La Divina Potteriade

di Alyssia Black
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inferno, Purgatorio e Paradiso ***
Capitolo 2: *** Quel babbano di nome Dante... ***
Capitolo 3: *** La foresta proibita ***
Capitolo 4: *** L'espresso per l'inferno ***
Capitolo 5: *** Basilosse e la porta dell'inferno ***
Capitolo 6: *** La bufera infernale ***



Capitolo 1
*** Inferno, Purgatorio e Paradiso ***


Cio ragazze, scusate, dovevo mettere ciò prima.
Questo non è una capitolo ma qui troverete le mappe del viaggio dantesco, forse vi saranno utili....
Un bacio
PiccolaStellaSenzaMeta

Inferno

 

 


Purgatorio

 

  

Paradiso
 




 

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Capitolo 2
*** Quel babbano di nome Dante... ***


 Premetto con il dire che questa è una AU, un’alternative universe basata sulla Divina Commedia e per questo motivo ho deciso si seguire i vari canti dell’inferno, del paradiso e del purgatorio e per questo alcuni capitoli sono molto corti mentre lunghi.
Ci sarà un ritorno inaspettato e ora se vi ho incuriosito “BUONA LETTURA!”

 
 Ps mi sono dimenticata di dire, questo capitolo è più che altro un prologo...
 

La divina Potteriade
Un babbano di nome Dante
 

-Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una Selva Oscura che …- continuò a ripetere Harry ma venne improvvisamente interrotto da Ron che gli chiese –Ma non era la Foresta Proibita?-
E Harry –No, perché quello che l’ha scritto è un babbano che non conosce la foresta vicino alla scuola capito?-

E Ron –Si, ma questo babbano è così famoso?-
-Si, famosissimo, soprattutto tra i non maghi. La Divina Commedia è stata scritta da Dante Alighieri, uno senza poteri vestito di rosso con una corona in testa- terminò Harry.
 
Stavano ripetendo per l’ultima volta il primo canto di quel poema quando improvvisamente dal libro si aprì un vortice color porpora che, in u battibaleno, risucchiò i due ragazzi.
Ron fece appena in tempo a dire –Ma che diavolo succede? Questo deve essere un nuovo esperimento di Hermio…- ma non fece in tempo a finire la frase.
 

 
 

 

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Capitolo 3
*** La foresta proibita ***


  La foresta proibita
 

 

 


I ragazzi si trovarono catapultati in un luogo strano, buoi come la un cielo senza luna.
Profumava di muschio, un odore famigliare per i due maghi.
Si notavano le ombre lontane di alti alberi e il canto affannato di alcuni gufi e barbagianni.
Ron era spavento, in quel momento avrebbe preferito starsene nel suo letto caldo.
Trascorsero i minuti, forse le ore, i due ragazzi si muovevano brancolando nel buio quando improvvisamente Harry disse –Ma certo, come ho fatto a non pensarci prima? Siamo nella foresta proibita!-
Ma l’altro, tutto eccitato lo interruppe –Guarda laggiù, c’è una luce-.
Il cuore del ragazzo dai capelli rosso fuoco riprese a battere, o almeno così gli parve, -In quei momenti di terrore aveva smesso la sua normale funzione per non creare nessun rumore- pensò il Weasly.
 
I due, in preda all’euforia e alla voglia di scappare da quel luogo così tetro, iniziarono a correre verso quella luce, quella che pensavano la loro fonte di salvezza.
Ma purtroppo così non fu.
Era troppo tardi quando si accorsero che quella luce non era fonte di salvezza ma di morte quasi certa.
Quel chiarore mano a mano che i due si avvicinarono si fece sempre più intenso, rivelando degli occhi, sei occhi, degli occhi terribili.
A Ron venne l’idea di scappare ma il suo buon senso lo fermò, cercò, almeno per una volta di essere coraggioso almeno un po’.





