E intanto il tempo se ne va e non ti senti più bambina

di Gra Gra 96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 – 29/12/2020 – Casa Weasley/Granger. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 – 30/12/2020 – Casa Weasley/Granger. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 – 31/12/2020 – 10:00 – Casa Weasley/Granger. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 – 31/12/2020 – 12:00 – Casa Weasley/Granger. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 – 31/12/2020 – 18:00 – Casa Weasley/Granger e Casa Weasley/Johnson. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 – 31/12/2020 – 20:00 – Casa Weasley/Granger. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 – 31/12/2020 – 21:00 – Locale. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 – 31/12/2020 – 23:00 – Locale ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 – 29/12/2020 – Casa Weasley/Granger. ***


Capitolo 1 – 29/12/2020 – Casa Weasley/Granger.

Rose si aggirava furtiva per la sua stanza, con indosso un meraviglioso tubino nero, corto e aderente, che indossava splendidamente. Era stato un acquisto segreto degli ultimi giorni, in vista della sera di Capodanno che avrebbe trascorso insieme ad amici e cugini.
Essendo del tutto impegnata a rimirarsi nello specchio, non fece caso allo strano cigolio della porta, né ai due occhi furtivi che la stavano osservando con crescente apprensione.
 

Quel vestito da dove è sbucato?
Che impressione vederlo indossato.

 
Doveva per forza essere stata un’allucinazione, pensava Ron da dietro la porta: la sua bambina non avrebbe mai indossato un vestito del genere! Facendosi coraggio, diede un’altra sbirciata, ma ciò che vide non fu diverso da prima. Il respiro iniziò lentamente a venirgli meno.
Nel frattempo Rose aggiunse alla sua mise anche un paio di bellissime scarpe nere col tacco. Poi, come attraversata da un brutto presentimento, gettò un’occhiata alla porta socchiusa per avere conferma che nessuno la stesse osservando.
 

Se ti vede tua madre lo sai:
questa sera finiamo nei guai.

 
Ron stava quasi per accasciarsi inerme al suolo, tanto forte era stato lo shock nel vedere la sua dolce bambina così trasformata e così simile a una donna. La reazione di Hermione in proposito, invece, sarebbe stata alquanto diversa, pensava. Tra urla e minacce, la donna sarebbe senz’altro riuscita a sequestrare quel provocante tubino alla figlia, che sarebbe poi scoppiata in mille lacrime. Ron non aveva alcuna intenzione di assistere a una scenetta del genere, così decise di tenere quel segreto per sé.
 

E’ strano, ma sei proprio tu.
Quattordici anni e un po’ di più.

 
Però, da buon genitore, avrebbe senz’altro impedito a quella sconsiderata di uscire così conciata: insomma, alla fin fine Rose aveva solo quattordici anni e mezzo!
Improvvisamente la porta fu spalancata e l’uomo dovette appiattirsi contro la parete per non essere visto dalla figlia. Solo dopo che quest’ultima si fu allontanata, Ron decise di abbandonare il suo nascondiglio e di fare irruzione nella stanza adiacente.
Vestiti sparsi in ogni dove, trucchi in giro, biancheria intima buttata all’aria, scarpe nascoste sotto il letto, poster di muscolosi giocatori di Quidditch appesi alle pareti.
 

La tua barbie è da un po’ che non l’hai.
E il tuo passo è da donna oramai.

 

Da bambina Rose andava letteralmente pazza per le barbie e adorava cambiar loro i vestiti in continuazione.  Ron si chiese con rammarico e amarezza dove fossero finite tutte quante, sperando vivamente non in un cassonetto della spazzatura.



Note: Buongiorno, eccomi in arrivo con una nuova storia, più precisamente una mini-long di appena otto capitoli u.u
Sottolineo che la fanfic si è classificata terza (*_*) al contest "Natale in Famiglia", indetto da BessieB sul forum di EFP. 
Ah, dimenticavo: ha vinto anche il premio Cuore, ovvero quello per la scena più romantica. ^^
Bene, la long è ispirata a una canzone di Adriano Celentano, "E il tempo se ne va", che molti di voi conosceranno.
Non mi resta che sperare di ricevere qualche recensioncina e ringraziare anticipatamente coloro che leggeranno la long.


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Capitolo 2
*** Capitolo 2 – 30/12/2020 – Casa Weasley/Granger. ***


Capitolo 2 – 30/12/2020 – Casa Weasley/Granger.

