Le due Sorelle Lestrange

di zia Molly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ~ Le due Sorelle Lestrange ~ ***
Capitolo 2: *** il disonore della famiglia ***
Capitolo 3: *** No! ***
Capitolo 4: *** Un tuffo nei ricordi ***
Capitolo 5: *** Fuga e scelte ***
Capitolo 6: *** Mi perdo e ti ritrovo ***
Capitolo 7: *** Le mie Bambine ***
Capitolo 8: *** il Lestrange Manor ***
Capitolo 9: *** il 24 Dicembre ***
Capitolo 10: *** la festa di Natale ***
Capitolo 11: *** Non scherzare con me! ***
Capitolo 12: *** Incontri verso Hogwarts! ***
Capitolo 13: *** la figlia della mangiamorte ***
Capitolo 14: *** Il Rospo Rosa ***
Capitolo 15: *** La partita di Quidditch ***
Capitolo 16: *** La punizione ***
Capitolo 17: *** Hogwarts ... spero non sia un addio ***
Capitolo 18: *** La maschera ***
Capitolo 19: *** Al servizio dell'oscuro ***
Capitolo 20: *** Addestramento ***
Capitolo 21: *** La missione- parte 1 ***
Capitolo 22: *** La missione- parte 2 ***
Capitolo 23: *** Sensi di colpa e brutte notizie ***
Capitolo 24: *** La fine dell'anno scolastico ***
Capitolo 25: *** Aiuto da zia Cissy ***
Capitolo 26: *** il Marchio nero ***
Capitolo 27: *** Le condizioni della malata ***
Capitolo 28: *** Piani Malefici ***
Capitolo 29: *** L'evasione ***
Capitolo 30: *** Mi hai fatto prendere un'infarto. ***
Capitolo 31: *** Ipotesi ***
Capitolo 32: *** Sorprese d'arrivo ***
Capitolo 33: *** L'adolescenza dei nostri ***
Capitolo 34: *** Chi sono? ***
Capitolo 35: *** Un bizzarro compleanno ***
Capitolo 36: *** Invito al Lumaclub ***
Capitolo 37: *** Holly ***
Capitolo 38: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 39: *** Sangue: come madre e figlia. ***
Capitolo 40: *** Ma i regali non si aprono a Natale? ***
Capitolo 41: *** Io sono in te, Tu sei in me, dove siamo io e te? ***
Capitolo 42: *** I guai sono appena iniziati ***
Capitolo 43: *** il ricordo racchiuso in una grotta e dimenticato in una cella ***
Capitolo 44: *** Ma il rimedio non doveva rimediare? ***
Capitolo 45: *** Un sogno che sembrava realtà ***
Capitolo 46: *** Non puoi lasciarci sole ***
Capitolo 47: *** La dolcezza esiste nel DNA di una Black? ***
Capitolo 48: *** Morgana Black ***
Capitolo 49: *** Bianco Latte, Neve e Luna ***
Capitolo 50: *** Always, until very end! ***
Capitolo 51: *** Malfoy Manor, quartier generale! ***
Capitolo 52: *** Torture al Malfoy Manor ***
Capitolo 53: *** Avverrà domani! ...Lo scontro finale! ***
Capitolo 54: *** Lo scontro finale ***
Capitolo 55: *** Tra cielo e terra ***



Capitolo 1
*** ~ Le due Sorelle Lestrange ~ ***


~ Le due Sorelle Lestrange ~

 

 
 
Se c’era una famiglia alquanto strana e molto temuta nel mondo magico era la famiglia Lestrange.  I due coniugi Bellatrix Black e Rodolphus Lestrange, erano tra le persone più temute del mondo. Entrambi purosangue, entrambi serpeverde, entrambi attenti al sangue puro e legati alle loro origini. Insieme avevano dato alla luce due bambine, simili ma anche molto diverse. Le due sorelle si chiamava Sofia e Marilisa. Sofia era la più grande delle due. Entrambe frequentavano la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, in due case diverse però: Corvonero e Grifondoro.

Sofia, era nata il 1 Ottobre del 1980, diventò appena cominciata la scuola,  una perfetta e perspicacie Corvonero, era, tra le due sorelle, quella più amata, più coccolata dai genitori, anche essendo la più grande. Sua madre era fiera di lei, anche se non era finita nella casa Serpeverde. Sofia era tra le due sorelle, quella più simile a suo padre, anche se aveva molto di sua madre. Bassina,  tratti del viso ben definiti, labbra carnose, pelle chiara, capelli lunghi e lisci, però, come una Lestrange, il colore degli occhi, castano frastagliato verde, e il colore dei capelli, castano chiaro, erano proprio come quelli di una Lestrange.

Un anno dopo, il 1 Dicembre del 1981, nacque Marilisa, una valorosa Grifondoro, tra le due sorelle, era quella meno amata, meno desiderata, insomma, come la definiva sua madre, la pecora nera della famiglia. Se c’era una cosa che sua madre non accettava in lei, era il suo carattere, le sue ideologie, la sua casa di appartenenza: Grifondoro.
Le diceva che era proprio come suo cugino Sirius: il disonore delle due casate- Black e Lestrange. Dopo parecchi anni che Marilisa apparteneva a Grifondoro, ci aveva fatto l’abitudine agli atteggiamenti di sua madre con lei.
Mary era molto simile esteticamente a sua sorella, ma molto diversa caratterialmente. Era leggermente, di qualche centimetro più alta di sua sorella, aveva dei ricci, molto più ribelli, molto simili a quella di Bellatrix, sua madre, anche il colore dei capelli era simile, leggermente più chiaro. Gli occhi di una Black, castano scuro, scurissimo, quando c’era poca luce sembravano neri,  dal padre aveva preso molto meno rispetto a Sofia, solo la carnagione, più scura rispetto a quella di una Black, e alcuni tratti del viso.

Le due Bambine non trascorsero mai troppo tempo con i genitori. A soli due anni circa i genitori furono rinchiusi nel carcere di massima sicurezza di Azkaban, per essere stati accusati di far parte di illecite associazioni segrete riguardanti la magia oscura e di aver usato la maledizione senza perdono sui due coniugi Paciok, così le due piccole creature vennero prese in adozione dalla sorella si Bellatrix, Narcissa, moglie di un famoso pezzo grosso che lavorava al ministero della magia. Lucius Malfoy, insieme a lui aveva avuto un figlio di nome Draco, esso aveva la stessa età di Sofia.

Bellatrix in quei dodici anni di assenza, riusciva sempre, in qualche modo, a trovare un escamotage per sapere come stavano le due pargole, tramite sua sorella.

Bellatrix però, non aveva solo una sorella, ne aveva anche un’altra: Andromeda. Con lei però non si frequentava più da diversi anni, visto che la sorella aveva tradito la casa dei Black sposandosi con un babbano e offendendo l’orgoglio della sorella più grande.

Le due bambine avevano entrambe una madrina. Per Sofia era la moglie di Rabastan Lestrange, il fratello di Rodolphus, per Marilisa era Narcissa, l’adorata sorella di Bella.

Per le due bambine la vita scolastica non era mai troppo facile, soprattutto per Marilisa, che era finita nella casa rivale a quella di appartenenza della sua casata.
Per Sofia a differenza della sorella, le cose andavano decisamente meglio, lei si faceva rispettare dai compagni di scuola minacciandoli che avrebbe chiamato la madre se le fosse stato fatto qualcosa. Facendo ciò la bambina si metteva sempre in innumerevoli guai che la salvavano dall’espunzione solo per la rendita scolastica, eccellente. 
Anche Marilisa andava bene a scuola, ma a differenza della sorella frequentava persone che portavano disonore alla sua famiglia, così le diceva sua madre. I Weasley.
Marilisa trovava quella famiglia di simpatiche teste rosse, perché era così i Weasley avevano tutti i capelli rossi e gli occhi chiari, simpatica e unita. Era la famiglia che Mary aveva sempre sognato.

Sofia non recava affatto disonore alla sua casata. Frequentava gli alunni serpeverdi, spesso anche suo cugino, uscivano con le stesse persone. Tutti si chiedevano perchè il capello parlante l'avesse smistata in corvonero.


Quell’anno Sofia frequentava il quinto anno e Mary il quarto.  Fu un anno molto particolare, perché dopo 13 anni le due ragazze rividero i loro genitori.

Quella mattina, la prima mattina delle loro vacanze di Natale le due sorelle Lestrange con il loro cugino Draco stavano discutendo in salotto, tutti e tre sapevano che Bellatrix e Rodolphus erano evasi da Azkaban e che sarebbero arrivati a villa Malfoy da li a pochi minuti.

Marilisa e Sofia erano esaltate all’idea. Sofia non vedeva l’ora di incontrare sua madre per farsi raccontare tutte le sue esperienze da mangiamorte, visto che quella era una delle tante ambizioni della ragazza, Marilisa non sapeva chi voleva incontrare dei due genitori, forse più suo padre, perché dai racconti dei suoi amici sua madre era una vera e propria pazza, e se l’avesse cruciata appena le avrebbe detto che era Grifondoro, che frequentava i Weasley e che non aveva intenzione di diventare mangiamorte? Mary però voleva correre il rischio.

Erano in salone quando videro Narcissa che si avvicinava loro.

“Zia! Zia! Ma mamma è arrivata?” chiese Sofia tutta istericamente eccitata

“Si e di sopra, si sta sistemando” zia Narcissa guardò Mary, stava pensando a quanto era simile a Bella da ragazza, forse non erano identiche, perché Mary aveva qualche tratto di Rodolphus, ma erano più simili di quanto pensassero.

Draco osservava la scena mentre leggeva la gazzetta del profeta.
“Mary e tu? Sei felice di rincontrare tua madre?” Le giovane annuì alla domanda della zia.

Subito dopo, una figura altezzosa, vestita di nero, magra, molto simile alle due ragazze arrivò in salotto, era Bellatrix. Si vedeva a vista d’occhio che era appena uscita da un carcere, era proprio vero che Azkaban lascia i segni.  Gli occhi di Sofia si illuminarono di gioia, sua madre era il suo mito. Corse verso di lei e l’abbraccio. Accanto a Bellatrix c’era Rodolphus, anche lui portava i segni di anni di reclusione, ma entrambi si erano vestiti adeguatamente e non indossavano la divisa a righe del carcere, ma eleganti e altezzosi completi neri.

Mary rimase immobile, congelata alla vista di sua madre, era proprio come glie la descriveva il suo compagno di casa Neville Paciok. Faceva paura. Ma notava anche l’incredibile somiglianza con se stessa.
Anche Mary titubante si avvicinò a sua madre e a sua padre.
Sofia aveva già rapito sua madre, erano sedute sul divano a chiacchierare e a raccontarsi, Mary guardò Rodolphus, gli occhi identici a quelli della sorella.

“papà”

“oh piccola mia!” lui la abbracciò

Era quello che si provava ad essere abbracciati da un padre?

Solitamente in quei tredici anni, lei era come se non avesse mai avuto un padre, neanche zio Lucius l’aveva mai abbracciata, lui era troppo freddo e distaccato, sembrava come se avesse paura di essere contagiato da chissà quale malattia se avesse toccato la sua nipote Grifondoro.

“Allora Mary … tredici anni … sei d’avvero bella! Tutta tua madre! Raccontami”

Mary non credeva di avere un padre così disponibile al dialogo.

beh, non so se ne sei al corrente, sono una eccellente Grifondoro, le mie pagelle in quattro anni di scuola hanno sempre visto tante O e tante E”

Suo padre sgranò gli occhi.

“Grifondoro?!”

Mary abbassò lo sguardo dispiaciuta

“si padre … io non volevo portare disonore  …”

“Oh Mary non preoccuparti, certo avrei preferito che tu fossi serpeverde, ma l’importante non è la casa a cui appartieni, l’importante è il tuo sangue! Per Merlino sei una Lestrange! Molti pagherebbero per avere il tuo cognome! Questo è l’importante! Sei una purosangue! E poi sei imparentata anche con i Black da parte di tua madre! Più pura di te! Nessuna!”

Intanto Mary pensava – chi pagherebbe per avere il mio cognome? Penso nessuno … è quello di due criminale – Mary ammiccò un sorrisetto al padre per renderlo felice, in quell’istante arrivò, sua madre.

“Oh Rod perché non vai da Sofy ci tiene tanto a sapere cosa si prova a essere dei Serpeverde! Chi meglio di te …” la voce di sua madre era quasi un rimprovero verso la ragazza. Rod si alzò, Bella occupava il suo posto.

“Oh bambina mia”

Faceva strano sentire quella voce maligna così dolce.

mamma” Mary era impaurita

“Allora come va? Tua zia mi ha raccontato molto di te e tua sorella!”

“Bah ti avrà anche detto che sono Grifondoro …”

“oh si me lo ha detto … che colpo è stato, un tale disonore al nostro sangue … fortuna che hai dei buoni voti a scuola … tua sorella è caratterialmente così simile a me… pensa mi ha chiesto di insegnarle come si scagliano le maledizioni senza perdono!”
-Speriamo che non le scagliate su di me …- pensò Mary

E così incominciò e non smise più, incominciò a parlare della sua prediletta, lasciando a Mary un leggero senso di vuoto e un grande senso di amarezza, facendola sentire poco all’altezza di sua madre e della sua famiglia.

 
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Questa Fan Fiction la dedico alla mia amica Sofia, che io reputo una sorella.
zia Molly

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Capitolo 2
*** il disonore della famiglia ***


Il disonore della famiglia
 



Per Mary, a differenza di Sofy, conoscere sua madre non la rese molto felice, anzi, avrebbe desiderato non avere questo “onore”, come diceva sua sorella.
Sofia era talmente felice di aver conosciuto il suo idolo, la sua eroina, la madre che avrebbe sempre sognato che non vedeva l’ora che arrivasse il giorno seguente per passarlo insieme alla madre, imparando nuovi incantesimi.
Mary invece non si sentiva all’altezza della sua figura materna. Non riusciva a chiamare sua madre, mamma. Infondo non si conoscevano, se avessero dovuto parlare di qualcosa non avrebbero mai avuto un argomento. Bellatrix era molto diversa da sua figlia, anche se erano identiche esteticamente.
Il giorno seguente, Mary come sempre si svegliò presto, quando ancora il Malfoy Manor, era silenzioso e tutti dormivano. Il freddo penetrava frizzante tra le pareti, la riscaldava la vestaglia e il pigiama.
la sorella sorridente dormiva ancora, tra le calde coperte del suo piumone blu. Forse stava sognando sua madre che le insegnava degli incantesimi.
La giovane uscì dalla sua stanza, chiuse la porta con molta delicatezza e si avviò verso il grande e ,di sicuro, caldo, salone di villa Malfoy.
Scese le scale dove il giorno prima vide per la prima volta scendere sua madre, e poi ecco il caldo proveniente dal camino avvolgerla come in un abbraccio.
Si avviò verso il camino, per sedersi sulla poltrona in pelle nera, ma in quel momento si accorse che non era sola.
Riconobbe subito chi c’era in salone, anche se era una persona che aveva visto poche volte. Notò le mani magre che rilassate accarezzavano la pelle nera, le unghie lunghe e i lunghi capelli ricci che ricadevano sulla spalla.  Era sua madre.
-Per tutte le cavallette no! Torno a letto!- pensò tempestiva Mary che non aveva voglia di passare del tempo con Bella. Si voltò di scatto e in quel momento sua madre la notò.
“Mary! Mattiniera anche tu?”
Ora non poteva più scappare. Si volto e si avvicinò alla poltrona dove era seduta sua madre e si accomodo su quella di fronte.
“si … questo l’ho preso da te?” chiese la ragazza sorridendo delicatamente.
O si … eccome! Tuo padre è stato sempre un gran dormiglione! Mattiniero?! Lui?? Mai! Pensa che quando andammo a vivere insieme se non lo svegliavo io, lui sarebbe stato capace di dormire anche tutto il giorno! È … un uomo molto silenzioso e tranquillo …”
A Mary faceva strano veder ridere sua madre mentre parlava di suo padre, era un sorriso diverso da quello che aveva visto la sera prima. Ma la sua opinione non cambiava, per Mary sua madre rimaneva ancora una pazza isterica.
“… silenzioso e tranquillo … ma io e Sofy da chi abbiamo preso? Nessuna di noi e silenziosa e tranquilla … forse io sono un po’ più tranquilla …”
“Oh Mary … tu sicuramente ai preso da tuo padre .. insomma sei Grifondoro! Spero che non frequenterai dei mezzosangue!?
“Si perché?!”  la mise alla prova
Anche nella semi oscurità delle mattina, la ragazza,  vide che gli occhi di sua madre diventare rosso fuoco dalla rabbia, faceva paura, Marilisa non si mosse, desiderava sapere cosa aveva lei contro i mezzosangue, infondo anche il suo signore lo era.
“Sei il disonore, il dispiacere più grande che mi potesse capitare! Sapevo che dovevo abortire quando sei arrivata tu … tua sorella è uscita corvonero, ma per lo meno lei non mi reca disonore! Lei non frequenterebbe mai dei mezzosangue!”
Gli occhi di Mary si riempirono di lacrime di dispiacere sentendosi dire certe cose, se lo aspettava, ma non pensava che le avessero fatto così male, trattene le lacrime e raccolse il suo coraggio per risponderle a tono.
“Io non sono il disonore di nessuno! IO SONO ESATTAMENTE COME MIA SORELLA! LA DIFFERENZA è SOLTANTO UNA MALEDETTISSIMA CASA! CONTA COSì TANTO PER TE? BEH IO NON LO SAPEVO! QUANDO QUEL MALEDETTISSIMO CAPELLO è STATO POGGIATO SULLA MIA TESTA LUI MI SUSSURRO .. SERPEVERDE O GRIFONDORO … IO PENSAI A TE E LUI MI MISE IN GRIFONDORO! SE IO FREQUENTO DEI MEZZOSANGUE SONO AFFARI MIEI! SE IO FREQUENTO I WEASELY SONO AFFARI MIEI! SE FREQUENTO NEVILLE PACIOCK… SI MAMMA è MIO AMICO E NON TI PERDONERò MAI PER QUELLO CHE GLI HAI FATTO! BEH NON SARAI TU A IMPEDIRMELO!”
Mary urlò così forte che svegliò tutti. I Malfoy e i Lestrange erano tutti al’ingresso del salotto. Ancora tutti in pigiama. Gli occhi di sua madre se prima erano pieni di rabbia, semplicemente rabbia provocata dallo stupore, ora erano pieni di ira. Entrambe si trovavano in piedi faccia a faccia.  Bellatrix infuriata e offesa dall’arroganza di quella ragazzina, quell’arroganza che sicuramente aveva preso da lei, le diede uno schiaffo fortissimo che fece cadere Mary a terra e le lasciò il segno delle cinque dita.
Sofia vedendo la scena boccheggiò, era come se lo schiaffo lo avesse ricevuto lei, era molto affezionata alla sorella. La ragazza si trovava vicino a suo padre e a sua zia, ai primi gradini delle scale, fece per avvicinarsi e mettersi in mezzo alla discussione per difendere la sorella ma zia Narcissa la fermò. Narcissa sapeva che Bellatrix non si sarebbe fatta scrupoli a menare anche lei.
Intanto una lacrima scese dal volto di Marilisa, silenziosa, la ragazza si rialzò, osservò sua madre, la squadrò, poi la guardò negli occhi, uno sguardo intenso, uno sguardo di sfida e corse via piangendo.
“insolente, maleducata e arrogante!” sussurrò Bellatrix vedendola correre via.
Gli occhi sorpresi dei presenti erano dilatati, persino Rodolphus era sorpreso, per non parlare di Sofia, terrorizzata, forse. La sorella maggiore raggiunse la più piccola per andarla a consolare, Lucius vedendo la situazione, insieme a Draco, tornò a letto, Narcissa e Rodolphus  si guardarono e insieme si avvicinarono verso Bellatrix che intanto fissava il fuoco con sguardo omicida.
“Bella … forse … non credi che …” Narcissa si era avvicinata abbastanza per farsi sentire anche con voce calma e tranquilla.
Via! Va via! Voglio stare sola!!! VAI VIA CISSY! ANCHE TU ROD! VIA!” Bellatrix era arrabbiatissima.
Narcissa andò via lasciando i due coniugi soli.
Bella ma cosa è successo!?”  chiese Rodolphus
va via!”
“No dimmi cosa è successo! Voglio sapere perché l’hai schiaffeggiata!”
“NO! Va via!” intanto gli occhi di Bellatrix cambiavano lentamente espressione. La donna notava che era diverso  far del male a una persona con le mani che con la bacchetta, con le mani anche tu avvertivi un leggero dolore, ti rimaneva il segno.
ne ho il diritto sono il padre!” Rodolphus insisteva
Frequenta dei mezzosangue, è una Grifondoro, è arrogante … è il disonore della nostra famiglia!”
“anche tu frequenti dei mezzosangue …” Rodolphus era alle spalle di sua moglie, Bellatrix si girò di scatto.
A cosa vuoi andare a parare? Io non ho mai frequentato dei luridi mezzosangue!”
“Ti sbagli …”
“Oh no …” Bellatrix era seria almeno quanto Rodolphus
“il signore oscuro lo è!”
“ma lui è l’erede di Serpeverde                !”
“ma è un mezzosangue!” Rodolphus insisteva
“Frequenta i Wealsley!”Bellatrix cercava di convincere suo marito del disonore che portava alla famiglia
“I Weasley sono purosangue, Bella”
“Rodolphus non cercare di difenderla! Fanno parte dell’ordine! …
Rodolphus conosceva da poco le sue due figlie, ma aveva già notato le differenze tra le due, Marilisa era tra le due quella assolutamente più simile a Bella, in tutto, carattere e estetica. Sofia tentava di essere come sua madre, cercava di non portarle disonore, aveva le stesse ambizioni, lei si faceva amare da sua madre, ma era molto diversa.
“Lei è più simile a te di quanto pensi” sussurrò suo marito
Menti! Sofia è come me! Marilisa, non ha preso ne da te , ne da me! È solo un disonore!”
Rodolphus non tentò di convincerla, sapeva che anche prima o poi Bellatrix avrebbe ripensato a sua figlia e si sarebbe accorta della somiglianza, decise così di tornare a letto, visto che erano solo le 8 di mattina delle vacanze natalizie.
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Questo è il secondo capitolo di quella che una volta era una One-short.
Molti di voi mi hanno consigliato di continuarla, e allora, visto che anche io ero indecisa, beh …ecco il secondo capitolo.. che ve ne pare??
Spero che vi piaccia :D  
zia Molly

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Capitolo 3
*** No! ***


NO!
 



 
Le due sorelle erano in camera di Mary a discutere sull’accaduto. Sofy era determinata a sostenere che la madre aveva ragione e che Mary era stata arrogante e maleducata. Mary però non le dava ascolto, e ribatteva difendendosi che Bellatrix non si doveva permettere di chiamarla “disonore” o “pecora nera”.
“La mamma ha ragione … frequentare dei luridi mezzosangue non farà di te che una traditrice del tuo sangue! .. e poi quel Paciock! Pivello! È un cacasotto! Non mi sorprende che la mamma preferisce me!”
“Bellatrix non ha capito nulla di me!! Fosse per lei io potrei morire non le cambierebbe nulla! Lei mi odia!” Nella voce di Mary c’era un tono di dispiacere che le lasciava un gran senso di vuoto
“E ha ragione! Tu le porti disonore! Mary devi capire chi siamo! Da quali importanti casate proveniamo! E gli obblighi che abbiamo! .. devi incominciare a capire chi sei, sorella mia!” a Mary sembrava di parlare al muro, sembrava di sfogarsi con sua zia Narcissa, da 24 ore non riconosceva più sua sorella.
“Sofy ma cosa dici?? Fino all’altro giorno leggevi il cavillo! Fino all’altro giorno non ti saresti mai sognata di dire certe cose! Come ti permetti di parlare così di Neville! Secondo te … dai dimmi … chi vorrebbe portare il cognome di due criminali!?? A scuola quando ci chiamano per cognome tutti tremano! Marilisa Lestrange, Signorine Lestrange?! … i ragazzi impallidiscono! Portiamo il cognome di due menti omicide! … per non parlare dei Black! L’unico che si salva è zio Sirius! Il cugino di mamma! Lui è diverso da tutti!” Mary ora si trovava di fronte a sua sorella che tentava di farla ragionare
“Zio Sirius … il padrino di quel Potter! UMh … gentaglia … feccia!  E poi io sono fiera di portare il cognome Lestrange e di venire da un’antica casata come i Black! .. non mi sorprende che mamma preferisca me a te!” Nella voce della sorella Mary notava tanta presunzione, cosa le era successo?? Era sempre stata fissata con il sangue puro, ma non si era mai vantata del suo sangue, non aveva mai avuto problemi con i nati babbani , cosa le stava succedendo? Dove era finita la vecchia Sofia?

Sofia guardava sua sorella con lo stesso sguardo con la quale la guardava sua madre, dall’alto in basso, uno sguardo di disprezzo. Sofia pensava che Mary stava sbagliando, doveva portare più rispetto a sua madre. Ma infondo Sofy non poteva capire come si sentiva Mary, l’eterna seconda.
Mary fissò Sofia spiazzata, non sapeva che dire, sua sorella era cambiata a distanza di 24 ore.
“Senti ne ho fin sopra i capelli che tu sei la cocca di mamma! Io vado a vestirmi!” Mary prese i suoi vestiti da dentro l’armadio e entrò in bagno per sistemarsi, Sofy si era già sistemata e scese in salone.

La ragazza indossava dei jeans neri e una felpa grigia. Sofia scese attraversò il corri doglio sempre buio, e poi scese le scale che portavano al grande salotto.
Bellatrix era ancora li, ma questa volta guardava fuori la finestra. Le nuvole coprivano il cielo, erano nuvole bianche, forse avrebbe incominciato a nevicare da un momento all’altro.
Sofia si avvicinò a sua madre.
“mamma” sorrise lei
“Oh Sofia” Bellatrix sorrise e le mise il braccio sula spalla, entrambe guardavano il panorama che si vedeva dalla finestra del salone di villa Malfoy.
“mamma senti … o so che forse non è il caso ma desideravo chiederti , quando incominceremo a studiare insieme i nuovi incantesimi?” una delle differenze tra Sofia e Marilisa era questa, Sofia non smetteva mai di voler imparare.
“Oh per ora sono un po’ stanca, lasciami sola, ti prometto che domani incominceremo”
Sofia sentendo quelle parole rimase un secondo perplessa, aveva d’avvero tanta voglia di imparare quello che sapeva fare sua madre, così la saluto con un sorriso e si avviò verso la biblioteca di casa Malfoy, per rintanarsi un po’ tra i suoi amati libri.

Bellatrix però rimase immobile li a contemplare l’atmosfera invernale. Vedeva i primi fiocchi di neve scendere lenti e poggiarsi sulla neve in una maniera così delicata che la faceva rimanere quasi perplessa. Perse il suo sguardo tra i fiocchi di neve che scendevano lenti e delicati. Si perse tra i ricordi.
Le parole di sua figlia l’avevano colpita. Mary era d’avvero determinata e coraggiosa come ragazza, pensava la madre.
E non sarai tu ad impedirmelo!”
Queste parole risuonavano nella testa di Bellatrix. Ricordò che anche lei da ragazza le aveva urlate a suo padre.
Ricordava tutto di quella litigata. Era il 31 agosto dei suoi 16 anni. L’inverno che seguiva ne avrebbe compiuti 17, e sarebbe diventata maggiorenne.

Quella mattina, a pranzo suo padre le disse che Rodolphus Lestrange sarebbe venuto a presentarsi per chiede la sua mano. Bellatrix non aveva intenzione di sposarsi, lei ambiva a diventare mangiamorte.
“Papà io non voglio sposarmi!” urlava, ricordava ancora la discussione
“Bellatrix Black non ribellarti tu ti sposerai” suo padre era molto determinato
NO MAI!”
“Non fare la bambina viziata! Tu oggi pomeriggio accoglierai quel ragazzo da ragazza per bene!”
“No! Non voglio conoscerlo! IO non voglio sposarmi!”
“lo farai insolente!”
“Io voglio diventare mangiamorte! Come te! Io voglio servire il signore oscuro!” Ricordava ancora come gli occhi di suo padre si dilatarono sorpresi
NO! Non puoi! Solo gli uomini possono! Tu sei una donna! Ti sposerai!”
“NO! IO diventerò la migliore dei mangiamorte! IO lo diventerò!”
“sarai il disonore di questa famiglia! Ingrata!”
“Tu non me lo impedirai!” Bellatrix non ricordava solo la discussione, ricordava anche lo schiaffo che venne dopo. Dopo quelle parole suo padre la picchiò di santa ragione, le diede uno schiaffo fortissimo, più forte di quello che lei aveva dato a sua figlia, ricordava ancora il dolore.
I ricordi bruciavano come il dolore di quegli schiaffi che le aveva dato suo padre.
Bellatrix non trovava la forza di perdonare sua figlia, le recava d’avvero tanto disonore.
Frequentava Potter, frequentava Paciock. Se di una cosa era sicura era che Sofia non l’avrebbe mai fatto.

In quel momento qualcuno irruppe in salone interrompendo i pensieri di Bella, era Narcissa.
“Bella, siamo tutti di là a fare colazione vieni?”
“eccomi ..” Bella ancora pensierosa si avviò verso la sala da pranzo dove tutti erano a fare colazione.
Il tavolo era pieno di deliziose cose da mangiare, Sofia e mary erano sedute vicine al lato destro del tavolo, Lucius a capo tavola accanto a Rodolphus, Draco vicino a Sofia e Narcissa vicino a Bella.
Mary si sentiva in imbarazzo a condividere il tavolo con sua madre, ci aveva appena litigato.
Mentre Sofia si versava del thè diede una leggera bottarella sotto il tavolo al piede di Mary, la sorella si voltò leggermente  e bisbigliò
che c’è?”
“Chiedile scusa per come ti sei comportata questa mattina!” bisbigliò Sofia
“No!” Mary insisteva
“Su avanti!” ma sua sorella insisteva di più
“No!”
“Dai!”
“No!” Mary infuriata lasciò il tost che aveva tra le mani, lo lasciò cadere nel piatto e si alzò da tavola senza dire nulla. I presenti rimasero allibiti dal comportamento della ragazza, Bella sgranò gli occhi.
“Dove vai? torna immediatamente a tavola!” la voce di Bella era distaccata, fredda, chiara e arrabbiata.
Mary non si voltò ma si fermò sulla soglia della porta.
“No!” anche la sua voce era fredda, distaccata e arrabbiata.
Torna immediatamente qui!” Bellatrix si era alzata in piedi, tutti guardavano la scena estasiati e allibiti
Mary non rispose e sparì nell’oscurità del corridoio.
“Insolente!” Bellatrix si riaccomodò sulla sedia di legno e continuò a fare colazione. Intanto Draco guardava la scena impressionato, pensava sua cugina era una ragazza d’avvero coraggiosa per opporsi a sua madre con tutta quella determinazione, lui in 15 anni non si era mai opposto a sua padre per paura.
Draco decise che era arrivato il momento di conoscere meglio sua cugina Marilisa.
“Padre io ho terminato di fare colazione, posso andare a terminare i miei compiti?” chiese il biondo al padre
vai pure Draco” acconsentì Lucius
Sofia rimase sola a terminare la sua colazione.
Draco sapeva benissimo dove stava andando sua cugina in camera sua.
Il biondo seguì l’ombra di sua cugina per il corridoio e poi la vide entrare in camera sua, aspetto qualche minuto e poi bussò.
Mary era appena entrata in camera sua e si trovava vicinissima alla porta. Così non ci mise molto ad aprire.
“Draco?!”
“Oh Marilisa … emm mi chiedevo … cioè .. come stai?”
“Oh bene!”
a Mary sembrava stranissimo che suo cugino, che non le aveva mai parlato ora si era preoccupato di chiederle come stava.
“Ah Okay …” Draco era parecchio impacciato non sapeva cosa dire
“Vuoi entrare?” chiese Mary altrettanto imbarazzata
“Oh v-va bene
” sorrise Draco.
Il ragazzo entrò. Non entrava in quella stanza da tredici anni. Era cambiata molto. Ora era piena si stendardi di Grifondoro, di foto e gli scaffali dei libri erano pieni, notava che c’erano anche tante foto delle due sorelle e alcune di Potter e lenticchia, per non parlare della mezzosangue della Granger! .. notò anche Ginny Weasley e Luna Lovegood. Draco pensò che anche se sua cugina frequentava quei grifondoro era una abbastanza simpatica.
“mamma mia quante foto di Potter!”
“Si … Harry è d’avvero simpatico, dovresti conoscerlo sai Draco!”
“Simpatico?! Ma scherzi! È un deficiente! È montato! Non lo sopporto!” Draco parlava di Harry con tanto disgusto che sembrava che da un momento all’altro stesse per vomitare
“oh capito che ti sta antipatico ma non vomitare in camera mia… se vuoi c’è quella di Sofy Accanto!” ridacchiò Mary
“Simpatica! Comunque … con zia Bella … tutto okay?”
“No non è affatto tutto okay! Mi odia quell’isterica! Pazza! Non la sopporto!”  la voce di Mary era molto amara
beh non ha tutti i torti, frequenti Potter e compagnia bella … insomma … bella … si fa per dire … comunque se non lo sai tua madre è una mangiamorte … come mio padre e lei lo vuole morto Potter!”
“Lo so, ma io sono Grifondoro e sono anche amica di harry! È lei non mi impedirà di frequentare i miei amici!”  la voce di Mary era combattiva
se lo dici tu … comunque sei una Okay cugina … cioè sei una Grifondoro simpatica!”
“Anche tu cugino!” Mary rimase sorpresa dal complimento di Draco e sorrise
ma non ti montare la testa … io serpe verde .. tu grifondoro! E sarà sempre così!”
“Si Draco! … non cambierai mai!” Per un secondo aveva pensato che suo cugino era simpatico
“senti io vado … ci si vede per casa!”Draco uscì dalla porta.
Mary rimase un secondo perplessa, non aveva mai parlato con suo cugino per più di un secondo senza sentirsi dire “lurida Grifondoro” in una frase e senza litigare.
Poi Mary ripensò  al motivo per il quale era andata in camera sua e si ricordò che era per scrivere una lettera alla sua cara amica Hermione, per augurarle buone vacanze e per informarla delle novità.








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Terzo Capitolo!
Non mi sembra vero mi sono appassionata anche io a questa FF .. non faccio altro ce parlarne in continuazione con i miei amici! Sono felice che fin ora vi sia piaciuta!
Ringrazio tutti i lettori che leggono delle avventure di queste due sorelle:D
Zia Molly

  

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Capitolo 4
*** Un tuffo nei ricordi ***


Un tuffo nei ricordi
 

 
 
 
Mary inviò la lettera a Hermione in cui le diceva che aveva conosciuto i suoi genitori e che sua madre era proprio come la descriveva Neville, una pazza. Durante le vacanze natalizie Mary notava quanto le mancavano i suoi amici, avrebbe tanto desiderato trovarsi a Hogwarts.
Afflitta dalla nostalgia uscì dalla sua camera e si diresse verso la biblioteca della grande casa per rintanarsi nel mondo fantastico dei libri.


Intanto Sofia e Bellatrix avevano cominciato il loro allenamento, si trovavano in una stanza dei sotterranei di villa Malfoy ad allenarsi.
Sofia era estremamente agitata, guardava le mura bianche attorno a se, le mettevano inquietudine e agitazione. Sua madre era di fronte a lei con accanto un manichino.
“bene … Sofia … oggi testerò la tua bravura nel duello. Io non metterò tutta me stessa per non nuocere la tua vita, ma voglio che tu, a differenza di me, ti impegni e da il massimo. Ti do il permesso di usare, se le conosci, anche le tre maledizioni senza perdono, ovviamente, evitando l’anatema che uccide
Sofia annuì, si stava concentrando su sua madre e su tutti gli incantesimi che conosceva, era estremamente agitata, non sapeva cosa fare, fissò sua madre negli occhi. Bellatrix leggeva negli occhi di sua figlia, tanta determinazione.
bene … quando vuoi”
Entrambe erano in posizione, i loro sguardi erano freddi.
“Stupeficium!” urlò Sofia, aveva paura di far male a sua madre, le voleva d’avvero tanto bene.
Bellatrix con un colpo di bacchetta evitò il colpo.
“Bene, incominci con uno schiantesimo, classica mossa in un duello, ma ricorda devi essere fredda, non lasciarti trascinare dai sentimenti! Devi essere coincisa e diretta, se vuoi diventare una mangiamorte, non ti devi far scrupoli, coincisa, devi aver sete di sangue! Ma a questo penseremo quando analizzeremo le maledizioni senza perdono e gli incantesimi che uccidono … per ora continuiamo
Bellatrix incominciò a lanciare una serie di incantesimi a Sofia, un colpo dietro l’altro, Sofia maneggiava la bacchetta come una spada, li schivava tutti, era agile, veloce e attenta.
Bellatrix  notava la velocità e la determinazione di sua figlia, notava la sua continua voglia di imparare, ammirevole, pensava.
Sofia non stava reagendo, stava solo difendendo. Ad un tratto, proprio quando Bellatrix la stava mettendo sempre più alla prova, Sofia si concentrò e la disarmò.
“expelliarmus” La bacchetta di Bellatrix volò via dalle mani, la donna sorpresa del colpo inaspettato dilatò gli occhi e un sorriso comparve sul suo volto, era proprio soddisfatta e fiera di lei. Sghignazzò compiaciuta. Sofia sorrise.
Complimenti ottima mossa! Inaspettata, senza preavviso, improvvisa … mmh Brava!” Sofia ridacchiò felice.
accio bacchetta” la bacchetta di sua madre schizzò tra le mani della ragazza, Sofia la prese e la restituì a sua madre.
Bellatrix era fiera di sua figlia, era un’ottima duellante, abbastanza brava da essere presentata al signore oscuro? … forse si, pensava la mamma, orgogliosa della sua prediletta.
Bene, che dire, sei brava, ma ti manca la freddezza, ti fai travolgere troppo! Comunque domani ti insegnerò le tre maledizioni senza perdono! … ora sbrigati, vattene che ho da fare“ 
Sofia, fiera di se uscì dalla stanza e si avviò verso la sua camera per iniziare i compiti. La ragazza era veramente felice dei complimenti che le aveva fatto sua madre.
Intanto Bellatrix si fermò un secondo a pensare nella stanza da duello.
Si chiedeva se il signore oscuro avesse mai accettato la sua proposta di far diventare Sofia una mangiamorte, era orgogliosa delle ambizioni della sua piccola e adorata bambina.

Intanto Mary era in biblioteca a cercare una lettura leggera.

La biblioteca di villa Malfoy era molto meno fornita rispetto a quella di Hogwarts, ma conteneva altrettanti libri interessati. Rispetto a Hogwarts i titoli dei libri erano quasi tutti riguardanti la magia oscura o la storia della magia. C’era solo un piccolo reparto dedicato a storia della magia e ai libri per ragazzi.
I Malfoy non amavano leggere quel genere di libri. Poi c’era un reparto dedicato a Narcissa, tantissimi libri di pozioni. Narcissa eccelleva in pozioni, era bravissima a prepararle. Poi c’era un reparto dedicato a tutti i libri di famiglia, tra questi c’erano anche dei vecchi libri di scuola di Narcissa e Bellatrix, alcuni di Lucius.
Poi in uno scaffale accanto tanti album fotografici.
Mary si avvicinò allo scaffale con gli album fotografici e sul dorso di uno dei tanti libri, scritto in oro e con una scrittura rotondeggiante c’era scritto “Le tre bellezze Black”, la ragazza inarcò il sopracciglio, e prese l’album, poi si accomodò su una rossa poltrona vicino la finestra, si sedette a gambe incrociate e osservò la copertina.
Era in pelle di drago. La pelle nera impolverata faceva da cornice a una foto in copertina. C’erano tre ragazze, una seduta su una poltrona, una al lato destro, seduta sul bracciolo e l’altra appoggiata allo schienale. Le osservò bene.

Si soffermò su tutti i dettagli. Le osservò tutte e tre. 
Quella seduta sulla poltrona sembrava la più grande. Aveva i capelli scurissimi, occhi grandi e capelli scurissimi, la riconobbe subito era sua madre. Sorrise dispiaciuta. Le dispiaceva per il rapporto che si era istaurato tra loro, ma Mary lo aveva sempre immaginato che sarebbe finita così.
 Poi osservò la ragazza appoggiata al bracciolo, era zia Narcissa!  Era giovanissima, aveva lunghi e lisci capelli biondi, anche lei aveva dei grandi occhi neri. Mary pensò che infondo le voleva molto bene, sua zia si era comportata come una madre nei suoi confronti e nei confronti di sua sorella in quei tredici anni. Lei c’era sempre stata. Mary ricordò che un giorno suo cugino Draco, le aveva fatto uno scherzo e lei si era fatta male, riferì a sua zia e Narcissa non esitò a consolarla. Era d’avvero una brava mamma.
Poi Mary guardò la terza ragazza. Chi era? Non l’aveva mai vista! Pensò un attimo a chi potesse essere. Forse era la seconda sorella delle tre Black. Quindi era Andromeda Black!
Era d’avvero una bella ragazza. A differenza delle altre due lei aveva un sorriso più bello, gli occhi erano chiari, i capelli sembravano castani. Era d’avvero bella. Mary era sicura che lei era diversa dalle altre sorelle. In quei tredici anni, Mary aveva sentito pochissime volte il nome di Andromeda, sua zia la citava pochissimo, raramente, per non dire mai.
Erano d’avvero tre belle ragazze. Mary sorrise. Aprì l’album e vide che c’era scritto qualcosa.

Questo album è di Bellatrix, Narcissa e Andromeda Black”la  grafia sembrava quella di sua zia. Prosegui voltando un’altra pagina. C’erano una foto di una bambina piccola. La foto era in bianco e nero. La bambina era paffuta con gli occhi neri, aveva tanti capelli neri a caschetto, uno sguardo innocente ma pieno di orgoglio. Delle piccole labbra carnose e delle guancie paffutelle, i tratti del viso ben definiti e un sorrisetto malizioso. Accanto a quella foto c’era un’altra foto, questa però non era incollata alle pagine gialle dell’album, ma era solo racchiusa nelle pagine, la foto era a colori e raffigurava due bambine che Mary riconobbe subito, lei e sua sorella. Questo significava che la bambina nella foto in bianco e nero era sua madre.
Notava ancora la somiglianza, sembravano la stessa persona in due foto differenti.

Mary voltò pagina, c’era una foto di una bambina piccola, questa era bionda, più magrolina e minuta, sicuramente era zia Narcissa. Voltò pagina e successivamente c’era la terza delle tre sorelle, Andromeda. Secondo Marilisa, la più bella tra le tre sorelle.
Proseguì a vedere le foto delle pagine seguenti, c’erano di tutti i tipi: a scuola, con la famiglia, a casa dei Black, a villa Malfoy, quelle dei matrimoni delle tre sorelle. C’erano anche zio Lucius e suo padre Rodolphus. Vide anche alcune di sua madre in sella a una scopa. Giocava a Quidditch nella squadra di Serpeverde.
Mary non se lo sarebbe mai immaginato. Era una battitrice. Era il numero 8. Mary era sorpresa non si sarebbe mai immaginata che sua madre facesse parte della squadra di Quidditch di Serpeverde.
Sorpresa continuò a sfogliare l’album, fino a quando qualcuno non entrò e la interruppe.
Mary si voltò di scatto, era suo padre.
“papà?!”
“Oh anche tu qui!” sorrise Rodolphus
Mary gli sorrise, pensava che suo padre era un uomo d’avvero simpatico.
Che ci fai?” chiese l’uomo
“Oh nulla, tentavo di pensare e desideravo stare un po’ sola”
“Oh allora ti lascio ai tuoi pensieri, vado via?” chiese cortese il padre
oh no no! Rimani pure, mi fa piacere stare in tua compagnia
Rodolphus sorrise, si avvicinò al sua figlia e si accomodò sul bracciolo della poltrona. Vide che sua figlia stava vedendo le foto del matrimonio dei suoi genitori. L’uomo si sporse un pò per osservare con lei le foto.
“Guarda quanto era bella tua madre!” indicò Rodolphus una foto in cui c’erano Bellatrix e Narcissa al matrimonio di Bella.
“Si d’avvero bella … papà … ma perché la mamma è così? Cioè perché è fissata con il sangue puro e con la magia oscura … so benissimo che tu e la mamma siete … insomma … dei … insomma no?! Hai capito … dei … mangiamorte … ma perché la mamma a differenza di te è fissata con la magia oscura e il sangue puro?”
Rodolphus sospirò
“vedi, tua madre è sempre stata pazza, a mio parere unica fra tante tutte uguali … lei quando ci sposammo mi disse che voleva diventare mangiamorte a tutti i costi, io la amavo troppo per impedirglielo, così entrambi intraprendemmo quella strada …  io non volevo,ma l’ho fatto per amore. Lei sin da quando ci siamo conosciuti era fissata con il sangue puro, odiava i mezzosangue, quando diventò Mangiamorte non si face scrupoli ad ucciderli, odiava i traditori del nostro sangue, infatti, non vede sua sorella Andormeda da 25 anni. Sai tua zia Andromeda ha sposato un mezzosangue, tua madre non lo ha mai accettato e ora non si possono vedere. Vedi lei immaginava che tu anche se eri Grifondoro, casa che secondo lei, è rispettabile almeno quanto Serpeverde, non frequentassi dei mezzosangue, ma come biasimarti, quando eri bambina nessuno ti ha insegnato l’importanza del sangue puro….” Rodolphus guardava sua figlia negli occhi, Marilisa era impressionata dalla verità
In quel momento entrò una terza persona. Era Bellatrix. Rodolphus e Marilisa si girarono di scatto. Rodolphus si avviò verso l’uscita della biblioteca.
“Penso che dovreste parlare …” Rodolphus uscì e lasciò Bellatrix e Mary sole.
Bellatrix sbuffò e come una bambina alzò gli occhi al cielo. Mary invece si voltò e continuò a osservare le foto.
Bella incuriosita sia avvicinò a sua figlia per vedere cosa stava facendo.
Ah foto … umh …” osservò Bella che la guardava dall’alto, Mary non le rispose.
Mamma … senti … io … volevo dirti  una cosa … Mi dispiace se sono stata arrogante questa mattina ma .. ci sono rimasta male per quello che mi hai detto!” Mary non si era voltata a guardare sua madre, la ragazza dispiaciuta cercava di trattenere le lacrime di dispiacere, Bellatrix inarcò il sopracciglio incuriosita
“Era il minimo! Non potevo dirti altro! È vero! Vedi bambina mia … devi capire da che casate importanti provieni, i Black e i Lestrange sono due casate purissime, non possiamo macchiare il nome che si sono costruite in anni e anni di fanatismo per colpa di una Grifondoro qualunque
Mary rimase a bocca aperta, si domandava quale parte di sua madre odiava di più, si chiedeva cosa sua madre non capiva del suo carattere.
“Mamma ma ora io non posso abbandonare i miei amici di punto in bianco … non sono mica pazza”
“Povera ingenua … vedi Marilisa tu continua così e non avrai lunga vita in questa casa … Fortuna che tua sorella a un po’ di cuore e rispetta sua madre”
Mary ne aveva fin sopra i capelli di queste fandonie così chiuse l’album di foto, lo gettò sulla poltrona e corse via dalla biblioteca. Non c’è la faceva più tra sua madre e sua sorella, quella casa stava diventando un’ inferno più di quanto non lo era già!
Marilisa decise che era arrivato il momento di finirla con questa storia che Sofia era meglio di lei, così decise che era arrivato il momento di testare fino a che punto sua madre era disposta ad odiarla e a volerle bene.



 
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Quarto capitolo … mamma mia e ora che farà Mary? E Sofy riuscirà diventare una mangiamorte? O mio dio! Chissà cosa succederà! Mamma mia!
Ringrazio tutti i lettori e i recensori … non vi anticipo nulla sul prossimo capitolo… vi dico solo che accadrà qualcosa di inaspettato!
Baci zia Molly 

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Capitolo 5
*** Fuga e scelte ***


Fuga e scelte

 

 
La mattina seguente Mary era sveglia alle cinque di mattina, era sicura che nessuno fosse sveglio, villa Malfoy dormiva ancora così come i suoi abitanti (compresa sua madre).
Prese lo zaino, al quale aveva applicato un incantesimo di estensione,  che aveva preparato il giorno prima. Esso conteneva i suoi vestiti, i suoi libri, gli utensili di scuola, qualche scorta di cibo per il viaggio e qualche foto sue e di sua sorella. Prese anche la bacchetta poggiata sul comodino e la infilò nella tasca dei jeans. Si avviò verso la camera di Sofia per lasciare sul suo comodino la lettera che aveva scritto, poi si avviò verso l’armadio delle scope di villa Malfoy per prendere la vecchia Nimbus 2001 di suo cugino e partire verso la Tana, la casa dei suoi cari amici Weasley alla quale aveva chiesto ospitalità per il resto delle vacanze di natale.

Mary uscì in giardino, il giaccone nero la riscaldava, la sciarpa di Grifondoro le avvolgeva il collo e la proteggeva dal freddo insieme al capello di lana. Montò sulla scopa, una leggera spinta e era in aria. Il freddo la avvolgeva, ma lei era più forte e protetta. Osservò dall’alto il Malfoy Manor e poi pensando a sua sorella, con una lacrima fredda che scendeva lenta sul viso, accelerò verso Londra per poi dirigersi verso la Tana.
Mary così cominciò il suo viaggio verso la Tana avvolta dal freddo ma riscaldata dalla speranza di riuscire a essere perdonata da sua sorella.
 
Dopo tre ore circa Sofia si svegliò tranquillamente. Aveva avuto una nottata agitata. Nel sonno, tra incubi e canditi sogni, che molto spesso sembravano ricordi, pensava a sua sorella e a sua madre. La scelta era dura.
Si alzò dal letto, non notò la lettera sul comodino. Come d’abitudine prese i suoi vestiti da dentro l’armadio e si andò a sistemare in bagno. Poi si avviò in sala da pranzo a fare colazione.
Mentre si avviava al piano di sotto Sofy passò vicino alla porta della camera di sua sorella. La porta era chiusa, la ragazza pensò che sua sorella stesse dormendo, così la aprì e notò il letto vuoto.  Forse era già scesa per la colazione, pensò la liscia dagli occhi verdi.
Così la ragazza arrivò in sala da pranzo. Appena entrò guardò verso il posto della sorella, era vuoto ed era occupato. Un uomo basso, con i capelli rossi, i denti sporgenti e una faccia simile a quella di un topo occupava il posto di sua sorella, accanto a lui, il suo professore di pozioni, il professor Severus Piton sorseggiava del tè.
A Sofia tutto ciò sembrava strano. Poi si voltò leggermente verso il posto a capo tavola e i suoi occhi si dilatarono dal’impressione e dallo stupore. Immaginò subito chi fosse a occupare quel posto.  Lord Voldemort occupava il posto a capo tavola, alla sua destra c’era sua madre. Voldemort era d’avvero brutto. Sembrava un mutante, aveva tratti da serpente e una voce che sembrava un sussurrò.
Oh Sofia! Buon Giorno … accomodati pure!” Sua zia Narcissa la invitò ad accomodarsi accanto a suo cugino Draco.
“Mio signore le presento mia figlia Sofia” Sua madre era particolarmente orgogliosa di sua figlia e sembrava eccitata mentre parlava a Voldemort.
“ah … Sofia … Lestrange” Gli occhi rossi erano calmi e pacati mentre parlavano
Sofia spaventata e impressionata da quella figura cadaverica ammiccò un sorrisetto
Un onore, immensamente onorato” La voce di Voldemort raggiunse con un sussurrò Sofia che rabbrividì a sentirlo parlare
Il piacere è tutto mio … Signore!” Sofia appena terminò la frase guardò sua madre che dall’eccitazione non riusciva a stare ferma sulla sedia, Bellatrix le sorrise approvando
“ma … Bellatrix … se non erro non hai anche una seconda figlia!?” chiese il signore oscuro
Oh si mio signore, ma quell’ingrata non merita di conoscervi, si fidi di me”
Voldemort fece una faccia strana, forse schifata.
“Bene … molto bene … se me lo consenti Bellatrix, Rodolphus, mi piacerebbe vedere duellare vostra figlia, magari se Lucius e Narcissa acconsentono … contro Draco” Voldemort osservò i quattro genitori
Draco e Sofia si lanciarono uno sguardo di sfida. Narcissa e Bellatrix si guardarono, gli occhi di Belaltrix erano illuminati di gratitudine
“Oh ma certo mio signore per me e mio marito, altrettanto per nostra figlia, sarebbe un onore mostrare come duella Sofia!” Bellatrix era emozionatissima, era sicura che Sofia avrebbe vinto, dopo gli insegnamenti che le aveva dato
Altrettanto per noi mio signore disse Lucius guardando suo figlio minaccioso
“Bene … allora dopo la colazione”
Sofia deglutì, così anche Draco.
 
Per tutto il resto della colazione Sofia e Draco non fecero altro che scambiarsi sguardi di sfida. Dopo la colazione, Sofia incominciò a chiedersi che fine avesse fatto sua sorella, era tutta la mattina che non la vedeva.
Verso le 9 e mezza tutti i presenti si recarono nel salone di villa Malfoy per assistere al duello.  Sofia era molto agitata, Draco altrettanto.
I ragazzi si trovavano al centro del salone, i genitori, Piton e Codaliscia vicino al camino, Voldemort al centro con i ragazzi che spiegava loro le regole.
Bene ragazzi, è il vostro momento, venite entrambi a grandi casate, da grandi famiglie che mi servono con impegno e onore, potete fare tutto, potete usare tutte le maledizioni … a voi “ Voldemort si spostò dal campo e si avvicinò a Bellatrix e Rodolphus.
Sofia e Draco si guardarono negli occhi, si inchinarono e poi si misero in posizione per duellare.
“Prego prima le donne” disse Draco sarcastico
Sua cugina sghignazzò e poi rispose “Allora dovresti incominciare tu cugino” proseguì con una segonda risatina simile a quella di sua madre e poi con un rapido movimento di bacchetta Draco fu schiantato dalla parte opposta della stanza.
Gli occhi del pubblico erano dilatati dallo stupore, quelli di Bellatrix e di Rodolphus pieni di orgoglio.
Draco si rialzò
“bene cugina … molto bene … incarceratus”
Sofia mosse la bacchetta leggermente e con un ottimo incantesimo di protezione schivò l’attacco del cugino.
Incominciarono così entrambi a scagliarsi una serie di velocissimi incantesimi, una serie di lampi di luci blu schizzavano per tutto il salone.
Era un continuare avanzare e indietreggiare. Ad un tratto Sofia indietreggio è guardò Draco dritto negli occhi, poi gli sorrise beffarda e pensò a quello che aveva letto sui libri, le tre maledizioni senza perdono, lei non le aveva mai usate, e non sapeva a cosa servivano, ma in quel momento ne ricordò una … la maledizione cruciatos, l’incanto era crucio. Desiderava vincere e veder suo cugino sconfitto, lo desiderava dal profondo del suo cuore. Cosi guardò Draco negli occhi e
“CRUCIO!” L’urlo di Sofia risuonò nella stanza
Bellatrix dilatò gli occhi, credeva che sua figlia non conoscesse certi incantesimi, ma orgogliosa della bella sorpresa che le aveva fatto sua figlia, si rispecchio in lei e sorrise
Sofia vide Draco contorcersi in terra dal dolore, lei si sentì in colpa, non desiderava fargli male, non sapeva cosa faceva quell’incantesimo. Draco era in terra tremante, gli occhi della ragazza erano dilatati. Sofia gettò la bacchetta in terra e corse a soccorrere suo cugino, Lucius rimase a guardare Narcissa invece corse da suo figlio. Guardò Sofia dritta negli occhi infuriata. LA ragazza si sentiva in colpa, desiderava vedere solo una persona sola in quel momento, era sua sorella, la sua coraggiosa sorella che le dava coraggio nei momenti brutti.
Intanto Draco dolorante si era rialzato, Bellatrix si era avvicinata a sua figlia e la stava lodando, il signore oscuro le sorrideva, così come il suo professore, Codaliscia e Lucius. A Sofia veniva da piangere da dispiacere, ma poi pensò a sua quello che avrebbe fatto sua madre e si trattene.
Si staccò dalla presa di sua madre e andò da suo cugino.
 “Draco scusa non volevo!” la ragazza era mortificata
Levati di mezzo” Draco non accettò la sconfitta e andò via dal salone imbarazzato seguito dai suoi genitori
Il resto dei presenti elogiarono la ragazza fino allo sfinimento
complimenti Sofia, la tua freddezza mi sorprende, non saresti male nel mio esercito … una servitrice leale, sicuramente! Mi ricordi tua madre! Stesso stile ma diversa prontezza!”
Bellatrix si sentì messa in secondo piano per un attimo, inarcò il sopracciglio e si intromise nella discussione
Oh grazie mio signore … ora Sofia, va in camera tua” disse Bellatrix fredda e distaccata, era troppo concentrata a fare bella figura con il suo padrone, Sofia così si avviò verso la sua camera, per riposarsi.
La ragazza stava ripensando a quello che aveva fatto a suo cugino, si chiedeva come ci era riuscita, infondo lei non le aveva mai studiate certe formule, le aveva solo lette.
Ancora tra mille domande e incertezze, la ragazza si sdraiò sul suo letto, si voltò verso il comodino e notò un foglio. Cos’era?
Quando si era svegliata non l’aveva visto … si sedette e lo prese in mano, lo aprì e vide a colpo d’occhio che era la scrittura di sua sorella. Incominciò a leggere

“Cara Sofia,
So che ora che stai leggendo questa lettera, ti stai domandando il perchè.
vedi immagino che è tutta la mattina che non mi vedi, questo perché sono scappata di casa. Sono andata lontano, molto lontano.
Ti starai domandando il perché, semplice, nostra madre.
Da quando è arrivata lei, tutto è cambiato, tu sei cambiata, stai diventando pian piano come lei, sempre più simile  a lei. Vedi sorella mia, io sono preoccupata per te, diventare mangiamorte non è poi così bello, pensaci … potrebbe nuocere la tua vita, potresti finire ad Azkaban , diventare mangiamorte significa uccidere, essere spietati, ti prego Sofia non cambiare!
Ma ti prego anche di non soffrire perché me ne sono andata, la colpa non è tua, ma di quella strega di nostra madre.
Non so cosa si aspetta da me, ogni passo che faccio è sempre un errore per lei. Anche io desidero essere amata, almeno come lo sei tu. Perché io non posso ricevere affetto perché sono una Grifondoro?
Non è giusto! Perciò ho deciso … se per 13 anni non ho avuto una madre, allora non l’avrò per tutta una vita!
Qui dove sono ora, tutti mi trattano come una figlia, anche se non lo sono!
Spero che ci rincontreremo a Hogwarts, sai mi manchi già tanto, mentre scrivo questa lettera sento già la tua mancanza.
Salutami papà, e digli che è d’avvero un grande uomo, e che forse ha amato troppo la mamma rispetto a quello che merita, lui è un uomo d’oro, mi sarebbe piaciuto passare più tempo con lui.
Poi salutami zia Narcissa, dille che le sono immensamente grata per tutto l’affetto che mi ah dato in questi 13 anni, avrei desiderato avere una madre come lei.
Salutami anche nostro cugino Draco e zio Lucius.
Poi di a nostra madre che ora il disonore della famiglia se ne è andato, e che è come se lei mia avesse abortito, io per lei non ci sarò mai più .. ma ringraziala solo di una cosa, di avermi dato la vita quattordici anni fa, ora potrò avere una vita libera!
Sorella mia mi mancherai.
                                                                                                                             tua sorella, Marilisa”

 

Gli occhi di Sofia si riempirono di lacrime, era come se una sua metà era andata via. Sua sorella era tutto per lei, era come se fosse una sua gemella, era come se avessero un solo corpo, era come se le avessero tagliato un braccio, le mancava qualcosa.
Le lacrime scesero veloci dal suo viso, le asciugò per orgoglio, poi si alzò con la lettera stretta tra le mani e corse in camera della sorella.
Non era un sogno, non c’era d’avvero.
Non sapeva cosa fare, a chi chiedere aiuto. In quella casa forse, non c’era nessuno che poteva aiutarla, nessuno!
Corse in salone, la madre e il padre erano seduti sul divano che conversavano tranquilli, di Voldemort non c’era traccia. Sofia corse piangendo verso i genitori.
“Sofia cosa è successo?” chiese il padre vedendola piangere
Marilisa è scappata di casa!” le lacrime scendevano ancora più veloci
COSA?!!!” chiese Bellatrix incredula
“Mary è scappata di casa! Dobbiamo andarla a cercare!” Sofia era agitata, suo padre dilatò gli occhi preoccupato, sua madre sorrise compiaciuta.
“bene un problema in meno! Di cosa ti preoccupi!? “ chiese sua madre 

Tu sei un mostro! Tua figlia è sparita e non ti preoccupi di andarla a cercare? …
ma che razza di madre sei? IO ora vado a cercare mia sorella!
Non mi interessa diventare una mangiamorte se questo comporta diventare come te e perdere mia sorella… per tutti questi anni, mi sono illusa che mia madre fosse un mito, una grande donna da imitare invece … forse più feccia di tanti mezzosangue!
Per tutto questo tempo: Mi sono stancata, non voglio essere quello che tu desideri io sia! Mi sento così sleale, Non so cosa ti aspetti da me! Ho rischiato di allontanarmi da mia sorella, ora rischio di perderla per sempre! Ma io non farò il tuo stesso sbaglio! Non perderò mia sorella come hai fatto tu con zia Andromeda! Oh NO! Tutto quello che desidero fare ora e essere più come me che come te!  Ogni secondo che spreco è più di quelli che mi posso permettere per cercare mia sorella!
Lo so che potrei fallire, potrei non trovarla ma so che tu da ragazza eri esattamente come me, e avresti fatto la stessa cosa per zia Narcissa! Non cercare di impedirmelo! IO NON diventerò QUELLO CHE TU VUOI CHE IO DIVENTA! Io VADO A CERCARE MIA SORELLA
!”

Sofia aveva gli occhi gonfi di lacrime, dopo aver detto quelle cose a sua madre, gettò la lettera della sorella in terra e corse via. Bellatrix si trovava in piedi vicino al divano dove era seduta prima, spiazzata, allibita,infuriata. Estrasse la bacchetta.
“Come osi rivolgerti così a tua madre!?” Gli occhi di Bellatrix lanciavano fuoco e Fiamme.
Sofia si voltò verso sua madre, estrasse anche lei la bacchetta.
Non ho tempo da perdere!” la voce di sofia era carica di odio
Bene! Crucio!!!” Bellatrix fu tempestiva, dove fargliela pagare, senza cuore pronunciò l’incanto sotto gli occhi sorpresi di suo marito. Sua figlia, la sua figlia prediletta si contorceva per terra dal dolore. Il dolore penetrava le ossa di Sofia, la ragazza desiderava morire, era una tortura troppo forte e dolorosa.
Rodolphus vedendo quella scena si intromise per difendere sua figlia.
“Ferma Bella! O te la vedrai con me!” Bellatrix inarco il sopracciglio sentendo l’intimidazione del marito
Con te?! Ma non farmi ridere! Tu non vali la metà di me a combattere!”
Non provocarmi!” Rodolphus si era intromesso nel duello, Bellatrix aveva smesso di cruciare Sofia, la ragazza tutta dolorante fuggi via da quella stanza , corse in camera sua per prendere il necessario per partire e andare a cercare sua sorella.Lasciò i genitori a duellare in salone.

Sofia applicò un incantesimo di estensione al suo zaino e infilò quante più cose poteva: Libri, vestiti, oggetti scolastici, una foto di sua sorella e un paio di panini.
Poi si infilò il giubbotto, la sciarpa di Corvonero, i guanti, il capello, corse verso l’armadio delle scope.
Prese la sua, una Fierbolt ultimo modello, Sofia giocava come cercatrice nella casa di corvonero; mentre prendeva la scopa notò che ne mancava una, la vecchia scopa di suo cugino Draco, la nimbus 2001.
“Oh Miseriaccia! Ha preso la nimbus! Non sa volare bene!”
Ora che sua sorella sapeva che Mary stava volando per chissà dove, con una scopa discretamente veloce, e lei non sapeva volare benissimo, Bhe era agitatissima, non esitò a partire alla ricerca di sua sorella.

 
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Che ve ne pare? Io lo adoro questo capitolo!
Non so quanti di voi l’anno notato, ma mi sono ispirata alla canzone “Numb” dei Linking Parck.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto …
Baci zia Molly

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Capitolo 6
*** Mi perdo e ti ritrovo ***


Mi perdo e ti ritrovo

 

 
Mary stava volando da più di due ore,  tra la nebbia e il freddo riuscì a vedere in lontananza il campanile del Big Bang.
Era consapevole di non essere una grande pilota, ma quando vide Londra in lontananza si sentì realizzata, era riuscita a volare per cinquecento chilometri circa, con il freddo più gelido, tra pioggia e nevischio, senza cadere e senza farsi male. Era stupita dalle sue capacità.
Mentre si avvicinava sempre più verso Londra si domandava cosa stava facendo sua sorella in quel momento, come aveva reagito dopo aver letto la lettera … avrebbe tanto desiderato averla li accanto a lei.
Durante quel viaggio in scopa, parecchie volte aveva deciso di voltarsi e tornare indietro, ma poi ci ripensava, aveva preso una decisione e doveva portarla avanti.
La città era sotto i suoi piedi, tra il caos e lo smog, Mary decise di atterrare vicino Diagon Alley, per ritirare un po’ di soldi dalla Gringot e per fermarsi a una locanda a bere qual’cosa.
 
Intanto Sofia con la sua Fielbort era già a metà strada. Anche a lei, era venuto in mente di tornare indietro parecchie volte ma ci aveva ripensato, sua sorella era la cosa più importante che aveva.
Sofy mentre volava pensava a una serie di posti dove trovare sua sorella. Non aveva idea di dove potesse trovarla, dai suoi amici ... i Weasley, ma non sapeva dove abitavano, dalla sua amica Hermione , ma non sapeva dove abitava … magari però poteva incominciare a casa di Sirius Black! A Gimmerworld place . Decise di recarsi lì.
Intanto Mary aveva prelevato i soldi dalla Gringot, si era riscaldata con un caldo tè e si era rimessa in viaggio. La Tana era abbastanza distante da Londra.
Mary con una spinta si levò in cielo e si diresse verso le colline, per arrivare a casa Weasley doveva superare la città, attraversare i boschi, e infine le colline, poi era arrivata.
Ricominciò a viaggiare proprio quando dalle nuvole grigie incominciarono a scendere piccole goccioline di pioggia.
Mary, coraggiosamente, non si fece intimidire da un po’ di pioggia, così decise di proseguire ugualmente.
Aveva superato la città, era arrivata la periferia di Londra.  In quel momento la pioggia aumentò, arrivarono anche i lampi e i tuoni, Mary decise che la Tana era troppo distante e con quel tempo era impossibile arrivarci vivi.
Così pensò ad un paio di posti vicini e in quel momento uno sorvolò la sua testa. Casa di Sirius Black. Gimmerworld palce era li vicino.  Mary decise di andare a casa del cugino di sua madre.
Intanto Sofia era arrivata a Londra e si stava dirigendo verso Gimmerworld place volando basso.
La ragazza era d’avvero tanto preoccupata per la sorella, sapeva che sua sorella era consapevole di non essere una grande pilota e sperava nel suo buon senso. La ragazza era sempre più vicina a casa di Sirius Black. Era praticamente quasi arrivata.
Mary aveva appena bussato alla porta di casa Black.
“arrivo un attimo!”Sirius andò ad aprire. L’uomo guardò dallo spioncino. Non riconobbe subito la figura dietro la porta, ma il primo pensiero che l’attraversò era quello che fosse sua cugina.
“Bellatrix con la sciarpa di Grifondoro?” si chiese mentre stava per aprire la porta.
Infondo Mary e sua madre erano molto simili.
Sirius aprì la porta. Non poteva credere ai suoi occhi. Erano tredici anni che non vedeva Marilisa Lestrange. La riconobbe solo perché era uguale a sua madre, una ragazza con quei occhi e qui ricci poteva solo essere figlia di Bellatrix.
Ma tu sei …??”
“Sono Marilisa Lestrange, la figlia di tua cugina Bellatrix”
Sirius sorpreso sgranò gli occhi. Era identica a sua cugina da ragazza
“Mio dio sei uguale a tua madre, entra … entra pure …”
Mary si tolse il cappello con la mano libera, poggiò la scopa accanto alla porta e si sbottono il giubbetto. Notava l’atmosfera calda e piacevole di casa Black. Notava la differenza di temperatura.
Dimmi hai fame? … togli pure la giacca, appendila li”
Mary era sbalordita dall’ospitalità e dall’accoglienza di Sirius, si tolse la giacca e il cappello che appese all’attacca panni  vicino alla porta poi seguì Sirius.
Mary seguì Sirius in cucina, sentiva delle voci provenire da li, voci che conosceva.
Appena entrò li vide tutti, tutta la famiglia Weasley, il professor Lupin e Alastor Moody.
Seduti al tavolo infondo a destra, Harry, Ron, Hermione e la sua amica Ginny, accanto il resto della famiglia di teste rosse.
I Quattro quando videro Mary rimasero a bocca aperta.
Hermione e Ginny si alzarono di corsa e corsero ad abbracciarla.
Mary!”
“Marilisa! Come mai sei qui??”
“Ma vi conoscete?” chiese Sirius sbalordito, Molly Weasley sorrise a Sirius e corse ad abbracciare la ragazza.
“è ovvio che si conoscono Sirius! Sono amici da quando si sono conosciuti sul treno! Marilisa frequenta lo stesso anno di Ginny!” Molly era felicissima di rivedere Marilisa.
Molly conosceva bene, la mamma della ragazza. Erano compagne di scuola. Notava l’abisso di diversità e la goccia di somiglianza. Notava quanto erano simili ma anche quanto era diversa.
Dopo quel abbraccio di gruppo che rasserenò Mary la ragazza salutò i presenti e si accomodò a tavola con loro.
Molly gli offrì un piatto di zuppa e poi si misero a chiacchierare.
“Allora Mary, perché sei qui?” chiese Ginny felicissima di vedere la sua compagna di stanza.
“Beh … lunga storia … come tutti sapete i miei genitori sono evasi da Azkaban, e sono venuti a villa Malfoy per incontrare me e mia sorella, solo che mia madre non mi sopportava e mia sorella voleva diventare mangiamorte, io mi sentivo minacciata dalla sua figura. Non immaginavo che era così pazza, un’isterica priva di sentimenti!
Comunque, questa mattina sono scappata di casa, volevo venire alla Tana, e farvi una sorpresa … ma il tempo era peggiorato e così ho pensato a Sirius … zia Narcissa ci parlava spesso di te! E così sono venuta qui! Che fortuna !”

“wao! Che storia! Ma come sei arrivata da villa Malfoy fino qui?”chiese uno dei gemelli, secondo Mary era Fred.
“Con una Nimbus 2001” chiese Mary con un sorriso di soddisfazione. Dopo quell’affermazione tutti sgranarono gli occhi.
UNA NIMBUS 2001??! Ma sei pazza! Sono più di cinquecento chilometri! POTEVI MORIRE!” Molly sembrava preoccupata come se uno dei suoi figli avesse fatto una pazzia simile. Era per questo che Mary adorava quell’ambiente familiare
“Lo so … ma era l’unico modo per scappare!” si giustificò Mary
“Aspetta un’ secondo! Tu … non sai volare bene! ... e poi una Nimbus 2001 hai detto? Per caso non è quella di tuo cugino Draco?” Chiese Hermione preoccupata e incuriosita
“si e la sua … ma quando tornerò ad Hogwarts glie la restituirò” sorrise Mary
Ron sgranò gli occhi, secondo lui era uno spreco restituire una scopa così veloce a uno stoccafisso come Draco Malfoy.
Ma sei matta? È .. è … una Nimbus 2001! Cioè una Nimbus!” Ron per quanto era stupito balbettava leggermente
Mary sorrise “Ron te la regalerei volentieri ma non è mia …” in quel moneto qualcuno bussò alla porta d’ingresso. Tutti si voltarono verso l’uscita della cucina, incuriositi.
“E ora chi sarà?” chiese Lupin
Mary era incuriosita.
sarà Tonks!”suppose Harry, Sirius si avviò alla porta incuriosito.
Sirius appoggiò l’occhio allo spioncino e ebbe la stessa reazione di prima. Sembrava sempre sua cugina Bellatrix, ma con i capelli lisci, forse Narcissa da ragazza.
Non aprì subito, rimase un secondo a pensare
Non è possibile! Miseriaccia! Questa casa mi porta troppi ricordi!” poi Sirius aprì la porta.
Una ragazza avvolta da una sciarpa di corvonero era sulla soglia, nella mano sinistra stringeva una Fierbort.
In cosa posso aiutarti?” chiese Sirius
Ciao, sono la figlia di Bellatrix Lestrange, tua cugina, mia sorella è scappata di casa … e pensavo che fosse qui! … oppure beh .. mi sapresti dire dove abitano i Weasley?” la ragazza disse tutto senza prendere fiato. Era incredibile.
Sirius sorrise.
“Entra e seguimi” Sofia obbedì.
Seguì Sirius per tutto il corridoio d’ingresso e poi entrò in una stanza, la cucina, si guardò intorno, con tanto stupore vide sua sorella.
Mary vedendo Sofia tutta bagnata dalla pioggia corse da lei per abbracciarla.
Sofia!” le due sorelle si abbracciarono fortissimo, si erano ritrovate.
Sotto lo stupore di tutti, soprattutto dei ragazzi che le conoscevano bene,  che non avevano mai visto le sorelle Lestrange così unite.
Le due si staccarono e si guardarono felici.
“Perché sei scappata …?” chiese Sofia
“Per paura... paura dei cambiamenti” rispose la sorella minore abbassando lo sguardo
Sofia la riabbraccio.

 
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Sesto capitolo …
Pian piano ci avviciniamo alla fine cari lettori :D
Che ve ne pare??
Zia Molly

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Capitolo 7
*** Le mie Bambine ***


Le mie Bambine
 

 

Intanto al Malfoy Manor Bellatrix faceva avanti e indietro per il salone.
La donna sentiva una forte morsa allo stomaco da quando aveva cruciato sua figlia,
era possibile che si sentisse in colpa?
Ma come poteva Bellatrix Lestrange sentirsi in colpa per aver cruciato qualcuno?
Di solito la faceva sentire meglio, era un modo per scaricare i nervi.
Continuava a camminare avanti e indietro per il salone, sue  giù, avanti e dietro, era sola. Pensava. Aveva anche litigato con suo marito, ma il problema non era quello, quello zerbino di Rodolphus sarebbe tornato strisciando, pensava.
Forse quel senso di colpa, quella preoccupazione era dovuta al fatto che era preoccupata per sua figlia.
Si chiedeva dove era Sofia, ma allo stesso tempo si domandava perché Marilisa era scappata, e solo ora capiva che grande responsabilità era essere genitori.
Tutto sembrava ancor più tetro nel salone del Malfoy Manor senza Sofia e Marilisa, forse erano loro a dare luce a quella casa.
Mentre Bellatrix per l’ennesima volta ripercorreva il salone con una mano preoccupata tra i capelli e un’altra sul fianco, notò in terra un foglio. Era il foglio che stringeva Sofia!
Lo prese in mano e incominciò a leggere.
Notava una grafia simile alla sua mentre leggeva.
Finì di leggere la lettera.
Quell’angoscia aumentò.
Sua figlia era scappata per colpa sua, la ragazza non si sentiva amata. Per un attimo Bellatrix, ricordò suo cugino Sirius, anche lui scappò di casa per lo stesso motivo, era troppo diverso dai familiari così raggiunse i suoi amici. Poi però ricordò anche la sua adolescenza.
Lei non era amata da suo padre perché non era il figlio maschio che aveva tanto desiderato, doveva sempre stare al passo se no la sua casata l’avrebbe lasciata indietro.
strinse la lettera tra le mani e la gettò a terra.
Doveva pensare, cosa poteva fare, dove erano quelle due ingrate, quelle due pazze, quando pensò alla parola pazze, un sorriso spuntò sul suo volto, avevano preso da lei.
Così c’era un’unica cosa da fare per rilassarsi, una cosa che non faceva da 20 anni.
Una cosa che forse non ricordava neanche come si faceva, il piano di villa Malfoy, era impolverato e solo in quel salone.
Forse Narcissa l’aveva suonato un paio di volte e poi si era stancata.
Bella si avvicinò al piano, aprì lo sportello che copriva la tastiera e senza guardare i tasti incominciò a sfiorarli.
La melodia variava a seconda dei suoi sentimenti. Incominciò con una melodia forte, agitata, arrabbiata, per poi cambiare in una sonorità dolce e calma ma per variare nuovamente.
Erano anni che Bellatrix non suonava il piano.
Intanto sulla soglia della porta Narcissa la guardava estasiata, era da quando si era sposata che Bellatrix non metteva mani su una tastiera. Doveva essere qualcosa di grave, pensò la donna.
Rimase a guardare la sorella che suonava.
Le melodia cambiò nuovamente.

Agitata.

Veloce.

Triste.

Arrabbiata.

Dolce.

Quanti sentimenti riusciva a trasmettere una semplice melodia.
Narcissa si avvicinò a sua sorella. In quel momento Bellatrix si fermò di colpo. Odiava essere osservata mentre suonava.
“Perché ti sei fermata? È impressionante suoni benissimo, non me lo ricordavo che suonassi così bene!”
la solita voce pacata di Narcissa le ricordava la diversità tra lei e sua sorella, la diversità tra le sue due figlie.
Bellatrix non degnò di uno sguardo sua sorella e riprese a suonare arrabbiata, il ritmo veloce, le mani che scorrevano velocissime, senza fermarsi mai.
Narcissa sorrise, e si accomodò accanto a sua sorella, incominciò a suonare anche lei. Le due melodie si mischiavano. Quella agitata e arrabbiata di Bellatrix con quella veloce e dolce di Narcissa.
Bellatrix guardò Narcissa e le sorrise, pensava che anche sua sorella se la cavava al piano.
Ricordava ancora quando da bambine, le tre sorelle prendevano lezioni di piano, e quanto lei odiasse, a differenza di Narcissa e Andromeda, studiare piano, anche se doveva ammettere che era d’avvero brava.
“Bella, cosa succede? Prima ho visto Sofia scappare piangendo, Marilisa non si vede da tutta la mattina, Rodolphus e di là che crucia gli elfi domestici per sfogarsi, tu suoni il piano … cosa sta succedendo?”
Bellatrix smise nuovamente di suonare, si alzò e lasciò sola Narcissa seduta vicino al piano, con le mani ancora sulla tastiera.
Quella morsa allo stomaco che per qualche minuto era scomparsa era tornata.
Marilisa e scappata, ho cruciato Sofia perché mi ha detto la verità, mi ha detto quello che pensava di me e quello che sicuramente pensava anche sua sorella, ho litigato con Rodolphus e ora sono preoccupata per le mie due bambine
Narcissa sorrise, chiuse il piano e si avvicino a sua sorella, erano anni che sperava che Bellatrix capisse l’importanza di essere madre.
Bella sei una madre è normale essere preoccupate in questi casi … ma non è normale cruciare i propri figli o dargli degli schiaffi perché non vogliono diventare mangiamorte
La voce di Narcissa era calma, la donna poggiò una mano sulla spalla di sua sorella.
Bellatrix da madre disperata scoppio a piangere, erano anni che non piangeva. Forse Narcissa non ricordava nemmeno di averla vista piangere.
Narcissa abbracciò sua sorella.
Bella tra i singhiozzi ripeteva.
io non volevo … non volevo … non volevo che andassero via … io gli voglio bene a tutte e due … non volevo! CISSY COME HO POTUTO! Non volevo!”
i singhiozzi spezzavano la frase.
Narcissa stringeva Bellatrix, era parecchio tempo che non si parlavano e non sic confidavano o si abbracciavano.
In quel momento nella stanza entrò Rodolphus, con un viso arrabbiato, Narcissa non lo aveva mai visto così infuriato.
ORA PIANGI PURE! Mi sorprendi! HA RAGIONE NOSTRA FIGLIA SEI UN MOSTRO! MARILISA è SCAPPATA E TU COSA DICI – MEGLIO COSì!- CHE RAZZA DI MADRE SEI!”
Le urla di Rodolphus non fecero altro che aumentare il pianto di Bellatrix che però, nascose le lacrime e affrontò suo marito, come aveva sempre fatto.
“SI HO SBAGLIATO VA BENE!!! … ma non hai il diritto di chiamarmi MOSTRO! IO NON PENSAVO CHE ERANO TALEMTNE PAZZE DA SCAPPARE! NON CREDEVO CHE MARILISA SOFRISSE COSì TANTO E TANTOMENO CHE SOFIA VOLEVA COSì BENE A SUA SORELLA! IO NON LE CONOSCEVO!” Bellatrix aveva smesso di piangere
AH …. TI GIUSTIFICHI COSì!  - NON LE CONOSCEVO … NON CREDEVO CHE SAREBBERO SCAPPATE- MA NON FARMI RIDERE! ORA ABBIAMO PERSO LE MIE AMATE FIGLIE!”
LE NOSTRE!”
“LE MIE! … TU NON LE AMI!” Rodolphus urlava fortissimo, Bellatrix e Narcissa non lo avevano mai visto così arrabbiato
IO SONO LA MADRE! LE HO PORTATE NOVE MESI IN GREMBO! COME POTREI NON AMARLE!!!”
“BEH SE LE AMAVI LE AVRESTI FATTOS CEGLIERE LA LORO VITA! NON AVRESTI OBBLIGATO SOFIA A DIVENTARE MANGIAMORTE E NON AVRESTI FATTO SENTIRE MARILISA UNO SCHIFO!”
Bellatrix impallidì, solo ora capiva quando era dura e cruda la verità. Uscì dalla stanza infuriata.
E ORA DOVE VAI??! DONNA?!!!!” Rodolphus la seguì, Narcissa rimase lì immobile
Narcissa notò che l’aveva chiamata “donna”, non l’aveva mai chiamata così.
Bellatrix corse verso la sua camera, si indossò il grande mantello nero e prese la bacchetta.
Dove vai ora?!”
“FACCIO QUELLO CHE NON HAI FATTO TU! … VADO A CERCARLE! … e fidati LE TROVERò!”
Bellatrix uscì dalla stanza lasciando Rodolphus a bocca aperta. Si diresse verso l’uscita della fortezza Malfoy.
“Bella ferma siamo ricercati se ti vedono tornerai ad Azkaban!”  suo marito tentava di fermarla
NO! Non mi interessa! Io le voglio vedere vive … prima che le ammazzi io! La pagheranno cara per come si stanno comportando da maleducate! 3 settimane di punizione!
Rodolphus sorrise interrogativo, non aveva mai visto Bellatrix così
Ferma! BELLA NON ESSERE IMPULSIVA!”
Rodolphus e Bellatrix erano sul corridoio della stanza occupata dal Signore Oscuro. Voldemort li sentiva parlare.
IO vado le nostre bambine!” urlava lei
“verrò con te” disse Rodolphus
Ad un tratto la porta del signore oscuro si aprì, il Lord uscì.
Cosa succede?! Dove state andando!”
M-mio signore … andiamo a cercare le nostre bambine … andiamo a fare i genitori” disse Rodolphus
Voldemort Tornò in camera sua.
I due coniugi si guardarono interrogativi, Rodolphus prese il mantello e strinse la mano di sua moglie e la guardò negli occhi.
“Ti amo” fu solo questo che disse Rodolphus guardandola negli occhi
l’amore è per i deboli … dobbiamo andare” se c’era una cosa che Bellatrix odiava era sentirsi dire certe sdolcinerie. Rodolphus la guardò speranzoso, speranzoso che anche lei un giorno l’avrebbe amato almeno la metà di come lo amava lui.
I due indossarono il cappuccio che nascondeva il loro volto e si smaterializzarono a Nocturn Alley.
perché qui?” chiese Bellatrix al marito
 “non lo so … comunque secondo te dove possono essere?!”
“non ne ho idea … forse dai Weasley?” pensò Bellatrix ricordando gli amici che frequentava Mary.
andiamo”, si ripresero per mano e comparirono o alla Tana
La casa era chiusa, sembrava disabitata.
“Entriamo” disse Bellatrix
Aspetta cosa diciamo … cosa facciamo … se ci sono degli auror?” chiese Rodolphus
Non mi interessa rivoglio le mie bambine!” Bellatrix partì in quarta verso la porta di casa, bussò con foga.
Nessuna risposta.
Rodolphus la raggiunse.
Allora?” chiese preoccupato.
“levati di mezzo, lascia fare a me!” disse Bellatrix estraendo la bacchetta.
Alohomora” la porta della Tana si aprì.
La casa sembrava vuota.
Bellatrix e Rodolphus sembravano schifati da quell’atmosfera.
Bellatrix era preoccupata, Rodolphus lo era almeno quanto lei.
“cerchiamo se c’è qualcosa delle nostre figlie”.
Smontarono tutta la casa, cercarono ovunque, controllarono tutte le stanze, ma non trovarono nulla di Sofia e Marilisa.
Bellatrix preoccupata e innervosita si poggiò al camino spento, per riflettere.
Rodolphus era di fronte a lei.
Qui non ci sono…” affermò lui
“genio, sai che non me ne ero accorta?” disse lei sarcastica e un po’ isterica.
“Bene, qui non ci sono … a casa di Potter? … no impossibile, Potter vive con qui luridi babbani … quella loro amica … la mezzosangue, come si chiamava?”proseguì Bellatrix pensierosa
Chiese Bellatrix speranzosa che Rodolphus si ricordasse il nome di Hermione.
In quel momento Rodolphus indicò con il dito l’orologio dei Weasley che era sopra il camino. Bellatrix si voltò leggermente per guardare il punto indicato dal marito. Vide l’orologio.
e allora?” chiese non notando l’orologio.
“guarda l’orologio” disse Rodolphus, Bellatrix guardò l’orologio magico. Vide che segnava i luoghi dove si trovavano i Weasley e in compagnia di chi.
“Gimmerworld place … in compagnia di: Sirius Black, Remus Lupin, Harry Potter, Hermione Granger, Sofia e Marilisa Lestrange” decifrò Rod
Bellatrix rimase a bocca aperta, non pensava che suo marito riuscisse a stupirla tanto.
Sei un genio Rod” Bellatrix uscì di casa. Suo marito la seguì.
“E ora dove andiamo?” chiese lui incuriosito
“A fare visita al mio caro cuginetto” Bellatrix prese il braccio di Rodolphus e poco dopo comparvero di fronte casa di Sirius.
Dentro Bella, la voglia di ritrovare quelle due pazze era aumentata soprattutto ora che sapeva dove si trovavano. Ma aumentava il timore di trovare qualche Auror.
Bussarono, come al solito Sirius andò ad parire.

 
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E ora?? Cosa succederà?
Ehehehe^^  leggete il prossimo capitolo!
Comunque che ve ne pare … come molti di voi speravano, in Bellatrix si è acceso lo spirito materno!Comunque ora staremo a vedere se le due ragazze vorranno tornare con i genitori!
Ci vediamo al prossimo capitolo!
Grazie a tutti i lettori! … ah dimenticavo … ci avviciniamo pian – piano alla fine
Zia Molly

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Capitolo 8
*** il Lestrange Manor ***


Il Lestrange Manor

 

Appena Mary e Sofy si staccarono da quel caloroso e rivelatore abbraccio qualcuno bussò alla porta.
“Ancora?! E mo chi è?” disse Sirius sarcastico.                                                                   
Tutti si guardarono incuriositi, Sirius si alzò per andare ad aprire, ma fu preceduto da Ron.
No Sirius non ti scomodare vado io …” sorrise il rosso,c he per quanto era felcie che fossero arrivate Sofia e Marilisa gli era venuta un eccesso di bontà . Sirius sorrise e si riaccomodò sulla panca di legno, Ron andò ad aprire.
Ron non aveva l’abitudine di guardare dallo spioncino così quando aprì vide con sua grande sorpresa Bellatrix e Rodolphus Lestrange.
Ron impallidì e chiuse la porta. Urlando corse in cucina.
AHAHAHAHAHHAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHAAAAAAAAAAA! BELLATRIX è FUORI LA PORTA! C’è ANCHE SUO MARITO!”
Sofia e Marilisa impallidirono, si guardarono negli occhi. Tutti rimasero immobilizzati, intano i due coniugi fuori la porta provarono a ribussare.
bene! State calmi! Harry, Ron, Hermione … andate di sopra … in soffitta! Ginny, gemelli camera di Sirius, Sofia e Marilisa sotto il tavolo” ordinò Lupin.
Gli adulti estrassero le bacchette. Rimasero tutti in cucina.
Sirius andò ad aprire.
appena aprì la porta osservò sua cugina. Erano anni che non si vedevano. Troppi anni. Notava che era cambiata molto, Azkaban lasciava i segni.
Bellatrix?”
“c’è l’hai fatta ad aprire!” disse lei
“in cosa posso aiutarti?”
Bellatrix anche osservò suo cugino. Come al solito era bello e smagliante. Anche su di lui azkaban aveva lasciato il segno.
“Voglio parlare con i Weasley!”
“perché?” chiese
senti Black … non abbiamo tempo! Vogliamo parlare con i Weasley!” Rodolphus era impaziente e molto agitato
“Calma Lestrange!” Sirius guardò i due coniugi. Ricordava ancora quando lui e bella giocavano da bambini, quando lui la guardava da lontano per proteggerla tra le mura di Hogwarts, anche se spesso non ci riusciva.
Ricordava anche tutte le volte che da bambini i loro sguardi si incrociavano, ricordava quando si incrociavano da adolescenti e ora i loro sguardi si incrociarono da adulti.
entrate …”
Bella guardò Sirius, Sirius le sorrise.
“Kercher!” urlò Sirius
L’elfo comparve e i suoi occhi si dilatarono di gioia quando vide Bellatrix, lei le ricordava molto la sua vecchia padrona.
“Accogli gli ospiti, e poi conducili in cucina
Kercher con molta premura si occupò di accogliere i due coniugi Lestrange, Sirius li aspettava in cucina con i due genitori Weasley e con Lupin, Mary e Sofy erano sotto il tavolo.
“Cosa vogliono? ..Sirius” chiese Molly appena l’uomo entrò in cucina
“parlare con te e Arthur” Molly deglutì forzatamente
Subito dopo la porta della cucina si aprì, la figura di Bellatrix entrò. Erano anni e anni che non entrava in quella cucina. Anni e anni che non entrava in quella casa.
Bellatrix, Rodolphus” li accolse Sirius offrendogli una sedia.
Da sotto il tavolo Sofia e Marilisa cercavano di non farsi sentire e vedere.
Lupin osservava ogni movimento dei due coniugi. Bella e Rod si accomodarono.
“Cosa volete?” chiese Molly
“Semplicemente le nostre figlie!” disse Rodolphus
“e noi cosa centriamo?” chiese Arthur
“beh Marilisa e amica dei tuoi figli … quindi se sapete qualcosa parlate, altrimenti …” incominciò Rodolphus
“altrimenti nulla!” intervenne Bellatrix, per ricordare al marito che si trovavano nel rifugio dell’ordine e che un’auror sarebbe potuto comparire in qualsiasi momento
Sofia e Mary si guardarono impaurite.
I presenti si guardarono increduli, nessuna minaccia, nessuno sguardo strano, erano lì solo come genitori e non volavano Harry?
“Dov’è l’inganno e Black?” disse Molly riferendosi a Bellatrix
Bellatrix si alzò e inarcò il sopracciglio. Le due donne ricordavano bene come si odiavano al tempo della scuola.
“Nessun inganno Molly! Dammi le mie figlie e me ne vado senza far male a nessuno!”
Sembrava strano che non avesse ancora minacciato nessuno
Da sotto il tavolo Mary guardava Molly, implorante di non dire nulla.
Il problema, mia cara Bella è … che le tue figliolette non sono qui …” sorrise maligna Molly, odiava quella donna.
“Oh … allora penso che la maledizione cruciatos ti aiuterà a sciogliere la lingua” sorrise Bellatrix maligna
Tu non puoi! Qui è casa mia!” le ricordò Sirius
“Oh tu dici?!?” chiese Bella sorridendo maligna, fece cenno a Rodolphus di disarmare i tre uomini.
Con un leggero colpo di bacchetta i tre uomini furono disarmati da Rodolphus che successivamente con un ottimo incarceratus li legò. Sofy e Mary erano ancora in tempo per risolvere la situazione. Intanto al piano di Sopra Harry e i suoi amici si domandavano cosa stava succedendo.
“Mary cosa facciamo! Lo sai che lei è capace di cruciare Molly, non possiamo!” bisbigliò Sofia.
“aspetta … non essere impulsiva
Intanto che i tre erano sistemati Bellatrix aveva incastrato Molly, la donna era ad un angolo della stanza, intimidita da quella figura che lei aveva sempre odiato.
“allora mi dici dove sono le mie figlie??” Molly era terrorizzata
Bellatrix punto la sua bacchetta alla testa di Molly pronta a cruciarla, Arthur si agitava sulla sedia dove era legato, desiderava salvare sua moglie.
“Allora conto fino a tre, okay?” la voce di Bella si faceva sempre più maligna e più stridula
Uno ….” Sussurrava Maligna, ma Molly non parlava, voleva troppo bene a Mary, era come una figlia
“Due …”
“Due mezzo …. Sicura che non vuoi parlare? … cruc…”
In quel momento da sotto il tavolo sbucarono Sofia e Marilisa con le bacchette puntante contro la madre
“Avevi detto che contavi fino a tre!” disse Mary che insieme a sua sorella era salita sul tavolo, Bellatrix e Rodolphus si girarono di scatto verso le ragazze.
Molly sospirò sollevata. Mary e Sofia le avevano appena salvato la vita.
Gli occhi di Bella si illuminarono di gioia. Le aveva ritrovate.  Le due ragazze balzarono giù dal tavolo con ancora le bacchette puntate. Bella corse ad abbracciarle. Le due rimasero immobili dallo stupore.
Si guardarono interrogative mentre Bellatrix le abbracciava, Rodolphus sorrise.
Bellatrix si staccò dalle ragazze che in volto avevano ancora uno sguardo interrogativo.
“ma … ma … cosa?” incominciò Mary
“mi avete fatto prendere un colpo! Ero preoccupatissima vi ho cercato ovunque” qualcuno alle spalle di Bella si schiarì la voce, era Rodolphus.
“vi abbiamo cercato ovunque .. ora torniamo a casa!” si corresse la donna, Molly guardava la scena estasiata, non aveva mai visto una Bellatrix così debole.
“No! IO non voglio venirci” disse Mary, Sofia era già vicino a sua Madre
Bellatrix inarcò il sopracciglio
“Perché?”
“come perché?! Mi hai detto che avresti preferito abortirmi! Che non mi hai mai voluto!” disse Mary
“non volevo dirlo” Come al solito Bellatrix facilitava tutto
“No non tornerò a casa con te! Io.. io … resterò…  non lo so dove starò ma non a casa con te!”
Sofia la guardò dispiaciuta
Come al solito sei la solita ingrata” Bellatrix afferrò le due figlie per il braccio velocemente pronta a materializzarsi al Malfoy Manor.
Sofia aveva capito il piano della madre. Pensava che comunque per 13 anni le aveva voluto bene a distanza e anche se Bellatrix si era comportata da pazza isterica era pur sempre sua madre, lei sarebbe tornata a casa volentieri, a condizione che ci sarebbe venuta pure la sorella.
Mary appena sentì il contatto con la pelle della madre che la afferrava per materializzarsi strattonò il suo polso e corse verso l’uscita di casa, Bellatrix la rincorse, Sofia pure insieme a Rodolphus, Molly ne approfittò per liberare suo marito, Sirius e Lupin che appena si liberarono chiamarono Moody e Ninphadora.
Mary era infondo al corridoio dell’ingresso, vicino la porta, vicino alla scopa di suo cugino e al porta ombrelli, con la bacchetta puntata.
“Mary non metterti contro di me” sorrise maligna Bella
Sofia guardava la scena con la bacchetta sfoderata, pronta ad intervenire insieme a Rodolphus.
“non ho paura di te!” ammise Mary coraggiosa. Sua madre non le faceva paura.
Bellatrix agitò la bacchetta per disarmare sua figlia, ma Mary fu più veloce e riuscì a schivare l’attacco, successivamente una serie di scintille colorate illuminarono l’ingresso di casa Black.
Le due erano accanite, duellavano arrabbiate una contro l’altra, gli occhi di entrambe lanciavano maledizioni, fuoco, lance e saette, come le loro bacchette. In quel momento arrivarono Sirius, Lupin, Arthur e Molly. Sofia sbarrò la strada chiedendo di non intromettersi. Gli spettatori di quel pauroso e accanito duello guardavo estasiati la bravura e la velocità di Mary nel schivare i colpi della madre.
Io-non-ti-temo!-mi fai-solo-pena-ecco-cosa-provo-nei-tuoi-contronti-Bellatrix-solo-pena!” Mary scandiva ogni parola in contemporanea ai suoi colpi di Bacchetta.
“A si! Sei solo una piccola ingenua! Ingrata! Crucio!” Mary sgranò gli occhi, così come Sofia e il resto dei presenti. Mary non riuscì a schivare il colpo, cadde a terra dolorante. Sofia corse ad aiutare sua sorella.
La ragazza puntò la bacchetta contro sua madre
“Non osare colpirla! O te la vedrai con me!”
“Ahahhaha! E dovrei temere mia figlia! Ahahah” sghignazzò Bellatrix istericamente
In quel momento qualcuno sfondò la porta, erano Moody e Ninfadora. Harry e il resto dei ragazzi irruppero scandendo dalle scale. Sofia si voltò sorpresa e intimorita dagli auror
“ahahaha! Guarda Guarda la mia nipotina!, come sta la mamma e il papà?” sghignazzò Bellatrix contro Ninfadora
“bene stanno per vivere tranquilli ora che tu tornerai ad azkaban” Mary si era rialzata e insieme a Sofia si trovava in mezzo al conflitto di sguardi tra gli auror e i coniugi Lestrange.
“Oh ma d’avvero? … beh allora salutami Azkaban! Io li non ci trono!” Bellatrix con una mossa tempestiva, fredda e imprevedibile afferrò per i polsi le due figlie, Rodolphus si avvicinò a lei e tutti insieme si smaterializzarono al Lestrange Manor, la vecchia villa di Bellatrix e Rodolphus.
Comparvero nel salone della grande, immensa e polverosa villa disabitata da 13 anni.
Mary e Sofy appena comparvero in quella villa nella periferia più remota di Londra si guardarono in torno prima di parlare e urlare.
Il salone era in stile ottocentesco, molto simile a quello di villa Malfoy ma molto più arredato. Un piano era al centro della sala, con una serie di spartiti. Delle poltrone verdi erano vicine al camino e un tavolo in legno vicino la specchiera.
Una grande finestra illuminava il tutto in fondo al salone.
Mary rimase a terra dolorante a contemplare il soffitto e a cercare di capire dove si trovava, era appena stata cruciata e si era smaterializzata, non le girava la testa fortissimo e le faceva male tutto, Sofia appena si staccò da bella corse su sua sorella. Era in pessime condizioni. Rodolphus fece lo stesso, Bella invece si avvicinò alla finestra per ammirare i grandi e, ancora, curati giardini del Lestrange Manor.
“Mary! Mary! Mary! Come stai!? … parla!!! Ti prego! Come stai?!”
Mary non aveva le forze di parlare e rispondere alle pretese della sorella, piangeva solo, gli occhi lucidi e arrossati dal dolore. Sofia infuriata corse da sua madre
“Cosa le hai fatto!? Perché non parla?!”
Sofia non sapeva che la maledizione cruciato infliggeva, oltre al dolore, dei traumi, poteva farti impazzire se veniva inflitta con forza oppure farti rimanere traumatizzato a vita.
Quello che meritava! ..tu e tua sorella dovete imparare a portare rispetto! E ora … -Bellatrix pensò a quello che le diceva suo padre quando lei sbagliava- Fila a letto… senza pranzo ne cena!”
Sofia guardò con odio quella donna che per anni aveva adorato, stimato, imitato, la sua ossessione, sua madre, quella donna che ora non riusciva a capire fino in fondo.
Non osò disobbedire si avviò verso l’uscita del salone, poi però ricordò che lei non sapeva dove era camera sua, lei non conosceva quella cosa.
“Ma per lo meno vuoi dirmi dov’è camera mia?” chiese la ragazza con insolenza dalla parte opposta della stanza.
Bellatrix si voltò, Marilsia era ancora per terra con Rodolphus accanto.
Jocker!!!” urlò la donna, dopo poco un elfo domestico comparve, gli occhi della creatura si dilatarono dalla felicità
Padrona!!!! Sono anni che vi aspettiamo!”
“Joker accompagna Miss Lestrange in camera sua! ..e accertati che non possa uscire!” L’elfo obbedì e accompagnò Sofia in camera sua.
Quando la ragazza entrò notò la diversità con la sua camera al Malfoy Manor.
Era tutta verde scarlatto, molto simile al verde Serpeverde. Molto simile a camera di Draco.
C’era un letto, una scrivania, una libreria e un armadio. Il necessario. Le pareti erano vuote, a differenza della sua vecchia stanza. Era inquietante, era brutta. La ragazza dispiaciuta e ancora combattuta tra sua madre e sua sorella si sdraiò sul letto. Voleva piangere, urlare, ma non poteva farlo, era come stare in prigionia.
Pensava che comunque vedeva sua madre ancora come un mito, non più come una persona da imitare, ma ancora come un mito. Una donna unica. Le voleva bene, ma alcune volte la odiava.
Intanto in salone il corpo di Mary aveva cominciato a sanguinare dalla bocca dal dolore provocato dalla maledizione, gli occhi dilatati e le ossa doloranti non le permettevano il movimento.
Ti rendi conto! Lo hai fatto di nuovo! Bella sei una madre! Non puoi curicare le tue figlie per punirle!” Rodolphus era arrabbiato ma non come la mattina, cercava di controllarsi.
Bella guardava fuori la finestra, era finalmente a casa.
“lo so Rod, ma loro mi istigano!”
“No Bella! Crucia chi vuoi ma no le nostre figlie!”
La donna si girò verso il marito sospirò.
Joker!” urlò ancora il nome dell’elfo, esso comparì di nuovo.
“madame Lestrange?!”
“Accompagna Marilisa in camera sua, e … forni tele tutte le cure necessarie a guarire” L’elfo si avvicinò alla ragazza e l’accompagno in una stanza identica a quella della sorella.
Bellatrix ricominciava ad avvertire di nuovo quella sensazione che aveva avvertito la mattina a villa Malfoy, i sensi di colpa. Le dispiaceva di comportarsi così con le sue bambine, ma secondo lei era l’unico modo per disciplinarle.


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Ottavo capitolo!
Come al solito Bellatrix non si controlla …
Comunque sorvoliamo, che ve ne pare????
Zia Molly

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Capitolo 9
*** il 24 Dicembre ***


Il 24 Dicembre
 




Passarono diversi giorni da quando le due ragazze tornarono dopo 14 anni a villa Lestrange. Gli elfi domestici si erano preoccupati di andare a prendere tutti i loro averi a villa Malfoy e portarli nelle loro camere. Ora le camere delle due ragazze erano molto più accoglienti e abbastanza familiari.
Quella mattina era il 24 Dicembre la vigilia di Natale.
Come da nuova abitudine, Mary e Sofy si incontrarono vicino le scale di quella immensa villa, per scende insieme nell’unica delle poche sale che conoscevano, la sala da pranzo.
Il maniero dei Lestrange era immenso in confronto a villa Malfoy. Aveva molte più stanze, tutte molto illuminate da finestre, spesso, abbellite da vetri colorati che solitamente andavano su tonalità fredde.
Le due ragazze non conoscevano bene l’immensa casa, per ora sapevano solo la strada per la sala da pranzo e per le loro camere e quella dei genitori, dove non avevano ancora avuto modo di entrare.
Le due sorelle scesero nella grandissima e bellissima sala da pranzo. Il tavolo era pieno di tante cose da mangiare.
Le due sorelle si accomodarono ai posti di fronte ai loro genitori.
“Buongiorno!” sorrise Rodolphus, l’uomo aveva sempre sognato una famiglia che si riuniva a colazione, una famiglia sua e di Bella.
Buongiorno!” sorrise Mary
Papà … mamma” salutò Sofia
Per quanto era una scena insolita e affettuosa al Lestrange manor era un’atmosfera d’avvero fredda. Nessuno parlava, nessuno aveva il coraggio di interrompere quel silenzio.
Mentre le due sorelle facevano colazione si guardavano intorno. Le rifiniture accurate apportate alle pareti, i quadri e le foto abbellivano il tutto.  La casa era in stile ottocentesco e con piccole rifiniture e angoli gotici.
Finirono di fare colazione, Rodolphus fu il primo ad alzarsi, voleva lasciare le due figlie sole con Bella, voleva vedere come si sarebbero comportate tutte e tre.
Sofia e Mary si alzarono, si stavano dirigendo in camera loro per terminare i compiti delle vacanze quando Bella si schiarì la voce. Le due si voltarono.
Ragazze, domani sera villa Lestrange ospiterà, dopo 13 anni una festa, festeggeremo il natale qui con tanti amici e parenti, vi chiedo di comportarvi bene e di indossare i vestiti che troverete nelle vostre camere, ora andate pure
Sofia e Marilisa si guardarono incredule, una festa? A casa loro. Incredibile.
Mentre le ragazze silenziose si dirigevano verso le loro camere, erano curiose di vedere i vestiti.
Mary sperava che per lo meno fossero di quell’epoca, qualcosa di carino. Sofia sperava in qualcosa di carino che risaltasse i suoi occhi verdi.
“Secondo te chi inviteranno?” chiese Mary
“Sicuramente tanti mangiamorte, gente dell’alta società e una marea di purosangue” rispose Sofia pensando a sua madre
stupendo sai che noia!” osservò Mary.
“Ma secondo te che vestiti sono?” chiese Sofia
“non lo so … ma sono curiosa, andiamo a vedere!” le due ragazze si trovavano sul corridoio delle loro camere.
“Camera tua o camera mia?” chiese Sofia guardando le due porte vicine.
“Andiamo a vedere il mio… sono curiosa” la ragazza seguita dalla sorella aprì la porta della stanza, che ora a differenza di prima era piena di poster, stendardi di Grifondoro e foto, la libreria piena di libri e l’armadio stracolmo di vestiti.
Le due videro qualcosa poggiato sul letto. Il vestito.
Un vestito blu notte, semplice con una stola dello stesso colore al lato copriva parte del piumone rosso.
Il vestito era molto scollato e non aveva le bretelle, ecco perché serviva la stola. Era un vestito stupendo.
Ai piedi del letto,  un paio di scarpe con il tacco, dello stesso colore del vestito, con un piccola rosa blu cucita alla punta.
Mary rimase affascinata da tanta bellezza e raffinatezza. Un vestito così bello non lo aveva mai visto.
Accarezzò la stoffa, non sapeva di che stoffa era, ma era sapeva solo dire che era bellissimo e molto elegante.
“Wao! Mary è … Bellissimo! … provalo!” la incitò sua sorella, Mary era ancora affascinata dalla bellezza di quell’abito non molto lungo, lungo fino alle ginocchia.
La ragazza prese l’abito e lo indossò, le stava benissimo.
La sorella rimase estasiata.
Wao! … ora ti prego indossa le scarpe!”
“Vorrei ma io non so portare i tacchi!” osservò Mary
intanto indossale …” Mary si avvicinò al paio di scarpe ai piedi del letto. Le prese, le scrutò e poi le indossò.
Un po’ incerta si alzò dal letto e sempre con la stessa incertezza si sostenne in piedi.
Sofia sgranò gli occhi, stava benissimo.
“sei … Wao… stai benissimo, senti ora sono ancora più curiosa, vado a vedere il mio vestito! Tu intanto cambiati” Sofia corse via dalla stanza della sorella lasciandola sola.
Mary prima di cambiarsi si guardò allo specchio. Era così terribilmente diversa, ma bella. Ma la domanda che assillava di più la sua testa era: come si cammina con i tacchi? Decise così di cambiarsi e di non porsi questo problema visto che i suoi piedi stavano morendo dal dolore e imploravano pietà.
Mary si cambiò e corse a vedere il vestito della sorella, entrò in camera sua, Sofia era vicino alla finestra che si specchiava con indosso un vestito bianco con una cintura nera, le scarpe nere con tanti piccoli swarosky incastrati nel tessuto.
Era bellissima, anche lei. Mary rimase estasiata dalla bellezza della sorella che come al solito era risaltata da quei bellissimi occhi verdi che aveva preso da una Lestrange.
Sofy ma … sei stupenda!”
“come sempre no?” sorrise lei
Una delle tante differenze tra le due sorelle era che Mary tra le due era quella un po’ più mascolina, anche Sofia lo era, entrambe non amavano molto le gonne e il trucco, anche se stavano benissimo con essi, ma Sofia tra le due era sempre quella più predisposta ad indossarli.
Sofia si cambiò.
Le due si guardarono.
“Bene e ora che facciamo?” chiese Mary
“Andiamo a fare i compiti, siamo indietro con il programma! Se continuiamo così non riusciremo a finirli!” rispose la sorella
“Dai Sofy perché non andiamo un po’ in giro per la villa?? Infondo conosciamo solo la strada per la sala da pranzo!”
Sofia inarcò il sopracciglio
“Sofy e dai?! Non fare così sembri la mamma con quel sopracciglio inarcato!”
Sofy incerta lo inarcò ulteriormente
“senti fai come vuoi io vaod in giro per il Lestrange Manor”
Sofia guardò sua sorella severamente e le disse che preferiva studiare così Mary decise di andare in giro per casa che studiare.
La ragazza decise di incominciare dal piano di sopra.
Salì le scale. C’era un corridoio Mary si addentrò in esso. C’erano talmente tante stanze ai lati. Entrò in una di esse, era una camera da letto in stile ottocentesco. Era disabitata, forse era la camera per gli ospiti pensò Mary. Così usciì e prosegui.
Visitò tante altre camere. Nulla di interessante. Fino a quando non entrò in uno studio.
Questo studio sembrava d’avvero tanto interessante. Era in stile gotico. Una scrivania al centro della sala, il camino a destra, le due finestre al alto, la libreria circondava le mura. Sembrava abitato, sembrava che qualcuno ci fosse entrato poco prima. Eppure non c’era nessuno.
Mary si avvicinò alla scrivania, tantissimi fogli sparsi disordinatamente, la piuma poggiata accanto all’inchiostro. Un lumino alla punta sinistra della scrivania. Sul tavolo in legno, oltre a infiniti documenti c’era anche un coltello, che attirò l’attenzione di Mary.
Era particolare. La lama d’argento l’impugnatura fuori dall’ordinario e stranamente decorata con decori riccioluti, che le ricordavano molto i fronzoli disegnati sul vestito di sua madre.
Lo prese in mano. Per come era lucido ci si poteva specchiare, la lama sembrava in argento. Lo girò, c’era inciso qualcosa “ Mai dimenticare. Mai perdonare.” Era inquietante come frase. Giusto un pazzo omicida poteva possedere un coltello così con incisa una frase simile sopra. Mary ci pensò un secondo. Forse era nello studio di sua madre. Giusto lei poteva avere un coltello così.
Decise di dare un’occhiata. Così si accomodò sulla grande e comodissima poltrona.
Notò che il cassetto del tavolo era semi aperto, così lo aprì ulteriormente. Vide che c’erano una serie di carte racchiuse in un fascicolo.
Una locandina da ricercata e tanti articoli della gazzetta del profeta.
Mary prese la locandina.
WANTED
Bellatrix Lestrange
50.000000 Galeoni
Ricercata evasa da Azkaban

Molto pericolosa!
 
Una foto di sua madre ad azkaban urlava nella foto. Era il volantino di quando era evasa.
un amaro sorriso comparve sul volto di Mary che decise di prendere gli articoli di giornale.

OMICIDIO A CASA PACIOK-DEPORTATI AD AZKABAN I CONIUGI LESTRANGE
Mary pensò al suo povero amico Neville, non aveva tutti i torti a temere i Lestrange. Guardò le due foto in basso, una raffigurava il piccolo Neville accanto alla madre e al padre e una seconda Bellatrix e Rodolphus al Wizengarden. Certo come era giovane sua madre, pensò Mary.
Guardò gli altri articoli, tutti parlavano delle malefatte dei mangiamorte.
Chiuse il cassetto. Ne aprì un secondo.
Su un fascicolo c’era scritto “Lettere da parte di Cissy” Mary lo aprì.
Cara Cissy,
Alla fine avevi ragione tu, forse avrei dovuto pensare prima alle mie due bambine che al lavoro. Spero però che anche se io non ci sarò per il resto della mia vita tu potrai prendere il mio posto.