Cercò di scrutare le orbite gialle ma urlò con tutto il suo fiato –Harry, Harry, questo è Fuffi, il cane a tre teste di Hagrid-
L’animale nel sentir nominare il suo nome aprì le grandi fauci e cercò di afferrare il rosso ragazzo che era girato di spalle.
Il ragazzo, fu però salvato da Harry che, con balzo felino lo spostò dandogli uno spintone.
Harry cercò di mantenere la calma, cosa molto difficile da fare in un momento come quello, estrasse dalla tasca dei pantaloni di velluto neri un piccolo oggetto che assomigliava lontanamente a un flauto babbano.
Il gesto di Potter fu però fermato dall’amico che, ancora più impaurito, disse –Harry, ma sei matto, noi stiamo davanti alla morte e tu ti metti a tirare fuori quel “coso”, ti rendi conto della situazione in cui ci troviamo?- e a quel punto Harry le tappò la bocca con la mano replicando –Ron, ti prego, sta’ calmo, non sto giocando. Hai la memoria corta vero? Ti ricordi quando abbiamo incontrato per la prima volta Fuffi? Nella stanza al terzo piano? Hagrid ci aveva detto che Fuffi si calma solo con la musica- e iniziò a suonare lo strumento.
Un suono straziato e stridulo uscì dallo strumento ma bastò a far addormentare l’animale che cadde in un sonno profondo come un angioletto.
 
 

Nota dell’autrice:Grazie per le vostre recensioni e, vista la vostra impazienza, ho deciso di pubblicare anche il secondo…
Cosa ne pensate? Fatemi sapere

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Capitolo 4
*** L'espresso per l'inferno ***




   
 
Ciao a tutte ragazze, ho deciso di creare in questo capitolo un doppio Writer’s corner, uno all’inizio e uno alla fine
 
WRITER’S CORNER
Ciao ragazze, inizio con il dire che siete tutte così gentili e carine, mi avete fatto mille complimenti e mi avete chiesto di aggiornare presto.
Comincio con il fare dei ringraziamenti.
Dedico questo capitolo a molte persone, a Pollama  Lorian che seguono con assiduità le mie ff, a Veriti, HaaryDrachite e HermyFan4E che recensiscono sempre.
Poi dei ringraziamenti speciali a Phoenix00, Dora93,  Laura Penelope Hermione perché sono fantastiche!!!
E infine a Discolady e Amy1DLover per avermi aiutato e supportato in questa ff, per avermi dato ottimi consigli e perché sono fantastiche!”!!!!
Grazie ragazze , grazie a tutte voi che recensite o solamente leggete le mie ff…
Grazie

 
Spero vi piaccia anche questo terzo capitolo e vi auguro buona lettura
 

 
 
 

La divina potteriade
L’espresso per l’inferno
 
 

Fuffi era ormai superato, dormiva beatamente.

I due amici camminavano in  linea retta verso l’ignoto.
Avevano paura entrambi, si, anche Harry.
Camminavano tenendosi per mano e facendosi forza a vicenda, quando improvvisamente, Ron non sentì più il suolo sotto ai piedi.

Probabilmente c’era una voragine.


 


Iniziò ad urlare, era atterrito e invocava l’aiuto dell’altro.
Precipitò per alcuni minuti che gli parvero ore, ormai aveva perso ogni speranza quando, contro ogni sua previsione, atterrò.
Era sdraiato su un pavimento morbido che assomigliava a gelatina, l’atterraggio era stato soffice e così invitò anche Harry a buttarsi.
In men che non si dica si trovarono per l’ennesima volta insieme e, solo allora, i ragazzi si accorsero che era una grotta, fredda e umida, illuminata da centinaia di fiaccole.

 