Il giorno seguente Ronald decise di continuare a seguire di soppiatto tutte le mosse e gli spostamenti della figlia, in modo da scoprire per quale occasione avesse acquistato il provocante tubino nero, ormai oggetto dei suoi incubi.
Secondo lui, il Capodanno era da escludere, visto che Rose l’avrebbe trascorso in famiglia. Naturalmente l’uomo non era a conoscenza del fatto che la ragazza avesse intenzione di festeggiare l’anno nuovo insieme ad amici, compagni di scuola e cugini.
Nuovamente appostato dietro la porta, Ron udì indistintamente il suono del telefono e corse come un matto di sotto, scendendo le scale a due a due, per sollevare il ricevitore dell’apparecchio. Probabilmente quella telefonata gli avrebbe chiarito ogni dubbio.
 

Al telefono è sempre un segreto.
Quante cose in un filo di fiato.

 
- Pronto, chi parla? – era la voce chiara e limpida di Rose.
- Amore, sono io! – fu la dolce risposta.
Chi era quel disgraziato che osava chiamare la sua bambina con un simile appellativo?
- Oh, Scorp, era da giorni che aspettavo una tua chiamata! Ormai avevo perso ogni speranza!
Scorp era l’abbreviativo di Scorpius?! E per Scorpius intendeva quello Scorpius?! Il figlio di quell’abominevole furetto bianco di Draco Malfoy?! Oh, Merlino!
- Scusa, amore, ma ho dovuto consultare ben due manuali di istruzione babbani prima di riuscire ad attivare l’apparecchio. Tutto questo per sentire la tua voce…
Ancora quell’appellativo maledetto! E poi quel romanticismo era del tutto fuori luogo.
- Quanto sei dolce! Non vedo l’ora che sia Capodanno per rivederti! – sussurrò la ragazza.
Per quanto si sforzasse di ricordare, Scorpius Malfoy non faceva mica parte della lista di invitati al grande cenone di Capodanno, organizzato come sempre da sua madre alla Tana.
E allora, perché Rose aveva illuso quel vomitevole concentrato di romanticismo, dicendogli che si sarebbero incontrati la sera di Capodanno? Mistero…
- Oh, Rosie, sarà una serata magnifica! L’hai già detto ai tuoi? – chiese spontaneamente lui.
Ecco, tutto tornava: sua figlia non aveva alcuna intenzione di trascorrere l’ultimo dell’anno alla Tana come in passato. Probabilmente lei e i suoi compagni avevano organizzato qualcosa di molto speciale in vista di quella serata.
- In realtà devo ancora farlo. – il tono di Rose si era spento improvvisamente. – Ma sono certa che non muoveranno alcuna obiezione. Insomma, non sono più una bambina e avrò pure il diritto di decidere da sola dove festeggiare il Capodanno!
Ron non volle più ascoltare una sola parola di quella conversazione. Ora ne sapeva fin troppo di quello che passava per la testa della sua scapestrata figlia e di quel figlio di furetto del suo amico Scorpius.
 

E vorrei domandarti chi è.
Ma lo so che hai vergogna di me.

 
Di affrontare l’argomento a tu per tu con Rose non se ne parlava neanche. Non restava che informare Hermione dell’intera faccenda e prendere provvedimenti in proposito.
Anche se in questo modo avrebbe messo irrimediabilmente la figlia nei pasticci e non era proprio quello che l’uomo desiderava fare.
Piano piano Ron salì le scale che portavano al secondo piano e riprese a occupare la sua postazione di spionaggio. La porta della stanza di Rose era leggermente socchiusa e si riusciva a intravedere indistintamente la ragazza e ciò che era intenta a fare.
 

La porta chiusa male e tu,
lo specchio, il trucco e il seno in su.

