Galeotta fu la febbre

di queensan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una notte diversa ***
Capitolo 2: *** Scoperta e ritorno a casa ***
Capitolo 3: *** The next day ***
Capitolo 4: *** Un nuovo caso ***
Capitolo 5: *** Di nuovo a casa ***



Capitolo 1
*** Una notte diversa ***


GALEOTTA FU LA FEBBRE
 
 
 
 
 
-abbiamo solo quattro camere- fece lo sceriffo.
-quattro! ma noi siamo sette- fece Reid,
-ok per questa notte staremo in coppia- disse Hotch in tono formale
-io non voglio dormire con Reid- sbottò Morgan divertito e come risposta Reid fece una faccia sorpresa mentre Garcia si buttò su di lui dicendo -mio!- e “salvandolo” così da una notte in camera con Reid che alla fine fu l’unico a dormire senza un collega in camera. Era abituato a stare solo e quindi non gli dispiaceva, teneva alla sua privacy.
La camera di Reid era a fianco a quella di Emily e JJ invece le stanze di Morgan e Garcia, Hotch e Rossi erano al piano superiore.
Le due ragazze si erano appena messe a letto sotto le mille coperte per il freddo a cui non erano abituate. Dopo aver chiacchierato si diedero la buonanotte; emily aveva appena chiuso gli occhi quando:
-ehi JJ che fai?? Mi fai il solletico-
-cosa?? Io non ti ho toccato- Emily la guardò era distesa su un fianco non poteva avergli toccato il polpaccio. Accese l’abatjour sul comodino e JJ si girò verso la collega
-Emily che c’è?-
-ho sentito qualcosa che mi toccava il polpacc..AAAAH- fecero le due ragazze in coro. Qualcosa si stava muovendo sotto le coperte.
-oddio Emily è un topo- le due donne in un baleno erano schizzate fuori dal letto: JJ era in piedi sull’unica seggiola mentre Emily era in piedi sul comodino con la pistola puntata verso il letto.
-JJ non voglio dormire qui se c’è un topo!!-
 
 
Reid leggeva tranquillo un libro di filosofia nel suo letto caldo, nonostante il mal di testa, quando sentì le urla delle ragazze e non fece in tempo a scendere dal letto per andare a vedere cosa era successo che sentì bussare alla porta.
-arrivo!..che è successo??vi ho sentito urlare- si presentarono ai suoi occhi JJ e Emily in pigiama con delle coperte in spalla, spaventate e infreddolite.
-spence possiamo stare da te questa notte??-
-eh? Va-va bene ma…….. perché?- fece Reid spaesato.
-bè … è una storia lunga..- fece Emily
-cosa? Ma perché urlavate??- insistette lui.
-Spence in camera nostra c’è un TOPO!!- 
-un topo?!..siete sicure?-
-SI facci entrare!- disse Emily. Reid non sapeva come comportarsi e si vedeva lontano un miglio.
-dai andiamo a letto, sto congelando!- disse ancora  Emily mentre batteva sulla spalla di Reid con la mano ed entrava seguita da JJ. Reid fece l’espressione rara di quando non riesce a comprendere le cose; Prentiss aveva detto di andare a letto guardando solo lui..
-a letto… con te?-
-dottore non fare lo spiritoso tu dormirai per terra!-
-cosa? Lo sai che dormire male e una delle principali cause di stress??-
-fai il gentiluomo Spence- gli fece JJ
-e va bene..- disse reid rassegnato.
Le ragazze si posizionarono nel letto di Spencer sotto le coperte dopo che avevano allestito un letto con le coperte avanzate per Reid.
-grazie Spence per averci ospitato-
- bè direi che ospitato non è il termine più corretto da usare, praticamente avete occupato camera mia….- Emily sospirò
-comunque prego non c’è di che- continuò Reid
-allora buonanotte dottore- disse Emily –buonanotte anche a voi-.
 
Dopo una mezz’oretta si erano addormentati tutti e tre, Reid aveva fatto più fatica ad addormentarsi visto che solo un doppio strato di coperta lo divideva dal pavimento e il mal di testa si faceva sentire accompagnato da raffreddore, ma alla fine c’era riuscito anche lui. Ad un certo punto nel mezzo della notte si sentirono colpi di tosse ripetuti e dei lamenti crescere dall’oscurità della camera.. JJ si svegliò subito, era abituata a svegliarsi nel cuore della notte da quando era mamma. Quei lamenti provenivano da Spencer che si rigirava tra le coperte del piccolo letto improvvisato.
-ehi Spence cos’hai??- ma lui non accennava a svegliarsi e continuava ad agitarsi nel letto lamentandosi. Allora JJ accese l’abatjour chiamandolo nuovamente. Poi si alzò avvicinandosi a lui.
-JJ? Che succede?- era Emily; i mugolii di Reid avevano svegliato anche lei.
-è Spence penso stia male..ehi ma… scotta!!-
Reid sentì il contatto delle mani di JJ sulla sua fronte e la sua guancia e aprì gli occhi. Vide nella penombra con la vista offuscata per il mal di testa il viso di due donne vicino a lui, una bionda e una mora.
-che succed..? sono in paradiso?- disse stonato dalla febbre. Le due donne fecero una risata e poi quella bionda parlò -Spence hai la febbre alta e ti lamentavi nel sonno-
-sei la mia mamma?- chiese Reid delirante
-è più grave di quello che sembra- disse Emily ridendo.
-vado da Garcia a chiederle delle medicine lei di solito porta sempre qualcosa con se- fece JJ
-va bene io mi prendo cura del dottore allora… aspetta JJ aiutami ad alzarlo lo mettiamo nel letto- le due donne presero Reid per i bracci e cercarono di tirarlo su -ahiaa..!!- fece Reid, la ferita al ginocchio non era ancora guarita completamente. -dai Reid su..ti mettiamo a letto- disse Emily. Ma Reid era come un peso morto, anche se magro il genietto era pesante, lamentava dolori alla gamba e si teneva la testa, allora le due donne lo rimisero nel suo giaciglio, ma per tenerlo più in alto con la testa Emily mise le sue gambe, era in ginocchio, sotto la testa di Spencer come di cuscino. –non credevo pesasse così tanto- disse Emily –facciamolo mettere a letto da Morgan- disse JJ di rimando poi si mise una maglia e si diresse verso camera di Garcia e Morgan. Bussò. -Garcia sono JJ- disse piano. Un attimo dopo un Derek assonnato e confuso si presentò alla porta -ehi che succede? L’S.I. ha colpito ancora?-
-no niente del genere Derek, Reid ha la febbre.-
-cioccolatino chi è??-
-Garcia sono io, hai una aspirina con te??-
-stai male ????-
-no non ti preoccupare e per Reid-
-cos’ha il piccolo genio?-
-ha la febbre alta i suoi lamenti mi hanno svegliato-
-lamenti??- fece Derek -si forse per il mal di testa… ah ehm Morgan potresti venire in camera di Reid abbiamo bisogno di una mano per spostarlo-
-ok non c’è problema-
-JJ ho solo pasticche per i dolori mestruali pensi vadano bene per il piccolo federale??- disse Penelope sarcastica
-non importa vado a sentire se hanno qualcosa Hotch e Rossi. -  
-io allora vado da Reid- fece Morgan ed uscì. Garcia avvolta nella sua vestaglia rosa chiese -ma Reid dormiva da solo come hai fatto a sentirlo?-
-io e Emily siamo nella sua stanza-
-sporcaccione avete approfittato di un povero ragazzo indifeso-
-in camera nostra c’era un topo!!-
 
Morgan bussò in camera di Reid. -Morgan? È aperto, vieni-
Entrando vide il ragazzino su un letto improvvisato per terra con Prentiss che gli teneva la testa e gli puliva la bocca accanto a lui una pozza di vomito.
-ehi perché il ragazzino è per terra?-
-in camera nostra c’era un topo e abbiamo chiesto a Reid di ospitarci..poi ci ha svegliate, si lamentava deve avere la febbre molto alta mal di testa e ha anche vomitato..non ce l’abbiamo fatta a metterlo nel  letto…-
-non ti preoccupare faccio io…povero ragazzino-
Morgan si inginocchiò a fianco di Spencer gli mise una mano sotto le spalle delicatamente e una sotto ai ginocchi. Vederlo in quello stato faceva stare male anche lui.
Al contatto con Morgan, Reid aprì gli occhi
-ehi ..dove andiamo?-
-a letto bel ragazzino stai male-
-mmm mi fa male lo stomaco e la testa..è sicuramente un virus che ha attaccato le mie difese immunitarie ora che sono più basse per il freddo di questo posto…- disse tossendo Spencer.
-non perdi la tua parlantina neanche quando stai male?- chiese Derek con un mezzo sorriso sulle labbra. Lo posò delicatamente sul letto mentre Prentiss inumidiva il panno da mettergli sulla fronte.
-sai Derek il dottorino da malato è molto divertente, prima vedendo me e JJ ha chiesto se era in paradiso e poi se JJ era la sua mamma-
Derek scoppiò a ridere –davvero?? Sei divertente ragazzino- gli disse scompigliandoli i capelli.
 
