SE TORNERAI

di danyazzurra
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** 1 CAPITOLO ***
Capitolo 3: *** 2 CAPITOLO ***
Capitolo 4: *** 3 CAPITOLO ***
Capitolo 5: *** 4 CAPITOLO ***
Capitolo 6: *** 5 CAPITOLO ***
Capitolo 7: *** 6 CAPITOLO ***
Capitolo 8: *** 7 CAPITOLO ***
Capitolo 9: *** 8 CAPITOLO ***
Capitolo 10: *** 9 CAPITOLO ***
Capitolo 11: *** 10 CAPITOLO ***
Capitolo 12: *** 11 CAPITOLO ***
Capitolo 13: *** 12 CAPITOLO ***
Capitolo 14: *** 13 CAPITOLO ***
Capitolo 15: *** 14 CAPITOLO ***
Capitolo 16: *** 15 CAPITOLO ***
Capitolo 17: *** 16 CAPITOLO ***
Capitolo 18: *** 17 CAPITOLO ***
Capitolo 19: *** 18 CAPITOLO ***
Capitolo 20: *** 19 CAPITOLO ***
Capitolo 21: *** 20 CAPITOLO ***
Capitolo 22: *** 21 CAPITOLO ***
Capitolo 23: *** 22 CAPITOLO ***
Capitolo 24: *** 23 CAPITOLO ***
Capitolo 25: *** 24 CAPITOLO ***
Capitolo 26: *** 25 CAPITOLO ***
Capitolo 27: *** 26 CAPITOLO ***
Capitolo 28: *** 27 CAPITOLO ***
Capitolo 29: *** 28 CAPITOLO ***
Capitolo 30: *** 29 CAPITOLO ***
Capitolo 31: *** 30 CAPITOLO ***
Capitolo 32: *** 31 CAPITOLO ***
Capitolo 33: *** 32 CAPITOLO ***
Capitolo 34: *** 33 CAPITOLO ***
Capitolo 35: *** 34 CAPITOLO ***
Capitolo 36: *** EPILOGO ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


Lily spense la sveglia poggiandoci sopra la mano.
Si voltò nel letto e guardò il soffitto.
Iniziava una nuova giornata di lavoro.
Sospirò. Essersi allontanata del tutto dal mondo magico, le era costato molto.
Non aveva tenuto più nessun contatto.
Erano quattro anni che non vedeva e non sentiva i suoi genitori. I suoi fratelli.
Potevano anche essere morti, pensò mentre la tristezza la invadeva.
Piccoli passi echeggiarono nella stanza e con un urlo un paio di braccia le si gettarono al collo.
Phoenix, il suo piccolo, meraviglioso ometto, per lui aveva fatto tutto.
“ Amore mio” gli disse accarezzandogli la testa bionda.
Phoenix si sollevò a sedere guardandola con un cipiglio che a Lily ricordava molto il padre.
“ Non andare al lavoro” le disse serio.
Lily scoppiò a ridere.
“ E’ venerdì e ti prometto che domani staremo insieme tutto il giorno, ma oggi…mamma va al lavoro” gli disse cominciando a fargli il solletico.
Phoenix rise e si contorse sotto le mani di Lily, mentre lei lo guardava notando, quanto con gli anni, la somiglianza con il padre fosse sempre più evidente.
“ Su andiamo a fare la doccia” gli disse sorridendo.
Il bambino fece una smorfia ma non si oppose.
Mentre gli insaponava i capelli, si perse nei suoi pensieri.
Pensò alla sua bellissima storia con Scorpius.
Pensò a quanto lo amava. Pensò al loro matrimonio che non avevano potuto celebrare. Quel matrimonio che era fissato da mesi. Quel matrimonio che entrambi sognavano.
Pensò a quella maledetta sera di quattro anni fa. Quando aveva appena scoperto di aspettare un bimbo.
La paura di dirglielo. La paura che essendo entrambi ancora molto giovani, questo scombinasse i loro piani.
Infine ricordò quella maledetta sera.
Quella sera in cui fu chiamata per un emergenza. Era un Auror, come quasi tutta la sua famiglia.
Prese la bacchetta, promettendo a Scorpius di tornare presto, ma non tornò mai a casa.
Adesso sicuramente tutti erano riusciti a ritrovare la felicità.
Tranne lei, pensò Lily. Lei non sarebbe mai potuta essere felice senza Scorpius.
“ Mamma hai finito?” Phoenix la riscosse.
Lily annuì, cercando di nascondere le lacrime.
Poi lo asciugò e lo aiutò a vestirsi.
“ Mamma perché sei strana oggi?” le chiese Phoenix.
Lily scosse la testa, esibendo un sorriso.
“ Scusa amore, sono solo pensieri” gli disse scompigliandogli i capelli.
Aprì il cassetto e prese la sua bacchetta, infilandola in borsa. Nei quattro anni non se ne era mai separata, era l’ unico legame che aveva ancora con il suo vecchio mondo.
Ogni giorno la prendeva e la infilava in borsa, pensando a Scorpius. Quasi come se la bacchetta le potesse dire cosa stava facendo. Quasi come se la bacchetta li potesse collegare.
Arrivarono davanti all’ asilo e Phoenix la baciò.
“ Ciao mamma” le disse, prendendo la mano della maestra.
“ Ci vediamo alle quattro” disse Lily guardandola.
“ Alle quattro e…Luna se hai voglia di un caffè dopo” le disse in risposta.
Anne, la maestra di suo figlio. Erano quasi diventate amiche, anche se lei non poteva raccontarle molto di sé, aveva imparato a conoscerla e si trovavano bene assieme.
Lily sorrise annuendo, poi si chinò per guardare il figlio negli occhi.
“ Mi raccomando, ricorda di controllarti” gli sussurrò, alludendo alle piccole magie involontarie, che già riusciva a fare.
Ormai era lui, l’ uomo della sua vita.
Aveva solo tre anni, ma era l’ unica persona che contasse per lei.
Attraversò la strada, salutandoli con la mano ma in un secondo la sua vita cambiò. Di nuovo.
Sentì un clacson. Dei freni. Un colpo.
Si voltò con il terrore nel viso.
“ NO” urlò con tutto il fiato che aveva in gola.
Una macchina, aveva sbandato, era salita sul marciapiede ed aveva investito Phoenix e Anne.
Il cuore le si fermò.
Il suo bambino. Il suo bambino. Si ripeteva chinandosi su di lui.
Non apriva gli occhi, non le parlava.
Lily guardò disperata il sangue che le impiastricciava le mani.
Gettò un’ occhiata piena di panico ad Anne. Era priva di conoscenza ed anche lei perdeva molto sangue ma non poteva aspettare.
Prese in braccio il suo bambino “ Signora dove va?” la fermarono alcuni testimoni.
“ Arriverà l’ ambulanza” disse un’ altra persona.
Lily sentiva che il suo bambino stava morendo. Una mamma lo sente sempre.
Il suo piccolo Phoenix. Sentiva il cuore lacerarsi.
Cominciò a correre “ Phoenix parlami. Phoenix apri gli occhi” gli diceva intanto.
Corse fino a trovare un angolo, dove non c’era nessuno.
Tirò fuori la bacchetta e si smaterializzo, sperando che andasse tutto bene.
Quando si materializzò dentro il san mungo tirò un sospiro di sollievo. Erano quattro anni che non faceva magie, ma si era ricordata come smaterializzarsi.
Era riuscita a raggiungere la destinazione, ora il suo bambino si sarebbe salvato.
Un’ infermiera le si avvicinò lentamente.
Probabilmente sembrava una pazza.
Aveva perso entrambe le scarpe nella corsa. Il suo trucco era colato ed i capelli avevano perso l’ appuntatura della mattina, ricadendo in ciocche disordinate intorno al viso. Come se non bastasse, aveva un bambino sanguinante tra le mani.
“ Mi aiuti…non mi guardi…mio figlio” le disse spaventata.
L’ infermiera si decise ad intervenire e le prese Phoenix dalle mani.
“ Dottore” chiamò puntandosi la bacchetta alla gola per avere l’ effetto del sonorus.
“ Dottore c’ è un emergenza” ripetè a voce ancora più alta, dirigendosi verso di lui.
Lily la seguiva, tenendo gli occhi puntati sul suo bambino.
Un medimago  prese il bambino e lo portò in una stanza, mentre l’ infermiera prendeva i suoi dati.
“ Luna Summers” disse Lily senza pensare.
Ormai quello era il suo nome. Il nome della sua nuova vita.
“ Il bambino?” chiese l’ infermiera, cercando di starle dietro mentre Lily percorreva a grandi passi, la sala d’ attesa.
“ Phoenix…Phoenix Summers” ripetè con voce piena d’ angoscia.
“ Dobbiamo chiamare qualcuno?” le chiese ancora.
Perché non la lasciava in pace voleva solo sapere come stava il suo bambino.
Era tornata nel mondo magico per quello. Per dargli una possibilità di salvezza.
Scosse la testa, pregando con gli occhi l’ infermiera di andarsene, lei parve intuire e la lasciò sola.
“ Luna Summers ?” chiese una voce, dopo minuti che le parsero infiniti . Una voce dolce. Una voce orrendamente familiare.
Lily alzò lentamente gli occhi.
No. Non ora, pensò, mentre i suoi occhi si incrociavano con quelli grigi di Scorpius.
 
COMMENTO : LO SO E’ PIENO DI STORIE DOVE LEI LASCIA LUI ECC…ECC…MA QUESTA IDEA MI BALZAVA IN MENTE DA TROPPO TEMPO ED AVERE QUALCHE GIORNO DI CALMA E RELAX MI HA PERMESSO DI METTERLA PER SCRITTO…SPECIFICO CHE NON E’ IL SEGUITO DI NON DIMENTICARE…SONO LILY E SCORPIUS MA SONO DUE PERSONE DIVERSE A COMINCIARE DAL FATTO CHE SONO PIU’ GRANDI !! IL MOTIVO PER CUI LEI LO HA LASCIATO, ANCHE SE ANDAVA TUTTO BENISSIMO VERRA’ FUORI PIU’ AVANTI…MA COME AVRETE INTUITO E’ UN GRAVE MOTIVO, VISTO CHE LEI NON E’ PIU’ TORNATA A CASA !! SPERO CHE MI DARETE UNA POSSIBILITA’ E MI FARETE SAPERE COSA NE PENSATE !! SE E’ ORRENDA O SE VALE LA PENA DI CONTINUARLA !! UN BACIONE A TUTTE !!

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Capitolo 2
*** 1 CAPITOLO ***


Scorpius la guardò sgranando gli occhi. Non poteva essere.
Posò di nuovo gli occhi sulla cartellina davanti a lui.
Luna Summers, eppure non aveva dubbi. Quegli occhi, non potevano che essere, i suoi occhi.
Quei capelli. Quella tonalità di rosso che aveva solo lei.
Era sconvolta e con il trucco sbavato, ma non aveva alcun dubbio. Era lei.
Alzò di nuovo gli occhi, trovando i suoi pieni di lacrime.
“ Come sta il mio bambino?” gli chiese.
La sua voce. Quante notti, aveva sognato la sua voce. Quante notti, aveva istintivamente mosso la mano per cercarla.
Adesso era lì. Aveva un bambino.
Il suo sguardo s’ indurì.
“ Starà bene, signora Summers” le disse, calcando la voce sul suo cognome.
“ Era molto grave. Ha avuto bisogno di più pozioni rimpolpa sangue e sta prendendo la pozione per rigenerare le ossa” la informò serio.
Vide Lily afflosciarsi come un palloncino. Sorridere e mettersi le mani sopra il viso, per coprire il pianto.
Gli stava facendo pena. Era una mamma disperata. Ma non doveva provare tenerezza per lei.
Lei non ne aveva provata per lui.
“ Hai un bambino ?” le chiese non riuscendo a trattenersi.
Lei non si meravigliò che l’ avesse riconosciuta, anche lui, nonostante fossero passati quattro anni, non era cambiato molto.
Aveva i soliti capelli dorati, non aveva cambiato neanche la pettinatura ed i suoi occhi erano, di quell’ azzurro impenetrabile. Di quell’ azzurro, così simile al colore della tempesta.
“ Si” gli disse soltanto.
Lui annuì “ sei tornata per restare?” le chiese.
Si maledì. Non doveva importargli niente, lei lo aveva lasciato.
Lily scosse la testa “ Nessuno lo deve sapere” gli disse.
Scorpius alzò un sopracciglio, allora la sua famiglia aveva sempre detto la verità, nessuno sapeva dove fosse.
“ Guarisci il mio bambino ed io sparirò di nuovo” gli disse, cercando di tener ferma la voce.
Soffriva. Vederlo lì, davanti a lei ed era così bello. Avrebbe solo voluto abbracciarlo. Stringerlo, scusarsi, ma non poteva.
Non era pronta a tornare alla vita precedente. Non era pronta ad affrontarlo.
“ Mi fai schifo” le disse Scorpius, non riuscendo a trattenersi.
Quelle parole rimbombarono nelle mente di Lily.
“ A giudicare dall’ età del bambino, non ci hai messo molto a dimenticarmi” continuò, con sarcasmo.
Voleva ferirla. Voleva vederla stare male.
“ In effetti, visto con quanta rapidità mi hai lasciato, non mi stupisco” aggiunse, con cattiveria.
Le sue parole erano come lame affilate, nella pelle di Lily. Trasudavano odio.
La odiava. Provava solo schifo per lei. E aveva ragione.
“ Per favore, guarisci Phoenix “ lo pregò con occhi imploranti.
“ Pensi davvero, che me la prenderei con un bambino innocente?” le chiese e dalla sua voce fece trasparire tutto il suo disprezzo.
“ Sei tu la colpevole, non lui” sentenziò prima di voltarle le spalle.
Lily sapeva che avrebbe rischiato, tornando nel mondo magico.
Sapeva che quando stavano insieme, lui stava studiando per divenire un medimago.
Ma semplicemente non aveva riflettuto.
Aveva pensato solo che la medicina babbana, non avrebbe potuto guarire il suo bambino e si era buttata.
Lily gli afferrò un braccio. I suoi occhi imploranti.
“ Posso entrare da lui?” gli chiese con un filo di voce.
Scorpius si liberò dalla sua presa, come scottato.
Stava perdendo del tutto la ragione ? Che cosa aveva pensato, quando lei lo aveva bloccato.
Pensava che volesse dargli una spiegazione ?
Pensava forse, che gli volesse chiedere scusa?
“ Puoi entrare” le rispose con voce atona.
“ Tornerò a vedere come sta, stasera prima di staccare dal turno” la informò, senza alcuna espressione del viso.
Lily sorrise, anche se i suoi occhi, erano ancora pieni di lacrime.
“ Grazie Scorpius” gli disse alzandosi.
Lui la osservò a fondo. Aveva un semplice completo grigio, i capelli erano disordinati e il suo viso era sconvolto. Ma era ancora, la bellissima ragazza che amava.
Sentì la rabbia invaderlo “ Dottor Malfoy” la informò con diprezzo.
“ E non lo faccio per te…è il mio lavoro” concluse andandosene, senza neanche guardarla .
S’ infilò nella sala medici e prese un forte respiro.
Si avvicinò alla macchinetta del caffè e se ne versò una tazza.
Perché il destino ce l’ aveva con lui ?
Quattro anni prima lei aveva deciso di lasciarlo. Nel momento in cui avrebbe avuto più bisogno di lei, si era volatilizzata.
La tazzina gli tremò nella mano.
La poggiò sul ripiano, stringendo i pugni.
Non era mai riuscito a dimenticarla. Aveva sperato per giorni e per mesi che tornasse, che gli desse una spiegazione, che non lo lasciasse solo.
Adesso era tornata, ma lei al contrario di lui, l’ aveva dimenticato. Era andata avanti ed aveva avuto un bambino.
Doveva cambiare il caso con qualche suo collega. Sicuramente a breve, sarebbe arrivato il signor Summers. L’ uomo che l’ aveva sposata. L’ uomo che aveva fatto, quello che avrebbe voluto fare lui.
Uscì dalla sala, tornando alle sue mansioni. Doveva tenere la mente occupata. Doveva cercare di non pensare a lei.
Gli venne quasi da ridere, per l’ assurdità della cosa. Aveva passato anni a cercare di dimenticarla e  non c’ era riuscito, nonostante lei fosse sparita. Come poteva riuscirci adesso che era lì a pochi metri da lui ? Adesso che era il medico di suo figlio ?
***
Lily entrò nella stanza del figlio.
Aveva fatto la scelta giusta.
Rivedere Scorpius era stato difficile ed anche pericoloso.
Per fortuna, lui non aveva notato, quanto quel bambino gli somigliasse.
Probabilmente vederlo inerme in un letto di ospedale, non gli aveva fatto notare, tutti quegli atteggiamenti che a lei ricordavano così tanto Scorpius.
Però era stata la scelta giusta, si continuava a ripetere.
Prese la sedia e si sedette accanto a Phoenix, accarezzandogli i capelli.
Si , aveva fatto la scelta giusta. Il suo bambino, sarebbe guarito, contava solo quello.
Si chinò sopra di lui, quando sentì le lacrime cominciare a scenderle sulle guance.
La stanchezza e la tensione di tutta la giornata, si stava facendo sentire.
La paura di perdere Phoenix, era stata una cosa tremenda ed incontrare Scorpius non l’ aveva alleggerita.
Comprendeva il suo odio.
Sapeva di meritare tutto il disprezzo che le aveva mostrato, ma perché ci teneva così tanto ad esternarglielo ?
Sicuramente dopo quattro anni, lui si era rifatto una vita.
Forse aveva una moglie. Forse aveva altri figli, pensò, anche se il pensiero di Scorpius con un’ altra le faceva male al cuore.
Ma non poteva pretendere niente.
Appena Phoenix fosse guarito, lei sarebbe andata via di nuovo.
Si passò gli indici sopra le tempie, sentiva la testa scoppiarle.
Chiuse gli occhi solo un secondo e senza rendersene conto, si addormentò, tenendo la mano al suo bambino.
Aprì gli occhi, dopo quelli che le erano parsi, solo pochi minuti.
Strizzò leggermente gli occhi per abituarsi alla luce artificiale dei neon.
Fuori era ormai buio, quindi non erano stati pochi minuti, pensò.
Guardò Phoenix e dormiva ancora placidamente. Sembrava già stare meglio.
Il suo colorito era meno pallido ed anche se era ancora incosciente, sembrava avere un’ espressione più serena.
Si guardò intorno e vide Scorpius, concentrato nella cartella clinica.
“ Come sta?” gli chiese, con la voce ancora leggermente impastata dal sonno.
Scorpius alzò gli occhi su di lei, ma la sua espressione restò fredda.
“ Meglio, ma devo somministrargli altre pozioni” la informò.
Usava una voce così professionale. Niente avrebbe fatto trasparire che un tempo erano fidanzati.
Lily si passò gli indici sopra gli occhi. Bruciavano. Probabilmente il trucco sbavato, unito al sonno, le era entrato negli occhi.
“ Dovresti chiamare tuo marito “ le disse “ Almeno potresti andare a casa, lavarti, cambiarti” continuò.
Lily sospirò, sentendo la rabbia invaderla.
Cosa doveva dirgli, che non aveva un marito?
Che aveva vissuto questi quattro anni nel suo ricordo? Che non le era neanche passato per la mente di frequentare altri uomini e che Phoenix era la prova vivente del loro amore?
“ Non è in città” mentì, abbassando gli occhi.
Lui non si scompose.
“ Non è vero” le disse “ Non sei mai stata una brava bugiarda, forse per questo hai preferito scappare” continuò freddo.
Lily, accarezzò di nuovo la mano di Phoenix.
Scorpius aveva ancora la capacità di capire, quando lei cercava d’ ingannarlo.
“ Non voglio chiamarlo va bene ?” gli disse con rabbia.
Scorpius scosse le spalle, come se la cosa non lo toccasse ed uscì senza dirle altro.
***
Quando Scorpius rientrò a casa, voleva solo andare a letto.
L’ indomani avrebbe chiesto a qualcuno di prendersi il caso di Lily.
Lui non poteva. In un solo giorno aveva rovinato il lavoro che aveva fatto su se stesso in quattro anni.
Adesso aveva solo lei davanti agli occhi.
Continuava a pensare a lei, e non andava affatto bene.
Lei non era sua.
Quando si fosse presentato il marito, avrebbe sofferto di nuovo.
Però il marito non si era visto per tutto il giorno. Lei era sola.
Percorse il suo salotto a grandi passi, indeciso sul da farsi.
Non sapeva se era la cosa giusta da fare. Non sapeva se era quello che lei avrebbe voluto.
Ma non poteva farcela da sola. Sapeva che non gli doveva importare, ma era più forte di lui.
Doveva sapere e c’ era solo una persona che era sempre riuscito a farsi ascoltare da Lily.
Si smaterializzò, cercando di resettare i suoi pensieri.
Quando si trovò davanti a quella porta, prese un forte respiro.
Stava per sconvolgere la vita del suo migliore amico.
Bussò, guardando il suo orologio.
Erano le nove di sera, sperò che Alice e la piccola non fossero già a letto.
“ Scorp” lo salutò Albus, aprendogli la porta con un sorriso.
“ Sono felice che sei passato, Alice e Lily sono di sopra…ora le chiamo, Lily impazzirà appena ti vedrà “ gli disse, mentre lo conduceva in salotto.
“ Sarà impossibile metterla a letto adesso” continuò scherzando e voltandosi verso di lui.
Poi lo guardò meglio e vide il suo volto, accigliato, preoccupato, sofferente, come non era da tempo.
“ Cos’ è successo ?” gli chiese preoccupato.
“ Albus, tua sorella è tornata”
 
COMMENTO : OK PRIMO INCONTRO / SCONTRO TRA LILY E SCORPIUS…D’ ALTRONDE LEI E’ SPARITA PER QUATTRO ANNI, NON POSSIAMO PRETENDERE CHE LUI PASSI SOPRA A TUTTO !! PERO’ NON RESISTE E VA DA ALBUS E ADESSO ? RINGRAZIO MIKILILY / ICEPRINCESS / MALTRERIO / ARYELLE / AMBERHALE / FEDERCHICCA / LUISA21 / DREAMING WEASLEY / XX DUBHEXX /  ROBY3297 / KATY POTTER / ALYX / MANSON / QUEEN MALFY SLITHERIN  E CHOUCHOU PER LE RECENSIONI !! SIETE COME AL SOLITO CARINISSIME !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA MESSO TRA LE PREFERITE / SEGUITE O RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTE !!

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Capitolo 3
*** 2 CAPITOLO ***


“ Harry Potter “ l’ urlo si diffuse nell’ aria, arrivando anche alle orecchie di Lily.
Suo padre? Suo padre era lì ?
Guardò Phoenix un secondo e vide che ancora dormiva, senza aver ripreso conoscenza.
Scorpius era stato chiaro. Non lo avrebbero tolto da quella fase di sonno indotto, fino a quando non fosse stato meglio.
L’ infermiera stava continuando ad urlare il nome di suo padre, con l’ effetto del Sonorus ed a Lily venne la pelle d’ oca.
Se la vedeva poteva essere perduta, ma amava troppo suo padre per non andare a vedere cosa gli fosse successo.
Uscì dalla porta, affacciandosi alla balaustra, che mostrava la reception e vide suo padre, tenuto su da suo fratello James.
“ Sto bene” stava dicendo debolmente.
“ Un attacco dei punitori, lo hanno colpito…dovete curarlo” disse suo fratello.
Lily si portò una mano alla bocca.
I punitori. Ancora loro.
“ Andiamo signor Potter” gli disse un medimago molto agitato.
Avere la responsabilità di curare un eroe, era per quel medimago, sicuramente una grande responsabilità.
Lily non riusciva a staccare gli occhi da lui. Il suo papà.
Gli era mancato così tanto. Sentì le lacrime cominciare a premerle sugli occhi.
Un secondo dopo, come attratto dal suo sguardo, suo padre alzò gli occhi verso di lei.
Lo vide sgranare gli occhi e aprire la bocca “ Lily” sussurrò.
Ma quando James spostò gli occhi, verso la direzione dello sguardo del padre non vide nessuno.
Scosse la testa. Aveva di nuovo visto Lily e lei non c’era.
Sapeva che suo padre e sua madre non si erano mai rassegnati alla perdita.
Avevano cercato Lily per giorni, per mesi, per anni e forse tuttora suo padre era convinto di riuscire a trovare la sua principessa.
Non avevano più avuto notizie, da quel famoso giorno.
Quell’ attacco. Quel maledetto attacco. Quando dopo essere stato schiantato, James si era svegliato e lei non c’ era più.
A lui era toccato dirlo ai genitori. Ad Albus e Alice ed anche a Scorpius.
Lui aveva retto le fila della famiglia, quando i suoi genitori, sembravano annientati dal dolore.
“ Andiamo” disse James con un sospiro, aiutandolo a mettersi su un lettino.
Lily era rientrata appena in tempo nella stanza.
Si sedette accanto al letto del figlio, con la testa ancora confusa.
Quando aveva visto suo padre ferito, non poteva crederci.
I punitori. Ancora loro.
Poco tempo dopo che la guerra era finita, prima ancora che lei nascesse, era nata una branca politica, che dava la colpa di tutta le cose che erano successe ai purosangue.
Piano, piano da questa branca, si era staccato un gruppo di estremisti che si facevano chiamare i punitori.
Come tutti i gruppi estremisti erano passati presto all’ azione, raccogliendo consensi e sterminando intere famiglie di Purosangue.
A niente era valso l’ appello che suo padre aveva fatto, su quanto fosse sbagliato combattere l’ odio con l’ odio e che l’ amore, gli aveva permesso di sconfiggere Voldemort.
Le persone erano ancora troppo traumatizzate dalla seconda guerra magica e semplicemente troppe persone avevano perso i loro cari in questa e ciò aveva alimentato l’ odio e l’ ammirazione che le persone avevano verso questo gruppo.
Quando lei era divenuta un Auror, i punitori erano più forti che mai.
Lily scosse la testa tra le lacrime, non capiva cosa fosse successo, loro non avrebbero mai toccato, gli eroi di quella guerra.
Invece adesso suo padre era ferito ed era colpa loro.
Si prese il viso tra le mani, disperata.
Avrebbe voluto scendere e andare a vedere come stava suo padre.
Stargli vicino, fargli sapere che lei c’ era.
Ma non ne aveva alcun diritto. Lei adesso era Luna Summers e le cose dovevano restare così, per il bene di tutti.
Aveva perso tutti i diritti su di loro e non le rimaneva altro che Phoenix.
***
Albus inarcò le sopracciglia, facendo cadere il biberon che aveva tra le mani.
Avrebbe voluto chiedere al suo amico se stava scherzando, ma sapeva che Scorpius non avrebbe mai scherzato su Lily.
Aveva sofferto troppo. Per troppi mesi, l’ argomento Lily, era stato tabù.
“ Dov’ è ?” gli chiese, con voce roca.
“ Ha perso la memoria? È ferita? “ Sicuramente doveva esserci un motivo se Lily era fuggita.
Scorpius scosse la testa.
“ Sta benissimo è suo figlio che è ferito” gli disse.
Per Albus, fu nuovamente una doccia gelata.
“ Figlio? ” chiese, mentre si sedeva su una sedia, sentendo le forze abbandonarlo.
“ Figlio” rispose Scorpius con un sospiro.
“ Mentre noi eravamo qua, che piangevamo la sua assenza, che la pensavamo morta, che abbiamo dichiarato guerra ai punitori, pensandola loro prigioniera, lei si stava rifacendo una vita” disse con rabbia.
Albus alzò il viso verso l’ amico “ Lo sai per certo ?” chiese titubante.
Lui non credeva che Lily avesse potuto comportarsi così.
Che fosse fuggita per inseguire l’amore della sua vita, sposarsi e avere un figlio, lasciandosi la sua famiglia alle spalle. Lasciandosi Scorpius alle spalle.
Lily non lo avrebbe mai fatto. Non la Lily che conosceva lui.
“ Scorp ciao”
Scorpius quasi sobbalzò.
Non si era accorto che Alice era scesa e li aveva raggiunti con la piccola Lily in braccio.
Era troppo concentrato a studiare le reazioni di Albus.
Gli sembrava quasi di sentire il suo cervello al lavoro.
Gli sembrava quasi di sentire i suoi pensieri, il cercare di scusare Lily, il cercare di capire come potesse averlo fatto.
“ Ciao Alice” rispose Scorpius, cercando di sorridere.
La piccola Lily tese le sue piccole braccia verso di lui.
“ Vola…vola” disse con un sorriso.
Scorpius le sorrise, prendendola tra le braccia.
Il sorriso della piccola Lily, era così uguale al sorriso della zia, che Scorpius si scioglieva ogni volta che la piccola gli chiedeva qualcosa.
La issò in alto facendola volare e godendo della sua risata. Guardando quel sorriso di bambina.
“ Cosa è successo ?” chiese Alice, guardando l’ espressione di Albus.
Albus sembrava traumatizzato e non aveva più emesso un fiato, non aveva neanche guardato la moglie o la bimba, era rimasto nella stessa posizione perso nei suoi pensieri.
Scorpius guardò Alice, si sentiva già colpevole per aver sconvolto Albus e sapeva, quanto anche Alice avesse sofferto per Lily.
“ Scorpius cosa è successo ?” chiese di nuovo Alice, prendendo la figlia dalle sue mani, come per proteggerla.
“ Alice…Lily è tornata” le confessò.
Gli occhi di Alice si riempirono di lacrime “ Sta bene?” chiese, con la voce rotta.
Scorpius annuì e Alice spostò gli occhi sul marito.
“ Albus Severus Potter” gli disse severa.
Albus alzò gli occhi al suo richiamo.
“ Alzati immediatamente e andiamo da lei” ordinò.
Albus si asciugò una lacrima.
“ E’ scappata Ali…ci ha lasciato qua, senza preoccuparsi di noi…mia sorella” disse confusionario, così come confusionari dovevano essere i suoi pensieri.
“ Non credo di volerla vedere” confessò con un filo di voce.
Gli occhi di Alice sembravano emettere saette.
“ Idiota” disse guardandolo.
“ Anzi idioti tutti e due” disse spostando lo sguardo verso Scorpius.
“ Tu dici che si è rifatta una vita ? come lo sai ?” gli chiese arrabbiata.
“ Scorpius mi ha detto che sta curando suo figlio” si giustificò Albus.
Alice divenne tutta rossa, prese la bambina e la posò sul tappetino per giocare, era meglio non sentisse le sue urla.
“ E tu immagino che le abbia chiesto, tutto, quello che ha fatto in questi quattro anni vero?” gli chiese, cercando di contenere la rabbia nella voce.
“ Lei mi ha lasciato” determinò con orgoglio.
“ Cresci Scorpius” gli disse Alice, con rabbia.
Scorpius teneva molto ad Alice, si conoscevano da sempre. La migliore amica di Lily e la ragazza di cui il suo migliore amico si era innamorato.
Erano cresciuti insieme ed erano sempre usciti insieme ed anche dopo la maledetta sera di quattro anni prima, senza i suoi due amici probabilmente non ne sarebbe uscito.
“ Ha detto di voler tornare alla vita di prima e che nessuno deve sapere che lei è qua” si giustificò Scorpius.
“ Le hai chiesto perché lo ha fatto ?” tornò alla carica Alice.
“ Mi sembra chiaro, ha un bambino e ora si chiama Summers di cognome…secondo te perché lo ha fatto?” gli chiese anche lui con rabbia.
Alice si zittii non sapendo cosa rispondere. Si era davvero sposata ?
Eppure doveva esserci un motivo. Si erano sempre dette tutto e lei sapeva quanto l’ amica fosse innamorata di Scorpius.
Non l’ avrebbe mai lasciato per un altro.
“ Non mi torna, voglio parlare con lei”  disse Alice.
 Albus si riscosse dai propri pensieri ed annuì.
“ Anche io” acconsentì
“ Voglio sapere, se davvero, ci ha lasciato per rifarsi una vita” sentenziò.
I vagiti e le piccole parole di Lily facevano da sottofondo al silenzio che si era creato.
Un crack li fece voltare. Avevano dei dispositivi anti materializzazione, solo le persone di famiglia, potevano materializzarsi.
Albus si alzò di scatto.
Hugo apparve davanti a loro. Li guardò un secondo, stupito dai loro volti spauriti, ma poi scosse la testa, non avevano tempo.
“ Al…zio Harry è al San Mungo” disse concitato.
Albus si lasciò, nuovamente cadere sulla sedia, senza forze.
 