 
Per tutte le mutanda rosa a pois di Merlino, la sua bambina si stava insudiciando il viso con trucchi di vario genere dei quali non conosceva neanche il nome! Che scempio!
Doveva assolutamente fare qualcosa per impedire che Rose si conciasse così anche in vista della serata di Capodanno. Già se la immaginava: il tubino nero provocante, i tacchi, il trucco esagerato e uno stuolo di ragazzini indemoniati dietro, capeggiati dal melenso Scorpius.
- Rose, dobbiamo parlare! – esclamò Ron, irrompendo con furia nella stanza e lasciando la figlia un tantino interdetta.
- Non ora, papà. Sono impegnata, non vedi? – rispose scocciata.
- Già, dimenticavo che truccarti il viso è più importante che scambiare quattro chiacchiere con me. – sbottò l’uomo, un tantino offeso e amareggiato.
- Non attacca. – tagliò corto la ragazza, passandosi il mascara sulle ciglia lunghe e folte.
Era davvero bella, pensava Ron, così bella che avrebbe voluto strappare gli occhi a qualunque ragazzo glieli mettesse addosso, Scorpius primo fra tutti. Odiava quel moccioso.
Doveva assolutamente fare qualcosa per impedire che Rose trascorresse il Capodanno con lui, e in quanto a piani di sabotaggio lui era un maestro. Basti ricordare il modo in cui aveva rovinato la serata del Ballo del Ceppo alla moglie, parecchi anni prima, a causa della sua folle gelosia nei confronti del muscoloso giocatore di Quidditch che rispondeva al nome di Viktor Krum.


Note: Ed ecco a voi anche il secondo capitolo di questa mini-long. Spero che sia stato di vostro gradimento! ^^
Povero Ronald, non riesce proprio ad accettare la crescita della figlia! Nel prossimo capitolo saprete se, alla fine, avrà o no il coraggio di parlarne con la moglie. Intanto vorrei ringraziare le tre persone che hanno recensito il capitolo precedente! **

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 – 31/12/2020 – 10:00 – Casa Weasley/Granger. ***


Capitolo 3 – 31/12/2020 – 10:00 – Casa Weasley/Granger.

- Buongiorno, amore! – lo salutò quella mattina Hermione, schioccandogli un dolce bacio umidiccio sulle labbra. Il suo sguardo irradiava felicità e dolcezza, ed era piuttosto ovvio che fosse ancora del tutto ignara dei piani segreti della figlia.
- Buongiorno a te. – mormorò lui velocemente con la testa tutt’altrove, cosa che non sfuggì all’occhio attento e perspicace della moglie.
- Qualcosa ti preoccupa, Ronald? – chiese con noncuranza.
 

E tra poco la sera uscirai.
Quelle sere non dormirò mai.

 
Basta, non ce la faceva più a sostenere un simile peso da solo. Avrebbe raccontato tutto alla sua dolce consorte e avrebbero discusso insieme sul da farsi.
- Hermione, la nostra bambina sta crescendo. Me ne sono accorto proprio in questi ultimi giorni. E’ terribile! – cercò di spiegare l’uomo, confondendo ancora di più la sua dolce metà.
- Sì, Rose sta diventando una donna, ma non ci trovo niente di male. – fu la secca risposta.
- Se sapessi quello che so io, cambieresti idea in fretta… - mormorò lui, sconfortato.
A questo punto la donna iniziò a perdere la pazienza. Colpendo il marito in testa con un, per sua fortuna, morbido cuscino di piume, esclamò: - Cos’è che ti preoccupa così tanto, Ron?!
 

E intanto il tempo se ne va,
e non ti senti più bambina.
Si cresce in fretta alla tua età,
non me ne sono accorto prima.

 
- Nostra figlia non vuole trascorrere più il Capodanno alla Tana. – biascicò l’uomo.
All’udire queste parole, Hermione rimase come pietrificata.
- Ehi, non sono mica un Basilisco! – fu la triste battuta di Ron, cui non seguirono scoppi di risa.
- Ron, non sono proprio dell’umore adatto per reggere qualcuna delle tue battute. – commentò la donna, sedendosi sul bordo del letto matrimoniale. Stava iniziando a tormentarsi le unghie, come era solita fare quando era nervosa, o preoccupata, o tutt’e due.
- Sai, dopo averti raccontato ogni cosa, mi sento proprio più leggero. – ammise lui con un sorriso amaro.
- Certo! – ribatté Hermione con ira. – Hai scaricato tutto questo peso su di me; naturale che ora ti senti meglio! Io, invece, mi sento terribilmente confusa. Insomma, Rose non è più una bambina, quindi ci sta che voglia trascorrere il Capodanno per conto suo, ma è ancora troppo giovane e non mi sentirei una buona madre se le permettessi di fare tutto ciò che vuole.
Il rosso annuì e iniziò a giocherellare distrattamente con un lembo della trapunta invernale del letto matrimoniale. Neanche lui aveva idee sul da farsi. Erano tutti in un mare di guai.