                                                                                                                             Tua sorella Bellatrix
La grafia rotondeggiante e veloce, simile alla sua, di sua madre incuriosì Mary, decise di leggere la risposta di zia Cissy.
Cara Bella,
Ti avevo avvertito! Ma tu come al solito non mi hai ascoltata, cosa mi ripetivi “Il mio signore mi aiuterà! Il mio signore! IL mio signore!” e ora … le tue figlie cresceranno senza una madre, certamente io farò il massimo per crescerle come si deve … ma sappi che se ci saresti stata tu al tuo fianco, sarebbe stato diverso

                                                                              Cissy
Mary pensò che zia Narcissa aveva fatto tutto, più del massimo, aveva dato la vita per lei e sua sorella.
Proprio quando Mary stava per leggere un’altra lettera sentì dei passi dirigersi verso l’ufficio. Si nascose sotto la scrivania impaurita.
Poco dopo sua madre irruppe nell’ufficio e si sedette sulla poltrona.
Prese carta e penna incominciò a scrivere velocemente. Mary cercò di uscire dalla stanza senza fare rumore, fortunatamente sua madre era concentrata e non la notò.
Mary era l’ufficio di sua madre, nel corridoio silenzioso.
La ragazza corse via per paura che la madre uscisse e la trovasse li, chissà cosa avrebbe pensato.
Mary dopo aver ispezionato quell’area di villa Lestrange decise di aver visto troppo per quella mattina, era il momento di seguire la sua voce della coscienza che le ripeteva continuamente che era arrivato il momento di andare a fare i compiti se non desiderava vedere una Mgranitt infuriata al suo ritorno.




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Ecco a voi! Che ve ne pare … diciamo che questo capitolo è un po l’introduzione a quella che sarà la festa di Natale del prossimo capitolo…
Spero vi piaccia :D
Zia Molly intenta ad andare a studiare storia dell’arte per il test di ingresso di Domani :D
…Buon anno scolastico a tutti! In bocca al Lupo a tutti :D

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Capitolo 10
*** la festa di Natale ***


La festa di natale
 

 
La mattina seguente Mary si svegliò al solito orario, si vestì e insieme a sua sorella scese a fare colazione.
Da quando era uscita dall’ufficio di sua madre la ragazza non faceva altro che chiedersi cosa aveva scritto su quella lettera e perché scriveva in un modo così emozionato e veloce. Rimase nel dubbio ma non si fece trasportare dalla curiosità.
Quando Sofia e Mary finirono di fare colazione Rodolphus e Bellatrix le invitarono a seguirli per dargli i loro regali di Natale.
I due genitori regalarono alle loro figlie un cavallo a entrambe, Marilisa e Sofia rimasero estasiate.
I due cavalli erano uno Nero e un altro bianco. Quello nero era per Mary e quello bianco per Sofia. Entrambe apprezzarono il primo regalo. Sofia chiamò il suo possente stallone: Jack e Marilisa chiamò il suo cavallo nero: Todd.
Le due ragazze quando videro i due stalloni rimasero impressionate, erano d’avvero possenti e maestosi, una bellezza fantasmagorica. Si chiedevano come li avrebbero cavalcati visto che non sapevano andare a cavallo, ma per il momento non era quello il problema principale.
Videro gli altri regali. Avevano ricevuto tantissime cose per natale, questo fece intendere alle ragazze che in famiglia i soldi non erano un problema. Ma oltre al cavallo, uno dei regali che le aveva ammaliate era una collana, a entrambe era stata regalata la stessa collana. Sul ciondolo, in oro c’erano scritti i loro nomi.
Dopo aver visto i loro bellissimi regali di natale le due andarono in camera loro a fare i compiti, i preparativi per la festa procedevano, la casa era tutta addobbata per l’occorrenza, era tutto pronto, gli ospiti sarebbero arrivati per le otto.
Erano le sette e mezza.
Le due sorelle erano in camera di Sofia a finirsi di preparare. Sofia non faceva altro che guardarsi allo specchio, per l’occorrenza si era fatta i capelli ricci le donavano molto.
Mary aveva apportato alle scarpe un incantesimo per aiutarla a non barcollare con i tacchi. Marilisa si era fatta i capelli lisci, ovviamente si era aiutata con la magia, dei ricci come i suoi erano quasi impossibili da piastrare, anche lei stava molto bene.
Sofy, allora, scendiamo?” chiese Mary avviandosi vicino la porta, era molto agitata, anche se ogni anno a villa Malfoy per natale i suoi zii organizzavano un gran Galà, Mary non provava tale agitazione dai primi esami di Hogwarts.
“  Si si! Andiamo!” le due sorelle, entrambe agitatissime uscirono dalla camera da letto della maggiore.
Insieme si avviarono all’ingresso dove sicuramente avrebbero incontrato i loro genitori.
Erano le otto meno un quarto.
Rodolphus e Bella parlavano vicino le scale, pronti a ricevere gli ospiti, i grandi lampadari di Swarovski illuminavano tutte le sale del Lestrange Manor.
Bellatrix indossava un abito di alta sartoria elfica, era color oro opaco, con piccoli disegni in nero che abbellivano la stoffa, un busto nero le stringeva la vita per risaltare il petto, e un leggero ed elegante tulle rosso contornava la scollatura.
Rodolphus in tutto il suo splendore indossava una camicia bianca e un elegante smoking nero.
Ma la bellezza di Marilisa e Sofia riusciva a coprire l’eleganza dei due coniugi.
I due genitori vedendo scende dalle scale le loro ragazze rimasero impressionati, erano stupende.
Rodolphus, ancora una volta, continuava a ripetersi che erano la copia della madre, erano tutte e due stupende, entrambe gli ricordavano Bella da giovane.
Wao papà, vestito così sembri un pinguino!” scherzò Sofia, Rodolphus sorrise, Bellatrix anche, lei pensava la stessa cosa.
Siete bellissime … tutte e tre!” commentò l’uomo complimentandosi con le sue tre grazie, sua moglie e le sue due ragazze.
Incominciarono ad arrivare i primi invitati, i primi furono i Malfoy, i loro zii come la solito erano molto eleganti.
Draco era particolarmente bello quella sera, notò Mary, non lo aveva mai visto così, neanche al ballo del ceppo.
Lucius come al solito era molto elegante e smagliante, si faceva riconoscere.
Narcissa, come sua sorella, era smagliante, in tutta la sua raffinatezza, indossava un vestito verde.
Successivamente arrivarono il resto degli invitati, tantissime persone alla quale Rodolphus e Bella presentarono le loro figlie.
La festa incominciò, c’era chi ballava, chi aveva preso residenza al tavolo del Buffet e chi aveva sempre un bicchiere di spumante tra le mani, qualcuno conversava e molti ragazzi di diverse famiglie facevano conoscenza.
Draco li conosceva tutti erano tutti amici che aveva conosciuto grazie a suo padre, molti erano serpeverde, anche Sofia alcuni li conosceva, Marilisa solo di vista, lei non frequentava certi tipi di persone.
Mary notò che c’erano anche alcune ragazze serpeverdi che conosceva, Pansy Parkinson e  Anita Tolkien. Mary non andava molto d’accordo con le due, visto che entrambe erano le sue “antagoniste” scolastiche, ma quella sera le salutò volentieri.
Intanto Bella e Narcissa dopo aver ballato con i loro mariti, che intanto conversavano con i loro colleghi di lavoro, stavano parlando mentre sorseggiavano del vino.
“Cissy ricevuta la lettera?” chiese Bella
“Oh si si, sono veramente felice che abbiate accettato la proposta mia e di Lucius, infondo Draco e Marilisa stanno veramente bene insieme
Oh si si, sono pienamente d’accordo, spero che tuo figlio riuscirà a farle capire a mia figlia che frequentare quei ibridi mezzosangue non la porterà a nulla” accennò Bella con un sorriso di vittoria in volto, aveva sistemato una delle sue figlie, ora Marilisa era incastrata, non poteva fare nulla. Intanto Bellatrix pensava che per la sua prediletta, ci voleva qualcuno di più, uno migliore, non uno squallido Malfoy, uno più importante, con il sangue ancora più puro di quello di Draco.
“Perciò quando lo diremo ai ragazzi?” chiese Narcissa
Questa sera” sorrise Bellatrix scolando il suo bicchiere di vino.
Le due donne si guardarono. Ricordavano entrambe quando insieme ad Andromeda partecipavano a prestigiose feste come quella che si stava tendo.
“Bella … ricordi quando da ragazze hai conosciuto Rodolphus alla festa di Natale al Lestrange Manor?” chiese Narcissa vagando un po’ tra i ricordi
“Come potrei dimenticarlo, è il giorno che mi avevano incastrata, fosse stato per me non lo avrei mai spostato quel Lestrange” ammise Bellatrix visto che suo marito era lontano
Lo so, lo so bene … ricordi Andromeda? Chissà come sarebbe stato averla qui ..” pensò Narcissa
“Cissy ma cosa dici! La ricordo bene quella traditrice, merita solo di morire! Ha tradito il suo sangue, a tradito noi due! …non merita altro, traditrice .. ecco cos’è!” disse Bellatrix con un tono di disprezzo che Narcissa non condivideva affatto, visto che se magari sua sorella Bella non l’avesse influenzata, lei avrebbe volentieri perdonato Andromeda, visto che comunque era sua sorella.
Le due rimasero a conversare per altro tempo, intanto Rodolphus e Lucius parlavano del matrimonio dei loro figli.
Allora Lestrange ora oltre che cognati saremmo anche consuoceri!” accennò Malfoy con il suo solito sarcasmo
Rodolphus odiava quell’uomo squallido e il solo pensiero che suo figlio avesse toccato Mary lo faceva vomitare, ma infondo Bellatrix aveva insistito tanto, e purtroppo lui non riusciva mai a dirle di no.
“a quanto pare si … senti Malfoy di a tuo figlio che dovrà rispettarla mia figlia, altrimenti non avrà vita lunga al Lestrange Manor” minacciò Rodolphus con tanta rabbia e disprezzo
“Rod calmo, ma è ovvio che mio figlio la rispetterà e la onorerà! Infondo porta il buon nome di un Malfoy!su consuocero! La tua figlioletta è capitata in buone mani
Rodolphus in quel momento avrebbe sputato su quell’affermazione, conosceva suo cognato e lo odiava a morte così come odiava suo nipote, quel viscido.
Intanto Mary stava parlando con Draco del più e del meno, mentre Sofia ballava con Blaise, un amico di Draco. Bellatrix le teneva d’occhio da lontano, mentre conversava con i vari ospiti.
Allora Draco ti stai divertendo?” chiese Mary al cugino, che nonostante si conoscessero da anni non avevano mai avuto molto dialogo.
“Si devo dire che è abbastanza divertente, senti un po’ cugina … ma per caso sai qualcosa della mia Nimbus?”  Draco sapeva benissimo che sua cugina l’aveva usata quando era scappata, ma si divertiva così tanto a metterla in difficoltà, perché nonostante tutto, sua cugina aveva sempre la battuta pronta e si sapeva sempre giustificare.
Mary sorrise colpevole, lo guardò e si sposto la frangetta dietro l’orecchio “Oh beh … si, senti perdonami ma quando sono scappata avevo bisogno di una scopa e la prima che ho trovato era la nimbus, ti giuro che te la ricomprerò! Scusami Draco sono mortificata
Draco sorrise “Non mi accontento solo della Nimbus nuova cugina! Per farti perdonare dovrai fare molto altro” sorrise malizioso il biondo
“Dimmi cosa…” sorrise altrettanto maliziosamente la ragazza
Mi concedi un ballo?” Mary acconsentì e incominciò a ballare con Draco. Non aveva mai avuto un grande dialogo con suo cugino, lo conosceva abbastanza bene, era abbastanza viscido e sapeva sfruttare tutte le occasioni per guadagnarci qualcosa, era molto furbo, infatti si chiedeva perché si stava comportando in quel modo così “gentile” nei suoi confronti, rimaneva il fatto che per convincere Mary a cambiare idea su una persona non bastava qualche sorrisetto e un invito a ballare,per lei suo cugino rimaneva sempre un viscido approfittatore.
Mentre le due sorelle ballavano due ragazze, Pansy e Anita, vicino al camino del grande salone conversavano.
“ma hai visto quanto sella tira la Grifondoro? Solo perché balla con Draco!” disse Acida Pansy
“Oh si! Guardala! … ma volgiamo parlare della sorella? Si credono dell’alta società! Ma che schifo! Non fatemi ridere, merda che cammina! Guardale credono di essere l’onore dei Lestrange … una Corvonero e un Grifondoro amica di Potter e lenticchia”  commentava Anita
“Si infatti! … ma guardale! Merlino! Non le sopporto!” Pansy sorseggiava dell’analcolico, era il quinto bicchiere che si scolava.
“Hey Pansy non credi che se continui così dovrai andare in cerca del bagno?” commentò Anita guardando i bicchieri vuoti
“Si infatti … devo proprio andarci … mi accompagni?” Le due ragazze uscirono dalla sala e si avviarono in cerca del bagno per gli ospiti. Era inutile , non lo trovavano, avevano visitato, forse tutta la casa.
Arrivarono in un corridoio pieno di camere, ma alle due saltò all’occhio quella in fondo.
“Forse sarà quello!” indicò Anita, le due si avviarono, aprirono la porta e si ritrovarono in uno studio.
Era in stile gotico.
Una scrivania al centro della sala, il camino a destra, le due finestre al alto, la libreria circondava le mura, tantissimi fogli sparsi disordinatamente sulla scrivania, la piuma poggiata accanto all’inchiostro. Un lumino alla punta sinistra della scrivania. Sul tavolo in legno, oltre a infiniti documenti c’era anche un coltello, che attirò l’attenzione delle due. Era particolare. La lama d’argento l’impugnatura fuori dall’ordinario e stranamente decorata con decori riccioluti, Pansy lo prese in mano. Per come era lucido ci si poteva specchiare, la lama sembrava in argento. Lo girò, c’era inciso qualcosa “ Mai dimenticare. Mai perdonare.” Era inquietante come frase. Giusto un pazzo omicida poteva possedere un coltello così con incisa una frase simile sopra.
Le due si guardarono di nuovo intorno, poi Pansy poggiò il coltello dove lo aveva trovato, poi guardò Anita.
“Siamo nell’ufficio di Bellatrix” sorrise Maligna Pansy, Anita conosceva Bellatrix, quella donna le faceva leggermente paura avvolte
“Usciamo Ora!” Anita prese l’amica per il braccio e cercò di portarla fuori dalla stanza, ma era troppo tardi Pansy stava leggendo una lettera di risposta da Narcissa. Mentre Pansy leggeva strabuzzava i suoi occhi.

Cara Bella,
Sono felice che tu e Rod abbiate accettato la proposta mia e di Lucius. Siamo felicissimi che Draco e Marilisa si sposeranno, sicuramente staranno bene insieme, si conoscono da tanto tempo. E poi non ci sarà sangue più puro del loro: un mischio tra Black, Malfoy e Lestrange. Purissimo.
Grazie infinite.
                Cissy … Ps: Ci vediamo alla vostra festa di Natale, veniamo!

“Pansy .. dai andiamo! Se entra Bellatrix ci crucia a tutte e due … sai che non si farà scrupoli a farlo!” Anita era agitata, Pansy sorrideva maligna anche se non credeva ai suoi occhi.
Anita non puoi capire cosa ho trovato …”
La ragazza guardò l’amica incuriosita
Draco e Marilisa si sposeranno!”
“Cosa? O mio dio! Che Scoop! Dobbiamo dirlo a tutti è un pettegolezzo incredibile!”
oh si … che grande Scoop! AHAHAHHA! Mi immagino la faccia della Grifondoro appena lo verrà a sapere … sicuramente la sua mammina non glie lo ha detto! AHAHAHH” sghignazzo istericamente Pasy
Pansy ti prego smettila”! sembri Bellatrix se fai così … lei mi fa paura… ti prego usciamo!” Anita era abbastanza inquietata alla vista della sua amica così sadica e maligna.
Le due uscirono civettuole dallo studio. Corsero nella sala da ballo, pronte a spargere il pettegolezzo tra le altre piccole dame presenti alla festa, da li a pochi minuti tutte le ragazze invitate al ballo avrebbero saputo la notizia.
L’odio di Pansy verso le due sorelle aumentava sempre più, era pronta a rendergli la vita scolastica ancora più difficile di quanto non lo era già.
Mary e Sofia intanto stavano bevendo qualcosa al tavolo del buffet.
Entrambe erano un po’ esauste dopo aver ballato tantissimo, Draco e Blaise gli facevano compagnia.
Si stavano proprio divertendo.
Ad un tratto videro arrivare Pansy tutta eccitata, dopo aver annunciato a mezza sala il futuro matrimonio tra i due, ci mancava il colpo di grazia.
Ciao! Mamma mia come sei elegante Mary questa sera! Ah a proposito ciao Sofy , Draco, Blaise ”
cosa vuoi Parkinson!?” la scrutò acida Mary
Oh nulla Lestrange, calmina è! Senti volevo solo congratularmi per il futuro matrimonio … anche con te Draco … auguri!” Draco e Mary la guardarono interrogativi, così come Sofia e Blaise
Ma come non ve lo hanno detto … leggete, leggete” Pansy porse la lettera a Mary, Draco si avvicinò alla cugina per leggerla insieme.
I due dovettero leggerla più volete per capire il significato.  Si guardarono intorno, i loro occhi si riempirono di lampi, fulmini e saette. Mary scrutò la sala, vide sua madre che conversava con sua zia.
Parkinson con te me la vedrò dopo …” disse Mary che afferrò il cugino per il braccio e insieme andarono dalle madri a chiedere spiegazioni.
Sofia la guardo interrogativa, insieme al suo compagno di danza non aveva capito nulla.
Pansy ma cosa succede ?” chiese la sorella maggiore
“Ma non lo sai neanche tu … certo che i tuoi si tengono tutti gli scoop per loro, come la gazzetta del profeta?!”
“Vuoi parlare?!” ruggì la Lestrange
“Okay calma anche tu … non sapevi che tua sorella e Draco si sposano?”
Sofia sgranò gli occhi incredula, la stessa reazione ebbe il ragazzo accanto a lei.
La ragazza in quel momento avrebbe voluto cruciare l’amica serpeverde, o meglio, quella che fino a quell’istante aveva reputato un’amica.
Intanto Mary e Draco, furiosi erano pronti a urlare e protestare contro le loro madri.


 
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SCOMETTO CHE NESSUNO SE LO ASPETTAVA!!!!!!
CI SCOMETTO LA MIA TERZA E-MAIL DI POTTERMORE!
Che ve ne pare????? Mamma mia quanto mi piace questo intrigo! Ahahaha e mo vediamo un po’ che succede! Ahahah
CI SCOMETTO NESSUNO SE LO ASPETTAVA! NESSUNO!
vi prego se c’era qualcuno che se lo immaginava si faccia avanti!
Comunque che ve ne pare??
Zia Molly

Ps: non so quanti conoscano Sweeney Todd , comunque il vestito che indossa Bellatrix è quello di Mrs Lovett … se volete cercatelo :D

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Capitolo 11
*** Non scherzare con me! ***


Non scherzare con me!

 


 
Draco e Mary erano al centro del grande salone a metà strada tra i loro amici e i loro genitori, Mary non ci vedeva più dall’ira, la rabbia la possedeva,la voglia di uccidere sua madre anche e la voglia di sputare in faccia a suo padre che aveva acconsentito al matrimonio era ancora più forte del suo istinto omicida. Per Draco era lo stesso. Si chiedeva come era venuta in mente ai suoi genitori quella idea! Lui conosceva sua cugina, e al sol pensiero che sull’altare un giorno avrebbe avuto al suo fianco una Grifondoro i suoi capelli di scompigliavano da soli.
Mentre si avvicinavano ai genitori Draco fermò Mary. Lei si volt, uno sguardo infuocato fulminò Draco.
“Cosa vuoi verme? Ora perché mi fermi?” la voce della ragazza era carica di rabbia e acidità
“Ferma! Non capisci che se rovinerai la festa urlando contro tua madre finiremo in grossi guai entrambi? ..è mezzanotte, gli ospiti pian piano stanno andando via … alla fine della festa parleremo sia con i tuoi che con i miei, per lo meno se scappa il morto nessuno lo verrà a sapere subito” Draco cercò di essere convincente e ci riuscì. Mary sorrise maligna, il suo sorriso malvagio era uguale a quello sadico e perfido di Bellatrix quando era pronta a divertirsi un po’ con le sue vittime, la ragazza osservò Pansy in lontananza, vedeva Sofia che gli urlava contro. Doveva fargliela pagare per aver detto a tutti quella notizia.
“Mary perché sorridi così? Sembri zia Bella …”
“Oh perché sto per comportarmi come zia Bella! Ehehehe” sghignazzò sadica Mary.
Draco la osservava, non l’aveva mai vista così. Conoscendola, sembrava posseduta.
La liscia, che fino al giorno prima era riccia di natura si avviò verso il gruppetto di amici che pian piano accendevano un maligno dibattito per rimproverare Pansy. Draco la seguì.
Allora Mary … cosa ti ha detto la mammina che avrai pane e cruciatos domani mattina, a causa della tua insolenza?” il tono canzonatorio di Pansy spinse Sofia  a mettersi in mezzo e a difendere sua sorella.
Senti Parkinson ora mi hai rotto le scatole! Non ti azzardare a prendere per i fondelli mia sorella! Scommetto che tu non sei la metà di lei a duellare! Sei gelosa perché lei ha tutto quello che vorresti! … essiccati oca!” Marilisa apprezzo l’ingresso in battaglia di sua sorella
AH! Ma non farmi ridere! Gelosa di cosa … di portare il cognome di due criminali, pazzi e omicida? Di vivere con il terrore di essere cruciata da mia madre? Ahahaha ma non farmi ridere! Scommetto che Mary non tiene testa alla mia bacchetta neanche per cinque minuti!” Se gli occhi di Mary prima scagliavano solo fiamme e fulmini ora lanciavano anche maledizioni
“Non hai il coraggio di metterti contro di me! Ho tenuto testa a mia madre!” esordì Mary
“Dici pivella?” Intanto Draco e Blaise le guardavano sconcertati, non le avevano mai viste così accanite
“Tra cinque minuti alle spalle del Maniero, tu contro mia sorella! Se vince mia sorella tu dovrai andare da mia madre e dirle che sei entrata nel suo ufficio, con te c’era Anita e che hai spulciato tra le sue carte ma se vinci tu ..”
“Se vinco io, Mary si farà espelle da HOGWARTS” Sofia sgranò gli occhi, guardò la sorella, Pansy porse la mano alla sfidante, Mary annuì spavalda e strinse la mano. Era fatto , la sfida avrebbe avuto inizio pochi minuti dopo
***
 
La festa stava per svolgere al termine,  ora mai i ballerini erano pochi, tutti erano stanchi.
Le due ragazze in compagnia di Draco, Sofia e Blaise erano in cortile. Entrambe si puntavano le bacchette, il vestito Blu notte di Marilisa risplendeva ai raggi di luna. I loro sguardi si incrociavano spesso.
La prima scintilla apparve dalla bacchetta di Mary.
La ragazza non faceva altro che scagliare maledizioni senza perdono, schiantesimi e altri incantesimi che avrebbero sconfitto Pansy.
Lei si difendeva solo.
Le scintille incominciarono a essere reciproche dopo qualche minuto. Lampi colorati illuminavano la scena.
La vendetta aveva posseduto Mary insieme alla rabbia e all’ira. Sofia la guardava, i suoi capelli pian piano diventavano sempre più ricci, più pazzi, i suoi occhi sempre più iniettati di sangue e di vendetta, alcune volte rideva sadicamente quando mandava a segno qualche incantesimo, Blaise e Draco la guardavano esterrefatti.
“Ti giuro se non avessi mai saputo che era figlia di Bellatrix ci sarei arrivato ora … è evidente!” disse Blaise a Draco, lui sorrise. Era vero, erano identiche in battaglia.
Ad un tratto la bacchetta di Pansy volò via dalle sue mani, era ai piedi di Sofia. L’odio e L’ira negli occhi di Mary aumentarono, ma a lei non bastò averla disarmata e umiliata così. Per un attimo Sofia pensò che l’avrebbe uccisa, poi sperò di sbagliarsi.
Mary schiantò Pansy, la ragazza giaceva in terra spaventata. Non aveva mai visto la Grifondoro così infuriata e sadica. Non l’aveva mai sentita ridere così, sembrava posseduta.
La riccia puntava la bacchetta contro la ragazza che giaceva spaventata a terra.
Mary aveva deciso di cruciarla, lo desiderava ardentemente era arrivato il momento della vendetta.
Ahahah Parkinson … pensi che sia finita qui è?! Che io ti lasci libera di riprendere la tua bacchetta.. è? Ahahha ingenua! Credevi che ti avrei lasciato vincere è? Povera illusa! Patetica oserei
Per un attimo la giovane serpeverde rivide in Mary quello sguardo omicida di Bellatrix, infondo era sua figlia, pensò che forse quelle sarebbero state le sue ultime ore di vita, minuti più che altro. Persino Draco e Blaise erano spaventati. Sofia no, consoceva sua sorella, era un’ottima attrice quando voleva, solo lei si era accorta che stava fingendo di fare la sadica e la pazza omicida, Sofia sorrideva divertita.
Il freddo e il chiaro di luna piena rabbrividivano ulteriormente Pansyche giaceva spaventata, Mary le puntava ancora la bacchetta.
Che dici se mi diverto un po col tuo cadavere quando sarai morta? Tanto a chi importa di te? Infondo porti anche tu il nome di due pazzi .. no?” Mary sghignazzo istericamente, la cosa divertiva terribilmente Sofia da quando sua sorella le aveva fatto l’occhiolino. La sorella pensava che se in quel momento ci sarebbe stata sua madre sarebbe rimasta stupefatta così anche come suo padre.
Mary giocherellando con la bacchetta fece un piccolo giro intorno alla ragazza spaventata.
Allora .. l’hai mai provata la maledizione Cruciatos?” la ragazza si stava divertendo a spaventare Pansy.
La giovane spaventata non parlò
“allora l’hai mai provata!?”
Pansy tacque, i suoi occhi brillavano dalla paura e il suo vestito bagnato di pipì che si era fatta addosso dal terrore e dalla paura giaceva insieme a lei in terra sporco.
“Allora mi vuoi rispondere!!! “
Pansy scosse la testa per dire no
“No?! Ahahahha! Allora non c’è problema! C’è sempre una prima volta! Ahahah” Mary sghignazzò sadica, si chiedeva cosa avrebbe detto sua madre se l’avesse vista, altro che Sofia prediletta!
Bene, vediamo .. te la insegno io .. okay? … tu mi dici se fa male!”
Pansy piangeva dalla paura
“Oh Parkinson cosa c’è hai paura … ma tranquilla sarò veloce .. fredda e in dolore!”
Mary la guardò, si avvicinò ulteriormente, vedeva il volto spaventato della compagna di scuola, le faceva pena, le dispiaceva, ma se lo meritava, aprì la bocca, Pansy incominciò a contorcersi dal dolore senza che Mary pronunciasse l’incanto.
Cruci…Accio bacchetta
Tutti coloro che erano cascati nello scherzo rimasero a bocca aperta, Pansy pure.
Mary prese la bacchetta di Pansy e la strinse in tutte e due le mani.
“La vedi? … questo è la fine che farai tu se ti metterai ancora tra i piedi” prese la bacchetta e la spezzo in due, la gettò in mezzo al prato e se ne andò soddisfatta, seguita da Sofia , Draco e Blaise.
Pansy piangeva silenziosamente, era stupefatta, impressionata, non se lo aspettava, credeva che sarebbe morta sul serio quella sera.
“Ma perché alla fine non l’hai cruciata?” chiese Blaise
“Blaise non l’avrei mai fatto …” sorrise Mary fiera di essere riuscita a ingannare tutti
“Perché?” chiese il cugino ancora scosso per aver visto sua cugina così sadica e così simile a sua madre.
“Draco era uno scherzo!” scoppio a ridere Sofia
“Un cosa?” chiesero i due ragazzi
“Si uno scherzo per far impaurire la Parkinson!”
Scoppiarono tutti a ridere, Mary era un mito a recitare, lo aveva scoperto da poco.
“quindi hai finto dall’inizio?”
“si”
I quattro entrano nel salone, ora mai vuoto, tutti gli ospiti erano andati via, i quattro genitori stavano parlando seduti vicino al camino.
Mary quando vide sua madre sentì come una scossa, si ricordò che doveva parlarle, guardò Draco, lui annuì, insieme si diressero verso i genitori.
Mary vuoi che venga anche io?” chiese la sorella.
“No tu non c’entri nulla … va a vedere Pansy come sta.. e dille che dopo dovrà confessare tutto a mamma “Sofia le sorrise e uscì dal salone, Mary e Draco erano arrivati dai genitori che gli sorrisero appena li videro insieme.
Cos’è questa storia?”disse Mary guardando i genitori
“Quale storia?” chiese Rodolphus interrogativo
Ah ora me lo chiedi pure! E io credevo di potermi fidare di te! Organizzi la mia vita!” Mary era furiosa, Lucius e Narcissa guardavano Draco in cerca di spiegazioni, lo sguardo vittima di Draco fingeva di non sapere nulla.
“Mary ma cosa vai blaterando?” chiese Bellatrix che era un po’ brilla a causa dei tanti bicchieri di vino che si era scolata.
“cosa BLATERO? BLATERO CHE MI DEVO SPOSARE CON MIO CUGINO E NESSUNO MI HA DETTO NULLA! IO NON LO AMO! E POI MI FAREBBE SCHIFO PENSARE CHE …  BEH INSOMMA … CHE SCHIFO!!!!! IO NON LO SPOSO”
Tutti sgranarono gli occhi, Bellatrix si teneva in piedi a stento, aveva bevuto parecchio, si alzò dal divano per tenersi alla pari di sua figlia, si sentiva bassa da seduta.
SENTI RAGAZZINA! NON SEI TU CHE DECIDI QUI OKAY? ORA NON SCOCCIARE E VA A LETTO PRIMA CHE TI DIA UNA LEZIONCINA DELLE MIE!” Narcissa sapeva che Bellatrix ubriaca era molto pericolosa e ancora più imprevedibile
“LE tue…” incominciò Mary partendo in quarta pronta a urlare contro sua madre
Mary Mary calma! … senti è solo un matrimonio di convenienza, così che entrambe le famiglie abbiano degli eredi per il futuro … non siete costretti ad amarvi” intervenne zia Narcissa
Avere degli eredi?!” sgranò gli occhi Mary come se la zia avesse detto un’eresia, Draco continuava a stare zitto
MA SIAMO MATTI! IO NON GLIE LA DO A UN VISCIDO COME LUI!MA CHE SCHERZIAMO! POTREBBERO USCIRE MALATI! INFONDO è UN INCESTO BELLO E BUONO! È COME SE MI SPOSASSI MIA SORELLA! … MA SCHERZIAMO… NEANCHE… PERSINO MIA SORELLA è MEGLIO DI LUI!” Mary cercò di giustificare e di convincerli, invana però
Lucius si alzò in piedi, Rodolphus se la rideva anche lui era contrario
SENTI RAGAZZINA INSOL …” lucius si trattenne affogando tutto in una stretta di denti, sapeva che Rodolphus glie l’avrebbe fatta pagare se avrebbe insultato sua figlia
NON LAMENTARTI, CI SONO DONNE CHE PACHEREBBERO PER STARE CON MIO FIGLIO!”
APPUNTO NON IO! ANDATE DA LORO A FARE PROPOSTE DI MATRIMONIO! A ME FA SCHIFO! SOLO L’IDEA DI BACIARLO MI RABBRIVIDISCE!”
Draco pensava la stessa cosa, ma temeva al verità e temeva la reazione di suo padre se avesse aperto bocca
“SENTI NON SI DISCUTE! VI SPOSERETE E BASTA!” disse Bellatrix
“Mi fate schifo tutti … TUTTI! Io non mi sposerò! E non sarete voi a impedirmelo” Mary corse via verso la sua camera.
Narcissa sorrise, ricordava quando Bella disse la stessa cosa.





 
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Bene…. Che dire mi sono divertita tanto a descrivere lo scherzo a Pansy, infondo gli sta bene!
Comunque grazie a tutti i lettori e  soprattutto a chi recensisce :D
Zia Molly

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Capitolo 12
*** Incontri verso Hogwarts! ***


Incontri verso Hogwarts
 

 
Le vacanze volarono come un soffio, erano state davvero delle vacanze indimenticabili.
Quella mattina, sul treno di ritorno a Hogwarts Mary e Sofy erano in uno scompartimento che da sole si godevano il ritorno a Hogwarts. Insieme pensavano a tutto quello che gli era capitato, conoscere i loro genitori, scoprire che Mary e Draco sarebbero stati insieme in futuro, era tutto così spaventoso, era successo tutto troppo velocemente.  Il lato positivo di tutto ciò era che per lo meno ora tutti gli studenti Serpeverde rispettavano Mary e non osavano dirle nulla, Pansy aveva raccontato a tutti quello che era successo, tutti temevano Mary, Sofy invece era ancora rispettata da tutti per la reputazione che aveva.
Mary non parlava dall’inizio del viaggio. Da quando erano entrate nella locomotiva la ragazza non aveva spiccicato una parola. Nulla. Sofia intanto leggeva un libro.
Ad un tratto il silenzio in quella cabina si interruppe dall’arrivo di Fred Weasley.
“Oi ciao ragazze! Come mai sole sole qui?? Venite nel nostro scompartimento?” Fred come al solito era sempre felice e allegro, anche nei momenti più tristi lui trovava il lato positivo, nessuno riusciva a togliergli il sorriso.
Oh ciao Fred! È una bella idea! Sofy andiamo?” Mary vedendo Fred si rincuorò solo una persona simpatica come lui sarebbe riuscita a distrarla dai mille problemi che assillavano la sua vita.
“Ah emm … sentite vi raggiungo tra un po’ … finisco di leggere e vengo” sorrise la sorella maggiore che come sempre, da rispettabile corvonero, amava leggere.
Mary raggiunse il rosso gemello e insieme si avviarono verso lo scompartimento dove George, Ginny, Luna e Neville li stavano aspettando.
Mary si accomodò vicino al finestrino, accanto a Ginny.
“Allora come sono andate le vacanze Mary?” chiese George
Oh beh … dopo che i miei genitori mi hanno riportato a casa beh … non è che mi abbiano fatto molto, più che altro le avevo prese a casa di Sirius, si che mia madre e pazza, ma si è regolata, a casa non mi ha detto e fatto nulla… per il resto non molto bene …voi?”
“Come mai non molto bene?” chiese Luna distaccata come al solito
“Come potevano andargli bene! Con una madre come la sua … senza offesa!” affermò Neville terrorizzato.
“Neville ha ragione Luna … mia madre sa rovinare ogni momento felice … sembra quasi un dissenatore! Comunque non bene perché … beh … sono stata promessa in sposa a Draco Malfoy!” Tutti strabuzzarono gli occhi, nessuno credeva a quell’affermazione, Ginny tossì dallo stupore
“CHI!!??”
“MA SCHERZI??!!!”
“MA SIETE CUGINI?!”
“CHE SCHIFO!”
“PER I NARGILLI! MALFOY!”
Ecco le frasi che risuonarono nello scompartimento, cosa che non stuì affatto Mary
“Io ho reagito allo stesso modo, anzi peggio! Comunque non ho nessuna intenzione di sposarlo! Mi ribellerò! In un modo o nell’altro non lo sposo!” Mary era serissima
“Draco come l’ah presa?” chiese Ginny
“Non ha detto nulla quel viscido! Ero solo io quella che urlava e si ribellava!” Ripensandoci a Mary risaliva una grande rabbia
Che viscido!” affermo Fred
Già … ma ci sarà qualcosa che puoi fare …” chiese Neville
Nulla … purtroppo … mamma mia che schifo!” affermò Mary schifata ad un tratto guardò fuori la finestra e poi si voltò e continuò a discuterne con i suoi amici.
Mentre parlava notava soprattutto come era interessato Fred, e come era geloso di questa cosa, sembrava davvero intenzionato ad aiutare Mary a non sposarsi.

*** Intanto nello scompartimento di Sofia***

La sorella maggiore aveva smesso di leggere il libro, si stava rilassando nello scompartimento, il silenzio l’aiutava a rilassarsi.
Pensava a tutte le cose che le erano capitate. Era felicissima di aver conosciuto i suoi genitori, li considerava persone rispettabili, soprattutto suo padre. Anche se facevano un lavoro poco rispettabile loro erano gradi persone. Sua madre non era proprio come se l’immaginava, era un po’ più pazza e isterica, ma infondo era sempre sua madre. Le voleva bene e continuava a essere il suo mito.
Notava che sua sorella era leggermente cambiata, era cresciuta e aveva imparato a vedere i fatti per come stavano, a differenza sua  Mary non si faceva influenzare da nessuno, nessuno poteva dirle cosa e cosa non fare.
Dopo quello che era successo con Pansy, una delle sue tante amiche scolastiche, Sofia aveva l’impressione che molte persone che conosceva e che lei riteneva amiche o amici, erano al suo fianco solo per convenienza o timore, infondo quasi tutti erano serpeverde, e sapeva bene che era una caratteristica dei serpeverde fare così. Si sentiva sola, più che mai, era combattuta, ma ora mai era da tempo che provava quella sensazione. Prima: sua madre o sua sorella, in un modo o nell’altro lei non aveva scelto una delle due, tentava di voler bene a entrambe, anche se sua sorella per lei contava molto; poi si chiedeva quanti veri amici la circondavano, la sua vita era più complicata di quanto immaginasse.
La testa le scoppiava.
Proprio mentre, stanca di leggere chiudeva il libro per godersi il meritato silenzio, qualcuno bussò alla porta dello scompartimento.
Era un ragazzo slanciato, magro, con una piccola cresta mora, un orecchino all’orecchio, aveva n’aspetto un po’ Punk. Aveva dei Jeans Neri strappati,  una maglietta nera con il nome di una Band babbana sopra, sopra essa indossava una camicia a quadri che andava sul rosso, le maniche erano arrotolate fino all’avambraccio, una sciarpa quadrettata , una cinta borchiata con i quadrati neri e bianchi e una catenina agganciata ai Jeans. Un bracciale di cuoi nero al braccio destro e un orologio grigio e nero al braccio sinistro. Aveva un sorriso molto simpatico e delle guancie paffute. Aveva un aspetto dolce.
sulla spalla un fodero di quella che probabilmente era una chitarra gli dava un aspetto ancora più simpatico.
Ciao, posso?” chiese Frank gentile
Sofia lo guardò, sembrava uno abbastanza simpatico e alternativo. La ragazza sorrise, era buffo.
Si prego
Il ragazzo si accomodò sul sedile di fronte a quello di Sofia.
Piacere .. Frank, Frank Iero!” il ragazzo porse la mano. Sofia sorrise, non aveva mai sentito un cognome del genere.
Piacere Sofia Lestrange” Si strinsero la mano.
“Non ti ho mai visto ad Hogwarts … in che casa sei?” chiese la ragazza incuriosita, era sicura di non averlo mai visto, uno così l’avrebbe ricordato di sicuro.
“Tassorosso, tu?” ecco perché non l’aveva mai visto, lei non frequentava i Tassorosso, li reputava privi di talento e molto inferiori al resto delle casate di Hogwarts
“Corvonero” sorrise la ragazza. Sofia per un secondo si fece travolgere dai pregiudizi, ma poi decise che per una volta voleva conoscere una persona fino in fondo prima di pregiudicarla.
“di dove sei?” chiese il ragazzo sorridente, notava che Sofia era una abbastanza carina e simpatica.
“Oh beh … periferia di Londra, tu?”
“Abito a Londra centro” sorrise lui
“Wao bello”
“I tuoi che lavoro fanno?” chiese Frank curioso, Sofia arrossì, pensò che non era il caso di dire il lavoro dei genitori, erano due mangiamorte, due evasi da Azkaban, magari poi lui sarebbe scappato via.
“Oh emm .. i tuoi?”
“mio padre è un avvocato e mia madre è una dentista” Sofia sgranò gli occhi, era un mezzosangue, oppure un sanguesporco, i pregiudizi invasero di nuovo la sua testa, non se lo immaginava, eppure era così carino, ovviamente si spiegava perché aveva un maglietta con una scritta babbana, cosa doveva fare, rispettare la sua casa, o mio dio, cosa avrebbe pensato sua madre, così avrebbe tradito il suo sangue, sarebbe finita come zia Andormeda, isolata dalla famiglia, la cosa che la confortava era che sua sorella sicuramente non l’avrebbe mai abbandonata , ma sua madre? Cosa avrebbe detto sua madre!? … cosa doveva fare?
Infondo Frank le sembrava uno abbastanza simpatico e poi doveva ammettere che aveva del fascino. Decise di andare contro sua madre e i suoi pregiudizi, ma magari si sbagliava era un purosangue.
“Quindi i tuoi sono babbani!?” chiese Sofia speranzosa di sentirsi dire di no.
“No, mia madre è una strega, per mio padre è stato un colpo venirlo a sapere” Frank sorrise divertito
“I tuoi invece?” proseguì il ragazzo
Entrambi purosangue, entrambi serpeverde, entrambi … beh … nulla
No dai entrambi cosa?” l’impertinente domanda di Frank fece ulteriormente arrossire  Sofia che non desiderava affatto intimorire il ragazzo dicendogli che i suoi facevano i mangiamorte.
“entrambi … entrambi … amano mangiare molto gelato” Era la prima e imbarazzante cosa che la ragazza pensò per non rivelare la vera identità dei suoi genitori
ahh … amano il gelato … a okay ...”  sorrise Frank poco convinto dell’affermazione che aveva appena detto Sofia. Si creo un momento di imbarazzante silenzio.
Dopo poco il ragazzo per spezzare la tensione disse “Quindi … beh .. sono obesi?”  o forse aveva solo peggiorato la situazione facendo quell’inaspettata domanda che mise in ulteriore difficoltà Sofia.
“Chi?” chiese la ragazza che si era dimenticata lo sfondone detto poco prima
come chi… i tuoi genitori ..”
“Beh … più o meno … non lo so …”  affermò ancora poco convinta la ragazza. Frank inarcò il sopracciglio insospettito.
Se lo dici tu ...
Era arrivato il momento di cambiare argomento, pensò Sofia che si era accorta che stava facendo già troppe figuracce con un ragazzo molto carino
“hai animali domestici?” chiese la ragazza pensando al suo cavallo.
Frank sorrise, i suoi occhi si illuminarono, Sofia aveva colto l’argomento giusto, Frank adorava i cani “Oh si ho due bellissimi cagnolini, uno si chiama Todd e l’altro zero…”
Sofia sorrise felice per aver rivisto il dolce sorriso del ragazzo “O che carini … hanno dei cuccioli?”
Frank la guardò interrogativo “Oh .. beh .. no .. sono due maschi!”
Sofia cadde dalle nuvole, aveva fatto l’ennesima figuraccia. Dove era sua sorella quando serviva?
“ah” era l’unica cosa che riuscì a dire la ragazza
Sofia guardò verso il fodero della chitarra
“Emm … ma cosa c’è li dentro?” chiese indicando il fodero di stoffa quadrettata
Per la seconda volta gli occhi del ragazzo si illuminarono, si voltò, prese il fodero e con estrema delicatezza estrasse la chitarra. Sofia rimase a bocca aperta. Non riusciva a capire cosa fosse quell’aggeggio.
Wao bellissimo!!!  … cos’è?” chiese  con interesse, il ragazzo sorrise
Oh … è una chitarra …. Serve per suonare! È un aggeggio babbano!”
“Ah ecco perché non lo conosco … lo sai suonare?”
“Certo” Frak estrasse il pletro da una piccola scatolina e incominciò a suonare, gli occhi di Sofia si illuminarono, era d’avvero bello quando teneva in mano quello strumento … ma pensandoci lui era sempre bello, secondo Sofia.
La musica era molto coinvolgente. La ragazza era incantata, a bocca aperta e lo fissava con una faccia da pesce lesso.
Frank aveva smesso di suonare da alcuni minuti, Sofia non cambiava espressione, il ragazzo era leggermente preoccupato.
“tutto okay?” sofia non parlava, forse era in trans.
Frank la guardava preoccupato, cosa le era successo?
“oi … ci sei? … stai bene?” la ragazza non cambiava espressione, ma dopo poco scosse la testa e ritorno nel mondo normale, FrankLandia l’aveva cacciata.
“Oh si benissimo … sei bravissimo …. Mi in-insegni?” chiese la ragazza che collegò che per imparare c’era bisogno del contatto fisico e della vicinanza. Frank si rassicurò, lei stava bene.
Frank non si avvicinò subito a lei come immaginava la liscia dagli occhi verdi, prima gli porse la chitarra, sistemò le dita di Sofia sulle corde e gli disse di fare un po’ di pressione, la fece provare a suonare, ma Sofia furba sbagliava apposta.
Forse dovrei farti vedere” Frank si avvicinò a lei e la avvolse in una specie di abraccio, seguì il braccio della ragazza e le fece stringere la presa sulla corde, Sofia avvampò stile sua madre quando vedeva Voldemort.
Si erano appena conosciuti e erano a distanza di un bacio. In quel momento Sofia tornò su FrankLandia, guardò il ragazzo negli occhi e gli sorrise con un sorriso ebete, l’espressione era molto simile a quella che aveva assunto prima.
Frank si preoccupò nuovamente e la guardò interrogativo.
In quel momento, nello scompartimento entrò Mary che cacciò nuovamente Sofia da FrankLandia. Le piaceva molto quel luogo immaginario, creato nel suo cervello, dove ovunque si poteva vedere Frank.
“Ciao! Vedo che hai fatto amicizia!” sorrise Mary alla sorella che la guardò male per aver interrotto il suo soggiorno in FrankLandia.
“Ho interrotto qualcosa?” chiese divertita la riccia.
Oh no nulla …” disse sofia arrabbiata, Frank tornò al suo posto e infoderò lo strumento.
“Ah dimenticavo … piacere Marilisa Lestrange!” Mary porse la mano al ragazzo, lui la strinse sorridendo,  Sofia avvertì una forte morsa allo stomaco, simile alla gelosia. Frank era solo suo.
“Piacere Frank Iero” sorrise il ragazzo
“Siete sorelle?” chiese proseguendo
“Oh si … purtroppo si ..” disse Sofia arrabbiatissima con la sorella che aveva interrotto il suo momento di gloria in amore.
Marilisa la guardò interrogativa.





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È così anche la nostra Sofy trova l’amore! Anche lei ha un momento di gloria … che viene rovinato dall’arrivo di Mary D: chiedo umilmente scusa a Sofia… che nella FF è incazzata nera con me …
Comunque che ve ne pare?
Io adoro le scene romantiche/comiche/imbarazzanti/ piene di figure di merda… tra Sofy e Frank
Comunque per scrivere questo capitolo mi ha aiutato la mia amica Sofia a cui ho dedicato la FF
Baci zia Molly in attesa di opinioni
E ora passo la linea al meteo ….
Perché l’ho scritto?? Lasciamo stare …
Zia Molly 

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Capitolo 13
*** la figlia della mangiamorte ***


La figlia della Mangiamorte

 

 
Il viaggio proseguì tranquillo.
Sofia e Frank lo passarono nello stesso scompartimento, Mary che aveva capito tutto decise di lasciarli soli e di tornare dai suoi amici.
Sofia trovava interessante quel ragazzo, era particolare e anche molto simpatico. Ma sapeva che tra loro non poteva nascere nulla, sua madre era l’ostacolo più grande, e poi lei voleva diventare una mangiamorte, non poteva avere un marito mezzosangue.
Arrivarono a Hogwarts.
Mary al tavolo dei Grifi era seduta accanto a Ginny e di fronte ai gemelli. Non faceva altro che fissare Fred. Cosa aveva quel ragazzo che gli altri non avevano, cosa aveva che il gemello non aveva?
Era qualcosa di strano, Fred Weasley le stava molto simpatico, ma cosa le stava succedendo?
Non faceva altro che fissarlo.
Intanto ai tavoli dei Corvi, Sofia guardava verso i Tassi, precisamente verso un ragazzo con la cresta. Frank.
Quanto era bello mentre rideva.
Nel tavolo delle serpi un Draco preoccupato e afflitto non apriva bocca e giocherellava con i cibo.
I ragazzo era combattuto. Come sua cugina, non provava attrazione verso la stessa. Odiava suo padre e odiava il modo che aveva di intromettersi nella sua vita.
Draco sapeva bene chi piaceva a Marilisa, erano anni ora mai. Sarebbe stato solo un matrimonio di convenienza, Non ci sarebbe stato nulla, a che scopo sposarsi allora?
Il ragazzo era afflitto.
Dopo cena e dopo il solito discorso di benvenuto di Silente e ora mai la perenni interruzioni della Umbrige, i ragazzi si recarono nelle rispettive sale comuni.
Mary salì le scale con Fred.
Parlavano di Quidditch. Fred non faceva altro che ripeterle di provare a fare i provini per la squadra, anche se era riuscita a volare da villa Malfoy a casa di Sirius una partita di Quidditch sarebbe stata una passeggiata, si era offerto di insegnarli lui stesso, proposta che non rimase inosservata dalla ragazza.
Dico sul serio dovresti provare!” insisteva il rosso
“Fred ma cosa dici! .. e poi i provini sono finiti da tempo ora mai
Ma se vuoi ci parlo io con Harry! Ti pare, lui ne sarebbe felice, ci servono persone che sappiano volare bene!” Fred insisteva, gli sarebbe piaciuto giocare a Quidditch con Mary, sembrava una ragazza agile.
“senti sarò sincera non sono bravissima a volare! E poi non ho mai giocato a Quidditch!”
“ti insegno io! Dai!”  Mary inarcò il sopracciglio, la proposta era interessante
“non lo so… senti fammi pensare e poi ti faccio sapere!”
“Va bene Lestrange …”
Per tutta la serata nella sala comune dei Grifi Mary e Fred conversarono e risero insieme, in compagnia del resto dei loro amici.
Intanto mentre i Corvi si raccontavano le loro vacanze di natale, Sofia si era isolata vicino la finestra, fissava il vuoto, pensava a Frank.
Non aveva mai incontrato un ragazzo così, e poi non era da lei fare così tante figuracce insieme, ansi lei non ne faceva quasi mai.
Si chiedeva cosa pensava lui.
Le voce dei compagni si facevano sempre più fitte, i mormorii sempre più accesi. Ma Sofia non sentiva nulla, era troppo concentrata a pensare al suo nuovo amico Frank.
Cosa le avrebbe detto sua madre quando le avrebbe detto che si era innamorata di un mezzosangue. Sofia sapeva che secondo sua madre “L’amore era per i deboli” , parole sante! Quando si è innamorati si è sempre più deboli. Ma Per merlino! Anche lei si sarà mai innamorata, si chiedeva la ragazza.
Infondo, un cuore l’avrà, continuava a chiedersi.
La sua mente viaggiava, verso i luoghi più belli e i sogni più impossibili,era anche parecchio stanca, decise di andare a dormire. Attraversò la sala comune strapiena di ragazzi e andò a letto.
Mentre scendeva le scale, su un piccolo pianerottolo due ragazze parlavano, Sofia non poté far almeno di sentire.
“si lui … Iero, il Tassorosso!” Gli occhi della liscia si dilatarono, parlavano di Frank
“Mio dio non ci posso credere! Ma dici sul serio? Ahhaahha non pensavo che fosse vero!” una delle due rideva a crepa pelle
“Si te lo giuro! Per una mela del cavolo!”l’altra insisteva, ma di cosa stavano parlando?
“Ma scherzi? … ma sta bene?” l’altra era un po preoccupata
dicono di si, ma ora è in infermeria!” Sofia sgranò gli occhi, cosa gli era successo? Cosa c’entravano le mele? E soprattutto perché era in infermeria? Andò a letto con il magone e la preoccupazione per Frank.
La note passò in fretta, la mattina seguente era sabato, non avevano lezione fortunatamente.
Sofia appena si svegliò corse a fare colazione, pronta ad andare a trovare Frank subito dopo.
La sala grande era piena di ragazzi che facevano colazione, c’era anche sua sorella. La salutò e subito dopo si voltò verso il tavolo dei Tassi. Lo scrutò, ma Frank era li che faceva colazione.
Cosa diavolo succedeva? Forse le ragazze della sera prima si sbagliavano. Così Sofia si avvicinò per salutarlo.
La ragazza stringeva in mano una mela verde che aveva  scroccato al tavolo dei Grifi, quando si era affacciata per salutare sua sorella, con un grande sorriso era alle spalle di Frank.
Gli busso la spalla lui si voltò.
“Hey ciao Sofy!”
Sofia addentò il frutto e poi salutò il ragazzo
“Ciao Frank!”
Frank guardò il verde frutto che la ragazza stringeva nella mano destra, si alzò e corse via dalla sala grande urlando. Sofia rimase esterrefatta, non capiva, cos aveva fatto, incominciò a rincorrerlo.
“Frank!!! Frank!! Aspetta!” urlava il ragazzo correva
“Frank Iero!!!” lo raggiunse, la mela le era caduta in terra poco tempo prima.
“Ahh non toccarmi!! Potresti uccidermi!!” Sofia pensò che il ragazzo aveva scoperto il suo segreto, forse sapeva dei suoi genitori
“Frank … come l’hai scoperto?” chiese lei abbassando lo sguardo
Lui che poco prima aveva uno sguardo spaventato ne assunse uno interrogativo
Cosa?” chiese lui
che i miei sono mangiamorte!” gli occhi di Sofia erano ancora bassi
“I TUOI SONO COSA?!!!” Frank sbiancò,e la sua faccia tornò spaventata e inorridita
“No! I miei non sono… nulla!!! .. Perché urlavi!?” chiese tempestiva la ragazza
ho paura delle mele … da piccolo, mi è caduto una cassa di mele in testa e poi i miei cugini hanno incominciato a raccoglierle da terra e a tirarmele a dosso … da li ho paura delle mele …COMUNQUE! I TUOI SONO COSA??”  l’espressione del ragazzo mutava facilmente, quando si parlava del suo “trauma” era triste, impaurito e sconsolato, quando si parlava dei genitori della ragazza era impaurito e sorpreso, non se lo immaginava
i miei sono mangiamorte” abbassò lo sguardo nuovamente la ragazza, era la prima volta che se ne vergognava.
Miseriaccia!!! Quindi tu s-s-sei .. l-la .. figlia di B-BELLATRIX LESTRANGE!!!!”
Si ma non urlarlo al mondo! L’unica  a non saperlo .. ma a sospettarlo è la Umbrige, è solo grazie a Silente se io e mia sorella siamo qui! Se la Umbrige ci scopre rimanda i miei ad Azkanban e me e mia sorella comprese! Perciò zitto!”
“cosa significano -rimanda ad Azkaban- .. tua madre dovrebbe esserci a vita li dentro …”
ecco il punto è questo .. è evasa!”
“AHaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh” urlò il ragazzo, Sofia gli mise una mano sulla bocca lui cessò di urlare.
“Ti prego! Ti prego non uccidermi non lo farò più!!!”
“Frank io non ti voglio uccidere”
“A okay! Meno male!”
Sofia sorrise
Ti prego però non dirlo a nessuno … certo lo sanno tutti, ma basta che non lo sappia la Umbrige!”
Frank annuì
Intanto Marilisa e Fred erano nel campo da Quidditch con Harry, George, Ron e Ginny, Hermione, Luna e Neville la guardavano dagli spalti.
La ragazza era molto agitata, non aveva mai volato in una partita di Quidditch.
Teneva tra le mani la solita Nimbus 2000, di quello che ora poteva definire il suo futuro marito, purtroppo. Draco gli l’aveva regalata.
La cassa con le varie palle per giocare era in terra ai piedi di Harry e Ginny, Ron come lei si doveva allenare, solo quell’anno aveva incominciato a giocare in squadra e anche lui aveva bisogno di tanto allenamento.
Fred e George stringevano le loro mazze da battitori e le tenevano poggiate sulla spalla, la scopa nell’altra mano.
Ginny stringeva la sua Nimbus nella mano destra, Harry pure.
Lei li guardava intimorita.
“allora Mary, che dire Fred mi ha convinto alla fine, ma sappi che prima devo vedere come voli per lasciarti entrare, So che non sei esperta ecco perché prima ti concederò si provare ad andare in sella con Fred così vedi come si sterza, e si controlla una scopa, poi vedrò come te la cavi tu!” Harry Sorrideva, il suo tono pacato e gentile la rassicurava, secondo lei meritava il posto da capitano.
Fred le porse la scopa, lui montò sopra, lei dietro di lui, i due si guardarono, Mary arrossì, Fred guardò suo fratello, Mary verso gli spalti, Hermione stringeva il libro di Rune tra le mani, Luna la salutava e Neville intanto guardava interessato. Poi guardò Ginny che le fece un occhiolino.

3

2

1

Erano in aria.

Era qualcosa di stupendo. Soprattutto poi perché erano con Fred.
“Bene ora farò la discesa e poi sterzerò! Tieniti a me!” Mary ne approfittò per abbracciarlo.
Il ragazzo scese velocemente, la riccia temeva che si sarebbero schiantati da li a poco
“Fred ci schianteremo!!!” urlò Mary
Il ragazzo sorrise, poi sterzò verso destra e tornò di nuovo in aria, poi fecero altri giri del campo e poi atterrarono.
bene hai capito tutto?” chiese Harry, Mary annuì e montò sulla nimbus.
Una leggera spinta, era in aria. Scrutava il campo dall’alto. Era una cosa spettacolare, vedere il panorama che la circondava, il castello, il lago nero alle sue spalle e le varie torri.
“BENE ORA FACCI VEDERE!” urlò Harry dal basso
Mary si sporse in avanti incominciò a fare un paio di giri del campo per prendere dimestichezza con la scopa. Incominciò piano, un po’ timorosa, accelerò pian piano, sempre più veloce.
Girò intorno agli anelli del portiere un paio di volte, li attraverso altre tante volte. Incominciava a divertirsi, credeva che fosse più difficile.
Fece anche una giravolta, li però temette di cadere.
I presenti la guardavano estasiati, anche lei, non pensava di essere così brava … quel talento poteva averlo preso solo da una persona, in famiglia giocava Quidditch solo lei, sua madre. Era battitrice nella squadra di serpeverde.
Ginny le fece cenno di atterrare. Mary obbedì.
Non male … non male!” sorrise Harry soddisfatto
“Che ti aveva detto?” sorrise Fred, Marilisa si passò la ciocca della frangetta dietro l’orecchio con la mano.
bene ora però … non è finita qui … ora dobbiamo vedere come te la cavi con le palle e con i ruli”
Provò con i boccino d’oro, ma purtroppo non riuscì a prenderlo, e poi il posto da cercatore era di Harry, provo da cacciatrice, ma nulla, Da portiere ancora peggio, ma poi , eccola li che se la cavava benissimo da battitrice.
“Mmh interessante … te la cavi con i bolidi!” disse Ginny quando la vide con la mazza da battitore in amano.
Mary sorrise.
“Beh come battitrice non sei male”
“Certo mai come uno dei gemelli ..” obbiettò Mary, tutti sorrisero
Ma noi siamo imbattibili” commentarono i due gemelli all’unisono.
“Senti Mary sono sincero, la squadra di Grifondoro ha bisogno di te, visto che non stiamo messi bene! Assolutamente, soprattutto da quando la Umbrige ha cacciato Harry e i Gemelli …. Quindi per me sei in squadra!” sorrise Ginny che quell’anno era capitano.
Mary sorrise e la ringraziò non si immaginava che sarebbe potuta diventare battitrice e soprattutto non immaginava di aver ereditato questo talento da sua madre.
Dopo gli allenamenti, la ragazza e i suoi amici tornarono nella sala comune. Dopo essersi fatti tutti una doccia si incontrarono vicino al camino.
“Senti Hermione potresti accompagnarmi in biblioteca devo prendere il libro, -Il Quidditch attraverso i secoli- ?” chiese Mary all’amica che sicuramente non avrebbe rifiutato visto che adorava la biblioteca.
“Oh ma certo! Così ne approfitto per prendere in prestito il dizionario di Rune!” Le due scesero insieme in biblioteca, presero in prestito i libri che gli servirono e insieme, per caso si trovarono a passare per la sala dei trofei.
Hermione guardava i trofei di tutte le case, ad un tratto i suoi occhi caddero su quelli della casa di Serpeverde.
Mary vieni un po’ qui!” La ragazza si avvicinò all’amica.
si …”
“Tu c’è l’hai nel sangue il Quidditch! Non è un caso che sei battitrice!” Hermione indicò gli stemmi della squadra del 1960. Una targa in oro  diceva: Bellatrix Black – Battitrice .
Mary ricordò la foto di sua madre in sella a una scopa con la mazza da battitore. Fu come un flashback. Hermione sorrise. Il riflesso di Mary si rispecchiava nella teca di vetro della casata serpeverde.
In quel momento passò la professoressa McGranitt, vide le due ragazze e si fermò per salutarle.
“Oh Signorina Lestrange cercavo proprio lei … Signorina Granger” salutò in fine
“Oh professoressa buon giorno, si mi dica …” sorrise Mary un po’ sorpresa
“Ginny Weasley mi ha detto che ti ha preso come battitrice nella squadra di Grifondoro! Volevo congratularmi e dirti che …” la donna guardò verso la teca di vetro della casa serpeverde, verso la targa della madre e riprese “ sarebbe fiera di te, spero però che le renderai giustizia era bravissima! Peccato che era serpeverde!” Mary sorrise, pensò che infondo, forse a sua madre non sarebbe importato molto, se fosse capitato a Sofia forse avrebbe organizzato anche una festa in suo onore ma ora che lo era lei … beh forse neanche le sarebbe importato.
Lo spero …”  Hermione sorrise all’affermazione dell’amica
“Oh ne sono sicura” la professoressa si congedò lasciando le due ragazze, Mary rimase ancora qualche minuto a guardare la targa con la foto della squadra e poi insieme a Hermione incominciò ad avviarsi verso la sala grande per il pranzo.
Mary appena entrò nella sala Grande corse verso la sorella, stava parlando con Frank vicino al tavolo dei Corvi.
“Sofy, Sofy cosa non puoi capire cosa è successo!! Non te lo immaginerai mai!”
Sofia sgranò gli occhi incuriosita, “Mamma ti ha mandato una lettera con scritto che ti vuole bene?” chiese
Mary la guardò amareggiata per la pessima battuta, Frank sorrise visto che Sofia gli aveva spiegato com’era la situazione a casa e i rapporti tra madre e figlie.
AH-AH ..no! Sono battitrice nella squadra di Grifondoro!!!” saltellò felice, Sofia sorrise e la abbracciò
Che figo!!!! Che bello!!! Come la mamma! Anche lei lo era … però in serpeverde!” Sofia era felicissima per sua sorella
Oh ma d’avvero? Allora ci vedremo dopo domani nella partita Tassorosso contro Grifondoro, io sono cercatore” sorrise Frank, Mary sentendo della partita, sgranò gli occhi, avrebbe giocato tra pochi giorni e lei era più che una principiante, per la miseria!
Oh Wao! Beh allora … ci vediamo alla parta – sorrise Mary- comunque ci vediamo in giro, ciao So ciao Frank!”
Mary agitata per la notizia della partita corse al tavolo dei Grifi, si accomodò agitata vicino a Ginny e Fred e incominciò a parlare della partita. 



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Nuovo capitolo!
Ahahah che figura quella della mela! Ahahah che figo! Chi se lo immaginava che Frank aveva questo trauma! xDxD
Cmq ora vediamo cosa succederà tra Mary e Fred .. perché ora mai è chiaro che a Mary interessa il rosso gemello … e soprattutto cosa succederà tra Frank e Sofia ;D
E poi vedremo cosa dirà Bellatrix quando saprà che Mary è battitrice nella squadra di Quidditch di Grifondoro.
Tutto questo nel prossimo capitolo ;D
Zia Molly

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Capitolo 14
*** Il Rospo Rosa ***


Il Rospo Rosa

 

 
 
La mattina seguente a colazione Mary studiava il volume del Quidditch attraverso i secoli, mentre Hermione ripassava Artimanzia , Ron mangiava, Harry giocherellava con il cibo, Ginny e Fred intanto le spiegavano alcune cose che sul libro non erano scritte. Ron la osservava interessato, Neville e gli altri facevano colazione tranquilli.
Sofia e Frank stavano scendendo insieme a fare colazione.
Era diventati migliori amici. Passavano molto tempo insieme. Sofia non lo vedeva affatto come un amico. Lo veda come qualcosa di più di un amico. Era felice che per lo meno si frequentavano.


Mentre finivano di fare colazione al tavolo dei Grifi, Mary ripeteva le nozioni che leggeva nel Quidditch attraverso i secoli.
“Mary mi raccomando … conti molto in squadra! Ron pure tu! Vedi di giocare bene!!!” Ginny era seriamente preoccupata per la partita. Quell’anno Grifondoro stava giocando da schifo, da quando la Umbrige aveva cacciato Harry e i gemelli.
“Si Ginny tranquilla … ma se continui così metterai agitazione a tutti e due e giocheranno male!” sorrise Harry mentre continuava a giocherellare con il cibo. La rossa gli sorrise.
“Senti Ron, potresti prestarmi Leo … devo spedire una lettera e il mio gufo si è rotto una zampa”
“Mary vorrei ma anche leo non sta benissimo, da quando controllano la posta non fa altro che tornare con una zampa rotta o con un’ala spezzata, poverino” Ron era molto rammaricato per quello che stava succedendo ai gufi
“Mary il ministero controlla le lettere, devi essere molto cauta a spedire ai tuoi genitori, se scoprono dove si trovano sono guai” disse Hermione mentre voltava pagina
già … ma mi piacerebbe fargli sapere che sto in squadra, soprattutto a mia madre” sorrise la ragazza tristemente.
Dopo aver fatto lezione adarono a lezione. Difesa contro le arti oscure.
Sofia odiava quella materia da quando la insegnava la Umbrige. Per Marilisa era la stessa cosa.
I corvi sedevano quasi tutti vicino la finestra, I Grifi occupavano il resto della classe.
Marilisa e Sofia sedevano al terzo baco, dietro a Ron e Harry. L’atmosfera era fredda.
La Umbrige sedeva dietro la sua scrivania.
I ragazzi stavano copiando l’ennesima pagina del libro. Harry e Ron erano stufi. Tutti erano stufi, perfino Hermione e Ginny.
La professor ella sembrava come sembrava un confetto rosa , questa volta era molto indaffarata a scrivere, anche lei.
In quell’aula si sentiva solo il rumore delle punta delle penne, che all’unisono si muovevano veloci sulle pergamene.
Mary aveva finito da un po’ di copiare, ma non le andava di consegnare. Così prese una seconda pergamena e incominciò a scrivere la lettera a sua madre.
Non le interessava che potevano intercettarla, che se l’avrebbero letta sarebbe stato pericoloso, voleva solo dire a sua madre che era battitrice come lei. Voleva portarle onore.
Incominciò con:

“cara Bella,
Qui a scuola come al solito le cose vanno bene, o meglio … più o meno … il ministero controlla la scuola, la Umbrige non fa altro che sospettare sempre più di me e Sofia.
Sai il nostro cognome è molto particolare, e chiunque lo sente pensa solo a te e a papà.
Ma non preoccuparti, nessuno ci da fastidio per questo, anzi alcuni ci temono.  La Umbrige, anche se Silente fa del suo meglio per persuaderla che le sue supposizioni sono false, è quasi sicura che siamo figlie tue. Lo so è pericoloso inviarti questa lettera, ma devo farlo. Finalmente ho trovato un modo per dimostrarti che puoi essere fiera di me.  Sono diventata BATTITORE nella squadra di Quidditch della mia casa, come te da giovane! Ti prometto che ti porterò onore. Non ti deluderò! Domani avrò la mia prima partita, vedrai vinceremo!
Sai … da quando ci siamo conosciute non abbiamo avuto un buon rapporto, spero che cambierà … anche se la vedo dura!
Sappi che comunque, qualsiasi cosa accada io ti voglio bene! Tanto bene! … ma per tutto il bene che voglio a te e papà non è abbastanza per farmi abbandonare i miei amici, perciò non ti illudere a fine lettera di riuscire a farmi diventare quello che tu vuoi che diventa o che riuscirai a farmi sposare quello stoccafesso!

                                                               Ti voglio bene, Marilisa


Mary terminò la lettera, non credeva che sarebbe mai riuscita ad ammettere di voler bene a sua madre. Si la odiava quando si comportava da isterica, o quando fingeva di non avere figli per concentrarsi sul suo lavoro, o quando dimenticava di fare la madre e faceva la mangiamorte, ma comunque ora, incominciava a volerle bene. Forse dopo aver notato l’ennesima somiglianza con lei, non poteva negare che erano molto ma molto simili, le incominciava a voler bene, ma non le voleva bene come quanto ne voleva a suo padre.
La Umbrige si alzò dalla sedia e incominciò a passare tra i banchi per visionare il lavoro dei studenti. Sofia scriveva. Marilisa rileggeva, fiera di se, la lettera.
Harry scriveva veloce e Ron dormicchiava sul foglio. Hermione e Ginny si erano appena alzate a consegnare. Luna e Neville scrivevano veloci.
La donna in rosa era vicino al secondo banco.
Sofia la guardò, si voltò verso la sorella e le diede una leggera gomitata per avvisarla dell’arrivo immediato del confetto. Mary con una mossa tempestiva ma un molto rumorosa mise il foglio sotto al copiato. La Umbrige la notò, e si precipitò da lei inarcando il sopracciglio. La faccia da rospo aveva un’espressione di vittoria ora che l’aveva beccata.
Signorina LESTRANGE! Vedo che ha terminato … ma come mai ha due fogli sul banco … ho espressamente detto di averne solo uno!” la professoressa la guardava vittoriosa.
“Oh emm … era una brutta copia!” si giustificò la ragazza
“Me la faccia vedere” la donna porse la mano, Sofia guardò Mary preoccupata, Hermione e Ginny si voltarono preoccupate. Mary sudava freddo. Mary porse il dettato.
“oh ma non ci siamo intese, intendevo di mostrarmi la brutta copia
Marilisa deglutì forzatamente, così come Sofia. La ragazza passò la lettera alla professoressa che incominciò a leggere. Mentre leggeva inarcava lentamente il sopracciglio.
“bene Bene, Punizione Miss Lestrange!”
“Ma …” incominciò la ragazza
“Oggi pomeriggio, alle 4 nel mio ufficio!”
“Ma professoressa ci sono gli allenamenti di Quidditch!” sbuffò Ginny sgranando gli occhi
“Senta signorina Weasley vuole venire anche lei oggi pomeriggio? “ Ginny sbuffò e guardò Mary infuriata, la ragazza disperata si sbracò sul banco.

Dopo la dura e noiosa lezione di Difesa contro le arti oscure seguirono trasfigurazione, Divinazione, Cura delle creature magiche e Incantesimi. Successivamente a pranzo, all’ingresso della sala grande.
“Ti giuro Mary se beccano i nostri genitori io ti uccido! Li abbiamo appena ritrovati! Io ti giuro che ti uccido! … anzi no prima ti crucio, mi diverto un po e poi ti uccido!” Sofia era arrabbiatissima, era la fine
“Lo so sono stata una sciocca, ma per un secondo mi sono lasciata travolgere dalla speranza che la mamma mi avesse incominciato a voler bene!”
NON POTEVI SCRIVERLA A PRANZO ALLORA? TANTO CHE CAMBIAVA! ORA LI RIPORTERANNO AD AZKABAN!” gli occhi preoccupati di Sofia erano gonfi e rosso, voleva piangere ma si tratteneva per orgoglio
“No non lo faranno Silente ci aiuterà!” Mary era speranzosa
è ANCHE NEGLI INTERESSI DI QUEL VECCHIO FARLI RINCHIUDERE LI DENTRO! LUI COMBATTE CONTRO IL SIGNORE OSCURO!” le urla arrabbiate di Sofia fecero avvicinare Frank che si trovava poco più distante. Sofia scoppiò a piangere.
Sofy non preoccuparti … non p… “ Mary poggiò la mano sulla spalla della sorella, Sofia la scansò e scappò piangendo , Frank guardò Mary interrogativo e poi rincorse l’amica per consolarla.
Mary voleva urlare e piangere, si era subito pentita di aver cominciato a scrivere, e si era ancora più pentita di aver dato il foglio alla Umbrige. Si mise le mani in faccia per coprire le lacrime . Da lontano, dal tavolo dei Grifondoro, Ginny, Fred e il resto dei suoi amici la guardavano. Ginny aveva un volto arrabbiato, Fred dispiaciuto, infatti era già in piedi che camminava verso di lei, Hermione, Ron e Harry parlavano preoccupati, Neville e Luna si scambiavano sguardi dei due tavoli.  Anche Draco la guardava dal tavolo dei serpeverdi. Il biondo era in piedi già da qualche minuto, appena sua cugina aveva cominciato a piangere lui si era alzato ma non si era mosso, solo ora che Fred si stava incamminando anche lui si era avviato verso la sua promessa sposa.
Mary si era accasciata al muro sinistro esterno alla sala grande, all’ingresso. Le infinite regole imposte dalla Umbrige e inchiodate al muro da gazza erano sopra di lei. Accovacciata e coperta dal mantello nero e rosso la ragazza piangeva nascondendo il volto tra le mani e le gambe. Fred era poggiato al muro accanto a lei. Il rosso si accomodò accanto all’amica.
hey Lestrange cosa hai?” chiese
“Nulla Fred lasciami sola!”
Su dai … se è per la Umbrige e per la punizione tranquilla basta che non bevi il tè che ti da e tutto okay! “
“Fred non capisci … lei ha tra le mani una lettera che in cui io scrivo a mia madre!” In quel momento arrivò Draco.
hey Weasley sgombra … lasciaci soli!” Draco provava a fare il duro, voleva sapere cosa aveva sua cugina.
Mary alzò la testa, il volto era rosso, e guardò suo cugino incredula.
“Hey Malfoy tu non impartisci ordini a me!” Fred era abbastanza serio e arrabbiato
Malfoy lo guardò male e si voltò verso la sala grande, guardò verso il tavolo dei Gifi e poi si riavviò verso il suo tavolo.
Mia madre mi ucciderà … anzi no lo farà prima mia sorella!” Mary continuava a singhiozzare
“No no non preoccuparti dai .. vedrai si sistemerà tutto! Dai tranquilla .. su .. dai ora vieni a pranzo … oggi dopo la punizione hai il Quidditch, gli allenamenti richiedono forza
Mary si alzò e insieme a Fred si diresse al tavolo della sua casata. Non mangiò praticamente nulla.
Intanto Sofia era nel parco seduta sotto un albero a sfogarsi con Frank.
“Perciò i tuoi rischiano di tornare in carcere?” chiese il ragazzo alzandosi e raccogliendo un ciottolo dalla riva del lago per poi lanciarlo il più lontano possibile.
Si! E tutto per colpa di quell’ingrata! … dice di voler bene a nostro padre e di incominciare a volerne a nostra madre, ah ma io non me la bevo! Lei li vuole ad Azkaban! Ti giuro Frank io la uccido con le mie mani se succede qualcosa a nostra madre! Se torna in quel posto io andrò con lei … visto che ucciderò mia sorella!”  Sofia piangeva, ovviamente voleva troppo bene a sua sorella per ucciderla, non credeva a una singola parola di quello che diceva.
No ma non dire così tanto non ci credi nemmeno tu a quello che dici! … lo leggo nei tuoi occhi … non ci credi neanche tu … le vuoi tanto bene si vede, vedrai non accadrà nulla!”
Sofia corse ad abbracciare Frank, quel ragazzo era l’unico al mondo che la faceva sentire così felice.
 
Dopo pranzo Mary si recò dalla Umbrige molto intimorita.
Entro nell’ufficio rosa. I gattini la scrutavano infuriati. Si sentiva osservata. La professoressa la guardava sempre con il solito sguardo vittorioso e brutto.
“Avanti si sieda pure signorina LESTRANGE!” ridacchiò la donna. Mary si accomodò sulla sedia rosa, notava la tazzina pronta di tè con i biscotti sul vassoio.
Una tazza di tè?” chiese sempre il confettino rosa
“Oh no .. grazie … ho ..appena fatto merende” sorrise Mary inventando la prima scusa che gli veniva in mente.
“Oh ma non faccia complimenti! È in ottima forma, un po’ di te e dei biscotti non la faranno mica ingrassare!”
Intanto Mary aveva puntato un biscottino che sembrava molto invitante e appetitoso
-Non mangiare il biscotto, non bere il tè, ricordi che ti ha detto Fred .. c’è il veritunsempra! Non bere il tè! Non mangiare il biscotto-  nella mente di Mary la ragazza si ripeteva le seguenti parole per resistere al delizioso biscotto invitante poggiato assieme agli altri sul vassoio del te.
Oh no grazie ancora … sono qui per subire la mia punizione
La Umbrige incominciò ad alterarsi
OH DETTO DI BERE QUEL MALEDETTO Tè”  Mary incerta prese la tazzina, la annusò e poi fece una smorfia, l’odore di veritunsempra era forte e nauseante nella bevanda.
“BEVA!” ordinò squittendo la donna
Mary poggiò le labbra alla tazzina la inclinò leggermente e finse di bere.
“Su lo finisca tutto!” incitava la Umbrige. Marilisa non beveva.  Staccò le labbra dalla tazzina. La Umbrige fortunatamente non notò che la tazzina era piena e incominciò subito a parlare.
BENE .. ora mi dica il nome di sua madre e suo padre
Mary non ci pensò due volte, disse la scusa che aveva inventato con Silente
“IO non li conosco, vico con mia zia e mio zio.”
“Bene … allora mi dica il cognome di sua zia e suo zio”
“Malfoy, ma quello di mia zia non lo ricordo”
“mmh … LEI MENTE!”
“NO SONO NON MENTO” Mary cercava di tenere un tono distaccato come quello che assumevano coloro che erano sotto l’effetto della pozione
“Mi dica a chi scriveva questa lettera?”
“A mia zia!”
“E lei la chiama mamma?” chiese impertinente la donna
Si lei me lo ha chiesto fin dal principio … posso riavere la lettera?”
“Mi dica e come mai inizia con – Cara Bella?- sicura che non alluda a cara Bellatrix?”
“Chi è Bellatrix?” chiese fingendo di non conoscere quel nome, per l’ennesima volta Mary si riconfermò che prima o poi doveva cominciare a fare Teatro diceva le bugie e recitava in una maniera spettacolare.
Vada pure … e si riprenda la lettera!” Mary non esitò e corse via dalla stanza con la lettera tra le mani.
Erano le cinque, corse in sala comune, si cambiò, prese la scopa e corse la campo per allenarsi. L’allenamento era cominciato da cinque minuti buoni.
Sofia e Frank erano tra gli spalti. Mary prima di incominciare a giocare corse da sua sorella a raccontarle quello che era successo e le consegno la lettera, le chiese di andare in guferia per spedirla. Sofia sorrise, pensò che Frank aveva ragione, non pensava veramente a quello che stava dicendo al lago poco prima, voleva troppo bene a quella ragazza per ucciderla.
Mary dagli spalti si alzò in volo e raggiunse Ginny nel campo. La squadra si stava allenando.
Incominciò l’allenamento. Mary notava quanto era difficile proteggersi dai Bondi e come era faticoso difendere il cercatore da quelle palle infernali. Notava anche come Ron si impegnava a difendere la porta. Notava anche il gioco di sguardi tra lui e Hermione, c’era qual’cosa o si sbagliava?  

Intanto Sofia e Frank erano nella guferia a spedire la lettera.
Sofia prese un gufo della scuola e gli disse di consegnarla al Lestrange Manor.
Hai visto che alla fine è andata bene?!” sorrise Frank
“Già  … fortuna .. spero che però non controlleranno la lettera durante il viaggio … infondo il gufo è di Hogwarts non dovrebbero”
“Speriamo … senti andiamo che qui fa freddo?” chiese il ragazzo
“si concordo pienamente” insieme, mono per la mano tornarono al castello.
Mary dopo l’allenamento dolorante e molto stanca si diresse a letto senza cena. Non c’è la faceva era troppo stanca e agitata per la partita. Ron fece lo stesso. Anche lui era troppo agiato. Harry, Ginny e Hermione rimasero a parlare in sala comune.
Speriamo che domani vinciamo! Magari riusciamo a vincere … Marilisa se la cava bene, ah preso già molta dimestichezza con la mazza e la scopa” affermò Ginny
“Già! … speriamo però che tutto vada liscio …” sorrise Hermione mentre sfogliava un libro
In quel momento Harry si toccò la cicatrice, gli bruciava. Vide una cosa,.
C’erano Voldemort, Bellatrix, Lucius e Rodolphus.
Dovete prenderla … Devo sapere!” sussurrava l’oscuro mentre Bellatrix era quasi ai suoi piedi dall’emozione.
“Mio signore ci riusciremo!”
“Lucius conto su di te … per prenderla! .. Bellatrix su sai benissimo quel’è il tuo compito! Non lo voglio veder vivo!”
“Oh si mio signore! Non ci sarà traccia di lui dopo che mi sarò divertita un po’!”
Voldemort sorrideva mentre alle sue spalle Lucius e Rodolphus assumevano due grandi smorfie vedendo Bellatrix che a momenti sveniva per la vicinanza con il suo signore.
La visione finì così. Hermione e Ginny notarono Harry.
“Harry tutto bene?” chiese la Rossa preoccupata
“Harry cosa hai visto” chiese Hermione
“Bellatrix e Lucius hanno una missione prendere qual’cosa e uccidere qualcuno”
Hermione rimase a bocca aperta, Ginny pure.
 
 
Intanto nel freddo della sera a villa Lestrange i due coniugi stavano per mettersi a letto. La casa era vuota e dopo aver parlato con il signore oscuro Bella e Rod erano impegnati a pensare alla loro missione.
nella camera da letto ottocentesca Rodolphus leggeva tranquillo mentre Bella si cambiava.
La donna si mise a letto accanto al marito, in quel mentre, proprio mentre stavano per darsi il bacio della buona notte, qualcosa busso alla loro finestra. Era un gufo marrone, con lo stemma di Hogwarts impresso sulle piume. Bellatrix si alzò incuriosita e aprì la finestra, cosa diavolo era? Un gufo a quell’ora?
“Cos’è?” chiese Rod mentre chiudeva il libro
una lettera … da .. Marilisa “ Bella era leggermente sorpresa.
Leggila allora
Bella la lesse ad alta voce, Rod la ascoltava sorridente.
è diventata battitrice …” sussurrò Bella sorridendo dolcemente. Rod non la vedeva sorridere così da quando aveva tenuto in braccio Sofia per la prima volta.
Domani ha la sua prima partita …” sussurrava dispiaciuta, ma quel domani lei aveva una riunione con l’oscuro, una riunione privata, solo lei e l’oscuro soli
andiamoci” propose Rod
Ma … Rod, la riunione con il signore oscuro”  replicò Bella combattuta tra la scelta
“beh di solito le partite sono di mattina la riunione è il pomeriggio …” ricordò Rod
Ma non possiamo andarci così, ci riconosceranno!” Bella tentava in tutti i modi di non lasciarci convincere da suo marito ad andarci
esiste la polisucco!” sorrise lui, sapeva che sua moglie voleva andarci ma non voleva dare soddisfazione a quella piccola peste della figlia.  Bella guardò suo marito speranzosa che lui non la riuscisse a convincere ma ora mai ci era riuscito.
“Beh perciò dopo anni domani mi porti allo stadio!” sorrise lei
“avresti preferito andare a teatro?” chiese Rod
“no … sai che mi piace il Quidditch!”
Rod la bacio passionalmente, Bella rimase un po’ sorpresa ma non si tirò in dietro, lasciò cadere la lettera in terra e si lasciò travolgere dalla foga di suo marito.



 
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Scusate se è un po lungo come capitolo ma sono in vena di scrivere e allora …
Comunque alla fine qualcuno aveva ragione Bella e Mary incominciano a volersi bene, ma alla fine è sempre così la distanza è la vicinanza migliore … ovvero alal fine solo quando sei distante da qualcuno riesci a capire quanto gli vuoi bene…  questo è il caso …
Poi scusate il finale ma io DOVEVO ASSOLUTAMENTE SCRIVERE UNA SCENA TRA ROD E BELLA! E da tempo che volevo farlo!
Comunque ora vedremo se le due sorelle riconosceranno i genitori visto che si polisuccheranno …
ma non faccio spoiler più di tanto … AL PROSSIMO CAPITOLO ;d
Zia Molly

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Capitolo 15
*** La partita di Quidditch ***


La partita di Quidditch

 

 
Erano le otto di mattina, la partita si sarebbe svolta alle dieci. La sala grande pullulava di persone pronte a godersi lo spettacolo. Ron era quello più agitato di tutti. Mary notava l’agitazione nei suoi occhi. La scuola era divisa in due, tutti coloro che tifavano i Grifi, erano vesti di rosso e giallo, coloro che tifavano i tassi erano vestiti di giallo/oro e nero.
Mary era agitata. Vedeva l’atmosfera della sala grande da fuori.
Era nell’ingresso che guardava il panorama visibile dalla finestra. Vedeva il campo da Quidditch e molti, miriade di genitori e parenti che entravano per la partita. Sperava, invano, di vedere i suoi genitori, era impossibile, erano ricercati e in più sicuramente erano indaffarati con qualche lavoretto per l’oscuro. Intravide zio Lucius e zia Cissy, il colore dei loro capelli risaltava. Vide anche i Weasley che venivano a vedere Ron.
A sostenerla quel giorno c’era solo sua sorella.

Sofia tifava per Frank. Era insieme a lui che discutevano ella partita. Erano molto affiatati.
Si sono d’accordo! Assolutamente! Dovete vincere!” incitava Sofia
“Oh ma vinceremo!” sorrideva Frank.

Draco stava entrando nella sala grande quando vide Marilisa che stava in un angolo sola a pensare. La divisa dei Grifondoro splendeva alla leggiera luce del sole che filtrava i suoi raggi dai vetri colorati della finestra.
Il numero 8 sul petto.
Pensò, che visto che un giorno avrebbero passato tutta la vita insieme, sarebbe stato il caso di parlarci e incoraggiarla, infondo era sua cugina.
Draco si avvicinò alla ragazza.
Oi allora? Pronta?” chiese con entusiasmo
“più o meno …” sorrise debolmente Mary incerta, la ragazza si chiedeva perché suo cugino si comportava così con lei.
“Bene! così almeno i tassi avranno strada libera verso la vittoria” ghignò il ragazzo entrando nella sala grande, Mary lo scrutò innervosita e alterata.
“E pensare che con uno stronzo come te ci devo passare la vita intera” ruggì infuriata.

Poco dopo due teste rosse si avvicinarono a lei. Erano i gemelli.
“ciao!!” sorrise la ragazza, era molto felice di vederli.
“Ciao! Allora pronta?” chiesero entrambi
“beh … più o meno, sono un po’ agitata” ammise lei guardando Fred
I due gemelli si guardarono e sorrisero “Oh beh il compito dei battitori non è difficile, dei solo stare attenta ai Bondi che sfrecciano ed è fatta” sorrise George.
Già i Bonidi  …sono proprio quelli che mi preoccupano!” 
oh ma dai sta tranquilla!” George incominciò ad avviarsi verso la sala grande lasciando Fred e Mary soli.
Mary guardava quei occhi verdi e si perdeva in essi. Il suo sorriso, le centinaia di lentiggini sulle guanci, la fossetta che gli veniva sulla guancia quando rideva, era bellissimo.
“Beh sappi che io e gli altri ti sosterremo dagli spalti” sorrise il rosso, Mary arrossì leggermente.
“Oh beh … grazie” sapere che il ragazzo che le piaceva la sosteneva era già un gran passo avanti.
“Forza i Grifi allora!” Sorrise Fred
Sempre!”
“ma hai fatto colazione?” chiese Il ragazzo che stava per avviarsi verso il tavolo della colazione
“Francamente no .. andiamo?”  I due si presero per mano e entrarono nella sala grande da amici e  si accomodarono al tavolo per fare colazione.
 
Intanto i genitori entravano e si sceglievano i posti nelle tribune occupate solo dai tifosi esterni.
Bellatrix, Narcissa, Rodolphus e Lucius, sedevano nella tribuna occupata dai genitori dei tassi e delle serpi.
Bellatrix e Rodolphus erano sotto mentite spoglie. Avevano un aspetto irriconoscibile, nessuno li avrebbe mai riconosciuti.
Bellatrix aveva i capelli biondi e lisci, gli occhi chiari ed era molto ma molto più magra. Rodolphus non faceva altro che ripeterle che sembrava una Veela così, cosa che la infastidiva tanto, visto che lei odiava le Veele. Rodolphus aveva la carnagione mediterranea, gli occhi neri come la pece, completamente sbarbato e i capelli castani chiaro.
Bella indossava, come sempre, un vestito scollato, questa volta andava sul verde, erano anni che non indossava un vestito verde. Era verde scuro e nero, con un bellissimo busto inglese. Rodolphus un mantello nero, una camicia bianca e dei pantaloni neri.
Erano irriconoscibili.
Persino Narcissa alcune volte si chiedeva se quella era realmente sua sorella, con quei vestiti e quelle sembianze non sembrava lei.
Lo stadio era già pieno ed erano solo le nove e mezza.
“Per chi tifate?” chiese Rodolphus a sua moglie,e i suoi cognati.
“Oh ovvio, per i tassi!” disse Lucius
“OH ma per questa volta, gioca la mia nipotina … Vada per i Grifi!” sorrise Narcissa guardano Bellatrix speranzosa di farle un piacere
“Cissy! Ma ..cosa diavolo dici! Forza tassi! Non perché gioca mia figlia dobbiamo tifare Grifondoro!” disse Bellatrix riprendendo la sorella.

Erano le dieci meno un quarto.
Gli studenti, i professori e tutti i genitori erano in tribuna. La visuale dagli spalti in cui erano posizionati i genitori della giocatrice era perfetta, anche se comunque Bellatrix si era armata di Binocolo, così poteva vedere meglio.
Sofia indossava una sciarpa dei Tassi e insieme a suo cugino Draco che faceva il tifo per la squadra che sicuramente avrebbe portato la vittoria a casa quel giorno, i Tassi.
I Grifi non erano in ottima forma quella stagione.

Nello spogliatoio Marilisa era agitata almeno quanto il povero Ron.
Ho deciso dopo la figuraccia che farò oggi mi ritiro!  Ho deciso!” Ron continuava a ripetere la seguente frase da tutta la mattina
Ron è da questa mattina che lo ripeti!Mi stai mettendo ansia anche a me! Miseriaccia Weasley mostra di che stoffa sei fatto!” Lo incitava Marilisa che anche lei, anche se lo dava poco a vedere, era molto agitata.
Ron la fisso per un secondo, sorrise “Beh … di che stoffa sono fatto dici?? … mi sembra che la divisa sia in cotone, eccetto per i maglione quello è di lana!” Marilisa scoppio a ridere, una risata che travolse tutta la squadra tranne Ginny che come il resto era anche lei un po’ in ansia.
bene poche chiacchiere! Dobbiamo entrare in campo” Ginny era avanti a tutti. La punta della piramide.
Dietro seguivano i due battitori. Marilisa una sua compagna Grifondoro, poi seguivano Ron e i tre cacciatori.  I portelloni che davano sul campo si aprirono, tutta la squadra giallo rossa sfrecciò in volo.

Ed ecco i Grifi che sfrecciano per il campo con un grande ingresso trionfale! Speriamo che questo veloce e sprintoso ingresso sia simbolo di un’imminente vittoria !” Dean Thomas, come sempre commentatore della partita e avvincente telecronista annunciava l’ingresso in campo dei Grifi.
Intanto Mentre Mary Volava accanto alla sua collega battitrice scrutava gli spalti speranzosa di vedere sua madre.
passarono vicino alla tribuna dei Grifi, tutti urlarono felici, la ragazza vedeva le facce felici dei suoi compagni che applaudivano il loro passaggio, la stessa reazione ebbero parecchi corvonero, anche sua sorella che indossava una sciarpa Tassorosso.
“DAI MARY!” Urlò la sorella maggiore
Seguirono la tribuna Serpeverde che si limitò ad urlare.

Perché Weasley è il nostro re ogni due ne manca tre,
Noi cantiam perché , perché Weasley è il nostro re!
Weasley è nato in un bidon
ha la testa nel pallon
vinceranno i tassi perché
Perché Weasley è il nostro re!”


In quel momento Marilisa e Ginny si voltarono a guardare Ron, il rosso aveva una faccia rattristita e poco sicura di se, le due le sorrisero incoraggiandolo.
Attraversarono la tribuna dei tassi che urlarono disapprovando, fischiando e insultando, le frasi erano chiare e ben scandite dagli studenti Tassorosso e dai tifosi degli avversari.
Proseguì la tribuna dei professori dove un grande urlo di incoraggiamento della McGranitt diede carica alla squadra e poi venne la tribuna dei genitori.

Bellatrix non aspettava altro, così come sua figlia. La vide sfrecciare veloce in sella alla Nimbus 2001 del cugino, si ripromise che gli avrebbe regalato una Flerbot  se avesse vinto.
La guardò, i capelli ricci, ricci come i suoi, che in quel momento erano lisci e biondi, si muovevano pazzi e ribelli nel vento.
Mary guardò verso la tribuna dei genitori. Notò zia Narcissa e zio Lucius a cui fece un cenno con la testa per salutarli. Poi il suo sguardo si incrociò con quello di Bellatrix e di Rodolphus, purtroppo, come tutti in quello stadio, non li aveva riconosciuti.
Rodh notava la somiglianza con la madre.

Intanto i giocatori Tassorosso entravano in campo. Lo stadio esplose in un applauso da parte dei tifosi che si alzarono in piedi per esultare l’arrivo di quelli che secondo loro sarebbero stati i futuri vincitori. Anche Lucius e Rodolphus si alzarono, lasciando le loro mogli leggermente allibite dalla reazione improvvisa e inaspettata .
Sofia fissava i giocatori oro/neri, vide Frank che quando la vide le lanciò un occhiolino per salutarla. Lei si sciolse quando lo vide sfrecciare sulla sua bellissima Tornado.
Notava come era bello.

Madama Bum libero le varie palle, in fine il boccino. Ginny e Frank si squadrarono. Si fissarono e poi schizzarono insieme verso la pallina oro.
DAI GINNY!!!!” un urlo proveniente dagli spalti Grifondoro incoraggiò la ragazza, l’urlo fu anche accentuato dalla signora Weasley e da suo marito che guardavano la partita dagli spalti dei genitori.
La pluffa passava di mano e in mano tra i cacciatori.
Grifondoro passa, il passaggio viene intercettato, Tassorosso possiede la Pluffa, intanto i battitori svolgevano il loro compito.
Il cacciatore Tassorosso sfrecciò verso Ron con la Pluffa stretta tra le mani, un bonide sfrecciava in direzione di Marilisa numero otto, nuovo acquisto dei Grifi, se lo lanciato bene potrebbe riuscire a disarcionare il cacciatore e a impedire il goal”
la telecronaca creava la suspense in campo.
Bellatrix fissava la figlia con gli occhi sbarrati e attenti, Rodolphus pure.
Marilisa fissava il Bonide in arrivo, la mazza stretta tra le mani e colpisce il bonide che sfreccia verso il cacciatore. La ragazza si sentì realizzata, non pensava che in quel momento tra i tanti applausi c’erano anche quelli entusiasti di sua madre che esultava dalla tribuna.
“SIII!!! QUELLA è MIA FIGLIA!!!! SIII!!! E ANDIAMO!!!!” Bellatrix urlava con tutta se stessa, Narcissa la guardava un po incredula e esterrefatta così come suo marito e suo cognato.  
Bella calmati che se no ti riconoscono … non ci sono poi così tanti Lestrange che hanno due figlie identiche a Bellatrix Black!” la riprese Narcissa, bella riassunse una posizione normale e da donna educata e composta, Rodolphus sorrise divertito.
“Si vero hai ragione” Bellatrix si limitò a sfogare il suo entusiasmo battendo le mani.
Ron anche se era agitato riusciva a parare quasi tutte le palle che gli arrivavano, Ginny però, come l’altro cercatore era in difficoltà, non vedeva il boccino.
Mary scrutava il campo in attesa che il bonide gli arrivasse, guardava verso la tribuna Grifondoro, quando lo vide, il boccino d’oro era di fronte al suo naso.
GINNY!!!!!!!” Urlò Mary, la roscia si voltò verso di lei, vide la pallina d’oro e sfrecciò in una dura e grande gara di velocità contro Frank.
“DAI FRANK!!!!!” Urlava Sofia dalla sua tribuna
Frank accelerava più che poteva, Ginny pure, entrambe le mani dei due erano puntate in avanti pronte a prendere il boccino, Mary colpì il bonide per mandarlo verso Frank, il ragazzo si spostò e la palla per poco non colpì Ginny che la schivò repentina.  
Tutti erano con il fiato sospeso, era incominciata la dura gara a chi prendeva il boccino d’oro.
Ed ecco la Pluffa, Ron Weasley il portiere dei grifi pronto a parare … e no! Non c’è la fa!”
Il coro delle serpi e dei tassi ripartì insultando Ron che di sua conseguenza si demoralizzò ulteriormente.
Bene e dopo questo errore del portiere … il boccino d’oro eccolo che sfreccia vicino gli spalti dei professori, ecco Ginny Weasley, brillante capitano dei Grifi e abile cercatrice di quest’anno intenta a prendere l’importante pallina d’oro, ma Frank Iero la disarciona
Sofia saltava entusiasta sperava in una vittoria dei Tassi
“E riecco Ginny che sfreccia verso il boccino! E …. Le due mani dei cercatori sono vicinissime alla pallina oro
Il boccino scomparì in una nuvola di sabbia, entrambi i cercatori per prenderlo erano caduti sulla sabbia sotto la porta dei tassi.
Le scope per terra, Ginny e Frank sdraiati increduli. Entrambi avevano i pugni chiusi,ma chi dei due stringeva il boccino?
I giocatori per un attimo avevano rallentato la partita incuriositi, poco dopo dean Thomas disse il verdetto finale
“e …. Tassorosso perde! … Ginerva Weasley vince! 150 punti a Grifondoro che con gli altri fatti con i goal arriva a 300 punti! GRIFONDOORO VINCE !!!”
Il fischio di fine partita di Madama Bum determinò l’inizio dei festeggiamenti da parte dei Grifoni!
I giocatori sfrecciarono tutti su Ginny e incominciarono a festeggiare in campo, i tifosi entusiasti non esitarono a scendere in campo per festeggiare con la squadra.
“Hanno vinto! Hanno vinto!! Ahaha! Lo sapevo! È anche merito di Marilisa! … No ho deciso! La vado a trovare in campo e le dico che sono venuta a vederla! Vieni con me Cissy?!”
Narcissa annuì a una Bellatrix felicissima e molto entusiasta, erano anni, forse troppi che Bellatrix non era così.
Intanto in campo c’era anche Sofia, che invano, cercava Mary per congratularsi ma la ragazza non rea lì, era negli spogliatoi.
Nello spogliatoio Mary stava parlando con Fred.
Bravissima! Complimenti!”
“grazie! Ma scommetto che tu e George avreste fatto di meglio!” Mary tentava di fare la modesta
“Oh ma non fare la modesta!” Fred la abbracciò. Automaticamente dopo Mary non riuscì a resistere a una cosa che voleva fare già da molto tempo.
 
 
Bellatrix e Narcissa erano in campo, le uniche adulte, eccetto la professoressa McGranitt tra mille ragazzi in festa. Bellatrix non vedeva Marilisa, però aveva intravisto Sofia.
 “Cissy li c’è Sofia .. andiamo da lei” le due sorelle si avviarono verso la ragazza liscia dagli occhi verdi.
Sofia stava cercando sua sorella ma non la trovava, ad un tratto si sentì bussare la spalla. Si voltò e con sua enorme sorpresa vide sua zia Narcissa, in compagnia di una bella donna bionda che lei non conosceva.
Zia?!” la salutò stupita Sofia
“vieni con me ho una sorpresa!” sorrise la donna
“Sorpresa?”  La ragazza seguì la zia nel corridoio degli spogliatori dei Grifi, in quel momento era vuoto.
Indovina chi è questa donna?” chiese Narcissa eccitata
“Una tua amica che è venuta a vedere la partita?” chiese Sofia scettica
Ma non riconosci tua madre!” esclamò la donna che Sofia credeva di non aver mai visto
Mia madre … no impossibile non si polisuccherebbe mai da Veela!”
Ancora! Pure tu! Non era una veela quella alla quale h strappato i capelli!” esclamò Bellatrix seccata, Sofia pensò che solo sua madre avrebbe potuto affermare una cosa simile e la abbracciò
MAMMA!!!” Le due si salutarono e si abbracciarono
“Come mai sei a Hogwarts?” chiese la ragazza felicissima
Come avrei potuto perdermi il Quidditch! ..a proposito la battitrice dov’è? Volevo congratularmi! Ha giocato benissimo!” a Sofia e Narcissa fece strano sentire Bellatrix così felice, forse neanche se ne stava accorgendo ma pian piano si stava affezionando a Marilisa.
“In campo non c’è … forse è negli spogliatoi …” Le tre donne si avviarono verso la porta giallo rossa infondo al corridoio, la aprirono e tutte e tre rimasero a bocca aperta. Soprattutto Bellatrix che stava per estrarre la bacchetta e uccidere sua Figlia! Sofia chiuse la porta immediatamente.
Bellatrix urlò infuriata e isterica
L’hai vista!!! UN WEASLEY! UN WEALSEY! STA BACIANDO UN WEASLEY!!!!!!!!! IO LA CUCIO! ANZI NO LA UCCIDO!!! TRADITRICE! … TRADITRICE DEL SUO SANUE! QUEL TRADITORE DI UN WEASLEY!” l’effetto della polisucco pian piano spariva e il ricci isterici e pazzi si accentuavano sempre più mentre Narcissa e Sofia cercavano di tener Ferma Bellatrix che scalciava e si dimenava pronta a partire in quarta per punire quella traditrice di sua figlia.
mamma! La polisucco! Il suo effetto sta sparendo!” sussurrò Sofia
Bellatrix prese una bottiglietta e scolò il resto della pozione, tornò bionda e liscia.
“Ora vado li e la uccido!!!” Urlava.
Intanto i due ragazzi da dentro lo spogliatoio erano troppo concentrati a baciarsi per sentire il caos che c’era fuori. Fred non se lo aspettava, ma doveva ammettere che non gli dispiaceva, infondo Marilisa era una ragazza interessante e simpatica.
“Bella sta calma!!! Per Salazar ragiona! Tornerai ad Azkaban se farai così!” Narcissa cercava di calmarla
“NON MI INTERESSA TRADITRICEEEE!!!!!! ORA LA UCCIDO!!!” Bellatrix era assetata di sangue, se c’era una cosa che non sopportava, una cosa che odiava e qualcuno che meritava di morire, secondo lei erano coloro che tradivano il loro sangue.
Pietrificus Totalus!” Sussurrò Narcissa puntando la bacchetta alla sorella, che si pietrificò all’istante.
Perdonami sorella, ma era l’unico modo!” Sofia sorrise alla zia.
“Grazie zia! … senti …di alla mamma … che ci parlerò io con Mary la farò ragionare …” intanto la liscia pensava a quello che avrebbe potuto fare a lei quando avrebbe scoperto che gli piaceva un MEZZOSANGUE!  … di male in peggio. Forse le sarebbe venuto un infarto.
“Tranquilla … basta che le fai capire che … lei è stata promessa a DRACO!” a Narcissa non importava molto del matrimonio tra Draco e Marilisa, lei voleva il meglio per suo figlio, ma sapeva benissimo che .. occhio non vede, cuore non duole …. Se Draco non avesse saputo nulla non avrebbe sofferto, cioè lui anche comunque non avrebbe sofferto per sua cugina, infondo non gli interessava minimante, ma Narcissa non esitò ad andare via dallo spogliatoio e portare con se Bellatrix.

I festeggiamenti a Hogwarts continuarono, intanto al Lestrange Manor una Bellatrix infuriata lanciava Maledizioni e rompeva tutto quello che trovava nel suo cammino .
Bella ma ti sei impazzita cosa succede?” chiedeva Rodolphus alle sue spalle
Bellatrix intanto camminava per il salone in cerca di calmarsi, ogni tanto estraeva la bacchetta e distruggeva qualche vaso presente nel salone, e quando vedeva che si erano rotti tutti li riparava e ricominciava.
“ROD HA BACIATO UN WEASLEY!” urlava mentre l’ennesimo vaso esplodeva in mille pezzi per l’ennesima volta
CHI!!!???” Rodolphus sgranò gli occhi
CHI!!?? SECONDO TE CHI?? QUELLA TRADITRICE DI TUA FIGLIA!!! ECCO CHI QUELL’INGRATA! POI DICI AMALE LE FIGLIE! …ALTRO CHE AMARLE! IO APPENA LA VEDO LA CRUCIO!!!!”
ha … baciato … un … Weasley …”  Rod non ci credeva, anche secondo lui era una cosa grave. Ma non perché i Weasley erano traditori no … ma che figura ci avrebbe fatto con Lucius Malfoy dopo aver concordato che sua figlia avrebbe sposato suo figlio. Che figura avrebbe fatto il nome dei Lestrange!?
Sua figlia meritava una grave punizione. Una gravissima punizione




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TATAN!!!! E ORA SI INCAZZA RODOLPHUS!!! E CHE TE PAREVA! ANDRANNO MAI BENE LE COSE IN QUESTA FAMIGLIA?
Non ne sono sicura! Ma vediamo il prossimo capitolo ;D non vi anticipo nulla perché vi voglio lasciare con la suspense!
Zia Molly 

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Capitolo 16
*** La punizione ***


La punizione



 
Rodolphus camminava avanti e indietro per il suo studio con una mano sulla fronte e una sul fianco.
La camicia sbottonata per il primi cinque bottoni, la cravatta allentata e il Gilè sbottonato.
Non riusciva a crederci.
Se c’era una cosa che faceva innervosire e alterare, il tranquillo e pacato Rodolphus, era mettere in cattiva luce il nome della sua famiglia. Rodolphus con l’acqua alla gola riuscì a giustificare sua figlia quando seppe che era una Grifondoro e che frequentava mezzosangue, cosa che, se anche non lo dava a vedere, lo innervosiva abbastanza, ma per lui non era molto importante.
Per lui era importante che sua figlia fosse fiera del suo sangue, ma la dimostrazione più grande era quella che lo tradiva ulteriormente baciando un traditore.
Bellatrix ancora una volta aveva ragione, ma infondo in quella famiglia, nella sua relazione matrimoniale, lei aveva sempre ragione. L’aveva detto fin dall’inizio che Marilisa avrebbe recato disonore al nome dei purissimi Lestrange, ma lui non l’aveva ascoltata e aveva preferita proteggere e dare fiducia alla sua “prediletta”, ed ecco ora che figura faceva con il suo con-suocero!
Aveva promesso sua figlia a Malfoy e lei che faceva, pur sapendo che era promessa a un ragazzo, baciava un altro! Infondo anche questo le ricordava la sua amata Bellatrix, anche lei lo faceva per ribellarsi, quando seppe che era stata promessa a lui, ma questo non poteva giustificare la mancanza di sua figlia, doveva essere punita, severamente PUNITA.
L’uomo continuava a camminare infuriato per il suo studio. La bacchetta alla mano. Come sua moglie ogni tanto lanciava qualche incantesimo per distruggere qualche vaso. Poi lo riparava.
Guardava il quadro che dominava e scrutava lo studio. Suo padre. Gran Uomo. Ma cosa gli avrebbe detto dopo aver macchiato il nome puro dei Lestrange, dopo aver concepito DUE figlie femmine, di cui una era una TRADITRICE.
Rodolphus, così come sua moglie non sopportava i traditori, ecco perché odiava anche i mezzosangue.
Provava a non credere alle parole di Bellatrix, ma non ci riusciva, era così arrabbiata che non poteva non credergli. Cercava di giustificare sua figlia per l’ennesima volta, ma non ci riusciva la rabbia per aver macchiato il suo onore era più forte.
Su e giù, avanti e indietro per lo studio, ancora e ancora.
Ogni tanto si sentiva il rumore di qualche coccio rotto, che successivamente veniva subito riparato e poi ridi strutto.

Ad un tratto qualcuno lo interruppe, era Bellatrix. Prima o poi avrebbero dovuto parlare del problema.
La donna non bussò neanche, con grande foga entrò nella stanza, anche lei arrabbiatissima.
Il volto altezzoso e una faccia stile “IO TE LO AVEVO DETTO”, fissavano un Rodolphus furioso che ancora non credeva alle sue orecchie.
Traditrice …” Rodolphus diceva solo questo, era solo quello che riusciva a dire
“Disonore” altro aggettivo che mormorava incazzato.
“Io te lo …” incominciò sua moglie fiera di aver indovinato la previsione che aveva fatto pochi mesi prima.
“e non dire che me lo avevi detto!” Rodolphus si sedette bruscamente sulla poltrona in pelle dietro la scrivania e sbatté il pugno sul tavolo, Bellatrix di conseguenza versò due bicchieri di Rum elfico e ne porse uno a suo marito,
Lo so non basterà a dimenticare ma … affoga il dispiacere” la sua voce fredda e distaccata era sollevante, per lo meno, per una volta lei e Rodolphus condividevano lo stesso pensiero e la stessa idea. Poi con sua solita fermezza diede le spalle a suo marito e si limitò a fissare freddamente il paesaggio visibile dalla finestra, mentre pensava a una punizione. Poi si riavvicinò alla scrivania e rimase in piedi a fissare il marito sempre con uno sguardo serio, un’espressione arrabbiata e una faccia di quelle che ti fulminano con gli occhi molto facilmente; probabilmente se in quel momento qualche indifeso elfo sarebbe entrato in quella stanza non ne sarebbe uscito vivo, dato l’umore dei due coniugi.
hai intenzione di punirla! ..spero!” Bellatrix era molto decisa a farla pagare a quell’ingrata di sua figlia
Oh si che la punirò … eccome!” la voce di Rodolphus era maligna, fredda e distaccata, cosa che piaceva molto a Bellatrix
Meriterebbe di morire lo sai? … l’oscuro non l’accetterà! … rischierà di contro mettere l’ingresso di Sofia nell’esercito
“Non la uccideremo … le faremo peggio..” Bellatrix inarcò il sopracciglio interessata
Le impediremo di frequentare Hogwarts, prenderà lezioni private a casa, le sarà vietato tutto e soprattutto tutta la posta che riceverà o spedirà sarà prima controllata e esaminata, da me stesso! E poi … la obbligheremo a dare la sua fedeltà all’oscuro”  Rodolphus diceva tutto con tanta freddezza e cattiveria, sapeva che stava per togliere a sua figlia le cose alla quale teneva più al mondo, impedendole di andare a Hogwarts, di uscire di casa e di spedire posta, le avrebbe impedito di vedere quel Weasley.
“NO! … non merita di rendere fedeltà all’oscuro! NO! ASSOLUTAMENTE! È un’infedele! Merita di morire!” Per Bellatrix era meglio ucciderla che donare all’oscuro una figlia traditrice
NO! NON morirà !” Rodolphus urlò deciso, Bellatrix sorrise maligna, era in quei casi che sarebbe saltata addosso a suo marito, era bellissimo quando faceva il sadico e il pazzo.
Bene … non morirà! … ma la obbligheremo a uccidere il Weasley!”
“NO … peggio … merita molto peggio …  stringerà un voto infrangibile con te … in cui le chiederai, che se non vuole vedere morto FRED WEALSEY dovrà dare fedeltà all’oscuro e non tradirlo MAI e servirlo al massimo delle sue capacità!”Rodolphus non accettava un simile tradimento da sua figlia, non lo immaginava e non lo accettava, doveva essere severamente punita.
E … se non servirà l’oscuro come si deve … dovrà essere lei a uccidere Weasley” la voce di Rodolphus era ancona più maligna e cattiva, sembrava che non fosse lui a ragionare ma che fosse Bella, sua moglie sorrideva maligna e sadica.
Bellatrix non esitò a baciare suo marito, era geniale, alcune volte riusciva a sorprenderla, altre però la deludeva parecchio, anche se era in questi casi che il suo “amore” per lui si risvegliava. Quel ardente e passionale bacio terminò poco dopo. Bellatrix uscì dalla stanza e si diresse nel suo ufficio. Lasciando Rodolphus solo, nel suo ufficio a scrivere una lettera al Professor Silente in cui diceva di poter espellere sua figlia dalla scuola, visto che in famiglia avevano deciso di farle frequentare lezioni private.

Diletto Professo Silente,
Date imminenti scelte familiari, io e mia moglie, abbiamo valutato che gli Standard di Hogwarts non sono abbastanza per l’educazione magica e disciplinare di nostra figlia, Marilisa Lestrange.
In merito, chiediamo di poter espellere nostra figlia dalla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, per poi farle seguire da un insegnate privato. 
Chiediamo gentilmente di poter fornire meno spiegazioni possibili alla ragazza al momento della convocazione in presidenza, desideriamo conversare con lei, noi genitori, al suo rientro a casa.
                                                                                                              Ossequi, Rodolphus Lestrange


Dopo aver applicano infiniti incantesimi per non rintracciare il luogo dal quale era state spedita la lettera, Rodolphus prese la lettera, la ripiegò tre volte su se stessa e poi la infilò in una busta giallastra. Impresse lo stemma dei Lestrange sulla busta e dietro scrisse il destinatario e il mittente.
Dopo di che si diresse verso la guferia del Maniero dei Lestrange e affidò l’importante documento al gufo di famiglia, il quale sfrecciò verso Hogwarts.
 