 
Intanto JJ aveva bussato in camera di Hotch e Rossi. Aprì Hotch –JJ che ci fai in piedi??-
-vedi Reid sta male volevo sapere se avete qualcosa contro la febbre o il mal di testa-
-io ho un aspirina-  nella stanza si sentiva un gran russare
-come fai a dormire con Rossi che russa così forte?-
-cerco di farlo mettere su un fianco e a quel punto smette. Ti prendo l’aspirina-
-grazie Hotch-
-fammi sapere se peggiora e mi raccomando riposa. Domani ci aspetta una lunga giornata-
-certo buonanotte-
 
Jj tornò in camera di Reid. Era sul letto che sonnecchiava. Morgan era seduto accanto a lui e più in la c’era Emily.
- Hotch aveva un aspirina spero riesca a far stare meglio Spence-
- non saprei. Ha anche vomitato.- disse Emily
-proviamo- fece Morgan
-Spence tieni prendi l’aspirina e poi bevi-
-si mamma- Spencer aveva la febbre ancora molto alta. Derek gli poggiò la mano sulla fronte
-ok ha ancora la febbre alta possiamo perdonarlo per questi deliri-
-ehi ragazzi- era Garcia che tutta sola in camera aveva raggiunto gli altri
-non volevo stare sola! Come sta il ragazzo prodigio?-
-ha la febbre molto alta- fece Emily
-sentite ragazze dovete riposare lo vedo che siete stanche. Resto io qui con Reid voi andate a dormire-
-ma tesorino tu?-fece Garcia
-non ti preoccupare bambolina-
-va bene allora noi ragazze facciamo un pigiama party! Sii viva noi!-
-grazie Derek buonanotte-
-anche a voi-
 
-ragazzino come stai?-
-Morgan? Tu non vai a dormire? Avete svegliato Hotch per me??-
-sta tranquillo Reid resto qui con te.-
- ma non importa sto bene-
- si come no hai chiamato JJ mamma ben due volte-
-perché la mia coscienza sotto l’effetto della febbre ha riconosciuto i suoi gesti come quelli di una madre premurosa con suo figlio- disse tossicchiando
-si certo sei perdonato per questa volta..ora hai anche la tosse??-
-mi fa un po’ male la gola e la testa e anche lo stomaco-
-hai preso proprio una bella influenza!!!!- Morgan starnutì
-mi sa che tocca anche a te caro Morgan!- disse Reid soffiandosi il naso
-ma che dici io c’ho il fisico!!-
-ora sfotti anche un povero malato??!? Non ti credevo così meschino!!-
 
Morgan rideva il dottore era proprio divertente da malato! Non che non lo sia anche tutti i giorni! Morgan si diverte un sacco a scherzare con lui, e inoltre per lui è un compagno fidato con cui può confidarsi senza paura, perché Spencer Reid non giudica. Sembra tanto debole, ma nessuno ha sofferto quanto lui; un ragazzino che aveva sulle spalle un QI di 187 e una madre malata a cui badare. Certo anche Morgan non era stato il ragazzino più felice del mondo: anche lui aveva dovuto sopportare la perdita del padre e le molestie dell’uomo di cui si fidava di più.
Morgan si perse nei suoi pensieri.
Per il suo collega e amico avrebbe fatto di tutto pur di proteggerlo infatti era lì al suo fianco. Anche Reid aveva dimostrato di essere pronto a proteggerlo a qualunque costo come era successo quando si era infettato con l’antrace. Quel ragazzino è davvero speciale, non avrebbe cambiato di lui neanche una virgola.
-Morgan?-
-uhm?-
-che ore sono?-
Morgan accese la luce per vedere l’orologio che aveva al polso e dalla bocca di Reid uscì un lamento –hei spegni quella cosa-
-ti da così fastidio? Comunque sono le 3.40 cerca di dormire ora-
-si ma spegni quella dannata luce-
-si calmati ragazzino e riposa-
-ma tu non hai freddo?- in effetti Morgan era sulle coperte appoggiato con la schiena alla testa del letto.
- bè ora che mi ci fai pensare un po’ si- detto ciò si alzò per prendere la coperta per terra e starnutì un'altra volta.
-penso che faresti meglio a venire sotto le coperte sei già raffreddato e solo quella coperta non ti aiuterà- disse Reid
-si dottore..!- Morgan si infilò sotto le coperte.. era un po’ strano, aveva condiviso col dottore la camera ma mai lo stesso letto.
-allora dormiamo?- chiese il più giovane
-si sarebbe meglio cerca di riposare ragazzino buonanotte-
-ok buonanotte anche a te-
 
Reid ogni tanto tossiva e sentiva anche Morgan che faceva lo stesso o starnutiva. Poi finalmente arrivò il sonno e si addormentò profondamente.
Derek stava dormendo quando sentì il dottorino che si dimenava nel letto e ansimava.
-ehi ! reid svegliati! Spencer?!?!- Morgan lo prese per un braccio scuotendolo leggermente
-d-derek? St-Stai bene?- Spencer mise la sua mano su quella che gli stringeva il braccio come per constatare che fosse realmente Derek.
-certo! Eri tu quello che si dimenava! Cos’hai??- Derek spostò una mano sulla sua fronte.
-io –io non riuscivo a dirtelo, a dirvelo..-
-cosa reid che stai dicendo?- reid era ancora scosso, Derek gli si avvicinò mettendosi a sedere sul letto.
-io io lo sapevo che c’era una bomba nella casa dell’S.I. volevo dirvelo ma non ci riuscivo e tutti voi ..- Spencer aveva una voce tristissima era illuminato solo dal bagliore dell’alba che entrava dalla finestra ma Derek ci avrebbe giurato aveva gli occhi lucidi e lo percepiva anche dalla voce.
-ehi ragazzino era un incubo stai calmo- gli cinse le spalle con un braccio
-voi - voi saltavate in aria e poi io vedevo i vostri corpi- nella mente di Spencer si fecero nitide le immagini che aveva sognato poco prima; il cadavere di Derek era messo su un fianco aveva un grande trincio sull’addome scolpito e sulla gamba, aveva il volto sciupato e coperto di sangue. Poco più in la il suo capo giaceva supino ancora con la solita espressione seria in volto aveva la testa fracassata; poi vedeva il corpo di JJ, i suoi bei capelli sporchi di sangue.. poi ancora Emily scaraventata contro un muro dall’esplosione, più in là Rossi era stato infilzato da un paletto di legno e poi c’era anche Garcia, i suoi vestiti sgargianti erano solo scuri di sangue ora…
Spencer si strinse al suo collega –Derek il tuo viso era …bruciato io non ho potuto fare nulla-
-Spencer? Spencer guardami! Era un incubo stai calmo io non ti lascerò mai da solo capito?- Spencer annuì guardandolo con i suoi occhi da cucciolo ferito. Derek appoggiò il suo viso contro quello di spencer in un abbraccio.
Dopo essersi goduto la stretta di quelle braccia Spencer, ripresosi dall’incubo disse – Derek tu sei bollente!-
- bè ragazzino non credevo fosse una cosa nuova per te molte donne me lo hanno già detto-
-Derek non in quel senso! -.-  , scotti!-
Morgan aprì la bocca ma fu bloccato da colpi ripetuti di tosse –che dici non sto scottando- disse infine.
-ah no? Allora senti se i tuoi battiti sono accelerati!-
- si lo sono ma non per la febbre –
-si e allora per cosa ??-
-bè perché sono accanto a te bel ragazzino..-
- Derek hai la febbre credimi!-
-perché non credi che tu mi potresti piacere?-
-mm non saprei ma è molto più probabile che tu abbia i battiti accelerati per la febbre che per me-
-sei scettico ragazzino? Allora spiegami questo- Morgan si avvicinò improvvisamente a lui e lo baciò. Le loro labbra calde si incontrarono in un bacio dolce e leggero.
Reid rimase immobile per lo stupore.
-che ne dici ora ragazzo?-
-che hai la febbre mooolto alta-
-non ti piaccio?-
-ehm certo sei un mio amico- Morgan si faceva sempre più strano. Spencer aveva sempre ammirato il suo collega con lui si sentiva al sicuro e stava bene con lui anche quando lo prendeva in giro, con lui sapeva confidarsi, gli aveva detto cose che non sapeva nessun altro. C’era un gran bel feeling tra loro due. E poi quel bacio.
Cosa aveva provato? Stupore, certo. Ma poi? Era stato bello, piacevole, no di più, perfetto. Forse anche magnifico, meglio dei baci con Laila e con l’altra ragazza con cui era uscito qualche volta ma che poi aveva perso di vista.
-ehi bel ragazzino che pensi?-
A quel punto Spencer (sicuramente la sua intraprendenza era dovuta alla febbre che ancora non demordeva) si avvicinò alle labbra di Derek e questa volta fu lui a baciarlo.
Derek non si fece scappare l’occasione per rispondere con passione a quel bacio.
-ragazzino allora ti piaccio- Spencer arrossì –dai vieni qui piccolo baciami ancora!sarà anche colpa della febbre ma non me ne importa io ti voglio-
Spencer lo baciò ancora e lo abbracciò, i due corpi si fecero ancora più bollenti. A Spencer girava la testa per la febbre ma soprattutto per le sensazioni che stava provando, era bellissimo.
 
Derek non sapeva cosa gli era saltato in mente aveva solo seguito il suo istinto e forse era stata anche la febbre ad aiutarlo. Dio benedica la febbre!!
Ora era lì nel letto con Reid tra le sue braccia mentre si gustava le sue labbra, in poche parole era in paradiso. Gli era sempre piaciuto il ragazzino con cui aveva lavorato sin dall’inizio ma da un po’ gli piaceva anche in un altro senso. E come poteva non ascoltare il suo istinto e poi in quella circostanza in cui la febbre lo rendeva più ‘vulnerabile’. Reid era un ragazzo fantastico incredibilmente forte nonostante le apparenze; nessuno come lui sapeva quanto aveva sofferto. Lo aveva visto crescere e l’uomo che era diventato gli piaceva ancora di più era terribilmente attraente. Una bellezza tutta sua. Da quant’è che non gli interessavano più le ragazze?? Morgan non lo sapeva non se lo spiegava ma sapeva soltanto di stare benissimo in quel momento con lui e sapeva altrettanto bene quanto ci teneva al suo ragazzino.
 