Note: Scusate per il ritardo nel postare questo terzo capitolo, ma sono stata piuttosto indaffarata. Grazie mille a tutti quelli che hanno recensito i capitoli precedenti: risponderò presto ai vostri commenti ;)

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 – 31/12/2020 – 12:00 – Casa Weasley/Granger. ***


Capitolo 4 – 31/12/2020 – 12:00 – Casa Weasley/Granger.

Rose, rintanata nella sua camera, stava giusto provando un incredibile paio di calze a rete, da indossare quella sera insieme al tubino e ai tacchi, quando fu raggiunta da entrambi i genitori.
I loro sguardi erano cupi e tetri; la donna si mangiucchiava freneticamente le unghie e l’uomo giocherellava distrattamente con un lembo della maglietta. Erano palesemente nervosi!

E intanto il tempo se ne va,
tra i sogni e le preoccupazioni.
Le calze a rete han preso già,
il posto dei calzettoni.

 
- Tuo padre e io volevamo parlarti. – iniziò Hermione con cautela.
La ragazza assentì e si sedette sul bordo del letto, in attesa che la madre continuasse il suo discorso. Le provocanti calze a rete non sfuggirono all’occhio attento e preoccupato di Ron.
- In questi ultimi tempi sei diversa, Rose. Stai crescendo, ti stai lentamente trasformando in una donna, una bella e armoniosa donna.  Però, cara, non avere fretta di crescere, perché…
Troppe chiacchiere, troppi giri di parole, troppo tempo. Ron voleva arrivare subito al nocciolo del discorso, così, seppur stoltamente, interruppe la moglie e prese parola.
- Insomma, sono venuto a sapere che non intendi passare il Capodanno alla Tana, come gli anni passati. Tua madre e io non ti daremo certo il permesso di partecipare a una festicciola piena di ragazzi e alcol, per di più con indosso quell’orribile tubino! – esclamò l’uomo senza un briciolo di tatto, diventando tutto rosso dal nervosismo e dalla tensione.
- Non sono più una bambina, papà, chiaro?! – ribatté Rose con rabbia, alzandosi di scatto.
 

Farsi donna è più che normale,
ma una figlia è una cosa speciale.

 
- No, tesoro, papà non intendeva dire questo! – si affrettò a precisare Hermione, schioccando una truce occhiata di rimprovero al marito. – Siamo solo rimasti un po’ spiazzati dalla tua repentina decisione. Tutto qui, te l’assicuro.
La ragazza ignorò il commento della madre e proseguì, sempre più furiosa: - E poi come hai fatto a scoprire che ho intenzione di trascorrere la sera dell’ultimo dell’anno con i miei amici? Non avrai mica ascoltato la mia conversazione con Scorpius, vero?!
- Esattamente! – urlò Ron, fuori di sé. – E se proprio lo vuoi sapere, quel ragazzino è davvero troppo melenso e sdolcinato per i miei gusti! Ha anche un furetto bianco per padre, insomma!
 

Il ragazzo magari ce l’hai.
Qualche volta hai già pianto per lui.

 
- Sicuramente Draco non ascolta conversazioni private del figlio! – sbraitò Rose con tutto il fiato che aveva in gola. – Mi ha proprio delusa, papà, non mi aspettavo un simile comportamento da parte tua.
Detto questo, quasi con le lacrime agli occhi, la ragazza uscì dalla stanza e poco dopo i due coniugi Weasley sentirono il fragoroso rumore della porta di casa che sbatteva: Rose se n’era andata.
- Sei proprio un’idiota! – biascicò Hermione, avvilita e preoccupata allo stesso tempo.
- Beh, per lo meno ha lasciato qua il suo orribile tubino nero! – commentò l’uomo.
Niente poté trattenere la donna dallo sferragli un doloroso pugno nell’addome.


Note: Buongiorno, cari lettori di questa long, spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento! ^^
Dove sarà andata Rose? Riuscirà ad andare alla tanto attesa serata di Capodanno? E i suoi genitori cercheranno di ostacolarla in qualche altro modo, o inizieranno a comprenderla? Tutto questo nel prossimo e quinto capitolo ;)
Ricordo che le recensioni sono molto gradite, ma davvero tanto!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 – 31/12/2020 – 18:00 – Casa Weasley/Granger e Casa Weasley/Johnson. ***


Capitolo 5 – 31/12/2020 – 18:00 – Casa Weasley/Granger e Casa Weasley/Johnson.