Ron era spaventato ma Harry decise di varcare la soglia della piccola apertura.
Una porta così piccina nascondeva una cavità enorme. Si ritrovarono in una stanza sotterranea alta almeno sei metri e larga qualche centinaio di chilometri.
Era calda a differenza della precedente e grandi fuochi la riscaldavano.
Harry notò –Ron, guarda, c’è un fiume- effettivamente una larga lingua di lava divideva le due sponde della grotta.
Ron si avvicinò, curioso ma incurante del pericolo, ma arrivò un uomo, alto almeno due metri, capelli e barba crespi, lunghi e castani.
Era seduto sopra un ragno gigante, grande almeno cento volte più del normale, di un grigio molto intenso.
Il ragno nuotava liberamente sulla lava come se essa non fosse bollente.
I ragazzi furono molto sorpresi nel vederli e così a una sola voce gridarono –Hagrid, Aragon-.
Ma alla fine di quelle parole il gigante ruggì –io non sono chi tu pensi ch’io sia. Io sono Hagronte, il tragh…- ma fu interrotto da una voce squillante –L’espresso per l’inferno partirà tra due minuti, presentarsi con i biglietti in mano accanto al 43esimo granello di sabbia dopo il negozio di souvenir “Inferny’s City”. Si ricorda il prezzo del biglietto, solo andata 20 zellini, andata e ritorno 45 zellini ma con uno sconto del 60% arriviamo a 35. Vi auguro buon viaggio-
E la voce del gigante questa volta uscì più soave –Eummm…Caro Aragon in che lingua te lo devo dire che non devi iniziare questa cantilena senza il mio permesso- e poi rivolgendosi ai due ragazzi –Scusatelo ma a volte non riesce a controllare le sue emozioni, dovete sapere che qui non vediamo molta gente, ma tornando a noi- e a questo punto la voce si fece più scura –Stavo dicendo, io sono Hagronte, il traghettatore di anime. Ora salite, svelti, dovete compiere la vostra missione-.
I due ragazzi si scambiarono occhiate interrogative, poi si accomodarono cautamente sul ragno.
 

Perché Hagrid non li aveva riconosciuti e perché si faceva chiamare in quello strano modo?
Di quale missione stava parlando?
E soprattutto perché si trovavano lì?
 
 

 
 
  
Writer’s corner2 : ho diverse cose da dirvi ma cercherò di essere breve.

 


 La grotta terminava con una minuscola porticina.
  1. Scusate per la cosa sarcastica “dell’espresso per l’inferno” ma mi è piaciuta
  2. Scusate per il mio ritardo, scusate ancora
  3. Grazie 10000 per tutte le vostre recensioni!!

Ho finito, e voi cosa ne pensate? Spero vi sia piaciuto!!
 

 

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Capitolo 5
*** Basilosse e la porta dell'inferno ***


A grande richiesta ecco a voi il quarto capitolo della Divina Potteriade.
Ringrazio veramente tantissimo tutte le ragazze: hpsm89, FairyFrida, Cloe Gallagher, aidor, Sette Lupe, M4RTI, Trixie Black, Laura Penelope Hermione, pollama, Veriti, ALightInTheDark, danyazzurra, Dora93, lorian, GiadaGrangerCullen, ReeGray, HermyFan, HarryDrachite, beba7, Jude16, rakymatsuri 94, littleS91, Felpata3110, Phenix00 e tutte coloro che leggono solamente….
Spero di avervi detto tutte, grazie veramente ragazze.
In soli tre capitoli mi avete fatto avere 50 recensioni, GRAZIE a tutte voi.
 

Ora la storia si sta facendo sempre più rovente, quindi se volete continuare la storia allora armatevi di tante bottiglie d’acqua e occhiali da sole, vi salveranno la vita durante il viaggio.
Avete preso tutto?
Allora continuiamo…
 

 

La divina potteriade

Basilosse e la porta per l’inferno

 