COMMENTO : POVERO ALBUS…SE NON GLI PRENDE UN COLPO OGGI : )) SCHERZI A PARTE, HO INTRODOTTO I SIMPATICI PUNITORI E CIO’  DOVREBBE COMINCIARE A CHIARIRVI QUALCOSA…MA ANCORA CI SONO TANTE, TANTE COSE DA CHIARIRE !! RINGRAZIO AMBERHALE / ICEPRINCESS / MANSON / FEDERCHICCA / LUISA21 / MIKILILY / QUEEN MALFY SLITHERIN / ALYX / CHOUCHOU / ALWAYS 89 / XX DUBHE XX / ROBY3297 / DREAMING WEASLEY /  KATY POTTER E ARYELLE PER LE BELLISSIME RECENSIONI !! INOLTRE RINGRAZIO CHIUNQUE MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 4
*** 3 CAPITOLO ***


“ Come sta?” chiese Lily all’ indirizzo di un dottore che era appena entrato nella stanza.
“ Meglio” rispose lui con un sorriso.
Lily tirò un sospiro di sollievo, quando vide che non era Scorpius, anche se, per quanto cercasse di combattere la cosa, lui le mancava già.
Guardò il medimago, era anche lui molto giovane e la stava guardando con interesse.
“ Se il piccolo continua a reagire bene, domani lo sveglieremo” le comunicò, guardandola negli occhi.
“ Non si preoccupi signora Potter” concluse.
Lily annuì con un sorriso ed il medimago uscì.
Il suo bambino si sarebbe svegliato, ma lei avrebbe dovuto portarlo via subito.
Per adesso Scorpius non aveva sospettato niente, in fondo era solo un piccolo bambino, steso su un letto.
E’ vero aveva il suo stesso colore di capelli, ma sicuramente non aveva collegato la cosa.
Ma se l’ indomani si fosse svegliato, Scorpius avrebbe visto i suoi occhi, dentro quelli di quel bambino a lui sconosciuto e sicuramente non avrebbe avuto alcun dubbio.
Lily sperò con tutta se stessa che ormai Phoenix, venisse seguito da quel medimago.
Quel medimago così gentile e che…
Si bloccò nei suoi pensieri, l’ aveva chiamata signora Potter.
Si passò una mano tra i capelli, l’ aveva chiamata Potter, sapeva chi era.
Si affacciò sul corridoio, ma il medimago era scomparso.
Il respiro le si fece affannoso.
Che fosse un punitore? Che avessero già saputo che era tornata?
Che stupida, non si era neanche premurata di guardare il cartellino del medimago.
Non sapeva neanche il suo nome.
Entrò nel bagno. Doveva calmarsi, forse era solo un suo vecchio compagno di scuola che l’ aveva riconosciuta.
Si spaventò appena sentì dei rumori venire dalla camera.
Phoenix, pensò subito, uscendo velocemente dal bagno.
Buttò fuori il respiro, quando vide un’ infermiera somministrare una pozione a Phoenix.
La stessa infermiera che le aveva chiesto i dati, ore prima.
“ Signora Summers” la salutò, con un sorriso.
Lily rispose al sorriso. Doveva calmarsi, era solo questione di poche ore.
“ Come sta?” le chiese gentilmente.
“ Non è andata a cambiarsi?” le chiese ancora.
Lily si sedette nuovamente accanto a Phoenix.
“ Abito lontano” si giustificò.
In effetti, non doveva fare una buona impressione.
“ Immagino, non abbia neanche mangiato?” chiese l’ infermiera.
Lily scosse la testa, rendendosi conto che era digiuna dalla mattina e che ormai era sera inoltrata.
L’ infermiera sorrise.
“ Quando suo figlio starà meglio, vorrà vederla in forma” le disse sorridendo.
“ Le porterò qualcosa” la informò con gentilezza.
“ Grazie per la sua gentilezza”
Non tutti erano gentili, con degli sconosciuti.
“ Mi chiamo Sunday” le disse prima di uscire.
“ Grazie Sunday” rispose Lily sorridendo, da quando era tornata, era l’ unica persona che era stata gentile con lei.
Sospirò leggermente, accarezzando la guancia di Phoenix.
Gli occhi le pizzicarono nuovamente e si decise ad andare in bagno, per lavarsi almeno il viso.
Certo non era come farsi una bella doccia calda, ma almeno sarebbe riuscita a liberarsi di tutto il trucco che le tirava la pelle.
Prese il telo ospedaliero, che era appoggiato sulla sedia e si tamponò leggermente il viso, guardandosi allo specchio.
Aveva solo ventiquattro anni, ma se ne sentiva molti di più.
Strinse le mani attorno al lavandino con rabbia, fino a quando le nocche non le sbiancarono.
Non aveva chiesto lei tutto questo. Non lo meritava.
Perché non poteva essere libera di andare a vedere come stava suo padre?
Abbassò la testa, non riuscendo a tollerare la sua immagine.
Era sempre stata una ragazza coraggiosa, una ex Grifondoro, piena di onore e coraggio.
E adesso? Adesso dove era il suo coraggio, pensò asciugandosi una lacrima.
“ Sai già che tuo padre è di sotto, immagino” la voce fredda di Scorpius la fece sobbalzare.
Si voltò di scatto, era appoggiato allo stipite della porta e la guardava con la sua solita espressione indecifrabile.
Lily si chiese da quanto tempo era lì.
Sospirò appoggiando il telo e voltandosi completamente verso di lui.
“ Lo so” gli disse, cercando di passargli accanto, per uscire dal bagno.
Scorpius la prese per l’ avambraccio, avvicinandola a sé.
Lily sentì le sue dita stringerle la pelle. Sentì il suo contatto, quanto le era mancato.
Si sentì invadere le narici dal suo profumo. Erano così dannatamente vicini.
Ma lei non poteva più permettersi di avere quelle reazioni con lui.
Scosse il braccio, ma lui non la lasciò, continuando a guardarla fissa negli occhi.
Così profondamente che a Lily parve volesse leggerle dentro.
“ Perché te ne sei andata?” le chiese a bruciapelo.
Lily trattenne il respiro.
“ Lasciami” gli impose, liberandosi dalla sua stretta ed uscendo dal bagno.
Cercò di riprendere a respirare normalmente.
Come faceva Scorpius a provocarle, ancora, queste reazioni.
Come poteva infuocarle la pelle, con un solo tocco.
“ Non ti importa niente neanche di tuo padre?” le chiese sprezzante.
Lily si sentì invadere dalla rabbia.
La stava sfidando con gli occhi.
Lui sapeva quanto lei teneva a suo padre. Lo sapeva e la sfidava.
Scorpius la guardò, i suoi occhi sembravano emettere saette.
Sembrava che il marrone dei suoi occhi, si stesse liquefacendo, rendendola ancora più bella.
Perché doveva essere così bella? Perché doveva sentirsi ancora così attratto da lei?
Lei era una stronza. Lo aveva lasciato, senza pietà, nel giorno più brutto della sua vita.
Non si era guardata indietro, eppure ancora dopo quattro anni, quando l’ aveva toccata, aveva sentito una scarica elettrica lungo tutto il suo corpo.
Anche solo toccarle il braccio, aveva risvegliato in lui, attrazione ed eccitazione.
“ Non osare mettere in dubbio quello che provo per mio padre” gli disse, alzando la voce.
I suoi occhi erano pieni di dolore, ma lui non doveva commuoversi davanti a quegli occhi da cerbiatta, che lo guardavano e come al solito raccoglievano la sua sfida, non abbassando mai lo sguardo.
“ Le persone che lo amano sono di sotto, con lui” disse, sottolineando con la voce il lui finale.
“ Non posso” sussurrò Lily, abbassando lo sguardo su Phoenix.
Scorpius ghignò. Forse adesso avrebbe avuto qualche spiegazione.
“ Non posso lasciarlo solo” rimarcò invece Lily.
Scorpius sbuffò.
Non se la sarebbe cavata così.
“ Sto io qua” le disse, con un sorriso strafottente.
“ Lui non rischia la vita” continuò, indicando Phoenix con un gesto della testa.
Lily sobbalzò “ mio padre potrebbe morire?” chiese spaventata.
Scorpius si rese conto di aver esagerato, quando vide le lacrime rigarle il volto.
Stava per dirle  che non era così, ma che sarebbe comunque dovuta scendere, quando il picchiare delle nocche contro lo stipite della porta, li fece voltare.
“ Sono venuta a dirti che tuo padre sta meglio” disse Alice, fissando Scorpius con rimprovero.
Lily la fissò come fosse una visione.
“ Alice” sussurrò.
Alice le sorrise e Lily sentì le gambe tremarle. Le sorrideva. Le sorrideva nonostante tutto.
Non riuscì a controllarsi e l’ abbracciò di slancio, sperando di non ricevere un rifiuto.
Alice l’ accolse, lasciandola sfogare.
“ Mi sei mancata tanto” le disse Lily, staccandosi da lei e asciugandosi le lacrime.
“ Io sono sempre stata qua” le rispose Alice ironica.
“ Scorp, perché non vai da Al, non si da pace e vorrebbe venire su… ma c’ è anche James e lo sai… “ gli propose Alice.
Scorpius spostò gli occhi da Lily ad Alice.
Era rimasto stupito del loro abbraccio. Avrebbe voluto che Lily lo avesse fatto anche con lui e che gli avesse spiegato tutto.
Ma lui, le aveva dato la possibilità ?  E se anche gliel’ avesse data, l’ avrebbe mai perdonata ?
“ Scorpius” ripetè Alice, fissandolo negli occhi.
Scorpius annuì ed uscì.
“ Mio padre sta davvero meglio ?” chiese Lily, lasciandosi cadere sulla sedia.
Non poteva credere che Scorpius la odiasse a tal punto, da farle credere che suo padre stava morendo.
Alice annuì sedendosi accanto a lei.
“ Era una ferita lieve, i punitori non volevano attaccare tuo padre, si sono difesi da lui” la informò.
Lily si mise nervosamente una ciocca di capelli, dietro le orecchie.
“ Ve lo ha detto Scorpius vero?” chiese Lily pur conoscendo già la risposta.
Chi altro avrebbe potuto dirglielo.
“ Non doveva dirvelo” confessò Lily, appoggiandosi i palmi sulla fronte.
“ Immagino che adesso vorrai una spiegazione” continuò fissandola nei suoi occhi celesti.
Alice annuì.
“ Vuoi prima vedere tuo padre?” le chiese calma.
Lily alzò la testa di scatto.
“ Non preoccuparti, sistemo tutto io, di modo che non ti veda nessuno” le disse intuendo i suoi pensieri.
“ E dopo mi spiegherai il perché “ concluse.
 
COMMENTO : CAPITOLO UN PO’ DI TRANSIZIONE, MA PURTROPPO SERVONO ANCHE QUESTI…DOVEVO PREPARARE LE BASI PER…OK NON VE LO POSSO DIRE : )) GRAZIE GRAZIE GRAZIE A TUTTE PER LE 16 RECENSIONI !! VI ADORO LO SAPETE NELLE PERSONE DI AMBERHALE / ICEPRINCESS / MALTRERIO / LUISA21 / FEDERCHICCA / QUEEN MALFY SLITHERIN / ALYX / MANSON / ARYELLE / DREAMING WEASLEY / ROBY3297 / XX DUBHE XX / CHOUCHOU / MIKILILY / QUEEN GI  E MISTINA GRAZIE DAVVERO !!! GRAZIE ANCHE A CHI HA MESSO LA MIA STORIA TRA LE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE OD ANCHE A CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 5
*** 4 CAPITOLO ***


Alice Tornò dopo pochi minuti.
“ Allora, ho convinto James ad andare a casa. Nella stanza ci sono solo Harry e Ginny” la informò.
“ Con lui resto io” continuò, sorridendole per incoraggiarla.
Lily abbassò gli occhi sul figlio.
“ Si chiama Phoenix” le disse, con voce tremolante.
L’ idea di vedere i suoi genitori, la rendeva felice, ma la terrorizzava allo stesso tempo.
Dopo, avrebbe dovuto dirgli addio di nuovo.
Alice guardò il bimbo attentamente per la prima volta e rialzò subito lo sguardo su Lily.
“ Quanti anni ha?” le chiese curiosa.
“ Tre. Il mio piccolo ometto ha tre anni” rispose Lily orgogliosa.
Alice annuì con un sorriso.
“ Scorpius non lo ha guardato vero?” le chiese, alzando un sopracciglio incredula.
Lily deglutì rumorosamente, augurandosi di aver capito male il senso della frase.
“ Certo che lo ha guardato, è il suo medico” si giustificò Lily, con voce incerta.
Alice si portò una mano davanti alla bocca, per reprimere una risatina.
“ Non c’ è peggior cieco di chi non vuol vedere” le disse.
“ No…no ti sbagli” provò Lily.
Alice indurì lo sguardo.
“ Ricordi che ti fidavi di me ? “ le disse, con voce leggermente alterata.
“ Ti sto aiutando e sono, l’ unica, disposta ad aiutarti Lily” continuò.
“ Dimostrami che non mi sto sbagliando. Dimostrami che sei sempre la mia migliore amica, la Lily che ha condiviso tutto con me” concluse, guardandola come se la stesse quasi implorando.
Lily abbassò lo sguardo colpevole.
“ Non glielo dire” le chiese in un sussurro.
Alice annuì con un sorriso, soddisfatta di essere riuscita a farle dire il suo primo segreto.
Sarebbe riuscita a sapere tutto. Sarebbe riuscita a farla aprire con lei.
“ Non glielo dirò, ma dovrai farlo tu”
Lily stava per ribattere, ma vide Alice cambiare espressione.
Gli anni era passati ma Alice era rimasta la stessa. E l’ amore che provava per suo fratello, era così vivido che le si leggeva negli occhi.
“ A quale, delle mille cose che deve dirci, ti stai riferendo Ali ?” chiese Albus.
Lily pensava che non avrebbe mai più sentito la sua voce.
Si voltò lentamente, non riuscendo neanche più a respirare.
“ Albus” mormorò con le lacrime agli occhi.
“ Pensavo fossi morta Lily” disse soltanto, ma nei suoi occhi poteva leggere tutto il dispiacere che provava in quel momento.
Scorpius era fermo sulla porta. Non emetteva un fiato, la guardava solamente.
Lily sentiva il suo sguardo su di sé, ma non lo guardò, rischiava di perdere quel poco di lucidità che le era rimasta.
“ Mi dispiace” disse in un sussurro.
“ Non mi basta” ribattè Albus, con la voce rotta.
Si stava sforzando per trattenere le lacrime, ma Lily era lì.
Era viva. Avrebbe solo voluto abbracciarla, come faceva un tempo e dirle che a lui poteva dire tutto.
Ma la rabbia ed il senso di abbandono, stavano prendendo il sopravvento, sulla sua razionalità.
Lily era lì. Dopo quattro anni era lì e se non fosse stato per Scorpius, probabilmente, lui non lo avrebbe neanche mai saputo.
 “ Mi devi delle spiegazioni” le disse.
Il tono di voce era basso e controllato, ma la tensione era palpabile, come se stessero urlando in mezzo alla camera.
Lily riflettè.
Sapeva che non sarebbe stato facile rivedere il fratello.
Sapeva che Albus, doveva aver sofferto molto.
Ma come poteva dirgli tutto. Era pericoloso.
Davvero pericoloso.
Aveva scelto di andarsene, per Phoenix e per Scorpius ed i patti erano sparire e non tornare mai più.
Non aver contatti con nessuno ed adesso per colpa di Scorpius, potevano essere nuovamente tutti in pericolo.
“ Come hai potuto Lily “ le chiese Albus mal interpretando il suo silenzio.
“ Come hai potuto andare via senza neanche voltarti ?” le chiese ancora.
Lily spostò il suo sguardo su Scorpius e lo vide incrociare le braccia al petto, serio, in attesa di una sua risposta.
Non sorrideva e non aveva espressioni di scherno in volto. Voleva solo una risposta.
Avevano ragione tutti.
Aveva ragione Albus, Alice ed anche Scorpius, forse doveva ricominciare da capo e provare a farsi aiutare.
Quattro anni prima aveva creduto non ci fosse una soluzione, ma sicuramente da sola non ce l’ avrebbe fatta.
Doveva provare.
“ Parlerò con tutti voi” disse Lily, stancamente.
“ Vi dirò tutto quello che posso dirvi “ continuò con un sospiro.
Non sapeva neanche lei, come sarebbe uscita dalla situazione.
Se l’ avrebbero perdonata. Se l’ avrebbero capita. Se avrebbero potuto aiutarla, ma doveva provarci si ripetè.
La sua vita era stata rovinata per colpa dei punitori, ma adesso era arrivato il momento di reagire.
“ Prima però voglio vedere come sta papà. Voglio vederlo e voglio vedere la mamma “ concluse guardando di nuovo il fratello.
Vide Albus annuire, ancora non sorrideva, ma le sembrava più rilassato.
“ Ti accompagno” si offrì Alice.
“ Preferirei che tu restassi con Phoenix “ le disse, chinandosi su di lui per dargli un bacio sulla tempia.
Appena si avvicinò, però vide le sue palpebre, muoversi con uno sfarfallio.
Si scostò lievemente, stupita, continuando a guardarlo.
Il movimento si ripetè, poi, fu tutto questione di un attimo.
Phoenix s’ irrigidì e si tese come una corda di violino.
“ Scorpius” urlò Lily, voltandosi verso di lui.
Scorpius spostò lo sguardo da lei al bambino e in un secondo le fu accanto.
“ Che succede? Che succede?” chiese Lily spaventata.
Alice la prese per le spalle, tirandola leggermente indietro, mentre Scorpius, chiamava alcuni colleghi.
“ Portala fuori” intimò Scorpius, togliendosi la giacca e sbottonandosi le maniche della camicia.
Albus che era rimasto scioccato, aiutò Alice a portare fuori una Lily che continuava ad opporsi e a piangere.
“ Scorpius salvalo” urlò Lily, mentre Albus cercava di trascinarla fuori.
Lily si ritrovò, nuovamente, a sedere su quelle seggioline della sala d’ attesa.
Nuovamente in pena per suo figlio.
Ma questa volta c’ era una differenza.
Questa volta stava piangendo, tra le braccia di Alice.
“ Il mio bambino. Il mio bambino” singhiozzò.
Albus era atterrito.
Era arrabbiato con la sorella, ma non voleva vederla soffrire e voleva che suo nipote stesse bene, che conoscesse la sua piccola Lily.
Non riuscì a trattenersi e prese Lily dalle braccia di Alice, avvolgendola in un abbraccio.
“ Mi dispiace Al” disse Lily tra le lacrime.
Due volte in un giorno era troppo anche per lei, era davvero distrutta.
Finalmente, dopo diversi minuti uscì un medimago, seguito da Scorpius.
A Lily non piacque affatto lo sguardo di Scorpius.
Sembrava quasi arrabbiato. Sembrava che dovesse dire o fare qualcosa che non avrebbe voluto.
Lily si alzò di scatto, facendo scorrere lo sguardo dal medimago a Scorpius.
“ Signora Summers” iniziò il medimago.
“ Sembra che a suo figlio sia stata somministrata una pozione” continuò, con un espressione cupa in viso.
Lily era confusa, sentiva la pressione della mano del fratello, sul suo braccio.
“ Chi ? Chi ? io sono sempre stata con lui”
Come un lampo le venne in mente, quel, medimago.
“ Un medimago…un punitore” disse Lily, in tono agitato.
“ Signora Summers verrà fatta un’ indagine” le disse lui calmo.
“ La cosa importante adesso, è salvare suo figlio” sentenziò.
Lily sentì le ginocchia cederle.
Salvare suo figlio, quelle parole le rimbombarono nelle orecchie più volte.
“ Ha bisogno di una trasfusione magica” continuò il medimago.
“ La pozione che gli è stata somministrata, lo ha avvelenato piano, piano”
Lily singhiozzò, portandosi una mano alla bocca.
“ Il suo sangue deve essere rinnovato, dobbiamo fare delle analisi a lei e a tutti i suoi familiari” decretò, spostando lo sguardo su Albus e Alice.
Lily sapeva che li aveva riconosciuti, ma il medimago non disse niente.
“ Organizzo subito, per poter predisporre analisi e trasfusione immediata” disse, dandole un ultima occhiata prima di andarsene.
Lily annuiva senza fermarsi.
Qualsiasi cosa per il suo bambino.
“ Tutti devono essere esaminati” spiegò Scorpius.
“ I nonni del bambino, i tuoi fratelli e…” si fermò spostando lo sguardo su Alice.
“ Anche i cugini del piccolo” concluse con voce concitata, cercando di far capire l’ urgenza della cosa.
Alice annuì “ vado a prenderla “ disse “ E’ da mio padre” lo informò.
Scorpius riportò la sua attenzione su Lily.
Era così pallida.
“ Lily devi chiamare subito tuo marito” le disse.
Lily scosse la testa, senza emettere una parola.
Maledizione, non pensava sarebbe stata così dura.
Tutti i suoi muscoli sembravano opporsi a lui.
Voleva restare immobile, ma i suoi arti lo guidavano verso di lei.
Il suo cuore lo guidava verso di lei.
Si avvicinò di qualche passo.
“ Senti Potter è davvero importante. A tuo figlio restano poche ore, tutti devono essere analizzati per la compatibilità magica” le disse duro.
“ Quindi qualsiasi problema tu abbia con suo padre, mettilo da parte e chiamalo” continuò, guardandola negli occhi.
Lily sentì le lacrime invaderle di nuovo gli occhi.
Guardò Alice che la fissava a bocca aperta.
Era fregata.
Doveva dirglielo.
Doveva farlo per Phoenix.
“ Lily chiama suo padre” sillabò Scorpius, con rabbia, vedendo che ancora non reagiva.
Lily ebbe un moto di rabbia.
Avrebbe voluto gridare.
Non aveva scelta.
Puntò i suoi occhi dentro a quelli di Scorpius.
“ Sei tu suo padre” gli disse, senza abbassare lo sguardo.
COMMENTO : OK SE CHIAMA IL TELEFONO AZZURRO IO NON CI SONO : ))) POVERO PHOENIX…ALLA FINE IL PUNITORE AVEVA AGITO !!! ADESSO SCORPIUS SA E SAPRANNO ANCHE TUTTI GLI ALTRI !! PRIMA CHE MI UCCIDIATE VI DIRO’ CHE IL CUCCIOLO BIONDO STARA’ MEGLIO…PER MERITO DI CHI PERO’ NON VE LO DICO SENNO’ TROPPI SPOILER ; )) HO AGGIORNATO PRIMA PERCHE’ MI AVETE DATO 18 RECENSIONI PER UN CAPITOLO ED IO VI RINGRAZIO E VI ADORO TALMENTE TANTO CHE HO DECISO DI AGGIORNARE PRIMA !!! RECENSIONI DIRETTAMENTE PROPORZIONALI ALLA VELOCITA’ ; ))) SCHERZI A PARTE UN GRAZIE ENORME A TUTTE NELLE PERSONE DI AMBERHALE / ICEPRINCESS / LUISA 21 / QUEEN MALFY SLITHERIN / MISTINA / FEDERCHICCA / MIKILILY / QUEEN GI / SHOULD I SHOULD I / ARIB / JE JE CHAN / ROBY 3297 / DREAMING WEASLEY / CHOUCHOU / ALYX / MANSON / ARYELLE /  E XX DUBHE XX !! INOLTRE GRAZIE ANCHE A CHI MI HA AGGIUNTO TRA LE SEGUITE / PREFERITE O RICORDATE ED ANCHE A CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTE !!

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Capitolo 6
*** 5 CAPITOLO ***


Scorpius fece un passo indietro, sentendo tutto il fiato defluirgli dai polmoni.
Guardò Lily fissa negli occhi e vide che nonostante il suo sguardo si fosse riempito di lacrime, non vacillava minimamente.
Conosceva Lily, sapeva che era la verità.
Con uno scatto di rabbia, si avventò su di lei, stringendole entrambi i polsi in una morsa e portandoglieli davanti agli occhi.
“ Che stai dicendo?” le chiese rabbioso.
La sua testa, sembrava volergli comunicare, tutte le informazioni troppo in fretta.
Lei era fuggita. Quel bambino era suo.
Quel bambino che aveva tre anni e non aveva mai visto ed adesso stava crescendo con un altro uomo accanto.
“ Mi fai male” gli disse Lily, cercando di liberarsi, ma lui non accennò a lasciarla, ancora troppo fuori di sé.
“ Ripetilo” le impose, con gli occhi che sembravano emanare, lampi di rabbia.
Alice si riscosse dallo shock e si mosse per aiutare l’ amica.
“ Scorpius lasciala” gli ordinò, muovendosi verso di loro.
Scorpius la guardò, senza vederla veramente.
Nella sua mente, c’ era solo il suo bambino.
Il suo bambino. Non lo aveva neanche guardato attentamente.
Non sapeva neanche che faccia avesse suo figlio.
Avrebbe dovuto conoscere tutto di lui.
Avrebbe dovuto sapere, se aveva le lentiggini come la madre, se aveva i suoi occhi o quelli di Lily, perfino, quanti nei aveva ed invece non sapeva niente di lui.
“ Stanne fuori Alice” le intimò duro.
Alice gettò un’ occhiata ad Albus, sperando che si riprendesse dallo shock, era l’ unico in grado di far ragionare l’ amico.
“ Al” chiamò incerta.
Albus scosse la testa.
“ Non ci credo” sussurrò.
“ Te ne sei andata nonostante tutto?” chiese con voce scioccata.
Lily sentì una lacrima arrivarle all’ angolo della bocca.
Avrebbe voluto asciugarla. Non umiliarsi così davanti a Scorpius, ma lui le teneva ancora i polsi.
“ Non abbiamo tempo” sussurrò disperata.
Quelle parole, fecero ritrovare a Scorpius un po’ di lucidità e le lasciò i polsi.
“ E’ vero non abbiamo tempo” disse, guardandola con odio.
“ Albus vai a prendere tuo fratello, Alice vai a prendere la piccola, io e lei andremo a fare subito gli esami e poi andremo dai tuoi “ ordinò Scorpius.
Entrambi annuirono e si smaterializzarono.
Appena rimasero soli, il silenzio calò su di loro.
Lily poteva sentire il respiro affannoso di Scorpius.
Poteva sentirlo, mentre cercava di riacquisire, il proprio autocontrollo.
Scorpius non mostrava mai le sue emozioni, Lily lo sapeva, lui le nascondeva dietro ad una maschera. Dietro al suo sarcasmo.
Ma in quel momento gli si poteva leggere benissimo in volto, quello che provava.
In quel momento era furioso.
“ Scorpius…”iniziò Lily, ma lui alzò subito una mano.
“ Seguimi” gli disse freddo.
Lily respirò a fondo per infondersi coraggio.
Non avrebbe mai creduto di arrivare a quel punto.
Lo seguì e lo vide entrare nella stanza di Phoenix.
“ Non…non gli avete già fatto gli esami?” chiese, un po’ timorosa.
Lui si voltò verso di lei e lei lesse nei suoi occhi il dolore e la rabbia che stava cercando di reprimere.
“ Dammi la mano sinistra” le disse, senza alcun inflessione nella voce.
Lily non capiva le sue intenzioni, ma capì che avrebbe dovuto assecondarlo.
 “ Faremo un test di paternità” la informò.
Lily sentì tutto il sangue nelle sue vene bollire, sentì come se le dolessero, come se non riuscissero a fare più la sua funzione.
“ Sei una bugiarda” le disse freddo.
“ Una bugiarda, molto brava e non voglio sacrificarmi per il figlio di qualcun altro” le spiegò.
Scorpius sapeva che era vero e sapeva che Lily non era brava a mentire.
Ma meritava la sua rabbia. Meritava tutto.
Gli aveva impedito di conoscere suo figlio.
Lily annuì, mentre gli occhi le si riempivano nuovamente di lacrime e gli porse la mano in silenzio.
Lui prese la bacchetta e le provocò un piccolo taglio sul dito, poi fece lo stesso sulla sua mano sinistra.
Appena le riprese nuovamente la mano, facendo congiungere le loro dita e mischiando il loro sangue, una luce bianca si sprigionò attorno al volto di Phoenix.
Lily lo fissò un secondo, poi alzò il viso su Scorpius e vide il suo volto duro, impenetrabile.
“ Ora, aiutalo” lo pregò.
Scorpius emise un gemito di impazienza e la guardò negli occhi.
“ Io non capisco” le disse in un sussurro.
Non capiva perché la stessa persona che quattro anni prima, gli aveva giurato di amarlo, almeno quanto la amava lui, poi gli avesse fatto questo.
“ Sei una vigliacca” continuò, alzando di un tono la voce.
“ Scorpius lascia che ti spieghi” ribattè Lily, con tono sicuro.
Era tutto tranne che una vigliacca.
Lei lo aveva fatto anche per lui.
“ Non voglio sentire niente da te” la freddò lui, sciogliendo le mani.
Quella sera di quattro anni fa, aveva perso troppe persone.
Senza riuscire a dire niente, tirò nuovamente fuori la bacchetta e prese del sangue a Lily.
Poi lo prese a se stesso e con un incantesimo, li inviò al medimago che li avrebbe esaminati.
Infine tornò a guardare suo figlio.
Quello, che era suo figlio, da una manciata di minuti.
Il colore dei suoi capelli, così simile ai propri e quella bocca…era stato davvero cieco.
La rabbia lo invase nuovamente.
“ Quanto devi odiarmi” le disse arrabbiato.
“ Quanto devi odiarmi, per impedirmi di vedere e di crescere mio figlio” continuò, sempre più arrabbiato.
Lily scosse la testa.
“ Se tu mi lasciassi parlare, io potrei spiegarti tutto” gli disse.
Era inutile nascondersi dietro a un dito.
Inutile continuare a voler fuggire.
I punitori avevano già saputo che lei era tornata. Ed avevano già saputo chi era Phoenix.
Avevano già agito.
“ Io. Non. Voglio. Sentire. Niente. Da. Te “ le disse, scandendo le parole, una per una.
I suoi occhi avevano una rabbia tale che Lily non gli aveva mai visto, soprattutto, quando guardava lei.
Lily si sentì male. L’ odio di Scorpius era davvero troppo per lei.
Sentì la bile salirle in gola.
Ma non poteva cedere.
“ Fino a pochi minuti fa volevi sapere tutto e adesso non ti interessa più ?” lo sfidò Lily.
Scorpius la prese per le spalle.
“ Fino a pochi minuti fa, credevo mi avessi abbandonato per un altro” le disse ad un centimetro dal suo viso.
Lily trattenne il respiro, averlo così vicino era una tortura.
“ Adesso so che lo hai fatto e che mi hai portato via anche mio figlio” continuò.
“ Non ti permetterò di farlo crescere da un altro uomo” concluse.
Lily cercò di ricacciare indietro le lacrime.
Cosa stava cercando di dirle?
“ Non oseresti” gli disse arrabbiata.
“ Tu hai osato. Hai osato portarmelo via, prima ancora che sapessi della sua esistenza” ribattè lui.
Lily era sconvolta. Non poteva farne una questione di orgoglio.
Non poteva volerglielo portar via per una stupida ripicca.
Adesso era davvero furiosa.
 “ Non c’ è un altro uomo va bene?” gridò, premendo le mani sul suo petto per allontanarlo.
“ L’ unico uomo della mia vita è Phoenix” gli disse, cercando di calmarsi.
Sentì Scorpius trattenere il respiro sotto le sue mani.
“ Non c’ è nessuno. Nessuno” continuò Lily arrabbiata.
“ Quindi cura Phoenix, poi potrai lasciarmi in pace e tornartene a casa da tua moglie e i tuoi figli”
Scorpius rise con sarcasmo.
“ L’ unico mio figlio, è qui davanti a me che rischia la vita” la informò con un ghigno.
“ E la donna che credevo sarebbe diventata mia moglie, mi ha lasciato quattro anni fa” concluse.
Lily aprì appena la bocca. Stupita.
Non c’ erano altri figli. Non c’ era un’ altra donna.
Era convinta che lui si sarebbe rifatto una vita.
Lily lo guardò, aveva assunto nuovamente, la sua solita espressione imperscrutabile.
Non c’ era traccia di tutta l’ ira che lo aveva travolto pochi minuti prima, ma Lily sapeva che non l’ avrebbe perdonata facilmente.
Scorpius si chinò su Phoenix e gli accarezzò i capelli.
La prima carezza al suo bambino.
“ Dobbiamo andare subito dai tuoi genitori. Se il nostro sangue non andasse bene, dovremo avere più campioni possibili” le disse.
Lily annuì, massaggiandosi il polso dolente.
“ Fammi vedere” le disse, prendendole le mani.
Prese la bacchetta e mormorò un incantesimo curativo.
“ Mi dispiace” le disse sincero, guardando il livido sparire.
“ Non dovevo. Non ricapiterà” sentenziò, guardandola a fondo, con quei suoi occhi così magnetici.
I suoi occhi del colore della tempesta, che a dispetto di tutto Lily aveva sempre trovato così caldi.
Il contatto delle sue mani, provocò un brivido in Lily.
Tirò via le sue mani di scatto.
Doveva smettere, si impose.
I suoi occhi. Le sue mani.
Per un momento le erano tornate alla mente, le sue carezze ed i suoi tocchi.
Le erano tornati alla mente, tanti attimi vissuti assieme.
Cercò di scacciare i ricordi dalla testa.
Non poteva lasciarsi prendere così, dai sensi.
Non poteva innamorarsi, nuovamente di lui.
Nuovamente, perché aveva mai smesso? si chiese.
COMMENTO : NON PENSATE CHE ORA CHE SCORPIUS SA CHE LILY NON HA UN MARITO LA PERDONI SUBITO E’ CHE COME HO SEMPRE DETTO IL MIO SCORPIUS E’ UN SIGNORE E SI SENTE IN COLPA PER AVER AGITO D’ ISTINTO…DICIAMO CHE FORSE ADESSO L’ ASCOLTERA’ : )) NEL PROSSIMO CAPITOLO CI SARA’ L’ INCONTRO DI LILY CON HARRY, GINNY E JAMES !! E NON DIMENTICHIAMOCI DEI PUNITORI : )) GRAZIE MILLE COME AL SOLITO ALLE FANTASTICHE RAGAZZE CHE MI HANNO RECENSITO : AMBERHALE / ICEPRINCESS/ MALTRERIO / LUISA21 / MANSON / ALYX / FEDERCHICCA / ARIB / MIKILILY / ARYELLE / MISTINA /ALWAYS 89 / QUEEN GI E DREAMING WEASLEY !! INOLTRE GRAZIE A CHI MI HA AGGIUNTO TRA LE PREFERITE/ SEGUITE E RICORDATE E GRAZIE ANCHE A CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTE !!