- Mamma, dov’è andata Rose? – la voce di Hugo si era fatta sempre più lamentosa e flebile.
La donna, con un amaro sorriso, lo strinse forte a sé, sussurrandogli: - Stai tranquillo, tesoro. Sono certa che presto avremo notizie di tua sorella. Sarà sicuramente andata a rifugiarsi a casa di qualche parente, probabilmente alla Tana.
- E se non torna più? – mormorò il ragazzino, quasi in lacrime. – E’ tutta colpa di papà!
Hermione cercò di consolarlo, ma in realtà le paure e le preoccupazioni del figlio affliggevano anche lei. Non era mai successo che Rose scappasse di casa in seguito a una lite domestica e le sei ore trascorse in preda al panico l’avevano del tutto spossata.
- Amore, rilassati. – le disse Ron, facendo il suo ingresso nella stanza. – Non serve a nulla preoccuparsi. Prima o poi nostra figlia tornerà, ne sono certo.
- Ronald Bilius Weasley, ti consiglio vivamente di sparire dalla mia vista, perché potrei non rispondere delle mie azioni! – sbraitò Hermione con rabbia.
Sia lei che il marito, però, ignoravano il fatto che, in quel preciso istante, Rose si trovasse a casa della sua migliore amica, nonché cugina, Roxanne. Le due ragazze erano intente a prepararsi, con due ore di anticipo, per la serata di Capodanno.
- Oh, Roxy, quanto sono stata stupida a scappare di casa senza portare con me il tubino! – si lamentava la rossa, frugando nell’armadio della cugina alla ricerca di qualcosa da indossare.
- Non fartene una colpa: in quel momento i tuoi pensieri erano da tutt’altra parte. – ribatteva l’altra, aiutando Rose nella sua meticolosa ricerca.
 

La gonna un po’ più corta e poi,
malizia in certi gesti miei.

 
- Ehi, questa minigonna è stratosferica! – esclamò di colpo la quattordicenne.
- Non ricordavo neanche di averla. – commentò Roxanne, che non era affatto una persona ordinata e teneva i suoi vestiti tutti ammucchiati sul fondo dell’armadio a due ante.
- Comunque, sono certa che con indosso questa Scorpius avrà occhi solo per te! – aggiunse con una strizzatina d’occhio, facendo comparire sul volto dell’amica un meraviglioso e spontaneo sorriso, impregnato di dolcezza.
Mancavano solo poche ore all’inizio della festa di Capodanno, che per lei rappresentava qualcosa di assolutamente speciale. I suoi genitori non le avevano dato il tempo di spiegarsi.
Quella sera, a mezzanotte in punto, forse avrebbe ricevuto il suo primo e tanto atteso bacio dalla persona che amava con tutto il cuore. L’anno sarebbe iniziato proprio nel migliore dei modi e niente e nessuno sarebbe riuscito a strapparle quel prefigurato momento di felicità.
Aveva quattordici anni e mezzo e si riteneva assolutamente in grado di iniziare a compiere delle piccole scelte, seguendo ciecamente quanto dettatole dal suo cuore.
 

E tra poco la sera uscirò
quelle sere non dormirai mai.

 
Se suo padre la riteneva ancora una bambina di sei anni, incapace di decidere cosa fosse meglio per se stessa, non era un problema suo. Non dava alcun peso alla considerazione che l’uomo aveva del suo amato Scorpius Malfoy, che aveva giudicato solo ed esclusivamente sulla base di assurdi pregiudizi e inimicizie del passato.
- Ehi, Roxy, alla festa ci sarà anche Lorcan? – chiese Rose con interesse.
Da anni e anni la cugina coltivava segretamente il suo amore per il dolce figlio di Luna Lovegood, amica di famiglia, ma non era mai riuscita a rivelarglielo a causa della timidezza e dell’insicurezza di cui non riusciva a liberarsi.
 - Sì… almeno credo. – balbettò quella un po’ imbarazzata. – Perché me lo chiedi?
- Così. – rispose l’altra vagamente, iniziando a stendere un velo di fondotinta sul pallido viso, costellato da migliaia e migliaia di simpatiche lentiggini.
- Non penserai mica che faccia il filo a Scamander? – esclamò Roxanne, atterrita dal fatto che il suo più intimo segreto potesse essere stato scoperto.
- No, tranquilla, non lo penso. – mentì la cugina con nonchalance.
- Ne sono assolutamente certa! – aggiunse poi, con un sorrisino malizioso stampato sul volto.