***
 
Intanto a Hogwarts, dopo la vittoria di Grifondoro alla scorsa partita di Quidditch, le cose andavano come al solito, forse meglio, meglio per alcuni, male per altri.
Sofia e Frank continuavano a trascorrere tanto tempo insieme, cosa che confermava a Sofia che Frank gli piaceva seriamente.
Tra Marilisa e Fred le cose ora mai erano ufficializzate, anche se entrambi sapevano quello che era accaduto nel corridoio degli spogliatoi di Grifondoro mentre loro si baciavano.  Sapevano che Bellatrix e Narcissa disapprovavano e sapevano anche che Draco si sarebbe presto vendicato, visto che Marilisa era sua! Era la sua promessa e sicuramente non voleva essere un marito cornuto.

Quella mattina, esattamente due giorni dopo la partita, le cose a Hogwarts erano normali.
Era un fresco sabato mattina, quel giorno era il compleanno di Frank.
Sofia era super eccitata glia aveva fatto un grande e bel regalo. La ragazza sapeva benissimo che al ragazzo gli piacevano tanto i cani così decise di regalargliene uno … ma uno un po’ particolare. Per acquistare il regalo, però, si era fatta aiutare da Hagrid, che momentaneamente lo teneva nascosto dietro la sua capanna e lo accudiva.
Frank camminava tranquillo per i corridoi di Hogwarts con la sua calda divisa da Tassorosso che indossava con onore e orgoglio.
Mentre svoltava l’angolo per dirigersi in biblioteca per andare a studiare una Sofia eccitata e saltellate urlò.
“AUGURI DÌ BUON COMPLEANNO!” Frank le sorrise, lei ricambiò, il ragazzo notava solo ora quanto era carina.
“Oh grazie!” la ringraziò il ragazzo
Sofia non vedeva l’ora di dargli il regalo.
“Vieni seguimi ho anche un regalo per te!” Frank sgranò gli occhi … un regalo? Si limitò a sorridere e a seguire la ragazza verso la capanna di Hagrid.
“Sofia ma dove mi stai portando? …. È fuori dal castello!”
“seguimi!” Sofia incitava il ragazzo, che preso dalla curiosità non esitò a seguirla.
Arrivati a circa cinquanta metri dal capanno Sofia chiese a Frank di chiudere gli occhi e insieme si avvicinarono al dono.
“Bene ora puoi aprire gli occhi!”
Frank li aprì lentamente voleva godersi la sorpresa, appena li aprì li strabuzzò.
Un piccolo cucciolo di cane a tre teste grande si e no come un Pony sorrideva al suo nuovo padrone. Frank rimase allibito e sorpreso
“Ti piace?”
“è .. è … bellissimo … solo una domanda … ma devo dare il nome  a tutte e tre le teste?” il ragazzo era parecchio perplesso, da dietro spuntò Hagrid sorridente
Oh ma cosa dici uno basta! Il vecchio Fuffy lo ha dato alla luce solo un mese fa …”
“HA UN MESE??” chiese Frank guardando il bestione che a soli un mese lo superava già.
“Certo! Cosa ti aspettavi che avesse 10 anni?” chiese Hagrid sarcastico, senza sapere che Frank credeva che il cane avesse più di 10 anni viste le dimensioni simili a quelle di un Pony.
ti piace? Ti piace??!!” chiese Sofia entusiasta
“Oh .. beh .. si  … è bellissimo ..” Frank era parecchio perplesso, Hagrid scomparve nel suo orto di zucche, intanto il cane legato a una fine, scodinzolava scherzoso, Frank e Sofia si avvicinarono entrambi al cucciolo che saltava festoso, insieme però furono scaraventati a terra dalla forza del cane, finendo uno sopra l’altra.
Sofia arrossì violentemente, Frank si limitò a sorridere imbarazzato
E beh .. ora qui dovrebbe scattare il bacio …” sorrise il ragazzo
“Beh nei film si … però se vuoi decidi tu.... “ la voce della ragazza era parecchio sarcastica visto che era la cosa che desiderava ardentemente
Frank sorrise e la baciò, tutti sporchi di fango si rotolarono dolcemente in un bacio dolce e passionale pieno d’amore e di desiderio.
Mentre il bacio prendeva il suo corso Sofia ebbe un Flash di quello che le avrebbe potuto fare sua madre.
Minimo l’avrebbe cruciata, poi torturata e poi l’avrebbe sgridata dicendole che lei ora è al servizio dell’oscuro e non può frequentare mezzosangue e che non li avrebbe dovuti frequentare a prescindere, in più dopo avrebbe ricominciato a torturarla. Ma a Sofia per ora non importava, si stava baciando con Frank, il ragazzo che le piaceva da già un po’ di tempo.

Intanto un gufo grigio con gli occhi color ghiaccio entrò dalla finestra della presidenza. Silente era tranquillo, seduto sulla sua poltrona a degustare del tè. Quando vide il gufo rimase un po’ sorpreso, dopo prese la lettera e incominciò a leggere.
Già lo stemma sulla lettera era tutto un programma. Lo stemma dei Lestrange splendeva impresso nella cera verde che chiudeva la busta.  Aprì la lettera e incominciò a leggere, con un gran senso di amarezza, a fine lettera, fece convocare Marilisa. La ragazza con grande stupore si recò nell’ufficio del preside appena le fu detto di recarsi lì.
La ragazza entrò. Erano anni che non entrava li, forse dal primo anno.
Buon Giorno, Marilisa” la voce pacata del professore la accolse, Marilisa ricambiò il sorriso e salutò.
Professore … buon giorno”
“Del tè? … oppure delle ciocorane?” offrì cordialmente il professore invitando la ragazza ad accomodarsi, Marilisa sorrise, come poteva rinunciare a una ciocorana? Ne prese una.
“ottima partita quella contro i tassi … ottimo gioco!”
“grazie professore, ma non è merito mio, è di Ginerva Weasley, lei è un’ottima giocatrice!” sottolineo Mary
Oh fidati, ognuno di noi è maestro in un’arte e nel gioco di squadra ognuno mette la sua parte!” L’uomo da sotto la barba ammiccò l’ennesimo sorriso, gli occhi tristi però sotto gli occhiali a mezza luna, facevano capire a Mary che qualcosa non andava.
professore … ma non mi ha fatto chiamare per questo … vero?” chiese la Grifondoro , notando l’espressione del professore
Oh no mia cara, no, hai ragione … purtroppo, con mio grande dispiacere, i tuoi genitori mi hanno scritto
I miei genitori?”
esattamente, e … mi hanno chiesto di espellerti dalla scuola”
“NO! .. no può .. professore la prego! Hogwarts è tutto per me!”
“Mia cara, io non posso intromettermi nella scelte di famiglia …. Soprattutto con una famiglia come la tua!”
Marilisa non riuscì a trattenere le lacrime, uscirono, veloci e incontrollabili, bagnarono le sue guancie lasciando i segni sulla gonna nera.
Oh ma non piangere … Hogwarts offrirà sempre un posto a chi se lo merita
Marilisa sapeva che Hogwarts era parte di lei, lei era parte di quella scuola, lei si meritava di frequentare quella scuola.
“Professore … ma perché?” chiese la ragazza tra i singhiozzi
“Non lo so mia cara .. non lo so …”
Due ore dopo, dopo una lunga chiacchierata con Silente, Marilisa si ritrovò nel corridoio del secondo piano, sola a piangere per la sua partenza.
Era quella la punizione che glia avevano dato i suoi genitori?
Preferiva morire! … come l’avrebbe detto a Fred, a Hermione, a Ginny e al resto d ei suoi amici! Era un’ingiustizia, se lei andava via da Hogwarts doveva andare via anche sua sorella.
In quel mentre Sofia si trovo passare per quel corridoio, tuta sporca di fango e sorridente più che mai.
appena vide la sorella piangere un tonfo al cuore la colpi chissà cosa le era successo. Si avvicinò a lei.
Mary , Mary ma cosa hai?” la sorella riccia piangeva nascondendo il suo volto tra le maniche della divisa
ohi Mary … ma cosa hai ..su dimmi?, ma che Fred ti ha lasciata?” chiese Sofia, che non immaginava quello che la sorella le stava per dire
“No! Mamma e Papà hanno scritto a Silente dicendogli che devo andare via da Hogwarts per seguire lezioni private a casa!” la frase era mozzata dai singhiozzi, Sofia rimase a bocca aperta
“ma si sono impazziti o cosa?” chiese Sofia incredula
Sofy io non voglio andare via! Sofy … non voglio!” Marilisa continuava a piangere sulla spalla di Sofia che non faceva altro che avvertire una grande morsa allo stomaco perché si sentiva in colpa per aver aperto quella porta dopo la partita, si chiedeva anche cosa sarebbe stato di lei, appena sua madre sarebbe venuta a sapere di lei e Frank.
se prima tutto andava bene per le due sorelle Lestrange, ora il mondo era caduto addosso a entrambe. Stare separate era la cosa più brutta che gli potesse succedere a entrambe. 






_________________________________________________________________________
 
Che brutta punizione che danno alla povera Mary!!!
Mamma mia! Nessuno vorrebbe mai lasciare Hogwarts!! … eccetto Draco che la ritiene una patetica imitazione di Scuola D: vabbè ma lui è un caso a parte …
Ma vi immaginate cosa succederà quando Fred, george,Ginny, Ron, Harry, Hermione, Luna, Neville, Draco e il resto degli amici di Mary lo verranno a sapere … che brutta cosa!!! Mamma mia non mi ci fate pensare .. per me Rod ha esagerato! E poi si è fatto travolgere dal fatto che così sua moglie lo lodava!!!! Ma non mi deve fare ridere! …
Vabbè! Non dico altro … lasciamo stare .. ma avete visto che dolci Frank e Sofia!!!! mamma mia, continuo a ripetermi che non gli do troppa importanza come coppia! chiedo perdono ai fan di questa bellissima coppia!!! scusatemi!! mamma mia che dolciosi!!!!
Comunque ci tenevo a dirvi che il prossimo capitolo non so quando lo caricherò perché questo Weekend non sarò a casa … perciò molto probabilmente arriverà per Lunedì al massimo Martedì …
Zia Molly

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Capitolo 17
*** Hogwarts ... spero non sia un addio ***


Hogwarts … spero non sia un addio
 

 
 
La sala comune dei Grifondoro era fredda, parte dei suoi componenti erano tutti tristi e gelidi. Gelati da una notizia che era arrivata come una coltellata improvvisa nel cuore.
Mary se ne andava e non tornava più.

Sofia aveva avuto il consenso dalla McGranitt di poter aiutare la sorella nel preparare le valigie, per tanto di poter rimanere nella sala comunque dei Grifondoro per il resto della giornata.
IL sole tiepido di un imminente fine febbraio splendeva nel cielo. Qualche nuvola bianca abbelliva il paesaggio. Un raggio di sole entrava dalla finestra della camera di Mary.
La ragazza preparava lentamente la valigia, tratteneva le lacrime, gli sguardi di sua sorella, Hermione e Ginny erano tristi e abbattuti.
 Hermione insieme a Sofia erano sedute sul letto, Ginny appoggiata alla colonnina di legno del comodo letto a baldacchino.

Mary si guardava intorno. La camicia a quadri gialla e blu sbottonata con la maglietta bianca la facevano sentire inappropriata in quell’ambiente dove aveva sempre indossato la sua amata divisa.
I colori e gli stendardi sulle pareti le facevano venire da piangere, non li avrebbe rivisti mai più.
Era come se doveva andare al patibolo, o ancor peggio ad Azkaban.
Sofia la guardava scioccata, pensava a suo padre, era possibile che non si era opposto? Sicuramente era una decisione di sua madre, ne era sicura, eppure si sbagliava. 
Mary guardò il suo comodino, la sua foto con sua sorella, Ginny, Hermione e Luna si muoveva sorridente.
Le foglie autunnali scendevano ai lati.
la prese e la tolse dalla cornice. La mise in valigia con tanto malincuore.
Prese anche i libri e il resto delle sue cose.
Era incredibile fare la valige con la consapevolezza di non tornare mai più. L’angoscia travolgeva la torre di Grifondoro.
Nella scuola c’erano solo 2 persone felici della partenza di Mary, La Umbrige, che non la sopportava almeno quanto non sopportava Harry, e Draco.
Lui era felice che Mary tornava al Maniero dei Lestrange, per lo meno li la ragazza non l’avrebbe tradito e messo in disonore d’avanti a tutta la scuola! E così in assenza di Mary lui poteva beatamente frasi tutte le ragazze che voleva, tra queste, la Parkinson che anche se gli stava antipatica alcune volte, era d’avvero una bella ragazza!

Prese le valige e scese in sala comune, lasciò il bagaglio vicino l’ingresso così che gli elfi l’avrebbero portato alla stazione e poi con le lacrime agli occhi, lacrime che travolsero anche la professoressa McGranitt che dispiaciuta nascondeva le lacrime sotto un fazzoletto ricamato.
Harry, Ron, George, Dean, Neville, Seamus, lavanda e il resto dei Grifondoro la salutarono con il cuore in mano e le lacrime sulle guancie. Persino lavanda piangeva, eppure lei e Mary non andavano molto d’accordo. Ma anche lei piangeva.
Fred era vicino la finestra, guardava l’orizzonte, non faceva altro. Per la prima volta un volto truce e arrabbiato, compariva sotto gli occhi di tutti, sul volto di Frederick Weasley. George forse era l’unico a capire come si sentiva, infondo era il suo gemello e riusciva a sentire quello che provava, era il suo gemello … chi meglio di lui.

Ma anche Mary lo capiva bene. Lei provava la stessa cosa.

Rancore.

Odio.

Amore.

Nostalgia.

Terrore.

Paura.

Gioia.

Dolore.

Rabbia.

Lo sguardo di Fred era perso. In ricordi forse?

I ricordi dei loro baci, dei loro momenti insieme. Era perso nell’odio verso i suoi “suoceri”, se così li poteva definire. Verso Bellatrix, che anche lui, come Sofia, reputava l’arterie di tutto,anche se questa volta lei non aveva fatto quasi nulla. Il rancore per la partenza. La paura di non rivedersi mai più. Il dolore al cuore, quel penetrante dolore provocato dall’amore, il terrore che accada qualcosa a uno dei due.
Mary mentre salutava l’ennesimo compagno, guardò Fred. Ancora perso nei sentimenti.
Si allontanò dalla paraonda e si avvicinò a lui.
Lo prese per la mano, lui si girò e cambiò espressione, un sorriso dolce la travolse. I suoi occhi poco prima tristi e abbattuti ora erano sorridenti. Mary era la sua luce.
“Fred …” era l’unica cosa che Mary riuscì a dire. Lui sorrise tristemente.
“Mi mancherai” fu l’unica cosa che riuscì a dire lui. Gli occhi di lei erano lucidi, una lacrima comparve sul suo volto, il rosso la asciugò con il pollice.
“Anche tu … amore” lui sorrise, di solito non si chiamavano amore, tesoro, entrambi non erano troppo sdolcinati, ma quella volta era l’unica cosa che poteva sostituire la ripetizione di un nome che faceva male al cuore nominarlo.
Sappi che non ti dimenticherò … un giorno noi due vivremo felici” sussurrò lui prendendo le mani di Mary e insieme guardando il paesaggio.
“Lo spero …” Mary si voltò per l’ultima volta a perdersi in quei occhi vedi, Fred si perdeva in quel castano così scuro che sembrava nero. Una mano tra i ricci capelli scuri e un leggero bacio li travolse a sfiorarsi le labbra.
si sorrisero.
Ti amo” Mary sussurrò solo quello prima di scomparire per sempre dagli occhi di Fred. Lui rimase li con quel gran senso di amarezza. Lei era andata via.

La giovane prese la sua Kefiah, con i quadri gialli e neri, la avvolse intorno al collo, prese il baule, con lo stemma di Hogwarts sopra e le iniziali del suo nome e freddamente con le lacrime agli occhi si diresse verso l’uscita della stanza.  Sofia era accanto a lei, fiancheggiata dalla McGranitt.

Era fuori la il dormitorio di Grifondoro.

Fuori sul pianerottolo che dava sulle scale.

Alle sue spalle il ritratto della signora grassa la salutava agitando il fazzoletto e soffiandosi il naso.

Mary si voltò a guardare per l’ultima volta quell’ingresso.

Ricordava ancora il suo primo anno. Quando per la prima volta, con il fiato mozzato dall’emozione era entrata in quel dormitorio, aveva solo 11 anni. E esattamente 3 anni dopo doveva dirgli addio. L’ennesima lacrima scese dal suo viso, la professoressa con una piccola pacca sulla spalla cercava di incoraggiarla.
“Su dai … vedrai che non è la fine …”la incoraggiava la McGranitt.
Le tre donne uscirono dal castello, erano vicino la capanna di Hagrid, toccava a lui accompagnare Mary alla stazione.
La riccia si guardava intorno. Mentre teneva la mano a sua sorella.
Poco dopo Hagrid uscì e accompagno le due ragazze verso la stazione di Hogsmeade.
Quindi vai via?” chiese il mezzo gigante tristemente.
“Purtroppo si …”rispose la ragazza sospirando
“ricordo quando mi hanno espulso … ti capisco sai… eppure coraggio su!, vedi io sono di nuovo qui!”  
Mary pensò che se un giorno sarebbe dovuta tornare a Hogwarts si sarebbe accontentata anche di fare la guardiacaccia.
Arrivarono alla stazione. C’erano solo loro. La locomotiva rossa brillava tra il fumo bianco che usciva dal camino principale.
Mary abbracciò Hagrid salutandolo. Poi guardò sua sorella.
“Mi raccomando  … non far arrabbiare la mamma … se no sarà tutto più duro” sorrise Sofia tristemente, trattenendo le lacrime.              
Ci proverò” sorrise colpevole Mary
“ e tu … beh buona fortuna con Frank!” continuò la riccia
“Avrei preferito che restassi tu … non so più a chi raccontare tutto quello che succede!”
“scrivimi …”
le ricordò Mary
Tutti i giorni” affermò malinconica Sofia.
“Dimmi come sta Fred … e ogni giorno digli che mi manca sempre più … perché sarà così”
“Non mancherò di farlo …”
sorrise ancora Sofia, sempre con quel tono di amarezza.
salutami tutti … persino Frank …”
“Certo … e tu beh salutami la mamma e il papà … mi mancherai
” Sofia abbracciò la sorella e scoppiò a piangere, un pianto che travolse anche Mary, un pianto che fece commuovere anche Hagrid che era presente.
Le due si strinsero in un forte abbraccio, piangevano entrambe. Le lacrime uscivano veloci. Sapevano che non era la fine di una vita da sorelle complici, ma sapevano che ora non si sarebbero più viste spesso, non era un addio ma un arrivederci. Sapevano che durante l’estate Sofia sarebbe tornata a casa, che comunque durante le festività si sarebbero riviste, ma non era la stessa cosa.

Mary salì sul treno, piangeva ancora, così come Sofia.
Angosciata decise di scegliere uno scompartimento.  Sapeva bene in quale voleva andare, quello dove sempre si sedeva con sua sorella e i suoi amici, ma faceva troppo male andare via da Hogwarts per sempre, e andarsi a sedere in quello scompartimento sarebbe stato peggio. Così anche se ogni cosa le ricordava il castello e la sua magia decise di andarsi a sedere negli scompartimenti serpeverde, li sicuramente nulla le avrebbe ricordato qualcosa che amava, lei li odiava tutti i serpeverde, partendo dal suo promesso sposo finendo con l’oscuro.

Si avviò verso gli scompartimenti di serpeverde. Il treno era vuoto, dai finestrini laterali vedeva che il cielo pian piano si annuvolava.
Era aria di temporale.
Aprì la porta per entrare nel vagone, anche li si sentiva un silenzio di tomba.  
la locomotiva sfrecciava tra le campagne mentre Mary sfrecciava tra i ricordi mentre cercava un vagone occupato.
La locomotiva vuota la inquietava, non le andava di rimanere sola in un vagone. Non era abituata a quel silenzio.
Arrivò quasi all’uscita del vagone quando vide una persona incappucciata accasciata mezza addormentata vicino al finestrino.
Il mantello nero copriva tutto l’uomo senza far capire se era un lui o una lei. Neanche le mani erano visibili, portava dei guanti, il volto era coperto dal cappuccio. L’ignoto giaceva lì all’angolo dello scompartimento.
A Mary ricordava un dissenatore, sapeva che non lo era, ma glie lo ricordava.
La ragazza aprì la porta della piccola stanzetta e si sporse.
Posso? … sa i treni vuoti mi mettono inquietudine, soprattutto questo …
L’ignoto annuì da sotto il mantello, Mary lo notò. La ragazza si accomodò di fronte all’ignota persona che sedeva vicino al finestrino.
Mary si perse per un secondo a osservare l’ignoto.  Non riuscire a capire il sesso. Era uomo o donna?
Decise che per scoprirlo doveva sentire la sua voce.
Lei va a Londra? “ chiese incuriosita, pronta a udire la tonalità della voce.
l’ignoto si limitò ad annuire. Mary provò per un secondo un senso di rabbia, che la spinse a cercare una nuova tattica per farlo parlare.
“Ahh .. io anche … ha figli?” doveva riuscire a farlo parlare
Esso annuì nuovamente. Mary inarcò il sopracciglio
“Interessante  … come si chiamano? Vanno a Hogwarts?” chiese con tanta spavalderia e curiosità.
In quel momento l’ignoto si alzò in piedi.
Il mantello si avvolse in torno a esso, delineando il corpo di una donna. Mary notò il seno.
La donna con un gesto lento e calmo, anche se chi era sotto il mantello non era affatto calmo e pacato, si abbassò il cappuccio e pian piano la maschera argentata scorse da sotto il cappuccio.
Mary riconobbe subito quella maschera. Argento cesellato, lateralmente ghirigori rotondeggianti,  la fessura della bocca bloccata da quattro strisce di metallo, la fessura nera degli occhi. ERA UNA MASCHERA DA MANGIAMORTE. Era la maschera di sua madre.
Mary si rannicchiò impaurita all’angolo dove era seduta portando le gambe sopra il sedile e le mani stringevano la stoffa del sedile.
La donna estrasse la bacchetta e la puntò contro la ragazza, Mary temeva che sua madre l’avrebbe uccisa, non aveva motivo di indossare la maschera altrimenti. Non le aveva mai fatto così paura prima. Mary estrasse la sua bacchetta e la puntò contro la donna che con un colpo della sua disarmò la ragazza.
Pochi minuti dopo Mary si ritrovò pietrificata. Impaurita da un atteggiamento poco coerente dei quella che lei pensava fosse sua madre .
La donna prese il corpo pietrificato della ragazza e si smaterializzò nel vagone bagagli, stranamente vuoto, c’era solo la valigia di Mary.
Lo afferrò, prese anche la scopa e poi si smaterializzò.
Le due donne comparvero in una sala dalle mura verde scuro, con lo stemma dei Lestrange appeso sulla parete, al lato destro dello stemma c’era quello di Salazar e a quello sinistro c’era una lastra di accaglio con inciso con un basso rilievo lo stemma dei mangiamorte.






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Nessuno se lo aspettava!!!!
Francamente l’idea mi è venuta durante l’ora di italiano mentre ascoltavo annoiata la lezione …
Comunque devo ringraziare una lettrice che mi ha dato l’ispirazione della storia d’amore tra Mary e Fred …  
Wrath_Cassandra_Black_Malfoy! Avrei dovuto farlo un po prima …   comunque …
E devo ringraziare Sofia per avermi suggerito di far entrare Mary in quello scompartimento … comunque beh che capitolo … un po’ triste.. non trovate? Ma ha un finale pieno d’azione in compenso …
Zia Molly
Ps: grazie ancora a tutti i lettori che dopo ben 17 CAPITOLI non mi hanno ancora abbandonato e leggono interessati questa storia … Grazie :D

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Capitolo 18
*** La maschera ***


La maschera
 

 
La stanza verde era priva di mobili, c’era solo una poltrona vicino a un camino in marmo nero. Il camino era acceso e il fuoco scoppiettava vivo al suo interno.
Bellatrix spietrificò Mary all’arrivo a villa Lestrange.

La donna si tolse la maschera appena arrivata a casa e la poggiò sulla mensola del camino, tolse il mantello e lo appese a un chiodino affisso alla parete.
Dopodiché  si avvicinò a sua figlia, essa giaceva ancora nella posizione spaventata, con gli occhi sbarrati. Sorrise maligna e poi sussurrò “finite”. Mary non esitò ad alzarsi in piedi con un balzo.
Si guardò in torno incuriosita e poi si voltò verso sua madre.
“Dove siamo? E perché mi hai preso dal treno! Non potevi prendermi alla stazione?”
“zitta e non fare domande!”solo quello disse Bellatrix scostando un ricciolo che con tuta la frangetta ricadeva sull’occhio coprendo metà del volto.
DOVE SIAMO!?” Mary urlava arrabbiata, odiava sua madre più di quanto riusciva volerle bene.
“A casa! E ora sta zitta o ti crucio ingrata!”la frangetta riccioluta di Bellatrix tornò a coprirle parte dell’occhio destro.
Mary la fulminò con lo sguardo. L’ingrata della situazione non era lei, ma bensì sua madre che le aveva impedito la felicità.
AH L’INGRATA SAREI IO? … BENE … E MAGARI ANCHE TRADITRICE!” Mary ripensò alla raccomandazione di Sofia “non far arrabbiare la mamma o tutto sarà peggio” … ecco le era entrato da un orecchio e uscito dall’altro, come al solito Mary non ascoltava i consigli.
Certo! Bastarda! … SEI UNA TRADITRICE! MERITERESTI DI MORIRE! ..RINGRAZIA TUO PADRE … è LUI CHE TI HA RISPARMIATA! HAI TRADITO IL TUO SANGUE …..” Bellatrix ebbe un Flash.
 Andromeda.
Stava dicendo a sua figlie le stesse, identiche, spiccicate parole che aveva detto a sua sorella 30 anni prima. Guardò sua figlia incerta, con le labbra mezze aperte, indecisa sul da farsi, sul continuare o meno. “… Mi FAI …”  si interruppe pronta a continuare “ … MI FAI SCHIFO! … SEI UNA DELLE PEGGIORI DISGRAZIE DI QEUSTA TERRA! TRADITRICE!”
Mary che fino a poco prima aveva trattenuto le lacrime, piangeva. Sua madre che qualche mese prima, era andata a cercarla disperata, ora aveva ripreso a odiarla e a dirle che la ripudiava. Le faceva male. Molto male.
“BENE è COSì? SONO UNA DISGRAZIA! UN RIPUDIO! …. E MANCO A DIRE CHE ME LA FACCIO CON UN MEZZOSANGUE COME …“ Mary si ammutolì di colpo, stava per citare il nome di sua sorella ma poi pensò a quello che stava per dire e si interruppe “COME MIA ZIA! È UN PUROSANGUE! È IL RAGAZZO CHE AMO! È ..”
Bellatrix la interruppe “è UN WEASLEY! FA PARTE DELL’ORDINE!”
“TI ODIO!”Mary scappò via da quella stanza piangendo.
“e sai quanta gente non mi può vedere … certi mi voglio vedere morta!” sghignazzò di gusto Bellatrix, che cercò di sdrammatizzare quelle forti parole che le aveva detto sua figlia con una battuta. Le parole di sua figlia non le rimasero indifferenti. La turbarono.
Poco dopo un leggero formicolio al braccio sinistro si fece sentire, la donna sorrise maligna. L’oscuro chiamava. Prese la maschera, il mantello e si smaterializzò.

Intanto Mary correva per i corridoi sconosciuti, di quella parte inesplorata di villa Lestrange.
Correva senza meta. Correva e basta. Correva piangendo senza sapere dove stava andando. Scendeva delle scale, le risaliva, oltrepassava porte e ne entrava in altre. Piangeva.
Sua madre era cattiva. Perfida.
Se non la voleva allora perché non la uccisa alla nascita? Perché ferirla con certe parole.
Ad un tratto si trovò in una stanza buia, tetra, fredda e inquietante. Sentiva un strana puzza, simile alla carne avariata.
Si guardò intorno. Non vedeva nulla. Era buio.
Prese la bacchetta dalla tasca dei Jeans e l’accese.
La luce fatta dalla bacchetta le servì per scrutare l’orrendo panorama che la circondava.
ERA IN UNA STANZA DELLE TORTURE.
Dei teschi giacevano in un angolo, strani macchinari da tortura erano ancora macchiati di sangue. Le macchie  di sangue asciutto erano impresse sul muro, schizzi di sangue di chissà quale povero mezzosangue giacevano ovunque.
Mary inorridita si asciugò le lacrime e rimase un secondo schifata d tutto ciò.
Si vedeva che non era utilizzata da molti anni. Non c’erano tracce di sangue vivo o cadaveri in putrefazione, nulla di altro. Solo muffa, ragni, topi, macchie di sangue, teschi e scheletri e nient’altro.
Mary era inorridita. Infondo il maniero aveva più di due secoli. Probabilmente chissà quale suo antenato aveva ucciso e utilizzato quelle macchine, sicuramente non i suoi genitori, ne era sicura. Probabilmente sua madre non sapeva neanche dell’esistenza di quella stanza, altrimenti l’avrebbe usata sicuramente.
Non ci mise molto a decidere di uscire da lì.
Le lacrime erano rimaste serrate dopo la vista di quel tetro spettacolo.

Girovagò ancora nel castello fino a quando non arrivò in un luogo a lei familiare l’ingresso del Maniero. Le scale dove ogni mattina lei e sua sorella si incontravano per andare a fare colazione.
Rimase a osservarle per alcuni minuti, fino a quando qualcuno tossì alle sue spalle. Mary si voltò, sua padre era alle sue spalle.
“Papà!” esclamò felice la ragazza
L’uomo aveva un viso truce e arrabbiato
“Vieni nel mio studio”Mary lo osservò, l’uomo aveva una strana e inaspettata espressione truce e arrabbiata, espressione mai vista da Mary. La cosa la inquietava molto.
Poco dopo era nello studio di suo padre. Lui la osservava, con la solita espressione fredda, distaccata, arrabbiata r truce.
Mary provò ad alleggerire la tensione.
“Papà sono felicissima di vederti! … mi sei mancato tanto a Hogwarts! … anche se mi dispiace che mi abbiate fatto cacciare, dimmi la verità ti ha obbligato la mamma?” chiese Mary con un tono confidenziale che ora mai aveva preso con suo padre. Rodolphus si alzò.
“è un bene che sei andata via da quella scuola … ingrata! MEGLIO LONTANO DA QUEL WEASLEY! … E ORA … SAPPI CHE NON CI TORNERAI MAI Più! PRENDERAI LEZIONI PRIVATE A CASA, DIVENTERAI MANGIAMORTE E SCORADITI DI USCIRE DALLE MURA DI QUELSTO CASTELLO!”Rodolphus era in piedi da dietro la scrivania, arrabbiatissimo che urlava come una furia.
Mary era impallidita. Anche suo padre era impazzito? Forse era sotto maledizione la maledizione imperio?
Cosa stava succedendo!!!!??
perché suo padre se l’era presa tanto?
“papà … ma io ….”
“è così e basta! E ora fila di là! ..domani inizierai il tuo addestramento per diventare mangiamorte!”
“papà ma io …
” Mary non credeva ai suoi occhi le sue orecchie, alla sua mente, al suo cervello, le girava la testa.
Rodolphus la guardava arrabbiato, ma dentro provava un gran senso di angoscia. Pensandoci, un futuro da Mangiamorte, per una ragazza come Mary, coraggiosa, sì .. estroversa, sì .. abbastanza folle non era quello che desiderava per sua figlia. Sapeva che era BUONA. Che non sarebbe mai riuscita a uccidere nessuno, a torturare un mezzosangue e tantomeno non sarebbe mai riuscita a uccidere Fred Weasley come era nei piani suoi e di sua moglie. Mary era troppo buona, ingenua forse.
Mary sconsolata, afflitta, arrabbiata, disperata, triste si avviò verso l’uscita. Ad un tratto si voltò verso suo padre. Proprio quando era vicino alla porta. Raccolse tutto il coraggio che aveva.
Rodolphus io non voglio diventare MANGIAMORTE! NON darò LA MIA fedeltà A UNO SPORCO MEZZOSANGUE CHE NON CAPISCE NULLA! CHE PENSA A UCCIDERE QUELLI COME LUI … QUESTO perché è UN EMERITO IDIOTA! SI PADRE è QUESTO CHE PENSO DEL TUO SIGNORE! CHE è UN’IDIOTA! E CHE TU E LA MAMMA, INSIEME AI VOSTRI COLLEGHI, SIETE DEGLI IDIOTI! LUI è UN MEZZOSANGUE CHE VUOLE PRIVILEGGIARE I PUROSANGUE E UCCIDERE I SANGUESPORCO E I MEZZOSANGUE! BENE SE GLI SIETE COSì FEDELI E FARESTE DI TUTTO PER ESTINGUERE TUTTI I MEZZOSANGUE, TUTTI I SANGUESPORCO E TUTTI … I TRADITORI … BENE INCOMINIATE DA QUELL’IDIOTA DI UN MEZZOSANGUE CHE è IL VOSTRO SIGNORE! .. IO NON GLI darò MAI fedeltà! NON SONO STUPIDA COME LA MAMMA O COME SOFIA! NON sbaverò MAI DIETRO A UN SOGGETTO SENZA NASO! BRUTTO QUANTO LA FAME! IDIOTA! CHE NON SA COS’è L’AMORE!”
Rodolphus non credeva a quello che sua figlia le aveva appena detto. Gli aveva appena dato dell’idiota! Aveva appena dato dell’idiota all’oscuro, aveva appena dato dell’idiota a sua madre e a sua sorella! L’ulteriore ira e rabbia percosse Rodolphus che camminò svelto verso sua figlia, la prese per il polso, la sbatté al muro e poi le disse bisbigliando infuriato.
“TU GLI RECERAI FIDUCIA E DARAI LA VITA PER LUI … ALTRIMENTI IL TUO AMATO WEASLEIUCCIO morirà TORTURATO SOTTO I TUOI OCCHI!!! CHIARO? E SE NON DIVENTI MANGIAMORTE IO … TI OBBLIGHERò AD UCCIDERLO! CHIARO??? … NON SCHERZARE MAI Più CON ME RAGAZZINA! … TI HO DATO FIDUCIA, AMORE, DEDIZIONE E TU MI RIPAGHI METTENDO IN CATTIVA LUCE IL NOME DEI LESTRANGE CON TUO ZIO MLAFOY! TU SEI PROMESSA A DRACO! NON PUOI ANDARE A FARE LA SGUALDRINA CON I PEGGIO TRADITORI DI HOGWARTS … CHIARO???? EH?? DRACO è IL TUO FUTURO MARITO E PER TALE ANCHE IL TUO FIDANZATO! … SEI UNA TRADITRICE SGUALDRINA! HAI TRADITO IL NOME DELLA TUA FAMIGLIA, L’ONORE DI TUO PADRE E PER GIUTA IL TUO PROMESSO SPOSO! HAI RECATO DISONORE A TUA MADRE! … E ORA NON PEGGIORARE LA SITUAZIONE RENDENDO IL FUTURO DI TUA SORELLA UNO SCHIFO! … IMMAGINA LE BURLE DEI MANGIAMORTE SU DI LEI, QUANDO L’OSCURO DIRà CHE SUA SORELLA è SPOSATA CON UN TRADITORE! … OH SAPPI CHE IO E TUA MADRE LE CONOSCIAMO BENE! … VUOI FARE LA FINE DI ZIA ANDROMEDA? EH? …. ALLORA NON  SCHERZARE RAGAZZINA! … SAPPI CHE IN GIOCO QUI … A SECONDA DELLA TUA SCELTA C’è DI EMZZO LA VITA DEL TUO AMATO FREDDIE!!! QUINDI NON GIOCARE CON ME … RAGAZZINA!” Rodolphus infuriato la lasciò andare spingendola contro il muro.
Mary piangeva. Gli occhi lucidi provocata dalla paura per il suo amato Fred brillavano tra le lacrime che lentamente scendevano sulle guancie.
Rodolphus aveva la faccia di un demonio. Mary si domandava chi era il vero padre che aveva conosciuto, quello dolce, simpatico e disponibile o quello truce, pazzo, folle, sadico e imprevedibile?
Forse era una maschera quella che aveva assunto quando si erano conosciuti, Mary non lo sapeva, non sapeva più chi era suo padre e chi non era … forse era il solito pazzo mangiamorte che non voleva altro che sangue e la morte di traditori e mezzosangue. Lei non poteva saperlo.

Uscì da quell’ufficio piangendo e si avviò verso la sua camera.
Quando entrò si gettò sul letto a piangere.
Piangeva perché aveva deluso suo padre, piangeva perché le faceva paura quell’uomo che lei prima adorava, piangeva perché sua madre era una folle e non era una madre, piangeva perché in quel momento avrebbe tanto voluto Sofia al suo fianco, Piangeva perché suo padre le aveva detto che doveva diventare una mangiamorte, piangeva perché temeva la vita di Fred, piangeva perché le mancava Hogwarts, piangeva per Fred, che le mancava tantissimo e in fine piangeva per i suoi amici.
Voleva urlare, distruggere tutto, voleva gridare, voleva scappare da quella prigione, erano solo 3 ore che era in quella casa, ora mai estranea al suo mondo e già voleva tornare tra le mura della sua scuola.
Passò molto tempo a piangere sul letto, fino a quando non si addormentò tra i sogni più tetri e gli incubi più brutti.

Intanto Bellatrix era alla cripta a conversare con l’oscuro signore e Lucius Malfoy.
Lucius, Bellatrix” l’oscuro li accolse nella stanza, i due si accomodarono e aspettarono un suo cenno al dialogo.
Vi ho chiamati per discutere della missione della profezia … come vi ho detto tutto ciò avverrà tra tre settimane, io mi occuperò di condurre Potter all’ufficio misteri, voi dovrete solo: Lucius prendere la profezia e portarla qui .. e non deludermi ancora Lucius
Malfoy si limitò ad annuire tremolante un “Si mio signore” L’oscuro sorrise perfidamente e poi si voltò verso Bellatrix
“E tu Bella … dovrai uccidere Black! Potter sarà più debole!” Bellatrix sorrise maligna e assetata di sangue
“La tua sete di sangue Bella mi è ispiratrice” un risolino eccitato scaturì la felicità di Bellatrix allontanarla dal ricordo di sua figlia per un secondo.
Dopo quelle parole l’oscuro terminò la sua riunione. Bellatrix e Lucius stavano uscendo dalla stanza. Lucius si era già smaterializzato e Bella era in procinto di tornare a casa, quando l’oscuro la chiamò.
“Bella”il sussurro dell’oscuro fece rabbrividire la donna che sorrise udendo quel sussurro
“Mio signore ... ?”esordì Bellatrix curiosa
“Vorrei parlare di tua figlia, Sofia, sai mi aveva espresso il suo interesse, insieme a Draco di unirsi a me ..”
“Oh si, mio signore …”sorrise Bellatrix avvicinandosi al tavolo dove era ancora seduto il Lord
bene … mi domandavo … se tu e Rodolphus sareste lieti di promettermi la fedeltà di entrambe le vostre figlie, determinerebbe la fedeltà anche di Marilisa” Bellatrix inarcò il sopracciglio
“Mio signore, io non reputo Marilisa all’altezza di arduo e onorevole compito, sa lei è diversa … lei è una TRADITRICE”sottolineo quel nome con rabbia
“traditrice?”domandò Voldemort
“Si mio signore … purtroppo ha subito l’influenza di Potter e compagnia … che schifo .. ma se ci tiene tanto io ne sarei onorata
Oh ma certo .. certo .. hai detto, l’influenza di Potter? “
“Si, mio signore si”
“bene sappi che domani verrò al vostro maniero per parlare con tua figlia, ora va via” Bellatrix si allontanò sorridendo maligna nell’oscurità e si smaterializzò a casa.
La donna comparve nel suo ufficio.
Bellatrix comparve nel corridoio fuori dall’ufficio del marito. Non esitò a bussare per scoprire se aveva parlato a Mary. Rodolphus non esitò ad accoglierla.
La donna si tolse la maschera da mangiamorte e il mantello che getto sulla poltrona rossa e poi si rivolse a suo marito.
“Allora?” chiese
“Ci ho parlato”
“e lei?”
“ha pianto”nel tono di Rodolphus c’era un pizzico di dispiacere, infondo lui voleva bene a sua figlia, ma non poteva perdonarle l’arroganza e la maleducazione
“Bene … l’oscuro domani verrà a parlarle”
“Lo reputa un’idiota”
Bellatrix assunse una faccia incredula e arrabbiata, non credeva alle parole del marito che era ancora dispiaciuto per aver impaurito sua figlia
idiota?” chiese lei arrabbiata
“reputa anche te, me Sofia e il resto dei mangiamorte .. degli idioti … lei non darà mai fiducia all’oscuro”
Bellatrix assunse una faccia truce, arrabbiata e carica di Ira
“Oh si che lo farà!” disse lei maligna
“no è inutile”
“sai qual è il tuo problema Lestrange … sai qual è il problema che mi impedisce di amarti … che per quanto tu possa essere un uomo con i miei stessi ideali, vivi nell’indecisione, nella non coerenza e ti fai influenzare dall’amore … così diventi debole … L’AMORE è PER I DEBOLI ROD!... tu ti fai influenzare dal fatto che sei suo padre! ”
Le parole di Bellatrix colpirono Rodolphus  che si voltò ad osservarla
“Si è così Rod … l’amore è per i deboli … è tu rispetto a me … sei debole … ecco perché ti sei fatto mettere i piedi in testa da quella ragazzina”
Rodolphus amava troppo quella vipera, si perché alla fine sua moglie era una vipera, per contraddirla e così combattuto gli diede ragione.
L’animo dell’uomo era combattuto dal dispiacere e dall’ira. Aveva visto lo sguardo di sua figlia, impaurito e terrorizzato, ma purtroppo l’ira l’aveva posseduto e lui era caduto nel tranello di sua moglie, ancora una volta, pur di farsi amare da lei, stava facendo la cosa sbagliata.

 
_____________________________________________________________________________
 
Spiegato il motivo del mutamento di Rodolphus ragazzi e ragazze!
Fa tutto questo per Bellatrix! … che cucciolo che è quell’uomo lei non se lo merita .. eppure lui persiste e fa di tutto per lei .. ma sta sbagliando a sfogare l’ira su Mary e a farsi travolgere da Bellatrix … sta facendo un errore dopo l’altro .. comunque vedremo cosa accadrà nel prossimo capitolo  … bah …
Grazie ancora a tutti per le gentili recensioni e per la vostra continua curiosità nel leggere le mie storia … Grazie a tutti veramente …
Zia Molly

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Capitolo 19
*** Al servizio dell'oscuro ***


Al servizio dell’oscuro
 

Quella notte molte persone la passarono sveglie.

Il primo che non riusciva a prendere sonno era Fred. Nella torre di Grifondoro la vita aveva ripreso i suoi ritmi, la sua quotidianità, eccetto per il rosso gemello che pur sorridendo e cercando di seguire la quotidianità della sua vita prima del’arrivo di Mary, non riusciva a stare senza lei.
Cercava di farsene una ragione, cercava di accettare la realtà, ovvero che probabilmente sarebbe diventata una mangiamorte, così come sua sorella e che forse non si sarebbero più rivisti, magari si sarebbero rivisti da rivali e mai più da fidanzati. Dubitava di riuscir a mantenere la promessa fatta alla sua ragazza, quella che un giorno si sarebbero rivisti e riabbracciati, dubitava di riuscire a superare questa storia.

La seconda insonne era Sofia.
Anche lei stava male perché le mancava sua sorella. Pensava alle punizioni che sua madre le stava dando, pensava ai pianti che sua sorella si faceva prima di addormentarsi, delle lacrime che ingiustamente versava. Si chiedeva come stava affrontando le situazione. Stava male. Non riusciva a vivere la quotidianità di Hogwarts senza sua sorella.
Pensava anche a Frank. Ripensava ai loro baci, le carezze e le infinite attenzioni che si scambiavano. Si sentiva anche un po’ in colpa. Infondo sua madre la adorava e lei la tradiva con un mezzosangue sotto gli occhi di tutta Hogwarts, non le sembrava giusto che lei poteva vivere tranquilla la sua storia d’amore e Mary invece doveva soffrire  perché Bellatrix l’aveva vista mentre baciava un Weasley. Era ingiusto.

La terza persona insonne era Rodolphus.
Era steso sul suo letto matrimoniale, accanto a lui c’era sua moglie che tra i pazzi ricci assopiti sul cuscino, dormiva sonni tranquilli.
Pensava. Pensava che l’amava con tutto il cuore, che infondo era una cosa bruttissima baciare una persona che sai che non ti ama e che sai per certo che in alcuni attimi ti ha anche odiato e ripudiato, sapere per certo di essere stato cornificato da chissà quale fortunato alla quale lei si è concessa facilmente, a differenza del sottoscritto che ha dovuto sudare sette camicie per averla sua.
Rodolphus soffriva. Si sentiva, oppresso, forse, dall’amore che provava per lei. Quando lei parlava, apriva bocca, era legge, anche se lui non approvava era legge comunque, perché il suo cuore lo comandava ad obbedire. Forse sua moglie aveva ragione, l’amore era per i deboli, lui lo era. A causa dell’amore lui era debole, aveva un debole per lei.
Poi pensava anche alla povera Mary, infondo gli faceva pena vedere sua figlia così. Disperata, triste, sconsolata, sempre con gli occhi gonfi dal pianto. Gli dispiaceva. Ma doveva fargliela pagare! Bellatrix aveva ragione! Si era fatto mettere i piedi in testa da una ragazzina, aveva fatto una brutta figura con Malfoy! Doveva farlo! Sperava però che un giorno sua figlia lo avrebbe perdonato. Il suo pensiero si rivolse anche alla sua primogenita. Si chiedeva lei cosa faceva a Hogwarts, come si comportava, con chi usciva, ma sulle compagnie che frequentava Sofia non era preoccupato, conoscendola, magari, ora pensava a chissà quale belloccio purosangue, sicuramente serpeverde e che ambisca a diventare Mangiamorte.
Una delle tante angosce dell’uomo era il futuro delle sue figlie. Non desiderava che diventassero mangiamorte, non voleva che si macchiassero le mani di sangue per un folle! Loro erano solo due ragazze, due boccioli di rosa, erano giovani e troppo candite per macchiare le loro mani di sangue! Rodolphus si ritrovava molto nelle preoccupazioni della nuora, Narcissa. Anche lei era preoccupata per Draco. Come lui, lei pensava che il ragazzo era troppo giovane, ma era doveroso che fosse educato da mangiamorte, infondo Lucius glie lo obbligava e Rodolphus glie lo obbligava Bellatrix.

In fine anche Mary era sveglia.
Avvolta tra le coperte del rosso piumone con lo stemma di Grifondoro ,non riusciva a dormire dalal paura e dall’angoscia di diventare mangiamorte.
Lei non voleva diventarlo, ma doveva, doveva farlo per Fred, per proteggerlo! Doveva farlo per Sofia, per accontentare anche lei e infine doveva farlo per sua madre, doveva farlo per diventare la figlia prediletta, per diventare la figlia tanto amata e per riacquistare la fiducia di suo padre.
 

Il mattino seguente a quella notte insonne carica di preoccupazioni per tutti i personaggi, al Lestrange manor, una Bellatrix eccitata attendeva, insieme a Rodolphus, Marilisa per colazione, per annunciarle che l’oscuro signore sarebbe venuto quella mattina per proporgli di unirsi al suo esercito.
Mary arrivò in salone, indossava una felpa e dei jeans neri con delle converse verdi. Si accomodò al suo posto e sussurrò un buongiorno sforzato. Non le andava neanche di mangiare. Aveva gli occhi lucidi e ancora gonfi per aver pianto parte della notte.
Bellatrix e Rodolphus appena notarono gli occhi della figlia su scoccarono un’occhiata, quella di Bellatrix comprendeva un sorrisetto maligno, Rodolphus, invece, era un po’ perplesso e preoccupato.
“Come mai quella faccia?”La voce fredda di Bellatrix fece sobbalzare Mary dalla sedia che era presa tra le preoccupazioni
Nulla …”
“bene .. quindi, non hai problemi se oggi passerai il giorno con me  e l’oscuro signore a parlare del tuo futuro da mangiamorte!?
Mary alzò la testa, gli occhi neri erano contornati di un rosso opaco, segno che aveva pianto e non aveva dormito. Tirò su con il naso e annuì pensando al suo destino.
si …” sussurrò incerta e preoccupata
Bene!” Bellatrix si alzò da tavola, con grande sorpresa di Rodolphus che non se lo aspettava. “Seguimi” proseguì la donna, la ragazza tirò ancora su con il naso e si alzò con un volto molto simile a quello di una persona che sta per andare al patibolo e seguì sua madre, scoccando un occhiata preoccupata al padre che si limitò a guardarla con uno sguardo di rimprovero.
Bellatrix condusse Mary nel suo ufficio.
Entrarono nell’ufficio e la donna si accomodò dietro la scrivania, lasciando a Mary il posto di fronte.
L’oscuro sarà qui a momenti! Vatti a lavare il viso e ricomponiti! Devi essere presentabile! Ah … e mi raccomando all’educazione e al garbo! Altrimenti sai quale sarà la tua punizione! ..la maledizione cruciatos non serve solo a torturare … potrebbe anche servirmi per educarti!!” Mary la guardò senza un’espressione precisa in volto, poi si alzò e si andò a sistemare. Bellatrix rimase li immobile con su sorriso maligno e un’espressione seria in volto.

Due ore più tradì Marilisa, Rodolphus e Bellatrix erano nella stanza verde, dove Bellatrix era comparsa con Mary il giorno passato, a conversare con l’oscuro signore.
“Marilisa Lestrange …”il sussurro di Voldemort fece rabbrividire Mary, Bellatrix e Rodolphus si scoccavano un’occhiata ogni tanto.
“Mio signore …”si avvicinò Mary sentendosi chiamare
“Tua madre mi ha detto che saresti onorata di unirti a me … come tua sorella e tuo cugino … Non saresti la prima donna tra i mangiamorte, onore che spetta a poche! Tu ne saresti lieta?”l’oscuro porse al domanda aspettandosi un si deciso e sicuro, Mary si voltò perplessa a guardare sua madre e suo padre, Bellatrix la fulminò con lo sguardo, Rodolphus annuì, la ragazza tornò a osservare il suo futuro signore.
“S-si m-mio si-signore” Mary era poco decisa, cosa che all’occhio del Lord risaltò subito
“Sappi che non potrai tornare indietro, il prezzo per il traditore è la morte!”Mary cercava di non guardare negli occhi il Lord
GRUARDAMI!” la voce dei Voldemort era arrabbiata, Mary lo guardò negli occhi. Era la prima volta che fissava quegli occhi iniettati di sangue, quegli occhi rossi e penetrati, quegli occhi da assassino . Mary lo temeva!
Ne sono consapevole mio signore!” sussurrò la ragazza
Voldemort si alzò dalla poltrona e si diresse verso Bellatrix e Rodolphus, Mary si voltò per osservare ogni suo singolo movimento.
“vedi Marilisa, tu forse non lo sai .. ma io so tutto su di te … posso leggere la tua mente, il tuo cuore, vedere la tua paura, sentire come mi temi … so che ami un traditore … e saprai benissimo che L’AMORE è PER I DEBOLI!! – l’ultima frase fu rafforzata dalla rabbia, alle spalle di Voldemort Bellatrix sorrise e subito dopo guardò Rodolphus -  quindi prima ti darò una prova di fedeltà … a te … e a tua sorella … se la supererete il marchio sarà vostro,  vi darò la mia fiducia e voi la vostra fedeltà!
“Oh mio signore … vedrà non la deluderanno”La voce di Bellatrix penetrò Mary facendola rabbrividire
Non parlare quando non sei interpellata Bella! … lo voglio sentire da lei non da te!” la donna si fece indietro con un passo mortificato e abbassando il capo
non la deluderò si-signore!” Mary abbassò il capo
bene … quindi il tuo compito sarà quello di attaccare l’ufficio misteri con gli altri mangiamorte sabato prossimo! … il tuo compito sarà quello di portarmi Potter! Quindi dovrai tornare a Hogwarts per farlo! Dovrai convincerlo a venire all’ufficio misteri quando lui vedrà il suo padrino nella visione! “ Mary sentendo la parola tornare a Hogwarts si rianimò e guardò l’oscuro incredula, gli stava dando quello che lei voleva, tornare a Hogwarts!
Tornare a Hogwarts?” domandò Mary incerta, Bellatrix e Rodolphus sgranarono gli occhi
Si ci tornerai martedì! Non oltre!” il Lord intanto guardava Bellatrix e Rodolphus
Tornare a Hogwarts …” ripeté Mary “Harry …” sussurrò dopo
“Si brava … devi portarmi Potter!”diceva l’oscuro per convincerla poco dopo una nuvola di fumo nero annunciò la scomparsa del Lord nella stanza … si era appena smaterializzato .  Rimasero soli nella stanza, Bellatrix, Rodolphus e la loro piccola figlia secondogenita.
Mary si sentiva sporca e traditrice, stava per tradire un suo amico.
Se ci tradisci prima ti torturo io e poi ti uccide l’oscuro … quindi datti da fare!” Le parole di Bellatrix sussurrate all’orecchio di Mary, che era impallidita al solo pensiero di diventare mangiamorte,  arrivarono penetranti nel suo cervello, subito dopo i due coniugi uscirono dalla stanza lasciando Mary sola.
La ragazza non esitò a sdraiarsi preoccupata sulla poltrona dove poco prima il Lord era seduto.
La preoccupazione per la vita di Harry la penetrava, era un assiduo pensiero, una preoccupazione. Aveva bisogno di Sofia, doveva parlarle, anche se immaginava benissimo la risposta, sicuramente le avrebbe risposto che doveva sentirsi onorata per lavorare per l’oscuro e che di Harry non doveva preoccuparsi minimante .. Sofia era così … sembrava sua madre quando parlava in quel modo!
Intanto Bellatrix e Rodolphus erano nell’ufficio di Bellatrix, che si trovava praticamente nel corridoio accanto che discutevano della faccenda.
Hai sentito l’oscuro! Che grande onore .. le nostre figlie saranno delle mangiamorte!” Bellatrix era entusiasta all’idea si tutto ciò, vedere dei suoi piccoli coloni spietati che cruciavano e uccidevano mezzosangue era uno dei suoi tanti desideri  
“Sono solo due ragazze, sono giovani, troppo pure per uccidere …”
“Rodh ma cosa dici!? Noi abbiamo ucciso la prima persona a soli 16 anni! … Sofia ne ha 15 e Marilisa 14 … stiamo lì alla fine … non potranno mica rimanere candide e pure per sempre!” Bellatrix sembrava sdegnata dall’affermazione di suo marito
“ lo so … ma sono troppo giovani”
“Dovresti esserne onorato!”
“ma lo sono! … solo che come padre sono preoccupato! ..sai dovresti esserlo anche tu! Se Marilisa fallisce L’oscuro non avrà scrupolo ad ucciderla
Non falliranno! Non lo faranno!” Bellatrix era sicura di ciò che diceva
“Come mai ne sei così sicura?”chiese Rodolphus
lo so e basta!”
“Lo sai e … basta? … vedi Bella molti vorrebbero i tuoi doni sovrannaturali!”sorrise Rodolphus
“Oh ma caro non sono sovrannaturale come dici tu .. sono semplicemente una donna!” Sorrise lei maligna avvicinandosi al marito
“… una donna … “Rodolphus credeva che data la vicinanza con sua moglie si sarebbero baciati, ma lei era già andata via da quella stanza, infondo era un giochetto che Bellatrix faceva spesso, lo abbindolava, lo ingannava e poi spariva.


***

 
Intanto a Hogwarts la vita procedeva tranquilla.
Era l’ora di pranzo Sofia stava mangiando degli spaghetti mentre ripassava pozioni. Il professor Piton doveva interrogarla e lei era pronta a prendere una E. Aveva studiato tutto, ripassato anche i programmi dell’anno precedente e non c’era nulla che lei non ricordasse era preparatissima.
Poco dopo arrivò Frank.
Ciao Amore” sorrise lui con la sua solita dolcezza e simpatia nei confronti di Sofia che ora mai era la sua ragazza
Ciao” sorrise lei dandogli un leggero bacio a stampo
“Cosa fai?”chiese lui guardando il libro
Ripasso pozioni .. dopo Piton ha detto che mi interroga … quello consoce pure mia madre, metti che vado male e glie lo dice … meglio studiare
Quindi dopo hai pozioni?!” chiese Frank sorpreso
“Si .. tu?” chiese Sofia
“Ho trasfigurazione … senti ora vado che se ci riesco la ripasso anche dopo pranzo!”Sofia sorrise e subito dopo si salutarono.
La ragazza rimase li a leggere quando ad un tratto arrivò Draco.
Cugina seguimi!” Sofia rimase un po’ perplessa dall’ordine che gli aveva dato suo cugino, anche se avevano un discreto rapporto di amicizia lui non si era mai permesso di ordinargli qualcosa, quindi Sofia, un po’ incuriosita seguì suo cugino.
Sofia lo seguì per tutta Hogwarts fino a quando non si trovarono in un corridoio semi buio e isolato, un luogo dove stranamente lei non era mai andata.
“Draco come mai mi hai portato qui?”chiese Sofia
Devo parlarti … dinanzi tutto, questa è per te, te la manda zia Bellatrix” Draco estrasse da una tasca interna della divisa una lettera con i marchio dei Lestrange, Sofia la prese e la infilò nella tasca delle sua divisa
“Tutto qui?”chiese Sofia
No … l’oscuro vuole che tu, io e tua sorella collaboriamo alla missione di sabato prossimo
Sofia non credeva alle sue orecchie
L’OSCURO VUOLE COSA?”
“hai capito bene!”
O MIO DIO MA è FANTASTICO … ma non capisco cosa vuole da Mary? .. infondo lei non ha mai ambito a diventare Mangiamorte!”
“non lo so … ma leggi la lettera è scritto tutto lì!”
Sofia annuì, poi guardò Draco, lui ricambiò lo sguardo
Senti un po’ … ma quel Tassorosso? È un mezzosangue … quando hai intenzione di dirlo a zia Bella!?”
“MAI!”
“Sofia così ti stai comportando da traditrice!”osservò Draco
“Se è per questo anche tu sei un traditore … quante mezzosangue ti sei fatto in una settimana? 9 .. 10?”
“Non sono affari tuoi di chi mi scopo io! Chiaro?”
“bene allora non sono affari tuoi di chi frequento io .. invece!” Sofia si avviò verso l’uscita del corridoio e si avviò verso l’aula di pozioni.
La lezione passò in fretta, alla fine Piton non la interrogò e lei passò la lezione a preparare, come il resto dei suoi compagni, una pozione curativa avanzata.
Alla fine della lezione si recò in giardino a leggere la lettera che le aveva mandato sua madre.
Aprì la lettera e incominciò a leggere.

“Cara Sofia,
Come ti ha sicuramente preannunciato Draco l’oscuro signore, sabato prossimo desidera mettere te , Mary e vostro cugino alla prova per assicurarsi che gli siate fedeli.
Tutto ciò è colpa di tua sorella, che frequenta dei sporchi traditori e mette in cattiva luce la famiglia facendoci passare per Traditori, più di quanto non fa già tua zia Andromeda!
Comunque il piano è il seguente.
Sabato pomeriggio l’oscuro signore farà apparire a Potter una visione del suo padrino Sirius che viene torturato all’ufficio misteri, il compito tuo, di Mary e di Draco e far si che Potter venga all’ufficio misteri. Ovviamente anche voi dovete venire per aiutarci a prendere la profezia che serve all’oscuro signore!
Mary tornerà a scuola Martedì, io e tuo padre la stiamo riscrivendo a quella sottospecie di catapecchia che viene definita scuola!  Per il resto ti chiedo di tenerla lontana da quel Weasley, confido in te, so che non mi tradiresti amie  e so benissimo che tu a differenza sua non ti fidanzeresti mai con un traditore o ancor peggio con un MEZZOSANGUE!
Ci vediamo presto piccola mia,

                                                               tua madre, BELLATRIX                                                                
ps: sappi che la lettera si brucerà appena tu la rimetterai nella busta

 
Sofia non credeva a quello che aveva appena letto.
Sabato sarebbe stata al servizio dell’oscuro signore in compagnia di sua sorella! E in più sua sorella stava per tornare a Hogwarts!!! Era felicissima!




 
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NUOVO CAPITOLO!
Scusate se non ho potuto caricare prima ma sono stata fuori per il Weekend … tra parentesi il 1 Ottobre era il compleanno di Sofia! Quindi un Buon compleanno a questo fantastico Personaggio!
Auguri Sofia Lestrange!
Comunque tornando al capitolo … beh questo è quanto che ve ne pare?
Aspetto le vostre opinioni al riguardo
Zia Molly :D

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Capitolo 20
*** Addestramento ***


Addestramento
 

 
 
Era Lunedì.

Bellatrix e Mary si trovavano nel giardino di villa Lestrange per incominciare l’addestramento di Mary, diventare mangiamorte, per la ragazza era un’ardua impresa, visto che si conosceva come una persona buona.
Bellatrix confidava nella parte cattiva di sua figlia, quella che forse aveva ereditato da lei!
Erano nel giardino una di fronte all’altra. Bellatrix indossava un mantello nero e la sua maschera da mangiamorte, Mary indossava un mantello nero e la prima maschera da mangiamorte di Bella.  Mary temeva di sbagliare, non voleva deludere sua madre, ora mai aveva preso coscienza del suo futuro, un futuro che lei non desiderava e immaginava diverso e aveva deciso che se il suo futuro era come quello di sua madre, era arrivato il momento di costruire al meglio il futuro di una Marilisa mangiamorte, perfida, fredda, sposata con suo cugino, ragazzo che non verrà mai amato da sua moglie, insomma le sembrava di vedere in sua madre lei stessa da adulta. Si sentiva un po’ Sofia.
Bellatrix era convinta che se fosse riuscita a “educare” Marilisa a diventare mangiamorte, era capace anche di riuscire a fare l’impossibile, tipo amare Rodolphus, diventare ministro della magia, perdonare Andromeda … insomma era convinta che Marilisa non ci sarebbe mai riuscita.
Da sotto le maschere si guardavano negli occhi.
“bene la prima cosa da imparare è volare con il mantello senza scopa o latri mezzi di trasposto magico!”disse Bellatrix , Mary da sotto la maschera inarcò il sopracciglio
“è impossibile!”disse la ragazza che subito dopo venne contraddetta da sua madre
“Per noi no!”con un piccolo balzò Bellatrix si diede la spinta per partire verso il cielo e volare avvolta dal mantello da mangiamorte. Mary la guardava dal basso.  Le sembrava impossibile che stava per fare quello che si era ripromesso di non fare sin da bambina, ovvero diventare mangiamorte.

Intanto dalla finestra del suo studio Rodolphus le guardava quasi divertito. Non si immaginava di vedere una scena simile, Bellatrix che allenava le reclute, era da pazzi, da ridere! Non l’avrebbe mai fatto … e invece era li che allenava sua figlia. Sorrideva da dietro una finestra mentre vedeva sua figlia che si impegnava a volare con il mantello e fallire miseramente sotto gli occhi di una Bellatrix istericamente stanca dei fallimenti, pronta ad arrabbiarsi da un momento all’altro. Pensava che forse era un po’ come insegnarle a camminare, indirettamente Bellatrix si stava comportando da madre e non se ne rendeva conto. Rodolphus ancora una volta vedeva molto di Mary in lei. Vedere Mary vestita così, con uno dei vecchi vestiti Neri di Bella, di quando era ragazza, con la sua vecchia maschera da mangiamorte e quel mantello che le stava grandissimo, qualche ricciolo che come sua madre, le spuntava da sotto al cappuccio, lo faceva sorridere e quell’immagine sua figlia nel giardino vestita così, gli ricordava sua moglie a sedici anni, appena reclutata da mangiamorte. 

Nel giardino Mary riprovava per la quinta volta a volare senza scopa e solo con il mantello. La ragazza si levò leggermente in aria creando dietro di se una piccola nube di fumo nero, riuscì a percorrere meno di 20 metri e poi atterrò cadendo. Fortuna che volava basso altrimenti si sarebbe fatta male.
“è inutile sei una frana! … mi chiedo da chi hai preso! È possibile che in 13 anni di vita in una casa di mangiamorte, di una persona che è mia sorella, che comunque mi assomiglia tu sei uscita al contrario? Dove ho sbagliato con te?!”Bellatrix si rimproverava da sola, la cosa fece sorridere Mary che provò a fare la figlia simpatica per una volta cercando di istaurare con sua madre un buon rapporto
Hey ma tu sei Bellatrix Lestrange! Non puoi mollare ora che sono riuscita a volare per 20 metri! Cosa dirà l’oscuro di te! .. che sei una pessima allenatrice?! Su dai mamma! Ci riprovo! Proviamoci insieme forse mi è più facile!” Mary pensava che era un po’ come imparare ad andare in bicicletta, Hermione glie lo raccontava sempre, le diceva che quando aveva imparato suo padre la teneva per il sellino e poi la lasciava, lei da li riusciva benissimo da sola … forse così Mary sarebbe riuscita a volare!
Bellatrix da sotto la maschera inarcò il sopracciglio quasi divertita, sorrise beffarda, incredula forse … non si aspettava una reazione del genere, si immaginava che sua figlia mollasse subito, invece mostrava molta ambizione e determinazione, si avvicinò a lei e le porse la mano, Mary la guardò un po’ incredula, non se lo aspettava, si guardarono.
Bellatrix per un attimo pensò ad Andromeda, sua figlia un po’ glie la ricordava.
Si guardarono e insieme spiccarono il volo.
Il fumo nero alle loro spalle lasciava la traccia nel cielo, le due donne sfrecciavano nel cielo, Bellatrix si sentiva realizzava, stava facendo la madre a tempo pieno quel Lunedì mattina!
Guardò sua figlia, era il momento di lasciarla volare da sola, Mary capì quello sguardo si lasciò andare in un volo solitario.
Sfrecciò per altri 70 metri da sola, Bellatrix intanto era atterrata e la guardava volare dal basso, la donna scoccò uno sguardo a Rodolphus che ancora si godeva l’allenamento da dietro la finestra, poco dopo Mary atterrò accanto a sua madre.  Bellatrix le sorrise, Mary la abbracciò, Bellatrix ricambiò per un secondo poi disse
“Ecco appunto questo fa parte di una delle cose che un mangiamorte non fa!” tentò di riassumere il controllo della situazione il suo tono severo e freddo, cosa che fece sorridere Mary.
“Ora proviamo a vedere come parti e vediamo se riesci a diventare invisibile mentre voli” Mary la guardò da sotto la maschera, poi prese il volo, mentre volava prendeva velocità e poco dopo era invisibile.
Notava che era divertente volare con quel grande mantello nero, era anche bello passare il tempo con sua madre senza essere cruciata, ripresa o senza sentirsi dire di essere la figlia odiata. Atterrò.
Allora?” chiese sapendo che sua madre era una donna molto critica
“Bene … abbastanza bene, ma ora dobbiamo puntare sulla velocità, se sabato arrivano gli Auror devi puntare sulla velocità!”
“Quindi!?”
“Gara!”
Le due si allinearono  dopo pochi minuti due linee di fumo nero si attorcigliavano nell’aria cercando di superarsi. Bellatrix ovviamente era più veloce, ma Mary se la cavava abbastanza bene.
Mary mentre volava decise di diventare invisibile e di superare la madre con l’invisibilità.
Ad un tratto Bellatrix non la vide più. La madre si preoccupò, credeva che la ragazza era caduta, e visto che volavano abbastanza alte lei non l’aveva vista, così atterrò. Mentre scendeva in impicchiate verso il suolo e compariva sul prato inglese dell’immenso giardino del Lestrange manor fu sfiorata da una nuvola di fumo nero che sfrecciava verso il traguardo, sorrise maligna e si limitò a raggiungere sua figlia.
Astuta … imprevedibile … mi assomigli sempre più” sorrise maligna la donna, Mary ricambiò con un mezzo sorriso sforzato. Sentiva che pian piano qualcosa cambiava dentro di se, forse stava diventando cattiva?  Mary si tolse la maschera e si abbassò il cappuccio, Bellatrix fece lo stesso, Entrambe erano stanche.
Bella fece cenno a sua figlia di avviarsi verso casa era l’ora di pranzo.
Mary mentre camminava notava che i busti inglesi che solitamente portava sua madre erano terribilmente scomodi, decise che in missione non si sarebbe più vestita con qualche vestito di sua madre, era troppo scomodo, non riusciva a respirare alcune volte mentre volava.

Erano ora di pranzo.
Rodolphus guardava le due donne impressionato, erano identiche, a differenza che Mary era troppo buona e Bellatrix troppo cattiva. Bellatrix pian piano senza rendersene conto stava prendendo sempre più confidenza con sua figlia, stava assumendo pian piano un leggero tono confidenziale, il suo tono era molto pi dolce, severo e freddo, ma molto più dolce e materno, quasi gentile forse.
Mary era molto più disponibile al dialogo, ora mai si era rassegnata al rendere opposizione alle decisioni di sua madre, sapeva che non poteva fare nulla, avrebbe solo peggiorato la situazione.

 

***



Il giorno seguente Mary si era fatta accompagnare dalla madre a Nocturn Alley e da li era arrivata fino a Diagon Ally e poi aveva proseguito per Londra fino ad arrivare alla stazione.
Era felicissima di tornare a Hogwarts, si chiedeva come era riuscito suo padre a riscriverla a scuola, era una domanda alla quale non riusciva a dare risposta.
Mentre camminava verso la stazione ripensava a quello che era successo il giorno prima.
Stava seriamente intraprendendo una futura carriera da mangiamorte?
Cosa stava diventando? Cosa? ..infondo lei non voleva essere una mangiamorte!  Ma doveva farlo, per sua madre, per farsi amare da lei, per riacquistare la fiducia di suo padre, doveva farlo anche per sua sorella.
Alla fine si era stata obbligata da una minaccia, in ballo c’era anche la vita di Fred, doveva farlo anche per lui.  Mary soffriva questa cosa, ma la rasserenava leggermente il fatto che ora sua madre le voleva bene, o per lo meno incominciava ad accettarla come figlia.
Attraversò il binario 9 e ¾ e vide nuovamente la locomotiva che splendeva accanto alla banchina.
Si affrettò a salire sul treno.
Il viaggio proseguì tranquillo fino al suo arrivo ad Hogwarts. A prenderla c’erano Hagrid e Sofia.
Mary appena scese dal treno corse ad abbracciare il grande semigigante e sua sorella.
Sofiaaaa!!!”
“Maryy!!!” le due si abbracciarono. Mary salutò anche Hagrid e poi insieme a loro si avviò verso la sala grande per la cena.
Quasi nessuno sapeva dell’arrivo di Mary, lo sapevano solo Harry, Ron, Hermione, George, Ginny, Luna, Frank e Neville, era una sorpresa per Fred.
Mary entrò nel grande ingresso, ad un tratto si ritrovò sommersa dai calorosi abbracci dei suoi amici. Li salutò e poi insieme a loro si diressero nella sala grande.
Lei fu l’ultima ad entrare.
Scrutò la sala grande come se fosse la prima volta che entrava li dentro, la guardò come quando la vide per la prima volta.
Guardò verso il tavolo dei Tassorosso, Frank gli fece un cenno con la mano, Guardò verso il tavolo dei serpeverde, Draco la salutò con la mano, poi guardò verso i corvonero, Luna,  Cho e Sofia la salutarono e poi guardò verso Fred. Lui non la notò subito, infatti la notò solo quando Ron gli disse che era all’ingresso.
Fred incredulo si voltò verso Mary. Si alzò dal tavolo incredulo, Mary corse verso di lui felicissima di rivederlo. In quel momento avrebbe tanto desiderato baciarlo come non lo aveva mai baciato prima, ma non poteva farlo, stava per diventare una mangiamorte. Si limitò ad abbracciarlo fortissimo.
Mary sei tornata!”
“Si Fred!”si guardarono negli occhi, insieme si accomodarono al tavolo dei Grifi.

Dopo cena nella sala comune dei Grifi tutti festeggiarono il ritorno di Mary a Hogwarts, erano riusciti a rimediare anche un po’ di musica e degli stuzzichini dalla cucina.
Mary era felicissima, una felicità che andava ben oltre la normale felicità, era intensa, un ricordo che in futuro avrebbe potuto utilizzare per evocare un’expetto patronum come si deve.
La festa continuava il suo corso quando ad un tratto Mary si ritrovò vicina a Fred, talmente vicina da sfiorarsi.  Le loro labbra si sfiorarono, quando Mary rifiutò quel bacio.
Fred non posso …” voltò la testa verso destra lasciando molto perplesso Fred
“Perché?”chiese il ragazzo perplesso
“Vieni” Mary prese Fred per il braccio e lo condusse in un angolo molto appartato e silenzioso
Fred non capiva nulla di quello che stava succedendo.
“Fred vedi io ..”Mary non sapeva da dove cominciare doveva dirglielo che stava per diventare mangiamorte? Della promessa fatta a suo padre e sua madre?
Fred aveva gli occhi lucidi credeva che si stavano lasciando
“Fred vedi è complicato, vedi … io … io ti amo … ti amo e ti amerò per sempre, ma non possiamo stare insieme
Fred rimase a bocca aperta “Perché?” chiese trattenendo le lacrime
Vedi vorrei spiegarti ma non posso” Mary cercò di allontanarsi ma Fred la prese per il polso e la ritrasse a se
No .. ti prego no ..” riuscì a dire solo quello il povero rosso
Fred non complicare la situazione ti prego …”  Mary guardò il suo braccio sinistro come se volesse farglielo capire quale sarebbe stato il suo futuro , Fred guardò il braccio e poi la guardò
“tua madre vero?”lui aveva capito tutto
“Si … non posso tradirlo … ti ucciderà e io ti amo troppo!” Lei piangeva quasi
allora ti ha marchiata?” chiese
“No … non ancora, ma mi tiene d’occhio … io non voglio, non voglio diventare una sua schiava come mia madre ma non ho scelta” gli occhi erano lucidi e nella semi oscurità brillavano
“quindi è un addio?” chiese lui
“si …”  mormorò lei
“no … ti prego no ..”Fred la baciò, Mary rispose al bacio ma poi si staccò
“Fred ti prego non complicare tutto, ti prego!”Mary piangeva leggermente
“Si hai ragione … sappi che .. io ti amo”
“Io anche “ Mary sparì nuovamente tra la follalasciando al rosso gemello Weasley un grandissimo senso di vuoto che colmò con alcune piccole lacrime che asciugò subito.
Fred odiava quella donna, odiava Bellatrix Lestrange, la odiava dal profondo del cuore. Corse nel suo dormitorio per non riuscirne fino al giorno dopo.
 

 
 
__________________________________________________________________________________
 
Due capitoli in un giorno! Ragazzi mi sono superata!
Diciamo che con una goccia di malinconia mi sono divertita abbastanza a scrivere questo capitolo … soprattutto perché Bellatrix e Mary si stanno riavvicinando … pian piano ma lo stanno facendo.
Mi dispiace tantissimo per il povero Fred … povero lui  …. Ma dovevo farlo … vi giuro mi sento come la Rowling quando ha deciso di ucciderlo, sto troppo male per lui, ma doveva andare così … ma non preoccupatevi, chissà forse un giorno Mary sarà di nuovo sua!
Per il resto beh questo è quanto … voi che dite???
Zia Molly :D

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Capitolo 21
*** La missione- parte 1 ***


La missione – parte 1
 

 
La settimana volò . Arrivò il giorno tanto atteso, sabato.

Sofia e Draco erano agitatissimi, così come lo era Mary che più che agitata era un po’ impurità, sperava in un fallimento così che lei non diventasse una mangiamorte.

Sofia era al settimo cielo, erano anni che aspettava di lavorare per l’oscuro, anche lei era un po’ in ansia ma era comunque felice.  La cosa che la preoccupava era che Frank non sapeva nulla, temeva che la poteva prendere male e si sarebbero potuti lasciare a causa di ciò.

Sofia e Draco erano nella sala comune a fare i G.U.F.O.
Tutti gli alunni delle quattro case erano nella sala grande per essere esaminati dalla Umbrige. Un esame molto importante per tutti, uno degli esami più importanti a Hogwarts.
Sofia era arrivata a rispondere alla domanda 101 del quarto foglio, gli mancavano solo tre fogli e avrebbe finito.
Tutti erano molto concentrati quando ad un tratto si udì un rumore.
La Umbrige girò di scatto la testa verso l’uscita della sala Grande così come tutti gli esaminati.
Un secondo forte rumore e poco dopo le porte della sala grande si spalancarono.
Sfrecciando sulle loro scope i gemelli Weasley lanciavano per la sala grande i loro nuovi fuochi d’artificio. La Umbrige era infuriata, gli studenti gioivano, i fogli volavano per il grandissimo salone, il caos dominava Hogwarts.
Dopo una serie di petardi e piccoli giochi pirotecnici arrivò il gran finale, un enorme drago di fuoco inseguiva la Umbrige verso l’uscita, esso si dissolse con un grande scoppio che distrusse anche tutte le leggi che la nuova preside aveva imposto a Hogwarts all’ingresso della sala Grande.
I gemelli sfrecciarono fuori il cortile e terminarono con altri fuochi d’artificio e il loro simbolo nel cielo la W di Weasley.
Tutti gli studenti esultavano nel cortile,m così come i professori.
Intanto i Gemelli volavano via da Hogwarts.
Mary guardava al scena divertita, sapeva che comunque Fred era triste, ma una delle cose che amava di lui era che comunque, anche nelle situazioni più brutte riusciva a sorridere, era una grande dote di Fred e del suo gemello.

Tra il caos provocato nella folla, accanto a Mary, Harry cadeva in terra a causa della visione che l’oscuro gli stava trasmettendo.
Hermione, Mary e Ron non esitarono a portarlo fuori dalla folla. Mentre uscivano dal caos Mary strizzò L’occhio a Sofia e a Draco che si godevano lo spettacolo vicino a Frank all’ingresso del cortile.
“Harry! Harry! Tutto bene???”gli chiese Hermione
“Sirius …” mormorò il ragazzo che si era appena ripreso
Sirius?” chiese Ron, in quel momento si avvicinò Sofia
Harry! Tutto bene?” chiese la ragazza
“Sirius è in pericolo!!! Voldemort lo sta torturando!!!”Harry esplose preoccupato
Dove??” chiese Ron, poco dopo arrivarono Luna, Neville e Ginny
L’ufficio misteri!” I nuovi arrivati si guardarono intorno non capendo cosa stava succendo
“Harry ma non potremmo mai raggiungerlo! I camini sono bloccati!”osservò Ron
“Harry forse è una trappola …”osservò Hermione guardando Sofia e Marilisa speranzosa che loro sapessero qualcosa
No di sicuro non lo è! È … è … come con il signor Weasley!” ribatteva Harry preoccupato
“Harry io mi fido di te! Ti credo! Ma come raggiungiamo Londra?!” chiese Sofia
“Con il camino della Umbrige”
I ragazzi si avviarono nell’ufficio della professoressa Umbrige, seguiti da gazza, Malfoy e il resto della squadra di inquisizione.
Arrivati nell’ufficio la preside e la squadra di inquisizione entrarono sorprendendo Harry che stava per utilizzare il camino.
Bene Bene Potter! Cosa ci fate qui?” squittì la professoressa Umbrige mentre Malfoy e la sua squadra li bloccavano, Draco aveva bloccato Mary, la stringeva per la vita
Ora vi minaccia era sicuramente, trova un escamotage per trovare a Potter la via libera, tu, io e tua sorella andremo a Londra dopo di loro … ricordati l’oscuro si fida di noi!” sussurrò il ragazzo all’orecchio di sua cugina senza farsi notare dalla professoressa, Mary si voltò a guardarlo, erano talmente vicina che si sarebbero potuti sfiora rese solo avessero voluto.
La Umbrige continuava la sua ramanzina
“Su dove stavate andando? … su parlate! Forse il veritumsempra vi farà parlare!”In quel momento Mary e Sofia si scoccarono un’occhiata ricordando entrambe che non era la prima volta che sentivano una minaccia simile, ora mai erano abituate a certe minacce e del semplice veritumsempra non le spaventava
è illegale!” urlò Hermione
Se cornelius non vede non ne soffrirà!” La Umbrige nascose la foto del presidente della magia e puntò la bacchetta contro gli studenti “Su dai parlate! Cosa stavate facendo?” in quel omento entrò il professor Piton che la interruppe “Mi ha fatto chiamare preside?” chiese freddamente
“Si Severus! Portami del veritumsempra!” ordinò
Ha finito tutte le scorte!” affermò il professore in quel momento Harry lo guardò e urlò
“Felpato! È in pericolo! Lui lo sta torturando!”  La Umbrige lo guardò
“Chi è Felpato?! Severus?” Piton inarcò il sopracciglio e fece finta di non saperlo poi scoccò un’occhiata al trio di neomangiamorte e uscì dalla stanza.
“Bene allora userò la maledizione cruciatos!”Tutti notarono che per l’ennesima volta Sofia e Mary si guardarono.
“DIGLIELO HARRY!” Hermione urlò disperata … nessuno capiva a cosa alludeva
“Cosa?”
“DIGLI QUAL È L’ARMA DI ALBUS SILENTE!”CONTINUAVA Hermione  nessuno aveva capito nulla
Dov’è!? Portatemi dall’arma segreta!” disse la Umbrige, Harry e Ron scoccarono un’occhiata ad Hermione
è nella foresta proibita così che nessuno la vedesse!” disse la ragazza in quel momento tutti capirono che parlava di GROP il fratello gigante di Hagrid
“Andiamo!”La Umbrige prese Hermione e Harry e li portò via per andare nella foresta.

Intanto Mary guardò Draco facendogli capire che dovevano lasciare lei, Ron, Ginny, Neville e Luna soli così che lei li convincesse ad andare all’ufficio misteri.
Ron era sotto le grinfie di Tiger e altri serpeverde tenevano bloccati gli altri amici di Harry.
Ron guardò Mary per dirgli che era il momento giusto per reagire e scappare da li, Mary annuì.
“Hey guardate lì! C’è Silente!”Urlò il ragazzo tutti si voltarono a guardare il punto che Ron aveva indicato e loro così i ragazzi ne approfittarono per scappare.
Corsero per le scale arrivando al terzo piano vicino al bagno dei maschi. Sofia, Mary, Neville, Luna, Ginny e Ron avevano un’enorme vantaggio che Draco volutamente gli aveva dato per avvantaggiare la missione dei mangiamorte.  I sei si erano fermati fuori dal bagno.
“Bene … ascoltatemi … se Sirius è in pericolo è giusto che voi andiate con Harry!” disse Sofia con un po’ di fiatone guardando gli amici di sua sorella
“e cosa ci dice che tutto questo non è una trappola? E che tu ne sei complice!”a Ginny, Sofia non era mai stata troppo simpatica e così a Sofia non era mai stata simpatica Ginny. Si odiava da molto tempo.
“Senti Weasley non è il momento di dubitare di noi .. anche se mia madre è la un’assassina e lavora per l’oscuro non è il momento di farsi pippe mentali!”Sofia cercò di deviare i dubbi e le incertezze
Sentite dovete trovare un modo per arrivare a Londra! Dovete salvare Sirius!” disse Mary
“Beh potremmo usare i Tehstral!” propose Luna in quel momento tutti la guardarono
“Bene ottima idea!”disse Ron che poi proseguì “e tu Mary non vieni?”
Ron non posso … se li c’è anche mia madre peggioreremo le cose e troverà un modo per farvi del male!”disse la ragazza che era seriamente preoccupata per i suoi amici, e si sentiva uno schifo … una sporca traditrice, forse la persona più sleale di questo mondo .. che razza di Grifondoro era? Le veniva da piangere ma non poteva farlo,avrebbe mandato a monte il piano.
“Bene allora beh .. noi andiamo a cercare Hermione e Harry …”
“buona fortuna …” era un vero e sincero augurio da parte di Mary, i suoi amici stavano andando in contro alla morte e lei era forse … il loro futuro boia.
Li vide allontanarsi verso l’uscita, lei e Sofia rimasero sole.
Sofia sorrideva maligna, era molto simile a sua madre quando faceva così, Mary invece aveva tanta voglia di piangere e di mandare tutto all’aria pur consapevole che poi sarebbe morta.
Ma doveva farlo per salvare Fred, per farsi amare da sua madre, da suo padre e per avverare il sogno di sua sorella
.
“Bene sorellina … ora siamo io e te! Ancora una volta insieme! C’è la faremo! Ci riusciremo! Stiamo per diventare mangiamorte come nostra madre! Ci riusciremo! Fidati sarà così! … ora andiamo a cercare Draco!”Sofia e Mary si stavano incamminando verso entrata della sala comune dei serpeverde dove avevano appuntamento con Draco .
Sofy e se io non volessi diventare mangiamorte?” disse Mary mentre si incamminavano
“beh … è troppo tardi! Ora lo sei già! Stai lavorando per l’oscuro!” le ricordò Sofia, facendo sentire Mary ancora peggio. Arrivarono da Draco, stringeva tra le mani tre pacchi.
“bene prendete questi e seguitemi!”disse Lui porgendo i pacchi alle cugine che li presero senza sapere cosa contenevano.

Draco si avviò verso il platano picchiatore, per entrare nel passaggio segreto che portava alla stamberga strillante.
“Draco dove andiamo?”chiese Mary
“Fuori da qui!”
Attraversarono il cortile e da li arrivarono al secolare albero, in quel momento videro sei Tehstral che volevano nel cielo, Sofia sorrise Maligna e guardò i due cugini
“Tutto sta andando alla perfezione!”
Draco e Mary si guardarono, Sofia era seriamente preoccupante, si stava facendo travolgere, era sempre più simile a sua madre, cosa che inquietava molto i due.
Draco incantò l’albero, da li entrarono nel passaggio segreto e arrivarono alla stamberga strillante.
“Bene cambiatevi  e dopo ci rivediamo qui”disse Draco che entrò in una camera per cambiarsi
Sofia e Mary si guardarono incuriosite e poi entrarono in una seconda stanza per cambiarsi.
“Cosa ci sarà qui dentro?”chiese Mary mentre apriva il pacco, in quel momento una Sofia eccitata estrasse dal pacco un mantello da mangiamorte, una maschera personalizzata e un vestito nero.
“Mary … lui si fida di noi! Ci ha mandato le maschere e i mantelli!”  Mary aveva aperto i suoi
“e non solo … penso che mamma ci ha messo del suo … nel mio c’è un vestito nero con un busto! Che palle! Lo capirà mai che io li odio qui cosi??!!”  Mary guardava il vestito era incredibilmente bello, ma era anche parecchio scomodo, si vedeva.
Un vestito come il suo? Per Salazar! IO incomincio ad amare sempre più questo lavoro!” Sofia incominciò a spogliarsi di fretta e a infilarsi il vestito nero che le aveva mandato al madre. Era uguale a di Mary.

Le due si vestirono e poi si infilarono i mantelli, le due maschere erano poggiate sul sudicio comò che era nella stanza. Si stavano guardando allo specchio per un secondo. Sofia sorrideva eccitata e maligna, Mary si guardava impaurita. Non sapeva se quella nello specchio era lei, o sua Sorella o sua Madre. Le tre erano molto simili esteticamente, soprattutto Mary e Bella, e per un secondo Marilisa non si riconosceva, non sapeva più chi era e dove era finita la vera lei.
Le due sorelle insieme presero le maschere in mano.
Entrambe erano in argento ognuna decorata in maniera differente.

Quella di Sofia era più chiara di quella di Mary, sui lati erano incise delle rose con dei gambi spinati, i gambi si intrecciavano per tutta la maschera creando piccoli cerchi che passavano attorno agli occhi. C’erano tre fessure alla bocca che si intrecciavano formando delle piccole sbarre.
Era incantevole, la ragazza non esitò ad indossarla e a mettersi il cappuccio del mantello. Si guardò allo specchio, era inquietante, incantevole e irriconoscibile allo stesso tempo, Prese la bacchetta dal Comò, la infilò nel porta bacchetta che era cucito sotto il busto e uscì, Draco era già pronto.

Mary intanto osservava la sua maschera.
era di un argento più scuro. Notava che non copriva tutto il volto, ma copriva gli occhi, il naso e lasciava scoperti gli zigomi e la bocca. Dai lineamenti classici e ben definiti era contornata da piccole borchie che nascevano proprio attorno agli occhi. C’erano tante intarsiature più chiare e più scure. Era bella, per lo meno a Mary piaceva.
Anche lei come la sorella la indossò, prese la bacchetta e si guardò allo specchio. Da sotto la maschera scendeva una lacrima, lei era dell’oscuro, era una traditrice, aveva tradito i suoi amici, si sentiva uno schifo, avrebbe preferito morire, ma doveva farlo per salvare Fred e per farsi amare da sua madre.

Uscì dalla stanza, guardò i suoi compagni, si soffermò a guardare Draco.
Il mantello lo copriva tutto e lo slanciava molto. La sua maschera era poco visibile, così come quella della sorella e la sua, dato che il cappuccio copriva tutto.
se non vi conoscessi vi scambierei entrambe per zia Bellatrix … siete identiche a lei .. spero che se arrivino gli Auror non vi scambieranno per lei!”
“Lo devo prendere come un complimento cugino?” chiese Mary
“Direi di si sorella!” Sofia sorrideva da sotto la maschera, sentirsi paragonata a sua madre era un onore per lei.
Bene … andiamo!” Draco si diede una leggera spinta e sfrecciò verso un buco nel soffitto, così fecero Mary e Sofia successivamente.  Poco dopo e tre diventarono invisibili per non dare nell’occhio e scomparirono tra le nuvole del cielo di Hogwarts diretti verso Londra.




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Questa è la prima parte del capitolo la missione.
Come avete notato alcune cose … forse un po’ troppe … sono state modificate, ma per seguire la trama era necessario, chiedo umilmente scusa … ma infondo la storia e una What if? … quindi tutto è lecito se è una What if ù.ù

Comunque beh ora è arrivata la tanto attesa missione, come potete vedere i nostri tre neomangiamorte la prendono tutti e tre in modo un po’ diverso.
-Sofia la prende assolutamente bene, anche se è un po’ preoccupata per al sua storia con Frank, cosa che come potete ben notare la preoccupa molto poco, visto che è concentrata solo sull’oscuro e sulla missione
-Draco è indifferente, lo fa solo perché deve farlo, ma sappiamo tutti che a lui non va per niente anche se si illude che questo sia un compito importante e che l’oscuro si fida di lui e lui non deve deluderlo
-Mary non vuole assolutamente diventare Mangiamorte, ma lo fa solo per proteggere Fred dalla minaccia che suo padre la aveva fatto e per farsi amare da sua madre.

Beh questa è solo la prima parte del capitolo … non crediate che dopo questa missione la Fan Fiction finisca qui … mi dispiace per voi ma non finirà qui … purtroppo no .. ne avremo ancora per molto credo … infatti penso che la farò diventare una seria altrimenti come FF unica diventa anche un po’ pensate … voi che ne pensate? Dite che se diventa una serie è meglio oppure proseguo con un unica fan Fiction?
Aspetto il vostro consiglio e in più .. beh che ve ne pare del capitolo?
zia Molly

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Capitolo 22
*** La missione- parte 2 ***


La missione- parte 2
 

 
Volavano verso Londra da più di dieci minuti quando oltrepassavano Nocturn Alley. Mary guardava tra i vicoli quando vide due figure conosciute da lei.
Erano i suoi genitori, come poteva non riconoscerli!  … infondo stavano volando basso.
Draco! Draco atterriamo ci sono i miei genitori!” In quel momento anche Sofia si soffermò a osservare i vicoli di Nocturn Alley e li vide anche lei
“Si eccoli sono loro con il mantello!”
“bene scendiamo!”
I tre atterrarono cautamente e si avvicinarono a Bellatrix e Rodolphus.
erano dietro di loro, Bellatrix e Rodolphus non si erano accorti che dietro di loro c’erano le loro figlie.
Mamma …  mamma … papà .. “ Bisbigliò Sofia accelerando il passo e tirando la madre per il mantello, Bellatrix si voltò di scatto, non credeva alle sue orecchie. Quando si voltò e vide le sue figlie si emozionò leggermente, erano dei suoi piccoli cloni che andavano in missione, che grande onore! Le sue figlie erano al servizio dell’oscuro!
“Sofia! Marilisa! … Draco!”li salutò a bassa voce Rodolphus
“Allora Potter?”chiese Bellatrix 
“Harry sta andando all’ufficio misteri  … forse è già arrivato!” sussurrò Mary pensando a quanto era stata sleale con il suo caro amico che si fidava di lei, Bellatrix lo notò, notò subito che sua figlia si sentiva in colpa, si stava facendo travolgere dai sentimenti
“Bene smaterializziamoci al ministero …”in quel momento Sofia si avvicinò a sua sorella e gli sussurrò una frase che Mary odiava
Mary … l’amore e i sentimenti sono per i deboli!” Bellatrix guardò Rodolphus quando sentì quello che  la sua adora figlia aveva appena detto  poi tutti quanti si presero per mano e si smaterializzarono nell’ufficio misteri.

Mary era agitatissima, continuava a sentirsi uno schifo, Sapeva che Harry era li che cercava Sirius, sapeva anche che era una trappola, continuava a sentirsi sempre peggio.

Arrivarono all’ufficio misteri, erano alla fila 97, i tre neomangiamorte si domandavano come mai erano li. Bellatrix si tolse la maschera e il cappuccio, Sofia stava per fare lo stesso quando poi sua madre la guardò sorridendo.
“No Sofy .. sarà pericoloso … non farlo!”gli rimise il cappuccio che la ragazza si era appena tolta, Sofia si limitò a guardarla.

Gli altri mangiamorte erano li che aspettavano Harry per un’imboscata, Draco era vicino a Lucius, anche lui senza maschera. Rodolphus si era unito agli altri mangiamorte, Bellatrix e Lucius comandavano l’impresa.
Sofia e Marilisa erano ancora vicino alla madre, Harry ancora non si faceva vivo.
Bellatrix le guardava, come se le aveva guardate 13 anni prima. Sapeva che forse, se fosse andata male, non le avrebbe mai più riviste, quindi anche se era fiduciosa in una buona riuscita del piano la paura per la prima volta si faceva strada in lei. Erano comunque le sue figlie.
Si avvicinò ad entrambe, gli mise una mano sulla spalla e le guardò. Sofia e Marilisa si guardarono, indossavano tutte e due le maschere.
Sofia … Marilisa … non credete che sarà facile … sicuramente andrà bene, ma se dovesse andare male, beh sappiate che … che … io e vostro padre, vi vogliamo bene!
Se torneremo ad Azkaban questo non lo so, se ci uccideranno non lo so … ma sappiate che se queste saranno le nostre ultime ore insieme … beh non dimenticate mai che sono fiera di voi
!” Bellatrix sussurrò le seguenti parole alle sue figlie sotto gli occhi sorpresi di tutti i mangiamorte, che non si limitarono a fiatare o a commentare, conoscendo Bellatrix li avrebbe fulminati con un colpo di Bacchetta.
Sofia e Marilisa rimasero molto sorprese dalle parole della madre, si limitarono ad annuire e a nascondersi nell’oscurità del’inquietante sala, così come fecero il resto dei mangiamorte.
Accanto a loro c’era Rodolphus insieme agli altri. Tutti erano in attesa dell’arrivo di Potter.

Poco dopo si udirono dei rumori, delle voci. Da sotto la maschera Mary le riconobbe subito, fu come una fitta al cuore, Harry era arrivato, insieme a Ron, Hermione, Ginny, Luna e Neville.
Eccola fila 97!” disse Harry, i mangiamorte erano ancora nascosti nell’oscurità
Sirius dovrebbe essere qui!”  proseguì
Harry qui c’è scritto il tuo nome!” disse Neville indicando una delle tantissime profezie che erano sullo scaffale, Harry si avvicinò e la prese in mano, esse incominciò a parlare quando ad un tratto Lucius Malfoy si fece avanti per dare inizio all’attacco. Malfoy indossava la sua divisa da mangiamorte era irriconoscibile.
Harry stringeva la profezia tra le mani, preoccupato per Sirius, strinse ancor a più forte la pallina di vetro e puntando la bacchetta contro il mangiamorte disse “Dov’è Sirius!?”
Malfoy si avvicinò ulteriormente sussurrando “Sai dovresti imparare a distinguere i sogni dalla realtà … Potter!” si tolse la maschera mostrando ai ragazzi il suo volto, i ragazzi indietreggiarono, Malfoy riprese a parlare
Potter .. tu ahi visto solo quello che l’oscuro signore voleva che vedessi … ora dammi la profezia!” ordinò seriamente, Harry con un sguardo beffardo disse
Provi a toccarci e io la rompo”  minacciò Harry
In quel momento tra il gruppo di mangiamorte nascosto nell’oscurità Bellatrix partì in quarta verso Lucius, Mary e Sofia si guardarono, poi guardarono verso la madre.
Bellatrix sghignazzò “Lui sa come si gioca!” terminò ancora sghignazzando divertita “piccolo Potter …” sghignazzò ancora avvicinandosi a Lucius, Guardò i ragazzi, li scrutò affamata di sangue e notò un volto a lei familiare, il figlio dei Paciock si fece avanti . intanto si divertiva a osservare i volti spaventati del resto dei amichetti di Potter.
Bellatrix Lestrange …” mormorò Neville
“Neville Paciock? … dimmi come stanno mamma e papà?” chiese canzonatoria
“Bene stanno per essere vendicati” ruggì Neville , Mary guardava da lontano la scena, continuando a tifare per Harry e i suoi amici, Sofia invece stava per partire in quarta contro Neville che con arroganza si era rivolto a sua madre. A Sofia stava antipatico anche Neville Paciock … infatti spesso si domandava cosa ci trovava sua sorella di simpatico e divertente in lui e nel resto dei suoi amichetti.
Harry intanto continuava a fissare Lucius e Bellatrix.
“Perché Voldemort voleva che io venissi qui!!?” chiese il prescelto, gli occhi di Bellatrix si dilatarono infuriati e carichi di rabbia
“Come osi pronunciare il suo nome! LURIDO MEZZOSANGUE!”l’urlo arrabbiato della donna fece tremare persino Sofia e Marilisa che l’avevano vista in momenti più sadici e arrabbiati. In quel momento i mangiamorte incominciarono ad avvicinarsi pian piano ai ragazzi, così fecero anche Sofia, Marilisa e Draco.
Lucius cercava di farsi dare la profezia da Harry abbindolandolo con inutili parole che non facevano altro che confonderlo, ma il prescelto sotto gli occhi di tutti i mangiamorte scappò via perdendosi con i suoi amici tra i vicoli dell’ufficio misteri, così incominciò duro inseguimento.

Volando per i vicoli dell’ufficio Mary e Sofia  rincorrevano Ron e Hermione.
“Stupeficium!” un lampo di luce rossa fu evocato da Hermione, ma Sofia tempestiva lo schivò, successivamente un terzo si aggiunse all’inseguimento, Rodolphus era arrivato in aiuto. Sofia e Mary si fecero da parte.
L’inseguimento continuò fino a quando il sei non entrarono in una porta che li condusse in una stanza dell’ufficio misteri. I mangiamorte per un secondo li avevano persi di vista.
Dove sono???!!! MALEDIZIONE DOVE SONO?” Rodolphus era infuriato così come il resto dei mangiamorte, Bellatrix trovò la porta. “Eccoli …” subito dopo i seguaci dell’oscuro entrarono nella stanza e presero come ostaggio i ragazzi.

Mary si avventò su Hermione, Sofia prese Luna, Draco stringeva Ginny ma le sorti peggiori capitarono a Neville, lui era l’ostaggio della temuta mangiamorte Bellatrix.
Mary voleva avvertire Hermione in qualche modo, voleva dirle che lei era li e che voleva aiutarli a scappare. Sperava nell’arrivo dell’ordine o degli Auror, anche se temeva per la vita di sua sorella.
Intanto Lucius e Harry erano vicino a una parete arcata al centro della stanza.
Dammi la profezia o vedrai i tuoi amici morire!” Lucius porse la mano a Harry, il ragazzo si guardò intorno, osservò i volti di tutti i suoi amici, poi porse la profezia a Lucius che scoccò un’occhiata a Bellatrix, tutto procedeva secondo i piani.
Intanto Mary era combattuta in una dura scelta.
Doveva dire a Hermione o no che lei era li e che la teneva come ostaggio?
“Hermione?!”sussurrò Mary da sotto la maschera, in quel momento arrivò l’ordine, Sirius aveva appena sganciata un destro a Lucius facendo volare la profezia dalle sue mani, che successivamente si era infranta a terra distruggendosi in mille pezzi.
I mangiamorte incominciarono a volare per la stanza, Mary lasciò andare Hermione, che si limitò a guardarla mentre volava via sotto la protezione del mantello e della maschera.
Hermione conosceva quella voce, stava pensando, mentre scappava per proteggersi, che chi la teneva in ostaggio era una donna, era una corporatura femminile quella che la teneva, ma l’unica donna mangiamorte era Bellatrix Lestrange? Chi era l’altra donna?
Hermione, Ron, Ginny, Luna e Neville erano al riparo dietro una roccia.
Il caos regnava nell’ufficio misteri.
“ragazzi non c’è solo una donna mangiamorte c’è né un’altra!” disse Hermione tra il caos del duello.
“No c’è ne sono altre due perché anche io ero tenuta in ostaggio da una donna” disse Luna pensando alla corporatura del mangiamorte che la teneva prigioniera poco prima
“impossibile l’unica mangiamorte donna è Bellatrix!” disse Neville proprio mentre si udivano una delle sadiche risate della mangiamorte
“A quanto pare no! … almeno che non ci sia qualche uomo con il seno! Neville!” disse Hermione voltandosi impaurita a vedere cosa succedeva intorno a lei e cercando di individuare la maschera del mangiamorte che la teneva in ostaggio.
Mary stava duellando con sua madre e sua sorella contro Ninphadora, stava duellando contro sua cugina.
La ragazza si guardava intorno, vedeva l’atmosfera che la circondava, era da pazzi!
Lampi di luce verde, blu, rossa e gialla sfrecciavano per tutta la stanza. Si udivano risate di mangiamorte, urla e muoversi di mantelli.
L’attenzione di Mary si spostò su Sirius che duellava contro Lucius. Ad un tratto Lucius fu schiantato.
Mary sentì sua madre volare verso Sirius.
Tutti per un attimo, l’attimo che bastò per portare a termine l’altra parte della missione dei mangiamorte, guardarono Bellatrix e Sirius.
Un lampo di luce verde trafisse Sirius, la voce di Bellatrix risuonò nella stanza attirando l’attenzione di tutti.
AVADA KEDAVRA!” due parole che bastarono a togliere la vita all’ultimo parente di Harry, due parole che bastarono renderlo debole.  Sirius era morto, aveva appena attraversato il velo dell’arcata dalla quale si udivano delle voci.
Tutti rimasero a bocca aperta, Ninphadora si volatilizzò scomparendo dalla cerchia del duello, Sofia la inseguì.

Mary guardava da lontano Harry che piangeva tra le braccia di Lupin che lo stringeva. Vide sua madre scappare verso l’uscita. La rincorse. La vedeva saltellare di felicità canticchiando vittoriosa
“HO UCCISO SIRIUS BLACK!”terminando con una risata, Poco dopo arrivò Harry furibondo, Mary guardava tutto da dietro la fontana che era all’ingresso all’ufficio misteri.
CRUCIO!” urlò Harry, Mary rabbrividì vedendo sua madre cadere interra dolorante per la maledizione appena subita.
Poco dopo sentì una mano che le toccava la spalla, Sofia era accanto a lei, anche lei era scossa. Improvvisamente qualcosa le sfiorò freddamente. La nuvola di fumo nero che le aveva appena sfiorate atterrò alle spalle di Harry, videro la madre sorridere. Lord Voldemort in persona stava per duellare contro il prescelto. Poco dopo arrivò Silente.
In quell’istante videro Bellatrix che sfrecciava verso di loro per prenderle e portarle via, le afferrò per il mantello e si smaterializzarono nel salone di Villa Malfoy.







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Seconda parte del capitolo.
qui mi sono attenuta al film … modificando ovviamente qualcosa … come nel precedete.
E dopo questo fallimento dei mangiamorte vedremo cosa accadrà … visto che come tutti sappiamo Lucius, Rodolphus e altri mangiamorte vengono riportati a Azkaban … comunque che ve ne pare???
Attendo un vostro parere …
Zia Molly

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Capitolo 23
*** Sensi di colpa e brutte notizie ***


Sensi di colpa e Brutte notizie


 

 
 Comparvero nel salone di villa Malfoy.
Tutte e tre avevano il fiatone.

Bellatrix era stremata, sfinita e amareggiata, avevano fallito e oltre tutto un lurido mezzosangue l’aveva cruciata. Le veniva da piangere stava provando troppi sentimenti insieme. Rabbia, rancore, paura, preoccupazione, amore, odio, orgoglio, tutti insieme. Voleva urlare. Appena arrivata si sentì svenire, un forte dolore allo stomaco le faceva mancare le forze, con piccoli passi mozzati dal dolore allo stomaco si poggiò al tavolo di villa Malfoy, getto con foga la bacchetta sul tavolo, si poggiò al bracciolo di una delle 30 sedie e ancora con il fiatone e il cuore in gola si passò una mano tra i capelli per spostarli dal volto.
Era preoccupata per Rodolphus lui era rimasto li a lottare contro gli Auror, no che lei amasse Rodolphus ma era comunque preoccupata per lui, infondo era il padre delle sue figlie e senza di lui, quella bizzarra famiglia, sarebbe caduta a pezzi, lei non era brava a fare la madre. Era preoccupata perché temeva che suo marito potesse tornare ad Azkaban.
Era arrabbiata con Lucius perché aveva fatto fallire la missione! Sicuramente l’oscuro se la sarebbe presa con lei, se Lucius veniva catturato dagli Auror. Odia quel Potter, quel lurido maleducato e insolente mezzosangue che l’aveva appena cruciata solo per aver ucciso Sirius.
Uno dei tanti problemi che le faceva venire da piangere era soprattutto Sirius. Si sentiva stranamente in colpa per averlo ucciso.
Ricordava ancora i bei momenti che aveva passato con lui da ragazza, quando erano ancora amici e si frequentavano come cugini. Ricordava anche come lui la difendeva e come lei difendeva lui alcune volte. Da ragazzi si volevano bene, si trattavano come fratello e sorella.
Ora Bellatrix si sentiva in colpa, ma doveva farlo, non aveva scelta, era un ordine dell’oscuro, non aveva scelta. Non aveva mai provato nulla di simile dopo aver ucciso un uomo. Nulla di simile.
Tratteneva le lacrime e gli urli di rabbia solo perché c’erano le sue figlie in quella stanza.
Sapendo che molto probabilmente Rodolphus non sarebbe più tornato dall’ufficio misteri ora tutto stava a lei doveva cercare di essere più matura e più responsabile con le “bambine” … doveva fare la mamma a tempo pieno.
I battiti aumentavano sempre più, il fiatone anche e le lacrime pulsavano dall’ira, i suoi occhi lanciavano fuoco e fiamme, in quel momento avrebbe desiderato distruggere tutto.

Arrivate a villa Malfoy le due sorelle Lestrange si guardarono. Notarono subito la reazione della madre che si poggiò al tavolo, c’era qualcosa che non andava! Lo avevano notato … Bellatrix aveva qualcosa che non andava.
Mary non esitò ad alzarsi da terra. Era sconvolta per aver visto morire Sirius. Le dispiaceva molto, infondo lui era una brava persona. Le veniva da piangere .. forse. La prima cosa che fece si tolse la maschera e uscì dal salone. Veder uccidere un uomo sotto i tuoi occhi non è una bella esperienza. L’aveva congelata, qualunque cosa vedeva o faceva le ricordava Sirius che moriva e sua madre che lo uccideva. Si affrettò ad uscire da quella stanza, sentiva la puzza di un’assassina, non riusciva a stare vicina a sua madre, la odiava per quello che aveva fatto.
Oltre tutto si sentiva uno schifo, era anche colpa sua se Sirius era morto! Se non avesse portato Harry all’ufficio misteri, Sirius non sarebbe mai corso a salvarlo. Si sentiva uno schifo.
Anche Sofia era rimasta scioccata alla vista di un omicidio. Ovunque si girava vedeva lampi verdi e sentiva l’urlo di Harry nella mente. Non le dispiaceva per Sirius e neanche per Harry ma l’aveva scossa molto vedere morire un uomo. Non migliorava sapere che l’assassina era sua madre, si sentiva sporca, si tolse anche lei la maschera e si diresse nella sua vecchia camera di Villa Malfoy, lasciando Bellatrix da sola in salone.
Sofia era appena uscita quando Bellatrix incominciò a piangere dalla rabbia.

Non era un pianto triste e leggero, ma un pianto arrabbiato, mozzato dalle urla di rabbia e dai singhiozzi provocati dall’ira.
Si guardava in torno ovunque vedeva cose che odiava, vedeva Andromeda nelle foto di Narcissa, vedeva Mary che baciava un Weasley vedendo l’intreccio dell’ombra della tenda, vedeva Rodolphus e Azkaban se osservava la finestra e le grate di ferro fuori al vetro, vedeva Sofia che non diventava una mangiamorte, vedeva SIRIUS MORTO!
Un urlo di rabbia la spinse a prendere la bacchetta e a scagliare maledizioni ovunque.
“CRUCIO!!!”urlò contro un vaso che le ricordava Andromeda
“Muori!!! MUORIIIII!!!”urlava piangendo dalla rabbia. In quel  momento Bellatrix desiderava uccidere, cruciare qualcuno. Ma la soluzione al sangue non era versare altro sangue, era questo che lei non aveva mai capito. Desiderava far cessare quello stranissimo senso di colpa, odiava sentirsi in colpa, fortunatamente le capitava pochissime volte, pensava mentre la rabbia prendeva possesso di lei.
Mentre si poggiava alla finestra per cercare di ragionare e capire quello che le stava succedendo, udì un sussurrò. Uno stranissimo sussurrò, il suo nome. Voltò la testa di scatto a destra, non c’era nulla, non c’era nessuno. Poco dopo il vaso della famiglia Black poggiato sul camino cadde in terra, distruggendosi in mille pezzi. Bellatrix sobbalzò udendo l’improvviso rumore del vaso, si voltò verso sinistra e vide il vaso infranto. Si avviò pian piano verso i cocci del cimelio dei Black.
Mentre si avvicinava al camino un secondo sussurrò.
“Bellatrix …” udì ancora si voltò, ma non c’era nessuno, questo strano “giochino” la stava innervosendo sempre più. In quel momento si sentì oltrepassare.
Si sentì morire. Con i suoi occhi vide la sua pelle diventare bianca cadaverica. Il fiato per un secondo le mancò, il suo cuore si fermò e il suo corpo si congelò.
Le pupille nere si dilatarono morenti e sorprese.
Subito dopo questa strana sensazione cessò. Sirius, o meglio, il fantasma di Sirius era appoggiato allo stipite della finestra che sorrideva beffardo.
Bellatrix aveva riacquistato un colorito vivo e tutti i suoi organi aveva ripreso vita, subito dopo che Sirius l’aveva attraversata.
Lei si asciugò le lacrime e si stropicciò gli occhi. Guardava verso suo cugino ancora scossa e incredula.
Sirius?!” aveva capito benissimo che era il suo fantasma e che non stava sognando era tutto troppo reale.
Bellatrix!” Sirius la salutò con strizzando l’occhio sinistro.
“Piangevi?” proseguì il fantasma
“IO … no no … e che … cosa ci fai qui?“ chiese cercando di deviare il discorso
“Stavi piangendo ..”
“NO NON PIANGEVO! Vuoi dirmi cosa vuoi da me fantasma!!??”
disse Bellatrix puntando la bacchetta contro il fantasma di Sirius
“Non puoi farmi nulla con quella ora … comunque sono qui per dirti quello che è successo dopo che tu te en sei andata
Bellatrix lo guardava incuriosita e anche un po’ perplessa
Gli Auror hanno preso tuo marito e Lucius, Draco si è salvato, è riuscito a tornare al maniero dei Malfoy … e comunque non ti consiglio di tornare alla tua villa … Gli Auror stanno andando lì”
Bellatrix non riusciva a capire perché Sirius lo stesse facendo
“Perché?” chiese la donna guardando il cugino
“Perché? .. per garantire almeno a qualcuno una famiglia! Visto che Harry non c’è l’ha più! Almeno lascia vivere tranquille le tue figlie lontano dai guai!” Sirius si dissolse e scomparve dalla vista di Bellatrix lasciandola scossa e confusa in quel salone freddo e vuoto.
Bella prese la bacchetta e riparò i vari vasi che aveva rotto nella rabbia, riparò anche quello che aveva rotto Sirius e poi si sedette sulla poltrona nera.
Pensava. Pensava a Rodolphus. Loro erano sempre stati vicini, sempre. Ad Azkaban, fuori Azkaban, in missione, in casa, a lavoro, a scuola, a letto, in sala parto 15 anni prima … ora lui non c’era. Era sola.  Da un lato non si preoccupava più di tanto, infondo non gli era mai importato di lui … ma poi pensava alle sue figlie e a quella strana famiglia che aveva creato con lui, ora doveva essere più determinata che mai, più guerriera che mai! Sirius aveva ragione! Doveva farlo per le sue figlie! Dovevano crescere sane, forti, con dei valori da purosangue, educate e dovevano crescere mangiamorte! Dovevano diventare guerriere, combattive e determinate, soprattutto ora che erano sole!