Si baciarono a lungo baci passionali abbracci forti , si accarezzavano il viso a vicenda, i capelli. Il delirio dato dalla febbre alta li rendeva più intraprendenti sennò si sarebbero già staccati da un pezzo vinti dai pensieri logici, erano due uomini, due colleghi.
Tra un bacio e l’altro Morgan disse:
- Spencer sei molto importante per me –
- anche per me Derek e non è la febbre a parlare-
- anche io lo penso davvero Spencer non ti lascerò mai –
A Spencer balenarono ancora in mente le immagini di Derek morto.
- io ti credo, mi fido di te, ma con il lavoro che facciamo...-
- lo so ragazzino ma noi siamo in gamba e io non permetto che qualcuno ci faccia del male-
- e io non permetterò che tu mi lasci solo- disse Spencer deciso.
- bravo piccolo è così che mi piaci-
Si baciarono ancora con molta più passione. Erano tutti e due su un fianco sotto le coperte, i corpi attaccati, le gambe intrecciate fra di loro e le mani che toccavano ognuna il corpo dell’altro con curiosità. Poi un colpo di tosse di Derek costrinse i due a staccarsi
- come stai?- gli fece il dottore
- benissimo-
- dai prendi un aspirina anche te – Spencer si divincolò per prendere la medicina che era sul comodino ma Derek lo strinse di più a sé.
-dai resta qui sto bene la febbre andrà via da sola-
-ok ma- furono interrotti da un bussare alla porta.
-tesorini?? Mi dispiace ma vi devo svegliare- Garcia entrò nella stanza e trovò i suoi tesorini a letto –piccolo genio come stai?
–ehm ora meglio grazie-
- ehi bambolina come mai in piedi?-
-Hotch ci ha svegliato l’S.I. ha colpito ancora ma sono voluta venire io a svegliarvi amori miei. Ehi cioccolatino cos’è questa tosse??-
-nulla non preoccuparti bambolina-
-ha la febbre anche lui- rivelò Reid
-no no sto bene mi vesto e arrivo-
-fermo lì!- gli intimò Garcia che si fiondò da lui per sentire se scottava.
-ehi baby sei una cioccolata bollente-
-no davvero sto bene- intanto Reid si stava alzando dal letto.
- e tu dove credi di andare biscottino alla crema??- Garcia allungò la mano per sentire anche la sua fronte –avete ancora la febbre voi due!-
Li interruppe Hotch che entrò dalla porta accostata –come stai reid?- -bene capo io mi stavo vestendo-
-capo il genietto ha ancora la febbre e l’ha attaccata anche al mio cioccolatino preferito- disse Garcia
-ok allora ragazzi voi due riposate noi andiamo a esaminare la scena-
-ma Hotch io voglio venire ce la faccio – disse Morgan
-anche io !- fece eco reid
- no voi due restate a riposare questo è un ordine ci servite riposati per domattina. Forza Garcia andiamo.-
-ciao tesorucci!- Garcia sparì dietro Hotch strizzando l’occhio
I due si rimisero a letto rassegnati.
-io sto bene- fece Reid contrariato incrociando le braccia al petto.
-vabbè ragazzino vuol dire che ce ne approfitteremo-
-hai ragione ..- i due si accoccolarono strinti uno all’altro e Derek sbadigliò
-io penso sia meglio dormire- fece Reid
-preferisci il sonno a me?!-
-dai non fare l’offeso sei tu che hai sbadigliato!-
-e va bene ma sappi che non ti lascerò mai più in pace-
-neanche io- disse malizioso Reid
I loro volti si avvicinarono e le loro bocche si unirono, poi vinti dalla stanchezza si addormentarono stretti in un abbraccio. 

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Capitolo 2
*** Scoperta e ritorno a casa ***


Ciao scusatemi! È passato molto tempo! Il primo capitolo era parecchio lungo e vi avviso che i prossimi sono più corti. Perdonate errori nei tempi verbali ma sono la mia pecca. Spero che la storia vi piaccia!!
 
 
 
 
 
 
La squadra stava ancora ispezionando la scena e nuove caratteristiche dell’ S.I. erano venute fuori. Erano tutti riuniti nel salotto dell’albergo quando Hotch disse –JJ vai a vedere come stanno Reid e Morgan-
- si vado subito – arrivata in camera bussò e chiamò piano : -ragazzi sono JJ siete svegli??- evidentemente no perché non rispondeva nessuno. La porta era aperta. Entrò. Morgan e Reid stavano dormendo e avvicinandosi notò che i due erano molto vicini. Reid a pancia in su leggermente girato verso il collega e con il braccio rivolto verso di lui, Morgan era su un fianco rivolto verso il più giovane con la testa poggiata sulla sua spalla. Trovarli in quella posizione ‘strana’ l’aveva incuriosita, ma anche intenerita tantissimo!
-JJ come stanno?- Prentiss entrò dalla porta accostata. Morgan sbuffo, ancora addormentato.
-stanno ancora dormendo..- Emily si avvicinò al letto e, come la collega, fece caso alla posizione che avevano assunto i due profiler nel sonno, così guardò JJ con aria stupita e interrogativa. JJ rispose con un alzata di spalle.
-su ragazzi svegliatevi! Spence??- JJ scuoteva il ragazzo mentre anche Morgan si svegliava. Appena svegli i due uomini si guardarono con sguardo complice mentre si mettevano a sedere.
-allora come state? Voi dormite mentre noi lavoriamo! Bella la vita eh?!!?- proruppe Emily. –io sto bene- fece Reid rauco –sicuro? La tua voce non promette nulla di buono- rispose JJ
-sono solo raffreddato. Avete trovato l’S.I.?-
-chi era la vittima?- intervenne Morgan
- la vittima era un uomo sui 40 e pensiamo che l’S.I. sia adolescente. Hotch e Rossi sono andati a parlare di nuovo con la professoressa.
-un S.I. adolescente spiega molte cose- fece Reid
-siete sicuri di star bene si vede lontano un miglio che siete influenzati?- interruppe Prentiss
- si certo , il malato è lui!- disse Morgan indicando il compagno.
-ma.. che dici??? Chi che non ha fatto altro che starnutire e tossire tutta la notte??-  - è colpa tua ragazzino!- continuò Morgan scherzando
-sapete cosa ha detto il qui presente agente Morgan ieri sera? “io non mi ammalo, io c’ho il fisico!!”- disse le frasi di Derek imitando la sua voce.
Le due donne scoppiarono a ridere. Emily mise una mano sulla fronte di Morgan –ehi fusto sembra che tu abbia ancora qualche linea di febbre!-
-ma è impossibile!- rispose il diretto interessato dopo uno starnuto.
A quel punto JJ fece lo stesso con Reid –Spence tu non sembra che bruci-
Spencer a quel punto si girò verso Derek come fanno i bambini dispettosi quando si reputano migliori di un suo coetaneo; sembrava dire ‘ah ah tu sei malato e io no!’. Allora Morgan disse –ok brucerò più di questo ragazzino insolente, ma voglio prendere l’S.I. comunque!-
-va bene muovetevi belli addormentati- disse Prentiss.
-vi aspettiamo di sotto- appena le due ragazze varcarono la soglia per andarsene Reid si rivolse a Morgan.
-come mi hai chiamato scusa??-
-ragazzino insolente! Perché non ti piace?- rispose Morgan
- no non mi piace fustacchione!-
-ok adesso con i nomignoli siamo pari!- i due si alzarono da letto per cambiarsi.
- io ho i vestiti in camera di Garcia-
Intanto Reid si stava togliendo il pigiama. Mentre Morgan guardava incantato quello spettacolo disse –mah .. preferisco stare un altro po’ qui…-
-maniaco vatti a cambiare!-
-maniaco a chi??- Morgan si avvicinò al lui e Reid si buttò su di lui per baciarlo. Era a petto nudo.
-hei ragazzino non fare così.. mi.. fai impazzire!-
- sul serio?- fece Reid
-si ma ora, purtroppo, dobbiamo raggiungere gli altri…-
- ok ti aspetto giù Derek-
-si Spencer- dopo un altro bacio Derek se ne andò a cambiarsi.
 
Intanto JJ e  Emily mentre scendevano le scale:
-JJ hai visto come erano messi??-
-si l’ho notato anche io, erano tanto teneri!-
-è vero ma..cosa ne pensi?-
-bè sinceramente non lo so… forse avevano freddo..-
-si…freddo… non so neanche io cosa pensare.-
 
Hotch e Rossi erano tornati e aggiornavano la squadra sugli sviluppi del caso, avevano trovato l’assassino.
-io e Rossi andiamo a casa dell’S.I., Morgan e Reid parlate col figlio della proprietaria dell’albergo, la professoressa ha detto che Josh lo proteggeva ed era il suo unico amico, JJ e Prentiss dallo sceriffo. Morgan poi ti voglio sul campo con Prentiss.-
- certo Hotch –
-ci sentiamo più tardi- concluse Hotch prima di andarsene.
 