 
Ron, Ron, ti prego, stai calmo, questa volta Aragon è inoffensivo- Harry cercava invano di tranquillizzare l’amico che, con molte incertezze, salì.
Appena Potter poggiò il piede il ragno partì.
Iniziò a navigare sulle acque bollenti del fiume di lava, viaggiava piano come per permettere ai ragazzi di guardare.
Dopo diversi minuti però le zampe dell’animale si trasformarono il ali argentee, si sollevò da terra viaggiando a estrema velocità.
Il vento colpiva i capelli di Harry rendendoli ancor più spettinati del solito, la fuliggine di quel luogo impediva a entrambi di guardare.
Arrivarono a terra in una parte della grotta molto diversa da quella vista in precedenza.
Era caldo, si, ma il vento modellava ampie due di sabbia, sembrava…un deserto.
I due scesero e Hagronte rivolse a loro le ultime parole –Ragazzi, forse ci rivedremo, ma penso che per altre vie e altri porti voi passerete, altre barche con un fardello più leggere avranno l’onore di portarvi; ma ora non pensate a ciò che vi ho detto. Compite la vostra missione senza guardar in faccia nessuno, sconfiggete chi intralcia il vostro cammino, affrontateli ad uno ad uno – esitando disse –Ora vado, altri corpi dannati devo trasportare con la mia umile barca. Addio cari ragazzi-.
Il gigante risalì sul ragno e si dileguò.
-Harry ma quello è tutto matto. Prima dice di chiamarsi in uno strano modo e poi parla di strane missioni, corpi e barche. Ma dove siamo?
E più che altro cosa dobbiamo fare?-
In quel momento si ritrovarono al sommo di un grande arco di pietra con incastonata una porticina rossa.
Delle frasi comparvero:
-
Per me si va nella città dolente,
per me si va nell’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente
-
Poi le frasi si cancellarono e ne comparve un’altra –
Lasciate ogni speranza voi che entrate mai più ne uscirete-
-Harry, io non voglio entrare lì, torniamo indietro, chiediamo aiuto al gigante con il ragno, io ho paura-
Ma Potter non lo stava ad ascoltare -Alohomora- la porta improvvisamente si aprì, dando vita a un luogo un po’ meno tetro.
Non c’erano più le fiamme a riscaldare la stanza ma piccole fiaccole erano appese a dei grandi anelli lungo il perimetro della caverna.
Era freddo, buio e gocce d’acqua stagnante scendevano dalla gelida parete.
Un essere enorme coperto da un mantello nero era fermo al centro della stanza.
-Proviamo a chiedere-
Anche se un po’ timoroso Ron si fece avanti –Mi scusi, sa dirmi dove…- in quel momento si bloccò. Un serpente alto almeno due metri si tolse il mantello che celava la pelle grigia e due grandi occhi giallo canarino. Il Weasley urlò –Harry,non guardare, c’è basilisco-.
Il ragazzo aveva paura di quell’animale quasi quanto quella che aveva per i ragni.
Potter prontamente estrasse la bacchetta dalla tasca dei pantaloni ma l’animale non voleva attaccarli, guardava il ragazzo dai capelli corvini come un dio.
Harry pronunciò strane parole in una lingua che assomigliava vagamente al serpentese.
L’animale come risposta si inchinò e disse sibilando –Io sono Basilosse, accompagno le anime dannate nella loro nuova casa – e disse urlando –L’inferno- questa parola fu seguita da una risata terribile.
Ora venite qui, sotto il mio mantello, vi indicherò la retta via. Andiamo, la missione vi aspetta-.
 

 
 

Writers’corner
Eccomi qui!!!
Ragazze e ragazzi, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e scusatemi per il ritardo!!!
Colgo ancora l’occasione per ringraziarvi di cuore per tutte le vostre recensioni, per i complimenti, GRAZIE
 
Probabilmente aggiornerò dopo circa venti recensioni, quindi datevi da fare;)
 
UN bacio
Piccola Stella

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Capitolo 6
*** La bufera infernale ***