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Capitolo 7
*** 6 CAPITOLO ***


Silenzio.
Questo era tutto quello che si poteva sentire, mentre Lily e Scorpius si recavano da Harry e Ginny.
Silenzio.
Lily non riusciva ad emettere un fiato, la paura e l’ ansia di anticipazione si erano impossessate di lei al pensiero di vedere i suoi genitori.
Chissà come avrebbero reagito. L’ avrebbero odiata ?
In fondo non li vedeva da quattro anni e neanche loro sapevano, perché se ne era andata.
Scorpius non la guardava neanche.
Camminava accanto a lei, guidandola per i corridoi del San Mungo.
Lily avrebbe voluto le dicesse qualcosa. Avrebbe voluto che lui potesse toglierle le sue paure.
Quando arrivarono davanti alla camera di Harry, Lily sentì la testa girarle.
Forse avrebbe dovuto mangiare il panino che le aveva portato Sunday, ma con tutto quello che era successo, la fame era stato l’ ultimo dei suoi pensieri.
“ E’ sempre il vecchio Harry, andrà tutto bene” le disse Scorpius.
Lily si voltò verso di lui.
Quella frase, sembrava quasi una consolazione.
Lily gli rivolse un lieve sorriso.
Era la prima volta che gli sorrideva, ma lui restò serio e continuò a guardarla con la sua espressione indecifrabile.
Lily avrebbe voluto chiedergli, se poteva restare con lei.
Non lasciarla sola.
Avere la sua vicinanza e il suo contatto l’avrebbero sicuramente aiutata, ma sapeva di non poter pretendere niente.
Si odiò. Chiedendosi dove era finito il suo spirito Grifondoro. Chiedendosi perché doveva sentirsi rassegnata a perderlo, a perdere tutti quanti.
“ Non entri ?” gli chiese, cercando di tenere la voce salda.
Scorpius scosse la testa.
“ Devi farlo da sola” le disse, fissandola con espressione dura.
Lily non capì se era una punizione o un aiuto.
Forse affrontare i suoi, senza la sua presenza, sarebbe stato meno duro. Meno difficile.
Sospirò e portò una mano tremante alla maniglia.
“ Io starò con Phoenix “ la informò.
Lily annuì impercettibilmente, le faceva quasi effetto, sentirlo parlare così. Sentirlo nominare il loro bambino.
Ma era giusto. Sicuramente quando Phoenix si fosse ripreso, Scorpius, avrebbe voluto essere partecipe della sua vita e Lily, ormai, non poteva più tornare indietro.
Lo guardò un ultima volta, quasi come per infondersi coraggio e poi girò la maniglia ed aprì la porta.
Harry e Ginny stavano parlando, ma si interruppero bruscamente.
Silenzio.
Di nuovo quell’ assordante silenzio.
Lily poteva sentire le sue orecchie bruciare, per come quel silenzio le stava facendo male.
Harry aprì lievemente la bocca e gli occhi di Ginny, si riempirono di lacrime.
Suo padre, era nel letto, aveva il petto scoperto ed una fasciatura che gli arrivava fino alla spalla.
Ginny era seduta accanto a lui, la mano che teneva quella di Harry era stata abbandonata a se stessa.
“ Lily” sussurrò Harry,  dopo qualche secondo.
Lily sapeva che avrebbe dovuto dire qualcosa. Fare qualcosa.
Ma in quel momento, tutto, le sembrava così stupido.
Entrambi la guardavano negli occhi.
Entrambi sembravano convinti che non fosse possibile. Che fosse l’ ennesimo errore.
La prima a riaversi fu Ginny.
Si alzò dalla sedia avvicinandosi a lei.
L’ abbracciò senza neanche parlarle, solo per sentire il contatto della sua bambina.
“ Stai bene?” le chiese semplicemente.
Non dove era stata. Cosa aveva fatto. Perché era sparita.
Le chiese semplicemente se stava bene.
Lily poteva capirla. Adesso che era mamma anche lei, sapeva che avrebbe reagito così anche lei.
Annuì, senza riuscire ancora a parlare.
Vide sua madre, chiudere gli occhi e rilasciare il respiro.
Dopo un secondo però uno schiaffo le arrivò forte sulla guancia.
“ Ginny” la riprese Harry, mentre gli occhi di Lily si riempivano di lacrime.
Ginny si voltò verso di lui, lo sguardo arrabbiato.
“ Non dirmi che non dovevo Harry” lo rimproverò.
“ Ci ha lasciato credere che era morta. Abbiamo pianto per anni la sua assenza” gli disse dura.
Lily si toccò la guancia. Non sapeva se le bruciava più lo schiaffo o le parole di sua madre.
Harry si alzò lentamente, ancora un po’ barcollante e si avvicinò a Lily.
Lily si preparò a ricevere un altro schiaffo, ma suo padre la circondò in un abbraccio.
“ Sei viva” le disse tra i capelli.
Lily lasciò che le lacrime, le scorressero libere sulle guance.
“ Ho avuto paura di aver perso anche te” le disse con la voce rotta.
Lily si staccò dolcemente dal padre, pensando a tutte le volte che lui le aveva raccontato dei suoi nonni e di tutte le persone che aveva perso a causa della guerra.
Si sentì terribilmente in colpa.
Lei sapeva cosa voleva dire rischiare di perdere un figlio e non era una cosa che avrebbe augurato a nessuno ed invece aveva condannato suo padre e sua madre a questa pena, per ben quattro anni.
“ Mi dispiace” disse tra i singhiozzi.
Harry la guardò con i suoi limpidi occhi verdi.
“ Perché Lily ?” le chiese.
“ Già perché Lily?” chiese James.
Lily si voltò di scatto.
Suo fratello era appoggiato allo stipite della porta e la stava guardando con un espressione piena di rancore, Albus era accanto a lui e la guardava serio.
“ James” sussurrò Lily, avvicinandosi a lui.
James tese una mano davanti a sé.
“ Mi dispiace, io non sono come mamma e papà” le disse duro.
Il cuore di Lily galoppava impazzito, ma si fermò sul posto.
“ James mi dispiace” si scusò .
James scosse la testa.
“ Torni e mamma e papà si gettano tra le tue braccia” le disse arrabbiato.
“ Perché non le dite quanto avete sofferto, per colpa sua?” continuò, guardando i suoi genitori.
“ Perché non gli dici di tutte le volte che hai affrontato i punitori da solo, rischiando la vita, solo perché pensavi che te l’ avessero portata via?”  chiese ancora.
“ Perché non gli dici di tutte le volte che non riuscivi neanche ad alzarti dal letto?” chiese di nuovo, spostando lo sguardo sulla madre.
“ James” lo interruppe suo padre.
Lily si prese il volto tra le mani. Non sapeva cosa dire.
Scusa? Mi dispiace?
Parole vuote. Lo aveva fatto, era davvero colpa sua.
“ James non abbiamo perdonato Lily” lo rimproverò sua madre.
“ Ma dalle modo di spiegare” continuò, asciugandosi una lacrima.
“ Forse…forse non mi interessa” disse James, voltando le spalle per uscire.
“ James aspetta” lo bloccò Lily.
“ Io…tu…hai ragione” gli disse, appena James si voltò verso di lei.
“ Non ti chiedo di perdonarmi. Ti chiedo solo di fare quello che ti dirà Scorpius. Non per me, ma per mio figlio”  disse coraggiosamente.
La risata di James, rimbombò per tutta la stanza.
“ Figlio?” chiese tra le risate.
“ Ci hai lasciato qua a piangere e disperarci e te eri a goderti la vita?” le chiese con disprezzo.
“ Non ero a godermi la vita, stupido” si arrabbiò Lily.
“ E se vorrai ascoltarmi, ti spiegherò tutto” continuò, facendosi rossa in viso.
“ Ma mio figlio è di sopra e rischia la vita, e adesso per me, è la cosa più importante” gli disse, incrociando le braccia davanti a sé.
“ Non mi importa” decretò.
Albus voltò la testa di scatto. Suo fratello, non poteva averlo detto davvero.
Vide lo sguardo di Lily vacillare.
“ James Sirius Potter, farai gli esami che ti vengono richiesti” disse suo padre in tono autoritario.
“ E mi vergogno di te, sei un Auror, dovresti proteggere le persone, non lasciarle morire” continuò.
James guardò suo padre negli occhi.
Sembrava ferito, ma era messo alle strette.
“ E dov’ è il cognato che mi prende a pugni per quello che ho appena detto di suo figlio?” le chiese sprezzante.
Lily trattenne il respiro.
“ Il bambino è di Scorpius” disse tutto un fiato.
Il sorriso di James si congelò nel suo volto.
“ Mi stai prendendo in giro?” le chiese arrabbiato.
“ James smettila” lo ammonì Albus.
“ E’ davvero così “ lo informò, in un sussurro.
Harry e Ginny la guardarono, scuotendo leggermente la testa. Non potevano crederci.
“ Hai idea di quanto abbia sofferto quel ragazzo?” le chiese James.
“ Da quando sei un suo fan?” gli chiese di rimando Lily.
James era stato, sempre un po’ restio, ad accettare il suo rapporto con Scorpius ed adesso proprio lui la rimproverava ?
“ Da quando lo hai distrutto” le disse fissandola negli occhi.
Lily si guardò le mani.
Era stufa. Stufa di essere accusata da tutti. Di passare da vigliacca.
Certo aveva le sue colpe, ma non era tutta colpa sua.
Fece per ribattere, ma sua madre l’ anticipò.
“ Faremo tutti quello che ci dice Scorpius” disse e Lily notò che la sua voce si era addolcita.
“ Si, voglio conoscere il mio nipotino” concordò Harry.
Lily sorrise ai genitori e poi si voltò verso i fratelli.
“ James? Albus?” chiese loro.
Albus la guardò un secondo e poi annuì, non le disse niente, ma Lily sapeva che lui lo avrebbe fatto.
“ James?” chiese di nuovo Lily.
James si guardava le scarpe, la sua espressione era furiosa.
“ James odiami, ma non lasciare che mio figlio muoia” lo pregò.
James alzò lo sguardo su di lei.
“ Lo farò” sentenziò.
“ Per Scorpius. Perché ha già sofferto troppo” sottolineò con astio.
Lily rilasciò il respiro.
Si spostarono tutti in camera di Phoenix e si fecero prelevare il sangue.
Lily vide sua madre e suo padre, guardare Phoenix con amore.
“ E’ bellissimo Lily” le disse Harry.
Lily annuì con le lacrime agli occhi.
Ma non riuscì a dire niente, perché in quel momento arrivò Alice, con una bambina in braccio.
“ Lei è la mia piccola Lily” la informò Albus, mentre Scorpius toglieva il sangue anche alla piccola.
Lily alzò lo sguardo sul fratello e poi su Alice.
“ Si chiama…si chiama Lily ?” chiese in un sussurro.
Alice annuì con un sorriso.
“ Ci sei mancata più di quanto tu possa immaginare” le disse l’ amica.
Lily spostò lo sguardo sulla bambina, era così bella.
Stava muovendo le sue manine, verso Scorpius.
“ E’ il suo padrino” continuò ancora Alice.
“ Lei è pazza di lui” disse.
Lily  guardò Scorpius, giocare con la piccola, mentre le toglieva il sangue.
Distrarla, coccolarla e le sembrò così paterno.
Lo vide sorriderle e il cuore le si fermò un attimo.
Il sorriso di Scorpius, non lo vedeva da quattro anni. Un sorriso puro e pieno di sentimento.
Quando rifocalizzò l’ attenzione su di lui, vide che la stava guardando. Interrogativo, enigmatico.
“ Ora credo sia arrivato il momento di sapere la verità “ disse Harry, accarezzandole una mano.
Lily annuì semplicemente, prendendo un forte respiro.
COMMENTO:  AVETE PRESENTE LA SENSAZIONE CHE SI HA QUANDO I TUOI PERSONAGGI NELLA TUA TESTA DEVONO AVERE UNA REAZIONE E SU CARTA NON RIUSCITE A DARGLIELA ?? BENE LA MIA E’ ESATTAMENTE QUESTA !! INFATTI NON SONO DEL TUTTO SODDISFATTA, MA NON NE POSSO PIU’ DI LEGGERLA E RILEGGERLA, QUINDI SPERO VI POSSA PIACERE COSI’ !! GRAZIE ALLE 18 FANTASTICHE RAGAZZE CHE MI HANNO RECENSITO OVVERO ICEPRINCESS / AMBERHALE / MALTRERIO / LUISA21 / MANSON / ALYX / FEDERCHICCA/  QUEEN MALFY SLITHERIN / ARIB / ROBY3297 / MIKILILY / MISTINA / ALWAYS89 / ARYELLE / PEYTON SAWYER /ANGORIAN / CREMSWEETSTORY E MADDA 94 SPERO CHE MI FARETE SAPERE ANCHE A QUESTO CAPITOLO !! GRAZIE ANCHE A CHI MI HA AGGIUNTO TRA LE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE !! ED ANCHE A CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTE !!

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Capitolo 8
*** 7 CAPITOLO ***


4 ANNI PRIMA
Lily era nel bagno di casa sua.
La casa che da quattro mesi condivideva con Scorpius.
Aveva ancora in mano la bacchetta, con la quale aveva appena effettuato il test di gravidanza.
Erano sempre stati attenti, si disse, mentre cercava di controllare il tremore delle sue mani.
Convivevano da pochi mesi e Scorpius studiava ancora.
Guardò ancora il risultato, positivo.
Come se ci fosse stato qualche dubbio, pensò mentre si scioglieva i capelli, per prepararsi per la sera.
Il suo ciclo mancava ormai da due mesi, inizialmente aveva pensato allo stress per tutti questi attacchi, ma poi si era dovuta arrendere all’ evidenza ed aveva fatto il test.
Positivo, un piccolo sorriso le increspò le labbra. Forse non erano stati, sempre, attenti.
Cancellò il risultato con un colpo di bacchetta e guardò l’ orologio, mancavano una decina di minuti alle otto, fino alle dieci, Scorpius non sarebbe tornato dal suo praticantato.
Prese un forte respiro.
“ Sono incinta” disse seria allo specchio.
Scosse la testa, così non andava proprio.
Sembrava gli stesse annunciando un lutto.
In fondo era una cosa stupenda.
Lui sarebbe stato felicissimo.
Lo sarebbe stato vero ? Il labbro le tremò impercettibilmente.
“ Sono incinta” ripetè con un sorriso.
Lily si passò una mano tra i capelli, districandoseli, quei maledetti capelli, tendevano sempre ad annodarsi.
Ringraziò mentalmente suo padre, per averle passato i geni Potter e si guardò di nuovo allo specchio.
Come avrebbe reagito Scorpius ?
Lei stessa era terrorizzata.
Sentì il desiderio di chiamare Alice, ma lei non avrebbe mai retto e se lo avesse raccontato ad Albus, addio sorpresa.
Entrò in cucina, poteva fare dei dolcetti a forma di ciuccio pensò.
No forse una bella torta con scritto “ Auguri papà”, pensò ancora camminando senza sosta.
Ansia, agitazione, come faceva a dirglielo ?
E se lui non lo avesse voluto?
Non essere stupida, le disse una piccola vocina interna, forse non sarà felicissimo, ma le cose si fanno in due e non era da Scorpius tirarsi indietro in qualcosa.
“ Lily corri subito alla tana, siamo attaccati ” La voce agitata di suo fratello James, proveniente dal suo patronus, la fece sobbalzare.
La tana? La tana?
I punitori ?
I suoi nonni pensò subito.
Si legò i capelli, infilò velocemente la sua divisa da Auror e prese la penna per lasciare un biglietto a Scorpius.
“ C’ è un attacco. Torno presto” Doveva aggiungere anche ps. Diventerai papà ?
Si dette della pazza mentalmente, appoggiò il bigliettino sul tavolo e si smaterializzò.
Appena arrivò alla tana, l’ atmosfera era caotica.
Incantesimi volavano da tutte le parti. Individuò suo padre e suo zio Ron che combattevano contro alcuni punitori.
“ Stupeficium” urlò stendendone uno, l’ altro si voltò verso di lei, ma quell’ attimo di distrazione, permise a suo padre di schiantarlo.
“ Non ha senso” disse Lily, correndo insieme a loro verso la tana.
“ Non attaccherebbero gli Weasley, sono eroi” continuò.
“ Magari hanno cambiato idea” disse ironicamente suo zio, lanciando uno schiantesimo, verso un altro punitore.
Lily si guardò intorno, c’ era qualcosa che non tornava.
I punitori non erano in molti e stavano già soccombendo.
Perché avevano attaccato la famiglia di tutti e tre gli eroi ?
Vide James combattere al fianco di Hugo, erano circondati da quattro punitori, le vesti bianche che svolazzavano nel combattimento.
Lily aveva sempre trovato assurda la loro causa e assurdo il fatto che per contrapporsi ai mangiamorte si vestissero come loro, ma con la veste bianca.
Si precipitò ad aiutarli, riuscì a ferire il primo, ma il secondo le inviò un incantesimo che le ferì il braccio, facendole cadere la bacchetta.
Hugo fece un incantesimo che lo fece volare contro la parete.
“ Tutto ok?” le chiese, chinandosi su di lei e passandole la bacchetta.
Lily annuì.
“ Vado a cercare i nonni” le disse velocemente, prima di sparire.
Lily si alzò in piedi, cercando di aiutare il fratello che aveva ancora tre punitori, davanti a lui.
Una luce bianca scaturì dalla sua bacchetta ed uno scudo si creò davanti a loro.
Il punitore, aveva la maschera, ma Lily sentì il suono di una risata.
“ Fermateci” le disse.
“ Fermateci pure, noi ci stiamo sacrificando, per permettere un progetto più ampio” continuò.
Lily sgranò gli occhi.
Ecco cosa non le tornava.
“ Jamie è una trappola” sussurrò al fratello.
Lui si voltò verso di lei, stupito.
“ So chi sei. Lily Potter”
La voce era artefatta. Era sempre artefatta, ma Lily ebbe la sensazione di conoscerlo.
“ Hai un vantaggio su di me” gli disse lei ironica.
“ Non vogliamo far del male a nessuno dei tuoi parenti, ma il tuo fidanzato non potrà dirsi così fortunato” le disse, voltandole le spalle.
Lily si accorse di ansimare dall’ agitazione.
Scorpius?
Scorpius era un Malfoy, ma non era neanche nato al tempo della guerra.
“ Draco e Astoria” disse guardando James.
Annullò lo scudo.
“ Io vado James” disse, con le mani che tremavano.
Draco e Astoria, avevano già ucciso Lucius e Narcissa, Scorpius non avrebbe retto altri dolori.
“ E’ UNA TRAPPOLA” urlò James.
“ Non capisci ? la trappola è per loro” disse Lily con gli occhi spiritati.
Draco e Astoria.
Non poteva. Doveva agire.
Si preparò a smaterializzarsi, quando James la prese per l’ avambraccio.
“ Non ti lascio sola” le disse con un sorriso.
Lily annuì e si smaterializzarono assieme.
Arrivati a villa Malfoy, la situazione non poteva apparire, più diversa.
C’ era un silenzio quasi irreale, sembrava non si muovesse neanche una foglia.
“ Draco? “ chiamò Lily con apprensione, mentre il fratello cominciava a guardarsi intorno.
“ Astoria?” chiamò ancora, sentendo l’ ansia crescere.
“ Salotto e cucina sono puliti” sussurrò James, anche lui sembrava agitato.
Si muoveva freneticamente da una stanza all’ altra, quella calma non convinceva neanche lui.
Si apprestarono a salire al piano di sopra.
Nessun rumore. Nessun movimento.
Lily puntò direttamente alla camera da letto, ma appena arrivò non riuscì a trattenere un urlo.
James le fu subito accanto e sbarrò gli occhi inorridito.
Astoria era sul letto, ma quasi non si distingueva. Era in un lago di sangue.
“ Sectumsempra” mormorò il fratello, avvicinandosi piano.
“ Astoria” la chiamò, appoggiando le mani sul suo collo.
“ Sta morendo dissanguata” sentenziò guardandola.
Lily era ferma sulla porta, la bacchetta ricadeva lungo il suo fianco.
Era scioccata. Come avevano potuto farlo ?
Astoria era una ragazzina al tempo della guerra. Non sapeva neanche perché venisse combattuta quella guerra.
E Draco? Dov’ era Draco ?
James stava mormorando degli incantesimi per fermare tutto quel sangue.
Astoria mugolò piano, impercettibile e Lily si avvicinò di corsa.
“ Astoria, ti portiamo al San Mungo” le disse, cercando di apparire tranquilla.
“ Astoria resisti, starai bene” continuò.
Astoria la guardò un secondo, il dolore che provava, sembrava le stesse uscendo anche dagli occhi.
“ D..Dr..Draco” le disse in un sussurro.
Lily sbarrò gli occhi.
“ Lo cerco, stai tranquilla. James tu vai al San Mungo con lei, subito” ordinò Lily.
“ Sei pazza? Non ti lascio, potrebbero essere ancora qua”
Lo sguardo di James vagava tra lei e Astoria.
Entrambi sapevano che Astoria stava morendo, che avevano poco tempo.
“ Vai” gli intimò Lily “ Non sopporterei di non aver fatto il possibile per lei ed io non ce la faccio a prenderla in braccio”
James la guardò ancora un secondo, il suo sguardo triste, preoccupato.
“ Ti mando qualcuno” le disse, quasi più per rassicurare se stesso.
Lily annuì e James sollevò Astoria con delicatezza.
Un lampo di luce rossa saettò davanti agli occhi di Lily, prima ancora che potesse voltare lo sguardo suo fratello era stato schiantato contro il muro e adesso era riverso sul pavimento con Astoria sotto di lui.
“ SANTO CIELO” urlò Lily, precipitandosi a liberare Astoria dal peso di James, senza neanche voltarsi.
Prima che potesse muovere un passo, però si ritrovò attaccata al muro, stretta in una morsa invisibile.
Il punitore scoppiò a ridere, mentre Lily puntava i piedi cercando di liberarsi.
“ Non si salverà nessun Malfoy stasera” la informò.
Lily deglutì. Scorpius pensò.
“ Avete già ucciso i Malfoy colpevoli, loro non c’ entrano” disse Lily, gettando un’occhiata verso James e Astoria.
Si vergognava anche lei delle sue parole. Nessuno meritava di morire, anche se era un assassino, ma sperava di portarli a ragionare.
Un altro punitore affiancò il primo. Dei lunghi capelli mori, uscivano da sotto la maschera, gli bisbigliò qualcosa e la forza che teneva Lily fu rilasciata.
“ Non tocchiamo i Potter” le disse semplicemente.
Lily si mosse piano, cercando di raggiungere il fratello. Sperò con tutta se stessa che per Astoria ci fosse sempre tempo.
“ Astoria?” chiamò, approfittando della distrazione del punitore.
Le toccò il collo, non c’ era battito.
Era morta. Morta.
Gli occhi le si riempirono di lacrime.
“ MALEDETTI ASSASSINI” urlò, riprendendo la bacchetta ed inviando un incantesimo non verbale, che centrò in pieno il punitore con i capelli lunghi.
“ Crucio” urlò l’ altro furioso.
Lily fu sbalzata in un mondo di dolore.
Troppo, troppo dolore, riusciva solo a pensare, mentre cercava con l’ anima e il corpo di restare ancorata a sé stessa.
Le ossa si contorcevano su se stesse, centinaia di coltelli le perforavano la carne, non era una cosa umanamente sopportabile.
Poi finalmente il dolore cessò.
“ Non obbligarci ad essere cattivi” le disse il punitore, ritrovando la calma.
Lily si portò una mano al ventre. Perché là il dolore non voleva cessare?
Il panico la invase.
Il bambino, pensò con paura, mentre cercava di asciugarsi le lacrime.
“ Dov’ è Draco ?” chiese, cercando di non pensare a cosa poteva voler dire quel dolore e a quanto era stata incosciente ad andare in battaglia.
“ Morto” le disse il punitore, semplicemente, senza pietà.
Gli occhi le si riempirono di lacrime.
“ Uccideremo anche il tuo fidanzatino” aggiunse, con cattiveria.
“ Lui non c’ entra. Lui non era neanche nato” ribattè Lily, faceva fatica a parlare.
“ E’ un Malfoy e tu una traditrice” disse con rabbia il punitore.
Le puntò la bacchetta contro, ma Lily creò uno scudo che proteggesse lei, James e Astoria.
“ Dimmi non ti vergogni?” le chiese.
“ Tuo padre non si vergogna di te? “ chiese ancora, provocandola.
Lily gettò un’ occhiata a James, doveva risvegliarlo, era la sua unica speranza.
Ma come poteva fare,  senza togliere lo scudo?
E Draco era davvero morto ?
Le lacrime le salirono agli occhi.
“ Offendi il cognome che porti” continuò a sputare veleno, il punitore.
Perché ce l’ aveva con lei?
“ Sei una Potter e vai a letto con un Malfoy”
Lily sentì la rabbia salirle al viso, levò lo scudo e inviò un incantesimo contro il punitore.
Il punitore si accasciò su di se, lo stomaco contratto dai dolori e Lily ne approfittò per alzarsi e correre a cercare Draco.
Svoltava velocemente di stanza in stanza, finalmente quando entrò in bagno lo vide.
Riverso nel suo sangue.
Il viso leggermente voltato, gli occhi chiusi.
Un singhiozzo le morì in gola.
Li avevano uccisi. Li avevano uccisi entrambi.
Prima che potesse raggiungerlo, un punitore la afferrò per i capelli, mandandola a sbattere contro le mattonelle.
“ Brutta stronza. Traditrice del tuo nome, ora mi hai fatto incazzare” le disse, puntandole la bacchetta contro.
Lily si rialzò a fatica guardando la sua bacchetta, era vicina, ma non abbastanza per precederlo.
“ Per favore” lo pregò Lily.
Il punitore si fermò “ Sei rassegnata a vedere morire anche il tuo fidanzato ?” le chiese.
Lily si asciugò una lacrima, scorrendo leggermente verso la bacchetta.
Si morse un labbro, doveva riflettere e doveva farlo velocemente.
“ Se mi uccidete, mio padre vi ucciderà” lo minacciò.
L’ altro punitore lo raggiunse, puntandogli a sua volta la bacchetta contro, ma continuando a restare in silenzio.
“ Tuo padre deve ringraziarci” le disse ridendo.
“ Stiamo ripulendo il mondo magico” continuò.
Lily si tenne la pancia, strizzando gli occhi,  il dolore stava aumentando, doveva fare qualcosa al più presto.
“ Lasciate stare Scorpius” li pregò.
“ Lui sta con me. Io sono una mezzosangue” gli disse.
Perché non riflettevano? Perché non capivano che non esistevano più distinzioni di casta? Che erano solo loro a crearle?
Il punitore con i capelli lunghi rise.
“ Sei tu la vergogna. Lui deve solo morire” gli disse.
“ Uno dei nostri, sta già andando da lui, lo porterà qua. Gli mostreremo lo spettacolo dei suoi genitori e poi lo uccideremo” la informò.
Lily era sbigottita, sembrava stessero parlando di andare a fare la spesa e invece parlavano di torturare e uccidere un ragazzo.
Il suo ragazzo.
“ SIETE DEI PAZZI ASSASSINI” urlò fuori di sé.
Dopo pochi secondi si ritrovò, nuovamente, attaccata al muro.
“ Non tocchiamo i Potter, ma tu non provocarci” le disse avvicinandosi.
“ Sai cosa si prova a vedere torturato qualcuno a cui tieni? A vederlo morire?” le chiese, scostandole una ciocca di capelli, che le ricadeva sul viso.
Lily si voltò, scansandosi dalle sue mani.
“ Io si Lily” le disse in un sussurro.
“ Anche mio padre lo sa, ma non per questo va in giro ad uccidere la gente” gli disse, cercando di respirare normalmente.
“ Quando saranno morti tutti i Mangiamorte ed i loro discendenti, tuo padre sarà il primo a gioirne” le disse ancora.
Lily ebbe un moto di rabbia. Erano completamente folli.
“ NON E’ VERO “ urlò.
“ Usate la guerra come scusa per uccidere” si oppose Lily.
“ Alcuni discendenti sono solo dei bambini” continuò, cercando di farli ragionare.
Perché le era così difficile parlare? Perché le era così difficile respirare?
Il punitore le portò con rabbia una mano al collo, stringendo ulteriormente la presa dell’ incantesimo.
“ Sono come loro. Bambini, ragazzi, da adulti saranno dei pazzi come i genitori” le disse rabbioso.
Lily ormai non riusciva più a controllarsi. Non riusciva a trattenere le lacrime.
“ Per favore, lasciate stare Scorpius. Io farò quello che volete” gli disse, con la disperazione nella voce.
Scorpius. Il suo Scorpius non poteva morire.
Una fitta le raggiunse il ventre.
Stupidamente le venne in mente che non gli aveva neanche detto che sarebbe divenuto papà.
Di nuovo dolore. Doveva essere colpa della cruciatus.
Pregò. Pregò con tutta se stessa che il bambino fosse salvo.
Non riusciva a respirare. Non riusciva a riflettere. Continuava a guardare Draco e a pensare ad Astoria.
Continuava a pensare a quello che i punitori, potevano fare.
“ Per favore” ripetè, cercando di vedere i suoi occhi, dietro la maschera.
“ Io…io aspetto…un bambino” balbettò tra i singhiozzi.
Il punitore si allontanò di un passo. Scioccato.
“ Un altro Malfoy ?” chiese inorridito.
Dio. Dio. Cosa aveva fatto ?
Aveva peggiorato le cose.
“ E’ anche un Potter” provò a dire.
L’ altro punitore si avvicinò, bisbigliandogli di nuovo qualcosa.
Non aveva il coraggio di parlare? Ma che persona era?
Improvvisamente venne rilasciata di nuovo e Lily cadde sulle ginocchia, tenendosi il ventre.
“ Vattene” le disse.
Lily sorrise leggermente.
Ce l’ aveva fatta. Adesso avrebbe chiamato suo padre.
Messo sotto protezione Scorpius.
“ Vattene e non tornare mai più” le disse lanciandole con un piede la sua bacchetta.
“ Se tornerai Scorpius Malfoy morirà” le disse con cattiveria.
“ Se tornerai tuo figlio morirà” continuò inesorabile.
Lily non riusciva neanche più a piangere, tanto era disperata.
Doveva scappare? Come una ladra?
Avrebbe potuto far proteggere Scorpius.
“ Non farai in tempo a metterlo sotto protezione, i miei sono già là “ gli disse, come se avesse intuito i suoi pensieri.
Lily si prese il volto tra le mani.
Sentiva il cuore farle male.
“ Dove dovrei andare?” chiese disperata.
“ Dove vuoi. Vattene dal mondo magico. Rifatti una vita. Malfoy ci guadagnerà la vita e i tuoi parenti ci guadagneranno la faccia” determinò.
Lily si alzò piano, facendosi forza sui palmi delle mani.
“ Posso…io…io devo spiegargli” disse loro.
Il punitore scosse la testa.
“ Hai un minuto per decidere” le disse.
Lily guardò l’ orologio. Le dieci.
Era tutto vero. Sapevano che Scorpius stava per tornare a casa.
Senza riuscire a fermare le lacrime, strinse la sua bacchetta.
“ Come faccio a sapere che non gli farete niente?” chiese loro.
“ Noi manteniamo sempre la parola data” gli disse serio.
Lily vide l’ altro punitore, tirare fuori dalla tasca un bracciale e mormorare un incantesimo, poi lo passò al punitore che parlava con lei.
“ Prendi questo” continuò, lanciandoglielo.
“ Fino a quando resterà bianco il tuo grande amore sarà vivo” la informò.
Lily strinse la bacchetta fino quasi a romperla.
Le sembrava di impazzire.
Non aveva scelta.
Non le davano scelta.
COMMENTO : OK PENSO CHE LE RAGAZZE CHE SEGUONO ANCHE LA MIA LILY / JAMES STIANO PENSANDO AD UNA LENTA TORTURA, VISTO CHE HO AGGIORNATO QUESTA QUANDO ERA IL TURNO DELL’ ALTRA !! MA QUESTO CAPITOLO SI E’ SCRITTO DA SOLO E ERO TROPPO CURIOSA DI VEDERE LE VOSTRE REAZIONI MA PROMETTO CHE DOMANI AGGIORNERO’ ANCHE L’ ALTRA !! ALLORA CHE NE DITE ? LA POVERA LILY SI E’ TROVATA DI FRONTE AD UNA SCELTA CHE NON ERA UNA SCELTA…SPERO NON VI SIA SEMBRATO BANALE !! STAVOLTA ERA UN CAPITOLO BELLO LUNGO, NON ME LA SONO SENTITA DI INTERROMPERE LA BATTAGLIA : )) NON SO COME RINGRAZIARVI PER LE 19 RECENSIONI !! SIETE DAVVERO FANTASTICHE NELLE PERSONE DI AMBERHALE/ ICEPRINCESS / MALTRERIO / LUISA21  / ARIB / ALYX / MIKILILY / FEDERCHICCA / MANSON / QUEEN MALFY SLITHERIN / ARYELLE/ ALWAYS 89 / MISTINA / MADDA94 / ROBY3297 / QUEENGI / ANGORIAN / SHOULD I SHOULD I / DREAMING WEASLEY E KATY POTTER !! SPERO DI NON AVERVI DELUSO E CHE MI FARETE SAPERE CHE NE PENSATE DELLA “ VERITA’ “  !! INOLTRE RINGRAZIO CHIUNQUE MI HA AGGIUNTO TRA LE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! AL PROSSIMO CAPITOLO CON LE REAZIONI !! UN BACIONE A TUTTE !!