-cioccolatino come stai ora? Mi sei mancato stanotte sai?-
-oh bambolina anche tu. Il ragazzino mi ha fatto ammalare- . Si ammalare, sicuramente non solo con la febbre, ma con l’amore pensava Morgan mentre guardava Reid che ridacchiava. Furono interrotti dal suo cellulare era JJ.
-JJ dice che lo sceriffo ha perso Josh-
A quel punto Hotch chiamò Garcia che mise in vivavoce
- l’S.I. a casa non c’è-
-anche Josh non si trova- disse Reid
-secondo voi Josh si vuole vendicare per sua madre??-
-non lo so Morgan, ma solo Josh sa dove può essere andato. La madre dell’S.I. ha detto che andavano sempre nei boschi e a caccia insieme-
-forse Josh è andato nei boschi per cacciare proprio l’S.I. e vendicarsi!- dedusse Reid.
-bene allora ci troviamo nella zona di caccia. State attenti.- concluse Hotch
-allora io vado a prendere Prentiss a dopo ragazzi- salutò Morgan
I membri della squadra ancora evitavano di far partecipare Reid agli inseguimenti per il suo ginocchio.
-fai attenzione cioccolatino-
 
Il caso si era concluso e i membri del Team erano sul Jet che li portava a casa.
-ehi voi due come state?- chiese Rossi
-meglio solo un po’ di raffreddore- disse Spencer –anche io- fece Morgan.
Garcia si intromise dopo aver poggiato la sua mano sulla fronte di Morgan –eh no tu hai ancora la febbre- -no Garcia sto bene-
-se volete riposarvi prendetevi un giorno di ferie domani per ora non ci sono altri casi-
-grazie capo-
Durante il viaggio JJ e Hotch si misero a parlare dei propri figli; Rossi Prentiss e Reid giocavano a poker mentre Garcia e Morgan parlottavano. Era tutto normale ma c’era qualcosa in più. Spencer e Derek non si perdevano di vista; Reid lo guardava scherzare con Garcia e Morgan lo osservava giocare e , a volte, i loro sguardi si incontravano.
 
Atterrarono verso le 20 e ognuno si diresse a casa propria. Erano rimasti solo Morgan e Reid nel parcheggio.
-davvero vuoi lasciare un povero malato solo a casa??-
-ma se hai detto di stare bene!!-
-vieni a cena da me sono un bravo cuoco!-
-non voglio morire intossicato andiamo a mangiarci una pizza-
-ragazzino malfidato!-
Si ritrovarono a mangiare in una piccola pizzeria. Durante la cena Morgan tossiva ancora molto. –e tu dopo volevi andare in un pub! Ma se sei ancora malato! Faresti meglio ad andartene a letto!-
-non provocarmi ragazzino! Zitto e mangia-
I due passarono la cena così, a parlare punzecchiarsi e ridere insieme.
-in questo locale si mangia davvero un ottima pizza- diceva Reid uscendo
- si è vero, ci ritorneremo. Dove vai ora? Vieni a casa mia??-
Spencer arrossì improvvisamente –bè io pensavo di andare a riposare-
-sicuro?- Spencer annuì –va bene come vuoi ragazzo allora a domattina!-
Morgan si avvicino come per salutarlo e Reid fece lo stesso e lo abbracciò. Morgan lo capiva sempre. Aveva capito che per lui era ancora presto per ‘andare a casa sua’ e Reid apprezzava che lui lo avesse compreso.
-a domani Derek- disse prima di entrare in macchina.
-hei aspetta- fece Derek che raggiunse l’altro alla macchina
-che ne dici domani ti passo a prendere per andare a lavoro?-
-va bene- Spencer aveva già rifiutato di andare a casa sua rifiutare anche un passaggio in macchina sarebbe stato da pazzi. Almeno il giorno seguente avrebbe iniziato la giornata con un bacio di Derek!

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Capitolo 3
*** The next day ***


Grazie a chi commenta, a chi legge e a chi apprezza la mia storia!! Un grazie speciale a chi ha messo la storia tra i preferiti !
Per Nighthinker: spero che ti faccia divertire anche questo capitolo!!
Grazie e scusate per eventuali errori!
 
 
 
L’indomani Spencer si alzò alla solita ora si vestì e si fece una tazza del suo adorato caffè. Era seduto in poltrone sorseggiava il suo caffè mentre leggeva un libro che non era riuscito a finire la sera prima perché si era addormentato.
Derek era in ritardo. Provò a chiamarlo. Rispose la segreteria. La cosa si faceva strana. Decise di raggiungerlo. Forse non gli era suonata la sveglia. O forse era ancora malato e non era riuscito ad alzarsi. Spencer salì sulla sua vecchia auto e mise in moto. Hotch aveva detto che potevano prendersi un giorno di ferie quindi se arrivava più tardi senza avvisare nessuno si sarebbe allarmato.
Arrivato a casa di Derek suonò il campanello, nessuna risposta; poi bussò tre volte impulsivamente e sentì dei rumori. Aprì la porta uno zombie con le sembianze di Morgan; occhiaie, passo strascicato, visibilmente raffreddato.
-menomale dovevi passare a prendermi tu! A malapena ti reggi in piedi!-
-non fare lo spiritoso ragazzino. Sto male sennò sai che sarei venuto-
-potevi avvisarmi-
-volevo farlo ma il cellulare si è scaricato tra le mie mani. Entra che ho freddo!-
-hai ancora la febbre?-
-te che ne dici ragazzino?? Non sono riuscito a chiudere occhio stanotte-
-ti preparo un tè- disse Spencer
-ok come vuoi io vado a prendere una coperta in camera-
-vai direttamente in camera invece di stare in salotto non ti fa bene prendere altro fresco-
-come sei premuroso bel ragazzino! Vieni qua- Morgan si avvicinò al dottore e lo prese per i fianchi per farlo girare. Spencer era rivolto verso la cucina che stava prendendo una tazza per fare il tè.
- no così mi attacchi l’influenza!- Morgan era a un respiro di distanza da Spencer
-come tu hai fatto con me caro genio- a quel punto le loro bocche si incontrarono, Reid aveva resistito fin troppo al suo collega.
 
Intanto in ufficio
-hai visto Morgan? E Reid?- chiese Prentiss
-no non sono venuti. Si saranno presi quel giorno di ferie che Hotch gli ha concesso- rispose JJ
-senti ma.. hai notato anche tu le occhiate che si rivolgevano sul jet?- a Prentiss non sfuggiva mai nulla
-qualcuna si  ma .. a cosa stai alludendo Emily?-
-bè non so quei due mi sono parsi strani come se nel loro rapporto fosse cambiato qualcosa..-
-ho lasciato dei documenti da compilare sulle vostre scrivanie- le interruppe Hotch
Le due donne si diressero verso la zona caffè per affrontare tutte quelle scartoffie con quella mitica bevanda. –in che modo pensi che sia cambiato il loro rapporto? Derek si è solo preso cura del suo collega al posto nostro-
-si ma come ti ho detto mi sembravano strani,non i soliti Reid e Morgan-
-buongiorno belle donne! Che ha fatto il mio cioccolatino??- le interruppe Garcia che aveva sentito nominare Morgan –oh niente Penelope stavamo solo chiacchierando- fece JJ
-ma come stanno i nostri malati non li ho visti in ufficio…-
-eh appunto forse si sono presi un giorno libero- disse Emily
-tra poco chiamo Derek per sentire come sta-
 
 
Derek era in camera appoggiato sui tre cuscini sotto le coperte, aveva messo il telefono in carica sul suo comodino. Iniziò a vibrare. Garcia. –muffin al cioccolato? Come stai?- -bambolina ho ancora un po’ di febbre ma non ti preoccupare tutto apposto- a quel punto si sentì nel corridoio un rumore e ancora –ahia ! dannazione!-  -ehi chi c’è con te?- -nessuno bambolina è Clooney, ci vediamo domani- così chiuse la conversazione.
-ehi ragazzino che stai facendo?-
Spencer entrò in camera con la tazza fumante in mano. –niente mi sono scottato un dito..- -sei sempre il solito sbadato- -ehi!-protestò Reid –dai fammi vedere- Reid posò il tè sul comodino e si mise sul bordo del letto accanto a Morgan porgendogli il dito. Derek gli ci posò un bacio lieve, Spencer sorrise e si avvicinò al viso di Derek per baciarlo. Poi gli porse il tè.
-come sei gentile ragazzo, vieni qui- Derek prese tra le mani il mento di Reid e lo avvicinò a sé baciandolo di nuovo, non poteva stare a lungo senza sentire quelle labbra sulle sue.
-chi era al telefono?-
-Garcia e ti ha sentito imprecare-
-le hai detto che sono qui?-
-no le ho detto che era Clooney che faceva rumore-
-già a proposito dov’è Clooney?-
-è fuori in giardino. Senti potresti dargli da mangiare?-
-mi hai preso forse per la tua serva??-
-dai ragazzo non fare così, ti pagherò per quello che fai- rispose Morgan ammiccante. –pagarmi??- fece Reid spaesato
-era un’allusione Spencer intendevo ‘pagarti’ con prestazioni sessuali!! Sei proprio ingenuo ragazzino!-
Reid diventò tutto rosso e se ne andò in fretta da quella stanza col pretesto di andare da Clooney.
Morgan rimase a guardare il punto dove prima c’era Reid sorridendo, quel ragazzino era ingenuo e straordinariamente divertente! Bevve un po’ di tè poi andò in bagno per prendere un aspirina.
Si diresse poi verso la cucina dove trovò Reid che accarezzava il suo grosso cane che aveva appena finito di mangiare. Quando Reid si girò si ritrovò davanti l’uomo.
-oddio non ti avevo sentito arrivare- era sobbalzato. Morgan strinse le sue mani attorno ai fianchi del ragazzo attirandolo a sé. Poi iniziò a baciarlo sul collo. Reid si lasciò andare a quelle magnifiche sensazioni e strinse a sua volta Morgan a sè. La stretta tra i due si fece più sensuale, si baciavano con una passione che cresceva, ad ogni bacio, sempre di più. Le mani di Morgan non erano più sui fianchi del compagno ma erano scivolate più giù all’altezza della cintura e entravano sotto la camicia di reid per avere un contatto diretto con la sua pelle. Reid toccava il collo, le spalle e il viso di Derek, il contatto con quella pelle calda gli donava sensazioni che mai aveva provato prima. Poi sentiva anche le mani curiose di Derek sulla sua schiena nuda. Ad un tratto le mani di Derek scesero andando a infilarsi tra le mutande e la pelle di Spencer. Quel ragazzino era fin troppo magro ma non c’era niente da dire sulle sue natiche, perfette! Un tornado di brividi di piacere invase il corpo magro del più giovane, mentre i baci si facevano più lunghi e intensi. Spencer tolse le mani dal collo di Derek e le mise sui glutei del collega tastandoli con un intraprendenza dovuta alla passione di quel momento. Dio sembravano scolpiti nel marmo !
Intanto il cane guardava la scena non capendo cosa stava succedendo. Però si sentiva trascurato così rivolse ai due un abbaio per ricordar loro che c’era anche lui in cucina.
Quindi furono interrotti da Clooney che si sentiva trascurato.
-credo che Clooney sia geloso di te!- disse Morgan ridendo
Anche Spencer rise. Morgan si allontanò delicatamente da lui fece qualche carezza al suo cane e lo mandò di nuovo in giardino.
 
