leggendari youkai, e della loro longevità e del loro potere. Quei due scienziati decisero di andare indietro nel tempo per asservirli e tentare di scoprire il loro segreto… gli youkai possono vivere per sempre, non è vero?"

"Oh no… non possono vivere per sempre… ma sono molto longevi, questo è verissimo, possono vivere anche più di 500 anni senza sentire i segni del tempo. E se gli youkai potessero impossessarsi dello Shikon no Tama nemmeno la vostra tecnologia potrebbe bloccarli. Lo youkai che entra in possesso di quella pietra può ottenere tutto ciò che vuole"

"Ma perché questo Shikon no Tama è così potente? A me sembra solo una piccola pallina di vetro…"

"La storia dello Shikon no Tama è collegata alla leggenda della Grande e venerabile Midoriko"

"Oh, hai parlato di questa signora quando ci hai raccontato di Kikyo-sama"

"infatti. Midoriko-sama era la più potente miko che abbia mai calpestato il suolo di questo mondo. Proteggeva la Terra con il suo grande youki. Gli Youkai a quel tempo erano molto potenti, c'erano soprattutto tre youkai che mantenevano il potere e i destini di tutti gli youkai che vivevano nel mondo. Quegli youkai erano sostanzialmente malvagi, e allo stesso modo la maggior parte degli youkai, a quel tempo. Midoriko-sama proteggeva il mondo con il suo cuore puro e il suo potere"

"Dunque… che c'entra questa miko con lo Shikon no Tama?"

"Vedi… un giovane era innamorato di Midoriko… e anche la Venerabile miko lo ricambiava. Quell'uomo fu ingannato dagli youkai… riempirono il suo cuore di odio e rancore, e lui tradì la miko. Midoriko-sama ingaggiò una terribile lotta contro gli spiriti dei 3 youkai più potenti della terra. Riuscì a distruggerli, e a costringerli all'interno di una gemma… ma fu risucchiata dal potere del suo stesso incantesimo, e il suo spirito venne assorbito dalla gemma, assieme a quelle dei tre youkai contro i quali stava combattendo. Ancora oggi sta combattendo un'eterna battaglia contro gli spiriti di questi tre youkai, all'interno della gemma"

"Questa leggenda è meravigliosa!" Kagome era affascinata, e guardò Kaede con occhi sognanti "Quella Midoriko doveva essere davvero bellissima e potentissima"

"Si, era descritta come una donna di eccezionale bellezza… e davvero l'essere umano più potente mai apparso su questa Terra"

"Ma quindi… il gioiello ha un tale potere perché lo spirito di Midoriko e quello dei tre youkai si trovano al suo interno?" chiese Kagome

"No… il gioiello ha questo potere immenso perché i tre spiriti e quello di Midoriko continuano a ingaggiare un'eterna battaglia. Ogni volta che un malvagio usa la sfera per i suoi meri scopi… può essere qualunque essere malefico, Kagome-sama… sia umano che youkai… ogni volta che un malvagio usa la sfera per realizzare i suoi desideri il potere dello spirito dei tre youkai diventa più forte. Ma se il gioiello è mantenuto puro, Midoriko vince, e il suo potere diminuisce"

"Quindi… se il gioiello esaudisse un desiderio formulato da una persona dal cuore puro… Midoriko vincerebbe per sempre, e il Gioiello si distruggerebbe?"

"Questa è un'idea interessante" Kaede sussultò ai pensieri di Kagome "probabilmente hai ragione… ma ricorda che lo Shikon no Tama non dà mai la felicità. E' un oggetto malefico…"

"Forse…" Kagome rispose. Poi continuò a prestare attenzione al suo esercizio



Una folata di vento attraversò il tempio Higurashi. Il vento proseguì il suo corso, e attraversò tutta la città. Quando finalmente scomparve, il suo posto fu preso da una donna youkai. Capelli neri, acconciati in una cipolla sulla testa, occhi rossi, tipiche orecchie a punta. Indossava uno yukata, e aveva due strani ventagli in mano

Entrò all'interno del palazzo che si trovava di fronte

"Quindi sei tornata, Kagura" disse una voce

"Si, sono tornata, Naraku. Hai percepito anche tu la stessa cosa che sto percependo io?"

"Si, l'ho sentito… è tornato. Ed è di nuovo con LEI. Non posso permetterlo! DEVE essere MIA. Non lascerò che metta le sue immonde mani su di lei per la seconda volta!"

"probabilmente non avresti dovuto distruggere quella foresta, 20 anni fa…"

"Già… anche questo Naraku può commettere un errore…" disse. L'uomo che parlava comparve di fronte a Kagura. Sembrava molto giovane, sui vent'anni circa, lunghi capelli neri incorniciavano un volto da angelo… ma i suoi occhi erano quelli del demonio. Indossava un haori con hakama, l'antico abito dei samurai giapponesi

"Occupati di tutto ciò, Kagura. Se riesci a risolvere questa situazione, sarai libera"

"Bene, mio signore. Farò del mio meglio per accontentarvi" La donna si inchinò, poi scomparve con un soffio di vento

NOTA DELL'AUTRICE:

Dunque? Vi è piaciuto il capitolo? ^_^
Andate a recensirlo, vi prego!!!!!
Nel prossimo capitolo comparirà Sesshoumaru, e si scoprirà qualche particolare in più del piano di Naraku
La storia di Midoriko e dello Shikon no Tama non me la sono inventata. Ero troppo pigra per andare a controllarla sul manga, ma ho scritto quello che ricordavo della leggenda ideata da Rumiko. Non ricordo se è esattamente così che andarono le cose… ma in fondo questa è una AU, quindi anche se la storia fosse stata un po' diversa… qui sarà così :P
Se volete recensire la fic, l'url, come al solito, è questo: http://www.fanfiction.net/read.php?storyid=487846

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: un incontro inaspettato ***


An Inuyasha to Remember

Scritto da: Giulia “Kagome”

Rinunzia Legale: Io NON sono l’autrice di Inuyasha. Inuyasha è scritto e disegnato da Takahashi Rumiko. Non sono né Lei né un membro della Shogakukan, Sunrise o qualunque altra Casa Editrice che ne detenga i diritti. Sono solo una FAN, e questo è un omaggio alla mia serie preferita tra tutte. I diritti di Inuyasha sono:

Inuyasha manga © 1997 Takahashi Rumiko, Shogakukan

Inuyasha anime © 2000 Takahashi Rumiko, Shogakukan, Sunrise, YTV

Il titolo della fan fiction è tratto dal famoso OAV di Ranma ½ “An Akane to Remember”. Non sono nemmeno l’autrice di Ranma, ovviamente. I diritti della serie sono Ranma Nibun no Ichi © 1988 Takahashi Rumiko, Shogakukan, Kitty Film.

Nota: Questa è una fan fiction AU (Another Universe). Che vuol dire? Che in questa storia vengono solo “presi in prestito” i personaggi di Inuyasha, e calati in una realtà completamente diversa da quella nella quale vivono all’interno della serie originale. Cercherò di mantenere il carattere dei personaggi e le relazioni tra di loro simili a quelle del manga originale. Se però doveste trovarvi con qualche pers OOC… beh, temo che dovrete conviverci e non prendervela con me :P. Una differenza (piuttosto grossa) con il manga originale per quanto riguarda Inuyasha è che lui non ha MAI (sottolineo il mai) conosciuto Kikyo. Fan di Kikyo, Gomen Nasai!

Se poteste, dopo aver letto, scrivermi un commentino su FanFiction.net, ve ne sarei eternamente grata: questo è l’url della fic su quel sito:

http://www.fanfiction.net/read.php?storyid=487846

potete scriverlo in italiano, ma se lo scrivete in inglese + gente potrà capire i vostri pensieri :D

 

Capitolo 4: Un incontro inaspettato

Quando Kagome tornò nella sua stanza, osservò Inuyasha piuttosto alterata. Il ragazzo era seduto nel centro della camera, con le braccia incrociate, e guardava il muro

"Che stai facendo?" gli chiese "Mi pare di averti ordinato di mettere in ordine la mia stanza"

"Feh! Per quale cazzo di motivo dovrei obbedire ai tuoi fottuti ordini?" chiese lui, alterandosi

"Semplicemente perché TU sei lo SCHIAVO e IO sono la PADRONA!" rispose lei, alterandosi ancora di più

"Feh! Che mi frega! E se quell'essere orrendo vuole lanciarmi contro di nuovo la grandine, liberissimo di farlo, non me ne frega un cazzo!" Si alzò, e si avvicinò ad ampie falcate alla ragazza "ora PER PIACERE, TI PREGO, ascolta quello che ho da dirti. Se sei diventata sorda, leggi le mie labbra. NON HO ALCUNA INTENZIONE DI OBBEDIRE! Ho una dignità io, non me ne frega niente di essere ammazzato, ma NON voglio obbedire!"

"Sei davvero un idiota! Speravo ti fossi già abituato alla situazione"

"Non mi abituerò MAI a questa situazione di merda! Non me ne frega niente se sei la mia padrona! Potrei farti a pezzetti in ogni momento, se volessi"

"Oh, si… e io ti potrei sbattere a terra con l'OSUWARI in ogni momento, se volessi!" la ragazza puntualizzò la parola osuwari,e il ragazzo si spiattellò sul pavimento, ringhiando

"OH MERDA! Che male!" urlò

"Te ne eri scordato, per caso, Inuyasha?"

"GRRRRRRRRRRRRRR"

"Suvvia… sei un bravo hanyou… non vuoi farti male di nuovo, vero?" la ragazza gli si avvicinò

"Non osare avvicinarti! TI ODIO, il tuo odore MI DISGUSTA! VATTENEEEEEE!!!!!!!!"

"Ah…" Kagome si fermò a quelle parole. Non ne capiva il motivo, ma udirle l'aveva profondamente ferita "Su… perché stai dicendo queste cose…" gli toccò il capo con le dita mentre cercava di mantenere la voce ferma

"VAFFANCULO!" gli urlò in faccia, non appena il potere della parola magica che lo tratteneva al pavimento si dissolse. Si alzò in piedi, e la guardò direttamente negli occhi

"Ah, è così…" disse la ragazza, alterandosi. Poi, all'improvviso, svenne crollando al suolo

"Uh? Perché?" il giovane hanyou era stupito. Senza notarlo corse vicino alla ragazza, e la sostenne impedendole di farsi male

[perché è svenuta in questa maniera?] si chiese

"Sei stupito che sia svenuta così di colpo, Inuyasha?" il ragazzo guardò in direzione della voce, e vide Kaede che lo fissava

"Perché cavolo è così debole?" domandò "Stavamo solo parlando, non le ho fatto niente…"

"Era stanca, ha sopportato un durissimo allenamento oggi pomeriggio. Era venuta per riposarsi un momento, e tutto quello che ha trovato è stato un hanyou disobbediente che l'ha ferita, e l'ha fatta infuriare. E' stato troppo per il suo spirito" la donna guardò il ragazzo con disapprovazione "Ora PER FAVORE fai quanto ti è stato chiesto, o almeno mettila a letto"

"Feh! Non hai alcun diritto di darmi degli ordini, vecchia" disse, deciso

"Infatti… non si trattava di un ordine, Inuki… * AHEM * Inuyasha. Era solo una richiesta, una gentile richiesta"

Il ragazzo guardò l'anziana signora. Prese Kagome in braccio, e la appoggiò sul letto, gentilmente. Poi si avvicinò a Kaede

"Non sono mica sordo, nonna… mi hai chiamato Inukiba"

"Sumimasen, mi sono sbagliata… il fatto è che Inukiba ti assomigliava davvero tanto. Posso dire quasi con certezza che tu ne condividi l'anima"

"Che cosa vuoi dire?"

"20 anni fa, la foresta dove Inukiba stava dormendo per sempre è stata distrutta da una specie di 'fuoco'. Un fuoco molto particolare, a dire il vero, visto che ha potuto incenerire anche un hanyou, il che un normale fuoco non può fare"

"Questo l'avevi già detto, nonna… sei ripetitiva oltre che rimbambita" Kaede scrollò il capo con disapprovazione a quelle parole. Il ragazzo era davvero identico a quel rozzo hanyou maleducato

"Credo che tu sia la reincarnazione di Inukiba"

"Che?" Inuyasha era scioccato

"Si… ti assomigliava troppo, gli stessi occhi color ambra, le stesse orecchie da cane, gli stessi capelli color argento, lo stesso caratteraccio e testardaggine… ma non aveva una spada, invece noto che tu ne possiedi una. E aveva una coda, cosa che invece tu non hai. Era lunga e lanuginosa, e la portava raccolta sulla spalla, come una specie di mantello"

"Uhm… proprio come mio fratello…" Inuyasha pensò ad alta voce

"Oh, hai un fratello?" chiese la vecchia miko

"Si… è uno youkai puro che mio padre ha avuto con una femmina youkai… ma non l'ho più visto da quattro mesi. Normalmente adorava venire a infastidirmi, per cercare di rubarmi Tessaiga… ma da quattro mesi a questa parte, stranamente, non ho più avuto la sfortuna di vedere la sua brutta faccia… o quella del suo servo"

"Sei preoccupato?"

"Perché dovrei? Non me ne frega niente di lui… probabilmente è morto, e ne sono felice!"

"Mhhhhhhhh…. Fa freddo qui…" Kagome iniziò a bisbigliare nel sonno

"Uh? Nani? Non fa freddo… anzi, fa piuttosto caldo direi" disse il ragazzo sventolandosi il viso con una mano

"E' normale… è stanca spiritualmente, e non riesce a mantenere la temperatura corporea costante" rispose Kaede

Inuyasha si avvicinò a Kagome. Le diede un'occhiata, e le mise una mano sulla fronte, poi sul collo e sulle mani

"In effetti… è fredda, molto fredda" disse, un po' preoccupato

"Si, è normale, te l'ho detto, può resistere, ma sarebbe meglio se tu la mettessi sotto le coperte. Buona notte, Inuyasha. Dormi bene" la vecchia miko fece per andarsene, chiudendo la porta

"Hey, nonna? Che mi dici della cena?" le urlò dietro. Kaede aprì di nuovo la porta

"Quando si allena così duramente non ha bisogno di mangiare. Se tu hai fame, vattene in cucina a racimolare qualcosa da mettere sotto i denti" disse

"Feh! E dove cazzo sta la cucina?" disse lui, guardandola male

"Sei un inu-hanyou… annusa!" disse Kaede con un sorriso. Poi continuò "In ogni caso è al piano di sotto, la prima porta che si vede a sinistra delle scale"

"Feh!" Inuyasha grugnì, mentre Kaede chiudeva la porta dietro di sé. Si girò verso Kagome, e gli si inginocchiò accanto. Le prese una mano con la sua, e la sentì molto fredda… prese la ragazza tra le braccia, e la mise sotto le coperte, facendo attenzione a metterla bene al caldo.

Stette a guardarla per un po', notando quanto fosse grazioso il suo viso mentre dormiva. Notò una lacrima cadere dal suo occhio destro, e la udì parlare nel sonno

"papà… fa freddo qui…" bisbigliò "Ho paura, papà… dove sei?"

il ragazzo lasciò la mano di Kagome, ma lei la riprese, istintivamente. L'hanyou sorrise, e mise la mano libera sulla sua testa, passandola sui neri capelli della ragazza addormentata. Erano soffici, e avevano un ottimo odore. Rimase per un bel po' a guardarla, mentre dormiva. Poi si alzò, e si incamminò al centro della stanza. Si grattò la testa, e iniziò a riordinare

[Forse in questo modo non sarà più incavolata con me quando si sveglierà, domattina] iniziava a sentirsi in colpa per averla fatta alterare: se si sentiva così tanto male in quel momento era solo per colpa sua. Raccolse alcuni vestiti sparsi sul pavimento e aprì l'armadio per trovare un posto dove infilarli

[però… potrebbe anche essere più ordinata, guarda che casino…] il ragazzo guardò con aria afflitta il caos che regnava nell'armadio [e ora dove infilo questa roba? Bah, io li appendo qui… spero sia il posto giusto]

passò più di un'ora a riordinare gli armadi, poi si mise a sistemare il resto della stanza. Già, adesso era in ordine… o almeno era meglio rispetto a quando aveva cominciato!

Si avvicinò di nuovo a Kagome, e le prese la mano. Era ancora più fredda di prima… il ragazzo controllò la temperatura della gola, e notò che anche quella era stranamente fredda. Le diede un'occhiata, per assicurarsi che respirasse ancora. Si, per fortuna respirava, stava solo dormendo… il ragazzo tirò un respiro di sollievo, e se ne meravigliò

[Come mai sono sollevato?] pensava [Non capisco per quale motivo mi preoccupi tanto per lei… in fondo se morisse potrei fuggire, nessuno potrebbe bloccarmi… lei è l'unica che può usare quella dannata parola su di me, probabilmente grazie al suo potere di miko. Quindi… mi piace davvero così tanto essere uno schiavo?] pensò, disgustato da se stesso

[però… però…] non sapeva più che cosa pensare. Non riusciva a comprendere perché gli importasse così tanto di quella ragazza

[La prima volta che l'ho incontrata, stava correndo nella foresta. Vidi i lupi che la inseguivano, e mi incavolai… dovevo proteggerla, non so perché]

Sentì il suo stomaco brontolare, e arrossì nervosamente. Guardò la ragazza, ma stava ancora dormendo. Si alzò, e si avvicinò con passo felpato alla porta della stanza. La aprì lentamente, cercando di non fare rumore, uscì e la chiuse alle sue spalle

Camminò nel corridoio, e trovò la scala che portava al piano inferiore. La vecchia aveva detto che la cucina si trovava proprio lì sotto… il ragazzo scese le scale e iniziò ad annusare

Finalmente trovò quello che cercava

"Che stai facendo qui?" Inuyasha saltò letteralmente sul soffitto nell'udire quella voce. Si girò, e riconobbe lo youkai della pioggia, che lo stava guardando

"Oi, temme!!!!! Che cazzo ti salta in quella testa di sbucare così all'improvviso? Mi hai spaventato a morte!!!!!" urlò l'hanyou, per scaricare la tensione

"Ti prego di calmarti. Tutti stanno dormendo, e se continui ad urlare si sveglierà qualcuno. Potresti essere punito per questo: ti piace così tanto incorrere alle punizioni?"

"Non voglio essere punito! Sono venuto qui perché avevo fame… Kagome oggi non ha bisogno di cenare, ma io si. E sei stato TU a spaventarmi, stronzo… Non ti ho sentito arrivare, è strano, normalmente non mi capita" il ragazzo stava ancora cercando di riprendersi

"E' normale, sono uno youkai della pioggia, e sono molto silenzioso… noi youkai della pioggia siamo una razza molto rara… credo sia per questo motivo che, non conoscendomi, ti sei spaventato. Mi spiace, non volevo farti paura, sul serio" Lo youkai guardò l'hanyou, seriamente dispiaciuto "Comunque è strano che tu abbia fame, noi youkai non abbiamo questo stimolo"

"Kagome ti ha detto che non sono uno youkai, mi pare"

"Prima di tutto lei non è 'Kagome' per te. E poi… beh, si, hai ragione sei un hanyou… quindi probabilmente hai bisogno di mangiare come gli esseri umani. Ok, andrò a vedere se trovo qualcosa per te in cucina, seguimi, e fai silenzio"

"Va bene…" Inuyasha seguì lo youkai in cucina. Solo quando riuscì a dargli un'occhiata più approfondita notò un particolare che gli fece accaponnare la pelle: lo youkai non aveva le gambe… come i fantasmi al posto delle due estremità aveva una specie di fumo. Questa era la ragione per la quale non lo aveva sentito avvicinarsi… il ragazzo rabbrividì al pensiero, quello youkai era davvero spaventoso…

"Noto che ti sei accorto della mia differenza con gli altri youkai. Ebbene si, non ho le gambe… come qualunque altro youkai della pioggia che si rispetti" gli preparò un piatto con un po' di avanzi della cena dei padroni, e glielo presentò davanti "Tieni, questo è per te. Buon appetito"

"Grazie…" Inuyasha prese il piatto dalle mani dello youkai, e iniziò a mangiare. I cibi erano freddi, e di sicuro non molto saporiti ormai… ma non faceva niente, avrebbe mangiato qualunque cosa in quel momento. Aveva già saltato il pranzo, e se non avesse messo sotto i denti qualche cosa sarebbe impazzito

Dopo aver finito il suo pasto e bevuto un sorso d'acqua, il ragazzo tornò al piano superiore e rientrò nella camera di Kagome. Si avvicinò nuovamente al letto e le controllò la temperatura della gola. Era sempre più gelida…

[Sembra che stia dormendo, ma è così fredda. Quella vecchia ha detto che sarebbe stata bene, e che ci è abituata… ma è così pallida che mi spaventa. Anche la sua gola è fredda, e questo non è normale] il ragazzo si girò in direzione della porta, che si stava aprendo. Lo youkai della pioggia fece il suo ingresso

"perché sei qui?" bisbigliò Inuyasha

"Devo prendere gli abiti della padrona per lavarli" disse lui

"Uhm… ce li ha ancora addosso" rispose Inuyasha

"Male, molto male… avresti dovuto prepararla per la notte prima di metterla a dormire"

"prepararla per la notte?" chiese il ragazzo guardandolo con occhi stupiti

"Si… spogliarla, metterle il pigiama… oh, è mai possibile che debba dirti tutto io?" Lo youkai alzò gli occhi al cielo nel vedere la faccia imbarazzata di Inuyasha

"Ma… ma… è una DONNA" disse arrossendo

"Si, è una donna… e tu sei il suo schiavo personale… quindi coraggio, se ti imbarazzi per una stupidaggine come questa che cosa potrai mai fare quando lei ti chiederà di aiutarla a fare il bagno?" l'anziano youkai rise nel vedere l'espressione di Inuyasha

" Ahem… * COFF COFF * cioè… ha detto che non mi chiederà mai una cosa del genere, che non ne ha bisogno!"

"Già, probabilmente hai ragione, in fondo è una ragazza molto timida… però potrebbe cambiare idea un giorno, conoscendoti meglio… devi prepararti a ogni eventualità… Smettila di considerarla una donna… è la tua padrona, tutto qui"

"Non posso…" Inuyasha sospirò, e abbassò lo sguardo in terra "ma non fraintendere, non mi imbarazza affatto vedere una donna nuda… ne ho viste parecchie nella mia vita, e non mi ha mai dato fastidio, umane, youkai… non mi fanno né caldo né freddo…"

"E quindi? Qual è il problema scusa?" sorrise lo youkai

"Non me ho idea…" rispose Inuyasha, sempre guardando il pavimento

"In ogni caso, ti prego di spogliarla e di metterle il pigiama. Lo trovi sotto il cuscino"

"Che succede se si sveglia e mi becca che la spoglio, scusa?"

"Non credo che potrebbe svegliarsi. Quando si allena spiritualmente in quella maniera alla fine è così debole che nemmeno un terremoto la sveglierebbe fino al giorno successivo. Non preoccuparti. Anche il suo spirito sta riposando ora…"

Inuyasha si avvicinò al letto, timidamente. Tirò su la testa di Kagome con tutta la delicatezza della quale si scoprì capace, e prese il pigiama da sotto il cuscino. Poi alzò le coperte del letto, scoprendo la ragazza addormentata… si bloccò a guardarla, titubante

"Allora? Devo aspettare tutta la notte qui?" borbottò lo youkai alle sue spalle

"Ehi, temme… se hai tutta questa fretta potresti pure spogliartela da solo…" rispose Inuyasha, piuttosto seccato

"Oh, non ne ho la benché minima intenzione… Sono uno youkai, e anche anziano. Lei è una miko, potentissima… forse un tempo avrei potuto starle vicino e toccarla, ma ormai ho paura a farlo. La amo dal più profondo del cuore, l'ho quasi cresciuta io, e la considero una figlia. Ma non voglio morire… non ancora almeno. Ti prego, spogliala, io non posso"

"Finalmente è uscita fuori la verità, eh?" Inuyasha lo squadrò on soddisfazione. L'anziano youkai prese un fazzoletto dalla sua tasca, e si pulì il sudore

"Eheheh…. Beh, si… non posso avvicinarmi molto a lei… non voglio morire. Normalmente non posso restare molto nemmeno in questa stanza. Il suo potere è enorme. Quindi sbrigati, ti prego"

"Capisco…" Inuyasha lo guardò male

"In ogni caso TU sei il suo schiavo personale… quindi questo è il TUO lavoro… spicciati e spogliala, suvvia"

"OK" Inuyasha si avvicinò a Kagome, e arrossì. Per quale diavolo di motivo doveva fare una cosa del genere… si sentiva molto a disagio… in ogni caso iniziò a spogliare la ragazza, partendo dal pezzo di sopra. Quando rimosse la sua casacca, non poté evitare di dare un'occhiata al seno, e arrossì ancora di più…

[perché diamine sto arrossendo? Ho visto centinaia di femmine nude… ancora più nude di così… e molte di loro erano ben più mature e provocanti di questa ragazzina congelata… quindi perché diamine arrossisco? Non ho mai avuto problemi del genere! Mi sembro un bambino…] poi all'improvviso si rese conto che si, era vero… lui aveva visto tantissime donne nude… ma era la prima volta in vita sua che ne stava spogliando una. Ed era così vicino… arrossì ancora di più

Le mise addosso il pezzo superiore del pigiama, e respirò. Poi iniziò a toglierle la gonna… oddio, questo era ancora peggio. Sentì il cuore iniziare a martellargli in petto. Che sarebbe successo se si fosse svegliata in quel momento? Che avrebbe pensato di lui? Beh, c'era sempre il vecchiaccio lì dietro, che avrebbe potuto fornire tutte le informazioni necessarie… tuttavia… perché il suo cuore continuava ad aumentare i battiti?

Le tolse la gonna, e le infilò il pantalone del pigiama. Poi la rimise di nuovo sotto le coperte. Toccandola, aveva notato come tutto il suo corpo, anche la parte che stava sotto le coperte, fosse freddo al tatto… e si preoccupò di nuovo

"Ok, ti ringrazio, ragazzo mio…" lo youkai stava, lentamente, avvicinandosi alla porta, dopo aver preso dal terreno gli abiti che Inuyasha aveva tolto a Kagome. Ma si girò un'ultima volta verso di lui, e notò il suo sguardo nervoso "Che c'è, figliolo? Ora è di nuovo sotto le coperte, quindi non hai più problemi. Perché sei così spaventato?"

"Non sono spaventato!" rispose lui, secco. Lo youkai lo prese per un congedo, e fece per chiudere la porta "però… è così fredda…"

"Fredda?" lo youkai aprì di nuovo la porta, e guardò il ragazzo, stupito "Oh, si… quando fa un allenamento spirituale molto intenso normalmente la sua temperatura corporea scende di colpo"

"E non sei preoccupato per una cosa del genere? Cioè… hai detto che la conosci fin da quando è nata, e che l'ami come una figlia… come puoi essere così calmo e tranquillo? Prima ha sognato di suo padre, e piangeva dicendo di aver freddo"

"Davvero? Mi sa che sono anni che non sogna più suo padre…" l'uomo rimuginava nella sua mente le informazioni appena acquisite. Poi osservò il ragazzo, e gli sorrise

"Beh, in realtà ha freddo solo perché il suo spirito riposa, e non riesce a mantenere la temperatura corporea molto bene. Normalmente non ha grossi problemi, a parte che soffre un po' il mattino dopo… ma non così tanto poi. Però può essere che oggi si sia affaticata più del solito, e potrebbe effettivamente avere qualche problema" L'uomo guardò l'orologio, e sobbalzò "Non mi era mai capitato, recentemente, di poter stare in questa stanza così a lungo, deve essere proprio debole… forse dovresti cercare di riscaldarla"

"E come?" Inuyasha non aveva capito

"Sei il suo schiavo, no? Infilati nel suo letto e riscaldala"

"NANI?!?!?" Inuyasha arrossì ancora peggio di prima "Che cosa dovrei fare?"

"Quello che ti ho appena detto… stenditi nel suo letto, abbracciala e riscaldala"

"Sei completamente rimbecillito o che? Kagome ha detto che non vuole uomini nel suo letto… non ho alcuna intenzione di essere punito per una cosa del genere…"

"Oh… adesso sei assolutamente intenzionato a obbedirle, eh? Beh, come ti ho detto non morirà in ogni caso… certo, se tu le dessi l'aiuto che ti ho detto si sentirebbe meglio domani mattina… ha sempre dei grossi problemi quando si sveglia, ha forti dolori alle articolazioni, e le fa male dappertutto. E questa volta potrebbe essere ancora peggio… ma ovviamente io non posso costringerti, non ho alcun potere su di te. Quindi fai come vuoi… buona notte, Inuyasha" il vecchio youkai chiuse la porta. Inuyasha non poté sentirlo allontanarsi, e rabbrividì: quell'essere era spaventoso… come un fantasma

Il ragazzo si allontanò dal letto di Kagome, e si preparò per andare a dormire. Si mise sotto le coperte, e tentò di prendere sonno… ma il ricordo delle parole di quello youkai continuava a dargli problemi. Si sentiva in colpa…

[E se avesse davvero bisogno di aiuto? Si sente male… se davvero avesse la necessità che qualcuno la scaldi? Potrebbe morire per una cosa del genere? Quello youkai ha detto che normalmente non riesce a restare in questa stanza così a lungo… doveva proprio essere distrutta… e io ho anche peggiorato la situazione facendola incavolare… Non posso lasciarla così…] stava pensando. Il rimorso iniziava ad attanagliarlo

[Ma in fondo… è la mia padrona, io non voglio essere lo schiavo di nessuno! Se lei dovesse morire sarebbe meglio per me, perché potrei scappare… nessuno potrebbe controllarmi…] pensava. Ma il suo cuore diventava pesante mentre formulava questi pensieri

[No, non posso… non posso lasciarla morire!] pensò

"papà, perché sei morto?" disse lei. Inuyasha aprì gli occhi, e si mise a sedere sul letto. Diede un'occhiata a Kagome, che stava ancora dormendo. Si alzò del tutto, e si avvicinò a lei, guardandola stupito. Stava piangendo…

[Feh! Non posso sopportare le lacrime di una ragazza…] pensava infastidito. Cercò di asciugare le lacrime sul suo viso, e lo sentì ancora più freddo del solito. I suoi denti stavano battendo, come se si trovasse al polo Nord, sotto la neve

Il ragazzo sospirò e, cercando di non svegliarla, si infilò sotto le sue coperte. La abbracciò, e rimase impressionato dal gelo che percepì nel suo corpo… era davvero un blocco di ghiaccio!