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Capitolo 9
*** 8 CAPITOLO ***


Mai.
Mai, neanche per un momento lo sguardo di Lily aveva vacillato, mai lo aveva voltato od abbassato.
Aveva tenuto i suoi occhi puntati in quelli di Scorpius, esattamente come lui aveva fatto con i suoi.
Incatenati nel loro stesso sguardo.
Annullando tutto quello che avevano intorno.
Soltanto Lily che spiegava, quello che era successo quattro anni prima, a Scorpius.
Per tutto il tempo soltanto loro. Soltanto Lily e Scorpius.
Non sentì, le lacrime scenderle e correrle libere sulle sue guance.
Non sentì, la mano di suo padre scendere a coprire la sua.
Non sentì le reazioni di nessuno, vide solo il volto di Scorpius, solitamente pallido, divenire di un rosso acceso. Un rosso pieno di rabbia.
Le pupille vibrare nei suoi occhi, le braccia tendersi e le mani chiudersi a pugno, in una morsa talmente forte, da fargli sbiancare le nocche.
“ Togli l’ incantesimo “ mormorò, continuando a guardarla.
Sicuramente la durezza e la crudeltà di quello che era successo, pesava su di lui, più che su chiunque altro.
“ Scorp ” Albus gli pose una mano sulla spalla.
Lily quasi sussultò alla voce del fratello. Si era quasi dimenticata che c’ erano anche loro, tanto era immersa negli occhi di Scorpius.
Scorpius scosse la spalla “ No Albus” disse freddo.
“ Togli l’ incantesimo” disse Scorpius, a voce un po’ più alta.
Lily lo conosceva, ormai troppo bene e nonostante cercasse di nascondere sempre i suoi sentimenti, lei riusciva a vedere la rabbia repressa, riflessa nelle sue iridi, così come lui poteva leggere la sincerità nelle sue.
Lily annuì e con un colpo di bacchetta, tolse l’ incantesimo che imperturbava la stanza.
Scorpius si voltò. Troppa la rabbia e il dolore che stava provando. Troppa la voglia di fuggire da quella stanza.
Se avesse potuto li avrebbe uccisi ad uno ad uno.
Gli avevano portato via tutto e lo avevano fatto solo per odio verso un cognome, per odio verso una causa che lui non aveva neanche mai vissuto.
Si ripromise mentalmente di fargliela pagare.
Non avrebbe avuto pace fino a quando tutti i Punitori non fossero morti od ad Azkaban.
“ Mi dispiace” sussurrò Lily, sentendosi subito una stupida.
Quella sera lui aveva perso i suoi genitori, la sua fidanzata e suo figlio, tutto per gli ideali di un gruppo di pazzi e lei riusciva a dirgli, solo, mi dispiace ?
Scorpius si fermò un attimo sulla porta, le spalle tese, ma non si voltò e dopo pochi secondi, uscì.
“ Credo che andrò con lui” commentò Albus triste, poi avvolse la sorella tra le braccia.
“ Ci vediamo dopo” le disse con un sorriso.
“ Sapevo che non potevi averci abbandonato volontariamente” continuò, asciugandole una lacrima.
Alice gli tirò una gomitata, piuttosto forte, nelle costole.
“ Ma quanto sarai bugiardo” lo rimproverò, cercando di sorridere a Lily.
“ Se non avessi tua figlia in braccio…” lo minacciò, puntandogli un dito contro.
Albus si passò, imbarazzato, una mano tra i capelli “ Ehm…si insomma…Lily ha capito” si giustificò.
Lily sorrise, possibile che quei due, trovassero ogni motivo per litigare?
“ Non preoccuparti Al…ho capito” confermò, beccandosi un’ occhiataccia dall’ amica.
Albus uscì e l’ atmosfera tornò a farsi tesa.
La confessione di Lily, pesava su tutti, come un macigno.
Nessuno riusciva a dire niente, James non aveva ancora alzato gli occhi.
Harry, l’ avvolse in un abbraccio e Lily si sentì, come quando era piccola e suo padre la consolava, per qualche delusione.
“ Non avrei voluto che tu passassi tutto questo” le disse, accarezzandole i capelli.
Lily annuì e guardò sua madre, aveva gli occhi pieni di lacrime.
“ Io non credevo…” le disse, abbracciandola.
Lily sorrise tra le lacrime, sua madre odiava essere paragonata a nonna Molly, ma in quel momento le assomigliava tantissimo.
“ Scapperai di nuovo?” le chiese James.
Non si era mosso dalla sua posizione, era appoggiato al muro e la guardava .
“ James smettila” lo rimproverò suo padre.
“ Lily non scapperà da nessuna parte. Non abbiamo potuto aiutarla la prima volta, ma lo faremo adesso” determinò serio.
Lily vide Alice annuire “ dammi il bracciale” le disse.
Alice lavorava al ministero, al reparto dei manufatti magici, sicuramente avrebbe potuto venirne a capo.
“ Noi andiamo in ufficio” disse Harry, guardando James e facendogli capire che non avrebbe ammesso repliche.
James aprì la bocca, ma la richiuse subito, guardando nuovamente Lily , senza alcuna espressione.
“ Sto bene” continuò Harry, guardando Ginny.
“ Dobbiamo aiutarla” le disse semplicemente.
Ginny sbuffò leggermente “ tuo padre è sempre il solito eroe ” disse ironica, battendo una mano su quella della figlia.
Harry le fece l’ occhiolino e con un sorriso si smaterializzò insieme a James.
Lily e Ginny rimasero sole e si sedettero accanto al letto di Phoenix.
“ Mi sembra di vedere Albus, è la copia di suo padre” le disse Ginny con affetto.
Lily annuì.
“ Mi domando, come Scorpius non se ne sia accorto subito” disse pensierosa.
Lily non rispose, come poteva dirle che Scorpius le aveva fatto fare anche il test di paternità, pensò mentre il cuore le si riempiva di tristezza.
Si sarebbe mai più fidato di lei ?
“ Ha i suoi stessi tratti anche mentre dorme” proseguì Ginny, alzando gli occhi su di lei e trovandoli pieni di lacrime.
“ Capirà Lily” le disse incoraggiante.
Lily alzò lo sguardo verso il soffitto, non voleva piangere. Non di nuovo.
Doveva smettere. Essere forte, soprattutto davanti a sua madre che era il suo esempio di forza.
“ Sai che anche tuo padre mi ha lasciato per proteggermi?” le chiese.
Lily si voltò di scatto verso di lei “ Non è vero” le disse incredula.
Non immaginava suo padre e sua madre separati, era come immaginare Hogwarts senza studenti.
Non era una cosa immaginabile.
“ Oh si” le disse sua madre, ridendo della sua espressione incredula.
“ Ci eravamo appena messi insieme, quando tuo padre pensò che stando con lui, fossi troppo in pericolo, troppo esposta” le disse, alzando gli occhi verso il soffitto e fingendosi esasperata.
“ Sai era appena morto Silente e lui doveva correre alla ricerca degli Horcrux” le spiegò con un sospiro.
“ Tu sei come lui, metti sempre gli altri avanti a te, ma tuo padre non aveva una famiglia, aveva solo Ron ed Hermione, tu hai tutti noi e ce la faremo” continuò.
Lily non riusciva a dire niente, i suoi genitori le avevano raccontato della guerra, ma non le avevano mai raccontato questa storia.
“ Quello che voglio dire è che io ero furiosa, arrabbiata con il mondo e con il destino che me lo aveva dato per portarmelo via dopo poco tempo, ma quando lo rividi…tutto scomparve, eravamo solo io e lui”
Le circondò le spalle con un braccio.
“ Scorpius ha passato le pene dell’ inferno in questi quattro anni” le disse con la tristezza nella voce.
“Inoltre non è certo un carattere facile, ma se è amore vero come credo, riuscirete a spuntarla” concluse.
Lily l’ abbracciò di scatto, sua madre sapeva sempre cosa dirle, per aiutarla.
Era sempre stato così. La sua famiglia era sempre stato il punto fermo su cui poteva contare.
“ E poi avete questa meraviglia” le disse staccandosi.
Lily sorrise, accarezzando il viso del figlio.
“ Vorrei che aprisse gli occhi” le disse.
“ Vorrei che potesse conoscervi, che potesse conoscere suo padre” continuò con un sospiro.
“ Forse, doveva conoscerlo tre anni fa” la voce di Scorpius la fece sobbalzare.
Si voltò di scatto e lo guardò.
I suoi occhi. I suoi occhi del colore della tempesta, erano ancora così arrabbiati.
Lily sapeva che non poteva aspettarsi niente di diverso, ma sentì ugualmente il cuore come stretto dentro una morsa.
“ Io vado a cercare Albus” disse Ginny, spostando gli occhi dall’ uno all’ altro.
Diede un bacio alla figlia “ ci vediamo dopo” le disse uscendo e salutando Scorpius, con una piccola pacca sulla spalla.
“ Hai i risultati?” gli chiese Lily, cercando di tenere la voce ferma.
Scorpius scosse la testa.
Percorse quei pochi passi che li separavano in un istante e si lasciò cadere, stanco, nella sedia lasciata libera da Ginny.
Stava guardando Phoenix e Lily lo osservò, non riuscendo ad emettere neanche un fiato.
Aveva pensato a lui, fino a quel momento ed adesso che lui era davanti a lei, si chiudeva a riccio.
Aveva paura.
Paura delle sue accuse, paura di quello che poteva dirgli.
“ Saresti dovuta restare “ le disse in un sospiro.
Aveva la faccia stanca, non che lei fosse un fiore, visto che non dormiva decentemente da due giorni.
“ Vi avrei messo in pericolo” si giustificò, accarezzando il volto del suo bambino.
Scorpius si voltò verso di lei, le loro ginocchia si sfiorarono.
“ Credi che mi importi ?” le chiese arrabbiato.
Lily si alzò, fremendo al contatto, non riusciva a restare così vicina a lui.
Non riusciva a pensare razionalmente, quando lui le era così vicino.
“ Ti chiedo solo di lasciarmi stare” lo pregò, torcendosi le mani.
“ Hai avuto la verità. Che altro vuoi da me?” gli chiese.
Scorpius si alzò e la raggiunse.
Di nuovo i suoi occhi. Di nuovo così vicini.
“ Voglio il figlio che mi hai negato. Voglio l’ unica cosa che mi resta” le disse prendendola per le spalle.
Lily annuì, cercando di non far trasparire il suo disagio. Si stava comportando come una ragazzina.
“ Certo lo vedrai, ma tu dovrai nasconderti e lui tornerà con me nel mondo dei Babbani, la sarà al sicuro”
Scorpius rise sonoramente.
“ Nascondermi? Ti sei già dimenticata di come sono fatto ?” le chiese sarcastico.
Lily sentì i polmoni bruciarle, cercò di respirare a fondo, mentre le immagini del loro passato felice le passavano davanti.
“ Io non mi nascondo” le disse serio, fissandola a fondo negli occhi, incatenando di nuovo i loro sguardi.
“ Io non scappo” concluse, con un ghigno.
Lily raccolse la frecciata alzando il mento.
Lo capiva era arrabbiato, la verità lo aveva devastato, ma non gli avrebbe permesso di usare suo figlio per i suoi scopi.
“ Mi resta solo mio figlio. Non ti permetterò di metterlo in pericolo” gli disse, la rabbia nei suoi occhi castani.
Non avrebbe permesso che Phoenix rischiasse la vita mai più.
“ E’ anche mio figlio e non te ne andrai con lui. Non te ne andrai e basta” sentenziò duro.
Lily scosse la testa, spingendolo lontano da sé.
Era decisamente impazzito.
“ Come puoi lasciare che corra dei rischi ?” gli chiese, l’ agitazione nella sua voce.
“ Ti reputi un padre?” gli chiese ancora.
Scorpius si portò le mani ai capelli, in un moto di rabbia, Lily lo stava facendo impazzire.
“ Non mi hai permesso di essere un padre” le disse in un sibilo, guardandola con rancore.
Lily si allontanò ancora, cercando di mettere tra lei e Scorpius più spazio possibile, cominciando a camminare per la stanza.
“ Non è colpa mia” gli disse tremolante.
Scorpius la fermò per un braccio, attirandola verso di sé.
“ Tu vuoi farmi impazzire” le disse avvicinandosi e dando voce ai suoi pensieri.
Lily ansimava, non riusciva ad averlo vicino, possibile che lui non lo capisse?
Lei doveva andarsene per il bene di Phoenix ed anche per il bene di Scorpius.
Stavolta non avrebbe chiuso i ponti e sicuramente si sarebbe fatta aiutare dalla sua famiglia, ma fino a quando i Punitori non fossero stati tutti arrestati, lei non sarebbe potuta restare lì.
“ Torni dopo quattro anni e mi sputi addosso i giorni più brutti della mia vita” continuò con rabbia.
Lo vide spostare lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra, che si muovevano ritmicamente con il suo respiro e poi riconcentrarsi sui suoi occhi.
“ Torni come se niente fosse. Come se non avessi sofferto a causa tua, come se potessi dare la colpa di quello che è successo soltanto ai Punitori” l’ accusò, con lo sguardo pieno di sofferenza.
Possibile che non capisse. Lui non ce la faceva.
Lei era lì. Era lì davanti a lui, dopo quattro anni e tutto in lui vibrava, come il suo essere.
Lily sentì la rabbia prendere il sopravvento. Doveva lasciarlo di nuovo, ma non ci sarebbe riuscita così.
“ SE MI ODI TANTO PERCHE’ MI VUOI ANCORA QUA” urlò fuori di sé.
Scorpius le prese il viso tra le mani e Lily si sentì scottare.
“ Non capisci davvero? “ gli chiese in un sussurro.
Erano così vicini. Lily poteva sentire il suo respiro sul suo viso.
“ Io ti amavo Lily. Ti amavo più della mia vita” le confessò, prima di impossessarsi delle sue labbra, in un bacio pieno di rabbia.
Lily sgranò gli occhi. Sentì il cuore impazzito, cercare di uscirle dalla gabbia toracica, sentì la testa girarle.
Scorpius la stava baciando, sapeva che non la stava baciando per amore, ma per puro desiderio.
Sapeva che per lui non significava niente, sapeva che se ne sarebbe pentita subito dopo, ma lo desiderava così tanto anche lei, che perse completamente la cognizione di sé, rispondendo al suo bacio.
Quando lui le pose una mano sul suo fianco, attirandola di più verso di sé, Lily ritrovò la cognizione di sè e si staccò di scatto.
Si portò una mano alle labbra, le lacrime agli occhi.
Perché glielo aveva permesso?
Perché non era stata forte e non si era opposta?
Perché lo amava ancora così tanto? E perché lui invece continuava a volerla punire?
Lo guardò, il labbro inferiore le tremò leggermente, ma non abbassò lo sguardo.
La sua espressione era come sempre indecifrabile, ma a Lily parve di leggere nei suoi occhi, un po’ della tenerezza con cui la guardava un tempo.
Subito dopo pensò di esserselo immaginato, perché i suoi occhi tornarono duri.
“ Tu e Phoenix verrete a stare con me” le disse duro.
Lily stava per rispondere, che non poteva, che doveva nascondersi anche lui, che non potevano vivere nella paura, che non poteva vivere con lui e con il suo odio ogni giorno, ma un medimago entrò nella stanza.
Si voltarono entrambi di scatto.
Il medimago esibiva tra le sue mani una cartellina.
“ Ho i risultati” disse, guardando Scorpius.

COMMENTO : SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO E SOPRATTUTTO VI SIA PIACIUTA LA PARTE FINALE :)) IO NON NE SONO PROPRIO SODDISFATTA…FORSE TROPPE COSE TUTTE ASSIEME, MA DILUNGARLE TROPPO SAREBBE RISULTATO TROPPO PESANTE E POI LA SITUAZIONE DOVEVA ESSERE SMOSSA E VI DARO’ UN PICCOLO SPOILER NEL PROSSIMO CAPITOLO FINALMENTE IL NOSTRO CUCCIOLO BIONDO RIAPRIRA’ GLI OCCHI : )) RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE MI HANNO RECENSITO ICEPRINCESS / AMBERHALE / ALYX / MALTRERIO / LUISA 21 / FEDERCHICCA / ARIB / ARYELLE / MANSON / MIKILILY / KATY POTTER / MISTINA / CREMSWEETSTORY / ALLODOLA / ROBY – ALADIMPA / EMYLOVELY / ANGORIAN E MISFATTA 91 !! INOLTRE RINGRAZIO CHIUNQUE MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTE !!

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Capitolo 10
*** 9 CAPITOLO ***


“ Quindi? Chi ha il sangue giusto per il mio bambino?” chiese Lily, spaventata dal silenzio del medimago.
Il Medimago li guardò attentamente, posando più volte lo sguardo su Lily.
“ Allora Rick ? ” chiese Scorpius, infastidito.
Il Medimago riconcentrò l’ attenzione su di lui “ Ci sono due persone, che hanno il loro sangue magico, compatibile con il bambino” gli disse, passandogli la cartellina, mentre riportava il suo sguardo su Lily.
Scorpius sbuffò, prendendogli la cartellina dalle mani, quello stupido ci stava provando con la sua Lily ?
Cominciò a leggere, mentre Lily seguiva ogni sua minima espressione facciale con lo sguardo, non le sembrava tranquillo e la cosa la spaventava.
“ Tu sei Lily Potter” disse ad un tratto il Medimago.
Lily e Scorpius alzarono contemporaneamente lo sguardo, quasi spaventati.
Il Medimago sorrise “ Lily, sono Rick. Rick Canon” le disse, ampliando il suo sorriso.
Rick Canon, Corvonero, Hogwarts, le lezioni di Astronomia fatte assieme, i ricordi le tornarono tutti alla mente. Ricordi che sembravano di una vita passata, dimenticata. Ricordi di una vita felice, la vita ad Hogwarts.
Un sorriso le increspò le labbra “ Santo cielo Rick” non riuscì a trattenersi da dire, entusiasta.
“ E’ bellissimo rivederti Lily” le disse lui, avvicinandosi.
“ Così sei la Signora Summers adesso ?” le chiese, curioso.
Scorpius strinse i pugni, la rabbia che lo stava divorando dall’ interno.
Ma non era gelosia. Lui non poteva essere geloso di ciò che non possedeva.
Non poteva vero?
“ E’ una lunga storia” sentì rispondere a Lily.
Sentì la rabbia che era dentro di lui esplodere. Esplodere con la stessa potenza di una bomba.
“ Non credi sia il caso, di pensare a salvare nostro figlio, adesso?”  le chiese, con voce piena di rabbia, i suoi occhi pericolosamente scuri.
“ Vostro figlio?” chiese Rick.
Lily guardò Scorpius un secondo, perché non pensava prima di parlare?
“ Si…” iniziò Lily, ma Scorpius la interruppe bruscamente.
“ Si nostro figlio e credo che adesso, potremo cavarcela da soli, grazie” lo liquidò, sfidandolo ad opporsi.
Ma nessuno si opponeva a lui, nessuno aveva mai avuto il fegato di andargli contro.
Nessuno tranne Lily.
Rick li guardò, ancora un attimo stupito e poi uscì.
“ Sei un maleducato” si arrabbiò Lily.
“ E’ uno specializzando” le disse, come se questo spiegasse tutto.
“ E quindi?” gli chiese Lily, alzando un sopracciglio.
Aveva anche la faccia tosta di rimproverarlo?
“ Quindi, non c’ è bisogno che ti metti a fare l’ oca giuliva, con un ragazzino” le disse.
Era così vicino che Lily poteva sentirne il profumo.
“ Non ti importa che tuo figlio abbia i minuti cont..”
Lo schiaffo partì prima ancora che Scorpius, potesse terminare la frase.
Lily lo guardò, le lacrime agli occhi, la mano ancora alzata.
“ Non ti permettere mai più “ sibilò con rabbia.
“ Che sta succedendo?” Albus e Ginny, arrivarono in quel momento, ma si fermarono sulla porta stupiti dagli sguardi che Lily e Scorpius si stavano inviando.
Scorpius si voltò verso di loro, passandosi lentamente la mano sulla guancia arrossata.
“ Albus vai a prendere tuo padre” gli disse, prima di smaterializzarsi.
Albus guardò Lily, aveva visto il volto furioso dell’ amico, ma quello di Lily gli sembrava ancora più arrabbiato, deluso.
Continuava a guardare il vuoto, ma i suoi occhi sembravano emanare lampi di rabbia.
“ Lily tutto ok?” le chiese.
Avrebbe dovuto parlare con Scorpius, ok la rabbia, la delusione, l’ abbandono, da uomo lo capiva e lo capiva anche da amico, ma era sua sorella e lui l’ amava, non gli avrebbe permesso di devastarla, se non poteva perdonarla era meglio che non stessero più insieme, riflettè.
Lily puntò i suoi occhi, pieni di lacrime su di lui.
“ Vai a prendere papà, come ti ha detto” gli disse atona, voltandogli le spalle e avvicinandosi al letto di Phoenix.
Albus, guardò la madre preoccupato ma al suo cenno di assenso,  si smaterializzò, senza dire altro.
Lily fece qualche altro passo, prima di crollare sulle proprie ginocchia, prendendosi il volto tra le mani.
Come poteva?
Come poteva pensare che non fosse una brava mamma?
Aveva fatto tutto per Phoenix. Amava Phoenix più di sé stessa.
Ginny la circondò subito con un abbraccio.
“ Lui non ha la più pallida idea” disse, tra i singhiozzi.
“ Amo Phoenix, ho lasciato tutto per lui “ continuò.
 Perché le faceva così male, quello che pensava Scorpius?
Perché le importava così tanto?
“ Lily, io non so cosa sia successo” le disse Ginny, staccandola leggermente.
“ Ma non è il momento di crollare” continuò seria.
“ Sei mia figlia e la figlia di Harry Potter, devi combattere” sua madre aveva un cipiglio così serio, sembrava quasi un generale che dà la carica al suo battaglione.
“ Combatti per Phoenix e combatti per Scorpius” concluse, asciugandole le lacrime.
Lily tirò su con il naso e sua madre la guardò con rimprovero, come quando era una bambina, facendola scoppiare a ridere.
Risero così forte che non sentirono nemmeno il rumore della smaterializzazione.
“ Cosa fate a terra?” chiese Harry, stupito.
Lily guardò sua madre e scoppiò a ridere di nuovo.
Sapeva che era la tensione e la stanchezza a farle avere questa reazione, ma che fosse dannata, sua madre aveva ragione.
Da quando era tornata, si era compatita e aveva compatito gli altri per le sofferenze che gli aveva causato.
Ma non era stata lei.
Non era colpa sua, se un gruppo di pazzi l’ avevano ricattata.
Nessuno si preoccupava di chiederle, cosa avesse fatto lei in questi quattro anni.
Se e quanto, lei, avesse sofferto.
Guardò suo padre, James e Albus e scoppiò a ridere di nuovo.
“ Sta bene?” chiese James, guardando la madre.
Ginny annuì, guardando Harry.
“ Sta cercando di reagire” gli disse, vedendo Harry annuire.
Sapeva che quella che avevano visto in questi due giorni, non era che l’ ombra della sua piccola Lily.
Sapeva che la sua forza, doveva solo uscire fuori. Che i punitori, potevano averla sopita, ma non l’ avevano eliminata.
Un'altra smaterializzazione, ma questa volta Lily si voltò verso la fonte del rumore.
Il sorriso le si congelò in volto, appena vide Scorpius, ma soprattutto chi era accanto a lui.
Scorpius la guardò con espressione stupita, guardò i suoi occhi rossi ela sua bocca distesa in una risata.
Guardò Albus, ma lo vide scrollare le spalle, come se anche lui non avesse la più pallida idea di cosa stava succedendo.
Lily spostò lo sguardo da Scorpius alla persona che era accanto a lui e il suo volto perse in un attimo ogni traccia di colore.
“ No..Non…è…possibile” balbettò scioccata.
Sua madre le prese la mano “ Lily volevamo dirtelo” le disse.
Lily boccheggiò, aprendo e chiudendo la bocca più volte.
Draco Malfoy era in piedi accanto a suo figlio e la guardava interrogativo.
Lily si alzò lentamente, appoggiandosi al bordo del letto.
“ Scorpius sei impazzito?” chiese Harry.
“ Nessuno deve sapere che è vivo” gli disse con rimprovero.
Draco ghignò, ma per il resto non sembrava neanche lui.
Se le avessero chiesto di descriverlo, Lily avrebbe detto, scheletrico e sofferente.
Era ancora più magro di come lo ricordasse ed i suoi occhi erano circondati da occhiaie violacee.
Ma era vivo. Come era possibile ?
Le tornarono alla mente, le tremende immagini di quella sera.
Il sangue. Il Sectumsempra. Draco riverso nel suo sangue.
“ Non sono un fantasma, se è quello che ti stai chiedendo” le disse, sarcastico, guardandola negli occhi.
I suoi occhi erano dello stesso colore di quelli del figlio, ma erano così vuoti che Lily sobbalzò.
Draco si avvicinò al letto di Phoenix.
“ E così questo è il mio nipotino ? ” chiese.
Lily non riusciva a smettere di guardarlo, se lui era vivo, forse anche Astoria lo era? Si chiese.
“ Astoria?” chiese in un sussurro, dando voce al suo pensiero.
“ No” disse soltanto Draco, allontanandosi da lei.
“ Prendi il mio sangue” disse, rivolto al figlio, sedendosi sulla sedia accanto al letto.
Lily sentiva la testa scoppiarle.
Si sentì ondeggiare pericolosamente, ma Scorpius la trattenne e la fece sedere accanto a suo padre.
“ Harry, mi serve anche il tuo sangue” disse, distogliendo lo sguardo da Lily.
Harry annuì, evocò una sedia e si sedette dall’ altro lato di Lily.
Lily sospirò, se due giorni prima, le avessero detto che si sarebbe seduta accanto a suo padre ed a Draco e soprattutto se le avessero detto che avrebbe baciato Scorpius, lei gli avrebbe detto che era un folle.
Un pazzo furioso, un po’ come si sentiva lei in quel momento.
“ Il destino ha davvero un grande senso dell’ umorismo” disse Draco, con la sua voce strascicata.
“ Smettila Draco” lo ammonì Harry, sapendo già dove voleva andare a parare.
“ Sai Lily, sono stato per mesi in coma e poi neanche la morte mi ha voluto” le disse, ironico.
Lily guardò Scorpius, suo padre era vivo ma non sembrava molto in sé.
“ La mia punizione per essere sopravvissuto ad Astoria è dover vivere con lo sfregiato e dover restare nascosto”
Lily non riusciva a dire niente, già il fatto che fosse vivo era una cosa straordinaria.
La morte di Draco e Astoria avevano pesato così tanto nella sua vita.
Scorpius si appoggiò al suo ginocchio, per scorrere verso Harry e potergli prendere il sangue.
Lily sussultò di nuovo e Draco ghignò “ siamo nervosette?” le chiese ridendo.
Scorpius la guardò, con i suoi occhi così penetranti,  iniziando a togliere il sangue a suo padre e Lily si maledì.
Non poteva continuare così.
Non aveva quindici anni, ne aveva ventiquattro ed era una donna adulta.
Aveva fatto un figlio con quell’ uomo, non poteva sussultare se solo la sfiorava.
“ Merlino mi ha punito, ho un nipote che ha il mio stesso sangue magico, ma anche quello dello sfregiato” disse ridendo.
“ Sei completamente irrazionale” disse Lily, non riuscendo a trattenersi.
Draco rise più forte.
“ Sei sparita per quattro anni, mi hai lasciato alle torture dei Punitori e poi sarei io irrazionale?” le chiese, tra le risate.
“ Draco” Harry si alzò, guardando con rabbia il suo vecchio rivale, ma Scorpius lo ricostrinse a sedere.
“ Non costringetemi a dividervi”  disse loro, dandogli un’ occhiata ammonitrice.
Harry sbuffò e Draco si passò le due dita unite sulle labbra, come per chiudersi la bocca.
Scorpius finì di prelevare il sangue e poi si chinò sul figlio, cominciando la procedura di trasferimento.
Phoenix smise piano, piano di tremare ed emise un piccolo singhiozzo.
Lily si precipitò da lui, in tempo per vederlo sbattere piano le ciglia.
“ Amore mio” gli disse.
Phoenix si mosse, appena sul letto, mentre Scorpius si scostava e posava la sua bacchetta sul comodino.
“ Non funziona?” chiese Lily, spaventata.
“ Ho finito, ora dovrebbe svegliarsi” disse, cercando di non lasciar trasparire il nervosismo nella voce.
Draco, pose una mano sulla spalla del figlio, che fremeva d’ ansia.
Lily prese la mano di Phoenix, portandosela alle labbra “ Perché non apre gli occhi?” chiese a Scorpius.
Scorpius si chinò su di lui, ma in quel momento, Phoenix aprì gli occhi.
Scorpius si ritrasse spaventato, il suo stesso identico sguardo lo stava studiando da sopra il lettino.
Un sorriso gli nacque spontaneo sulle labbra.
Il suo sguardo. Aveva il suo sguardo.
Era follemente identico a lui, e lo stava guardando, con la stessa espressione che anche lui, usava per studiare gli altri.
Non sembrava spaventato, solo curioso e leggermente adombrato.
Poi si voltò verso Lily “ Mamma” le disse con un sorriso, il sorriso di Lily.
Scorpius era stordito, il suo sguardo e il sorriso di Lily, era davvero il frutto del loro amore.
Lily lo abbracciò “ Amore…Amore…Amore” disse singhiozzando.
Finalmente il suo bambino era sveglio, finalmente stava bene.
“ Mamma mi soffochi” protestò Phoenix, facendo ridere tutti.
Lily si staccò, ridendo tra i singhiozzi.
“ Perché sono qua?” le chiese, di nuovo con quell’ espressione curiosa.
“ Non ricordi niente?” intervenne Scorpius.
Phoenix scosse la testa, deciso.
“ Chi sei un dottore?” gli chiese, Scorpius trasalì“.
Phoenix…lui…” Lily incrociò lo sguardo di Scorpius.
E adesso? Come poteva dirglielo ?.
COMMENTO: OK SONO PRONTA PER LE CRUCIATUS !! SONO IN RITARDO LO SO E MI SCUSO…MA HO AVUTO MOLTO DA FARE, PROMETTO DI AGGIORNARE PRESTO LA PROSSIMA VOLTA : )) INIZIAMO DAL PRINCIPIO, SPERO NON VI ARRABBIERETE CON SCORPIUS, MA LA GELOSIA LO HA INVASO E POI LA COSA HA FATTO REAGIRE LILY : )) DRACO NON ERA MORTO, FORSE LO AVEVATE CAPITO, VISTO CHE NON L’ AVEVO FATTA AVVICINARE PIU’ DI TANTO E NON VI AVEVO DATO NESSUNA PROVA CONCRETA, COME AVRETE VISTO PER ORA E’ UN PO’ FOLLE E UN PO’ SOPRA LE RIGHE, SPERO CHE LE FANS DI DRACO NON ME NE VORRANNO, MA MI SERVIVA CHE FOSSE COSI’ !! RINGRAZIO LE MERAVIGLIOSE RAGAZZE CHE MI HANNO RECENSITO OVVERO ICEPRINCESS / ALYX / ARIB / MALTRERIO / LUISA 21 / FEDERCHICCA / ARYELLE / MANSON / MIKILILY / MISTINA / QUEEN MALFY SLITHERIN/ CREMSWEETSTORY / EMILOVELY /ALLODOLA / KATY POTTER / END LESS / ROBY ALADIMPA / MISFATTA 91 E ALWAYS 89 !! SPERO MI FARETE SAPERE COSA NE PENSATE DI QUESTO COLPO DI SCENA !! RINGRAZIO ANCHE CHI MI HA MESSO TRA LE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTE !!

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Capitolo 11
*** 10 CAPITOLO ***