 
 
 
La conversazione tra Morgan e Garcia si chiuse; con lei c’erano anche le altre 2 donne della squadra. –il mio cioccolatino mi è sembrato strano. Ha chiuso la conversazione improvvisamente come se avesse da fare. E poi ho sentito dei rumori.-
-che rumori?- -non so lui si è giustificato dicendo che era il cane-  -il mistero si infittisce- -ehi di cosa parli Emily?- chiese Garcia. Emily e JJ si guardarono e non riuscirono a trattenersi dal dire cosa avevano visto anche all’amica. Poi di sicuro Garcia le avrebbe costrette a sputare il rospo così decisero tacitamente di arrendersi subito. –bè io e emily quando ieri siamo andate a chiamare Morgan e Reid li abbiamo trovati addormentati..- -e che ci sarebbe di strano??-
-la posizione in cui erano..vedi loro due ….-  -cosa JJ??- -erano abbracciati- finì Emily –e allora? Forse nel sonno si sono ritrovati accanto- disse Garcia –no penelope il linguaggio del corpo non mente erano uno verso l’altro e Morgan aveva la testa sulla spalla di Reid- -davvero???che carini!!!!!- fece Garcia con voce stridula –poi quando li abbiamo svegliati si sono guardati con uno sguardo strano, forse complice- continuò Emily.
-venite in sala riunioni ho un caso da sottoporvi- le interruppe Hotch
-chiamo anche Morgan e Reid?-chiese JJ
-se stanno meglio falli venire con noi sennò digli che possono avere un altro giorno libero.-
-ok Hotch-
Quando il capo uscì le ragazze continuarono la loro succosa conversazione. –quindi voi pensate che Reid sia da Morgan??- riprese Garcia
-può darsi. Forse hanno cenato in un ristorantino e poi la serata è continuata a casa di uno dei due e hanno passato la notte insieme- disse Emily persa nelle sue supposizioni con sguardo sognante –Emily!- la chiamò JJ sconcertata –non ti credevo così perversa ragazza!- disse Garcia –bè sono solo fantasie..ehm supposizioni- disse emily. –mettiamoli alla prova!- disse ancora Emily per togliere le attenzioni delle due amiche dalle sue fantasie. –e come?- chiese JJ –ora li devi chiamare per dirgli del caso. Prova a chiedere a Reid come sta Morgan!- fece Emily
- va bene chiamo Spence-.
 
 
 
 
 
 Morgan prese la mano di Reid, gli sussurrò all’orecchio –vieni con me-  e lo condusse verso la sua camera. Si misero a sedere sul letto e Morgan prese il viso di Reid tra le sue mani e iniziò a baciarlo. Reid rispose con passione a quei baci. I due si ritrovarono distesi sul letto. Ma la magia fu spezzata dal cellulare di Reid. Morgan sbuffò
-pronto JJ?-
-Spence come stai?- -sto bene la febbre è passata- -ok allora vieni in ufficio c’è un nuovo caso. Ci vediamo tra poco ok?- -ok JJ arrivo- -sai come sta Morgan?-
-sta meg- Spencer si morse la lingua -no io… bè non so, prova a chiamarlo-
-mmm ok a dopo-
In quel momento squillò anche il cellulare di Morgan
-Morgan ciao sono JJ come stai ora?-  -meglio grazie ho preso un aspirina. C’è un nuovo caso?-  - si ma non devi sentirti costretto a venire, Hotch dice che puoi stare ancora a casa se vuoi-  -no sto bene vengo anche io-
-va bene a dopo- la conversazione al cellulare finì.
-sei sicuro di stare bene?- chiese a quel punto Spencer
-si certo non ti preoccupare piccolo- detto questo lo baciò di nuovo prima di alzarsi e vestirsi.

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Capitolo 4
*** Un nuovo caso ***


Un nuovo caso
 
Spencer  e Derek arrivarono alla sede della B.A.U. ognuno con la propria macchina. Non c’era niente di male ad andare a lavoro insieme ad un collega, ma i due non volevano destare sospetti agli altri membri del team, anche se in cuor loro sapevano che prima o poi sarebbero stati scoperti, in fin dei conti erano tutti abili profiler nonché loro amici. I due colleghi facevano del loro meglio per apparire normali, come se non si fossero mai baciati.
Arrivarono in sala riunione quando gli altri erano già tutti seduti.
-ben arrivati ragazzi!- li accolse la voce di Rossi.
-state bene?- chiese Hotch –si certo non ti preoccupare- rispose per tutti e due Morgan. –bene allora iniziamo-
Hotch, JJ e Garcia spiegarono il caso. Si trattava dell’uccisione di una ragazza e tre ragazzi tutti tra i 20 e i 30 anni. Erano stati ritrovati nei boschi, erano stati violentati, qualche segno di lotta e infine erano stati strangolati a mani nude. Erano spariti tutti la sera prima. Era sicuramente un sadico sessuale, ma la cosa molto strana era che aveva scelto prima una ragazza per poi cambiare radicalmente andando a caccia di ragazzi.
La squadra era ora sul jet, stavano ancora parlando del caso in collegamento con Garcia che faceva luce sulle vite delle vittime. Erano tutte sparite da locali notturni della città che erano lontani dal bosco circa 20 km.
-arriveremo tra 10 minuti circa. Morgan tu vai con JJ nel locale da cui è sparita l’ultima vittima Jake Deckfort; Rossi e Prentiss nel luogo d’abbandono. Io e Reid andremo dal coroner- disse Hotch. Gli agenti si prepararono all’atterraggio.
Arrivati a Denver, Colorado, si presentarono al capo di polizia Robert Luxor e come ordinato da Hotch si divisero. Morgan e Reid si comportavano normalmente tranne qualche sguardo in più, non potevano stare a lungo senza almeno guardarsi. Dal coroner scoprirono che i ragazzi erano stati drogati per questo non c’erano segni di legature. Garcia intanto aveva fatto una ricerca delle altre possibili vittime dell’S.I. d’altronde i cadaveri erano stati trovati per caso da guardaboschi o escursionisti. La ricerca aveva evidenziato altre 2 possibili vittime. Scomparse da più di due mesi che corrispondevano alle altre vittime, tra i 20 e i 30, mori, scomparsi da locali notturni.
Si era fatta ora di cena  e i membri della squadra si ritrovarono a mangiare in un ristorantino niente male. Mangiarono parlando del caso e poi andarono in albergo. JJ e Prentiss non avevano smesso di indagare sul caso Morgan/Reid, li avevano osservati sul jet e quando erano insieme ma non gli era saltato nulla di importante agli occhi. Parlavano di questo mentre andavano alle proprie camere.
Reid ricevette un messaggio sul cellulare da Morgan: ‘ciao bel ragazzino ti vengo a trovare tra poco <3’
Morgan non aveva resistito. Voleva andare dal suo ragazzino. Sgattaiolò fuori dalla camera e bussò a quella di Reid. –vieni entra- gli disse. Sul letto c’erano i fogli del caso.
–scoperto qualcosa?- gli chiese allora Morgan
–niente di rilevante- rispose l’altro. Morgan abbracciò Reid che era girato e iniziò a baciargli il collo. A quel punto Reid si girò per baciare quella bocca tanto desiderata che riusciva a dargli sensazioni uniche. Si ritrovarono sul letto, Reid tra un bacio e l’altro riuscì a dire –aspetta Derek- a quella parola Derek si spaventò. Non lo voleva più?? Ma poi il dottore continuò –non voglio che i fogli si stropiccino- e fece come per alzarsi ma Derek glielo impedì –faccio io- disse sorridendo. Reid era sdraiato sul letto, Derek era sopra di lui. Dopo aver tolto i fascicoli che ingombravano sul letto si buttò sulle labbra del dolce dottorino. Si baciavano con passione mentre Reid toccava il petto dell’altro da sotto la maglietta e Morgan sganciava la camicia del genio. Com’era bello essere lì con lui. Dopo quella notte ‘insieme’ non riusciva più a stargli lontano neanche nei suoi pensieri. Aveva pensato a tutto quello che avevano passato insieme a come erano cresciuti entrambi alle esperienze traumatizzanti e belle,come la nascita di Henry; e agli anni che avevano passato lavorando a fianco.
Intanto l’eccitazione dei due cresceva. Morgan aveva finito con la camicia e ora si stava dedicando ai pantaloni di Spencer. Lo stesso stava facendo Reid con la cintura del compagno. Reid baciava il petto di Morgan. Baci brevi ma intensi. Il ragazzino ormai ci aveva preso gusto ad assaggiare quella pelle ambrata. Anche le loro ‘eccitazioni’ crescevano. I pantaloni che Morgan cercava di togliere a Reid erano oramai diventati stretti, mentre l’erezione dell’altro non aspettava altro che essere liberata ed essere toccata da quelle mani magre. Reid aveva sganciato i pantaloni dell’altro ma poi si era fermato. Morgan invece stava cercando di togliergli i pantaloni mentre la sua bocca continuava a baciarlo ma all’improvviso sentì il ragazzo fermarsi. Così si fermò anche lui e lo guardò negli occhi –che c’è che non va piccolo?- disse con voce dolce. –em..vedi io..- senza bisogno che continuasse a parlare Morgan aveva capito. Era spaventato e il suo cervello si era messo in moto facendo nascere nella sua testa pensieri razionali che uccidevano l’intraprendenza e l’eccitazione che lo avevano accompagnato fino ad ora.
–non ti devi preoccupare Spencer. Rilassati stai tranquillo. Ti fidi di me?-
-si certo che m-
-allora sta tranquillo penso a tutto io-
-si ma io..-
-shh ragazzino cancella i pensieri dalla testa penso a tutto io.-
Reid però sembrava ancora un po’ restio così Morgan disse –Spencer io ti voglio. Sei la cosa più bella che mi sia capitata anche se me ne sono realmente accorto solo ora. Devi fidarti di me. Tu mi vuoi?-
-Derek si io..ti voglio- a quelle parole Morgan affondò nelle labbra del compagno il bacio più passionale nella storia dei baci di Derek Morgan (ed era una storia lunga..!). Ripresero a toccarsi con lussuria e fecero l’amore. Spencer provò in quei momenti un mix di sensazioni che andavano dal piacere più grande ad un dolore lancinante, ma Derek con la sua dolcezza lo aveva rassicurato e lo aveva coccolato. Avevano finito e giacevano uno accanto all’altro. Spencer aveva gli occhi lucidi e rossi. Derek lo prese tra le sue braccia, le guance vicine, una mano su i suoi capelli mossi e una a cingergli la vita. Lo stringeva a sé e guardandolo negli occhi gli sussurrò: -scusa se ti ho fatto male Spencer, ferirti è l’ultima cosa che voglio fare- intanto gli accarezzava i capelli. Spencer gli rispose con un bacio e poi disse – non lasciarmi mai più- come se volesse che quell’abbraccio durasse in eterno. Derek sorrise, poi rispose –starò sempre con te Spencer, sempre-
Spencer si accoccolò soddisfatto vicino a Derek e chiuse gli occhi sfinito. Derek strinse a sé quel ragazzino che riusciva a donargli sentimenti che mai aveva provato prima, mai così intensi.
 