Note: No, non sono sparita, sono ancora su questa terra! A causa della scuola non sono riuscita a pubblicare prima questo quinto capitolo, ma ora eccolo qui. ^^ Grazie mille per tutte le recensioni, risponderò al più presto! *___*

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 – 31/12/2020 – 20:00 – Casa Weasley/Granger. ***


Capitolo 6 – 31/12/2020 – 20:00 – CasaWeasley/Granger.

Erano le otto in punto quando Hermione ricevette una tanto attesa telefonata da parte della figlia. Sentendo la voce di Rose dall’altra parte del ricevitore, trasse un sospiro di sollievo.
- Tesoro mio, stai bene? Dove sei? Hai bisogno di qualcosa? Ti prego torna a casa!
- Mamma, sto bene, ma ho bisogno di un grosso favore. Ho intenzione di andare alla festa di Capodanno organizzata dai miei amici e avrei bisogno che tu tenessi occupato papà, in modo che possa godermi appieno la serata. – spiegò la ragazza, speranzosa.
- Cercherò di fare il possibile, Rosie, ma dimmi una cosa: perché ci tieni così tanto ad andare a questa festa? Di me puoi fidarti, lo sai. – rispose con dolcezza la madre.
- Lo so, mamma. Sono follemente innamorata di Scorpius Malfoy e forse stasera ci scambieremo il nostro primo bacio. – sussurrò Rose, i cui occhi, dall’altra parte del ricevitore, avevano assunto la forma di due teneri cuoricini.
 

E intanto il tempo se ne va,
e non ti senti più bambina.
Si cresce in fretta alla tua età,
non me ne sono accorta prima.

 
Improvvisamente Hermione si sentì trafitta come da una pugnalata: aveva appena realizzato che sua figlia stava proprio crescendo e avrebbe voluto impedirle in tutti i modi possibili e immaginabili di baciare quel Serpeverde. Non perché avesse pregiudizi o quant’altro, ma perché la infastidiva in generale il pensiero che sua figlia potesse baciare qualcuno.
Era ancora così piccola e inesperta. Forse, dopotutto, la reazione di Ron non era stata così spropositata e insensibile. La donna stava appunto iniziando a capire cosa fosse passato per la testa del marito in quegli ultimi giorni: paura, paura di vedersi strappare via da un momento all’altro la sua adorata figlioletta dai capelli rossi.
- Ehm, mamma, ci sei o è caduta la linea? – chiese tutt’a un tratto la figlia.
 

E intanto il tempo se ne va,
tra i sogni e le preoccupazioni.
Le calze a rete han preso già,
il posto dei calzettoni.

 
 
- Ci sono, ma vorrei farti un’ultima domanda: non indossi più i calzettoni di lana, vero?
- No, mamma, certo che no! – rispose Rose con profonda indignazione.
- Oh, capisco… - balbettò Hermione. – Comunque cercherò di reggerti il gioco. Divertiti, tesoro, e stai molto attenta a quello che fai e alle persone con cui stai.
- Grazie, mamma! – esclamò la rossa prima di riattaccare in fretta e in furia.


Note: Anche stavolta vi chiedo scusa per l'imperdonabile ritardo! >.< Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Le recensioni sono sempre bene accette, non dimenticatelo! ^^ 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 – 31/12/2020 – 21:00 – Locale. ***


Capitolo 7 – 31/12/2020 – 21:00 – Locale.