Lily prese un respiro, Phoenix la guardava con curiosità.
“ Phoenix ti ricordi quando sei stato a giocare da Luke?” gli chiese dolcemente.
Il bambino aggrottò le sopracciglia, guardandosi intorno e soffermandosi su ciascun viso.
“ Phoenix guardami” gli disse Lily, prendendogli la mano e sentendola fredda.
Erano sempre stati abituati ad essere lei e lui, non era abituato a vedere tutte queste persone.
Sentì lo sguardo di Scorpius su di lei, ma cercò di tenere la mente sgombra per Phoenix.
“ Ti ricordi cosa mi hai detto, quando sei tornato a casa?” gli chiese ancora.
Phoenix annuì, non era passato molto tempo e quella domanda era rimasta nella sua mente, tanto quanto in quella di Lily.
“ Ti ho chiesto perché io non avevo un papà “ disse con la sua vocina infantile.
Lily si mise nervosamente una ciocca di capelli dietro l’ orecchio, e guardò Scorpius.
Lui la stava guardando con rabbia, ma non le importava, non si sarebbe mostrata nervosa, non aveva niente di cui vergognarsi.
Alzò il mento orgogliosamente, “ E ti ricordi, anche, cosa ti ho risposto?” chiese a Phoenix, guardando Scorpius ancora un istante, sfidandolo a dire qualcosa.
Phoenix annuì vigorosamente,  Lily non era mai stata dell’ idea di mentire a suo figlio.
Aveva sempre pensato che per quanto brutta o dolorosa, fosse sempre meglio dirgli la verità, ma adesso si stava chiedendo se stesse facendo la cosa giusta.
Non voleva che Phoenix soffrisse, e si sentiva confusa lei stessa, ma le cose stavano andando talmente veloci che Lily non poteva fare a meno di dirglielo.
Phoenix si voltò verso Scorpius “ Sei il mio papà ?” gli chiese, sorprendendo tutti.
Scorpius sobbalzò, fissando quegli occhi, uguali ai suoi che lo guardavano speranzosi.
Lentamente annuì, quel bambino era sorprendente, lo aveva dedotto da solo, dalle parole di Lily.
“ E non ci proteggi più dagli uomini cattivi?” chiese, spostando gli occhi velocemente da lui a Lily.
Scorpius sgranò gli occhi, puntandoli su Lily.
Credeva che gli avesse detto che era morto o peggio che non lo voleva, non avrebbe mai pensato che gli avesse detto che li stava proteggendo.
“ Certo” si affrettò a rispondere.
Lily annuì a conferma della risposta di Scorpius.
“ Nessuno ti farà del male, te lo prometto” gli disse, con un sorriso.
Phoenix sembrava concentrato, turbato, Lily ebbe paura che vedere suo padre fosse stato troppo per lui.
Il silenzio era calato nella stanza, tutti aspettavano una reazione qualunque da Phoenix. Tutti cercavano di capire cosa stesse passando nella sua testolina.
“ Posso prenderlo?” chiese Lily, guardando Scorpius.
Aveva bisogno di cullarlo, di fargli capire che andava tutto bene.
Nonostante sembrasse un bambino maturo, aveva solo tre anni.
Scorpius annuì impercettibilmente, i suoi occhi del colore della tempesta, vibravano di tensione e di rabbia.
Forse aveva dato troppe cose per scontato. Forse doveva ascoltare di più.
“ Perché glielo chiedi?” chiese Phoenix, quasi spaventato.
“ Non mi lascerai vero?” chiese ancora.
Lily lo sollevò tra le braccia ed il suo piccolo Koala le si strinse addosso.
“ Mamma non ti lascerà mai” gli disse, stringendolo al suo petto.
Draco rise “ Tua madre non lascia mai nessuno” disse sarcastico.
Lily e Scorpius si voltarono verso di lui, rabbiosi, ma prima che potessero dire qualsiasi cosa Sunday entrò nella stanza.
 “ Guarda un po’ chi si è svegliato” disse, con la sua voce squillante.
“ Sunday” dissero in contemporanea Lily e James, prima di voltarsi stupiti l’ uno verso l’ altra.
“ James” disse lei, arrossendo lievemente.
Lily soffocò una risata tra le labbra, e così tra Sunday e James…Lily non era stupita, in quattro anni suo fratello, aveva sicuramente, cambiato più di una ragazza.
“ Conosci Luna?” chiese stupita, guardandosi intorno, quando il suo sguardo si fermò su Draco Malfoy rimase impietrita.
“ J..Ja..m..es” balbettò impaurita.
“ Sunday…” iniziò James incerto.
“ Draco” disse Draco, sarcastico.
“ Addio copertura” gemette Harry, mettendosi una mano sulla fronte e scuotendo la testa.
Phoenix lo guardò “ Nonno” disse in un sussurro.
Harry alzò la testa stupito “ Cosa?” chiese, forse aveva capito male.
“ Sei nella foto della mamma” gli disse, come se quello spiegasse tutto.
“ Sei nonno Harry, la mamma mi racconta le tue storia prima di dormire” gli spiegò, intrecciando le sue piccole dita tra i capelli di Lily.
“ Con le tue storie, sfregiato, questo povero bambino avrà gli incubi” disse Draco, con tono di scherno.
Harry lo ignorò e guardò Lily con le lacrime agli occhi “ gli hai… raccontato di me?” chiese stupito.
“ Ci sei anche tu” disse Phoenix, guardando Draco, poi si voltò verso la madre.
“ Ma mamma, nonno Draco non era in cielo con nonna Astoria?” chiese con semplicità.
L’ aria sembrava essere stata risucchiata dalla stanza, quelle semplici parole di Phoenix avevano spiazzato tutti, improvvisamente sembrava che più nessuno respirasse.
Lily guardò Scorpius, e lo vide stringere i pugni, lei gli aveva parlato di lui, della sua famiglia.
“ La mamma si era sbagliata” rispose Lily con un sospiro e guardò Draco, era rimasto di sasso.
Si sentì in colpa “ Io…” non riusciva a trovare le parole.
“   Ma tu sei una Potter?”
La voce stupita di Sunday riportò tutti alla realtà, Lily si era dimenticata che anche lei era lì.
Il panico la invase e la stanchezza si fece sentire, facendola ondeggiare leggermente.
“ Vieni da me Phoenix?” gli chiese Harry, a cui non era sfuggito la reazione della figlia.
Phoenix annuì “ Hai davvero cavalcato un drago?” gli chiese, spostando il peso verso le braccia di Harry.
Harry rise “ Lily che ne dici di andare a riposarti?” le disse, cercando di non mostrare la preoccupazione.
“ Io…non ne ho bisogno, voglio stare con Phoenix, non posso muovermi, i punitori…” Lily, si accasciò sulla poltrona, sapeva che stava parlando confusamente, ma adesso non riusciva a parlare. La stanchezza non le permetteva di ragionare.
“ Credo che Harry abbia ragione”  le disse Scorpius, Lily si voltò verso di lui, da quando si preoccupava per lei ?
“ Posso dormire qua” si oppose Lily.
“ Non dormiresti, lo sai” le disse Ginny, comprensiva.
“ Io e tuo padre staremo qua” determinò seria.
“ James parla con Sunday” ordinò al figlio, guardando la ragazza e vedendola ancora intenta a fissare Draco, stupita.
“ E Albus…Draco starà con te, fino a quando James non tornerà “ concluse.
Draco sbuffò “ Non ho bisogno della balia” disse scocciato.
“ Scorpius puoi accompagnare Lily a casa nostra?” gli chiese, con un sorriso.
Scorpius scosse la testa.
“ Lily starà a casa nostra” li informò “ e quando domani Phoenix sarà dimesso, staremo tutti assieme” continuò.
Ginny sorrise “ riposatevi” gli disse, con un sorriso complice.
Lily sospirò, opporsi in quel momento non sarebbe servito a niente, ed era davvero a pezzi.
“ Mamma dove vai ?” le chiese Phoenix, imbronciandosi leggermente.
Scorpius sorrise, sembrava davvero di vedere Lily, quando si imbronciava.
Si avvicinò leggermente, desiderando prenderlo tra le braccia e stringerlo a sé, ma aveva paura di essere rifiutato, doveva prima conoscerlo.
“ Non vuoi sentire qualche storia?” gli chiese Harry, distraendolo.
“ Mamma tornerà presto” disse Scorpius, accarezzandogli la testa.
Phoenix alzò lo sguardo su di lui, guardandolo serio e di nuovo Scorpius si perse dentro i suoi stessi occhi.
“ Anche tu vero?” gli chiese, spontaneamente.
Lily sentì le lacrime, bruciarle gli occhi, sapeva che Phoenix non voleva perdere di nuovo suo padre.
Scorpius, non resistette un secondo di più e  prese Phoenix tra le braccia stringendolo a sé.
 “ Non ti lascerò mai più” gli disse, con voce roca.
Phoenix annuì, toccandogli i capelli “ Sono uguali ai miei” gli disse, facendo sorridere Scorpius.
Lily si avvicinò e Phoenix le gettò le braccia al collo, pur restando con le gambe ancorato a Scorpius, in quel momento i visi di Lily e Scorpius erano vicinissimi. I loro respiri erano incatenati. Potevano sembrare una famiglia.
Chiunque avrebbe pensato che erano una famiglia felice, pensò, sentendo il cuore accellerare.
“ Riuscirai a dormire, senza la mamma?” gli chiese Lily, cercando di non tremare.
“ Voi tornate presto però” li ammonì Phoenix.
Lily sorrise, cominciando a baciare il figlio in ogni punto disponibile sul suo viso “ Mamma” si lamentò staccandosi.
Scorpius lo passò di nuovo ad Harry “ Pronta?” le chiese.
Lily lo guardò, i suoi occhi del colore della tempesta, sembravano così limpidi in quel momento.
Annuì, mettendo una mano sul braccio di Scorpius e con un’ ultima occhiata a Phoenix si smaterializzarono.
Quando si materializzarono dentro la loro casa, Lily si sentì invadere dai ricordi.
Tutto era rimasto uguale, le sembrava quasi di sentire lo stesso odore che sentiva, quando ancora abitava lì.
Ma in realtà era tutto diverso, non c’ erano più le loro foto assieme, non c’ erano più i loro ricordi, quel salotto le sembrava così vuoto.
Scorpius la stava guardando, in attesa che lei dicesse una qualsiasi cosa, ma Lily non riusciva a parlare, le lacrime agli occhi, un nodo alla gola, troppe le emozioni che in quel momento la stavano investendo.
“ Posso fare una doccia?” sapeva che era una domanda stupida, ma doveva fuggire, non poteva mostrargli fino a che punto, si sentisse emozionata.
“ Non devi chiederlo, è anche casa tua” le rispose Scorpius.
Lily annuì, le sembrava quasi che molta della rabbia che Scorpius provava, fosse sparita.
Entrò in bagno, guardandosi attorno.
Anche lì era tutto uguale, ma era tutto diverso.
Scorpius non aveva tenuto niente, le sue cose erano sparite dal bagno.
Guardò i due lavandini gemelli e sorrise, quattro anni prima il suo lavandino era pieno di cose, spazzole, trucchi e creme, adesso era vuoto e asettico.
Entrò sotto la doccia, cercando di non pensare a quello che significava, al perché Scorpius avesse voluto eliminare ogni traccia di lei. In fondo al suo cuore lo capiva, come poteva andare avanti se ogni cosa gli avesse ricordato lei, in fondo lei non era riuscito a dimenticarlo pur non avendo niente a parte una bacchetta ed una foto.
Accese il getto dell’ acqua bollente, negli ultimi due giorni aveva desiderato così tanto una doccia.
Mise la testa direttamente sotto il getto, aveva sempre adorato la sensazione di solletico che il getto le produceva sulla pelle e Scorpius l’ aveva sempre presa in giro per questo, unendo spesso il tocco delle sue dita a solleticarle la pelle.
Aprì gli occhi di scatto. Doveva smettere, questo atteggiamento non l’ avrebbe portata da nessuna parte.
Non poteva vivere nel passato, vivere di ricordi, erano trascorsi quattro anni e lui ormai per lei provava solo odio e glielo aveva ampiamente dimostrato.
Non le aveva creduto, non si era fidato di lei, aveva voluto la prova che Phoenix fosse davvero suo figlio, pensò con rabbia.
Uscì dalla doccia e si appuntò un asciugamano sul seno, mentre con l’ altro formava uno chignon dei suoi capelli.
Sicuramente Scorpius aveva buttato anche i suoi vestiti, ma non aveva voglia di chiederglielo, era davvero troppo stanca per litigare, perciò si diresse verso quella che una volta era la loro camera, con l’ intenzione di prendere un suo pigiama.
Entrare in camera le diede un tuffo al cuore. La loro camera. La camera dove lei e Scorpius dormivano.
Dove lei e Scorpius erano stati felici e avevano concepito Phoenix.
Si sedette sul letto, doveva davvero cercare di svuotare la testa o non sarebbe riuscita a chiudere occhio, ma ogni cosa in quella camera le ricordava i loro momenti insieme, la loro felicità.
Accarezzò il cuscino, quello era il lato di Scorpius.
“ Dormo ancora da quel lato”
Lily sobbalzò, scattando in piedi, Scorpius era appoggiato alla porta e la guardava.
Arrossì di colpo “ volevo un pigiama “ si giustificò, precipitandosi verso la cassettiera.
Scorpius la bloccò per un polso e l’ attirò verso di sé.
“ Dobbiamo parlare” le disse, in un sussurro.
Lily si chiese come fosse possibile che riuscisse a distinguere il suo profumo, nonostante lei si fosse lavata con la stessa fragranza, pensò come fosse possibile che Scorpius avesse un odore così buono.
“ Non ora” disse Lily, liberandosi dalla stretta.
“ Sono molto stanca” affermò, cercando di indietreggiare di un passo.
Scorpius ghignò “ non voglio litigare” le disse, avanzando di un passo.
Lily indietreggiò ancora.
“ Phoenix è un bambino molto intelligente “ le disse, guardandola nei suoi occhi.
Lily annuì, cercando di non pensare che lei aveva indosso solo un asciugamano e istintivamente indietreggiò di un altro passo, per mettere ancora più distanza tra loro.
“ Mi hai sorpreso sai ?” le chiese, senza distogliere lo sguardo dal suo ed avanzando di un passo.
Lily aggrottò le sopracciglia, stringendo più forte la mano sul suo asciugamano e facendo un altro passo indietro.
“ Non pensavo che gli avessi detto la verità”  continuò, la sua voce era calma e calda come non la sentiva da anni.
“ Non volevo che soffrisse” si giustificò Lily, cercando di allontanarsi ancora, ma si ritrovò con le spalle contro il muro.
Scorpius annuì, continuando a guardarla e raggiungendola.
“ Fermo” gli disse, alzando una mano per dividerli.
Doveva cercare di ragionare, se ne sarebbero pentiti.
Scorpius le liberò i capelli dall’ asciugamano “ Sei il fuoco per me” le disse, passando una mano al loro interno.
Lily non riusciva più a pensare coerentemente.
“ Sei il fuoco che mi attira a sé, ma che mi brucia se mi avvicino troppo” le disse, accarezzandole una guancia con il pollice.
Lily si stava perdendo. Chi era? Dove era? Tutto era così confuso in quel momento.
Vedeva solo gli occhi di Scorpius. Solo i suoi occhi, davanti a lei.
“ Scorpius” si oppose Lily, cercando di non chiudere gli occhi, quando il suo pollice, passò sopra le sue labbra.
“ Non riesco a fare a meno di bruciarmi con te” le disse, chinandosi su di lei e chiudendole le labbra con un bacio.
Non era lo stesso bacio del giorno prima in ospedale, non aveva niente di rabbioso, era dolce e sembrava che volesse imprimervi tutto quello che provava in quel momento.
COMMENTO:  IN QUANTE VOGLIONO CRUCIARMI ?? LO SO E’ DAVVERO UN BRUTTO PUNTO PER INTERROMPERSI…MA UN PO’ DI SUSPANCE CI VUOLE NO?? SPERO CHE LA PARTE DELLA RIVELAZIONE NON VI SIA SEMBRATA TROPPO SDOLCINATA E PATETICA, MA HO PROVATO AD IMMAGINARMI LE REAZIONI DI UN BIMBO DI TRE ANNI E SOPRATTUTTO COME SI PUO’ PARLARE CON UN BIMBO DI 3 ANNI E NON E’ STATO AFFATTO SEMPLICE : )) RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO : ICEPRINCESS / LUISA 21 / MIKILILY / ARIB / AMBERHALE / KATY POTTER / ROBY ALADIMPA / MANSON / ARYELLE / MISFATTA 91 / ALLODOLA / ALYX / EMYLOVELY / ALWAYS 89 E FEDERCHICCA !! SPERO MI FARETE SAPERE COSA NE PENSATE ANCHE QUESTA VOLTA !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO TRA LE SEGUITE / PREFERITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !!

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Capitolo 12
*** 11 CAPITOLO ***


“ Non puoi” la sua testa cercava di mantenere un barlume di lucidità, mentre tutto il suo corpo stava cedendo.
Le labbra di Scorpius, scesero sul suo collo e Lily gemette piano, quanto le erano mancate le sue labbra, il suo corpo, le sue carezze.
“ Ti odia” di nuovo la sua testa, ma in realtà niente in quel momento trasmetteva odio o disprezzo, le mani di Scorpius che le accarezzavano i fianchi erano gentili e passionali, le stavano trasmettendo solo fuoco, passione.
Lily stava perdendo completamente la ragione, ebbra della passione e del fuoco che solo Scorpius riusciva a tirare fuori da lei.
La sua mano percorse il suo petto e sentì il battito del suo cuore. Accelerato come il suo.
Sentì la mano di Scorpius, sciogliersi dai suoi capelli e andare al nodo dell’ asciugamano, proprio sopra il suo seno.
Il respiro le si intensificò, e cercò di tornare alla realtà, cosa sarebbe successo se si fosse lasciata andare?
“ NO” urlò, con troppo vigore.
Scorpius si staccò da lei, sospirando “ Perché ?” le chiese in un sussurro, i suoi occhi del colore della tempesta, erano così cupi.
Lily si spostò leggermente di lato, si sentiva ancora confusa, era stato un errore, doveva mantenersi distante, doveva immaginare che la sua vicinanza le avrebbe fatto perdere la testa, era sempre stato così.
Cosa doveva dirgli, che non desiderava altro che perdersi nelle sue braccia ? Ma che il mattino dopo non avrebbe sopportato i suoi occhi freddi e sprezzanti ?
“ Noi, non lo vogliamo davvero” affermò, cercando di regolarizzare il respiro e stringendo forte la sua mano sull’ asciugamano.
Scorpius si passò una mano tra i capelli biondi, sembrava frustrato.
“ Parla al singolare Lily, tu non lo vuoi” le disse, i suoi occhi di nuovo arrabbiati.
Lily sospirò, le sembrava di impazzire, stava parlando seriamente?
 “ Tu…tu…tu mi odi, mi detesti, me lo hai fatto capire chiaramente, eppure adesso mi dici che mi vuoi?” chiese incredula.
Scorpius non smise di guardarla, era così bella in quel momento, le guance rosse, accese dalla rabbia e dall’ eccitazione, eppure era così lontana.
“ Cosa pensi che sarebbe successo domani? Che avremo giocato alla famiglia felice?” gli chiese, con un sorriso ironico.
 “ Non ti fidi di me, non ti fidi delle mie parole e credi che con un po’ di sano sesso potremo risolvere tutto?” gli disse arrabbiata.
Scorpius le prese un braccio, attirandola a sé “ Sesso?” le chiese, tra i denti.
Non era mai stato solo sesso tra di loro, Lily lo sapeva, ma sapeva anche che le cose erano cambiate e che non voleva che per lui, fosse solo vendetta.
“ Ci può essere amore senza fiducia?” gli chiese, i suoi occhi tristi che imploravano una risposta da lui.
Non pretendeva una dichiarazione d’ amore da lui, sapeva di aver sbagliato, ma avrebbe voluto che le dicesse che potevano ricostruire qualcosa, il suo silenzio la feriva più di mille parole.
Scorpius la guardò squadrandola con rabbia “ Hai ragione, non c’ è amore tra noi, non più “ le disse con cattiveria, prima di voltarsi ed infilare dentro il bagno.
Lily si prese i capelli tra le mani, sollevandosi qualche ciocca nervosamente, perchè sentirgli dire quella frase le aveva stretto il cuore in una morsa?
Lei lo amava ancora così tanto, ma lui non l’ aveva perdonata e l’ aveva umiliata non credendole, quando aveva affermato che Phoenix fosse suo figlio.
Maledetto orgoglio Grifondoro. Il cappello non aveva sbagliato a smistarla in quella casa, ricordava ancora le sue parole “ Sei piena di orgoglio e di coraggio, piccola Potter, sei una degna GRIFONDORO” ai tempi sorrise e ne andò fiera, ed anche successivamente quando conobbe Scorpius, il suo orgoglio la portò a sfidarlo e a farsi piano, piano amare da lui, ma adesso il suo orgoglio aveva solo creato l’ ennesima crepa nel loro rapporto.
Una lacrima le rigò il viso, si avvicinò alla cassettiera e si guardò allo specchio.
Il suo rapporto con Scorpius era definitivamente perso ? o aveva ragione sua madre, quando le diceva che dovevano solo impegnarsi a ricostruirlo?
Di una sola cosa Lily era certa, pensò prendendo il pigiama e indossandolo, per ora doveva cercare di riflettere e non agire d’ impulso.
Si distese nel loro letto matrimoniale, non sapeva se Scorpius avrebbe voluto che lei dormisse in quel letto, ma sentiva ancora il rumore del getto della doccia, uscire dal bagno e lei aveva così bisogno di sentirlo vicino.
Immerse la testa nel cuscino, respirando il suo odore, immaginando ancora il suo abbraccio su di lei e chiuse gli occhi.
Scorpius entrò in bagno, sbattendo la porta.
Maledetta Lily Potter.
Maledetta lei che aveva il potere di farlo vacillare ogni volta. Che riduceva il sicuro e duro Scorpius Malfoy in un’ altra persona.
Gli aveva detto che non c’ era amore tra di loro e lui come poteva risponderle?
Si chinò sul lavandino, stringendo forte le mani attorno ad esso, la rabbia lo stava facendo tremare.
Solo sesso? Come poteva sminuire così quello che c’ era tra di loro.
Non era mai stato solo sesso, ma non poteva dirle che lui l’ amava ancora, che aveva sentito così tanto la sua mancanza che da quando l’ aveva vista quella sera davanti a sé, la sua testa aveva smesso di ragionare, rispondendo soltanto al suo cuore.
Aprì il getto dell’ acqua fredda. Doveva calmarsi prima di tornare da lei.
Non doveva vedere di averlo colpito nel profondo, di aver fatto rinascere qualcosa in lui.
Non c’ era amore senza fiducia, ma come poteva fidarsi di nuovo di lei?
Gli aveva detto perché lo aveva fatto, ma perché non aveva provato a tornare ?
Perché non aveva provato a contattarlo ? a rincontrarlo ?
Uscì dalla doccia e si avvolse un asciugamano lungo i fianchi, entrando in camera.
La vide distesa sul loro letto, i capelli sparpagliati sul cuscino, il respiro regolare.
Rimase fermo per qualche minuto a guardarla, gli sembrava quasi di intravedere le sue forme anche sotto il suo pigiama, così grande per lei che si era dovuta arrotolare le maniche.
Un sorriso gli nacque spontaneo, era così bella. Era la sua Lily, ma come poteva dimenticare gli ultimi quattro anni?
Sospirò infilandosi un paio di boxer e raggiungendola.
Le voltò le spalle, doveva cercare di non pensare di averla accanto a sé, doveva cercare di addormentarsi, ma non ci riusciva, continuava a girarsi e rigirarsi, pensando alle parole che si erano detti e che non riuscivano ad uscirgli dalla mente.
La sentì gemere nel sonno e mormorare parole incomprensibili, la guardò, la sua espressione sembrava corrucciata, gli sembrava quasi spaventata, le passò un braccio sotto le spalle e l’ avvicinò a sé deponendole un lieve bacio sui capelli.
Lily schiuse leggermente gli occhi. Nel dormiveglia le sembrava quasi che qualcuno fosse vicino a lei, che le stesse accarezzando i capelli, ma era troppo stanca per aprire gli occhi e dopo pochi secondi si riaddormentò.
***
“ E’ tornata” l’ uomo alzò il viso dalle carte che stava leggendo.
“ Lily Potter? Chiaramente lo sapevo ” disse, mettendosi le braccia dietro la testa e stiracchiandosi leggermente.
La persona davanti a lui annuì. Certo che lo sapeva, era troppo vicino a lei.
“ Malfoy ?” chiese ancora.
“ Lei è con lui, è tornata con il figlio…è tornata per restare” disse, l’ altra voce quasi intimorita.
L’ uomo dietro la scrivania, strinse gli occhi con rabbia. Non capiva le conseguenze? Si chiese.
“ Abbiamo già agito” si giustificò, una terza persona.
L’ uomo inarcò un sopracciglio “ Abbiamo avvelenato il bambino ma…” si fermò, appena il capo lo zitti con la mano, non voleva sentire scuse.
“ Non è tutto” disse l’ altra voce, torcendosi le mani, sicuramente il capo non sarebbe stato felice  di saperlo.
“ Draco Malfoy è vivo” disse in un sussurro.
L’ uomo dietro la scrivania sgranò gli occhi, come era possibile?
Era vero che l’ erba cattiva non moriva mai.
Battè un pugno sulla scrivania.
“ Siete degli incapaci” disse in un sibilo.
“ Ci penserò io, moriranno tutti quanti” minacciò.
Gli altri sobbalzarono,  per la violenza del tono, possibile che ancora, avesse tutto questo odio verso i Malfoy ?
La persona davanti alla scrivania, si chiese se seguendolo, stesse facendo la cosa giusta. Le sue idee cominciavano a sembrargli sempre più pazze e malate.
“ Ma la Potter…il bambino…noi non attacchiamo gli eroi” si oppose.
L’ uomo sorrise “ Faremo un eccezione” disse minaccioso.
***
Lily si svegliò, girandosi lentamente ed incontrò lo sguardo di Scorpius.
“ Buongiorno” disse imbarazzata, scostandosi leggermente.
Aveva dormito tutta la notte abbracciata a lui?
“ Buongiorno” rispose rigido Scorpius, alzandosi in piedi.
Maledizione, aveva solo i boxer addosso. Ed era così bello, distolse lo sguardo, sentendosi una ragazzina, in piena tempesta ormonale.
Lo sentì ridere “Vestiti, andiamo da Phoenix” le ordinò calmo.
Lily lo guardò, sembrava quasi che si fosse dimenticato della sera prima.
“ Ieri sera…forse dovrei andare a stare dai miei” propose Lily.
Scorpius scosse la testa “ Non succederà niente che tu non vorrai” le disse freddo.
“ Ed io voglio stare con mio figlio” la informò, guardandola nei suoi occhi.
“ Quindi starete qua, senza discussione ed ora vestiti” le disse di nuovo.
Lily lo guardò in tralice, la prendeva in giro ? in quella casa non c’ era più niente di suo.
“Non ho niente da mettermi” gli disse, rabbiosa.
Scorpius la guardò “ ok mi vesto io e ci smaterializziamo da Al “ la informò, infilandosi un paio di Jeans e una maglietta.
La prese per un braccio e si smaterializzarono.
Draco sobbalzò “ Non avete dei maledetti sistemi anti – materializzazione in questa casa?” urlò.
“ Papà “ lo rimproverò Scorpius, mentre Albus si metteva una mano sulla fronte.
“ E’ stata una notte infernale, perché la bambina piange, perché non mi portate da bere, perché nessuno mi viene a prendere…sono disperato Scorp” gli disse, poi guardò la sorella e aggrottò le sopracciglia “ Perché hai il pigiama di Scorpius addosso?” le chiese sorpreso.
“ Sei davvero un genio Sfregiato Junior ” disse Draco “ non ha niente di suo ed è venuta per chiedere qualcosa a tua moglie” lo informò con sarcasmo.
“ Ora ti dispiace dirmi perché non ci sono…”
“ Ci sono gli incantesimi anti- materializzazione, infatti solo chi ha il nostro sangue può materializzarsi dentro la casa” lo interruppe Albus spazientendosi.
Draco rise “ certo che siete davvero una barzelletta” disse.
“ Dite che il sangue non conta niente e poi…” continuò Draco, facendo passare lo sguardo da suo figlio a Lily più volte.
Albus alzò gli occhi al cielo esasperato.
“ E dimmi Lily…sesso selvaggio?” chiese Draco, con un ghigno malizioso.
Lily arrossì, abbassando lo sguardo e  tolse istintivamente la mano dal braccio di Scorpius.
“ Papà smettila “ lo rimproverò Scorpius, duro.
Draco sorrise “ insomma dopo quattro anni che non vi vedete…io l’ avrei fatto” commentò ironico, mentre Scorpius lo trascinava verso la cucina.
“ E’ davvero partito” commentò Lily, dispiaciuta, aveva sempre avuto un ottimo rapporto con Draco.
“ Non so quanto ci faccia o quanto ci sia” le disse il fratello mentre salivano le scale.
“ Sicuramente la sofferenza lo ha molto provato” continuò, aprendo la porta della sua camera matrimoniale.
“ E’ stato per molti mesi in coma e quando si è svegliato ha scoperto che la moglie era morta e che sarebbe dovuto restare nascosto per tutto il resto della sua vita” le disse, sedendosi sul letto.
“ Dai scegliti qualcosa” le disse con un sorriso.
Lily aprì l’ anta dell’ armadio “ Ha sofferto molto” disse sovrappensiero.
Prese un paio di pantaloni neri e una maglia e si chiuse in bagno per cambiarsi.
Quando scese, incrociò lo sguardo di Scorpius che la guardava impenetrabile.
Lily spostò lo sguardo su Draco e lo vide concentrato sul giornale. Sicuramente Scorpius gli aveva detto di restare in silenzio.
Ma Lily si sentiva in colpa. Forse era la sua unica vera colpa. Lo aveva lasciato lì.
Lo aveva lasciato in mano dei punitori, ancora vivo.
“ Mi dispiace Draco” disse Lily.
Draco rise “ Perché piove? O perché non sono il ministro della magia?” le chiese ironico.
Lily vide il suo sguardo duro, nonostante la risata.
“ Per averti lasciato solo” gli disse fissandolo negli occhi.
Lui la guardò, dando un leggero cenno di assenso con la testa, prima di riabbassare la testa sul giornale.
“ Portatemi il mio nipotino” disse soltanto.
Scorpius sospirò lievemente e prese Lily per un braccio “ pronta?” le chiese.
Lily annuì e si smaterializzarono di nuovo.
Appena si materializzarono, Lily vide Phoenix in braccio a suo padre e sorrise e si chiese se lo avesse mai lasciato.
“ Mamma” urlò Phoenix, illuminandosi negli occhi.
Lily si inginocchiò e Phoenix le si appese al collo “ amore” gli disse, cercando di restare in equilibrio.
“ Hai fatto dormire un po’ i nonni?” gli chiese, mentre ringraziava i suoi genitori con gli occhi.
Phoenix la guardò con un sorriso “ Un pochino si, ma poi mi hanno raccontato di un posto che si chiama Hogsmade e dove ci sono tanti negozi… c’ è anche un negozio con le scope che volano”
“ Oh è stato bravissimo” disse Ginny affettuosa.
“ Mi ha cercato?” chiese, diretta alla madre.
“ Mai vero Phoenix?” disse Harry, facendo un occhiolino complice al nipote.
Lily sapeva che non era vero, ma sicuramente i suoi erano riusciti a gestire la cosa, visto che adesso Phoenix, non smetteva di parlare, entusiasta per tutte le cose che aveva saputo.
Scorpius li guardava, Phoenix che parlava e Lily che lo ascoltava, erano bellissimi assieme, l’ amore tra Lily e Phoenix era palpabile.
“ Come stai ?” gli chiese con un sorriso.
Phoenix lo guardò, quasi stupito, quasi non credesse che il suo papà sarebbe tornato davvero.
“ Benissimo” disse, rispondendo al sorriso.
Scorpius gli scompigliò i capelli.
“ Andiamo a casa allora?” gli chiese.
Phoenix s’ incupì e guardò Lily.
“ Da soli?” le chiese, intristito.
Lily sorrise “ No. Con Papà “ rispose, un po’ titubante.
Aveva paura della reazione di Phoenix, ma lo vide aprirsi in un sorriso.
Phoenix prese la mano a Lily e poi la tese anche a Scorpius “ Andiamo papà ?” chiese, guardandolo con uno sguardo curioso.
Scorpius trasalì, trattenendo il respiro.
Era una semplice parola. Ma quella semplice parola, gli era entrata dritta nel cuore, proprio come lui.
COMMENTO : PRIMA DI TUTTO GRAZIEEEE !!! 200 RECENSIONI !!! IO NON SO COME RINGRAZIARVI !! VI DIRO’ SOLO CHE VI ADORO TUTTE QUANTE, NELLE PERSONE DI ICEPRICESS / AMBERHALE / LUISA21 / MALTRERIO /ARIB / MANSON / FEDERCHICCA / MIKILILY / ARYELLE / ALYX / ROBY ALADIMPA / EMYLOVELY / ALWAYS 89 / MILAGROS / END LESS / MADDA94 / MISFATTA 91 / ALLODOLA / MISTINA E DREAMING WEASLEY !!! SPERO CHE MI FARETE SAPERE CHE NE PENSATE ANCHE DI QUESTO CAPITOLO…E’ UN PO’ DI TRANSIZIONE, E NON MI CONVINCEVA DEL TUTTO, MA SERVONO ANCHE QUESTI NO?  : ))  RINGRAZIO ANCHE LE ALTRE PERSONE CHE HANNO RECENSITO OCCASIONALMENTE !! MI FAREBBE PIACERE IL VOSTRO PARERE !! RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE/ SEGIUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 13
*** 12 CAPITOLO ***


Appena si materializzarono a casa, Phoenix sembrava quasi sul punto di vomitare.
Ondeggiava, senza guardare nessuno in viso.
Lily si diede della stupida, l’ unica volta che si era materializzata con lui, era privo di conoscenza e quindi non aveva mai provato quella sensazione, orribile, che dà la smaterializzazione.
Si scambiò uno sguardo preoccupato con Scorpius, prendendolo subito in braccio.
“ Gli bagno la fronte” disse a Scorpius, portandolo subito in bagno.
Scorpius li seguì senza fiatare, Phoenix si era fidato ad occhi chiusi di loro, senza neanche sapere a cosa andava incontro. Per un bambino così piccolo, era normale affidarsi alla mamma e al papà, erano loro che dovevano pensarci.
“ Campione” lo chiamò, mentre bagnava un asciugamano per passarglielo nei polsi, Phoenix si voltò verso di lui “ non mi piace” disse imbronciato.
Scorpius sorrise, si stava già riprendendo “ non lo faremo più “ gli promise con un sorriso.
Phoenix lo guardò, passandosi la manica della maglietta,  più volte sul viso.
“ Ho bisogno delle sue cose” disse Lily pensierosa “ e delle mie, visto che non ho niente” continuò, guardando Scorpius con rabbia.
“ Andiamo” disse Scorpius, non l’ avrebbe lasciata sola. Non più.
Lily sospirò “ Non ci smaterializzeremo di nuovo, farò prima ad andare da sola” gli disse, decisa.
Scorpius la guardò con sospetto e Lily sentì la rabbia invaderla, ma che razza di persona pensava che fosse?
“ Credi davvero che lascerei Phoenix, se pensassi di non tornare?” gli chiese, arrabbiata.
Scorpius annuì, aveva ragione, non avrebbe mai lasciato Phoenix.
“Mamma torna subito” disse Lily, rivolta a Phoenix, vide gli occhi di Phoenix farsi tristi “ Come quando vai al lavoro ?” le chiese.
Lily rise “ ci metterò meno promesso” gli disse, baciandolo “ Resta con papà e fai il bravo” gli raccomandò.
Phoenix annuì e Lily si smaterializzò sotto i loro occhi.
Scorpius era leggermente impaurito. Lui un uomo, grande e grosso, aveva paura di restare solo con suo figlio.
E se non lo avesse accettato ? E se non avesse detto le cose giuste?
Suo padre era sempre stato molto presente, quando lui era piccolo, ma lui non sapeva da dove iniziare.
Si era ritrovato improvvisamente padre di un bimbo di tre anni, non l’ aveva conosciuto piano, piano e non sapeva come agire.
“ La mamma non starà male?” chiese Phoenix, distogliendo Scorpius dai suoi pensieri.
“ No” gli disse, prendendolo in braccio “ dopo un po’ ci si fa l’ abitudine “ gli spiegò.
Phoenix parve pensieroso “ A me non piace” ripetè, imperioso.
Scorpius rise, quel bambino gli assomigliava fin troppo. Era davvero cocciuto.
“ Allora…facciamo colazione?” propose, portandolo in cucina e facendolo sedere sul tavolo.
“ Mamma non vuole” disse Phoenix, semplicemente, mentre Scorpius tirava fuori il latte dal frigo.
Scorpius si volse sorpreso “ che tu faccia colazione?” chiese.
Phoenix fece cenno di diniego con la testa “ che salga sopra il tavolo” determinò.
Scorpius rise, tipico di Lily, era troppo precisa “ Ma noi non glielo diremo” disse, ponendosi alla sua altezza e guardandolo complice.
Phoenix sorrise furbescamente e Scorpius si trovò ad osservarlo mentre giocava, con le tazze, quel bambino era decisamente un diavoletto, travestito da angelo.
Fecero colazione, scherzando e ridendo e Scorpius si sorprese di come fosse stato facile, trovarsi subito a suo agio con suo figlio, di come non ci fosse stato imbarazzo.
E’ vero aveva solo tre anni e quindi probabilmente, accettava solo la cosa senza porsi troppe domande, ma Scorpius aveva avuto paura di trovare un po’ di diffidenza, un po’ di paura nei suoi confronti ed invece suo figlio, non aveva affatto paura di lui, anzi lo considerava il suo eroe, colui che li aveva sempre protetti.
“ Adesso chi sarà ?” chiese Scorpius a Phoenix, sentendo suonare il campanello.
Phoenix alzò le spalle, mettendo il labbro inferiore sopra quello superiore in un espressione che fece molto ridere Scorpius.
“ Andiamo a scoprirlo” gli disse, mettendolo a terra.
Si avviò verso la porta, ma quando si voltò vide che Phoenix era fermo sul suo posto, serio, pensieroso e indeciso se seguirlo o meno.
“ Non vuoi venire?” gli chiese, sembrava estremamente turbato.
“ La mamma dice che non devo mai e poi mai aprire a nessuno” gli spiegò, con la voce quasi tremante.
“ Potrebbero essere gli uomini con la maschera bianca” gli disse, mordendosi il labbro.
Scorpius era basito. Lily doveva essere davvero terrorizzata dai Punitori, per dire al figlio come erano fatti e che non doveva assolutamente, mai, avvicinarsi alla porta.
Annuì comprensivo “ Vado io, ma tu stai tranquillo” gli disse, vedendo la sua espressione. Sembrava davvero molto impaurito.
Quando tornò in cucina con Albus al seguito, vide che Phoenix non c’ era.
“ Phoenix “ lo chiamò.
Nessuna risposta.
Scorpius si fece prendere dal panico “ Dov’ è ?” chiese ad Albus.
Albus lo guardò interrogativo “ Scorp, sono arrivato adesso, dillo tu a me” gli rispose.
Scorpius guardò per tutta la cucina, continuando a chiamarlo, ma non ricevette nessuna risposta.
“ Scorpius stai calmo è un bambino di tre anni, non ha la bacchetta e non sa smaterializzarsi, è sicuramente in casa” gli disse Albus con tranquillità.
Scorpius annuì, razionalmente sapeva che era così, ma perché non si faceva trovare?
Quando Lily arrivò, trovò Scorpius e Albus che guardavano attentamente sotto ogni letto, dietro ogni tenda.
“ Phoenix” disse Lily, spaventata correndo in camera.
“ Io…non lo so ha sentito il campanello, ha avuto paura e quando sono tornato era sparito”  si giustificò Scorpius.
Lily tirò un sospiro di sollievo e sorrise, Scorpius si chiese se fosse impazzita, le stava dicendo che non lo trovava più.
“ Patatine all’ aglio” disse Lily a voce alta, guardando Scorpius e Albus che ancora la fissavano stupiti.
Sentirono i passettini affrettati di Phoenix e lo videro comparire sulla porta e correre ad abbracciare la madre.
“ Sei tornata” le disse, gettandosi al suo collo e appendendosi come una piccola scimmietta.
“ Ti ho detto che avrei fatto veloce” gli disse, continuando a guardare Scorpius, i suoi occhi erano furiosi.
“ Dove eri finito?” gli chiese con voce alterata.
Non voleva spaventarlo o allontanarlo prima ancora di essere riuscito ad avvicinarsi, ma aveva avuto davvero paura.
“ La mamma dice sempre che quando suonano mi devo nascondere, e nessuno mi vedrà fino a quando non dice la parola magica”
Lily rise, ma Scorpius guardò Albus, chiedendosi se anche lui riusciva solo a pensare allo stato di terrore in cui dovevano aver vissuto e che lui non si era reso conto di quanto Lily avesse temuto per il figlio.
La rabbia che sentiva nelle sue vene pulsava sempre più. Non riusciva a capire se era più arrabbiato con Lily o con sé stesso.
“ Non credi che avresti dovuto dirmelo?” gli chiese, tra i denti.
“ Non ne ho avuto l’ occasione” si giustificò Lily, mettendo Phoenix a terra.
Lily lo guardò con sfida, come poteva rimproverarla, lui non si era degnato di chiederle niente, di quello che aveva fatto in questi quattro anni.
“ Bene io vado” disse Albus, quasi imbarazzato.
Lily e Scorpius si voltarono, come se si fossero ricordati solo in quel momento che lui era lì.
“Ero passato solo per dirvi, che domani sera, faremo una grande cena a casa di mamma e papà ci saranno anche Rose e Hugo, hanno tutti voglia di rivederti” disse guardando Lily.
“ Che dici Phoenix, hai voglia di una bella festa?” chiese al bambino, che stava guardando Lily e Scorpius con espressione corrucciata.
Phoenix annuì “ Ci sarà la torta?” chiese.
Albus rise “ ci sarà anche la torta e conoscerai tua cugina Lily” lo informò.
Gli occhi di Phoenix si illuminarono “ Lily, come la mamma?” chiese.
Albus guardò la sorella con affetto “ si, come la mamma” gli rispose, poi salutò ed uscì di casa.
Lily sentì lo sguardo di Scorpius su di sé, ma decise di far finta di niente.
“ Rimetto a posto, mi dai una mano Phoenix?” chiese, rivolta al figlio.
Phoenix annuì e Lily si mosse per passare accanto a Scorpius, senza degnarlo di un’ ulteriore occhiata.
Scorpius tese il braccio, bloccandole il passaggio “ ci sono altre cose, che non hai avuto occasione di dirmi?” le chiese, la sua voce era calma, ma i suoi occhi erano fuoco puro.
Lily lo guardò alterandosi “ molte” gli disse, prima di abbassare il suo braccio e oltrepassarlo.
Cosa pretendeva? Cosa pensava che dopo tutte le cose che le aveva detto, si sarebbe sciolta, piangendo sulla sua spalla? Cominciò a togliere, con rabbia, le cose di Phoenix dalla borsa che aveva incantato “ quante cose ci sono qua dentro?” le chiese Phoenix, guardando tutte le cose che stava tirando fuori e cercando di infilarci la testa dentro.
Lily rise “ è un incantesimo” gli spiegò.
Phoenix aveva l’ espressione sempre più sorpresa, mano a mano che Lily toglieva le cose da dentro la borsa.
“ Posso farlo anche io?” le chiese, speranzoso.
“ Sicuramente lo farai anche tu” disse Scorpius dalla porta.
Lily non si voltò, irrigidendosi nelle spalle.
Phoenix passò gli occhi dall’ uno all’ altra, fermandosi poi sulla madre “ sei arrabbiata con papà?” le chiese.
Lily si bloccò con la maglietta in mano, perché il suo bambino era così dannatamente intelligente?
“Luke dice che quando la sua mamma è arrabbiata con il suo papà non gli parla”
Lily alzò gli occhi al cielo “ Luke parla troppo e a vanvera” gli disse, riprendendo a togliere le cose dalla borsa.
“ Senti Phoenix, perché non vieni con me ?” gli chiese Scorpius, cercando di togliere Lily dall’ imbarazzo.
Phoenix s’ illuminò.
“ Andiamo a fare un giro sulla mia scopa” gli disse, con un sorriso.
Phoenix cominciò a saltare con le ginocchia sul letto “ sulla scopa che vola?” chiese.
Lily si voltò di scatto verso Scorpius “ non se ne parla è troppo piccolo” disse arrabbiata.
“ Lily, sei salita sulla tua prima scopa, quando ancora non camminavi” le disse Scorpius.
Lily cercò di reprimere un sorriso, era vero con un padre ed una madre come i suoi Lily non aveva mai avuto paura di volare.
“ Lui però non sapeva neanche che le scope volassero, fino a ieri sera” si oppose.
“ E’ nostro figlio no? Entrambi cercatori, entrambi campioni di volo…non dovrebbe aver problemi”
Lily sbuffò “ e sia” concesse.
“ Ma se ha paura” gli raccomandò “ se per un solo secondo ti sembra che non sia felice…”
“ Lily non sono uno stupido” le disse, guardandola serio, poi le si avvicinò, fino a sentirne l’ odore, fino a sentire il tremore “ dobbiamo parlare” le sussurrò, posandole un leggero bacio sulla tempia.
Lily sentì le mani tremare, ma non rispose e non si voltò, trattenendo il respiro per non sentire il suo odore, il suo profumo così buono e così naturale che la facevano impazzire.
Guardò Phoenix e vide la sua espressione felice “ non voglio sapere cosa ti ha detto Luke” le disse, fingendosi minacciosa “ e adesso sparite” continuò sorridendo.
Alzò gli occhi su Scorpius e lo vide sorridere, mentre Phoenix gli si gettava tra le braccia.
“ Tornate ad un’ ora decente” raccomandò.
Scorpius annuì e le voltò le spalle “ e Scorpius…stai attento” si raccomandò.
Scorpius la guardò ancora un secondo e poi uscì, prendendo la scopa.
Lily si sedette sul letto, pensando che in quel momento sembravano tanto una famiglia, ma che non lo erano neanche un po’, troppe cose non dette, troppe cose di cui parlare. Lei e Scorpius erano ancora lontanissimi.
Quando tornarono Lily aveva già preparato il pranzo.
Pranzarono con Phoenix che monopolizzava la conversazione, raccontando di quanto fosse bello volare e che il padre gli aveva raccontato di un gioco che avrebbe fatto, quando fosse andato alla scuola dei maghi.
“ Perché non posso già andarci?” chiese con la voce quasi implorante.
Lily rise, togliendo i piatti da sopra la tavola “ brutto mascalzone, vorresti già lasciare la mamma?” gli chiese.
Phoenix annuì “ voglio essere magico” le disse, imperioso “ ed un cercatore come il mio papà” affermò.
Lily si chiese, se avesse almeno capito, cosa faceva un cercatore.
“ Forse volevi dire come la mamma, visto che batteva sempre papà” disse, guardando Scorpius, cercando di trattenersi dal ridere.
 “ Davvero?” chiese Phoenix.
“ Ci puoi giurare” gli disse Lily, continuando a sparecchiare, fingendosi indifferente.
Quando prese il piatto di Scorpius, lui la fermò per il polso.
“ Non credo proprio, Potter” le disse, raccogliendo la sua sfida.
Per un attimo a Lily, parve di essere tornata indietro nel tempo. Alle loro eterne sfide a Quidditch, quando Grifondoro e Serpeverde s’ incontravano e loro, i due cercatori, si portavano via il boccino a vicenda.
Lily guardò Scorpius, vide che probabilmente anche lui era assalito dagli stessi ricordi, vide il suo sguardo e per un attimo le sembrò il suo sguardo di allora, si liberò il polso.
“ Non sei all’ altezza Malfoy” gli rispose, continuando a sfidarlo con gli occhi.
Scorpius si appoggiò alla spalliera della sedia, incrociando le braccia e continuando a sfidarla con gli occhi, a guardarla con quei suoi occhi del colore della tempesta e per la prima volta, da quando era tornata, Lily scoppiò a ridere seguita poco dopo da Scorpius.
COMMENTO : SO CHE TOCCAVA ALL’ ALTRA LONG, MA DOMANI AGGIORNERO’ ANCHE L’ ALTRA… ERO CURIOSA DI FARVI VEDERE UN PO’ DI QUESTA NUOVA FAMIGLIA CHE STA NASCENDO E POI QUESTO CAPITOLO SI E’ SCRITTO DA SOLO ED ANCHE IL PROSSIMO E’ GIA’ IN LAVORAZIONE : )) SPERO CHE VI PIACCIA…GODETEVI QUESTO MOMENTO DI SERENITA’ PERCHE’ NEI PROSSIMI CAPITOLI LE COSE SI COMPLICHERANNO E NON DICO ALTRO : )) RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO : AMBERHALE / ALYX / MALTRERIO/ LUISA21 / EMYLOVELY / ICEPRINCESS / ARIB / MANSON / ALWAYS89 / ARYELLE / MIKILILY / ROBY ALADIMPA / FEDERCHICCA / CREEMSWEETSTORY E MADDA94 !! RINGRAZIO ANCHE CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTE !!