Giacevano ancora nudi sul letto quando la sveglia di Spencer suonò, intonando le note di Beethoven. Derek si svegliò e posò un bacio sulle labbra di Spencer per farlo svegliare. –bel ragazzino alzati dai!- disse Morgan con in volto un espressione dolce mentre guardava il suo amante.
-hai messo Mozart come suono per la sveglia??- disse Morgan divertito.
-Derek questa è la nona sinfonia di Beethoven- rispose subito l’altro
-ok ragazzino non conosco la musica classica ma tu dovresti un po’ rinnovarti!-
-e ascoltare cosa? La musica moderna non è vera musica!-
-ok ragazzino ora non c’è tempo di discutere di musica, dobbiamo andare- disse stampandogli un bacio sulla bocca.
-oh no!- esclamò Reid. –che c’è piccolo??-
-ho detto a JJ che sarei andato con lei in centrale quindi mi verrà a bussare tra poco!-
-ok mmm vediamo quando bussa tu vai con lei e io esco più tardi-
-si ti mando un sms per il via libera- sembrava quasi una missione quella.
-va bene ragazzino! Ora vieni qui..- lo prese tra le braccia e lo strinse forte a sé e lo baciò, non lo avrebbe fatto per una giornata intera e quindi doveva approfittare di qualsiasi  momento. Spencer ricambiò con passione prima di tornare a vestirsi.
Toc,toc.
-Derek è arrivata!-
-Spencer shhh vai ci vediamo dopo- gli diede un bacio sulle labbra prima di farlo uscire e sussurrò –fai attenzione piccolo mio- Spencer lo baciò di nuovo poi uscì con JJ.
-buongiorno Spence!- -buongiorno a te JJ!- Spencer era raggiante. –vedo che stamani sei in splendida forma! Hai dormito bene?- Spencer arrossì leggermente e disse –si… ho dormito b-bene…-
 
I due si avviarono al suv nero. Spencer approfittò del fatto che JJ fosse davanti a lui per mandare un sms a Morgan –via libera <3- non sapeva cosa significava quella stanghetta e quel tre, ma glielo aveva scritto Morgan nel messaggio di ieri sera così lo aveva fatto anche lui. La sera scorsa non aveva avuto modo di chiederne al suo amante il significato.
Entrati in macchina Reid, mosso dalla curiosità, chiese –JJ tu lo sai cosa significano una specie di stanghetta e un tre messi insieme nel linguaggio degli sms?-  -sei più strano del solito stamani Spence, cosa ti viene in mente??- -eh..è che l’ho letto..su..un messaggio e mi chiedevo cosa potesse significare- tentò di giustificarsi Reid. –su un messaggio?? Chi è che ti manda dei cuoricini via sms eh Spence??-
-ah allora sono dei cuoricini??-
-si Spence non cambiare discorso e dimmi chi te li ha mandati!!-
-no.. a me ..nessuno l’ho letto su un messaggio di un amico…- si giustificò ancora Reid. Le proteste di JJ furono zittite dal suo telefono e così Reid si salvò. Morgan intanto aveva risposto al suo sms: -ok ragazzino. Ieri notte è stato paradisiaco stare con te piccolo! A presto!- .
Un sorriso gli si dipinse in volto, menomale che JJ non lo notò sennò si sarebbe insospettita ancora di più.
 
Morgan stava andando in centrale. Avrebbe affrontato cose orribili nell’indagare su quel mostro ma era felice perché la sera prima l’aveva passata con la persona più speciale a questo mondo per lui.
Arrivati in centrale salutò i suoi compagni di squadra, tra i quali spiccava ai suoi occhi il dottore al quale rivolse un breve sorriso. Se si fissava a osservarlo poteva rivederlo nudo, la sera prima, e non era proprio il posto e il momento adatto per quello.
Furono informati che un altro ragazzo, Ben Bertal, era sparito la sera prima nonostante i controlli raddoppiati. Nessuno aveva denunciato la scomparsa la sera stessa perché l’amico con cui era se ne era andato prima lasciandolo nel locale a parlare con un uomo, e quindi non erano potuti intervenire. Rossi lo stava interrogando mentre gli altri cercavano di restringere il campo con i nuovi dati visto che a Ben rimanevano poche ore.
Era emerso che l’uomo con cui la giovane vittima parlava era di media altezza castano chiaro, bianco sulla quarantina. Con i dati che avevano raccolto durante l’indagine erano arrivati a una cerchia più ristretta di sospettati, erano quattro.
Con le prove che avevano riuscirono a stilare un profilo chiaro che diceva che il sospettato doveva avere avuto una storia seria con una donna che era finita perché l’S.I. aveva cambiato orientamento sessuale visto la scelta di vittime maschili. Era anche uscito fuori che l’S.I. doveva essere cresciuto in un ambiente familiare rigido e cattolico, visto che anche nelle vittime prima aveva ucciso ragazze forse tentando ancora di nascondere l’omosessualità a se stesso e poi aveva iniziato con i ragazzi, la sua vera passione.
La squadra si divise per andare dai sospettati.
A Rossi e Reid era toccato un tale di nome Kyle Perders. Arrivati a casa il profiler più giovane notò subito l’auto spaziosa adatta a trasportare cadaveri. Bussarono e Rossi si presentò al sig. Perders. Li aveva fatti entrare in casa anche se il suo sguardo era teso, lo notarono entrambi subito. Rossi iniziò con le domande di routine e mentre l’uomo rispondeva non toglieva gli occhi da Reid.
Rossi da buon profiler che è, capì  da quello sguardo che lui era l’S.I., guardava Reid con interesse perché anche lui sarebbe potuta essere una possibile vittima, rispecchiava i gusti dell’uomo: giovane tra i 20 e i 30 anni, magro, di bell’aspetto, alto. Rientrava nei canoni delle sue precedenti vittime per questo non gli staccava gli occhi di dosso. Non poteva far vedere al killer che lui aveva capito tutto sennò la situazione sarebbe degenerata e doveva avvisare gli altri assolutamente. Così mandò un sms breve e conciso a Hotch: -abbiamo l’S.I. 593 di backer street. Venite immediatamente. Siamo dentro con lui.-
Dave cercava di intrattenerlo fino all’arrivo dei rinforzi poi l’avrebbe immobilizzato. Reid intanto osservava il soggiorno dell’uomo, tutto di quello che era lì faceva coincidere il proprietario con il profilo del loro S.I.
Capì il piano di Rossi quando lo vide scrivere al cellulare.
Arrivarono i rinforzi che si appostarono intorno alla casa dell’assassino.
Quando Morgan seppe che il suo Reid era nella casa con l’omicida gli si strinse il cuore, ma era anche più determinato a non fallire quella cattura.  Nulla doveva andare storto.
I rinforzi c’erano ed era il momento. Questo era quello che pensava David Rossi mentre puntava la pistola contro Kyle Perders che era riuscito a impugnare l’arma che aveva nascosto sotto il divano. Anche Reid faceva lo stesso.
-così mi avete scoperto..- fece l’uomo
–certo che ti abbiamo scoperto bastardo non riesci a frenare i tuoi istinti eh? Dov’è Ben Bertal? Dove lo hai nascosto??-
-e chi sarebbe??-
-non fingere con me bastardo dove hai messo il ragazzo??- incalzò Rossi. Intanto il resto della squadra era entrato in casa del killer e stavano aspettando il momento per agire.
-mmh Ben che bel nome…. E tu come ti chiami ragazzino?- disse con voce perversa rivolto a Reid. –non osare parlargli- fece Morgan con tono rabbioso, ma l’uomo continuò come se nessuno avesse parlato –no aspetta me lo hai già detto! Ti chiami Spencer.. Spencer nome non comune…Spencer..- continuava a dire quel nome fissando Reid che era immobile e quando fece un passo verso di lui Morgan non ci vide più. Era al lato destro del killer e si scagliò su di lui all’improvviso. Lo buttò a terra togliendoli l’arma e mentre cercava di immobilizzarlo diceva: -come osi brutto pervertito eh?- mentre lo cazzottava di santa ragione. A quel punto intervenne Hotch che fece allontanare Morgan dall’uomo mentre Prentiss lo ammanettava.
 