Si stese sopra di lei, e cercò di fare in modo che ogni singola parte del suo corpo fosse in contatto con quello della ragazza addormentata. Presto, grazie al suo calore, la sentì iniziare a riscaldarsi. La abbracciò ancora di più, cercando di trasmetterle la sua forza. Non voleva assolutamente che morisse… non ne sapeva la ragione… Ma non voleva

"Inu-chan… non ti dimenticherò mai…" il ragazzo sussultò nel sentire quella frase. Guardò con occhi stupiti il volto della ragazza, ma notò che stava ancora dormendo. In qualche modo, durante il sonno, non si era dimenticata di lui. Sorrise, e le accarezzò i capelli col palmo della mano, guardandola con occhi che tradivano molto più di quanto lui stesso volesse ammettere

[Quindi non mi hai veramente dimenticato, Kagome-chan] pensò. Ma si ricordava di lui soltanto nei suoi sogni? Beh, forse sarebbe riuscita a ricordare, un giorno o l'altro… lo sperava tanto. Però, anche se lei non si fosse mai ricordata di lui… anche se quella collana all'improvviso avesse perso il suo potere costrittivo… Inuyasha comprese in quel preciso istante che non avrebbe mai più potuto lasciarla sola… mai più…

La abbracciò ancora più forte, notando con piacere che ora il suo corpo era caldo, e morbido… il suo odore era meravigliosamente buono. Sussultò quando lei si mosse verso di lui, e lo abbracciò a sua volta. Nascose il viso sul suo petto e continuò a dormire… Inuyasha notò un sorriso aleggiare sul volto della giovane miko… non era più fredda, e quel sorriso era troppo tenero.

Il ragazzo spese un po' di tempo a coccolarla, prima di seguirla nel mondo dei sogni



Kagome si svegliò presto il mattino successivo. Sentiva qualcosa di pesante su di lei…

Aprì gli occhi, e notò subito il tessuto giallo di un kimono… qualcuno la stava abbracciando? Si stropicciò gli occhi con la mano che scoprì di avere libera, e si guardò intorno, cercando di capire. Solo in quel momento riconobbe il ragazzo che le dormiva addosso

[Che…] pensò. Diede un'occhiata a se stessa, e notò di avere il pigiama… e anche lui indossava il kimono, quindi non poteva aver approfittato di lei mentre dormiva… uhm… quindi perché se l'era ritrovato nel letto? Non gli aveva ordinato una cosa del genere…

Mentre seguiva questo filo logico con il pensiero, il ragazzo la abbracciò più forte, e si girò nel sonno, muovendola sul fianco. Lei lo spinse un po', e si ritrovò sopra di lui. Continuava a dormire, senza rendersi conto della situazione…

[beh, in fondo è una posizione invidiabile… molto comoda] pensò la ragazza sorridendo, e affondò il viso sul petto di lui, abbracciandolo a sua volta [hmm…. È così caldo… si, è proprio fantastico!] pensò, felice. Poi ebbe un flash, e ricordò il sogno della scorsa notte

[Oh, si… ora ricordo… ho fatto quel sogno, come al solito. Ho sempre quel sogno quando sono stanca per l'allenamento spirituale… e mi sento sempre un blocco di ghiaccio quando mi risveglio al mattino. Non riesco a muovermi per tutto il giorno… Oggi invece mi sento benissimo… com'è possibile?] pensò. Le ci volle poco per capire la verità, e sorrise. Si alzò sui gomiti, e diede un'occhiata al ragazzo addormentato

[Dunque si è reso conto che non mi sentivo bene e ha cercato di riscaldarmi… che carino, non me lo sarei mai aspettato!] arrossì nervosamente, realizzando all'improvviso che il ragazzo che la stava abbracciando era anche molto affascinante… cercò di distogliere lo sguardo dal suo viso, ma non poté evitare di rendersi conto di quanto il suo corpo fosse forte e perfetto, toccandolo con il suo

Lo abbracciò nuovamente, cercando di scordare quel sogno, il cui ricordo continuava ad assalirla… si cullò nell'illusione che qualcuno si fosse preoccupato per lei… solo per LEI… non per Kagome, la miko, quella che aveva lo Shikon no Tama in corpo, la potente sacerdotessa… solo LEI, una ragazza come tutte le altre…

Non era niente per lui. Gliel'aveva fatto capire molto bene la sera prima… era stato MOLTO chiaro… le aveva spiegato che non gliene fregava assolutamente nulla di lei… ma aveva avuto la gentilezza di dormirle vicino e di cercare di riscaldarla con il suo corpo. Non gliel'aveva ordinato, e non aveva il dovere di farlo… forse se lei fosse stata male e fosse morta, sarebbe stato un bene per lui. Come avevano potuto notare a casa di Sango lei era l'unica a poterlo bloccare con quella parola… se lei fosse morta lui sarebbe stato libero

Eppure… eppure quel ragazzo si era preoccupato per lei. L'aveva apostrofata in una maniera così perfida il giorno prima… ma si era preoccupato per lei… perché si era dovuto prendere tanto a cuore la sorte di una donna insulsa che sapeva solo dargli ordini?

*Ho una dignità* aveva detto [Beh, si… ha una dignità… è molto orgoglioso, e probabilmente è troppo difficile da domare per me… ma è anche così dolce… quando vuole]

La ragazza iniziò a piangere. Il ricordo di quel sogno continuava ad assillarla, dandole un terribile mal di testa

[Non capisco… quel sogno riguarda la notte in cui è morto mio padre. Sto giocando sulla riva del fiume, cado in acqua, non so nuotare. Mio padre si butta per salvarmi. Il fiume è in piena, e qualcosa lo colpisce. Riesce a salvarmi, ma non riesce a salvare se stesso… poi lui è morto, e io sono spaventata… ho tanto freddo… Voglio morire! Poi vedo dei lupi, degli enormi lupi che mi inseguono, e mi danno la caccia… poi NULLA. C'è un grande vuoto nella mia memoria, non riesco a ricordare che cosa succede, dopo. E' come se qualche cosa risucchiasse la mia forza e la mia memoria… mi sento male, sola, triste, sconsolata…. ODIO quel sogno! Mi lascia sempre un senso di paura, e di oscurità…]

Lo abbracciò ancora più forte, cercando di nascondere il volto sul suo petto, mentre piangeva. Si sentiva così bene accanto a lui… come se lo conoscesse da tantissimo tempo, e non solo da 24 ore, non ne capiva il motivo

Ma lo conosceva VERAMENTE solo da poche ore? La prima volta che lo aveva visto il cuore le era sobbalzato in petto, come se avesse riconosciuto qualcuno che non vedeva da anni… ma le non lo aveva mai visto… o almeno non se ne ricordava affatto… che strano!

[E' così cocciuto e arrogante… è rozzo, ed è difficilissimo ottenere qualcosa da lui] diede un'occhiata di sfuggita alla sua stanza, e sussultò, notando che era evidentemente in ordine. Ricordava che quando era arrivata in camera dopo l'allenamento aveva trovato l'hanyou seduto sul pavimento, e lui aveva iniziato a sputarle addosso tutto quel veleno. Non aveva ancora toccato assolutamente nulla nella sua stanza… quindi aveva passato gran parte della notte ad obbedire al suo ordine? Che strano ragazzo… davvero…

[Si, è un cocciuto… ma è anche tanto dolce… ed è molto carino…] arrossì al pensiero, e guardò ancora una volta il volto del ragazzo addormentato, sorridendo, e accarezzando i capelli color argento [Mi piacerebbe così tanto se non fosse un hanyou, ma fosse un essere umano… io… io…] lo sentì trasalire, e si mosse velocemente, nascondendo il viso sul suo petto e fingendo di dormire. Capì che si era svegliato, e voleva studiare la sua reazione… inoltre voleva continuare a provare ancora per un po' quel senso di pienezza e di completezza che stava provando in quel momento

"Uh? Che cos…?" Inuyasha era meravigliato. Stava dormendo nel letto di Kagome? Perché? E… peggio che mai… LEI stava dormendo SU DI LUI!!!!

"Merda… e ora che faccio? Voglio tornare al mio letto…" bisbigliò tra sé e sé. Cercò di muoversi, ma incontrò la ferma resistenza del corpo della ragazza. Kagome stava iniziando a divertirsi per la situazione. Capiva che il ragazzo si sentiva a disagio… sentiva perfettamente il suo cuore che batteva all'impazzata, e la cosa non le dispiaceva affatto… era troppo bello, e avrebbe mantenuto quella posizione finché avesse potuto

"Uhm… guarda un po' questa tipa… mi abbraccia fortissimo, manco fossi il suo amante… mentre invece sono solo il suo schiavo… heh…" disse lui, con tono un po' beffardo. Avrebbe potuto spingerla di più e costringerla a muoversi… ma non lo fece… e attese

"Spero solo che quando ti sveglierai non desidererai la mia morte per il mio comportamento… Kagome… spero che mi consentirai di spiegare perché mi trovo qui…" continuò a dire a se stesso. Restò così per un po', sentendo con piacere il corpo di lei sopra il suo. Non era pesante… ma morbida e piacevole. Non aveva davvero nessun problema a considerarsi il suo… cuscino…

Poi, all'improvviso, si accorse di qualcosa di strano. Forse fu la tensione dei muscoli delle spalle, oppure il modo in cui la ragazza si muoveva, o come lo abbracciava…

"Ohayoo, Kagome-sama" disse, e la sentì trasalire. Sorrise nel continuare "Sei sveglia, non è vero?"

La ragazza esitò un attimo, poi mosse il viso verso di lui, e lo guardò, timidamente

"Si… buongiorno…" gli sorrise, e continuò, arrossendo un po' "Come hai fatto a capire che ero sveglia?"

"Non saprei, ho notato che i muscoli delle tue spalle erano tesi in una certa maniera… e poi da come respiravi, e ti muovevi… ho capito che non dormivi" cercò di sorridere, piuttosto goffamente

[Oh, che carino che è!] pensò lei, e il suo cuore aumentò i battiti. Lui la notò arrossire, e il suo sorriso divenne ancora più sgargiante. Lei gli sorrise a sua volta

"Non ce l'hai con me perché mi hai trovato qui? Credevo mi avresti fatto uccidere!" disse, guardandola con aria stupida

"Uhm… no, perché mai avrei dovuto, scusa? Non hai abusato di me, no? Ti sei limitato ad abbracciarmi per scaldarmi, no?"

"Già, proprio così, hai indovinato"

"Ti ringrazio…" disse lei, osservando con enorme interesse il suo kimono. Non riusciva a guardarlo direttamente, e i suoi occhi stavano bruciando… sapeva che presto sarebbe scoppiata in lacrime

"Grazie? Perché grazie? Sei la mia padrona, no? Devo prendermi cura di te, non trovi?"

"Iie… se io morissi tu saresti libero. Nessuno può bloccarti oltre che me, e tu lo sai benissimo… mi hai detto…" la sua voce si incrinò, e alcune lacrime iniziarono a scorrerle sulle guance "… mi hai detto che hai una dignità, e che non vuoi obbedirmi… mi hai detto che non te ne frega niente di me… che il mio odore ti fa schifo…"

Stava di nuovo piangendo. Oh… ODIAVA le donne che piangevano… e in quel momento comprese ancora meglio che odiava soprattutto quando QUELLA certa donna piangeva… in modo particolare se era colpa sua

"Uh… quella… era una bugia…" disse, distogliendo lo sguardo dal suo e arrossendo un po'

"Una bugia? Che vuoi dire?" Kagome non aveva capito. Ma il suo corpo aveva compreso benissimo, e il suo cuore iniziò a battere all'impazzata "Mi hai detto un sacco di cose brutte ieri sera… ma tu… mi hai aiutata questa notte… mi sento bene questa mattina, e non mi sento MAI bene il mattino dopo aver fatto quel sogno"

"Sogno? Dicevi solo di avere freddo… e chiedevi a tuo padre perché fosse morto…" evitò di aggiungere la sua ultima frase. Non voleva premere troppo sulla situazione, quando lei fosse stata pronta, si sarebbe ricordata di lui… non gli interessava quanto tempo le chi sarebbe voluto. Ormai sapeva che non avrebbe mai potuto staccarsi da lei… per sempre… e questo indipendentemente da quel collare, o dal fatto che, per qualche motivo, lei ora fosse la sua 'padrona'. Ora se ne era finalmente reso conto… lo aveva sempre saputo in cuor suo, ma non aveva mai voluto ammetterlo neanche a se stesso… che lui…

"Si, mio padre… tutto è così freddo. Mio padre è morto per aiutarmi, ero caduta nel fiume, e mi ha salvato la vita, purtroppo morendo nel tentativo. Sono corsa via… volevo morire… poi… vedo dei lupi, lupi che mi stanno cacciando, corro, volevo morire, ma non volevo essere mangiata… so che può sembrare un pensiero strano, ma in fondo ero una bambina…"

"poi… nulla. Ho come un buco… un buco nero che risucchia tutto, la mia memoria, la mia forza… mi sento così male anche solo al pensiero di quel sogno. So che non è proprio un sogno, è quello che mi è davvero successo. E so che c'è qualcosa di MOLTO importante che mi dovrei ricordare… ma c'è QUALCOSA che me lo impedisce… ho tanta paura, e mi sento così debole… sono debole, voglio diventare forte! Così forse potrò finalmente ricordare…"

Stava piangendo, e Inuyasha si sentiva a disagio. Non ricordava esclusivamente il punto che riguardava lui. Come se qualcosa gliel'avesse cancellato dalla mente. E si sentiva male proprio perché non lo ricordava… una volta il suo 'servo', Myoga, gli aveva raccontato di una cosa del genere, ma ora lui non si ricordava bene di che si trattasse. Ed era uno schiavo adesso, non poteva più tornare nella foresta a cercare quella stupida e indegna pulce… MALEDIZIONE! Odiava vederla piangere…

La abbracciò, accarezzandole la schiena e cercando di darle un po' di conforto. Dopo qualche minuto di singhiozzi, lei alzò lo sguardo su di lui

"Oh, mi sa che non ti piace vedere la gente che piange" si asciugò le lacrime, e cercò di apparire sollevata "Mi sento meglio adesso, sul serio!" Finalmente si alzò dal letto, lasciandolo libero. Si alzò subito dopo di lei

"AAAAAH! Mi sento davvero bene! Meglio di quanto mi sentissi da anni appena alzata" lo guardò, e un piccolo sorriso seducente apparve sul suo volto mentre si avvicinava "probabilmente avevo davvero bisogno di un uomo nel mio letto, in fondo…" disse in modo sensuale, mentre passava un dito sul suo petto. Notò il ragazzo sussultare e rabbrividire, arrossendo un po' per i risvolti che quella frase poteva significare. La ragazza ridacchiò

"Sai che cosa facciamo? Visto che oggi non ho scuola, e ieri Kaede-sama ha detto che mi lasciava la mattinata libera per riprendermi, potremmo andare a casa di mia cugina! Non mi sento male, e ho davvero voglia di uscire… mia cugina ha uno schiavo inu-youkai… forse visto che è simile a te potreste diventare amici!"

"Uhm… un inu-youkai… Non credo che potrebbe essere mio amico, Kagome…sama. Non ho mai avuto molto a che fare con gli youkai cani… nemmeno con altri tipi di youkai veramente. Non mi sento bene vicino agli youkai, come non mi sento bene vicino agli umani" si rattristò mentre diceva quelle cose, vedendola sorpresa "ma se a te può far piacere, ti accompagnerò volentieri da tua cugina. Aspetterò che tu le faccia visita e poi ti riaccompagnerò a casa"

"Oh, benissimo! Quindi… prima di tutto faremo colazione. Poi mi vestirò e andremo a casa di Rin" felice per aver finalmente deciso che cosa fare quel giorno, la ragazza si mosse per spingere un pulsante vicino al suo letto. Avrebbe potuto chiedere a Inuyasha di andare a prendere la colazione… ma il ragazzo non conosceva ancora bene la casa, e lei voleva sbrigarsi

Apparve lo youkai della pioggia alla porta, e fu molto sorpreso di notare che la sua padrona era felice e in forma

"Buon giorno, padrona… noto con stupore che non vi sentite male, stamani…"

"Oh, si! Mi sento MOLTO bene! Andrò da Rin-chan oggi. Per piacere potresti portarci la colazione? Per me, ma anche per Inuyasha?"

Lo youkai assentì con il capo, e uscì. Dopo pochi minuti era di nuovo davanti alla porta, con alcuni vassoi in mano. Non entrava, e Inuyasha comprese che stava aspettando lui…

Il ragazzo si alzò e prese dalle mani dello youkai i vassoi, guardandolo malissimo. L'essere rispose al suo sguardo con occhi fermi e decisi, e alla fine Inuyasha dovette arrendersi: i vassoi pesavano… il ragazzo si incamminò mesto verso il tavolino del soggiorno, dove Kagome si era già seduta da un pezzo, e mise giù i vassoi…

[Feh! Mica è difficile capire quale dei due sia per me…] grugnì il nostro nel vedere la differenza dei piatti. In quello di Kagome c'era il latte, il riso soffiato, diversi cornetti appena tolti dal forno e un po' di cioccolato. In quello per lui, evidentemente, c'era solo un po' di latte freddo e del pane… il ragazzo si girò a dare un'occhiata killer allo youkai… ma quello era già andato via da un pezzo

Iniziarono a fare colazione, e Kagome mise qualche cornetto nel vassoio di Inuyasha

"Ano… perché stai facendo così, Kagome?" chiese, stupito

"Uhm… beh, in realtà non sono poi così affamata… e credo che tu invece possa esserlo. Non è abbastanza quanto Oyaji ti ha portato da mangiare. Penso abbia creduto che tu non ne avessi bisogno, ma sei un hanyou, quindi suppongo che oltre ad avere i bisogni fisiologici tipici degli esseri umani tu abbia anche fame…" vide Inuyasha arrossire al ricordo del suo piccolo problemino del giorno precedente, e sorrise

"Uhm… lo sa bene quello stronzo che ho fame!" disse lui imprecando

"Oh, lo sa? Come mai?"

"Ieri notte mi è venuta fame, e sono andato in cucina a cercare qualcosa da mangiare… è stato lui ad aiutarmi, quindi lo sa!"

"Oh, capisco… uhm, hai fatto davvero un sacco di cose ieri sera…" si guardò intorno, e mise un altro cornetto nel vassoio del ragazzo "quindi ti meriti un altro croissant" gli sorrise

Finirono di mangiare, poi Inuyasha portò i vassoi in cucina, mentre Kagome si vestiva. Quando il ragazzo tornò in camera, lei era pronta

"Ok, andiamo!"

Uscirono dal tempio, e Kagome camminava per prima, seguita dall'hanyou, che teneva una mano su Tessaiga, cercando però di mantenere un'aria dimessa. Aveva imparato la lezione il giorno prima, e non voleva causare altri problemi come quelli che aveva avuto per colpa di quel monaco pervertito… soprattutto adesso che le cose con Kagome stavano andando per il verso giusto

Camminarono per un po', poi arrivarono davanti a una grande casa. Videro una bellissima auto uscire dal garage

"Oh, ciao, zia Atsuko-san, zio Yusuke-san" Kagome sorrise alla gente in macchina

"Ciao, nipote cara…" rispose l'uomo. La donna sorrise "Dove stai andando di bello?"

"Stavo andando a tenere un po' di compagnia a Rin-chan"

"molto gentile da parte tua, tesoro… stiamo partendo per un viaggio di affari, e lei è da sola con il suo schiavo personale. E' un bel ragazzo, dicendolo tra noi… ma non mi fido molto di lui. Però la bimba lo trova così simpatico, e gli ha dato completamente la sua fiducia… Non so perché. Per piacere, potresti dargli un'occhiata tu mentre siamo via?" chiese la donna, sorridendo

"Non preoccuparti, me ne occuperò io" Kagome sorrise a sua zia

"Oh… noto che hai un nuovo schiavo… che carino che è" la donna osservò Inuyasha, che arrossì leggermente per il complimento

"Carino?" Kagome si girò a guardare Inuyasha, fingendosi stupita "Uhm… forse… ma è molto testardo, zia Atsuko… non ti piacerebbe"

"Ah, capisco… ma ha quelle orecchiette così kawaii… deve essere stupendo giocherellarci" la zia aveva un tono interessato nella voce, il che non piaceva affatto a Kagome

"Beh, si… sono proprio tenere…" dovette ammettere

"Comunque adesso dobbiamo andare, mia cara. Buona giornata!" disse lo zio, salutandola, e facendo per chiudere il finestrino

"Si, a presto cara… e ti prego, ti affido Rin-chan e il suo schiavo, controllali ogni tanto!" il finestrino si chiuse del tutto mentre la zia parlava, e Kagome salutò la macchina che si stava allontanando

"Feh! Ma perché diamine tutti devono dire che le mie orecchie sono kawaii…" Inuyasha sbuffò

"E' normale, visto che SONO kawaii…" Kagome sorrise, e si avvicinò alla casa. Suonò il campanello. Una voce cristallina echeggiò all'interno: sembrava la voce gioiosa di un bambino

"Maru-chaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaan!!!! Ti prego, apriresti la porta? Ka-chan deve avere scordato qualcosa"

Sentirono il suono dei passi di una persona. Sembrava che questi non fosse molto felice di camminare

La porta si aprì, e uno strano show apparve davanti ai loro occhi. Uno youkai maschio, occhi color ambra, capelli argentati e uno strano segno a forma di luna crescente sulla fronte li stava guardando… in realtà la sua attenzione era stata subito attirata da Inuyasha, non appena aveva posato lo sguardo su di lui, e la sua espressione si era trasformata in un misto di disgusto e rabbia

Kagome non ne comprese la ragione, all'inizio… poi sentì un rumore dietro di sé e si voltò

"BWHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!!!!!!!!!!" Inuyasha stava ridendo come un pazzo, tanto da avere le lacrime agli occhi, e si contorceva, cercando di calmarsi, ma non ne era, evidentemente, capace… sbatteva i pugni sulle gambe, e non riusciva proprio a smettere: la scena davanti a lui era quanto di più divertente, inimmaginabile e sconcertante gli fosse mai capitato di vedere… mai, neppure nei suoi più rosei sogni avrebbe creduto di poter vedere quello che aveva visto in quel momento…

Suo FRATELLO… l'orgoglioso, leggendario, fortissimo, imperturbabile Sesshoumaru… era di fronte a lui… aveva un sacco di fiocchettini rossi nei capelli, acconciati con tante piccole treccine… del trucco in faccia e… per finire un enorme fioccone al lato della testa

Era davvero la PIU' buffa cosa che avesse mai visto… ora avrebbero anche potuto tranquillamente ucciderlo, farlo a fettine, torturarlo a morte… aveva visto quanto gli bastava per poter morire felice

Kagome lo osservava stupita… notava che lo youkai accanto a lei stava tremando di rabbia. Un sacco di punti interrogativi comparvero sulla sua fronte… beh, si, era vero… quello youkai era piuttosto buffo conciato a quel modo… ma non riusciva proprio a capire perché quello scoppio di ilarità così eccessivo da parte di Inuyasha…

"Questo è davvero troppo… Non avrei mai pensato che una cosa del genere potesse succedere proprio a me, Sesshoumaru. Non avrei mai creduto di potermi trovare in una situazione del genere… misero hanyou… perché stai ridendo come un idiota?"

"HEHEHEHEHE… mi chiede anche perché io stia ridendo… fratellone… ti sei guardato in faccia di recente?" Inuyasha lo guardò di nuovo, e ricominciò a ridere come un pazzo… gli stavano venendo le lacrime agli occhi per quanto rideva

[Fratellone? E' suo fratello?] Kagome era meravigliata "Tuo fratello?" chiese

"Già… questo è il mio *molto* orgoglioso, BWHAHAHAH, forte, imperturbabile fratello… BWHAHAHAH… il grande Sesshoumaru-sama!!!!!! BWHAHAHAH" il ragazzo puntualizzò quel nome come se fosse un insulto

"Tu, hanyou maledetto… come OSI pronunciare il mio nome a quel modo! E come ti permetti di guardarmi senza smettere di ridere!" Kagome pensò di aver visto un lampo rosso comparire negli occhi dello youkai, e iniziò a preoccuparsi

"Maru-chan? Chi è?" un enorme gocciolone comparve sulla fronte di Sesshoumaru quando udì la ragazzina chiamarlo in quel modo. L'ultima cosa che avrebbe desiderato in quel momento era che suo fratello la sentisse rivolgerglisi così… ma l'aveva sentita… e ora rideva ancora più forte

"MARU-CHAN?????" Inuyasha pensava che il suo stomaco uscisse fuori dalla bocca per quanto stava ridendo

"Inuyasha? Per piacere, smettila… ti sentirai male se continui a ridere in questa maniera" Kagome si stava seriamente preoccupando

"Oh, ciao Kagome-san!" la bambina comparve accanto allo youkai "Chi è il ragazzo che ride?"

"Ciao, Rin-chan, mia cara!" la ragazza abbracciò la cuginetta, poi la guardò "E' il mio nuovo schiavo, Inuyasha. Sembra che il tuo schiavo sia il suo fratello maggiore"

"Il tuo schiavo? Checcarino che è!!!! Ha le orecchie più kawaii che abbia mai visto! Me lo regali, Kagome-san?"

"Oh, no, Rin-chan. Non posso regalartelo… è l'unico che riesca a sopportare il mio potere di miko"

"Capisco… ma può Rin toccare le sue orecchie? Rin sarebbe tanto contenta di poterlo fare…"

Inuyasha smise di ridere. Evitò di guardare di nuovo il fratello… era ancora più imbarazzato in quel momento, e quindi ancora più buffo…

"Tu, Rin-sama…" oh, si era ricordato di essere educato, Kagome ne fu sorpresa "tu hai fatto QUELLO?" indicò con il dito suo fratello, e rise ancora

"Si… quello è Maru-chan, lo schiavo di Rin… non è carinissimo così?" disse la bimba sorridendo

"Si, si! CARINISSIMO! Proprio TENERO!" disse ridendo. Poi si avvicinò alla bambina, e si inginocchiò davanti a lei "Vuoi toccare le mie orecchie, padroncina? Ma PREGO! Fanne quello che vuoi, mi hai reso la persona più felice della terra…"

Mostrò le sue orecchie alla bambina, che fu troppo contenta di poterle toccare. Il ragazzo continuava a ridere… e improvvisamente iniziò anche a fare le fusa quando Kagome decise di sfruttare l'occasione per imitare la cuginetta, una volta tanto

"Bah… guarda che razza di spettacolo deprimente deve essere sottoposto agli occhi di questo Sesshoumaru… Non avrei mai pensato di trovarmi in una situazione simile. Ridicolizzato da un misero hanyou"

"Ti prego, fratello, non farmi ridere di nuovo…" disse Inuyasha. Finalmente Rin decise di averne abbastanza di questo nuovo gioco, e il ragazzo si poté alzare

"Ah, è stato fantastico!" la bambina sorrise felice

"Quando vuoi, padroncina…" sorrise Inuyasha. Non poteva resistere a mantenere il suo solito aspetto imbronciato di fronte a uno spettacolo come quello

Entrarono in casa

La casa apparve riflessa da uno specchio. Una bambina stava mostrando lo specchio a Naraku: aveva un abitino bianco, lunghi capelli bianchi acconciati in un caschetto, e un pallido colorito su un viso senza espressività

"Ok, Kanna… Grazie, puoi andare" disse l'uomo. La bambina si allontanò

[Quindi c'è riuscito… l'ha protetta. Non posso consentirlo. Quando ha quel sogno DEVE essere in mio potere. Ho BISOGNO che lei cambi… Il mio piano è PERFETTO questa volta… spero che Kagura ottenga il suo scopo, e lo distrugga, o avrò bisogno di utilizzare quella legge] sorrise diabolicamente [Inukiba… non ruberai di nuovo la sua anima e il suo cuore a questo Naraku… ho bisogno di lei… lo Shikon no Tama…]

NOTA DELL'AUTRICE:

Dunque? Vi è piaciuto il capitolo? ^_^
Andate a recensirlo, vi prego!!!!!
Heheh… spero abbiate capito perché Sesshoumaru non sarebbe stato felice di comparire… però ho dovuto farlo^^; in fondo è lo schiavo di una BAMBINA!

E il piano di Naraku… sto cercando di farvelo capire molto lentamente (/me bastarda, lo so) ma vi assicuro che non è meno malvagio di quello del vero Naraku del manga originale (che ovviamente non conoscete nemmeno per il momento… /me ancora + bastarda)

Se volete recensire la fic, l'url, come al solito, è questo: http://www.fanfiction.net/read.php?storyid=487846

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: Novilunio ***


An Inuyasha to Remember

Scritto da: Giulia “Kagome”

Rinunzia Legale: Io NON sono l’autrice di Inuyasha. Inuyasha è scritto e disegnato da Takahashi Rumiko. Non sono né Lei né un membro della Shogakukan, Sunrise o qualunque altra Casa Editrice che ne detenga i diritti. Sono solo una FAN, e questo è un omaggio alla mia serie preferita tra tutte. I diritti di Inuyasha sono:

Inuyasha manga © 1997 Takahashi Rumiko, Shogakukan

Inuyasha anime © 2000 Takahashi Rumiko, Shogakukan, Sunrise, YTV

Il titolo della fan fiction è tratto dal famoso OAV di Ranma ½ “An Akane to Remember”. Non sono nemmeno l’autrice di Ranma, ovviamente. I diritti della serie sono Ranma Nibun no Ichi © 1988 Takahashi Rumiko, Shogakukan, Kitty Film.