Poco dopo, nel grande salone entrò Narcissa. Bellatrix rimase immobile, si era accorta della presenza della sorella ma desiderava che fosse lei ad avvicinarsi.
“Bella posso parlarti?” chiese Narcissa con voce preoccupata
“si dimmi .. cosa vuoi?”
“vedi … Lucius e Rodh …”
incominciò la sorella più piccola per essere subito interrotta dalla maggiore
“SONO AD AZKABAN!”
Narcissa tacque un attimo, come se Bellatrix l’avesse infilzato un pugnale nel cuore.
“Si …  comunque di là c’è qualcuno che vuole parlarti … l’oscuro …” Bellatrix guardò Cissy , i suoi occhi si illuminarono di gioia, aveva dimenticato che c’era qualcuno su cui poteva ancora contare … l’oscuro signore!
Bellatrix si alzò e si diresse nella stanza dove solitamente l’oscuro alloggiava a Villa Malfoy, lasciando Narcissa sola in salone.
Corse verso da lui. Arrivata fuori la camera bussò, subito dopo fu accolta dal Lord. Era seduto su una poltrona in pelle nera nascosta nel buio più tetro di quella stanza. Bellatrix sentiva Nagini che strisciava nella stanza, vedeva gli occhi rossi del Lord  che risaltavano nel buio.
“Mio signore?!”Bellatrix chinò la testa appena entrata
Abbiamo fallito .. lo sai vero Bella?” incominciò lui alzandosi dalla poltrona e avvicinandosi a lei
“SI mio signore” come un singhiozzo Bellatrix ammise il fallimento
“E molti sono finiti ad Azkaban … tuo marito per esempio” Bellatrix si limitò ad annuire
“Mi sorprende come siate riusciti .. voi .. i miei mangiamorte a fallire contro 6 ragazzini! 6 RAGAZZINI!” ruggì il Lord facendo rabbrividire Bellatrix
L’ordine mio signore .. è arrivato l’ordine!” bisbigliò Bellatrix cercando di difendersi , lei non aveva mai temuto il suo Lord, anzi non si faceva scrupoli a parlare con lui, a differenza degli altri mangiamorte.
“già … L’ORDINE … ma abbiamo comunque fallito!”
“non tutti .. io e le mie figlie no!”
Un noto di orgoglio zampillò dall’affermazione di Bellatrix
Ti sbagli! Le tue figlie e Draco non hanno fallito! … TU E LUCIUS SI! VOI COMANDAVATE LA MISSIONE!” Bellatrix chinò la testa assumendosi le sue colpe, anche se desiderava controbattere non ci riusciva, non voleva farlo.
“Ma come ben sai Bellatrix la mia infinita misericordia ti risparmierà da una punizione, ora va via e lasciami solo!” Bellatrix uscì dalla stanza e istintivamente si diresse verso la camera delle sue figlie per annunciargli che Rodolphus era finito ad Azkaban. Non si degno di bussare e irruppe nella camera di Mary, dove le due ragazze di erano già spogliate dagli abiti da mangiamorte.
mamma ..” la salutò Sofia, Mary non si degnò neanche di guardarla.
“Sofia, Marilisa venite qui!” le due ragazze si avvicinarono alla madre
“Rod è ad Azkaban!” Bellatrix fu diretta e coincisa, non si limitò a girarci intorno a pensare a cosa dire, dritta e coincisa, fredda, come un colpo al cuore. Mary guardò incredula sua madre, Sofia anche. Mary che aveva appena smesso di piangere riprese. Un lacrima scese dal suo volto, ma la asciugo velocemente per non farla vedere a sua madre, purtroppo l’aveva già notata.
“comunque tra poco tornerete a Hogwarts, sospetterebbero di voi se non vi vedono per molto tempo, Draco è già pronto, perciò preparatevi e scendete!” Bellatrix si affrettò a uscire da quella stanza, tutti quegli stendardi da Grifondoro la faceva rabbrividire . Sofia e Mary si abbracciarono e entrambe tentarono di trattenere le lacrime, la notizia di aver perso nuovamente Rodolphus le aveva colpite entrambe.





_____________________________________________________________________
 
Bene nuovo capitolo!
Allora cosa dire … incomincio dicendovi, come sicuramente avete notato, che questo capitolo è concentrato tutto sulle emozioni e i sentimenti di Bellatrix!
Vi starete chiedendo .. perchè ho scritto che lei si sente in colpa… perché secondo me è vero! Infondo ha ucciso un Black! Certo era un traditore ma era comunque un Black .. sangue sprecato!
Poi anche la notizia che Rodolphus è ad Azkaban… non è facile mandare avanti una famiglia da sola.. soprattutto quando hai due figlie come Sofia e Marilisa! e poi siamo sinceri, Rodolphus faceva il mammo visto che Bellatrix era negata a fare la madre! Ecco perché è preoccupata per Rod, perché non sa più chi gestisce la famiglia e mantiene un equilibrio … lei non sa fare la madre!
In più l’angoscia di aver perso contro 6 mocciosi … insomma chi non scoppierebbe provando tutto questo?
comprensibile che scoppia in un pianto di rabbia!

Comunque che ne dite?
Zia Molly

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Capitolo 24
*** La fine dell'anno scolastico ***


La fine dell’anno scolastico

 

 
Terminò anche l’ultima settimana di scuola per le due sorelle Lestrange.
L’ultimo giorno svolgeva al termine, mancavano solo 4 ore alla partenza.
Marilisa e Ginny erano nella loro camera a preparare i bauli. Mary ripiegava la divisa e con delicatezza e attenzione all’ordine sistemava i vestiti e  gli utensili scolastici nel baule. Ginny faceva lo stesso.  La rossa ogni tanto guardava Mary, ripensava alla notte al ministero e a quello che le aveva detto Hermione, Bellatrix non era l’unica donna mangiamorte … Hermione e Luna erano sotto le grinfie di altre due.
La rossa aveva sempre avuto buoni rapporti con Marilisa, a differenza di Sofia, con lei non si potevano vedere. Ginny sospettava di Sofia, era sicura che una delle due fosse lei, ma era altrettanto convinta che Mary non lo era.
Decise così di uscire il discorso.
Mary mi passi la gazzetta del profeta che è sul comò!?” chiese Ginny con l’intento di far leggere di sfuggita a Mary della morte di Sirius e dei deportati ad Azkaban. La Mora prese il giornale, guardò leggermente la copertina in cui una foto di Harry e Silente si muoveva e la passò a Ginny.
Hai letto le notizie recenti?” chiese la rossa
“Oh si … come non leggerle … quanto mi dispiace per Harry, mi sento colpevole … infondo mia madre era li, mio padre era li e … beh loro erano il nemico …”– io ero il nemico- pensò Mary sospirando afflitta, Ginny si aspettava un altro tipo di risposta così continuò il ragionamento, la rossa si avvicinò a Mary e con una piccola pacca sulla spalla consolatoria le disse
Infondo non hai motivo di sentirti colpevole! Tu e tua sorella non centrate nulla .. non siete come vostra madre .. vedrai Harry ti perdonerà, se non lo ha già fatto …” Mary rabbrividì sentendo le parole di Ginny, si sentiva uno schifo, lei stava pian piano diventando come sua madre
“Già … nostra madre … è stata lei ha uccidere Sirius … come posso non sentirmi in colpa?! E come se lo avessi fatto io! … tu eri li quella notte vero?”chiese Mary, anche se sapeva benissimo la risposta visto che anche lei era li
“Si ero li … e a tenermi in ostaggio era una donna … credevo che solo tua madre fosse mangiamorte” Mary sbiancò, non ricordava chi teneva in ostaggio Sofia, ma se era Ginny,la rossa l’aveva sicuramente riconosciuta
D’avvero? Ma sei sicura? … che io sappia … solo mia madre ha questo onore” sottolineo la parola onore con due sarcastiche virgolette che scagionarono lei e sua sorella, Ginny credeva, arrivate a questo punto,di essersi sbagliata, forse non era Sofia la mangiamorte
“mi sarò sbagliata … comunque tu assomigli molto a tua madre” Mary alzò la testa di scatto e assenze uno sguardo interrogativo
No caratterialmente ovvio .. dicevo esteticamente … siete identiche!”si corresse tempestiva Ginny, Mary le sorrise, insieme ripresero a fare le valige.
Intanto Sofia e Frank stavano parlando vicino la sala Grande. Sofia desiderava dirgli che stava per diventare una mangiamorte, ed era determinata a farlo. Doveva farlo per l’oscuro, ora non poteva più tradirlo, era anche disposta a troncare quella relazione, anche se sapeva che ci avrebbe sofferto molto visto che lei amava Frank.
“Frank posso parlarti …” chiese Sofia al suo fidanzato
“Si dimmi”sorrise lui dolcemente
vedi riguarda l’attacco all’ufficio misteri … la morte di Black”  Sofia abbassò lo sguardo e sospirò incerta, Frank tentennò un secondo, Sofia riprese
“vedi .. io quella sera ero lì”
Frank finse di non capire, desiderava aver capito male, desiderava aver sentito male
“Cosa significa eri li?” chiese il ragazzo
“Frank … io e te non possiamo stare più insieme! Io … io … sto per …”
Frank la guardava incredulo
“Frank perdonami … ma io ho scelto l’oscuro… ho scelto mia madre …”
“Cosa significa!?”
“Frank sono una mangiamorte .. o meglio lo diventerò a breve … e io non voglio ucciderti .. tu sei .. un mezzosangue
!” Frank indietreggiò di un passo ferito e incredulo
“Non è vero! Tu menti!” disse Lui indietreggiando ulteriormente
“No Frank io … io ti amo ancora ma … Frank!” Sofia si avvicinò a lui, ma il ragazzo scappò via lasciando Sofia in mezzo al corridoio afflitta e sconsolata
Arrivò L’ora di pranzo,  Sofia e Marilisa non toccarono praticamente cibo, così come fece Harry.
Mary sedeva di fronte a lui, non riusciva a vederlo così, cercava di evitare il suo sguardo, cercava di non vederlo, cercava di scappare da lui. Soffriva al sol pensiero di vedere un suo amico soffrire a causa sua. Si sentiva come se aveva ucciso lei Sirius,anche se non era così, lei si sentiva un’assassina.

Sofia invece sedeva vicino a Luna Lovegood. Anche Luna era un po’ scossa dalla battaglia contro i mangiamorte. Sofia ricordava ancora la scena di lei che la teneva in ostaggio. Cosa che la soddisfaceva molto visto che lei odiava Luna Lovegood.
Al  tavolo dei corvonero Luna mangiava tranquilla, anche se un po’ scossa, ad un tratto si voltò verso Sofia e la guardò persa, Sofia la guardò male
“Che ti guardi?”ruggì la Lestrange
“Il tuo profumo … io l’ho già sentito!”Sofia si passò una mano dietro al collo e poi sentì il suo profumo e guardò nuovamente la Lovegood
“E allora?” chiese
“All’ufficio misteri!” il tono lunatico di Luna innervosiva Sofia
Sarà stata mia madre allora!” Sofia riprese a mangiare, anche se dentro sapeva la risposta all’affermazione di Luna … aveva sentito quel profumo perché lei era il suo ostaggio
No … non credo .. io non sono stata molto vicino a tua madre …”
“peccato” mormorò Sofia
è il profumo del mangiamorte che mi teneva in ostaggio!” Sofia alzò la testa e guardò Luna con uno sguardo assassino, tutto il tavolo dei Corvonero guardava Sofia
Che cosa diavolo dici Lovegood!” Sofia si alzò dal tavolo e si diresse verso la sua casa comune.
Dopo pranzo Mary si avviò verso il lago nero. La spiaggia del lago era un luogo silenzioso e tranquillo, prefetto per chi voleva stare solo e meditare.
Mentre si avviava verso la spiaggia del lago notò che c’era anche un'altra persona.  Era Harry.
Mary tentennò, indecisa sul proseguire o tornare indietro. Sapeva che non sarebbe potuta scappare per sempre e che prima o poi avrebbe dovuto parlare al ragazzo, sapeva che era un gesto immaturo scappare ancora così si fece coraggio e si avviò verso Harry.
Il ragazzo sentì avvicinarsi qualcuno, si voltò vide che era Mary, non si mosse e riprese a guardare il lago, perso nei ricordi, perso nell’odio e nel rancore.
“Harry …”bisbigliò Mary, il ragazzo la guardò e poi riprese a guardare il panorama
“Harry io vorrei parlarti … vedi ….”
“Non mi va di parlarne …”
la interruppe il moro
non mi interessa … devo parlarti e basta … vedi io mi sento colpevole, mi sento come se fossi stata io ad ucciderlo, ti giuro mi sento uno schifo, un’assassina, al sol pensiero che mia madre lo ha ucciso … io .. io mi sento lei … Harry …” Il quel momento Harry si alzò e guardò Mary, notava che la ragazza aveva gli occhi lucidi, occhi che trattenevano le lacrime. La guardava, quel volto simile a quello di un’assassina, quel volto che lui odiava, quel volto gli ricordava la morte di Sirius.
Harry, non dovrei scusarmi con te .. se mia madre lo venisse a sapere forse farei la fine di Sirius! … Harry mi dispiace!” Mary piangeva leggermente, Harry le sorrise, sapeva benissimo che non era colpa di Mary se aveva una madre così, infondo la famiglia non  si sceglie …
Non preoccuparti, non è colpa tua … tu non c’eri neanche!” Mary lo abbracciò e incominciò a piangere. Si sentiva sporca, un’assassina, una traditrice, non riusciva a capire perché chiedeva scusa a Harry se poi si comportava da falsa con lui! DA DOPPIOGIOCHISTA! 
Dopo essersi “chiariti” si sedettero insieme sulla sponda del lago.
E pensare che siamo lontanamente cugini noi due” sorrise lui
Già … come Sirius e mia madre” mormorò Mary
si .. ma spero che non mi ucciderai un giorno” sorrise Harry
no non lo farò …” sorrise Mary
“ti prendo in parola! … ma ora andiamo è tardi il treno parte tra mezzora!” Insieme si avviarono verso Hogwarts e poi con il resto degli studenti salirono sul treno.
Mary era nello scompartimento numero 94 con sua sorella.
Nessuna delle due parlava, Sofia era triste perché era tutto finito tra lei e Frank e lei continuava comunque ad amarlo. Continuava a ripetersi che l’amore era per i deboli e che lei non era debole, anzi era forte! Continuava a ripetersi che ora lei era dell’oscuro signore e che nessun’altro avrebbe mai potuto prenderla, lei era dell’oscuro signore, lei dava fedeltà solo a lui! Doveva dimenticarsi di Frank e continuare a realizzare il suo sogno, diventare mangiamorte! Infondo le mancava poco per riuscirci.
Mary invece era un po’ taciturna, non le andava di parlare. Entrambe le sorelle erano tristi. Il viaggio passò così, fu uno dei viaggi di ritorno più pesanti che le due Lestrange ricordassero, pesantissimo.
Arrivate al Malfoy Manor, una strana sensazione di vuoto echeggiava in tutto il maniero. Si sentiva l’assenza di Rodolphus e di Lucius, soprattutto a tavola.
Le due ragazze notavano le diverse espressioni sui volti della zia e della madre.
Il volto di Narcissa era triste, lei amava molto Lucius e soffriva molto per la sua assenza, cercava di colmare il vuoto lasciato dalla scomparsa del marito puntando tutto su Draco. Ora Draco era tutto per lei! Narcissa non voleva che il suo unico figlio diventasse mangiamorte,  non voleva che il suo bambino diventasse un assassino, lei sapeva come era Draco, lui era fragile, era debole e non era pronto ad uccidere, non aveva il sangue freddo di Lucius.
Il volto di Bellatrix invece era neutro. Solito volto di una persona che non prova nulla, un volto neutro che ti trasmette a primo impatto il carattere della persona. Mostrava la sua eleganza e il suo orgoglio in ogni gesto che faceva, mostrava il suo spirito guerriero persino mentre tagliava la carne! Bellatrix non era abituata a mostrare quello che provava al pubblico, era una donna molto riservata e fredda.

Dopo cena tutti si recarono a dormire, le due ragazze tornarono a dormire nei loro vecchi letti, quei letti in cui avevano dormito per  14 anni. Le loro camere, ovviamente non erano come le avevano lasciate, anzi erano spoglie da ogni tipo di stendardo, foto e disegno sulle pareti, la libreria completamente vuota, riempita solamente da qualche volume che gli elfi avevano riposto li nel pomeriggio quando avevano riordinato gli utensili.

Intanto Bellatrix in una delle miglia glia di camere da letto di villa Malfoy , si sistemava per andare a dormire. Ad un tratto  proprio mentre si stava togliendo la collana qualcuno bussò alla porta. Era Narcissa.
“Cissy?”  domandò Bellatrix sorpresa di vederla in piedi a quell’ora
“Bella .. posso chiederti un favore?” Bellatrix in quel momento rivide nell’adulta Narcissa, la piccola sorellina di tantissimi anni prima, quel tono di voce che Narcissa aveva appena assunto non lo assumeva dall’età di circa 10 anni.
“Dimmi …”
vedi … questo grande maniero è troppo grande per una donna sola con un unico figlio … vedi volevo chiederti se ti farebbe piacere rimanere a vivere qui con le tue figlie” Bellatrix sorrise, non si immaginava una proposta simile
“Oh beh … si … non penso ci siano problemi. Notte Cissy” Bellatrix dopo si tolse la collana e la poggiò sul comò poi salutò Narcissa, si scambiarono la buonanotte e poi entrambe andarono a letto.



 
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Capitolo tranquillo no?
Ma non vi dico cosa accadrà tra poco! Eheheh! No Spoiler .. anche se sono tentata ma sto zitta zitta …
Che dire boh è un capitolo abbastanza tranquillo … a parte il fatto che Luna a momenti riconosceva Sofia e l’interrogatorio di Ginny a Marilisa…
Poi Sofia e Frank che si lasicnao ... vi giuro mi è dispiaciuto tantissimo ... ma vedremo cosa succederà ... chissà! 
ma … ma vedremo cosa accadrà ..
Grazie a tutti per le recensioni e grazie a tutti i lettori che dopo  24 capitoli sono ancora qui che seguono!
Grazie :D
Zia Molly

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Capitolo 25
*** Aiuto da zia Cissy ***


Aiuto da zia Cissy
 

 
Passarono velocemente un paio di settimane.
Settimane tranquille al Malfoy manor, concentrate sul trasloco di Bellatrix e delle sue figlie al maniero. Oggetti personali e  accessori di famiglia erano stati portati al maniero con estrema cura dagli elfi domestici.

Quella mattina la tensione era alta tra le mura del Malfoy Manor. A distanza di nove ore circa i tre ragazzi sarebbero stati marchiati e sarebbero diventati mangiamorte.La cerimonia si sarebbe svolta alla cripta Riddle.
I stati d’animo erano diversi nella grande villa.

La più felice di tutti, più felice anche di Bellatrix, era Sofia.
Erano anni e anni che aspettava quel momento. Si da bambina, sin da quando sua zia Narcissa le aveva raccontato chi era la madre, il lavoro che svolgevano i suoi genitori e suo zio Lucius, la ragazzina era rimasta affascinata, attratta dalla magia e dal potere che davano le arti oscure.
La gloria e l’ambizione che richiedeva tale compito. Se lo sentiva nelle vene! Il sangue da mangiamorte scorreva nelle sue viscere, doveva portare avanti la tradizione di famiglia, doveva recare onore a sua madre, il suo idolo, doveva dare fedeltà all’oscuro signore. Sofia era fiera di diventare mangiamorte.
 Un’altra persona felice era Bellatrix. Si rivedeva molto in Sofia. Le ricordava lei da ragazza! Era felice per lei.
Una delle persone che tentava di essere felice invece era Draco.
Lui prendeva la cosa sotto il punto di vista dell’orgoglio, dell’onore famigliare e dell’ambizione personale. Il biondo e giovane Malfoy aveva sempre ambito a diventare come suo padre, ricco e potente, temuto e adorato da molte persone.
Ma Draco non desiderava essere un mangiamorte anche se desiderava il successo del padre. Forse l’idea lo spaventava, ma l’ambizione a diventare importante era maggiore, essa lo spingeva a compiere questa scelta. Uno dei tanti fattori che lo obbligavano a diventare mangiamorte era il volere del Lord, di suo padre e di zia Bellatrix, che prendendo quasi le veci di suo padre aveva quasi imposto a sua madre di farlo diventare Mangiamorte, anche se sua madre, Narcissa, aveva ben capito che Draco non lo desiderava e lo faceva solo per ambizione.
Una delle persone meno felici era Narcissa.
Lei temeva per la vita di suo figlio. Ricordava ancora tutte le volte che Lucius e sua sorella l’avevano rischiata. Ricordava ancora quando Lucius tornava a casa con profonde ferite, grossi lividi o pericolose fratture. Non desiderava che suo figlio diventasse un assassino.
Perché diventare mangiamorte, anche se ti circonda di notorietà, significa soprattutto uccidere senza pietà, essere assassini affamati di sangue, almeno quanto lo era Bellatrix; significava porre fedeltà nell’oscuro signore. Ma Narcissa non era preoccupata solo per suo figlio, anche per le sue nipoti.
Si domandava come faceva sua sorella a non temere la loro vita, lei lo considerava un onore, diceva che era più che un piacere donare la vita delle sue figlie all’oscuro, ma Narcissa si domandava come faceva a non accorgersi che una delle due, Marilisa, non lo desiderava, Mary avrebbe beatamente fatto a meno di ricevere quel marchio. Narcissa era preoccupata soprattutto per lei. L’aveva cresciuta e la conosceva bene! Per quanto potesse essere coraggiosa e piena di sangue freddo .. lei era buona! LEI ERA TROPPO BUONA PER FARE L’ASSASINA!
Non era neanche abbastanza cattiva per punire gli elfi domestici, la zia ricordava che a stento riusciva a impartire ordine ai poveri elfi della grande villa, e ricordava bene che il suo elfo personale era quello che veniva trattato meglio!
Infatti, ricordava, che Lucius fu costretto a prenderlo e a farlo diventare il suo elfo personale, non riusciva a vederlo così sorridente e così felice a differenza di tutti gli altri poveri  elfi sfigati che venivano maltrattati. Si chiamava Dobby … Mary lo trattava come un amico, infatti quando lei frequentava il primo anno, chiese all’elfo di andare ad aiutare Harry Potter e di impedire al ragazzo di tornare a scuola per salvargli la vita, impedendo all’oscuro di uccidere Harry. Lei aveva sempre combattuto dal lato di Potter, aveva sempre cercato di aiutare il prescelto, non si era mai schierata al lato oscuro! Mai … se non fosse stato per sua madre, probabilmente ora Mary avrebbe fatto parte dell’ordine della fenice o dell’esercito di Silente.
Narcissa vedeva Marilisa come una figlia femmina, era fiera di lei, e era immensamente grata a Bellatrix per averle chiesto di farle da madrina.
Marilisa le ricordava molto Andromeda. La piccola Cissy era molto affezionata alla sorella di mezzo, a differenza di Bellatrix, che sin dal momento della sua nascita non aveva fatto altro che odiarla. Anche Andromeda era buona, anche lei si era da sempre schierata al lato buono di questa infinita e antichissima guerra che proseguiva da generazioni, ora mai.
Le dispiaceva però che Marilisa non aveva ancora avuto il modo di ribellarsi.
Forse non era per una mancanza di coraggio, sicuramente no, era sicuramente per sua madre. Bellatrix aveva l’innato dono di influenzare le persone, era capace di far cambiare idea anche con uno sguardo, dote che Sofia aveva ereditato benissimo …
Narcissa non aveva ancora capito se doveva vedere questa dote della sorella come un pregio o un difetto …Ma la zia non era preoccupata solo per Draco e Marilisa, anche per Sofia.


Dopo l’ora di pranzo Mary era in camera sua a riflettere. 
Era molto indecisa sul da farsi, era indecisa se presentarsi alla cerimonia o meno, era indecisa se continuare quella farsa o finirla li, se onorare sua madre o smerdarla  dinanzi a tutti i suoi “colleghi”.
Sapeva benissimo che la seconda opzione probabilmente le sarebbe costata cara … forse le sarebbe costata la vita, ma la ragazza preferiva morire che unirsi a quella banda di sporchi assassini.
I suoi pensieri furono interrotti da un inaspettato bussare alla porta.

“Avanti …”sussurrò la ragazza mentre si guardava allo specchio, poco dopo da quella porta entrò sua zia Narcissa. La ragazza notò subito che tra le mani stringeva una fiala.
Oh zia … ciao! In cosa posso aiutarti!?” chiese la ragazza mostrandosi falsamente felice
“Non fingere di essere felice! Ti conosco meglio ti tua madre … su siediti voglio a parlarti!” Mary inarcò il sopracciglio, domandandosi da quanto in qua sua zia era diventata così decisa. Mary si accomodò sul suo letto, accanto al vestito nero che avrebbe dovuto indossare da li a poche ore
“Vedi sono qui per dirti che se non te la senti puoi anche non diventare mangiamorte! .. almeno tu … cerca di salvarti! Mary non farti influenzare da mia sorella!”Mary sorrise amaramente
“zia … io vorrei davvero … mi piacerebbe fuggire dal destino che mi attende ma … non posso! Ho sempre desiderato una vita normale … una famiglia felice! Lontano dal male .. ma ora … forse .. ho smesso di vivere nei sogni!”Narcissa rimase a bocca aperta
Mary … lo so che avere una famiglia come la tua non aiuta, forse l’hai sempre saputo che era questo il tuo destino .. ma ricordati che dipende da te! Solo da te … puoi cambiarlo se vuoi … ricordati … prima di venir marchiata l’oscuro ti leggerà la mente … se ti vedrà indecisa o contraria non lo farà! Ma non so cosa farà dopo aver letto la tua mente .. forse ti obbligherà, forse la farà leggere a tua madre, forse … ti ucciderà … o forse ti risparmierà e ti userà come scorta … ma sappi che dipende da te!”

“Zia non lo so ….”
“Fai come vuoi … ma non sono qui per parlarti solo di questo … sono qui anche per consegnarti questi …”Narcissa porse la fiala di vetro alla nipote che la prese e la guardò incuriosita
“Cosa sono?” chiese la ragazza
Ricordi …” sussurrò Narcissa
“ricordi .. e di chi? E a me a cosa servono? “ la ragazza guardava la bottiglietta incuriosita
sono di tua madre .. li ho presi di nascosto … serviranno a schiarirti le idee” Mary guardò Narcissa incuriosita e un po’ sorpresa, sua zia la stupiva sempre di più, ogni giorno che passava con lei.
E come faccio a vederli??” chiese la ragazza
vai nel mio ufficio … cerca il manuale “Pozioni e infusi”, estrailo dalla libreria, si aprirà un passaggio segreto, ti porterà in una seconda stanza, li troverai un pensatoio, una piccola bacinella con un po’ d’acqua dentro, immergi il ricordo e poi immergi il tuo viso … entrerai nel ricordo  e lo potrai vedere …”  Narcissa si alzò e si diresse verso l’uscita, Mary rimase imbambolata ai piedi del letto ad un tratto però, proprio poco prima che la zia uscisse dalla stanza disse
“Zia … grazie … di tutto ..”sorrise, Narcissa sorrise alla sua nipotina e uscì da quella stanza.
Mary appena la zia uscì dalla stanza si affrettò a nascondere in tasca la fiala con i ricordi della madre e ad avviarsi nell’ufficio di sua zia.

Era curiosissima di vedere i ricordi di sua madre,.
Arrivò nello studio. Esaminò tutta la libreria della zia, una volta trovato il volume “Pozioni e Infusi”  lo tirò via e magicamente si aprì un ingresso a una seconda stanza.
Mary entrò e corse verso il pensatoio.
La bacinella in argento giaceva in mezzo all’accogliente ambiente, vi immerse il ricordo e si catapultò in esso.



Poco dopo si accorse di essere a casa di Sirius.
Era casa Black!  
Il calendario nel salone dell’antichissima casa Black segnava Agosto 1967.

Mary comparve in salotto, un’atmosfera furibonda la circondava.
Sua madre, zia Narcissa, un uomo e una donna a lei sconosciuti urlavano furibondi contro una ragazza che a istinto Mary associò a zia Andromeda.
L’atmosfera era furente.
Bellatrix urlava contro Andromeda, così come l’uomo e la donna di fronte a lei, l’unica a stare zitta e calma era Narcissa che non osava intromettersi nella discussione. Zia Cissy sembrava anche molto piccola. Secondo Mary non poteva frequentare più del secondo anno ad Hogwarts, probabilmente non aveva più di 12 anni. Sua madre sembrava quella più grande, più matura.  Secondo Mary aveva all’incirca 16/ 17 anni, probabilmente stava per concludere gli studi a Hogwarts. Zia Andromeda invece sembrava avere tra i 14 e i 15 anni.
Tu sei pazza!!! COME PUOI INNAMORARTI DI QUEL TONKS!!!” urlava furibonda Bellatrix
“LA PAZZA SAREI IO ORA??!! ISTERICA CHE NON SEI ALTRA! … SENTI CHI PARLA! QUI LA PAZZA DI CASA SEI TU!  PENSI SOLO A TE STESSA! TI SEI FATTA MARCHIARE E SEI UNA MANGIMAMORTE, SEI FIDANZATA E PROMESSA IN SOPSA! .. LA TUA VITA VA BENE COSì!!! Perché DEVI DIVERTIRTI A ROVINARE LA MAI! CHE TI IMPORTA A TE!!???”controbatteva Andromeda, in quel momento Mary guardò Bellatrix, notò che l’espressione che aveva in volto era molto simile a quella assunta contro di lei a casa dei Black quando era venuta a cercarla per riportarla a casa; era arrabbiatissima.
“COSA MI IMPOSTA A ME??!! RAZZA DI INGRATA! QUI CI ANDIAMO DI MEZZO TUTTI!! L’ONORE DELLA NOSTRA CASATA! NESSUN TRADITORE! NESSUNO! PURISSIMI! E ORA ARRIVI TU .. COME UNA COG .. DEFICIENTE CHE PRENDI E ROVINI TUTTO! SEI UNA TRADITRICE DEL TUO SANGUE ECCO COSA SEI!!! .. SE SEMPRE STATA DIVERSA! SIN DALLA NASCITA! OCCHI CHIARI … AZZURRI … CHI IN FAMIGLIA HA GLI OCCHI CHIARI?? EH?? NESSUNO! .. CAPELLI CASTANI … CHI HA I CAPELLI CASTANI IN FAMIGLIA … NESSUNO! CHI è TASSOROSSO IN FAMIGLIA???? NESSUNO!!! SEI NATA FECCIA E MORIRAI FECCIA! TRADITRICEE!!! … DOVRESTI ESSERE ONORATA A PORTARE IL NOSTRO COGNOME! BLACK! PURO COME L’ACQUA! E INVECE CI TRADISCI TUTTI!”Mary dovette mettersi le mani alle orecchie per quanto urlava forte sua madre! Non l’aveva mai sentita urlare così … mai … e pensandoci non ci teneva a sentirla.   Andromeda rimase un po’ perplessa, i due adulti si limitavano ad annuire alle parole di Bellatrix e la povera Cissy guardava sua sorella maggiore intimorita e un po’ spaventata.
Andromeda stava per ribattere l’affronto della sorella quando si mise in mezzo l’uomo che era in salone.
“ORA BASTA! ANDROMEDA SMETTI DI FARE LA RAGAZZINA E TORNA IN CAMERA TUA! .. BELLATRIX TU DATTI UNA CALMATA O TE LO FACCIO VEDERE IO IL MARCHIO NERO! ..DRITTO IN UN OCCHIO!  Tu Cissy va in cameretta a finire i compiti .. su dai bella di papà ..  E VEDETE DI DARVI UNA CALMATA VOI DUE!ALTRIMENTI VEDERETE LA FRUSTA! CHIARO???” urlò l’uomo. Mary rimase un secondo sorpresa. Quell’uomo era suo nonno.  Lo aveva intuito dalla somiglianza con sua madre, ma rimase comunque sorpresa. Era un uomo di polso.
Andromeda ripartì in quarta a rispondere “IO NON CI TORNO IN CAMERA MIA!” urlava la riccia castana
“VEDI DI TORNARCI TRADITRICE O TI CI MANDO A CALCI!”la intimò il padre infuriato, Bellatrix sorrise maligna alla minaccia del padre, poi si tirò su le maniche del vestito, Mary notò immediatamente il marchi fresco di stampo, prese per mano la piccola Cissy e la accompagno in camera sua lasciando Andromeda, suo padre e sua madre in salone a discutere . Mary rimase sorpresa.


Poco dopo il ricordo mutò.
Spostandosi di qualche anno.
 Era il 1970 questa volta il ricordo si svolgeva nell’ingresso di casa Black. Sembrava notte fonda.
Andromeda era vicino all’ingresso con un baule in mano, Bellatrix era di fronte a lei con uno sguardo tra il triste e l’arrabbiato.
Sappi che se ora varchi quella soia noi due non saremo più sorelle” intimò Bellatrix
“perché lo siamo mai state?” accennò zia Dromeda con un tocco di arroganza
Bellatrix sorrise “Sinceramente no .. ma credevo che le frasi sdolcinate ti convincessero a cambiare idea”
“Oh non più … non sono una bambina … non mi interessa se mi darai la caccia per uccidermi! Ma io e Tonks abbiamo deciso di andare a vivere insieme a nostra figlia!”la più giovane si toccò il ventre
“Oh già.. la piccola bastardella … povera e lurida mezzosangue … sai da un lato non mi dispiace dirti addio e ripudiarti … quando ti ucciderò … sarà tutto più divertente!”
“La cattiveria ti ha dato alla testa sorella …”Andromeda sembrava dispiaciuta
“Oh no … fidati …”
“Si invece .. quel marchio della quale tu ti vanti tanto … ti ha dato alla testa … ma infondo sappiamo entrambe come te lo sei procurato no? .. quella sera, quando cercai di fermarti tu mi dicesti – una botta e via – mi fai schifo!! Che razza di donna sei? E poi dici a me …”Andromeda sputò per terra talmente era lo schifo che provava per la sorella. Mary rimase a bocca aperta dopo aver sentito quella frase
“A dirti la verità .. è stato un onore!  Posso vantarmi di essermi portata a letto il più grande mago oscuro di tutti i tempi!”nel tono di sua madre c’era molto orgoglio,a Mary faceva schifo … non aveva mai provato tanto schifo verso di lei.
“Povero Rodh! … e pensare che lui ti ama!”
“L’amore e per i deboli!” sussurrò Bellatrix
“No … i deboli sono coloro che non provano Amore ! addio Bellatrix!”
“Alla prossima!”Bellatrix si limitò a ridere maligna mentre progettava la sua sadica vendetta contro al sorella incinta.  Mary rimase shoccata nel sentire le parole che si erano dette le due sorelle, pensò che sicuramente, anche se lei non fosse diventata una mangiamorte, tra lei e Sofia non sarebbe mai successo nulla di simile.

Nuovamente il ricordò mutò.
Era il 1 ottobre 1980.
Mary notò che si trovava nel maniero dei Lestrange, forse era la camera da letto dei suoi genitori quella in cui si trovava. Notava che sua madre era distesa sul letto, accerchiata da tre medimago e da suo padre. ERA IL PARTO DI SOFIA!
“Su madam Lestrange un ultimo sforzo su!  Vediamo i piedini!”il medimago cercava di rassicurare sua madre che anche se stava soffrendo come non mai riusciva comunque a minacciare chiunque le capitasse a tiro
Rodh ti giuro che se ne esco viva io ti uccido!!! Te lo giuro! AAAAAAHHHHHHHHRRRG!” Bellatrix urlava dal dolore, Rodolphus la guardava con tenerezza e affetto
Madame Lestrange ecco ..”
“Veda di farla uscire o al crucio!!!! Non mi interessa cosa vede e non vede!!! FACCIA USCIRE QUESTA MALEDETTISISMA BAMBINA!!! AAAAHHH” Bellatrix era furibonda … Mary sapeva benissimo che sua madre non aveva mai desiderato figli, e sapeva anche che sicuramente non si era concessa facilmente a suo padre visto che non lo amava.
“Su spinga!”Bellatrix ce la stava mettendo tutta anche se non desiderava quella bambina, perché era consapevole di non essere capace a fare la madre.
Se c’era una cosa che spinse Bellatrix a partorire fu questa frase .. MAI SPRECARE BUON SANGUE MAGICO! ... la bambina che stava per nascere sarebbe stata una purosangue, e abortire determinava uccidere un purosangue, quindi andare contro i principi da mangiamorte, questo era l’unica cosa che le dava la forza e la determinazione  a mandare avanti tutto.
Mary vedeva sua madre che sudava, i ricci ribelli erano affogati un bagno di sudore. Si contorceva leggermente sul letto, urlava di tanto in tanto.
Ma combatteva quella battaglia, come la definiva lei. Vedeva le mani che si aggrappavano alle lenzuola, le nocche erano bianche e arrossate dalla forza con la quale stringeva i pugni, le vene erano pienamente visibili sui polsi, il respiro accentuato. Mary riusciva a sentire i dolori di sua madre per come la vedeva soffrire. Le faceva quasi pena.
“Spinga!!!” urlava l’ostetrico, Bellatrix ci provava con tutta se stessa
“Da amore eccola  …”Bellatrix nella disperazione più totale provocata dai dolori guardò Rodolphus con uno sguardo dei suoi soliti, lo fulminò.
“Non … chiamarmi … amore … aaaaaaaaaaaahhhh”poco dopo … il pianto della piccola Sofia si fece vivo nella stanza, Rodolphus baciò Bellatrix indipendentemente dal fatto che lei lo volesse o no .. lui era felicissimo di avere una bambina.
Bellatrix era esausta, stanchissima.

Poco dopo il ricordo mutò ancora.  1 Dicembre 1981.
Era il giorno della sua nascita.
Il ricordo però partì da quando Mary uscì dalla pancia.
“Eccola!! Bellatrix eccola … un’altra femminuccia!”  Rodolphuscorse a prenderla in braccio appena fu possibile. Bellatrix nuovamente esausta guardava la scena con uno sguardo perso.
“Guardala … che piccola!”
“Rodh .. dov’è Sofia?”chiese Bellatrix appena riprese coscienza
“Ecco aspetta tra poco la manderanno a chiamare …”
In quel momento Mary sospirò
“niente da fare .. neanche quando ero appena nata mi si filava!” poi riprese a vivere il ricordo interessata.
“Come la chiamerete Signor Lestrange?”chiese il medimago mentre compilava al scheda di nascita della piccola
La chiameremo Hydra …” sussurrò Bellatrix
no … Marilisa Hydra Lestrange” Mary rimase un secondo perplessa non sapeva di avere un secondo nome
“Bellissimo nome signori Lestrange .. ma infondo come quello della precedente, Sofia Druella Lestrange”Bellatrix sorrise debolmente sentendo il secondo nome di Sofia, era il nome di sua madre.
Poco dopo nella stanza, dopo aver sistemato Bellatrix e tolto tutte le bende piene di sangue Sofia, Narcissa e Draco entrarono.
I due piccoli avevano appena imparato a camminare e a parlare, infondo entrambi avevano solo 1 e qualche mese.
“Garda Sofia… c’è la mamma e il papà!”una giovanissima Narcissa prese Sofia e la fece sedere accanto alla madre, la piccola bambina non esitò ad abbracciarla. Marilisa era ancora ancora imbraccio a Rod. Bellatrix appena vide la piccola primogenita le diede un bacino sulla fronte.
“mimmi ma che hai fatto?” chiese dolcemente la piccola bambina guardando la madre, intanto il cuginetto Draco si era seduto anche lui sul letto
“Eh … Cissy cosa si dice in questi casi?”chiese Bellatrix chiedendo aiuto a Narcissa … Sofia di conseguenza voltò la testa verso la zia, Mary notò che la zia stava alludendo al nome della zia traditrice
“Vedi Sofia, la mamma ha dato alla luce una sorellina .. tutta per te … e per papà .. visto che lui la desiderava tanto!”concluse la frase con un leggero e poco percettibile tono arrabbiato, la bambina sorrise, poi Rod si avvicinò a Sofia e gli mostro la sorellina
“Lei è Marilisa … è la tua sorellina”Rodolphus passò il piccolo fagottino a Bellatrix che per la prima volta la teneva in braccio, Sofia si sporse a vedere la sorellina e poi disse
“Maita … la mia picciola soellina!”poi la piccola Sofia abbracciò sia Marilisa che Bellatrix, Bellatrix e Narcissa si scoccarono un’occhiata.
Mary piangeva dall’emozione, poteva dire di aver assistito al parto di sua sorella e al suo .. che bella cosa.
Il ricordo Sfumò.

Era il 1982, salone di villa Malfoy.
Narcissa e Bellatrix stavano parlando.
“Bella … e se andasse male? Se finirete ad Azkaban?.. i Paciock sono degli AUROR!”insisteva Narcissa … Mary capì benissimo che era la notte in cui perse i suoi genitori per  13 anni.
“Beh se andasse male … di a Sofia che le voglio bene!”Bellatrix si allacciò il mantello
“E Marilisa … a lei cosa le dico?”
“quello che vuoi!”  poi infilò la maschera da mangiamorte.
e a me stessa cosa dirò?” Narcissa aveva un dono .. un ottimo sesto senso, lei se lo sentiva che quella notte sarebbe successo qualcosa.
“Beh .. di a te stessa che sei la mia piccola sorellina, che ti voglio bene … e che o ma al diavolo l’orgoglio!! Vieni qui!!”Bellatrix si sfilò la maschera e abbracciò Narcissa, non sapeva esattamente perché l’aveva fatto, poco dopo nel grande salone entrarono Sofia e Draco che ora mai camminavano bene e correvano altrettanto bene.
“Mammi  dove vai??”chiese Sofia tirando la mamma per il lungo mantello nero
“A lavoro piccola mia!”la madre si chinò per arrivare all’altezza di sua figlia.
“E lasci chi me e la torellina?”chiese la piccola
No … poi torno” Abbracciò la piccola Sofia e poi si rivolse a Narcissa
“Se proprio dovesse andare male … abbi cura di loro .. di entrambe! A dopo Cissy” Bellatrix si smaterializzò e il ricordo scomparve insieme a essa in una nuvola nera.
Mary tolse il voltò dal pensatoio. Un po sconvolta. Ora aveva capito molte cose … e sapeva benissimo cosa fare quella sera.





 
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VI PREGO SCUSATEMI SE è LUNGO E SE L’HO CARICATO TARDI!!! SCUSATEMIII MA MI SONO ERSA A SCRIVERE E MI SONO DIEMNTICATA DI GUARDARE LA LUNGHEZZA E LA DATA PER CARICARLO!!!
Scusateeeeee ancora!!
Rimane il fatto che io adoro questo capitolo .. certo forse ho cambiato un po’ il carattere di Bellatrix … non lo so …. Ma forse un po’ si… e anche quello di Cissy … ma posso garantirvi che è il MIO CAPITOLO PREFERITO IN ASSOLUTO! Lo adoro … è da quando ho progettato al FF che desideravo scriverlo!!!
Comunque che ve ne pare????
Zia Molly

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Capitolo 26
*** il Marchio nero ***


IL Marchio Nero
 

 
Mary era ancora scossa mentre si dirigeva determinata  verso la sua stanza da letto. Ripensava ai ricordi della madre .. era stata un’emozione forte vedere il parto di sua sorella e assistere alla sua nascita.
Entrò in camera sua. Vedere qui ricordi l’aveva dato ispirazione, ora sapeva bene cosa fare per evitare il marchio. Mary aveva deciso di mandare una lettera anonima all’ordine in cui diceva che ci sarebbe stato un raduno di mangiamorte dalla cripta alle ore 21. Se tutto sarebbe andato secondo i piani Voldemort sarebbe riuscito a marchiare solo Sofia e Draco .. sua madre le aveva spiegato che la cerimonia si svolgeva in ordine di età! Lei era la più piccola e quindi doveva essere marchiata per ultima, questo determinava che se L’ordine avesse fatto presto forse sarebbe riuscita a salvare anche sua sorella.
Prese una pergamena e una penna e incominciò a scrivere
“Ore 21 raduno di mangiamorte alla cripta di famiglia dei Riddle” non scrisse altro.
Prese la lettera, applicò alcuni incantesimi di protezione e poi consegnò il biglietto al suo gufo che volò verso la tana.Se c’era una persona che Mary doveva ringraziare era sua zia Narcissa.

Le ore passarono in fretta Mary, Sofia e Draco erano pronti. Nel salone di casa Black li attendevano Bellatrix, Narcissa, Piton e Dolohov .
I tre ragazzi sapevano bene che la cerimonia si sarebbe svolta in presenza di tutti i mangiamorte, sapevano anche che dovevano avere dei padrini, essi servivano a testimoniare la fedeltà dei ragazzi verso l’oscuro. Il padrino di Draco era Piton, quello di Mary Dolohov e quella di Sofia era Bellatrix. Sapevano anche che non era una cerimonia corta e tranquilla ma lunga e complessa.
Indossarono tutti le maschere e i mantelli, eccetto Narcissa che si limitò a coprire il volto con il cappuccio del mantello da viaggio, poi si presero per  mano e si smaterializzarono alla cripta.

L’atmosfera tetra era glaciale.
Almeno cinquanta mangiamorte circondavano il perimetro della cripta. Tutti vestiti di nero, le maschere argentee brillavano nel buio della fresca notte estiva, erano tutti in posa possente, immobili, all’occhio di Marilisa e di Sofia sembravano pietrificati, non si muovevano.  Stringevano tra le mani la bacchetta accesa per fare luce. L’atmosfera inquietante fece rabbrividire i tre neomangiamorte.
Infondo al’ipogeo seduta su una poltrona in pietra, la bianchissima figura di Voldemort sedeva regale, accanto a lui Nagini il suo serpente.
Si potevano notare benissimo le rifiniture della sedia. Nella pietra dei braccioli erano scolpiti dei serpenti, i lunghi corpi degli animali avvolgevano anche le gambe dell’imponente Trono.
Alle spalle della regale sedia lo stemma di Salazar e il simbolo dei mangiamorte risplendeva nell’oscurità.
Al lato destro e sinistro, due torce spente fluttuavano accanto alla poltrona.
Appena arrivati Narcissa si mischiò ai mangiamorte, assumendo anche lei la posizione ferrea e concentrata dei seguaci. I sei celebrati, invece si disposero, alternandosi tra padrino e neomangiamorte , infondo al lungo corridoio che si formava dall’ingresso della sala fino alla poltrona sulla quale era seduto l’oscuro signore. Ogni padrino teneva la mano destra sulla spalla sinistra del proprio “figlioccio”.

Bellatrix-Sofia, Dolohov-Mary, Piton-Draco.

I battiti cardiaci di Sofia, Marilisa e Draco acceleravano agitati.

L’oscuro aveva incominciato la cerimonia di iniziazione.
Seguaci! Siamo qui riuniti oggi per vedere unirsi a noi tre nuove reclute. Sofia Druella Lestrange, Marilisa Hydra Lestrange e Draco Malfoy
Udendo il nome delle due ragazze si elevò un leggero mormorio tra i mangiamorte.
“Cosa sentono le mie orecchie? Mormorii?? … miei cari … come abbiamo ben notato da ben 20 anni, ci sono donne che sono all’altezza di noi uomini … Donne che sanno uccidere anche meglio di noi uomini, Donne che sanno mandare a termine una missione!” In quel momento da sotto la maschera di Bellatrix un sorrisetto compiaciuto e soddisfatto comparve udendo gli elogi che l’oscuro le stava facendo, dato che potevano essere riferiti solo a lei, visto che era l’unica donna che serviva l’oscuro.
“quindi .. confidiamo tutti, che queste due ragazze portino onore al nome dell’unica donna mangiamorte, dato che sono sue figlie e oltre tutto … questo onore viene concesso a poche! Se non dire a pochissime!
Ma miei seguaci non siamo qui per elogiare nessuno! Siamo qui per esaminare … qualcuno!
Oggi questi tre ragazzi si uniscono a noi! … promettendomi fiducia e onestà

Voldemort camminava con calma gesticolando con la bacchetta nell’ampio spazio perimetrato dai mangiamorte, poco dopo si avvicinò verso i ragazzi
“Ma c’è una domanda che voglio rivolgervi quest’oggi ragazzi … siete sicuri? La pena è la morte!” Nessuno dei tre aprì bocca, Voldemort rifece la domanda quando una risposta emanata come un sussurro arrivò all’orecchio di tutti
“La morte … può essere una grande avventura!” sussurrò Mary coraggiosamente. Voldemort si avvicinò a lei e le puntò la bacchetta sotto il mento.
“hai coraggio ragazzina …. Notevole … “ Mary temeva che Voldemort le stesse leggendo la mente, ma non era così, non bastò un secondo che lui era nuovamente al centro della stanza.

Poco dopo quella serpentina figura umana si accomodò sulla poltrona di pietra.
Gli occhi rossi risplendevano nel buio, come due lucciole rosse. Poco distanti da essi gli occhi gialli di Nagini fluttuavano nel buio.
iniziò la cerimonia vera e propria.
I sei incominciarono a camminare lenti verso l’oscuro. I padrini tenevano la mano sulla spalla sinistra dei loro figliocci.
Nenahce due minuti dopo erano di fonte all’oscuro.
L’uomo si alzò e si avvicinò a Bellatrix, essa sorrise maligna da sotto la maschera, era quasi emozionata. Poi scalò verso Sofia. Il leggiadro profumo di un sogno quasi realizzatosi poteva essere percettibile nell’aria. Sofia era fiera di ricevere quel marchio, era pronta a tutto.
Voldemort con delicatezza prese il suo braccio sinistro, con un leggero gesto della mano, per magia fece arrotolare la manica mostrando l’avambraccio bianco.
Successivamente Bellatrix estrasse il suo coltello.
Sofia, giuri solennemente, promettendo il tuo sangue, di recare fedeltà all’oscuro signore e di servirlo al massimo delle tue capacità?”
“Lo giuro!” La voce decisa e fiera di Sofia risuonò nella stanza
Bellatrix poggiò la lama del coltello sulla vena del polso di Sofia. La ragazza guardò la madre e annuì.
“Giuri di ripudiare qualsiasi abuso del sangue magico e di ripudiare qualsiasi mezzosangue e sanguesporco che ti si presenta?”
Sofia pensò a Frank , tentenno un minuto prima di affermare il giuramento “Lo … Giuro!” era fatta ora non poteva più esserci nulla tra lei e Frank
Subito dopo la lama del coltello girò di 90° La lama era i perfetta posizione per tagliare la vena.
Bellatrix Black in Lestrange garantisci, come madrina di Sofia, che come mangiamorte tua figlia sarà fedele all’oscuro e che lo servirà al massimo delle sue capacità?”
“Si mio signore!”la voce di Bellatrix era decisa e sicura, su Sofia non aveva dubbi
Poco dopo la lama tagliò leggermente il  polso di Sofia. Il taglio non era profondo, una leggera scia di sangue uscì dalla vena, Voldemort poggiò la punta della bacchetta sul sangue che leggermente usciva dal taglietto poi posò la bacchetta sull’avambraccio.
Un leggero e pungente dolore penetrò la ragazza, che con tutta se stessa cercava di resistere all’angosciante, calvario e fastidioso dolore al braccio.
Pian piano il marchio nero compariva vivo sulla pelle.  Nero, nerissimo, vivo, fresco! Il serpente che era raffigurato si muoveva vivo.
Voldemort fece un cenno con la testa, Sofia levò la sua bacchetta e la poggiò sul marchio poi sempre con la precedente e ora più affermata decisione disse decisa “MORSMORTE” il marchio si illuminò di verde e generò una luce che le provocò un grande spasmo in tutto il corpo. Sofia dolorante si inchinò al cospetto del suo nuovo Signore, Bellatrix seguì l’esempio della figlia.
Come madre, come mangiamorte, come donna, Bellatrix poteva definirsi fiera di sua figlia!

Passo il turno a Draco. La maschera di Lucius che indossava con onore splendeva da sotto il mantello.
Intanto Narcissa guardava la scena. Le veniva da piangere, il suo incubo si stava per avverare, Draco stava per diventare ufficialmente un assassino.
I giuramenti, il sangue versato dalla vena del braccio sinistro e in fine il marchio sul braccio.
nessuno versò lacrime in quel momento, tutti erano orgogliosi di Draco, eccetto Narcissa. Quando il marchio si illuminò e Draco si inginocchiò insieme a Piton, una lacrima di pietà scese dal volto di Narcissa.
era come se Draco era stato condannato a morte.  Lei lo vedeva fiero, sicuro, deciso nell’impresa, ma sapeva che dentro di lui sapeva che primo o poi si sarebbe accorto dei lividi che aveva nel cuore a causa dei suoi errori!
Narcissa a differenza di Bellatrix non era affatto fiera di suo figlio, anzi provava tanta pena e angoscia per lui. L’unica persona che si accorse dalla reazione di Narcissa fu Bellatrix. Bellatrix la conosceva bene, sapeva che Cissy era contraria a questa cosa, lo sapeva! Ma non lo aveva impedito, come madrina di Draco aveva il diritto di portarlo “sulla buona strada” diceva lei.
Dopo Draco arrivò il momento di Mary.

La ragazza sperava nell’arrivo dell’ordine, ci sperava! Altrimenti sarebbe diventata una mangiamorte.
La prima domanda le fu posta.
“giuri solennemente, promettendo il tuo sangue, di recare fedeltà all’oscuro signore e di servirlo al massimo delle tue capacità?”
Marilisa non sapeva cosa rispondere … doveva mentire ma se in quel momento l’oscuro le avrebbe letto la mente lei sarebbe morta! Ma meglio morire che essere mangiamorte
“IO … io .. lo .. giur …”Si volto a guardare zia Narcissa, Cissy scosse la testa con un impercettibile No, poi voltò la testa verso Bellatrix, si limitò a guardarla con uno sguardo di obbligo e ad annuire. Poi guardò Dolohov lui annuì, poi guardò l’oscuro
“Lo giur ..”in quel momento la porta alle loro spalle si spalancò, L’oscuro alzò la testa, una serie di AUROR era irrotta nella stanza. Il panico si scatenò alla cripta. Voldemort si smaterializzò con Nagini scomparendo nel nulla. Lei si limitò a guardare zia Narcissa, lei le annuì, poi guardò nella direzione dove poco prima c’era sua Madre, lei era già volata via e insieme a Sofia era già nel mezzo del duello contro gli Auror.
Mary incominciò a combattere, ovviamente nascondendosi e mantenendosi lontano dai guai.
Lampi di luce verde volavano ovunque. Le solite risate di sua madre echeggiavano trionfanti e sbruffone in tutta la stanza.
Poco dopo Mary si sentì svenire, qualcosa l’aveva colpita. Un sectumsempra le aveva tagliato il fianco.
Il suo corpo giaceva in terra ferito. Boccheggiava, sentiva il fiato corto, non riusciva e respirare, sentiva il sangue fuoriuscire veloce.
La vista calò e chiuse gli occhi, svendo a causa della tanta perdita di sangue.

Mentre Draco combatteva tra i lampi di Luce e le grida di terrore vide in terra il corpo di sua cugina. Poi guardò verso sua zia e Sofia.
“Bella!!!” Bellatrix si voltò di scatto mentre cruciava una Auror. Draco le indicò il corpo di Mary. Da sotto la maschera, da sotto il mantello, Bellatrix avvertì una cosa che non aveva mai provato prima, proiettività materna. Il suo cuore zampillò preoccupato.
Si fiondò su Mary lasciando l’Auror ferito in terra e nella sua solita scia nera corse ad afferrarla, poi corse a cercare Sofia. Mentre teneva Mary,con difficoltà, in braccio cercava con lo sguardo Sofia. Il suo sguardo si incrociò con quello del nipote che combatteva.
Bellatrix gli fece cenno si smaterializzarsi a casa, Draco temeva così tanto la zia che non esitò ad obbedirle.
Poi individuò Sofia. Sfrecciò verso di lei. Mentre volva sentiva il flusso di sangue che usciva dal fianco di Mary aumentare. Rischiava la morte. Afferrò Sofia e si smaterializzò a villa Malfoy.
 
Comparsa nel salone di Villa Malfoy vide Narcissa e Draco già li in piedi che le aspettavano.
Appena arrivate Bellatrix con le mani sporche di sangue si tolse il mantello e la maschera e li gettò in terra poi si avventò sulla figlia. Parte del vestito era ora mai diventato bordò per il sangue che continuava ad uscire.
Sofia non aveva ancora capito cosa stava succedendo.
Si voltò verso il divano nero e vide sua madre con le mani rosse di sangue e sua sorella con la mano sul fianco. Sembrava morta. Corse da loro. Comprese subito che Mary era ferita.
“Mamma! Mamma … Mary .. lei … cosa ha?”
Bellatrix era scossa … non si era mai trovata in una situazione simile, non sapeva cosa fare. Era in quei casi che sentiva la mancanza di Rodolphus, lui sicuramente sapeva cosa fare.
Gli occhi impressionati e sconvolti dal tanto sangue toccavano la ferita.
“Io … non .. Mary … Cissy cosa devo fare?” Bellatrix guardava Narcissa con un volto avvolto dalla paura di perdere sua figlia. Certo non le voleva bene come ne voleva a Sofia ma ovviamente il suo istinto materno si faceva sentire quando se riviva.
Sofia guardava la scena sconvolta.
“Draco chiama gli elfi domestici e ordinagli di venire qui a prendere Mary per curala!” In questi casi Narcissa però riusciva a mantenere la calma.
Mamma devi levarle quel maledettissimo busto! Altrimenti avrà più difficoltà a respirare!” Il taglio del sectumsempra era riuscito a tagliare anche il cuoio del busto che indossava la ragazza. Sofia visto che Bellatrix non riusciva a muovere un muscolo tanto che era sconvolta e preoccupata, si preoccupò di slacciare il busto a sua sorella, di toglierle la maschera che ancora indossava e di slacciarle il mantello.
Mary aveva incominciato a sudare freddo, il suo respiro era ancora affannato.
L’elfo comparve in salone.
“Tu elfo porta mia figlia in camera sua e curala! Se morirà tu farai la sua stessa fine!” Intimò Bellatrix ancora sconvolta.
L’elfo non esitò a portar via Mary dal salone. succesivamente arrivarono altri elfi per pulire le manchi di sangue.
Poche ore dopo nell’ufficio di Narcissa le due sorelle Black parlavano preoccupate.
“Bella ti rendi conto della gravità della situazione?” chiedeva Narcissa
“SI CISSY ME NE RENDO CONTO! ME NE RENDO CONTO! SONO PREOCCUPATA ALMENO QUNATO TE!”
“No non sei preoccupata quanto me …”
“Si infatti di più! … tu sei solo la zia io sono la madre!” 
 “ sai Bella … una cosa che non ho mai capito di te .. e che tu ti preoccupi sempre in ritardo per le cose che ti importano davvero! Alcune volte invece non te ne preoccupi minimante”
“Cosa vuoi dire ora?” chiese Bellatrix
“che per anni non te ne sei mai importata nulla di Mary .. e ora che sta per morire e sai che non potrà unirsi a voi … sei preoccupata per lei”
“Cissy ma cosa dici? Sono la madre e ovvio che mi importa di lei!”
“e visto che ti importa di lei allora la obblighi a diventare mangiamorte?!!!” sbottò Narcissa
“CISSY MA IO NON LA OBBLIGO!”
“di certo non ci diventa per sua spontanea volontà!”
“Cissy ma sei impazzita?” Bellatrix cerva ancora di mantenere la calma anche se le era abbastanza difficile
“Bella …  MARILISA è BUONA!”
“ORA CAPISCO perché è CRESCIUTA COSì! … CI CREDO! CHISSà COSA LE HAI DETTO QUANDO ERA PICCOLA … DI CREDERE NELL’AMORE VERO? DI CREDERE NELL’AMICIZIA! … FANDONIE! SENTIMENTI … SOLO PER I DEBOLI!”
“no Bella … ti sbagli i deboli sono coloro che come te non provano nulla!”
“Cissy ma cosa dici!!!? E tutto ciò cosa centra con Mary mezza morta???”
“SE NON L’AVESSI OBBLIGATA A VENIRE LI QUESTA SERA FORSE ORA ERA ANCORA VIVA E VEGETA! LEI PREFERIREBBE MORIRE CHE DIVENTARE COME TE!”
“BENE ! ALLORA CHE VADA AL DIAVOLO LEI … E ANCHE TU! … SAI UNA TRADITRICE CISSY! DA TE NON ME LO SAREI MAI ASPETTATO!”
“Bella io non posso essere una traditrice .. infondo non tradisco nessuno …”
“è UGUALE TRADISCI ME! IL NOSTRO SANGUE …”
“NON ARRAMPICARTI SUGLI SPECCHI ORA! … E VEDI DI FARE LA MADRE 24 ORE SU 24 ... NO QUANDO CONVIENE A TE!” Narcissa sapeva bene di aver messo in difficoltà sua sorella
“IO SONO MADRE A TUTI GLI EFFETTI! SONO PrEOCCUPATA PER MIA FIGLIA E LA CONOSCO BENISSIMO! SO PREFETTAMENTE CHE ORA VUOLE ESSERTE UNA MANGIAMORTE E SE PROVI A METTERLE IN TESTA FANDONIE SIMILI .. COME L’AMORE … CON ME HAI CHIUSO!”Bellatrix uscì dalla stanza infuriata. Si domandava a cosa voleva andare a parare Cissy e come gli era venuto in mente di dire certe cose! Certo, sapeva benissimo che Mary non era mai stata troppo convinta del suo futuro da mangiamorte, ma sapeva che ora lo era abbastanza da diventarlo.  

 
 
_________________________________________________________
 
E questo finale dimostra ancora una volta che Narcissa conosce bene Mary e Bellatrix no! 

Po vabbè la mia fantasia a dato libero sfogo quando si è parlato della cerimonia … infondo la Rowling non ci ha mai descritto un momento simile … quindi fantasia Mod On…
Comunque che ve en pare? Zia Molly

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Capitolo 27
*** Le condizioni della malata ***


Le condizioni della malata  
 

 
La mattina seguente Bellatrix si svegliò abbastanza preoccupata per le condizioni di sua Figlia. Essere sectumsemprati al fianco non era una cosa da poco.  Si avviò verso la camera di Mary subito dopo aver fatto colazione. La ragazza non si era recata a mangiare dato che non si era ancora svegliata e poi perché non riusciva a camminare.

Si sporse dal’apertura della stanza. Mary indossava il pigiama. Vedeva che dormiva. I ricci neri, ribelli almeno quanto i suoi coprivano il cuscino. Ora mai Bellatrix era dentro la stanza di sua figlia.
Notava che aveva la mano sul fianco ferito.  Un leggero lenzuolo avvolgeva sua figlia. Quell’estate era incominciata proprio male.
Il braccio sinistro era ben visibile, il destro invece era poggiato sul fianco dolorante.
Bellatrix si sedette al bordo del letto e scostò i capelli dal volto della figlia. Si soffermò a guardare il braccio sinistro bianco e vuoto. L’assenza del marchio la inquietava, voleva che sua figlia seguisse le sue orme, come stava facendo Sofia, che diventasse Mangiamorte, ma era inutile girarci intorno e fingere di non capire. Bellatrix sapeva bene che Mary lo faceva solo per mantenere la pace in famiglia e per cercare di farsi voler bene da lei. Poverina .. pensava .. anche se era sua madre Bellatrix non teneva a lei come avrebbe dovuto, quella ragazza le dava sicuramente più affetto di quanto ne riceveva.
Erano così simili, eppure così diverse … una piccola Bellatrix dormiva sul letto e una adulta accarezzava il volto dell’altra. Bellatrix vedeva molto di lei in Mary, ma non si riconosceva in lei come si riconosceva in Sofia. Con Sofia era diverso, caratterialmente erano identiche.
Continuava ad accarezzare leggermente il volto della figlia. Si sentiva quasi in colpa nel vederla così. Quella scena che stava vivendo le ricordava molto quei pomeriggi di inverno della sua infanzia, quando ancora era figlia unica, quando sua madre la coccolava e le raccontava le fiabe di Beda il bardo prima di andare a dormire.
Bellatrix sospirò poi uscì d a quella stanza.

Intanto Sofia era in camera sua. Si sentiva strana.
Era fiera del suo marchio, continuava a guardarlo, a guardare il suo braccio in diverse pose. Si divertiva a puntare la bacchetta su di esso. Non vedeva l’ora di pronunciare l’incanto per chiamare l’oscuro. Sin da bambina si era ripromessa di non deluderlo mai e di essere migliore persino di sua madre nel servirlo! 
Poco dopo proprio quando stava per rifasciare il marchio con la garza bianca che sua zia Narcissa le aveva consigliato di indossare, per non darlo troppo a vedere, qualcuno bussò alla porta, poco dopo qualcuno si sporse.
“Oh Mary! Vedo che riesci a camminare!” la figura che si nascondeva per metà dietro la porta entrò. Sofia aveva sbagliato persona.
“Oh scusa mamma … ti avevo scambiato per Marilisa .. scusami … che idiota che sono!” si scusò Sofia, Bellatrix si limitò ad annuire, odiava essere paragonata o scambiata per altre persone, lei era unica ed inimitabile, suo padre le diceva che quando l’avevano fatta avevano buttato via lo stampo, c’è n’era una sola come lei … era lei stessa.
“Sono qui per darti una cosa” disse Bellatrix, Sofia si voltò di scatto verso sua madre e la guardò interrogativa, non capiva a cosa alludeva. La vide però slacciare la sua collana. Sofia non credeva ai suoi occhi, perché sua madre si toglieva la collana alla quale era tanto affezionata? .. non voleva mica regalarla? No impossibile!!
Tieni … me l’ha regalata mia madre quando sono diventata mangiamorte. Penso che ora è giusto che la dia a te!” Gli porse il particolare ciondolo a teschio.
mamma ma … non ne sei obbligata.. so quanto tieni a questa collana .. per me è .. è un onore .. significa molto per me! .. Gra … Grazie” Sofia non credeva ai suoi occhi.

La giornata passo lenta e tranquilla. Sofia la passò nel giardino di villa Malfoy a pensare.
Era seduta sul prato. Non faceva altro che toccare il ciondolo della collana che portava al collo. Pensava che era di sua madre, erano anni che desiderava quella collana, a dir la verità la desiderava da quando aveva visto una foto di sua madre con quella collana, quel semplice, eppure di inestimabile valore, gioiello era un chiaro simbolo che sua madre si fidava di lei e che era certa che non l’avrebbe mai tradita.
ma Sofia nel suo cuore sapeva benissimo che ogni minuto che passava era sempre meno degna di indossare quel ciondolo.
Lei stava comunque tradendo l’oscuro .. perché? Perché amava un mezzosangue. Continuava a pensare a Frank ma purtroppo ora mai aveva giurato di ripudiarlo, di odiarlo, di aver sete del suo sangue.
Si sentiva uno schifo. Nonostante era fiera del marchio e di essere mangiamorte, negli abissi più profondi del suo cuore se ne pentiva. Perché? Perché ora mai tra lei e Frank era sicuro che non poteva rinascere nulla.


Le rose rosse del giardino del Malfoy Manor profumavano l’aria, le foglie vive e fresche del vecchio ippocastano coprivano Sofia dal sole e la riparavano con una fresca ombra, il rumore della fontana la rilassava, ma dentro di lei una strana tristezza affiorava.
Il marchio era nascosto dalla garza bianca, bruciava come non mai, ma non bruciava a causa di una chiamata. Era il dolore che si provava a essere stati marchiati da poco, era come una ferita fatta con il fuoco sul braccio.

Nella camera di Mary invece la ragazza  si era appena svegliata.
Rimase un secondo a osservare il soffitto bianco. Si perse in quel bianco antico. Poi provò ad alzarsi. Niente da fare non ci riusciva. Il dolore la penetrava, partiva dal fianco, proseguiva per la pancia, percorrendo anche tutti i reni e la colonna vertebrale. La gamba sinistra immobilizzata dal dolore non aiutava.
Decise così di rimanere li impassibile a non fare nulla.
Incominciò a vagare un po’ nei suoi pensieri.
Anche se era a letto e non si poteva muovere era felicissima. Era riuscita a non essere marchiata e a rovinare la cerimonia senza che nessuno se ne accorgesse. Per di più l’ordine era arrivato al momento giusto. Non gli interessava se ora era al letto mezza morta, ma non era marchiata, questo era l’importante! Ognuno aveva avuto quello che voleva. Bellatrix una figlia mangiamorte, Sofia! Sofia era diventata una mangiamorte, Draco era fiero di avere quel marchio che gli assicurava gloria e fama, Narcissa anche se angosciata per suo figlio era felice per sua nipote, lei non era stata marchiata … tutti avevano quello che volevano.
La sua felicità oltre tutto era accentuata dal bellissimo e stranissimo sogno che aveva fatto. Un sogno che avrebbe tanto desiderato fosse stato realtà. Sua madre che le voleva bene … che le accarezzava la fronte e che si preoccupava per lei! Non credeva neanche fosse un sogno, ma visto che era impossibile, era sicuramente un sogno!
Anche lei come la sorella, era abbastanza fiera e felice, ma provava uno strano senso di amarezza. Fred. Gli mancava Fred. Sapeva benissimo che non sarebbe mai stata realmente felice senza lui, ecco perché il prossimo passo del suo piano era quello di andarlo a cercare, mandare al diavolo sua madre e le sue fissazioni e stare con lui!
Seguire il consiglio di zia Cissy e fare come zia Dromeda era la migliore delle scelte che avesse mai potuto prendere!

Rimase ancora li per qualche minuto fino a quando qualcuno non entrò in camera sua. Era sua sorella, sua madre, sua zia e un medimago.
 “Mary buongiorno!” la salutarono la zia e Sofia, sua madre tacque freddamente.
zia! Sofia! .. oh buongiorno mamma! .. buongiorno … lei è?” chiese Mary debolmente ma con un tono felice, era felice di vedere le persone a lei care.
Oh Mary lui è un medimago, anche lui è un mangiamorte, è qui per visitarti” le spiegò zia Narcissa, il medimago si guardò intorno, il volto severo di Bellatrix inquietava tutti.
“Piacere signorina Lestrange, può chiamarmi Bob! Lavoro al San Mungo … sono qui per vedere se è grave o meno .. tua madre mi ah detto che l’altra sera sei stata sectumsemprata, quindi devo vedere se il taglio è profondo e se potrai tornare a camminare e a tenerti bene in piedi!
Il Dottor Bob, per essere un mangiamorte sembrava un tipo simpatico e pieno di spirito. Era un uomo di mezza età,secondo Mary non aveva più di 45 anni. Il pizzetto nero e i capelli brizzolati gli davano un tocco giovanile.
Il dottore estrasse dalla valigetta degli attrezzi da dottore.
Poi prese uno sgabello e  si sedette accanto al letto. Alzò la maglietta del pigiama di Mary e poi incominciò a visitarla.
“Hai dormito tanto vero?” chiese il medico
“Penso di si .. che ora è?”
chiese Mary
Le cinque del pomeriggio” affermò Narcissa
Si penso che ho dormito anche troppo”  sorrise Mary
“Comprensibile … gli elfi per curarti ti hanno dosato con un sonnifero che alleviava il dolore … se tocco qui ti fa male?” Il dottore toccò un punto non molto lontano dalla ferita
“un po’” osservò Mary
Il dottore incominciò a togliere le varie fasce e bene per dare un’occhiata al taglio. Tolte le garze il grandissimo e profondissimo taglio si mostrò perfettamente visibile agli occhi di tutti, dato che era quasi privo di sangue.
“Dittamo … vedo che hanno usato del dittamo …” Il dottore si alzò dallo sgabello
Quindi?” chiese Sofia ansiosa
“Beh .. certamente non hanno sbagliato ma .. il dittamo va usato solo con un certo tipo di ferite, in questo caso non era necessario .. come possiamo ben notare ora mai la ferita a incominciato a cicatrizzarsi, dato che il dittamo agisce subito .. il problema è che è stato applicato nella parte superiore della ferita e in quella interna no, il taglio quindi all’interno ci metterà moltissimo a rimarginarsi, forse tutta l’estate e sicuramente .. signorina … si scordi il Quidditch! ..sua madre mi ah detto che gioca come battitrice, sa benissimo che non può prendere pesi e la mazza da battitore pesa! ..nuocerebbe al taglio che sicuramente prima di un anno non si guarirà completamente! La parte esterna fino a Settembre è sicuro che tornerà come nuova, ma all’interno .. contando anche le piccole fratture .. prima di un anno … niente .. forse dovremmo prescrivere un po’ di fisioterapia … ti consiglio di stare attenta agli schiantesimi, alla maledizione cruciatos – in quel momento Sofia, Narcissa, Marilisa e persino il dottore guardarono Bellatrix, lei reagì scuotendo le spalle- e ovviamente deve stare a riposo più possibile! Se si vuole muovere deve cercare di poggiare parte del peso sul lato destro, quello sano … ma se non seguirai nessuna di queste raccomandazioni .. sappi che rischi di non tornare mai più a camminare … è grazie ai fianchi e al bacino che ci teniamo in piedi!”  Il silenzio calò per un secondo nella stanza. Gli occhi di Mary si riempirono di terrore per un secondo. Lei che perdeva la camminata, no! Doveva assolutamente cercare di stare più possibile al riposo. Il Dottor Bob uscì dalla stanza con Bellatrix, con Mary rimasero Sofia e Narcissa.
“Hey Bob … ma … il lato sinistro potrà resistere al dolore che si prova a essere marchiati?”chiese Bellatrix prima di salutare il collega dottore, la sua voce era leggermente preoccupata
“Bella, sarò sincero soprattutto perché ho una famiglia e so che se non fossi sincero con te i miei figli diventerebbero orfani di padre e mia moglie vedova, quindi … beh .. no … una magia così dolorosa, traumatizzante e travolgente, anche se applicata a distanza di un paio di anni, potrebbe riaprire la ferita. Chiunque le ha fatto quella ferita è un mago con il sectumsempra, persino migliore si Severus! .. devi ringraziare Salazar che tua figlia e ancora viva e che l’avete curata in tempo, con tutto il sangue che ha perso rischiava di morire!” Per un secondo Bellatrix, Bob vide nello sguardo di Bellatrix il terrore.
“Okay … Grazie Bob!” Il Medimago fece un cenno con la mano a Bellatrix e si smaterializzò, Bellatrix era dispiaciuta per la triste notizia che il medimago le aveva dato, ora che aveva convinto con fatica sua figlia a passare la lato oscuro, lei non poteva essere marchiata!  Doveva trovare il modo di avvisare Rodolphus , lui doveva sapere delle condizioni di Mary.
Rientrò nella stanza. Il suo viso severo e tetro fece comprendere a tutti che il dottore le aveva detto qualcosa di Brutto (brutto per lei).
mamma … cosa hai?” chiese Mary vedendola entrare con quell’espressione triste, espressione che non aveva mai visto sul colto di sua madre
“ho una brutta notizia” Bellatrix riuscì a dire solo questo
“Oddio cosa?” il tono preoccupato di Narcissa allarmò tutti 
“Mary .. non potrai essere marchiata … la magia è così dolorosa che il dolore potrebbe riaprire la ferita e ucciderti” Mary sorrise sotto i baffi ma si finse dispiaciuta, in quel momento avrebbe tanto desiderato alzarsi e organizzare un festino per quanto era felice, non poteva essere marchiata a prescindere!
“Ma … ora che ero passata al alto oscuro!”
Sofia si era perfettamente accorta che Mary  fingeva.
“ma non serve essere marchiati per essere fedeli all’oscuro! Ci parlerò io! Infondo Narcissa è come se fosse una mangiamorte ma non è marchiata!” Bellatrix uscì dalla stanza, appena uscì Sofia, Marilisa e Narcissa si guardarono incredule.




 
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Bellatrix .. che razza di madre sei ç______________ç cioè il medimago ti dice che a momenti tua figlia crepa e tu … oddio nooo non potrà essere marchiata!!!
Ma io dico che madre seiiI!!!!!!! LoL  ti adoro comunque!
Lettori scusate se ho caricato tardissimo ma con la scuola non riesco a fare tutto e non trovo mai troppo tempo per scrivere!
Per il resto questo capitolo .. non so perché a me fa sorridere … soprattutto il finale , anche se mi rattrista un po’ come si sente Sofia … bah vedremo
Comunque voi che dite? Che ve ne pare??
Zia Molly

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Capitolo 28
*** Piani Malefici ***


Piani Malefici
 

 
Giugno volò via con la brezza estiva e Luglio seguì caldo e ventilato arrivò così velocemente Agosto.
In quei due mesi e mezzo, erano successe parecchie cose.
Marilisa aveva incominciato a camminare grazie alla fisioterapia, accuratamente seguita dal dottor Bob. Si aiutava con una stampella ma per il resto se la cavava abbastanza bene. Sofia la aiutava continuamente e le stava molto vicina, insieme stavano superando questo grave trauma che aveva subito Mary. Il dottor Bob aveva detto che la ferita esterna si era ora mai rimarginata, infatti si poteva ben notare che eccetto il segno della cicatrice, esternamente, non c’era l’ombra di croste e tagli, solo cicatrici arrossate.
Il dottore però si raccomandava continuamente con Mary di non fare troppi sforzi.
Quella domenica mattina di fine agosto Mary e Sofia erano nel giardino di villa Malfoy con il loro cugino Draco.
Erano tutti e tre seduti sul prato. Draco sembrava parecchio taciturno, dopo la recente riunione con l’oscuro non faceva altro che perdersi in interminabili silenzi carichi di angoscia.
“come è andata la riunione con l’oscuro la scorsa sera?” chiese Mary visto che non ci era potuta andare visto che non si poteva smaterializzare
“e da quanto in qua ti interessa?”chiese Draco freddamente, Mary lo fulminò con lo sguardo poi guardò Sofia in attesa di una risposta, anche lei sembrava un po’ persa e silenziosa
“e stata … beh … ci ha affidato una missione … tu dovrai aiutarci ..”incominciò Sofia
“tanto non ci aiuterà” commentò Draco ancora distaccato, Marilisa non diede peso alle parole di suo cugino, era ovvio che non li avrebbe aiutati ma desiderava sapere quali erano i piani malefici di quel folle
“di che si tratta?”chiese Mary
Sofia prese fiato “Dobbiamo uccidere Silente”  nel tono di Sofia c’era tanta tristezza. Sin da bambine Marilisa e Sofia erano sempre state molto grate a Silente, grazie a lui potevano frequentare la scuola e grazie a lui erano riuscite a sfuggire alle grinfie della Umbrige.
“COSA?”Chiese incredula Mary
“che ti avevo detto” commentò Draco ancora mantenendo il tono distaccato e lo sguardo fisso verso il cielo azzurro
No! Assolutamente no! Me ne taglio fuori! No!!!! Silente no! È .. come .. se mi chiedeste di uccidere mia madre .. anzi no mio padre!”
“giustamente per te la mamma potrebbe morire .. tanto che ti frega!”commentò Sofia con una tona di sarcasmo , Mary la fulminò con un sguardo
“Non è il momento di scherzare! .. si tratta di Silente! Grazie a lui siamo andate a scuola, abbiamo potuto avere una vita normale … Sofia non possiamo … e poi è il mago più astuto e intelligente del mondo, ti apre che si farà ingannare da tre ragazzini! .. anzi no due! Perché .. scordatevi di me!”si alterò Mary
Senti non incominciare .. oramai è come se fossi una di noi … è come se anche tu portassi il marchio! NON FARE L’ANDROMEDA DI TURNO!  … vedi quello che puoi fare! Altrimenti se falliamo ci va di mezzo la pelle di tutti e tre! … e poi chi la sente la mamma??!!”
“Non mi interessa! HO Già TRADITO I MIEI AMICI QUELLA NOTTE NELL’UFFICIO MISTERI!  ..ora non tradirò l’uomo che mi ha regalato una vita normale! … e poi io voglio bene a Silente!”Mary era determinata a non cedere così come Sofia era determinata ad andare a raccontare tutto a sua madre se Mary non avesse accettato
Senti non mi interessa di te e dei tuoi amichetti gnè gnè … qui si tratta di qualcosa di più grande! Quindi se non vuoi accettare vai dalla mamma e diglielo tu! Io mi sono rotta dei vostri lamenti isterici nelle vostre litigate!  QUINDI SE NON VUOI FARE LA MANGIAMORTE VA AL DIAVOLO TU E TUTTI QUEI SCHIFOSI MEZZOSANGUE DEI TUOI AMICI!” Sofia era in piedi pronta a estrarre la bacchetta dalla rabbia, Marilisa era di fronte a lei con la bacchetta puntata
“Non oseresti mai … sono tua sorella!”
“Arrivate a questo punto, sarei capace di tutto!”osò Mary
“Non oseresti! Traditrice!” Sofiapian piano incominciava a prendere sempre più coscienza del ruolo che copriva, ora mai era una mangiamorte, si comportava come tale e non si faceva scrupoli, era sempre più simile a sua madre.
IO NON SONO UNA TRADITRICE! E non osare offendere i miei amici!” Mary teneva ancora la bacchetta puntata contro la sorella, mentre si aiutava a tenersi in piedi con la stampella
“bene non vuoi aiutarci … vai a dirlo alla mamma … vediamo se dopo hai tutto il fegato che hai ora a ripresentarti qui e puntarmi la bacchetta contro!”  Sofia incominciava anche a minacciare, le cose andavano sempre peggio, qualcuno doveva fare qualcosa. Sentendo quelle parole Mary rinfoderò la bacchetta.
“Va bene … vi aiuterò … ma non speriate che io uccida Silente, non gli punterei la bacchetta neanche se dovesse essere l’ultima cosa che faccio!”
“Tranquilla, Draco ha il compito di ucciderlo, io e te dobbiamo solo trovare il modo di far entrare i mangiamorte a Hogwarts” Mary scoccò un’occhiata a Sofia, la fulminò con lo sguardo, Sofia sapeva bene che Mary disapprovava tutto ma era fiera di se per essere riuscita a convincerla. La riccia inforcò la sua stampella e incominciò a dirigersi vero l’ingresso del maniero, era stanca di discutere.
Draco aveva sentito e visto tutto, era rimasto estasiato dal fascino e dalla determinatezza di sua cugina Sofia, erano anni che la guardava, che la osservava, che notava il fascino di quella ragazza tanto determinata quanto pazza e folle. Era capace di tutto, non aveva paura di nulla, era intelligentissima. I loro sguardi si incrociarono. Quello freddo e ancora distaccato di Draco e quello folle e infuriato di Sofia.
Sofia sorrise maligna e vittoriosa, Draco si limitò ad annuire.
Poi Sofia si accomodò accanto a Draco.
“Complimenti ci sei riuscita … l’hai convinta!”
“mettici di mezzo mia madre e mia sorella si piega in due e fa tutto!”sorrise maligna
“Come hai intenzione di far  entrare i mangiamorte a Hogwarts?”chiese Draco
“Probabilmente con un armadio svanitore .. ci ho pensato al lungo ed è la soluzione migliore”
“Armadio svanitore? Ma non c’è ne sono più in giro da anni”  affermò Draco
ti sbagli cugino! Uno è custodito a magiesinister … lo acquisteremo e lo porteremo a villa Malfoy, l’altro lo faremo comparire nella stanza delle necessità a Hogwarts, poi in qualche modo porteremo Silente sulla torre di astronomia, non dista molto dalla stanza delle necessità, i mangiamorte ci raggiungeranno li e poi .. via morto polverizzato!” la voce fredda e distaccata di Sofia, Draco si limitò ad annuire. Dentro di se però il piano non lo convinceva. Per quanto era convinto della scelta che aveva fatto, quella di diventare mangiamorte, era insicuro, temeva di fallire, temeva di non avere le forze per uccidere Silente.
 
Allora di Pranzo si riunirono tutti attorno al tavolo della sala da pranzo per godersi il pranzo preparato dagli elfi.
Come al solito non voleva una mosca, si sentivano solo i rumori delle forchette e il tagliare dei coltelli.
Stranamente una voce interruppe quella silenziosa abitudine.
“Draco hai escogitato un modo per uccidere Silente?”domandò Bellatrix guardando il nipote che le scoccò un’occhiata incerta
Oh ci sto arrivando zia” la sua voce un po’ insicura fece capire a Bellatrix che non l’aveva trovato. La donna si voltò verso le sue figlie e gli domandò
E voi ragazze un modo per farci entrare dentro Hogwarts?” Mary sbuffò e riprese a mangiare Sofia incominciò a spiegare il piano.
“MMh … interessate, ma sappi che per aggiustare un armadio svanitore ci vuole tempo e pazienza e poi bisogna vedere se Magiesinister dispone ancora di un armadio svanitore”Bellatrix rifletteva sul piano della figlia, lo trovava interessate
mamma sta tranquilla, entro lunedì prossimo, troveremo quell’armadio e poi a Hogwarts me la vedrò io!” Sofia era decisa e determinata.
Dopo pranzo ognuno era chiuso nelle proprie a svolgere i compiti, a studiare piani malefici, a firmare documenti a rilassarsi e a svolgere i compiti pomeridiani.
Mary era in camera sua che guardava l’orizzonte, l’infinita voglia di andare a trovare i suoi amici e di scrivergli era immaginabile, desiderava andare a trovarli, scrivergli, ma le era stato proibito.
si sdraiò sul suo letto quando ad un tratto qualcosa entrò dalla sua finestra. Un gufetto piccolo e molto dolce era appena arrivato e stringeva una lettera. Mary lo riconobbe subito.
“LEO!!!!!”il gufo le sorrise e poi volò sulla scrivania e tamburellò il becco sul tavolo di legno.
Ecco ora avrai dell’acqua aspetta
Mary scoccò le dita e poco dopo un elfo comparve in camera sua.
“Joker porta del mangiare per gufi e un po’ d’acqua in una ciotola per favore”
 L’elfo sorrise ai modi gentili di Mary e prima di scomparire in un Puff rispose “Subito Mss. Lestrange
Mary accarezzò il gufo sulla piccola testolina e poi prese la lettera.

 
“Cara Mary,
Come stai? È tutta l’estate che non ricevo tue notizie temevo che tua madre o tua sorella ti avessero ucciso … non prenderlo come un insulto o altro ma ero seriamente preoccupata.
Sai qui alla Tana ci sono Harry e Hermione, ci farebbe d’avvero piacere averti qui con noi, soprattutto a Fred .. non fa altro che parlare di te e di quanto gli manchi. Non capisco ancora il motivo del perché vi siete lasciati, eravate così carini insieme!
Sai la settimana prossima andremo a villa Conchiglia, la residenza estiva della famiglia Weasley, certo non è un gran ché .. molto simile alla tana … ma è casa anche quella, tra poco la daremo a Bill ci andrà a vivere con Fleur .. lasciamo stare! 
Comunque se ti va potresti venire anche tu!
Ti giuro se tua madre ti dice di no ti veniamo a prendere noi con la macchina e ti rapiamo! Indipendentemente  dal fatto che poi verremo cruciati tutti! Se invece ti dice di si beh fammelo sapere!
Spero che ti dica di si, così almeno passiamo gli ultimi tre giorni della settimana prima dell’inizio della scuola insieme!
                                                               Baci, la tua amica Ginny


Leo degustava i croccantini per gufi e beveva l’acqua, Mary sorrideva alle sincere e premurose parole di Ginny. Desiderava tanto andare dai Weasley ma sapeva già la risposta di sua madre.
Prese carta e penna e incominciò a scrivere la lettera di risposta.


“Cara Ginny,
Scusami se non ti ho scritto tutta l’estate, ma sai mia madre controlla la posta che mando e allora o cercato di evitare. Ora che mio padre e ad Azkaban per me è tutto più difficile.
A me piacerebbe molto venire, dico sul serio .. ma come sai anche tu le probabilità che mi ci mandano sono tipo … 0 .. proverò a chiederlo a mamma, al massimo mi rapite! Ti giuro è una noia mortale qui! Per quanto la casa sia grande e inesplorata, anche se vivo qui da tantissimi anni, mi annoio .. perché? Perché non ci siete voi! Senti facciamo così se entro domani sera non ricevi mie notizie .. RAPITEMI!

                                               Baci Mary!
Ps: salutami Hermione, Ron e Harry … ovviamente non dimenticare di ringraziare i tuoi per la premura e la cortesia del loro gentile invito e … saluta pure Fred … digli che mi manca tanto

 
Mary legò la lettera nella zampetta del piccolo Leotordo e poi aprì la finestra. Il piccolo gufo sfrecciò verso la tana.
Dopo aver spedito la lettera Mary e la sua stampella si avviarono verso la camera di sua madre. 
Portò con se la bacchetta, anche se sapeva che sua madre non le poteva fare nulla, il dottore glie lo aveva vietato! Ma conoscendola non si sarebbe fatta scrupoli anche sapendo che Mary era malata.
Mary bussò. La voce di Bellatrix la invitò ad entrare. Un Bellatrix concentrata su dei documenti e delle carte che sembravano vecchie, dato che avevano un colorito giallastro e rovinato, apparì agli occhi sorpresi di Mary.
“oh Mary .. ciao! Dimmi cosa vuoi?” Bellatrix era ancora indaffarata con le carte e non toglieva gli occhi dal foglio che stava leggendo e firmando con la penna d’oca
“Senti mamma vorrei chiederti una cosa … riguarda … beh .. insomma i miei amici!”Mary tentennò un minuto prima di arrivare la punto, sentendo la parola amici Bellatrix alzò la testa di scatto e fissò sua figlia, la fulminò con lo sguardo.
Ecco appunto .. dicevo, Ginny .. la figlia di Molly …”
So di chi è figlia quella traditrice!” commentò Bellatrix, Mary si limitò ad annuire al tono crudo e duro della madre
“e si quella traditrice per l’appunto, mi ha invitato a passare qualche giorno alla residenza estiva della sua famiglia, 3 giorni .. solo tre .. i tre giorni prima dell’inizio della scuola, poi mi accompagnano loro al binario! TI PREGO!!”Bellatrix fulminò nuovamente sua figlia
NO!” il no deciso fece accigliare Marilisa
Ma ci sarà anche Potter .. pensa che potrei spiarlo .. e passarvi delle informazioni su Silente e su come entrare nel suo ufficio” Mary tentò di persuadere sua madre
“NON se ne parla! Sappiamo già quello che ci serve!”  il tono deciso di Bellatrix non intimorì assolutamente Mary, anzi  lei sorrise beffarda, tanto sapeva che ci sarebbe andata comunque
“Mamma e dai! Al mare 3 giorni! Non ho mai visto il mare in vita mia!”era vero, verissimo, Marilisa e Sofia non avevano mai visto il mare, ogni estate la passavano al Malfoy manor, oppure in montagna o a qualche festa di qualche ricco purosangue, ma al mare non ci erano mai andate
“TI HO DETTO DI NO! INSOLENTE LECCA PIEDI CHE NON SEI ALTRA! FUORI TI HO DETTO DI NO! ESCI IMMEDIATAMENTE! HO DA FARE!” Mary sorrise beffarda alla madre e sussurrò mentre usciva alla stanza
ti porterò un po di sabbia dal mare! Stronza!”  il sussurro rabbioso di Mary arrivò fino all’orecchio non molto distante di Bellatrix
“TI HO SENTITO! VIENI IMMEDIATAMENTE QUI!  CHE COSA HAI DETTO? .. EH? COME MI HAI CHIAMATA?”
Mary si voltò di scatto “STRONZA! .. ECCO COME TI HO CHIAMATA! È VERO!”Bellatrix fece per darle uno schiaffo ma poi si ricordo quello che le aveva detto il medico, Mary non poteva ricevere forti botte, poteva nuocere alla ferita, così si limitò a sgridarla
“TU PROVA A RICHIAMARMI COSì E IO DARò FUOCO AI WEASLEY E A QUELLA TOPAGLIA DELLA LORO CASA!”Mary guardò Bellatrix e sputò per terra
“fai come ti pare! STRONZA!”e uscì dalla stanza, Bellatrix corse a prendere un foglio e una penna d’oca per scrivere una lettera a un paio di mangiamorte


Domani sera, attentato alla tana, la casa dei Weasley .. gli diamo fuoco e ce ne andiamo
                                                Bellatrix

 Prese la pergamena e la mise nelle zampe di un gufo nero e con gli occhi gialli, il gufo si librò in aria e partì verso la casa di qualche mangiamorte, per girare il messaggio.
 
 
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Bene .. Lettori, scusate se ho caricato così tardi, ma non riesco a trovare un momento per scrivere! Ho sempre da fare .. tra scuola, teatro, pubblicazione del libro, famiglia .. insomma sono un po’ impicciata ma vi prometto che cercherò di caricare prima! Vi prego non cruciatemi!!! Scusate!
 
Comunque .. che ve ne pare come capitolo?
è abbastanza tranquillo … ma sono curiosa di vedere cosa accadrà quando Bellatrix vedrà che Mary se ne è andata con i Weasley!
Ma comunque ora stiamo nel passaggio tra il 5° e il 6°libro .. perciò dobbiamo incominciare a spiegare un paio di avvenimenti del libro .. per esempio uno degli avvenimenti iniziali del film .. Bellatrix che da fuoco alla casa dei Weasley … inserendolo nel racconto .. il motivo è l’insolenza di Mary … nel film e nel libro è un altro .. e poi in ordine cronologico se non sbaglio non succede neanche troppo all’inizio … quindi …
Comunque che ve ne pare?
Zia Molly

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Capitolo 29
*** L'evasione ***


L’EVASIONE
 

 
Il pomeriggio seguente Mary era in camera sua che preparava la valigia. Costume, asciugamano, e dozzine di magliette erano stipate insieme ai suoi utensili e vestiari scolastici nel baule come al solito allargato da un incantesimo estensore.
Aspettava solo di vedere la Ford agila dei Weasley per scappare da li e godersi l’ultima settimana di vacanza. Non le importava nulla di sua madre, sua sorella, dell’oscuro signore, non le importava di nessuno! 
Spesso guardava fuori dalla finestra, osservava speranzosa l’orizzonte assorta nel desiderio di vedere la macchina volante guidata da George sfrecciare verso la sua finestra.
Si accomodò sul letto e si distese ansiosa. Sofia non sapeva nulla, era meglio così. Altrimenti anche lei l’avrebbe sgridata e avrebbe appoggiato sua madre e avrebbe fatto di tutto per impedirle di andare.
A saperlo erano solo lei, Bellatrix che lo sospettava e Narcissa che era a piena conoscenza del piano della nipote.
Stava giusto per rassegnarsi all’idea di un improvviso arrivo dell’auto quando un assordante rumore dello scoppiettare di una vecchia marmitta si udiva da fuori la finestra insieme al suonare di un clakson. Mary si affacciò.
I visi allegri di Harry, Ron, Hermione, Ginny, George e Fred brillavano sorridenti attraverso i finestrini. Mary gli sorrise. Non esitò a prendere il baule e a passarlo a Ginny attraverso la finestra. In quel momento la porta della camera di Mary si spalancò. Era entrata Sofia.
“Mary dove vai?”chiese la sorella furibonda
Ci vediamo a Hogwarts!” la salutò Mary mentre usciva dalla finestra per entrare nella macchina, Sofia però non si limitò a guardare anzi corse a prenderla per una caviglia, in quel momento in camera irruppe una furiosa e isterica Bellatrix arrabbiata.
MARILSIA!!! TORNA IMMEDIATAMENTE QUI!!”
“George accelera!!”Urlò Mary mentre si liberava dalla presa della sorella e chiudeva lo sportello, Bellatrix non esitò ad estrarre la bacchetta per fermare quella follia, l’insolenza e la maleducazione di sua figlia non la colpivano ma doveva darle una lezione.
“PIETRIFICUS TOTALUS” urlò la mangiamorte verso la macchina, ma purtroppo il veicolo volante era troppo lontano e Bellatrix si limitò a esplodere i un urlo di rabbia e ira che risuonò in tutta la villa.
Intanto nella Ford agila una serie di abbracci e bacetti volavano felici accompagnati da calorosi saluti di bentornata.  Mary stringeva tra le mani la stampella mentre salutava i suoi amici.
Ci fu un secondo di tentennamento quando dovette salutare Fred.
Hey mary .. una stampella?  A cosa ti serve?” chiese Ron guardando verso l’oggetto sanitario
“Oh .. questa… mi serve a camminare .. sai mi sono tagliata sul fianco e allora ..”
“Ti sei tagliata .. ma come hai fatto??”chiese Ginny, in quel momento Mary tentò di evitare i suoi occhi, non le andava di mentirle, ma lo sguardo dell’amica cercava il suo e così fu costretta a mentirle ancora una volta spudoratamente.
“Oh beh .. sai .. stavo giocando sulla scopa con il coltello di mia madre e sono caduta .. mi sono tagliata ma dicono che non è nulla di grave”sorrise Mary, tutti erano poco convinti della storia ma finsero di crederci , continuarono a conversare.
Mentre parlavano e scherzavano, un taciturno Fred non spiccicava una parola. Marilisa in effetti si sentiva un po’ in soggezione quando incrociava il suo sguardo. Era come se qualcuno le sectumsemprasse il cuore, tagli freddi e secchi al cuore ogni volta che si guardavano di sfuggita, i flash dei loro baci e delle loro carezze comparivano nella mente di entrambi vivi e dolorosi.
Gli occhi verdi di Fred e quelli neri di Mary si incrociavano spesso non volevo. Era più forte di loro, era troppo tempo che non si guardavano e ora dovevano rimediare, quegli sguardi intesi parlavano più di mille parole o di ore passate a baciarsi.
“hey Mary mi fai vedere il taglio? Deve essere profondo!” disse George innestando il pilota automatico e voltandosi a vedere la ferita
Oh va bene ..ma non si vede molto me la sono fatta a inizio estate” Mary tirò su un pezzo della maglietta, la patina di un taglio ora mai in parte guarito si mostrò chiara e pienamente visibile
“Wao! sembra come il taglio provocato da un incantesimo” osservò Hermione, Mary non esitò ad abbassare la maglietta, in quel momento lo sguardo di Mary e quello di Hermione si incrociarono di sfuggita.
Nella mente di Hermione un Flash della sera al ministero comparve fulmino come una visione. Osservò Mary attentamente.
I ricci che scorgevano dal cappuccio, gli zigomi marcati come quelli della mangiamorte che la teneva in ostaggio, le labbra carnose che le ricordavano Bellatrix, la statura,  l’altezza era come quella della mangiamorte al ministero.
La prima cosa che Hermione cercò di intravedere per confermare le sue pazze e improbabili teorie, ovvero quella che Mary era la mangiamorte che la teneva in ostaggio quella notte,  fu quella di guardare il braccio sinistro, cercava il marchio nero. Non c’era. Ma rimaneva il fatto che poteva essere benissimo lei. Luna le aveva raccontato l’esperienza dell’ultimo giorno di scuola che aveva avuto con la sorella Sofia, Hermione incominciava a sospettare delle due ragazze, ma non voleva crederci.
Arrivarono alla Tana. L’atmosfera calorosa e familiare era percettibile già dal giardino. Erano le sette dell’ultimo Martedì di Agosto e la tana risplendeva in un caloroso e estivo sole.
Non’appena atterrarono Molly non esitò ad uscire per accogliere la nuova ospite.
Mary!!! Ohhh Tesoro!!!” Corse verso la ragazza porgendole le mani in avanti per preannunciare un caloroso e materno abraccio, uno di quegli abbracci che Mary adorava visto che ne riceveva raramente, anzi mai visto che sua madre non glie ne aveva mai dati.
“immagino che tu abbia fame vero? Oh ma a questo penseremo dopo dinanzi a una squisita cenetta!” Molly guardò la ragazza e poi notò la stampella “Oh ma quella? Cosa ti sei fatta?” chiese preoccupatissima come se fosse successo a sua figlia, Mary le sorrise, “Oh .. nulla di importante mi sono tagliata al fianco e non cammino bene.. ma nulla di cui preoccuparsi! “ cercò di tranquillizzare Molly
“Oh ma cosa dici! Roon! Anzi no .. Fred!!!! Vieni qui su! Aiuta Mary con il baule!”Molly non sapeva nulla della passata storia tra Mary e Fred, ma sembrava come se lo sapesse, dato che tutti notarono che non scelse a caso Fred tra i quattro figli che erano nelle vicinanze. Fred non esitò a precipitarsi dal’”amica” in difficoltà.
“Bene questo lo prendo io” sorrise lui afferrando il baule di Hogwarts, Mary ricambiò il sincero e sentito sorriso, insieme si avviarono verso l’ingresso della casa
“Allora come va?”chiese Mary a Fred
“Beh .. poteva andare meglio .. vedo che alla fine … non ci sono riusciti”disse Fred indicando il braccio sinistro bianco
“Oh beh … no”sorrise Mary imbarazzata poi continuò “tu non lo hai detto a nessuno vero?” Fred la guardò “No” ammise sincero “Grazie” dopo la loro intesa conversazione fatta soprattutto di giochi di sguardi entrarono nella Tana, lasciarono il baule all’ingresso.
Oltre a loro c’erano anche Ninphadora e Lupin.
Mary non conosceva da molto Ninphadora ma era fiera di avere una cugina come lei. Entrambe si volevano molto bene a differenza delle loro mamme che si odiavano.
Appena Dora vide Mary entrare zoppicante sorrise dispiaciuta e le corse incontro
“Hey cugina! Mi sembri Malocchio!”Mary le scoccò un sorriso e poi la abbracciò felice di rivederla “ciao Dora!” si salutarono.
A Mary dispiaceva che le due sorelle (Bellatrix e Andromeda) non si potevano edere, le sarebbe tanto  piaciuto poter conoscere meglio Dora e magari crescerci insieme come due cugine vere.
Dopo aver salutato sua cugina Mary salutò Lupin “Professore” “Mary” salutò Lupin dopo di che tutti si riunirono attorno alla tavola della cugina per incominciare a cenare.
Come al solito il calore di quella tavola dei Weasley era facilmente percettibile e coinvolgenti.

Dopo cena Hermione, Ginny e Mary aiutarono la signora Weasley a sparecchiare e a lavare i piatti, poi verso le nove Lupin e Ninphadora incominciarono a salutare tutti perché la prima fase lunare per Remus era la peggiore e la più fastidiosa, così proprio mentre Marilisa e Hermione parlavano sul divano vicino alla finestra del salone e Molly salutava Lupin e Dora qualcosa irruppe in giardino accerchiando la casa con un grande cerchio infuocato.
Marilisa e Hermione corsero alla finestra, Agli occhi di Entrambi Bellatrix sorrideva maligna.
“L’ha fatto d’avvero! Stronza, bastarda!”sussurrò Mary, Hermione si voltò sbalordita sentendo le parole che disse Mary. La riccia ragazza gettò la stampella in terra e facendo uno sforzo immenso che rischiava di riaprire la ferita che si stava pian piano rimarginano estrasse furiosa la bacchetta e corse fuori per rincorrere sua madre.
Oltrepassò Molly all’ingresso, Lupin e Ninphadora e poi il cerchio di fuoco attorno alla casa.
“Mary! No!”
Poco dopo la inseguirono Fred e Harry. Harry inseguiva Bellatrix per vendicarsi della morte di Sirius, Fred la rincorreva per difenderla e per vendicare s Bellatrix la fine della loro storia.
“HO UCCISO SIRIUS BLACK! AHAHHA” sghignazzava Bellatrix per istigare Harry a rincorrerla, Mary però la rincorreva per aver incendiato l’atrio della Tana.
“DOVE SEI!!??”Urlò Mary persa immezzo al Grano, accanto a lei Fred e Harry si guardavano intorno impietriti dall’improvvisa apparizione della mangiamorte, il fiato mozzato dalla paura fermava il cuore di tutti .
Un rumore nel grano provieni verso destra, i tre ragazzi voltarono la testa poco dopo spuntarono Lupin e Dora insieme ad Arthur Weasley, pochi secondi una risata malefica e sadica ruppe il silenzio e un fumo nero sfrecciava veloce verso la tana.
Molly” sussurrò Arthur che corse verso la Tana. A ruota lo seguirono tutti, Mary non riusciva a corre troppo bene, zoppicava. Arrivati nel cotile della Tana, uno spettacolo inquietate  bruciava sotto i loro occhi.
Mary non poteva crederci, sua madre l’aveva fatto davvero, aveva dato fuoco alla Tana e ora sghignazzava sadica nel cielo.
“No! Non è possibile” sussurrò Mary vedendo la Tana bruciare sotto i suoi occhi, e scrutando Molly che piangeva . La ragazza non esitò ad avviarsi verso il capanno degli attrezzi sapeva bene cosa fare.
“Mary dove vai?!”la frase preoccupata di Molly era mozzata dal pianto, la ragazza zoppicante entrò nel capanno prese la tornado di Ron e si diede lo slancio per volare sui celi della Tana.
Era già a una certa quota quando qualcosa o meglio qualcuno la urtò di proposito.
“MAMMA! FERMA! GUARDAMI IN FACCIA!CODARDA!” Bellatrix sentendosi chiamare così si fermò a mezz’aria a osservare la figlia, la fulminava con gli occhi, il suo sguardo carico di rabbia e di ira ma altrettanto pieno di orgoglio e di felicità per essere riuscita a rovinare la vacanza alla ragazza si notava facilmente anche nel buio pesto di una notte estiva.
NON DOVEVI FARLO! LORO NON C’ENTRANO NULLA!” urlava Mary.  Bellatrix si limitava a sorridere maligna
che fai non dici nulla?” osservò Mary
No! Ho parlato già con i fatti! Mi sembra di esser stata pure abbastanza chiara!” ridacchiò Bellatrix
Mary puntò la bacchetta verso sua madre che ovviamente nell’oscurità della notte non la vide “CRUCIO” urlò furibonda, se c’era una cosa che per Mary contava più della sua vita erano gli amici.
Bellatrix non fece in tempo a controbattere all’attacco e crollo in un vortice di dolore che la spinse a precipitare verso l’atrio della Tana.
Mary piangeva. Sapeva che forse sarebbe morta se l’urlo fosse stato troppo forte. Ma mentre Bellatrix precipitava Mary udì una voce a lei familiare.
ARRESTO MOMENTO”  la voce di suo padre risuonò in tutto il cielo, Rodolphus come un supereroe babbano aveva preso Bellatrix mentre cadeva e la stava portando via da li.
Volavano insieme. Lei ovviamente aveva perso coscienza e non si rendeva conto di quello che stava succedendo, ma Mary incredula vedeva tutto e rimaneva a bocca aperta. Vide sfrecciare via suo padre tra il fumo nero del mantello da mangiamorte. Lei si limitò ad atterrare.
Le fiamme della Tana erano state placate e gestite a dovere, ora la tana era stata anche sistemata con un incantesimo di reparo.
Mary si sentiva uno schifo, aveva appena cruciato sua madre e in più per poco non aveva distrutto la casa dei suoi migliori amici.




 
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SUPER RODH ALL’ATTACCO! IL RITORNO E LA VENDETTA DI SUPER RODOLPHUS IN AZIONE!
AHAHAHAH questo finale stile superman mancava a questa bizzarra Fan ficiton.
Ora vedremo cosa succederà! Soprattutto perché Hermione incomincia a sospettare delle due sorelle e oltre tutto Rodolphus è evaso da Azkabn quindi è evaso anche Lucius… ^_^ vedremo cosa succederà al Malfoy Manor quando Bellatrix tornerà incosciente e dolorante.

Ma non vi anticipo nulla…
Ditemi voi più tosto.. che ve ne pare?

Zia Molly :D

 

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Capitolo 30
*** Mi hai fatto prendere un'infarto. ***


Mi hai fatto prendere un infarto!
 


Dieci minuti dopo l’arrivo di Bellatrix e Rodolphus a villa Malfoy, Bellatrix si trovava nella sua camera con Rodolphus e Sofia che la assistevano.
Sofia era molto felice dell’evasione di suo padre e di suo zio, finalmente ora quella casa aveva ripreso vita.
Non appena arrivato Lucius corse da Narcissa e da Draco a riabbracciarli, così come fece Rodolphus, appena arrivò salutò Sofia e portò sua moglie in camera.
Era passata poco più di dieci minuti, Bellatrix non faceva altro che lamentarsi. Un assiduo e fastidioso dolore al braccio sinistro non le premetteva il movimento dell’arto e un continuo dolore alla pancia non le permetteva di muoversi.
Rodh aiuto! Rodh chiama un medico non c’è la faccio!” per Rodolphus era la prima volta che si trovava in una situazione simile, non aveva mai visto sua moglie chiedere aiuto in quel modo e vederla piangere dal dolore, non sapeva bene cosa fare, così fece chiamare un elfo per mandarlo alla ricerca del Dottor Bob, il mangiamorte medimago, ora mai medico di famiglia dei Lestrange.
“Bella sta calma! Resisti! … Elfo vieni immediatamente qui! Materializzati a casa del mangiamorte Bob Rotorsi e digli di seguirti urgentemente, digli che Bellatrix sta male” L’elfo guardo per un secondo Rodolphus poi si materializzò via di li per obbedire.
Sofia guardava la scena preoccupata.
Anche lei non aveva mai visto Bellatrix in quelle condizioni. Respirava affannosamente, e si dimenava a fatica dato il dolore provocato dall’arto sinistro e dalla pancia. Il respiro affannoso e il continuo abbassarsi e alzarsi del petto impaurivano tutti.
poco dopo Bob arrivò.
Rodh! L’elfo mi ha detto di Bellatrix!   Cosa le succede?” Il dottor Bob era appena comparso nella camera da letto, Rodolphus lo guardò come se avesse visto un miraggio. La voce del dottore era affannata e preoccupata, lui oltre a essere il medico dei Lestrange era anche un caro amico di famiglia.
Il medico si avvicinò al letto dove Bellatrix giaceva infastidita dai fortissimi dolori, e incominciò a misurarle la pressione e a controllarle il battito cardiaco.
Rodh è un infarto! ..fortunatamente in forma leggera!” si fermò estrasse delle pillole dalla borsa e ne fece incogliere una a Bellatrix, poco dopo smise di dimenarsi e le lacrime di dolore si placarono.
“Bobcome sta?! Si riprenderà vero?” chiese Rodolphus in ansia, intanto Bellatrix cercava di accarezzare il volto di Sofia con le poche forze che gli erano rimaste, la figlie le sorrise e le ricambio la carezza.
Si .. forse si … hai fatto bene a chiamarmi in tempo! .. ma dimmi cosa le è successo? Ha preso un grande spavento? Oppure è caduta all’improvviso? Che io sappia i Black non soffrono di infarto, tanto meno la nostra Bella che ha un cuore fortissimo” Bellatrix sorrise sotto i baffi sentendo gli elogi del medico
L’anno cruciata in volo, stava precipitando e io l’ho presa al volo” il medico guardò Rodh e poi sussurrò “ammirevole, gesto che dimostra amore allo stato puro! Sai Bella molti ti avrebbero lasciato cadere, devi essere grata a Rodh!” con un fil di voce Bellatrix rispose al medico “ di cosa dovrei essergli grata?  Di avermi messa incinta due volte? E di avermi fatto dare alla luce una traditrice?” tutti sorrisero, era ufficiale la pillola aveva funzionato, stava bene, Bob le sorrise “oh ma quante storie! Infondo è una brava ragazza!” Bellatrix e Rod guardarono male il medico e poi sempre con lo stesso fil di voce che come un sussurro  affaticato risuonò come risposta Bellatrix disse “di grazie che non ho la bacchetta a portata di mano!
Lasciarono Bellatrix a riposare e poi andarono tutti a cenare. Bob lasciò a Rodolphus la terapia che sua moglie doveva seguire per riprendersi dall’infarto e per accertarsi di non averne un altro e poi andò via.
A cena non i Lestrange e i Malfoy non fecero altro che parlare.
“Allora quindi siete stai marchiati tutti e due?” disse entusiasta Lucius guardando il marchio nero del figlio e della nipote
“Già! Una nuova generazione di servitori incomincia a nascere!”disse Sofia fiera di se, Intanto lo sguardo disapprovante di Narcissa e quello un po’ dispiaciuto di Rodolphus si nascondevano dietro un bicchier d’acqua.
“Rodolphus caro io sarei fiero dia vere una figlia come la tua!” disse Lucius dando una piccola pacca sulla spalla al cognato
“e chi non sarebbe fiero di Sofia?”strizzò l’occhietto Rodh a sua figlia che rispose con un sorriso sincero e felice
Ma dimmi cognato .. come mai a Bellatrix è venuto un infarto?” chiese Lucius mentre si versava del vino nel calice
“Marilisa l’ha cruciata in volo … a quanto ho capito” disse con una voce delusa, intanto gli occhi dei presenti si dilatavano sorpresi e stupiti
Marilisa?” domandò stupita Narcissa
ma non mi dire ..” esordì ovviamente Draco che non era affatto stupito dal comportamento di sua cugina
“QUELLA TRADITRICE DEL SUO SANGUE! COME HA OSATO CRUCIARE LA MAMMA! INCOSCIENTE! OH MA SE LA BECCO IO LA CRUCIO E POI LA UCCIDO”urlò Sofia alzandosi e sbattendo un pugno sul tavolo, in quel momento Narcissa ebbe un Flash di Bellatrix che imprecava contro Andromeda
Sofia calmati! Sarà punita a dovere quando tornerà a casa! Ora ha esagerato!” ruggì Rodolphus
 
Intanto alla Tana ognuno cercava di riparare i danni dell’incendio. Avevano ripulito tutto, tutto era tornato in ordine.
Ancora tutti angosciati dall’improvviso attacco andarono a letto. Mary come sempre dormiva in camera con Ginny e Hermione.
Quella notte però non riusciva a dormire.
Il pensiero che aveva cruciato sua madre la angosciava, sentiva che le era successo qualcosa, era in ansia per lei. Anche se litigavano in continuazione, anche se sua madre era una pazza isterica Mary non poteva negare di volerle bene.
Era sdraiata sul letto accanto a quello di Hermione. Non era sicura che l’amica stesse dormendo, aveva la sensazione che non lo stesse facendo, così come non lo stesse facendo lei.
la sua mente e il suo cuore troppo affollati, troppe emozioni e sentimenti che la confondevano.
Amore verso Fred, amore incontrollato, Rabbia, rabbia verso tutto, odia il momento che stava passando, ansia, il nuovo anno stava arrivando, stava per frequentare il quinto anno a Hogwarts e sapeva che sarebbe stato l’ultimo anno che vedeva Silente, angoscia, era angosciata per come si stava comportando con i suoi amici, si sentiva una sporca doppiogiochista. Si sentiva uno schifo.
Teneva la mano sul fianco dolorante, che dopo la sfrenata corsa che aveva fatto per rincorrere sua madre aveva incominciato a farle male, l’aveva sforzato troppo.