-si può sapere che ti è saltato in mente??!?- fece Hotch infuriato a Morgan
-stava insultando Reid e io devo proteggerlo, devo proteggervi tutti, non potevo rimanere a guardare!-
–proteggerci??lui poteva sparare ferendo te o qualcuno della squadra ti rendi conto di che pericolo ci hai fatto passare?!?!?-
-lui stava andando verso Reid-
-gli avremmo sparato e lo sai! Ci hai fatto passare un pericolo inutile! Noi dobbiamo proteggerci l’un l’altro dobbiamo fidarci della squadra!!-
Morgan non rispose sapeva che il suo capo aveva ragione, ma lui non ci aveva più visto dopo che quel pervertito si era rivolto in quel modo a Reid, al SUO ragazzino. La sua mente lo aveva immaginato come le altre vittime ed era scattato come una molla. Era più forte di lui.
 
Intanto Rossi insisteva. –dov’è il ragazzo ? dove lo hai portato?? Rispondi bastardo!!- JJ intanto perquisiva la casa con Reid.
–JJ ho trovato qualcosa-
Reid aveva visto una specie di botola sul soffitto camuffata. L’aveva notata perché sul pavimento c’erano dei segni come di qualcosa che vi si poggiava. Infatti quando aprì la botola scesero delle scale. Era una soffitta. Spencer si avviò su con JJ dietro. –Ben sono Spencer Reid dell’FBI dove sei?- sentì un mugolio in risposta. Ben era accasciato in un angolo seminudo in stato di shock e con qualche ferita da difesa. JJ chiamò subito l’ambulanza mentre Reid si avvicinava alla vittima. Lo toccò per aiutarlo ad alzarsi e il ragazzo si ritirò spaventato. A quel punto arrivò anche Hotch e insieme riuscirono a calmare la vittima e a portarla di sotto in ambulanza. Purtroppo erano arrivati tardi e l’S.I. si era già approfittato di lui.
Arrivati fuori dalla casa, Reid cercò Derek con lo sguardo, poi fu Prentiss a parlare per lui. –dov’è Morgan?-
-l’ho mandato in centrale a fare rapporto- rispose Hotch cupo.
 
In casa con quell’uomo Reid si era sentito vulnerabile anche se la presenza di Rossi riusciva comunque a rassicurarlo un pò. Aveva già vissuto i sentimenti di una vittima con l’esperienza di Raphael e li aveva rivissuti per un momento quando le attenzioni del killer si erano posate su di lui e quindi si era bloccato, non era riuscito a controbattere. Ma appena aveva udito prima la presenza, e poi la voce di Derek, si era subito rilassato perché lui era lì vicino.
 
 
 
Prentiss e JJ erano in macchina che andavano in albergo per fare la valigia.
-per fortuna abbiamo trovato il ragazzo vivo..- iniziò JJ
-si siamo stati fortunati lo poteva già avere ucciso..-
-hai visto come guardava Spence??metteva i brividi…-
-anche Reid era il suo tipo: giovane alto ,magro..-
-si hai ragione.. secondo te gli avrebbe fatto del male??-
-avrebbe voluto lo si vedeva dalla sua espressione ma noi non gliel’avremmo mai permesso avevamo le pistole puntate su di lui…-
-bè poi ci ha pensato Morgan..-
-si era una furia… allora che dobbiamo pensare su quei due?-
-bè lavorano insieme da molto e credimi, fin dall’inizio Morgan ha preso Spence sotto la sua ala protettiva-
-si è vero ma c’è sempre qualcosa che non mi convince..-
-stamani Reid era un po’ strano.. era felice di prima mattina e mi ha chiesto cosa significa < e il 3 messi insieme nel linguaggio degli sms.-
-qualcuno ha mandato un cuoricino a Reid quindi?!?!?!-
-lui mi ha detto che l’ha visto da un amico…-
-mmh JJ la faccenda si fa sempre più strana..-
 
In un altro suv nero Rossi si apprestava a partire alla volta dell’albergo.
-ehi Reid tutto bene?-
-si si certo…-
-mi dispiace per quello che è successo-
-non è stata colpa tua e poi non è successo nulla di importante solo..-
-no Reid quel maniaco ti fissava e non sono riuscito ad impedirlo-
-non devi dire così non era colpa tua-
-si lo so ma sappi che non avrei mai permesso che quel pervertito ti toccasse in alcun modo, lo avrei freddato anche se non era armato, credimi-
-certo Rossi mi fido di te ma io..-
-non fraintendermi Reid. So benissimo che sei un agente preparato che sa proteggersi e sono convinto di questo, ma essere oggetto delle attenzioni di un serial killer è sconvolgente-
-lo so bene. Sono in grado di proteggermi, ma in quel momento mi sono sentito come quando ero prigioniero di Raphael e mi sono bloccato-
-è comprensibile Reid non ti preoccupare. Sono orgoglioso di te-
A quel punto Rossi gli diede una pacca sulla spalla e gli sorrise come fa un padre orgoglioso del figlio.
-spero che  tu non sia stanco caro Reid perché ho in programma di batterti a carte sul jet-
-non credo proprio Rossi- rispose Spencer sorridendo.
 
Entrando in albergo i due si divisero per raggiungere le proprie camere e al secondo piano Spencer incontrò uno sguardo familiare. Morgan lo aspettava davanti alla porta di camera sua.
-Derek!- Spencer andò verso di lui ma aspettò di entrare in camera per abbracciarlo. –come stai ragazzino?-
-sto benissimo e non c’era bisogno che reagissi in quel modo so che Hotch si è arrabbiato-
-scusa se ti ho offeso in qualche modo e non ti preoccupare per Hotch. Soltanto che quando quello lì ti ha rivolto quelle parole non ci ho visto più-
-si ma avresti potuto farti ammazzare!- Spencer era felice di vederlo e non aveva resistito ad abbracciarlo ma era anche un po’ arrabbiato con lui.
Derek lo strinse nuovamente a sé e lo baciò dolcemente come per farsi perdonare.
-è che tu sei molto importante per me Spencer e l’idea che qualcuno ti ferisca o che possa perderti mi fa impazzire-
-allora mi sa che presto dovrai andare al manicomio visto che per questo lavoro rischiamo la vita tutti i giorni-
-cercherò di conviverci piccolo ma ora vieni qui ho bisogno di te- 

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Capitolo 5
*** Di nuovo a casa ***


Mi scuso con chi segue la fic perché è molto che non aggiorno.. le poche volte che avevo voglia (e tempo) di scrivere avevo altre idee per la testa.
Ringrazio Xanxus Superbi che mi ha convinto a riprendere in mano la storia con una semplice domanda, e mi ha fatto ricordare che avevo scritto un capitolo che era rimasto nel dimenticatoio…ed eccolo.. è un po’ corto, ma lo voglio lasciare così com’è e intanto mi sono decisa a continuare questa storia.
Ho inserito gli appellativi ‘kid’ e ‘man’ che i due personaggi usano in lingua originale nella serie come nomignoli…mi sembrava carino inserirli in inglese (rendono di più).
 