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Capitolo 14
*** 13 CAPITOLO ***


PICCOLA PREMESSA : PER CHI NON HA L’ ETA’ PER LEGGERE IL PICCOLO SPIN OFF LILY E SCORPIUS HANNO APPENA TRASCORSO UNA NOTTE DI AMORE  : )) CHIEDO SCUSA A CHIUNQUE NON POSSA LEGGERE IL RAITING ROSSO…MA COME HO GIA’ SPIEGATO NELLA SHOT, VOLEVO PROVARCI : )) IL RESTO RIMARRA’ A RAITING GIALLO, MA PER CHI LA VOLESSE LEGGERE S’ INTITOLA LISTEN TO YOUR HEART !!
La mattina quando Lily si svegliò, vide Scorpius che si stava già vestendo.
“ Devo andare in ospedale” le disse, semplicemente guardandola dallo specchio.
Lily annuì lentamente, portandosi il lenzuolo a coprirsi il seno nudo.
Scorpius sorrise “ Ti vergogni di me?” le chiese sarcastico, sistemandosi il nodo della cravatta.
Lily arrossì “ No, certo…è solo che…” iniziò Lily, fermandosi di botto.
Era solo che le sembrava di avere ancora le sue mani sulla sua pelle, il fuoco nelle sue vene.
Scorpius si sedette accanto a lei, male interpretando il suo silenzio.
“ E’ solo che?” le chiese, ponendole un piccolo bacio sulla spalla nuda.
Lily si sentì come se l’ avesse appena marchiata a fuoco, la sua pelle bruciava. Il suo desiderio ancora troppo vivo.
Si scostò di fretta  “ Non dovevamo farlo” ribattè, alzandosi e rinfilandosi la camicia da notte.
Scorpius la fermò per un braccio “ Sei pentita?” le chiese, scrutandola a fondo.
Lily arrossì, le sembrava quasi che le potesse leggere dentro, che potesse guardare fino in fondo alla sua anima.
Come poteva dirgli che era pentita, perché aveva paura di quello che aveva sentito quella notte.
Che aveva paura per come dopo quattro anni fosse riuscita a sentirsi di nuovo completa.
Come poteva dirgli che lo amava talmente tanto, che fare l’ amore con lui era stato bellissimo? E che non sarebbe mai riuscita a fermarlo?
“ Non risolveremo i nostri problemi così “ gli disse, liberandosi il polso.
Scorpius sospirò “ Hai ragione dobbiamo parlare di molte cose” le disse.
“ Ma parlavo sul serio ieri sera “ continuò, alzandosi e prendendole il volto tra le mani.
“ Non ho mai voluto che tu soffrissi così “ le disse, accarezzandole una guancia con la punta delle dita.
Lily sentì il suo cuore mancarle un battito. Cosa voleva dirle?
Cosa provava per lei? Non voleva dire niente, neanche ad un amico si augurava che soffrisse la fame.
“ Mi ami?” gli chiese a bruciapelo, pentendosi subito per la sua maledetta lingua lunga.
Scorpius trasalì. Avevano appena fatto l’amore, ma poteva scoprirsi così ? E se lei, avesse di nuovo, rotto il suo cuore?
“ Sei la madre di mio figlio…” iniziò.
Lily emise uno sbuffetto, simile ad una risata “ Come ho detto, abbiamo sbagliato” disse sarcasticamente, uscendo dalla porta.
“ Lily” la chiamò dalla porta.
“ Sveglio Phoenix, ci vediamo dai miei” gli disse, non riusciva a guardarlo, troppo il dolore.
Scorpius annuì e si smaterializzò senza aggiungere altro.
Lily si voltò al suono della smaterializzazione e sospirò.
Adesso poteva lasciarsi andare. Adesso poteva piangere.
Si diede della stupida, lasciandosi scivolare lungo il muro e appoggiandosi le mani sopra la fronte.
Cosa credeva che solo perché avevano fatto l’ amore, lui le avrebbe detto che l’ amava?
Non poteva creare un sentimento da un niente.
Perché allora quella notte le era sembrato la stessa persona di quattro anni prima?
Perché le sue mani avevano la stessa dolcezza e la stessa passione?
Stupida. Stupida, pensò battendosi dei piccoli pugni sulla fronte.
Aveva perso completamente la cognizione di sé ed adesso ne pagava le conseguenze.
Lo sapeva. Doveva immaginarlo che la cosa peggiore sarebbe stata fare i conti con il giorno dopo.
Che tutto ciò che provava sarebbe tornato a galla come prima. Più forte di prima.
“ Mamma”
Era talmente immersa nei suoi pensieri, che non aveva neanche sentito Phoenix alzarsi e arrivarle accanto.
Si asciugò velocemente le lacrime e si voltò verso di lui, sorridente “ amore ti sei svegliato” gli disse.
Phoenix la studiò, aveva un espressione incerta e la guardava con quegli occhi, con la stessa espressione di suo padre, quell’ espressione che in quel momento a Lily faceva tanto male.
“ Perché piangi?” le chiese, guardandosi intorno, come se avesse paura che ci fosse qualcuno.
Lily sorrise “ e chi piange?” gli disse, fingendosi allegra e trascinandoselo addosso, per fargli il solletico.
Phoenix cominciò a ridere e Lily si sentì felice.
Il suo bambino era la cosa più importante per lei. Solo sentirlo ridere la rendeva felice.
“ Su “ gli disse, alzandosi.
“ Adesso colazione e poi ci prepariamo per andare dai nonni” continuò.
Phoenix la guardò di nuovo, mentre andavano in cucina “ papà ?” chiese.
“ E’ al lavoro” gli rispose, mentre prendeva il latte dal frigo.
La mattinata trascorse veloce e quando fu il momento Lily prese una manciata di polvere volante per recarsi dai suoi.
“ Arriveremo in un baleno” disse a Phoenix, gettando la polvere nel camino e pronunciando la destinazione.
Appena arrivarono a casa dei suoi, sentirono tante chiacchere e risate.
“ Siete arrivati” l’ accolse Alice con un sorriso.
Lily la guardò scuotendosi la polvere dai vestiti “ Ciao Aly” le disse abbracciandola.
Poi spostò lo sguardo su suo fratello e vide una piccola bimba dai capelli neri, spuntare da in mezzo alle sue gambe.
Si inginocchiò alla sua altezza “ tu devi essere Lily vero?” le chiese.
La piccola Lily si nascose ancora di più, dietro le gambe di Albus.
“ E’ timida all’ inizio, ma appena si scioglie…” le disse per giustificarla.
“ E’ che non ti conosce” disse James, spuntando alle sue spalle.
Lily sospirò, appoggiando le mani sopra le sue ginocchia e rialzandosi “ lo so” disse soltanto.
Si voltò verso di lui, perché doveva puntualizzare l’ ovvio ? perché voleva vederla soffrire ?
Lily non riusciva più a sopportarlo.
Albus guardò James in tralice “ Lily perché non porti Phoenix a giocare con il castello?” chiese rivolto alla figlia.
La piccola Lily e Phoenix si guardarono per un secondo, studiandosi a vicenda, poi la cosa dovette sembrare accettabile a entrambi, perché la piccola tese una manina al cugino che dopo aver avuto l’ assenso dalla madre la strinse e si fece condurre fuori.
“ Dovrei aver paura, assomiglia troppo a Scorpius” disse Albus, scherzoso.
Lily rise “ hanno tre e due anni, non credo che neanche Scorpius sia stato così precoce” rispose Lily, stando allo scherzo.
Alice la prese sottobraccio “ Classico esempio di padre geloso” le sussurrò, conducendola verso il salotto.
Lily passò accanto a James, ma lui non si mosse minimamente per salutarla e Lily proseguì, camminando a testa alta.
Appena entrò in salotto, però l’ ansia l’ avvolse.
C’ erano tantissime persone e lei si accorse che molte non le conosceva.
“ Devi tenere il biberon dritto, se non vuoi che stasera la piccola abbia le coliche di pancia”
Lily si voltò verso la voce di sua zia Hermione e la vide intenta a dare una lezione a Rose, su come doveva tenere il biberon.
Sorrise. Rose aveva una bambina, non doveva avere più di un paio di mesi e accanto a lei c’ era Frank Paciock.
“ Lily” disse Rose, sollevandosi leggermente per baciarla.
“ Credo di essermi persa qualcosa” disse Lily, alludendo alla bambina tra le sue braccia.
“ Molto più di qualcosa” affermò James, Lily fece finta di non sentirlo e continuò a guardare Rose.
Rose sorrise “ Lei è Josephine” la informò, passandogliela.
Lily la guardò, aveva gli stessi capelli Weasley, ma gli occhi erano quelli del padre.
“ E’ bellissima “ disse Lily “ sono felice che tu abbia coronato il tuo sogno” continuò, guardando prima lei e poi Frank che sembravano al settimo cielo.
“ Lei forse lo è un po’ meno, visto che tu non c’eri”
Tutto si fermò intorno a lei. Hugo che si stava avvicinando per salutarla si bloccò sul posto.
“ James” lo rimproverò Hermione.
James guardò la sorella con rabbia, prima di distogliere lo sguardo infastidito.
Hugo la prese tra le braccia, sollevandola e facendola volteggiare “ Non sai quanto mi sei mancata” le sussurrò ad un orecchio.
“ Anche tu Hugo” gli disse commossa, mentre lui la rimetteva a terra.
Lei e Hugo erano sempre stati i piccoli di casa e si erano sempre voluti molto bene.
“ Ti ricordi di Christine Canon?” le chiese, presentandole la sua fidanzata.
Una ragazza bionda e molto carina le tese la mano “ Avevamo dei corsi con Rick Canon” disse Lily, sovrappensiero.
“ Mio fratello” disse lei con un sorriso.
“ E di me ti ricordi?” Sunday le si parò davanti, sorridendo.
“ Merlino ma tu…” allora doveva essere una cosa seria con suo fratello, che lei si ricordasse non aveva mai portato nessuna ragazza in casa.
“ Io sono Sunday Smith e tu invece non sei Luna Summer giusto?” le chiese ironica.
Lily sorrise “ in effetti credo di doverti qualche spiegazione ma vedi…”
“ Direi che ci dovresti molte spiegazioni” intervenne James, sottolineando il molte con la voce.
Lily chiuse gli occhi, cercando di respirare a fondo per non perdere la pazienza, sapeva che la prima volta non sarebbe stata una passeggiata.
Sapeva a cosa sarebbe andata incontro, ma questo non lo rendeva più semplice.
Sunday la guardò leggermente imbarazzata “ Lily Potter” le disse, stringendole la mano.
L’ atmosfera cominciò ad alleggerirsi e tutti ricominciarono a parlare e scherzare.
Sua zia Hermione uscì dalla stanza per andare aiutare Ginny in cucina, lasciando solo i ragazzi a parlare tra di loro.
Lily ritrovò subito l’ affiatamento con Rose e Hugo ed anche Frank, Christine e Sunday le erano molto simpatici.
Parlava con tutti e si sentì finalmente tornata a casa, soltanto James continuava a non darle relazione e a lanciarle frecciatine continue.
“ Da quanto sei fidanzata con mio fratello?” chiese Lily rivolta a Sunday, non voleva coinvolgerlo, ma non poteva ignorarla per colpa sua.
“ Due anni e sei mesi ti interessa?” le chiese James.
Le mani di Lily tremarono di rabbia, ma le tenne a bada lisciandosi il vestito.
“ James” lo riprese Albus per l’ ennesima volta.
“ No Al lascia stare” lo liquidò Lily, fissando gli occhi verdi del fratello.
“ No mi dispiace Lily…”
“ Albus ha ragione, non posso lasciar stare” lo interruppe James, alzandosi in piedi.
Lily si alzò a sua volta per fronteggiarlo. Odiava litigare con James, lo amava, tanto quanto amava Albus, ma i loro caratteri erano troppo simili e facevano scintille.
“ Cosa vuoi da me James?” gli chiese Lily.
“ Vattene e non tornare” le disse freddo.
Lily sobbalzò. Perché era così duro con lei?
Albus lo prese per un braccio, facendolo voltare verso di lei “ non sai cosa stai dicendo” gli disse.
James sbuffò “ Sei tu che non sai quello che stai facendo fratellino” gli disse con rabbia.
“ La nostra cara, dolce sorellina, torna dopo quattro anni e voi vi comportate come se niente fosse successo” continuò, passando lo sguardo su tutti gli altri.
“ Non mi sembra il luogo e il momento” ribattè Albus, guardando gli altri che erano imbarazzatissimi.
“ Oh no è proprio questo il momento” disse James ridendo e riportando la sua attenzione su Lily.
“ HAI FATTO UNA SCELTA QUATTRO ANNI FA, NON PUOI TORNARE INDIETRO” urlò.
Lily era sconvolta, non credeva che suo fratello potesse odiarla così tanto.
“ James Sirius”
James si voltò e sulla porta vide Harry e Ginny, insieme a Ron, Hermione e Draco.
“ Si benissimo unitevi alla festa” disse James, con voce divertita.
“ La festa dei falsi buonisti che hanno messo una pietra sopra quattro anni di sofferenze”
Lily si chiese quanto ancora poteva resistere, la mani le tremavano, le vene le dolevano, tanto era il dolore e la rabbia.
“ James non voglio sentirti dire queste cose” lo riprese Harry.
James rise di nuovo “ è vero, hai ragione papà, perché non raccontiamo a Lily di quante volte sei finito al San Mungo? O raccontiamole di te mamma e del tuo infarto, oppure Albus, perché non le spieghi della depressione dalla quale non riuscivi ad uscire e il motivo del nome di tua figlia e visto che ci siamo…” disse riportando il suo sguardo su Lily “ Perché non spiegarti chi c’ era a tenere insieme tutta la famiglia?”
Lily sentì le lacrime salirle agli occhi, guardò suo padre e lo vide con gli occhi dilatati dallo stupore, guardò sua madre e la vide con una mano davanti alla bocca, che cercava di trattenere le lacrime e poi guardò Albus e lo vide abbassare gli occhi.
Immaginava che avessero sentito la sua mancanza, ma non immaginava che avessero sofferto così tanto.
Quando Scorpius si materializzò nel salotto, vide Lily con i pugni chiusi, gli occhi pieni di lacrime e il viso pallido.
Non fece in tempo ad avvicinarsi e chiedere cosa stava succedendo che James riprese a parlare.
“ Dimenticavo Scorpius” disse, guardandolo negli occhi.
“ Il tuo grande amore, l’ amore della tua vita, la persona senza la quale non potevi vivere” le disse, scimmiottando le sue parole di quando era ragazzina.
“ La persona che hai abbandonato nel momento peggiore, che hai abbandonato quando sua madre è morta e suo padre era in fin di vita, che hai abbandonato quando aspettavi un figlio da lui, senza voltarti, senza dirgli niente, gli hai chiesto che fine avrebbe fatto se non avesse avuto noi vicino? Gli hai chiesto se sarebbe sopravvissuto senza Albus e Alice? Gli hai chiesto…”
“ Potter credo di riuscire a parlare da solo” Scorpius fermò il monologo di James, avvicinandosi a Lily .
Lily non ce la faceva. Non poteva affrontare tutto l’ odio del fratello.
Non credeva che la odiasse così tanto e lei non era preparata.
“ Io devo andare” sussurrò Lily, guardando Scorpius negli occhi, poi si voltò per andare a prendere Phoenix.
“ Brava scappa è l’ unica cosa che sai fare” le disse James.
Lily si fermò, stringendo i pugni ancora più forte, conficcandosi le unghie nella pelle.
“ Fai un favore a tutti non tornare”
Mille voci si sollevarono contemporaneamente, tra cui quella di Scorpius, ma Lily non ascoltava nessuno.
Era esplosa.
La rabbia che aveva cercato di contenere era esplosa nelle sue vene come una bomba, azzerando tutta la sua razionalità.
Si avventò sul fratello e gli tirò uno schiaffo. Forte, violento, deciso.
“ NON PUOI PARLARMI COSI’” urlò
Lo guardò negli occhi, la rabbia sembrava quasi iniettarli di sangue.
“ Io non ho avuto una scelta, idiota” gli disse, mentre Scorpius la prendeva per la vita per allontanarla da lui.
James sorrise e Lily ebbe un altro moto d’ ira.
“ AVEVANO SCOPERTO CHE ERO INCINTA E NON VOLEVANO UN ALTRO MALFOY” urlò.
Le mani di Scorpius si allentarono dalle sue braccia, lo shock nel volto di tutti.
Ma Lily a quel punto, non riusciva più a fermarsi.
“ COSA AVREI DOVUTO FARE? LASCIAR MORIRE SCORPIUS? LASCIAR MORIRE PHOENIX, RISPONDIMI GRAND’ UOMO, HAI VISTO ANCHE TU COSA AVEVANO FATTO A ASTORIA E QUANDO HO TROVATO DRACO, CREDEVO AVESSERO UCCISO ANCHE LUI. TU COSA AVRESTI FATTO ?” urlò, completamente fuori di sé.
Il viso rosso, il cuore che le stava quasi per uscire dal petto, i polmoni che le dolevano per l’ odio impresso nelle parole.
“ DA QUANDO SONO TORNATA NON FATE CHE DIRMI TUTTI QUANTO AVETE SOFFERTO A CAUSA MIA, MA IO ME NE SONO ANDATA ED ERO SOLA, SENZA UN SOLDO, SENZA UN POSTO DOVE ANDARE, PENSI DAVVERO CHE MI SIA GODUTA LA VITA?”
James ormai non parlava più, il senso di colpa lo stava invadendo, come sempre la sua impulsività aveva preso il sopravvento.
“ SAI COSA SI PROVA A SOFFRIRE LA FAME? SAI COSA SI PROVA QUANDO TUO FIGLIO PIANGE E NON SAI PERCHE’? QUANDO NESSUNO PUO’ AIUTARTI? QUANDO TI SENTI SOLA AL MONDO E NON PUOI TORNARE SUI TUOI PASSI? ”
Lily represse un singhiozzo, toccandosi la guancia e scoprendola bagnata di lacrime. Non voleva piangere.
Non voleva dire quelle cose. Non voleva la compassione di nessuno.
Le luci tremarono e i vetri sfrigolarono.
“ Mamma” la vocina di Phoenix la fece voltare, era ancora per la mano alla piccola Lily, ma tremava e la sua espressione era arrabbiatissima. I suoi occhi sembravano liquefatti, così simili a quelli del padre.
“ Amore” disse Lily, cercando di ricomporsi.
Phoenix si staccò dalla piccola per correre tra le braccia della madre.
Una lampadina esplose e tutti sobbalzarono, per il rumore “ E’ tutto ok” gli disse, calmandolo.
 “ Me ne vado” disse Lily, con voce atona, accarezzando la testa di Phoenix che piangeva, immerso dentro il suo collo.
Si sentiva come svuotata, aveva bisogno solo di stare con Phoenix.
“ Vengo con te” disse Scorpius, guardandola.
“ Siamo una famiglia” determinò, prima che Lily potesse protestare.
Lily guardò Scorpius, non sapeva neanche lei cosa leggere nella sua espressione, così impenetrabile ma allo stesso tempo così cupa e triste.
Annuì e insieme si smaterializzarono.
COMMENTO : OK AVEVO DETTO CHE PIANO PIANO CI SAREBBE STATO UN SACCO DI CASINI E COSI’ E’ STATO…DICIAMO CHE ABBIAMO COMINCIATO : )) CHIEDO ANCORA SCUSA ALLE LETTRICI MINORENNI, MA DICIAMO CHE LA COSA SI PUO’ RIASSUMERE CON LA PREMESSA INIZIALE E NON CI SARANNO, CREDO, ALTRI CAPITOLI A RAITING ROSSO !! RINGRAZIO TANTISSIMO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE RECENSISCONO SEMPRE : ICEPRINCESS / AMBERHALE / ARYELLE / LUISA21 / ARIB / MANSON / FEDERCHICCA/ ALYX / MANSON / MIKILILY / QUEEN GI / EMYLOVELY / ALLODOLA / MISFATTA91 E ALWAYS 89 !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTE !!

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Capitolo 15
*** 14 CAPITOLO ***