Proprio mentre decideva di andare in cucina a bere un bicchiere d’acqua per cercare di calmarsi, si sentì chiamare da una voce amica.
Mary ma sei sveglia?” il sussurro sorpreso di Hermione che l’aveva notata mentre si alzava dal letto giunse tempestivo all’orecchio di Mary che voltandosi dolcemente le sorrise
“Si tu pure a quanto pare” sorrise la mora
Si … ma dove vai?” chiese la riccia curiosa
In cucina a bere un sorso d’acqua … sono troppo agitata e non riesco a dormire” rispose Mary
Ah capisco … ti dispiace se vengo con te?” Mary le sorrise e le fece cenno di seguirla, poi insieme a Hermione si avviò verso la cucina
Rimasero entrambe zitte per non disturbare il rilassante silenzio notturno della Tana. Una volta arrivate in cucina si servirono entrambe. Mentre sorseggiavano dell’acqua Hermione guardava Mary. I raggi di quel romantico chiaro di Luna illuminavano Mary e tutta la cucina dei Weasley.
Hermione notava la somiglianza di Mary con sua madre e con la mangiamorte che la notte all’ufficio Misteri la teneva in ostaggio, era sicura ora mai, era convinta che fosse Mary.
Determinata Hermione corse verso Mary, le prese il braccio sinistro improvvisamente e estrasse la bacchetta, la puntò sull’avambraccio vuoto e bianco e sussurrò
Morsmorte” Mary rimase sorpresa e stupita dal gesto di Hermione, la guardò e con un tono di stupore disse
Ma ti sei impazzita?”  Lo sguardo sorpreso e leggermente intimorito di Mary era facilmente visibile e si incrociava con quello sconvolto e stupito di Hermione
Scusa” sussurrò la riccia mezzosangue guardando mortificata la sua amica “credevo che fossi … non lo so cosa mi è preso … scusa” Mary non riusciva ancora a credere ai suoi occhi e così le rispose “ma sei pazza?  Hermione mia madre lo è … mio padre lo è … mia sorella forse un giorno lo diventerà! Ma io non potrei mai!” Hermione fissava Mary negli occhi, ma Mary mentiva, evitava il suo sguardo continuamente, ecco perché la riccia era poco convinta.
“Scusami hai ragione … ma sai … e da quella notte al ministero che molte cose non tornano  e allora …. Con i tempi che corrono ..” Mary abbassò lo sguardo sentendosi una schifosa traditrice poi guardò Hermione, sembrava d’avvero mortificata, anche se la riccia mezzosangue non era convinta della risposta che l’amica le aveva dato.
Sospettava di lei e di sua sorella da tempo ora mai, aveva deciso di parlarne con Harry e Ron al più presto ora mai.
Tornarono a letto taciturne.
Il mattino seguente la Tana era viva e vigile, attiva e scattante. La casa sembrava assorbire l’umore dei suoi abitanti. Tutti i Weasley erano sorridenti e affamati così come i suoi ospiti.
Mary si sentiva ancora in colpa per quello che sua madre aveva fatto la sera prima.
Mamma quindi non andiamo più al mare?” chiese Ron mentre inghiottiva una frittella
Oh Ronald … no … ma andremo a trovare Fred e George al negozio oggi pomeriggio!” Tutti si guardarono sorridenti, aspettavano questo momento.

Intanto a villa Malfoy il sole era alto in cielo e gli abitanti del grande maniero erano occupati in diverse faccende.
Nell’ufficio di Narcissa, Bellatrix, Draco, Sofia e Cissy  si stavano organizzando per andare a Nocturn Alley da magie Sinister.

Mamma non se ne parla! Tu hai appena avuto un infarto! Non verrai! Rimarrai a casa con papà!” controbatteva Sofia cercando di convincere Bellatrix a rimanere al maniero
Chi sei tu per impartirmi ordini?!”  rispondeva la madre arrabbiatissima
“Bella, Sofia ha ragione dovresti rimanere al maniero .. e poi metti che gli Auror ti vedano? Su si ragionevole!”cercò di convincerla Narcissa
NO! Cissy non metterti in mezzo anche tu! Non grande e vaccinata per prendere delle decisioni da sola!” Narcissa e Sofia si guardarono disperate.
D’accordo vieni! Ma ricordati che se vieni dovrai accompagnarmi domani da Severus!”la minacciò Narcissa speranzosa di convincere la sorella a rimanere a casa
“Verrò anche domani!”sorrise maligna Bellatrix
Che ci andate a fare dal professor Piton domani?” chiese Draco incuriosito
Non sono affari che ti riguardano Draco!” sorrise dolcemente Narcissa, Bellatrix si limitò a sbuffare
“Lasciamo stare che è meglio .. io vado di là devo parlare a Rodolphus!”Bellatrix uscì dall’ufficio, subito Sofia e Draco.  
Narcisa rimase sola, si limitò ad affogare le sue preoccupazioni per suo figlio e sua nipote nascondendo il volto tra le mani e sbuffando. Se c'era una cosa che odiava di sua sorella era la sua testardaggine. 
Se c'era una cosa che alleviava tutte le sue peroccupazioni e i suoi timori era il fatto che ora il suo Lucius era accanto a lei, sapeva di non essere sola ora. Anche se Lucius ci teneva a veder raco servitore dell'oscuro, sapeva che prima o poi anche luia vrebbe ragionato e si sarebbe reso conto dello sbaglio che avevano comesso entrambi a spingere Draco a diventare un'assasino.
Rimase li a contemplare il silenzio.

 
 
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Penso che nessuno si sarebbe mai aspettato l’infarto!
Ahahah penso che Bellatrix non ha mai avuto un infarto, infondo è una donna forte, ma chi lo sa … quindi a modo mio ho cercato di descriverla anche in questa situazione … per il resto beh questo inaspettato atteggiamento di Hermione ha sorpreso un po’ tutti no? … ma ovviamente dopo tanti sospetti uno arriva a un certo punto che deve sapere!                Quindi ….
Ma vederemo  cosa accadrà a Nocturn alley ….
Comunque scusate se carico in ritardo ma non ho proprio tempo … scusate ma la scuola mi tiene abbastanza occupata …
Vi prego non cruciatemi … ah Fan dimenticavo ... Buon Halloween a tutti :D
Zia Molly  

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Capitolo 31
*** Ipotesi ***


Ipotesi
 

 
 
Tiri vispi Weasley.
Era questo il nome che Fred e George avevano dato al loro negozio di scherzi.
Era un grande emporio che si costruiva su due livelli. Due piani di puri e simpatici scherzi per tutte le età. Era un negozio sempre affollato, sempre pieno di ragazzi e ragazze, studenti e genitori che si recavano li per divertirsi e ritrovare il sorriso tra i colori caldi e accesi invadevano il negozio.
Innumerevoli e calde scintille di piccoli giochini pirotecnici animavano l’atmosfera.  Il caldo rumore delle risate e dei gridolini eccitati delle persone che passavano di li erano gratificanti per i due gemelli.
Ovunque c’erano scherzi di tutti i tipi. Pasticche vomitose, Polvere buio pesto peruviana, orecchie Brubbole, fuochi d’artificio, di tutti i tipi. Scherzi simpatici e antipatici.

Marilisa si perdeva spesso tra gli scaffali, non era ancora riuscita a vedere tutti gli scherzi che Fred e George avevano inventato. 
Vedeva le teste rosse dei due gemelli che accoglievano i clienti mentre lei si divertiva a studiare una strana pietra nera insieme a Harry.
Polvere buiopesto preuviana” sussurrò il prescelto prendendola in mano, Mary era accanto a lui che lo scrutava con attenzione.
“Chissà a cosa serve”domandò Mary
Quella ottima per una fuga rapida!” una voce squillante alle loro spalle rispose alla domanda di Mary. Fred era comparso dal nulla seguito dal suo gemello George, Mary si era voltato a guardarlo
Ottimo per una fuga rapida hai detto?” chiese Harry sorridente
Harry prendi quello che vuoi! Infondo questo negozio è qui grazie a te! .. vai prenditela offre la casa!”  sorrise George, Harry ricambiò il sorriso prese la pietra nera, Mary si allontanò e si diresse verso Ginny e Hermione.
Mentre attraversava il corridoio che dava sulla vetrina, addobbato da festoni scherzosi e canzonatori, vide quattro sagome camminare furtive e veloci, come se non desiderassero essere seguite. Sua zia, suo cugino, sua madre e sua sorella si dirigevano verso Nocturn Alley a quanto sembrava.
Rimase a guardare fuori dalla vetrina. In quel momento proprio mentre Sofia guardava la vetrina incuriosita di colori accesi e caldi incrociò lo sguardo di Mary.
Uno sguardo di rimprovero e di odio penetrò la ragazza come una taglio nel petto. La riccia sorella Lestrange decise così di raggiungere Hermione e Ginny e di non lasciarsi rovinare la giornata da uno sguardo.
Quando arrivò da Hermione e Ginny Hermione era già andata via, era andata a fare una passeggiata con Harry e Ron.
Il magico trio stava camminando per le vie di Diagon Alley quando videro il quartetto di mangiamorte che si avviavano verso Nocturn Alley, magie Sinister.

“Oh ma guarda Lestrange e Mammina!”  sussurrò Ron sarcastico vedendo Bellatrix e Sofia che svoltavano furtive l’angolo insieme a Narcissa e Draco.
“hanno l’aria di quattro che non vogliono essere seguiti”disse Hermione , il trio così incominciò a pedinarli.
I vicoli sporchi e sudici di Nocturn Alley si riconoscevano facilmente. I volti criminali dei passanti si stupivano vedendo i tre studenti perfettamente conciati e con volti seri e normali.
Il sudiciume e la puzza che proveniva dagli angoli dei piccoli e stretti vicoli tappezzati di manifesti raffiguranti mangiamorte appena evasi inquietavano e facevano rabbrividire le viscere dei tre.
La porta di Magie sinister si spalancava leggermente e il rumore del campanellino di ingresso echeggiava tra i vicoli malfamati.
Harry, Ron e Hermione desiderosi di scoprire cosa tramavano i quattro mangiamorte decisero così di arrampicarsi sul tetto di una piccola abitazione che dava sulla finestra del negozio.
Le figure di Draco e Sofia che giravano attorno ad un armadio nero, lo studiavano, lo testavano, lo aprivano e lo chiudevano, apparivano sospette ai tre osservatori esterni.
Una scena inquietante e sospetta però attirò la loro attenzione, Draco si era voltato verso il venditore e aveva tirato sul la manica della camicia del braccio sinistro, la stessa cosa aveva fatto Sofia.
I tre Grifondoro si guardarono con sguardi stupiti e interessati, sporsero la testa per osservare meglio, ma Bellatrix si stava occupando di abbassare le serrande per impedire a impiccioni esterni di impicciarsi.
Intanto all’interno del negozio si contrattava per l’acquisto dell’armadio.
“Senti Sinister non è il momento di scherzare! È inutile che ora aumenti il prezzo inventandoti che è l’ultimoin circolazione!” la voce acida di Bellatrix rabbrividiva tutti
“Madam Lestrange, come sa sono pochi i pezzi di quest’armadio .. è massimo che posso fare è scendere a 880 galeoni! Costava 1000!” Bellatrix estrasse la bacchetta facendosi ben notare dal commerciante e incominciò a giocherellarci agitandola senza far accadere nulla, passandola tra le dita e tastandola mentre camminava per l’ingresso del negozio avanti e indietro. La tensione era alta, il commerciante tremava quasi.
Madam Lestrange vorrei far di più, ma con i tempi che corrono … i soldi son cari a tutti!” cercò di giustificarsi Sinister
Oh ma caro Sinister non le sto ancora facendo nulla e già trema?! Faccio quest’effetto?” mormorò con una vocina acidamente dolce e acuta, quasi isterica, una vocina che faceva rabbrividire il commerciante e eccitare sua figlia che vedendo sua madre così spietata gli brillavano gli occhi.
Non è … educato! No no! Con le donne bisogna avere più charm!” la vocina isterica di Bellatrix arrivava da dietro l’orecchio facendo rabbrividire il vecchio commerciante, pian piano Bellatrix avvicinava sempre più la bacchetta al lato sinistro del collo del vecchio per farlo intimorire.
“Oh Madam Lestrange va bene! L’armadio e suo! Se lo prenda e vada via! Non voglio neanche uno zellino! 0”  Bellatrix sorrise Maligna, poi guardò Narcissa vittoriosa. La loro missione iniziale non era quella di ricevere l’armadio gratuitamente, dato che i soldi a entrambe le famiglie non erano un problema, ma Bellatrix stava facendo così solo per divertirsi un po’.
Bene Sinister allora domani sera lo voglio a Villa Malfoy quell’armadio! … e nessuno deve sapere nulla! Altrimenti poi vedrà che avremo un contatto molto più diretto e doloroso la prossima volta!” minacciò Bellatrix istericamente.  Gli occhi attenti di Hermione, Ron e Harry si facevano strada tra le fessure delle serrande abbassate. I tre non campivano bene cosa stesse accendendo ma Harry aveva una mezza idea.
 
Gli ultimi giorni di vacanza passarono in fretta, e ora la locomotiva per Hogwarts sfrecciava veloce tra i prati sconfinati della Scozia per raggiungere il castello.
il sole di quel caldo primo settembre  illuminava l’atmosfera e i caldi raggi penetravano dai vetri dei scompartimenti della locomotiva.
Dopo Alcuni giorni le due sorelle Lestrange si erano rincontrate sulla locomotiva. Nella stessa cabina i loro sguardi si lanciavano fiamme e fulmini dalla rabbia.
TI RENDI CONTO! LE è VENUTO UN INFARTO POTEVA MORIRE! “ la riprendeva Sofia arrabbiatissima con Marilisa
SOFIA MI DISPIACE IO NON VOLEVO FARLE DEL MALE! NON VOLEVO CHE LE VENISSE UN INFARTO! È MIA MADRE LE VOGLIO BENE!”
“OH BENE SE CRUCI LA GENTE CHE AMI ALLOR AMI CONVINEE ANDARMENE VIA! ALTRIMENTI QUI CI RITROVIAMO MORTE ENTRAMBE!” Sofia urlava furibonda
senti mi ha istigato! MI SCUSERO CON LEI QUANDO LA vedrò!” cercò di rimediare Mary, Sofia sorrise Maligna e guardò sua sorella
“Oh no … tu non ti scuserai con lei quando la vedrai! Noo … le manderai una lettera di scuse e poi ti ricuserai con lei! È tua madre per salazar!”
“Oh no scordatelo della lettera non se ne parla!”disse Mary quasi indignata
“Si le manderai una lettera! Comunque parliamo delle cose serie! … vedo che ti sei divertita al negozio dei Weasley qualche giorno fa mentre noi eravamo da magie Sinister ad acquistare l’armadio! “
Mary sbuffò “acquistare! Che grande parolona! … al massimo avrete cruciato il venditore e poi vi siete rubati l’armadio” Sofia sorrise per un secondo
La mamma lo stava per fare … ma non lo ha fatto … già la vecchiaia la porta a essere anche più buona e dolce .. ma ora la sostituirò io diventando più sadica e malvagia! Io sarò la preferita dell’oscuro!” Mary sbuffò e pensò che se in quel momento sua madre avesse sentito Sofia l’avrebbe picchiata a sangue per quello che stava dicendo. Sapeva bene che Bellatrix odiava sentire persone che si vantavano di essere le preferite dell’oscuro quando non era così, dato che solo lei poteva vantarsi di questo “onore”.
Senti mister sadicità ora mi hai stufato! Fatti un secondino un esame di coscienza e quando ritrovi la vecchia Sofia che eri prima mandami un gufo e io ritorno!” Marilisa prese la bacchetta che era poggiata  sul sedile rosso e uscì arrabbiati sisma dallo scompartimento pronta a dirigersi verso quello dei suoi amici.
Sofia si limitò a sedersi arrabbiata e a osservare il panorama dal finestrino.


Intanto nello scompartimento di Harry, Ron e Hermione si facevano strada diverse teorie su cosa stesse succedendo da magie Sinister  quella sera.
“Non capite! Era una cerimonia! Un’iniziazione” disse Harry convinto, Hermione sbuffò e chiuse il libro che stava leggendo
“Smettila Harry … so dove vuoi andare a parare!”sbuffava la riccia mentre riponeva il libro nella borsa
“Ne sono sicuro! Ora sono tre di loro!”  la voce convinta di Harry non faceva altro che altreare leggermente Hermione
“tre di cosa?”chiese Ron
Harry ha l’impressione che ora Draco, Sofia e Marilisa ora siano dei mangiamorte!”  Ron sorrise divertito “ e cosa vorrebbe tu sai chi da uno come Malfoy! .. tu straparli!”
“Beh allora cosa ci facevano da magie Sinister curiosavano tra i mobili!?”
“beh è un negozio da brividi loro sono da brividi!” suppose Ron
Ma non capisci è evidente!”
“Senti ma spiegami cosa vuole Tu-Sai-Chi- da uno come Malfoy!?”insisteva Ron
è il figlio di un Mangiamorte .. così come lo sono Mary e Sofia!” insisteva Harry convinto delle sue affermazioni
“Harry non sono convinta! Su Draco e Sofia forse si … ma Marilisa è diversa da loro … te lo posso garantire” Commentò ora mai secca Hermione
Vado a prendere una boccata d’aria!” Harry uscì dallo scompartimento, ora ami stufo e si diresse verso lo scompartimento dei serpeverde, doveva scoprirne di più.



 
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Nuovo capitolo!
Allora come avete visto ho dovuto mischiare libro/Film e trama della Fan Fiction come sempre ….
Che dire … le supposizioni di Harry non sono del tutto sbagliate ma vederemo nel prossimo capitolo cosa riuscirà a scoprire …
Che ne pensate?
Zia Molly

 
 

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Capitolo 32
*** Sorprese d'arrivo ***


Sorprese d’arrivo
 

 
Ora mai la calda atmosfera della sala grande il primo giorno di scuola aveva invaso tutti.

Ogni tavolo, ogni alunno dal secondo anno in poi rideva raggiante e si godeva la liberà! Silente era tornato e Dolores Umbrige era sparita!
Tutti speravano in un anno migliore e pieno di novità.
Ma le prime novità si vedevano già nel tavolo degli insegnati. Il posto che solitamente occupava Piton era occupato da un vecchio curvo e goffo, paffuto con pochi capelli, con le guancie rosse e un sincero sorriso divertito. Il posto che solitamente, centinaia di professori di Difesa Contro le arti Oscure, occupavano, era occupato da Piton. Gli studenti speravano che quello scambio di posti non significasse uno scambio di professori.
I tavoli erano ancora vuoti e i bambini del primo anno erano appena stati smistati.
Quest’anno c’erano stati tanti Tassorosso.

Il capello aveva appena finito il suo discorso e Silente aveva preso la parola.
.. e sappiamo bene che l’anno che ci aspetta sarà molto impegnativo! Per voi del quinto ci saranno i G.U.F.O. .. quindi un augurio iniziale a tutti voi esaminati non vedo perché non accentuarlo con un applauso! “ Quelle parole ricordarono a Sofia che la sua lettera con i voti sarebbe arrivata, insieme a quella di Draco, a settimane al Malfoy Manor, l’ansia la percosse per un secondo … sapeva benissimo che non era assolutamente andata male .. ma lei temeva Pozioni!  Il professor Piton la odiava almeno quanto odiava Potter!
Perché? Perché era la figlia di Bellatrix. Lui odiava sua madre, secondo lui un’arrogante e presuntuosa so-tutto-io!  Odiava il modo in cui si vantava di provenire da un’importante famiglia come i Black, odiava il suo vantarsi di essere la preferita dell’oscuro .. odiava il suo profumo di mirtillo, i capelli ricci, il fatto che era sposata e aveva due figlie, odiava tutto di Bellatrix Lestrange! E di conseguenza odiava le sue figlie. Ma Sofia sapeva bene che Piton odiava chiunque era riuscito ad avere tutto ciò che lui non aveva: una famiglia, un’ottima carriera, un’origine pura, dei figli, un profumo e dei capelli decenti. Sofia ricambiava l’odio del professore … un odio reciproco che nasceva sin dal momento del loro primo incontro.
Sofia aveva solo 6 anni quando ebbe “l’onore” di conoscere il professore.

Era a villa Malfoy era estate.
Quella mattina zio Lucius stava parlando con un uomo alto dai capelli corvini nel suo studio. Sofia adorava suo zio quando era bambina e Lucius adorava lei. Era come la figlia femmina che non aveva mai avuto. Forse la coccolava più di Draco alcune volte, rapporto che invece non si era istaurato con la sorella Marilisa, a lei ci pensava Narcissa quando aveva tempo.
Tornando alla mattina di quell’estate, Sofia bussò alla porta dell’ufficio dello zio per salutarlo e per chiedergli se gli andava di raccontargli dei suoi genitori, per sedersi sulle sue ginocchia e imparare qualche piccolo incantesimo.
“Avanti” la voce di Lucius risuonò e la piccola Sofia, con i capelli lisci e un po’ arruffati, il vestitino blu e le scarpette nere non esitò ad entrare correndo dallo zio.
SIOOO!!!” ecco una cosa che Sofia non aveva mai dimenticato era il suo difetto più grande che aveva da bambina, lei pronunciava la S apposto della Z.
Lucius la prese in baraccio e intanto l’uomo dai capelli corvini la guardava quasi schifato con un’aria severa.
Severus lei è mia nipote Sofia” Sofia scese dalle gambe dello zio e si presentò a Severus porgendo educatamente la mano.
Piacere Sofia” disse la piccola vocia infantile, Severus si abbassò per guardarla meglio, poi con un tono di riluttanza rispose
“Come tua madre vedo! Non perdi tempo nelle presentazioni! Io sono il tuo futuro professore!” Sofia fece una leggera smorfia schifata sentendo la voce profonda e fredda del professore
“Sio lui chi è?” chiese curiosa
“Lui è Severus Piton, un mio caro amico, insegna a Hogwarts, una grande scuola dove andrai quando avrai undici anni!”
“E li ci sono i babbani e i messosangue?”
chiese la piccola schifata
I babbani no .. per ora .. contando gli standard schifosi di quella scuola tra poco faranno entrare anche loro se continuiamo così! .. però ci sono i mezzosangue .. ma tu non devi assolutamente e dico assolutamente diventare loro amica! … diventagli amica solo se sono serpeverdi!” Piton guardò Lucius disgustato, infondo lui era un mezzosangue.
Il ricordo svanì quando il preside riprese a parlare al termine del caloroso applauso.
Ma quest’anno porta con se delle novità! Voglio presentarvi questa sera il professor Lumacorno il nuovo insegnati di Pozioni!” Lumacorno si salutò gli alunni con la mano dal tavolo mentre le voci spaventate degli studenti bisbigliavano tra i tavoli
Chi sarà il prof di DCAO?”
“Oddio no … guarda te se Piton non sarà il nuovo prof di Difesa!”
“E la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure sarà assegnata al professor Piton!” Sorrise Silente speranzoso di ricevere un applauso, ma la sala tacque, solo alcuni serpeverde applaudirono, ma eccetto quei due o tre che subito smisero date le occhiate che furono rivolte loro dai compagni delle altre case nessuno fiatò.

E ora che inizi il banchetto” concluse Silente
Il banchetto procedeva bene e delizioso come sempre, un tranquillo e normale rientro a Hogwarts aveva accolto tutti.

Il giorno seguente arrivò velocemente Mary in prima ora aveva Pozioni.
Attendeva il professor Lumacorno con il resto della classe. Il quinto Grifondoro e Corvonero erano riuniti nella nuova aula di pozioni.
Mary stava parlando animatamente con Luna e Ginny.
No non penso che sarà peggio di Piton! Cioè infondo su ditemi .. esiste uno peggio di lui?” chiese Ginny con tono ovvio
Ovviamente no Ginny! Ma sai ..” Mary stava per controbattere Mary quando luna la interruppe
Gorgosprizzi .. c’è ne sono tantissimi in giro! “ disse Luna guardando in torno spaesata, Mary e Ginny stavano giusto per scoppiare a ridere quando una voce pimpante attirò l’attenzione di tutti. Lumacorno era appena entrato.
“Buon giorno ragazzi!”  salutò il professore
Buon giorno!” risposero tutti in coro
Bene oggi faremo una lezioncina semplice semplice … giusto per non annoiarci e per vedere cosa sapete fare! Incominciamo col conoscerci! Allora …” Il professore incominciò a guardare tra gli alunni quando i ricci di una ragazza in prima fila, ricci che non erano assolutamente nuovi all’occhio attento del professore, attirò la sua attenzione. Mary alzò leggermente lo sguardo, occhi neri come la pece, Lumacorno si perse per un secondo in essi, come faceva sempre con tutti i Black che aveva conosciuto. I zigomi pronunciati e la carnagione leggermente più scura dei quella di un normale Black fecero intuire a Lumacorno l’identità della ragazza.  “Incominciamo da .. si lei .. lei è?” chiese indicando Mary
Oh .. piacere Marilisa Lestrange!” sorrise la ragazza
Oh allora sei la nipote dell’abilissima Narcissa e figlia dell’adorabile Bellatrix” Mary scoppiò a ridere istintivamente 
“Adorabile Bellatrix? ..professore ma è sicuro di aver capito chi è mia madre?”Il professore sorrise
Oh signorina Lestrange … penso che il suo cognome sia una carta di identità! Insomma … ma lei ride per l’adorabile vero? Chi non riderebbe! … ma deve sapere che sua madre da giovane non era certamente quello che era ora … ma non è ora di raccontare gli affari privati di Madam Lestrange … zia mai dovremmo trovarci tutti cruciati in caso io parli troppo! “   sorrise il professore, Mary concordava con lui … sembrava un tipo simpatico. Ma quello che interessava a Mary ora era sapere cosa sapeva lui di sua madre! Di come era da ragazza!
Proseguì la presentazione con Ginny
Oh ma questa bella ragazza con i capelli rossi? Una Weasley?” domandò il professore riconoscendo i tratti simili a quelli di Molly nel viso di Ginny
“Si professore, Ginerva Weasley piacere!”
“Oh piacere mio! Tua madre e tuo padre erano nel mio corso da ragazzi … insieme alla madre e al padre di Marilisa ..”
“Lo sappiamo bene” sorrise Ginny cercando il consenso di Mary con uno sguardo
oh si fidi professore … le nostre madri ci hanno raccontato quanto si amavano da ragazze” Mary accentuò sarcasticamente il verbo amare , il professore sorrise
Già .. già .. erano battibecchi continui .. ma vediamo questa ragazza bionda chi è?” chiese Lumacorno indicando Luna. Essa si presentò e la lezione continuò così tra presentazioni e commenti sarcastici del professore.
Finita la lezione a Mary attendeva una noiosissima ora di buco da passare da sola nella sala Grande, così decise di fermarsi a chiacchierare con il nuovo professore per scoprire di sua madre. I compagni uscirono dalla classe e lei si fermò un secondo.
“Professore?!”Lumacorno era indaffarato a guardare tra le scorte nell’armadietto
“Si …”si voltò sorpreso
“Oh signorina Lestrange mi dica!”sorrise e scendendo dalla scaletta per raggiungere la ragazza che lo attendeva vicino alla porta
“Volevo .. ecco chiederle di mia madre … sa io e lei non abbiamo un buon rapporto .. e non mi ha mai raccontato nulla su di lei da ragazza … quindi .. beh sono curiosa di sapere se è come me la immagino …”
Lumacorno sorrise ancora apprensivo, anche a lui Marilisa ricordava moltissimo Bellatrix
“Come te la immagini? Così vedrò se consegnarti un ricordo oppure assecondati …. Sai ci sarebbe da scrivere un libro su tua madre!”
“Cosa intende? … comunque io me la immagino un po’ come mia sorella .. un po’ bulletta che se la prendeva sempre con zia Cissy e urlava isterica contro zia Dromeda ... e poi … sicuramente conosceva mio padre .. insomma sa più lei dei miei genitori di quanto ne sappia io!”
Lumacorno scoppiò a ridere
Allora facciamo così! Io ti consegno tutti i ricordi che ho di tua madre e poi però dovrai andare dal professor Silente a chiedere se potrai vederli … come saprai ci vuole un pensatoio oppure dell’acqua magica … l’acqua magica è una pozione che solo un paio di persone fin ora sono riuscite a fabbricare .. tua zia Cissy … il professor Piton e io … e almeno che tu non abbia preso qualcosa da tua zia, cosa che spero vivamente dato che era un fenomeno in pozioni – Mary sorrise, sapeva del talento di sua zia nella materia- allora non penso che riusciresti a fabbricare tale infuso!” il professore concluse, Mary spalancò la bocca in cerca di qualcosa da dire, poi si fermò a riflettere
optiamo che Silente me li faccia vedere .. quante probabilità ho che silente mi dica di si?” Lumacorno annuì e poi pensò “con una buona parola le dirà di si fida! Comunque ecco il ricordo .. ci parlerò io con Silente … le farò sapere”  Lumacorno estrasse il Ricordo e lo affidò a Mary che non esitò a corre in sala comune per conservarlo a dovere.

Intanto l’ora di Difesa contro le arti oscure scorreva lenta lentissima, Sofia stava pian piano crollando sul banco, le palpebre cadevano pesantemente e il corpo perdeva le forze, il sonno e la noia prendevano possesso di lei mentre il professor Piton spiegava la lezione.
Mancavano tre minuti, solo tre minuti per scappare da quell’aula e riprendere a vivere. Ma quei tre minuti bastavano per addormentarsi.

-3
L’occhio sinistro si chiudeva mentre uno sbadigli si nascondeva dietro la bocca

-2
L’occhio destro seguiva l’esempio del sinistro e intanto il corpo pian piano si sbracava sul banco lasciandosi coccolare dalla noia e dal sonno che echeggiava nell’aula

-1
La voce di Piton le urlò nell’orecchio a posto della campanella “LESTRANGE PEGGIO DI TUA MADRE! COME PENSI DI ADEMPIERE AI TUOI COMPITI SE NON TI IMPEGNI NELE ARTI OSCURE!”  Sofia sussultò e si svegliò appena la campanella risuonò come una sveglia e la voce di Piton le penetrò fastidiosamente nell’orecchio, la classe si avviava verso l’uscita e Piton l’aveva rapita e la stava costringendo ad ascoltare una noiosissima paternale.

Fortuna che nell’aula non c’era nessuno!
“MI DICI COME INTENDI SERVIRE L’OSCURO! ME LO DICI!! LE ARTI OSCURE SONO ALLA BASE DI QUELLO CHE DEVI SAPERE!”
“senti mezzosangue del cavolo! Non ho bisogno dei tuoi insegnamenti! So tutto! SO PERSINO USARE LE TRE MALEDIZIONI SENZA PERDONO! Non tarderò a superare mia madre! Non ho bisogno di te e delle tue stupide lezioncine! Se ho bisogno di qualcosa c’è già chi me lo insegna! L’oscuro si fida di me! Mia madre si fida di me! Mio padre si fida di me! Sono all’altezza del compito che mi hanno affidato! SONO DEGNA DEL MARCHIO” concluse alzandosi la manica sinistra della camicia e mostrando il marchio al professore che la guardava schifato e indignato
Arrogante, presuntuosa e volgare! Come tua madre! Sei una presuntuosa Lestrange e ne vedrai le conseguenze molto presto
Sofia si avviò verso l’uscita e prima di uscire si voltò e guardò il professore “dovrò consigliare al vecchio barbuto di Silente … prima del suo ultimo respiro … che deve assumerti come insegnate di divinazione! Perché in difesa contro le arti oscure non sei un granché  Severus!” Sofia uscì dalla stanza con la presunzione e l’arroganza di una che sa il fatto suo, Piton si limitò a sbuffare rabbioso in attesa dell’altra classe che stava per arrivare.
 
All’ora di pranzo Mary corse a cercare Sofia.
Il tavolo dei corvonero era stranamente poco affollato, non fu difficile trovare Sofia per la riccia sorella.
Sofia! Sofia!”
“Oh ciao! Cosa c’è?”Chiese Sorpresa di vederla la sorella avvicinarsi saltellante a lei
“ho una cosa da mostrarti .. cioè non posso mostrartela ma potremo vederla insieme!”Sofia inarcò il sopracciglio incuriosita
Ho i ricordi di Lumacorno dell’adolescenza dei nostri genitori!” gli occhi di Sofia si illuminarono d’immenso e di gioia.
“NO?! Ma scherzi!!!! Che bello!! Potremo vedere … aspetta come faremo a vederli?” terminò cambiando umore.
“Silente! Basta chiederglielo!”sorrise Mary
“no! Io non chiedo favori al vecchio … al nemico!”Sofia si oppose
“Ma è per una buona causa!”la pregò Marilisa, Sofia non resisteva .. così decise di appoggiare Mary
“va bene senti andiamo a parlare a Silente sono troppo curiosa!”
Sofia e Marilisa non esitarono a correre verso l’ufficio di Silente, non si degnarono neanche di pranzare erano tropo curiose.
Appena arrivate all’ingresso videro Lumacorno uscire sorridente, il professore strizzò l’occhiolino a Mary in segno di vittoria.
Oh signoria Lestrange! Che piacere incontrarla! Ma chi è questa ragazza .. non sarà mica …”
Mary sorrise “Si mia sorella Sofia!... Sofia il professor Lumacorno!” Sofia sorrise e educatamente strinse la mano del professore
un piacere Sofia! .. comunque Silente è di ottimo umore … io ne approfitterei!” Lumacorno salutò le due sorelle che non esitarono a salire in presidenza
“Oh chi non muore si rivede! Signorine Lestrange!” sorrise il professor Silente accogliendole all’ingresso
“Professor Silente!”
“Prof!” salutò Sofia con poco garbo
“Allora come sono andate le vacanza?”chiese interessato
“Oh beh … diciamo bene .. soprattutto la fine .. vero MARY?” iltono di rimprovero  di Sofia ce capire a Silente che Mary aveva combinato qualcosa
“Sofia sorvoliamo … dia .. comunque abbastanza bene … comunque professore volevamo chiedere se ci può prestare il pensatoio … sai abbiamo dei ricordi da rivedere!” Silentesorrise, l’educazione di Mary lo colpiva sempre.
“beh perché no! Ragazze è vetro divertitevi! È li aprite la teca e vedete quello che dovete vedere!”sorrise il preside che adorava aiutare i suoi studenti

 



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Nuovo capitolo!!!!!
Che ve ne pare???
Ora qui scatta una domanda! Come ve la immaginate la giovane Bellatrix? Studiosa e un po’ dura oppure poco studiosa e Bulla? Oppure molto sexy e molto amata dai ragazzi e sempre con il suo carattere duro e forte .. associato a un ottima o pessima condotta scolastica?
Ahahahah io non vi anticipo nulla … ma posso dirvi che il prossimo capitolo sarà sorprendete! NO SPOILER U_U
Ma voglio sentire voi cosa mi dite?
Riguardo al capitolo …. Scusate Fan di Severus … ma (anche io lo stimo molto) non pretendo critiche su come l’ho descritto … ma è il ruolo che ha nella Fan Fiction è questo! Scusate! … più che altro voi che ne pensate al riguardo?
E del dolce zietto Lucius? … sapete mio padre mi ha detto .. quando ero piccola … che un figlio ti cambia la vita … ( non voglio discriminare il sesso maschile ) ma per un padre, avere, una figlia femmina te la sconvolge!  .. quindi io ho ipotizzato un Lucius molto più flessibile con la sua figlia femmina ideale .. Sofia per esempio … ma voi che dite??
 
Zia Molly 

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Capitolo 33
*** L'adolescenza dei nostri ***


L’adolescenza dei nostri
 

 
Il leggero fumo nero del pensatoio accompagnò le due sorelle nel primo ricordo.
Mentre il fumo sfumava per lasciare libera la visuale alle due ragazze la Sala grande del 1961 si mostrava a loro.

Come sempre l’atmosfera calda e accogliente del primo giorno di scuola invadeva i loro cuori e li colmava di gioia anche se il loro primo girono di scuola era passato.
La sala grande era immutata, i soliti quadri appesi alle pareti, il segnapunti delle quattro case, il tavolo degli insegnati, i quattro tavoli degli studenti erano come sempre, accompagnati dal romantico soffitto incantato.
Lo sguardo delle due sorelle si posò immediatamente sul tavolo degli insegnati.
Al centro un giovane e riconoscibile Silente si esibiva sorridente con la sua giovane barba, sempre bianca, ma molto più corta, Al lato destro, accanto a lui, il professor Lumacorno, con qualche capello in più e un volto che dimostrava 20 anni in meno, a seguire Madam Cips, i suoi capelli erano neri e il suo volto carico di allegria, a seguire un giovane e slanciato Hagrid,invadeva il suo tavolo con un folto pizzetto nero che a distanza di anni si sarebbe tramutato in una folta barba color pece.
Al lato sinistro trovavamo il resto degli insegnati. Tutti eccetto la McGranitt. Questo fece dedurre alle ragazze che era il 1 settembre, il primo giorno di scuola.
Poco dopo le porte della sala grande si spalancarono.
Una giovane e sempre slanciata Minerva McGranitt entrò in sala, con il suo solito aspetto severo e come sempre seguita dalla piccola carovana di bambini che spaesati si guardavano intorno.
Sofia e Marilisa non facevano altro che guardarsi in torno, cercavano il volto della madre. Il tavolo delle serpi era accanto a loro, ma Bellatrix sembrava non esserci.
Sofia la cercava con lo sguardo quando incrociò quello di una bambina in fila.
I capelli ricci, lunghi, che ribelli e indomati ricadevano isterici sulla schiena, il volto magro e scavato, belle chiara, bianchissima, a primo impatto una pelle morbida e profumata, la statura media, le labbra carnose e il perenne sopracciglio inarcato, un’area orgogliosa e spavalda. Era lei. La piccola Bellatrix camminava accanto a un bambino dagli occhi verdi e la pelle un po’ più scura della sua, un po’ più alto di lei.
La bambina guardava con ripudio il tavolo dei Grifondoro  e schifata quello dei Tassorosso, ulteriore conferma che era lei.
Marilisa la cercava ancora tra la folla, ma Sofia era rimasta catturata da quello sguardo che non era affatto cambiato negli anni.
Si vedeva incredibilmente simile a lei, non solo caratterialmente, ma esteticamente.
Sofia ebbe un flash di se stessa il giorno del suo smistamento. Stessa espressione spavalda e coraggiosa, lei era l’unica che non temeva quello che il capello le avesse detto.
Mary guarda!” Sofia ancora rapita dallo sguardo e dai ricci della bambina, indicò a Mary dove era la madre. Anche lei rimase a bocca aperta.
Era poco più alta di uno scricciolo e già aveva la presunzione in volto. Ma dovevano ammettere entrambe, che era, già ad undici anni, molto affascinante.
Mary la guardava affascinata. Si rivedeva in lei, ma sono esteticamente.
Anche lei ricordò il suo primo giorno ad Hogwarts. Troppo agitata e timorosa di quello che il capello le avrebbe detto.
Sofia afferrò Mary per il braccio e la trascinò accanto allo sgabello dove si sedevano i bambini per sentire quello che le avrebbe detto il capello alla madre.
Mentre si sistemavano vicino allo sgabello, accanto alla McGranitt, che intanto spiegava le modalità dello smistamento, gli occhi di Mary si incrociarono con quelli del bambino dagli occhi verdi.
Un aspetto familiare catturò la sua attenzione. Secondo Mary quel bambino era suo padre e Sofia concordava con lei.
il primo nome della lista.
“Lucius Malfoy!” un bambino biondo platino con i capelli platino, la pelle chiara e le guancie rosee, ma pur sempre con l’aria spavalda si avvicinò allo sgabello. Sofia e Marilisa scoppiarono a ridere divertite, era uguale a Draco da piccolo!  … il capello on fece in tempo a poggiarsi sulla sua testa che urlò “Serpeverde
Il secondo bambino. “Alex Pedobe” , il bambino fu smistato in Grifondoro, le due notarono la smorfia schifata che comparve sui volti di Bellatrix e del bambino dagli occhi verdi.
Il terzo bambino. “Rabastan Lestrange” . Il bambino che non faceva altro che parlare con Bellatrix, il solito bambino dagli occhi verdi che Sofia e Marilisa credevano fosse il padre era in realtà lo zio Rabastan. Ovviamente finì in serpeverde. Appena smistato corse al tavolo delle serpi dove un ragazzo simile a lui, solamente più grande gli diede il cinque.
Una bambina questa volta. “Bellatrix Black”, il silenzio irruppe in sala. L’eleganza con la quale Bellatrix si recò allo sgabello, risaltò a tutti.
Il capello le fu poggiato con delicatezza tra i ricci neri, Sofia e Marilisa si avvicinarono ulteriormente.
“MMh  … un’altra Black vedo … ma che indecisione … coraggio da vendere vedo … ma l’ambizione non manca! Però che intuizione … Grifondoro forse?“ in quel momento Mary guardò Sofia e sussurrò “e poi dice a me!” ma non esitò a prestare nuovamente attenzione al capello. “ma l’ambizione fa parte di te! La furbizia altrettanto .. SERPEVERDE!” Bellatrix sorrise orgogliosa e poi si avviò verso il tavolo delle serpi.
Arrivata al tavolo si accomodò accanto a Rabastan e vicino al fratello del ragazzo che appena la vide sorrise e le porse la mano. Sofia e Marilisa corsero a sentire.
Piacere Rodolphus Lestrange!” porse la mano il ragazzo, Sofia e Marilisa si scoccarono un sorrisetto compiaciuto. Il padre poteva fare al massimo il terzo anno … il secondo forse.
Bellatrix guardò la mano e il ragazzo e poi la strinse “Bellatrix Black!”.

Le due sorelle non fecero in tempo a sorridere che furono catapultate in un altro ricordo.
Erano passati diversi anni, Bellatrix era cresciuta molto.
Secondo Sofia non aveva più di 15 anni.
Il volto e il fisico si erano evoluti, trasformandola in una bellissima ragazza.
Erano nel corridoio di Hogwarts, stava camminando il compagnia di due ragazze, una di queste era bionda e bassina, sembrava più piccola.
Gli occhi neri e il volto scavato, il tratti di una Black fecero intuire che alle due Lestrange che era Narcissa.
Bella stringeva tra le mani il libro di difesa contro le arti oscure e Cissy pozioni, l’altra ragazza stringeva anche lei Difesa contro le Arti oscure.
Stavano parlando e discutendo mentre si dirigevano nel giardino di Hogwarts.
In lontananza si vedeva il professor Lumacorno che le scrutava.
Cissy non ci devi più parlare! Mai più! È una sporca traditrice! CISSY NON DEVI AVERE A CHE FARE CON ANDROMEDA!” sembrava schifata mentre parlava di Andromeda e arrabbiata con Narcissa per averci parlato.
Bella … ma è nostra sorella ..” disse la ragazzina guardandola perplessa, Bellatrix sorrise beffarda
“Cissy quando qualcuno ti tradisce poi ripudiarlo anche se fosse tuo padre! .. Andromeda non è un dio che può scontare le pene ed essere perdonata così ..solo perché è una Black!  … Black .. si fa per dire … perché lei di una Black non ha neanche l’aspetto!” Narcissa si limitò ad annuire ancora perplessa, intanto un ragazzo brizzolato seguito da una numerosa comitiva si avvicinava alle tre ragazze. Si avvicinava sorridente e smagliante a Bellatrix.
La prese per il fianco e la avvicinò a se, come se fosse sua.  Bellatrix non accettò il gesto e tentò di liberasi dalla presa.
“hey Lestrange lasciami in pace!”diceva cercando di dimenarsi dalla presa di Rodolphus che l’aveva portata a una distanza naso.
Rodolphus sorrise beffardo “ No non ti lascio! Tu sei mia!” e la baciò ma Bellatrix si liberò dalla presa e gli diede una sberla.  Il solito riccio della frangetta, che tutt’oggi le finiva perpendicolare tra l’occhio destro e il naso, accompagnato dalla frangetta riccia che ricadeva isterica insieme a tutti i ricci neri, seguito da uno sguardo disgustano, isterico e arrabbiato .. un volto simile a quello che assumeva nel presente quando voleva cruciare qualcuno .. faceva intendere che era arrabbiata.
“Lestrange come ti permetti?” urlò lei isterica
Sei ancora più bella arrabbiata … lo sai Black?” gli amici di Rodolphus ridevano e Narcissa, l’amica di Bellatrix, Sofia e Marilisa, guardavo interessate la discussione.
Non parlarmi con quel tono Lestrange! Io non sono tua! Non sono di nessuno!” Rodolphus scoppiò a ridere
no Black ti sbagli! … tu sei mia e basta!” Bellatrix estrasse la bacchetta istericamente
Rodolphus fece un passo indietro e con il solito sorriso spavaldo e bastardo alzò le mani scherzoso
ohh Black che paura!” fece un passo in avanti e le strappò via la bacchetta dalla mano con foga e passione, poi la prese per il mento delicatamente con le mani e la costrinse a guardarlo negli occhi
“Black non mi interessa se vuoi rimanere indomata! .. un giorno sarai mia! Mia e di nessun’altro” Bellatrix scuotendo la mascella si liberò dalla presa del pretendente e ruggì istericamente “Mi fai schifo! Non sarò mai tua! … Neanche se mi sposassi!” Poi riprese la bacchetta arrabbiata e se ne andò via, l’amica le corse dietro e Cissy la seguì quando incrociò lo sguardo con Lucius e si fermarono a chiacchierare.
Hey Lù! Ciao!” sorrise Narcissa, Lucius le ricambiò il sorriso
“Black! Allora come va?!”chiese il biondo
“Bene bene! … solite cose tu?”
“Tutto okay .. senti ..domani si va ad Hogsmeade ti va di venire con me?”in quel momento un urlo isterico chiamò Narcissa
CISSYYYY!!!!” la voce di Bellatrix risuonò nel corridoio, Narcissa si voltò a guardare la sorella poi guardò Lucius
Ne parliamo dopo in sala comune .. ciao Malfoy!”
Lucius le fece un cenno con il capo e seguì il resto della comitiva . Marilisa e Sofia si guardarono esterrefatte. Stupite dal comportamento del padre, un comportamento che non si sarebbero mai immaginare da uno come lui.
Poi seguirono la madre.
Bellatrix e Narcissa stavano uscendo  in giardino quando un ragazzino che minimo faceva il secondo anno, un bambino curvo, con i capelli sul rossiccio e il biondo, con il viso simile a quello di un topo e gli occhi sporgenti salutò Bellatrix
Ci.. ciao Be.. bella!” Peter Minus un piccolo Grifondoro si era infatuato della maggiore delle sorelle Black e non si dava pace, non aveva neanche incominciato la scuola che già ci provava, ma purtroppo per lui, Bellatrix gli aveva espressamente detto che avrebbe preferito persino uscire con Lestrange che con lui … ma lui poverino insisteva speranzoso
“Minus Evapora!” la voce acida della ragazza arrivò come un ordine al ragazzo che tremolante sgattaiolò via sussurrando un”buongiorno anche a te” Le due sorelle si sederono sotto un albero e poi, poco dopo il ricordo sfumò nuovamente.
Sofia e Marilisa stavano apprendendo molto sulla madre e sulla storia dei loro genitori.


Comparvero in una stanza, precisamente un salottino dove si stava svolgendo una cena.
L’unico adulto era Lumacorno e attorno al tavolo rotondo una decina di studenti sedevano in compagnia di una coppa di gelato al cioccolato.
Sofia e Marilisa notarono subito i presenti, ora mai li riconoscevano al volo.
C’erano Narcissa, Bellatrix, Rodolphus, Rabastan, Lucius, Andromeda e  altri studenti che non conoscevano.
Stavano tranquillamente parlando, ma per tutta la cena Bellatrix non faceva altro che guardare Andromeda con odio e ripudio, cosa che alterava estremamente Narcissa visto che secondo lei così facevano brutta figura.
Bellatrix non faceva altro che girare attorno all’argomento traditori, cosa che irritava terribilmente Andromeda.
Intanto Rodolphus ci metteva del suo per alterare ulteriormente Bellatrix. Con gesti molto caldi non faceva che leccarsi le dita in modo sensuale [ SDA: stile Cormac con Hermione], o facendogli piedino sotto al tavolo. 
La cosa non faceva che alterare Bellatrix, far morire dal ridere Rabastan e Andromeda e sorridere divertiti Narcissa e Lucius che ogni tanto si scambiavano occhiate divertite.  Intanto Lumacorno si godeva il teatrino guardandosi intorno spaesato.
Sofia e soprattutto Marilisa erano piegate in due dalle risate nel vedere il volto alterato della madre che si conteneva solo perché c’era il professore, ma sapevano entrambe che in quel momento avrebbe tanto desiderato cruciare Rodolphus e Andromeda.
Notavano come Bellatrix giocherellava nervosamente con il tovagliolo stringendolo in un pugno arrabbiato, e irrigidiva la mascella, accentuando il tutto con sguardi omicidi rivolti soprattutto a Rodolphus.

Mentre Sofia e Marilisa si sbellicavano dalle risate rotolandosi per terra il ricordo sfumò ancora.
Sembrava il dormitorio dei serpeverde.
Sembrava notte. La luce soffusa e scarsa delle candele donava alla sala comune dei serpeverde una strana freddezza.
Fuori pioveva, il tamburellare della pioggia sui vetri era fortissimo e i lampi accompagnati da forti tuoni animavano la nottata.
Sofia e Marilisa erano comparse dietro una porta.
Inaspettati rumori di gemiti di passione provenivano dall’interno, ambigui rumori facevano pensar male e gridolini di passione però confermavano le teorie delle due sorelle.
Le due si guardarono arrossendo, ma nel buio dell’ingresso non si accorsero di quanto fossero rosse.
Improvvisamente arrivò il professor Lumacorno infuriato che bussò con foga alla porta dalla quale provenivano gli ambigui rumori.
Sofia e Marilisa si guadarono e Marilisa sussurrò incredula “non ci credo che ha anche questo ricordo .. Sofy non credo che riuscirò a vedere …”  intanto le orbite dei occhi curiosi delle due sorelle Lestrange si dilatavano sempre più dalla curiosità.
“LESTRANGE APRI!!!! APRI O CHIAMO IL PRESIDE!!! LESTRANGE!!!”il professore urlava arrabbiato e sbatteva il pugno sulla porta, ma nessuna risposta, intanto i rumori erano cessati.
LESTRANGE!!! NON MI COSTRINGERE AD APRIRE CON LA FORZA!!!  RODOLPHUS!!!” urlava il professore mentre sguinzagliava la bacchetta. Ma Rodolphus non apriva.
BENE L?HAI VOLUTO TU! ALHOMORA!” la porta si aprì. Lumacorno irruppe senza neanche preannunciarsi, Sofia e Marilisa lo seguirono. Appena entrarono notarono il letto sfatto, la stanza in subbuglio e i vestiti di Rodolphus in terra, lui infatti era in mutande e canottiera.
Sofia e Marilisa guardarono ammaliate il corpo del padre. Un fisico scolpito, i muscoli che risaltavano sotto l’attilatissima canottiera nera.
LESTRANGE COSA ERANO QUI RUMORI?” chiese il professore al ragazzo, intanto Marilisa e Sofia si guardavano intorno .. dove era nascosta Bellatrix?
“Emm .. quali rumori Prof .. stavo dormendo …” disse il ragazzo stiracchiandosi per finta, mentre Sofia guardava sotto al letto.
Una Bellatrix spettinata, mezza nuda si nascondeva sotto il letto, rossa come un pomodoro e imbarazzata più che mai.
Sofia scoppiò a ridere e Mary corse da lei.
“cosa diavolo c’è qui sotto che ridi così tanto?” chiese Mary abbassandosi, e nello scrutare Bellatrix rannicchiata sotto al letto, ricoperta dal Lenzuolo verde del letto, che cercava di nascondersi da Lumacorno era una di quelle cose che fece scoppiare Mary dal ridere.
Intanto la ramanzina continuava “senti Lestrange non prendermi per i fondelli!! Dimmi dov’è?” chiese il professore
Chi?” chiese Rodolphus  “Rodolphus l’altra!!!” disse Lumacorno imbarazzato “Ma Prof a cosa allude .. aaaah ma lei dice le voci femminili??  No prof ha capito male … sa io di notte sono sonnambulo e faccio delle vocine e degli urli strani mentre mi sveglio .. è un difetto che ha anche Rabastan … ma io ne soffro di più! “ Bellatrix da sotto al letto scoppiò a ridere istintivamente e non si riuscì a trattenere, il professore voltò di scatto la testa verso il letto, Rodolphus pure, Bellatrix rimpianse di aver riso, ma era inevitabile, quello che aveva appena detto Rodolphus l’aveva fatta morir dal ridere.
BLACK!!!! ESCI DA LI SOTTO!!” urlò il professore
“Emm .. Prof non posso …”disse Bellatrix con voce maliziosa
“Bene allora … Rodh fuori!”Bellatrix , Sofia, Marilisa e Rodolphus guardarono il professore con uno sguardo interrogativo, perché Rodolphus doveva uscire e lui no?, Lumacorno imbarazzato continuò “ … CON ME! Black rivestiti e poi nel mio ufficio! SUBITO!”  ai due li attendeva una lunga e interminabile ramanzina.

Sofia e Marilisa ancora rosse dall’imbarazzo vivevano già il ricordo successivo.
Era l’aula di pozioni.
Gli alunni sembravano tutti ora mai adulti, doveva essere il settimo anno.
Sofia e Marilisa erano seduta accanto a due ragazzi serpeverde e di fronte a loro Bellatrix e la sua amica del ricordo precedente erano impegnate a fabbricare una pozione.
Bellatrix sembrava cavarsela abbastanza a differenza dell’altra ragazza che era la quinta volta che faceva scoppiare l’infuso.
“Anna devi mescolare più spesso! Altrimenti continuerai così per sempre!”  ripeteva Bellatrix all’amica mentre mescolava il rosso infuso.
“Bella per te è facile! Tra te e tua sorella non si sa chi va meglio in pozioni! Voi Black avete delle doti naturali per queste cose!” Bellatrix sorrise, stava per rispondere quando un ragazzo al lato opposto le chiese
hey Black che profumo senti nella tua pozione?” chiese interessato
Non il tuo idiota!” Bellatrix fulminò il ragazzo e riprese a mescolare il potentissimo infuso d’amore
“.. non sente il tuo perché sente sicuramente il mio! Vero Bella?” chiese un secondo ragazzo al lato sinistro del tavolo
Del tuo odore sento solo la scia di puzza che lasci per i corridoi! Mezzosangue!” ruggì la riccia mentre odorava il suo infuso di Amortentia.
Sentiva odore di sangue, il sangue delle vittime che insieme al suo amato uccideva per il loro padrone, sentiva anche il profumo della sua pelle e uno strano aroma di libri impolverati si mescolava a tutto ciò. Ecco cosa sentiva i profumi che le ricordavano Rodolphus.
Per quanto odiasse quel ragazzo, i suoi atteggiamenti spavaldi e esagerati doveva ammettere che aveva fascino e la cosa che le faceva più piacere che entrambi avevano un sono in comune .. diventare mangiamorte.

Il ricordo sfumò nuovamente.
Sofia e Marilisa si ritrovarono in uno dei corridoi di Hogwarts, sembrava sera, le luci delle torce alle pareti illuminavano l’ambiente.
Alla loro vista Bellatrix e Rodolphus litigavano.
“Lestrange ma mi stai prendendo in giro?” chiese lei con un mezzo sorriso stupefatto
“No sono serio!”disse lui, provando ad accarezzarla, ma lei fece un passo indietro quasi schifata dalla mano che la stava per toccare
“no! Non è possibile! .. non credevo che sarebbe arrivata a tanto!” era furente, lo sguardo sconvolto e arrabbiato diffondeva paura
Bella sei sua sorella, metti da parte l’orgoglio .. Andromeda è piccola … magari avrà bisogno di te!” provò a convincerla Rodolphus
“NO! Lei merita … quella traditrice …”Bella non riusciva ad immaginare di dover uccidere sua sorella, sapeva benissimo che non l’avrebbe mai fatto, mai … anche se era quello che meritava per come si stava comportando, per quello che aveva fatto, ma certamente non avrebbe mai avuto il coraggio di ucciderla .. almeno per ora.
Bellatrix furente si avviò verso la fine di quel lungo corridoio, lasciando Rodolphus imbambolato al centro dell’ampio passaggio, quando la vide imbattersi contro qualcuno. Marilisa e Sofia corsero a vedere ansiose, non avevano capito cosa stava succedendo.
“Bella … io …”la voce mozzata dai singhiozzi di Andromeda non fece intenerire Bellatrix anzi
Bella un corno! MI FAI SCHIFO! ECCO COSA MI FAI! SCHIFO! Non hai nemmeno 16 anni e già fai la sgualdrina con i mezzosangue! … MI FAI SCHIFO! ECCO COSA MI FAI!” urlava lei schifata
Bella … ti prego non dirlo a papà ….” Pregava lei supplichevole
Oh lo verrà a sapere presto! … dovrai abortire per forza!!”  la sua voce acida era come dei tagli al cuore di Andromeda
“ No Bella no! Ti prego!”
“Dromeda dovresti morire per quello che fai! Ci tradisci tutti con dei mezzosangue schifosi e poi mi vieni a pregare di non dirlo a papà! Beh potevi pensarci prima!” poi alzò la manica del braccio sinistro e mostò il marchio alla sorella “Lo vedi questo??!!! Mi obbligherebbe ad ucciderti! … non lo faccio per pietà e per schifo! .. si perché mi fai schifo TRADITRICE!” in quel momento arrivò Lumacorno.
Il vecchio passa di li per caso, quando sentì e vide quello che Bella stava facendo e corse dalle due studentesse. Bella vedendo arrivare il professore abbassò la manica della camicia in fretta, Andromeda la fulminò con lo sguardo.
“Cosa sta succedendo qui??”chiese il Professore
“Niente! … la feccia intralcia la strada” Bellatrix oltrepassò il professore e Andromeda e poi scomparve nel fumo nero.
 
Il ricordo terminò e Sofia e Marilisa tolsero il volto dal pensatoio shoccate.
Si guardarono, non si aspettavano nulla di simile.




 
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Eccolo qui nuovo, fresco fresco di battitura ù.ù
Che ve ne pare??
Allora vi spiego cosa è successo al finale … praticamente Andromeda è rimasta incinta di Tedd Tonks … e Rodolphus lo viene a sapere e lo dice a Bella, Bella ovviamente si arrabbia e la odia ancora di più … ma ovviamente lo dirà al padre e questo spingerà Dromeda ad abortire e .. ma non vi preoccupate che tanto poi tra un paio di anni nasce Dora e tutto viene ricollegato ai ricordi che Cissy da a Mary … dove si vede Dromeda che scappa incinta da Tonks  e litiga con Bella durante la notte … insomma non mi va di riepilogare …
Comunque che ve ne pare come capitolo?????????????
Zia Molly :) 

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Capitolo 34
*** Chi sono? ***


Chi sono?
 

 
Le due sorelle Lestrange camminavano taciturne per i corridoi di Hogwarts mentre riflettevano su quanto avevano visto.
Mentre camminavano, per porticato del corridoio che dava sull’atrio, le due non facevano altro che perdersi nei ricordi che avevano viste, rivivendo shoccate le immagini che avevano visto. Ovviamente non avevano visto nulla di osceno o di spaventoso, ma il pensiero di aver visto la madre da bambina, il padre da giovane, sapere o meglio ricordarsi che anche loro erano studenti faceva rabbrividire entrambe, soprattutto Sofia.

Sofia aveva sempre creduto che sua madre avesse imparato tutto dal Lord in persona, come le avevano raccontato, probabilmente era andata anche così, ma se c’era una cosa che le ragazza dimenticava sempre, una cosa che non associava mai quando pensava a sua madre, era alla scuola. Sin da bambina, a differenza della sorella, non si era mai chiesta della vita scolastica di Bellatrix, e ora, come se fosse caduta dalle nuvole, la giovane Sofia rimaneva sorpresa da tali ricordi.
Sin da bambina, si era sempre chiesta della madre, aveva cercato di conoscerla anche a distanza di chilometri, provava ad imitarla tramite i racconti di sua zia Narcissa, e ora si rendeva conto, tramite quei ricordi che pian piano ci stava riuscendo.
Notava che avevano, ora mai, lo stesso carattere.
Sofia si faceva paura. Quei ricordi le avevano aperto gli occhi.
Stava diventando cattiva, ma no perché lei era cattiva, perché voleva diventare cattiva, voleva diventarlo per farsi piacere da sua madre, per assicurarsi amore e coccole, per assicurarsi di avere sua madre sempre dalla sua parte, per essere sicura di avere una figura materna su cui contare.
Mentre camminava si faceva una serie di domande alla quale ora mai non trovava più risposta.

-Chi sono?

- Dové’è la vecchia Sofia?

- Marilisa ha ragione? .. sto diventando Bellatrix … pian piano sto diventando come mia madre …
-Sto diventando un’assassina … chi sono?

Era quella la domanda fondamentale alla quale Sofia non trovava risposta … chi era?
Era buona o cattiva?

Aveva una personalità propria?


Anni e anni a cercare di imitare un modello sbagliato e solo ora, quando ci era riuscita … si era accorta, o meglio si stava accorgendo che aveva imitato un modello sbagliato.
Ma ora sua madre si fidava di lei, l’oscuro si fidava di lei, suo padre era fiero di lei, così come tutta la sua famiglia, ma sua sorella invece?
Sofia aveva sempre tenuto particolarmente a Marilisa, erano sempre state unite, ma  ora? Sentiva che pian piano i loro rapporti si dissolveva ogni volta che si paralava della madre, dell’oscuro! Sofia non voleva perdere sua sorella, ma non desiderava perdere neanche la fiducia della madre e della famiglia.
Forse la sorella minore aveva ragione … la vecchia Sofia, quella simpatica, apprensiva, ambiziosa, seria, ragionevole, furba, intelligente, sognatrice, si stava perdendo … stava scomparendo e mutando in negativo, lasciandosi travolgere dalla follia che la circondava, dalla pazzia che tormentava il suo cuore e il suo cervello, dalla folle idea di imitare un mito sbagliato, di imitare la madre tanto desiderata tanto da diventare lei!
La liscia ragazza si fermò a pensare, le girava tremendamente la testa, non sapeva più che fare, cosa dire e cosa non dire, come agire, se continuare così o ascoltare Mary … non sapeva quello che le diceva il suo cuore o il suo cervello .. Si chiedeva perché doveva diventare cattiva e soffrire perché non poteva stare con il ragazzo tanto amato .. Frank … quando poteva essere buona e stare per sempre con lui, ma questo avrebbe comportato un disonore alla famiglia!
La ragazza si fermò al centro del corridoio, si mise le mani tra i capelli e si guardò intorno. Le figure degli studenti che gli passavano accanto sfumavano e sembravano appartenere a un mondo estraneo, le voce rimbombavano nella sua testa, sfumandosi e apparendo lontane, le figure in lontananza sfumavano e sembravano scomparire dalla sua mente.
Ora nel suo cervello si focalizzavano della immagini della sua infanzia.
Scene di vita quotidiana, le scoppiava la testa, non sapeva più cosa fare.

Intanto Mary si era accorta che la sorella si era fermata, la vedeva strana così le chiese
“Sofia cosa hai? Tutto bene!?” chiese  apprensiva cercandole di mettere una mano sulla spalla, ma la liscia dagli occhi verdi si scansò e evitò il contatto
“si … benissimo …” il tono lunatico e deconcentrato, una voce che usciva come un sussurrò, gli occhi sbarrati mentre rivedevano nella sua mente i ricordi di un’infanzia passata a sognare, la pelle più chiara del solito fecero preoccupare Mary
“Sofy sembri Luna se fai così! Sei sicura che ..”ma Sofia la interruppe ..
“si sto bene .. ci vediamo dopo!”  Sofia pensierosa si avviò verso il lago nero, con passo svelto e affrettato, le sponde e l’atmosfera tranquilla del Lago la rilassavano e la aiutavano a pensare, aveva bisogno di stare sola! 
Marilisa rimase perplessa dell’atteggiamento poco coerente della sorella, ma non se ne preoccupò molto e decise di andare nella sua sala comune per iniziare a ripassare il programma.
 
Sofia intanto era corsa al lago nero per rintanarsi nelle sue perplessità e pensare.
Attraversò i corridoi non curante di chi incontrasse e degli sguardi delle persone, di chi la salutava e delle persone che urtava dalla fretta.
Arrivò sulle sponde del lago e si sedette sotto il solito albero che la abbracciava tra le sue radici ogni volta che lei aveva bisogno di un posto dove nascondersi e pensare.

Il calmo rumore delle leggere ondine del lago che si infrangevano tranquille sui ciottoli della piccola spiaggia, ricordavano il rumore del mare, anche se esso era molto più forte e potente, gli uccelli cinguettavano ancora e il sole splendeva nel cielo.
L’ombra del grande albero copriva Sofia che, avvolta nel grande mantello di corvonero pensava e rifletteva pensierosa. Gli occhini verdi erano luci e leggermente arrossati, trattenevano le lacrime, il viso pallido era ancora più bianco del solito.
Tirò su la manica del braccio sinistro, e guardò il marchio, una lacrima scese veloce e solitaria per essere seguita da tantissime altre.
Si era pentita.
Aveva capito che aveva sbagliato tutto, doveva ascoltare Marilisa.
Ma ora mai era troppo tardi, troppo tardi.
Scoppio a piangere, un pianto arrabbiato e carico di ira, molto simile a quello della madre, i cappelli solitamente lisci, si arricciavano leggermente, diventando mossi e creando un ricciolo sulla frangetta.
Il volto nascosto tra le mani, i capelli d’avanti, il respiro sfalsato e i singhiozzi risuonavano nel silenzio della radura. 
Sofia si alzò di scatto e incominciò a camminare per la piccola spiaggia del lago.
Piangeva ancora, piangeva molto, il braccio sinistro scoperto, il ricciolo che si era formato furibondo ricadeva perpendicolare all’occhio destro, i capelli arruffati e mossi, inumiditi dall’umidità del lago.
Sofia si specchiò in una pozzanghera, prima di vedere la sua immagine riflessa, vide quella di sua madre e poi la sua che si sfumava sopra essa.
La somiglianza, quella leggera somiglianza che aveva il suo sguardo, il suo volto, le sue labbra, la odiava, incominciava ad odiarla.
Mentre camminava però si ricordò di una cosa che indossava la collana.
La collana a teschio allungato, la collana che sua madre le aveva dato dopo aver ricevuto il marchio, sapeva che Bellatrix ci teneva tanto, ma Sofia non la sentiva più sua. Se la tolse e la strinse in mano, il pianto aumentò il suo flusso.
I singhiozzi e il fiato mozzato anche.
Pensava che era stata una stupida a farsi travolgere e a cercare di assomigliare sempre più a sua madre per garantirsi un affetto materno che per 15 anni non aveva avuto, Marilisa aveva ragione! Aveva ragione!
Rimpiangeva i consigli della sorella, rimpiangeva tutte le volte che l’aveva sgridata dicendole che doveva scusarsi con sua madre, che doveva comportarsi meglio con lei, rimpiangeva tutto quello che aveva fatto fino a quel momento.
ma ora cosa poteva fare per rimediare?!! .. nulla!
Ora mai l’oscuro si fidava di lei! Guardava spesso il marchio nero, e lo odiava!
mentre camminava decise di tornare sotto l’albero dove era prima, quando arrivò, aveva gli occhi gonfi.
Gli occhi verdi erano gonfi e arrossati, le labbra bagnate dalle lacrime e il volto rosso, il viso umido e arrossato.
Arrivata d’avanti all’albero rimase sorpresa nel vedere chi si era appostato al suo posto.

Nel vederlo abbassò immediatamente la manica sinistra della camicia e del maglione grigio, si asciugò gli occhi e tentò di ricomporsi e poi con tono poco cortese, curioso e insospettito domandò
“DIMMI COSA CI FAI QUI?”chiese la liscia
“la stessa cosa che fai tu .. pensare!”Sofia sorrise appena ma si ricompose immediatamente
“Pensare?! .. bene … sai fare anche questo?”domandò scorbutica
“si .. ti sorprende Lestrange?”  Sofia non immaginava che dopo un’estate avrebbe ricominciato a parlare con Frank in quel modo così barbaro e scorbutico, un modo che solo due rivali potevano assumere
“francamente si! “ disse con un mezzo sorriso
“che è .. credevi che i mezzosangue fossero stupidi?? Eccoti qua … la prova contraria!” Sofia scoppiò a ridere
“E il fatto che tu dica di pensare mi deve confermare il fatto che tu sia intelligente Iero?”
“Il fatto che ti vergogni nel mostrare quella feccia che hai sul braccio mi deve dimostrare che ne vai fiera??”Frank aveva visto il marchio, non poteva perdonare a Sofia che avesse scelto L’oscuro a lui
“Non sono affari tuoi!”
“è inutile che fai la dura con me Lestrange! Qui non c’è la mammina! ..puoi essere te stessa!”Frank si era alzato in piedi, nella mente di Sofia per il momento risuonavano le seguenti parole “qui non c’è mammina.. puoi essere te stessa!”  , la ragazza guardò Frank, gli occhi tornarono a essere lucidi, ma per colpa di quel maledetto orgoglio rispose come avrebbe risposto Bellatrix
Non parlarmi con quel tono feccia!Sofia non credeva a quello che aveva appena detto, desiderava rimangiarsi le sue parole ma non poteva farlo
mi sembra che però un paio di mesi fa io non ero “Feccia”! .. io non sono mai stato feccia fino a quando tu non sei diventata sua!” disse lui arrabbiato, Sofia non sapeva cosa risponde, in realtà per lei lui non era mai stato feccia neanche adesso, e ora sentendo quel dibattito nella sua mente comparivano le varie discussioni tra sua madre e suo padre, che durante la notte echeggiavano nel Lestrange manor
“Frank … io … Frank scusami” Sofia era mortificata, aveva capito che aveva esagerato, e vederlo così imbestialito era la prova che aveva varcato tutti i limiti, il moro ragazzo con la piccola cresta rimase sbalordito udendo le scuse e cambiò espressione
“Sofia cosa ti è successo?” chiese con un tono di voce più calmo e poggiandogli una mano sulla spalla
“Non lo so … ma ora sono pentita” disse lei abbassando lo sguardo, lui le solevo il viso delicatamente per riportarla ad avere un contatto visivo inteso
pentita … cosa hai intenzione di fare?” chiese lui con un tono pacato e preoccupato
non lo so … ora sono obbligata a continuare così …”
“Tradiscili tutti unisciti all’ordine!!”disse lui quasi entusiasta e speranzoso
No Frank non è facile …. Sono stata marchiata … e poi mia madre … Frank non posso” Sofia desiderava seguire il consiglio dell’amico ma non poteva
“ti ha già dato una missione vero?” chiese lui intuitivo
“Si .. uccidere Silente”  disse lei abbassando ancora lo sguardo schifata di se stessa
“Lo farai?”
“Si .. devo farlo .. sarò complice … ma non mi macchierò le mani!”
“chi lo farà?”chiese lui
non posso dirtelo, perdonami”
“ti capisco …” lo sguardo intenso e serio di Frank faceva capire a Sofia che lui la capiva d’avvero
 “Ti posso fare una domanda?” chiese Sofia seriamente
“dimmi”
“Mi ami ancora?”chiese lei con il fiato mozzato dall’emozione
“si … non ho mai smesso di farlo … tu?”chiese lui
“Anche”Frank si avvicinò a lei per baciarla ma Sofia voltò di scatto la testa rifiutando il bacio
“Frank scusami ma non posso!”  era mortificata seriamente mortificata
“lo so … lui … l’oscuro …”
“già … amici?” Frank annuì e le strinse la mano che Sofia le aveva poroso
“Si amici!”sorrisero entrambi e si avviarono verso Hogwarts insieme.
Sofia si sentiva sollevata.
Anche se non aveva risolto il suo problema, e non aveva trovato una soluzione, per lo meno si era riappacificata con Frank, e la cosa che la tranquillizzava di più era che entrambi si amavano.





______________________________________________________________________________________
Bene .. penso che nessuno se lo aspettava …
Sembrava così convinta, determinata e invece … eccola che si pente …. Sofia ha capito che ha sbagliato, ma ora come farà a rimediare al suo sbaglio? Lo farà? Ci riuscirà?
ma soprattutto Bellatrix come la prenderà?
Sorprendete come cambino le cose … e voi che dite????
Zia Molly 

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Capitolo 35
*** Un bizzarro compleanno ***


UN BIZZARRO COMPLEANNO


 

 
Quel pomeriggio Marilisa e Draco si trovavano nella stanza delle necessità per incominciare a riparare l’armadio svanitore.

Marilisa era stata trascinata con la forza da suo cugino, a furia di minacce era riuscito a trascinarla nella camera nascosta.
L’ambiente caotico, lunatico e mutevole della stanza era terribilmente inquietate, ma anche molto interessante. Marilisa si guardava continuamente intorno, oggetti strani e magici sbucavano ovunque, attirando l’attenzione della ragazza che rimaneva affascinata e incantata da tutti quegli oggetti accatastati. Draco era molto determinato e concertato sulla missione per recepire la bellezza di quel porto così mistico e disordinato.
Fissato sull’obbiettivo Draco, seguito da Mary, che con una lenta camminata e uno sguardo concentrato sulla camera, lo seguiva verso l’armadio.
Eccolo” sussurrò il ragazzo guardando l’imponenza del grande armadio di metallo, i due rimasero a bocca aperta e insieme tolsero il telo che lo copriva. I loro sguardi per un secondo si incrociarono. Mary si perse per un minuto negli occhi blu del cugino e a Draco accadde la stessa cosa. Non era mai successo a nessuno dei due, un brivido percosse entrambi.
L’imponenza dell’armadio sovrastava la loro vista. Lo aprirono, esso era vuoto.
“bene da dove incominciamo?”chiese Mary osservando attentamente e girando attorno all’armadio, studiandolo nel dettaglio e analizzando i decori laterali.
Draco lo guardava spiazzato e affascinato.
“Dobbiamo provare a far materializzare una cosa semplice prima di provare con degli esseri viventi”sussurrò lui seriamente
Mary si guardò intorno, poi si accostò a suo cugino e estrasse una mela dalla tasca interna del mantello
“una mela?”chiese Mary come proposta
“Si ottima idea”Draco prese la mela e la mise nell’armadio poi lo chiuse e incominciò a sussurrare una serie di formule a Mary sconosciute.
Anche se la ragazza trovava noioso e poco interessante il motivo per la quale si erano recati in quel posto era affascinata da quel momento e da quell’ambiente, sapeva che avrebbe custodito gelosamente quel ricordo.

Draco smise di parlare all’armadio, poi si voltò verso la cugina e la squadrò. La toga di Grifondoro, i ricci neri che isterici ricadevano sulla schiena e sulle spalle, la carnagione medio chiara , gli occhi neri, scurissimi, le labbra carnose, l’espressione seria e poco divertita, lo fecero sorridere, era come vedere sua zia da ragazza con una toga diversa da quella di Serpeverde.
Mary intanto squadrava Draco. L’espressione da dannato in volto, l’espressione di una persona che è condannata a vivere una vita che odia e non sopporta, l’espressione di un ragazzo odia tutto ciò che lo circonda, i capelli stranamente spettinati e leggermente scompigliati, lo sguardo carico di odio, il volto magro e cadaverico, la facevano rabbrividire.
“Draco .. posso farti una domanda?”chiese Mary al cugino interrompendo quel gioco di sguardi che si era creato, lui la guardò come per acconsentire alla domanda
“Ti sei mai pentito della scelta che hai fatto? “ Draco inarcò il sopracciglio e si voltò di spalle a Mary, lei si avvicinò a lui leggermente
“no!”mentiva. La frustrazione interiore del ragazzo era facilmente percettibile agli occhi attenti della cugina che lo conosceva da una vita.
“Draco non mentirmi … di me puoi fidarti …”sussurrò Mary avvicinandosi ulteriormente e cercando di creare un contatto fisico poggiandogli una mano sulla spalla
“No non mi sono pentito! MAI!” non voleva affrontare l’argomento, Mary lo aveva notato.
“va bene”Mary gli voltò le spalle e incominciò ad avviarsi verso l’uscita quando si sentì chiamare
Mary ..” la riccia si voltò e guardò il cugino
sei stata tu … quella sera che ci hanno marchiato a fare la spiata all’ordine?” la domanda era stata posta con rabbia, Mary inarcò il sopracciglio e si guardò intorno poi rispose
e se fosse?”
“Traditrice”sussurrò il ragazzo “se lo venisse a sapere tua madre?!” sorrise beffardo
Se lo venisse a sapere mia madre domani non sarei qui a parlare con te!” rispose lei ovvia e seccata , Draco le sorrise e si avvicinò a lei, sempre più vicino, i loro sguardi erano fissi ognuno negli occhi dell’altro, Mary lo guardava con odio e ripudio, Draco anche, ma nel suo sguardo c’era anche un picco di interesse e di smarrimento.
Mary non esitò, poco dopo era uscita dalla stanza delle necessità lasciando suo cugino li, perso e smarrito, afflitto e frustrato


 
La settimana volò via, accompagnata dal mese intero di settembre e da Ottobre che ora mai prendeva l’argo insieme all’autunno e alle foglie secche che coloravano l’ambiente e il parco di Hogwarts.
Il freddo si faceva l’argo preannunciandosi  prima di presentarsi con la neve e la grandine nell’inverno che sarebbe arrivato dal li a pochi mesi.
Il tempo passò in fretta, Draco, Mary e Sofy miglioravano l’armadio e incominciavano a fare esperimenti con esseri viventi.
Grazie all’esperimento della mela, che dopo due settimane era tornata mangiata, dimostrando un che l’armadio funzionava e trasportava gli oggetti, ora era arrivato il moment di tentare con gli animali.
Pochi giorni prima Draco e Sofy avevano chiuso un piccolo canarino nell’armadio, se fosse tornato vivo era quasi fatta.
L’anno era iniziato da tempo e le lezioni si facevano sempre più pesanti e cariche di contenuti per Mary che avrebbe dovuto fare gli esami .
Ogni tanto arrivava una lettera da parte di Bellatrix e Rodolphus con un particolare saluto da Narcissa che non si dimenticava mai delle sue nipotine.
Ovviamente le lettere arrivavano solo a Sofia, dato che ora mai Mary era stata quasi ripudiata dalla sua famiglia per aver cruciato Bellatrix e averle fatto perdere un infarto.
Non si era scusata ancora ufficialmente, per tale madre e figlia erano ancora in conflitto aperto, e Rodolphus come sempre  era in mezzo, tra l’incudine e il martello.
Ovviamente era deluso dall’atteggiamento della figlia, dalla mossa sleale, ma era più forte di lui, se non fosse stato per l’orgoglio e per l’amore che provava per Bella, l’avrebbe già perdonata.
Sofia invece era quasi stufa di tutte quelle lettere, ora mai aveva capito che il suo futuro era segnato e purtroppo immutabile, sapeva di aver sbagliato, ma purtroppo ora mai era deciso e i giochi erano fatti, era una mangiamorte e non aveva intenzione di tradire l’oscuro. Intanto però frequentava Frank e viveva normalmente la sua vita scolastica, così come faceva Marilisa.
Quella mattina nella sala comunque dei Grifondoro, Marilisa  era intenta a ripassare Difesa contro le Arti oscure con le mani tra i capelli. Il programma scorreva veloce e Piton non rispiegava gli argomenti poco chiari, neanche a lei che, anche se la odiava, poteva considerarsi un’amica di famiglia, per il professore, che sin da bambino conosceva i genitori.
Ma Piton non aveva preferenze nella sua classe, anzi, li odiava tutti!
Il quinto anno Grifondoro, della classe di Mary, era la sezione più odiata dal professore, Mary per prima.

Intenta a ripassare le maledizioni senza perdono, argomento abbastanza facile per la ragazza, dato che conviveva con esse sin da bambina, vagava per i pensieri che la affliggevano, spostando la sua attenzione altrove.
Sul divano, vicino al fuoco, Ron, Harry e Hermione discutevano concentrati sulla mappa del Malandrino. Mary con l’orecchio teso e concentrato sulle loro voci ascoltava attentamente.
Ma sparisce sempre!! .. insieme a sua cugina per giunta! .. eccoli! Vedi! ..sesto piano … e ora non ci sono più!” Harry ruggiva arrabbiato dato che Hermione  tentennava incerta sulla teoria del ragazzo
“forse si materializza?” suppose Ron
“Ron non ci si può materializzare e smaterializzare all’interno del castello … hai letto storia di Hogwarts?”disse lei infastidita dall’ignoranza dell’amico
“No Hermione, quel libro lo hai letto solo tu!”  Mary mentre ascoltava scoccò un sorriso, effettivamente era vero quello che aveva detto Ron, riprese ad ascoltare la conversazione
“Beh al sesto piano c’è la stanza delle necessità .. forse non compare nella mappa!”suppose Hermione, Harry la guardò come se avesse avuto un’illuminazione
“e cosa ci va a fare uno come Malfoy nella stanza delle necessità?” chiese Ron
e Sofia invece?” proseguì sussurrando, dato che alle loro spalle c’era Marilisa, che sembrava concentrata sui libri.
Sono entrambi mangiamorte! Ne sono sicuro! È così!” Harry era certo, era sicuro, Marilisa lo sentiva dal suo tono.  
in quel momento il panico travolse Mary. S e Harry sospettava di Draco e Sofia era la fine. Se li avessero scoperti sarebbe stata la vera fine. Anche se doveva ammettere che a lei da un lato avrebbe fatto piacere, tanto Hermione era convinta che lei non centrasse nulla dato che non aveva il marchio.
Il trio si diresse fuori dalla sala comune, lasciando Mary sola insieme al libro di DCAO e i suoi appunti.
Una grande angoscia e il senso di star dimenticando qualcosa travolsero Mary quando incominciò a leggere gli appunti, quando scrisse la data dei suoi appunti.

1 Ottobre.

… Era il compleanno della sua sorella e se ne era praticamente dimenticata, in fretta e furia chiuse i libri e mise via gli appunti, corse nella sua stanza e mise tutto in ordine, si cambiò al volo e corse nella sala grande per vedere se Sofia fosse li e farle gli auguri.
La sala grande era poco affollata e Sofia, accerchiata da alcune sue amiche, gridava eccitata attorno a un pacco regalo.
Mary curiosa si avvicinò al gruppo eccitato di persone e avvinandosi salutò la sorella gridandole un caloroso “tanti auguri”, le due sorelle Lestrange si abbracciarono e subito dopo Sofia trascinò l’attenzione della sorella sul pacco regalo che le era arrivato.
Hey ma cos’è?” chiese Mary
“Nonlo so ma è da parte della mamma e del papà … “ disse eccitata Sofia mentre leggeva il bigliettino
“non hanno badato a spese ci scommetto!” sorrise Mary squadrando il regalo rettangolare
“Vediamo! Ora lo apro” Sofia incominciò a scartare la carta e a togliere i vari nastrini. L’emozione la avvolgeva era il primo compleanno accompagnato dalla favolosa sorpresa di ricevere un regalo dai suoi genitori. Era sin da quando era piccola che aveva sognato quel momento.
L’ultimo compleanno che ricordava aver passato con i suoi genitori era quello dei suoi 3 anni. Piccoli flash le venivano i mente mentre scartava il pacchetto.
Ricordava a stento, sforzandosi, i sorrisi di sua madre e suo padre. Non sapeva neanche se erano ricordi, forse immaginazioni ma sperava che fossero ricordi.

La carta del pacchetto era accatastata a un angolo del tavolo, Mary era accanto a lei, curiosissima.
Tra le mani stringeva un piccolo pacchetto, la scatola era blu e vellutata.
Aprì con delicatezza e la scatola. Gli occhi di Sofia rimasero un secondo sorpresi così come quelli di Mary nel scrutare l’interno e l’inaspettato regalo.
Era una chiave. Le due sorelle si guardarono. Una chiave? A cosa mai poteva servirgli una chiave?
Sofia prese in mano la piccola chiave e la osservò.
Non era come tutte le altre.
L’impugnatura era adornata da piccoli insenature, le dimensioni ridotte e il colore argenteo, rendevano il piccolo oggetto affascinante e particolare.
Le due sorelle si scoccarono un’occhiata, poi Sofia afferrò la lettera accanto al pacchetto e la aprì curiosamente.

“Cara Sofia,
Spero che tu stia trascorrendo questo bellissimo giorno circondata dall’affetto di tua sorella e dei tuoi amici.
Questo dono, che io e tua madre ti abbiamo mandato, all’apparenza inutile e scarso di significato, è invece un potente mezzo magico. Esistono solo tre copie nel mondo. È una chiave per aprire dei portali e tornare indietro nel tempo.
Un complicato mezzo magico utilizzato per rivedere il passato.
Come funzione? Beh, pochi, pochissimi sono riusciti ad usarlo e a comprendere la sua sottile complessità. Dinanzi tutto bisogna avere buone intenzioni per aprire un portale nel passato, altrimenti il portale non si aprirà mai. Poi come immagino tu ti stia chiedendo la chiave ha bisogno di una serratura, ecco non tutte le chiavi ne hanno bisogno, questa per esempio.
Quando la si usa bisogna semplicemente inserirla in una porta qualsiasi e concentrarsi sull’anno, sul luogo che si vuole raggiungere.
 Ha lo stesso effetto del pensatoio, quando entri nel “ricordo/passato” non puoi cambiarlo ma semplicemente riviverlo.

     … Non posso far altro che augurarti un buon divertimento,
raccomandarti di farne buon uso e
augurarti un buon Compleanno!

                                               Sinceri Auguri, Papà e Mamma.


 
Sofia guardò Mary, le due sorelle avevano letto insieme la lettera.
 Fortunatamente le amiche di Sofia erano andate via e le avevano lasciate sole.
Uno sguardo di intese e le due sorelle erano già dirette verso la porta più vicina.
Dove hai intenzione di andare con quella chiave?” chiese Mary a  sua sorella mentre si guardava intorno per cercare una porta e un luogo poco isolato.
“Al primo compleanno che ho festeggiato con mamma e papà!”Mary la guardò incredula, non pensava che Sofia ci tenesse tanto a vedere i momenti passati con loro.
Vieni con me spero?” Disse Sofia eccitata
“Ovvio che vengo!  … sono curiosa!”
“bene andiamo!” Le due svoltarono in un corridoio buio e per niente affollato, erano sole.
In fondo c’era una porta, le due corsero incontro e Sofia estrasse la chiave e la infilò nella serratura della vecchia porta.
“Il tuo primo compleanno che dici??” chiese Mary guardando la sorella
“SI! Andiamo!”Sofia si concentrò sul luogo e sulla data.

Lestrange Manor, 1 Ottobre 1981.

Aprirono la porta e il salone di villa Lestrange apparve loro.


Marilisa e Sofia si guardarono intorno, l’atmosfera era molto simile alla festa che avevano dato per lo scorso Natale. La differenza erano solo gli addobbi.
C’erano molte persone, tantissimi amici e parenti, tutti sorridenti e ben vesti.
Ma solo una figura saltò all’occhio delle due ragazze.

Una Bellatrix in dolce attesa era uno spettacolo unico.
Marilisa l’aveva vista nel ricordo di sua zia al momento del parto, ma vedere l’unico momento della sua vita, in cui, lei e sua madre erano come una cosa sola, complici della stessa vita la fece sorridere e rabbrividire dall’emozione.
Rodolphus le era accanto, entrambi non perdevano l’eleganza nei movimenti e i sorrisi non mancavano nel volto dei due.
Le due Sorelle si guardarono attorno.

Due piccoli bambini giocavano sul tappeto vicino al camino, a osservarli sorridenti, Lucius e Narcissa.
Un piccolo bambino biondo platino, con un piccolo papillon e una camicia bianca giocava con una piccola macchinina giocattolo.
il volto paffuto del piccolo Draco erano un facevano intenerire ogni persona in quella sala. Ma c’era un’altra piccola stella che illuminava la sala. Era la festeggiata, l’orgoglio della famiglia. La piccola Sofia giocava accanto a suo cugino.
Indossava un piccolo vestitino blu con delle calze bianche e delle favolose scarpette intonate al vestito.
Gli occhi verdi e i capelli castano scuro, accompagnati dal piccolo volto paffuto rubavano facilmente la scena al piccolo Draco.

I sguardi divertiti degli invitati e dei quattro genitori riscaldavano l’aria della festa.
Sofia era emozionata ancor più di Marilisa che incredula guardava sua madre, non l’aveva mai vista così. Sembrava stranamente felice e tranquilla, assente era, l’espressione sadica e pazza.
Sofy è magico … cioè è surreale! Ci credi che nostra madre non ha l’espressione pazza in volto?!!”
Sofia non le rispose, era troppo concentrata a studiare l’anatomia della piccola bambina che giocava assieme al cuginetto, era troppo concentrata a vedersi da bambina.

Poco dopo le luci si offuscarono e la torta entrò in sala, l’attenzione di tutti si rivolse verso le candeline, la piccola Sofia si sforzò e con tutta la forza che aveva, accompagnata anche da un’innata eleganza, incominciò a camminare verso i genitori, lasciando il piccolo Draco solo vicino ai pupazzi e alle bamboline con il quale stavano giocando.
La bambina si avvicinò al padre e alla madre e si aggrappò ai loro vestiti, dato che erano vicini. Rodolphus sorrise alla piccola e la prese in braccio, poi con una camminata lenta e gentile, accompagnato da Bellatrix si avvicinò alla torta.
Gli invitati li circondavano.
Al tre okay Sofy?!” sussurrò Rodolphus all’orecchio della piccola bambina  che intanto si concentrava nel raccogliere il fiato per spegnere le candeline.
Bellatrix intanto osservava la scena con lo stesso sguardo di Mary, rapita dalla complicità tra padre e figlia, le due Sorelle erano accanto a Narcissa e Lucius che guardavano la piccola che spegneva le candeline. Poco dopo Sofia le spense. Le luci pian piano si riaccesero accompagnate da un applauso dei presenti, Bellatrix aveva abbracciato la sua piccola “bella di casa” così l’aveva chiamata poco prima.

Bella di casa …” disse Sofia passandosi una mano sulla guancia destra, la guancia che sua madre le aveva baciato con affetto il giorno del suo primo compleanno, rivedeva la scena di fronte a se.
Poco dopo però Sofia trascinò Mary verso una porta e la riportò a Hogwarts. Ricomparse nel corridoio buio della scuola, Mary guardò Sofia allibita e interdetta.
“Perché??! .. perché sei uscita dal ricordo?!!!”  chiese Mary  interrogativa
“non lo so … mi faceva male vederla così e sapere che ora non lo farebbe mai … cioè ora non lo farebbe neanche sotto maledizione imperio!”sussurrò tristemente
“Ti vuole comunque bene … lo sai vero?”disse la sorella minore
Si … ma … non quel bacio sulla guancia … era un segno d’affetto”  disse Sofia ripensando al ricordo che aveva vissuto
Già .. avrebbe fatto piacere anche a me conoscerla bene quando era ancora una madre …. Azkaban lascia i segni!”  Sofy mise la chiave in tasca e  poi insieme a sua sorella si avviò verso la parte viva della scuola, scappando dall’atmosfera buia di quel corridoio.



 
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Bene lettori … no non mi hanno deportato ad Azkaban, Bellatrix non mi ha uccisa, mia madre è viva, il sole splende e io non ho rinunciato a scrivere questa storia … lo so … è un mese che non carico … ora penso che mi cruciate d’avvero … lo so …
Ma sapete mi si è rotto il pc e ho perso tutti i file che avevo scritto quindi mi ci è voluto moltissimo prima di riuscire a ricomporre tutte le idee che avevo.

Comunque riguardo al capitolo … domanda ... quanti per un secondo ... per un nano secondo, hanno pensato a un bacio di Draco e Mary nella stanza delle necessità??? ... ecco sappiate che era in programma ma non c'è l'ho messo .. come tantisisme cose che erano in programma in questa FF e non sono state messe ... (idea... a fine Fan Fiction scriverò un capitolo che si chiamerà "SE FOSSE STATO..."  e ci metto tutte le cose che ci avrei voluto mettere ma non ci ho messo e poi sento voi che dite, che ne dite come idea?)
che ve ne pare come capitolo??? 
Insolito vero come regalo quello sa parte di Bella e Rodh a Sofia.. vero??? 
Già lo credo anche io ... mah pur sempre utile! … lascio a voi il giudizio ...che ne pensate?
 
Ps: scusate se il capitolo ha poco a che vedere con il precedente ma ho perso tutti i File che avevo sul pc ... quindi ora devo rileggere tutto la Ff online e non la ho più disponibile sul pc ... quindi non c'entra molto con il capitolo precedente questo
Zia Molly 

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Capitolo 36
*** Invito al Lumaclub ***


L’invito al Lumaclub
 

 
La giornata trascorse veloce, portandosi via un’intera settimana e quasi mezzo mese.
Quel pomeriggio Marilisa si trovava a Hogsmeade con sua sorella.
Era parecchio tempo che non uscivano insieme per le vie del piccolo paesino, così quel pomeriggio erano uscite insieme, lasciandosi alle spalle tutti i problemi.

La neve copriva le vie e i bordi dei marciapiedi erano coperti interamente di bianco così come tutto il paesino.
Il freddo pungente avvolgeva Hogsmeade e i suoi abitanti. Il freddo penetrava tra i vestiti facendo rabbrividire chiunque, il cielo bianco e il vento freddo facevano battere i denti, e i brividi percorrevano le schiene di tutti.

Per le vie non c’erano molte persone, tutti erano rintanati nella calda atmosfera dei tre manici di scopa.
Sofia e Marilisa sorseggiavano due caldissime tazze di cioccolato fumante.
I cappotti erano poggiati su una sedia, insieme ai capelli di lana.
Le due stavano parlando del più e del meno.
“Mary hai ricevuto la lettera dal Dottor Bob con le novità sulla tua ferita?”chiese Sofia preoccupata dato che erano mesi che vedeva la sorella correre e dimenticare la sua ferita.
Mary abbassò lo sguardo e poi estrasse dalla tasca dei pantaloni una lettera.
“Si … secondo lui dentro non si è ancora emarginata, e dice che se corro troppo o mi muovo troppo potrebbe venirmi un’emorragia interna quindi devo stare attenta, dice che ci vuole un attimo a morire per queste stupidate” Nel tono di Mary c’era tanta preoccupazione.
“Capisco … quindi ti conviene correre poco … te lo ha detto anche il dottore! Comunque per quella cosa? Come procede con l’armadio?” chiese Sofia che era da tanto che non andava con Draco e Mary a riparare l’armadio.
“Bene … ora siamo riusciti a far trasvolare un piccolo passero, Draco mi ha detto che è tornato morto … secondo lui lo ha ucciso mamma per dirci .. quindi ce lo ha rimandato morto … ma francamente sono scettica su questa sua teoria, secondo me il passero non ci è proprio arrivato a casa!”disse Mary abbassando sempre più il tono della voce per non farsi sentire dagli altri studenti che le circondavano e occupavano i posti nei tavoli accanto.
Capisco … sai dopo la lettera che mi hanno inviato per il compleanno non mi è arrivato più nulla da casa … a te hanno inviato qualcosa?” chiese Sofia immaginandosi già la risposta.
no … zia Cissy ogni tanto mi scrive, per sapere come sto .. e mi dice come sta la mamma, desidera tanto che ci riavviciniamo ma … la vedo dura, siamo entrambe troppo testarde per chiederci scusa, quindi penso che fino a natale, fino a quando non ci rivedremo, penso che non ci parleremo e non ci scriveremo!”
“quindi hai intenzione di andare a casa per le feste?”chiese Sofia molto sorpresa, solitamente Mary evitava di tornare a casa quando poteva, dato che non aveva un buon rapporto con la famiglia.
Si … mi manca molto papà e zia …. E poi vorrei tentar di chiarire con la mamma, ma tu che farai?”
la mamma … già …” sussurrò Sofia, pensando a quello che sua madre le avrebbe detto, quando a Natale, le avrebbe restituito la collana che le aveva regalato.
Non la sentiva più sua, ora mai si era pentita e se continuava quella farsa era solo per salvarsi la pelle.
Mary quando la sentì sussurrare in quel modo afflitto la guardò, notava il volto pensieroso della sorella, era da molto tempo che vedeva quel’espressione pensierosa e afflitta sul volto di Sofia.
oi ma cosa hai? Come mai quella faccia?” chiese Mary
niente … non mi va di parlarne, comunque si verro anche io a casa per le vacanze! Quando hanno detto che parte l’espresso per Londra?” Mary si soffermò per un secondo a guardare fuori la finestra del locale per cercare di ricordare la data, poi lentamente sorseggiò un po’ di cioccolata e rispose alla sorella.
“dicono verso il 5 Dicembre … presto non trovi?” solitamente le vacanze incominciavano sempre verso il 10 o il 15 del mese natalizio.
si infatti … forse ci faranno tornare prima …” la frase di Sofia fu interrotta da un cenno col capo fatto da Mary che le indicò il cugino che stringeva in mano un pacchetto.
Il piano per uccidere Silente era iniziato.
lo sa vero che non funzionerà?” sussurrò Sofia guardando il pacchetto contenete la collana col malocchio che Draco voleva far recapitare al preside.
è convinto che funzionerà … ma Silente non è stupido! Troppo semplice come piano” sussurrò Mary guardando Draco che si intrufolava nel bagno per consegnare alla vittima da lui scelta, ignota alle due sorelle, il pacchetto che successivamente doveva esser recapitato al preside.

Sofia e Marilisa non fecero in tempo a scambiarsi un occhiata per ritornare a parlare dei loro problemi  quando, tra le chiacchiere e il brusio delle voci del locale, le risate dei presenti e il calore che circondava l’atmosfera un voce pimpante e squillante piena di vita, interruppe in discorso che stavano per continuare.
Sorridente nella sua toga marroncino il Professor Lumacorno si avvicinava alle due ragazze.
Mary guardò il professore e sorrise, Sofia sbuffò.
Per quanto lo considerava una brava e rispettabile persona, odiava il suo lato opportunista.
Sapeva bene perché il professore si teneva cara lei e sua sorella, erano mesi che i mangiamorte lo cercavano e magari avendo come amiche le figlie dei Lestrange era più facile tenersi lontano dai guai. Povero ingenuo, pensava Sofia, non sapeva che più vicino era loro due, e più vicino era alla becchetta di un mangiamorte qualsiasi, personalmente Sofia sperava che fosse la punta della bacchetta della madre, spietata e brutale, perfetta per vederlo soffrire. Ammiccò un sorrisetto bevvero mentre si perdevi nei pensieri sadici sul professor Lumacorno, ma poi tornò in se e cercò di non farsi influenzare dalla parte del suo carattere molto simile a quella di sua madre e ricordò la promessa che aveva fatto a se stessa, ovvero quella di ragionare meno possibile come una mangiamorte.

“Professore!” salutò Mary con un gran Sorriso
“Oh Marilisa! Sofia!”la voce pimpante di Lumacorno faceva sempre sorridere Mary
“Tutto bene?” chiese Mary, dato che non si spiegava la vivacità del professore e il motivo per la quale si era avvicinato a loro.
“Oh benissimo! Sono qui per invitarti Mary, a un incontro che facevo spesso con i miei alunni … una cenetta tra alunni e professore! “ sorrise lui “ero solito organizzarne alcune con dei studenti selezionati quando insegnavo a Hogwarts”  Mary guardò Sofia poi rivolse il suo sguardo al professore che doveva ancora terminare  l’invito “tu ci staresti?” Mary riguardò ancora la sorella e poi il professore, pensò che non le sarebbe dispiaciuto esserci “si penso di si!” disse la ragazza titubante “beh allora … occhio al mio gufo!” il professore si diresse verso il tavolo dove Harry, Ron e Hermione si erano appena seduti. Mary guardò Sofia e scrollo le spalle interrogativa, la sorella sbuffò e poi ripresero a sorseggiare la loro cioccolata calda.
Trascorsero così un tranquillo pomeriggio tra sorelle.


La giornata volò e dopo qualche giorno Mary si ritrovò a colazione seduta accanto a Hermione a far colazione.
Stava leggendo la gazzetta del profeta.
Non si parlava d’atro del ritorno dell’oscuro, delle misure di sicurezza contro i mangiamorte, di Harry e di Silente.
Erano mesi che Rita Skeeter continuava a trovare il modo per punzecchiare Harry e Silente e smontare le loro figure.
L’atmosfera fredda che si era creata, anche in quella mattina soleggiata peggiorava con l’umore di Ron, che era talmente freddo e distaccato che era riuscito a far nevicare nella sala grande.
“Ron sei così freddo che stai facendo nevicare!”osservò Hermione soffiando sul tavolo per togliere la neve si era poggiata delicatamente
l’ha presa proprio male! … ma poi non ho neanche ben capito perché ci siamo lasciati …” osservò il ragazzo guardando Lavanda Brown la sua ex ragazza, che era seduta al tavolo di fronte. Harry, Hermione e Mary spostarono lo sguardo sulla ragazza e poi tornarono a guardare il rosso.
“non ricordi proprio nulla di quello che è successo quella notte?” sussurrò timidamente Hermione a Ron che scrollo la testa, la ragazza sbuffò appena, Mary guardò il trio. Non sapeva nulla della rottura tra Lavanda e Ron, ma da un lato le faceva piacere, almeno adesso Hermione sarebbe stata più felice e tranquilla, dato che ora mai tutti si erano accorti che gli piaceva Ron, l’unico a non essersi accorto di nulla era proprio lui.
Mary sorrise appena nel vedere l’amica innamorata del rosso compagno di avventure, Harry la imitò. Erano un quadretto al dir poco comico ma molto tenero.
Mentre stava per riporre il giornale e incominciare a far colazione Mary vide Katy Bill passare. La ragazza che Draco aveva imperiato per far recapitare a silente la collana con il malocchio, ovviamente il piano non aveva funzionato come avevano predetto le due sorelle, infatti Katy presa dalla curiosità aveva aperto il pacchetto e aveva toccato la collana facendo scatenare il malocchio su di lei.
Katy era stata per parecchio tempo in infermeria e in quell’arco di tempo Harry non aveva fatto altro che accentuare i suoi sospetti su Draco, Marilisa e Sofia.
“Harry … Katy …”sussurrò Hermione, Harry si voltò di scatto e corse dalla ragazza, Mary guardò il moro che correva e poi rivolse il suo sguardo verso l’ingresso della sala grande e vide Draco, notò che suo cugino si scambiò un’occhiata con Harry e poi scappò via.
Ora si inseguivano.
Mary lasciò cadere la forchetta e si alzò dal tavolo e corse in direzione dei due ragazzi.
Hermione la guardò interrogativa ma non si mosse dal tavolo e scoccò un’occhiata interrogativa a Ginny.

Mary era sommersa dalla folla  mentre inseguiva Harry, purtroppo li aveva persi entrambi.
Non sapeva che fine avessero fatto i due.
La giornata trascorse veloce, il pomeriggio Mary era in Biblioteca, ripassava tranquilla per gli esami che si facevano sempre più vicini, dato che il tempo scorreva veloce.
Gli appunti di artimanzia, distribuiti su una pila di pergamene giallastre, che racchiudevano, insieme ai 15 libri di testo sul tavolo, 3 anni di studi approfonditi.
Il tavolo dove stava studiando, di fronte alla sezione della biblioteca dedicata  alla materia di studi, era occupato quasi tutto dai libri e dagli appunti, testi antichi e recenti.
La mano scorreva veloce sulla pergamena per copiare gli schemi per studiarli, migliorarli e arricchirli di informazioni e contenuto.
Stava per cambiare pergamena e passare a una nuova sezione di ripasso quando una voce agitata la interruppe irrompendo alle sue spalle.
Mary! Mary! .. Draco è in infermeria!”
la voce affannata e agitata di Sofia attirò immediatamente l’attenzione della sorella. Mary si voltò di scatto appena sentì la voce della sorella, preoccupata  per il cugino (suo promesso sposo), si alzò e con il cuore in gola dalla preoccupazione disse
“… ma cosa?! … è grave?! …”
Sofia preoccupata trascinò Mary fuori dalla la biblioteca trascinandola per il braccio e correndo la trascinava verso l’infermeria. Mary mentre usciva guardava disperata  e perplessa ai suoi appunti, chiedendosi se avrebbe mai trovato il tempo per studiare tranquilla.
Ad un tratto Mary affannata si toccò il fianco ferito e fermò Sofia ricordandole che lei non poteva correre.
“Sofy rallenta … la ferita! Io non posso correre!”
Sofia annuì e rivolse uno sguardo a sua sorella “Si va bene! Ma  avrei una certa fretta di sapere come sta mio cugino!” Mary notando la fretta di Sofia si preoccupò, per un secondo dubitò che fosse qualcosa di grave, altrimenti perché Sofia andava tanto di fretta?
Ma allora è Grave!?”
Incominciarono a entrare nell’infermeria e mentre entravano silenziose Sofia accennava a Mary quello che il professor Piton le aveva riferito.
“Piton mi ha detto che è stato SECTUMSEMPRATO da Potter ….” Terminò la frase con un ruggito di rabbia, Mary deglutì forzatamente.
Si avvicinarono al letto del malato, Piton, Lumacorno e Madama Cips erano accanto a Draco.
Il biondo Malfoy era sdraiato e aveva gli occhi chiusi, la mano poggiata sulla ferita, i capelli biondi scompigliati.
Mary si sedette sulla sedia accanto al letto dove riposava Draco ancora incosciente, gli passò una mano tra i capelli in gesto di affetto per scostargli la bionda frangia dal volto e osservarlo meglio.
Immaginava a stento cosa avrebbe fatto sua zia Narcissa se lo fosse venuto a sapere … L’ira di sua zia quando succedeva qualcosa a Draco era peggio di quella di sua madre in qualsiasi situazione, sicuramente Harry se si fosse incontrato con Narcissa in quel momento non sarebbe tornato vivo alla torre dei Grifi.
Sofia guardò gli insegnati e con voce angosciata chiese titubante “ma come sta?”
 Madama Cips assunse una strana smorfia in volto e poi disse sottovoce con un tono preoccupato “ Poteva stare meglio … l’ho visto in situazioni migliori … ma si riprenderà! È stato fortunato! Il taglio non è profondo ed è in un punto che non crea problemi per la guarigione
Marilisa guardò sua sorella e Sofia ricambiò l’occhiata di intesa. Grazie a dio stava bene.
una voce interruppe il gioco di sguardi. Una voce profonda e nasale “io lascerei il Signor Malfoy a riposare” il consiglio del professor Piton era più che giusto così tutti i visitatori uscirono dalla sala.
Marilisa e Sofia si avviarono abbastanza rassicurate verso la biblioteca quando una voce alle loro spalle chiamò una delle due.
“Signorina Lestrange?! … Marilisa …”la voce pacata e squillante di Lumacorno arrivò facilmente all’orecchio di Mary che raggiunse subito il professore facendo un cenno alla sorella di vedersi più tardi.
Professore mi dica “ sorrise appena Marilisa con un volto grazioso e con una voce educata e cortese
“ Volevo ricordarle la cena alla quale l’ho invitata domani sera, quella per i studenti selezionati  … mi conferma la sua presenza?” chiese Lumacorno, Mary sorrise al professore e poi sempre con garbo e rispetto rispose
Si non mancherò!” si congedò educatamente e raggiunse la sorella in biblioteca.


 
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Bene lettori ecco a voi un nuovo capitolo … vi annuncio che il mio PC .. grazie a DIO … è tornato a funzionare e grazie ancora a dio … i file non si sono cancellati *-* miracolo!

Comunque capitolo tranquillo no?!
a parte i veri incedenti di percorso segnati nel libro (esempio: Draco Sectumsemprato ..) nulla di nuovo … a parte Mary al Lumaclub … comunque tranquillo come capitolo non credete?
Ma spero di sentire la vostra opinione!
Ps: grazie ancora a tutti voi che mi seguite :33
Zia Molly

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Capitolo 37
*** Holly ***


Holly

 

La frescura della sera inumidiva la sala comune dei Grifondoro.
All’esterno, l’atmosfera fredda e pungente raffreddava le mura del castello e le nuvole grigie sfumavano sul bianco, la luna piena dominava il cielo insieme alle stelle che con il loro lieve splendore riscaldavano l’atmosfera.
Il loro piccolo luccichio illuminava d’immenso l’angosciata Mary che le scrutava rapita dalla finestra della sua stanza. Ginny si stava ancora preparando, la ragazza era concentrata sulla sua immagine riflessa nello specchio, la matita nera che si passava con delicatezza assottigliava gli occhi verdi e snelliva il volto bianco e lentigginoso.
Mary concentrò la sua attenzione su una stella in particolare, dominava con la sua bellezza tutta la cintura di Orione, la stella più luminosa in quella tranquilla serata di fine Ottobre. Mancavano pochissimi giorni al suo compleanno e dentro di lei si sentiva più sola che mai.
Sua madre e suo padre erano, come d’altronde lo erano sempre stati, assenti. Temeva che con quel gesto, quella notte ora mai lontana dai suoi ricordi, quella notte d’Agosto, quando aveva cruciato sua madre,  aveva definitivamente perso i suoi genitori, a cosa serviva continuare con quel piano idiota,
a cosa serviva continuare a fare la mangiamorte se poi comunque sua madre la odiava?

Anni e anni passati a sognare una madre come sua zia Narcissa e poi scoprire che era una pazza, sadica.
Osservava la stella Bellatrix che con il suo splendore e la sua imponenza, quella stella guerriera, come sua madre, brillava in cielo.
Ginny era passata all’ultima parte del trucco. Era sempre stata una ragazza semplice, “acqua e sapone”, come direbbero in molti, ma quella sera si stava impegnando per apparire più bella di quanto già non lo fosse di suo. Mary sapeva bene il motivo.
Harry Potter.
Il caro amico di famiglia, il prescelto, aveva conquistato il cuore della rossa Weasley.
Dai Ginny muoviti! Siamo in ritardo! Arriveremo giusto in tempo per il dessert se non ti sbrighi” sbuffò Mary staccandosi dalla finestra e dirigendosi verso il suo letto per prendere il capotto che aveva precedentemente poggiato su esso.
Ginny si voltò appena, sorrise all’amica e poi ripose con delicatezza i trucchi nel bauletto. 
Poco dopo qualcuno bussò alla porta.
Si aprì e Hermione con un gran sorriso si sporse dalla porta e guardò le due amiche. Mary come al solito nella semplicità dei soliti pantaloni e del suo maglione era molto elegante, così come lo era Hermione, Ginny invece era vestita con un semplice ma elegante vestito nero in pagliette.
”ANDIAMO! Su dai è tardissimo!” Hermione per quanto era tranquilla ordinò con tono acido alle due amiche di avviarsi verso l’ufficio di Lumacorno dove stava per cominciare la cena.
Mary sorrise e poi sbuffò appena, poi prese il capotto e lo indossò, si avviò verso Hermione e insieme guardarono Ginny.
La rossa ricambiò lo sguardo e poi disse “vi raggiungo dopo!”. Le due ricce uscirono e si avviarono insieme a Harry alla cena.
Arrivarono in tempo per l’aperitivo.