Nota: Questa è una fan fiction AU (Another Universe). Che vuol dire? Che in questa storia vengono solo “presi in prestito” i personaggi di Inuyasha, e calati in una realtà completamente diversa da quella nella quale vivono all’interno della serie originale. Cercherò di mantenere il carattere dei personaggi e le relazioni tra di loro simili a quelle del manga originale. Se però doveste trovarvi con qualche pers OOC… beh, temo che dovrete conviverci e non prendervela con me :P. Una differenza (piuttosto grossa) con il manga originale per quanto riguarda Inuyasha è che lui non ha MAI (sottolineo il mai) conosciuto Kikyo. Fan di Kikyo, Gomen Nasai!

Se poteste, dopo aver letto, scrivermi un commentino su FanFiction.net, ve ne sarei eternamente grata: questo è l’url della fic su quel sito:

http://www.fanfiction.net/read.php?storyid=487846

potete scriverlo in italiano, ma se lo scrivete in inglese + gente potrà capire i vostri pensieri :D

ATTENZIONE!!!!! In questo capitolo ci sono dei punti con un contenuto forse un po' troppo esplicito dal punto di vista erotico. Non è di sicuro un capitolo hentai, ma c'è un po' di lime. Quindi se siete troppo piccoli per accettare che succeda qualcosa tra due personaggi che amate vi PREGO di saltare un pezzo della seconda parte della fanfic. Però vi avviso che vi perdete la parte più bella. Ho tagliato il tagliabile per renderlo adatto a tutti da leggere… quindi non credo nessuno avrà problemi. Però è sempre meglio avvisare PRIMA

Capitolo 5: Novilunio

"Oh, no… fratello perché ti sei cambiato?" Inuyasha osservava Sesshoumaru. Lo youkai sembrava tornato ad essere lo stesso di prima, e aveva lavato via sia il trucco che i fiocchetti

"E' normale! Maru-chan e Rin stavano giocando. Lui era la bambola e Rin lo stava truccando e vestendo. Ma ora Rin ha ospiti, quindi non può più giocare con Maru-chan… per questo si è rivestito" disse la bambina

"Oh, lo stavi vestendo?" Inuyasha ridacchiò di nuovo "Mi spiace così tanto che siamo arrivati adesso… sarebbe stato di sicuro fantastico ammirare lo spettacolo finale…"

"Miserabile hanyou… come ti permetti di parlare in cotal maniera di me, Sesshoumaru? Abbi più rispetto per tuo fratello maggiore" Sesshoumaru stava tremando di rabbia

"Oh… ma per quale motivo dovrei rispettare te, 'Maru-chan'? Ora non sei più il mio fratello maggiore, il grande Sesshoumaru-sama… sei solo uno SCHIAVO, esattamente come me!" Inuyasha lo prendeva in giro

"Capisco… quindi sei così orgoglioso di essere il leccapiedi di una femmina umana tanto insignificante?" Sesshoumaru lo guardò con odio

"Hei, hei… per piacere smettetela adesso… chi sarebbe la 'femmina umana insignificante'?" Kagome stava bevendo il the vicino a Rin, e ci era mancato poco che le fosse andato di traverso alle parole dello youkai. Si girò nella loro direzione

"Sei la vergogna della nostra famiglia, il figlio procreato da quella troia che il Nostro Grande Padre fu così folle da amare" Sesshoumaru continuò, totalmente ignorando quello che Kagome aveva detto. La ragazza tremò di rabbia "e non hai trovato niente di meglio da fare che iniziare una relazione con un'altra insignificante troietta umana"

"Chotto matte! Sto parlando con te!" Inuyasha iniziava a incavolarsi, ma Kagome urlò e si avvicinò a Sesshoumaru "Come ti permetti di parlare di me a quel modo?"

"Kagome… lui parla come cazzo gli pare e piace, e si riferisce sempre agli umani in quella maniera… non obbedirà mai ai tuoi ordini" disse Inuyasha "e per favore non ti avvicinare troppo. Quel gran figlio di puttana è anche * sigh * più veloce di me"

"Non mi importa, Inuyasha. Non importa che cosa fosse, o chi fosse prima di essere catturato. E' solo uno SCHIAVO adesso, lo schiavo di mia cugina. Non può farmi niente, non vedi che ha il collare?"

"Il co… hey, fratello! Ti sei ritrovato un collare identico al mio!"

"Già… quel maledetto monaco che ha osato catturarmi con l'inganno mi ha apposto questo sigillo. Quel bastardo ha rubato anche la mia frusta e la mia Tenseiga… noto che invece a te è stata lasciata Tessaiga"

"Oh si… Kagome me l'ha lasciata perché la devo proteggere…" guardò il fratello con sguardo canzonatorio, e continuò "così adesso non puoi fare niente… il tuo potere è bloccato… ahaha… è davvero un'ottima cosa da sapere! Sei senza speranza, fratellone…" Inuyasha continuava a ridere. Più rapido di un batter di ciglia; Sesshoumaru gli era vicino, e bloccava la sua gola con una mano

"Miserabile… ti ho detto di smettere di parlare in maniera tanto irriverente nei confronti di me, sesshoumaru. Non ti consentirò di proferire nemmeno una parola in più. Muori! ORA!" Inuyasha vide gli artigli del fratello avvicinarsi al suo corpo, troppo rapidi perché lui potesse solo pensare di bloccarli

"Feh! Venderò cara la pelle 'aniki'" Inuyasha fi colpito dagli artigli del fratello, ma riuscì a sfuggire alle sue mani. I due fratelli iniziarono a lottare nella sala da pranzo, distruggendo ttuto ciò nel quale si imbattevano

Dopo un altro colpo di Sesshoumaru, Inuyasha perdeva copiosi rivoli di sangue dal petto, e il suo respiro si faceva affannato

"Maru-chan! Ti prego, fermati! Onegai!" La bambina stava piangendo "Stai distruggendo tutto il soggiorno, la mamma si arrabbierà con me"

I due non udirono nemmeno le lamentele della bimba, e continuarono a lottare. All'improvviso, Sesshoumaru riuscì a bloccare il fratello sotto di sé, e preparò il suo artiglio avvelenato

"Feh! Credi davvero di riuscire a uccidermi? I tuoi poteri ti sono stati tolit!" cercò di dire Inuyasha, ma era ovvio che parlare fosse motivo di grande pena per lui

"Forse ho perduto la mia frusta, e Tenseiga… ma non ho di sicuro perso né i miei poteri né i miei artigli velenosi!"

"Ma com'è possibile? Che…"

"Inuyasha… quel collare impedisce agli youkai di uccidere gli esseri umani… ma possono ancora combattere con i loro simili e ucciderli" urlò Kagome. Sesshoumaru guardò Inuyasha con un ghigno sadico. Il nostro usò la forza della disperazione, e riuscì a sfuggire all'abbraccio mortale del fratello, ma Sesshoumaru gli fu vicino ancora una volta in un intervallo di tempo troppo breve perché gli fosse possibile riprendersi. Inuyasha decise di estrarre Tessaiga, e fronteggiò il fratello con la spada in mano

"Non costringermi a usare Tessaiga, fratello! Nulla rimarrebbe al suo posto se lo facessi"

"Heh… non mi dire che sei riuscito a padroneggiare il potere della zanna di nostro padre, essere miserabile"

"Ebbene si, ce l'ho fatta stronzo! Vuoi vedere?"

"Certo… mostrami l'enorme potere della zanna" Sesshoumaru rimase fermo a guardarlo, con un tono di sfida nello sguardo

"No, Inuyasha! Che cosa intendi fare con quella spada? Vuoi distruggere la casa di mia cugina? Dev ricordarti che siamo al CHIUSO adesso? Se distruggi tutto rischieremmo di morire!"

"Urusai, umana! Se questa feccia che ardisce di corrispondere all'appellativo di mio fratello ha anche una singola goccia di sangue youkai nelle sue vene, dovrebbe preferire la morte alla schiavitù"

"Ora smettila, Sesshoumaru! Non voglio morire" Inuyasha rifoderò Tessaiga

"Tzk! Sei davvero la vergogna della nostra famiglia, hanyou" Sesshoumaru lo guardò con occhi indecifrabili "Nella mia infinita magnanimità credevo potesse esistere una maniera per rivalutare l'essere indegno e miserabile che mi trovo dinanzi. Ma pare che i miei sforzi, seppur lodabili, siano destinati a fallire. Shi ne, Inuyasha!" Sesshoumaru si avvicinò al fratello, ostentando il suo artiglio avvelenato

"Figo!" urlò la piccola Rin. All'improvviso Sesshoumaru si bloccò. Inuyasha lo fissò stupito… gli si avvicinò e passò una mano davanti agli occhi immobili del fratello. Sesshoumaru era fermo, come se si fosse trasformato all'improvviso in una statua di marmo

"Hey, bimba! Che cazzo è successo?" disse rivolto a Rin

"Non lo sai? Questo è il modo in cui quel collare funziona" disse Kagome con aria di sufficienza

"Il collare? Ma è bloccato, non è scaraventato per terra…" Inuyasha fissò Kagome stupito

"Il sigillo non è pensato per schiantare lo youkai per terra, ma solo per bloccarlo. Veramente, non capisco per quale ragione il collare funzioni in quella maniera su di te… probabilmente è perché sei un hanyou"

"Uff… mi sarebbe tanto piaciuto vederlo schiantarsi al suolo…" Inuyasha sbuffò, incrociando le braccia e sedendosi di fronte a sul fratello, ancora immobile

"Dunque Rin-chan quella era la parola che hai usato per formare il sigillo?"

"Già… quella è stata la prima cosa che Rin ha pensato nel vederlo, e quando Miroku-sama mi ha chiesto quale fosse la parola da usare per sigillarlo l'unica che le è venuta in mente è stata questa"

"In ogni caso, Rin-chan… dovresti davvero insegnargli l'educazione. Guarda come ha distrutto il soggiorno… certo, è anche colpa di Inuyasha" guardò il suo schiavo con rabbia "ma anche lui si è comportato molto male. E pensa alla maniera in cui mi ha chiamata! 'femmina umana', e ancor peggio 'troietta'… dovrebbe essere più gentile quando si rivolge agli esseri umani"

"Si, hai ragione Kagome-san… ma Rin non riesce ad essere cattiva con il suo Maru-chan… mi piace così tanto!" la bambina sorrise allo youkai bloccato al centro del soggiorno "So che non sarebbe contento di doversi comportare diversamente, e non voglio vederlo triste… è così dolce quando gioca con Rin"

"Oh, dunque puoi anche essere 'dolce' fratello?" Inuyasha lo prese in giro di nuovo. All'improvviso il sigillo che tratteneva lo youkai perse il suo effetto. Sesshoumaru fu su di lui in pochi decimi di secondo, con tutta la sua rapidità… e la sua rabbia prota ad esplodere

"Miserabile essere senza dignità… questa è la fine per te… e tu Rin, PER FAVORE non dire quella parola MAI più" disse riferito alla bambina

Lo youkai mise una mano sulla gola di Inuyasha, e mentre l'hanyou urlava dal dolore, l'arto del fratello iniziò a risplendere di una luce verde

Kagome vide che la cugina non riusciva più a parlare [Uhm… mi domando… chi è lo schiavo e chi il padrone tra questi due?] chiese a se stessa. Inuyasha era davvero nei guai. La ragazza vide l'aura vedre della mano dello youkai aleggiare per tutto il collo del suo schiavo. Sembrava quasi che gli stesse sciogliendo la pelle. Non poteva sopportare quella vista! DOVEVA fare qualcosa per salvarlo!"

"FIGO!" urlò [se questa parola funziona per mia cugina funzionerà anche per me] pensò

Nel breve intervallo di un battito di ciglia, Sesshoumaru fu come pervaso da un tremito. Poi qualcosa di simile a un soffio di vento lo colse, e lo spostò facendolo sbattere contro il muro alle sue spalle. Kagome sussultò, e corse verso Inuyasha: respirava ancora! Youkatta!

* KOFF KOFF * "Faaaaaaaah…. Credevo di morire!!!!!" farfugliò Inuyasha con un filo di voce

"Stai bene?" Kagome lo guardò con occhi preoccupati

"Si, sto bene Kagome…" disse lui guardando il pavimento. Non riusciva più a incrociare il suo sguardo. Gli aveva salvato la vita… e lui era stato così stupido da mettere se stesso e anche lei in un tale pericolo

"Bene! Sono contenta" disse kagome abbracciandolo con le lacrime agli occhi. Inuyasha era scioccato, non avrebbe mai potuto immaginare una tale reazione da parte sua. Usò la sua ultima forza e l'abbracciò a sua volta.

"Arigatou… Kagome…" le sussurrò in un orecchio. Kagome si bloccò a quelle parole, e lo guardò sorpresa

"Che cosa hai detto?" gli chiese

"Quello che hai sentito… Kagome… sama" Inuyasha arrossì nel dirlo, ma pensò che lei se la fosse presa perché lui non aveva usato l'appellativo onorifico nel chiamarla. Quel giorno se l'era scordato parecchie volte, spesso di proposito

"Mi hai ringraziato?"

"Mi hai… salvato… la vita"

"E' ovvio! Tu… mi appartieni" gli disse lei con sguardo dolce, accarezzando la sua guancia con il dorso della mano

"Kag…" iniziò a dire Inuyasha

"Puah! Guarda che razza di spettacolo pietoso si delinea davanti agli occhi di me, Sesshoumaru! Sei davvero un miserabile, Inuyasha" Sesshoumaru era ancora spiattellato al muro, e guardava il fratello con uno sguardo pieno di disprezzo

"Feh! Come ho potuto notare quel collare funziona alla stessa maniera anche con te, sesshoumaru…" Inuyasha era ancora seduto dove Kagome lo aveva abbracciato, ma guardava il fratello adesso "quando Kagome dice quella parola tu vieni sbattuto al muro e invece io per terra. Dov'è tutta questa grande differenza tra me e te, fratello?" disse per prendersi gioco di lui "Si, è vero! Sei ancora più forte di me, e puoi uccidermi quando vuoi. Ma sono davvero troppo felice che adesso esista qualcuno che può dartele di santa ragione!"

Kagome si rese conto che parlare così a lungo era ancora un grande dolore per lui

"Adesso piantala, Inuyasha! Mi hai detto un sacco di volte che 'tu hai una dignità'… beh vedi di lasciare anche a tuo fratello la sua dignità, per favore! Non lo prendere più in giro. Se tu non fossi stato così idiota da prenderti gioco di lui, prima, adesso la sala da pranzo di mia cugina sarebbe ancora come sua madre l'aveva lasciata… e tu non saresti ferito così gravemente"

"Vuoi mettere qualche ferita che si rimarginerà nel giro di pochi minuti con la soddisfazione che ho avuto nel vedere questo spettacolo? Sono davvero l'hanyou più felice della terra adesso… Kagome… sama" disse, tentando di apparire forte ma respirando affannosamente a ogni parola

"Sei proprio senza speranza" Kagome scosse la testa, con disapprovazione. Finalmente la forza costrittiva che premeva Sesshoumaru al muro perse efficacia. Lo youkai rimase fermo, con uno sguardo assente che si diffondeva sui suoi bellissimi occhi dorati. Kagome lo fissò, e gli si avvicinò

"Ebbene? Ora che intendi fare, Sesshoumaru? Vuoi combattere di nuovo? Se combatterai ancora con Inuyasha dirò quella parola, ogni volta. Non sono come la piccola Rin, sono un'adulta. Non capisco perché lei ti apprezzi così tanto, ma non ti permetterò di disobbedire ai miei ordini ancora"

"Fa' come ti pare, umana" Sesshoumaru la guardò negli occhi, con uno sguardo che lasciava trasparire odio e rabbia

"Prima di tutto io non sono 'umana', ma Kagome. E sono Kagome-SAMA per TE… o, per meglio dire, PADRONA Kagome-sama"

"E' inutile, Kagome-san… lui non chiama nemmeno me o la mamma in questa maniera. Dopo tutto questo tempo sono riuscita a ottenere solo che mi chiamasse per nome…"

"Rin-chan… lui DEVE imparare"

"Che cosa farnetichi con quella bocca insulsa? Io, Sesshoumaru, non sono tenuto ad apprendere le TUE regole, femmina! Non sono il TUO schiavo! Non ho nessuna ragione di essere costretto ad obbedire ai TUOI ordini" Sesshoumaru le stava molto vicino mentre diceva quelle cose. Le mise le mani sulle spalle, e la costrinse con la forza a guardarlo negli occhi. Il suo tono era gelido… ma il suo sguardo lo era di più

"Prima di tutto…" Kagome rimosse con grande accuratezza le mani dello youkai dalle sue spalle, meravigliandosi che fosse riuscito a toccarla senza risentirne, e lo guardò male "prima di tutto tu sei uno SCHIAVO, in ONGI caso! Quindi tu DEVI essere più rispettoso verso QUALUNQUE essere umano tu incontri, non solo con la tua padrona!" lo osservò: gli occhi gelidi dello youkai non mutarono espressione. Questo la fece andare in bestia "E poi… si! Non sono la tua padrona, è vero, ma POSSO darti degli ordini. Sono la cugina di Rin, e prima che arrivassimo in questa casa ho incontrato mia zia. Lei mi ha chiesto di occuparmi di sua figlia e di TE mentre lei era assente. Questo vuol dire che adesso ho la RESPONSABILITA' LEGALE di Rin-chan. Quindi è come se anche IO fossi la tua padrona, ora!"

Gli occhi dello youkai di fronte a lei furono attraversati da un lampo rosso. Poi Sesshoumaru li rivolse alla piccola Rin, con sguardo interrogativo

"Ha ragione, Maru-chan… lei PUO' ordinarti qualunque cosa desideri, è come se fosse mia madre adesso" disse la bambina, tristemente. Lo sguardo di Sesshoumaru sprofondò sul pavimento. La sua bocca tremava di rabbia. Si mosse molto rapidamente, e in un batter d'occhio era vicino a Kagome, pronto ad avvelenarla con il suo artiglio

"Kagome!!!!" urlò Inuyasha, maledicendo se stesso perché non poteva raggiungerla e aiutarla. Era troppo debole ancora. Ma il braccio di Sesshoumaru si bloccò a metà gesto, e lo youkai ringhiò per il dolore. Il collare brillò di luce rossa, e gli occhi del giovane furono attraversati da un lampo

"Come hai potuto notare, non puoi assolutamente utilizzare la tua forza o i tuoi poteri per far del male agli esseri umani. Ora PER FAVORE rimetti a posto questa stanza, e portaci un altro the, quello che ci è stato servito si è già raffreddato"

Sesshoumaru ringhiò, ma si mosse per obbedire all'ordine. In fondo non aveva scelta…

"Feh! Quindi anche tu sei costretto a obbedire adesso!" disse Inuyasha. Kagome notò che il dolore non offuscava più la sua voce, e comprese che l'hanyou si doveva essere ripreso

"Inuyasha? OSUWARI!" gli urlò dietro. Il ragazzo si spiattellò per terra con un gemito di dolore

"Hey! Perché cazzo…" le urlò dietro

"Hai anche tu le tue colpe, Inuyasha… aiutalo a mettere a posto. Visto che hai fiato per sputare tutto quel veleno addosso a tuo fratello vuol dire che ne avrai anche per aiutarlo a riordinare. Anzi… sarai TU a rimettere in ordine, mentre Sesshoumaru andrà a prenderci un altro the"

"Nani? Perché cazzo dovrei mettere in ordine io scusa?" Inuyasha era ancora spiattellato al terreno

"Semplicemente perché se TU non ti fossi preso gioco di lui, LUI non si sarebbe alterato tanto. Ora su, coraggio, Sesshoumaru. Vai a prendere il the." Disse rivolta allo youkai che stava ancora riordinando quello che rimaneva del soggiorno

"Hai…" Sesshoumaru si diresse verso la cucina

"Che cosa? Hai… e POI? Non ho sentito…" Kagome si mise una mano sull'orecchio, facendo finta di voler ascoltare con attenzione quello che lo youkai diceva

"HAI" ringhiò Sesshoumaru

"Non è abbastanza" disse kagome, avvicinandosi

"Femmina, non costringerai mai me, Sesshoumaru a chiamare un essere insignificante come te in cotal maniera!" replicò lo youkai con un tono freddo e distaccato. Ma i suoi occhi lanciavano lampi d'odio

"Oh si invece… dirai "hai padrona Kagome-sama" disse lei puntandogli un dito contro

Sesshoumaru sbuffò, e distolse lo sguardo. Se quella femmina pensava di averla vinta tanto facilmente contro di lui era solo una pazza. Non avrebbe MAI desistito. Potevano anche ucciderlo… tanto morire sarebbe stato più dignitoso per lui che continuare a vivere in quella maniera

"Figo!" urlò. Lo youkai si ritrovò sbattuto contro il muro con una velocità pazzesca. Troppo rapidamente perché potesse rendersene conto… e non riuscì a trattenere un piccolo gemito di dolore

"Figo, figo, figo, figo, figo, figo, fiiigoooo!!!!" urlò Kagome. Ogni volta che pronunciava quella parola lo youkai veniva sbattuto al muro, come da una forza invisibile. Ma nemmeno un lamento usciva dalla sua bocca

"Onegai! Smettila, Kagome-san!" Rin prese la mano della cugina nelle sue. Aveva le lacrime agli occhi "Ti prego, Kagome-san… Io SO che lui non farà mai quello che tu pretendi… gli stai facendo male però, anche se lui non lo ammetterà mai. Rin non vuole che tu faccia male al suo Maru-chan… ti prego, lascialo in pace… metterà la stanza in ordine, e ti porterà il the, non è vero, Maru-chan? Lo farai, ne?"

"Hai… Rin" disse lo youkai. Anche se si sforzava in ttuti i modi di non farlo notare, era percepibile un velo di dolore nella sua voce

[Azz… e io credevo fosse Inuyasha ad essere troppo orgoglioso…guarda te questo tipo! Si farebbe ammazzare pur di non chiamarmi padrona!] pensò Kagome con stizza. Aveva perso… Sesshoumaru poté finalmente muoversi. Inuyasha stava mettendo in ordine quello che rimaneva della stanza, e il fratello andò a prendere il the per Rin e Kagome… quando tornò nella stanza, il the di Rin era caldo e fumante, delizioso come sempre. Quello di Kagome freddo e disgustoso… la ragazza non lo bevve, ma non si lamentò. Attese che Rin terminasse di bere il suo, poi si alzò e guardò Inuyasha

"Ok, ora credo sia meglio se andiamo a casa. Ho i compiti da fare, e Kaede-sama deve proseguire il suo addestramento oggi pomeriggio" mosse poi lo sguardo in direzione della cuginetta "Grazie di tutto, piccola Rin… e scusami se ho esagerato prima con il tuo schiavo, non volevo farti piangere, sul serio"

"Non preoccuparti, Kagome-san. Rin ti augura una buona giornata" la ragazzina accompagnò Kagome e Inuyasha alla porta. Diede un bacio sulla guancia alla cugina, e le sussurrò all'orecchio "grazie, Kagome-san, per esserti fermata. Chiederò a un altro schiavo di comprare altri mobili e oggetti per la sala da pranzo. Così quando la mamma tornerà a casa non se la prenderà con me, e soprattutto con Maru-chan per l'accaduto"

"Ok, piccola Rin… però ti prego: cerca di imparare ad essere tu la padrona… e non la schiava" Kagome abbracciò la cuginetta

"Che cosa intendi dire con questo, Kagome-san?" la bambina osservava Kagome meravigliata

"Nulla mia cara" disse lei accarezzando la guancia della bimba. Poi diede un'occhiata glaciale a Seshoumaru "e tu… TI PREGO, cerca di rispettarla. Se non vuoi chiamarla padrona, almeno cerca di essere un po' gentile con lei" il suo tono di voce mutò del tutto quando si riferì al giovane youkai

"Hai…" Sesshoumaru continuava a mettere in ordine la sala da pranzo. La sua voce era fredda e glaciale come al solito… ma il suo sguardo era completamente diverso nel momento in cui si posò sulla bambina. Fu solo un istante… ma per un attimo a Kagome sembrò di veder passare un barlume di sentimento in quegli occhi gelidi. Un sentimento che non aveva niente a che fare con l'ira…

I due salutarono di nuovo la piccola Rin, e si diressero verso casa



Kagome si svegliò nel suo letto. Era molto presto, ma si era ormai abituata a destarsi almeno una mezz'ora prima del suono della sveglia… ADORAVA sentire il suo corpo su di lei… e lui si alzava sempre con una TALE rapidità dopo aver udito quel suono

[E' passata una settimana dal giorno in cui è arrivato in questa casa… da allora io mi sono dovuta allenare molto duramente, ma non ho mai avuto problemi al mio risveglio. Non so perché, ma mi sento tanto bene con lui… è così bello essere abbracciate in questo modo… come se io fossi l'unica cosa che gli è rimasta al mondo] Inuyasha la abbracciò ancora più stretta, mentre dormiva. La ragazza sentiva il suo cuore battere, e il suo respiro, lento e regolare, sul collo. Come adorava questi momento… era così dolce

Aveva iniziato a comprenderlo durante questa settimana in cui avevano dovuto convivere. Nei primi giorni era dovuta rimanere a casa, allenandosi molto duramente per aumentare la sua forza spirituale. Faceva i compiti al mattino, e poi doveva allenarsi spiritualmente il pomeriggio. Quindi non aveva potuto stare con lui molto a lungo. Tutte le sere, però, quando lei tornava in camera, lui era al suo fianco… non aveva alcun problema a sopportare il suo potere spirituale, anche se era costretto a starle molto vicino. Anche più vicino di chiunque altro…

Quando il secondo giorno era giunto al termine, e lei si era messa a letto, lui le si era avvicinato. Lei gli aveva detto di non volerlo nel suo letto, gli aveva ordinato di dormire per conto suo. Ma lui aveva controllato con due dita la temperatura della sua gola… poi aveva alzato le coperte del letto e le si era disteso a fianco… abbracciandola. Nel sentire il suo calore, la ragazza non aveva più sentito freddo

[Così bello… era così bello… aveva disobbedito al mio ordine, ma non potei dirgli niente. Avevo bisogno di lui, anche se non volevo ammetterlo neanche a me stessa]

* Perché stai facendo questo? *

* Perché… non mi piace dormire da solo *

[ha detto così… ma io lo SO che lo ha fatto perché aveva capito quanto bisogno avessi di lui…] il ragazzo si mosse all'indietro, e lei si ritrovò distesa sulla sinistra, con il capo appoggiato al suo braccio destro. Si mosse verso di lui, e cercò la miglior posizione, nascondendo con piacere il viso sul suo petto… era così caldo, così dolce… le dava un senso di sicurezza. Quella stessa sicurezza che le era sempre mancata… dal giorno in cui suo padre era morto

[Ma soprattutto dal giorno in cui QUEL maledetto Shikon no tama è stato trovato nel mio corpo! Naraku-sama mi ha detto che avrei dovuto addestrarmi, poiché avevo un enorme potere, e portò in questo periodo storico Kaede-sama… dopo di che io iniziai ad avere quei sogni, e ad avere freddo. Non so perché, ma da quando dormo accanto a lui anche quando ho quel sogno, e lo SO di averlo… mi sento bene]

Come al solito la ragazza si rese conto che l'hanyou si stava svegliando. Quel giorno era domenica, e non aveva dovuto mettere la sveglia. Quindi poteva portare avanti la sua solita commedia il più a lungo possibile, cercando di fargli credere che stesse dormendo

"Mmmmmmmh…" Inuyasha si svegliò, e la abbracciò un po' più forte nel notare che aveva ancora gli occhi chiusi "Stai veramente dormendo, Kagome? Non lo so… a volte mi pare che tu sia sveglia, sai?" iniziò a sussurrare. Il cuore di Kagome batteva all'impazzata. Le dispiaceva ingannarlo… ma non avrebbe rinunciato mai a quei momenti, che adorava: quando lui rivelava la sua vera anima, credendo che lei stesse dormendo. Quante cose aveva scoperto sul suo conto in questa maniera… sapeva anche come ingannarlo alla perfezione facendogli credere di essere ancora addormentata. Gemette leggermente, e lo abbracciò un po' più forte, cercando di avvicinarsi il più possibile al corpo di lui

"Uhm… beh, probabilmente stai davvero dormendo" il ragazzo le accarezzava la schiena con le mani. Poi mosse le braccia per abbracciare dolcemente il suo capo, e iniziò a passare le dita tra i suoi capelli, fissandoli quasi incantato "i tuoi capelli sono così morbidi… Mi piace tanto accarezzarli e passarci le dita dentro, sai? E' davvero l'azione più rilassante che possa fare appena svegliato. E il tuo odore è così dolce, e buono. Davvero mi avevi creduto quando ti avevo detto di trovarlo disgustoso? Credevi davvero che fossi serio?" Si azzittì per un po', dilettandosi nel passare le dita tra i suoi capelli. Kagome stava quasi per riaddormentarsi sul serio… il suo abbraccio era così rilassante…

"Kagome…" Inuyasha stava iniziando a rilassarsi a sua volta. Era in uno stato di dolce dormiveglia, e si sentiva davvero bene… guardò la ragazza tra le sue braccia. La donna che… amava. Ormai ne era sicuro. Stava dormendo, il suo sorriso era tanto dolce… e la sua bocca talmente vicina

[Chi mai potrebbe venire a scoprire una cosa del genere? Potrei baciarla… non se lo ricorderebbe, nello stesso modo in cui non si ricorda affatto di me… ma IO mi ricorderò, e avrò qualche cosa a cui pensare ogni giorno, quando lei sarà via per i suoi allenamenti] le sue labbra si avvicinarono a quelle di Kagome, e il cuore gli martellava in petto. Non capiva come mai nessuno potesse udirlo battere, anche se a lui sembrava un tamburo. Stava quasi per toccarle… ma non riusciva ad avvicinarsi di più. Non ne aveva il coraggio. Rimase per un po' in quella posizione, accontentandosi di sentire sulla sua pelle il caldo respiro di lei… così vicino…

[Che succede? Sento che si sta avvicinando… Non capisco che stia facendo] pensava Kagome nel frattempo [Sento il suo respiro sul mio viso… che sta facendo? Sento il suo naso… così vicino al mio. Che vuol dire? Mi vuole baciare?] Kagome dovette usare violenza su s stessa per impedirsi di arrossire [Si… credo proprio di si! E' così vicino… che starà mai aspettando? Il mio permesso?]