I membri della squadra presero le loro cose dalle camere d’albergo per poi salire sul jet che li avrebbe riportati a casa dopo tre giorni.
Morgan aveva rischiato di fare tardi perché si era trattenuto fin troppo in camera di Spencer. La giornata era stata pesante per entrambi e avevano bisogno uno dell’altro.
-vieni qui ho bisogno di te- aveva subito detto il ragazzo più grande e il piccolo non se l’era fatto ripetere due volte. Dopo un lungo abbraccio e qualche bacio Spencer iniziò a raccogliere le sue cose mentre l’altro lo osservava.
-sai che sei un vero casinista? In neanche tre giorni hai disseminato la tua roba dappertutto!-
-senti ma te non dovresti andare a preparare la tua di roba?????-
-wow kid non ti facevo così acido-
-non sono acido sei tu che mi fai innervosire!!-
-ah si ti faccio innervosire?!?!?- mentre lo diceva si avvicinava al povero Reid, di spalle. Lo sorprese con un abbraccio che toglieva il fiato.
-ehi lasciami devo finire qui!- rispose Spencer divertito.
-ok ok me ne vado!- fece poi Derek
-tra 5 minuti dovremmo essere giù quindi mi sa che sei già in ritardo!-
-è solo colpa tua kid!!-
-non credo proprio!-
-ci vediamo giù- disse Derek quasi minaccioso prima di uscire.
 
Il volo fu piacevole, Spencer giocava a carte con Rossi e Prentiss mentre Morgan parlava con Hotch e JJ.
I membri della BAU scesero dal loro jet privato circa due ore di volo dopo, e ognuno si diresse verso le proprie abitazioni.
 
Morgan prima di salire in macchina si rivolse al compagno.
-ehi kid! Stasera ho l’allenamento in palestra vuoi venire anche te??-
-io?? Ehm no grazie preferisco starmene a casa-
-sicuro? Guarda che ti farebbe molto bene..-
-si stasera non ne ho proprio voglia..-
-come vuoi allora ci vediamo domani- il nero un po’ deluso fece come per andarsene
-Derek!... aspetta…mangiamo insieme?- fece allora Reid. A Morgan si illuminò il viso.
-va bene ma io devo fare in fretta e devo mangiare leggero perché gli allenamenti sono tra un’ora-
-ok prendiamo qualcosa già pronto-
-si e poi mangiamo da me perché devo prendere la borsa della palestra prima di andare-
 
I due mangiarono mentre parlavano del caso appena risolto e senza che se ne accorgessero arrivò l’ora per Derek di andare via.
-ragazzino io ora devo andare, tu che programmi hai?-
-avevo intenzione di studiare qualcosa per i prossimi esami-
-non ci credo! Il dottor Spencer Reid ha bisogno di studiare!-
-bè veramente dovrei leggere i programmi d’esame per sapere cosa devo esporre in sede d’esame e devo leggere qualche libro per approfondire..-
-ora ti riconosco! Sai già tutto ma devi solo capire quale parte delle tue ampie conoscenze sull’argomento serve ! a proposito quanti esami ti mancano?-
-ora 5, dovevano essere 4 ma ne ho saltato uno perché eravamo a Atlantic city..-
-ok allora buono studio secchione!-
-ehi! Non vengo chiamato così da quando ero al college!-
Derek si avvicinò al ragazzo e lo baciò sulle labbra, l’altro ricambio stringendolo tra le braccia.
-allora a domani!-
-buon allenamento!-
Uscirono di casa e ognuno si diresse alla propria auto.
 
Arrivato a casa Spencer si preparò una bevanda calda, si sistemò sulla sua poltrona e si mise davanti uno dei suoi voluminosi libri. Sul tavolo accanto a lui stavano il computer , altri libri, un taccuino e la tazza di tè appena preparata. Spencer indossava gli occhiali e teneva in mano un lapis che mordicchiava mentre leggeva.
Il tempo passò senza che lui se ne accorgesse.
Ad un tratto suonò il campanello.
 
-Derek!!-
Spencer si presentò alla porta un attimo dopo. Indossava gli occhiali e teneva in mano un lapis mangiucchiato.
-ciao!! A casa mia si è rotto un tubo e non c’è acqua e io ho davvero bisogno di una doccia!- Spencer guardò l’uomo che aveva davanti da capo a piedi. Si, aveva bisogno di una doccia.
-vieni entra-
-grazie.. eri ancora a leggere?-
-figurati comunque si; ti accompagno in bagno-
Spencer passò il salotto e andò verso il bagno seguito da Derek.
-wow non ero mai stato qui!- disse Morgan guardandosi intorno.
-ti piace?-
-si è molto accogliente, ma un po’ piccola per tutti i tuoi libri-
In effetti in quella casa c’erano libri ovunque.
-si il mio prossimo acquisto è una nuova libreria.-
Arrivarono in bagno. –ecco qui gli asciugamani puliti- presi gli asciugamani Spencer fece come per andarsene.
-grazie mille….aspetta non andare via-  
Derek si avvicinò all’altro per baciarlo che ricambiò per poi sparire in salotto.
 
Derek si era tolto i vestiti e stava entrando sotto il getto di acqua calda.
Mentre stava sotto l’acqua che scrosciava esaminava il bagno del ragazzino attraverso il vetro della doccia.
Era ordinato; solo un rasoio era fuori posto e sul lavandino stava ancora la roba da viaggio.
Nella doccia c’erano due tipi di bagno schiuma, di cui uno alla cioccolata, un balsamo e uno shampoo addolcente.
-come se non fosse già dolce di suo- pensò Morgan mentre sorrideva.
Ad un certo punto però la sua mente smise di analizzare il bagno in cui si trovava e si posò sul pensiero di Reid nudo in quel bagno, in quella doccia, con i capelli bagnati… uscì di scatto per raffreddare i bollenti spiriti e si mise l’asciugamano intorno alla vita.
 
 
Reid aveva lasciato il collega nella doccia ed era tornato alla sua occupazione. Leggeva al suo solito ritmo ma gran parte del suo cervello era impegnata a pensare ad altro. Nel suo bagno, a pochi metri da dove si trovava c’era un uomo di colore sui 30, 1.80 , atletico, in una solo parola Derek, nudo.
La sua mente gli impediva così di concentrarsi; quello che leggeva erano solo parole vuote, senza senso. Così decise di raggiungere il soggetto dei suoi pensieri.
 
-Derek? Tutto ok?-
- si tutto apposto- Morgan aprì la porta del bagno e guardò l’altro con uno sguardo leggermente interrogativo così Spencer disse:
-mm …be… io…volevo chiederti se volevi del tè-
-ah certo grazie-
Spencer si era incantato a guardare le goccioline che scendevano sul petto di Derek e, quando riuscì a riprendersi, disse –ok a..allora vado!-
Ma Derek non glielo permise. Gli prese un polso per fermarlo e allora Spencer gli si avvicinò subito. Le loro bocche si incontrarono impazienti, le carezze si fecero frenetiche. I loro bacini aderivano perfettamente e la stretta si faceva sempre più salda e sensuale. Spencer cominciò ad indietreggiare per portare il suo uomo verso la camera. In quel momento era il suo istinto a guidarlo e lui lo seguiva e basta senza farsi troppe domande.
 
Derek era stato con tante ragazze molto belle che mai lo avevano coinvolto come solo il piccolo genio sa fare. Non si rendeva conto da quanto tempo fosse diventato omosessuale; ma ora seguiva i suoi sentimenti, il suo corpo, il suo cuore, che gli dicevano in coro che Spencer Reid lo manda in estasi.
Preso dal momento spinse il gracile compagno sul letto e mentre lo raggiungeva l’asciugamano scivolò dal suo corpo nudo.
Spencer si ritrovò quindi Derek nudo su di lui. Pensava di morire sul colpo a quella visione! Lo aveva già visto una volta e altre mille nelle sue fantasie, ma rivederlo dal vivo provocava in lui ugualmente un effetto devastante! I due si accoccolarono insieme e fecero l’amore. Derek si prese cura di Spencer con tutto il riguardo possibile e quando ebbero finito lo tenne stretto a sé.
Ancora avvolto nell’abbraccio di Derek, Spencer era felice.
-Derek?-
-sono qui piccolo-
-resta ancora con me-
-certo non mi muovo da qui-
 
Data l’ora tarda i due si addormentarono ancora abbracciati sul letto.
Poco dopo Spencer  si svegliò per il freddo. Così con le coperte coprì il suo corpo ancora nudo e quello dell’amante accanto a sé. Prima di rimettersi a dormire lo baciò sulle labbra scure che si trasformarono in un sorriso.
 
Immancabilmente gli incubi vennero a trovare Spencer anche quella notte.
Derek sentì dei movimenti accanto a lui che lo svegliarono.
Il ragazzino si agitava borbottando sommessamente. Derek cercò di svegliarlo, prima toccandogli un braccio ma visto che lui non accennava a fermarsi, dovette immobilizzarlo utilizzando tutte e due le mani.
-Spencer? SPENCER!- a quel punto si svegliò, gli occhi sgranati e con un espressione strana in volto.
-Spencer sono io!! che hai??-
Spencer strinse le sue mani intorno ai polsi dell’altro come per avere un appiglio. Derek capì quindi che lui era ancora scosso.
-sta tranquillo piccolo è tutto finito…cosa hai sognato stavolta?-
-i..io no..n lo so-
-perché non mi hai detto che gli incubi ti perseguitano ancora??-
-io credevo che fossero finiti-
-forse sono stati alimentati dalla tua recente esperienza con quel pazzo??-
-non ne ho idea,Derek-
-da quanto tempo ti succede?-
-bè io .. non so.. molto..-
-dobbiamo risolvere questa situazione allora, non voglio saperti in preda a incubi senza fine..-
Spencer guardò l’uomo negli occhi come per ringraziarlo tacitamente, con l’anima, per quello che aveva appena detto.. “dobbiamo” .. era un Noi quello che aveva usato…
-cerca di riaddormentarti. Io resto qui.-
Spencer si strinse nuovamente a Derek. Poco dopo si addormentarono.
 
 

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