L’atmosfera noiosa e tranquilla di quella cenetta per “studenti selezionati” come la chiamava Lumacorno faceva venire il latte alle ginocchia di Mary per quanto era noiosa.
Trascorreva lentamente il tempo, spesso lunghi silenzi imbarazzanti venivano spezzati da qualche battutina di Lumacorno, battutine alla quale si sorrideva per cortesia dato che non facevano affatto ridere.
L’unica cosa che faceva sorridere Mary era l’atteggiamento di Cormac Maclaggen che ci provava con Hermione, esattamente nello stesso modo in cui faceva suo padre alla cena di Lumacorno alla quale aveva partecipato con sua madre.
Stavano degustando il dessert quando la porta si aprì e entrò Ginny. Gli occhi arrossati come se avesse smesso di piangere da poco.
Hermione e Mary, così come tutti i presenti videro Harry schizzare in piedi come se fosse entrato il professor Piton durante una lezione.
Ginny osservò Harry interrogativa e poi si accomodò, Harry seguì il suo esempio.
La rossa Weasley era appena entrata, interrompendo il discorso che stavano facendo.
Cosa facevano i genitori degli alunni?
Mary si sentiva leggermente a disagio pensando al lavoro dei suoi genitori, così come si sentivano a disagio gli altri, intimiditi dal ricordo di chi era figlia la ragazza.
Lumacorno le rivolse uno sguardo divertito e le chiese “Eh … lei .. Signorina Lestrange! Come stanno i suoi genitori? “ Mary stava mangiando il gelato e il boccone le andò di traverso. Tossì appena e guardò i presenti.
Rivolse il suo sguardo a Neville Paciock che era lì accanto a lei. Anche lui era stato invitato. Neville aveva abbassato lo sguardo sulla coppa di gelato, si sentivano entrambi a disagio a parlare dei genitori di Mary. Nel cuore del Grifondoro, la ferita aperta dei suoi genitori, gettava sangue, al sol pensiero gli veniva da urlare e da piangere, desiderava sfogare la sua rabbia su Mary alcune volte, dato che su Bellatrix non poteva, ma sapeva che la ragazza era appena nata quando era successa la strage, e non era un suo crimine! … infondo la famiglia non si sceglie. Neville avvolte provava tanta pena nei confronti di Marilisa.
La riccia e mora Grifondoro fulminò con uno sguardo Lumacorno, odiava parlare dei suoi genitori, e il professore lo sapeva bene!
“Beh … i miei genitori … penso stiano bene! Non li sento da molto … non siamo una famiglia molto unita!” Mary chiuse il ragionamento lì, e cogliendo il disagio generale il professore ne approfittò per cambiare argomento.  

La serata proseguì così, noiosa e lenta, così come passò velocemente il mese di Ottobre.

Era il 1 Dicembre.

Quel venerdì mattina, freddo e innevato, Marilisa lo aveva passato a lezione. Era felice dato che era il suo compleanno!
Ma il dispiacere che ancora una volta non avrebbe potuto passarlo con la sua famiglia le riempiva il cuore. Ma in compenso c’era la sua adorata sorella che sicuramente l’avrebbe fatto compagnia insieme ai suoi amici.
Uscì dall’aula di trasfigurazione. La giornata scolastica era terminata.
La sciarpa di Grifondoro le avvolgeva il collo e il mantello invernale, insieme al maglioncino e alla camicetta, le riscaldavano.  Sorrideva mentre attraversava il porticato innevato,che dava sul cortile. Adorava l’inverno più di quanto adorava le altre stagioni.  La neve la tranquillizzava e quel candito bianco le ricordava le nuvole del cielo, era come volare quando provava l’ebbrezza di camminare sui marciapiedi innevati, come camminare sulle nuvole.

Era vicina al ritratto della signora grassa quando una palla di neve la colpì alla tempia.
la neve cadde all’interno del mantello e rabbrividì appena. Si voltò di scatto e nel notare sua sorella, insieme a Frank che ridevano sorrise felice.
Sofy!!!” salutò la festeggiata con un gran sorriso “Hey ciao Frank!” continuò guardando l’amico della sorella.
AUGURI!” urlarono entrambi, Sofia corse dalla sorella e l’abbracciò, Frank si avvicinò per darle gli auguri.
Poco dopo  dal ritratto uscirono Ron, Harry, Hermione e Neville.
I quattro notarono e ricordarono che era il compleanno di Mary e si fermarono per darle gli auguri.
Mary era felice di come si stava evolvendo la giornata.

Era ora di pranzo e la giovane Grifondoro era nella sala grande con sua sorella e i suoi amici a chiacchierare del più e del meno.
Stava per inghiottire l’ultimo boccone di carne quando un gufo si posò sulla sua spalle. Un piccolo batuffolo di penne grigie, frastagliate marroncino e bianco, con dei grandi occhi verdi le beccò la spalla, Mary si voltò osservò l’animale, non aveva mai visto un gufo così carino. Vide che stringeva un bigliettino tra le zampe, lo prese e incominciò a leggere.

“Cara Mary,
Incomincio con farti gli auguri di buon compleanno!
Spero che lo stia trascorrendo questo giorno in pace e allegria con i tuoi compagni e con tua sorella! Ricordo ancora quando festeggiammo il tuo primo compleanno! Tua madre era così giovane e io pure … A proposito di tua madre, ti saluta … anche se è troppo orgogliosa per ammetterlo tu e tua sorella le mancate tanto!
Tutti noi speriamo che quando tu e Sofia tornerete per le vacanze di Natale, tu ti degnerai di metter da parte l’orgoglio e di chiederle scusa! Così almeno se la smetterà di ribadire quanto tu sia maleducata e incosciente … anche se a parer mio non è così! … penso che non ci sia persona più cortese e carina di te.
Comunque tornando a questo giorno speciale, ancora Auguri di buon compleanno.
                                                                         Tua zia Narcissa.

Ps: il gufo è per te! Dato che mi dici sempre che desideri un gufo ecco il mio regalo per te … oh dimenticavo: auguri da zio Lucius, da tuo padre, e sempre nascosti tra l’orgoglio, da tua Madre”


Mary sorrise nel leggere gli auguri da sua zia e poi prese un pezzetto di carne e po’ porse al piccolo gufetto sulla sua spalle, con un’espressione simpatica il piccolo animaletto, all’apparenza fragile inghiottì il pezzo di bistecca e poi fece delle coccole con la piccola testolina alla guancia di Mary. I presenti sorrisero nel notare la complicità tra il gufo e Mary, che da pochi minuti si erano conosciuti e già erano molto amici.
“che tenero! … chi te lo manda?” chiese Hermione intenerita dalla scena che aveva appena visto
“… mia zia Narcissa! … lo so è tenerissimo … ma come potrei chiamarlo!?” chiese Mary guardando il gufetto che con un piccolo battito d’ali si era posato di fronte a lei, sul tavolo. Tutti lo scrutarono, poi Mary sorrise appena e pensò a un paio di nomi carini e le venne in mente “Holly”  sembrava carino come nome per un gufetto.
che ne dite di Holly??!! … hey piccolino ti piace in nome Holly?!” Mary si rivolse prima agli amici e poi intenerita dall’espressione del gufo, si rivolse a lui che muovendo il muso a scatti sembrava annuire.
Sorrisero tutti insieme e subito dopo, Mary accompagnata da Sofia si diresse in guferia per andare a registrare Holly e a cercargli una sistemazione con gli altri gufi.
Dopo aver lasciato il piccolo e dolcissimo gufo, avergli dato da mangiare e da bere Mary e Sofia si diressero in infermeria per vedere come stava Draco.

Entrarono nell’infermeria.
Madama Cips lo stava aiutando a pranzare, dato che non riusciva a muoversi benissimo, la ferita gli faceva ancora male. Le due sorelle si avvicinarono al letto e sorrisero al cugino che fece una smorfia mentre il cucchiaio con la minestra si avvicinava alla sua bocca.
“Ho senta mi lasci stare so fare benissimo da solo!”piagnucolava Draco orgogliosamente
“Signor Malfoy ma se non c’è la fa è inutile che insite!” Mary sorrise appena nello scrutare l’orgoglio di Draco e poi guardò l’infermiera “Grazie per il suo aiuto Madama Cips se vuole può andare mi occuperò io di convincere mio cugino a mangiare e a prendere le medicine!” la donna non esitò ad andarsene e a lasciare il posto a Mary, la povera infermiera era stufa di stare ai comandi e ai capricci di Draco.
Mary si accomodò accanto al cugino, prese il piatto con la minestra e inforcò una cucchiaiata e avvicinò la stoviglia alla bocca del cugino.
“Ma tu guarda! Odio quel Potter guarda come mi ha ridotto! Neanche mia madre mi ha mai imboccato!” ruggì Draco infuriato
“zitto e mangia altrimenti lo dico a zia Cissy! Voglio vedere poi quando tutti vedranno tua madre precipitarsi a Hogwarts e vedere come si prende cura di te!” disse acidamente Sofia che era già stufa dei piagnistei del cugino. Mary sorrise nell’immaginarsi la scena.
Dopo aver aiutato Draco le due sorelle si avviarono verso l’uscita dell’infermeria. Draco mentre le vide allontanarsi si ricordò che era il compleanno di Mary e urlò appena
“Hey cugina .. A proposito auguri!” Mary sorrise mentre usciva e gli vece un cenno di ringraziamento con la mano, mentre di spalle si avviava fuori con la sorella.
Anche quel giorno trascorse veloce, così come quelli a seguire. In un battito di ciglia le due sorelle si ritrovarono sull’espresso di Hogwarts dirette verso casa.

La locomotiva sfrecciava veloce tra le campagne scozzesi.
Quel giorno pioveva, e le goccioline d’acqua si poggiavano sui vetri e scorrevano sui finestrini. Tamburellavano sulla lente del finestrino mentre Mary e Sofy chiacchieravano tranquille nello scompartimento dai sedili blu.
Mary ricordava ancora quando si ritrovò a prendere la locomotiva da sola per tornare a casa e nello scompartimento trovò sua madre incappucciata. Forse non aveva provato mai così tanta paura.

La gabbia di Holly era poggiata sul sedile accanto ai cappotti. Il piccolo gufetto stufo ora mai di star chiuso in gabbia incominciava ad agitarsi innervosendo Sofia che da poco si era messa a leggere.
“Fai stare zitto quel pollo!” arrivata all’esasperazione la liscia sorella si arrabbiò appena.
“So non incominciare è stanco di star chiuso in gabbia!”
“ma perché non hai fatto come la gente normale! Non potevi farlo volare verso casa!”
il gufo sembrò capire quello che Sofia aveva appena detto  e guardò Mary speranzoso di uscire dal finestrino a volare verso il maniero dei Malfoy.
“No! È ancora troppo fragile e piccolo per volare con un temporale simile! .. e Holly non sperare di fare il furbo guardandomi così!” concluse guardando il piccolo gufetto, che per ripicca gli aveva voltato le spalle e si era messo a osservare Sofia
“Se vuoi puoi venire sulla mai spalla! Al massimo quello!” disse Mary al gufo che si voltò verso di lei assumendo sempre uno sguardo che faceva intendere un buon “SI”
Mary aprì la gabbietta e lo fece volare sulla sua spalle. Poi guardò Sofia e sorrise nel vedere che entrambe avevano la stessa espressione sorpresa.
“è davvero intelligente non trovi?” disse Sofia riferendosi a Holly
Già …. Davvero intelligente! .. ora che ci penso!” terminò la frase subito dopo nello scompartimento entrò Frank con la sua chitarra classica. Il ragazzo sorrise appena e salutò le due sorelle.
“Hey ciao!” disse Sofia guardò lo strumento a corde ancora una volta incantata. Ricordava il suo primo incontro con il ragazzo e quando lui gli spiegò la complessità di quello strumento musicale. Mary guardò l’oggetto interrogativa, essendo crescita con una famiglia di maghi, non conosceva lo strumento babbano.
“hey frank! Ciao … ma quello cos’è?” chiese Mary indicando la chitarra
“Questa? .. questa è Cherrol … la mia chitarra!” Mary stava per aprire bocca e chiedere cos’era una chitarra quando Sofia continuò con la spiegazione
“Un chitarra è uno strumento a corde, babbano ovviamente! .. Frank ma se ci fai sentire qualche canzone che sai suonare?” chiese la liscia sorella guardando il ragazzo, che ricambiò un sorriso e con estrema delicatezza poggiò le dita della mano destra sulle corde che attraversavano la cassa armonica, poi con la sinistra tastò quelle sul manico dello strumento in legno e incominciò ad arpeggiare un ritmo apparentemente tranquillo.
Sofia e Marilisa erano rapita dalla musica, così come lo era il piccolo Gufetto che strabuzzava i grandi occhi verdi nel concentrarsi anche lui sulla melodia.
Subito dopo la melodia si agitò leggermente, passando da un tranquillo arpeggio a un veloce rock, seguendo un tempo melodico e veloce che faceva sorridere Mary e Sofy.
Ogni tanto Frank per seguire il ritmo della canzone si fermava e imitava le percussioni dando delle piccole botte sulla cassa armonica con la mano.
Poco dopo il ragazzo incominciò a cantare qualche strofa della canzone che accompagnava quella melodia.
 
This ain't a song for the broken-hearted 
No silent prayer for faith departed 
And I ain't gonna be just a face in the crowd 
You're gonna hear my voice 
When I shout it out loud 

Chorus: 
It's my life 
It's now or never 
I ain't gonna live forever 
I just want to live while I'm alive (It's my life) 
My heart is like an open highway 
Like Frankie said 
I did it my way 
I just wanna live while I'm alive... 
It's my life 


Poco dopo guardò le due che erano rapite e pendevano dalle labbra di Frank e dalla melodia che suonava animatamente con la chitarra e smise.
Sofia applaudì appena, Mary era a bocca aperta, Holly era volato sul manico della chitarra, cosa che fece sorridere i tre.
ma sei bravissimo! “ sorrise Sofia, incrociando gli occhi del ragazzo, per un secondo si perse in essi.  Solo lei sapeva quanto si era pentita di aver scelto l’oscuro e non quel ragazzo che le aveva rapito il cuore.
Mary notò il gioco di sguardi e sorrise, incrociò lo sguardo con quello complice dell’intelligentissimo gufetto.



 
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Ciao lettori!
Ecco a voi un nuovo capitolo! Scusate se carico poco spesso ma purtroppo è un periodo un po’ difficile dato che a breve ci saranno i colloqui con i professori e mi sto impegnando a scuola!
Comunque riguardo il capitolo che ve ne pare?
Scusate se vado un po’ veloce con gli eventi me non vedo l’ora di scrivere delle vacanze di natale e della 3partre della storia quella dedicata agli avvenimenti legati al 7ettimo libro. Chiedo perdono.
Comunque penso che io adoro il piccolo Holly… è un gufetto così dolce! È poi è intelligentissimo! ù.ù
Ma voi che mi raccontate?

Zia Molly

ps: non so quanti l'hanno notato ma la canzone che canta Frank è l'inizio di IT'S MY LIFE .. dei BONJOVI 

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Capitolo 38
*** Ritorno a casa ***


Ritorno a casa
 

 
Il fischio della locomotiva che sfiatava fumo e frenava si udiva bene.

Erano arrivati a Londra.
Il cielo Londinese era grigio e l’atmosfera era fredda.
Dai finestrini si scrutava King Cross affollata come sempre.

Sofia osservò la gente che aspettava i figli al binario, sperava di vedere i suoi genitori, cosa poco probabile dato che entrambi erano ricercati, sapeva già che come sempre avrebbe trovato sua zia ad attenderle.
Le persone che camminavano sul binario, le chiacchiere dei bambini che correvano dai genitori, i ragazzi che sbuffano, la gente che rideva, tutto questo rincuorava Sofia. Non vedeva l’ora di rivedere i suoi genitori e di riabbracciare la madre, anche se era intimorita dalla reazione che avrebbe avuto quando le avrebbe restituito la collana.
Non poteva negare di voler bene a quella donna, era più forte di lei, per quanto riusciva a farsi odiare, era invitabile volerle bene per Sofia.
Infondo sin da bambina aveva desiderato conoscerla, si era creata un mito dietro la figura materna che sua zia le descriveva ogni sera prima di andare a dormire.
Ricordava che quando era bambina, zia Narcissa prima di andare a letto passava nelle camere dei tre pargoli di villa Malfoy per dare la buonanotte, rimboccare le coperte e scambiare due chiacchiere, spesso gli raccontava delle storie o, nel suo caso, le narrava le avventure di sua madre da ragazza, o del suo carattere, del perché era finita ad Azkaban, dei come si comportava da bambina, e Sofia ogni volta si addormentava sognandola, sognando la madre che aveva sempre desiderato.
Per Mary era diverso, sua zia a lei non raccontava molto della madre, certamente Mary sapeva tutto quello che doveva sapere sul conto della madre, ma alla piccola non interessava conoscere la madre come lo desiderava la sorella. Mary aveva già una figura materna che adorava, sua zia.
La bambina prima di andare a dormire preferiva sentire delle fiabe, la sua preferita era la storia dei tre fratelli. Era affascinata da quel racconto, come ne era affascinata anche Sofia, dato che sua zia le aveva detto che quella era la fiaba preferita dalla madre.
Scesero entrambe dalla locomotiva. I ragazzi che scendevano aerano molto meno di quelli che solitamente scendevano a fine anno.

Le due sorelle salutarono Frank e gli augurarono buone vacanze, poi presero i bauli e in compagnia di Holly, che si trovava ancora sulla spalla di Mary, e si avviarono verso la colonna del binario per attraversarla e tornare a King Cross.
Attraversata la colonna, l’immagine della zia le aspettava appena di fronte al binario 9, appoggiata alla colonna del binario 8.
I capelli biondi erano perfettamente pettinati come sempre, una sciarpa in visone le riscaldava il collo e il capotto verde scuro le donava come sempre un aspetto regale.
Sofia e Marilisa corsero da Narcissa felicissime di rivederla.
Si scambiarono un abbraccio al volo e insieme alla zia si diressero verso i camini magici nascosti nei vicoli magici della stazione.
“Allora come state?”chiese Narcissa alle due nipoti, Holly scrutava la donna con un musetto sorridente e tranquillo, sulla spalla di Mary osservava pettegolo l’atmosfera e il luogo in cui si trovava, la stazione era molto affollata.
bene zia! Tu?” chiese Sofy, Mary sorrise dato che concordava con la sorella.
“bene ! sono solo un po’ in ansia per Draco … infondo è rimasto ad Hogwarts per Natale, poi mi è arrivata la lettere che è stato ricoverato d’urgenza in infermeria … diciamo che sono un po’ preoccupata per lui” Ammise Narcissa giocherellando con i guanti in pelle di Draco che stringeva nelle mani.
Sta tranquilla, siamo andate a trovarlo! Sta bene! .. si riprenderà in tempo!” la tranquillizzò Mary mentre spingeva il carrello, intanto una folla di babbani osservavano il piccolo gufetto sulla spalle di Mary, le tre donne lo avevano notato.
“Mary … potresti mettere Holly in gabbia! Ci fissano tutti!”disse Sofia a bassa voce, Mary sorrise e fece un cenno al gufetto di poggiarsi sulla sua mano e di entrare in gabbia, Holly si oppose appena prima di obbedire e rintanarsi nella gabbietta bronzea , Mary chiuse la gabbietta e poi svoltò l’angolo del vicolo magico dove si trovavano i camini incantati.
Le due sorelle riposero i carrelli affianco a una pedana di legno e poi presero i bauli e i due borsoni, poi seguirono la zia al camino infondo a destra.
La prima viaggiare fu Sofia.
Prese un po’ di polvere volante e mise il suo baule in mezzo alle sue gambe così che esso si smaterializzasse con lei.
Guardò la zia e sua sorella poi urlò con determinazione e scandendo bene “VILLA MALFOY” , a seguire la imitarono Narcissa e Marilisa.
Le tre comparvero nel salotto di villa Malfoy. Si stavano togliendo la polvere volante dai vestiti. La fuliggine era ovunque.
Il piccolo Holly sbatteva forte le ali nella piccola gabbietta, mentre le tre sbattevano forte le mani sui vestiti e sui capelli. Un fumo nero si era leggermente alzato in salotto.


Mentre si scrollavano la polvere di dosso qualcuno tossì.
Il fumo nero che si era alzato con la polvere oscurava la sua immagine anche se la voce era ben riconoscibile.
Mary si irrigidì udendola, era arrivato il momento della resa dei conti.
Sofia sorrise e Narcissa guardò Mary.
“Ma cos’è tutta questa polvere in salotto??” disse Bellatrix agitando la mano per diradare la nuvola di polvere.
Il fumo calò appena e la visuale apparve chiara agli occhi della riccia donna.
Scrutò i volti delle figlie e della sorella che guardavano verso di lei, tutte e tre con espressioni diverse.
Quella felice di Sofia che si tratteneva nel correrle contro e abbracciarla.
Quella tranquilla di Narcissa che le sorrideva in segno di saluto.
E quella preoccupata di Mary che la osservava accigliata.
Oh ma siete già arrivate! Sofia vieni qui!” Bellatrix abbracciò Sofia che felicemente ricambiò l’abbraccio, uno dei pochi che la ragazza avesse mai ricevuto dalla madre, forse il primo di una piccola serie.
Mary guarda la scena delusa. Guardava le due speranzosa che notasse anche lei, così si fece coraggio e salutò sua madre avvicina dosi appena.
ciao mamma!” la voce di Mary era cupa e mortificata, in quel momento la ragazza avrebbe desiderato nascondere il suo volto e sprofondare in un fossato oscuro per nascondersi. Sapeva che era rossa in volto, e aveva notato che la madre aveva colto il suo disagio.
Bellatrix si allontanò un secondo da Sofia e si avvicinò a Mary con volto orgoglioso e con aria superiore, il mento leggermente alzato verso l’alto e il volto inclinato leggermene verso destra, gli occhi socchiusi e accigliata scrutò la figlia dall’alto al basso, come se la stesse giudicando.
“Ammirevole la tua sfacciataggine non credi? … io se fossi stata in te dalla vergogna sarei rimasta a Hogwarts e non mi sarei fatta più vedere!  Lo sai vero? … quella notte … POTEVI UCCIDERMI!”terminò la farse con un tono di istericità e con un leggero gridolino pazzo, Mary era d’avvero mortificata e dispiaciuta per quello che aveva fatto alla madre, ma infondo lei l’aveva provocata incendiando la Tana.
Fortunatamente a interrompere quell’imbarazzante  silenzio arrivò sua zia Narcissa.
S
u ragazze … parleremo dopo di queste cose … andate a sistemare le vostre cose nelle vostre camere” poi scoccò le dita. L’elfo di villa Malfoy comparve di fronte a lei tremolante, Narcissa assunse un tono fermo e si irrigidì appena , e con voce profonda ordinò all’elfo di ripulire il salone.
Bellatrix sorrise malefica nel vedere l’elfo sgobbare e impegnarsi nel ripulire il salone dalla fuliggine, nel minor  tempo e nel miglior modo possibile.

Intanto Marilisa e Sofia si avviarono verso le loro camere per sistemare le loro cose.
Holly era nella sua gabbia intimorito anche lui dalla figura di Bellatrix, che non’appena lo aveva notato lo aveva fulminato con lo sguardo.
Mary lasciò Sofia nel corridoio e poi entrò in camera sua. Liberò immediatamente Holly che sembrava già stufo di star rinchiuso in quella gabbia per gufi, il piccolo uccello volò un po’ per la camera, come per esplorare il luogo in cui si trovava e poi si andò a posare sul lumino sul comodino di Mary.
La riccia Lestrange sorrise mentre lo vedeva volare per la camera e esplorare il nuovo ambiente dove si trovava.
Incominciò a sistemare i vestiti nell’armadio, e presa da una grande angoscia interiore data l’accoglienza di sua madre incominciò a sfogarsi con il piccolo gufetto.
hai visto quella signora di sotto Holly? .. quella tipa stramba vestita di nero e con i capelli ricci? .. che purtroppo mi assomiglia molto?” Holly sembrò rispondergli con un piccolo fischio, Mary sorrise, doveva ancora abituarsi all’intelligenza di quell’animale
“ecco è mia madre! Hai visto come mi ha salutata!?? … sembrava aver visto sua sorella Andromeda! .. a Sofia l’ha abbracciata e a me a momento mi mangiava! Hai visto con che sguardo carico di odio mi guardava??!! .. avvolte penso di esser stata adottata! Ma purtroppo non è possibile! Assomiglio troppo a lei per pensar di esser figlia d’altri! E poi non avrebbe avuto motivo di adottarmi … già non mi desiderava figurati se mi adottava!” terminò ridendo, mentre ripensava al ragionamento contorto che stava facendo, si chiedeva quanto aveva capito il gufo di quello che aveva detto, continuava a prendere i vestiti dal baule e a metterli nell’armadio.
Sentì la porta della camera accanto chiudersi, sicuramente Sofia aveva già finito di sistemare e era corsa in salotto per passare del tempo con la madre e il padre dato che era appena tornata.
Mary rimase lì a borbottare sulla pessima accoglienza di sua madre fino a quando non finì di sistemare.

Sofia era in salotto insieme a sua madre e a sua zia.
Si chiedeva dov’era suo padre.
“mamma … ma papà? E zio Lucius?” chiese guardandosi intorno mentre accavallava le gambe sedendosi su una delle quattro poltrone accanto al camino.
“Sono in missine per conto dell’oscuro … nulla di troppo complicato! Altrimenti avrebbe mandato me!”la voce orgogliosa di Bellatrix faceva intendere quanto fosse fiera del ruolo che occupava tra tutti i mangiamorte.
Le tazzine di tè fumante erano poggiate sul tavolino, Sofia sorseggiava tranquillamente il tè mentre ascoltava sua zia Narcissa che parlava di quanto fosse preoccupata per Draco e per Lucius.
“Cissy ripeto! Di cosa ti preoccupi! Io ne sarei onorata! E ne sono onorata le mie due figlie in particolar modo Sofia servono l’oscuro come nessun’altro fa! E così fa anche Draco!” Bellatrix terminò facendo l’occhiolino alla figlia per farle intendere quanto fosse fiera di lei, in quel momento Sofia deglutì forzatamente, al sol pensiero di doverle dire che si era pentita, o meglio farglielo capire restituendole la collana rabbrividiva nell’immaginare la reazione che avrebbe avuto.
Poco dopo in salone arrivò Marilisa.
Narcissa e Sofia notarono subito Marilisa che entrava, Bellatrix era di spalle e non poteva vederla, ma aveva udito bene i passi.
Mary con cautela si era avvicinata alle quattro poltrone dove la madre, la zia e la sorella stavano prendendo il tè.
Ancora con il volto mortificato, guardava il pavimento vergogna dosi, non aveva il coraggio di guardare sua madre in faccia dopo quello che aveva fatto.
Ma aveva intenzione di chiarire e di farsi perdonare, anche perché le mancavano terribilmente i ei momenti, anche se pochi, che aveva passato con lei.
Mamma …” sussurrò appena tra l’imbarazzo e la titubanza.
Bellatrix finse di non udire il sussurrò di Mary, che le arrivò come un taglio netto nel cuore, provava sempre una strana sensazione quando le sue figlie la chiamavano mamma.
Mary la chiamò più forte, aumentando di poco la voce, l’atmosfera si era congelata.
Dimmi …” la voce fredda e distaccata di Bellatrix inquietava tutti i presenti in sala.
vorrei parlarti se ne hai voglia … magari da sole!”  Bellatrix con calma e tranquillità mise la tazzina sul piattino che era sul tavolo, poggiò il cucchiaino argentato accanto al bordo del piattino di porcellana elfica e voltò leggermente lo sguardo verso la figlia che tristemente attendeva una risposta.
“Si … andiamo in camera mia!” Narcissa deglutì forzatamente così come fece Sofia, le due si scambiarono uno sguardo speranzoso mentre sorseggiavano il tè, mentre Bellatrix  e Marilisa si avviavano verso il piano superiore.
Per tutto il tragitto fino alla stanza le due rimasero fredde e taciturne, Mary non tolse gli occhi da terra, Bellatrix non smise di guardare di fronte a se.

Arrivate al secondo piano Bellatrix la condusse in camera sua, quella che ora era diventata il suo studio. Aprì la porta e entrò, Marilisa seguì il suo esempio.
La riccia donna si avviò direttamente alla finestra e si mise a osservare il paesaggio tetro e freddo che si scrutava da essa.
L’ombra si rifletteva sulla moquette rossa, la figura semi alta e snellita dal busto di cuoio nero si storpiava in terra in un’immagine nera e poco definita, in  un’ombra che Mary scrutava attentamente dato che teneva gli occhi ancora bassi e mortificati.
Bella dava le spalle a sua figlia, con tono severo si schiarì la voce e sussurrò “mi aspetto delle scuse lo sai vero …?”  Mary annuì, ma la madre non colse il gesto timido dato che era di spalle “Non ti ho sentita!” la voce severa e isterica faceva sentire peggio di quanto si sentisse la povera ragazza.
“si …” sussurrò Mary trattenendo le lacrime, era così pentita per quello che aveva fatto, le dispiaceva. Infondo anche se sua madre l’aveva istigata a fare quel gesto incendiando la Tana e mettendo a repentaglio la vita dei suoi più cari amici, i Weasley, ammetteva di aver reagito in modo esagerato.



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Eccolo qui fresco di battitura lettori!
Nuovo capitolo!
Allora che dire … finale inquietante  e un po’ triste, sotto certi aspetti.
Diciamo che la parte bella di questa scena deve ancora arrivare quindi .. beh al prossimo capitolo! Ma niente SPOILER ahahah! Ci sarà da “ridere” e da “piangere” per quello che accadrà tra un po’! penso che non ve lo immaginerete mai! E poi mai! Ahahah
Ma vedremo … vedremo …
Voglio sapere a voi cosa sembra … insomma le vostre opinioni e poi ditemi un po’ cosa vi aspettate che accada o meglio cosa sperate che accada?
Ps: Come sempre ci tengo a ringraziarvi tutti lettori! Dai recensori.. a coloro che mettono nelle seguite, nelle preferite, nelle ricordate, a coloro che si limitano solo a leggere! GRAZIE  A TUTTI! Di vero cuore!

zia Molly

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Capitolo 39
*** Sangue: come madre e figlia. ***


Sangue: come madre e figlia.
 

 
Bellatrix si voltò delicatamente verso la figlia, che era ancora rimasta accanto alla porta d’ingresso, vicino al comò in legno scuro.

La stanza illuminata dal sole, che filtrava tra le nuvole cariche di pioggia di quel freddo Dicembre, scandiva chiaramente le ombre delle due che si storpiavano a terra quando incrociavano degli ostacoli.
Mary sollevò appena lo sguardo, lo incrociò con quello di sua madre. 

Gli occhi neri di entrambe si incrociarono appena, bastò un minuto per avvertire nel cuore una lama che la trafiggeva, Mary riabbassò in fretta lo sguardo, quello serio e severo della madre la penetrò.
Non trovava il coraggio di chiederle scusa era troppo mortificata.
“mamma … vedi, i-i- io ….” Balbettava tantissimo, temeva la madre e non riusciva ancora a immaginare la sua reazione quando avrebbe udito le sue scuse.
Ci riprovò concentrandosi e raccogliendo tutto il suo coraggio. Fece un passo avanti, le lacrime pulsavano fortissimo inumidendo gli occhi, così abbassò la testa, come per non farsi notare, Bellatrix analizzava  e coglieva ogni movimento della figlia, come se la studiasse.
Mary poi si asciugò gli occhi con la mano sinistra velocemente, poi farfuglio delle parole senza senso prima di riprendere il discorso.
“Mamma … scusa! IO quella sera non volevo farlo …!” non riuscì a terminare il discorso che Bellatrix la interruppe
“Sbagli … desideravi farlo!”
“No non è vero! .. mi dispiace!”
replicò Mary ora mai in lacrime, ripensando a quella sera,  sapeva benissimo che desiderava cruciare sua madre
“No invece lo desideravi! … non si può evocare la maledizione cruciatos e far perdere i sensi a una strega del mio livello se non desideri farlo con ogni cellula del tuo corpo, ogni neurone, ogni batterio che possiedi!” la voce seria e leggermente isterica di Bellatrix risuona nella stanza, ogni parola, ogni pausa pronunciata dalla donna era una lama nel cuore della figlia, un cuore pentito.
Mary riabbassò lo sguardo, mentre intanto sua madre si avvicinava a lei con un passo molto lento, come se desiderasse cogliere nel silenzio il rumore dei suoi passi, come per farli penetrare nell’animo della figlia.
“lo so … ma ti prego perdonami! Io ti voglio bene anche se so che tu non me ne vuoi! Ti prego! Lo so che sono la figlia non desiderata, lo so che Sofia è la tua prediletta, lo so che mi ripudieresti volentieri …” Bellatrix alzò lo sguardo incredulo verso la figlia, non riusciva a credere alle sue orecchie, non credeva  a quello che aveva appena udito.

Non credeva che sua figlia pensasse cose simili!
Per un secondo Bellatrix, si perse nei suoi sentimenti.
Voleva bene alle sue figlie, come solo una madre sapeva fare, ma doveva anche ammettere che tra le due aveva sempre preferito Sofia, si da quando era appena nata … ma udendo quelle parole Marilisa riuscì a ferire l’orgoglio materno di sua madre.
Lo sguardo della donna era fisso sulla figlia, pietrificata al centro della stanza accanto allo scrittoio, Mary la guardava in attesa di risposta, entrambe congelate. Mary non credeva a quello che aveva detto, strizzò gli occhi umidi e bagnati e si congelò, sapeva che in quel momento sua madre l’avrebbe cruciata probabilmente, aveva detto qualcosa di troppo grosso.
La donna riccia era impassibile, lo sguardo folle e interrogativo squadrava la ragazzina di fronte a lei.
pensi davvero quelle cose?” chiese Bellatrix in un sussurrò che fece rabbrividire Mary, la ragazza riaprì gli occhi, non rispose, non sapeva rispondere, si limitò a guardare la madre.
Il cuore di Bellatrix sussultò, forse per un secondo si fermò anche!
DIMMI! PENSI DAVVERO QUELLE COSE DI ME?” urlò isterica, Mary rabbrividì ancora, ma non rispose. La cosa faceva innervosire Bella, che con spalto svelto e nervoso si avvicinò alla figlia e accanto a lei ripeté la domanda con un tono più alterato e isterico.

Mary aveva paura, moltissima paura, tremava e piangeva, si sentiva svenire.
La ragazza si accasciò in terra e si aggrappò alla gonna del vestito della madre, che allibita viveva la scena, incredula e come sempre incosciente di quello che stava facendo, dato che per Bellatrix Lestrange era normale agire e poi pensare.
La riccia ragazza piangeva ai piedi della madre, come se implorasse la sua indulgenza; Mary non ricordava di aver mai pianto così in tutta la sua vita.
Bella era pietrificata in una posa isterica, non sapeva cosa fare. Il cuore della madre era spezzato in sue, scuoteva la testa incredula e intenerita, per la prima volta nella sua vita, dalla scena che stava vivendo, anche lei si sedette sulla rossa moquette, Mary le piangeva addosso ora mai, abbracciata alla sua spalle. I capelli ricci delle due si confondevano dato che avevano lo stesso colore e la stessa fattezza.
Bellatrix per la prima volta riusciva a capire la potenza di un abbraccio, stringeva sua figlia in lacrime tra le sue braccia. Marilisa tra i mille singhiozzi ripeteva la parola “Scusa” e Bella intenerita le accarezzava la testa, lottando contro i pazzi e isterici ricci della figlia, che come i suoi ricadevano folli sulle spalle.
I singhiozzi di Mary si fecero sempre più forti e profondi, cosa che fece commuovere appena la madre che la strinse ancora più a se.
La ragazza mentre piangeva riusciva a cogliere nelle carezze e nelle strette della madre il bene che REALMENTE le voleva, quel bene che lei per 15 anni non era mai riuscita a capire fino infondo.
Sentiva suo profumo, confondersi con quello di frutti di bosco della madre. La cosa la faceva sorridere.
Dopo quel lungo e interminabile pianto Mary smise e sospirò, mettendo fine alle sue pene.
Si scambiò uno sguardo con sua madre, che le sorrise per incoraggiarla, la ragazza ricambiò il sorriso. Bellatrix per l’ennesima volta le passò una mano tra i volti ricci.
“su dai … ora va a sciacquati il viso … e va a riposare!”

Mary annuì e uscì dalla stanza, lasciando Bellatrix sola sulla rossa moquette.
La donna non si alzò subito, anzi si distese sospirò, un sospiro di sollievo come se si fosse tolta un grande peso dallo stomaco.

Rimase lì per qualche secondo, chiuse gli occhi, una mano sul fianco, rilassata sul busto in cuoio e l’altra tra i folti ricci che ribelli si spargevano sul pavimento.
Poco dopo tirò su il busto e si limitò a guardare dinanzi a se ripensando a quello che era appena successo . Proprio mentre stava per alzarsi un leggero Pop si udì, alle sue spalle comparve Rodolphus.
Bella si alzò di scatto e si voltò.
Rodh era tutto sporco di sangue.
Il mantello nero era tappezzato di macchie rosse, la camicia bianca aveva cambiato colore e le mani gocciolano gocce del liquido rosso, anche il suo volto e i suoi capelli erano unti dal plasma, che colava in piccole goccioline che si andavano a essiccare tra l’attraente pizzetto e colavano per il collo.
La donna rimase un secondo schifata nel vedere la figura di suo marito in rosso. Poi sorrise maligna, assaporò l’odore del sangue, un leggero brivido le percosse la schiena e una leggera acquolina in bocca le fece venir sete di uccidere, come un vampiro di fronte a una gustosa preda dal sangue pregiato.

Si avvicinò al marito e non esitò a cogliere il sapore della morte che era posato sulle labbra di Rodolphus, anch’esse rosse.
Quel bacio passionale e aggressivo fece rabbrividire Rodolphus che mentre baciava sua moglie rideva maligno, lasciò cadere la maschera argentea da mangiamorte in terra, ovviamente anch’essa macchiata, e accarezzò la donna, lasciandole una leggera scia di rosso sulla guancia.
Quel bacio così aggressivo e passionale durò poco dato che Bellatrix adorava sempre lasciare le cose a metà per intrigare sempre di più suo marito.
La donna sorrise, la bocca impastata ancora dal sapore di quel sanguinoso bacio di “bentornato” abbracciò appena il marito, evitando di sporcarsi, per quanto riuscì a non farlo.
allora vedo che è andata bene la missione!” sorrise maligna lei avviandosi verso la specchiera per pulire la scia rossa che Rodh le aveva lasciato sulla guancia.
Decisamente bene!” disse togliendosi il mantello e sbottonandosi i bottoni della camicia sporca “ ti vedo di buon umore?! … come mai? … se posso chiedertelo!” Bellatrix mentre si puliva sorrise e dalla specchiera incrociò lo sguardo di suo marito. “sono tornate le ragazze! … e poi tua figlia si è degnata di chiedermi scusa!”. Rodolphus sorrise mentre gettava la camicia in un angolo e entrava nella porta del bagno in camera.  Poco dopo l’uomo udì la porta chiudersi, probabilmente Bella era uscita dalla stanza.


Intanto nel salotto di villa Malfoy Sofia e Narcissa parlavano della missione che l’oscuro aveva assegnato ai tre cugini e immaginavo quello che Marilisa e Bellatrix si stavano dicendo.
per me tra poco una delle due tornerà o piangendo o infuriata ….” Commentò Sofia guardando verso l’ingresso del salone.
“Speriamo di no! Spero che si siano riappacificate!” mormorò stufa Narcissa mentre terminava la sua tazza di tè.
Poco dopo la porta del salone si aprì, le due immaginavano che dall’ingresso sarebbe entrata Bellatrix o Marilisa, quando invece con loro enorme sorpresa, soprattutto per Narcissa videro entrare Lucius.
L’uomo,che come suo cognato, era sporco di sangue, i capelli platino che si mescolavano a una sfumatura rossiccia dato che erano interamente unti di sangue.
Narcissa scrutò attentamente il marito, per un secondo credeva che fosse ferito data la camicia e i vestiti sporchi, poi notò che comunque si avvicinava con una camminata fiera di sé, avvolto, con eleganza, nel suo matallo nero, che ora mai era diventato Bordò dato il mischiarsi del liquido rosso con il colore del tessuto.
La biondo donna corse dal marito e senza neanche preoccuparsi del sudiciume sui vestiti lo abbracciò, Sofia sorrise nel vedere una dimostrazione d’affetto così grande.
Lucius rimase impassibile all’abbraccio, solo poco dopo la strinse a se.
“Allora come è andata? Stai bene vero? Rodh sta bene?”chiese la donna senza neanche prendere quasi fiato, Lucius sorrise fiero di se e poi rispose “ tutti bene!” poco dopo anche Sofia si avvicinò a  salutare suo zio. Lucius le sorrise e la salutò “ciao bella di zio!” La ragazza ricambiò il sorriso, “ciao zio Lucius! … come mai sei sporco di sangue? … missione per l’oscuro?” chiese la ragazza curiosa e leggermente schifata .
“si! .. è stata divertente come missione! Poveri e illusi mezzosangue!”
“un nuovo stermino di massa vero?”
la voce di Narcissa aveva improvvisamente cambiato umore, era delusa e rattristita, la donna si era avvicinata al camino, aveva perso il suo sguardo nel foco che scoppiettava, e cercava di nascondere le urla, che immaginava, dei mezzosangue che urlavano per aver salva la loro vita, tra il tamburellio della pioggia sul vetro della finestra.
Lucius mandò indietro i capelli unti e si avvicinò a sua moglie, le poggiò una mano sulla spalla. Conosceva bene Narcissa, anche se non lo diceva, lei era sempre stata contraria agli stermini di massa, odiava uccidere e odiava ancor di più che a macchiarsi le mani di sangue erano i suoi familiari, era una donna molto fragile all’apparenza, ma dentro era molto forte! Alla pari di Bellatrix e Andromeda, le sue sorelle.


Passarono diverse ore, la giornata volò veloce e tranquilla.
Attorno al tavolo di villa Malfoy e i padroni di casa e i Lestrange, cenavano tranquilli.
Tutti avevano accolto la notizia della riappacificazione tra Marilisa e Bellatrix nel miglior modo possibile, tutti rasserenati e speranzosi di non vederle più litigare.
Madre e figlia si sorridevano e nel cuore delle due sorelle la felicità le travolgeva. Per la prima volta riuscivano a vedere i Lestrange come una vera famiglia.



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Eccolo qui!!!
ahaha quanti di voi si immaginavano una cosa simile?
beh penso che lo speravate in molti …. Ma i guai non finiscono qui!!!!! Ahahahah … tra un paio di capitoli vedrete cosa accadrà!
Comunque scusate se è un po’corto ma racchiude la giusta dose di eventi.
Ma sono scuriosa di sentir voi ! so che molti di voi speravano che Bellatrix e Marilisa si riappacificassero! Quindi che dite??
Quindi che dite??
Zia Molly


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Capitolo 40
*** Ma i regali non si aprono a Natale? ***


Ma i regali non si aprono a Natale?

 

 
La neve scendeva candita, i freddo pungente congelava l’atmosfera, il torrente vicino villa Malfoy era ghiacciato, così come l’animo di Sofia che era in camera sua a contemplare la neve che scendeva tranquilla.
Immaginava spaventata il suo futuro. Anche se diventare mangiamorte era quello che aveva sempre sognato, quello che sin da piccola desiderava diventare per render onore a sua madre, doveva ammetter che era molto spaventata.
Nella neve vedeva spesso macchie di sangue e si immaginava scene di battaglie e di lotte, scene di torture e di morte, i suoi occhi verdi si perdevano nel bianco candido, assumendo un espressione fredda e distaccata.
Si accarezzava spesso il marchio, forse, ancora pentita per la scelta che aveva fatto, pensava a Frank mentre scoccava piccole occhiate preoccupate alla collana della madre che era poggiata sulla scrivania accanto a lei. Fece un sorriso amaro e prese in mano la collana, decisa a parlare con la madre, a dirle che la spaventava molto il suo futuro da mangiamorte, cercando di girare intorno e di evitare di esser troppo diretta nel dirle che si era pentita.
Prese la collana tra le mani e la strinse forte, non aveva troppa intenzione di separarsene, ora mai ci era affezionata, ma era necessario, doveva parlare con la madre e ridarle la collana era l’unico modo per farglielo capire.

Si alzò decisa dalla sedia quando sentì la porta alle sue spalle aprirsi con uno scricchiolio inquietante. Rivolse tempestiva uno sguardo allo specchio che rifletteva l’ingresso della stanza e nel vedere chi era entrato rimase congelata.
“mamma…” sussurrò freddamente Sofia, Bellatrix accennò a un sorriso e entrò.
Sofia! Allora come va?” chiese lei tranquillamente mentre camminava curiosa per la camera della figlia, analizzando gli stendardi di corvonero e i colori della casata, che predominavano nella stanza. Sofia rimase congelata, immobile dov’era, dava le spalle a sua madre, la sentiva muoversi per la stanza, non trova il coraggio di guardarla in faccia, soprattutto perché sapeva che essa aveva un ottimo intuito.
“Oh .. beh poteva andare meglio!” sussurrò piano la ragazza osservando i movimenti della donna dallo specchio, Bella inarcò il sopracciglio e le ricambiò uno sguardo tramite lo specchio, poi si sedette sul letto della figlia e la osservò
“Sei sicura? Hai un tono di voce … ma sono qui per parlarti della festa di natale di domani sera …” Sofia si voltò a guardare la madre, mentre tra le mani stringeva, in un modo ben visibile, la sua collana.
Bella continuò guardando la figlia, che in tanto si era seduta sulla sedia vicino la scrivania “bene come sai domani sera è Natale... e ci sarà la solita festa, quindi sono passata per dirti che più tardi a te e tua sorella saranno recapitati i vestiti che indosserete e .. domani sera puntuali alle 20.00 in salone!” sorrise in fine e si avviò verso l’uscita, Sofia la guardò, farfugliò qualcosa di incomprensibile per attirare la sua attenzione , Bellatrix si voltò appena a guardarla, Sofia si alzò in fretta dalla sedia e accigliata, con un volto preoccupato guardò la madre deglutendo piano.
“devi dirmi qualcosa Sò?” chiese Bella osservando la figlia accigliata, Sofia annuì piano e aprì appena la bocca
“si vedi mamma io … ecco come dire … sono onorata di servire l’oscuro ma …” ma Bella non le diede il tempo di terminare la frase.
La donna sorrise e guardò la figlia “mi fa piacere figlia mia, non ne dubitavo! Sono certa che tu dopo di me sei la sua più fedele servitrice e scommetto che non ti pentiresti mai della scelta che hai fatto… e non lo tradiresti mai con luridi mezzosangue o sporchi babbani
Sofia deglutì forzatamente e guardò la madre, una goccia di sudore freddo le attraversò la mascella scendendo per l’orecchio, sua madre sembrava così fiera di lei, rimase congelata dalle sue parole e non riuscì a continuare il discorso che si era preparate, sua madre era già uscita dalla stanza.
Si accasciò sulla sedia e nascose il volto tra le mani.
“che faccio! Che gli dico! Mi vede come un mito! Uffa! … non posso deluderla!” mormorava nascondendo il volto tra le mani.
Si guardò intorno, un foglio di pergamena e una penna erano accanto a lei, li osservò  e sorrise poi mormorò tra se “se non posso dirglielo glie lo scrivo, mi sfogo in una lettera che mai le consegnerò … almeno sarà come essermi sfogata” pensò, poi prese il foglio e la penna e incominciò a scrivere.

Cara mamma,
Ti scrivo questa lettera nella speranza che tu non la legga mai, dato che tengo alla mia vita.
In questa lettera ti vorrei dire quello che in realtà provo ogni volta che sento il marchio vibrare e pungere.
Paura.  Tanta paura e basta.
Si … immagino che tu non hai mai avuto paura per questo genere di cose.. forse perché non te ne sei mai pentita.
Si mamma… mi sono pentita. Credevo che diventare mangiamorte sarebbe stata la mia strada, che sarebbe stato il modo migliore per esserti accanto, per non perderti mai, ma invece mi sbagliavo! Sono diventata mangiamorte per stati vicina, per godermi il tuo affetto …. Potrai mai perdonarmi se un giorno questa lettera finisse in tuo possesso?
… Ne dubito.
E dato che sono in vena di rivelazioni, vorrei rivelarti il mio primo amore, solo Mary ne è a conoscenza. Si chiama Frank, ed è un mezzosangue, Tassorosso, un mio coetaneo a scuola. Avrei tanto desiderarlo presentarlo a te e papà, ma non è ho il coraggio, vedendo quello che è successo a Mary per aver baciato un Weasley, immagino quello che accada a me se vi presento il ragazzo che amo.
Vedi mamma .. spesso si fanno delle scelte pazze nella vita, per proteggere la gente che amiamo, si dicono bugie per proteggere se stessi, oppure si fanno sacrifici per recuperare dell’affetto mai ricevuto prima.
Mamma ti voglio bene, come te ne ho sempre voluto anche quando tu eri ad Azkaban e io in questa cameretta ad ascoltare i racconti di zia Cissy,  su di te. Non mi sono mia pentita di averti conosciuta, anzi ne sono felice, non ti ho mai accusato delle tue pene e te le ho perdonate, non mi interessa che sei stata in carcere, che sei una mangiamorte, che hai torturato i genitori di Neville Paciock, che sei la peggior e la più assetata assassina su questo mondo … perché prima di tutto ciò sei la mia mamma, la mia adorata e tanto desiderata mamma.
                                                                              Per sempre tua figlia, Sofia Lestrange

 
Rilesse la lettera più volte, pensando che doveva esser impazzita per non trovare il coraggio, che aveva sempre avuto, di dire a sua madre quello che aveva scritto, come una bambina, in una lettera.
Si guardò intorno e ripiegò la lettera in due e la lasciò vicino all’inchiostro sulla scrivania.
 
Intanto Marilisa camminava per i giardini di villa Malfoy ricoperti di Neve. La sciarpa le avvolgeva il collo, il cappello le copriva la testa, il cappotto la proteggeva da freddo pungente, mentre camminava tranquilla me a suo agio nel silenzio della neve.
Si sedette su una panchina in pietra, il marmo era gelato, ma il gelo e il manto di neve riscaldavano il suo cuore, adorava il silenzio invernale e perdersi nell’osservare il bianco della neve.
Rabbrividì a pena quando le sue mani toccarono il manto bianco posato sulla panchina, il silenzio dominava l’atmosfera fino a quando non sentì il trotto di un cavallo, provenire dalle sue spalle, si voltò.
Un grande cavallo marrone, dal pelo corto e dai polpacci bianchi era fermo alle sue spalle, possente e rigido. A cavallo del possente destriero suo padre la scrutava fiero.
Mary si voltò appena e scrutò il cavallo e il suo cavaliere prima di riuscir a riconoscere il padre.
papà!” lo salutò sorpresa di vederlo, non aveva mai visto suo padre a cavallo.
Mary!” la salutò calorosamente lui scendendo da cavallo e accarezzando il muso dell’animale che annuì con la testa e sbuffò dalle narici. L’uomo si accomodò accanto alla figlia e la avvolse in un caloroso abbraccio.
“come mai al freddo e al gelo in giardino! Fa freddissimo va dentro!” disse accarezzandola velocemente la mano sulla spalla per cercare di ricordarla affettuosamente. Mary sorrise alla premura del padre e poi guardò il possente destriero ricordandosi del suo cavallo,  che i suoi genitori le avevano regalato per il natale l’anno prima.
papà … ma … i cavalli miei e di Sofia sono stati portati a villa Malfoy?” Chiese guardando il padre
“Certo… insieme al mio e quello di vostra madre… vuoi fare una cavalcata
?” chiese l’uomo sorridendo alla ragazza, che si limitò ad annuire piano, Rodolphus le prese la mano, avvolta nei guanti rossi e gialli e le disse
“vai nelle stalle, li troverai lì” Mary annuì e corse via verso le stalle del Malfoy Manor. Era da tanto che non vedeva Todd, il suo cavallo nero.

Il percorso dalle stalle al giardino non era molto, mentre si avviava sentiva il trotto del cavallo si suo padre allontanarsi.
Una volta arrivata alle stalle aprì la grande porta di Legno, il pavimento era ricoperto di paglia, le mura erano in legno, la luce filtrava da una piccola finestrella rotondeggiante in alto al vertice del tetto. L’atmosfera calda, l’odore degli animali, lo squittire dei piccoli topini che vivevo lì insieme ai cavalli alle due caprette, la facevano sorridere, erano anni che non entrava lì.
Ricordava che l’ultima volta che ci era entrata aveva 11 anni. Era dicembre anche quella volta.
Era il natale dei suoi 11 anni, era appena tornata da scuola per le vacanze di natale, suo zio Lucius e sua zia le avevano fatto una lunga paternale legata al suo smistamento nella casa di Grifondoro, poi aveva litigato con sua sorella, a causa di una giocattolo che si contendevano, così si andò a rifugiare nella stalla per star lontano da tutti i problemi.
Entrò e si tolse il cappello e i guanti, poggiò gli indumenti su una vecchia poltrona impolverata. Si addentrò nella piccola struttura accogliente e scrutò gli animali. Riconobbe subito Todd, e anche lui sembrò riconoscerla dato che nel vederla nitrì felice.
Il cavallo Nero riposava tranquillo infondo alla stalla, accanto a Jack, il cavallo bianco di sua sorella. Mentre entrava e si avvicinava allo stallone sentì qualcosa poggiarsi sulla sua spalla, si voltò appena: era Holly.
“Holly! Ciaoo!” accarezzò la testa del piccolo gufetto, che non vedeva già da un po’ di tempo, il gufo ricambiò il gesto accarezzandogli con la piccola testolina la guancia “che ci fai qui? Va in guferia che fa freddo!” disse la ragazza sorridendo al piccolo gufo che subito dopo prese il volo e si andò a posare sopra il soppalco della stalla, dove riposavano altri gufi.
Si avvicinò alla stalla di Todd, lo accarezzò sul muso quando ad un tratto sentì un leggerò POP alle sue spalle.
Si voltò, scrutò attentamente l’immagine del fragile elfo domestico della sua famiglia che si limitò a sorriderle, dato che lei era l’unica che lo trattava bene e in modo molto rispettoso, anche se era un elfo domestico.
“jocker?! Che ci fai qui?” chiese all’elfo mentre apriva la stalla si Todd per mettergli la sella e andarlo a montare.
“Jocker la stava cercando Miss Lestrance …” Stava per continuare quando Mary sorrise e lo interruppe “ho detto che puoi chiamarmi Marilisa o Mary se vuoi” disse la ragazza sorridendo mentre sistemava il cavallo, l’elfo gli sorrise e riprese “No… lo sa che poi la padrona si arrabbia se sente Jocker chiamare Miss Lestrange chiamarla per nome, Ma Jocker è qui per riferirle un messaggio da sua zia Narcissa. Jocker è qui per dirle che la sua famiglia la attende in salone per scambiare i regali di Natale.” L’elfo fece un piccolo inchino con la testa e poi fece un passo indietro, poi guardò Mary in attesa di una risposta. La ragazza udendo le parole dell’elfo sbuffò e accarezzò Todd, guardò il cavallo e incominciò a spogliarlo dalla sella e dal resto dei arnesi per andare a cavalcare.
“Uffa! È già ora! … Todd mi dispiace devo andare…” disse guardando il cavallo e riponendo la sella sul banco di Legno, chiudendo la stalla e avviandosi fuori l’edificio di Legno. “joker grazie per aver riferito, digli che sto arrivando” l’elfo si smaterializzò in salotto, Mary si avviò verso il maniero per recarsi in salone.
Chiuse le stalle e con  un piccolo balzo, come le aveva insegnato sua madre, volò come facevano i mangiamorte in salone.

Arrivata in Salone tutti la attendevano impazienti.
Bellatrix camminava spazientita per il salone, Sofia giocherellava con la bacchetta sul divano, Narcissa e Lucius leggevano un libro e Rodolphus guardava fuori dalla finestra.
“era da tanto che mi aspettavate?” chiese Mary che sentì immediatamente gli occhi dei suoi famigliari poggiarsi su di se
Si .. più di mezz’ora!” disse secca Bellatrix che si avvicinò al tavolo da pranzo si sedette su una sedia a caso.
“Oh bene ora che ci siamo tutti possiamo scambiarci i regali!”  disse entusiasta Narcissa avvicinandosi ai pacchi che erano poggiati sul tavolino vicino al camino.  Tutti si recarono accanto al tavolino seduti sulle varie poltrone.
I pacchi erano di tutte le dimensioni e per tutti i tipi, c’erano anche moltissime lettere. Incominciarono a prendere i primi pacchi e a leggere i nomi sopra. A Mary capitò tra le mani un pacco per la zia e glie lo passo, mentre intanto Sofia gli passava una lettera per lei.
“Mary! C’è una lettera per te … è da Fred …” disse leggendo il nome sulla lettera, Mary si ammutolì il suo sorriso svanì e improvvisamente si incupì, incrociò per caso lo sguardo della madre che la guardò severamente, Mary prese la lettera e la mise da parte, desiderava leggerla da sola.
Weasley vero?” disse Bellatrix acida mentre scartava un pacco da parte del marito per lei, vedendone il contenuto le sembrò il caso di non mostrare a tutti il regalo, dato che un completo intimo non era un regalo da far vedere a tutti, guardò Rodolphus arrossendo appena e poi tornò a guardare la figlia che si era stranamente incupita “Si … mamma”  mormorò Mary prendendo tra le mani un altro pacco, era da sua zia Narcissa quello che teneva tra le mani, la ragazza cercava lo sguardo della zia mentre cercava di deviare quello della madre.
Il silenzio era stranamente calato, quando Lucius ne approfittò per romperlo con una domanda “Cissy, tesoro, ma perché li apriamo oggi i regali? E domani natale!” disse L’uomo osservando le numerose lettere di auguri che gli avevano mandato i suoi colleghi.
“perché domani avremmo tanto da fare e non avremo tempo! … Oh ma guarda Clarissa ci manda gli auguri! Che gesto carino da parte sua”
Rispose la bionda sorella Black guardando il marito e riponendo il bigliettino di auguri da parte di una sua amica, in un mucchio che aveva appena scartato.

Intanto Sofia apriva eccitata un pacchetto regalo da parte di sua zia che non faceva altro che muoverti.
La carta da regalo avvolgeva un grande pacco con dei fori, esso si muoveva spesso, sopra c’era scritto “PER SOFIA” , la ragazza lo stava scartando incuriosita, il pacchetto non stava fermo, e mentre lo scartava era anche un po’ spaventata.
Intanto Narcissa guardava eccitata.
La ragazza aprì il pacco, appena tolse la scatola un piccola gattino le saltò in braccio, lasciandola sorpresa e allibita.
Era una piccola palla di pelo nera e bianca, dai grandi occhi verdi e le piccole zampette tremanti. Sofia lo guardò intenerita, così come tutti i presenti, che eccetto la madre che si era subito alzata e allontanata dalla piccola palla di pelo.
ma è dolcissimo! Chi te lo manda?” chiese Marilisa guardando intenerita il piccolo gattino
Zia Narcissa! … grazie Zia! Grazie zio!” Narcissa e Lucius sorrisero, mentre Sofia, Marilisa e Rodolphus guardavano il piccolo miceto rannicchiato tra le braccia della liscia sorella Lestrange. Bellatrix fulminò con lo sguardo la sorella, dato che lei odiava i gatti.
Mamma guarda non è carinissimo!” disse Sofia alzandosi e avvicinandosi alla madre per farglielo vedere, Bellatrix si allontanò ulteriormente e starnutì
Via! Va via! ..lontano con quel sacco di pulci! Via!” Narcissa scoppiò a ridere, dato che quando andò a comprare il gatto, dimenticò che Bellatrix era allergica ai gatti e sin da bambina li aveva sempre odiati. Tutti ridevano mentre Bellatrix cercava di allontanarsi più possibile dal gatto, Sofia intanto lo coccolava tenendolo in braccio.
come lo chiamerai?” chiese Narcissa mentre scartava il pacco regalo da parte del figlio che le aveva mandato da Hogwarts
penso Zero” sorrise la ragazza mentre giocherellava con il piccolo gattino, che intanto esplorava il salone di villa Malfoy, osservando tutto con estrema attenzione.
che nome carino per un gatto!” disse Rodolphus analizzando la cravatta che gli aveva mandato come regalo di natale la sua vecchia prozia.
Rimasero lì per molto a scartare i regali e a giocare con il piccolo Zero, stuzzicando Bellatrix che neanche l’aveva guardato in faccia che già lo odiava.
Il tempo passò in fretta, erano le nove di sera, avevano già cenato e Marilisa era in camera sua  rispondere alla romantica lettera che le aveva mandato Fred.
Essa diceva

Cara Mary,
Sono mesi che non ci sentiamo e non ci vediamo, Ginny mi ha detto che spesso gli parlavi di me a Hogwarts, la cosa mi fa piacere e mi rasserena, neanche io ti ho dimenticata.
Sai passo spesso molto tempo al negozio di scherzi con George, magari potresti passare a trovarci, così ci andiamo a prendere una burro birra insieme… sai mi manchi tanto.
Il 1° dell’anno qui al negozio faremo una festicciola per inaugurare l’anno nuovo, certo con i tempi che corrono c’è poco da festeggiare ma… come sai non Weasley non perdiamo mai l’occasione per farlo!
Ti aspetto, di vero cuore….
                                               mi manchi, Per sempre tuo Fred


Mary sorrise nel leggere la disordinata grafia di Fred, desiderava davvero andare il primo dell’anno a trovarlo ma sapeva già che sua madre sicuramente glie lo avrebbe impedito. Abbassò lo sguardo sulla lettera e si perse nei ricordi felici delle giornate trascorse con Fred, poi guardò fuori la finestra, era buio pesto, persino i fiocchi di neve che scendevano si confondevano con il buio.


Intanto Bellatrix e Narcissa discutevano sull’arrivo del nuovo arrivato in casa.
La furiosa sorella maggiore non aveva mai sopportato i gatti, e tantomeno i cani. Odiava la puzza che lasciavano in giro e i peli sparsi ovunque, per non parlare poi dell’effetto che avevano su di lei, la povera Bella era allergica ai gatti.
“Cissy potevi consultarmi almeno! Sono la madre SALAZAR!” disse lei su tutte le furie mentre si beveva delle gocce per alleviare l’effetto dell’allergia
“Bella perdonami è… che non ci ho pensato scusa! ..ora però non puoi sottrarle il regalo solo perché sei allergica!” disse Narcissa mortificata
“tanto perché non sarebbe un buon motivo!” mormorò acida e stufa Bellatrix
“Bella ragiona… sono felici entrambe, guardale come si divertono in questi giorni, per una volta siete una famiglia normale! Non vorrai rovinare tutto?” mormorò Narcissa guardando la sorella
no .. infatti … ma se quella bestiaccia si avvicina la crucio!” ruggì Bellatrix starnutendo ancora una volta.
 
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Ecco a voi lettori cari un nuovo capito!
Come sempre scusate se carico tardi ma ho da fare!
Comunque che ve ne apre?
molto tranquillo… ma penso che questa tranquillità durerà poco…
non voglio immaginare e tanto meno anticiparvi su quello che accadrà il prossimo capitolo …
Ma staremo a vedere…
Zia Molly


 

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Capitolo 41
*** Io sono in te, Tu sei in me, dove siamo io e te? ***


Io sono in te, tu sei in me, dove siamo io e te?
 

Con un battito di ciglio Natale era volto via, insieme alla noiosissima festa al Malfoy Manor, nulla a che vedere secondo le due sorella, alla divertentissima festa data dai loro genitori al Lestrange Manor l’anno prima.
Ricordavano ancora la faccia di Pansy che pregava Mary di non esser cruciata, al sol pensiero le due scoppiavano a ridere, era stata epica quella serata.

Era il 1° Gennaio.

La sera prima l’avevano trascorsa ad un’altra festa, a casa del mangiamorte Dolovh, il padrino di marchio di Mary, anche se poi alla fine non l’avevano più marchiata, rimaneva comunque il suo padrino insieme a Narcissa, che era la madrina di Nascita.
Lì Mary e Sofy avevano conosciuto i figli del Mangiamorte, Anthony e Ray.
Due ragazzi normali, anch’essi fissati con il sangue puro e ambiziosi serpeverde, futuri mangiamorte anche loro.

Anthony aveva finito Hogwarts da un anno, era un serpeverde. Uscito dai M.A.G.O con tutte E, l’onore della sua casata, anch’esso molto fedele all’oscuro come suo padre.
Era un ragazzo alto, dalla carnagione chiara, i capelli castani e gli occhi verdi. Molto attraente e affascinante, un ragazzo carismatico e simpatico. L’orgoglio di suo padre.

Poi c’era Ray. Anch’esso serpeverde, frequentava il sesto anno ad Hogwarts, un caro amico di Draco, anche se il cugino non lo trovava molto simpatico.
Lui a differenza del fratello era un ragazzo mingherlino, dagli occhi verdi e i capelli scompigliati di un’attraente biondo cenere. Anche lui simpatico e carismatico con le ragazze. Insomma due gentil’uomini dell’alta società, ecco cos’erano i due fratelli Dolovh.
Trascorsero la serata a chiacchierare con i due ragazzi e a Ballare.
Ovviamente non era a caso che i Lestrange si erano recati lì quella sera, l’astuta Bellatrix aveva scelto un ottimo partito per la sua prediletta. Sofia era stata promessa a Anthony quella sera, a sua insaputa. La proposta era stata fatta a Rodolphus la sera stessa dallo stesso ragazzo, che era rimasto colpito dall’atteggiamento e dal fascino della bellissima sorella Lestrange.
Sofia per quanto, doveva ammettere di essersi divertita quel capodanno con i due fratelli Dolovh, non poteva certamente dire di poterli adorare e addirittura amare, dato che non li conosceva affatto.
Marilisa li odiava entrambi, non li sopportava, ma in quei casi era bene far buon viso e cattivo gioco.

Quella mattina le due sorelle come sempre si recarono a far colazione, dopo essersi accuratamente cambiate e sistemate.
Scesero insieme la scale che portavano alla tetra sala da pranzo di villa Malfoy e poi si accomodarono ai rispettivi posti.
A tavola come sempre mancavano sempre loro.
“Scusate il ritardo” Mormorò Sofia scrutando il tavolo, ma nessuno badò a lei, avevano già incominciato a far colazione, sembravano tutti di buon umore.
Oh tranquilla tesoro!” le sorrise Rodolphus, Sofia inarcò il sopracciglio accigliata e scoccò uno sguardo a sua sorella che ricambiò accigliata. Non era solito che Rodolphus usava certi appellativi a fine frase, insomma entrambe sapevano che il padre era molto più dolce della madre, ma non sempre le chiamava con nomignoli sdolcinati.
Le due incominciarono a far colazione tranquillamente.
Oh Sofy … come ti è sembrata la serata ieri?” chiese Bellatrix sorseggiando il suo thè, con un tono stranamente gentile
“Beh… normale mamma, insomma l’ho passata tutto il tempo con Anthony Dolovh a parlare a ballare, non c’è molto da dire” sorrise la ragazza alla madre.
Rodolphus e Bellatrix si scambiarono un gran sorriso complice, poi lei fece l’occhiolino al marito e sorrise, un sorriso inquietante e furbo, la sua tipica espressione post idea “geniale”.
Oh bene mi fa piacere … soprattutto perché oggi i Dolovh sono stati invitati da tua zia qui a pranzo, e mi aspetto che tu conosca meglio Anthony, sembra un bravo ragazzo … magari quello giusto per avere un futuro promettente nell’alta società” Marilisa tossì e mandò di traverso i suoi cereali, Sofia strabuzzò i suoi occhi verdi e guardò accigliata la madre, rivolgendole uno sguardo isterico e speranzoso di aver frainteso
“Che? … scherzi mamma?” chiese la mossa sorella Lestrange
No … a parer mio dovresti conoscerlo meglio …  a lui sembra che tu interessi” Sofia mandò di traverso le fette biscottate con il burro che stava mangiando, poi rivolse un secondo sguardo isterico e accigliato alla madre e si limitò a scuotere la testa piano
Oh no mamma! Scherziamo spero? Insomma è un damerino!”  La voce di Sofia si manteneva ancora sul tono serio e per niente alterato, speranzosa di aver frainteso le intenzioni dei genitori dato che lei amava FRANK e basta.
Bellatrix guardò Sofia con uno sguardo serio e penetrante, Marilisa e Rodolphus si scambiavano una serie di sguardi preoccupati, dato che quando Bella assumeva uno sguardo serio come quello era preoccupante la situazione, era lo sguardo pre-cucio, solitamente, la riccia sorella era immobilizzata con il cucchiaio in mano, così come lo erano i presenti.
NO Sofia non stò scherzando! Voglio che tu lo conosca meglio e impara ad apprezzarlo dato che forse sarà il tuo futuro marito quel ragazzo!” Sofia si alzò indignata e gettò il tovagliolo di stoffa sul tavolo, mandandolo accanto alla brocca con il thè, gli occhi di Bellatrix si infuocarono vedendo il gesto della figlia così si alzò anche lei e rimase a fissarla, in piedi, dal posto dove si trovava ; Sofia gli scambiò uno sguardo infuocato, si vedeva che tratteneva la lacrime, poi strinse forte i pugni e fissò infuriata la madre, era un lanciarsi sguardi di fuoco e maledizioni.
“IO NON sposerò mai un ragazzo che non amo! MAI! E NON SARAI TU A IMPEDIRMELO!” Bellatrix presa dall’ira non esitò ad estrarre la bacchetta e a puntarla contro la figlia che  era di spalle dato che stava scappando via per rifugiarsi in camera sua, Rodolphus scattò in piedi e Mary anche, la ragazza estrasse la storta bacchetta in olmo di cuore di Drago e la nascose dietro la gamba pronta a intromettersi, Lucius e Narcissa fissavano la scena impietriti.
Bellatrix fece per accennare a uno schiantesimo quando, per la sorpresa di tutti, in una frazione di secondo Sofia si voltò e con la piccola bacchetta nera disarmò la madre “EXPELLIARMUS!” l’incantò echeggiò nella sala da pranzo, lo sguardo infuocato di Sofia che tratteneva le lacrime fulminò la madre, Bellatrix rimase per un secondo impietrita poi fulminò la figlia.
“vieni immediatamente qui!”le ordinò infuriata
“NO!”Sofia ora mai piangeva appena, le lacrime le scorrevano leggere e timide, pesanti e sentite, provocando nel suo cuore, tanto imbarazzo e tanta angoscia, i suoi occhi verdi arrossati e umidi, lucidi e allo stesso tempo opachi.
Rodolphus e Bellatrix si limitarono a osservarla andar via seguita da Marilisa.

***

Dopo quella pazza litigata mattutina il tempo trascorse veloce, superando l’ora di pranzo e arrivando con un battito di ciglio al pomeriggio.
Ovviamente Sofia, così come Marilisa, non scese a pranzo.

Erano le tre del pomeriggio, il Malfoy manor era avvolto da una strana quiete e un freddo silenzio. Gli abitanti erano tutti rintanati nelle proprie camere, eccetto Sofia e Marilisa, loro erano nella camera di Mary a parlare su quanto era successo la mattina. Mary concordava a pieno con la sorella, dato che capiva bene cosa si provava, lei era stata promessa a suo cugino.
Sofia con in braccio Zero, si stava sfogando con la sorella su quanto odiasse i matrimoni combinati e su quanto le mancava Frank. Il piccolo gattino le faceva le fusa, mentre lei discuteva arrabbiata, trattenendo spesso le lacrime.

Intanto sul lungo corridoio buio che separava e conduceva alle camere delle ragazze, Bellatrix con un passo silenzioso si avviava verso la camera disabitata di Sofia, per andarle a parlare.
Infondo anche Bella capiva bene cosa si provava a esser vittima dei un matrimonio combinato, lei stessa si era ripromessa di non organizzarne mai uno da ragazza, ma per quanto potesse sembrare una futile moda, era importante mantenere la casata casta e pura, e la scelta che aveva fatto era l’unico modo per mandar avanti la casata dei Lestrange.
Bussò alla porta della figlia, nessuna risposta. Preoccupata, aprì appena la porta, la stanza era vuota, così vi entrò.

Il profumo di Sofia impregnava le pareti e l’ambiente. I stendardi di Corvonero coprivano le pareti così come le foto, la donna si guardò intorno accigliata.
Starnutì appena sentendo l’odore di  Zero che si mescolava a quello di Sofia e incurvò le labbra adirata dalla presenza del gatto in quel maniero.
Osservò la stanza soffermandosi sulla scrivania, notò che c’erano delle carte e delle lettere, così curiosa prese le carte sulla scrivania e le sfogliò, quando si imbatté in una strana lettera che sembrava indirizzata a lei.
Incominciò a leggere, pian piano che andava sempre più avanti inarcava il sopracciglio, i suoi occhi si infuocavano  sempre più, e alle parole “il mio primo amore si chiama Frank, è un mezzosangue” si sentì svenire dalla rabbia, non poteva crederci !
Sin da quando aveva visto sua figlia, sin da quando sua sorella glie la descriveva nelle lettere aveva sempre puntato tutto su di lei, ogni speranza, ogni sogno, le aveva regalato attenzioni, amore, tempo … per poi rimanere delusa e leggere che amava un lurido sporco mezzosangue , ancor peggio Tassorosso.
Era vero che l’amore era per i deboli, e per la seconda volta nella sua vita ne aveva avuto la prova: prima Andromeda, le bruciava ancora il torto fatto dalla sorella, le aveva sempre voluto bene quando erano bambine, ma quando tradì la famiglia tutto cambiò; e ora sua figlia, la sua adorata primogenita, il fiore all’occhiello di quella bizzarra famiglia che erano i Lestrange, si rivedeva tanto in lei, nei suoi ideali, nelle sue ambizioni, si rifletteva nei suoi occhi e provava ammirazione verso quel piccolo fiore che aveva partorito quella tetra notte di Ottobre.

Ma ora, ora cosa provava?

L’ira la persuadeva, la rabbia la travolgeva, la follia la possedeva, l’odio la comandava, l’istinto la guidava, i flash delle litigate con Andromeda travolsero la sua mente, in quel silenzio riusciva a sentire le urla, le sue urla e quelle della sorella traditrice che echeggiavano a Grimmauld Place, i suoi occhi vedevano le scene del parto di Sofia, il suo cuore pulsava sangue e aumentava velocemente i battiti, gli occhi pulsavano di collera, furore, ira, le mani si muovevano a scatti, con un gesto deciso estrasse il coltello dalla lama argentea che aveva nascosto dietro il porta bacchetta.

Mai dimenticare.” Le prime parole incise sulla lama di quel coltello che aveva visto più sangue delle falci di un leone inferocito, quelle parole dedicate ad Andromeda.

“Mai perdonare” le seconde parole che seguivano il punto fermo che impartiva l’ordine del non dimenticare, quelle parole le avrebbe dedicate alla figlia, non l’avrebbe mai e poi mai perdonata!

Istericamente uscì dalla stanza furiosa, come una leonessa, come un toro, come uno squalo che sentiva l’odore del sangue, si diresse verso la stanza dei Mary, dove le due stavano parlando.
Il ricciolo isterico, pazzo, ribelle come tutta la sua chioma,  ricadeva nevrotico sul volto, la bocca incurvata e le mani stringevano fino a sanguinare il coltello. Bellatrix sentiva le sue lunghe unghie tagliarsi piano la pelle per come stringeva forte il coltello.

L’avrebbe uccisa?

L’avrebbe torturata?

Le avrebbe uccise entrambe?

Di chi era la colpa di questo cambiamento, tradimento di Sofia? … chi l’aveva influenzata? … Marilisa! Lei!

Dovevano morire entrambe!

Ma Rodh cosa avrebbe detto?

E Cissy? L’oscuro? … lui l’avrebbe appoggiata!

L’amore è per i deboli Bella! Mai dimenticare! Mai perdonare!


Erano questi i pensieri nella sua mente folle, mentre apriva violentemente la porta della stanza.
Sofia e Marilisa sobbalzarono quando sentirono la porta sbattere, il loro sguardo tempestivamente si posò sulla figura pazza che era appena entrata furente.

Sofia non fece in tempo a voltare lo sguardo che si ritrovò con una mano al collo, alzata di un paio di centimetri da terra, con la lama del coltello della madre puntata al mento , i suoi occhi carichi di rabbia e di odio che cercavano di incrociare i suoi, che fuggivano cercando quelli della sorella che impaurita era rimasta pietrificata accanto a Zero che dalla paura di era rifugiato sotto al cuscino.
Mary era rimasta pietrificata dall’ira funesta della madre che come un’omicida era entrata spalancando la porta e dirigendosi verso la sua vittima spietatamente. Sua madre sembrava posseduta da un demone omicida che aveva sete di sangue, isterica più del solito, pazza più del normale.
La riccia sorella Lestrange era rimasta pietrificata e spaventata, immobilizzata sul letto.

Sofia boccheggiava come un pesce fuor d’acqua, cercava di prendere aria, mentre intanto le unghie di sua madre le affondavano la carne tanto era forte la stretta, i loro respiri si mescolavano, quello agitato e isterico di sua madre che a distanza naso cercava il suo sguardo, e il suo agitato e impaurito …
Con la coda dell’occhio Sofia cercò di vedere cosa stringeva sua madre tra le mani, oltre al coltello, la lettera che aveva scritto.
Mamma …” un sussurro sfiatato, privo di forze chiamò Bellatrix, che non si fece intenerire neanche da quella parola, che solitamente detta da Sofia le interiva il cuore.  Il sussurro di Sofia chiedeva indulgenza e pietà, cosa che non ricevette, la stretta aumentò di forza, e la lama del coltello le fu puntata con più forza.
“Bastarda! Meriti di morire! TRADITRICE DEL TUO SANGUE! COME HAI OSATO MENTIRMI!”la voce, le urla, i pianti forse, isterici di Bellatrix, che profondamente delusa tratteneva le lacrime dopo il tradimento della figlia, allentò la presa al collo, notava il rossore in volto della figlia, allontanò di poco la lama dal mento. Urlava, per la seconda volta nella sua vita era stata tradita.
Mary intanto desiderava fare qualcosa ma si ritrovò pietrificata da un incantesimo che probabilmente sua madre le aveva fatto con lo sguardo o con la mente mentre entrava.  
“mamma… la-sci-a-mi …sp-e-g ….are” lunghe pause intervallate dai momenti in cui Sofia cercava di prender aria data la stretta, che come quella di un cobra le stringeva il collo.
Cosa DOVRESTI SPIEGARMI? EH?  CHE TE LA FAI CON DEI LURIDI TASSOROSSO MEZZOSANGUE? BASTARDA! TRADITRICE! TU NON SEI MIA FIGLIA!!!! “ urlava Bellatrix isterica e delusa, un profondo dispiacere la aveva travolto il cuore, tratteneva a stento le lacrime, Sofia questo lo notava, strinse ancora una volta la presa al collo, Sofia tossì appena, poi coraggiosamente, la ragazza trovò le forse di spingerla via con un forte spintone.

Bellatrix si allontanò a causa dello spintone, facendo cadere il coltello a terra e sua figlia insieme a esso. La guardò furente isterica, attendendo un suo passo o spiegazione, il petto le faceva su e giù velocemente, il respiro era affannato e simile a quello di un toro, veloce e infuriato.
Sofia era a terra, il volto rosso, gli occhi lucidi e confusa cercava di riprendere aria.
Guardò sua madre squadrandola un paio di volte prima di trovare la forza di rialzarsi, sostenendosi al muro si alzò, Zero miagolò appena da sotto il cuscino, guardò Bellatrix e con voce affannata sussurrò appena
“L’hai letta vero? … immaginavo che prima o poi ti capitasse tra le mani …” osservò la lettera, Bellatrix guardò il pezzo di carta ora mai accartocciato e lo lasciò cadere in terra, poi si soffermò a osservare, già pentita, i segni che aveva lasciato sul collo della figlia.
SI L’HO LETTA BASTARDA! ECCO COSA SEI SCHIFOSA TRADITRICE! … TI HO AMATA PER ANNI! HO RIPOSTO IN TE MIEI SOGNI E I MIGLIORI PROGETTI E CON QUESTO MI RINGRAZI?” urlava la donna  isterica, Sofia si staccò dal muro con fatica
NON è UN RINGRAZIAMENTO! È SOLAMENTE LA DIMOSTRAZIONE DEL MIO BENE VERSO DI TE! IO TI HO VOLUTO BENE ANCHE A DISTANZA DI CHILOMETRI, MENTRE CRESCEVO DA SOLA CON UNA ZIA CHE MI FACEVA DA MADRE, MENTRE LA MIA ERA IN CARCERE A SCONTARE UNA PENA, MENTRE ATTENDEVA IL RITORNO DI UN’IDIOTA! ..SI ECCO COS’è L’OSCURO UN’IDIOTA! MARY HA SEMPRE AVUTO RAGIONE! IO… MI SONO PENTITA DI RICEVERE IL MARCHIO  -mostrò con rabbia il marchio alla madre che con sguardo furente la fulminava- IO … HO FATTO LA SCELTA SBAGLIATA! HO RINUNCIATO AL MIO Più GRANDE AMORE PER TE!  E ORA TU PROVI AD UCCIDERMI! .io … sangue del tuo sangue” terminò con un sussurrò, gli occhi carichi di lacrime, mentre la voce roca urlava disperata, ma Bellatrix era troppo irritata per farsi intenerire, troppo arrabbiata per perdonarla. La guardò e la fulminò, poi in contemporanea le due urlarono il nome dell’altra per attirare l’attenzione della ”rivale”.
MAMMA!” urlò Sofia piangendo, cercando di risvegliare l’istinto materno di Bella, che intanto cercava di risvegliare in Sofia l’istinto animale, chiamandola.
SOFIA!” 
Le due urlarono in contemporanea, con la stessa grinta e lo stesso sentimento, la stessa rabbia e la stessa preoccupazione.
Gli occhi di Mary scrutavano attentamente la scena.

Le vide accasciarsi entrambe, vide le due anime uscire dai corpi e entrare in quello dell’altra di fronte.
Gli occhi di Bellatrix si dilatavano, così come quelli di Sofia, che per un secondo, come sua madre, perdeva le forze e sbiancava pian piano, come se perdesse il contatto tra anima e corpo, come se l’anima si fosse portata via le sue forze.

Durò un istante, che sembrò durare ore, le due anime si invertirono, entrando nel corpo dell’opposta.
Appena l’anima di una entrò nel corpo dell’altra, esso riprese subito vita, come se avesse ritrovato il contatto
Cambiando però espressioni, in quel momento, l’incantesimo che aveva pietrificato Mary svanì di colpo, la ragazza non esitò ad alzarsi dal letto.
Intanto il volto di Sofia assumeva un’espressione arrabbiata, maligna e sadica, un gran sorriso malvagio compariva sul suo volto, il corpo si scrocchiò rilassato, come se avesse ripreso vitalità, l’anima si sentiva fresca in quel corpo così giovane, Bellatrix si sentiva giovane in quel corpo fresco di gioventù.

Il volto di Bellatrix assumeva pian piano un’espressione sconvolta, impaurita, l’anima appena entrò nel corpo lo fece tremare forte, neanche entrata già tentava di uscirne.
L’animo di Sofia si sentiva sporco e vecchio in quel corpo 45enne.
Traballò un secondo sui tacchi, tentennarono entrambi nei movimenti, Sofia nel corpo di Bellatrix soprattutto, si guardarono, Bellatrix vedeva il suo corpo dagli occhi di Sofia e lo stesso succedeva alla ragazza.
Marilisa sconvolta osservava la scena impietrita.
ma cosa diavolo è successo?” chiese Mary in una posizione isterica e sconvolta, guardando con occhi sbarrati la sorella nel corpo della madre e la madre in quello della sorella.
“Scambio di corpi” sorrise il corpo di Sofia maligno, come se godesse di ciò.
Scambio di cosa?” chiese il corpo di Bellatrix, governato dall’animo di Sofia.
“Scambio di corpi mia cara …” il sorriso maligno era dipinto sul volto di Sofia, i capelli improvvisamente sembrarono spettinarsi, il volto assumere un’espressione dura e cattiva, assomigliare sempre più a quello della madre che abitava in lei ora.
Il volto di Bellatrix smembrava esser sprofondato nella disperazione più totale, il ricciolo le ricadeva isterico sul volto preoccupato, l’espressione si era stranamente addolcita rilassando la mascella preoccupata,Sofia abitava nel corpo di Bella ora.
Mary sconvolta osservava incredula la scena e l’improvviso mutamento d’espressione dei volti dei due corpi.



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TATATATATTATTATAN!
EEEEE NESSUNO SE LO IMMAGINAVA UN FINALE DEL CAPITOLO COSì! 
Lo scambio di corpi tra Bellatrix e Sofia O.O
O MIO DIO E ORA?
ODDIO! ODDIO! …E A DISTANZA DI QUALCHE MINUTO ARRIVERANNO ANCHE I DOLOVH A VILLA MALFOY PER FAR VISITA A SOFIA! O MIO DIO o.o 
E ORA BELLA CHE COMBINERà NEL CORPO DELLA FIGLIA? E SOFIA IN QUELLO DELLA MADRE? E MARILISA COSA FARà?
O MIO DIO LETTORI CHE ANSIA!
Certo …. Personalmente penso di non aver mai descritto Bellatrix in uno stato simile … mentre scrivevo me la immaginavo e da sola rimanevo interdetta e un po’ spaventata … ma vi prego ditemi che ne pensate?
e poi voglio sapere quanti pensavano che Bellatrix avesse ucciso Sofia?
Mamma mia che capitoline!
ma voglio sapere voi che ne pensatee!!!
Zia Molly

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Capitolo 42
*** I guai sono appena iniziati ***


I guai sono appena iniziati
 

Il silenzio aveva congelato quella situazione spaventosa, gelando non solo l’aria ma anche gli stati d’animo e le espressioni. Marilisa guardava impressionata la madre e la sorella, che si erano invertite i corpi. Bellatrix sorrideva furba e maligna dal corpo di Sofia, mentre analizzava il suo corpo da un occhio esterno.
Sofia intanto, era troppo sconvolta per parlare, troppo impaurita per muoversi, troppo curiosa per fare domande.

Sapeva bene, da come aveva studiato nei libri, che l’incantesimo non sarebbe stato permanente ma sarebbe durato, forse, fino a quando non avrebbe trovato una pozione o un antidodo. Con il professor  Piton, avevano studiato gli antidodi per il mutamento del corpo, con la McGranitt avevano studiato la trasfigurazione corporea, tra cui lo scambio di corpi. Sapeva bene che probabilmente ci sarebbero voluti mesi o anni prima che l’animo sarebbe tornato nel proprio corpo, ciò la spaventava molto. Sui libri che aveva letto, si narrava anche di scambi che erano durati anni e anni, alcuni che erano durati per sempre, alcuni che alla morte di uno dei due corpi l’anima ritornava nel corpo originale, facendo impazzire l’umano che viveva con due anime all’interno del corpo, in altri casi alla morte dell’individuo l’anima vagava per sempre sulla terra come un fantasma.
Sofia era sicura che nulla delle ultime opzioni sarebbero mai successe dato che sia lei che sua zia erano abile pozioniste, capaci di trovare, magari con l’aiuto del professor Piton, un antidodo a ciò. Ma il suo timore era basato sul futuro del suo corpo, l’immediato futuro:

cosa avrebbe fatto sua madre nel suo corpo all’arrivo di Anthony?

Cosa avrebbe fatto con Anthony?

.
..pregava che il buon senso, quello che sembrava aver perso quel pomeriggio, l’avrebbe spinta a ragionare e a non farsi travolgere dalla vendetta, ma sapeva già che era quasi impossibile, probabilmente l’avrebbe baciato, non si aspettava altro, anche se conoscendo sua madre, pur di incastrarla e vendicarsi avrebbe anche concesso il corpo della figlia a quel ragazzo, che secondo lei l’avrebbe sposata.
Sofia nell’ansia e nella preoccupazione pensava già a una vendetta, ma non le veniva in mente nulla. Il suo secondo timore era suo padre, se non gli avesse detto nulla, lui avrebbe creduto che quella che lui vedeva come sua moglie era sua moglie e non sua figlia, per tanto non si sarebbe fatto scrupoli nel averla sua nelle notti più fredde e sommergerla di baci nelle mattine più nitide.

Nascose il volto nelle mani dalla preoccupazione, i ricci della madre le ricadevano isterici d’avanti agli occhi, già stanca di ciò li mandò indietro la prima volta, ma essi tornarono a coprirle il volto, sua madre intanto, ancora in piedi nella posizione in cui aveva lasciato il suo corpo, rideva divertita vedendola impacciata nel tenersi in equilibrio sui tacchi, nel vederla innervosita dai capelli e nel vederla preoccupata.
Marilisa intanto cercava di far qualcosa, desiderava tanto aiutare Sofia, la vedeva preoccupata ma non sapeva cosa fare.
“Non farai nulla così a quei capelli! Non ci sono riuscita in 45 anni di vita a mandarli indietro …. Figurati se ci riuscirai tu” rise la madre vedendo Sofia che lottava contro gli isterici ricci
“Io te li taglio a zero questi capelli! Li odio!” la ragazza si era voltata, e si guardava allo specchio, analizzando il corpo della madre, toccandolo avvolte, non le sembrava vero. Osservava il seno formoso, il volto adulto e l’espressione, che per quanto lei sembrasse addolcirla parecchio, rimaneva sempre dura e fredda. Notava come era scomodo il busto di cuoio, ricordava che l’ultima volta che ne aveva indossato uno era durante la sua prima missione. Si voltò e guardò la sorella, uno sguardo che Mary non aveva mai visto sul volto della madre, ma ovviamente quell’espressione era frutto dell’animo di Sofia.
Bellatrix camminò verso lo specchio dove Sofia si stava analizzando, lei fece lo stesso. Le sembrava di esser tornata indietro di 30 anni. Si muoveva con molta più agilità, i tratti erano più giovani e beffardi, ma molto meno provocanti dei suoi naturali. Forse un po’ le mancava il suo corpo adulto.
Fece una piccola smorfia, osservò il corpo della figlia ancora un volta e la guardò.
“Benissimo e ora?” chiese Mary mentre si avvicinava alla sorella
Ora dobbiamo metterci d’accordo su cosa fare! … ovviamente mamma non crederai che ti lascerò tranquilla di girovagare con il mio corpo!” disse Sofia guardando la madre che le sorrideva beffarda con il suo volto, Sofia la guardava con odio
Oh beh mia cara, piccola, o meglio grande … Bella” rise divertita e sadica nel vedere l’espressione della figlia “IO NON SONO TE!” urlò Sofia squadrandola “Oh agli occhi della gente si … per tanto ti pregherei di mantenere la mia reputazione degna e rispettabile” Sofia inarcò il sopracciglio “Sono se tu non muterai la mia!” si oppose, ma la madre scoppiò a ridere“oh mia cara ragazzina … questo si vedrà!” anche se la voce era quella di una ragazza di 16 anni l’atteggiamento rimaneva sempre lo stesso, Sofia e Marilisa lo avevano notato bene.
Sofia però ricordò che lei aveva il coltello dalla parte del manico dato che lei era nel corpo della madre, così afferrò la madre per il mento, in un modo brusco e poco garbato e ruggì arrabbiata “se voglio posso metterti in punizione, se voglio posso farti mettere i piedi in testa da tutti i mangiamorte, mi basterebbe aiutare un babbano” Bellatrix scosse la testa per liberarsi dalla morsa pungente del suo corpo e sorride beffarda “Non ti converrebbe …. Io potrei farti passare la vita con Anthony, potrei farti perdere la verginità con lui se voglio … non metterti contro di me! Ricordati che sono sempre tua madre” Marilisa inquietata osservava la scena allibita, Sofia sbiancò udendo quello che la madre le aveva appena detto e la lasciò andare scostandosi un ricciolo dal volto, Bellatrix sorrise ancora con il volto della figlia e la guardò “hai sbagliato a metterti contro di me …” sussurrò bastarda
“e tu hai sbagliato a entrare nel mio corpo!” gli occhi di Sofia lanciavano fiamme così come quelli di Bellatrix, la vendetta era iniziata.
A interrompere quel penetrante momento, dove le due si dichiaravano vendetta fù Joker l’elfo domestico dei Lestrange che irruppe mortificato nella camera di Mary.
Le tre si voltarono a guardarlo, istintivamente Bellatrix lo stava per cruciare cercando la bacchetta nella tasca del pantalone della figlia, ma la ragazza a differenza sua la metteva nella tasca retro dei pantaloni.
Joker?” attirò la sua attenzione Sofia nel corpo di Bellatrix, infondo la prima parola toccava a lei, che secondo tutti era BELLATRIX BLACK IN LESTRANGE.
L’elfo chinò il capo sentendo la voce della sua padrona, che lui temeva molto e poi balbettò quello che Narcissa gli aveva riferito “Madam Lestrange, Joker è venuto a riferirle da parte di padron Narcissa, che i Dolovh saranno al maniero a minuti, Joker voleva dirle di andare in salone con Miss Lestrange e attendere l’arrivo dei ospiti” L’elfo chinò il capo mentre attendeva un gesto di Bellatrix, Sofia sorrise all’elfo e annuì con il capo “Joker puoi riferire a zia, cioè a Cissy che arriveremo a momenti” sorrise la ragazza, mentre la madre voltava lo sguardo a guardarla furiosa, l’elfo si smaterializzò.
Sei Me! Insomma sei BELLATRIX LESTRANGE no una scolaretta acqua e sapone! TI SEMBRO IL TIPO DI PERSONA CHE LASCIA ANDARE VIA UN ELFO COSì? …dopo aver chiamato mia sorella PADRON NARCISSA?? “ Bellatrix era furente mentre squadrava Sofia che nel suo corpo aveva appena lasciato andato un elfo senza neanche cruciarlo
Sofia sorrise beffarda e la guardò “e questo è solo l’inizio di una lunga serie cara mammina!” accennò a una risata e poi guardò Mary che annuì fiera di sua sorella.
“bene e ora cara Sofy … preparati per i Dolovh … mentre io sarò con pap.. cioè con Rodh in camera da letto” sorrise beffarda Sofia avviandosi verso l’uscita delle stanza, ovviamente non aveva intenzione di fare nulla con il padre, ma per come era gelosa sua madre, anche se il corpo era il suo, si sarebbe ingelosita comunque.
Bellatrix arricciò le labbra, strinse i pugni,  poi afferrò il suo corpo per il vestito e fulminò la figlia.
“Non puoi far nulla è tuo padre!”disse lei furiosa, Sofia sorrise beffarda poi alzò la mano sinistra dove c’era la fede di nozze e mosse il dito dove l’anello brillava argenteo
No! mio marito” sorrise beffarda, mentre scoccava uno sguardo complice a Mary che fissava divertita la scena, mentre poggiata al muro sorrideva.
Sofia uscì dalla stanza, dirigendosi ovviamente, verso il salone dove Narcissa attendeva Bellatrix.
Bellatrix, nel corpo di Sofia rimase in camera con la figlia, scoccò uno sguardo a Mary e sorrise maligna.
“Ora cominciano i giochi…” mormorò piano sorridendo perfida, Mary inarcò il sopracciglio e si diresse verso di lei
“cosa hai intenzione di fare? ..insomma non vorrai davvero vendere il corpo di tua figlia a un perfetto estraneo! …insomma non credi che sarà un po’ come tradire papà?” chiese la riccia sorella Lestrange scostandosi un ricciolo che le ricadeva sul volto
Oh …. Beh …. No non lo sarà .. comunque vado a prepararmi per i Dolovh … ah a proposito! Sofia odia i capelli ricci vero?” chiese Bellatrix accarezzando una ciocca dei capelli di Sofia, Mary annuì piano, sua madre sparì improvvisamente uscendo dalla stanza. La riccia sorella Lestrange, deglutì piano e confusa si sdraiò sul suo letto e si soffermò nel perdersi nel bianco sporco del soffitto, ancora incredula nel quello che stava succedendo.
Mentre pensava a quello che era successo si ricordò della lettera che le aveva spedito Fred, era il 1° Gennaio e c’era la festa al negozio!
Infondo sua madre era sua sorella, e sua sorella sua madre, insomma chiedendolo a sua madre era come chiederlo a Sofia, quindi sarebbe benissimo potuta andarci.
Si alzò di scatto e scese le scale, dirigendosi in salone, dove Sofia sicuramente avrebbe trovato sua sorella.

Intanto Bellatrix, in camera di Sofia si stava preparando.

Marilisa scese in salone, Narcissa e la presunta Bellatrix,  conversavano con i Dolovh che erano appena arrivati. La riccia sorella osservò interdetta la scena.
Si avvicinò tranquillamente al corpo della madre, accennò un saluto ai Dolovh e poi sorridente guardò la zia.
mamma vorrei chiedere il tuo permesso nel recarmi a Diagon Alley questo pomeriggio, precisamente ai Tiri vispi Weasley, acconsenti?”  sentendo il nome del negozio la ricca famiglia di mangiamorte, appena arrivata arricciarono il naso, Sofia notò il loro disappunto e annuì frettolosamente, ma non fece in tempo a esprimere un opinione che in salone arrivò il suo corpo comandato dall’animo della madre.
Ammutoliti e sorpresi scrutarono tutti il cambiamento estetico della ragazza.
Folti e isterici capelli ricci, simili a quelli di Bellatrix ricadevano pazzi sulle spalle, un leggero trucco sfumato sfiniva gli occhi e un po’ di rossetto rosso colorava le labbra, facendole apparire più carnose e molto più sensuali.
Anthony era rimasto a bocca aperta, ammutolito da tanta bellezza, gli occhi di Bellatrix, animati dall’animo furioso di Sofia, si spostavano velocemente dal suo corpo al viso di Anthony, un volto che sembrava quasi sbavare e pendere dalle labbra di quella ragazza che era appena entrata in salone.

Marilisa e Narcissa strabuzzarono gli occhi nel vedere come era vestita.
Camicetta bianca sbottonata per i primi tre bottoni, Jeans stretti di un verde scarlatto e stivali neri.
La zia stupita scoccò uno sguardo alla sorella, che interdetta e pietrificata la guardò senza parole.
ma che le è preso? Insomma in 16 anni che l’ho vista crescere non si è mai vestita così …” mormorò Narcissa, Sofia annuì piano, Marilisa era ancora a bocca aperta.
I miei capelli …. Ricci ….” Mormorò la voce di Bellatrix quasi mozzata dalle lacrime che non si mostravano a tutti, Dolovh guardò Bella e poi la figlia che era appena entrata. Marilisa guardò la sorella nel corpo della madre, Narcissa guardò quella che credeva fosse sua sorella.
Anthony si avvicinò a Sofia e le sorrise, lei guardò la madre e sorrise beffarda, poi fece l’occhiolino al ragazzo e lo trascinò via dal salone senza neanche dargli il tempo di salutarla.
“IO la uccido …” Dolovh guardò Bellatrix mentre Sofia mormorava certe parole, lo stesso sguardo la colpì da parte di Narcissa e da Marilisa.
Sofia ancora infuriata per il cambiamento che sua madre aveva portato ai suoi capelli e al suo corpo, guardò Mary, tentò di ricomporsi e poi cercando la quiete interiore respirò piano.
“Dicevi Mary …?” cercò di concentrarsi su altro, tornando alla proposta che le aveva fatto la sorella.
Se potevo recarmi ai tiri vispi Weasley” mormorò Mary
Oh … “ Sofia si guardò intorno, insomma sapeva bene che sua madre le avrebbe detto di no, ma sapeva quanto Mary ci teneva, ma doveva ammettere che le serviva qualcuno che dava fastidio a Bellatrix che Filtrava con Anthony. La guardò scuotendo la testa piano, Mary arricciò le labbra speranzosa e guardò sua sorella, lei gli sorrise e annuì “Vai pure …” mormorò, Narcissa e Dolovh strabuzzarono sentendo quel mormorio dolce e materno, un tono che Bellatrix non aveva mai assunto in tutta la sua vita, a quel punto la ragazza per non far insospettire i presenti che non sapevano dello scambio di corpi, fece l’occhiolino a Mary, in un modo quasi impercettibile, così che nessuno al di fuori di lei non se ne potesse accorgere e poi continuò “cerca di scoprire qualcosa sull’ordine! Altrimenti quando tornerai a casa sai già cosa ti aspetta!”

Un falso tono autoritario, una voce ben diversa da quella arrabbiata di Bellatrix, fece sorridere Mary che trattenne una risata divertita e guardò la sorella annuendo, con un grande sorriso che cercò di nascondere con una finta smorfia dispiaciuta. Intanto Narcissa aveva ben capito che qualcosa non andava, insomma conosceva bene la sorella e sapeva che quel comportamento non era da Lei.
Dolovh guardava Bellatrix accigliato, cosa diavolo le prendeva?  Si chiedeva l’uomo che cercava di capire cosa le stesse passando per la testa.
Mary intanto si affrettò a correre in camera sua per indossare il cappotto e la sciarpa, per prepararsi e poi recarsi all’appuntamento con Fred.


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Bene Lettori,
incomincio con l’augurarvi buone feste :)

Vi regalo questo capitolo che sto scrivendo in vacanza, infatti per quanto ambiguo e contorto e ancora abbastanza tranquillo … per ora… ma come inizio vediamo già che Bella ha incominciato la sua vendetta, arricciando i capelli di Sofia e alterando la sua esteriorità, insomma  sappiamo tutti, che Sofia anche essendo una ragazza abbastanza femminile è comunque, come sua sorella, molto semplice!
E abbiamo visto anche che Narcissa, come Dolovh, ha già notato che c’è qualcosa che non va …  ma vedremo .. vedremo …. Perché i guai sono appena iniziati ;)

Ancora un sincero augurio di Buone Feste
zia Molly 

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Capitolo 43
*** il ricordo racchiuso in una grotta e dimenticato in una cella ***


Il ricordo racchiuso in una grotta e dimenticato in una cella
 

 
Gli intriganti vicoli bui del Malfoy Manor creavano la giusta atmosfera di mistero e passione per la coppia promessa che si addentrava in essi.
Sofia teneva la mano di Anthony, conducendolo in vicoli sempre più dispersi e più bui, privi di luce e illuminati spesso da piccole torce.
Le pareti in muratura di quelle che stavano appena attraversando incuriosivano sempre di più Bellatrix, che nel corpo di sua figlia camminava attenta e curiosa in un ala del castello che non aveva mai visto e esplorato, neanche da ragazza. Anthony  spesso la fermava per chiederle dove stessero andando e lei con un volto intrigante e uno sguardo seducente lo azzittiva con un occhiolino.
Attraversarono il lungo e freddo corridoio, poco dopo si ritrovarono in una grande sala, al centro c’era un tavolo rotondo di legno, sembrava molto vecchio, millenario forse. Attorno a esso una trentina di sedie, le pareti in roccia viva li circondavano e da una piccola finestra in alto, filtrava, attraverso vetri colorati, della luce, che insieme a delle torce  illuminava il tutto.
La ragazza lasciò la mano al promesso e attentamente, a bocca aperta osservò quel luogo, non ricordava quando, ma secondo lei ci era già stata.
Tutto era così famigliare, doveva averci passato un momento felice della sua vita, dato che non lo ricordava. I ricordi più felici della mangiamorte erano rimasti chiusi tra le celle di Azkaban divorati dai malvagi e freddi baci dei dissenatori.
Anthony era azzittito da tutto ciò, troppo concentrato a osservare con attenzione il tutto. La sua mente era assorta e le sue intenzioni si dividevano tra buone e cattive, tra maliziose e benevole.
Osservò il corpo di Sofia che gli dava le spalle, le pallide mani della ragazza accarezzavano la fredda pietra, la sua mente si sforzava di ricordare quale momento aveva vissuto lì, la rabbia faceva illuminare gli occhi di Bellatrix che snervata, dato che non riusciva a ricordare, cercava di associare a qualcosa… o a qualcuno quel luogo.
Anthony si avvicinò a lei, cingendola da dietro, scostandole i ricci capelli dal collo e baciandola appena.
Bellatrix si impietrì.
Okay a quel punto la sua vendetta avrebbe potuto aver luogo tranquillamente, ma l’istinto materno la bloccava e il suo legame con Rodolphus anche.
Anthony intanto continuava, mentre lei con la testa era altrove. Le sembrava di star rivivendo quella scena, come se tutto ciò fosse già accaduto … forse in un’altra vita, forse in un altro corpo, il suo magari, forse con un’altra persona.
Osservava le pareti della grotta sotterranea al maniero mentre il giovane serpeverde, cercava invano di incrociare le sue labbra, ma Bellatrix sorrise beffarda, era molto più esperta in quel gioco e mentre cercava di rimembrare, provava a far capire al ragazzo che in quei casi era lei a guidare il tutto e no lui.
Anche se era nel corpo di sua figlia, velava sempre la stessa regola con lei, a qualsiasi gioco si giocasse lei vinceva e dettava regole, forse fin ora solo due uomini l’avevano capito: il primo Rodolphus, che dopo tanti anni di matrimonio aveva ben capito che se voleva viver tranquillo con la sua amata, lei doveva dettar legge quando si giocava; il secondo, Sirius III Black.
Già suo cugino, ma in quale occasione Sirius avrebbe mai visto Bellatrix giocare, vincere e dettar legge?
Tutto ciò non ritornava chiaro nella mente di Bellatrix mentre ragionava.
Il corpo di Sofia si trovava tra le braccia di Anthony, poggiato al tavolo con lui che la abbracciava e piano le incrociava le labbra in un bacio dolce e passionale. Ma le intenzioni del ragazzo, rispetto a quelle dell’anima che animava quel corpo, erano ben altre.
Bellatrix stava al gioco solo perché era il corpo di sua figlia, ma con la testa non era affatto lì, era altrove, ad Azkaban forse, tra le celle dove era stato lasciato il ricordo che era sicura di custodire du quel luogo.
Andarono avanti a lungo tra i baci e i succhiotti sul collo, fino a quando Anthony non prese l’iniziativa di mandar le sue mani sotto la camicetta di Sofia, sbottonando appena i primi tre bottoni. A quel punto Bellatrix, ora mai stufa, dato che, a quanto sembrava il ragazzo era poco esperto per tener testa a una come lei e poi ci teneva a far rimaner pura l’incolumità della figlia, lo spinse via piano e lo osservò.
Povero illuso, pensò ghignando beffarda, Mio marito ci ha messo dieci anni per avermi e tu, un ragazzino incapace … meno di 10 minuti?
Dopo averlo allontanato osservò la sua espressione afflitta, un volto sorpreso da quella risposta negativa alle sue intenzioni, Bella si riallacciò i bottoni della bianca camicetta e senza neanche parlare si avviò fuori da quella grotta, che ospitava forse, uno dei ricordi più grandi e forse più bizzarri e belli della sua vita, ma che purtroppo lei non poteva più ricordare.
Maledetti dissennatori” urlò nella sua mente uscendo da lì inoltrandosi nel corridoio in pietra che riportava al maniero. Alle sue spalle Anthony la seguiva a distanza, forse afflitto e sconsolato.
 
Intanto Sofia nel corpo della madre, conversava agitata con Dolovh e sua zia Narcissa in salone mentre sorseggiava del Wisky incendiario.
Narcissa la guardava spesso interrogativa, nella mente della donna parecchie domande la affollavano perplesse, incuriosendola molto.

 Cosa diavolo stava accadendo alla sorella?

Ma era lei quella con cui stava parlando? Insomma stava parlando con sua sorella Bellatrix?

Forse non era lei ed era qualcuno polisuccato in lei…  doveva scoprirlo!
 
“Dolovh mi concede un secondo, dovrei conversare in privato con mia sorella… Bella vieni un secondo con me?” il tono garbato e altezzoso di Narcissa, copriva il suo stato di ansia e preoccupazione.
Dolovh annuì senza problemi, Sofia deglutì preoccupata, seguì sua zia nella stanza accanto. Entrò in essa, tentennando di poco con i tacchi alti della madre.

Narcissa la scrutò, poi decisa estrasse la bacchetta e la puntò contro il corpo della sorella, Sofia la guardò interrogativa e preoccupata. Sgranò di poco gli occhi, “Ecco ora è la fine…” pensò preoccupata. Narcissa si avvicinò a lei puntandole la bacchetta al collo, ciò che le diede conferma che non era sua sorella era il fatto che Bellatrix le avrebbe urlato contro, l’avrebbe disarmata e avrebbe anche lei avrebbe subito estratto la bacchetta.
”Dov’è mia sorella? Chi sei!?” ruggì Narcissa furiosa, Sofia non sapeva cosa fare
"Emm... sono io Bellatrix...Cissy non mi riconosci?" mormorò balbettando Sofia
"Poco credibile! Dimmi chi sei!" ruggì ancora Narcissa
A quel punto Sofia non potè più mentire e raccontò tutto "Zia sono io Sofia! ... mamma è nel mio corpo e io nel suo... questa mattina, accidentalmente ci siamo scambiate di corpo"
Narcissa sgranò gli occhi, la bacchetta le cadde dalle mani e farfugliò diverse cose prima di riuscire a parlare e a dire qualcosa.
Indietreggiò appena e sconvolta si sedette su una sedia presente nella stanza, Sofia sorrise colpevole e si avvicinò a lei.
”Zia ..tutto okay?” domandò la ragazza, la donna la guardò atterrita, era così strano vedere il corpo della sorella muoversi e comportarsi in quella maniera così dolce e pacata… tutto ciò le ricordava Andromeda, che era esteticamente identica a Bellatrix, solamente più dolce e pacata, come in quel momento si stava comportando Sofia.
Narcissa guardò Sofia e annuì di poco, poi si alzò decisa
“Si Bell… cioè Sofy … comunque, se tua madre è nel tuo corpo… e tu nel suo… vi siete scambiate di corpo… O Merlino è una tragedia, se la cosa non la risolviamo subito lo scambio potrà durare per anni! Ci serve una pozione!”
“Lo so zia, ma di la c’è Dolovh che ci attende e poi per fabbricare una pozione contro lo scambio di corpi ci vogliono minimo tre settimane e io tra 4 giorni devo tornare a Hogwart!” disse disperata la ragazza, Narcissa annuì
Lo so bambina mia… oddio è così strano parlare al corpo di tua madre così…ma insomma torniamo a noi… appena Dolovh andrà via cercheremo un rimedio ora torniamo in salone”
“si andiamo…” annuì Sofia
”Si una sola cosa… cerca di essere tua madre e no una scolaretta acqua e sapone, cioè tua madre non avrebbe mai mandato Mary all’emporio dei Weasley e avrebbe sgridato Sofia per come si era vestita, anche se poi lei da ragazza era anche peggio…” le consigliò Sofia che si limitò ad annuire e a uscire dalla stanza tornando in salone.
 

§ § §

 
I vicoli di Diacon Alley anche se stranamente tetri e privi di vitalità sembravano più colorati del solito data la calda atmosfera che invadeva tutto il quartiere, che proveniva dal negozio di scherzi dei gemelli Weasley.
Marilisa si trovava all’interno del negozio, in cui non entrava da molto tempo, in cerca dei suoi cari amici, in cerca soprattutto di Fred.
Si guardò intorno, come sempre molti bambini stavano provando gli scherzi, molte ragazzine osservavano a bocca aperta i filtri d’amore e in un reparto nascosto dietro a una tenda, un reparto molto più serio e adulto voci amiche e conosciute provenivano chiare e divertite.
Si avviò tra la confusione generale dietro la tenda, li i volti di Fred, George, Ron e Molly Weasley sorridevano amici mentre chiacchieravano tra loro.
Appena entrò, senza neanche avere il tempo di aprir bocca di ritrovò avvolta da caloroso e materno abbraccio di Molly che come se fosse una dei suoi sette figli la avvolse festosa.
”Oh Cara! Marilisa da quanto tempo! Oh carissima come stai? Ti vedo in forma! Sono felicissima di vederti qui! Come va il fianco, ricordo che ti eri fatta male…” senza neanche prender fiato Molly le fece cinque o sei domande di fila, Mary sorrise a tutto ciò che gli mancava come non mai.
oh emm.. ciao a tutti! Ciao Ron… George… Fred … oh si beh sto bene… per il fianco, poteva andare meglio, ho tolto la stampella da molto, ma devo stare molto attenta, una sola mossa sbagliata e potrei avere un’emorragia interna, quindi devo stare molto attenta
Raccontò lei con un messo sorriso, Molly annuì apprensiva poi si congedò dai ragazzi per raggiungere Arthur che l’aveva chiamata dall’altro reparto.
Rimase sola con i tre fratelli a conversare.
Scusa la mamma… ma come sai … beh per lei sei come una figlia quindi” incominciò Ron sorridendo appena e scompigliandosi di poco i capelli, vizio che da quando si era fidanzato con Lavanda aveva preso e non riusciva a togliersi.
Mary annuì e sorrise “E voi come state? Gli altri… Harry, Hermione… Ginny?” domandò curiosa
”Dovrebbero arrivare a momenti, Ginny era alla tana con Harry, Hermione e Bill … spero arriveranno presto
” disse George, intanto Fred stava zitto, perso nello sguardo allegro della ragazza, osservando ogni tratto del suo volto, assaporandone solo con lo sguardo la rara bellezza. Mary notò tutto ciò e arrossì appena, poi lo guardò quasi con lo stesso sguardo, sorridendo nel vedere i tratti chiari mescolarsi a quel rosso fiamma dei suoi capelli.
Mentre tutto ciò accadeva nell’arco di tempo di un secondo la commessa della cassa chiamò George dato che erano desiderati al reparto “Scherzi sul capo di Quidditch”, Ron andò con lui, lasciando Fred e Mary soli.
I due si guardarono ancora una volta, lo stesso sguardo di prima, poi Mary gli gettò le braccia al collo lasciandolo sorpreso e spiazzato, si strinsero in un romantico abbraccio, per poi scoccarsi uno sguardo di nostalgia.
"allora come va?" domandò Mary incaricando i suoi occhi verdi, perdendosi in essi per poco.
Oh bene ..cioè beh si bene si va tutto okay.. tu?” mormorò lui poco deciso sul cosa dire, quando era con lei era tutto diverso, sembrava che il suo carattere forte e spavaldo, simpatico e allegro scomparisse e si rinchiudesse in una strana, ma dolce e romantica timidezza.
Mary gli sorrise “beh bene…” rimasero un secondo in silenzio, forse nei loro silenzi c’erano più parole di quelle che riuscivano a dirsi quando parlavano, la riccia ragazza si guardò intorno, quell’ambiente caotico e colorato la metteva di buon umore, e la presenza di Fred la rasserenava. Mentre scrutava attenta gli scaffali il suo sguardo si posò casualmente sul uno scaffale, miriadi di fiale color giallo e verde erano li sopra, l’etichetta delle fiale verde diceva “Un secondo in te un secondo in me” e su quelle gialle c’era scritto “io sono io, tu sei tu … chi è più scemo io o tu?” quella frase la fece sorridere divertita, si avvicinò allo scaffale e prese la bottiglietta con il liquido giallo, poi guardò Fred che la scrutava attento e ammaliato
Hey Freddy sai dirmi cos’è questa? Il nome è molto simpatico
Fred sorrise leggendo il nome del magico infuso “ è un’antidoto assai particolare, è la pozione che guarisce da questa qui accanto” prese la bottiglia verde e la agitò un po’ “ è per rimediare allo scambio di corpi …generato da questa pozionciana qui
Gli occhi di Mary si illuminarono sentendo le parole – antidoto, scambio di corpi- era la soluzione ai suoi problemi. Prese in mano la fiala gialla e osservò Fred “dici che funziona anche sullo scambio generato casualmente dalle persone?” Fred scosse la testa “no so… perché?”
Gli occhi di Mary erano comunque illuminati di gioia , forse poteva rimediare a quel maledetto problema che si era venuto a creare quella mattina a casa sua. Guardò Fred e lo abbracciò, poi guardò il prezzo della fiala, estrasse un paio di zellini dalla tasca e li mise tra le mani di Fred.
Tieniti pure il resto, devo scappare! Grazie di cuore! Ci sentiamo” Frettolosamente lo salutò, doveva correre a casa a provare l’antidoto su sua madre e sua sorella.
Fred la osservò interrogativo, sperava almeno di riuscirla a baciare quel pomeriggio, sperava di concluder qualcosa tra loro due, ma lei era scappata frettolosamente via lasciandogli in mano un paio di zellini. Osservò il denaro e stufo lo mise in tasca poi guardò Mary ora mai fuori dalla tenda e sussurrò “ma ti pare .. e di che…”

 
 
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Bene lettori ecco a voi un nuovo capitolo … 

comunque che ve ne pare?