"Kagome…" sussurrò Inuyasha. No… era solo un pazzo… ora che si era avvicinato così tanto non poteva finirla lì e girarsi. Tutto il suo corpo lo stava desiderando… DOVEVA baciarla, era quasi una necessità fisica, non sarebbe resistito un momento di più a questa situazione

[E se mi colpisse? Se mi mandasse al diavolo subito dopo? Se mi mettesse in prigione per quello che ho osato fare? Potrebbe davvero farmi ammazzare per un affronto simile…] chiese a se stesso. Centinaia di dubbi attraversavano la sua mente. Ma trovò subito una risposta, inequivocabile, a ognuno di essi [Non me ne frega niente… mi può anche uccidere, accetterò di morire] con una leggera spinta, il ragazzo rimosse ogni minimo spazio tra se stesso e la ragazza che dormiva tra le sue braccia. Le loro labbra si incontrarono, avide, bramose. Si cercarono e continuarono a trovarsi. Sentiva come una scossa pervadere tutto il suo essere fino alla parte più intima del suo spirito… scaldandolo e accendendolo di un fuoco impossibile da spegnere. La sentì reagire al suo bacio, e rispondere con passione. Non era la reazione che si era immaginato… non avrebbe mai pensato che lo accettasse con tanta gioia

Kagome era in paradiso… Non avrebbe mai potuto immaginare che un semplice bacio potesse donarle sensazioni simili… una scossa nell'intimo… oh si, come avrebbe mai potuto immaginarlo? Non aveva mai baciato un ragazzo in tutta la sua vita! E non si era mai sentita così. Lo amava, e ora ne era sicura… e se lui la stava baciando… possibile che l'amasse anche lui? Ma non le aveva mai detto nulla in proposito, neanche mentre credeva che dormisse…

Si separarono un attimo per respirare, poi Kagome lo baciò di nuovo, abbracciandolo e spingendolo in modo da trovarsi completamente sopra di lui. Inuyasha era strabiliato dal suo comportamento. Non aveva avuto alcuno shock? Nessun problema al riguardo? Insomma… forse era davvero già sveglia quando lui aveva aperto gli occhi… oh… merda!

"Kagome…" gemette la seconda volta che si dovettero separare per prendere aria "quindi eri sveglia?" disse ansimando

"Beh… sarebbe da stupidi mentire… si lo ero" la ragazza gli sorrise, e lo guardò con occhi pieni di fiducia

"Mi domando… è mai capitato che io mi sia svegliato prima di te?" le sorrise in risposta

"Uhm… non saprei, forse una volta o due" gli sorrise di nuovo. Lui sbuffò, un po' seccato di venire a scoprire una tal verità… meno male che in quei momenti non aveva mai parlato di 'quella' cosa… la baciò di nuovo, e cercò di inserire la lingua nella sua bocca. La sentì irrigidirsi a questa novità, e si fermò subito, guardandola con occhi pieni di amore

"Che… che cos'era quello?" domandò lei, iniziando ad ansimare un po'

"Non ti piaceva?" chiese lui

"Uhm… non saprei, credo di si… era solo inaspettato" Kagome arrossì un po' nel rispondere

"Vuoi provare ancora?" le sorrise di nuovo lui. Kagome annuì, e Inuyasha la baciò nuovamente. La spinse con il suo corpo, ruotandola nel letto in modo tale da trovarsi sopra di lei

Mise la lingua sulle sue labbra, attendendo che lei aprisse la bocca… ci volle meno di un secondo, ma questa volta la ragazza gli diede il permesso. Iniziò ad esplorare con la lingua la bocca di lei… i suoi denti, la sua gola… anche lei stava esplorando la sua, mentre le loro lingue si incontravano in una danza antica quanto l'uomo stesso.
Una volta la zanna di lui le provocò una piccola ferita, ma a Kagome non importava: le mani del ragazzo stavano accarezzando tutto il suo corpo… non aveva davvero il tempo o la voglia di pensare. Qualcosa simile a una grande onda iniziava a prendere possesso di lei… il suo corpo vibrava a ogni carezza, quasi come a voler chiedere di più. Era la prima volta che provava sensazioni simili

Inuyasha sapeva di DOVERSI fermare. Doveva nella maniera più assoluta… se non si fosse bloccato allora, se la sarebbe fatta in pochi minuti. La voleva così tanto… COSI' tanto… tutte quelle notti passate a dormire abbracciato a lei, il ricordo del corpo della ragazza premuto sul suo, il suo dolce profumo, il suo sorriso… tutti questi particolari passavano come flash mentre le sue mani passavano ogni centimetro della sua pelle. Ora stava avendo la reazione a tutta la coercizione che si era imposto in quei giorni

Però… non poteva fermarsi… anche perché lei non gliel'avrebbe consentito

Kagome aveva capito che il ragazzo voleva fuggire. Era chiaro, stava cercando una via di fuga. L'aveva sentito irrigidirsi, e tentare di staccarsi e alzarsi. La ragazza strinse le gambe, e lo bloccò. Sapeva che era un comportamento piuttosto disdicevole per una signorina… ma non aveva intenzione di fermarsi. Lo VOLEVA disperatamente anche lei.

Era assurdo, e lo sapeva. Lo conosceva da appena una settimana… ma le sembrava di essere stata sua da sempre. Era una sensazione difficile da spiegare… con nessun altro aveva mai provato quella magia, quell'incanto… e non voleva assolutamente che l'onda di passione che la stava accendendo terminasse così presto. No… qualunque cosa fosse dovuta succedere, ne sarebbe stata felice.

Accettava qualunque conseguenza… in fondo nessuno avrebbe avuto nulla da obiettare. Sua madre e suo nonno l'avrebbero ritenuto semplicemente un modo come un altro di 'usare' il suo schiavo. Anzi… Sango le aveva chiesto qualche giorno prima come mai non ci avesse ancora provato. In fondo aveva un bell'aspetto. E quella collana gli avrebbe impedito qualunque conseguenza 'contro la legge'. Dunque nessuno avrebbe avuto a che ridire… e lei lo voleva davvero!

Inuyasha smise di baciare le sue labbra, e iniziò a leccare la sua mascella, arrivando al lobo dell'orecchio. Lo mise in bocca, e la scossa che Kagome percepì in quel momento la lasciò senza fiato. Il suo corpo fremeva dal desiderio di lui… che lui continuasse… non ne capiva il motivo. Aveva ancora il suo sapore in bocca. Ah, che cosa meravigliosa! Esplorare la sua bocca, toccare con la lingua le sue fauci… era così eccitante!

Inuyasha iniziò a preoccuparsi. Cercò di tirarsi su. Non voleva davvero andare oltre… e se non si fosse bloccato in quel preciso istante, nulla avrebbe più potuto fermarlo. Ma Kagome continuava a bloccarlo con le sue gambe, e lo guardava con occhi molto seri

"Che cosa vuoi, padrona? Vuoi che ti violenti per caso?" domandò con tono affannoso

"Sarebbe una violenza?" domandò lei guardandolo con gli stessi occhi pieni di fiducia di prima "Sarebbe davvero una violenza se tu ti fermassi! Anche io… ti desidero…" disse sorridendo, e arrossendo un po'. Non riuscì più a sostenere il suo sguardo, e dovette abbassare gli occhi

Inuyasha provava un sacco di sentimenti contrastanti. Avrebbe davvero voluto continuare… era un istinto, non poteva farci NIENTE… si era già eccitato parecchio, e se avesse continuato a starle addosso, entro pochi attimi avrebbe avuto la necessità FISICA di portare a termine quanto iniziato… ma ne era anche spaventato

"Io… non voglio… farti male" disse a fatica. Questa volta fu lui a non riuscire più a guardarla, e il suo sguardo sprofondò in basso

"Non mi farai del male… sul serio…" disse lei sorridendo

"Si invece… è normale"

"Beh… se è normale, e se tu lo sai, non credi che non si possa evitarlo?"

"Ma…" Inuyasha nascose il viso dietro al suo collo. Fu uno sbaglio: il suo profumo lo stava facendo impazzire… ma non poteva muoversi… non sapeva davvero che pesci prendere. All'improvviso Kagome lo spinse all'indietro, e lo liberò dalla stretta, alzandosi in piedi. Lo guardò… sorridendo

[E' un sorriso pericoloso…] pensò Inuyasha con un brivido

"Ok… ho bisogno di un bagno, Inuyasha. E TU mi aiuterai" gli disse, mantenendo il sorriso sulle labbra

"A… aiutarti?" il ragazzo si alzò subito dopo di lei, e la guardò stupito "ma mi avevi detto di non aver bisogno del mio aiuto" arrossì, sempre più nervoso

"Beh, ho cambiato idea… vieni con me in bagno" la ragazza si incamminò in direzione del bagno. Quando arrivò alla porta, si girò verso di lui. Era ancora accanto al letto, dove si trovava prima, e sembrava stupito più che mai "Hey, tu! Ti ho detto di seguirmi in bagno, mi pare"

"Temme… vuoi davvero che ti violenti, eh?" disse lui. Imprecò e guardò il pavimento

"Forse" disse Kagome con tono dolce, poi entrò in bagno, e gli ordinò di seguirla

[E' l'unico modo] pensò [mi vergogno come una matta… ma non posso agire diversamente. Non so da dove mi venga fuori tutta questa forza… è come se questa fosse la mia unica occasione di felicità… sono sempre stata una ragazza 'naive', non ho mai avuto un appuntamento con un ragazzo, né ne avevo mai baciato uno… prima di questa mattina] arrossì al ricordo [forse è solo perché ho atteso così tanto? Sento ancora il suo sapore in bocca… e il mio corpo mi fa quasi male per il desiderio che ho che lui continui… che… lo voglio così tanto!]

Dubbioso, Inuyasha la seguì in bagno. Lei lo guardò… ma quello che vide quando incrociò il suo sguardo la lasciò senza parole. Aveva un asciugamano sul braccio… e le cadde in terra per la sorpresa

"Nani? Perché cazzo mi stai guardando in quella maniera?" disse lui, notando che era stupita

"Inu…yasha? Sei davvero tu?" disse la ragazza. Si avvicinò a lui, e gli passò una mano tra i capelli. Le sue orecchie erano normali… UMANE adesso… non canine come quelle che aveva sempre avuto. E il suo aspetto… "I tuoi capelli, i tuoi occhi… le tue orecchie. E' tutto diverso" riuscì a dire

"Hm?" grugnì lui. Si guardò le mani: i suoi artigli erano scomparsi… e non sentiva più con la stessa profondità di udito, né vedeva più come prima. Anche il suo olfatto era notevolmente diminuito, e sembrava quello di un essere umano

"Merda! Stando qui me ne ero completamente scordato! Oggi è il giorno del Novilunio" disse, mentre il suo sguardo sprofondava al suolo

"E quindi? Sembri un umano!" disse lei, stupita e meravigliata dalla novità

"Hai… Sono un hanyou, lo sai" Inuyasha si rattristò

"Lo so benissimo che sei un hanyou… qual è il problema?"

"Una volta al mese, divento umano per 24 ore. Tutti gli hanyou hanno lo stesso problema. Il mio periodo è il giorno del Novilunio… durante queste 24 ore sono umano"

"Umano? Cioè… realmente umano?" chiese lei, e iniziò a toccarlo. Prese la mano del ragazzo nelle sue, e notò che aveva delle unghie normali adesso… non erano più artigli. Accarezzò con la mano dolcemente la sua nuca, e attirò il volto di lui verso di sé. Lo baciò, e iniziò ad esplorare la sua bocca come lui stesso le aveva insegnato, poco prima. Già… non c'erano più le zanne, erano normali denti umani… ma era davvero un ragazzo come gli altri adesso? Che colpo di fortuna!

[Feh! Inizio a sentirmi ancora peggio… se continua così non sarò più responsabile delle mie azioni tra breve] pensava lui mentre passava le mani sul corpo della ragazza, e le sue carezze diventavano sempre più sensuali. Lei si staccò, un po' a malincuore, e si allontanò guardandolo dubbiosa

"Ma… mi domando. Visto che ora sei umano… l'incantesimo della collana?" chiese a se stessa. Si allontanò di qualche altro passo all'indietro, e disse "osuwari". Il ragazzo la fissò, senza spiattellarsi sul terreno, e sorrise

"Sembra che non funzioni oggi" disse sentendosi improvvisamente sollevato

"Già… così pare. Ne sei felice?" la ragazza gli sorrise a sua volta

"Perché me lo chiedi? E' normale che ne sia felice. Ora potrei addirittura togliermelo da solo, se volessi… e non avresti più controllo su di me"

"Già… ma ora sei umano e non puoi farmi a pezzi con i tuoi artigli"

"Se continui a comportarti in questa maniera sarò costretto a fare ben di peggio" disse lui, vedendo che la ragazza iniziava ad aprire i bottoni del pezzo di sopra del pigiama

"Come ti ho detto… non sarebbe una violenza… è quello che desidero anche io. Potrei ordinarti, come mio schiavo, di fare del sesso con me… ma non sarebbe bello se fosse una costrizione. Voglio reazioni genuine, voglio provare sensazioni fantastiche… soprattutto perché è la mia prima volta… e con un uomo…" [con l'uomo che amo] pensò, ma non ebbe il coraggio di dirlo

"Uhm… cioè… sono solo uno schiavo, no?" il ragazzo arrossì

"Sei un uomo adesso, non sei più il mio schiavo. Non posso ordinarti nulla, non ho alcun potere su di te, non hai più il sigillo. Per una volta siamo uguali"

[Lo sai che non è vero] pensò lui tristemente [io sarò sempre il tuo schiavo, anche se non dovessi più avere quel sigillo… almeno lo sarei secondo la tua legge… sono già piuttosto stupito che nessuno se ne sia ancora accorto!]

"Non ti fidi di me? Non mi credi? Nessuno può impedirtelo, né biasimarti, in fondo… ma tu sei davvero un uomo… nel mio cuore… ora" la ragazza gli si avvicinò di nuovo, e lo abbracciò dolcemente "in realtà eri un uomo anche prima…" gli sussurrò arrossendo. Il cuore di Inuyasha aumentò i battiti a quella frase

"Da quando?"

"Dal secondo giorno che siamo stati insieme, quando mi hai disobbedito la sera e ti sei infilato nel mio letto abbracciandomi, anche se io non volevo… ho capito di aver bisogno di te, anche se non me ne ero resa conto… tu non sei solo il mio schiavo Inuyasha… Io… io… mi piace così tanto quando dormi vicino a me. Adoro sentire il tuo corpo sopra il mio, e sentire il tuo fiato sul mio collo. Mi piace tantissimo, sul serio… ci rimango sempre così male quando ti alzi rapidamente appena suona la sveglia"

"Uhm… ah! Ok quindi… cercherò di non alzarmi più tanto rapidamente, lo prometto" il ragazzo l'abbracciò a sua volta. Stava così bene accanto a lei… come se un vuoto che aveva avuto nel cuore fino a pochi attimi prima si fosse d'improvviso colmato alle sue parole "Io… non ti considero la mia padrona, Kagome… ti chiamo come vuoi essere chiamata ma… io penso…" mise le mani a coppa sulle sue guance, e la costrinse a incontrare il suo sguardo. Gli era sembrata la cosa migliore da fare… ma nel momento in cui il suo volto si specchiò in quegli occhi… le parole che voleva pronunciare stavano quasi per morire nella sua gola. Ma Inuyasha prese il coraggio a quattro mani, e continuò [o adesso o mai più] pensò inghiottendo "Aishiteru, Kagome…" sussurrò, guardandola direttamente

Kagome divenne paonazza. Non era preparata a una cosa del genere… il suo cuore perse un battito quando udì quella parola, poi ricominciò a battere, e a galoppare nel suo petto

"Sono così felice… Inuyasha…" riuscì a dire. Lo abbracciò teneramente, cercando di avvicinare ogni più piccola parte del suo corpo a quello di lui… oh già! Stava scordando il bagno

"Hey… stavi facendomi dimenticare il bagno" disse guardandolo con aria sensuale e staccandosi da lui. Il ragazzo si sorprese

"Vuoi ancora… farlo?"

"Già… è l'ultimo ordine che h dato al mio schiavo… e credo lui debba obbedire, non trovi?"

"Oh, ok! Lo farò… ma non sono responsabile delle mie azioni, ti avviso" disse avvicinandosi

"Non VOGLIO che tu sia responsabile. ODIO il tuo senso di responsabilità… desidero che tu sia quello che mi hai appena detto di essere, e basta" la ragazza si girò verso di lui. La parte superiore del pigiama era completamente aperta adesso, e Inuyasha poteva vedere il suo seno, coperto dal reggipetto "Allora? Che stai aspettando? Vieni a spogliarmi, è il tuo lavoro…"

Le si avvicinò, e iniziò a obbedire all'ordine. Le tolse la parte sopra del pigiama, e anche i pantaloni. Poi si fermò, a guardarla

"Allora? Vuoi continuare?" chiese lei, sorridendo

"Però…" disse lui, mentre un profondo rossore gli imporporava le guance

"Niente ma, per favore" la ragazza iniziò a spogliare anche lui. L'hanyou cercò di impedirlo "Smettila! Sono io a volerlo, no? Quindi per favore lascia che ti spogli, non puoi fare il bagno vestito!"

Inuyasha non si mosse più, e la ragazza continuò a spogliarlo indisturbata. Gli lasciò addosso solo quello che non ebbe il coraggio di togliere… e poi lo guardò. Certo, quell'indumento così fino non riusciva a nascondere quello che il ragazzo provava in quel momento… Kagome si sentì fremere di fronte a lui

[Che corpo perfetto] pensava mentre le sue mani passavano sul petto del ragazzo, inconsciamente, e poi continuavano sulle sue spalle muscolose, e la sua schiena

"Perché stai qui bloccato come un salame, Inuyasha? Ti ho ordinato di spogliarmi… non posso cero farmi il bagno così" lui la guardò con occhi pieni di passione… e pena? Stava soffrendo questa situazione? Oh, lei non soffriva affatto. Era contenta… tanto contenta

Il ragazzo si avvicinò, e le mise le mani sulla cerniera del reggiseno. Lo aprì e lo tolse del tutto. Che bel seno aveva… gli piaceva tantissimo… si immaginò quanto sarebbe stato bello…

[No, che cazzo sto pensando?] bloccò i suoi stessi pensieri [cerchiamo di fare quello che lo youkai della pioggia ha detto… * respiro * lei è solo la mia padrona, non è una donna… * respiro *] chiuse gli occhi, cercando di calmarsi. Ma nel respirare non poté impedirsi di percepire l'odore di lei… la ragazza si stava accendendo, e lui ne era estremamente consapevole… il suo odore era fin troppo chiaro in proposito… anche se in quel momento era umano c'erano odori che non poteva non percepire. E QUEL profumo lo stava facendo impazzire. Ma doveva rimuovere anche l'ultimo pezzo. Inghiottì, e obbedì a quello che la ragazza gli aveva chiesto. Poi le diede un asciugamano, evitando di guardarla. Lei lo indossò, e lui si sentì meglio

Kagome sorrise ed entrò in acqua. La sua vasca era una delle più grandi e confortevoli di tutto il tempio… era quasi una mezza piscina termale. Disse a Inuyasha di seguirla, e lui obbedì sospirando: in fondo stando in acqua non avrebbe sentito quell'odore… ma la ragazza gli mise del sapone in mano, e, arrossendo, disse

"Ok… ora puoi iniziare… ehm… cioè… devi insaponarmi… capisci?" il suo cuore era un tamburo in petto, e non riusciva a incontrare lo sguardo del ragazzo. Non era mai stata così sfacciata in tutta la sua vita, né si sarebbe mai aspettata di poterlo essere. Sapeva che lui aveva quasi raggiunto il limite… questa sarebbe di sicuro stata l'ultima goccia

"Feh! Vuoi davvero che io…" disse il ragazzo a se stesso. Ma iniziò a fare quanto gli era stato chiesto. Gli ci volle poco per perdere il barlume di ragione che gli era rimasto. Imparò che insaponare una donna era di sicuro la cosa più eccitante che esistesse al mondo… anche più che baciarla forse. Perse del tutto il controllo di se stesso

Le si avvicinò, mentre le sue carezze si trasformavano pian piano da semplici passaggi per il sapone, e diventavano sempre più sensuali, ed eccitanti "Sei mia adesso… non mi sfuggirai piccola" la sua voce era calda, roca, sensuale. Iniziò a toccarla in punti che lei non avrebbe mai immaginato… e le fece provare sensazioni che mai, nemmeno nei suoi più arditi sogni avrebbe creduto possibili. Qualcosa di simile a una tsunami l'avvolse… sentiva quest'onda terribile crescere sempre più… dubitava che il suo cuore avrebbe resistito a una tensione simile. Avrebbe dovuto lasciarla esplodere? Si… collassò su se stessa, e non si vergognò delle sue grida. Lo voleva troppo, ogni attimo che passava sentiva di volerlo ancora di più

Si calò con tutto il corpo in acqua, per ripulirsi del sapone. Lui continuava a massaggiarla e ad accarezzarla… soprattutto nei punti che la facevano urlare. Sembrava quasi attendere con ansia ogni suo piccolo grido, e cercare di amplificarlo al massimo. Ah… si sentiva in paradiso, ma anche all'inferno. Caldo e freddo, gioia e dolore… tensione… tutte queste emozioni crescevano dentro di lei come una bomba ad orologeria, e poi esplodevano nelle sue grida, che però non riuscivano ad appagarla. Urlava il suo desiderio di lui… lo voleva troppo, doveva fare qualcosa… ma non sapeva che cosa. Il ragazzo si assicurò che nemmeno un centimetro della sua pelle fosse ancora coperta dal sapone… poi la rigirò e iniziò a baciarla. Kagome stava perdendo la ragione dietro di lui… usò le sue ultime facoltà mentali per ricordarsi di tirarsi su dall'acqua e tentare di uscire dalla vasca

Inuyasha la trattenne, la prese in braccio e la fece uscire lui. Poi la adagiò sul bordo della vasca, e continuò da dove si era interrotto quando erano nel letto.

Non le importava del freddo che cominciava a penetrarle nelle ossa. Non le importava dell'acqua che scorreva a rivoli sul suo corpo, o del fatto che stando in quella situazione si sarebbe presa di sicuro un malanno. Tutto il mondo si era annullato nel momento in cui Inuyasha l'aveva adagiata in terra. Il corpo di Kagome non sentiva più niente… e il suo spirito lo seguì in un'estasi senza fine.

Nota dell'autrice:
Dunque? Vi è piaciuto il capitolo?
* AHEM * Lo so… forse è un po' troppo "lime" per metterlo online senza avvisi. Ma non ne sono sicura… su fanfiction.net l'ho classificato come PG-13, e ho avuto giusto poche recensioni di gente che chiedeva di alzare il rating. Tuttavia nessuno ha + avuto nulla da obiettare quando ho postato il VERO NC-17! Eh si, /me ha fatto una versione senza tagli e censure della seconda parte di questo capitolo… capirete, dal risveglio di Kagome. Volete leggerla anche voi? Se volete leggerla la traduco… però vi avviso, è MOLTO forte… SENZA veli… SENZA tagli. Però sarebbe importante che la leggeste, perché sapere esattamente quello che succede è importante in seguito, soprattutto per la reazione di Naraku nel prossimo capitolo. Fatemi sapere.

E ovviamente… PRETENDO RECENSIONI. Più recensioni = più capitoli. Nessuna recensione = Kagome triste e sconsolata in un angolino a fare i cerchietti per terra = nessun nuovo capitolo 8se faccio i cerchietti ovviamente non scrivo! Lettori avvisati :P


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Capitolo 6
*** Capitolo 6: Naraku ***


An Inuyasha to Remember

Scritto da: Giulia “Kagome”

Rinunzia Legale: Io NON sono l’autrice di Inuyasha. Inuyasha è scritto e disegnato da Takahashi Rumiko. Non sono né Lei né un membro della Shogakukan, Sunrise o qualunque altra Casa Editrice che ne detenga i diritti. Sono solo una FAN, e questo è un omaggio alla mia serie preferita tra tutte. I diritti di Inuyasha sono:

Inuyasha manga © 1997 Takahashi Rumiko, Shogakukan

Inuyasha anime © 2000 Takahashi Rumiko, Shogakukan, Sunrise, YTV

Il titolo della fan fiction è tratto dal famoso OAV di Ranma ½ “An Akane to Remember”. Non sono nemmeno l’autrice di Ranma, ovviamente. I diritti della serie sono Ranma Nibun no Ichi © 1988 Takahashi Rumiko, Shogakukan, Kitty Film.

Nota: Questa è una fan fiction AU (Another Universe). Che vuol dire? Che in questa storia vengono solo “presi in prestito” i personaggi di Inuyasha, e calati in una realtà completamente diversa da quella nella quale vivono all’interno della serie originale. Cercherò di mantenere il carattere dei personaggi e le relazioni tra di loro simili a quelle del manga originale. Se però doveste trovarvi con qualche pers OOC… beh, temo che dovrete conviverci e non prendervela con me :P. Una differenza (piuttosto grossa) con il manga originale per quanto riguarda Inuyasha è che lui non ha MAI (sottolineo il mai) conosciuto Kikyo. Fan di Kikyo, Gomen Nasai!