La divina Potteriade
5. La bufera infernale
 
 
I due ragazzi si avvicinarono lentamente e con circospezione al serpente.
Erano a più o meno un metro dall’essere, Ron stava per stringere la mano a Harry, quando, improvvisamente, un mantello nero li avvolse.
Tutto era buio, silenzioso, -Secondo cerchio, lussuriosi- una voce stridula interruppe la scena. 
Al termine di quelle parole iniziarono a girare sempre più velocemente.
Era buio, le menti dei due ragazzi erano annebbiate, giravano ancora finche i ragazzi svennero, sul dorso del basilisco.
Continuarono a viaggiare per diversi minuti finché non si sentì un tonfo sordo, i due ragazzi erano stati catapultati sul pavimento.
Il luogo in cui i ragazzi si trovavano ora era sempre una caverna, abbastanza bassa ma molto estesa; l’unica fonte di illuminazione proveniva da una grande fiaccola al centro della grotta.
Il vento tirava molto forte lì, tanto forte da far svegliare i ragazzi.
-Mamma, ma è ancora presto, il treno parte alle 10…- disse ancora sognando Ron.
-Ron, ti prego, apri gli occhi, guarda dove siamo!- urlò Haary.
Erano stesi a terra, nell’aria volavano chicchi di polvere alzata dalla bufera. Non c’era traccia del mantello nero né tantomeno del basilisco.
Harry assunse la posizione eretta ma Ron era ancora seduto. Aveva le mani intorno al capo, probabilmente gli faceva ancora male.
Il mal di testa cessò dopo diversi minuti.
Ora erano pronti per esplorare la caverna.
-Ron, andiamo laggiù, lì la grotta fa un curva, forse c’è qualcuno-
-Harry, non lo dovrei dire ma io ho paura. Voglio tornare indietro- replicò il Weasley. 
Camminarono, camminarono sempre più velocemente finché i loro passi non si tramutarono in una corsa disperata.
I due ragazzi assomigliavano a degli uccellini in cerca di cibo, sembrava che dietro quella roccia potesse nascondersi un importante tesoro.
Raggiunsero il luogo tanto atteso velocemente, arrivati al masso che li conduceva a una seconda grotta sospirarono. Girarono l’angolo ritrovandosi in una grotta identica alla precedente. Qui il vento si era trasformato in bufera, la povere creava dei vortici. Era difficile respirare e anche vedere in quel luogo. I due amici rimasero diversi minuti pensando a cosa fare finchè –Ron, guarda, ci sono due ombre laggiù- il tono di Harry era pieno di speranza. Ricominciarono a camminare verso quelle strane figure. Il vento impediva loro di andare veloci, li spingeva nel verso contrario della loro direzione.
Mano a mano che si avvicinavano le ambre si fecero sempre più concrete e la bufera sembrava placarsi.
Due ragazzi erano uniti insieme da n grande mantello rosso e fluttuavano in aria in balia del vento.
-Draco, Pansy!- urlò spontaneamente.
I due ragazzi erano proprio i due Serpeverde.
-Malfoy, Parkinson, che ci fate qui? Anche voi in questo posto?-
La ragazza disse con tono sereno –Io sono Pansiesca e codesto è Draolo, mio amato-
-Pansy ma cosa vai farneticando? Tu sei Pansy Parkinson e lui è Draco Malfoy! Perché vi trovate qui?-
-Non conosco colore che hai nominato ma se starete qui a ascoltare vi racconterò la nostra storia- replicò con tono sereno –Non provo dolore priù grande che rammentare quella storia ma ogni cosa che chiedete sarà fatta e io racconterò. Mi sono innamorata fin da subito di quest’uomo – fece indicando il ragazzo biondo –Ci amammo come nessun altro umano ha mai fatto ma tutto terminò in una maledetta sera di settembre. Stavmo leggendo per diletto ma il mio promesso sposo ha fatto finire tutto – grosse lacrime le solcavano il viso pallido ma ebbe comunque la forza di continuare –Lui – e guardò di nuovo il ragazzo –era il fratello di colui che dovevo sposare. Non amavo il suo consanguineo, il mioo cuore batteva solo per lui. Non so come ma in qualche modo ci ha scoperto e ha deciso di porre fine alla nostra vita e soprattutto alla nostra felicità –orami la ragzza piangeva –Ora siamo qui, condannati per esserci amati. Siamo in balia delle volontà di Eolo, dove lui vuole portarci noi andiamo. –le lacrime stavano cessando -Ragazzi non preoccupatevi di cosa il fato in una notte di molti anni fa mi ha riservato. Ora proseguite il vostro cammino fino a compiere la vostra missione. Vi prego ragazzi fatelo per tutti noi- quelle ultime parole furono mangiate dal vento, i corpi dei due ragazzi iniziarono a vagare senza meta per la caverna.



PSSM's corner
Allora dopo ben due mesi di assenza ho pubblicato!! Scusate immensamente ma ero a corto di idee e anche di tempo. So di essere imperdonabile ma spero almeno che questo capitolo valga la pena di questa attesa.
Vi prego, se state leggendo questa storia scrivetemei una piccola recensione anche sono per farmi sapere cosa ne pensate. Grazie mille mie cari lettori e lettrici.
Un  bacione 
Piccola Stella

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