Allora come commento personale…
beh vi dico che sono felicissima che l’istinto materno abbia fermato Bella, anche se poi ci ha rinunciato proprio lei, dato che Anthony in confronto ai suoi 45 anni di vita e di esperienza, per ora racchiusi nel corpo di una diciassettenne …. è un vero pivello per quanto riguarda quelle cose... v.v e poi ricordiamoci che lui non sapeva che in realtà se la stava per fare con Bellatrix Lestrange .... poverino pensate come ci può rimanere quel ragazzo se mai lo verrà a sapere, molti uomini al posto suo avrebbero legato Bella (se ci fossero riusciti) a un letto e non si sarebbero fatti scappare l’occasione… povero ingenuo e innocente ragazzo…. Ahahaahha, ma grazie al celo non è accaduto nulla xD
Ma voglio sapere secondo voi quale ricordo è quello che Bella non ricorda, dato che i dissennatori si sono nutriti di esso come ricordo felice… sono curiosa di sapere cosa immaginate … che poi grazie a quel ricordo su cui lei si è concentrata non ha dato retta a Anthony, quindi … prima o poi dovrò dirvelo …
Comunque penso che era scontato che prima o poi Cissy scopriva tutto, dato che conosce Bella, forse, anche meglio di Rodolphus … quindi
E poi beh povero Fred… lui che sperava di riavere Mary per se… riuscirle a dare almeno un bacio e se la lascia scappare insieme a un’antidoto per guarire lo scambio di corpi… povero Fred xD
Ma comunque voi che ne pensate???
 
Zia Molly

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Capitolo 44
*** Ma il rimedio non doveva rimediare? ***


Ma il rimedio non doveva rimediare?

 

 
Erano le sette di sera.Il Malfoy Manor era avvolto da uno stato d’ansia collettiva.

Nell’ufficio di Narcissa, le quattro donne di casa guardavano accigliate e preoccupate l’antidoto che Marilisa aveva acquistato dai Tiri Vispi Weasley.
Bellatrix sembrava molto scettica su quella pozione, quasi non voleva berla solo al pensiero che era stata prodotta dalle mani dei rossi gemelli, campioni di beffe e scherzi.
No! mi rifiuto! Non berrò mai un miscuglio come quello! FABBRICATO PER GIUNTA DA DUE TRADITORI!”  la sua voce era chiara e secca, le braccia incrociate e lo sguardo fulmino verso la figlia minore che le porgeva l’antidoto.
“Mamma per il destro floscio di Merlino! SU NON FARE LA RAGAZZINA! Bevi dai!” la incitava Mary
“Mai e poi mai!” Narcissa fulminava la sorella, così come faceva Sofia, che desiderava tornare nel suo corpo.
“Bella fa poche storie oppure ti imperio! Santo Salazar … mmmh vedi mi stai anche facendo imprecare! … bevi questo antidoto sorella!” disse secca Narcissa estraendo la bacchetta e minacciandola
Uno, levati di mezzo con quel pezzo di legno che non sei neanche capace a usare! Due, dammi qua!” Si avvicinò a Mary e prese la bottiglietta poi guardò Sofia, ne bevve un sorso e glie la passò, Sofia seguì il suo esempio.
“Sa di piscio di folletto… che schifo …” esclamò Bellatrix schifata, incrociando lo sguardo con il suo corpo, Sofia assunse la stessa espressione.
Intanto, in quei attimi la tensione era alta, gli occhi di Marilisa e Narcissa erano puntati sui due corpi di fonte a loro, Sofia e Bellatrix si guardavano speranzose che accadesse qualcosa da un momento all’altro, i secondi passarono in fretta, portandosi via un paio di minuti.
”Perché non accade nulla?” chiede Narcissa accigliata e leggendo gli ingredienti dietro la boccetta di vetro. Bellatrix si voltò a guardare la figlia, uno sguardo isterico fulminò Mary che fece un passo indietro spaventata.
Perché mia figlia è una cretina che crede che certi rimedi funzionano davvero! Insomma lo hai comprato da un negozio di scherzi! Cosa ti aspettavi imbecille!” Bellatrix era furibonda, furente dato che non aveva funzionato, dato che era ancora nel corpo di sua figlia.
Mary la guardò dispiaciuta dato che credeva e sperava che funzionasse davvero, poco dopo si acciglia e guarda la madre, non aveva affatto paura di lei nel corpo di sua sorella, forse di sua madre la inquietava molto la sua figura estetica, il suo folto truce e cupo, isterico e maligno. Si avvicinò a essa, che era ospitata in un corpo poco più basso del suo, la afferrò per il colletto della maglietta e la tirò su di due centimetri minimo. Bellatrix nel corpo di Sofia la guardava sbalordita, infondo Mary era più alta di Sofia.
Sofia e Narcissa si guardavano accigliate e sconvolte.
Senti mammina, io almeno ci ho provato! ..e non approvo che mi si venga data dell’imbecille dopo aver tentato di riportarti nel tuo corpo!
Marilisa era furente, odiava quando sua madre la insultava e le dava della stupida, lei non lo era, era solamente la figlia che lei non aveva mai desiderato, e non era un suo crimine!
La teneva per il colletto della camicetta bianca, ciò era apparentemente molto strano, dato che la riccia sorella Lestrange non si sarebbe mai sognata di alzare la sorella da terra tenendola per il colletto, e tanto meno la madre.
I loro sguardi si incrociavano furenti, Bellatrix dopo poco la spinse via e si lasciò cadere in terra, si rialzò poco dopo.
”Come osi! SEI IN PUNIZIONE!” Marilisa a quelle parole sorrise beffarda, poi guardò Sofia, che complice osservava la scena maligna
“e se non la rispettassi che fai …mi cruci?” aggiunse la figlia beffarda, l’atmosfera stava diventando accesa così, Narcissa si mise in mezzo per placare le acque “Okay ora basta… Marilisa va in camera tua, Bella.. cioè volevo dire Sofia… vieni con me e cerchiamo un antidoto e … Bella tu ci dai una mano?”
Narcissa era entrata nel panico, confondeva continuamente la sorella con la nipote, si era imposta di trovare un antidoto, stava letteralmente impazzendo.
Bellatrix la guardò truce, le sembrava di esser tornata una ragazzina. “No Cissy, pensateci voi.. io me ne vado in camera mia
Bellatrix uscì dalla stanza e si diresse verso la propria, ovvero quella della figlia, Marilsia imitò il suo esempio.
 
Entrò nella stanza della figlia, l’atmosfera era così diversa.
Tra quelle mura cercava, tra i pochi che le erano rimasti, i ricordi della sua adolescenza al Black Manor.
La prima cosa che ricordava bene era la sua camera: Le mura Verdi erano tappezzate di stendardi di Serpeverde, foto sue e delle sue sorelle, dei suoi amici, disegni che raffiguravano il marchio Nero.
Ricordava il suo letto matrimoniale, che nelle freddi notte di inverno la riscaldava con il piumone verde.
Si guardò intorno, quella camera era così diversa dalla sua.

Su una parete c’erano tantissime sue foto, si alzò dal letto e andò a osservarle: sua figlia doveva proprio desiderare una madre per avere così tante foto di lei appese alle pareti.
Ne vedeva una sua con Narcissa, un’altra con la piccola Sofia in braccio, accanto a Lei Rodolphus, sorrise vedendone una con la famiglia Lestrange al completo.
In Braccio a lei c’era Marilisa, era un piccolo fagottino avvolto in una coperta, accanto a lei suo marito sorrideva e Sofia era in mezzo ai due che teneva la mano al padre e con l’altra era aggrappata alla gonna del suo vestito.
Un sorriso triste comparve sul suo volto, con la mano accarezzò piano la foto.

Accanto a quelle foto c’è ne erano altre, insieme a molti articoli di giornale che parlavano di Lei.
I titoli erano vari:
“I Mangiamorte colpiscono Ancora”
“Bellatrix Lestrange la sola donna mangiamorte?”
“I Coniugi lestrange tra le mura di Azkaban!”
“Sirius Black architetto della fuga di Bellatrix Lestrange: cugina tanto amata forse?”
Bellatrix non si soffermò neanche a leggere gli articoli che tappezzavano il muro, li conosceva, forse, tutti a memoria.

Spostò lo sguardo, c’erano tanti disegni attaccati sulla porta.
Da quelli più vecchi, quelli più stilizzati, in cui i colori  accesi predominavano a quelli più recenti, in cui tramite l’uso attento del colore e del chiaroscuro allineavano e addolcivano i tratti.
Bellatrix li osservò attentamente, erano quasi tutti ritratti.
Quelli di quando erano bambina, la maggior parte raffiguravano, lei e sua madre; in uno, che Bella osservò attentamente, era raffigurata una torre nera, in cima una donna riccia con un vestito a righe scuoteva le braccia … Bella capì che era lei, rabbrividì vedendo il disegno e ricordando la vita in carcere, dalla parte opposta del disegno, una bambina chiusa in una cameretta che guardava verso la torre porgendo le braccia verso essa.
La donna, racchiusa in quel minuto corpo giovane, sentì il cuore chiudersi in un pugno di polvere, palpitò diverse volte, forse sentì anche gli occhi inumidirsi, ma non si fece travolgere dai sentimenti.
Abbassò lo sguardo a un disegno più recente.
Accanto a esso molti suoi ritratti affiancati da quelli di Narcissa, Draco, Marilisa, Lucius e Rodolphus.
Ma Lontano da essi, c’era il ritratto di un giovane.
Lo osservò, era un bel ragazzo, dai capelli corti e il viso dolce. In Basso a destra c’era scritto un nome: Frank.
A quel nome arricciò le labbra, la tentazione di strappare quel disegno superava ogni cosa, ma qualcosa la fermava.

Era lui il famoso Frank.
 
Lo guardò con ripudio, ripensando alla lettera che Sofia le aveva scritto. Si guardò intorno, le venne una sola domanda in mente:
 
Perché?
 
Perché sua figlia, se le voleva così bene, se l’aveva desiderata così tanto, se la amava così tanto, l’aveva tradita con un lurida mezzosangue, Tassorosso??
Perché sua figlia si era pentita  del marchio?
 
Tutto era così confuso. Si avvicinò allo scrittoio e prese la lettera accartocciata, le immagini della mattina scorrevano veloci nella sua mente, la rabbia risaliva piano, ma con lunghi respiri cercava di placarla.
In quel momento accanto a lei avrebbe tanto desiderato Rodolphus, desiderava parlargli, confidargli la sua rabbia, cercare, tramite le sue assurde teorie, i suoi assurdi perché, una risposta ai suoi perché, alle sue teorie.
Non aveva mai visto Rodolphus Lestrange come un marito, un compagno di vita, il suo più grande amore, l’uomo con cui vuoi trascorrere una vita, ma come  un amico …forse.
Il loro odio, amore era qualcosa di spettacolare, la loro relazione era così complicata che solo dio sapeva i motivi per la quale non si lasciavano.
Rodolphus la amava, la desiderava ogni minuto di più, i loro litigi non si risolvevano mai con gli incantesimi, raramente con delle urla isteriche,  ma il modo per risolvere i loro litigi era il sesso.
Era come un gioco forse, in cui lei, era la campionessa indiscussa.
Sorrise pensando a ciò.
Litigavano spesso e nei litigi lei aveva sempre ragione e anche se desiderava attaccar briga col marito era inutile, lui la azzittiva con un passionale e aggressivo bacio, un mix di rabbia, odio e amore.
Lei lo aveva sempre detto, sarebbe impazzita accanto a quell’uomo: infatti detto fatto. Tra lui e Azkaban era diventata un’isterica forse.
Non l’aveva mai amato, mai sarebbe stato così, ma gli aveva sempre voluto bene.
 
Mentre pensava a metter quiete nella sua mente si diresse fuori da quella camera, appena aprì la porta si trovò di fronte Rodolphus.
La guardava con occhi paterni, rapiti dal bene che voleva a quel corpo, del bene che voelva a sua figlia.
Bella notò subito quello sguardo, quegli occhi che carichi di affeto si incorciavano con quelli verdi di Sofia, lo sguardo diverso da quello che incorciava spesso i suoi.
Rodh le fece l’occhiolino e entrò in camera sua, lei rientrò dentro e lo vide sedersi sul letto.
“Rodh .. cioè papà?” lo chiamò lei attirando la sua attenzione, mentre chiudeva la porta alle sue spalle.
“Sofia … piccola mia”
Bellatrix lo guardava con uno sguardo strano, sembrava averlo chiamato col pensiero. Insomma lui era lì, come un padre, Rodolphus sapeva fare il genitore meglio di quanto lei non pensasse.
Fece un passo verso di lui e si sedette sul letto vicino a quella figura paterna.
“Dimmi … desideri qualcosa?” chiese con innocenza Bellatrix, pensando a quello che avrebbe fatto la figlia a Rodolphus
“Parlarti .. vedi sei così grande ora mai … e pensare che sei cresciuta, e ora sei promessa a Anthony, che un giorno non sarai solo la mia bambina ma anche una sposa ... sai io e tua madre siamo molto fieri di te”
Bellatrix inarcò il sopracciglio, guardò Rodolphus e poi pensò
 
- Di grazie che non sono nel mio corpo e non ho sentito questa frase finale, io non sono affatto fiera di nostra figlia… ah ma giustamente tu non sai il bidone che ci ha combinato! Povero ingenuo Rodolphus, maritino mio … se solo sapessi! Altro la punizione che abbiamo dato a Mary, con Sofia dovremmo usare la bacchetta e una dosa di pane e crucio a colazione!-
 
Mentre pensava a ciò guardava suo marito assorta, gli scoccò uno sguardo serio
Papà ma tu sta tranquillo … infondo la mia storia con Anthony è molto simile al rapporto che hai con la mamma … io non lo amo e lui è pazzo di me”
Rodolphus la guardò accigliato, Bellatrix rimpianse subito di aver detto quella frase, era così da lei e non da sua figlia: quanto odiava il suo vizio di agire e poi pensare!
 
La mia relazione con tua madre?  … lei non mi ama e io sono pazzo di lei? … ma ti sei impazzita?”  Rodolphus si alzò dal letto e in cerca di spiegazioni, guardando negli occhi il volto di sua figlia, che cercava una scusa plausibile a quella battuta
Ma no… non hai capito cosa intendevo, intendevo dire… emm …. Che come te e la mamma… Sofia e Anthony … noi, cioè IO e Anthony … emm … è un matrimonio combinato, insomma come quello tra te e me… cioè la mamma! Tra te e la mamma …
Una gran confusione si era formata nella mente di Bellatrix, non riusciva a pensare di essere sua figlia mentre affrontava certi argomenti seri. Guardò Rodolphus speranzosa di averlo ingannato, lui la guardava interrogativo.
Sofia sembra di non parlare con te.. insomma come se tu fossi un’altra.. che ti prende?”
Se c’era una cosa che Bellatrix non aveva mai sviluppato, o forse poco, era l’intuito da genitore, quell’intuito che lei odiava, quello che i suoi genitori avevano e usavano nei momenti meno opportuni.
Guardò suo marito afflitta Cosa fare… dirgli la verità o recitare ancora?
“ Rodh sei un cretino … “ moemorò alzandosi e piazzandosi d’avanti a lui, guardandolo fisso negli occhi, cercando di imitare uno dei suoi sguardi conquistatori, uno di quegli sguardi che solo con il volto di Bellatrix Black si riusciva a fare.
Rodolphus la guardava sbalordito.
I capelli ricci simili a quelli della moglie, capelli che Sofia odiava … e lui lo sapeva bene, quello sguardo penetrante … se non era perché stava conversando con il corpo di sua figlia avrebbe giurato di star a parlare con Bellatrix
“Sofy che ti prende?” chiese guardando severo sua figlia
“Sei un cretino io l’ho detto! MA TI PARE, DICO IO, CHE TUA FIGLIA TI PARLEREBBE COSì?? SVEGLIA RODH! SONO IO BELLATRIX!”  urlò lei, Rodolphus fece un passo indietro sconvolto, sgranò gli occhi e la osservò
“ma… Bella… come ci sei finita lì … insomma è Sofia?” farfugliò qualcosa di incomprensibile prima di riuscire a balbettare quella frase
“Sofia è nel mio corpo! E Narcissa e lei stanno cercando un rimedio a questo scambio!”  disse lei seccata, sbuffando appena
“Oh fortuna che me lo hai detto! Avevo intenzione di giocare questa sera …” disse lui malizioso, lei sorrise beffarda e lo si avvicinò a lui, lo tirò a se dalla cravatta, i loro nasi erano vicini e i loro fiati si mescolavano dolcemente
“Nulla ci vieta di giocare ora …” sorrise maliziosa, Rodh deglutì piano
Bella perdonami ma non ci riuscirei mai … insomma è come se mi stessi facendo mia figlia …” lei lo respinse via, gli sorrise maligna e poi si avvicinò allo scrittoio dove c’era ancora la lettera accartocciata, la prese, la aprì e glie la porse
“Allora poi recupereremo in seguito … comunque … da un’occhiata a questa …”
Rodolphus prese la lettera e incominciò a leggere accigliato.
Ogni parole che leggeva era come un colpo al cuore, come una lama nel petto, come un cioccò di legno in un foco che stava prendendo vita, la rappia nasceva piano.

 
 
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Dopo molto, lettori eccovi un nuovo capitolo!
…Per festeggiare l’uscita del mio libro cari!
 
Già si alla fien è usicto e si può acquistare on-line :D
La pagina autore, dove potete trovare la trama è : www.marilisacampanale.ilfilo.eu
E poi vi basta gitirare su Internet Marilisa Campanale- Il Golfo del Teschio per trovare i Link dove acquistarlo on-line.
In caso non potete acquistarlo on-line potete trovarlo anceh in libreria :D
 
Ma dopo questa pubblicità occulta al mio libro xD
Tornaiamo al capitolo … che ve ne pare???
Mamma mia che finale… ora rivedremo Rodolphus arrabbiato penso… chissà coem reagirà! E speriamo che Cissy e Sofy trovino presto un rimedio a questa pazzia!
 
Zia Molly

 
 

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Capitolo 45
*** Un sogno che sembrava realtà ***


Un sogno che sembrava realtà
 

 
Rodolphus dovette rileggere quella lettera più volte prima di comprendere a forndo il suo significato.
Spesso scoccava occhiate a sua moglie che nel corpo di Sofia annuiva afflitta.

L’uomo non sapeva se era peggio ciò che la moglie gli aveva appena rivelato indirettamente, ovvero che non lo amava o quello che stava leggendo su quel foglio di carta.
Ogni parola, una lama nel petto, si perdeva tra quelle righe, sperava ogni volta che la rileggeva che alla fine ci fosse scritto che era solo un grandissimo scherzo, oppure che in qualche modo scoprisse che era un sogno.
Accartocciò la lettera e la gettò in terra accanto alla scrivania, stringeva i pugni dalla rabbia e tratteneva listino di cruciare quel corpo, che sapeva ora mai bene, non ospitare l’animo della figlia.

Diede un forte pugno all’armadio, ammaccando il legno scuro.

I muscoli erano tesi, la bocca piegata in una smorfia di rabbia e i nervi irrazionali.
“è questo quello che accade, Rodh … quando ci si lascia trasportare dai sentimenti …”disse sua moglie alzandosi e osservando fuori dalla finestra.
Secondo lei quell’esperienza non aveva fatto altro che confermare quell’assurda teoria che valeva come legge nella mente di tutti i mangiamorte: L’amore è per i deboli.

Rodolphus si voltò di scatto, con passo deciso e carico di rabbia si avvicinò a lei e gli prese il braccio, ogni movimento mancava di delicatezza, di amore e affetto, tutto ciò era carico di rabbia e odio.
TU! TU! SI TU BRUTTA STEGA! … MI SPOSI, ABBIAMO DUE FIGLIE INSIEME E POI DICI CHE NON MI AMI? CREDI CHE IO SIA UN PUPAZZO, UN DAMERINO, UN GIOCATTOLO COME TUTTI I TUOI AMANTI? ..SI CREDI CHE IO SIA IDIOTA CHE NON MI SIA MAI ACCORTO DI QUANTI FAI LA CONCUBINA? ..NO MIA CARA BELLATRIX! IO OGNI NOTTE DELLA MIA VITA MI ADDORMENTO NEL  MIO LETTO MATRIMONIALE, PENSANDO CHE MENTRE IO NON CI SONO,  chissà QUALE PORCO SI è SDRAIATO AL MIO POSTO!”
Bellatrix sgranava gli occhi, suo marito le stringeva il polso così forte che la mano era rossa dato che la circolazione sembrava quasi avere difficoltà nel suo corso.

Era così vicina a lui, lo sentiva e lo vedeva come forse non lo aveva mai visto prima, non era così arrabbiato neanche quando Marilisa e Sofia erano scappate.
I suoi occhi brillavano gelati da quelle parole, forse ne era quasi rimasta e colpita, per la prima volta suo marito sembrava non temere la sua figura, per la prima volta Rodolphus Lestrange sembrava fare l’uomo. Ma anche se in quel momento provava immensa stima verso suo marito, non poteva non ammettere che aveva sete di un litigio accanito, di vederlo più arrabbiato di così, voleva provocarlo, vedere fino a che punto sarebbe arrivato.
Strattonò via il braccio, il polso ospitò per molto i segni della stretta di Rodolphus.
“SI LESTRANGE NON TI AMO! NON L’HO MAI FATTO! E SAI QUANTE VOLTE TI HO TRADITO DA QUANDO CI SIAMO SPOSATI? …”cercò di contarle sulle dita “TANTE, TROPPE … ogni pomeriggio, ogni sera, ogni mattina, ogni missione, ogni ora, passata in tua assenza io ero con un altro uomo, tra le sue braccia, a godere della sua possenza, della sua mascolinità, dei suoi baci, a godere di tutto ciò che non viene definito amore!” sussurrò quelle parole all’orecchio del marito, frigida, malvagia, bastarda, serpentina, con voce tranquilla e sincera, come se volesse vederlo piegato ai suoi piedi dal dolore.
Rodolphus ascoltava attonito, sconvolto da quelle parole, che come lame nel  petto gli spezzavano il cuore. Gli occhi sbarrati. Era piegato sulle ginocchia come se una bastonata dietro la nuca l’avesse spinto a fare ciò, ma non era stata una bastonata ma bensì il dolore e le parole di sua moglie.
La guardò con occhi lucidi, disperati.
“non ci credo … non puoi averlo fatto … io ti ho sempre amata, sempre …non ti ho mai tradita”mormorò lui in un sussurro disperato
“Ebete … idiota … cretino … stolto”quegli aggettivi vennero lanciati come frecce, penetrando in peino petto il marito.

Quale dolore più grande, esser cornificato con mezza Londra magica da tua moglie o una figlia mangiamorte traditrice? Quale tra questi, era, il disonore peggiore, quello che più faceva orrore e spaventava Rodolphus, quali tra questi era la paura più grande?


Si svegliò urlando da quel sogno.
Si era stato tutto un incubo: lo scambio di corpi, la lettera, Bellatrix che tentava di sgozzare Sofia col suo coltello … era tutto un Sogno ....
un lunghissimo incubo che aveva accompagnato quella lunghissima notte del 27 Luglio 1997.


Era passato così tanto tempo e molte cose erano successe da quando le sue bambine erano tornate per le vacanze di Natale l’anno prima.
Ricordava ancora quando lui era comparso in camera da letto e sua moglie gli aveva detto che le ragazze erano tornate, forse tra i sospiri affannati dopo quell’incubo, ricordava ancora il sapore di quel bacio che si erano scambiati.
Uno degli eventi che avevano sconvolto la vita di quella famiglia e di quelle di tutto il mondo magico, era la morte di Silente, il preside di Hogwarts.
Sofia aveva ancora in volto,l’apparente, espressione fiera per esser riuscita a partecipare a una missione di tale importanza per conto dell’oscuro signore; Marilisa a differenza sua, piangeva ogni notte, piangeva la morte di quell’uomo buono che per tanti anni l’aveva aiutata a sfuggire dalle ingiurie dei compagni e dai pregiudizi della gente per il suo cognome, piangeva per il litigio con i suoi amici.
Si, alla fine Harry, Ron e Hermione avevano scoperto il suo doppiogioco e l’ira di Harry si era scatenata contro Mary, per non parlare di Hermione e di Ron, delle facce attonite di Ginny, George, Neville, che era convinto che lei era diversa dalla sua famiglia … e da sua madre soprattutto … la faccia sbalordita di Luna e della professoressa MgcGranitt.
Tutti a Hogwarts erano rimasti sorpresi da questa novità, forse Marilisa appariva, agli occhi delle persone, la pecora bianca tra quel gregge di pecore nere della società.
L’altra novità era che Sofia, pur di proteggere Frank, aveva deciso di sposare Anthony, inconsapevole che stava facendo la stessa scelta che aveva fatto sua madre tantissimi anni prima.
Purtroppo anche lei aveva dovuto allontanarsi dal ragazzo, pur di salvare la sua vita avrebbe dato la propria, per tanto dopo la morte di Silente, così come aveva fatto Mary con Fred, non l’aveva più sentito, non gli aveva più scritto e cercava costantemente di non pensarlo.

I raggi del sole filtravano dalla finestra semi aperta.
Le tende si muovevano piano dato il fresco venticello estivo che entrava dalla finestra.
Il petto di Rodolphus andava su e giù dall’ansia e dal terrore che aveva provato vivendo quel sogno. Nella sua mente ancora risuonavano le parole di sua moglie, le frasi scritte sulla lettera di sua figlia sembravano comparire scritte sulla parete di fronte a lui, si guardò agitato al lato, il volto sereno di sua moglie, insieme ai pazzi ricci che erano assopiti sul cuscino, riposava tranquilla voltata verso di lui.
Si tranquillizzò vedendola.
Rimase su, poggiato sui gomiti, il fiatone risuonava nella stanza tanto da svegliare Bellatrix.
Rodh ?” mormorò lei tirandosi su di poco, scostando i ricci e dandogli un leggero bacio sulla guancia, era leggermente allarmata da quei respiri profondi che l’avevano svegliata.
Bella!” disse lui abbracciandola e baciandola sulla fronte, era sollevato nel sapere che era accanto a lui, Bella sorrise appena e inarcò il sopracciglio, erano rari quei risvegli …così: dolci?
“Rodh tutto okay?”chiese accigliata
“Affatto, ho fatto un bruttissimo sogno! Un incubo! È stata la notte più brutta della mia vita! Ho sognato che tu e Sofia vi scambiavate di corpi, Sofia si faceva i capelli ricci, ribelli almeno quanto i tuoi! che non si trovava un antidoto, lei ci tradiva e ti diceva che si era pentita di diventare una mangiamorte, che si era fidanzata con un mezzosangue TASSOROSSO e poi tu tentavi di ucciderla … e poi mi dicevi che mi avevi tradito e che non mi hai mai amato neanche un po’! Bella io ti amo e non voglio perderti, amo le nostre bambine e darei la vita per loro!”
Rodolphus disse quelle parole avvolto da uno stato d’ansia, di paura e angoscia, sudava freddo e aveva gli occhi sgranati. Disse tutto così velocemente che Bellatrix ci mise un po’ a capire tutto ciò, infondo si era appena svegliata.
La riccia donna ragionò un secondo e sentendo le parole, “Mi dicevi che non mi hai amato e mi hai tradito” deglutì piano e abbassò lo sguardo, era vero, e chissà quante volte lo aveva fatto, e quante altre avrebbe continuato a farlo forse …  Ma non diede cenno di soggezione a quelle parole, trovò il coraggio di guardarlo in faccia, gli accarezzò con delicatezza il viso e incrociò il suo sguardo.
“Era solo un sogno Rodh … e dopo che vinceremo questa guerra, dopo che questa sera avremmo ucciso lo sfregiato sarà tutto finito e io, te e le nostre figlie vivremo tranquilli” sorrise appena rassicurante, Rodolphus ricambiò quel sorriso
“Bella questa sera sarà pericoloso … perché tu e le ragazze non rimanete qui al maniero con Narcissa?” disse Rodolphus preoccupato, aveva uno strano presentimento, lo stesso presentimento che avvolgeva il sesto senso femminile di Bellatrix, secondo entrambi qualcosa sarebbe andato storto.
“Perché tu sei il marito e il padre di tre donne che hanno tutti i requisiti per combattere e vincere questa guerra”disse lei baciandolo piano, lui ricambiò quell’ardente bacio, si scambiarono uno sguardo e poi entrambi si alzarono.
 
Intanto nella camera di Mary le due sorelle Lestrange stavano parlando a bassa voce.
 Erano le 6.00 di quella mattina d’estate, Le due erano sedute sul grande letto matrimoniale, si guardavano afflitte.
“Sofy come abbiamo potuto …” Disse Mary con lo sguardo basso, fissando la sua foto con Harry, Ron, Hermione e Ginny
“Mary non c’era via di scampo … era il nostro destino! Doveva andare così, il massimo che abbiamo potuto fare fin ora è stato pentirci”esclamò sincera Sofia  pensando alla sua situazione, guardò il marchio e lo accarezzò, prudeva ancora dall’ultima riunione, forse era perché quella sera c’era l’imboscata per il trasferimento di Harry e quindi era normale.
Da quando era morto silente le riunioni erano aumentate e un costante pizzichio tormentava l’avambraccio sinistro.
Le due si guardarono.
“Te la senti di combattere questa sera? ..sai il fianco … la ferita, il dottor Bob ti ha suggerito di rimanere a casa” disse Sofia guardando la sorella abbastanza preoccupata.
“Si verrò e ce la farò, e poi chi la sente la mamma se non vengo?”
“Mary a me non me la fai, non ti è mai importato nulla di queste cose.. qual è il vero motivo?” Sofia
conosceva bene sua sorella, era la cosa più importante che aveva.
“Vuoi il vero motivo? Voglio rivedere i miei amici, Harry … sono così dispiaciuta per quello che gli ho fatto, non se lo merita … e poi beh nostra cugina Dora, mi manca tanto! Sai quando ero scappata ed ero andata alla tana, l’estate scorsa abbiamo parlato molto, è così simpatica!” Marilisa parlava di Ninphadora con tanta ammirazione, tanta stima. Si vedeva che se avesse avuto l’opportunità sarebbe volentieri diventata una sua amica.
“Già … immagino sia così … io non la conosco!” alzò di poco le spalle Sofia, nella sua mente le parole fredde di sua madre risonavano chiare, tutto ciò che pensava su sua sorella Andromeda e sua figlia.
Mary e Sofia scoccarono un’occhiata ai loro costumi da Mangiamorte che erano appesi, insieme ai mantelli e alle maschere, alla parete.
Quel nero cupo e deprimente predominava, le filature in argento si notavano poco e il bagliore proprio delle due maschere illuminava il tavolino accanto ai vestiti.
“Penso che dovremmo indossarli, dopo la colazione c’è la riunione con l’oscuro .. dobbiamo organizzarci per l’agguato”disse Sofia alzandosi dal letto e prendendo il suo vestito, ritirandosi poi in camera sua.

Dopo aver fatto colazione il Malfoy Manor si popolò di mangiamorte.
Attorno al tavolo della sala da pranzo la cerchia di seguaci era in silenzio in attesa dell’arrivo del loro signore.
Marilisa, Sofia, Bellatrix e Rodolphus erano seduti accanto ai Malfoy.
Lucius portava ancora i segni di Azkaban e l’agitazione di Narcissa era facilmente percettibile agli occhi di tutti. Draco aveva un volto spaventato. Cercava di mantenere la calma, ma ogni volta che fissava quel tavolo, l’immagine della sua professoressa di babbanologia che veniva divorata da Nagini ricompariva ai suoi occhi, facendogli rivivere quella traumatizzante scena che ora mai era diventato il soggetto principale di tutti i suoi incubi, incubi che insieme alla morte del caro preside assediavano le menti delle due sorelle.
Marilisa e Sofia erano identiche agli occhi di tutti e con indosso quei vestiti erano la copia della madre.
Rodolphus guardava le sue tre donne di casa fiero e orgoglioso.

Le maschere erano poggiate tutte al lato sinistro e le bacchette tutte nei propri foderi.
L’unico rumore era solo lo scoppiettio del camino, ma ciò accadde per poco.
Il sibilo di Nagini si fece sentire e poco dopo l’immagine argentea e cadaverica del Lord si mostrò a tutti.
Voldemort frigido si sedette a capo tavola, i sudditi abbassarono il capo come un inchino di rispetto,  poi gli rivolsero tutti un leggero sguardo.
Marilisa temeva gli occhi di quell’uomo. Erano rossi come il sangue, secondo lei diventavano sempre più rossi ogni volta che aveva sete di morte o di sangue.
“Signori, quest’oggi siamo qui per gioire tutti insieme della morte di Potter. Come Severus ci ha detto questa sera il ragazzo verrà trasferito a casa di uno dei membri dell’ordine.  Come tutti immaginiamo ci saranno scorte, incantesimi … ma ciò non ci spaventa vero?
Attenderemo il ragazzo sui celi di Londra, il vostro compito sarà quello di uccidere, tutti, nessuna pietà … dovete ucciderli tutti tranne uno! POTTER E MIO!”
ruggì il finale di quel discorso così freddo e distaccato, privo di ogni sentimento, tutti osservavano attenti e riflettevano alle parole del Lord.
Bellatrix lo fissava con profonda stima e ammirazione, scolpiva quelle parole nella sua testa.
Missione: Uccidere! Chi? Tutti tranne lo sfregiato!
Ciò faceva venire una certa sete e aquilina in bocca a Bellatrix che già si preparava all’inebriante sapore e profumo del sangue vivo, alle misericordiose urla di terrore mentre cruciava i suoi avversavi, tutto ciò la eccitava abbondantemente.
Marilisa e Sofia si scoccarono uno sguardo preoccupato.
Quello di Marilisa era afflitto e sconsolato, quello di Sofia era solo accigliato e perplesso, preoccupato forse.
La liscia sorella guardò il cugino per cercare la sua opinione, Draco aveva la sua stessa espressione.

Dopo la riunione Marilisa e Sofia si ritirarono in giardino, insieme a loro c’erano Bellatrix e Rodolphus.
Erano così rari quei momenti in cui la famiglia si riuniva e passava del tempo insieme, non sembrava vero a nessuno dei quattro.
Marilisa e Sofia erano entrambe sedute sul prato.
Il rumore della fontana rilassava e placava gli animi, mentre il leggero venticello estivo faceva vibrare le foglie sugli alberi, i raggi del sole invece riscaldavano in tutto.
Bellatrix giocherellava con la bacchetta, divertendosi a far scoppiare qualche vaso o a cruciare qualche lepre che era di passaggio, rideva istericamente vedendo gli animali soffrire e dimenarsi.
Rodolphus era invece seduto su una panchina di pietra accanto alle sue figlie.
“Papà … ma a che ora stasera ci sarà l’attacco?”domandò Sofia portando le gambe al petto
“verso le nove saremo tutti in cielo”mormorò Rodolphus guardando il manto celeste sulle loro teste
“papà e se và male?”  accennò Mary immaginando il peggio
Se va male, qualsiasi cosa accada ricordatevi queste parole: nessuno è mai sono, anche quando crede di esser solo, nel suo cuore c’è sempre qualcuno a tenergli compagnia” disse l’uomo sedendosi accanto alle figlie, ogni tanto qualche scoppio interrompeva quell’atmosfera, Mary lo abbracciò, Sofia fece lo stesso.





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Ecco a voi, cari Lettori un nuovo capitolo!
Allora immagino che nessuno di voi si immaginava una cosa simile? Eh?
Era tutto un sogno! Lo scambio di corpi, e tutto ciò che segue l’evento, faceva parte solo di un sogno di Rodolphus. (quindi dal capitolo 40 al 44 è tutto un sogno )
Come ci siete rimasti?
Ma continuando ad analizzare … praticamente questo Sogno fa parte della notte tra il 26 e il 27 Luglio del 1997, l’anno prima della battaglia di Hogwarts, quindi da qui potete ben capire che c’è stato un grande salto e ora siamo nella terza parte della storia, il gran finale, ovvero HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE .
Ma prima che continui, vi voglio ricordare cosa accade quella notte: la notte del 27 Luglio 1997, per chi non lo ricorda, Harry viene trasferito dal Privet Drive alla Tana (nel Film) a casa di Andromeda Black (nel libro), e oltre a ciò accade anche un’altra cosa, descritta nel libro, un evento che sconvolgerà la vita delle due sorelle.
Ora … chi mi ha capito, si prepari psicologicamente al prossimo capitolo, chi non lo ha capito beh attenda e si prepari dei fazzolettini.
Già dei fazzolettini… come quelli che sto usando io in questo momento pensando a cosa accadrà …
 
Comunque sarò sincera, avevo intenzione di descrivere tutto il 6° libro/film ma veramente non ce la facevo, è la parte della storia che mi piace meno e quindi l’ho saltata così xD perdonatemi voi amanti del “Principe Mezzosangue”, ma personalmente preferisco l’azione per tanto i Doni della Morte :3
Vi dico già che siamo vicini alla fine … sempre più vicini alla parola End.

Zia Molly

Ps: Grazie a tutti voi Lettori per le congratulazioni per il Libro, Grazie di cuore anche a chi già lo ha ordinato! Grazie mille, grazie di vero cuore
 

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Capitolo 46
*** Non puoi lasciarci sole ***


Non puoi lasciarci sole

 

 
Il fresco estivo si posava sui mantelli e l’umidità del cielo notturno rinfrescava la pelle dei mangiamorte.
Il Bing-Bang segnava le nove in punto.
Dall’alto Londra sembrava un grandissimo modellino di plastica di una bellissima città, illuminato dalla luce viva delle lampadine.
Nel Tamigi si riflettevano facilmente i palazzi e il cielo notturno, la mezza luna, insieme alle stelle, faceva di tutto ciò un romantico scenario.
I Mangiamorte sorvolavano i cieli a cavallo delle proprie scope.
Gruppi di squadre volavano sopra le nuvole di Londra, lontano dalla vista dei babbani.
 
Marilisa, Sofia e Draco stavano sorvolando piano, poco lontani da Bellatrix, Lucius, Rodolphus e Dolovh la loro zona.
Marilisa tremava pensando a quello che poco dopo sarebbe accaduto tra quei cieli, le sembrava di udire già le urla e di vedere i lampi di luce che la sfioravano, un brivido le percosse la schiena.
Mentre volavano in cielo guardò la luna, che da quell’altezza, sembrava poterla toccare, era così grande e luminosa, da lontano, della riccia sorella, si vedeva solo la sua ombra nel buio.
“Cugina … tutto okay?” chiese Draco avvicinandosi con la scopa, dato che Mary si era fermata a osservare il grande satellite
“No Draco .. affatto, non poteva andare peggio”  fu sincera e diretta, era da molto che non parlava con Draco,a  ciò appariva quasi totalmente indifferente, dato che, anche se erano promessi, ciò non le importava.
Il biondo le rivolse uno sguardo preoccupato, stava per rispondere,  quando uno scoppio si udì in cielo.
Un bagliore di luce li accecò forse, i due si guardarono e come se fosse una partita di Quidditch, partirono in impicchiata verso il luogo da dove proveniva il forte rumore.
Sembrava una gara a chi arrivava prima, i mantelli sventolavano alle loro spalle e le maschere li rendevano irriconoscibili agli occhi degli Auror.
Si trovarono avvolti dalla battaglia.
I mangiamorte inseguivano scope e testral, essi scappavano, a cavallo di ognuno di essi c’erano due persone.
Draco e Marilisa si guardarono intorno, accanto a loro passò una scopa, cavalcata da due persone. Mary li riconobbe subito: uno era Arthur Weasley, il padre dei rossi fratelli, dietro di lui Harry.
Guardò Draco e senza dir nulla si avviò insieme a un’altra squadra dietro i due.
Come da sua deduzione le urla e i lampi di luce non mancavano.

Mentre volava dietro alla Nimbus cavalcata da Arthur si guardò alle spalle, vide passare un Thestral inseguito da quelle che sembravano sua madre e sua sorella. Guardò chi lo cavalcava, anche lì c’era Harry, ma a guidare il cavallo scheletrico non era Arthur, ma Kinglsley.
Cosa stava accadendo? C’era decisamente qualcosa che non andava.
Accelerò con la scopa, arrivando vicina a Harry e a Arthur.
“Harry! Harry! Sono io… “gli urlò avvicinandosi il più possibile a lui “scappate è un’imboscata” urlò ancora, Arthur e Harry si voltarono a guardarla, entrambi avevano riconosciuto la voce della ragazza.  Arthur guardò suo figlio Fred che era alle sue spalle, polsuccato vestiva i panni di Harry, così come altre 6 persone. Il piano era proprio quello, 7 Potter per confondere i mangiamorte, 1 vero per arrivare alla meta.
“Mary …” sussurrò Fred sentendo la sua voce, guardò la ragazza tanto amata dagli occhi di Harry, i loro sguardi si incrociarono, anche se Mary pensava che quello di fronte a lei fosse Harry, provò uno strano formicolio alla pancia, a Fred accadde la stessa cosa.
Subito dopo quello sguardo Mary si allontanò da loro e sterzando dal lato opposto si diresse verso sua madre e sua sorella che stavano rincorrendo il Thestral.
Mentre volava verso di loro sulla sua Nimbus 2001 vide di fronte a lei passare un’altra scopa con a cavallo un altro Harry con un altro accompagnatore.
Ora il piano sembrava farsi più nitido e chiaro: diversi Harry servivano a confondere i mangiamorte.
 
Quella coppia a cavallo della scopa la puntò con la bacchetta contro di lei, lei tra le mani stringeva la sua.
 
“Sectumsempra!”l’urlo del falso Potter si udì chiaro, Mary con un leggero e rapido movimento della bacchetta si protesse dall’attacco, partì all’inseguimento pronta a vendicare quella mossa sleale, ma mentre volava veloce si fermò all’improvviso, tutto sembrava essersi congelato intorno a lei anche se la battaglia proseguiva cattiva e rabbiosa.
Si guardò intorno,  molte scope e Thestral la sfioravano, ad un tratto il rombo di una Moto gelò tutti.
In sella a essa c’era Hagrid, anche con lui c’era un Harry Potter, proprio mentre passava Edvige lo seguiva, accanto a lei un mangiamorte, secondo lei era Piton, era quasi impossibile riconoscersi in quei casi, vide la civetta si illuminò e attaccò la moto, l’Harry che era su essa si voltò e con rabbia lanciò un’expelliarmus. Quella fu la conferma che quello era il vero HARRY POTTER.
Piton volò verso di lui e mentre volava uccise Edvige, un tonfo nel cuore di Mary la rattristì, quante lettere aveva affidato a quella bellissima e elegante civetta.
In quel momento pregò Dio, quello che adoravano i babbani, un dio che non conosceva, che aveva solo letto sui libri, che Harry riuscisse a sopravvivere a quella lotta e che l’anima di Edvige e di tutti i morti che sarebbero scaturiti da quella lotta avessero riposato in pace.
“è Lui! Harry Potter! È lui il vero Potter!” molti mangiamorte partirono all’inseguimento di Harry, lei rimase immobile, sospesa per aria, le scope le passavano accanto, ma lei viveva passiva la situazione, lasciandosi alle spalle tutti i rumori esterni al battito del suo cuore e al lento rumore del suo respiro.
Molti però rimasero lì a combattere contro i membri dell’ordine che ora mai erano stati scovati e il piano era stato scoperto.
Sterzò voltandosi verso il campo di battaglia, lampi, scoppi e assordanti urla e rimbombi echeggiavano nel cielo.  La sua attenzione fu attirata dall’inimitabile risata di sua madre, lei insieme a Dolovh e Lucius duellava contro tre membri dell’ordine, vide in quella zona una gran folla radunarsi in loro aiuto, tra questi suo padre.
BELLATRIX!” urlò Rodolphus accelerando con la Firebolt e fiondandosi su sua moglie che stava per esser colpita dall’anatema che uccide.
Bella schivò grazie a lui l’incanto e contrattaccò, ma Rodolphus non era contento, doveva proteggerla, si intromise nel duello, con una leggera spinta spostò via Bellatrix, scagliò un incarceratus a sua nipote che in sella al Thestral lanciava le peggiori delle maledizioni contro gli zii. 
Fu un secondo, bastò un secondo per veder Rodolphus cadere dalla scopa.
Sotto gli occhi di Bellatrix e Marilisa tutto ciò accadeva con estrema velocità.
“RODH!”urlò Bellatrix scappando dal duello e scendendo in impicchiata verso il copro del marito che precipitava verso il suolo.
Come un vago ricordo sfumato nella mente della donna c’era ancora l’immagine di quando lui l’aveva afferrata al volo durante il suo infarto causato dalla maledizione lanciata da sua figlia.
Mary intanto guardava disperata la scena, alla ricerca di Sofia tra quelle urla. Preoccupata per la sorte del padre e della madre che ora mai erano svaniti dalla sua vista, oltrepassando le nuvole che dividevano quell’atmosfera cruenta e aberrante dal mondo babbano.
Mentre cercava con lo sguardo sua sorella, qualcuno la afferrò per il braccio, poco distante da lei qualcosa di freddo e gelato congelò l’atmosfera nuovamente.
Il LORD ERA ARRIVATO.
 
Lucius afferrò Mary per il braccio e insieme a sua nipote si materializzò al Malfoy Manor.
 
Arrivati lì nel salone, l’uomo si accasciò in terra, dato l’estremo sforzo che aveva fatto per creare una materializzazione in volo.
In salone erano presenti diverse persone.
Dolovh, sua zia, Draco, Severus e altri due mangiamorte.
Appena comparve in salone si guardò intorno.

 Dove era la sua famiglia?

Sua sorella?

Sua madre?

E suo padre?


Aveva gli occhi lucidi e avvolta da uno stato d’ansia corse ad abbracciare sua zia, l’unica persona che riusciva sempre a rassicurarla anche con un solo abbraccio.
Narcissa sospirò stringendola a se, come se fosse sua figlia. Angosciata tolse il cappuccio nero alla nipote e le sfilò la maschera dal volto, la guardò triste e cupa. Come dirle cosa era accaduto?
“zia… papà? Mamma? Sofia? Sono tornati?”  Gli occhi di Mary erano lucidi e lo sguardo di sua zia non prometteva bene. Narcissa annuì piano tirando su con il naso e trattenendo le lacrime.
Mary scosse piano la testa, cosa era accaduto?
Severus le fece cenno che erano in camera da letto, la ragazza corse via dal salone, lasciando soli i guerrieri oscuri che sdraiati e seduti sulle poltrone del salone piangevano le perdite subite.
 
Marilisa salì le scale e si addentrò nel corridoio delle loro camere da letto.
La moquette rossa copriva il suono dei suoi passi, mentre camminava accarezzava i mattoni del muro come se fosse stata l’ultima volta che li avesse visti, uno stato d’angoscia l’avvolgeva. Arrivò in fondo al corridoio. Fuori dalla stanza c’era sua sorella.
Il volto di Sofia era bagnato dalle lacrime, rosso e umido. La bocca semi aperta e i lunghi sospiri si mischiavano ai singhiozzi. Le lacrime correvano veloci e angosciate, le punte dei capelli erano bagnate dal liquido salato che usciva veloce e incontrollabile dagli occhi. Gli occhi verdi erano più chiari del solito e più lucenti, un pallido e opaco rossore li contornava facendoli sembrare iettati di sangue.
“So …”mormorò Mary avvicinandosi a lei e porgendole un braccio per abbracciarla “cosa è accaduto?” continuò in un sussurro.
Sofia si gettò tra le braccia di Marilisa scoppiando in un pianto isterico, triste e incontrollabile, i singhiozzi si facevano più profondi e la spalla di Mary si inumidiva appena.
La riccia sorella Lestrange si guardò intorno, poco più avanti, dalla camera dal letto dei suoi genitori, filtrava una opaca luce giallastra. Da lì provenivano dei singhiozzi, la paura avvolse Mary: cosa era successo?
Il primo pensiero fu suo padre, l’aveva visto cadere.
Lasciò Sofia poco dopo, si separò da quella forte stretta.
Marilisa entrò nella stanza.
Sua madre era inginocchiata ai piedi del letto matrimoniale, la testa chinata sulla mano di suo padre, che riposava con gli occhi chiusi sul letto.
Il corpo di Bella era in terra accanto al cadavere di Rodolphus.
Bellatrix sentì entrare qualcuno, alzò la testa e vide sua figlia, con volto compassionevole e turbato. Il volto cadaverico era arrossato e consumato dal piano che sembrava averlo affogato, le labbra carnose incurvate in una smorfia triste e preoccupata, i ricci laterali erano bagnati e la frangetta completamente umida. Gli occhi neri brillavano nella penombra della luce generata dalla lampadine sul comodino. La donna si alzò appena, andò da sua figlia e tentò di abbracciarla, ma essa fuggì da quell’abraccio gettandosi sul corpo del padre scoppiando in un pianto disperato isterico e angosciato.
Il  volto nascosto sul petto del padre, lo accarezzava e lo scuoteva appena.
Papà! Papà!! papà! NON PUOI ABBANDONARMI! IO TI VOGLIO BENE! papà! papà!” continuava a chiamarlo tra le lacrime disperate, in meno di un secondo il suo viso era ancora più bagnato, se possibile, di quello della madre e della sorella.
Sulla soglia della porta le figure di Narcissa, Lucius, Severus e Draco, tentavano consolare Sofia che piangeva rumorosamente.
Bellatrix invece era alle sue spalle, accucciata acconto a lei le accarezzava la spalla speranzosa di calmarla, cercando in tutti i modi di smettere di piangere.
“Mary… è morto, è inutile chiamarlo! Non tornerà!”Bellatrix sapeva cosa si provava a vedere un genitore morire, le era accaduta la stessa cosa con sua madre.
Tentò abbracciandola di strapparla via dal cadavere di Rodolphus.
Riuscì ad allontanarla portandola fino ai piedi del letto, ma Mary si liberò da quella presa e corse accnato al letto, Sofia la raggiunse.
Tu menti! Tornerà! Lui è con me! … Papà! Papà! Papà non puoi lasciarci sole …”
continuava a chiamarlo, gli urli spezzati dal pianto e dai singhiozzi, le urla affogate nei respiri profondi e dalle lacrime che bagnavano il volto,  mentre inumidiva con le sue lacrime la camicia bianca del morto non faceva altro che tirarlo verso di se e gettarsi su esso.
Bellatrix abbracciò sua sorella, aveva bisogno di un sostegno morale, si asciugò le lacrime e si avvicinò alle sue figlie, che piangevano la prematura scomparsa del padre a terra accanto a lui.
Le due sorelle piangevano come non mai, tremavano e tra abbracci e carezze tentavano di consolarsi e farsi forza a vicenda, la scena fece intenerire tutti, persino Piton e Lucius.
Poco dopo le due ragazze si alzarono e abbracciarono la madre, che le strinse a se.
Intanto accanto a loro, un fantasma invisibile, si univa a quell’ultimo abraccio di famiglia prima di lasciare le sue donne nelle mani del fato, salutandole l’ultima volta prima di andare nel regno dei morti e lasciare per sempre il suo corpo.

Rodolphus era morto.
 

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Lettori non ho mai scritto un capitolo più triste di questo. Mai.

Ho pianto per la maggior parte del tempo… e mentre accadeva ciò mia madre mi diceva: Ma che piangi a fare! Tanto non lo conosci è tutto finto!

IO piangevo e la guardavo… sapete, Rodolphus la Rowling non lo ha mai descritto, e come avete visto io ho creato un personaggio dietro questo nome.
Ho sempre immaginato Rodolphus come mio padre e mentre scrivevo della sua morte era inevitabile piangere, era più forte di me… ma tornando a questo triste capitolo…
Molti di voi si chiederanno perché ho scritto del pianto di Bellatrix?
..infondo come tutti sanno lei Rodolphus non lo ha mai amato…
Ma sapete, io immagino che anceh se lei non lo ha mai amato le è dispiaciuto tantissimo.
Infondo, almeno in questa FF, ha avuto due bambine, gli ha regalato i momenti più importanti della sua vita, lo ha odiato e “amato” allo stesso tempo come forse non ha mai fatto con nessuno, lui è riuscito a far emergere in lei un lato che nessuno conosce … quello materno!
Rodolphus era l’unico uomo che poteva amare Bellatrix per quello che era e non solo per il suo corpo e penso che Bellatrix questo l’abbia sempre saputo e forse glie è sempre stata debitrice di ciò, perché anche se è pazza non è stupida.
Riguardo alle reazioni delle figlie, beh quella di Mary è spiegata … e anche ovvia… lei amava e voleva bene a suo padre dal profondo del cuore, lui gli aveva dato tutto ciò che la madre gli ha negato per molto tempo.
Quella di Sofia è molto più “tranquilla” di quella della sorella, ma ciò non toglie che lei amava il padre almeno quanto la sorella…
Quindi beh vi lascio con questo triste capitolo…

Alla prossima

Zia Molly 

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Capitolo 47
*** La dolcezza esiste nel DNA di una Black? ***


La dolcezza esiste nel DNA di una Black?
 

 
I giorni e le notti che seguirono quel tragico evento furono le peggiori che le due sorelle avessero mai collezionato.
I loro volti erano scavati dal sonno e dallo stress, inumiditi dalle lacrime. Gli occhi sempre arrossati e il volto truce e cadaverico. Intorno agli occhi enormi borse nere che rendevano ben visibile il loro stato d’angoscia.
Quell’aspetto Sofia lo portò per un mese circa, fino a quando non cercò di superare la cosa rinchiudendosi in biblioteca e concentrandosi sullo studio e sui libri, provando a dimenticare e a reprimere la nostalgia in un angolo depresso del suo cuore, l’angolo più remoto e irraggiungibile.
La liscia sorella cercava di tenersi lontana dalla camera da letto dei genitori, dove il profumo di suo padre riusciva a sovrastare, ancora, quello della madre.  Si teneva lontana dall’ufficio utilizzato da Rodolphus, esso era rimasto come l’aveva lasciato.
L’ordine, i libri e i documenti erano ancora sulla scrivania, accanto a essi la sua bacchetta. Nessuno vi era ancora entrato da quando lui era deceduto, forse Bellatrix un paio di volte.
 
Marilisa invece, dopo un mese da quel tragico evento si era deperita moltissimo.
Non mangiava più, non dormiva più, non viveva più. Era dimagrita molto, la pelle le era diventata chiarissima, cadaverica forse, il volto truce scavato dallo stressato, l’espressione vuota e priva di sentimenti, come se i sentimenti le fossero stati strappati via, come se suo padre morendo le avesse portato via il cuore. I ricci non erano più dotati di quel vivo e magico splendore che li rendeva vivi, essi sembravano i capelli di un cadavere, trascurati e arruffati. Le labbra costantemente incurvate e sempre inumidite dalle lacrime che scivolavano su esse. Un costante dolore al fianco sinistro, provocato dall’assenza di movimento che faceva atrofizzare la ferita ancora aperta all’interno del corpo. Stava lentamente cadendo in uno stato di depressione cronica, portando il suo copro verso la morte certa se continuava così, si stava lasciando morire, depressa dai ricordi di quel padre che aveva tanto desiderato.
Era entrata nella sua camera la sera della sua morte e non ne era più uscita da allora.
L’odore agre e vecchio si era depositato sulle pareti e ai piedi della porta, all’esterno della camera, c’era costantemente un piatto di pasta, che gli elfi, sotto ordine di sua zia, le portavano a pranzo, a cena e a colazione, nel caso a lei venisse fame.
Il suo palato si nutriva solo di acqua, forse il necessario per mantenersi in vita per poco. Avvolte quando i dolori alla pancia, provocati dalla fame, si rendevano atroci e insopportabili, aggravati dal dolore al fianco, Mary usciva dalla sua camera e senza farsi notare andava in cucina a rubare un pezzetto di pane. Erano solo quei casi in cui usciva dalla sua stanza.
A farle compagnia avvolte c’era Holly, il suo gufo, in camera non voleva nessun’altro, spesso non desiderava neanche lui, infatti era raro che apriva la finestra per farlo entrare.
 
Bellatrix invece tra le tre sembrava quella che aveva quasi superato tutto.
Viveva normalmente la sua vita, sempre indaffarata per conto dell’oscuro. A casa non c’era quasi mai, lei diceva che andava via per delle missioni, per organizzare l’assedio a Hogwarts e tenere d’occhio la scuola insieme ad altri mangiamorte, ma Sofia ci credeva poco. Lei tra le due sorelle era quella che usciva più spesso dalla sua camera e notava i stani comportamenti di sua madre. Forse era anche vero che si stava impegnando nel lavoro ma secondo la ragazza c’era anche qualcosa in più.
Bella da quando era morto suo marito, lasciandola sola e spiazzata doveva riuscire a nascondere quello che veramente provava, ovvero tanta preoccupazione.
Era costantemente preoccupata per il futuro delle sue bambina, ma la rassicurava la convinzione che quella guerra la vincesse L’esercito dell’oscuro.
Ogni notte la donna la passava sola in quel letto matrimoniale che ospitava ancora il profumo del marito. Spesso non dormiva, quel letto sembrava parlare e riportare alla luce ancora il rumore dei loro sospiri e dei loro baci, era incredibile come ciò riusciva a snervala e a non farla dormire.
 
Quella triste giornata di inizio settembre Sofia si trovava in camera sua.
L’orecchio testo e attento ai rumore che provenivano dalla camera accanto, quella di sua sorella.
Durante il giorno si udivano raramente dei rumori, era solamente durante la notte che sentiva forti urla di dolore o urla disperate e angosciate, straziate, nascoste e soffocate dal pianto.
Spesso la sentiva chiamare nel sonno, quando dormiva, il padre.
deprimeva l’angoscia e la compassione nei confronti di sua sorella in quell’angolo remoto in cui aveva nascosto al tristezza per la morte di suo padre.
La liscia ragazza si alzò dalla sedia vicino allo scrittoio e osservò il paesaggio di fine estate che si poteva vedere dalla sua finestra.
Solitamente in quei giorni, gli anni precedenti, era a Hogwarts, verso quell’ora in biblioteca a incominciare i primi compiti assegnati. Quell’anno invece non era stato così: per ordine dell’oscuro, a tutti i Mangiamorte minorenni, ovvero Draco, lei e sua sorella era stato vietato di tornare a scuola.
Ciò le dispiaceva infinitamente, l’atmosfera scolastica avrebbe aiutato lei e sua sorella a distrarsi dalla tragedia che aveva sconvolto le loro vite.
Vide Holly volare in cielo, sembrava stesse fermo in aria mente planava verso il giardino, ma questo effetto ottico veniva smorzato da un battito d’ali che lo faceva risalire dandogli la giusta spinta.
Sospirò angosciata e guardò il cielo. Erano le quattro di pomeriggio e il sole splendeva in cielo come non mai, il vento caldo entrava dalla finestra e le accarezzava la pelle.
Si voltò verso la sua camera e la osservò, era così simile al suo dormitorio di Hogwarts, tantissimi stendardi di Corvonero, insieme a tantissimi disegni e tantissime foto.
Si avviò verso il suo armadio e estrasse la divisa di scuola da esso. La appese alla maniglia dello scomparto e la osservò. Il blu era il colore predominante, l’argento si mischiava insieme al bianco a esso, insinuandosi e contrastando la profondità del colore predominate.
Sospirò ancora una volta, mai così afflitta, il ricordo di suo padre le sovrastò il cuore, così per trattenere ancora una volta le lacrime, lo rinchiuse in un angolo depresso del suo cuore, depressa decise di andare ad affogare le sue disperazioni tra le pagine dei libri. Andò in biblioteca.
Mentre attraversava il corridoio passò accanto alla camera della sorella. Fuori la porta il piatto di pasta che sua zia le faceva portare ogni giorno. Era tenta a bussare, ma sapeva che non avrebbe ricevuto risposta, sua sorella sembrava morta, non parlava neanche più.
 
Arrivò all’ingresso della biblioteca del maniero.
Aprì la porta, scrutò quell’ambiente. Gli scaffali con tutti quei libri gli mettevano una gran inquietudine, si sentiva così ignorante e piccola di fronte a tutti quei volumi, essi sembravano parlare da soli e narrare ciò che racchiudevano solo guardandoli.
Si avviò verso la solita poltrona dove si sedeva sempre a leggere, ma con gran sorpresa la trovò occupata.
Sua madre era intenta a leggere un libro, Sofia lo conosceva abbastanza bene, era un libro di fiabe, l’aveva solo sentito nominare, ma non l’aveva mai letto. Sua zia le narrava a sua sorella prima di andare a dormire, ma a lei no; Narcissa ci provava spesso a incitarla ad ascoltare fiabe, ma la piccola Sofia era così curiosa di conoscere sua madre che le toglieva il libro dalle mani, lo poggiava sul comodino e le diceva di raccontarle di lei.
Guardò sua madre accigliata, perché leggeva un libro di fiabe?
Per un secondo il terrore la travolse: era mica incinta? Così si sarebbero spiegati molti dei suoi atteggiamenti strani. Rimase imbambolata a fissare il ventre della madre, nascosto dalle pagine del libro. Bellatrix si sentì osservata e voltò il capo, affatto sorpresa vide sua figlia Sofia, sapeva che amava leggere, si accigliò vedendo la sua faccia.
“Sofy come mai quella faccia?” chiese ridacchiando la donna, mantenendo il segno con un dito tra le pagine del libro
mamma … tu che faccia avresti nel vedere nonna Druella leggere un libro di fiabe?” chiese Sofia, che di sua nonna conosceva appena il nome, ma non il carattere
Bellatrix sorrise a quella battuta, poi per la prima volta, dopo anni ripensò a sua madre. Druella era una donna molto simile a Narcissa, Bellatrix da lei non aveva preso nulla, poco e niente. Esteticamente forse il corpo, ma il volto era Black e il carattere pure.  Druella aveva i capelli biondi, ereditati da Narcissa, e gli occhi chiari, occhi che nessuna delle tre figlie aveva ereditato, un bellissimo corpo, divino e perfetto, corpo che tutti dicevano aveva ereditato Bellatrix, cosa confermata fino all’ingresso ad Azkaban, ma anche passati quegli anni di reclusione, Bella poteva vantarsi di essere una bella donna.
Il carattere era molto dolce e premuroso, fragile ma allo stesso tempo coraggioso e determinato quanto bastava per farsi rispettare.
Bellatrix aveva un buon ricordo di sua madre, con lei non aveva molti rapporti, lei era la cocca di papà. Ricordava che sua madre, prima della nascita di Andromeda e successivamente di Narcissa, ogni sera le raccontava una fiaba diversa del libro che, in quel momento lei teneva tra le mani. La sua infanzia, a differenza di quella di sua figlia, era stata segnata da le vicende narrate nelle Fiabe di Beda il Bardo.
Beh se vedessi mia madre leggere questo libro non mi stupirei, lei lo amava! Adorava rifugiarsi in questi racconti con le sue figlie ogni sera prima di andare a letto” pronunciò quelle parole con tantissima nostalgia.
Sofia annuì piano a quelle parole.
“Ah … non lo sapevo, comunque se non sbaglio è un libro di fiabe! Come mai leggi un libro di fiabe? Zia Narcissa mi ha detto che lo aprivi spesso prima che nascessi io… non è che sei incinta? Eh mamma…” Sofia disse quella frase velocemente, impaurita e terrorizzata al sol pensiero.
Bellatrix scoppiò a ridere “Ma scherzi!? Io incinta!? Dopo tu e tua sorella basta non credi?” Sofia sospirò tranquillizzata, poi si sedette accanto a sua madre sul divanetto rosso e le sfilò il libro dalle mani.
Osservò la copertina e sfogliò qualche pagina.
“Scommetto che zia Narcissa ve le leggeva ogni sera…” disse Bellatrix sporgendo la testa verso la pagina che Sofia stava analizzando
“No … cioè si, le leggeva ogni sera a Mary … ha sempre desiderato leggerle anche a me, ma io ogni volta che ci provava le sfilavo il libro dalle mani, lo poggiavo sul comodino e la obbligavo a parlarmi di te … anche quando i racconti sembravano esser finiti le chiedevo di raccontarmi nuovamente qualcosa che mi aveva già detto … ma ciò accedeva raramente, dato che io la bombardavo di domande!”  ammise Sofia con un sorriso sincero in volto, ricordando la sua infanzia. Ma c’era anche un altro motivo per la quale non si faceva narrare le storie da sua zia o suo zio, lei aveva sempre desiderato che la voce narrante fosse sua madre.
Bellatrix ascoltava quelle parole sbalordita, era così starno sentirsi dire ciò! Narcissa nelle sue lettere le diceva sempre che Sofia le chiedeva sue notizie, ma non immaginava che le pretendeva, non avrebbe mai immaginato di avere una specie di Fan, sorrise dolcemente. Sofia ricambiò quel sorriso che non aveva mai visto sul volto della madre.
Perché lo leggevi?” chiese la ragazza passandogli il libro
L’oscuro … sai, questo libro narra la storia di tre fratelli alla quale la morte ha donato tre doni, una bacchetta, la bacchetta più potente al mondo, una pietra per riportare in vita i defunti e un mantello … il mantello dell’invisibilità, per celarsi dai propri nemici…” Sofia ascoltava quelle parole rapita, con gli occhi innocenti, come quelli di un bambino che ascolta per la prima volta una fiaba. “L’oscuro si è documentato e secondo lui esistono tutti e tre, lui è alla ricerca dei quello più potente e più forte: la bacchetta di sambuco” Sofia annuì a quelle parole.
“Quindi i Doni esistono!?  E cosa è chi li possiede tutti? Ha tipo un potere speciale!?” chiese la ragazza
“Si i Doni probabilmente esistono e lui è alla ricerca della bacchetta, ecco perché non sono spesso a casa, io e altri mangiamorte siamo sulle sue tracce, abbiamo scoperto che è nelle mani di Gregorowitch, il fabbricante di bacchette … Nostro Signore ora è da lui … comunque chi possiede i tre doni è il padrone indiscusso della morte” Sofia annuì a quelle parole,  poi guardò il libro e successivamente la madre, quanto avrebbe desiderato sentirsi narrare quella storia dalla madre.
“mamma … posso chiederti una cosa infantile?” domandò la ragazza, sua madre annuì
“Mi leggi la storia dei tre fratelli ….?” I suoi occhi erano lucidi dall’emozione mentre vedeva sua madre che senza neanche risponderle aveva aperto il libro e aveva fatto cenno di sedersi più vicina a lei.
Sofia si poggiò a lei, Bellatrix le mise una mano attorno alla spalla, Sofia si accucciò poggiando la testa sul suo seno, come una bambina piccola, cogliendo la magia di quel momento, poi con molta calma la donna aprì la prima pagina.
Dopo aver superato numerose fiabe arrivò una pagina con disegnato un mantello, una bacchetta, un teschio, un mantello e una pietra, sotto la figura il titolo della fiaba.
“C’erano una volta tre fratelli,che viaggiavano lungo una strada tortuosa al calar del sole” La donna si fermò e esattamente come faceva sua madre le accarezzò il naso con il dito e poi le sussurrò “a mezzanotte” , Sofia la guardò sorridendo, ansiosa di ascoltare il resto.
Bellatrix continuò, la voce calma e penetrante, attenta a scandire bene ogni parola e a farla rimanere impressa nella mente di Sofia, leggeva il racconto.
Sofia ascoltava attenta.
Le sembrava di vivere un sogno, di esser tornata bambina e di star vivendo un ricordo, un ricordo che forse aveva sempre sognato e immaginato.
Spesso guardava sua madre che leggeva, le labbra carnose si muovevano lente e gli occhi erano fissi sul foglio, mentre alcuni boccoli della frangetta ricadevano dinanzi a lei.
Dopodiché salutò la Morte come una vecchia amica e andò lieto con lei, da pari a pari, congedandosi da questa vita” il finale fece rabbrividire Sofia. Guardo sua madre e le sorrise, sapeva che non l’avrebbe ami fatto per nessun’altro al di fuori di lei, neanche per sua sorella forse.
“Grazie mamma…” mormorò la ragazza abbracciandola
“Di bella di casa” mormorò lei
“Mamma avrei voluto che ci fosse stata anche Mary però…”
Bellatrix la guardò accigliata “Eh … a proposito, dov’è tua sorella?” chiese guardandosi intorno, era da tempo che non la vedeva, dato che era sempre fuori casa non sapeva nulla dello stato di sua figlia.
Da quando è morto papà non esce dalla sua camera, non mangia e a quanto pare non dorme più … non è riuscita ancora a superare la cosa” abbassò lo sguardo mentre diceva ciò
“e tu invece?” chiese la madre
io … no … tengo repressa l’angoscia e la nostalgia…” incominciò Sofia
“ … negli angoli più repressi del mio cuore” continuò Bellatrix, lei poteva capire bene come si sentiva Sofia, lei faceva lo stesso.
La ragazza la guardò perplessa, come faceva a sapere, sua madre, cosa avrebbe detto?
ma come …?”
“faccio la stessa cosa anche io …”
disse sinceramente Bellatrix, sua figlia notò gli occhi lucidi.
Mamma … va a parlare a Marilisa ti prego …”
Bellatrix annuì alla proposta della figlia e lasciandole il libro in mano si diresse verso la camera della sua secondogenita.
 
Arrivata fuori la porta della camera notò il piatto di pasta.
Inarcò il sopracciglio e scoccò le dita, un secondo dopo comparve un elfo domestico, minuto e fragile.
Joker porta via questo piatto di pasta!” ordinò, l’elfo prese il piatto e facendo un piccolo inchino con il capo scomparve con i viveri tra le mani.
Bellatrix fece un passo verso la porta della camera. Sospirò per farsi coraggio e poi bussò, attizzò l’orecchio per sentire se provenivano rumori da dentro, poco dopo una voce tremolante e priva di forze si fece udire
Chi è?” domandò la voce tremolante, Bellatrix si accigliò e si guardò intorno, era la stanza giusta? Quella non era la voce di sua figlia! Era la voce di una persona in agonia!
“Posso entrare?” domandò aprendo la porta, ovviamente chiusa
No …” rispose Mary
Ma è la camera di mia figlia questa o quella di Batilda Bath?” Mary da dentro la stanza, dopo settimane  e settimane, dopo giorni e giorni , ore e ore passate a piangere, sorrise a quel sarcasmo.
“Lo so che stai ridendo! Sono tua madre … su dai lasciami entrare” sorrise Bellatrix da fuori la porta, Mary da dentro la sua camera scosse la testa
“No! …e non sto ridendo” nonostante la sua voce era priva di forze, aumentò il tono
“dai se mi lasci entrare! Non farmi usare la magia!” disse Bellatrix irrigidendo il tono, Marilisa intimorita, da sotto le coperte, umide di lacrime e sporche, aprì la porta con un’alhomora.
Bellatrix sorpresa entrò nella stanza.
La prima cosa che notò era l’odore e la poca luce che filtrava dalla finestra. Non guardò neanche verso sua figlia e si diresse verso la finestra.
“uno non siamo ad Azkaban qui!” disse lei avvicinandosi alle ante e spalancandole, lasciando entrare sole e aria pura. Marilisa rabbrividì sentendo il soffio di vento che entrò in camera sua a portare via quell’aria di chiuso, e strizzò gli occhi vedendo entrare quell’accecante raggio di sole che mancava da quella camera da mesi.
Bellatrix guardò sua figlia.
Rabbrividì vedendola.  Sembrava uscita da Azkaban, era la sua copia da evasa.
Si avvicinò e la osservò con gli occhi sgranati, era irriconoscibile.
Mary … cosa hai fatto? Tesoro mio! I tuoi capelli sono così privi di vitalità, il tuo volto il volto lo specchio della tristezza e il tuo corpo … così magro e fragile!” Bellatrix la abbracciò senza esitare, mentre faceva ciò si domandava cosa le era accaduto … non si sarebbe mai sognata di chiamarla con quel dolce appellativo.
“mamma … aia .. scusami il fianco..” Marilisa si staccò subito da quell’abbraccio, le faceva terribilmente male il fianco, un dolore atroce.
Bellatrix turbata la lasciò andare, Mary sospirò e si sdraiò priva di forze sul letto.
Bellatrix si sedette sul bordo accanto a lei e le accarezzò la fronte scostandole i ricci dal volto, quei ricci, che insieme al suo volto, erano lo specchio della sua anima, il desiderio di lasciarsi morire.
“Marilisa … cosa stai facendo?” disse lei scuotendo piano la testa e accarezzandole il volto
“lasciarmi morire per andare da papà …” a quelle parole Bellatrix si commosse, ma affogò le lacrime chiudendo piano gli occhi e riaprendoli, essi erano lucidi.
“Mary ma cosa dici? Non puoi lasciarti morire!  A cosa servirebbe poi? “ Bellatrix era sconvolta de quelle parole
“non posso vivere con il ragazzo che amo, non posso tornare dai miei amici, mi vedono come una traditrice, mio padre non c’è più … cosa mi è rimasto?”
Quelle parole toccarono nel profondo Bellatrix, che come madre si sentiva in colpa per averla privata del suo amore e dei suoi amici, ma come persona, come mangiamorte e come Bellatrix ciò la faceva solo infuriare.
“io, Sofia, tua zia …  Mary devi sempre vedere cosa lasci e cosa trovi quando decidi di andartene …” mormorò Bellatrix supplichevole, accarezzando ancora il volto della figlia che scuoteva la testa.
Nella mente di Bella il flash di quando disse quelle parole a suo cugino, mentre Sirius scappava di casa quella notte di molti anni prima, lei gli pregava di rimanere e di non lasciarla sola, sperava che quelle parole l’avessero convinto, ma no … lui aveva deciso ora mai.
mamma … ogni giorno che mi sveglio, ogni mattina che riapro gli occhi dopo aver passato la notte a piangere e a urlare per la scomparsa di mio padre, prego il Dio per la mia indulgenza,per  la mia sfacciataggine nel chiedere l’arrivo della morte … sapendo quanti chiedono la vita
Bellatrix a quelle parole sentì scivolare una lacrima sul suo volto, la nascose asciugandola in fretta, poi guardò la figlia.
No Mary non puoi dirmi queste parole! NON PUOI ! …  se non vuoi farlo per me, fallo per tua sorella! PER SOFIA DIAMINE! “ Bellatrix si alzò dal letto, i suoi occhi erano umidi e tristi dalle parole che stava sentendo.
Alzati da quel letto e vivi la tua vita! RODOLPHUS VORREBBE QUESTO!”  urlò lei disperata e isterica.
“Mamma … la verità è che non riesco ad alzarmi … il fianco mi fa terribilmente male da quando mi sono dimagrita e le gambe sono deboli e prive di forze” mormorò lei abbassando lo sguardo, Bellatrix notò la luce della speranza e della voglia di vivere negli occhi di sua figlia
“Chiamerò il medico …” Bellatrix determinata uscì da quella stanza, aveva perso suo marito e ora non poteva perdere sua figlia.
Tutti credevano che a lei di Marilisa non importasse nulla, spesso era così, quando la faceva arrabbiare, ma lei teneva alle sue figlie moltissimo, almeno quando teneva a Rodolphus.


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Bene lettori ecco a voi : BELLATRIX VERSIONE MADRE A TEMPO PIENO!


Ahhahahahha che dolce questo capitolo, non ho altro da dire :D

Beh spero vi sia piaciuto e voglio sapere che ne pensate!

Magari Bellatrix è un po’ troppo dolce ma sentite dopo tanto ci voleva un Bella moooolto più materna e dolce, insomma l’abbiamo vista sempre isterica e ora… sentite per me ci voleva che passasse un po’ di tempo con le sue figlie e facesse la madre!


Ma prima di lasciarvi a sentire che ne pensate voglio farvi una domanda: nella vostre mente, vi immaginate, riuscite a figurarvi, le due sorelle? Se si … come ve le immaginate? Come la descrizione nei primi capitoli o diverse?
per il resto attendo le vostre opinioni


Zia Molly
 
 

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Capitolo 48
*** Morgana Black ***


Morgana Black
 

 
Il Dottor Bob visitava Mary molto lentamente, dato che la ragazza, come un ferito in agonia era stesa sul letto immobili tata.
I dolori e i campi allo stomaco e al resto del corpo la persuadevano e l’assiduo e incessante dolore al fianco la immobilizzava.  Tutto quel dolore era dovuto al fatto che la ferita all’interno si stava riaprendo e si stava ingrandendo dato che lei aveva smesso di prendere le medicine.
Ad assistere alla visita c’era solo Bellatrix, che ansiosa di sapere l’esito camminava nervosamente avanti e indietro per la stanza come un leonessa affamata e irritata. Fuori dalla porta Narcissa e Sofia attendevano delle notizie.
Bob ripose il martelletto per testare la fragilità delle ossa dentro la valigetta in pelle e poi guardò Bellatrix, Marilisa intanto si rivestiva.
 
“Bob allora?”chiese Bellatrix ansiosa scoccando uno sguardo alla figlia
Il medico sospirò afflitto, le notizie non erano delle migliori e in quei casi, soprattutto trovandosi di fronte una persona come Bellatrix, era sempre molto difficile darle.
“Bella gradirei parlarti in privato” disse freddamente il medico prendendo la valigetta e dirigendosi verso la porta, lo sguardo di Mary si incupì mentre quello della madre rimase fermo e freddo.
Uscirono dalla porta, Narcissa e Sofia si alzarono dalle sedie e guardarono i  due, che non gli rivolsero neanche uno sguardo e entrarono nella terza stanza a destra, la camera di Bellatrix e … Rodolphus.
Sofia e Narcissa si guardarono ansiose e poi entrarono nella camera di Mary per sapere come era andata.
Intanto nella camera da letto dei Lestrange la tensione era alta, dato che quella richiesta di conversare in privato aveva allarmato abbastanza Bellatrix.
Bob cosa ha mia figlia?” chiese Bellatrix dando le spalle al medico e osservando la sua immagine nella specchiera del comò dal legno nero.
Bella … sai cos’è il morbo di Morgana?” chiese Bob cercando di prendere il discorso dalla parte più lontana per arrivare pian piano a dirle che era grave.
“Certamente che lo so… quale strega di questo mondo non sa cos’è il morbo di Morgana?! ..è poi lo conosco bene .. mia madre … è deceduta a causa di ciò …”  le ultime parole uscirono forzate dalle labbra di Bellatrix che aveva abbassato lo sguardo ricordando la sofferenza della povera Druella negli ultimi anni della sua vita. Le immagini di sua madre allettata comparivano confuse nella sua mente, dato che ad Azkaban aveva cercato di spacciarli come ricordi felici e venderle ai dissennatori, pur di dimenticare così tanta sofferenza.
“Quindi sai cosa provoca?” domandò il medico, Bellatrix a quel punto si voltò a guardarlo leggermente impaurita, se quello era uno scherzo per spaventarla Bob ci stava riuscendo.
“Bob vuoi prendermi in giro? … si diretto! COSA HA MIA FIGLIA?” l’ansia e la preoccupazione che Marilisa fosse affetta da tale morbo la persuadeva, anche perché, avendo il suo gruppo sanguigno che a sua volta era quello di Druella, risultava facile il contagio ereditario.
Bella, Mary è afflitta dal morbo di Morgana” mormorò il dottore facendo un passo verso di lei “prima la portiamo al San Mungo e meglio è …” mormorò afflitto il medico avvicinandosi alla donna e poggiandole una mano sulla spalla per consolarla.
Bellatrix scosse la spalla e si liberò dalla presa consolatoria, poi, con occhi vuoti e privi di un’espressione, impauriti talmente tanto da non trovare un espressione definita annuì a quelle parole.
“vuoi che lo dica io alla ragazza ..?” chiese il medico
“no, ci penso io” disse la donna uscendo dalla stanza e dirigendosi verso la camera della figlia. Bob rimase lì e si voltò verso la foto di Rodolphus sul comodino della donna, la prese tra le mani e sospirò
“Vecchio mio … se ci fossi tu!”  Bob e Rodh erano grandi amici, la loro era un’amicizia di vecchia data, solida e basata sulla fiducia, ramificata negli anni e cresciuta con loro. Mormorate quelle parole, raggiunse Lucius nel suo studio, dovevano parlare di affari di Mangiamorte.
Bellatrix entrò nella camera della figlia, scrutò la situazione.
Narcissa era seduta ai piedi del letto e rideva alle battute di Sofia, che la liscia sorella Lestrange faceva per sdrammatizzare la situazione e alleggerire la tensione, Marilisa cercava di ridere anche nel dolore. La riccia donna si sentì quasi morire nel vedere ciò che stava per interrompere, smorzare i sorrisi di quelle bellissime ragazze, sorrisi che non si vedevano sui loro volti da molto tempo.
“Mamma che ti ha detto il medico?”chiese Sofia cercando di smorzare una risata che si era trasformata in un gran sorriso.
Bellatrix la fulminò, smorzando tutti i sorrisi in quella stanza, Narcissa si acciglio e fece cenno a Sofia di uscire annuendo alla richiesta impercettibile della sorella. Ora mai le due si capivano anche con un solo sguardo.
Marilisa guardò sua madre accigliata e si spostò un po’ per farle spazio al bordo del letto, Bellatrix si accomodò accanto alla figlia e le accarezzò il viso. I dolori erano appena iniziati.
“mamma allora? Cosa ha detto Bob?”chiese Mary quasi tranquilla e serena, forse sicura che tutto si sarebbe risolto.
Bellatrix sospirò, da dove cominciare?
 

-Bambina mia … dirti subito che rischi la morte? O dirti semplicemente che andrai al San Mungo per un paio di settimane ? nascondenti la verità che forse ti verrà privata la vita per sempre? … Rodolphus ti odio! Te ne sei andato per salvare la mia vita! Ma potevi rimanere per salvare quella di nostra figlia? … L’amore è per i deboli te l’ho sempre detto marito mio … e se ora puoi sentirmi, prego te e i nostri avi di proteggere Mary! … Merlino e Salazar cornuto! Ma ora che ti dico bambina mia?-
 
Bellatrix imprecava cercando le parole da dire a sua figlia,pregava Rodolphus di starla vicina mentre trovava il modo di dire a una quindicenne che stava, pian piano, ritrovando la voglia di vivere che forse era ammalata di una malattia incurabile, peggiore del vaiolo del Drago!
Guardò Mary, che da qualche minuto attendeva una risposta a quella domanda.
“vedi Mary … Bob mi ha detto che ti ricovereranno al San Mungo per un paio di settimane … insomma beh, nulla che sia incurabile! Chi non è mai finito in ospedale per un paio di giorni?” sdrammatizzò lei evitando di dirle, per ora, che era gravemente malata.
Oh capisco … ma come mai al San Mungo? … cioè insomma perché non a casa? Se mi ricoverano lì tu e Sofia non potrete venirmi a trovare! Siete ricercate!” terminò con un sussurro afflitto, Bellatrix sorrise beffarda a ciò
“I Mangiamorte hanno infiltrato il ministero! Non siamo ricercati fino a quando l’oscuro sarà al potere e fino a quando Potty lo sfregiato …” Mary assunse un’espressione afflitta a quel nomignolo“non darà fastidio a nessuno …” terminò lei con un sorrisetto maligno.
“Capisco … ma in che reparto sarò?” domandò Marilisa per scoprire cosa aveva, lì Bellatrix cadde un secondo in crisi, dirle che era in terapia intensiva, nel reparto MORBI INCURABILI , la metteva in ansia.
“Terapia intensiva … non so bene il reparto …” disse lei spostando di poco lo sguardo, Mary notò quello sguardo poco convinto ma finse di non preoccuparsi e annuì accigliata. 
La ragazza annuì leggermente e abbracciò sua madre guidata dall’istinto e dalla voglia di guarire da quella lenta morte in cui si stava facendo travolgere.
Non mangiare, non vivere più la stavano portando verso la morte se avesse continuato così avrebbe fatto la fine di sua nonna.
Bellatrix rimase immobile a quell’abbraccio, nella sua mente il duro ricordo dell’ultimo abbraccio con sua madre, anche lei ammalata della stessa malattia di sua figlia. Ricambiò l’abbraccio mentre ricordava gli ultimi istanti con Druella.
Ricordava che la donna dopo essersi lasciata morire a seguito della morte della sorella aveva otturato una vena che possiedono solo le donne imparentate con Morgana.
 
Ma perché solo loro potevano avere quella vena?
 

Era la prima domanda che si era posta quando suo padre e il medico gli parlarono della malattia.
Tutto è collegato alla storia della potente strega dal quale prende il nome la vena e il morbo.
Morgana da bambina era una bambina brutta, deforme e cieca all’occhio sinistro. I suoi genitori, entrambi maganò, le avevano sempre proibito di uscire di casa, dato che si vergognavano di lei e del loro stato sociale.
All’epoca, quando le streghe e i maghi erano numericamente superiore ai babbani era un grande disonore essere maganò e infatti molte famiglia di essi erano povere e disagiate.
La bambina era sempre stata cresciuta lontano dal mondo magico, ma nonostante ciò Morgana era sempre stata affascinata da esso.
Lontano dagli sguardi dei suoi genitori si esercitava in piccoli trucchi magici, molto simili ai giochi di prestigio, alimentando così il suo potere interiore.
All’età di otto anni Morgana scopre di essere una strega, una grande strega da grandi poteri, poteri molto più grandi dei semplici e comuni che avevano i suoi coetanei.
Ma i suoi genitori le avevano privato di andare a scuola, dato che, oltre a un fattore economico, c’era anche un fattore d’onore: i signori Black si vergognavano moltissimo dell’aspetto della figlia e desideravano proteggere , quel poco orgoglio familiare che gli era rimasto, privandole di uscire di casa tanto era brutta e deforme.
Un giorno la bambina si stava esercitando nelle arti magiche in casa, quando sentì delle voci dalla finestra, si affacciò e vide dei bambini che cavalcavano delle scope e parlavano della scuola, così infuriata urlò
Perché non sono bella? Perché sono nata così? Povera e deforme…  Perché non sono una purosangue ma una lurida e sporca maganò? Pacherei il demonio stesso donandogli ciò che vuole pur di diventare bella e di esser libera di istruirmi
A quelle parole, ai suoi occhi comparve un essere, sconosciuto a tutti, c’è chi dice fosse Satana stesso, chi dice fosse un grande mago, altri suppongono fosse Salazar Serpeverde.
Morgana con gli occhi lucidi e lo guardò implorante pregò l’uomo di esaudire il suo desiderio, egli con un colpo di bacchetta la rese la ragazza più bella al mondo, una bellezza rara, che si sarebbe rivista nella sua stirpe solo ogni dieci generazioni, rigenerandosi e rigenerando con se anche la vena della morte o la vena della bellezza.
Diventò una ragazza bellissima dai lunghi capelli ricci e ribelli, gli occhi di un nero profondo come il buio pesto e tetro dell’inferno e la pelle chiara e candida come la neve, la mascella marcata e il volto serio la rendevano così perfetta.
Il seno prosperoso e l’altezza la slanciavano facendola apparire bellissima.
Ma oltre alla bellezza il mago le creò una vena che passava per il collo.
Se lei non si sarebbe nutrita per molto, non avrebbe curato il suo corpo, mantenendolo bello e sano, dimenticando di alimentare la bellezza tanto desiderata, rovinandola e deturpandola, la vena si sarebbe rotta, portandola lentamente alla morte.
I sintomi del morbo di Morgana sono i più svariati e immaginabili, coloro che ne soffrono dicono di perdere la vista e pian piano i loro poteri magici, provare strazianti dolori ogni notte, di vivere in una perenne pianto angosciato,  che pian piano gli porta via la voglia di vivere e lentamente la bellezza estetica e interiore sparisce, privando la donna di tutti i bellissimi tratti che la compongono.
I sintomi sono stati gli stessi che hanno portato Morgana alla morte.
La giovane donna, arrivata all’età di trent’anni dopo una straziante delusione d’amore si lasciò andare nella disperazione, non alimentando e curando più la sua bellezza, così la vena si spezzò e dopo venti giorni, venti giorni animati da atroci dolori e strazianti pianti, Morgana tornò a esser brutta e cieca, i suoi poteri magici si prosciugarono diventando, come i suoi genitori, una maganò e morendo tra la neve fredda di quel gelido inverno Medievale.
 
Bellatrix non aveva avuto il coraggio di raccontare alla figlia della malattia che l’aveva colpita. Conosceva bene la storia di Morgana e sin da quando Mary era nata aveva sempre temuto che quella malattia poteva colpirla.
Marilisa, come diceva la leggenda, portava con se, come lei, la stessa bellezza di Morgana. Sapeva benissimo che anche Sofia aveva la vena, così come l’avevano lei, Narcissa e Andromeda, quella più a rischio di tutti nel contrarre il morbo con più facilità era Mary, dato che aveva lo stesso gruppo sanguigno di Druella, l'ultima donna che era morta a causa del Morbo.
Abbracciò sua figlia e uscì da quella stanza.

Il suo sguardo si incrociò con quello di Narcissa, angosciato e ansioso.
“Allora?”chiese la bionda donna alla sorella che afflitta guardava il pavimento
“Il morbo di … Morgana”mormorò Bellatrix straziata e irritata. Non sapeva come dire a sua figlia della malattia della quale era infetta, non sapeva come avrebbe reagito e ancor peggio, temeva il peggio per lei …

Narcissa trattenne le lacrime e chiuse gli occhi ritirando la testa al petto, Sofia sgranò gli occhi allibita e impaurita
“Come l’ha presa?” domandò la zia con un sussurro afflitto
“non lo sa…” disse Bellatrix avviandosi via da quel corridoio, con passo svelto come se desiderasse lasciarsi tutto alle spalle.
Narcissa soffocò un singhiozzo straziato.
Sofia scoppiò a piangere, conosceva bene quella malattia, l’aveva letta sui libri, ne aveva sentito parlare a scuola, sua zia glie ne aveva parlato. La conosceva e sapeva che non era nulla di positivo.
 




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Bene lettori ecco a voi un nuovo capitolo!

Allora che dire… a parer mio molto angosciate, ma forse intrigante …
la storia di Morgana… in parte vera… in altre no… A cosa mi sono ispirata?
Al film Merlino con Helena Bonham Carter … e non ho potuto evitare di mettere i tratti estetici della famosa strega mooolto simili a quelli di Bellatrix e di Marilisa… dato che per me il volto di Morgana è quello di Helena ora mai.
Anche se devo svelarvi che inizialmente Morgana aveva i tratti di Morgana del telefilm Merlin…

Comunque che ve ne pare?

Zia Molly
 

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Capitolo 49
*** Bianco Latte, Neve e Luna ***


Bianco Latte, Neve e Luna
 

 
La neve bianca scendeva candita e lenta dal manto di nuvole bianche che ricopriva Londra.
I fiocchi si confondevano con il cielo rendendosi visibili solo su sfondi scuri. Il freddo avvolgeva la città Babbana e le vie magiche della capitale d’Inghilterra erano ricoperte di neve, macchiata di rosso.
Rosso sangue.
Omicidi, continue sparizioni e morti macchiavano di terrore le vie della Londra Magica. Da quando Voldemort aveva invaso il ministero non era più sicuro neanche uscir di casa per andare a fare la spesa. I mezzosangue erano ricercati come gli ebrei nella seconda guerra mondiale o come cristiani all’epoca dei Romani.
Per i nati babbani era la stessa cosa, ogni luogo, ogni scantinato, ogni grotta o casa abbandonata era un ottimo rifugio dai Mangiamorte e  dai Ghermidori, che gli davano la caccia come se fossero clandestini, come se fossero creature deformi e mostri pericolosi.
I titoli dei giornali inquietavano tutti, nelle aule del tribunale magico molti mezzosangue venivano condannati a morte o obbligati, senza un’accusa precisa, a trascorrere anni ad Azkaban, scontando tra le mura di quell’inferno la pena di esser nati.
Harry Potter, Ron Weasley, Hermione Granger e tutti i loro alleati erano ricercati, schedati e condannati a morte a prescindere dalle loro accuse.

La neve scendeva piano e lenta e dalle finestre del San Mungo essa si vedeva particolarmente bene quel 10 Dicembre.
Nella stanza 35 del reparto di Terapia Intensiva per Morbi Incurabili, Mary la osservava cadere  dal suo letto.
Si perdeva nel scrutare la direzione dei fiocchi, come essi, leggiadri, scendevano e si posavano sulle cime aguzze degli alberi nel parco dell’ospedale, e come i Gufi che consegnavano le lettere volavano attraverso essi.  Quel bianco latteo era impressionante, i suoi occhi si incrociavano spesso confusi, per quel poco che riusciva a vedere, quell’immagine che sembrava un dipinto era una delle scene più belle che lei avesse mai visto.
Mai aveva visto una nevicata così bella, forse perché ora mai, quando si assume la consapevolezza che si sta per morire e lasciare la vita terrena, e tutto ciò a cui siamo legati, tutto sembra più bello, anche ciò che spesso non ha significato. Tra la disperazione e l’angoscia si riescono a vedere molti aspetti positivi del mondo, aspetti che prima non si potevano notare, forse perché si era troppo occupati a vivere e essi si dimenticavano.
Erano ora mai due mesi che era nel letto di quella stanza. Il corpo era esile e privo di forze, non riusciva neanche più a nutrirsi da sola e vedere come sua zia, sua madre e sua sorella che si impegnavano per aiutarla la riempiva di orgoglio e la rendeva felice, la vista all’occhio sinistro le era calata notevolmente, inizialmente portava gli occhiali ma pian piano essi non bastavano più.
Continui dolori avvolgevano il suo corpo, portandola spesso a piangere dal dolore e i suoi poteri magici pian piano svanivano via, forse portavi via dalla malattia e dalla neve.
I medici pur di tenerla in vita la riempivano di farmaci, spesso la collegavano a delle macchine.
In quella stanza isolata, infondo al corridoio a destra, lei passava poche ore da sola. Sua sorella era sempre là quando non doveva andare, insieme a sua madre, in missione per l’oscuro, sua zia cercava di esserci il più possibile e spesso visite da parte di Draco, Lucius, Dolovh, Anthony e Ray non mancavano.
Le faceva piacere vedere che tutti le stavano vicino, ma le dispiaceva così tanto doverli lasciare da un momento all’altro; spesso di notte piangeva, la sua costante preoccupazione era rivolta a sua sorella, non poteva lasciarla sola! Forse quella era la luce nel buio, era quello il pensiero che la manteneva in vita, la voglia di non lasciare sua sorella sola, dato che loro due si completavano.

Quella mattina sua zia era accanto a lei a farle compagnia, le due bacchette incrociate sul comodino, su quella di Mary un fil di polvere la avvolgeva.
Sul comodino c’erano diversi fogli, tantissime lettere per suo padre, che fino a poche settimane prima riusciva a scrivere da sola.
Mary era intenta a osservare la neve mentre la radio mandava l’ennesima canzone dopo la lista dei feriti e dei morti. Narcissa era accanto al termosifone e osservava quell’ambiente così angosciante, la bionda donna era sempre stava angosciata dagli ospedali, erano così cupi e freddi, quei colori blu e verdi erano così inquietanti associati alle pareti di quel bianco sporco e impolverato.
 
Intanto Salivano le scale del San Mungo Sofia e Bellatrix, che dopo l’ennesimo omicidio per conto dell’oscuro andavano a trovare Marilisa, giusto in tempo per l’ora di pranzo e per aiutarla a mangiare.
Mentre salivano le scale passarono, come sempre, vicino al reparto
Terapia intensiva – Maledizione Cruciatos
Bellatrix come sempre scoccò un sorrisetto, quante persone aveva mandato in quel reparto?
tantissime, forse troppe.
La tentazione di entrare era sempre fortissima, ma sapeva che avrebbe provocato qualche infarto a qualcuno se solo si fosse avvicinata a quel reparto.
Mentre salivano le scale si affacciò dalla porta vetrata del reparto, Sofia la osservò accigliata e si avvicinò alla madre, osservando il corridoio dal pavimento verde e le mura bianche  e blu.
Bellatrix notava i volti privi di espressione dei malati che erano nella sala d’attesa a conversare con i parenti e i volti di quelli che erano sulle barelle.
Quasi ne era spaventata, lei era stata cruciata un bel po’ di volte nella sua vita, ma mai fino a impazzire, a diventare isterica erano stati i dissennatori, ma no la maledizione cruciatos.
Forse qualche Auror avvolte ad Azkaban ci provava facendola soffrire molto, ma in realtà a renderla fredda come era ora erano stati i dissennatori.
“Mamma … e qui che sono i genitori di Paciock?” chiese Sofia con un fil di voce guardando sua madre, Bellatrix scosse la testa
“non so … immagino di si” disse lei ridendo beffarda, un brivido di piacere le percosse la schiena ricordando quanto si era divertita a farli impazzire, Sofia annuì piano.

Continuarono a salire le scale e avviandosi verso al camera di Mary.
Entrarono sorridendo.
“Buongiorno!” Esordì Bellatrix avvicinandosi a sua figlia e baciandole la fronte, Sofia seguì con un forte abbraccio alla sorella che tentò, priva di forze di contraccambiare.
Giorno Cissy” mormorò Bellatrix sedendosi sulla poltrona accanto al termosifone
“Ciao Bella!” sorrise la bionda donna accennando un saluto con la mano
“Zia Buongiorno!” la abbracciò Sofia per poi sedersi su una sedia accanto al letto della sorella.
Ci fu un secondo di silenzio, un secondo che bastò a Sofia per scrutare ancora una volta la situazione della sorella, ogni volta che entrava lì gli occhi le diventavano lucidi, dato che poteva essere sempre l’ultima volta che vedeva la sua metà viva, Marilisa era in costante pericolo di morte.
Bellatrix in quel secondo osservò le lettere sul comodino, non ne aveva mai letta una, erano sempre state li ma sua figlia l’aveva sempre pregata di non leggerle.
Allora tesoro, come stai?” chiese Bella alla figlia, alzandosi alla poltrona e avvicinandosi a lei
“Come sempre … mamma …. Benino” per Mary era difficile mentirle dicendogli che stava bene, ma sin da quando era stata portata in quella camera non aveva mai detto di star male, temeva di far preoccupare tutti.
Bellatrix scoccò uno sguardo sia a Sofia che a Narcissa, che annuirono con un sorriso amaro.
Mi fa piacere … senti, ti va di provare a fare un incantesimo … piccino piccino, anche un semplice WIngardium Leviosa o un incantesimo d’appello! Ricordi che ha detto il medico… devi esercitarti se non vuoi perdere tutti i poteri!” Bellatrix provava a incoraggiare sua figlia, non desiderava che lei perdesse i poteri. Mary guardò sua madre e annuì pianissimo, in realtà non le andava, non aveva abbastanza forze per evocare un incantesimo se lo sentiva, ma non voleva deluderla, non voleva far dispiacere o preoccupare nessuno.
“Va bene mamma” mormorò con un fil di voce, aprendo pochissimo la bocca, Sofia le passo la bacchetta e Mary la prese in mano.
La riccia sorella Lestrange levò il braccio destro in alto, teneva la bacchetta in una maniera così strana e assurda, era sempre stato così, suo padre diceva che era una posa molto simile a quella della madre, ma nel caso di Bellatrix era comprensibile, lei aveva la bacchetta storta, ma nel suo cosa, la bacchetta era una classica modello classico, era poco sicuro tenerla così.
Il bracciò le tremò, non riusciva a sopportare il peso della stecca di legno, poi provò ad agitarla per poco e sussurrò tremante
“Accio giornale” Bellatrix, Sofia e Narcissa guardavano speranzose il giornale, esso si mosse, tremò appena e si fece avanti sul tavolo, cadendo in fine in terra senza arrivare sul letto.
Mary sospirò afflitta, una lacrima colò lenta e veloce sul suo volto, quasi si sentiva inutile.
Bellatrix sorrise amara e abbassò il capo, poi forse furiosa estrasse la bacchetta e e lo chiamò a se con lo stesso incantesimo. Sofia la guardò disperata.
La riccia donna, ritratto di ciò che forse, un giorno che non sarebbe mai arrivato, sarebbe stato Mary esteticamente, osservò il giornale e arricciò le labbra.
“Il cavillo! Che schifo!” rise istericamente” tra poco faremo vedere noi a Lovegood che bella sorpresina che gli faremo se non si decide a chiudere il giornale!” con un gesto carico d’ira lo getto verso il cestino accanto alla porta, esso entrò dentro al raccoglitore della spazzatura senza problemi.
Marilisa sentendo quel cognome, voltò la testa contro la madre e la osservò: Luna!
il primo pensiero della ragazza fu la sua cara amica Corvonero, voltò la testa per guardare sua sorella in cerca di spiegazioni, Sofia sapeva bene il piano dei mangiamorte, ma non poteva dirlo a Mary, probabilmente dallo spavento si sarebbe aggravata.
Che sorpresa volete fare ai Lovegood?” domandò la riccia ragazza senza forze
Bellatrix guardò Narcissa, la bionda si staccò dal termosifone e si diresse verso i piedi del letto, guardò la nipote e inarcò il sopracciglio, assumendo un’espressione molto simile a quella che aveva sua sorella.
MMh… lo saprai quando guarirai e tornerai a casa! Quindi guarisci presto e vedrai!” le sorrise la zia, Marilisa sorrise forzatamente e annuì
“fosse per me tornerei anche subito” terminò tossendo l’ammalata.
In quel momento entrò qualcuno dalla porta. Era il primario.
“Buongiorno, Madam Lestrange … Madam Malfoy… signorine!”salutò il medico, con un cenno del capo le donne ricambiarono il saluto “Buongiorno dottore
Il brizzolato medico biondo aveva un gran sorriso sul volto, ciò sembrava prometter bene, tra le mani stringeva la cartella clinica di Mary.
Ho delle buone notizie!” esclamò guardando la ragazza che giaceva esile nel letto
Questa affermazione catturò l’attenzione di tutti i presenti
“Forse c’è una cura al morbo di Morgana!”  disse lui in fretta, Bellatrix che gli dava le spalle si voltò di scatto e lo fissò attonita, sbalordita, sul volto delle altre un gran sorriso.
Una cura?” chiese Sofia alzandosi dalla sedia
si … consiste in un’operazione molto complessa e molto pericolosa”
“Parli ora e ci spiega tutto nei minimi dettagli se non vuole farsi trasferire nel reparto di cura per le Maledizioni Cruciatos
” minacciò Bellatrix che dall’emozione era avvolta da uno stato d’ansia
“Oh ma ci sono già stato, ero primario anche lì” si vantò il medico pulendosi il camice, Bellatrix lo fulminò con lo sguardo e aggiunse “Questa volta, se non parlerà, ci tornerà come paziente!” Sofia e Marilisa si guardarono e sorrisero.
Ci fu un secondo di silenzio, il medico deglutì e poi continuò “l’operazione è stata ideata qualche anno fa, ma fin ora non è stata mai testata su nessun paziente , quindi la possibilità che essa funzioni è 1 su 1000! Insomma … ovviamente, Madam Lestrange,  se acconsente, se la ragazza se la sente … noi faremo del nostro meglio, ma sappiate che le probabilità che l’operazione riesca sono le stesse che ha di vivere un altro mese!” Il medico fu diretto e chiaro, parlò con calma, cercando di scandire bene ogni parola così da farla penetrare nel cuore delle quattro donne.
Bellatrix guardò Marilisa, la ragazza reagiva impassibili a quella proposta, certamente era felice, ma temeva che non andasse bene.
Narcissa si avvicinò a Bellatrix e le mise una mano sulla spalla, per farle sentire la sua vicinanza.
Dottore entro quando dobbiamo darle l’Okay per l’operazione?” chiese la riccia donna incrociando lo sguardo del medico
“Entro domani mattina e non oltre
 
La giornata passò così fino alla sera.
Alla fine tra mille incertezze e timori Marilisa aveva detto alla madre che desiderava operarsi, così era deciso.
 
La sera, Narcissa e Sofia tornarono al Malfoy Manor, mentre Bellatrix rimase con Marilisa per farle compagnia durante la notte.
Erano le due e una luce lattea filtrava dalla finestra, un raggio di luna illuminava la stanza, illuminando nel buio la pelle bianca di Bella che si trovava seduta sulla poltrona nera.
Era sveglia, quando era lì non riusciva mai a dormire.
Stare vicino a sua figlia e sapere di non poter far nulla per guarirla, sentirsi impotente sapendo di essere una delle donne più potenti del mondo magico, in quel momento, la faceva innervosire talmente tanto, che frequenti erano gli istinti di prendere la bacchetta e distruggere tutto.
Osserva il cielo fuori la finestra, le stelle erano ben visibili, le nuvole erano andate via e la notte dominava Londra illuminata dalla Luna e dalle stelle. Era uno spettacolo sublime, vedere il buio profondo della notte e quei piccoli puntini di luce che risaltavano accanto a quel faro al centro di tutto.
Ricordava ancora le parole di suo padre quando le parlava delle stelle:
Ognuno di quei puntini è un Black del passato, un tuo antenato risiede in cielo e ti protegge! Tu ti chiami Bellatrix non dimenticarlo Bella… e quando tu non ci sarai più … sarai lì!” indicava la cintura d’Orione, la stella più luminosa a destra, “Lì! Nella cintura d’Orione!  Sarai la stella più brillante nel cielo!”
Ogni volta che sentiva quelle parole, da bambina, si sentiva importante, si sentiva unica, forse spesso, si vantava del suo nome e ne era fiera, non solo perché era molto originale ma perché era il nome della stella più brillante della cintura.
Sospirò afflitta e voltò lo sguardo verso sua figlia che riposava tranquilla.
I cavi, tubi e i rumori delle macchine che la aiutavano a rimanere in vita le penetravano l’udito. Spostò lo sguardo sul comodino, accanto alle loro bacchette c’erano numerose lettere indirizzate a Rodolphus, ne prese una a caso e incominciò a leggerla.


Caro papà,
Come stai lassù? È fresco? Fa caldo? … ma soprattutto tu stai bene?
Caro papà mi manchi! Tantissimo!

Senza te non vivo più ….Sai papà da bambina desideravo costantemente una famiglia, dei genitori, spesso invidiavo Draco, lui aveva tutto ciò che io non avevo: Un papà e una Mamma.
Zia Narcissa mi ha sempre voluto bene come una madre e per sempre glie ne sarò debitrice, zio Lucius un po’ meno, ma sai lui aveva occhi solo per il suo primogenito Maschio … è così fiero di Draco!
… ma ora papà so che tu anche tu sei fiero di me …

Perdonami per tutti i dispiaceri che o dato a te e alla mamma … e perdonami se io ho mai capito dove sbaglio, perdonatemi se spesso sono me stessa e non sono ciò che desideriate che io sia …
Sai papà … da quando tu non ci sei più sono accadute tante cose, io sento spesso parlare zio e la mamma, si lo so che è da maleducati origliare, ma esco di nascosto la notte dalla mia camera, di giorno non esco mai … perché? Perché il giorno solitamente rappresenta un momento felice per l’uomo, la luce, il calore del sole di questa torrida estate rende tutti felici … ma io non sono affatto felice, tu mi manchi tantissimo, la mamma a casa non c’è mai e Sofia … lei desidererebbe tantissimo tenermi compagnia, ma forse sono io che non la desidero… forse sono io che spesso voglio stare sola, per cercare nella mia solitudine i pochi ricordi che ho di noi due insieme, per cercare nella mia solitudine la tua presenza …
Sai Rodh, il fianco ha ricominciato a farmi tantissimo male, forse è dovuto al fatto che non mangio più e non prendo più le medicine, spero però passi presto! Fa malissimo ….
Papà so che tu sei accanto a me ogni momento e so che proteggi anche Sofia e la mamma, Grazie di tutto!



Quella lettera era una delle tante, forse anche una delle meno commoventi e delle meno profonde che Bellatrix aveva letto. Continuò a leggerne altre fino a quando non riuscì a trattenere una lacrima e un singhiozzo che nascose in un sospiro e asciugò con la manica.
Non aveva mai amato suo marito, ma per lei era come un caro amico, un amico con cui divideva tutto: anima e corpo.
Si morse le labbra e rimise le lettere sul comodino,
è inutile perdersi in ricordi e in sentimenti, perché l’amore è per i deboli, Bella! Non dimenticarlo
!






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Ecco a voi Lettori un nuovo capitolo!
Bene dato il mal tempo e poi la sorpresa per me nel vedere la neve che scendeva su Roma il 1° Febbraio non ho potuto evitare di descrivere l’atmosfera.
Magari molti di voi ne hanno pure fin sopra i capelli della neve, me vedete, io la adoro, è qualcosa di magico per me, sarà perché in vita mai l’ho vista pochissime volte…
Comunque tornando al capitolo … che ve ne pare?
Vi giuro mentre scrivevo il pezzo con il medico mi stavo morendo dalle risate quando Bella dice
 “Ora ci tornerà come paziente!”
Cioè era una battuta troppo alla Bellatrix xD ahahahhah
Comunque per il resto, speriamo che l’operazione vada bene! Lo spero dato che sarebbe un gran peccato se Mary dovesse morire ….
Comunque attendo vostre notizie
Zia Molly

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Capitolo 50
*** Always, until very end! ***


Always, until very end!

 

 
La mattina seguente fu comunicato al capo sala del reparto il consenso per l’operazione.
A mezzogiorno era stata prevista l’operazione con massima urgenza.
 
L’agitazione avvolgeva tutti nella stanza 35.
Mary non riusciva a stare ferma, giocherellava con la sua bacchetta, passandosela da una mano all’altra, chiudendola nei pugni e inclinandola quasi a spezzarla, anche se desiderava tanto farlo dell’ansia non ci riusciva dato che le mancavano le forze.
Si mordeva continuamente il labbro inferiore tanto da essersi graffiata con i denti e aver provocato una leggera ferita.
Bellatrix camminava avanti e indietro accanto alla finestra e Sofia per cercare di distrarsi guardava fuori dalla finestra, osservando la neve che cadeva, concentrandosi sulla direzione che essa assumeva durante la discesa.
Narcissa era accanto a Draco, il ragazzo osservava la cugina impietosito e dispiaciuto.
Anche se non lo dava mai a vedere, anche se teneva i suoi sentimenti nascosti, apprendo spesso freddo e piatto, lui ci teneva molto a sua cugina, sapere che un giorno essa sarebbe diventata sua moglie lo faceva sentire molto legato a lei e non poteva evitare di mostrare tanta compassione nei confronti della ragazza.
Quelle erano le immagini che si potevano vedere facilmente, le presenze  che si sentivano vive.
Ma in quella stanza c’era anche qualcuno che ad occhio nudo non avrebbe mai potuto vedere nessuno, qualcuno che solo con il cuore si poteva sentire.
Rodolphus, o forse la sua anima, era accanto a Bellatrix, vicino al termosifone sotto la finestra.
Lei gli passava accanto moltissime volte, senza sentirlo, senza vederlo, senza poter sapere che lui era lì.
 Rodolphus la scrutava attento, spesso porgeva la mano verso la figura di sua moglie, trapassandola e non potendo toccarla, senza poter sentire il suo profumo, senza poterla avere sua come una volta.
Non era ne un fantasma, ne una presenza. Forse un’anima in pena che aveva chiesto a satana il permesso di assistere la sua famiglia per un solo giorno … e ora era lì a vivere insieme agli altri quello stato di angoscia.
Anche se avesse desiderato non poteva rendersi visibile, non era un fantasma, rimase lì a osservare la tristezza che pian piano abbracciava i membri che vivevano lì. La tristezza e l’ansia si posava su di loro come un impercettibile velo nero, sorrideva maligna impossessandosi dei loro stati d’animo, alterandoli e possedendoli.
L’anima in pena di quella presenza si spostò accanto alla figlia e la accarezzò, senza aver risposta.
Ciò lo faceva imbestialire, rimase lì invano a osservare e vivere quell’angosciante situazione.
Entrò il medico.
Il camice bianco risaltò come la neve sull’asfalto, attirò l’attenzione di tutti.
Due infermieri erano alle sue spalle e osservavano impauriti la figura nera accanto alla finestre.
Bellatrix.
Madam è ora …” mormorò il medico guardando prima la riccia donna con lo sguardo ansioso e preoccupato e poi la figlia, con un’espressione piatta, erano troppi i sentimenti che Mary provava, qualcosa che non si poteva mostrare con un semplice sguardo.
Bellatrix annuì incrociando lo sguardo con sua figlia, fotografando quel momento nella sua mente.
I loro occhi si incrociarono, perdendosi entrambi nella profondità che li accomunava  e li rendeva uguali.
Bellatrix si avvicinò alla figlia  e la accarezzò lentamente, osservò ogni tratto di quel volto così simile al suo, ma con tanto di Rodolphus.
Mary fece lo stesso.
 Era una scena impressionante: era come vedere la stessa persona in due fasi diverse della propria vita, tanto erano simili madre e figlia in quel momento, scrutando quell’immagine Narcissa rabbrividì notando la somiglianza delle due.
Bellatrix non fece in tempo a terminare quel gesto così dolce e carico d’affetto che la figlia le fu strappata, ancora una volta, dalle mani. La barella sulla quale riposava Mary fu portata fuori dalla stanza, il contatto dei loro sguardi non si interruppe fino a quando la ragazza non uscì dalla stanza.
Rimasero tutti lì immobili a osservare Marilisa che andava via.
Il petto di Sofia faceva su e giù con estrema velocità, respirava forte come se volesse trattenere i singhiozzi e gli occhi erano così lucidi che sembrava avere la febbre.