Se poteste, dopo aver letto, scrivermi un commentino su FanFiction.net, ve ne sarei eternamente grata: questo è l’url della fic su quel sito:

http://www.fanfiction.net/read.php?storyid=487846

potete scriverlo in italiano, ma se lo scrivete in inglese + gente potrà capire i vostri pensieri :D

Capitolo 6: Naraku

"Che sta succedendo? Sento che sta succedendo qualcosa, ma non riesco a capire esattamente che cosa. Perché diamine è dovuto succedere proprio oggi?" una voce rimbombava nel grande palazzo
Un soffio di vento attraversò tutto il cortile e fece la sua apparizione una sorridente e satanica Kagura. La youkai si incamminò verso il palazzo, e si diresse verso gli appartamenti di Naraku
"Naraku-sama, mio Signore. Per quale ragione siete così alterato? Che cosa succede?" La donna continuava ad avere un'espressione satanica in volto, e una risatina echeggiava nella sua gola "non riesco a percepire più la Vostra aura malvagia, che Vi sta succedendo?"
"Non entrare! Non avvicinarti! Vai piuttosto a controllare quella ragazza. Svolgi il tuo lavoro invece di stare qui senza far niente" il tono di voce di Naraku era calmo, ma Kagura riusciva a percepire un senso
"Per quale ragione non dovrei avvicinarmi, Mio Signore? Che succede?" Kagura disobbedì volontariamente al suo ordine, e si avvicinò. Entrò nella stanza del suo padrone, e quello che vide all'interno la riempì di disgusto.
'Qualcosa' era nella stanza. Non poteva davvero credere che quell'essere fosse il suo creatore. Riconosceva solo il suo viso, ma esso era separato dal resto del corpo, e appeso a un bastone. Tutto il resto del corpo era sparito… forse trasformato in quegli strani pezzi di corpi di youkai sparsi in tutta la stanza…
"Mio signore… che Vi è successo?" Kagura non poté evitare una smorfia di disgusto.
"Mi hai disobbedito. Ti ho detto di non entrare e invece lo hai fatto. Verrai punita per questa tua insubordinazione!"
Naraku si concentrò, e qualcosa di simile a un lampo rosso comparve sul petto di Kagura. La donna perse improvvisamente il suo sguardo beffardo, e anche l'ultimo, disgustato, che aveva avuto. Iniziò a gemere di dolore, e a respirare affannosamente, correndo con le mani al petto, come se le facesse male il cuore.
"N… no, Mio Signore… Vi Prego…" cercò di dire, cadendo in ginocchio.
"Non solo hai disobbedito al mio ordine di non entrare nella stanza. Ma ti avevo detto di badare a Inukiba. Perché non hai agito tempestivamente? Ora io SENTO che sta succedendo qualcosa… e non posso fare niente per impedirlo, visto che sono in questa situazione e sarò così per le prossime 20 ore".
"Mio Signore… dunque…" Kagura iniziò a riflettere con attenzione mentre continuava a respirare affannosamente per il dolore. Era come se qualche cosa le stesse trattenendo il cuore, e glielo stringesse. Sapeva che Naraku aveva quel potere su di lei, visto che era il suo creatore "Dunque… Voi siete un hanyou?" domandò. La stretta che sentì dopo aver pronunciato quella parola le procurò un dolore troppo forte per resistere dignitosamente: urlò con tutto il suo fiato.
"Non deve assolutamente riguardarti quello che questo Naraku è! Quello che doveva riguardarti era di essere certa che Inukiba non si avvicinasse troppo a lei! E hai fallito!" l'uomo fissava la yasha con occhi freddi e cupi;
"Kanna! Vieni subito qui con il tuo specchio!" ordinò. Una piccola youkai bianca entrò nella stanza. Diede uno sguardo glaciale e inespressivo alla sorella che gemeva in ginocchio e anche al suo padrone. Poi si avvicinò al volto di Naraku.
"Mostrami che sta succedendo!" disse lui alla nuova arrivata. Lo specchio di Kanna iniziò ad illuminarsi, e in pochi attimi un'immagine dei due amanti apparve sulla superficie. Kagura, che ancora gemeva dal dolore, ricominciò a urlare.
"Dunque questa è la ragione… ora capisco. Quella stupida femmina sta usando l'unico giorno in cui è libera dal mio incantesimo… non posso consentirlo. Deve essere MIA! Guarda che cosa hai fatto, Kagura! Hai fatto sì che quei due tornassero ad amarsi… ed ora…" Naraku si alterava sempre di più mentre parlava, e le urla di Kagura diventavano sempre più forti e dolorose.
"Mio signore, Vi supplico…" Kagura cercava di salvarsi "Datemi un'altra possibilità, vi prego! Questa volta non fallirò…" la yasha respirò nel sentire che la morsa che stritolava il suo cuore si allentava.
"Sono curioso di vedere che cosa ti inventerai, Kagura. Ora sono amanti. L'unico provvedimento che potrei prendere onde separarli sarebbe ricorrere a quella legge. Ma il loro legame si sta rafforzando adesso…" Naraku osservò la coppia nello specchio "Quella troietta… Non so come abbia fatto a comprendere che oggi sarebbe stata la sua unica possibilità di stare con lui… oggi che io, Naraku, sono immobilizzato… e lui, Inukiba, è umano."
Kagura osservò interessata nello specchio della sorella. Ora che Naraku l'aveva liberata, poteva finalmente pensare senza farsi prendere dal panico.
"Mio signore… è strano che abbiate lo stesso 'periodo di debolezza' dell'altro hanyou…" cercò di dire. Voleva capire qualcosa, ma Naraku non glielo consentì
"Silenzio! Questi sono affari che non ti riguardino. Vuoi forse che io, Naraku, mi prenda di nuovo cura del tuo cuore?" disse con tono duro mentre sugli occhi di Kagura passava un lampo di dolore. "Il tuo unico scopo dovrebbe essere trovare una maniera per separarli di nuovo! Non vorrei essere costretto a usare quella legge. Presi a cuore il fatto che venisse approvata per mettermi al sicuro nel caso in cui Inukiba fosse tornato… per farlo sparire dalla faccia della Terra prima di mettermi di nuovo i bastoni tra le ruote. Ma pare che quel maledetto hanyou sia più forte delle leggi umane… è riuscito a vivere tutti quegli anni da solo! Maledizione, è più resistente di quanto potessi immaginare!"
"Mio signore, avresti dovuto evitare di bruciare quella foresta dove stava dormendo per sempre. In questo modo la sua anima non si sarebbe mai più incarnata"
"Lo so! Ma non potevo consentire che, invece, avvenisse il problema opposto! Cioè che qualcuno lo risvegliasse! Ho avuto il sentore che ciò sarebbe avvenuto. Il mio piano era di farlo sparire completamente dalla faccia dell'Universo, facendo sì che gli hanyou non potessero più nascere."
Naraku chiuse gli occhi per un attimo, poi li riaprì, e guardò Kagura con sguardo diabolico.
"Ora non stare qui a perdere il tuo tempo in chiacchiere con noi. Vai a sviluppare il tuo piano. Hai carta bianca su quello che puoi o non puoi fare. Ma se tu dovessi fallire di nuovo…"
Kagura riuscì a malapena a respirare quando Naraku la fissò. No, non avrebbe fallito questa volta. SAPEVA che Naraku l'avrebbe uccisa se lei avesse dovuto fallire… e lei non voleva morire. Voleva essere libera, come il vento che lei stessa padroneggiava. Si inchinò a Naraku e se ne andò, con una leggera brezza.
[Vedrai… Non riuscirai a rubarmela un'altra volta… Dovrà essere MIA… Kikyo…]

&&&

"Padrone Miroku-sama! Padrone Miroku-sama!" una voce rimbombò nella hall del palazzo.
"Hai? Che cosa c'è, Jaken?" Miroku tirò su un sopracciglio, ma non aprì gli occhi, tentando di mantenere la sua concentrazione. Il piccolo youkai-rospo si fermò di fronte al suo padrone. Aveva uno sguardo preoccupato, ma non accennava ad andarsene. Miroku comprese che si trovava ancora accanto a lui, e sospirò.
"Ok… credo che posso smettere per oggi con il mio allenamento spirituale." Disse, osservando con uno sguardo stanco il suo servitore. "Dunque? Qual è il problema, Jaken? Perché sei piombato qui dentro come un missile?" il ragazzo era seduto in terra, con le gambe incrociate nella classica posa di meditazione dei monaci buddisti.
"Mio Signore! La prego di perdonarmi per la mia strafottenza, non intendevo disturbarLa! Ma credo che la notizia sia troppo importante!" Jaken sembrava preoccupato di aver infastidito il suo padrone, ma allo stesso tempo fremere, come se il mondo gli stesse crollando addosso per la fretta.
"Se era così importante per te, di sicuro lo sarà anche per me;" Miroku sbuffò, poi sorrise, e si alzò in piedi "Dunque? Qual è il problema? Ti seguo…"
Il rospo si affrettò verso la porta della stanza "Padrone Miroku-sama, vi prego! Sbrigatevi! Ho qualcosa da mostrarvi!"
Miroku lo seguì, sospirando. Aveva trovato quello youkai rospo nella stessa caccia tramite la quale aveva catturato Sesshoumaru, lo youkai che aveva portato in dono alla cuginetta di Kagome-sama per il suo sesto compleanno, alcuni mesi prima. Il rospo gli aveva detto di essere il servitore di Sesshoumaru, e che voleva vedere di nuovo il suo padrone, ogni tanto. Miroku gli aveva detto che se avesse voluto rivedere il suo vecchio padrone avrebbe dovuto aiutarlo a ritrovare gli antichi documenti che custodivano il segreto della sua famiglia. Se lui li avesse trovati, Miroku gli avrebbe consentito di tornare con il suo padrone.
Suo padre aveva tenuto quei documenti custoditi in un posto sicuro dal giorno in cui erano stati costretti a trasferirsi dalla loro casa di Yokohama fino a Tokyo diversi anni prima, e durante il trasloco erano andati perduti, almeno a quanto Miroku sapeva. Suo padre, inoltre, era morto troppo improvvisamente, e troppo presto per raccontargli esattamente l'accaduto. Il ragazzo sapeva solo che, 500 anni prima, qualcuno aveva maledetto la sua famiglia, e che lui avrebbe dovuto educarsi ed allenarsi per diventare monaco e utilizzare il potere ricavato tramite questa maledizione per combattere gli youkai.
Il padre gli aveva detto di leggere i dettagli della storia nel diario del suo antenato Tsukishiro, ma non gli aveva detto DOVE avesse riposto quel diario. Gli disse che un giorno forse gli avrebbe spiegato lui come erano andati i fatti, quando fosse stato abbastanza grande da capire. Ma purtroppo suo padre era morto quando il ragazzo aveva solo otto anni, ucciso dal suo stesso kazana… e di sicuro un bambino tanto piccolo non sarebbe stato ancora in grado di afferrare un concetto così complesso
[Il Kazana… il mio youki… ciò che mi ha reso l'essere umano più rispettato dopo Kagome-sama…] sorrise tristemente guardando la sua mano maledetta, coperta da un rosario. Chiuse il pugno, e spremette con forza il palmo [ciò che mi porterà alla morte entro pochi anni… se non riuscirò a mettere le mani su quei documenti. Mio padre mi disse che dovevo cercare qualcosa, che dovevo distruggere per poter sopravvivere. Anche lui aveva cercato quel qualcosa per tutta la vita, senza riuscire a trovarlo. Non so di che si trattasse… e sapere che avrei la possibilità di rompere la maledizione, ma che non posso perché ne sono all'oscuro…]
I due passeggiarono per due ali del palazzo, andando prima al piano superiore, poi al piano inferiore, e attraversando i bui corridoi, dalle pareti ricoperte di meravigliosi arazzi, e bellissimi quadri. Infine giunsero in una stanza, un vecchio studio, dove Jaken si fermò a rimirare un'enorme libreria.
"Jaken, perché mi hai portato qui? Ho già letto tutti questi libri. Nessuno di essi può essermi utile per comprendere il destino della mia famiglia." Disse, guardando con occhi meravigliati l'eccitatissimo youkai-rospo.
"Oh si… avete letto di sicuro tutto questi libri, padrone…" lo youkai guardò il suo signore con occhi pieni di gioia "Ma forse vi siete scordato di premere questo bottoncino…" il rospo mosse un libro della libreria, e premette un piccolo bottone dietro di esso. La libreria iniziò a muoversi e, sotto i meravigliatissimi occhi del suo padrone, Jaken aprì una porta che era nascosta sul retro della libreria stessa.
"Jaken! Come sei riuscito ad accorgertene?" disse il ragazzo, stupito.
"Stavo spolverando questi libri alcuni minuti fa, Padrone… e mi è successo di premere quel pulsante per caso… mi segua, per favore!"
Il rospo e l'umano salirono le scale impolverate: la scalinata era di fattura antica, una di quelle anguste scale a chiocciola che conducono sui belvedere dei campanili. Troppe volte Miroku dovette rimuovere le grandi e pesanti ragnatele che gli si paravano dinanzi al viso per poter continuare a camminare. Dopo una breve salita in circolo, i due giunsero davanti a una porta. Il rospo l'aprì, e Miroku dovette inchinarsi per entrare per quanto era bassa.
Si ritrovarono in una stanzetta, sporca, e piena di polvere, nonché buia. Jaken si avvicinò al muro, e aprì una piccola finestra della quale Miroku non si era nemmeno accorto. Il monaco dovette coprirsi gli occhi per riabituarsi alla luce, dopo che i suoi occhi si erano abituati all'oscurità.
"Vede, mio signore? Questa libreria?" lo youkai rospo mostrò a Miroku uno scaffale, sul quale facevano bella mostra alcuni antichi manoscritti. Il ragazzo si avvicinò, e prese in mano il libro più grande di tutti, passandoci una mano sopra per rimuovere la polvere che, copiosa, l'aveva ricoperto. Era un diario, e sembrava davvero molto antico. Il giovane rimosse con cura la patina di polvere che si era accumulata sulla copertina, e tentò di leggere il titolo. Non si riuscivano a distinguere chiaramente le lettere, ma Miroku era certo che si trattasse di ciò che stava cercando. Era lui! Il diario del suo antenato, Tsukishiro!
"Si, Jaken! Questo è il libro che stavo cercando! Il libro che tratta della maledizione che ha colpito la mia famiglia!"
"Sono felice di esservi stato utile, mio Signore. Ora, per piacere, vorreste mantenere la promessa che mi avete fatto diversi mesi fa?" lo youkai rospo osservò Miroku. Il ragazzo poteva vedere l'onestà e la lealtà trasparire da quegli occhi gialli che lo stavano fissando, in attesa di una conferma. "Non mi fraintenda. Non mi ha maltrattato, anzi. Sono stato molto felice di servirla, non mi ha mai fatto mancare nulla." Si fermò un attimo, per prendere il fiato. Poi guardò di nuovo Miroku e continuò
"Ma… Sesshoumaru-sama… Sono stato il suo servitore fin dal giorno in cui è nato. Suo padre me lo affidò, chiedendomi di prendermi cura di lui e di proteggerlo fino al momento in cui lui non sarebbe stato in grado di proteggere se stesso e anche me. Il padre di Sesshoumaru-sama era cacciato in quel momento, e dopo poche ore fu catturato… l'ho visto dal mio nascondiglio, mentre veniva intrappolato e portato via. E so che è morto, perché si è innamorato della sua padrona umana e costei gli ha dato un figlio hanyou…"
"Capisco…" Miroku guardò il sul servitore "quindi vorresti tornare dal tuo amico, vero? Beh, non ti biasimo. In fondo sei stato quasi un padre per lui, a quanto ho capito. E le mie promesse le mantengo sempre. Quindi, Jaken, da oggi in poi sei libero dal mio servizio. Puoi andare da lui." Miroku fece per togliere allo youkai rospo la collana con il sigillo che gli aveva posto. Ma Jaken gli bloccò la mano, e lo guardò commosso.
"No, Padrone Miroku-sama. Non c'è bisogno che facciate questo. Non avrò mai più la fortuna di essere il servitore di sesshoumaru-sama. Ormai lui è uno schiavo, e avere un servitore potrebbe causargli dei fastidi e generare incomprensioni. Non vorrei metterlo nei pasticci."
"Dunque, che cosa vuoi? Non posso credere che tu abbia faticato tanto per poi non chiedermi nulla in cambio." Miroku era seriamente meravigliato dal comportamento del suo servitore.
"Vorrei andare a fargli visita ogni tanto, sapere come sta e rivederlo. Questo mi basta. Se voi vorrete essere così gentile da andare a far visita alla signorina Rin e condurmi con Voi, questo è il massimo che oserei chiedere. Ve ne sarei grato per sempre: vorrei solo essere sicuro che si trovi bene e che sia felice."
"Capisco, Jaken. Sei un servitore leale… sono davvero lieto di averti preso con me. Sei stato di enorme utilità nel trovare questo posto."
"Sono felice di saperlo, padrone"
"Ok… dunque ti condurrò a trovare Sesshoumaru molto presto. Ora, ti prego, lasciami il tempo di leggere questo manoscritto."
"Certamente, Signore. Baderò che nessuno Vi disturbi finché non avrete terminato." Il piccolo youkai rospo si allontanò, e ben presto Miroku sentì i suoi passi perdersi per le scale, e il rumore della libreria che chiudeva il passaggio segreto che si accostava, senza chiudersi. Il ragazzo sorrise, e si guardò intorno.
Alla luce del sole la piccola soffitta appariva ancora più desolata di quanto potesse immaginare. Enormi ragnatele popolate di ragni infestavano le pareti, e in terra si vedevano numerosi escrementi di animali che Miroku riconobbe come topi. Si, dovevano di sicuro essere topi, ne sentiva lo squittio, che rimbombava ogni tanto nel silenzio.
Il ragazzo vide, dopo aver cercato un po', che contro il muro si stagliava una sedia. Si avvicinò ad essa, e controllò che fosse abbastanza stabile. La scostò dal muro, e vide alcuni animali nascondersi dietro gli altri mobili. Sbuffò seccato, e ripulì con cura il posto dove, subito dopo, si sarebbe messo a sedere.
Controllò la stabilità del tutto: la sedia sembrava reggere. Quindi si mise su di essa, e aprì il manoscritto.
Il diario raccontava la storia del suo bis, bis, bis, bisnonno, che era vissuto ben 500 anni prima. Era stato un monaco molto potente, secondo quanto egli stesso riportava sul diario, e molte persone gli si rivolgevano per chiedergli esorcismi ed incantesimi vari contro gli youkai.
A quei tempi, gli youkai erano liberi, e avevano la stessa dignità degli esseri umani. Gli uomini non avevano la tecnologia, e quindi erano indifesi nei confronti dei potenti youkai… solo poche persone dotate di grande potere spirituale, anche detto youki, erano in grado di contrastarli, ed erano quindi molto richiesti e rispettati.
Il suo antenato aveva deciso di riportare la sua storia e le sue memorie su quel diario, in modo tale che i suoi discendenti potessero avere una base dalla quale apprendere gli esorcismi che gli sarebbero stati necessari contro gli youkai che dovevano affrontare. I suoi scontri erano descritti con minuzia di dettagli, e parlava dei poteri di tantissimi youkai diversi. Miroku leggeva i suoi racconti come ipnotizzato. Il resoconto di vita vissuta era più entusiasmante di un libro scritto da un grande artista. Il ragazzo continuò a leggere per tutta la mattina e il pomeriggio, dimenticando perfino di aver fame.
Lentamente, i combattimenti del suo avo, si incentrarono quasi completamente nella caccia a un singolo youkai. Secondo quanto riferiva Tsukishiro questo mostro era di una potenza davvero rara da trovare in questo mondo, e soprattutto era molto pericoloso: aveva infatti la capacità di assumere le sembianze di chiunque volesse, umano o youkai che fosse.
Il suo avo descrisse con minuzia di particolari ogni scontro che aveva con quello youkai infernale. Non ne conosceva il nome, per il momento, ma diceva che di sicuro un giorno l'avrebbe scoperto. Leggendo il libro, Miroku cominciò a prestare sempre più attenzione alla descrizione di questo youkai: capiva che tutto ciò era utile per il suo destino. Non ne capiva la ragione, ma era sicuro che QUELLO youkai fosse la causa dei suoi guai.
"Oggi stavo camminando in quella città che viene chiamata Kyushu. Ho udito un grido risuonare nell'aria, e ho iniziato a correre il più veloce possibile, credendo che qualcuno fosse in pericolo.
Una bellissima donna era in terra, svenuta sul ciglio della strada. La presi tra le mie braccia, cercando di svegliarla. Quando finalmente riprese conoscenza, aprì i suoi meravigliosi occhi, e mi fissò. Oh che bellissimo sguardo aveva, dolce e magnetico, sensuale e misterioso come solo le bellissime donne sanno essere. Anche la sua pelle era stupenda, morbida e bianca. Oh, come avrei voluto perdermi con il viso sul suo seno, come avrei desiderato riempire le mie nari del suo dolcissimo profumo… era davvero una delle più belle donne che avessi mai visto in tutta la mia vita.
Le chiesi se si sentiva bene. Mi rispose che stava discretamente, ma che uno youkai le aveva rubato le cibarie che stava portando in dono a un parente. Le chiesi se le faceva piacere che io l'accompagnassi fino a casa, in modo da proteggerla.
Lei mi ringraziò, oh… la sua voce era così dolce… desiderai poter la udire gridare il mio nome in un crescente climax di passione… la desideravo veramente, ed ero sicuro che anche lei ne fosse consapevole. Stava tentando di sedurmi nella timida ma significativa maniera nella quale le donne devono comportarsi.
Non dovete mai credere in questo modo nelle persone… soprattutto quando vi ritrovate ad avere a che fare con uno youkai di potenza e furbizia incredibile, come era capitato a me. Accompagnai la bellissima signora alla sua abitazione, e lei mi chiese di riposarmi nel suo palazzo, e di essere suo ospite.
Ovviamente io accettai: credetti che lei volesse sedurmi, ed ero troppo felice di soddisfarla. Mi invitò a cena, e mentre mangiavamo assieme, ella tentava in tutti i modi di vincere la mia già fragile reticenza ad accostarmi a lei. Quando la servitù ci ebbe lasciati da soli, la donna tentò di sedurmi… e io fui una preda fin troppo indifesa per lei: ne ero troppo affascinato.
Ma proprio nel momento in cui stavamo per baciarci, e il mio divertimento sarebbe iniziato, ella mi chiese di mostrarle la mia magia. Pensai che volesse divertirsi prima di concedersi a me, e le mostrai in maniera troppo leggera uno dei miei incantesimi. Presi uno degli amuleti che portavo con me in mano… e vidi qualche cosa colpirmi il palmo. Sentii un terribile dolore, e guardai la donna. Stava fluttuando in cielo, e il suo bellissimo volto si era sfigurato in una maschera di pura malvagità.
Le chiesi chi fosse, e lei mi rispose 'Com'è possibile, houshi? Come puoi non riuscire mai a riconoscermi, qualunque aspetto io assuma?'
'Sei tu, bastardo?' chiesi io. La donna annuì, e io mi resi conto che non riuscivo più a muovere la mano che mi aveva colpito.
'KUKUKU Tsukishiro, quella ferita sulla tua mano è un sortilegio, una maledizione. Io maledico tutta la tua discendenza, tutto il tuo sangue. Ogni figlio maschio che metterai al mondo avrà quella specie di buco, sulla mano, che risucchierà tutto ciò che si trova di fronte. Non potrà liberarsene, e un giorno quel buco ingloberà anche lui stesso.' Lo youkai rise malignamente vedendo il mio viso terrorizzato. Poi continuò 'Ciò continuerà finché la tua linea di sangue non verrà completamente distrutta. L'unico modo per riuscire a salvarti sarebbe uccidermi. Finché io non morirò, il Kazana continuerà a uccidere i tuoi discendenti, fino alla completa estinzione della tua famiglia'
'Tu stai maledendo me e tutta la mia linea di sangue' dissi io mentre il sangue mi ribolliva nelle vene. Ma perché lo fai, maledetto bastardo? E chi sei? Non mi hai mai rivelato il tuo nome!'
'Non c'è una vera ragione per la quale mi stia comportando in questa maniera. Credo semplicemente che tu mi stia antipatico, houshi.' La donna iniziò a sparire, molto lentamente 'Per rispondere alla tua seconda domanda, inoltre, il mio nome è Naraku' disse, e scomparve nell'oscurità della notte"