James fissò ancora qualche istante il punto in cui Lily era appena sparita.
Le sue parole gli rimbombavano inesorabilmente in testa.
Cosa aveva fatto ? Aveva gettato addosso a Lily tutta la sua rabbia, tutto il dolore che aveva sofferto in questi quattro anni, tutto il suo disprezzo per quello che aveva fatto.
Tutti lo stavano fissando e James non si era mai sentito più a disagio nel sentirsi addosso lo sguardo degli altri.
Guardò suo padre e sua madre, ma in quel momento erano come scioccati, persino Draco non emetteva un fiato, guardandolo con la sua espressione indecifrabile.
Harry si avvicinò, il suo sguardo era duro, le labbra strette “ papà…”
James si fermò, si sentiva a disagio, non credeva di essere mai rimasto senza parole in vita sua, ma forse quella mattina, ne aveva già dette troppe.
“ E’ tua sorella” gli disse, fissandolo negli occhi, nessuna espressione nei suoi occhi verdi.
“ Nessuno nega ciò che tu hai fatto, ma per me siete importanti tutti e tre e spero che tu stia già pensando a come rimediare” gli disse con freddezza, prima di voltarsi e andarsene dalla stanza.
Ginny guardò il figlio solo un secondo. Il labbro inferiore le tremò, per lo sforzo di non piangere.
“ Non vi ho cresciuto così “ disse, con la voce che tremava.
“ Vi ho insegnato ad amarvi, ma tu non sei riuscito a dare neanche una possibilità a Lily” gli disse, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
Hermione la cinse per le spalle e la condusse fuori dal salotto.
James si portò le mani alla testa, passandosi le dita in mezzo ai capelli, in quella mossa così naturale ma che in quel momento non gli diede alcuna soddisfazione.
La disapprovazione che aveva sentito nel tono dei suoi genitori, le parole di Lily, avevano tutti ragione, non aveva ascoltato, era stato uno stupido.
Tutti gli altri, salutarono imbarazzati e si dileguarono in pochi secondi e James restò solo con Albus e Alice.
Lo sguardo del fratello in quel momento era uguale allo sguardo che aveva visto su suo padre pochi secondi prima e lo faceva sentire ancora di più un verme.
Ma perché Lily non aveva spiegato subito le sue ragioni ? Perché non gli aveva detto tutto subito?
Il senso di colpa, lo opprimeva.
Lo opprimeva così forte che non riusciva a respirare.
“ Io non avevo capito” mormorò, alzando il suo viso su Albus.
Albus scosse la testa “ è questa la cosa peggiore” gli disse, con tono di disapprovazione.
“ Non ti sei sforzato, non hai neanche provato a capire, accecato dalla rabbia che provavi” continuò.
James guardò suo fratello, aveva ragione, doveva parlare con Lily.
“ Vado da lei” disse in un sussurro.
“ Non pensarci neanche” si oppose Albus “ hai visto i suoi occhi? Hai visto quelli di Phoenix ? tu non vai da nessuna parte” gli intimò.
“ Io credo che dovreste andare entrambi” propose Alice.
I due fratelli si voltarono di scatto verso di lei.
“ Avete bisogno di parlare tra di voi” disse, sottolineando la parola parlare con la voce e guardando James in maniera eloquente.
“ Dovete chiarirvi e tornare ad essere i tre fratelli che eravate” sentenziò, spostando lo sguardo su Albus.
“ Fatelo per i vostri genitori, hanno ritrovato una figlia, non possono perderla di nuovo” concluse, prendendo la piccola Lily in braccio.
Albus guardò la sua piccola Lily, sicuramente anche lui sarebbe stato distrutto, come i suoi, se avesse rischiato di perderla.
“ Ti aspetto a casa” disse ad Albus, dandogli un lieve bacio sulle labbra e smaterializzandosi.
James guardò Albus. Entrambi erano indecisi sul da farsi.
Lily avrebbe accettato di parlare con James? Avrebbe accettato di parlare con lui?
Albus come fratello di mezzo, aveva sempre fatto da paciere, ma questa non era una semplice litigata come quelle di quando erano ragazzini.
Adesso erano grandi e come diceva sempre sua madre, figli grandi, problemi grandi.
***
Se Lily non avesse avuto Phoenix in braccio, probabilmente si sarebbe messa ad urlare.
Tutto dentro di lei urlava di frustrazione.
La scenata di James era stata solo la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
Era frustrata, stanca. Era tornata per uno stupido incidente.
Era dovuta tornare o suo figlio, la persona che contava di più nella sua vita, sarebbe morto.
Ma adesso tutto stava cadendo, come un castello di cartapesta.
Non si era riavvicinata a Scorpius, è vero avevano fatto l’ amore, ma questo non aveva cambiato i sentimenti che lui provava nei suoi confronti.
Suo fratello la odiava e non per ultimo continuava ad avere una continua sensazione di angoscia che le percorreva le membra.
I Punitori, sicuramente avevano saputo che era tornata.
Sicuramente non era passata inosservata e nei giorni precedenti non aveva potuto fare a meno di chiedersi se avessero saputo di Phoenix e chi era veramente.
Ricordava ancora troppo bene, quelle parole, ricordava che cosa le avevano detto.
“ Se Tornerai tuo figlio morirà, se tornerai Scorpius Malfoy morirà “ come aveva potuto lasciarsi convincere a restare?
Come aveva potuto pensare di tornare a vivere una vita normale?
“ Phoenix siamo a casa” disse Scorpius, accarezzando la testa del bambino, che ancora era poggiata nell’ incavo del collo di Lily.
Phoenix scosse la testa e Scorpius cercò gli occhi di Lily, li vide dilatati e arrabbiati, non gli sarebbe stata di alcun aiuto, era troppo sconvolta.
“ Phoenix non è successo niente” riprese Scorpius, cercando di prenderlo dalle braccia di Lily, ma Phoenix strinse ancora di più il suo abbraccio sulla madre.
“ Lily” la chiamò, cercando di farla reagire, ma Lily continuò a tenere gli occhi fissi nel vuoto.
“ Adesso basta” si arrabbiò Scorpius, prendendola per le braccia.
Lily lo fissò negli occhi “ cosa vuoi?” gli chiese, con voce atona.
“ Vuoi prendertela anche tu con me? “ gli chiese ancora, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
“ Ma si, tutti contro Lily Potter, perché non mi date la colpa anche della nascita di Voldemort?” gli chiese sarcastica.
Scorpius ebbe un moto d’ impazienza e si alzò in piedi “ adesso sei ridicola” le disse, gli occhi pieni di rabbia.
“ Vuoi sentirti una vittima? Vuoi credere che tutti ce l’ abbiano con te?” le chiese arrabbiato.
Lily rise sommessamente “ hai ragione faccio la vittima” disse atona, distogliendo lo sguardo da lui.
“ SMETTILA” urlò Scorpius, perdendo la pazienza.
“ Senti tuo fratello è un cretino, ma tu non puoi crollare, dove è finita la grinta che hai avuto fino a due minuti fa?” le chiese, sedendosi di nuovo accanto a lei.
“ Sono stanca” disse Lily in un filo di voce, ed era vero si sentiva come svuotata.
Lo guardò, sbattendo le ciglia per ricacciare indietro le lacrime, non avrebbe pianto di nuovo.
“ Sono stanca di combattere per farmi accettare, per far capire a tutti che non è stata una mia scelta” aggiunse.
“ Nessuno vuole ascoltarmi” concluse, con un filo di voce.
Scorpius cercò di calmarsi, detestava vederla così.
Questa non era la sua Lily, la sua Lily era combattiva, lei sembrava un guscio vuoto.
Sapeva che non era, solo, colpa di James.
Sapeva che non si sentiva accettata neanche da lui, ma come poteva passare sopra a quattro anni di sofferenze ?
“ Devi reagire per Phoenix, è sconvolto” le disse, cercando di spronarla, cercando di far leva sul suo lato materno.
Lily abbassò lo sguardo su Phoenix, piangeva tutto rintanato dentro al suo petto.
Prese un lungo respiro, doveva calmarsi.
Guardò Scorpius e annuì “ sono calma” disse in un sussurro “ ce la faccio, sono calma” ripetè per rincuorarsi, alzando gli occhi al soffitto e cercando di imprimersi un sorriso sul volto.
Prese di nuovo un respiro “ Phoenix” lo chiamò dolcemente.
“ Phoenix è tutto ok, guardami è tutto ok” gli disse, scostandolo leggermente da sè.
Phoenix la guardò, gli occhi ancora pieni di lacrime “ Perché zio James vuole che ce ne andiamo?” le chiese, singhiozzando.
Lily sentì il cuore sprofondare, pensava che non lo volessero, gli passò due dita sulle guance asciugandogli le lacrime “ Non vuole che ce ne andiamo, era solo arrabbiato” gli disse, cercando di non ripensare alle parole del fratello.
“ Sai, tra fratelli è normale arrabbiarsi, poi passa tutto” lo consolò, cercando di essere convincente, cercando di sorridergli.
Phoenix la studiò e poi spostò gli occhi sul padre che gli sorrise.
“ Andiamo campione, poche storie, sei un ometto o no?” gli chiese Scorpius.
Phoenix sorrise furbetto e guardò Lily “ io sono l’ uomo della mamma” disse, con voce orgogliosa.
Scorpius guardò Lily divertito, mentre Lily stringeva Phoenix in un abbraccio pieno di amore.
“ Noi siamo la squadra dell’ amore” lo informò Phoenix, guardandolo serio.
“ Posso farne parte anche io?” chiese Scorpius, fingendosi un po’ offeso.
Phoenix lo guardò, tornando serio “ Non lo so” gli disse, stringendo leggermente gli occhi.
“ Tu ami me e la mamma? ” gli chiese semplicemente.
Lily trattenne il respiro, guardando Scorpius, i suoi occhi del colore della tempesta non erano più divertiti, erano seri e quasi cupi e la stavano guardando incatenandola a lui.
“ Certo che ti voglio bene” gli disse Scorpius, prendendolo per le braccia e facendogli fare una capriola, prima di porselo in grembo.
“ E la mamma?” chiese Phoenix.
“ Basta così” disse Lily, non voleva sentire l’ ennesima scusa.
“ Ora andiamo a lavarci che sei un piccolo maialino” gli disse scherzosa e indicando i vestiti sporchi di erba che Phoenix aveva addosso.
Scorpius la guardò, i loro sguardi s’ incrociarono, sorrise davanti al suo imbarazzo, era davvero ancora innamorato di lei ?
Non sapeva neanche lui come avrebbe risposto. Troppo a bruciapelo. Troppo improvviso. Troppa paura.
Il campanello suonò e Phoenix si alzò in piedi di scatto.
“ Tranquillo” gli disse Scorpius, tornando a concentrare il suo sguardo su di lui.
“ Ci penso io” gli disse, rassicurandolo, guardandolo nei suoi occhi così simili ai suoi.
Phoenix annuì e guardò la madre “ noi andiamo in bagno a lavarci ” disse a Scorpius, vedendo che Phoenix non era ancora tranquillo.
Scorpius attese che Lily e Phoenix sparissero dal suo campo visivo, poi prese la bacchetta ed aprì la porta.
“ Ci vuoi addirittura maledire?” chiese Albus, sarcastico, guardando la bacchetta di Scorpius.
Scorpius sorrise e ripose la bacchetta, sopra al mobile, Lily e Phoenix lo stavano facendo diventare paranoico.
“ Entrate” disse loro, senza una particolare inflessione nella voce.
“ Lily?” chiese James, guardandosi subito attorno.
“ Potter, siamo riusciti a calmare soltanto adesso Phoenix, non credo che sia il caso…”
Scorpius s’ interruppe, vedendo Lily uscire dal bagno, con Phoenix per mano.
James guardò la sorella per un secondo, il suo sguardo sembrava emettere lampi d’ ira, poi spostò lo sguardo sul nipote e quasi trasalì per la rabbia che vi lesse.
“ E’ proprio uguale a te Malfoy “ disse sarcastico, cercando di scherzare per non soccombere al senso di colpa.
“ Cosa vuoi?” chiese Lily, senza smettere di guardarlo.
“ Lily, vogliamo parlare con te” intervenne Albus, che come sempre si metteva in mezzo alle loro litigate.
Lily rise “ volete parlare con me? “ chiese ironica.
“ Adesso, volete parlare con me?” chiese, avvicinandosi a loro.
Scorpius li guardò ad uno ad uno, aveva sempre ammirato il loro rapporto, adesso forse dovevano ricostruirlo, per il bene di tutti.
“ Vieni Phoenix, andiamo a fare un giro sulla scopa” propose, prendendo il figlio tra le braccia.
Phoenix s’ illuminò, adorava andare sulla scopa, ma dopo pochi secondi s’ incupì di nuovo “ la mamma?” chiese.
“ Sto bene, voglio parlare un attimo con gli zii” gli rispose Lily, tranquillamente.
Con quella tranquillità che in realtà non aveva.
Phoenix annuì ed uscì felicemente con il padre.
“ Sedetevi” gli disse Lily, indicando loro il divano “ volete qualcosa?” gli chiese educatamente.
Albus fece cenno di diniego, sedendosi mentre James restava in piedi di fronte a Lily.
“ Sono stato avventato” le disse in un fiato.
Lily rise “ ma davvero?” gli chiese, di nuovo il sarcasmo nella sua voce.
“ Io non credevo…”
Lily lo interruppe, guardandolo con occhi pieni di rabbia.
“ Cosa James?” gli chiese, una punta d’ ira nella sua voce.
“ Precisamente cosa non credevi?” gli chiese ancora.
Si sedette accanto ad Albus, prendendosi la testa tra le mani, infilando le dita in mezzo ai suoi capelli.
“ Io non ho mai pensato che mi avreste riaccolto a braccia aperte” disse senza alzare lo sguardo, senza sciogliere le dita dai suoi capelli che le coprivano gli occhi.
“ Ma siete le persone che mi conoscono meglio, siete cresciuti con me, credevo mi avreste dato la possibilità di spiegare” continuò, alzando gli occhi su James.
“ Invece mi hai trattato come una merda da quando sono tornata” gli disse con rabbia, gli occhi che vibravano.
“ Mi dispiace Lily” disse James in un soffio.
“ Di essere stato uno stronzo ? ” chiese Lily, ancora arrabbiata.
“ Voi non avete la più pallida idea di quello che ho passato” gli disse, spostando lo sguardo su James.
“ Perché voi, i miei fratelli, non me lo avete neanche chiesto” determinò con tutta la rabbia che aveva.
Albus abbassò gli occhi e le prese una mano tra le sue “ diccelo adesso ” le disse semplicemente.
“ Adesso volete sapere?” gli chiese ironica.
“ Adesso siamo pronti a sapere” rispose James serio.
Lily sentì le mani tremarle, se non parlava con loro, con chi poteva farlo?
Prese un forte respiro e cercò di tenere la voce controllata.
 “ Quando arrivai alla tana, sapevo di essere incinta da poche ore, non ero ancora riuscita a dire niente a Scorpius, ma dovevo venire, avevo paura di quello che sarebbe potuto succedervi, non sarei potuta restare a casa ad aspettare” iniziò Lily, guardando Albus.
“ Ma poi arrivammo a casa Malfoy, James fu schiantato ed io mi ritrovai sola” disse Lily, spostando lo sguardo su James.
“ I Punitori dicevano che non volevano attaccarmi che gli facevo solo schifo per le scelte che avevo fatto, ma che non mi avrebbero ucciso, ma poi riuscì ad attaccare uno di loro e l’ altro mi maledì” continuò Lily.
Sentì la mano di Albus stringere la sua con più forza.
“ Ti hanno maledetta?” chiese James sbiancando.
Lily annuì “ Il dolore non voleva passare ed iniziai ad avere davvero paura per Phoenix, riuscì a stenderne uno ed in un attimo di distrazione corsi a cercare Draco” continuò, sentendo la sua voce tremare.
“ Quando lo trovai, era anche lui steso in una pozza di sangue, non potei neanche avvicinarmi perché arrivò un punitore e mi fece un incantesimo”
Lily strinse le mani a pugno, non riuscendo più a controllare il tremore.
“ Mi dissero che era morto e che avrebbero portato anche Scorpius lì, in quella casa, a morire”
Nessuno diceva più niente, Albus avrebbe voluto dirle di smettere di raccontare, che niente aveva importanza, che le voleva bene, ma sapeva che doveva finire, che dovevano sapere tutto.
“ Iniziai ad avere davvero paura per Scorpius, il dolore non voleva cessare e fu allora che gli confessai di aspettare un bambino, che invocai la loro pietà” la voce le si ruppe.
“ Ma fui una stupida” disse, guardando il vuoto, persa nei ricordi.
“ Loro mi dissero di andarmene, mi dissero che non doveva nascere un altro Malfoy ma non volevamo uccidermi perché ero una Potter, quindi sarei dovuta andarmene, subito, senza voltarmi, senza dire addio a nessuno e così avrei salvato più di una vita. Avrei salvato il mio bambino ed avrei salvato Scorpius”
“ Figli di puttana” disse James, in un moto di rabbia.
“ Dovevo scegliere subito, avevano già un loro uomo pronto per rapire Scorpius, io non volevo che lo uccidessero” confessò.
“ Poi cosa hai fatto?” chiese Albus, sapeva che le cose brutte non erano finite.
Lily lo guardò di nuovo “ me ne andai, ma non avevo un posto dove andare, non avevo un lavoro, non avevo un soldo” disse, mentre una lacrima le scendeva dagli occhi.
“ Ero ferita e il dolore della Cruciatus non voleva passare, andai in ospedale, ma non riuscivano a capire cosa mi fosse successo” continuò, mentre i giorni più brutti della sua vita le tornavano alla mente.
“ Non fu facile, guarire da una Cruciatus senza pozioni ” gli disse in un sospiro.
Albus le prese nuovamente la mano, voleva farle capire che lui era con lei, le era vicino e le voleva bene.
“ In compenso mi dissero che il mio bambino era molto forte e mi dissero che era un maschietto” disse con un sorriso.
“ Cominciai a pensare a come sopravvivere nel mondo babbano, dormivo dove capitava e non mangiavo per giorni, ma intanto cercavo sempre un lavoro, ma nessuno assumeva una donna incinta “
Sospirò, ricordando l’ agonia di quei giorni.
“ Finalmente un giorno, un ragazzo mi vide barcollare e mi portò dentro al suo bar, avevo già un evidente pancione, ma mi offrii da mangiare e da bere ed infine mi disse che avrei potuto lavorare con lui” disse con un sorriso.
“ Si giustificò persino, dicendomi che non avrebbe potuto darmi molto, ma non m’ importava, avevo trovato la prima persona gentile in tutta Londra e soprattutto avevo i soldi per mangiare e per cercare un posto dove stare” continuò.
James era allibito.
Mai avrebbe pensato, che Lily avesse potuto soffrire la fame e la povertà.
Non erano mai stati poveri, ma suo padre e sua madre, avevano sempre voluto far tenere ai tre fratelli Potter il contatto con la realtà, mostrandogli e raccontandogli cosa era la povertà, cosa era la sofferenza.
“ Mi dispiace” disse James, con la voce incrinata, un nodo alla gola gli impediva di parlare coerentemente.
“ Non devi” disse Lily guardandolo “ E’ stata una mia scelta” gli disse, ripetendo le sue stesse parole.
Albus l’ abbracciò di slancio “ Scusa Lily” le disse tra i capelli, il pensiero che sua sorella avesse sofferto così tanto lo devastava.
Alzò gli occhi su James e lo vide con le lacrime agli occhi, probabilmente lo stesso pensiero stava devastando anche lui.
S’ inginocchiò, poggiando le mani sulle ginocchia di Lily  “ Dovevo darti la possibilità di spiegare” le disse serio.
Lily sorrise, asciugandosi le lacrime “ Scuse accettate James” lo rimbrottò, scompigliandogli i capelli.
“ Ehy “ si oppose lui, passando di nuovo la mano in mezzo ai suoi capelli e cercando di riportarli alla forma originaria.
“ Non toccargli i capelli” le ricordò Albus, scherzoso.
“ L’ ho fatto apposta” sussurrò Lily, ma abbastanza forte da farsi udire da James.
James la prese tra le braccia e la strinse “ la mia sorellina dispettosa, mi sei mancata” le disse, stringendola forte.
“ Mi soffochi Jamie” lo rimproverò lei.
Albus li guardava, sorridendo, a volte si chiedeva se sarebbero sempre rimasti gli eterni ragazzini.
Se il loro rapporto sarebbe potuto essere uguale anche da adulti.
Adesso ne aveva la certezza, ognuno aveva il proprio carattere, ognuno avrebbe avuto la loro famiglia.
Ma i valori non si cambiano e loro sarebbero rimasti uniti per sempre.
“ Al?” lo chiamò Lily, riportandolo sulla terra.
“ Scusa ero pensieroso” disse, sorridendole.
“ Mhhh che ho fatto di male…un fratello Serpeverde e sempre pensieroso” disse James, fingendosi esasperato.
“ Geloso James?” gli chiese lui “ Si invidia sempre ciò che non si ha e come hai dimostrato poco fa, te non pensi” lo riprese Albus.
James sbuffò alzandosi “ hai ragione” disse, tornando serio.
Lily e Albus si guardarono negli occhi un secondo prima di scoppiare a ridere.
“ Ha detto che ho ragione?” chiese Albus, quasi con le lacrime agli occhi “ tirami un pizzicotto Lily” le disse scherzoso.
“ No anzi, tiralo a James” si riprese poi, ricordando che Lily non si era mai fatta pregare per fare a botte con loro quando erano ragazzini.
“ Ehy io mi sono beccato lo schiaffo” si oppose James, toccandosi la guancia “ brucia ancora” disse, lamentandosi.
“ Oh poverino” disse Albus “ ringrazia che Phoenix sia un bambino, altrimenti ti saresti ritrovato schiantato”
James tornò serio “ già mi deve odiare davvero tantissimo, ha fatto esplodere anche una lampadina” riflettè James.
Lily annuì “ I bambini dimenticano in fretta, credo tu possa comprarlo facilmente” gli disse per consolarlo.
“ E tu ?” gli chiese James “ Tu potrai dimenticare, quanto sono stato stupido?” le chiese ancora.
Lily fece cenno di diniego “ come faccio a dimenticarlo ne ho la dimostrazione ogni giorno” gli disse scherzosa.
James fece per ribattere, ma il rumore di una smaterializzazione li fece voltare.
Il sorriso si congelò nei loro volti, quando videro le figure incappucciate davanti a loro.
 COMMENTO : ALLORA PRIMA DI TUTTO GRAZIEEEEE PER LE 19 RECENSIONI SIETE DAVVERO FANTASTICHE NELLE PERSONE DI ICEPRINCESS / AMBERHALE / ALYX / ARIB / LUISA 21 / MALTRERIO / MANSON / ARYELLE / ALWAYS89 / EMYLOVELY / QUEEN MALFY SLITHERIN / FEDERCHICCA / QUEEN GI / MISFATTA 91 / END LESS / MIKYLILY /ALLODOLA / MILAGROS E MISTINA !! PER RINGRAZIARVI VI HO FATTO UN CAPITOLO BELLO LUNGO ;))  PER QUANTO RIGUARDA I FRATELLI POTTER CREDO CHE ORMAI LO SAPPIATE, PER ME SONO LEGATI A FILO DOPPIO : )) SI AMANO E DOVEVO FARLI CHIARIRE !! PER QUANTO RIGUARDA SCORP…SPERO NON VI ARRABBIATE TROPPO CON LUI, NON E’ FACILE PERDONARE 4 ANNI DI ASSENZA ED INFINE BE’ IL FINALE DI CAPITOLO…SE VI CHIEDETE COME HANNO POTUTO SMATERIALIZZARSI IN CASA, VI DIRO’ CHE LA SPIEGAZIONE C’ E’ MA PER ORA NON VE LA DICO ; )) GRAZIE MILLE DAVVERO A TUTTE LE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO !! GRAZIE A CHI MI HA AGGIUNTO TRA LE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE E GRAZIE ANCHE A CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 16
*** 15 CAPITOLO ***


Lily si alzò dal divano talmente velocemente che davanti ai suoi occhi apparvero tante piccole scintille.
Phoenix.
Scorpius.
Non riusciva neanche a pensare coerentemente, li avevano trovati ? Non li avevano trovati ?
Guardò Albus, con sguardo disperato, cercando nel suo una rassicurazione, ma vi lesse solo il panico.
Teneva la bacchetta puntata contro i Punitori, ma loro erano quattro ed invece loro erano tre ed Albus, nonostante con un padre come il loro non fosse a digiuno di duelli, non aveva un addestramento Auror.
“ Giù le bacchette famiglia Potter” disse uno dei punitori.
Maledette maschere, maledetta voce contraffatta, Lily non riusciva a capire chi fossero.
Come potevano batterli ? si chiese, mentre faceva vagare lo sguardo anche sugli altri Punitori, cercando di restare lucida.
Doveva annullare momentaneamente il panico, doveva annullare la paura.
Chiuse gli occhi un secondo, cercando di far tornare il respiro normale, era sicura che ci fosse qualcosa di strano. Qualcosa che le stava sfuggendo.
Cercò di osservarli con la freddezza di un’ Auror, come se la cosa non la coinvolgesse personalmente.
Vide due Punitori che puntavano la bacchetta contro James, un altro, quello che parlava con loro, aveva la bacchetta puntata su di lei, ma quello che puntava la bacchetta contro Albus, sembrava l’ elemento debole, sembrava vacillare, sembrava quasi stare male.
“ Allora se sapete che siamo Potter, cosa ci fate qua?” chiese James, senza abbassare la bacchetta.
Il Punitore rise, avanzando di un passo “ Vogliamo la vostra bella sorellina traditrice” disse.
Lily trattenne il fiato, stringendo ancora più forte la bacchetta “ e la sua famiglia” continuò.
La bacchetta tremò nella mano di Lily.
Volevano Phoenix. Volevano Scorpius. Volevano il suo cuore.
James la guardò un attimo prima di spostare di nuovo lo sguardo sul Punitore e scoppiare a ridere.
“ Siamo noi la sua famiglia, non c’ è nessun altro” disse sicuro.
Lily guardò il Punitore, non poteva vedere i suoi occhi, ma le sembrava quasi come se la stesse fissando, le sembrava di sentire il suo sguardo derisorio su di lei.
“ Non prenderci in giro Potter” disse, con voce dura.
“ Vogliamo Phoenix e Scorpius “
Lily trasalì aveva chiamato Phoenix per nome? Sapevano troppe cose, qualcosa non tornava.
“ Non dovevi tornare” le disse, voltandosi di nuovo verso di lei.
Lily sentì lo stomaco capovolgersi, non solo avevano saputo che era tornata, ma avevano saputo che viveva di nuovo con Scorpius.
James scoppiò a ridere di nuovo “ siete davvero uno spasso” gli disse.
“ Phoenix è anche un Potter” disse con sarcasmo.
“ E’ un Malfoy e morirà “ disse lentamente.
Lily credeva di essersi estraniata dal suo corpo, sentiva tutto ovattato.
Non era possibile che volessero uccidere un bambino di tre anni.
“ STUPEFICIUM” urlò, sentendo la rabbia impossessarsi di lei.
Il Punitore alzò una barriera per proteggersi e inviò un altro incantesimo a Lily.
In pochi secondi scoppiò il putiferio.
Lily si difese e vide un Punitore con la bacchetta puntata verso l’ alto.
Stava togliendo tutti gli incantesimi di protezione.
James seguì il suo sguardo e lo schiantò, ma questo permise all’ altro Punitore di attaccarlo e colpirlo.
Lily schiantò un Punitore e guardò Albus alle prese con il terzo.
L’ ultimo Punitore era attaccato alla parete, si era estraniato dal combattimento e stava attaccato alla parete, non sembrava stesse molto bene.
Lily corse verso di lui mentre diversi rumori di smaterializzazione cominciarono ad invadere la casa.
Erano tantissimi, adesso erano più di venti, come potevano uscirne?
Si bloccò sul posto.
Aveva paura.
Nonostante James e Albus se la stessero cavando bene, non potevano durare, non contro più di venti persone.
Pregò che Phoenix e Scorpius non tornassero.
Vide Albus accasciarsi a terra, mentre evitava l’ ennesimo schiantesimo.
Raggiunse il Punitore debole, forse poteva servire, forse ce la potevano fare.
Lo prese per un braccio, staccandolo dal muro e cingendogli il collo con il suo braccio, mentre con l’ altro gli puntava la bacchetta alla gola.
“ FERMI TUTTI” urlò, il cuore in gola, le mani che le sudavano.
Il Punitore non fece alcuna resistenza, mentre tutti si fermavano e si voltavano verso di lei.
“ Lo ucciderò” disse, cercando di tenere ferma la voce.
Un Punitore rise, mentre James si rialzava e cercava di risvegliare Albus.
“ Non lo farai” la sfidò.
Lily per tutta risposta, inviò un incantesimo contro il Punitore che aveva tra le mani e questo urlò.
“ Non sfidare una mamma” disse, con rabbia.
Vide il Punitore che parlava con lei, stringere i pugni di rabbia.
“ Non sei un’ assassina” le disse.
“ E VOI?” urlò Lily.
“ VOI CHE VOLETE UCCIDERE UN BAMBINO DI TRE ANNI E UN RAGAZZO CHE NON ERA NEANCHE NATO AI TEMPI DELLA GUERRA” urlò .
Si sentiva completamente fuori di sé.
La rabbia le ribolliva nelle vene e il sudore le percorreva tutta la pelle.
“ Noi siamo il bene” le disse il Punitore.
Lily gli inviò uno schiantesimo, talmente potente che il Punitore andò a sbattere contro il muro.
“ ANDATEVENE” urlò agli altri.
“ E NON TORNATE MAI PIU’”  li minacciò.
Sapeva che in quel momento probabilmente sembrava pazza, vide i Punitori voltarsi l’ uno verso l’ altro e le sembrava di sentire i loro pensieri, il loro chiedersi cosa fosse meglio fare.
“ Lily” intervenne James, avvicinandosi a fatica, si teneva un fianco.
“ Li dobbiamo arrestare”
Lily stava per ribattere, se li avessero arrestati, avrebbero opposto resistenza e loro sarebbero stati di nuovo nei guai, quando sentì la porta aprirsi.
Il cuore le si fermò nel petto, quando vide la piccola testina bionda di Phoenix affacciarsi alla porta.
“ VATTENE” urlò a Scorpius, guardandolo negli occhi e leggendovi la paura per lei e per Phoenix.
Il Punitore che era suo ostaggio, sentendo la presa allentarsi, le tirò una gomitata nelle costole e Lily si appese alla sua veste prima di accasciarsi su se stessa.
“ MAMMA” urlò Phoenix, piangendo.
Lily vide tutte le bacchette voltarsi verso di loro e lanciò uno scudo di protezione, velocissimo, mentre i suoi fratelli cercavano di schiantare quanti più Punitori potevano.
“ SCORPIUS PER FAVORE” urlò Lily, cercando di sovrastare tutte le urla e il pianto di Phoenix.
Vide Scorpius guardarla fisso negli occhi, indeciso se lasciarla o meno, poi lo vide spostare lo sguardo sulla sua bacchetta, appoggiata al mobile accanto a loro.
Lily lanciò un altro incantesimo, la barriera non avrebbe retto, possibile che Scorpius non capisse ?
Dovevano andare via, subito.
Si precipitò verso di loro, sentiva incantesimi colpirla, sentiva il dolore farsi sempre più forte, ma doveva riuscire a raggiungerli.
Quando li raggiunse, ansimava e le sembrava quasi di vedere sfocato.
Prese la bacchetta dal mobile ed annullò la protezione per poterla passare a Scorpius.
Sentì la mano calda di Scorpius avvolgere la sua, per prendere la bacchetta “ Salvatevi” gli disse.
Scorpius annuì, Lily aveva ragione, dovevano salvare Phoenix, poi sarebbe tornato.
Girò su se stesso, nello stesso istante in cui un Punitore gli si agganciò ad un braccio.
Scorpius provò a scuoterselo, assestò un paio di gomitate ed era sicuro di averlo preso in viso, ma questo non si staccò e lui non riusciva a fare altro visto che stava anche tenendo Phoenix che continuava ad agitarsi tra le sue braccia.
Lily sgranò gli occhi inorridita ma non poteva lanciare un incantesimo, non sapeva chi avrebbe colpito.
Li guardò sparire, prima di sentire un incantesimo colpirla nella schiena e tutto divenire nero.
Scorpius cadde di schiena sul terreno.
Sentiva Phoenix piangere e tremare tra le sue braccia.
Si alzò di scatto.
Ma il Punitore si alzò nello stesso istante. Si puntarono la bacchetta contro.
Cercò di liberarsi di Phoenix, di farlo scendere, era troppo esposto.
“ Non puoi salvare entrambi” gli disse il Punitore, spostando la bacchetta tra l’ uno e l’ altro.
“ Sai dove siamo Idiota?” gli chiese, con un ghigno.
Il Punitore parve guardarsi intorno e Scorpius ne approfittò per scendere Phoenix che cominciò a correre urlando.
Scorpius sentì delle voci in lontananza e prese un respiro, erano salvi.
“ Siamo a casa di Harry Potter e tu sei solo” gli disse, parandosi tra il Punitore e il punto dove Phoenix era fuggito.
“ Si, ma tu sei morto” gli disse questo con una lentezza disarmante.
“ Avada Kedavra”
Scorpius si buttò a terra, proprio mentre due voci urlavano:
“ Protego”
“ Stupeficium”
Il raggio verde gli passò sopra e vide il Punitore cadere a terra.
Respirò, era vivo.
C’ era mancato davvero poco, si voltò e vide Harry e Draco con le bacchette sguainate e Phoenix in braccio a Ginny.
Corse verso Phoenix e lo strinse fortissimo, aveva avuto davvero paura.
“ Mamma, mamma, mamma” ripeteva Phoenix, come fosse un mantra.
La bacchetta tremava nella sua mano, potevano morire. Poteva morire Phoenix.
Per la prima volta si era reso conto di come doveva essersi sentita Lily.
“ Maledetti” disse Draco, mentre il pensiero di Lily si feceva spazio nella testa sconvolta di Scorpius.
“ Harry, dobbiamo andare a casa mia” disse, agitato cercando di ripassare Phoenix a Ginny.
Phoenix si stringeva al suo collo e non voleva lasciarlo “ Lily stava combattendo…anche James… e Albus” disse confusionario, mentre cercava di staccare le manine di Phoenix da sé stesso.
Gli occhi di Harry si sbarrarono, Il fiato gli si congelò nei polmoni. Tutti e tre i suoi figli erano in pericolo.
Gli sembrava che il sangue avesse smesso di scorrergli nelle vene e cercò di ritrovare il suo sangue freddo di capo Auror, mentre imponeva alla mano di muoversi.
Fece comparire all’ istante il suo famoso patronus a forma di cervo e chiamò la sua squadra, dandogli le coordinate di dove dovevano andare.
“ Vengo anch’ io” disse Draco.
“ Non pensarci neanche, vogliono anche te” disse Harry  duro, prima di afferrare il braccio di Scorpius e materializzarsi con lui.
COMMENTO : ALLORA COME DICO SEMPRE…TANTO DI CAPPELLO ALLA ROWLING CHE HA SEMPRE CREATO DELLE BATTAGLIE SPETTACOLARI…IO SONO STATA UNA SETTIMANA A CERCARE DI CREARMI LA BATTAGLIA IN TESTA E ANCORA NON SONO CONVINTA…SPERO VI SIA PIACIUTA ALMENO UN PO’ !! POI SONO PRONTA PER LE CRUCIATUS…MA RICORDATEVI CHE SI RISCHIA AZKABHAN…NON SAPPIAMO COSA SIA SUCCESSO A LILY, JAMES E ALBUS, PERO’ ALMENO SAPPIAMO CHE SCORPIUS E PHOENIX SONO SALVI…PER ORA : )) FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE !!  RINGRAZIO ICEPRINCESS / ARIB / ALYX / AMBERHALE / ARYELLE / LUISA21 / MALTRERIO / QUEEN GI/  ALWAYS 89 / MIKILILY / NIPOTINA / FEDERCHICCA /  ALLODOLA / ROBY ALADIMPA / MILAGROS E SPAOLA PER LE BELLISSIME RECENSIONI !! VI ADORO !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE/ SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTE !!

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Capitolo 17
*** 16 CAPITOLO ***