Quando Rose fece il suo ingresso nel locale prenotato per la festa, gli occhi di tutti si volsero ad ammirarne la bellezza. La minigonna e il top le donavano sicuramente molto, ma ciò che conquistava gli sguardi di tutti i presenti erano senza dubbio gli occhi. Di un blu caldo e intenso, erano truccati con semplicità: un sottile strato di ombretto azzurro ricopriva le palpebre, mentre il mascara nero rendeva le ciglia lunghe e folte.
- Sei stupenda, Rose! – esclamò Scorpius, venendole incontro e salutandola con un bacio sulla guancia. Anche lui era davvero carino, pensò subito la quattordicenne: giacca e cravatta gli donavano molto; per non parlare di quell’irresistibile espressione sorniona dipinta sul suo volto. La fissava troppo intensamente, con troppa dolcezza, con troppo amore…
- Grazie, Scorp. – mormorò lei, leggermente imbarazzata.
- Che succede: c’è qualcosa che non va, amore? – chiese lui con premura.
- No, è tutto apposto. Sono davvero contenta di essere qui con te, stasera. – rispose la rossa con un sorriso rassicurante, stringendo teneramente la mano del suo ragazzo.
Il Serpeverde ricambiò la stretta, ma non si fece convinto, e insistette: - I tuoi genitori hanno preso bene il fatto che tu abbia deciso di non trascorrere il Capodanno alla Tana?
Il volto della giovane Grifondoro assunse un colorito ancora più rossastro del solito: in realtà suo padre non era stato affatto d’accordo con la sua decisione, al contrario della madre.
- Direi di sì. – mentì d’istinto, abbassando lo sguardo fino alla punta dei piedi.
- Meglio così. – commentò l’altro. – Potremmo goderci in pace la serata!
Rose non ebbe proprio il coraggio di dirgli che, in quel preciso istante, suo padre avrebbe potuto comprare una motosega babbana per ucciderlo. D’altronde, sua madre sarebbe stata sicuramente in grado di distrarlo in un modo o nell’altro, no?
Nel frattempo con la coda dell’occhio vide Roxanne che s’incontrava con il suo amato Lorcan. Apparivano entrambi alquanto imbarazzati e intimiditi da quell’incontro e Rose pensò ancora una volta che sembravano essere fatti proprio l’una per l’altro. Come lei e Scorpius, dopotutto.
Ad un tratto una dolce melodia iniziò a riecheggiare in tutta la sala e molte coppie si avviarono felici verso la pista da ballo.
- Mi concede questo ballo, signorina? – chiese Scorpius, inginocchiandosi fino a toccare terra e osservando con un espressione sorniona la dama del suo cuore.
- Con vero piacere! – rispose la ragazza, entusiasta.
E i due, felici, si diressero verso il centro della Sala, pronti a danzare per la prima volta mano nella mano, guancia contro guancia, cuore dentro cuore.


Note: E, anche se in ritardo, ecco postato il settimo e penultimo capitolo di questa long. Spero sia stato di vostro gradimento! Finalmente i due piccioncini (leggasi Rose e Scorpius) si sono incontrati e hanno dato inizio al loro primo ballo.
*si commuove* Bene, però il pericolo "padre geloso e iper protettivo" non è stato ancora risolto, dico bene? Quindi vi anticipo che nel prossimo capitolo ne vedrete davvero delle belle, eh eh! Intanto grazie mille a tutti coloro che hanno recensito i precedenti capitoli: risponderò al più presto alle vostre bellissime recensioni! :)

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 – 31/12/2020 – 23:00 – Locale ***