"Naraku?" Miroku si alzò, esterrefatto, leggendo quel nome sulle pagine del diario come se le avesse tutto d'un tratto bruciate "Naraku? Com'è possibile? Naraku?" disse, iniziando a sudare freddo.
[No, non è possibile… Deve essere una coincidenza. Naraku-sama è un membro del senato, è una brava persona. E' impossibile che lui… no, non posso crederci!] Miroku mise il diario del suo avo sottobraccio, e si affrettò verso la porta della soffitta. La chiuse, e scese di corsa le scale, senza badare a qualche ragnatela residua che, nel ripassare, si trovava nuovamente sui capelli. Il ragazzo fece di fretta e furia le scale, poi aprì il passaggio accostato, e lo richiuse con cura, cercando di non farlo notare a occhio nudo.
[Ma se lui fosse realmente quel lurido bastardo… vorrebbe dire che è uno youkai? Non ci credo, è assurdo…] pensava Miroku mentre camminava per gli oscuri corridoi del suo palazzo. Quell'enorme abitazione che suo padre gli aveva lasciato, vuota, dopo che anche sua madre era morta per un incidente. Passando per i corridoi, vide i ritratti di alcuni dei suoi avi… tutti con il maledetto Kazana sulla mano.
Miroku entrò nella camera che aveva adibito a studio, e si mise seduto sul suo comodo divano. Proseguì lì la lettura del diario: voleva comprendere fino in fondo. Non era possibile che fosse una coincidenza… ma non riusciva a credere che il suo nemico fosse il più influente essere umano che esistesse in Giappone dopo l'imperatore… un uomo che aveva fatto tanto bene a tutta la comunità. Come poteva essere un tale bastardo?
Il giovane monaco seguitò a leggere il manoscritto del suo avo: Tsukishiro continuava a descrivere di tutte le ricerche che aveva effettuato su 'Naraku'. Ogni volta questi prendeva l'aspetto di un diverso essere vivente… youkai… o UMANO…
[Oh, già… quest'orribile individuo può anche assumere le sembianze di un essere umano, è vero…] pensò. Il ragazzo poi lesse che, alcuni anni dopo aver ricevuto la maledizione, Tsukishiro perse ogni traccia del perfido Naraku. E dopo poche settimane, scandite in tre o quattro pagine di diario, una frase scritta con una calligrafia differente annunciava la sua morte… risucchiato dal suo stesso vortice magico.
[Non riesco a crederci… a chi posso chiedere consiglio? Forse… a Kagome-sama?] il ragazzo balzò in piedi dal divano, con uno sguardo fiero e deciso nei bellissimi occhi castani [Si, chiederò consiglio a lei… in fondo lei ha avuto modo di conoscere Naraku-sama, ci ha parlato diverse volte. Di sicuro lei è la persona più indicata per rendersi conto se quell'uomo è davvero un membro del senato o se in realtà non celi nascosto dentro di sé un terribile mostro… lei è la persona che ha maggior potere spirituale di noi tutti, almeno in questa città. Di sicuro se Naraku nascondesse qualcosa lei ne avrebbe avuto il sentore.]
Mentre pensava, Miroku si preparava ad uscire di casa, molto velocemente. Dopo aver indossato i suoi soliti abiti da monaco, e aver fatto attenzione a portare con sé il suo bastone buddista, il ragazzo uscì di casa, e si diresse a passo spedito verso l'abitazione di Kagome.
La bella giornata primaverile aveva intiepidito le strade impolverate, e il dolce profumo dei ciliegi in fiore addolciva tutta l'atmosfera. In altri momenti Miroku avrebbe perso tempo ad ammirare il meraviglioso spettacolo della primavera… ma in quel frangente non si sentiva nello stato d'animo giusto, né aveva il tempo necessario per pensarci. Il suo unico chiodo fisso era Kagome-sama… e quel bastardo di Naraku. Se quel mostro era veramente riuscito a diventare un membro del senato… beh allora tutti loro erano in grave pericolo! E il bello è che non se n'erano mai accorti!
Il ragazzo aveva portato con sé il diario del suo avo, per mostrarlo a Kagome-sama nel caso in cui la ragazza non avesse voluto credere alla sua storia. Non riusciva ancora a comprendere se quel Naraku fosse davvero una brava persona, o se fosse solo un mostro… quel mostro che doveva distruggere per poter sopravvivere.
"Ciao, Miroku" udì una voce ben conosciuta apostrofarlo da dietro, e si girò in quella direzione. Solo una persona lo chiamava, a volte, senza l'appellativo onorifico
"Ciao, Sango. Sei fuori a fare una passeggiata?" chiese, cercando di apparire normale.
"Veramente stavo tornando a casa. Ho passato tutta la mattina a cacciare youkai selvaggi, e sono stanca morta" la ragazza indossava la sua solita tuta da combattimento, che lasciava trasparire tutte le sue generose forme.
"Capisco… Beh ti terrei volentieri compagnia… ma sfortunatamente vado piuttosto di fretta" detto questo, il ragazzo le fece un cenno con la mano in saluto e provò ad allontanarsi
"Che ti succede, Miroku?" la ragazza lo raggiunse il pochi passi, e iniziò a fissarlo con occhi stupiti.
"Nani?" Miroku si bloccò, sorpreso. Non capiva per quale ragione lei fosse tanto sorpresa. Una folata di vento scompigliò i capelli dei due giovani, che continuavano a fissarsi
"Uhm… devi davvero essere malato… o qualcosa di simile. Oppure devi proprio fare qualcosa di molto importante… è stranissimo, è la prima volta da quando ci conosciamo che non tenti di agire in maniera lasciva nei miei confronti quando cammini accanto a me…" la ragazza continuava a fissare un sempre più meravigliato Miroku.
"Sango…" il ragazzo assunse uno sguardo divertito "…se davvero lo desideravi così tanto non dovevi fare altro che chiederlo…" disse, e posò una mano sul suo seno. La ragazza reagì automaticamente, schiaffeggiando con forza la sua guancia destra.
"Ma Sango-chan… perché sei così perfida? In fondo me l'hai chiesto tu…" disse lui, toccando con la mano maledetta il segno del cinque che era rimasto sulla sua guancia.
"E chi diamine ti ha detto che io volessi essere toccata, maniaco?" gli urlò lei, respirando affannosamente dopo il grido. La ragazza notò che si stavano incamminando in direzione della casa di Kagome, e chiese al monaco se si stesse recando a trovarla.
"Già… in realtà devo parlarle riguardo una situazione piuttosto spinosa…" disse lui, tornando a mostrare lo sguardo preoccupato che aveva avuto in precedenza.
"Uhm… qualcosa che riguarda lo strano manoscritto che tieni sottobraccio? Sembra antico…" disse lei, osservando il diario con curiosità. Stavano attraversando, mentre camminavano, un bellissimo viale contornato da alberi di ciliegio. Sango era molto felice di camminare lì sotto assieme a Miroku… da secoli sognava un pomeriggio simile, la sua fantasia galoppava… ma era anche piuttosto preoccupata, perché il ragazzo si comportava in maniera strana: le sue curve non erano mai state più al sicuro mentre lui si trovava nelle sue vicinanze.
"Si, lo è… questo libro era il diario di un mio lontano avo" disse, tentando di mantenersi sul generico. Prima di parlare dei suoi sospetti con qualcun altro, voleva discuterne con Kagome-sama ed essere sicuro delle accuse che avrebbe rivolto a un simile personaggio. Se non avesse avuto la certezza, avrebbe rischiato di brutto.
"Oh… uno dei tuoi avi… era un pervertito come te?" chiese lei. Miroku sorrise alla domanda. Colto sul segno, non c'era dubbio. Il suo antenato era stato una facile preda per Naraku trasformato in donna… e questo solo perché era un pervertito, come lui stesso ora…
"Beh, si… era un grande e potente monaco, con un enorme potere. Ma era un pervertito, come me" sorrise guardando la ragazza che lo accompagnava.
"Non ne avrei mai dubitato…" disse lei sorridendo "Ma per quale ragione vuoi parlarne con Kagome-chan?"
"Veramente non posso dirti nulla, Sango. Davvero… vorrei sul serio parlartene, ma devo prima essere sicuro di quello che dico, o potrei mettere in pericolo me stesso e anche te parlando a vanvera di un personaggio importante."
"Cioè? Di che cosa parli? Miroku, credevo tu mi conoscessi… siamo amici fin da quando sei arrivato in questa città da Yokohama, sai benissimo che non rivelerei mai a nessuno un segreto." Rispose lei, curiosa di conoscere il problema dell'amico, ma anche offesa seriamente perché il ragazzo aveva ritenuto pericoloso parlarle di una sua preoccupazione. E anche preoccupata… doveva essere una ragione molto grave per fargli scordare addirittura la sua attitudine hentai.
"Ano… Sango-chan, puoi dirmi una cosa?" disse lui, tentando di mantenere uno sguardo divertito, anche se un lampo che gli era passato per la mente lo aveva fatto preoccupare ancora di più.
"Che c'è?" chiese lei. La ragazza era un po' alterata perché il suo amico non si era fidato di lei…
"Mi domandavo… tu vivi da sola con i tuoi servitori dal giorno in cui ti ho conosciuta. Non ho mai visto la tua famiglia, o qualunque cosa possa essere definito tale. Dove sono?"
"Veramente, Miroku-sama… non posso dirtelo;" Sango si rattristò mentre pensava a che cosa rispondere. Poi ebbe un'idea "Ma sarei disposta a fare un'eccezione se tu mi raccontassi il tuo segreto in cambio!" La ragazza cercò di sorridere.
Miroku pensò con enorme attenzione a questa proposta. In realtà lui non voleva mettere Sango in pericolo non raccontandole i suoi sospetti. Sia che quel Naraku-sama fosse stato o non fosse stato il mostro che lui temeva, essere a conoscenza della sua storia avrebbe fatto correre alla ragazza un grave rischio. Soprattutto nel caso in cui quel Naraku fosse davvero il mostro del quale lui doveva avere la pelle.
Ma il ragazzo voleva anche sapere veramente che fosse stato dei genitori di Sango: se la situazione fosse divenuta troppo rischiosa per loro, voleva che la giovane avesse una possibilità di fuga. Sospirò, e scrollò il capo
"Ok, ti dirò il mio segreto… ma prima, per piacere, dimmi il tuo."
"Uhm… posso davvero fidarmi di te?" la ragazza lo fissò con occhi indecisi.
"Te lo giuro! Ti racconterò come stanno le cose. Ma prima devi dirmi la verità riguardo la tua famiglia. E' davvero importante per me, Sango…" il ragazzo sembrava assolutamente sincero, e, anzi, offeso perché lei avesse potuto dubitare di lui.
"Ok… te ne parlerò." La ragazza si fermò. Una folata di vento mista a petali di ciliegio le scompigliò i capelli, mentre il suo sguardo diventava triste, e Miroku comprese che ormai la mente della giovane era in un posto completamente diverso rispetto a dove si trovavano loro in quel momento.
"La mia famiglia morì diversi anni fa. Ne avevo 7 quando successe. Erano dei bravissimi sterminatori di youkai, ed io ero molto orgogliosa di loro. Ma morirono per un ignobile incidente…" la voce di Sango si incrinò. Non aveva mai raccontato a nessuno la tragedia che era avvenuta in seno alla sua famiglia, e il suo cuore faceva ancora male nel pensarci.
"Com'è possibile? Se erano così bravi…" Miroku iniziava a pentirsi di averle posto quella domanda. Era evidentemente molto doloroso per la ragazza parlarne.
"Siamo stati ingannati… era la prima volta in cui io e mio fratello Kohaku combattevamo. Kohaku era di un anno più giovane di me. Fummo chiamati dalla Fondazione ad occuparci di uno youkai ragno… stavamo combattendo contro di lui, ma…" gli occhi di Sango si riempirono di lacrime. Miroku capì che la ragazza aveva grosse difficoltà a parlare e a continuare il suo racconto: non avrebbe mai pensato che il suo passato nascondesse una simile tragedia. Sango era una ragazza così solare, così allegra… non lasciava mai trasparire quello che provava nel suo cuore? Davvero non si era mai sfogata con nessuno riguardo questa brutta storia? Certo che di coraggio ne aveva da vendere…
La abbracciò, cercando di consolarla. Per una volta le sue mani non raggiunsero le curve della giovane, e restarono, caste, sulle sue spalle. Il ragazzo accarezzò con la sua mano libera il braccio di Sango, dandole qualche colpetto e cercando di tirarla su… di trasmetterle la sua forza.
"Arigatou, Miroku-san…" Sango si asciugò le lacrime che avevano iniziato a scenderle copiose sulle guance, e continuò "…quello youkai ragno era troppo forte per noi, forse. Sembrava di comprenderci meglio di quanto noi stessi potessimo comprendere lui. Lui… lui si accorse subito di chi fosse il più debole tra di noi…" la ragazza abbracciò più forte Miroku. Era bello per una volta farsi consolare dal giovane monaco. Era l'unico suo motivo di gioia in quel momento il pensiero di trovarsi tra le sue braccia. "Mio fratello era solo un bambino… fu una facile preda per lui…"
Miroku si accorse, nell'abbracciarla, che i respiri di Sango diventavano sempre più difficoltosi. E che la ragazza stava tremando per il dolore.
"E' abbastanza, Sango… non credevo sarebbe stato talmente doloroso per te" Miroku cercò di cambiare argomento: non era sua intenzione rattristare la sua amica. Voleva solo sapere che cosa fosse successo alla sua famiglia… non avrebbe mai creduto che una ragazza come lei fosse stata vittima di una simile tragedia.
"No, Miroku-san… ora sono io a voler finire." Sango si asciugò gli occhi e tentò di sorridere "Sono sicura che raccontare quello che è successo e condividere il mio dolore con qualcuno mi sarà utile. Non l'ho mai fatto fin'ora, ma tenermi tutto il peso di questa tragedia inizia a farsi sentire sulle mie spalle… quindi sarò felice se tu vorrai finire di ascoltarmi." La ragazza lo guardò: era realmente affascinata dal giovane monaco in quel momento. Si, aveva sempre saputo, in cuor suo, che quanto Kagome affermava fosse vero: lei era innamorata di Miroku, lo amava forse più di qualunque altra persona avesse mai conosciuto. Probabilmente gli unici che avesse amato di più erano stati i suoi genitori e su fratello…
La ragazza pensò per un attimo che tutti coloro che lei aveva amato così tanto erano morti… ma era sicura che Miroku sarebbe stato più forte di qualunque youkai. Il suo potere spirituale era enorme, e il Kazana sulla sua mano era uno dei più potenti esorcismi contro qualunque pericolo.
La ragazza si sentiva protetta con il monaco… tranquilla e protetta. L'unico momento in cui sapeva di odiarlo era quando si comportava in quella sua * solita* maniera hentai… e soprattutto Sango odiava sentirlo porre quella domanda a tutte le ragazze che conosceva… 'vuoi essere la madre di mio figlio?' l'aveva chiesto sempre a TUTTE le ragazze che incontrava… Sango odiava quella domanda!
"Dunque… stavo dicendo… quel mostro si impossessò della mente del mio fratellino… e fu lui ad attaccare e ad uccidere i miei genitori, cogliendoli di sorpresa. Io sono viva per miracolo: sentii che qualcosa stava succedendo dietro di me e mi girai." Sango chiuse gli occhi al ricordo, e calde lacrime iniziarono a scorrerle sulle guance "tentai di fermarlo, ma tutto si dimostrò inutile, e alla fine le guardie del palazzo dove stavamo compiendo l'esorcismo lo uccisero… vidi il volto morente di mio fratello… è una cosa che non potrò mai… dimenticare…"
la ragazza iniziò a singhiozzare, e Miroku la strinse a sé, e lasciò che si sfogasse, cercando di darle qualche pacca sulla spalla come conforto. Sapeva che in un momento simile essere un 'pervertito' sarebbe stato stupido, e sconveniente. Sapeva bene quando poteva comportarsi in quel modo e quando, invece, il suo atteggiamento sarebbe risultato fuori luogo, come in quel momento.
Si limitò ad abbracciarla, cercando di tenerla il più possibile vicino a sé, mentre le lacrime scendevano copiose dagli occhi di lei, e i singhiozzi non accennavano a diminuire.
Ma poi, come aveva iniziato, la ragazza si calmò. Asciugò le lacrime, e abbozzò un sorriso, volgendo lo sguardo verso il giovane monaco, che continuava ad abbracciarla.
"Miroku-san… ti ringrazio per questo. Mi sei stato di enorme conforto, veramente… ora che ho condiviso con qualcuno il mio dolore mi sento davvero meglio. Sul serio…"
"Non è niente…" mormorò il ragazzo, mentre si perdeva negli occhi di lei. Poi, di colpo, realizzò che la stava abbracciando e stringendo con passione. Arrossì e si staccò dalla ragazza, borbottando qualche parola di scusa. Sango lo guardò meravigliata.
"Ora… questo si che è strano da parte tua. Miroku… che arrossisce per un semplice abbraccio? Ma siamo matti?" la ragazza si mise le mani sui fianchi e lo guardo con aria stupefatta.
"Sango… io…" Miroku voleva aggiungere qualcosa. Voleva spiegarle, ma vi rinunciò. Non era il momento adatto, e… certo! Doveva correre da Kagome-sama, se ne era quasi dimenticato! Ma era stato importante anche cercare di consolare una sua amica… la sua migliore amica. In fondo era stato lui a far riaffiorare quei brutti ricordi alla sua mente.
Il ragazzo si allontanò da Sango e riprese il suo cammino verso il tempio Higurashi.
"Miroku-san? Usotsuki!" il giovane Monaco si bloccò alla voce della ragazza. Si girò verso di lei, e notò che Sango era davvero alterata.
"Nani?" chiese lui, meravigliato dalla sua esclamazione
"Avevi giurato che mi avresti raccontato la tua storia dopo aver conosciuto la mia… invece te ne stai andando senza dirmi nulla" la ragazza lo guardò infuriata, a braccia conserte e tamburellando la punta del piede destro in terra.
"Hai ragione, Sango… perdonami,. Me ne stavo dimenticando." Il ragazzo notò che stavano attraversando una piazzetta, al centro della quale faceva bella mostra di sé una piccola fontana. Il bordo di quest'ultima era molto invitante per prendere fiato un attimo. "Dunque… te lo dirò, ma che ne pensi se ci sedessimo sul bordo di quella fontana? Potremmo parlare più comodamente…" il giovane mostrò la mano a Sango, e lei fu fin troppo felice di prenderla, e di sedersi al suo fianco. In effetti iniziava a stancarsi di camminare dopo aver passato tutto il pomeriggio a cacciare youkai… che il giovane monaco si fosse reso conto della sua stanchezza?
Appena si furono seduti, il volto di Miroku assunse un'aria seria e tesa, e il ragazzo iniziò a raccontarle la sua storia. Le narrò di Tsukishiro e della sua battaglia contro quello youkai, che alla fine aveva bucato la sua mano maledicendolo.
"…questo youkai è molto potente. E dato che il suo incantesimo non ha ancora perso di efficacia, vuol dire che continua ad essere in vita."
"Ma è impossibile! Hai detto che sono passati circa 500 anni da quando questo mostro ha maledetto il tuo avo, vero? Com'è possibile che uno youkai viva così a lungo!" la giovane era scioccata.
"Lo so… ma deve per forza essere così: quello youkai disse che il suo incantesimo sarebbe durato fino a che la mia linea di sangue non fosse distrutta… oppure fino alla sua morte."
"E come puoi riuscire a trovarlo? Perché stai andando da Kagome-chan? Che cosa può fare lei per aiutarti?"
"Beh, è pur sempre una miko molto potente…" il ragazzo sorrise all'occhiataccia che Sango gli lanciò. La giovane detestava essere presa in giro, e lui lo sapeva benissimo. La conosceva troppo bene. "…ma ovviamente questa non è la vera ragione, Sango. Il motivo per il quale devo parlare a Kagome-sama è questo." Miroku cercò molto rapidamente sul suo diario, e poi lo diede in mano a Sango, dicendole di leggere da un certo punto in poi. La ragazza lesse il tutto… ma quando i suoi occhi arrivarono a leggere QUEL nome, i suoi occhi si fecero più grandi, e il manoscritto le cadde di mano.
"NARAKU?" chiese con voce meravigliata
"Hai, Naraku… Volevo chiedere a Kagome-sama proprio riguardo questo personaggio… Naraku-sama. Vorrei sapere se lei ha percepito qualche particolare che possa farmi capire se il nome non è altro che una coincidenza, oppure se si tratti veramente di lui, un mostro che dobbiamo assolutamente distruggere." Il ragazzo notò lo sguardo preoccupato di Sango. "Inoltre… se dovesse essere davvero lui, saremmo tutti in pericolo, ma Kagome-sama sarebbe la persona a rischiare di più. Per questo devo parlarle, per avvertirla… sono preoccupato!"
Miroku guardò la sua mano maledetta. Sango era sicura di poter leggere un velo di tristezza nei suoi occhi. La ragazza non avrebbe mai creduto che dietro un giovane così gaio… anche fin troppo gaio per i suoi gusti, si nascondesse una simile maledizione
"Mi hai sempre detto che il foro sulla tua mano era un grosso problema per te… ma non credevo fosse così grave…"
"Hai… questa mano un giorno risucchierà anche me. Ho bisogno di un erede per essere sicuro che la mia linea di sangue non venga distrutta alla mia morte. Per questa ragione chiedo a ogni ragazza che incontro se vuole avere un figlio con me…"
"oh no… quello lo fai solo perché sei un maniaco…" Sango lo guardò con aria di sufficienza
"No, Sango… è davvero troppo importante per me, non sto scherzando. E' per questa ragione che veramente… a tutte le ragazze che ritengo belle e che incontro pongo questa domanda. Purtroppo non posso lasciarmi condizionare troppo dai sentimentalismi, ho bisogno di un erede…"
"Ehm… veramente…" Sango lo guardava con occhi carichi di sospetto, mentre il suo volto si imporporava di rossore
"Nani?" Miroku era stupito da questo nuovo atteggiamento della sua amica. Che cosa poteva aver detto, adesso, per farla infuriare?
"Veramente… a ME non l'hai mai chiesto…" disse lei, arrossendo subito dopo e sprofondando lo sguardo per terra. "Probabilmente non sono abbastanza bella o accettabile per te…"
"Huh?" Miroku si rese conto all'improvviso che quello che Sango aveva detto corrispondeva a verità. Era verissimo: a lei Miroku non aveva mai posto la fatidica domanda. Il giovane assunse uno sguardo serio negli occhi castani, e prese le mani della ragazza tra le sue.
"Sango… potrai mai perdonarmi? … Vuoi…" iniziò a dire. Sango lo colpì in testa con l'Hiraikotsu, arrossendo.
"Tutto quel discorso non stava a significare che tu me lo dovessi per forza chiedere…" disse lei, guardandolo con occhi furiosi.
"Sango… sei così perfida con questo povero houshi…" rispose lui fingendo di essere molto affranto per l'accaduto.
"Dunque… hai detto che devi parlare di questa faccenda con Kagome-chan, vero?" la ragazza si alzò, e tese la mano al giovane monaco "Allora che stiamo a fare qui seduti? Andiamo! Ti accompagno!" Sango sorrideva, mentre il roseo sole al tramonto, dietro di lei, l'attorniava con la sua luce dorata e calda. Miroku prese la sua mano, e si alzò a sua volta. La ragazza aveva ragione. Non gliel'aveva mai posta quella domanda… e in realtà nel momento in cui ci aveva provato aveva sentito il cuore battergli a mille nel petto, e, per la prima volta nella sua vita, aveva dubitato di poter riuscire a terminare quella frase. In effetti aveva iniziato la domanda solo perché SAPEVA in cuor suo che Sango gli avrebbe impedito di terminare…
[Com'è possibile? Non mi era mai capitato con nessun'altra prima… Quella domanda mi viene spontanea, mi esce senza problemi, come se non me ne importasse niente… Ma ora che dovevo chiederlo a lei… non so proprio se avrei mai potuto chiederglielo. Il cuore mi batteva fortissimo… e mi batte forte ancora adesso, solo per il fatto che stiamo camminando mano nella mano… non mi era mai successo prima!] Il ragazzo guardò la giovane che lo precedeva di poco, mano nella mano con lui, e sentì che stava arrossendo. Lottò strenuamente per evitare di mostrare questa sua debolezza, ma non ci riuscì, e il suo sguardo sprofondò sul terreno. Per fortuna che Sango non lo stava guardando…
[Maledizione… ma che mi sta succedendo? Non riesco a impedire al mio cuore di battere così forte… Non capisco perché non abbia mai fatto quella domanda a Sango… sarà perché la considero la mia migliore amica? O meglio perché…] all'improvviso, comprese la verità. Si fermò, e restò a fissare la ragazza che aveva lasciato la sua mano e continuava a camminare davanti a lui, troppo meravigliato per potersi muovere. Non avrebbe mai creduto una cosa del genere… ma si! Il cuore gli batteva così tanto che sembrava uscirgli dalla gola… adesso ne capiva la ragione… come aveva potuto essere talmente idiota?
"Miroku-san? Che stai facendo lì, imbambolato? Datti una mossa, credo tu voglia parlare con Kagome-chan prima che faccia notte, no? Disse lei, voltandosi a guardarlo e sorridendo. Miroku finì di arrossire. Maledì se stesso perché non aveva potuto impedirselo, ma la seguì, cercando di apparire normale. Non era il momento giusto di pensare a una cosa del genere… ora doveva trovare Kagome-sama e parlarle di quel Naraku!
"Miroku-san?"
"Nani?"
"Non pensi che Kaede-sama, l'insegnante spirituale di Kagome-chan potrebbe avere qualche informazione in più riguardo questo Naraku? In fondo lei proviene dal passato, Naraku-sama ha detto che l'ha presa dall'altra parte del pozzo magico."
"Questa è un'idea interessante, Sango… dovrei parlare anche con lei" il ragazzo riuscì a riprendere il controllo di se stesso, pensando ad altro. Iniziò a riflettere molto seriamente su quanto la giovane avesse detto: in effetti Kaede-sama era una miko del Sengoku jiidai… chi meglio di lei avrebbe potuto confermare i suoi dubbi?
"Dunque… perché non separiamo il lavoro? Tu andrai a parlare con Kagome-chan e io cercherò Kaede-sama"
"Oh, arigatou gozaimasu Sango" Miroku guardò la ragazza con uno dei suoi sguardi più affascinanti, e la giovane sentì il cuore che le si scioglieva… ma subito dopo sentì una mano sul suo sedere, e di scatto stampò sulla faccia del suo lascivo amico un bel segno di cinque.
"Uhm… forse dovrei decidere di smetterla di aiutarti, imbecille, pervertito e maniaco!"
"Sango-chan… perché…" chiese lui continuando a palparla. La ragazza lo schiaffeggiò dall'altra parte.

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"Come ti senti, amore?" Inuyasha arrossì nel dire quella parola. Il ragazzo aveva appena percepito il risveglio della sua compagna, e continuava a rimanere sopra di lei, in quanto lei stessa aveva ammesso che le piaceva. Inuyasha si puntellò sui gomiti e si soffermò a guardare la sua 'padrona': il suo volto, incorniciato dai soffici capelli corvini era così bello, su quel cuscino… [Si… è davvero la mia padrona… la padrona del mio cuore] pensò il ragazzo, cambiando colore per il pensiero
"Bene… oh, sono così felice che tu mi abbia chiamato così… perché stai arrossendo?" chiese lei con un sorriso
"Nulla… solo che non sono abituato a chiamare qualcuno in questa maniera…" rispose lui, arrossendo ancora di più e distogliendo lo sguardo dagli occhi di lei.
"Capisco… ma a me piace tanto che tu mi chiami così! Continua a farlo, ma ti prego di mantenere quell'appellativo per la nostra intimità… non chiamarmi così davanti agli altri, potrebbe creare qualche problema, problemi seri…" lo sguardo di Kagome si fece preoccupato. Sapeva a che cosa andava incontro amandolo, ma non poteva farci niente. Nessuno poteva dire al suo cuore chi o che cosa dovesse amare. E lei non riusciva ad evitare di amarlo.
"Lo so…" il ragazzo pensò di tirarsi su per rivestirsi, poi cambiò idea, decidendo di restare addosso a lei ancora un po'. In fondo anche a lui faceva piacere sentire il corpo della giovane sotto il suo, era così morbida… "Eri seria quando mi hai detto che ti piace che io resti sopra di te come siamo adesso?"
"Si, ero serissima… mi piace un sacco. So che vorresti alzarti… ma per piacere, resta un altro po' così! In fondo non puoi nemmeno oltrepassare quella porta oggi, o qualcuno scoprirebbe il tuo segreto!"
"Certo, lo so… e in ogni caso non avrei niente da fare. Da quando sono diventato il tuo schiavo mi sto impigrendo a stare sempre chiuso in questa stanza con l'unico compito di tenerla in ordine… e attendere il tuo ritorno dall'esercitazione spirituale per riscaldarti nel sonno"
"Oh beh… prima di tutto questa è stata una settimana speciale. Per ordine di Naraku-sama sono dovuta rimanere a casa tutto il giorno e allenarmi con più cura. Ma dalla prossima settimana ricomincio la scuola, quindi non dovrai stare tappato in casa tutto il giorno, ma seguirmi, e non ti annoierai più" la ragazza scostò una ciocca di neri capelli dagli occhi del giovane che la fissava dall'alto, e sorrise "Inoltre… credo che oggi tu abbia fatto abbastanza esercizio per un'intera settimana, che ne dici?" una risatina sensuale uscì fuori dalla sua gola mentre con una mano accarezzava la possente schiena del ragazzo.
"Si… mi hai letteralmente distrutto. Ma come ci sei riuscita? Non credo di essermi mai sentito in una tale condizione di stanchezza…" il ragazzo crollò su di lei, e la abbracciò, nascondendo il viso sul suo cuscino, e cullandosi nell'assaporare il dolce profumo dei suoi soffici capelli. Ricordò quanto era successo per tutta la mattina e il primo pomeriggio… non avevano nemmeno mangiato per quanto erano presi l'uno dall'altra. Erano rimasti per tutto il tempo a esplorarsi l'un l'altra… era stato meraviglioso, ma sfiancante adesso che era tutto passato [anche se non mi sarei mai stancato di continuare a farlo NEL MENTRE…] pensò lui con un sorriso. Poi continuò, ritirandosi di nuovo su con i gomiti "Lo sai? Se uno youkai dovesse entrare da quella porta cercando di ucciderci, non avrei la forza di reagire…"
"E' normale, sei un essere umano…" disse Kagome sorridendo
"No che non è normale… anche quando sono umano posso combattere. Non ho la stessa forza e la stessa resistenza, ma per un po' non ho problemi. Adesso sono talmente esausto che alzerei bandiera bianca senza nemmeno cominciare… Non sono mai stato così stanco…"
Kagome sorrise, e lui assunse una falsa espressione, misto tra il seccato e lo stanco. Kagome lo trovò buffo, e iniziò a ridere. La sua risata era TALMENTE contagiosa… non riuscì a impedirsi di sorridere a sua volta, e poi dovette seguirla nella sua risata. Stettero diversi minuti a ridere come bambini. Inuyasha si strinse a Kagome abbracciandola tra le risate, e lei fece lo stesso a sua volta. Quando smisero, Inuyasha aveva le lacrime agli occhi, e anche Kagome si ritrovava con lo stesso problema.
"Sai? Mi piace tantissimo sentirti ridere. Hai sempre un'espressione così rude e imbronciata… credo che sia perché vuoi cercare di apparire forte. Non so perché ma in questo momento hai uno sguardo così innocente e naif… mi piace così tanto questo Inuyasha…" lui la baciò e lei non perse l'occasione di sentire nuovamente il suo sapore. Esplorarono l'uno la bocca dell'altra, in un istante senza fine. Poi, dovettero separarsi per respirare e i loro sguardi si incontrarono
[I suoi occhi… mi piace così tanto il suo sguardo… è così dolce, spontaneo, senza preoccupazioni… e così pieno di fiducia. Voglio che sia felice, non voglio vedere quegli occhi offuscati dalla tristezza e dal dolore. Voglio che sia felice per sempre, come ora…] pensò lui. Si alzò dal corpo della ragazza, e lei brontolò un gemito di disappunto
"Non posso restarti addosso tutto il giorno, dolcezza…" disse lui, sorridendo
"Oh, e perché mai?" chiese lei con voce seccata, muovendo il suo bel viso in una smorfia di stizza. Si alzò dal letto dietro di lui, e gli si mise seduta sulle gambe, abbracciandolo e appoggiando la testa sul suo petto. Sembrava non badare al fatto che fosse, evidentemente, nuda tra le sue braccia e che anche lui si trovasse nella stessa situazione. No… lei voleva stargli il più vicina possibile… almeno per quel giorno.
"Heh… sei davvero strana lo sai?" Inuyasha la abbracciò, e appoggiò il mento sulla sua testa. Lei nascose il volto sul suo petto, rispondendo all'abbraccio del ragazzo. Rimasero così per un po', mentre Inuyasha continuava ad accarezzarle le braccia e la schiena con le mani. Anche a lui piaceva continuare a stare in quella posizione… avrebbe voluto diventare un singolo corpo e una singola anima con lei, per sempre. "Ti amo così tanto… sarei la persona più felice della Terra se tu un giorno potessi ricordarti di me…" sussurrò lui. E sobbalzò allo stesso suono della sua voce. No, non voleva davvero dirlo! Maledizione! Si era lasciato trascinare dalla situazione e dal momento…
"Che vuoi dire, Inuyasha?" Kagome si staccò dal ragazzo, giusto dello spazio necessario per poterlo guardare negli occhi con sguardo incuriosito "Certo che mi ricordo di te… Come potrei mai scordarti?" la ragazza non riusciva a capire le parole del giovane hanyou.
"Nulla, lascia perdere…" Inuyasha divenne completamente rosso. Non avrebbe voluto dire una cosa del genere… E ora era nei guai! Sapeva perfettamente che Kagome non avrebbe mollato l'argomento senza arrivare fino in fondo… CAZZO! Voleva che LEI si ricordasse di lui, non voleva dover essere LUI a raccontarle i fatti!
"No no, Inuyasha… ora mi spiegherai tutto per filo e per segno. Non ti consentirò di cambiare argomento. Voglio capire…"
"Feh! Non sono cose che ti riguardino…" tentò di iniziare lui. Ma la ragazza continuava a fissarlo "Ehm… veramente… cioè…" in quel momento, i due sentirono la porta della camera di Kagome aprirsi, e si girarono in quella direzione, stupiti. Kagome aveva chiesto di non essere disturbata tutto il giorno: chi poteva aver osato infrangere la sua volontà?
"Oh, buonasera, Kagome-sama" Miroku apparve sulla porta, entrò nella stanza e poi si voltò senza nemmeno degnare di uno sguardo il suo interno per chiuderla alle sue spalle "Mi dispiace disturbarti… ma c'è un argomento molto importante del quale ti devo parlare."
Il giovane diede un'occhiata alla coppia, e i suoi occhi si spalancarono per la sorpresa. Non solo Kagome era completamente nuda, il che era già molto 'strano' dal suo punto di vista; ma la ragazza sembrava comportarsi in maniera naturale, come se non ci fosse niente di male nella situazione… Inoltre era seduta sulle gambe di LUI… e LUI era diverso dall'ultima volta che l'aveva visto…
[Ma… è davvero lui? Cioè… gli assomiglia, ma…] pensava Miroku strabiliato [ma… i suoi occhi sono scuri, non dorati come l'altro giorno, e lo stesso può dirsi dei capelli d'argento… ora sono neri. E non ci sono più quelle orecchiette talmente kawaii… sembra un umano adesso! Non sembra più uno youkai… com'è possibile?] milioni di pensieri passarono per la mente di Miroku in quel momento.
"Che succede, Miroku-sama?" Kagome non si era accorta dell'incresciosa situazione che si era venuta a creare. Voleva semplicemente che Miroku se ne andasse via presto, perché doveva finire il discorso che aveva intrapreso con Inuyasha, e non gli avrebbe consentito di sviarlo. Ma Miroku si avvicinò ai due, e si mise a fissare Inuyasha con occhi sorpresi.
"Kagome-sama… Che succede a questo schiavo? Cioè… sembra… UMANO" continuò a fissarlo per un po', mentre con la coda dell'occhio lanciava lunghissimi sguardi a Kagome, che lo tentava rimanendo completamente nuda dinanzi a lui… come se il fatto di essere senza vestiti non la preoccupasse affatto… oppure che… [pare che non se ne sia nemmeno accorta…] realizzò il monaco, che si stava divertendo parecchio a osservare la giovane di nascosto.
"Ehm…" Kagome iniziò a pensare a che cosa dovesse rivelare a Miroku riguardo Inuyasha. Sapeva che per il ragazzo poteva essere pericoloso che qualcun'altro oltre lei fosse a conoscenza del suo segreto… ma Miroku era una persona della massima fiducia: lo conosceva da cinque anni, e, seppur pervertito com'era, non aveva mai tradito la sua fiducia "Beh si… infatti adesso è umano…" disse arrossendo.
"Com'è possibile? Era uno youkai fino all'altro giorno… e noto che ha ancora il collare di schiavitù al collo, quindi è per forza la stessa persona che ho conosciuto la settimana scorsa. Com'è possibile che ora sia umano?"
"Vedi Miroku-sama… devi sapere che Inuyasha non è uno youkai" la ragazza prese un attimo tempo per respirare, mentre studiava l'espressione di Miroku. Il ragazzo sembrava solo continuare a fissarla… chissà perché. Forse era stupito.
"Ho sempre creduto fosse un inu-youkai" rispose. Notò che Inuyasha lo stava guardando con occhi MOLTO espressivi [oh… almeno lui se n'è accorto eh? Che buffo… mi guarda come l'uomo che ti voglia intimare di non toccare la sua donna… è davvero buffo] pensò il monaco divertito
"Non è uno youkai, Miroku-sama… è un hanyou" Inuyasha sobbalzò a quella parola, e la guardò meravigliato. Kagome si rattristò: in fondo sapeva che poteva essere un errore, poteva essere molto rischioso per Inuyasha. Ma d'altro canto non le piaceva mentire a Miroku.
"Hanyou?" Gli occhi di Miroku si allargarono ancora di più. Il ragazzo deglutì e continuò "Ma… c'è quella legge che…" improvvisamente il monaco si bloccò. Quella legge… se i suoi sospetti su Naraku fossero stati giusti quella legge non avrebbe avuto diritto di esistere. Era stato proprio quel Naraku a chiedere che fosse istituita. E in fondo… pretendere che un essere vivente fosse ucciso solo perché era un incrocio… perché? A che fine? Non era giusto…
"Lo so che c'è quella legge! Ebbene? Non me ne importa niente!" rispose Kagome, iniziando a scaldarsi. Era pronta a lottare per convincere Miroku dell'ingiustizia della legge in questione e del fatto che Inuyasha fosse una persona degna di sopravvivere. Ma notò all'improvviso che il monaco non sembrava in disaccordo con lei.
"Non preoccuparti, non importa nemmeno a me…" notò che Kagome lo guardava con stupore. Capì che la ragazza voleva chiedergli il motivo… e decise di rasserenare l'atmosfera cambiando argomento, prima che fosse troppo tardi "A proposito Kagome-sama… bello il tuo vestito!" disse, mentre sul suo viso si formava un sorrisetto diabolico.
Kagome lo guardò meravigliata. Poi diede un'occhiata a se stessa, e comprese di colpo la situazione. Miroku complicò il tutto, posando con nonchalance una mano sul suo seno nudo [WOW! Che sensazione fantastica! Non avevo mai toccato una donna nuda fin'ora…] pensava il monaco mentre il suo sguardo diventava sempre più lascivo.
Inuyasha guardò il monaco con uno sguardo fulminante: sembrava volesse dirgli di non andare oltre, o l'avrebbe fatto a fettine. La ragazza divenne rossa come un pomodoro maturo, e iniziò a urlare, correndo a gattoni sul letto per andarsi a coprire con le coperte, non dopo aver lasciato lo stampo del cinque sulla guancia del povero Miroku
"PERVERTITO!!!!!!" urlò mentre si copriva e cercava di calmarsi.
"Haha…" Miroku iniziò a ridere come un pazzo. Non era il momento giusto per scoppi di ilarità. Doveva parlarle di Naraku e di tutta la sua storia… e doveva andare a cercare Sango per vedere se aveva trovato Kaede… ma non riusciva a smettere "Mamma mia… eri davvero buffissima, Kagome-sama.. lo spettacolo più bello e buffo che abbia mai visto… non ti eri accorta di essere…" Non riusciva più a parlare, le risate erano troppo forti per consentirglielo, lo stomaco gli faceva male per quanto rideva. E notò che anche Inuyasha, che ormai aveva perso l'aria ostile nei suoi confronti, aveva uno sguardo divertito, e ridacchiava tra sé e sé, senza riuscire a mantenersi serio.
"Anche il tuo schiavo si era accorto della situazione, ed è stato zitto."
"Inuyasha davvero? Perché l'hai fatto?" disse lei, guardando il giovane con occhi che avrebbero incenerito un ghiacciaio.
"Già… è vero…" Inuyasha cercava di mantenersi serio, ma non ci riuscì, e iniziò a ridere appresso a Miroku.
"Perché? E perché ridi?"
"Perché questo bonzo pervertito, una volta tanto, non ha fatto niente di male. Si è limitato a guardarti, non a toccarti… tranne che all'ultimo" disse tra le risate. Poi non poté più parlare, ripensando alla situazione.
"AAAAAAH!!!!!!! L'unica cosa della quale sono sicura è che vi state prendendo gioco di me!" Disse lei, sentendosi un po' stupida. I due ragazzi continuarono a ridere per un po', poi Inuyasha si alzò e iniziò a rivestirsi.
"Dunque… se non ho capito male il tuo nome è Inuyasha?" chiese Miroku, cercando di essere educato.
"Si, quello è il mio fottuto nome, 'cazzo te frega a te?" Inuyasha aveva ripreso a comportarsi nel suo solito modo brusco.
"Non me ne importa, in realtà… ma visto che ora sei umano…"
"Si, ora sono un essere umano. Ma tra qualche ora sarò di nuovo un hanyou. Secondo la legge che tu stesso dovresti seguire e che tu stesso hai ricordato dovrei essere ucciso" disse il ragazzo con sguardo provocatorio.
"Già… quella legge… sono venuto qui apposta per parlartene, Kagome-sama." Il monaco si girò verso la ragazza: Kagome si era già vestita, e ora si stava pettinando davanti allo specchio.
"Volevi parlarmi di quella legge?" Kagome si girò verso il monaco, e lo guardò stupita
"In realtà non volevo parlare proprio di quella legge… ma di colui che ne ha chiesto l'approvazione in Senato, quel Naraku…sama"
"Già, Naraku-sama. Qual è il problema?" chiese lei. Spostò la sedia girandola verso il monaco, e posò la spazzola. La conversazione si faceva interessante. Anche Inuyasha, nel sentire che questa persona aveva fatto approvare la legge che lo riguardava, si fece attento.
Miroku iniziò a raccontare la sua storia. Mostrò a Kagome il diario del suo avo, e quando la giovane arrivò a leggere il famoso nome, il cuore le balzò in petto per la sorpresa
"E' impossibile… non posso crederci! Anche se è vero che Naraku-sama è un po' strano…" la ragazza si fece pensierosa. Posò un dito sul labbro e iniziò a fissare il soffitto mentre rifletteva
"Che intendi dire, Kagome-sama?"
"Beh… a quanto ho sentito e letto, Naraku-sama è la persona che vent'anni fa convinse lo scienziato Serizawa ad andare indietro nel tempo per catturare gli youkai e scoprire il loro segreto… fu lui a portare Serizawa-sama verso la strada giusta, e grazie a lui questo mondo è cambiato in una tal maniera. E' stato lui a pensare di prendere gli youkai come schiavi e a creare la legge contro gli hanyou…" Miroku annuiva a ogni parola pronunciata dalla giovane.
"Già, Kagome-sama. Questo lo so anche io. Quindi quale è il problema?"
"Uhm… quando l'ho conosciuto… ho notato qualcosa di strano. Sono passati vent'anni dal giorno in cui quel Naraku-sama è diventato membro del senato. Eppure non sembra invecchiato di un giorno. Ha l'aspetto di un ventenne. Serizawa-sama è invecchiato ormai. Invece Naraku-sama sembra non cedere al tempo… Ho sempre pensato che fosse solo una persona molto resistente all'invecchiamento… ma se ora mi ci fai pensare è MOLTO strano…"
"Ma come dicevi tu potrebbe solo essere il figlio di una famiglia longeva" continuò Miroku, piuttosto pensieroso.
"No, non capisci Miroku-sama… Naraku-sama ha PROPRIO l'aspetto di un ventenne. E poi sembra odiare tutti, youkai, hanyou, umani… odia tutti senza distinzioni. E non penso che sia molto 'umano' creare una legge come quella che adesso farebbe uccidere Inuyasha solo perché è un hanyou, oppure quella legge secondo la quale i genitori di un hanyou devono essere uccisi" continuò lei.
"NANI?!? Quello è il bastardo che devo ringraziare per la morte dei miei genitori, e per aver vissuto tutta la mia vita da solo?" Inuyasha strinse i pugni in un gesto di rabbia misto a stizza.
"Ebbene si, Inuyasha… è stato proprio quel Naraku a creare la legge che ha ucciso tua madre e tuo padre." Disse Kagome tristemente.
"Già… dunque che cosa vuoi fargli, Inuyasha? Ti vedo piuttosto alterato" sentenziò Miroku
"Voglio ucciderlo con le mie stesse mani quel lurido verme bastardo e senza cuore… Voglio farlo a pezzettini microscopici con i miei artigli"
"Capisco… ma ancora non sappiamo se è veramente un uomo, membro del Senato, oppure se in realtà è tutt'altro." Miroku assunse un'aria seria, posando una mano sul mento, e tamburellando un po' con le dita "Comunque si è comportato in maniera molto malvagia creando la legge sugli hanyou. Schiavi o non schiavi, umani o youkai che siano, gli hanyou sono pur sempre esseri viventi… e non è giusto che vengano uccisi così. E' davvero una legge ingiusta."
"Anche quello che è successo a te è proprio scandaloso… sapevo che il buco sulla tua mano aveva determinati poteri. Ma non sapevo che potrebbe portarti all'altro mondo…. E' terribile… una maledizione che vuole distruggere tutta la tua linea di sangue…"
"Già… e quindi devo capire SUBITO se quella persona è il Naraku che cerco io"
"E che cosa vorresti fare, una volta scoperto questo segreto?" i tre udirono una voce parlargli di dietro. Si girarono e videro una yasha che li fissava, da accanto alla porta della stanza di Kagome. Aveva gli occhi rossi, i capelli neri e lunghi, raccolti in uno chignon sulla nuca. Indossava uno yukata variopinto e portava alle mani due ventagli.
"Chi sei?" chiese Kagome, domandandosi che ci facesse quell'estranea nella sua stanza.
"Sono Kagura… sono qui per uccidere… Inukiba"