La ragazza si alzò dalla sedia dove si trovava e corse dalla madre, la abbracciò, nascose il volto sul suo petto e lo inumidì con un pianto angosciato.
Bellatrix per farle coraggio la strinse a se, era molto scettica sulla riuscita di quell’operazione, sentiva che era l’ultima volta che avrebbe visto sua figlia … da viva.
“Andrà tutto bene …” mormorò lei all’orecchio della figlia
Sofia urlò per sopprimere un singhiozzo “ e se non fosse così?” chiese la ragazza tra le lacrime
se non sarà così … ricorda che tu e Marilisa sarete insieme … SEMPRE, FINO ALLA VERA FINE
A quelle parole Sofia spostò lentamente la testa del petto della madre, mettendosi in punta di piedi, sposto il viso verso il suo collo, tirò su col naso, soffermandosi per un secondo sul particolare profumo di Bella e poi la guardò per un secondo, per pori rannicchiarsi in un abbraccio, Bella guardò Narcissa sospirando e con estrema calma baciò sua figlia sulla testa, per farle sentire la sua vicinanza.
Intanto Narcissa comprese fino in fondo la profondità di quello sguardo che si era scambiata con la sorella.
Bellatrix da quando era uscita da Azkaban era cambiata moltissimo, forse era cambiata da quando aveva preso la consapevolezza di esser madre.
Ricordava ancora il volto della sorella appena era arrivata al Malfoy Manor dopo l’evasione, era quello di un’isterica, quello di una pazza, privo di espressione, frigido, la voce acuta e isterica. Rabbrividì ricordandola.
 
Intanto Mary osservava il volto dei medici dalla barella. Nessuno dava conto della sua presenza.
Si trovava nella sala operatori, medici che camminavano a destra e sinistra, la luce di un faretto puntata su di lei, la accecava impedendole di vedere e distinguere le immagini.
Sentiva il rumore dei ferri per l’operazione battere in una ciotola in metallo accanto a lei, sentiva il rumore dei macchinari che le misuravano i battiti cardiaci e la pressione, udiva i medici che parlavano con i Chirurgo.
“Dottore è pronto per l’operazione?” domandò un’infermiere
“Certo come sempre”
Mary inarcò il sopracciglio e abbagliata dalla luce del faro chiuse gli occhi, poco dopo sentì dei passi accanto a lei e lentamente li riaprì, vide l’infermiere che le metteva una mascherina sulla bocca.
Sta calma andrà tutto bene ….” Mormorò l’uomo lasciandole la mascherina sulle labbra, Mary ispirò a pieni polmoni ciò che usciva dal tubo dentro la mascherina, pochi secondi dopo le sembrò di svenire, le palpebre le diventarono pesanti e la testa sembrava pesare come un mattone, si accascio sul cuscino perdendo i sensi. L’effetto dell’anestesia l’aveva portata ad addormentarsi, perdendosi in un sonno profondissimo.
Passarono diverse ore, la fronte del chirurgo, così come quella degli infermieri, dei medici e degli assistenti, era sudata, con estrema attenzione tagliavano e cucivano ogni singolo pezzo di pelle, operavano con delicatezza e ad occhi aperti tenevano conto di ciò che dicevano i macchinari babbani.
IBip delle macchine era ripetitivo e frequente, i numeri alti e i parametri tutti abbastanza positivi.
Mary intanto non si accorgeva di nulla.
Fuori la sala operatoria Bellatrix e Sofia attendevano sedute nella sala d’attesa.
Due ore di tensione.

Bip

Bip

Bip … bip … bip …

Ossigeno! Ossigeno! Svelto!” urlava il primario
“Cuci la ferita idiota! Muoviti! Rischiamo di perderla! ….”
l’infermiere tremava mentre con accuratezza e paura ricuciva la ferita sul collo
Idiota lascia fare a me! Stai curando la figlia dei Lestrange no una mezzosangue qualunque! Idiota da qua!” Il medico prese l’ago in mano e le forbici e lui stesso si mise ad operare sulla paziente in fin di vita
Merlino! Porco Salazar! ..è il morbo di Morgana! Volete aiutarmi! Passami quel maledetto Ossigeno TU!” l’ansia nella sala operatoria era alta, ma mai quanto quella nella sala d’attesa.

Bip

Bip

Bip … bip … bip …


Terminò l’operazione.


I Medici si guardarono afflitti e sconsolati, come dare una notizia tanto grave ala famiglia?
Il primario, ancora con i guanti e la divisa sporca di sangue uscì dalla stanza con un volto truce, il sudore si mescolava con le gocce di sangue sulla mascherina in tela verde.
Bellatrix lo vide uscire e si alzò immediatamente dalla sedia andandogli in contro, Sofia fece lo stesso.
Il volto del dottore non prometteva bene.
Madam Lestrange …” sussurrò lui intimidito
Mi dica … come è andata? “ chiese Bellatrix guardando il medico
“Vede signora … noi abbiamo fatto l’impossibile …” a quelle parole le labbra di Bella si incurvarono e Sofia riprese a piangere, la donna tremò appena e rimase immobile
Abbiamo davvero fatto l’impossibile ma non siamo riusciti a guarire completamente il Morbo …” udendo il resto della farse le due donne si rianimarono, Bellatrix sorrise appena attonita
Quindi è viva. …” domandò Sofia avvicinandosi
Si …” sorrise il medico “ma l’operazione non è riuscita completamente come speravamo, è un bene che è sopravvissuta!” continuò sorridendo appena notando l’espressione della mangiamorte
Gli occhi di Bella si inumidirono appena dall’emozione, sua figlia era sopravvissuta, Sofia piangeva di gioia.
Dov’è? “ mormorò Bellatrix incredula
“è nella sua stanza che vi attende …” Le due senza esitare sorvolarono la figura del medico e entrarono nel corridoio del reparto, corsero verso la camera infondo a destra e vi entrarono senza esitare.
Spalancarono dolcemente la porta, Mary riposava sorridente sul letto.
Stava ancora dormendo a causa dell’anestesia, Sofia guardò sua madre e dalla gioia la abbracciò, ancora una volta loro tre erano insieme, unite più che mai.
 
Non passarono pochi istanti e il medico che aveva effettuato l’operazione le raggiunse.
“Devo ringraziarla Dottore” mormorò Bellatrix osservando il medico che la guardava attonito
Di nulla Madam …”
“Senta ma prima mi stava dicendo che l’operazione è riuscita in parte… a cosa alludeva?”
domandò con interesse la donna
“Allora, la cosa che ci rassicura è che è fuori pericolo! La potenza del morbo è stata fermata è sopravvivrà fino a quando lei desidererà farlo, ovvero fino alla fine dei suoi giorni, siamo riusciti a fermare il prosciugamento dei poteri, ovviamente essi potranno essere riacquistai a pieno solo con molta fisioterapia e in parte le assicuriamo anche una precoce ripresa sotto l’aspetto fisico … ma per quanto riguarda l’occhio sinistro, non possiamo fare nulla … è praticamente cieco
Con molto rammarico il medico pronunciò l’ultima frase, sapeva quanto era importante la vista per una ragazza dell’età di Mary.
Bellatrix annuì piano a quelle parole, per un secondo le mancò il respiro, ma sapere che sua figlia era fuori pericolo la rassicurava molto.
Se la situazione rimane stabile per questa notte … direi che domani mattina potrà tornare tranquillamente a casa … ovviamente non dimentichiamo la fisioterapia!”
Furono quelle le ultime parole del medico, poi esso uscì dalla stanza, lasciando tra le mura del dormitorio 35 una vaga amarezza accompagnata anche da una collettiva felicità.
 

 
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Okay lettori lo so… Bellatrix è irriconoscibile, ma scusatemi tanta dolcezza è inevitabile da scrivere!

Insomma si è la donna più spietata che io conosca ma in questa fan fiction è una madre merlino!
Mi arrivano spesso dei messaggi privati con scritto:
La tua Bellatrix è irriconoscibile! La confondi troppo con Helena! Lei è cattiva, perfida e senza cuore!
Lo so, tutte queste persone che dicono ciò hanno ragione …
Ma posso rispondergli solo così:
 spesso, anche l’essere più cattivo della terra ha dei sentimenti … insomma Bellatrix è una donna! È UNA MADRE!, io ho sempre immaginato che lei prima di andare ad Azkaban era una donna, o meglio ragazza, abbastanza ”buona” o meglio, si era sempre la più cattiva, la più pazza delle tre sorelle, ma era diversa, i ricordi felici che aveva, la spingevano ad avere, nei confronti delle persone che amava, un carattere abbastanza amabile e dolce,   tirando fuori però, quando si arrabbiava, quando era alle prese con l’oscuro, i mangiamorte o vittime da torturare, la tigre che è in lei, il “Mostro cattivo” che risiede in ognuno di noi … per me è in quei casi che Bellatrix passava al suo lato oscuro!
Come dice la buon anima di Sirius Black : non esistono buoni o cattivi, solo chi sceglie la luce o l’oscurità [frase simile non la ricordo con precisione].
Ecco per me Bellatrix sin da bambina ha sempre scelto il suo lato oscuro, ma con le persone che AMA è sempre un pezzo di pane … e cerca di nascondere il suo lato buono facendo la dura e l’insensibile, mostrandosi con la maschera che porta, mostrandosi come tutti la vedono: L’INSENSIBILE, LA MALVAGIA, SADICA, PAZZA BELLATRIX BLACK IN LESTRANGE.
Comunque  tornando al capitolo …

Che ve ne pare?  A me intenerisce molto :3
e poi ditemi la verità ..chi di voi ad un tratto non a pensato che Mary era morta?
eheheheh spero qualcuno perché mi sono impegnata per fare come nei film che tutto sembra perduto e invece …
Comunque la frase : Always, Until very end! Serviva proprio in questo caso… insomma ci stava tutta quando Bellatrix consola Sofia… sarà che io amo quella frase e fosse per me la metterei ovunque XD

Zia Molly

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Capitolo 51
*** Malfoy Manor, quartier generale! ***


Il Malfoy Manor, quartier generale!
 

 
Gli abitanti del Malfoy Manor si erano lasciati alle spalle le mura del San Mungo, abbandonando il collettivo stato d’ansia e d’angoscia che li avvolgeva, la costante preoccupazione per la vita di Mary.
La ragazza era tornata a casa sana e salva, rattristata dal pensiero di non poter più vedere dall’occhio sinistro, cercava di guardare il lato positivo della sua situazione: si era ripresa completamente dal indebolimento generato dal Morbo e pian piano, con l’aiuto di sua madre, stava riacquistando a pieno i suoi poteri.
Ogni pomeriggio il Dottor Bob andava al maniero per la riabilitazione, Marilisa sembrava impegnarsi come non mai, metteva anima e corpo per riuscire a rimediare ai suoi errori, per riuscire a rimediare al grosso errore commesso: lasciarsi morire era stato un grave sbaglio, sapeva che suo padre non avrebbe mai e poi mai desiderato vederla così.
Ogni volta che il dottore andava via dal maniero si esercitava da sola o con l’aiuto di Sofia negli esercizi della fisioterapia.
Erano passati solamente dieci giorni e Mary con grande forza di volontà e con grandi sforzi, riusciva già a camminare da sola.

Era il primo pomeriggio del 20 dicembre.
Sofia e Marilisa erano in salone a giocare a scacchi magici.
La partita continuava tranquilla già di diversi minuti.
Sofia ovviamente era in vantaggio, tra le due lei era quella che amava di più il gioco degli scacchi, i giochi di logica e strategie.
Era abile a escogitare mosse e strategie per sfuggire dagli attacchi di Mary, riusciva allo stesso tempo a mantenere una situazione pari in campo, equilibrando gli attacchi e le difese.
Accanto a loro c’era Draco, il ragazzo guarda fuori la finestra, un volto angosciato e stanco. Stanco di quella straziante situazione, già stanco di quella lotta, di quel conflitto aperto tra bene e male, forse una parte di se desiderava che vincesse Harry, così da far cessare quella tortura, quella situazione di disagio e perenne angoscia in casa sua.
Notava e sentiva ogni notte i pianti di sua madre, Narcissa era perennemente afflitta, la presenza di sua sorella e dell’oscuro in casa sua stava diventando qualcosa di terribilmente fastidioso.
Nonostante amasse sua sorella, apprezzando anche i suoi modi di fare, spesso pazzi e incoscienti, non riusciva a sopportare quando lei si metteva in mezzo nelle decisioni familiari, quando faceva di tutto per agevolare l’oscuro e mettere in secondo piano le esigenze familiari dei Malfoy.
Non riusciva più ad accettare l’inquietante presenza di Voldemort in quel maniero, dato che ora mai sembrava essersi trasferito lì, dato che le torture, le riunioni con i mangiamorte e tutto il resto, avveniva lì, tra le mura di quella villa.
Non sopportava più le urla delle torture e odiava vedere suo marito costantemente sporco di sangue o in preda ad un attacco di rabbia a causa di qualche piano non riuscito per conquistare il mondo.


Lucius e Bella erano stati convocati dall’oscuro per parlare dell’attacco a casa Lovegood, sul rapimento della figlia del giornalista Xenophilus e sulle torture da apportare alla ragazza, scegliere a chi dare l’onore di compiere l’atto, la tortura di una ragazzina poteva essere qualcosa di sublime, sentire le urla straziate di una diciassettenne che veniva cruciata nella mente di Bellatrix si presentava un passatempo davvero divertente.
“Avverrà questa sera”ruggì il Lord accarezzando la testa di Nagini che riposava sul bracciolo della poltrona.
“M-mio Si-signore … chi compierà l’atto?” domandò Lucius tremando, temeva quella figura, temeva la figura del suo signore, peggio di quanto temeva sua moglie arrabbiata.
Voldemort sorrise pensieroso, Bellatrix intanto incrociava spesso il suo sguardo, osservandolo speranzosa
“Bellatrix!....” esordì l’oscuro
“con piacere mio signore …” sorrise lei chinando il capo
“vieni qui! era solo un richiamo il precedente non un ordine!”, Bellatrix si avvicinò al Lord con devozione poi lo osservò “Sarà tua figlia a cruciare e torturare Luna Lovegood! Ricordo ancora la freddezza con la quale a torturato suo cugino due anni fa … immagino sarà un onore per Sofia …
Bellatrix guardava l’oscuro adorante, soffermandosi nell’analizzare ogni parte di lui, ogni espressione del viso, rimanendone attratta, incantata e ammaliata.
La pelle squamosa, gli occhi frigidi, accompagnati da quell’espressione di odio puro, di freddo incontaminato, quel freddo penetrante che riusciva a gelarti il sangue nelle vene solo incrociandolo.
Osservava il suo corpo, con un solo gesto quell’uomo era capace di farti rabbrividire, con un solo gesto riusciva a inquietarti, uno sguardo, un sorriso e potevi ritrovarti morto o pietrificato, nella tua bara o a terra accanto a lui.
Bellatrix rimase un secondo in silenzio, annuì piano, lentamente, era davvero concentrata a osservarlo. Stranamente ebbe quasi l’impulso di toccarlo, ma ritirò la mano destra dietro la sua spalla, quasi per autocontrollo, guardò di alto e si morse le labbra, maledetta ossessione.
Incrociò nuovamente il suo sguardo
“Si mio signore … immensamente onorata, oserei” manteneva quel tono distaccato con molta difficoltà, dato che non poteva evitare di incrociare i suoi occhi e perdersi in quel Rosso sangue, così attraente e inesplorato.
Non si perdeva in quel rosso da prima di andare ad Azkaban.
All’epoca erano frequenti i colloqui privati tra lei e il Lord, colloqui che spesso duravano ore e ore, ore passate a discutere e parlare, a escogitare in quel salotto di Villa Riddle.
Molti, spesso, credevano che lei andasse lì come concubina, molti mangiamorte credevano in una possibile relazione da amanti tra lei e l’oscuro, ma per quanto, spesso, lei desiderasse accadesse qualcosa, nulla, neanche un bacio o una carezza, neanche un gesto fuori dalle righe aveva mai sfiorato le loro menti.
Lei, per quanto adorasse quella figura, la profonda stima, ramificata nel suo cuore, l’ossessione nella sua mente, cercava di allontanare i pensieri e i desideri più nascosti, anche perché era sposata, quindi …
Lui, neanche ci aveva mai pensato, per lui Bellatrix Black era la migliore, la sua pupilla, il bocciolo di rosa nera che abbelliva quel giardino di erbacce, fatto di assassini e feccia. Per lui, lei era la migliore, indiscussa, colei che non l’avrebbe MAI tradito, colei che metteva prima l’onore e il rispetto avanti a ogni cosa e poi sciocchezze come l’amore o la passione. Un rapporto di profonda stima reciproca.

Bene Lucius raduna gli altri, alle 17 una riunione e … voglio che vi partecipino anche le reclute … i ragazzi, ora va via!” ruggì in fine, Lucius annuì col capo, e si diresse verso l’uscita, seguito da Bellatrix a testa bassa.

Tornarono nel salotto della villa.
Il volto truce e stufo di Lucius era diventata la sua espressione quotidiana, come suo figlio e sua moglie.
Bellatrix si fermò a osservare dal mancorrente il salone del Malfoy Manor.
La mano poggiata leggermente sulla colonna che determinava la fine delle scale, la pietra fredda, il marmo nero, buio, riflettevano la poca luce che filtrava dal finestrone a sinistra.
Notava le faccia stanca di Narcissa, la conosceva bene,  forse, in tutta la sua vita non l’aveva mai vista così stanca.
Poi spostò lentamente lo sguardo sulle sue figlie e sorrise. Loro stavano bene, apparentemente.
Ma lei in realtà non era mai stata brava a capirle, quello era compito di Rodh.
Sofia non poteva tirarsi indietro, ora mai si era schierata, anche se pentita poco dopo, dalla parte oscura. Osservava spesso il suo marchio e ogni volta che esso pungeva il suo cuore si fermava, perché esso le ricordava chi era veramente e chi non sarebbe mai stata.
Marilisa ora mai era stata obbligata a schierarsi dal lato oscuro. I suoi occhi si erano abituati, in quei venti giorni a casa, a vedere costantemente la morte tra quelle mura. Omicidi, urla, cadaveri, non erano rari da vedere e sentire tra le mura di quel maniero. Nel suo cuore era ancora ramificata la speranza che un giorno i suoi amici la perdonassero, che prima o poi essi capissero che lei avrebbe desiderato combattere questa guerra al loro fianco, dentro di se cercava costantemente un modo per aiutarli a distanza; ma come fare? Lei era impotente, lì a combattere contro la calma e la furia di sua madre, contro gli sbalzi d’umore di sua sorella.
Sofia” un richiamo frigido, privo di espressione attirò l’attenzione della ragazza. La giovane spostò lo sguardo verso la madre, guardò la sorella e poi si alzò dirigendosi verso di lei. Lasciandosi alle spalle le strategie del gioco.
Si avvicinò a Bellatrix e la guardò interrogativa.
“vieni con me”
Sofia non capiva la profondità di quella voce, la freddezza di quel tono … forse insolito. Seguì sua madre per le scale fino alla sua camera da letto. Entrarono.
“Si mamma?” mormorò Sofia
questa sera prepara maschera e bacchetta” come al solito la freddezza di Bellatrix riusciva a emergere quando serviva, quando non era una madre ma una mangiamorte, in quei casi, nessuno avrebbe mai potuto addolcirla o placarla.
Va bene … ma dov’è la missione? Verrà anche Draco?”
“No … la missione è a casa Lovegood”
Gli occhi di Sofia si sgranarono lentamente: Casa Lovegood. LUNA.
Luna Lovegood non le era mai stata simpatica, anzi, troppo squinternata per i suoi gusti, troppo infantile a volte, troppo distratta, troppo calma.
“casa Lovegood? E io cosa dovrei fare…?” domandò la ragazza tentennando.
“Torturare la figlia di quel mentecatto di Xenophilius” ruggì Bellatrix osservando l’orizzonte da fuori la finestra. Sofia fece un passo indietro spaventata. Aveva già torturato in vita sua, ucciso, aveva già visto l’orrore della morte e del sangue, prima che si pentisse trovava inebriante l’odore del sangue e divertente, era per lei, uccidere e sentire urla straziate. Aveva visto molti morire per mano sua, ma mai una sua compagna di scuola, di casa. Già di casa, entrambe erano Corvonero.
Nella sua testa risuonavano le parole della McGranitt, quelle parole che furono dette al suo smistamento.
La vostra casa sarà la vostra Famiglia
Luna, anche se la odiava, era una sua coetanea, per giunta amica di sua sorella, dove avrebbe trovato il coraggio di torturare una sua “amica”.
Farfuglio diverse cose prima di riuscire a dire qualcosa.
“pe-pe-perché io?”
Bellatrix si voltò lentamente e la osservò “hai qualcosa che non va? Ci sono problemi?”
“no affatto … voglio solo sapere perché IO!!??” ruggì balbettando piano quelle parole
perché sei la prescelta! L’oscuro ha deciso così! Sarai tu a torturare Luna Lovegood! Così vedremo se quel mentecatto aiuterà ancora Potty!” Bellatrix ribolliva di rabbia pensando al cavillo e  ai Lovegood, per lei quella famiglia meritava di esser torturata almeno quanto quella dei paciok.
Sofia aveva lo sguardo spiazzato, gli occhi dilatati fino a scoppiare, fino a sentire il freddo che li penetrava, attonita cercò di evitare lo sguardo della madre.
“spero ci sarà una riunione questo pomeriggio” mormorò la ragazza
“si ovvio che ci sarà”
“ma.. ma..mamma ma.. insomma… non credi che… cioè Luna è amica di Mary… come credi che…”
Sofia cercava di dissuadere la madre a farle torturare luna Lovegood, ma Bellatrix in quel momento non ragionava da madre ma da mangiamorte, come se soffrisse di doppia personalità, come se in quel caso il suo animo malvagio la governava. Camminò verso la figlia e le strinse la mascella, la presa così possente fece tremare Sofia.
Non mi interessa nulla! Tu dovrai agire e poi.. tua sorella ora è una di noi” una vocina isterica, bassa e allo stesso tempo acutissima risuonava fastidiosa nella testa di Sofia, era da molto tempo che non vedeva sua madre così.
La ragazza tremante si liberò dalla presa, i segni delle mani di Bella erano ancora visibili sul volto della ragazza, arrossati; annuì piano e scappò via da quella stanza.
 
Poche ore dopo in camera di Mary la ragazza aveva chiuso la porta a chiave per evitare che nessuno entrasse all’improvviso e interrompesse l’abusiva azione che stava compiendo.
Dopo settimane e settimane passate a escogitare un modo per aiutare di nascosto i suoi amici, senza che nessuno se ne accorgiesse, era arrivata a una conclusione: solo una pensioncina poteva aiutarla!

“Allora dimmi li stai aiutando?” chiedeva interessata e preoccupata la riccia sorella
Si padrona! Sto fornendo tutto l’aiuto necessario” mormorò L’elfo con vocina squillante e sorridendo
Ti ho detto di far piano! Se mia madre ci sente crucia prima te e poi me! Sh!” sorrise in fine all’elfo dai grandi occhi vedi che annuì piano e sorrise
Si padrona! Dobby starà zitto” bisbigliò l’elfo, Mary Sorrise e si avvicinò alla piccola creatura accarezzandogli la testa
quante volte ti avrò detto di non chiamarmi padrona? Tu sei un elfo libero, Dobby … non hai padroni!” ridacchiò la ragazza sedendosi piano sul suo letto, Dobby le sorrise e annuì
lei mi sta molto simpatica” Mary con occhi sorridenti annuì
Anche tu Dobby mi sei molto simpatico.. ma ora dimmi come stanno Harry, Ron e Hermione?”
Dobby si è mostrato loro solo a Grimmauld Place, Dobby li ha aiutati a trovare il medaglione di Salazar Serpeverde …”
“.. Bene quindi hanno già trovato un Horcrux! .. hanno capito come distruggerlo
?” domandò la ragazza camminando piano per la stanza e bisbigliando appena
no … Harry Potter è molto arrabbiato infatti, Dobby non sa come aiutare i tre maghi, Dobby non sa come si distrugge una magia così oscura”
Mary annuiva piano, camminando pensierosa avanti e indentro, cercando di pensare a un modo per distruggere quel benedetto aggeggio
“Neanche io Dobby … ma tenterò di scoprirlo e poi tu andrai a riferirlo a Harry! Ma non dirgli mai che sono io a mandarti … se qualche mangiamorte o Ghermidore nei paraggi ti sente siamo morti entrambi!” mormorò la ragazza velocemente. Di sottofondo un leggero rumore di passi proveniva dal corridoio, Mary voltò di scatto la testa verso la porta e poi guardò l’elfo, che tremante attendeva sue risposte
“Dobby qualsiasi cosa accada tu agisci per aiutare Harry, Ron e Hermione! ..ora sbrigati va via prima che arrivi qualcun..” un bussare alla porta interruppe la frase di Mary, Holly che era presente fischiò e sbatté forte le ali per attirare l’attenzione della ragazza sulla porta, Mary guardò il gufo e poi l’elfo e gli fece cenno di andar via
“Mary! Mary!” la voce di sua zia Narcissa la fece rabbrividire per la prima volta, se l’avesse scoperta con Dobby, il vecchio Elfo del Malfoy Manor si sarebbe infuriata come non mai, e vedere sua zia arrabbiata era ancor peggio che subire le torture di sua madre. La ragazza si guardò intorno.
“Va via! Ora!”  ordinò all’elfo
“Mary c’è qualcuno lì con te?” Dobby corse in un angolo della stanza pronto a materializzarsi via da lì
No zia! Solo Holly! Ecco ora ti apro subito!” Dobby le fece ciao con la manina carnea e poi si materializzò via lasciando una piccola nuvoletta di Fumo alle sue spalle.
Holly intanto sbatteva le ali per allontanare la polvere che si era alzata quando l’elfo si era materializzato via.
Narcissa entrò e si guardò intorno.
“Credevo ci fosse qualcuno … ti avevo sentita parlare …” Mary ridacchio, o meglio finse di ridacchiare
“Zia ma cosa dici?! ..io stavo … stavo.. emm … Leggendo!” la ragazza correndo prese un libro che era sulla scrivania, lo aprì a una pagina a caso e lo mostrò alla zia, che accigliata e poco convinta osservava la scena.
Strano eppure credevo di aver udito delle voci …
Ma no zia ti sbagli! Parlavo con Holly .. comunque dovevi dirmi qualcosa?” domandò la ragazza scoccando un’occhiata al piccolo gufo che la guardò preoccupato. Narcissa annuì
“Si vero! Ecco ero passata per dirti che giù di sotto c’è la riunione dei mangiamorte e tu … come me … teoricamente lo siamo … quindi andiamo di sotto” il falso sorriso di Narcissa che accompagnava quella frase, mostrando anche un finto orgoglio risaltò subito all’occhio di Marilisa, che guardò sua figlia, sbuffò appena e getto sciattamente il libro sul suo letto. La seguì verso la porta e prima di uscire fece un occhiolino al piccolo gufo che la guardò andar via, con un muso dispiaciuto e impietosito.


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Bene cari lettori ecco a voi un nuovo capitolo :D
Mary e Dobby! Che alleanza per aiutare Harry!
Ahhh che dolce quell’elfetto! Lo adoro :’)
Peccato che poi Bellatrix … Ma quello sarà un altro capitolo della nostra storia … per ora, rimaniamo a questo…
Che ve ne pare???
:D
A parer mio diciamo che risalta molto gli stati d’animo dei Malfoy, insomma non è difficile notare la loro tristezza e angoscia, nel vedere che la loro villa si è trasformata in un quartier generale di assassini e parte del maniero è diventata una sala per le torture D:
...la cosa che mi fa piacere e che, nonostante marilisa abbia perso la vista all'occhio sinistro si è ripresa bene :3 
ma voi che ne pensate?
 
Zia Molly

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Capitolo 52
*** Torture al Malfoy Manor ***


Torture al Malfoy Manor

Marilisa era pietrificata nei sotterranei di villa Malfoy.
Le urla straziate di Luna si udivano in tutto il maniero. Sua madre le aveva chiesto se voleva partecipare alla tortura ma lei senza neanche pensarci aveva rifiutato, avrebbe preferito morire che turare una sua amica.
Sofia tremava terribilmente e chiudeva spesso gli occhi mentre torturava la ragazza. Desiderava non vedere e non sentire l’orrore che stava commettendo. Luna si contorceva in terra dal dolore gettando sangue dalla bocca, i biondi capelli dorati erano sporchi di sangue, così come lo erano i suoi vestiti, affogati nella pozza di liquido rosso in cui giaceva.
Gemiti di dolore, cercava di resistere a quella tortura a quella lotta tra la vita e la morte. Gli occhi chiari smorzati dal dolore, le mani tremati e le lacrime che colavano invane.
“Crucio…” un tonfo nel cuore di Sofia, obbligata a compiere quell’atto, Bellatrix sorrideva maligna mentre assisteva.
Ti prego… basta … non ho fatto nulla …” piangeva di dolore Luna implorando pietà, porgendo la mano contro l’amica di casa. La mano sporca del suo sangue che colava irrefrenabile dalla bocca. Sofia guardò la madre, gli occhi lucidi, trattenevano le lacrime di fronte a tanto orrore.
“Non avere pietà!” mormorò Bellatrix isterica
“Mamma l’oscuro ha detto di non farla morire … impazzirà se continuo” Sofia abbassò la bacchetta tremante, quasi non riusciva più a continuare quella penitenza.
Bellatrix si avvicinò alla ragazza e le diede un forte calcio allo stomaco, esso stimolò un altro getto di sangue dalla bocca della bionda giovane in agonia.
“ora possiamo andare e lasciarla sola … a meditare!” terminò con una risata isterica, essa echeggiò per tutto il maniero come i precedenti urli di Luna. Da fuori le mura della cella Marilisa cercava di trattenere le lacrime di pena per la sua cara amica. Sofia non esitò a scappar via da quella cella, oltrepassando le imponenti figure di Lucius e Dolovh che sbarravano l’ingresso e quella di sua madre che era poco più avanti a lei.
Corse in camera sua, Marilisa la vide passare così velocemente d’avanti a lei che non era neanche sicura di averla vista, rimase immobile li a cercare di osservare ciò che accadeva attorno a lei.
Poco dopo vide passare sua madre e gli altri due mangiamorte.
“Cosa ci fai qui?” chiese Bellatrix acida
“attendevo che usciste …”
“Per entrare?”
domando fredda
“no …” abbassò lentamente lo sguardo Mary che seguì forzatamente la madre e i suoi zii verso il salone.
 
Sofia intanto si era gettata sul suo letto a piangere, la maschera da mangiamorte giaceva ai piedi del letto.
Si sentiva debole, stupida, usata, sporca, si sentiva un’assassina. Aveva già torturato da quando era diventata mangiamorte, forse aveva quasi ucciso, ma tra le mani non le era mai capitato un conoscente. Si era ripromessa di non agire più da mangiamorte, ricordava ancora il suo pianto nei giardini di Hogwarts; si toccò il collo, la collana di sua madre, anche se si era ripromessa di non indossarla era li, col suo filo in caucciù appesa al magro collo. 
Il pianto aumentava di intensità, profondi singhiozzi le bloccavano il respiro, il cuore batteva fortissimo, all’impazzata dal dolore.
accanto a Lei, il piccolo gattino Zero, miagolava e le leccava il braccio speranzoso di placarla e tranquillizzarla.
“Sono un mostro! Ecco cosa sono!” singhiozzava forte quelle parole.
“No non lo sei …”
Quella voce pietrificò Sofia. La ragazza tirò su con il naso, il mantello da mangiamorte la avvolgeva, sbiancò sentendo quella voce, credeva di essere sola in camera sua. Si alzò dal letto e guardò verso la porta.
Suo cugino Draco era appena entrato e la osservava profondo.
Si asciugò immediatamente le lacrime, orgogliosamente tentava di non farsi vedere nei momenti di debolezza … cosa che sicuramente aveva preso da sua madre.
Draco va via!” gli ordinò
Lui chiuse la porta alle sue spalle e fece un passo verso di lei.
“Draco ti ho detto di andartene voglio stare sola!”
Il ragazzo si avvicinò ai piedi del letto e raccolse la maschera da mangiamorte della cugina, la poggiò sulla cassapanca ai piedi del letto e la guardò.
No … rimarrò qui …” come al solito suo cugino, il suo adorato fratello adottivo, come lo chiamava lei, già perché tra lei e Draco, una volta, forse prima di andare a Hogwarts, c’era uno stretto legame di fratellanza.
Le labbra umide di Sofia tremarono appena provando a trattenere un singhiozzo, a cui diede sfogo poco dopo ricominciando a piangere.
Abbracciò suo cugino nascondendo il volto sulla sua spalla, Draco ricambiò l’abbraccio.
“Cugina tu non sei un mostro …”
“Non è vero! Lo sono!”
  urlava tra i pianti, Draco non faceva altro che tenerla stretta a se
“No non lo sei… sei solo vittima, come me, dei nostri cognomi …” Sofia si strinse ulteriormente al cugino, affogando le disperazioni in quell’abbraccio consolatorio.
“Grazie Draco …” il biondo sorrise appena.
 
Intanto Marilisa era scesa nuovamente nelle segrete, portando con se, con l’aiuto di Dobby delle garze e una bottiglia d’acqua.
Arrivati infondo alle scale aprì piano la cella. Sentiva le due voci basse che parlavano piano. La pozza di sangue accanto all’ingresso colava verso il tombino che dava alle fogne. Luna però non era più lì.
La giovane si guardò intorno, sentiva la sua voce e non la vedeva.
“Luna?!” bisbigliò entrando e chiudendo alle sue spalle la porta.
Pochi istanti dopo “M-Marilisa?” Luna, affiancata da Olivander, si mostrò a Dobby e Mary che sorrisero. La riccia sorella Lestrange corse verso l’amica e tremante la guardo
“Luna… mi dispiace per come ti hanno trattata … io …” non sapeva da dove iniziare: se con le scuse per aver tradito i suoi amici o quelle per cosa le avevano fatto
“Sh… lascia stare tu non c’enti nulla, sei diversa dai tuoi parenti, so che ti costringono” mormorò la bionda ragazza avvicinandosi e abbracciandola, intanto Dobby e Olivander si guardavano sorridenti.
Luna ti ho portato dell’acqua e delle garze … Dobby è qui per aiutarvi! Qualsiasi cosa chiedete a lui … ma occhio ai mangiamorte ! Io ora devo tornare su… potrebbero insospettirsi della mia assenza” Olivander e Luna annuirono, Dobby si avvicinò per fornire le cure necessarie. Mary salutò ancora una volta i prigionieri e salì in salotto.

Quando arrivò in salotto un’inquietante situazione si apriva ai suoi occhi.
Accanto al camino Suo zio, sua zia e Sofia scrutavano attenti la situazione, leggermente sorpresi e preoccupati. 
Salì l’ultimo gradino e si pietrificò vedendo chi stringevano le grandi mani di Greyback. La testa rossa di Ron era affiancata ai ricci capelli di Hermione. Le tre figure gli davano le spalle.
Il suo sguardo si riempì di paura, terrore, mortificata face un passo indietro. Si guardò intorno, Draco era di fronte a sua madre, tra l’oro c’era un’altra persona: Chi era?
Non riusciva a mettere a fuoco senza l’aiuto dell’occhio sinistro. SI sforzò e identificò il ragazzo che sua madre teneva fermo per i capelli come Harry.
Il suo cuore per un secondo si fermò dall’emozione di vederlo lì, per ora ancora vivo. Tremò appena e cercò lo sguardo di sua sorella, lo trovò facilmente. Sofia riuscì a capire la domanda che Marilisa gli aveva fatto scoccandole solo un’occhiata: Erano davvero loro?
Sofia annuì piano senza farsi notare.
“Come si è ridotto così?”domandò Draco tremante di fronte alla figura di Harry, la faccia deformata dalla fattura pungente lanciata d a Hermione poco prima nella foresta. Mary intanto avanzava verso la sorella.
“Già come si è ridotto così?” domandò seria Bellatrix guardando i Ghermidori infondo al salotto
“Qualcosa l’avrà colpito nella foresta …” suppose uno di essi
“Oppure è in corso a una fattura pungente …” incominciò seria allontanandosi di poco da Harry, lasciandolo nella grinfie di Draco e Lucius. Con piccoli passi spavaldi si avvicinò a Hermione, stupita di vederla incrociò lo sguardo di Mary, la ragazza si acciglio preoccupata, non sapeva cosa fare per aiutare i suoi amici.
“Dammi la sua bacchetta ..” ruggì Bellatrix a Greyback, il licantropo la strappò dalle mani della riccia e la passò a Bellatrix, rise isterica “Beccata!”  Marilisa deglutì, Sofia accennò una semi risata beffarda, un sorrisetto forzato.
Mentre Bellatrix stringeva schifata tra le mani la bacchetta di Hermione si fermò al centro del salone, congelata. La spada di Godrich Grifondoro era tra le mani del Ghermidore vicino all’uscita. Lo fulminò con uno sguardo isterico e respirando piano si guardò per un secondo intorno.
“Dove l’hai presa quella?” gracchiò isterica
“Era nella sua borsa quando l’abbiamo frugata .. ma ora e mia!” con un sorriso ebete in volto, il mago ridacchio fiero di se senza sapere a chi apparteneva la spada e dove teoricamente doveva esser collocata.
Bellatrix dilatò gli occhi dallo stupore e velocemente estrasse la bacchetta.
Repentina chiamò a se la spada, torturando lui e gli altri schermidori in meno di un secondo. La presa pungente dal suo incarceratus, come una frusta avvolgeva il collo dei tre che scappavano verso l’uscita.
“è impazzita …” mormorò Scabior con un fil di voce.
“FUORI! ANDATE VIA!” li cacciò isterica, intanto Marilisa e Sofia erano pietrificate dalla paura, L’espressione perplessa di Draco era molto simile a quella di suo padre e di sua madre.
Bellatrix teneva stretta la spada tra le sue mani, si avvicinò a Ron e Harry e li afferrò per il colletto della camicia poi li spinse verso il centro del salone, con uno sguardo chiamò a se Marilisa, non curante che le stava per consegnare tra le mani i suoi amici, e le ordinò “Mary rinchiudi i ragazzi nei sotterranei … Io voglio fare una chicchieratina con questa qui! DA DONNA A DONNA!”
Mary rabbrividì pensando al futuro di Hermione, poi afferrò Harry e Ron per il colletto
“tranquilli vi libererò da questa situazione” mormorò in modo poco percettibile mentre con poco garbo li spingeva tra le mani di Codaliscia che li avrebbe portati nei sotterranei.
la ragazza salì velocemente i gradini delle scale, mentre saliva incrociò lo sguardo con Dobby che era nascosto sotto al tavolo, L’elfo attendeva ordini.
aiuta Harry … non curarti di me … aiuta Harry e basta!”  L’elfo annuì percependo il messaggio e si smaterializzò, il rumore della materializzazione era coperto dai strazianti urli di Hermione.
Al centro del salone Bellatrix torturava Hermione, Marilisa osservava la scena da dietro la colonna dell’ingresso, numerose fitte al cuore, dal dolore e dall’angoscia. Non riusciva a vedere una delle sue migliori amiche così, prima Luna e poi Hermione.
Le lacrime della riccia ragazza colavano veloci mentre Bellatrix la assordava con forti ruggiti isterici.
“Dove l’avete presa?! Come siete entrati nella mia camera blindata!!! EH!?” urlava fortissimo, tanto da far tremare i vetri delle finestre.
Marilisa cercava di trattenere un urlo di rabbia, c’cerava di mantenere l’impulso di agire per difendere la sua amica.
“Non lo so … lo giuro!” piagnucolava la Grifondoro straziata
“MAMMA LASCIALA STARE! NON STA MENTENDO” urlò Mary facendosi avanti, le lacrime per un secondo cessarono di uscire dal volto di Hermione, guardò Mary sorpresa attonita, anche se il dolore persuadeva il suo corpo.
Bellatrix voltò la testa verso la figlia, uno sguardo tetro, un sorriso maligno, un ricciolo isterico.
“Non ti credo!” gracchiò maligna e poi con la lama del suo coltello si divertì a incidere la parola “nata babbana” sull’avambracci della malcapitata.
Le urla aumentarono ancora di più, Bellatrix levò la bacchetta verso la giovane distesa in terra.
“Bella potrebbe essere un falso!”  accennò ancora Marilisa cercando di fermare sua madre, Bellatrix voltò piano la testa, notò che sua figlia non l’aveva chiamata “mamma”  la cosa l’aveva lasciata perplessa. Abbassò la bacchetta e annuì
Giusto… Cissy chiamami il folletto!”
nell’attesa dell’arrivo del folletto Marilisa e Hermione si guardarono intensamente. Solo ora Hermione capiva cosa era realmente accaduto alle due sorelle.
Da tempo sospettava di loro due, la conferma ai suoi sospetti al ebbe con la morte di Silente, ma lei aveva sempre avuto ragione sul conto di Mary, lei era costretta! .. fino a poco tempo prima la ragione era oscurata dall’odio e dalla paura, ma ora tutto era più limpido e più chiaro.
All’arrivo arrivo del folletto il contatto dei loro sguardi cessò dato che le urla di Bellatrix chiamavano l’attenzione su di se.
Allora Folletto! Non hai fatto il tuo lavoro! Sono riusciti ad entrare nella mia camera blindata!” urlava giocherellando col coltello che aveva tra le mani.
Quando sono entrato nella sua camera blindata la spada c’era..” il tono frigido e serio del folletto infastidiva Bellatrix, la tentazione di ucciderlo era tale da spingerla a sfregiarlo sul volto, ma la voglia di finire di torturare Hermione era molto più grande.
Considerati fortunato FOLLETTO!” dopo lo sfregio sul volto si avviò verso Hermione “la stessa cosa non si potrà dire per questa qui …” levò ancora la bacchetta verso Hermione pronta a continuare la tortura quando Ron e Harry irruppero in salone. Un acceso duello si scatenò tra i due ragazzi e le due sorelle Lestrange.
Ron cercava di non mandare troppi colpi grossi verso Mary dato che avevano ben capito che era stata lei a mandare Dobby da loro, visto che l’elfo glie lo aveva detto poco prima nella cantina.
Harry e Sofia invece duellavano in modo molto accanito, quasi con odio.
“Giù le bacchette! Giù le bacchette ho detto!” Bellatrix alle spalle delle due sorelle , proprio sotto il lampadario di cristallo, teneva Hermione come ostaggio puntandole il coltello alla gola.
Spaventati tutti e quattro si fermarono, Ron e Harry gettarono le bacchette in terra, Marilisa e Sofia si fecero ai lati della stanza. Sofia a destra accanto al camino e Marilisa a sinistra, verso la finestra.
Draco raccoglile!” ordinò la riccia donna, il nipote obbedì.
“bene bene .. guardate chi c’è : è Harry Potter! Giusto in tempo per il signore oscuro!” sibilò Bellatrix nell’orecchio di Hermione, che rabbrividì.
“Chiamalo!” ordinò a Sofia.  La ragazza con poco orgoglio tirò su la manica del bracci sinistro e con la bacchetta era pronta a chiamare l’oscuro.
Ma un cigolio la distraeva terribilmente. Qual cigolio attirava l’attenzione di tutti.
Gli occhi dei presenti si spostarono contemporaneamente sul lampadario. 
Il terrore persuase Sofia quando vide il lampadario sganciarsi dal gancio che lo teneva attaccato al soffitto.
“MAMMA!!!” urlò fortissimo accennando un passo verso di lei, Bellatrix spinse via Hermione verso il duo e fece velocemente dei passi indietro per proteggersi dallo schianto. Harry corse verso Draco e gli strappo via le bacchette dalla mano.
Intanto Bellatrix cercava di riprendersi dal trauma, aveva rischiato di morire.
Accanto alle scale Harry, Ron, Hermione, Unci-Unci e Dobby, che aveva lasciato cadere il lampadario, erano pronti a scappare.
TU! LURIDO ELFO POTEVI UCCIDERMI!” urlò lei indegna , Dobby guardò Mary, la ragazza gli fece l’occhiolino, Bellatrix notò quel gioco di sguardi e ribollì di rabbia più di quanto già non fosse adirata.
“Dobby non voleva uccidere .. Dobby voleva solo mutilare o ferire gravemente” mormorò sincero l’elfo, a quelle parole Narcissa levò la bacchetta, nessuno doveva toccarle le cose che amava, tra esse, Bellatrix, la sua adorata sorella maggiore!
Pronta a uccidere l’elfo per ciò che aveva fatto fu disarmata dallo stesso.
COME OSI TU! TOGLIERE LA BACCHETTA DI MANO A UNA STREGA! COME OSI TU METTERTI CONTRO I TUOI PADRONI!” Bellatrix stringeva tra le mani il suo coltello, non sapeva se uccidere prima l’elfo o sua figlia.
DOBBY NON HA PADRONI! DOBBY è UN ELFO LIBERO E DOBBY è VENUTO QUI PER SALVARE HARRY POTTER E I SUOI AMICI!” Marilisa sorrise pianissimo a quelle parole. Ricordava quando glie le ripeteva al piccolo elfo.
Bellatrix lanciò il suo coltello verso il gruppo di prigionieri, mirando Dobby, esso aveva già iniziato la fase di materializzazione.
Un attimo di suspense si celò dietro quel gesto, Bellatrix rimase immobile, così come tutti in quel salone. Il coltello venne assorbito nella smaterializzazione.

Forse era riuscita nel suo intento, uccidere l’elfo.




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Ecco a voi lettori un nuovo capitolo!
Ehh che dire …  il titolo parla da solo … insomma basta vedere Luna, Hermione e Dobby alla fine … rabbrividisco al sol pensiero ….
Penso che Bellatrix è incazzata nera con Mary, dato che ha notato la sua complicità con l’elfo, ma staremo a vedere cosa accadrà nel prossimo capitolo …. Mio dio… non voglio pensarci e tanto meno anticiparvi nulla!
Comunque come avete scuramente notato, qui, come quando ho descritto l’attacco all’ufficio misteri, ho dovuto mischiare il Film e la storia, quindi non vi sorprendete se molte cose sono diverse dalla storia originale … ma era per far avere un filo logico a questa FF …

Comunque voglio sinceramente sapre il vostro parere :D
Zia Molly

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Capitolo 53
*** Avverrà domani! ...Lo scontro finale! ***


Avverrà domani!... Lo scontro finale!

 
Il silenzio urlava di rabbia nel maniero.

Forse le urla di dolore di Dobby, sicuramente morto per la pugnalata al cuore che Bellatrix gli aveva inferto lanciandogli il coltello, si sentivano forti nel cuore di Mary. I singhiozzi del piccolo elfo forse si udivano piano anche in quel salone .. nelle orecchi di Mary il ricordo assiduo della sua voce rimbombava nel suo cervello.
La ragazza scoppiò a piangere, un pianto che aveva trattenuto per troppo tempo, corse verso la madre a pugni stretti. Le lacrime colavano veloci e incontrollate, gli occhi neri vuoti e privi di espressione , se non carichi di Dolore e Odio.
Sei un mostro l’hai ucciso! L’hai ucciso! … Sei un mostro! Lui era mio amico!” urlava in lacrime alla madre che la guardava atterrita, sorpresa, impassibile forse.
Bellatrix la prese per il braccio.
Cosa vuoi?! Eh! Quel lurido Elfo poteva uccidermi! ..Tuo amico?! Traditrice! Eretica!”
Quel tono malvagio di voce, quel tono di disprezzo nella voce che Marilisa non udiva dal moltissimo tempo, riaffiori dalla bocca di Bellatrix che, dalla rabbia per essersi fatta fuggire Potter urlava isterica contro la figlia. Odiava tutti in quel momento, troppa rabbia.
Quelle parole ferirono Mary, fragile.  Era sempre stata una ragazza molto fragile e ora che aveva perso la vista, questo suo aspetto del carattere si era accentuato.
Bellatrix dalla rabbia cercò la sua bacchetta nel fodero. Non c’era.
Il panico. Dove era la sua bacchetta?
Un urlo isterico, di rabbia allo stato puro  echeggio per il salone, Mary rabbrividì e tremò fortissimo, Sofia si tappo le orecchie.
“DOV’è LA MIA BACCHETTA?” urlò voltandosi in un ruggito di rabbia verso Draco.
“Non rivolgerti così a mio figlio Bella!” si fece avanti Narcissa mettendosi avanti a suo figlio. Bellatrix si voltò completamente a osservare il quadretto Madre/Figlio.
“Sta zitta! DRACO DIMMI DOV’è LA MIA BACCHETTA!! L’AVEVI TU FINO A POCO FA!” urlava forte dalla rabbia.
Draco tremò, i suoi occhi si incrociarono con quelli di Sofia che non sapeva cosa fare.  “Potter … le-l-le ha rubate
In quel momento Bellatrix si sentì svenire, ma si riprese subito scuotendo la testa.  Si sentiva impotente, non aveva il suo coltello, non aveva la sua bacchetta, cosa le rimaneva per combattere?
Si girò nuovamente verso la figlia, Marilisa tremava ancora e guardava la madre con rabbia. Senza pensarci due volte Bella la schiaffeggiò fortissimo. La riccia ragazza cadde a terra solamente al primo schiaffo, guardò sua madre e la fulminò nuovamente. Sofia non esitò a correre in soccorso della sorella, la aiuto ad alzarsi da terra e poi guardò la madre.
Bellatrix infuriata accelerò il passo verso la sua camera.
Una volta in essa chiuse con rabbia la porta alle sue spalle, sbattendo forte essa provocò un grande fracasso.
La donna ruggì ancora una volta di rabbia, si sentiva impotente senza la sua bacchetta, senza il suo coltello.
Per un secondo riaffiorò nella sua testa il ricordo remoto di quando la acquistò.
 
Era piccola, aveva soli 10 anni e mezzo.  I ricci arruffati ricadevano sul volto, i capelli abbastanza corti rispetto al lungo taglio attuale e il volto innocente, dai tratti gentili e dolci, la facevano apparire una piccola bambolina agli occhi di tutti.
Ricordava che quel giorno lei e i suoi genitori erano andati a Diagon Alley, pioveva terribilmente, il tamburellare della pioggia sui vetri del negozio di Olivander la faceva sorridere, dato che lei amava la pioggia e il temporale. Sua madre e suo padre attendevano impazienti accanto a lei.
Olivander le fece provare tantissime bacchette, una più decorata dell’altra una peggiore dell’altra nelle sue mani. Ma lei sin da quando era entrata aveva puntato i suoi occhi su una sola. La bacchetta storta, curva in noce, in esposizione in una teca di vetro dietro il bancone.
Osservava quella bacchetta con ammirazione, secondo lei in design, le curve, le linee di forza e i decori erano qualcosa di bellissimo, e poi sembrava davvero maneggevole.
“Signor Olivander, desidererai provare quella bacchetta!”   ricordava ancora come la sua piccola voce diede sfogo al suo desiderio repressa di avere quella bacchetta, di tenerla tra le mani anche solo un secondo.
Mi dispiace signorina Black, ma è la bacchetta a scegliere il mago … non è mai accaduto il contrario!”
Ricordava il suo broncio e lo sguardo fulmino, inquietante che aveva colpito il vecchio. Olivander le sorrise pianissimo.
“La provi … ma  si ricorda che…”
“è la bacchetta a scegliere la strega… si lo sappiamo tutti!”
borbottò lei aprendo con foga la teca per  stringere tra le mani la bacchetta che aveva scelto.
In quel momento sentì come un calore alla mano, una scossa attraversarle il braccio, era come se lei e quel bizzarro pezzo di legno di Noce erano sempre stati legati.
“è lei!” disse decisa
la agiti” mormorò presuntuoso il venditore di Bacchette.
La agitò pianissimo e poco dopo ebbero tutti la prova che lei non si sbagliava, era lei quella perfetta.
“Ammirevole, è il primo caso in cui è la strega a scegliere la bacchetta …. Scommetto che tu non perdi mai vero?” chiese il vecchio
“Mai! Io non perdo mai!” sorrise beffarda stringendo tra le mani la sua bacchetta, le sembrava come se il suo braccio fosse nuovamente intero.
 
Sorrise pianissimo, era incredibile come era affezionata a quel purissimo pezzo di legno … ma dentro di lei ribolliva di rabbia per averla persa, la sua bacchetta. Ora le rimaneva solo quella di quella schifosissima mezzosangue. Guardò la bacchetta di Hermione con disprezzo, era poggiata sul comò, si avvicinò a essa e la prese in mano, notò subito che non provò la stessa sensazione che provò quando prese per la prima volta in mano la sua, osservo il design, quei fiori intrecciati attorno al manico le facevano decisamente schifo, rivoltante.
La agitò scettica.  Il vaso di fronte a lei scoppiò, essa comandava benissimo le sue intenzioni, le era fedele, ma questo non le bastava, perché quella bacchetta, prima, era di una sporca mezzosangue.
 
 
Lentamente Dicembre passò, portandosi via quel triste anno che era appena trascorso.
Il freddo di gennaio gelava i vetri delle finestre del maniero e la pioggia tamburellava su essi fortissimo. In tutto questo tempo Bellatrix conviveva a stento con la bacchetta di Hermione, la odiava e anche se essa le era abbastanza fedele non la sentiva sua. Resisteva alla tentazione di spezzarla solo perché le serviva una bacchetta per combattere.
I rapporti erano sempre molto tesi tra gli abitanti del Malfoy Manor e la presenza di Voldemort era diventata abituale.
Era l’ora di pranzo quel freddo Martedì, da poco avevano terminato di pranzare e le due sorelle erano in camera loro a praticare diverse attività: Sofia leggeva mentre Marilisa giocava col gatto della sorella. Zero.
Draco era con loro, sfogliava la gazzetta del profeta mentre sorseggia del the.
Stava analizzando i titoli in prima pagina quando ad un tratto il suoi occhi caddero su una foto in basso a destra. Essa raffigurava un Drago che sorvolava la Gringott.
RAPINA ALLA GRINGOTT, COLPITA LA CAMERA BLINDATA  668” leggendo il titolo i suoi occhi si dilatarono e la calda bevanda che stava lentamente scendendo per il suo esofago risalì su repentina.
Sputò il The dalla sorpresa, attirando l’attenzione di Sofia e Marilisa.
“Draco? … che cosa ti prende?” domandò Sofia osservandolo attonita.
Marilisa osservò Draco con un sopracciglio inarcato e il piccolo Zero miagolo spaventato dal forte rumore.
Salazar! Hanno rapinato la Gringott!” Udendo la notizia Sofia si alzò dalla poltrona dove era seduta e con un gesto incredulo strappò di mano il giornale dalle mani del cugino e lesse l’articolo
La camera blindata 668?!!!! … momento ma la camera blindata 668 è la camera dei Lestr…” non fece in tempo a finire la frase che si udì un forte urlo proveniente dalla camera in fondo al corridoio.
Avevano rapinato la camera blindata dei Lestrange.
Le due sorelle si guardarono spaventate e sorprese, subito quel piccolo gioco di sguardi, Marilisa lasciò andare Zero dalle sue mani e Sofia corse verso la camera della madre da dove proveniva l’urlo. Accorse dietro di loro Draco.

Mamma cosa è …” incominciò May sporgendosi dall’uscio
LA CAMERA BLINDATA! L’HANNO APERTA! IL DRAGO! NON C’è! “urlava furibonda mentre indossava il suo mantello da viaggio e infoderava la bacchetta nella tasca interna, pronta a precipitarsi in banca.
Sofia, Marilisa e Draco si guardarono impressionati.
“mamma veniamo con te!” disse Sofia gettando la gazzetta del profeta sul letto e avviandosi verso la madre
“e a cosa servirete voi?! “chiese Lei isterica avvicinandosi verso l’uscita della stanza, sbarrata da Mary e Draco.
Anche io e Mary siamo Lestrange! Ciò  che è stato rubato era anche nostro!”  Bellatrix annuì piano, il ricciolo della frangetta le ricadeva parallelo al naso, isterico e folle, come il suo sguardo.
temo che ciò che hanno rubato non era neanche roba nostra …
“Non dirmi che … insomma credevo che si trovassero nella camera blindata del professor Piton!”
“Secondo te quel lurido mezzosangue Traditore si assumerebbe questa responsabilità?! NONFARMI RIDERE! ..se dovete venire muovetevi non ho tempo da perdere!
” gracchiò uscendo dalla stanza, superando bruscamente le figure di sua figlia e suo nipote.
Sofia guardò Marilisa che annuì e si diresse verso la sua camera per prendere la bacchetta e il mantello.
 
In meno di un’ora erano arrivate alla banca.
L’edificio era praticamente distrutto. Il salone dove i folletti accoglievano i clienti per poi condurli alle proprie camere, era a pezzi, dal tetto, cadevano continuamente frammenti di vetro, dato che la cupola era stata distrutta e infondo alla stanza un enorme buco, aperto dalla forza del Draco dimostrava che esso era scappato.
Gli Auror e molti giornalisti della Gazzetta erano tutti li insieme a molti architetti.
Bellatrix sopraggiunse li come una leonessa infuriata e si diresse verso l’ingresso dell’edificio, seguita dalle sue figlie, per la prima volta, le tre donne Lestrange erano unite in un intento comune: salvare il buon nome della loro famiglia e il patrimonio, monetario e affettivo, delle casate Black e Lestrange.
Gli Auror impedivano l’accesso e tentavano di fermare Bellatrix mentre avanzava verso l’edificio caduto a pezzi, purtroppo per loro, venivano schiantati con un colpo di bacchetta. Sofia era in quei momenti, che nonostante si fosse pentita, riusciva a ritrovare in se, l’ammirazione per sua madre, coltivata sin dai primi anni di vita.
Arrivarono nell’ingresso della banca e il gestore dei fondi monetari e una Auror stavano dialogando.
“Madam Lestrange lei cosa ci fa qui!?” domandò   l’Auror che faceva parte di una cerchia di maghi oscuri alleati ai Mangiamorte.
“Idiota! La mia camera blindata è stata aperta!” ruggì Bellatrix acidamente
“Madam Lestrange ma l’accesso alle camere blindate è momentaneamente bloccato … guardi cosa ha fatto il Drago mentre scappava!” accennò l’Unci Unci che stava parlando con l’Auror.
Non mi interessa! E…poi! Voglio sapere come sono riusciti a entrare!” il tono autoritario di Bellatrix fece rabbrividire i presenti, persino Rita Skeeter che era poco distante a origliare la conversazione.
“Potter! … una di loro si è polisuccata in lei, aveva la sua bacchetta, non abbiamo potuto fare a meno di pensare che fosse lei … fino a quando la cascata del Lago ….”
Marilisa guardò Sofia, la sorella le ricambiò lo sguardo. Hermione si era polisuccata nella madre a quanto pareva e, Harry e Ron, probabilmente erano sotto il mantello dell’invisibilità.
Bellatrix ringhiò di rabbia e non appena stava per continuare la predica, o forse iniziarla con cruciare l’elfo, poco attento nel riconoscere la Vera e una FALSA Bellatrix Lestrange, sentì un forte dolore al braccio sinistro. Lo avvertì anche Sofia. Un altro colpo al cuore per la ragazza, ma ora mai ci era abituata, accadeva spesso ogni volta che le pizzicava il braccio.
Bella guardò Sofia, la ragazza annuì, poi sorrise malefica e scrutò la situazione.
“Ora folletto vediamo se imparerai a riconoscermi in futuro!” prima di andare via gli puntò la bacchetta al collo e un leggerissimo taglio si creò sul mento dell’elfo, poi si materializzò al Malfoy Manor con le figlie.
 
I mangiamorte erano già tutti attorno al tavolo del salone, la riunione era iniziata.
“Hanno scoperto il nostro segreto Nagini …” mormorava in serventese l’oscuro signore, facendo rabbrividire molti dei suoi seguaci con quei sibili inquietanti.
“Nagini devi starmi vicina, non allontanarti da me o saremo finiti entrambi …” l’ultimo sussurro prima di puntare i suoi occhi sui suoi seguaci.
“ Bene! Dopo la rapina alla Gringott … ci rimane una sola cosa da fare! Ora mai ho l’arma giusta, ora mai siamo potenti, ora mai non ci rimane altro da fare: Domani sera, attireremo Potter al castello, noi ci troveremo lì per proteggere l’ultimo Horcrux, e li io mi scontrerò contro di lui e lo sconfiggerò una volta per tutti! Domani ci sarà lo scontro finale!”
i mangiamorte risero di piacere, tutti, perfino Sofia accennò un lieve sorriso, anche Draco … tutti tranne Marilisa, la ragazza cercò di nascondere il disappunto tra i ricci, un gesto timido nel voltare la testa e grattarsi la nuca, riuscì a passare inosservato agli occhi di molti, a tutti, tranne a quelli della Madre.
 
 
Dopo quella riunione la sera successiva non ci mise troppo ad arrivare.
Come era nei piani dell’Oscuro Signore Harry era stato avvistato per le vie di Hogsmade e Severus non aveva esitato a comunicarlo a Voldemort. Ora l’esercito oscuro attendeva ansioso degli ordini, mentre scrutavano Hogwarts dalla riva opposta del Lago Nero.
Marilisa osservava il castello, quasi le veniva da piangere. Quel grande edificio, anni e anni di storia, con l’avvento di una guerra, probabilmente sarebbe andato distrutto.  Poi dopo il castello, la sua casa, la sua vera casa, la vera casa di molti Studenti, il suo pensiero si rivolgeva a Harry, Ron e Hermione, a tutti gli studenti che ora erano lì, incoscienti che alle porte del castello, c’era un esercito, incoscienti che mancava poco a una guerra.
Nella sua mente cercava di calmarsi, il suo cuore andava a mille, si sentiva in pericolo sin da quel momento: infondo lei era, per metà, cieca, come avrebbe fatto a superare gli attacchi dal lato sinistro senza poter usufruire di entrambi gli occhi e di ottimi riflessi? 
L’ansia per il fianco, che le faceva terribilmente male, dato che stava concentrando tutto lo stesso sul lato sinistro la distraeva terribilmente e per la prima volta l’ordine di non correre del medico la convinceva a non muoversi da li; ma poi dentro di lei l’animo Grifondoro ruggiva come un leone. Con coraggio stava per affrontare a pieni polmoni, con un cuore grande quella guerra, ma mentre si convinceva che lei ce la poteva fare un’altra domanda le sorgeva spontanea: Fred sarebbe stato li? ..ma questa volta si sarebbero incontrati da rivali? …
Sorrise beffarda pensandoci.
NO! Perché lei sin dalla sera prima aveva organizzato tutto: quella sera lei avrebbe PER SEMPRE detto no agli obblighi imposti da sua madre, dal suo cognome, avrebbe tradito l’oscuro! ..avrebbe confermato quello che secondo sua madre era “la pecora nera dei Lestrange” sarebbe stata fiera di esser chiamata traditrice quella notte.
Ricordava quando era arrivata in quel castello, aveva 11 anni, era cresciuta lì! Era cresciuta con Harry Potter, viveva delle sue avventure e a costo di morire lei l’avrebbe appoggiato come aveva sempre fatto, anche se quella fosse stata l’ultima notte della sua esistenza, cosa molto probabile forse, dato che si stava per scatenare l’apocalisse, lei avrebbe passato quella lotta alleata con Harry, perché i veri amici sono amici sempre! Fino alla vera fina … e forse quella poteva esserlo.
Sofia era accanto a sua sorella e suo cugino. Sua madre e suo zio erano poco più avanti, alle spalle dell’oscuro.
Anche lei come la sorella osservava il castello: nella sua mente ricordava il suo smistamento; ricordava quanto lei desiderasse finire in Serpeverde, quanto lei lo desiderasse profondamente per rendere onore a sua madre e al suo cognome, ma ora non ne era poi così sicura … ricordava ancora le parole del Cappello parlante:
“Serpeverde? … ne sei sicura? ..potresti pentirtene un giorno sai … hai molto intelletto, sai fare le scelte giuste, ami leggere, studiare … io direi …”
no Corvonero … idiota di un cappello! No Grifondoro! No Tassorosso! SERPEVERDE!” l’ultimo pensiero di una bambina di 11 anni prima del verdetto finale
CORVONERO!” con rammarico, ricordava, si diresse al tavolo dei Corvi, desiderava davvero, da bambina finire in Serpeverde, ma solo ora capiva quanto erano vere le parole del cappello parlante.
Era li e fissava il castello.
Il suo sguardo passava dall’edificio a sua madre, forse in quella guerra la vera domanda era se allearsi con Potter o con sua madre, dato che a lei dell’Oscuro non glie ne importava nulla! Non si ritrovava a pieno nelle sue ideologie, in alcune cose forse si, ma in altre affatto.
Harry o Bellatrix?
Domanda dura. Quella notte doveva scegliere, come aveva fatto sua sorella, tra bene e male forse. Ma il coraggio? E sua sorella cosa avrebbe fatto?
Sapeva già la risposta, si volto lentamente verso di lei e la guardò, tremò appena, le prese la mano, Marilisa la guardò e sorrise, era quello il gesto giusto per caricare entrambe e farsi coraggio.
“Sorelle per sempre vero?” mormorò Sofia, la più grande tra le due, apparentemente la più forte.
“Nella buona e nella cattiva sorte” le mormorò Marilisa, quasi come se fosse una promessa di matrimonio, una promessa indissolubile, qualcosa che andava fuori dall’ordinario, un amore, forse, un affetto, un unione, loro due si completavano, erano una cosa sola, e lo sarebbero state, a differenza di ciò che era accaduto a Bellatrix e Andromeda, sia se una delle due avesse scelto la via opposta a quella dell’altra. Per sempre insieme! Per sempre Sorelle! Fino alla fine, anche se distanti o in luoghi diversi, anche se una morirà o l’altra sopravvivrà, anche se una sceglierà il bene e l’altra il male, anche se entrambe rimarranno vicine, loro sarebbero sempre state sorelle per sempre … era questa la promessa che si erano fatte in quel momento.
 
Dopo che videro l’Oscuro cercare un contatto con le menti degli studenti di Hogwarts, mentre il buio della notte calava e la frescura di fine inverno le travolgeva, notarono la patina bluastra degli incantesimi di protezione che incominciava ad avvolgere il castello, pur di prendere tempo e agevolare Harry. Si il ragazzo che era sopravvissuto era li nel castello e loro lo sapevano bene.

 
 
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Cari lettori …
È iniziata la fine … la battaglia finale ha inizio ….
Il finale … i pensieri di Sofia e Marilisa mi hanno fatto emozionare mentre li scrivevo…

Che dire…  la fine… il the end … arriva presto …. Non mi sembra vero …
Sono mesi e mesi che insieme a voi costruisco questa fan Fiction, scrivo, immagino, sogno, parlo e ora…. Ma non c’è da rattristarsi.. non è ancora finita no?

Quindi tornando al capitolo…
Voi ora mi direte … LA BATTAGLIA FINALE A HOGWARTS AVVIENE IL 2 MAGGIO… qui non si capisce!!… ecco io l’ho detto che più o meno è Gennaio/Febbraio … per chi non l’avesse capito … avviene d’invero … è una What if?  ..nò?  quindi …   :D (perdonatemi ma ad un certo punto non mi sono più ritrovata con le date di zia Row xD)
Comunque attendo vostri pareri :D

Zia Molly   

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Capitolo 54
*** Lo scontro finale ***


Lo scontro finale
 

 
Attendevano li già da dieci minuti, speravano in un ordine, attaccare il castello, un modo per entrare e distruggere, un modo per entrare e nascondersi,  attendevano delle disposizioni serie.
Arrivarono poco dopo anche i figli di Dolovh, Anthony e suo fratello. I due ragazzi non esitarono a raggiungere le due sorelle.
Non appena li giovane Anthony arrivò cinse Sofia per i fianchi, la ragazza si irrigidì improvvisamente, non si aspettava nulla di simile e non aveva capito neanche chi aveva osato quel gesto, dato che, non si era accorta dell’arrivo del suo promesso sposo.
Si voltò di scatto e lo vide, lo fulminò letteralmente con gli occhi e lui con un sorriso colpevole fece un passo indietro, inquietato da quello sguardo almeno quanto da quello della madre della sua “fidanzata” che lo fulminava come faceva la figlia da dieci metri di distanza.
Poco dopo i ragazzi udirono il lieve sussurro che l’oscuro fece vagare per le loro menti.
“Iniziate
Fu quello l’ordine di attaccare e di bombardare il castello.
Mary guardò Sofia prima di bombardare il castello, nei suoi occhi l’incertezza e la paura, la consapevolezza, i sensi di colpa per sentirsi ancora una volta fuoriposto, traditrice sia da una parte che dall’altra.
Sofia annuì piano, per darle coraggio, poi con tutta se stessa, imitò il gesto di molti, bombardò la barriera che proteggeva il castello.
Sotto gli occhi soddisfatti di molti mangiamorte la barriera di protezione della scuola si sgretolava pian piano e cedeva, cadeva come se fossero fiocchi di neve, sgretolandosi al tocco con il suolo, come carta bruciata scendeva lenta e l’odore di fumo dominava l’aria.
Non ci volle molto, come razzi i mangiamorte volarono contro il castello pronti a scatenare il terrore, l’apocalisse pur di trovare Harry Potter e consegnarlo all’oscuro signore prima di mezzanotte, prima del tempo concesso.
Marilisa prima di volare verso il castello, avvolgendosi nel suo mantello, scambiò l’ennesimo sguardo con sua sorella, aveva il presentimento che forse, dopo il gesto che lei stava per compiere, non si sarebbero più incontrate, forse in un lontanissimo futuro.
Sofia comprese lo sguardo della sorella, un profondità mai vista, simile ad un addio, simile ad un lungo arrivederci, uno sguardo che però aveva un retrogusto di speranza, la speranza che quello in realtà fosse solo un semplice “ciao”. Mary volò via verso il castello, confondendosi con la nube degli altri mangiamorte che volavano in cielo, nel cielo buio, Sofia alzò la mano verso di lei come se volesse prenderla per fermarla, ma non ce la fece, guardò per un secondo verso la sorella e poi portò la mano sul fodero della sua bacchetta, la sfoderò e poi con un piccolo balzo volò anche lei nella mischia.


Nel giro di poche ore il castello era stato invaso, lo scontro, quella guerra aveva avuto inizio.
Forti scoppi, boati si udivano da ogni dove: Nel cortile l’apocalisse aveva avuto inizio, le mura del cortile crollavano, si frantumavano come castelli di sabbia, la possanza e la poca delicatezza dei giganti distruggeva tutto, più degli incantesimi inferti dai combattenti.
Sul ponte d’ingresso le statue proteggevano in confini più che potevano, cercavano di proteggere la scuola, come gli aveva ordinato loro la McGranitt. I mangiamorte distruggevano senza pietà, uccidevano senza scrupoli, senza avere pietà neanche per gli studenti più giovani, trovatosi coinvolti in quella guerra.
Nella sala grande, gli scoppi e le urla erano gli unici rumori che si udivano, generandone uno solo: il chiasso più totale. Urla di incantesimi, schiantesimi, maledizioni, fatture e anatemi erano chiare.
Quella notte sembrava trascorrere in fretta, ma le prime vittime erano già in terra. I primi cadaveri, di valorosi guerrieri, coraggiosi ragazzi, giacevano morti per i corridoi della scuola. I cadaveri dei mangiamorte erano accanto a loro, le loro bacchette erano lontane dai cadaveri, esse si perdevano nel caos e nella disperazione più totale.
Nei corridoi gli studenti correvano impauriti, come se cercassero in quel labirinto senza uscita, un luogo dove fuggire, nascondersi, evitare lo scontro, intimoriti da tanto orrore, da tanta morte.


Nel caos Sofia correva a destra e sinistra, l’ansia la persuadeva, la avvolgeva.
La bacchetta ben stretta nella mano destra, pronta a schiantare o uccidere i suoi avversari.  Uccidere … già aveva ucciso una sola persona per ora, la sua prima vittima.
Era ancora shoccata.
Aveva visto gli occhi di quel ragazzo spegnersi, lo aveva sentito gemere dalla sorpresa di ritrovarsi morto pochi secondi dopo il loro incontro. Ma la paura l’avvolgeva, non aveva potuto evitare, lui la puntava con la bacchetta, un volto malvagio, più del suo che era una mangiamorte, anche più spietato forse … Lui aveva più fame di vita di lei …
Sofia cercava sua sorella o sua madre per quei corridoi, correva cercando di confondersi tra gli studenti. Era riuscita  a rimediare una cravatta di Serpeverde dal corpo svenuto di una ragazza. Ora sembrava una studente, data la camicetta bianca e la cravatta della casa verde scarlatto.
Si guardava intorno, era sulle scale che portavano alla sala grande. Il via vai di persone la trascinavano in quel fiume di gente che correva impazzita, sbattendola a destra e a sinistra, spesso era costretta a schiantarli per riuscire ad andare avanti nella mischia.
Mentre correva intravide una figura: basso, capelli mori, occhiali, sfregiato … Harry!
si fermò un secondo dietro una colonna, pronta a pietrificarlo e a portarlo all’oscuro signore, quando vide arrivare Ginny Weasley, la rossa sorella di Ron, nonché migliore amica di sua sorella.
Guardò quella scena, quel romantico quadretto, il suo cuore si fermò per un secondo, ricordandole che in tutto quell’orrore c’era ancora qualcuno che amava! .. ricordandole che anche lei amava qualcuno.
Dietro le figure di Ginny e Harry che si baciavano, per incoraggiarsi, come se quel bacio fosse l’ultimo; Sofia vide passare Frak.
Il moro e magrolino ragazzo che lei aveva sempre amato, il mezzosangue che le aveva rapito il cuore, lo studente di Hogwarts, il Tassorosso che le aveva regalato alcuni dei suoi migliori momenti.
“FRANK!” urlò lei speranzosa di attirare l’attenzione del ragazzo che, nel caos, non l’aveva sentita e stava scendendo le scale verso l’ingresso, con la bacchetta tra le mani.  Corse verso di lui.
Centinaia di guerrieri li separavano.
Correva come non mai, non guardava in faccia nessuno, era isolata, sentiva solo i battiti del suo cuore, a mille, come il ritmo di una locomotiva, tutto il resto era secondario, ogni cosa era superflua, ogni rumore, strillo, urlo sembrava esser messo in secondo piano dal suo udito, rendendolo ovattato.
Arrivò ad un bivio il ragazzo voltò verso il cortile, lei lo seguì.
Voltando verso il porticato i suoi occhi si riempirono di panico.  Alla sua destra, nel piccolo giardino del cortile interno al castello c’era un gran fracasso, forse uno dei cuori della battaglia. Accelerò verso il ragazzo, fortunatamente li non c’erano persone ad ostacolare la sua corsa.
“Frank! Frank!” urlava lei porgendo la mano verso di lui.
In quel momento il ragazzo si voltò, i loro sguardi si incrociarono, mentre i loro corpi si avvicinavano dato che si erano quasi raggiunti.
Ma un boato li interrupe. Frank guardò in aria e vide cedere parte dell’architrave sopra di lui, Dolovh che osservava la scena dal cortile aveva evocato un incantesimo di distruzione per far crollare il tetto sul ragazzo, pretendente della sua futura nuora.
Sofia sgranò gli occhi e si gettò sul suo ex-fidanzato, salvandolo dal crollo.
Caddero l’uno sull’altra dietro un muretto che li proteggeva dalla vista di tutti e, probabilmente li avrebbe protetti anche da molti incantesimi. Le macerie del tetto avevano alzato una grandissima polvere e un gran rumore, facendo credere al mangiamorte che Frank era morto e Sofia con lui.
I due nascosti dietro il muretto, appena la polvere si abbassò si guardarono.
Il labbro di Sofia era rotto, lentamente del sangue usciva da esso, creandone una striscia che colava verso il collo e sporcava leggermente il colletto della camicetta bianca.
Frank si era sfregiato la guancia, il taglio, non molto profondo faceva colare del sangue.
I loro sguardi si posarono lentamente sui  loro volti, come farfalle sui fiori, gli occhi pian piano si chiusero e le loro labbra si incrociarono, travolgendoli in un bacio. Il sapore del sangue rendeva quel momento così strano, ma Sofia per la prima volta capì cosa significava quello che sua madre le diceva
  “ricorderai con più passione un bacio che ha il sapore del sangue”
i due si staccarono e si guardarono un’altra volta, sorrisero e poi si alzarono da terra e si nascosero dietro una colonna li accanto.
“ti amo” mormorò Sofia accarezzandogli delicatamente la guancia sfregiata, cercando di non fargli male e di pulire il sangue attorno alla ferita.
“anche io” disse lui accarezzandole il labbro inferiore. Poi insieme corsero via dal porticato e si inoltrarono in un corridoio mezzo distrutto che conduceva verso le aule e la biblioteca.
 
 
Intanto Mary si trovava a duellare contro i suoi alleati, i mangiamorte e i Ghermidori. Già, perché lei sin da quando aveva salutato Sofia aveva incominciato a combattere contro il suo esercito.
Il Ghermidore che aveva d’avanti l’aveva riconosciuta, ma chi non la conosceva? Lei era Marilisa Lestrange.
sai penso che lo dirò alla tua cara mammina… chissà cosa ti farà!” rideva malvagio il mago, ma Mary conosceva bene sua madre e sapeva che il primo problema doveva porselo lui stesso, dato che dalla rabbia, forse, l’avrebbe ucciso
Se fossi in te il problema me lo porrei io stesso e non me… sai dalla rabbia ti ucciderà! Stupeficium!”  diceva la ragazza cercando di mantenersi in piedi e di non pensare all’atroce dolore al fianco che la faceva quasi cadere in terra.
Il Ghermidore schivò l’attacco protegendosi tra le macerie, Mary rise beffarda e quasi sull’orlo dell’esasperazione aveva deciso di sectumsemprarlo.
Decise di puntare a un punto che l’avrebbe solo gravemente ferito, così da alleviare i sensi di colpa in cado sarebbe morto.
Puntò la bacchetta contro di lui, ma il mago fu più veloce  e la schiantò. Mary volò contro il muro e il suo avversario scappò via.
La ragazza mentre si riprendeva sentiva l’aria raffreddarsi, i pensieri felici scomparire e tutto rallentarsi. Si voltò e un Dissennatore le era accanto. Prima di cadere nella morse del suo bacio però, udì una risata. Quella di sua madre.
Sentiva l’animo esser strappato via dal corpo e il suo corpo congelarsi, sentiva tutto freddo e il suo respiro come quello della mostruosa e inquietante creatura si mescolavano, rabbrividiva di continuo.
 
 
Bellatrix era appena comparsa su quel corridoio, si guardò intorno, cercando di trovare Potter come le aveva ordinato l’oscuro, ma la sua attenzione fu attirata da Mary, sdraiata infondo al vicolo, tra le grinfie del Dissennatore.
Il panico la travolse. Sapeva l’incanto, era un Patronus, ma lei non era mai riuscito ad evocarlo. Ma doveva tentare per salvare sua figlia!
Si concertò su un ricordo felice, come le aveva spiegato suo cugino Sirius quando aveva tentato di insegnarglielo.
Ricordo Felice: la sua prima notte con Rodolphus ….
Sarebbe bastato? Lei lo reputava un ricordo abbastanza felice, dato che da allora, notti così non ne aveva mai passate. Indimenticabile, unica.
Per lei quella era stata la sua prima volta, a differenza del ragazzo che aveva un certa esperienza. Ricordava che allora tutti credevano che lei avesse già dato, ma aveva solo 16 anni, e come ogni sua coetanea, la paura, l’ansia di crescere si nascondevano sotto un sorriso malizioso che si presentava sul suo volto ogni volta che qualcuno la provocava.
Levò la bacchetta contro la creatura e poi chiuse gli occhi speranzosa che funzionasse. Li riaprì ma non era accaduto nulla, ruggì nervosa.
Merda! … Bellatrix concentrati! Qualcosa di felice … cacchio avrò, pure,  un ricordo felice, potente … no?!!” parlare con il suo io interiore la aiutava a concentrarsi molto spesso. Richiuse gli occhi e si lasciò travolgere dal dolce ricordo, un’immagine che non era neanche sicura fosse accaduta davvero come lei la ricordava: il momento in cui lei evocò il suo primo incantesimo.
Sorrise e poi una forze immensa la travolse:
EXPETO PATRONUM!” urlò, poco dopo una risata, isterica e folle quanto la sua si udì nell’aria. Aprì gli occhi senza perdere la concertazione e osservò il suo patronus:  una iena. Sorrise notandola, non era male come animale, non era male come patronus, la rappresentava abbastanza.
Vide il Dissennatore fuggire via lasciando Mary distesa in terra. Corse verso sua figlia e si accasciò su di lei per vedere come stava.
“Mary! Mary! Mary!” ripeteva sopraccitata, emozionata per esser riuscita a evocare un patronus completo, ma ansiosa di sapere come stava sua figlia.
La ragazza scosse piano la testa, le era bastato un secondo di bacio per stordirla.
mamma?! … mamma … cosa …? Sei stata tu … a evocare quel patronus?” chiese lei alzandosi di poco, aiutata dalla madre.
“Si si!! Si! Sono stata proprio io!!  … stai bene vero?”  continuò preoccupata, cercando di sorreggere la figlia che non riusciva a tenersi ben in piedi e si toccava il fianco. Tremava tutta.
La ragazza annuì e guardò di fronte  a se.
Sforzando la vista cercò di confermare l’immagine a pochi metri di distanza da lei, il ragazzo che combatteva contro Augustus Rookwood.
“FRED!!” urlò, Bellatrix si voltò di scatto verso il ragazzo, il rosso gemello si voltò verso Mary a guardarla, i loro sguardi si incrociarono. La ragazza scappò via dalla presa della madre che la stava tenendo in piedi e con le sue ultime forze, dato che ora mai, dentro il suo corpo, aveva preso il via un’emorragia interna, il taglio della ferita si era aperto completamente all’interno a causa del fortissimo schiantesimo. Corse verso il suo amore, il suo vero amore.
Mary!!” urlò lui “va via!!!” abbassò la bacchetta Fred, Mary però corse verso di lui e si gettò priva di forse e di vita tra le braccia del ragazzo, in agonia lei lo strinse.
“no Fred io ti amo!”
“Mary anche io”

le loro labbra si sfiorarono appena ma bastò un secondo.
“Avada Kedavra!”il lampo di luce verde lanciato da Rookwood colpì Fred che Morì sul colpo. Una lacrima scese lenta dal volto semi morto di Mary che si accasciò sul quello del suo amato. Bellatrix attonita osservò tutta la scena. Il mangiamorte la guardava soddisfatto, convinto di aver fatto una buona azione.
“MARY!!! NOO!!!” Bella si fiondò sul corpo della figlia e poi guardò con odio il mangiamorte che rimase pietrificato lì dal terrore, consapevole della sua prossima fine.
“Mary! Mary!” disse lei con gli occhi lucidi. La riccia ragazza con un occhio semi aperto guardò la madre, mentre la luce si spegneva e raggiungeva Fred nel mondo dei morti.
“mamma ti voglio ben..” il termine di quella frase fu sfiatato dall’ultimo respiro. Mary era morta tra le braccia di sua madre e accanto a Fred.
Bellatrix trattene le lacrime, solo perché Augustus la guardava.
Si alzò e senza pensarci sue volte e uccise il collega. Non le interessava di ciò che le avrebbe detto l’oscuro o di cosa avrebbero detto gli altri, ma lui doveva morire.  Rookwood cadde in terra morto, i suoi occhi sbarrati guardavano verso la finestra, da dove i raggi della luna filtravano illuminando i cadaveri dei due amati giovani.
Bellatrix scoppiò in un piano straziato, un pianto che solo una madre che aveva visto morire suo figlio poteva avere. Il cuore le si era spezzato in mano e nella sua mente i litigi con sua figlia, la voce di Marilisa echeggiava chiara. Tantissime parole, tantissimi ricordi. Ognuno di essi era un colpo al cuore, una lacrima e un urlo d’angosciato, impietosito da quella scena appena vissuta.
Mentre stringeva al petto il cadavere della figlia guardava con odio il cadavere del defunto Fred, per colpa sua Marilisa era morta, secondo lei se lui e la sua bambina non fossero mai stati insieme ora lei non avrebbe corso e non sarebbe morta.
“Mary! Mary! Tesoro mio non puoi lasciarmi! Marilisa!” urlava il nome di sua figlia straziata. Poco dopo lo lasciò andare perché nella sua mente la voce dell’oscuro signore sibilò serpentina.
Avete combattuto con onore, ma invano. Onorate i vostri morti e curate i vostri feriti … Ordino alle mie forze di ritirarsi e di raggiungermi. Ora, però, Harry Potter mi rivolgo a te: hai lasciato che i tuoi amici morissero al posto tuo, non c’è disonore più grande! Raggiungimi nella foresta proibita tra mezzora, se non verrai io ucciderò ogni donna, uomo o bambino che tenterà di nasconderti
Si posò una mano sul cuore, spezzato e si alzò, lasciando cadere la testa di sua figlia sulla spalla di Fred, dove era poggiata poco prima, la guardò per l’ultima volta, si asciugò le lacrime e si materializzò dall’Oscuro, cercando di riassumere un espressione “più da lei” per non mostrare il dolore che la avvolgeva.
 
 
Sofia e Frank avevano duellato insieme per tutta la battaglia, proteggendosi e schivando attacchi, combattendo tra la vita e la morte.
Pochi secondi prima l’oscuro aveva dato l’ordine alle sue forze di ritirarsi, la liscia sorella Lestrange era con il suo fidanzato, vicino l’ingresso della sala grande, i due si tenevano per le mani.
“Frank io devo andare da lui…”
“perché scegli prima lui e poi me?”  domandò il ragazzo abbassando lo sguardo
“Per salvarci la vita … Frank tu va dal tuo esercito, nasconditi e se puoi scappa … ti prometto che se uscirò viva da questa guerra ti verrò a cercare! Frank Ti amo e sempre sarà così come lo è sempre stato!”
Lui la abbracciò e la guardò, annuì piano
“qualsiasi cosa accada ci rincontreremo” lui la salutò e entrò nella sala grande, Sofia rimase sola.
Tutto si era placato nel castello, nella sala grande l’esercito di Hogwarts  si riposava, nella foresta quello dei Mangiamorte.
Sofia camminava per il castello angosciata, scalciando, qualche volta, qualche sasso. Pensava a sua sorella, aveva un brutto pentimento, non sapeva cos’era ma aveva una strana angoscia dentro di se. Spesso lei riusciva a sentire quello che provava Marilisa, anche se le due erano molto distanti, era qualcosa di inspiegabile, come se fossero gemelle, come se fossero connesse … Ma ora… non la sentiva. Tremò appena e si guardò intorno speranzosa di vederla correre da lei, ma niente, era come se fosse morta. Sofia non sapeva cosa era accaduto, non sapeva che sua sorella era davvero Morta.
Arrivò taciturna nella Foresta proibita. L’oscuro aspettava Harry e sua madre, con un volto truce e gli occhi, stranamente arrossati, era alle sue spalle. Sofia cercò lo sguardo di Bellatrix, ma la donna lo evitò, come dirle ciò che era accaduto?
Sofia poi guardò Narcissa, lei lo sapeva e dopo quella notizia, che la portava a trattenere le lacrime forzatamente, l’ansia per la vita di Draco la avvolgeva. La lisca ragazza si nascose dietro un tronco di un albero, Hagrid la fissava inorridito, schifato, senza sapere che in verità la ragazza era pentita della scelta che aveva fatto.
 

Non dovettero aspettare molto, dall’arrivo di Sofy, per vedere la figura di Harry avvicinarsi coraggiosamente a Voldemort.
Sofia chiuse gli occhi mentre l’anatema verde colpiva Harry in pieno petto e l’urlo straziato di Hagrid echeggiò per la foresta, spaventando i corvi che riposavano silenziosi tra gli alberi e facendoli volare via.
Dopo che sua zia Narcissa confermò a tutti che “il ragazzo che era sopravvissuto” era morto, seguì il corteo funebre fino all’ingresso della scuola.
Osservava da un angolo i suoi compagni, ora mai stanca e sfinita, speranzosa di vedere tra quei volti quello di sua sorella. Il sonno e la stanchezza la travolgevano e stancamente riusciva a seguire il discorso di Voldemort e quello che seguiva, Neville.
Ad un tratto però la sua stanchezza, i suoi occhi semi socchiusi si riaprirono allibiti e sorpresi. Harry era vivo e stava scappando.
Un gran caos, nuovamente. Nuove esplosioni, nuove urla. Vide i suoi zii scappare e sua madre urlare: “CISSY! LUCIUS! TRADITORI DOVE ANDATE!!” urlava mentre correva tra la mischia per raggiungere Molly Weasley e ucciderla. Doveva morire come la stessa fine che aveva fatto sua figlia! La sua maledetta casata doveva finire! Tutti i Weasley dovevano morire!
Mentre entrava nel castello incrociò lo sguardo di Sofia, la sua adorata primogenita, la ragazza le corse incontro, ma fu di nuovo travolta dalla mischia che le bloccava l’accesso nel grande portone.

 
Intanto nella sala grande il corpo di Marilisa riposava su una brandina accanto a quello di Tonks e di Lupin.
poco distante da Lei c’era Bellatrix che duellava contro Molly.
Bellatrix rideva in continuazione, era quello che aveva imparato a fare, sopprimere il dolore con una risata, distruggerlo con altra morte.
Le maledizioni volavano dalla sua bacchetta e da quella della sua avversaria, come le fiamme dai loro occhi,  si fulminavano continuamente.
Alle spalle di Molly c’era Ginny, precedentemente attaccata da Bellatrix che aveva tentato di ucciderla.
“mia figlia no! Cagna!”  
Ruggì Molly agitando la bacchetta con ira
e mia figlia invece? Tuo figlio l’ha strappata via a me! Crucio!” Bellatrix incurvò le labbra guardando il cadavere di Mary e contrattaccando Molly, che schivò l’attacco.
farai la stessa fine del tuo caro Freddie!” Bellatrix levò la bacchetta contro Molly pronta a infrangerle il colpo finale.
Dal portone Sofia riuscì ad entrare dopo molto, la ragazza si guardò intorno spaesata e poi la vide, sua madre che combatteva su un tavolo. Corse da lei, ma non fece in tempo ad arrivare per aiutarla e la vide cadere.
La sua espressione si era congelata in una smorfia, la stessa smorfia che aveva suo padre mentre cadeva e lasciava quel mondo.  La ragazza si immobilizzò udendo il boato del corpo di sua madre e una pesante lacrima cadde,i suoi occhi si inumidirono e quel verde ambrato si incupì diventando più scuro e arrossato.
Urlò e corse dal cadavere.
Si gettò su esso e, nonostante la guerra andava avanti intorno a lei, Sofia non si spostava da li. Ginny la guardava impietosita, le dispiaceva per lei, ma non per Bellatrix.
La liscia ragazza stringeva la madre a se, come Bellatrix aveva fatto precedentemente con Mary.
Mamma … mamma… noo.. mamma non puoi lasciarmi da sola!!” gemeva mentre un pianto straziato la portava a inumidire le labbra del cadavere.
Nascose il suo volto accanto a quello di sua madre, priva di vita. I ricci ricadevano sul braccio di Sofia e il volto a peso morto ricadeva sul petto di Sofia.
La ragazza la scuoteva speranzosa che quello fosse solo un brutto incubo, magari un brutto scherzo fatto da sua madre, speranzosa che Bellatrix riprendesse vita.
il volto era completamente rosso e tutto bagnato dal pianto. Urlava di terrore, si sentiva sola e sconsolata, il pensiero di non riuscir a trovare sua sorella la angosciava ulteriormente, e .. sapere che sua zia Narcissa era andata via la straziava ancora più.
Mentre stringeva a se sua madre, accarezzandole il volto, i capelli e le labbra carnose simili alle sue, Frank arrivò a sostenerla.
Era corso da lei per dirle che la guerra era finita, Voldemort era morto. Ma quando vide quella scena, si pietrificò: sapeva quanto Sofia amava sua madre, sapeva quanto l’aveva desiderata e ora… si erano separate.
Sofy .. è finita è tutto finto” disse lui sedendosi sul tavolo accanto a lei e al corpo tra le sue braccia. La ragazza piangeva e gemeva, i singhiozzi erano fortissimi. Si poggiò alla spalla del fidanzato, nascondendo il volto dalla disperazione. Intanto la folla usciva dalla sala, solo i feriti e i cadaveri erano rimasti li.
“mamma…”mormorò in un singhiozzo, poi alzò il volto e guardo dritta di fronte a se, il terrore si aprì nei suoi occhi, scesero ancora una volta diverse lacrime. Frank guardò nella stessa direzione e il suo cuore sprofondò in un gran dispiacere.
La liscia sorella Lestrange, con delicatezza lasciò il cadavere della madre, esso si posò sul tavolo dove era deceduto, mentre la sua anima osservava tutto ciò che accadeva dall’alto.
Sofia face qualche passo intimorito verso un cadavere dai capelli neri, la carnagione chiara, un cadavere simile a quello che teneva tra le mani poco prima.
MARILISA.
Si gettò sulla sorella e un secondo pianto la avvolse, altro dolore per il suo cuore, che non riusciva a sopportare tutto ciò.
Mary!!! Mary!! Sorella mia!” le sembrava di vivere un grande incubo, qualcosa che non era possibile, tutto così surreale.  La scuoteva fortissimo, la abbracciava e la accarezzava, era sopra di lei speranzosa che essa stesse solo dormendo o che lei si sarebbe svegliata da un momento all’altro … ma quello non era un sogno, era pura realtà, dura e cruda lealtà.
Frank si avvicinò a lei e si asciugò le lacrime che gli erano lentamente uscite, un leggero pianto completamente diverso da quello che avvolgeva la sua amata, che in quel momento desiderava morire, fare la fine della sua famiglia.
Sofia si sentiva terribilmente sola, nonostante accanto a lei ci fosse il suo amore, si sentiva sola. Suo padre, sua madre e sua sorella erano morti.
Un raggio di sole che filtrava dai vetri rotti entrò in quella sala, posandosi sul corpo della sorella e sulla sua immagine, illuminandola.
Frank la abbracciò e la strinse forte a se, per farle coraggio.
Sofia dobbiamo andare … gli Auror arriveranno presto e se tu sarai qui andrai ad Azkaban!” la incitava lui cercando di strapparla via dal corpo senza vita di Marilisa.
Non posso lasciarla qui! Non posso lei e mia sorella!” mentre tutto ciò accadeva l’esercito di Harry rientrava pian piano.
Sofia andiamo via! La porteremo con noi … riceverà i dovuti onori! Ma Sofia dobbiamo andare!” la incitava lui asciugandole le lacrime che colavano interrottamente.
Sofy lo guardò e tremò appena, un forte urlo mescolato con un singhiozzo echeggio per la sala, poi si voltò verso sua madre e poi guardò Frank.
Avvicinarono il corpo di Bellatrix a quello di Marilisa e tutti e quattro si materializzarono al Malfoy Manor.
 
Arrivati al maniero i Malfoy erano in salone, Lucius a farsi curare da un elfo insieme a Draco, mentre Narcissa cercava di razionalizzare tutto quello che era accaduto.
I due comparirono in salotto, gli occhi della famiglia e dei due elfi domestici si posarono sulle quattro figure. Narcissa tremò vedendo i due cadaveri e fece un passo indietro vedendo il volto di Sofia.
“Lucius …. Chi sono quelle due sdraiate in terra? ..Lucius chi sono?” urlava mentre i suoi occhi neri, come quelli socchiusi della sorella defunta, trattenevano le lacrime.
“zia … non c’è l’hanno fatta …” mormorò Sofia ricominciando a piangere. Frank si alzò a si spostò accanto a Draco che lo riconobbe e lo salutò, come se i due fossero stati amici, ora mai Draco si era pentito di tutto ciò che aveva fatto e aveva deciso di ricominciare.
Narcissa corse accanto a Sofia e insieme si unirono in un grande dolore, che avvolse per sempre i loro cuori.

 
 
 
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Cari lettori … so che mi odiate … ecco a voi il penultimo capitolo.
Scusate se è lungo e non l’ho diviso in due, ma era necessario che stesse tutto insieme …
Comunque, sappiate che le mie mani tremano ancora ora mentre scrivo il commento, e i miei occhi gettano lacrime almeno quante ne ha gettate Sofia.
Immagino che molti di voi non se lo aspettavano, mentre altri avevano immaginato che qualcosa sarebbe andato storto …
è un capitolo carico di emozioni … e di avvenimenti … e vi giuro dopo la morte di Rodolphus è quello più triste che ho scritto … è da tanto che lo progettavo, più o meno, avevo quest’idea dal 20esimo capitolo …. Ma ora voglio sapere quanto mi odiate da 1 a 10 … dato che … voglio sapere cosa ne pensate …
Contate che la mia migliore amica a cui è dedicata la parte di Sofia mi odia … e mi considera una sadica, vi prego di dirmi come avete reagito …
zia Molly

 
…ci vediamo all’ultimo capitolo ….


 

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Capitolo 55
*** Tra cielo e terra ***


Tra cielo e terra



Passarono anni da quella tragedia, ma nonostante il tempo fosse passato non passavano ore e giorni senza che Sofia sentisse la mancanza di sua sorella, di sua madre e di suo padre.


Era notte fonda, gli occhi di Sofia erano serrati, la mente occupata a cercare di fuggire dagli incubi che la dominavano.
Nelle mura fredde del Lestrange Manor echeggiavano i forti rumori dei tuoni e il lampi filtravano i loro raggi dalle finestre, illuminando tutto il maniero a scatti, il rumore della pioggia si udiva chiaro, tamburellava sui veri rendendo quella notte così inquietante.
Sofia si rivoltava nel letto, il letto dei suoi genitori, era li che da diverse notti aveva incominciato a rifugiarsi, ad assopirsi pensierosa. Frank riposava nella camera accanto.
Nella sua mente una miriade di voce, sussurri. LE sembrava di impazzire, si sentiva sfiorare da dita che accarezzavano  la sua pelle morbida, spesso apriva gli occhi di scatto senza vedere nessuno, confermando che i sussurri che le invadevano la mente, non erano frutto dei suoi incubi, ma qualcosa di costante che animava le mura di quella camera.
Si svegliò di colpo, aveva il fiatone, come se avesse corso chilometri pur di fuggire da quell’angosciante situazione che la spaventava. Si guardò intorno senza notare nessuno.

Lentamente si alzò dal letto, rabbrividì quando i suoi piedi caldi toccarono il pavimento in pietra, freddo. Prese la bacchetta sul comodino e la accese poi guardandosi intorno si avviò verso la cugina per prendere del latte caldo.
I rumori dei tuoni la inquietavano leggermente mentre attraversava i corridoi di quel maniero, così grande, immenso, lei si sentiva così piccola accanto a quelle immense mura.
Arrivò in cucina, seguita da quei sussurri e da quella presenza che lei sentiva accanto a se, quella beffarda presenza che tormentava le sue notti e che la infastidiva terribilmente.
Entrò nell’immenso locale dove solitamente gli elfi si occupavano di cucinare e preparare, ora ciò non accadeva più, li aveva liberati tutti e lei, con l’aiuto di Matilde, una tata che aveva ingaggiato, si occupava di pulire il maniero e curare l’ordine e la pulizia. Forse sua madre non avrebbe mai approvato ciò, ma da quella guerra di alcuni anni prima, aveva capito l’importanza della libertà, aveva capito quanto era brutta la schiavitù.
Si avviò verso il frigorifero, prese del latte e lo versò nel bicchiere. Lo sorseggiava piano mentre si guardava intorno inquietata. Il tamburellare della pioggia condizionava i battiti del suo cuore, la luce dei lampi schiariva la sua ombra interra e il rumore dei tuoni le teneva compagnia.
Il latte la tranquillizzò appena e notò che i sussurri diminuivano delicatamente, svanendo nel silenzio della mensa. Ad un tratto però sentì muoversi qualcosa nella dispensa, udì dei passi.
Frank?!” lo chiamò, speranzosa che fosse lui “Matilde?” sperava che fosse uno dei due, ora quei giochetti incominciavano davvero a spaventarla. Nessuna risposta. Sofia, deglutì piano, poi poggiò il bicchiere sul tavolo e inforcando la bacchetta seguì i rumori. L’atmosfera si faceva sempre più umida e fredda, sentiva spesso accarezzarsi da brividi di paura, da dita fredde e invisibili. Sentiva un perenne fiato sul collo che le scostava i capelli di poco.

Seguendo i rumori intraprese un corridoio buio e a lei sconosciuto. Ma infondo anche se abitava in quel maniero da diversi anni, non aveva ancora avuto l’opportunità di esplorarlo tutto, era immenso, un labirinto dove era facile perdersi e non uscirne più.
I rumori si facevano più fitti in quel corridoio, privo anche di finestre. I rumori che provenivano dall’esterno vennero messi in secondo piano dal suo udito, esso si concentrava sui cigolii e sui sussurri che erano ricominciati.
Sofia … Sofia” era questo che dicevano, il suo nome e basta. Una voce serpentina e maligna, flebile, una serie di mormorii aberranti.
Arrivò infondo a corridoio e vide la porta di fronte a se aprirsi. Ciò la inquietò ulteriormente.
“Chi c’è??!!” urlò puntando la bacchetta di fronte a se e facendo un giro su se stessa, ma poi di nuovo quella voce!
“Sofia … Sofia …”  proveniva da dentro la stanza, la liscia ragazza ruggì di rabbia, era davvero stufa di quel giochetto. Entro in quella stanza. Buia. La porta si chiuse alle sue spalle, le tende impedivano alla luce della luna e dei lampi di filtrare, impedendole di vedere dove si trovava.
Si guardò intorno spaventata, era arrivata all’ipotesi che un demone abitava il maniero.
“Chi sei e cosa vuoi?!” urlò ancora puntando la bacchetta verso un luogo buio non definito.
In quel momento un odoro delicato attirò l’attenzione delle sue narici. Frutti di bosco. Un odore delicato, ma allo stesso tempo dolce e sfizioso.  
“frutti di bosco …” mormorò lei attonita, quello era il profumo di sua madre.
Seguì un ghigno.
mamma …” sussurrò Sofia incredula, spaventata, gli occhi umidi, nel buio essi sembravano apparire quasi visibili dato che erano umidi e brillavano alla luce della bacchetta.
Sofia si voltò di scatto, quel profumo invadeva l’aria rendendola così … familiare …
fece qualche passo indietro e urtò una scrivania, si voltò e analizzò col tatto il mobile, trovò una candela e la accese.
ora tutto era più nitido, riuscì ad accendere il lumino sullo scrittoio e poi si guardò intorno.
Una libreria era dietro lo scrittoio in quercia nera, la scrivania era al centro della stanza e su di essa c’erano miliardi di carte, firmate Bellatrix Black Lestrange.
Sgranò gli occhi. Era nell’ufficio di sua madre!
Erano anni che non vi entrava, forse dal giorno dopo il suo funerale.
Ricordava ancora l’ultima volta.
Entrò solo per lasciare una rosa sul tavolo, essa era ancora li, appassita ma c’era …  la prese tra le mani e la portò al petto, un petalo cadde interra. Sofia poggiò, con delicatezza il fiore dove era e poi raccolse il petalo.
Una risata isterica, inconfondibile echeggiò nell’ufficio. Sofia si voltò a guardare verso la finestra e si pietrificò.
Una figura sfumata, argentea la osservava da vicino la colonna in marmo nero in stile corinzio. I ricci isterici erano rimasti anche nel suo fantasma e lo sguardo inquisitore anche, lo sguardo superiore che riusciva a metterti in soggezione era li, coperto da un’espressione dolce, insolita sul volto del fantasma di Bellatrix, sua madre.

Sofia fece  qualche passo instabile verso il fantasma di sua madre, sperava che quello non fosse un sogno, anche se così poteva sembrare.
mamma ….” Mormorò senza respiro, il cuore era come una locomotiva, scandiva i suoi battiti e li rallentava dalla paura di svegliarsi e perdere l’immagine di sua madre e non rivederla mai più. Ma si ripeteva che quello non era un sogno era la realtà.
“Sofia …” sorrise Bella avvicinandosi a lei e porgendole la mano, Sofia alzò la sua per toccarla, ma incurvo il suo sorriso incredulo in una smorfia di dispiacere vedendo che esse si sorpassavano.
Bella si avvicinò a sua figlia e con un gesto impercettibile le accarezzò la guancia, inumidita da una lacrima solitaria, che emozionata scese veloce. Sofia non percepì il gesto, ma lo vide. Sua madre le era visibile sottoforma di fantasma.
“Mamma … rimani con me ti prego!” disse la ragazza guardandola negli occhi, quegli occhi spenti, ora mai grigi e non più neri, ma nonostante fossero morti, essi mantenevano comunque la loro profondità
“no … io sono morta e tu sei viva … tu meriti di vivere!” le fece un leggero occhiolino sorridendole
ma … che vita è senza di te! Senza Mary! … senza papà …”  mormorò la ragazza povandola a toccarla,  speranzosa che pian piano essa prendesse forma in un corpo, così da poterla riabbracciare, ma rimase delusa, quando la sua mano oltrepassò il suo corpo.
Sofia! Salazar! Li fuori hai una vita! Sei giovane e intelligente!  Hai quel tipo li… Franco … o come si chiama… e poi dovrai spiegarmi perché non me ne hai mai parlato!.. io Marilisa e Papà ti osserviamo costantemente … siamo con te” finì mormorando, dopo aver alzato la voce mentre parlava di Frank.
“mamma si chiama Frank e mi ama …” disse Sofia sorridendo, quanto le mancava la voce di sua madre, quanto le mancavano le sue risate, le sue urla ….
“è uguale un  mezzosangue rimane!!” esordì Bellatrix alterata
“ma mamma …. Sei ternata per farmi la paternale? “ chiese Sofia ancora sorridente, le mancava così tanto che avrebbe accettato anche un rimprovero pur di trattenerla ancora li con lei
Anche. … ma no … sono qui per dirti che devi vivere! Dopo la tempesta rinasce sempre il sole … Sofia, lascia vivere la mia anima in pace tra le fiamme dell’inferno senza che io mi rivolti nella tomba, dall’angoscia di vedere la mia bambina piangere per me …” assunse uno strano tono dolce dopo quello acido di prima e ancora una volta tentò di accarezzare la figlia, senza risultati tangibili.
“mamma … di a Mary che le voglio bene …” mormorò Sofia immaginando che quello fosse un addio, Bellatrix le sorrise e guardò alle spalle di sua figlia, la ragazza si voltò e scoppiò a piangere dall’emozione, nel vedere sua sorella che la guardava sorridente, un’espressione di pace in volto.
“Mary!!!!” urlò Sofia, d’istinto le venne da abbracciarla, ma quando si sentì gelare e sentì la pelle raffreddarsi mentre oltrepassava il fantasma, si rattristò nuovamente percependo il senso di distanza che c’era tra il mondo terreno e quello ultraterreno.
Marilisa le sorrise, un grandissimo sorriso solare.
Sofia!! Sorellona mia!” esordì il giovane fantasma accanto a quello della madre
Mary! Mi manchi tantissimo! La mia vita sembra non avere senso senza di te … mi manchi sorellina” disse arricciando la fronte e guardandola con sincerità
Anche tu Sofy … ma so che la vita ti ripagherà del dolore che hai provato un  giorno … e poi hai Frank che ti ama, ricambialo e vivi! Sorridi! Fuori il sole splende!” il fantasma di sua sorella con un gesto aprì la finestra e le tende volarono con un leggero vento che entrò insieme ai raggi del sole, l’alba di quel mattino sembrava aver fatto nascere una nuova vita, una nuova prospettiva. I raggi illuminavano i due fantasmi e li rendevano quasi trasparenti. Sofia si avvicinò alle due figure e piangendo appena, con gli occhi lucidi le osservò attentamente e tentò di fotografare quel momento nella sua mente.
mamma … Mary … ma fa male morire? Esistono davvero il paradiso e l’inferno? Voi dove siete! Dove potrò cercarvi quando vi raggiungerò!??” Domandò la ragazza provando a prendere le loro anime, con gli occhi lucidi accecati dai raggi caldi del sole, che pian piano asciugava le pozze d’acqua del temporale che era appena terminato.
è più facile che addormentarsi …” mormorò Bellatrix guardando verso il sole
“ci rincontreremo sorellina, tra molto tempo …”
“ma come potrò rivedervi!? Come farò a sapere che siete con me?
” chiese Sofia disperata, desiderosa che i due fantasmi rimanessero al maniero, li con lei
noi siamo qui” disse Mary mettendole una mano sul cuore e pian piano indietreggiando, svanendo tra i raggi del sole e dissolvendosi.
Sofia allungò la mano destra verso la sorella, nella sua mente il Flash della battaglia, quando lei cercò di fermarla con lo stesso gesto sulla sponda del lago nero appena ebbe inizio lo scontro, poi guardò la madre, Bellatrix le annuì piano per incoraggiarla e si scompari.
Sofia si asciugò quelle piccole lacrime di gioia, generate dalla felicità e l’emozione di averle riviste, poi sia affacciò alla finestra dell’ufficio di sua madre e guardò verso l’alba.

 Era un nuovo inizio quello, l’inizio di una nuova vita affiancata dall’amore dei suoi cari che abitavano nel suo cuore e vivevano nei suoi ricordi.




 
Fine
 

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Cari lettori ecco a voi l’ultimo capitolo de “ LE DUE SORELLE LESTRANGE” …

Incomincio col dirvi grazie, un grande e caloroso grazie a tutti voi che mi avete seguito in questa avventura, e avete seguito le avventure di queste due ragazze: Sofia e Marilisa … e insieme a me avete visto un lato diverso del personaggio di Bellatrix, un lato che in Harry Potter non c’è … il volto e il cuore di una madre, un po’ bizzarra, pazza, mangiamorte e … che pian piano impara ad amare …
Già perché in questi 55 capitoli è questo che accade …
Nel primo capitolo Bellatrix è quella che tutti noi conosciamo, spietata, infame, cattiva, sadica … tutto fuorché una madre … ma pian piano impara a esserlo, impara cosa significa la parola AMORE … senza che lei se ne accorga si affeziona a ENTRAMBE le figlie, nonostante lei all’inizio era fossilizzata solo su Sofia, diciamo che si era quasi imposta di amare solo lei … ma impara grazie a Rodolphus a voler bene anche a Marilisa …

Che dire, la parola fine mi ha messo una certa tristezza … ma anche tanta gioia … sono felice perché beh… mi sono impegnata e h visto che la mia fantasia è stata premiata grazie alle vostre sincere e bellissime recensioni, che oltre a farmi sorridere, notando il vostro interesse nella storia, mi hanno anche aiutato a migliorare pian piano la mia tecnica di scrittura  ….

Vi ringrazio tutti cari lettori,
 Vi ringrazio per avermi spinto a rendere quella che era nata come una One-Shot una fan ficiton che narra una grande avventura …
Ringrazio particolarmente in recensori :Le rose di Versailles, ayumi_L, Federichicca, Bellatrixthewitch, Miss Nessuno, Wratch_ Cassandra_Black_Malfoy, martaluna555, Apple90, _Wolly_ ,WarriorOfLight , Sweetpoison e tutti gli altri (se ho dimenticato qualcuno scusatemi ma le recensioni fin ora sono 114) Ringrazio anche tutti voi cari Lettori che avete solamente letto … ringrazio anche voi che avete aggiunto alle seguite e ai preferiti! GRAZIE GRAZIE GRAZIE!

Bene la storia è terminata e … per chi vorrà continuare a seguirmi ci rivedremo tra le righe di una Sirius/ Bellatrix …. Sì è il mio prossimo progetto … ho già in mente la storia e posso dirvi che non sarà così lunga, ma posso garantirvi che sarà abbastanza intrigante e particolare da riuscire a travolgervi in essa ... rendendovi partecipi di quella che sarà una bizzarra "storia d'amore" .... se così la possiamo chiamare xD Non so dirvi nulla perché NIENTE SPOILER … ;) Alla prossima …

Zia Molly

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