Capitolo 8 – 31/12/2020 – 23:00 – Locale

Hermione aveva cercato in tutti i modi di trattenerlo fuori da quel maledetto locale: gli aveva ricordato che Molly si sarebbe rattristata più che mai della sua assenza al cenone, gli aveva promesso una fantastica notte d’amore, aveva minacciato di pietrificarlo, lo aveva supplicato quasi tra le lacrime, aveva cercato di trattenerlo per un braccio.
Era stato tutto inutile: Ron, non appena saputo dal fratello George che Rose e Roxanne erano andate ugualmente alla festa, era entrato nel camino, per poi scomparire tra fiamme verdi.
A quel punto Hermione non aveva potuto far altro che seguirlo, naturalmente dopo aver afferrato il figlio più piccolo per una mano.
- Ron, sta’ calmo! – gli bisbigliò la donna non appena furono giunti all’interno del locale.
- Starò calmo solo quando avrò allontanato quell’abominevole figlio di furetto da mia figlia! – sbraitò lui, furioso come un leone e accecato dall’ira.
- Nostra figlia! – lo corresse Hermione automaticamente.
- Mamma, voglio tornare a casa! – si lamentava nel frattempo Hugo, cercando di divincolarsi dalla salda stretta della madre.
Nessuno dei genitori, però, gli prestava la benché minima attenzione: i coniugi stavano squadrando la sala meticolosamente, alla ricerca di quella familiare capigliatura rossastra.
Scorsero Roxanne vicino alla pista da ballo che chiacchierava amichevolmente con uno dei due gemelli, figli di Luna. La raggiunsero in men che non si dica.
- Dov’è tua cugina? – l’assalì Ron, spingendo via malamente il povero Lorcan.
- E’ di là, credo… - balbettò la ragazza, indicando la sala da ballo e scrutando con preoccupazione l’espressione dipinta sul volto dello zio.
L’uomo non perse tempo a ringraziare la nipote e si diresse come una furia verso il luogo da lei indicatogli; la moglie e il figlio lo seguivano atterriti. E ad un tratto la videro: era lì, bella più che mai, stretta tra le braccia del giovane Malfoy, le loro labbra distavano pochi centimetri.
- No! Lurido Malfoy, lascia stare la mia bambina! – esclamò Ron, avventandosi contro il biondo come un leone su una gazzella; il volto di Rose era impietrito.
Lo sguardo scandalizzato di tutti i presenti era rivolto sull’uomo, che stava osservando in cagnesco un alquanto terrorizzato Scorpius. Improvvisamente la fidanzata si risvegliò dal suo stato di trance e iniziò a urlare come una forsennata: - Lascia stare il mio ragazzo! Come osi venire qui a rovinarmi la serata, eh? Tutto a causa della tua stupida gelosia!
- Ma che gelosia e gelosia, voglio solo impedire a questo moccioso di toccarti! – ringhiò Ron.
- Non ti è mai passato per la mente il pensiero che io possa amare questo moccioso?
- No! Mia figlia non può amare un Malfoy! – rispose quello di getto.
- E invece sì, papà: io lo amo, quindi fattene una ragione! – concluse Rose con determinazione.
Quelle parole sortirono lo stesso effetto di una pugnalata al cuore del padre, che, più amareggiato che arrabbiato, si affrettò a lasciare andare il lembo della giacca di Scorpius.
Quest’ultimo, ancora un po’ spaventato, ma anche felice come una Pasqua, sussurrò alla sua ragazza: - Anche io ti amo, Rose Weasley, e non sai quanto! Non m’interessa cosa ne pensi la mia famiglia di te, perché sono io che voglio amarti, non loro. Sono io il re preso in scacco da te, non loro. Sono io che ambisco a sfiorare le tue labbra con dolcezza, non loro.
Con le lacrime agli occhi dalla commozione, la quattordicenne mormorò piano: - Manca esattamente un minuto alla mezzanotte.
Dopo di ché, davanti a tutti, lo baciò. La guardava sua madre con tenerezza, la scrutava suo fratello con curiosità, la osservava suo padre con crescente preoccupazione.
E anche Scorpius la fissava, ma con amore. I suoi occhi trasmettevano gioia e dolcezza, il suo mento tremava leggermente dall’emozione per quel primo bacio, le mani erano strette saldamente attorno alla sua vita. Era tutto così meraviglioso, così magico, esattamente come se l’era sempre immaginato, e forse anche più bello, più intenso e più romantico.
- Hermione, ti prego, andiamo via. Lasciamoli soli. – balbettò Ron, imbarazzato.
- Sei ancora arrabbiato, caro? – chiese lei con tatto.
- No, non più. Ho visto come si guardavano, come si stringevano, come si baciavano, e mi sono chiesto: “Chi sono io per intaccare alla loro felicità?”. – rispose. – E poi, se devo dirti la verità, ho ripensato a noi, al nostro primo bacio. Lo ricordo ancora come fosse ieri.
La donna sorrise all’udire quelle parole e con le punta delle dita mandò un bacio all’uomo che amava da sempre.
- Hugo, tesoro, ti piacerebbe rimanere qui con tua sorella? – chiese al figlio, speranzosa. – Io e papà avremmo un po’ da fare a casa.
- Cosa? – chiese il bambino con ingenuità.
- Qualcosa di bello, qualcosa di dolce, qualcosa di tenero, qualcosa di romantico, qualcosa di desiderato, qualcosa di magico. – rispose Hermione con un sorriso. – Un giorno scoprirai cos’è Hugo, un giorno conoscerai anche tu il significato della parola “amore”.


Note: Bene, ed ecco a voi l'ottavo e ultimo capitolo della mia long. Spero vivamente che il finale sia stato di vostro gradimento! Naturalmente non potevo non far concludere la storia con un dolce momento incentratato sul paring Ron/Hermione (che resterà sempre il mio preferito in assoluto **). Un grazie speciale a tutti quelli che hanno seguito questa storia. Grazie a chi ha recensito e a chi ha inserito la storia tra le preferite, seguite e ricordate. A presto, Gra Gra 96.

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