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NOTA:
Allora? Vi è piaciuto il capitolo? Per chi l'avesse già letto in inglese, sappiate che ho cambiato diversi punti… quindi fareste bene a rileggerlo, per apprezzarlo appieno.
Cmq… SO BENE che cosa ho fatto…. UN CLIFFHANGER! Hehe… riuscirò Inuyasha a sconfiggere Kagura? Che succederà?
Mi raccomando, AGGIUNGETE UN COMMENTO!!!!!!!!!!!!!!!!Premete il pulsante e scrivete ^_^ ADORO leggere i vostri commenti. Ogni commento è il benvenuto ^_^
Non ho mai mangiato gli esseri viventi della specie umana…
Allora? Siete ancora qui? Correte a firmare!

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7: Kagura ***


An Inuyasha to Remember

Scritto da: Giulia “Kagome”

Rinunzia Legale: Io NON sono l’autrice di Inuyasha. Inuyasha è scritto e disegnato da Takahashi Rumiko. Non sono né Lei né un membro della Shogakukan, Sunrise o qualunque altra Casa Editrice che ne detenga i diritti. Sono solo una FAN, e questo è un omaggio alla mia serie preferita tra tutte. I diritti di Inuyasha sono:

Inuyasha manga © 1997 Takahashi Rumiko, Shogakukan

Inuyasha anime © 2000 Takahashi Rumiko, Shogakukan, Sunrise, YTV

Il titolo della fan fiction è tratto dal famoso OAV di Ranma ½ “An Akane to Remember”. Non sono nemmeno l’autrice di Ranma, ovviamente. I diritti della serie sono Ranma Nibun no Ichi © 1988 Takahashi Rumiko, Shogakukan, Kitty Film.

Nota: Questa è una fan fiction AU (Another Universe). Che vuol dire? Che in questa storia vengono solo “presi in prestito” i personaggi di Inuyasha, e calati in una realtà completamente diversa da quella nella quale vivono all’interno della serie originale. Cercherò di mantenere il carattere dei personaggi e le relazioni tra di loro simili a quelle del manga originale. Se però doveste trovarvi con qualche pers OOC… beh, temo che dovrete conviverci e non prendervela con me :P. Una differenza (piuttosto grossa) con il manga originale per quanto riguarda Inuyasha è che lui non ha MAI (sottolineo il mai) conosciuto Kikyo. Fan di Kikyo, Gomen Nasai!

Se poteste, dopo aver letto, scrivermi un commentino su FanFiction.net, ve ne sarei eternamente grata: questo è l’url della fic su quel sito:

http://www.fanfiction.net/read.php?storyid=487846

potete scriverlo in italiano, ma se lo scrivete in inglese + gente potrà capire i vostri pensieri :D

Capitolo 7: Kagura

“Il mio nome è Kagura. Sono qui per uccidere Inukiba” gli occhi della yasha lampeggiarono diabolicamente. Il gruppo tremò di fronte a lei. Inuyasha non riusciva a credere alle sue orecchie. Quella yasha era lì per uccidere… lui? Inukiba… la vecchia Kaede aveva detto che probabilmente condivideva l’anima di quell’hanyou… era dunque la verità?

        “Temee… che diavolo vuoi qui? Non c’è nessun Inukiba…” provò a mentire. Kagura lo fissò: il ragazzo sembrò notare un moto di divertimento nel suo sguardo…

        “Mi credi davvero così sciocca da potermi far andare via con una bugia del genere? Inukiba… so benissimo che sei chi sto cercando. Ora hai un nuovo corpo, ma il tuo animo è quello di 50 anni fa. E anche i tuoi momenti di debolezza.” La yasha rise di gusto.

        “Non conosco questo Inukiba del cazzo. Perché devo combattere contro di te per colpa di uno youkai che non conosco?” una goccia di sudore scese dalla tempia di Inuyasha, giù fino al suo mento. Era in pericolo… per la prima volta in vita sua era davvero in pericolo! Era sempre riuscito a nascondersi e a non farsi vedere da nessuno nel periodo in cui il suo potere spariva. E ora… perché il suo segreto era stato scoperto con una tale facilità? Kagome era in pericolo! E lui non poteva proteggerla. E malediceva se stesso per la sua debolezza.

        [No… anche se dovessi morirne, proteggerò Kagome. Non deve essere uccisa!] il ragazzo mise mano all’elsa di Tessaiga. La yasha sorrise.

        “Sai bene che Inukiba non era uno youkai, ma solo un misero hanyou, come te. E visto che il mio signore vuole che tu muoia… ti ucciderò, e otterrò di nuovo la mia libertà.” La donna sorrise nuovamente al gruppo. “Sono fortunata di averti trovato nel tuo giorno di debolezza… sarà molto semplice ucciderti!” la yasha mosse le mani, e aprì gli strani ventagli che vi teneva racchiusi. Inuyasha si rese conto che stava per succedere qualcosa di strano. Riusciva a percepire il vento incresparsi attraverso quei ventagli. Ne seguì la direzione, e comprese che quella Kagura stava mirando a Kagome. Il cuore del ragazzo perse un battito: no! Kagome non poteva essere in pericolo per colpa della sua debolezza.

        “Tu… NON farai del male a Kagome!” Urlò, ed estrasse Tessaiga, correndo contro la yasha e mettendo se stesso tra Kagome e lei. Kagura sorrise diabolicamente.

        “Povero piccolo hanyou… che cosa credi di potermi fare? Non puoi sconfiggermi col tuo miserabile aspetto umano, sono troppo forte per te!” Kagura alzò le mani, pronta per attaccare il suo avversario.

        “PUTTANA! Non sono tanto facile da sconfiggere, lo vedrai!” Inuyasha era livido di rabbia e pronto a correre contro Kagura con tutta la forza della disperazione.

        “Aspetta un attimo!” tutti si girarono verso Miroku. Il monaco non riusciva a capire che cosa stesse succedendo: c’era qualcosa di strano in tutta quella faccenda. E poi… non voleva ammetterlo neppure con se stesso, ma dopo aver riso assieme a Inuyasha non riusciva più a considerarlo ‘solo uno schiavo’ come prima. E inoltre adesso lui era umano, e Miroku doveva proteggere gli esseri umani, era il suo dovere di monaco… in fondo…

        “Hm? E ora che vuole quel bonzo?” chiese tra sé e sé Kagura con voce annoiata.

        “Non capisco: come puoi farci del male? Inuyasha ora è umano, non è un hanyou… e tu hai il rosario al collo. Anche lui dovrebbe essere protetto dalla tua magia.” Miroku si era avvicinato a Inuyasha mentre parlava, e lo aveva affiancato, cercando di proteggere anche con il suo corpo Kagome che osservava la scena da dietro.

        “Già, è vero… non ci avevo pensato. Hai il collare, come puoi farci del male?” la ragazza ringraziò per la prima volta nella sua vita chi aveva creato quegli oggetti meravigliosi e utilissimi. Ma tutto il gruppo sussultò nel vedere che Kagura, senza scomporsi, prendeva in mano il rosario che aveva al collo e se lo toglieva, lanciandolo in terra.

        “Heh… stupidi umani… non l’avete ancora capito, eh? Non sono assolutamente condizionata dal potere di quel rosario. Il mio padrone me l’ha messo al collo per consentirmi di muovermi tra la gente senza destare sospetti… ma è inutile. Posso uccidervi quando voglio,” gli occhi di Kagura tradivano tutto il suo divertimento nel notare gli sguardi apprensivi delle sue vittime “e ora ve lo mostrerò! Fujinomai!” La donna mosse i ventagli con un movimento secco e deciso verso l’alto. Qualcosa di simile a falci di luce ne uscirono, e si scagliarono con violenza contro il gruppo che la stava fronteggiando. Inuyasha cercò di bloccarli, ma ne poté fermare solo uno. Tutti gli altri gli ferirono le gambe e le braccia, dilaniando come lame di acciaio la sua carne ora delicata. Il dolore era insopportabile per il ragazzo mentre caldi fiotti di sangue gli uscivano dalle ferite aperte in tutto il corpo.

        [Kuso… questa youkai è fottutamente forte… Non penso di poterla sconfiggere ora che sono umano… kuso…] Inuyasha iniziò ad ansimare.

        “Dunque, Inukiba? Ti è piaciuto il potere del vento?” Kagura sorrise ancora notando il sangue che ormai macchiava le braccia e le gambe di Inuyasha. Alzò le mani, pronta ad attaccare di nuovo.

        “AH! Ma che fa? Aiuto, ho paura!” Kagome chiuse gli occhi, terrorizzata, cercando di proteggersi in qualche modo. “Voleva uccidere proprio me? Stai bene, Inuyasha?” guardò il ragazzo con occhi timorosi. Inuyasha si girò verso di lei, senza però perdere d’occhio Kagura.

        “Sto bene, Kagome… Non preoccuparti! Quella vipera non ti torcerà un capello!” i suoi occhi erano molto seri mentre pronunciava quelle parole. Sembrava preoccupato, ma fermamente determinato a fare quanto gli fosse possibile per proteggerla. Kagome sentì il cuore che le si scaldava a quel pensiero… ma ne era anche terrorizzata. Non voleva che morisse…

        “Come puoi proteggermi? Sei umano… Puoi morire! Guarda che ferite che hai dopo appena uno dei suoi attacchi. Stai sanguinando un sacco! Non voglio che tu muoia!” Kagome scosse il capo nel parlare a quel modo, e alcune lacrime le sgorgarono dagli occhi, facendo brillare l’aria attorno al suo viso. Il ragazzo di fronte a lei fu scioccato da quelle parole… ma soprattutto dalle lacrime.

        [Perché sta piangendo? E’ davvero così spaventata per me? Piange… per me? Perché non vuole vedermi morto?] pensò mentre i suoi occhi si allargavano per lo stupore. Ma subito riassunse il suo sguardo deciso, e le urlò

        “Baka Kagome… credi davvero che una troia da quattro soldi possa farmi del male? Non mi batterà… ho detto che ti proteggerò… e lo farò STANNE CERTA!” si voltò verso Kagura, pronto ad affrontare qualunque attacco. Non era per niente sicuro di poter vedere di nuovo l’alba del giorno successivo… ma preferiva morire che consentire a quell’essere di uccidere Kagome.

        “Questo è molto onorevole da parte tua, Inuyasha;” il ragazzo sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla e si girò, stupito di udire una cosa simile da parte di uno come Miroku. Il prete gli era accanto, e impugnava il suo bastone. Lo guardava in una maniera differente rispetto a poco prima. Inuyasha credette di riconoscere qualcosa molto simile al rispetto nei suoi occhi. Si… probabilmente era davvero rispetto. “Però non puoi sconfiggere questa yasha da solo adesso. Sei un semplice essere umano… lascia che sia io ad aiutarti.” Il giovane monaco sorrise all’hanyou. Inuyasha era scioccato dalla sua proposta.

        “Per che cazzo di motivo dovresti volermi aiutare? Sono solo un hanyou, no? Uno schiavo… un essere che non dovrebbe nemmeno esistere secondo le vostre stupide leggi…” Inuyasha lanciò a Miroku uno sguardo deciso. Non lo avrebbe mai ammesso apertamente, ma era davvero commosso dal gesto del ragazzo: non si aspettava che qualcuno al mondo desiderasse dargli una mano… in fondo nessuno l’aveva mai fatto, da quando era nato…

        “Ma dai, piantala… sei imbecille o che?” Miroku lo osservava con disapprovazione “Prima di tutto vuoi proteggere Kagome-sama. E’ molto onorevole da parte tua decidere di farlo, ma non puoi riuscirci da solo… e hai pensato che cosa potrebbe succederle se tu morissi nel tentativo? Più che altro io desidero aiutare la mia amica…” diede una rapida occhiata a Kagome, dietro di lui. Poi tornò a concentrarsi sull’hanyou che lo affiancava.

        “… e poi… beh, non penso più a quella legge. Non so perché, ma dopo aver letto quel nome scritto sul diario del mio avo, qualche cosa nella mia testa si è illuminato. Avevo sempre saputo, in cuor mio, che fosse un errore ciò che facevamo… Possiamo essere youkai o umani… ma siamo in ogni caso esseri viventi, con dei sentimenti e con un orgoglio. E ho capito che quello che facciamo non è giusto. Certo… voi siete molto diversi da noi. Ma questo non ci autorizza a prendervi come servi. Anche per questo motivo sarò lieto di aiutarti.” Gli occhi di Inuyasha si allargarono per lo stupore. Miroku era davvero un ragazzo strano… Ma entrambi si voltarono verso Kagura nell’udirla sbuffare di noia.

        “Oh… ma che scena disgustosa…” i suoi occhi erano sprezzanti “Bonzo, se vuoi morire anche tu sarò ben lieta di ‘aiutarti’! Il mio signore sarà felice di sapere che ho preso due piccioni con una fava!” la yasha sorrise, e mosse di nuovo i suoi ventagli contro di loro

        “Fujinomai!” ancora una volta le scariche di falci di luce avanzarono in direzione di Inuyasha e Miroku. Il monaco si mise davanti al ragazzo, e mise il suo bastone in posizione orizzontale. Si concentrò, e iniziò a ruotarlo molto velocemente, creando così una barriera. Le falci passarono lasciandoli incolumi.

        “Divertente… quindi sei davvero forte, houshi… non è solo apparenza la tua!” la yasha ebbe un moto di gioia alla notizia “Sarà ancora più divertente distruggervi, entrambi!” disse, mentre alzava di nuovo le mani.

        “Aspetta un attimo, Miroku…” sbottò Inuyasha comparendo da dietro la schiena del monaco, sprezzante “Non sono assolutamente d’accordo su questo tuo atteggiamento. CHI CAZZO TI HA CHIESTO DI PROTEGGERMI? Non io… di sicuro!” il ragazzo si mise davanti al monaco, e lo guardò con sdegno “Ho promesso a Kagome che l’avrei protetta IO. NON voglio essere protetto io da TE. VATTENE!!!!!” Miroku e Inuyasha si guardarono negli occhi, come se stessero ingaggiando una muta battaglia di soli sguardi. Il monaco parve comprendere i sentimenti dell’hanyou… in fondo era vissuto da solo per tutto quel tempo, badando a se stesso… e non poteva aspettarsi che accettasse l’aiuto di un’altra persona con tanta facilità. Soprattutto non una persona che l’unica volta che l’aveva incontrato l’aveva deriso…

        “Ok, Inuyasha… ti lascio combattere da solo contro Kagura, visto che muori dalla voglia di farlo.” Il giovane indietreggiò, e si frappose tra l’hanyou e la ragazza che tentavano entrambi di proteggere “ma stammi bene a sentire: se dovesse succederti qualcosa non esiterò ad agire e anche a tentare di salvarti. Non sono un vigliacco, e anche io voglio proteggere Kagome-sama. E’ mia amica da tantissimo tempo…” i due ragazzi si guardarono, annuendo all’unisono. Inuyasha aveva capito che Miroku voleva lasciargli la sua chance… ma era, in qualche modo, felice che ci fosse il monaco a proteggere Kagome… nel caso in cui lui avesse dovuto fallire.

        L’hanyou spostò l’attenzione verso Kagura. Ora era finalmente pronto ad attaccarla. La yasha sorrise, e lanciò nuovamente le sue falci di luce. Il ragazzo faticò parecchio a scansarle. Non si curò del fatto che stessero distruggendo completamente la camera di Kagome… e allo stesso tempo tutto ciò non importava alla ragazza, che lo guardava con apprensione, preoccupata per la sua vita. L’hanyou cercava di avvicinarsi a Kagura, ma non era per niente facile. Sperava solo che la yasha non si rendesse conto della sua strategia… stava cercando lentamente di avvicinarsi. Se fosse riuscito a coglierla di sorpresa avrebbe potuto trafiggerla con Tessaiga. Anche se non si trasformava quando lui era umano la sua spada era sempre un artificio realizzato con la zanna di uno youkai… e non uno youkai qualsiasi!

        [In fondo non è così difficile. Anche se queste falci sono molto pericolose, le lancia sempre allo stesso modo. Heh… forse posso azzardare qualcosa in più] pensò Inuyasha, mentre il suo sguardo si faceva strafottente.

        “Che ti passa per la testa, Inukiba? Il tuo sguardo è troppo sicuro di te per i miei gusti. Non potrai mai sconfiggermi in questa maniera. So che stai solo cercando di sembrare forte, ma sei ferito… guarda quanto stai sanguinando. Non resisterai ancora a lungo…” Kagura era molto soddisfatta: mai avrebbe immaginato che sarebbe stato così facile ottenere indietro la sua libertà. “Non sarebbe meglio per te che ti arrendessi? Ti prometto che in quel caso ti concederei una morte poco dolorosa.” La donna rise di gusto.

        “Fai silenzio, puttana!” Inuyasha ansimava, ma era facilissimo comprendere la sua ira dal tono della sua voce “Ti ho già detto che IO NON SONO INUKIBA! Smettila di chiamarmi in quella maniera del cazzo!” il giovane saltò, ed evitò un’altra scarica di falci, che andarono a sbattere contro il muro della camera di Kagome, radendolo al suolo. Poté così avvicinarsi e la donna si rese conto che l’hanyou mirava al suo cuore con la spada. “e soprattutto… Non sottovalutarmi, dannata!” cercò di colpirla, ma lei indietreggiò rapidamente, e mise i suoi ventagli per coprirsi il volto.

        “Sei solo un povero sciocco… pensavi davvero che avvicinandomi tu potessi farmi qualcosa? Imbecille! Hai perso la tua chance di avere una morte serena!” la yasha iniziò a muovere i ventagli a forma di cerchio “Ryujanomai!” qualcosa di simile a un tornado cominciò ad avvolgere Inuyasha.

        “Nani? Ma che cazz…” il ragazzo sentiva il suo corpo ferirsi ovunque allo stesso momento. Urlò dal dolore… e non pensò nemmeno di evitarlo. Quel tornado lo stava ferendo… ma stava anche risucchiando la sua forza e le sue energie. Vide una strana cosa rossa fluttuare dappertutto di fronte a lui… e con orrore si rese conto che si trattava del suo stesso sangue. Il vento era come una lama affilata, e la pressione del tornado lo stava facendo impazzire. Non riusciva a muoversi… [No! Non è possibile! Se fossi stato normale adesso avrei potuto saltare al di fuori di questo turbine senza problemi… ma in questo stato non posso… che sia la fine?] pensò

        “INUYASHAAAAAAAAAA!!!!!!” Kagome non riusciva più a vederlo “Miroku-sama! Ti prego, dobbiamo fare qualcosa per aiutarlo. Non so che cosa, ma dobbiamo provare! Non voglio che muoia!” la ragazza aveva gli occhi pieni di lacrime, e non riusciva a focalizzare bene la sua stanza. Ma cercò lo stesso di guardarsi intorno… la camera era un completo disastro, e il sangue di Inuyasha macchiava praticamente tutto ormai.

        Ma la ragazza notò qualcos’altro che la preoccupò molto di più… il muro che separava la sua stanza da quella del fratellino si era rotto, e ora la yasha si trovava proprio nella stanza del piccolo Souta. Lo vide, il suo fratellino… abbracciato al cucciolo di kitsune, senza capire assolutamente che cosa stesse succedendo. I due bambini urlavano dalla paura, mentre alcune gocce di sangue di Inuyasha andavano a macchiare anche loro.

        “Nee-chan! Che sta succedendo? Che cos’è questo sangue? Ho paura!” urlò Souta stringendosi ancora di più al compagno di giochi.

        “Oh… vediamo un po’ che cosa abbiamo qui… un mocciosetto e un cucciolo di kitsune. Sarà un bel diversivo farli a pezzetti…” i due bambini gemettero di paura di fronte alle parole della yasha.

        “Qualcuno ci aiuti!!!!!!” urlò Souta, mentre il piccolo Shippo si metteva coraggiosamente tra lui e Kagura, cercando di proteggerlo.

        “Non preoccuparti, Souta-chan! Ti proteggerò io! Kitsune bi!” urlò il piccolo. Qualcosa di simile a un fuoco li avvolse, e Kagome respirò nel sentire Shippo dire a Souta di scappare prima che la fiamma si spegnesse. Almeno lui era in salvo…

        “Heh… quei mocciosetti… ci penserò non appena avrò finito qui con Inukiba. Penserò a tutti voi dopo la sua morte.” La donna rise diabolicamente e si girò in direzione di Inuyasha, liberandolo dalla furia del tornado. Il ragazzo crollò sul pavimento, il volto senza espressione. Non si muoveva più, si riusciva solo a percepire il suo respiro affannoso… a far capire che era ancora vivo.

        “Allora, Inukiba? Che farai adesso? Non mi dire che sei già morto…” la donna si avvicinò all’hanyou, disteso esanime sul pavimento. Ma il ragazzo si tirò su: tremava come una foglia, e il sangue usciva a fiotti dalle ferite. Ansimava parecchio… ma almeno era ancora vivo.

        “Feh! Non sono così facile da uccidere, dannata!  Non ho ancora perso…” il ragazzo faticò parecchio ad alzarsi in piedi cercando di non tremare. Ma raccolse tutte le sue forze e si lanciò contro Kagura. La yasha restò attonita: non si sarebbe mai aspettata che un umano potesse resistere al suo tornado… ed essere in grado di correre addirittura. La sua sorpresa fu così grande da consentire a Inuyasha di arrivarle vicino, e di colpirla con la sua spada. La yasha vide l’obi del suo kimono tagliarsi e cadere, e gli occhi le si allargarono per lo shock. Ma non ebbe problemi a fare un balzo all’indietro e mettersi al riparo. Alzò nuovamente i suoi ventagli al cielo

        “Fujinomai!” un’altra scarica di falci luminose si scagliò contro Inuyasha. Il ragazzo aveva usato tutta la sua forza per avvicinare la yasha e tentare di colpirla. Non si avvide del colpo di Kagura fino a quando non fu troppo tardi… e le falci lo presero in pieno.

        “INUYASHAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!” l’urlo di Kagome fu l’ultima cosa che l’hanyou poté sentire, prima che la vista cominciasse ad mancargli…

        “Kagome…” mormorò mentre cadeva in ginocchio e poi per terra, gli occhi lentamente si chiudevano, il sangue si spandeva a macchia d’olio sul pavimento attorno a lui. Il dolore era troppo grande… sentì il pensieri abbandonare la sua mente… e poi, il nulla…

        “NOOOO! No! Non può essere…” Kagome non poteva abbandonarlo in questa maniera, ora che finalmente aveva trovato qualcuno da amare “Miroku-sama! Ti prego…” la ragazza osservò il monaco con uno sguardo disperato: l’amico stava cercando di bloccarla, ma a quell’occhiata la lasciò andare. Corse alla sua scrivania, e ne prese gli oggetti con i quali si stava esercitando quella settimana: l’arco e le frecce. Chissà come mai li aveva portati con sé… ora ne era felice.

        “Ti ammazzo, maledetta! Non ti consentirò di uccidere Inuyasha!” Kagome scagliò la freccia. Kagura notò con sorpresa un’aura azzurra avvolgerla, e face appena in tempo a scansarsi. La freccia si infranse contro il muro dietro di lei… provocando un’esplosione, come se fosse stata una bomba.

        [Eh? Ma diavolo è questa ragazzina? Credevo fosse solo un assurda fissazione di Naraku… ma è forte!] Kagura si girò, e riuscì a evitare per un pelo una seconda freccia lanciata da Kagome. Alzò le mani, e lanciò un’altra scarica di falci in direzione della ragazza.

        “Kagome-sama!!!!” Miroku corse verso l’amica, e si frappose tra lei e le falci, rimandandole al mittente grazie al suo bastone. “Kagome-sama! Stai bene?” il monaco si girò verso Kagome, per controllare le sue condizioni. Per fortuna non era ferita.

        “Si, sto bene, Miroku-sama! Ma… Inuyasha è…”

        Bianco…

        Tutto era bianco. Inuyasha non sentiva nessun dolore. Se ne chiese il motivo… era come se il suo corpo fosse completamente distaccato dalla sua mente… stava fluttuando nell’acqua… no, non era acqua. Ma allora che cosa poteva essere? Sembrava una specie di liquido amniotico… tiepido e delicato… come l’abbraccio di una madre.

        Poi sentì che la sia schiena era poggiata in terra. Era arrivato da qualche parte? Ma dove… Non riusciva ad aprire gli occhi, e non poteva muoversi. Sentiva un fortissimo dolore alla testa. Lentamente tutto il male che proveniva dal suo corpo stava tornando ai suoi sensi. Un grandissimo dolore alle gambe e alle braccia… piene di tagli. E non poteva respirare molto bene. Che gli stava succedendo? Era morto?

        [No, è impossibile… se fossi morto non sentire dolore… ma se non sono morto… perché non sento i rumori della battaglia? Che mi succede?] milioni di pensieri gli passavano per la mente. Poi, sentì una mano sui suoi occhi. Il suo mal di testa scomparve, il dolore che sentiva in tutto il corpo si affievolì, e all’improvviso si sentì bene. Aprì gli occhi, e vide il cielo sovrastarlo… un cielo di un azzurro intenso.

        “Na.. nani?” il ragazzo si alzò sui gomiti, e si guardò intorno. Era disteso sul bordo di un fiume. Era un posto surreale e bellissimo… un prato così verde da sembrare finto, intervallato qua e là da fiori multicolori. Un fiumiciattolo calmo e cristallino serpeggiava nella radura, e qualche piccola nube macchiava con il suo candore il cielo terso. Una brezza piacevolissima si insinuava dappertutto… era davvero il paesaggio più bello che avesse mai visto.

        “Dove sono? Dov’è Kagura? E Kagome…” disse a voce alta. Ma si azzittì quasi subito: la sua voce sembrava… sbagliata in qualche modo. Non riusciva a stabilire per quale motivo avesse quest’impressione. Poi si ricordò della mano che aveva percepito sui suoi occhi. Si alzò: la vista gli si annebbiò e il mondo sembrò diventare improvvisamente nero, tornando subito dopo normale. Il giovane barcollò.

        “Non dovresti alzarti così velocemente. E’ pericoloso per la tua salute…” la voce alle sue spalle lo fece sussultare. Si voltò, e si ritrovò di fronte un uomo molto strano… nel vederlo il suo cuore perse un battito.

        Era un uomo giovane, ma abbastanza maturo, lunghi capelli argentati incorniciavano il suo volto, e si muovevano ritmicamente, seguendo la brezza. Alle estremità sinistra e destra del capo aveva un paio di orecchie canine, i suoi occhi erano dorati e la sua espressione calma e pacifica. Indossava un hariginu blu nella parte inferiore, ma che mostrava una sfumatura sul bianco nell’haori, che era decorato con bellissimi fiori di loto, che poi si perdevano sparendo nella parte blu dell’abito. Una grande, morbidissima coda avvolgeva la sua spalla, come se fosse una stola di ermellino. Gli occhi avevano un’espressione più profonda dei suoi, e sulle guance si notavano due strane linee viola, che partivano da dove sarebbero dovute essere le orecchie e arrivavano quasi a metà guancia. Aveva un’aria… familiare.

        [Oh si… assomiglia a me. Ma anche a Sesshoumaru. E’ come se rappresentasse un incrocio tra me e mio fratello… chi diavolo è?] si chiedeva l’hanyou. Anche la voce dell’uomo somigliava alla sua. Sembrava quasi ciò che lui stesso sarebbe diventato, crescendo. Le uniche differenze erano la coda, gli occhi un po’ più a mandorla, nonché quelle due linee viola… tutti tratti che però assomigliavano stranamente a quelli di suo fratello.

        “Che cazzo vuoi da me? Chi sei?” chiese di nuovo il ragazzo. Il cuore sembrava scoppiargli in petto. SAPEVA quale fosse la risposta… non voleva accettarlo però.

        “Lo sai benissimo…” l’uomo sorrise tristemente nel notare il sussulto del ragazzo, i suoi occhi increduli, ma così paurosamente consapevoli di quale fosse la risposta. “Sono Inukiba.”

        “Inukiba? Che significa? Sono morto?” il cuore di Inuyasha era letteralmente arrivato nella sua gola nel sentire quella frase. No… non poteva essere vero. Non poteva essere morto adesso… proprio adesso che aveva trovato…

        [Kagome…] pensò mentre nei suoi occhi si intravedeva la disperazione e senza rendersene conto cadeva in ginocchio.

        &&&&&&&&&&&&&&&&&&&&

        “Dunque vorresti incontrare Kaede-sama, Sango-chan?” una donna matura sedeva sulla poltrona, e offriva a Sango una tazza di tè. La ragazza accettò con piacere, e si sedette accanto alla donna, sul sofà alla sua sinistra.

        La mamma di Kagome era ancora una donna molto bella. Era ovvio che fosse la madre della sua amica: aveva troppi tratti simili a quelli di Kagome. Il suo volto era molto giovanile, i capelli erano ancora neri: li raccoglieva in una cipolla sul capo, per farli sembrare più ordinati. Indossava un abito elegante, composto da una blusa celeste e da una gonna blu. Ma probabilmente qualunque abito indosso a lei sarebbe sembrato elegante e distinto… Ci sono persone così, pensò Sango. Gente che sembra stare bene qualunque cosa indossi. La ragazza sorrise al pensiero.

        “Si, signora Higurashi. Devo parlarle di una questione molto spinosa… un dubbio di Houshi-sama. Anche lui si trova qui ora, è andato in camera di Kagome-chan”.

        “Oh, capisco.” La signora Higurashi sorbì il suo tè, poi posò nuovamente lo sguardo su Sango. “Ok, puoi andare a incontrarla. Vive dall’altra parte del tempio, chiederò al mio schiavo di guidarti fin lì. Amehito! Accompagna Sango-chan da Kaede-sama.”

        “Hai, Goshijinsama” lo youkai della pioggia si inchinò di fronte alla sua padrona e fece cenno a Sango di seguirlo. La ragazza si alzò, si inchinò per salutare la madre di Kagome e lo seguì.

        “Amehito?” chiese. Il vecchio youkai si girò verso di lei, attendendo istruzioni. Sango era meravigliata. “Ho sempre creduto che ti chiamassi Oyaji…” sorrise a se stessa, prendendosi in giro per la sua stupidità. Era ovvio che il suo nome non fosse Oyaji…

        “Eh… è normale, signorina. Mi avete sempre sentito chiamare dalla padrona Kagome-sama, e lei aveva deciso, da piccola, che le piaceva più chiamarmi a quel modo. Non ho mai avuto niente in contrario… quindi il mio nome è sempre stato Oyaji per lei. E anche per voi…” l’uomo si rigirò, e sembrò allungare il passo, quasi preoccupato.

        “Che succede Oyaji? Sembri affannato…” Sango non capiva per quale ragione l’uomo avesse assunto un comportamento tanto strano. Era sempre stato così calmo e gentile con tutti…

        “Il fatto è che… che devo finire il mio lavoro in casa. Sa bene che… devo occuparmi di tutti gli altri schiavi e devo controllare che i piatti siano lavati, gli abiti puliti, i pavimenti splendenti. Non ho molto tempo libero, signorina…” Lo youkai sudava un po’ e si guardava intorno. Si comportava davvero in modo strano, agli occhi di Sango, ma la ragazza si fidava di lui. Lo conosceva dall’epoca in cui aveva incontrato Kagome-chan.

        “Ok… allora non voglio forzarti a guidarmi. So che sei importante in questa casa, vai a occuparti delle tue faccende, troverò la strada da sola.” Lo youkai la guardò con riconoscenza, e se ne andò. Prima di andarsene, tuttavia, diede a Sango istruzioni su come raggiungere le stanze di Kaede.

        [Grazie agli Dei mi ha lasciato andare senza troppe storie. Mi dispiace di ciò che sto facendo. In fondo la mia goshijinsama non mi ha mai maltrattato… anzi… si è sempre occupata di me. I miei signori non sono dei cattivi padroni… ma non posso tradire la fiducia degli altri youkai di questa casa. Anche se è una schiavitù dorata… è pur sempre una schiavitù. Gli altri si sono fidati di me… e io non li tradirò]. Lo youkai pensò all’incontro che avevano avuto quella mattina con uno dei servi di Naraku. Il ragazzo era apparso come dal nulla, e gli aveva fatto sapere qualcosa che li aveva lasciati senza parole: Naraku in realtà era dalla loro parte. Amehito aveva sempre pensato che quell’uomo fosse un membro del Senato degli umani… qualcuno che loro dovevano odiare per le leggi che aveva fatto emettere nei loro confronti. Invece pare che fosse tutto un piano prestabilito…

        Sango riprese a camminare per i corridoi del Tempio… che sembravano stranamente oscuri… e sinistri. Il tempio Higurashi era sempre stato molto grande, ma in quell’ultimo periodo, grazie alle sovvenzioni di Naraku-sama, era diventato davvero mastodontico. Quasi un palazzo. Ed era arredato con molto stile.

        Quella sera però sembrava… strano.

        [Che buffo… non avevo mai notato che fosse così sinistro… e spaventoso.] la ragazza si guardava attorno, ansiosa. I quadri appesi alle pareti rappresentavano avvenimenti e celebrità della storia giapponese, iniziando da Oda Nobunaga, un famoso generale e hanyou del Sengoku Jiidai che stava per riuscire a raggruppare sotto il suo potere tutto il Giappone. Le era sempre piaciuto osservare quei quadri… aveva speso giorni interi della sua infanzia cercando di riconoscere chi fossero quei personaggi. Ma quel giorno anche loro avevano qualcosa di strano… sembravano quasi spettrali. Le sembrava che i loro occhi la seguissero e il cuore di Sango batteva fortissimo mentre si guardava attorno, un po’ preoccupata.

        Finalmente trovò l’entrata delle stanze della miko. La porta, stranamente, era socchiusa. La ragazza si preoccupò: aprì la porta con un calcio, e quello che vide la lasciò senza parole.

        “Kaede-sama! Che le è successo?” la ragazza corse verso la donna vestita con il classico kimono bianco e rosso delle miko. La donna era riversa sul pavimento, in un lago di sangue, ma era ancora cosciente. Tentò di tirarsi su mentre osservava la porta con occhi terrorizzati. Sango le si accostò, e l’aiutò a mettersi in una posizione più comoda.

        “Chi… chi siete?” mormorò l’anziana miko con voce che tradiva il dolore.

        “Sono Sango, l’ultima discendente dei taiji-a, Miko-sama.” Disse la giovane. Gli occhi di Kaede divennero più grandi a quelle parole, e sembrò che un lampo di speranza le passasse negli occhi.

        “Taiji-a? Gli sterminatori di youkai? Oh… non credevo che ce ne fossero ancora…” Kaede sembrava molto sorpresa. Sango si assicurò che la donna fosse comoda, poi si alzò, e si tolse il kimono che aveva indossato sopra la tutta da combattimento. La ragazza indossava una tuta nera, molto aderente. La parte superiore presentava decorazioni rosa di tipo cinese, che erano richiamate anche dalla protezione che le copriva il bacino. Nel vedere quell’abito Kaede iniziò a tremare: aveva riconosciuto subito la fattura della divisa… anche se era un po’ cambiata rispetto a quella che aveva visto indosso ad alcuni taiji-a nel suo periodo storico, la donna era sicurissima che quell’abito appartenesse agli sterminatori di youkai.

        “Si… sono l’ultima discendente. La mia famiglia era l’ultima superstite e i miei genitori sono stati uccisi per un inganno ai nostri riguardi da parte di uno youkai. Quell’essere disgustoso prese possesso della mente del mio fratellino… è stato lui a uccidere i miei chichi-ue e haha-ue…” Sango non poté terminare il suo discorso: le due donne si girarono di scatto quando un suono simile a un’esplosione  rimbombò nel palazzo.

        “Nani? Sembra provenire dalla camera di Kagome…” Kaede pensò ad alta voce, e scordò di aggiungere il suffisso di rispetto. Udirono delle urla, e i rumori di un combattimento. “Che starà succedendo? Kagome è in pericolo… la prego, taiji-a… vada a dare un’occhiata. La mia piccola Kagome non può morire. Ho già perso la mia onee-sama una volta. Non voglio sopravvivere anche alla sua reincarnazione.” Kaede sembrava davvero preoccupata: i suoi occhi imploravano la giovane sterminatrice di youkai.

        “Ma… voi siete ferita. Se non mi prendo cura dei vostri tagli potreste morire…” Sango sembrava dubbiosa. Anche lei era preoccupata per il rumore… ma non se la sentiva di lasciare quella donna così.

        “Io non sono importante! Kagome lo è. Dobbiamo proteggerla… starò bene finché non tornerete. VI PREGO, mia cara… andate da lei. A quanto mi raccontava Kagome voi siete la sua migliore amica.” Sango annuì all’affermazione dell’anziana miko, e la osservò molto seriamente.

        “Ok, andrò a vedere che è successo, Miko-sama. Ma la prego, non muoia finché non torno.” La ragazza corse via. Come se si fosse resa conto di aver scordato un dettaglio molto importante, gli occhi di Kaede si allargarono in una smorfia di terrore.

        “Taiji-a! Vi prego… Fate attenzione! Fate attenzione… a LUI!” la donna cercò di alzarsi, ma riuscì solo a rizzarsi sulle ginocchia. Sango udì le sue parole, ma non riuscì a capire che cosa intendesse l’anziana signora. Almeno non lo comprese… finché non sentì un improvviso dolore al braccio destro.

        La ragazza gemette dal dolore, e si girò verso il responsabile. Vide la diabolica luce dell’acciaio avvicinarsi a lei e tentò di proteggersi con hiraikotsu. Ma l’oggetto che vi si incastrò la lasciò sgomenta: si trattava di una specie di falce realizzata con parti dei corpi degli youkai, e trattenuta da una catena alla mano del suo possessore. Era un’arma molto particolare… troppo particolare per…

        [Nani? Com’è possibile? Quell’arma… ne sono sicura, è forgiata da uno dei nostri! E’ un’arma che usava la mia gente. Che ci fa qui?] pensò. Il braccio le faceva un male cane… e non riusciva più a tirare su Hiraikotsu nella stessa maniera di prima. La lama affilata era affondata nella sua carne, e ora rivoli di sangue scorrevano sulla manica della tuta.

        Ma il cuore della ragazza sembrò fermarsi quando il suo avversario venne in piena luce… i capelli scuri, di media lunghezza, erano tenuti legati con un laccio protettivo. Indossava un’uniforme nera, molto attillata, coperta con una specie di armatura d’acciaio… proprio come la sua. Sembrava avere quattordici… forse quindici anni e i suoi occhi, dietro la maschera protettiva anti-veleno erano fissi, vuoti, senza espressione.

        “Ko… Kohaku?” Sango riuscì a malapena a mormorare quel nome mentre il tremito che aveva iniziato ad attraversare il suo corpo nel momento in cui il giovane era apparso diventava sempre più forte. Il ragazzo si avvicinava a lei con l’espressione più decisa e malvagia che lei avrebbe mai potuto pensare di veder dipinta sul suo volto. Milioni di pensieri attraversarono la sua mente… “KOHAKU! Che sai facendo qui? Credevo tu fossi morto!” urlò rivolta al ragazzino.

        Kohaku continuò a camminare nella sua direzione con lo stesso sguardo di prima. Sango dubitò per un attimo che fosse davvero lui… in fondo erano passati diversi anni da quando la sua famiglia era stata distrutta… Kohaku avrebbe dovuto essere cambiato parecchio se fosse cresciuto veramente… poteva non riconoscerlo. Ma no… il suo cuore non poteva mentirle… C’era qualcosa in lui che le faceva capire che quello non poteva essere altri che suo fratello. Si… era davvero Kohaku? Suo fratello… com’era possibile?

        La prima emozione che attraversò il cuore di Sango fu la gioia. Gioia che fosse ancora in vita… gioia che ci fosse ancora un altro membro della sua famiglia…

        Subito dopo però l’orrore tornò a impossessarsi del suo cuore. Quel ragazzo sembrava vivere non vivendo. L’espressione dei suoi occhi non era viva… possibile che fosse uno zombie? No… impossibile… uno zombie non avrebbe potuto crescere… e allora che cosa gli era successo? Chi aveva potuto fare una cosa del genere a suo fratello? Non l’aveva nemmeno riconosciuta!

        Centinaia di pensieri le affollavano la mente mentre Sango indietreggiava, sgomenta. Quel ragazzo non avrebbe avuto la minima remora dall’ucciderla. Ma lei non poteva rispondere… era sicura ormai che quello fosse Kohaku. Il ragazzo corse verso di lei, e la attaccò con le sue falci e con la spada. La giovane non riuscì a reagire… Riuscì solo a difendersi dai colpi che le stava inferendo.

        “Kohaku! Ti supplico… cerca di tornare in te stesso. Che ti è successo? Perché ti comporti così? Perché sei vivo? Perché vuoi uccidermi? Sono tua sorella! Sono Sango, non mi riconosci? Mi stai ascoltando?” la ragazza urlava contro il suo avversario, cercando di riportarlo alla ragione… di vedere almeno un barlume di riconoscimento negli occhi amorfi del giovane che l’affrontava. Ma non riuscì a svegliarlo…

        All’improvviso, si ritrovò con le spalle al muro. Non poteva più fuggire… il ragazzo alzò le sue spade. Sango cercò di proteggersi con Hiraikotsu… riuscì a evitare la prima lama… ma nulla poté contro la seconda. Le si annebbiò la vista, e piombò sul pavimento, svenuta.

        “Ko… ha… ku…” fu l’unica cosa che riuscì a dire.

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        “Non preoccuparti, Kagome-sama. Mi pare che stia ancora respirando… o almeno lo SPERO.” Miroku stava cercando di proteggere Kagome dai colpi di Kagura, ma lanciava alcune attente occhiate al corpo di Inuyasha, ancora immobile, sul terreno.

        “Heh… siete proprio ridicoli… houshi: anche se quel ragazzo non fosse ancora morto non avreste nulla di cui rallegrarvi. Lo ucciderò di sicuro prima di andarmene… ma non ho fretta. Posso prima pensare a come far fuori anche voi…” la yasha rise di gusto mentre le sue mani si alzavano nuovamente. “Perché dare a quella puttanella false speranze? Fujinomai!” nuove falci luminose uscirono dai suoi ventagli e si scagliarono contro Kagome e Miroku. Il monaco riuscì ad evitarle grazie al suo bastone… ma iniziava ad affaticarsi. Una delle falci lo colpì lievemente… era davvero troppo per le sue forze. E doveva anche pensare a proteggere Kagome!

        “Kagome-sama,” mormorò alla sua amica, cercando di scansare i colpi della yasha “ho avuto un’idea. Penso di poter sconfiggere questa youkai…. Ma ho bisogno del tuo aiuto… devi correre verso il corpo di Inuyasha e spostarlo da dove si trova. Per sconfiggerla potrei distruggere anche il tuo schiavo… e so che tu non mi perdoneresti mai.”

        “Va bene, Miroku-sama;” Kagome guardò il suo amico dritto negli occhi. Sapeva bene che era rischioso… ma Miroku stava mettendo in gioco la sua stessa vita per proteggere lei… e anche Inuyasha. “Cerca solo di guardarmi le spalle, ok? Farò il prima possibile!” la ragazza corse verso il corpo immobile del mezzo-youkai. La yasha notò la sua mossa, e le lanciò contro un’altra scarica di falci. Ma Miroku corse più veloce, e riuscì a proteggere ancora Kagome. Lanciò un amuleto addosso alla donna, cercando di “calmare” il suo potere con i comuni incantesimi dei monaci buddisti.

        “Kukukuku… sei davvero sciocco, houshi! Non potrai mai battermi in questa maniera!” La yasha spostò la sua attenzione da Kagome (che continuava a spostare il corpo di Inuyasha) al monaco, e cercò di colpirlo con le sue falci. Ma a nulla valsero i suoi sforzi: anche se ansimante, Miroku riusciva a sostenere uno scontro con lei.

        All’improvviso, il giovane notò che la donna stava cercando di concentrarsi… comprese che Kagura stava preparando il suo tornado.

        [No! Non posso permetterglielo… Se mi lanciasse contro quel turbine di vento mi ammazzerebbe.] pensò.

        “Credi davvero che i miei soli poteri siano quelli dei preti buddisti? Anche io ho le mie armi segrete!” urlò. Notò con la coda dell’occhio che finalmente Kagome era riuscita a spostare il corpo di Inuyasha in un posto sicuro… fuori dalla stanza. Bene… ora poteva agire!

        “Ti mostrerò il vero potere di Buddha! KAZANA!” rimosse il rosario che copriva la sua mano destra e puntò il palmo contro Kagura. La donna vide qualcosa di simile a un buco nero comparire sul di essa… quella voragine stava assorgendo tutto… mobili, vestiti… e anche lei!

        “Nani? Che diavolo…” urlò. Sentiva quella forza irresistibile che risucchiava tutto il suo potere… e che stava iniziando a trascinare anche lei. Per un attimo temette che fosse la fine…

        Poi lo vide. Qualcosa attirò la sua attenzione da dietro la porta della stanza del piccolo Souta, dove ancora si trovava. “Ti consiglio di chiudere il tuo potente ‘Kazana’ prete… Guarda un po’ che bella sorpresa abbiamo qui…” la porta si aprì, e gli occhi di Miroku si allargarono dallo stupore. Sango stava per essere risucchiata dal kazana. Chiuse immediatamente il buco con il rosario, mentre il suo cuore quasi si fermava per la paura.

        “SANGO???? Che… che ci fai qui?” urlò, preoccupato. [Doveva andare a cercare Kaede-sama. Perché è qui? E’ svenuta…]

        “Sango-chan! Che cosa hai fatto a Sango-chan?” Kagome urlò quasi allo stesso momento di Miroku. Poi, una seconda persona fece il suo ingresso nella stanza. Sia Miroku che Kagome sussultarono: il ragazzo aveva un’uniforme molto simile a quella indossata da Sango, e le assomigliava anche di aspetto fisico.

        “Chi… chi sei?” chiese Miroku.

        “Buon lavoro, Kohaku.” Disse Kagura. Il ragazzo fissava Miroku con uno sguardo vuoto e assente. Non rispose al complimento di Kagura. Era fossato su Miroku, e continuava ad avanzare.

        [Kohaku? Kohaku?] pensò il giovane monaco mentre cercava febbrilmente di trovare una soluzione. [Sango mi ha detto che il nome del suo fratellino era Kohaku… Possibile che…] i suoi occhi assunsero un’aria disgustata, il viso assunse un inconsueto pallore. Notò che un rivolo di sangue usciva dal braccio di Sango.

        “Maledetta! Come hai osato far attaccare Sango da suo fratello? E come ci sei riuscita? Dovrebbe essere morto da anni! Perché stai facendo tutto questo?” il ragazzo era preoccupatissimo per Sango. Mai come in quel momento avrebbe voluto correre verso di lei, abbracciarla con tutte le sue forze. Ora che finalmente aveva capito di amarla… no, non poteva perderla così. Non avrebbe lasciato che quella youkai le torcesse anche un solo capello in più…

        “Kukukuku… il mio padrone mi ha ordinato di uccidere Inukiba… e mi ha dato carta bianca… posso fare quello che voglio! Quindi sto agendo d’impulso. Non avete speranza…” la donna rise di nuovo e guardò il giovane di fronte a lei con occhi pieni di disprezzo.

        “Il tuo padrone? E’ per caso…. Naraku?” chiese il monaco. Ormai, pensò, era così tanto nei guai che… guaio più guaio meno…

        “Oh… pare che tu sia molto intelligente… hai indovinato!” la yasha sorrise malignamente nel notare lo shock negli sguardi dei suoi due interlocutori. Sia Kagome che Miroku avevano lottato fino ad allora con la loro coscienza per rifiutarsi di pensare che quella fosse la verità…

        “Quindi avevo ragione… quel bastardo è lo youkai che stavo cercando!” disse a se stesso Miroku. Le sue mani erano strette in pugni, e le braccia tremavano per la rabbia.

        !Già… hai proprio ragione. Naraku è il tuo nemico. Dunque? Che cosa vorresti fare ora? Non puoi fare NIENTE! Non puoi farci niente!” i rossi occhi della yasha fissarono il giovane monaco. Ma a Miroku non sembrarono troppo malvagi. “E’ inutile per me restare qui… Kohaku, andiamocene!” la donna prese una piuma dalla cipolla che legava i suoi capelli, e la lanciò in aria. La piuma divenne enorme, e la yasha vi salì sopra, seguita da Kohaku. Miroku osservò con orrore il gruppo che si innalzava in volo… portando Sango con sé.

        “Sango! No… non la porterai via con te!” cercò di dire, con la morte nel cuore, gli occhi pieni di disperazione.

        “E perché non potrei? Chi me lo impedirà?” la yasha rise di gusto mentre la piuma si innalzava in volo e spariva tramite una grossa breccia creata nel muro della stanza di Souta. Miroku strinse i pugni, disperato. Non si era mai sentito così fottutamente inutile…

        [Non posso farci niente… ma perché? Kuso… Ti salverò, te lo prometto! Potesse essere l’ultima cosa che faccio… vorrei tanto…] pensava.

        “Sango-chaaaaaaaaannnnnn!!!!!!!” Kagome urlò con tutto il fiato che aveva in gola, mentre in lontananza ancora risuonava la diabolica risata di Kagura.

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NOTA:

hehehehe :D lo so… mi odierete ^_^;

Un altro cliffhanger!!!!! Prima di tutto vorrei ringraziarvi per i voti che ho ottenuto nel sondaggio del sito Inuyasha.it. Sono onorata di essere arrivata prima, addirittura sopra opere come Last Choices, o Nekoyasha! Sono davvero onorata e commossa dal vostro supporto!

Però… però voglio anche COMMENTI!!!!! VOGLIO VEDERE LA PAGINA DEI COMMENTI INFLAZIONATA!!!!! Dovete riempirla, farmi sapere che ne pensate della storia fino a questo punto. E che cosa ve ne pare di questo nuovo capitolo ^_^

Suvvia… SCRIVETE!!!!!!

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Dizionario jap:

        1) Goshijinsama = termine giapponese che viene usato per riferirsi al padrone. L’ho scoperto vedendo Ebichu (un anime molto carino ^_^; anche se dai contenuti un po’ troppo adulti per la maggior parte di voi…

 

        2) Nani?= Che cosa?

        3) Hai = Si

        4) Oyaji = vecchio

        5) Amehito = uomo pioggia (letterale^^)

        6) Kuso = merda

        7) Kazana = dai kanji di Kaze (vento) e ana (foro). E’ una contrazione. Vuol dire “Foro del vento”. (si, una volta tanto la star ci ha preso!)

        8) Houshi-sama = è il modo in cui Sango chiama Miroku anche in originale. Vuol dire “venerabile monaco”

        9) Taiji-a = nome originale degli sterminatori di youkai

        10) Temee = tu volgare. Corrisponde all’incirca a un “tu brutto stronzo”

        11) Kitsune = volpe

        12) Nee-chan = sorellina

 

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