Nessuno avrebbe potuto preparare Harry a quello che vide.
Nessun padre avrebbe dovuto vedere i suoi figli così.
Gli occhi gli si riempirono di lacrime, mentre cercava di restare lucido, di usare il suo sangue freddo di Auror.
Doveva pensare.
Si guardò intorno e per primo incrociò lo sguardo di James, era a terra e lo guardava nonostante gli occhi gonfi e socchiusi.
Albus era tenuto contro il muro, non sembrava messo male ed aveva solo qualche ferita superficiale.
Lily non era ancora riuscita a vederla, vedeva solo un capannello di gente e sentiva le sue urla.
I Punitori erano una ventina, erano troppi anche per lui.
Scorpius si mosse per correre da Lily, attirato dalle sue grida, impaurito dalle sue grida.
Schiantò il primo punitore che gli venne davanti, ma Harry lo bloccò subito con un incantesimo non verbale.
Scorpius provò a muovere le gambe ma queste non gli rispondevano, provò a muovere la testa e voltarsi verso Harry per capire cosa stava combinando, ma la testa non si girava.
Riusciva solo a sentire Lily urlare.
Urlava e urlava ma lui non poteva vederla.
Aveva il cuore stretto in una morsa, perché Harry stava facendo questo?
Harry guardò Scorpius, cercando di fargli capire che aveva un piano, di fargli capire che se i punitori volevano giocare, lui avrebbe giocato con loro.
“ FERMATEVI” urlò.
Al suono della sua voce, tutti i Punitori si fermarono e si voltarono verso il loro capo indecisi sul da farsi.
“ Harry Potter” disse il Punitore che doveva essere il capo.
“ Noi non attacchiamo gli eroi” disse e ad Harry parve quasi di vedere un sorriso sotto la maschera.
Harry vacillò un attimo, tutti si erano fermati e così anche le grida di Lily, ma ancora non riusciva a vederla.
“ Loro sono i miei figli” disse stringendo gli occhi e cercando Lily nel piccolo spiraglio che si era formato attorno a lei.
“ Si sono opposti a noi” disse semplicemente il Punitore.
Harry rise sarcasticamente.
“ Sono ragazzi, lasciateli andare ed io vi darò Scorpius Malfoy”
Silenzio e brusio accompagnarono le sue parole.
James cercò di protestare, mentre Albus lo guardava come se fosse impazzito.
“ Vogliamo anche Phoenix e Draco Malfoy “ disse il Punitore.
Harry sobbalzò, sapevano di Draco e conoscevano Phoenix, ma come era possibile.
Scosse la testa “ non dettate le regole”  rispose.
“ Phoenix è un bambino” disse, buttando un occhio al suo vecchio orologio.
“ Tu hai tre figli e noi vogliamo tre persone in cam…”
Il Punitore non riuscì a finire di parlare perché tanti rumori di smaterializzazione, accompagnati da incantesimi cominciarono a risuonare nell’ aria.
Harry tirò un sospiro di sollievo, la sua squadra era arrivata.
Fece un cenno a Ron, prima di creare uno scudo su Scorpius e dirigersi dai suoi figli.
Arrivò da James che era il più vicino e lo prese per le spalle “ Stai bene?” gli chiese.
James annuì, con una piccola smorfia di dolore “ Jhons al San Mungo” ordinò al ragazzo più vicino che prese James e si smaterializzò con lui.
Cercò di avvicinarsi a Lily, ma la battaglia era tutta là intorno “ arrestateli e portateli via “ ordinò rabbioso.
Vide il Punitore che parlava con lui, afferrare un altro punitore e smaterializzarsi.
Puntò la bacchetta contro di loro, ma l’ incantesimo si infranse contro il muro e loro scomparvero sotto i suoi occhi.
Dopo minuti interminabili, gli Auror erano riusciti ad arrestare molti dei punitori, mentre altri erano purtroppo fuggiti.
“ Libera Al e Scorpius “ disse a Ron, mentre finalmente riuscì ad avvicinarsi a Lily.
Era inginocchiata sul pavimento, le mani sulle orecchie e dalla sua bocca sembravano uscire grida inudibili.
Cercò di sollevarle il viso ma lo trovò pieno di lacrime.
Era ferita ma nel compenso non sembrava stare così male, cosa le era successo ?
Sentì la rabbia percorrergli la pelle, mentre guardava i suoi occhi dilatati, la sua bocca spalancata.
Dovevano averle fatto un incantesimo, forse il Desmundo e il Silencio.
“ Finite incantatem” disse, cercando di controllare la sua voce.
Fece appena in tempo a vedere Scorpius arrivargli accanto e inginocchiarsi davanti a Lily, cercare i suoi occhi.
Dopo, nessuno riuscì più ad emettere un fiato.
Le urla di Lily rimbombavano per tutto il salotto, schiacciandoli sotto la paura.
L’ incantesimo non si era spezzato, pensò Harry, ma non riusciva a pensare ogni urlo di Lily era una coltellata al suo cuore, gli sembrava quasi stesse sanguinando, aveva creduto di averla persa per quattro anni e adesso quella paura tornava a farsi spazio nella sua mente.
Scorpius cercò di staccarle le mani dalle orecchie, cercò di calmarla “ Lily, Lily per favore “ la chiamò, cercando di attirare la sua attenzione, ma Lily sembrava non udirlo.
Albus si avvicinò piano, sorretto da un Auror, aveva le lacrime agli occhi.
“ Cosa le è successo ?” chiese Scorpius con rabbia, rivolto ad Albus.
“ Non lo so” rispose Albus, scuotendo la testa, le grida di Lily che sovrastavano la stanza.
Scorpius prese la bacchetta e si alzò, andando dal primo punitore che vide.
Gli puntò la bacchetta alla gola “ Cosa le avete fatto ? perché non smette?” chiese.
Sentiva tutta la rabbia defluirgli nel corpo, sentiva come se fosse pervaso da scosse elettriche.
“ Pensi davvero che io abbia paura di te Malfoy ?” lo sfidò.
Scorpius strinse la bacchetta ancora più forte, il respiro gli si fece affannoso, accellerato.
Avevano cercato di ucciderlo, di uccidere suo figlio e non sapeva che cosa avevano fatto a Lily.
Qualcuno doveva pagare, in testa aveva le parole di suo padre che gli diceva di scegliere sempre la parte giusta, di cercare di non avere mai niente di cui pentirsi. Niente che gli sarebbe potuto restare per sempre sulla coscienza, ma era difficile resistere.
Le grida di Lily, sovrastavano la sua coscienza. Dovevano pagare e intanto avrebbe pagato lui.
Alzò la bacchetta ma Ron lo disarmò in pochi istanti “ Scorpius, dobbiamo pensare a Lily” disse e dalla sua voce traspariva la preoccupazione per la nipote.
Scorpius guardò Ron e poi spostò lo sguardo su Lily, non riusciva a vederla così.
“ Dammi la bacchetta” disse freddo.
Ron esitò, sicuramente aveva paura che ci avrebbe riprovato.
“ DAMMI LA BACCHETTA” urlò fuori di sé.
Harry alzò lo sguardo su Scorpius, prima di spostarlo su Ron “ Daglielo, dobbiamo andare” disse atono.
Scorpius si voltò verso di lui e gli lanciò un’ occhiata talmente piena di cattiveria che anche Harry quasi trasalì.
“ Non dirmi cosa devo fare Harry” disse, calcando con la voce il suo nome.
“ Poteva finire molto prima, tu…tu…” la rabbia lo stava facendo impazzire, non riusciva più a sentire le grida di Lily, non riusciva a pensare coerentemente.
Perché l’ incantesimo non era finito con il Finite incantatem ?
“ Avrai tempo per recriminare, ora portiamola al San Mungo” disse Harry, guardandolo.
Scorpius si avvicinò di nuovo a lei, mentre Harry puntava la bacchetta sulla figlia e la fece cadere in un sonno incantato.
Lily si afflosciò come un palloncino e Scorpius la prese prima che potesse anche solo sfiorare il pavimento.
“ La porto io” disse sfidando Harry con gli occhi.
Harry annuì.
Sapeva che Scorpius era furente.
Sapeva che avrebbe voluto partecipare, che non avrebbe voluto vedere Lily soffrire, ma se Harry non si fosse comportato così, probabilmente adesso, sarebbero tutti morti.
Forse questo Scorpius lo avrebbe capito successivamente, quando Lily fosse guarita.
Scorpius lo guardò di nuovo, i suoi occhi sembravano quasi un prato in un giorno di pieno inverno, erano adombrati e pieni di lacrime, ma non riusciva a capire e adesso voleva solo salvare Lily.
Scorpius si smaterializzò al San Mungo, gli sembrava di non riuscire a respirare.
La rabbia lo stava facendo impazzire, l’ aveva lasciata. Lui l’ aveva lasciata.
Poteva sentire ogni battito del suo cuore, talmente batteva forte.
Gli sembrava che gli mancasse l’ aria.
Cosa le era successo ? Cosa le avevano fatto quei maledetti punitori ?
La diede ad un Medimago che la mise sul lettino, mentre lui gli spiegava cosa era successo.
La sua mano si mosse prima che potesse fermarla e le accarezzò una guancia “ Starai bene” le disse, in un sospiro.
Sarebbe stata bene, non poteva essere tanto grave.
Era viva, aveva avuto tutto quel fiato per urlare e poi Phoenix la stava aspettando a casa, era ancora sconvolto, ed anche lui la stava aspettando.
Si mise le mani nei capelli, era sempre così impulsivo, così cieco.
Perché non si era reso conto della paura che lei aveva dei Punitori, eppure avevano ucciso sua madre ed aveva ancora negli occhi suo padre e le sue condizioni quando era stato trovato.
I segnali c’ erano tutti, anche Phoenix era terrorizzato e questo gli doveva aver fatto capire che Lily non lo aveva lasciato volontariamente, ma lui aveva paura.
Certo, la coraggiosa era lei, era lei la Grifondoro.
Era lei quella che aveva saputo conquistarlo e che non si era arresa davanti a niente.
Scosse la testa. Doveva smetterla con questi pensieri, lei era viva e sarebbe stata bene.
Si sentì toccare una spalla e alzò il viso, Harry era davanti a lui “ come sta?” chiese.
Scorpius scrollò la spalla “ Starà bene” disse convinto, senza guardarlo negli occhi.
Aveva capito il suo gioco, aveva capito che li aveva trattenuti, aveva capito che lui sarebbe stato il più esposto, che probabilmente gli doveva la vita, ma non gli aveva permesso di andare da lei, non gli aveva permesso di aiutarla.
“ Pensi che avresti potuto fare qualcosa?” gli chiese Harry, capendo i suoi pensieri e sedendosi accanto a lui.
“ Quando siamo arrivati le sue urla si sentivano in tutta la casa” disse ancora, stringendo i pugni.
“ Sei un padre anche tu adesso” gli disse e Scorpius si voltò verso di lui, il verde degli occhi di Harry incontrarono il blu tempesta di Scorpius.
“ Credi davvero che se avessi potuto agire diversamente non lo avrei fatto ?” gli chiese, i suoi occhi pieni di lacrime.
Scorpius sospirò, lisciando i palmi delle mani sui pantaloni, se lui avesse creduto Phoenix in pericolo avrebbe fatto la stessa cosa.
Quando aveva trattenuto quel Punitore a casa Potter e si era messo davanti a Phoenix, aveva fatto la stessa cosa.
Annuì lentamente e Harry gli mise una mano sulla spalla.
Il medimago uscì e Scorpius ed Harry balzarono in piedi.
“ Non riusciamo a capire” disse, guardando Scorpius negli occhi.
“ I sintomi sono di un incantesimo Desmundo, ma non riusciamo a farla star meglio, attendiamo le analisi, ma crediamo che le sia stato somministrato tramite una nuova pozione della quale non conosciamo ancora gli effetti”
Scorpius strinse i pugni. Desmundo ecco perché urlava.
Chissà cosa stava vedendo.
“ Per il resto le sue condizioni sono buone, abbiamo già provveduto a risanare l’ emorragia che l’ aveva colpita e le stiamo somministrando l’ ossofast per le fratture”
“ Fratture?” chiese Scorpius, quasi più a sé stesso.
Il Medimago annuì “ Quando la sveglierete ?” chiese Harry, la sua voce sembrava provenire da un altro pianeta, sembrava lontana, cupa.
“ Non possiamo svegliarla così, continueremo a tenerla sedata, fino a quando non capiremo” determinò.
Scorpius sgranò gli occhi e prese il madimago per un braccio “ Sam ci conosciamo da tanto” gli disse, guardandolo fisso negli occhi.
“ Dimmi la verità, credi che troverete la cura ?” gli chiese, cercando di controllare la sua rabbia.
I Punitori avevano già rovinato abbastanza la sua vita, non potevano portargli via anche Lily.
Non era morta ma non era neanche viva, era tenuta in una specie di limbo e lui non poteva permetterlo.
Doveva rivedere il suo sorriso, doveva rivedere il suo sguardo orgoglioso, doveva poter riprovare a costruire qualcosa con lei.
Il Medimago abbassò lo sguardo sul suo braccio “ Non ne so più di te per ora Scorp “ gli disse in un sospiro.
“ Il problema è che non sappiamo quanto una persona possa resistere sotto agli effetti dell’ incantesimo Desmundo…non sappiamo quanto possa resistere prima di impazzire” gli disse onestamente.
Il mondo di Scorpius crollò e con lui anche le sue gambe, si sedette sicuro che altrimenti sarebbe crollato.
Si voltò verso Harry, mentre un’ idea si faceva strada in mezzo a tutta la confusione che aveva in testa.
“ Albus” disse, guardandolo con occhi imploranti.
Albus era un abile pozionista, era andato contro tutte le tradizioni di famiglia, era un Serpeverde, amico di un Malfoy ed era diventato un pozionista.
“ Vado da lui “ disse Harry, cogliendo al volo la sua idea.
“ Anche mio padre” aggiunse Scorpius “ insieme ce la faranno lo so” disse, cercando di convincersene lui stesso.
Harry annuì e se ne andò.
Scorpius prese un respiro ed entrò nella camera di Lily.
Era strano aveva quasi paura di entrare, aveva paura di quello che avrebbe trovato ed invece sembrava serena.
Le avevano cancellato tutti i lividi, aveva un braccio e parte del busto fasciato ma sembrava stare bene.
Era la sua testa il problema.
Le accarezzò i capelli “ Sono qua” le disse avvicinandosi al suo orecchio.
“ Non ti lascio” aggiunse, baciandola sulla tempia.
“ Devi resistere” continuò, poggiando le sue labbra sopra uno dei suoi occhi chiusi.
“ Phoenix ti aspetta” disse, portandosi la sua mano alle labbra “ e anche io” concluse.
***
“UNDICI” urlò un Punitore.
“ UNDICI DI VOI SONO STATI ARRESTATI” continuò Furioso.
“ Mi avevi assicurato di riuscire ad ucciderli” disse puntando il dito contro uno di loro.
“ Eri sicura di poter entrare in casa loro” disse voltandosi verso l’ altro.
“ Si…siamo entrati” balbettò uno degli accusati.
“ Il problema è che non pensavamo ci fossero anche gli altri Potter” si oppose l’ altro accusato.
“ SIETE DUE IDIOTI” urlò, alzando la bacchetta.
“ CRUCIO” urlò, diretto ad uno di loro, ma l’ altro si frappose tra il capo e l’ incantesimo, facendosi investire in pieno.
Dopo qualche minuto il punitore alzò la bacchetta interrompendo la maledizione.
“ Ti sacrifichi per la ragazza?” lo schernì.
Il Punitore alzò il viso verso il loro capo, prima di voltarsi verso la ragazza che lo guardava, gli occhi pieni di lacrime.
“ Sai benissimo come siamo entrati oggi “ gli disse ancora ansante.
“ Sai benissimo che è incinta” continuò, cercando di rialzarsi.
La ragazza lo guardò, prima di guardare di nuovo il loro capo.
Sapeva che era incinta, sapeva che avrebbe potuto perdere il bambino e nonostante questo lo aveva fatto lo stesso ?
Ormai il potere lo stava accecando, ormai non distingueva più i suoi obbiettivi.
Lei non poteva restare sotto la guida di quel pazzo.
 
COMMENTO : LO LEGGO E LO RILEGGO E NON MI SODDISFA FINO IN FONDO MA ORMAI LO PUBBLICO COSI’ : )) AVEVO DETTO CHE IN QUESTO CAPITOLO SI SAREBBE CAPITO QUALCOSA IN PIU’ DEI PUNITORI !! ALLORA CHE IDEE VI SIETE FATTE ?? CHI E’ LA SPIA ? E’ UNA SOLA ? PER LILY BE’ NON SONO STATA MOLTO BUONA, MA SAPETE CHE I PUNITORI CE L’ AVEVANO MOLTO CON LEI, PERO’ QUESTO HA PERMESSO A SCORPIUS DI CAPIRE DIVERSE COSETTE ; )) SPERO HARRY NON VI SIA SEMBRATO INSENSIBILE MA SAPEVA DI ESSERE SOLO E DI DOVER SALVARE TUTTI…INSOMMA E’ CRESCIUTO NON PUO’ ESSERE PIU’ IMPULSIVO E PROVARE AD UCCIDERE 20 PERSONE DA SOLO NO? OK SCUSATE SE SONO PROLISSA…SARA’ L’ ORARIO AHHAH STO PUBBLICANDO MOLTO TARDI…TRA LAVORO E RESTO…BE’ IMMAGINO CHE LO SAPPIATE : )) RINGRAZIO LE 20 FANTASTICHE RAGAZZE CHE MI HANNO RECENSITO E MI DANNO LA CARICA OVVERO ICEPRINCESS / AMBERHALE / ARIB / ALYX / ARYELLE / LUISA21 / MALTRERIO / FEDERCHICCA / EMILOVELY / MIKILILY /QUEEN GI/  ALWAYS 89/ SPAOLA / CREEMSWEETSTORY / ROBY ALADIMPA / MISFATTA91 / ALLODOLA / NIPOTINA / MISTINA E FEDEPLUCK 93 !! SPERO MI FARETE SAPERE ANCHE QUESTA VOLTA !! INOLTRE RINGRAZIO CHI HA MESSO TRA LE PREFERITE/ SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTE !!

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Capitolo 18
*** 17 CAPITOLO ***


“ Come sta?”
Scorpius non si voltò neanche verso la voce, sapeva che era di James ma non poteva spostare gli occhi da Lily.
Lei, poteva svegliarsi.
Poteva aprire gli occhi e i suoi non sarebbero stati i primi che avrebbe visto.
“ Starà meglio” disse in un soffio, continuando a tenere fissi gli occhi in quelli di Lily.
Quella frase era l’ unica frase che riusciva a dire, sarebbe stata meglio ne era sicuro.
Aveva solo bisogno di tempo, solo bisogno di lui.
“ Scorpius” perfetto insieme a James c’ era anche la sua fidanzata, Sunday una delle sue infermiere.
“ Vuoi che ti porti qualcosa da mangiare?”
Scorpius sorrise senza allegria, senza staccare gli occhi da Lily, gli sembrava quasi di vedere i loro scambi di sguardi, i loro occhi pieni di compassione, lui non ne aveva bisogno.
Lily sarebbe stata meglio, lui ne era sicuro, la conosceva, conosceva la sua forza e la sua determinazione, non avrebbe mai lasciato Phoenix.
Non lo avrebbe lasciato di nuovo.
“ Non ho bisogno di niente” rispose con sufficienza, sperava che afferrassero il messaggio e se ne andassero.
James si avvicinò e gli pose una mano sulla spalla, prima di chinarsi su Lily e depositarle un bacio sulla guancia.
Quando entrò nel suo campo visivo, Scorpius vide che aveva ancora il braccio fasciato e che sembrava muoversi male, poi anche Sunday si avvicinò e vide la sua espressione seria e contrita.
Dopo pochi minuti se ne andarono ma Scorpius non rimase solo a lungo.
Dopo qualche ora arrivò Hugo anche lui accompagnato dalla sua ragazza.
“ Stiamo noi qua” gli disse Hugo, sedendosi accanto a lui “ vai a riposarti” gli disse.
Scorpius respirò pesantemente, sembrava quasi che tutti si fossero messi d’ accordo per mettere alla prova la sua pazienza.
Possibile che nessuno capisse che voleva solo stare con lei ?
Le strinse la mano e si voltò verso Hugo “ non mi muovo di qua “ gli disse serio.
Alzò il viso su Christine e quasi scoppiò a ridere.
Conosceva Lily da poco più di due minuti eppure le sue guance erano bagnate di lacrime.
Sentì la rabbia percorrergli la pelle, come osava quella stupida ragazzina, aveva parlato si e no due volte con Lily e poi perché piangeva?
Era lì davanti a loro, il suo cuore batteva e il suo respiro usciva regolarmente dal suo corpo.
Era viva e sarebbe stata bene.
“ Weasley perché non porti a casa la tua fidanzata?” gli chiese sarcastico, prima di riabbassare gli occhi su Lily.
Non riusciva neanche a guardarla, non era neanche degna di stare vicino a Lily, si era già arresa e Lily non si arrendeva mai.
Sentì lo sguardo di Hugo su di sé e poi li sentì uscire tra i singhiozzi di Christine.
“ Tuo cugino si è trovato davvero una ragazza coraggiosa” le disse, scostandole un ciuffo di capelli e mettendoglielo dietro l’ orecchio.
“ Non trovi anche tu ?” le chiese.
Silenzio, come sempre nelle ultime ore, solo silenzio.
Lui le parlava ed in cambio ne riceveva solo silenzio, ma sapeva che dentro di lei stava lottando, sapeva che se lui avesse continuato a parlarle lei ce l’ avrebbe fatta.
Glielo diceva il suo cuore. Quel cuore che le era sempre appartenuto.
“ Scorpius devi andare a casa “ Scorpius alzò gli occhi al cielo, come aveva potuto non pensare ad Alice e Rose, mancavano solo loro all’ appello.
“ Alice non mi muovo di qua” dichiarò imperioso, per farle capire che non era una cosa in discussione.
“ Zia Ginny dice che Phoenix non si tranquillizza” lo informò Rose per smuoverlo.
Scorpius trasalì al nome di Phoenix.
“ Non pensi a lui?” lo provocò Alice, mettendosi davanti a lui e guardando Lily.
“ E’ passato un giorno, non puoi vivere qua, devi lasciarti aiutare” lo rimproverò, accarezzando la mano di Lily “ lei non vorrebbe che tu stessi qua e trascurassi Phoenix” continuò.
Scorpius sbuffò.
Sicuramente avevano ragione, sicuramente Lily avrebbe messo avanti Phoenix a sé stessa ed anche lui lo avrebbe fatto con sé stesso, ma non poteva andarsene, nessuno avrebbe potuto aiutare Lily come faceva lui.
Chi le avrebbe parlato ? chi le avrebbe dato la forza se lui se ne fosse andato?
In fondo Phoenix era con Ginny e piano, piano si sarebbe calmato.
“ Potete anche andarvene” disse loro, senza degnarle di uno sguardo.
“ Scorpius non aiuti nessuno così” sentenziò Alice con rabbia.
Scorpius si chiuse in un mutismo assoluto, non voleva neanche rispondere loro.
Provava solo una rabbia immensa e il dolore che gli opprimeva il petto sembrava non volesse passare.
Le sentì bisbigliare e le vide salutare Lily, prima di andarsene a loro volta.
“ Phoenix ha bisogno di te”
Scorpius sospirò, non sapeva neanche quanto tempo era passato, ma quella stanza sembrava una stazione invece di una stanza di ospedale.
“ Papà” disse Scorpius spazientito “ per quale motivo non sei a fare la pozione?” gli chiese, alterandosi.
Suo padre lo guardò con una strana espressione, un’ espressione che per tutti sarebbe stata indecifrabile, ma non per lui che aveva imparato a cogliere ogni minima espressione facciale del padre, per lui che aveva le sue stesse espressioni.
“Non ho bisogno di compassione” disse spazientito “ starà meglio” decretò per l’ ennesima volta.
Draco scosse la testa.
“ Non starà meglio fino a quando non troviamo l’ antidoto per quella maledetta pozione” gli disse, guardando la figura distesa di Lily.
“ Allora cosa ci fai qua?” si arrabbiò Scorpius “ Perché non sei a fare la pozione ?” chiese ancora, alzando leggermente la voce.
Draco sorrise “ Mi hai costretto tu “ disse semplicemente “Nessuno riesce a smuoverti da qua” continuò con voce pacata.
Scorpius si volse verso di lui e scoppiò in una risata senza allegria “ perché volete tutti che me ne vada ?” gli chiese, chiudendo le mani a pugno con rabbia e strusciandoseli contro i Jeans.
“ Hai un figlio e non sei neanche andato a vedere come sta” rispose Draco serio.
Scorpius sbuffò “ non posso muovermi e Phoenix è con Ginny” spiegò per l’ ennesima volta.
Era stanco, non faceva che ripetere la stessa frase a tutti e la sua pazienza stava finendo, possibile che non capissero ? che neanche suo padre capisse ?
“ Lei non si sveglierà Scorpius” gli disse Draco con voce dura.
Scorpius si voltò di scatto “ non dire cazzate” ribattè, stringendo i pugni nervosamente.
“ Scorpius lei non si sveglierà fino a quando non avremo la pozione, la tengono sedata per non farla impazzire” continuò.
“ BASTA” urlò Scorpius, alzandosi in piedi e  fronteggiando il padre, i suoi occhi che sembravano emettere lampi d’ ira.
Perché gli diceva queste cose?
“ Lei… non… impazzirà” sillabò piano.
Draco lo osservò, il corpo in tensione, i pugni chiusi, gli occhi così pieni di rabbia che sembravano liquefarsi.
Sospirò “ Pensi che quando tua madre è morta non abbia mai desiderato morire con lei ? chiudermi in una stanza e non uscirne più ? ubriacarmi fino a stordirmi e non capire più niente?” gli disse, guardandolo fisso negli occhi.
“ Ma non l’ ho fatto, non l’ ho fatto per te. Perché te avevi appena perso una madre, avevi perso una fidanzata ed eri a pezzi, quindi non potevo permettermi di sgretolarmi lentamente” continuò.
Scorpius sentì le lacrime pulsargli ai lati degli occhi “ lei non è morta” disse soltanto.
Draco fece cenno di diniego “ è vero ma fino a quando non  la svegliano è come se lo fosse” si oppose calmo.
“ Phoenix non smette di piangere, non vuole mangiare, crede che siate morti e non si lascia consolare da nessuno” lo informò poggiando i palmi delle sue mani sulle sue spalle.
“ Quindi vai da lui, non ti sto dicendo di non tornare, ma vai a parlare con lui e poi potrai tornare qua” gli disse, spostando lo sguardo su Lily.
Scorpius sapeva che suo padre aveva ragione, ma come poteva lasciare Lily ?
Però Phoenix aveva bisogno di lui.
Ricordava quanto era terrorizzato quando lo aveva lasciato a casa Potter, ricordava che aveva dovuto staccarsi le sue manine dal suo collo, ricordava il suo pianto sulla sua spalla.
Doveva andare da lui.
“ Non può stare sola” disse, ricordando quello che era successo a Phoenix.
Sapeva che i Punitori ormai erano dappertutto.
“ Potter è qua fuori” gli disse suo padre, con un ghigno, prima di affacciarsi a chiamare Harry.
Scorpius stirò le sue labbra in un mezzo sorriso, doveva immaginare che Harry non avrebbe mai fatto muovere Draco da solo e che non avrebbe mai lasciato la sua bambina senza una protezione.
Si chinò su Lily “ Tornerò presto “ le disse, prima di poggiare le labbra sopra le sue, poi afferrò il braccio del padre e si smaterializzò.
Appena i suoi piedi toccarono il pavimento del salotto di casa Potter, Scorpius vide Phoenix in un angolo.
Il suo cuore fu morso in una stretta, come aveva potuto non pensare a lui fino ad ora.
Non doveva più pensare a sé stesso.
Adesso aveva una famiglia e aveva altre persone che amava e che lo amavano.
Ginny si voltò verso di lui e Scorpius notò subito il sollievo nei suoi occhi.
“ Non sapevo più che fare” lo informò.
“ Non si muove di lì”
Scorpius fissò lo sguardo su suo figlio, fissava il muro, le braccia incrociate e le sopracciglia aggrottate, la bocca serrata come se volesse far capire che non avrebbe emesso neanche un suono, in quel momento gli sembrò di vedere più che mai sé stesso in suo figlio.
“ Vado prima che lo sfregiato Junior mandi tutto all’ aria” disse suo padre, premendogli una mano sul braccio per incoraggiarlo a muoversi ed andandosene.
Scorpius lo raggiunse in pochi passi e s’ inginocchiò accanto a lui.
“ Phoenix”
Appena pronunciò il suo nome vide Phoenix voltarsi verso di lui, le labbra aprirsi in un sorriso, nello stesso sorriso di Lily.
“ PAPA’ “ urlò, gettandogli le braccia al collo.
Scorpius lo strinse a sé chiudendo gli occhi, gli sembrava quasi che i suoi polmoni avessero ripreso a ricevere aria.
Il suo pensiero era sempre su Lily e su quella stramaledetta pozione, ma Phoenix, il suo sorriso, le sue piccole braccia strette attorno a lui, sembravano quasi riuscire finalmente a scaldarlo a farlo sentire ancora un po’ vivo.
“ Sono qui Phoenix” gli disse cercando di calmarlo, alzò gli occhi su Ginny e la vide commossa.
“ Vi lascio soli, vado da Lily” lo informò in un sussurro per non farsi sentire da Phoenix.
Scorpius annuì lasciando che Ginny si smaterializzasse.
Phoenix si strinse sempre di più a Scorpius, affondando il viso nella sua spalla, sembrava quasi non volesse lasciarlo andare più, sembrava che temesse che potesse andarsene di nuovo da un momento all’ altro.
“ La mamma?” gli chiese, senza sganciarsi dal suo abbraccio.
Scorpius trattenne il respiro, ricordava che Lily gli aveva spiegato che per quanto dolorosa lei gli aveva sempre detto la verità, ma era pur sempre un bambino di tre anni.
Scorpius gli prese il mento, alzando il suo sguardo su di lui.
“ La mamma adesso non sta tanto bene, ma appena starà meglio tornerà da noi” gli spiegò cercando di tenere la voce calma, di non far trasparire l’ agitazione che lui stesso provava.
“ Tornerà vero ?” chiese di nuovo prossimo alle lacrime.
“ Fidati di me” gli rispose Scorpius, scompigliandogli i capelli e cercando di autoconvincersi delle sue parole.
 “ Tu non te ne andrai più vero ?” gli chiese con voce lamentosa.
Scorpius sorrise “ Ehy ometto basta lamentarsi “ gli disse, alzandosi in piedi e portandoselo in braccio.
“ Che ne dici di riempire questo pancino?” gli chiese, ponendo una mano sulla sua pancia.
Phoenix rise e Scorpius si beò della sua risata, della sua risata così simile a quella di Lily.
Gli sembrò quasi di sentirla ridere, di vedere la sua risata.
***
Lily correva.
Phoenix era davanti a lei.
Urlò e urlò ancora continuando a correre.
Doveva raggiungere Phoenix, ma per quanto corresse, per quanto fosse veloce non riusciva a raggiungerlo.
Perché ? si chiese, eppure la loro casa non era troppo grande, perché non riusciva a raggiungerlo?
Poco dopo vide un altro Punitore.
Era davvero un altro ?
Non era sicura, forse era lo stesso.
Era il Punitore che le sembrava sofferente, che cosa era successo ?
Perché era sofferente ?
Sentiva che la soluzione era vicina, sentiva che qualcosa le stava sfuggendo.
Guardò di nuovo suo figlio.
Un Punitore gli stava puntando la bacchetta alla testa “ Se tornerai tuo figlio morirà” .
Quelle parole pronunciate così duramente.
Quelle parole che sembravano un eco nella sua testa.
Urlò quando vide il lampo di luce verde e suo figlio cadere a terra morto.
S’ inginocchiò non riuscendo più a sentire il suo corpo.
Lo avevano fatto, avevano ucciso il suo bambino.
Sentì il Punitore ridere e Lily cercò la sua bacchetta, ma non c’ era, non aveva la bacchetta, non poteva ucciderlo.
Si scagliò contro di lui a mani nude, ma il Punitore scomparve ed al suo posto vide Scorpius.
Scorpius riverso nel suo sangue, proprio come suo padre prima di lui.
“ Se tornerai Scorpius Malfoy morirà “ le disse di nuovo quella voce ridendo.
Lily urlò di nuovo, non riusciva più a vedere, a sentire, a muoversi.
Poteva solo urlare e urlare tutto il suo dolore.
Phoenix era morto.
Scorpius era morto.
La sua vita non aveva più senso.
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Capitolo 19
*** 18 CAPITOLO ***


“ Allora cosa vuoi mangiare ?” chiese Scorpius, infilando la testa dentro al frigorifero.
Sorrise, vedendo Phoenix infilarsi tra le sue gambe per vedere anche lui il contenuto del frigo.
“ Le uova” determinò dopo pochi secondi.
Scorpius annuì, prendendo le uova e appoggiandole sopra il tavolo.
“ Me le fai come la mamma?” chiese Phoenix, mentre Scorpius era chino per prendere la padella.
Come la mamma ? e come gliele faceva Lily ?
Lo guardò e lo vide inarcare un sopracciglio, in quel momento gli sembrò di vedere nei suoi stessi occhi, le espressioni di sfida di Lily.
Era possibile che un bambino di tre anni lo stesse sfidando a capire?
“ Allora strapazzate “ determinò.
Phoenix scosse la testa divertito.
“ Frittata ?” chiese e lo vide sorridere ancora più ampliamente, scuotendo la testa.
Quel bambino era davvero un diavoletto, aveva il giusto mix dei loro caratteri e la cosa divertiva molto Scorpius.
“ Mi arrendo” gli disse con un sorriso e alzando le mani in segno di resa.
Phoenix lo guardò furbescamente “ la mamma me lo rivolta” disse con un sorriso.
Rivoltato.
Semplicemente rivoltato, e lui che aveva pensato a chissà quale tipo di cucina particolare.
Sorrise per essersi fatto fregare da suo figlio e puntò la bacchetta per rivoltare l’ uovo.
Dopo pochi minuti l’ uovo fu pronto e Scorpius lo mise in un piatto e lo posizionò sul tavolo.
Phoenix impugnò la forchetta e cominciò a spezzarlo, ma il suo viso sembrava ugualmente triste.
“ Non è buono ?” gli chiese Scorpius, studiando le sue reazioni.
“ La mamma mi fa anche i pezzettini di pane dipinti”
Scorpius aggrottò le sopracciglia e questo adesso che cos’ era ?
Prese due fette di pane e gliele posizionò davanti “ perché non mi insegni?” gli chiese.
Phoenix guardò il pane, ma le sue labbra restarono imbronciate “ voglio la mamma” disse lamentoso.
Scorpius sentì il cuore stretto in una morsa.
Sapeva che dopo l’ entusiasmo iniziale per aver capito di non essere stato abbandonato, avrebbe sentito la mancanza di Lily.
Forse poteva portarlo da lei.
Solo per fargli vedere che lei non lo aveva abbandonato, che stava male ma che sarebbe guarita.
E se poi avesse solo peggiorato le cose ?
“ Phoenix…” iniziò Scorpius, ma fu interrotto da Albus che entrò in cucina come un ciclone, seguito a ruota da Draco.
Aveva il viso ancora segnato dalla battaglia, ma al contrario del fratello e della sorella non aveva necessitato di cure fisiche e portava sul volto, solo la stanchezza della notte insonne, passata dietro la ricerca di una pozione.
“ Forse ci siamo” disse, passando lo sguardo da Scorpius a Phoenix.
Scorpius balzò in piedi.
“ Cosa vuol dire forse ?” chiese.
Non sapeva se essere felice, continuava a passare gli occhi da Albus a suo padre e i loro sguardi non sembravano del tutto convinti.
“ Vuol dire…” Albus iniziò a parlare ma poi spostò lo sguardo su Phoenix e si fermò improvvisamente.
Si era fermato con la forchetta a mezz’ aria, sembrava che agognasse ogni sua minima parola, la speranza sembrava invadergli gli occhi, sembrava quasi che credesse che gli avrebbe materializzato la sua mamma davanti agli occhi.
Scorpius seguì lo sguardo di Albus e capì il suo disagio, ma questo lo fece irrigidire, voleva dire che c’ era davvero un però e non era neanche una cosa di poco conto.
“ Forse è meglio parlarne al San Mungo” intervenne Draco pensieroso.
Scorpius si avvicinò a suo figlio e lo guardò “ è tutto ok, finisci di mangiare” gli disse in tono rassicurante.
Phoenix concluse il viaggio della forchetta portandola alla bocca, ma non sembrava molto sicuro.
Guardava Scorpius con le sopracciglia aggrottate e la bocca stesa in una linea sottile, quasi fosse sicuro che gli stessero nascondendo qualcosa.
“ Andiamo subito” propose Scorpius, guardando Albus.
“ Papà, resti tu con Phoenix ?” gli chiese.
“ Appena possibile ti mando qualcuno” gli disse, senza neanche attendere la sua risposta.
Phoenix lo prese per un lembo della maglia “ Non andare via” lo pregò lamentoso.
Scorpius sorrise e prese il suo bambino tra le braccia “ tornerò con la mamma” gli disse ad un orecchio.
Gli occhi di Phoenix s’ illuminarono “ davvero ?” gli chiese.
Scorpius annuì, prima di deporgli un bacio sulla testa e lasciarlo a Draco.
Si smaterializzarono nella stanza di Lily.
Harry e Ginny erano lì che guardavano la figlia impotenti, nei loro occhi il dolore di quel momento.
C’ erano anche James e Sunday, Rose e Frank e Hugo e Christine, Scorpius si chiese se pensassero che ci fosse una festa, ma poi si sentì egoista non era l’ unico a soffrire per lei.
Appena li videro Harry balzò in piedi.
“ Avete l’ antidoto ?” chiese, la speranza nei suoi occhi verdi.
Albus annuì, mentre Scorpius guardava gli altri negli occhi.
“ Come funziona ?” chiese James, scattando subito in avanti.
“ Hai presente il metodo babbano della profilassi ?” chiese Albus, spostando lo sguardo tra tutti loro.
Scorpius annuì, chiaramente come medimago si era informato molto anche sulla medicina babbana, ma non capiva dove volevano andare a parare la profilassi era una cosa preventiva.
“ La cura segue lo stesso metodo, ovvero abbiamo il suo sangue e nel suo sangue c’ era ancora traccia della pozione, quindi siamo riusciti a ricrearla e di conseguenza a creare un antidoto” gli disse, gli occhi verdi che brillavano.
“ Però ?” chiese Scorpius, temendo la risposta.
“ Però potrebbe anche morire “ disse in un fiato, lanciando un’ occhiata al padre e abbassando la voce fino a ridurla quasi a un sussurro.
“ La pozione è tra gli ingredienti dell’ antidoto e non sappiamo gli effetti che un ulteriore dose le darebbero”
Scorpius guardò Albus, il cuore gli stava battendo così velocemente che sembrava quasi avere una vita propria, la felicità di sapere che avevano trovato un antidoto era stata sopperita da una dose quasi letale di paura.
Scosse la testa, non potevano farlo, non se non ne erano sicuri.
“ E se aspettiamo ?” chiese, forse c’ era un’ alternativa, forse poteva essere fatto in un altro modo.
“ Ogni minuto è prezioso Scorp” disse Albus, con gli occhi bassi.
“ Sai quanto amo mia sorella, ma non sappiamo cosa stia vivendo nella sua mente, ma qualsiasi cosa sia per lei è la realtà, rischia davvero di impazzire”
Scorpius guardò Albus prima di spostare lo sguardo su Harry e vide che lo stava guardando come se si aspettasse un consiglio da lui, un aiuto.
“ Proviamo “ disse cercando di contenere il nervosismo.
“ Che cosa?” chiese James, alzando di un tono la voce.
Sunday gli mise una mano sul braccio, per cercare di calmarlo ma James stava guardando Scorpius con rabbia.
“ Spero tu stia scherzando Malfoy, ora il mio fratellino se ne torna a casa e trova qualcosa di più sicuro della medicina babbana “ impose con rabbia.
“ Non abbiamo trovato altre soluzioni” si giustificò Albus.
Scorpius ebbe un moto d’ impazienza, quello stupido di James, cosa credeva che lui fosse felice all’ idea di non aver la certezza di una guarigione ?
Cosa credeva che non stesse soffrendo quanto lui.
Lo prese per il braccio sano e lo condusse davanti a Lily.
“ Quanto conosci tua sorella ?” gli chiese sarcastico.
“ Tua sorella non vuole vivere così, non vuole vivere sedata, gli incubi che lei vede sono la sua realtà in questo momento” gli disse con rabbia.
“ Quindi proviamo” concluse, guardando Harry negli occhi.
Harry lo guardò ancora un secondo prima di spostare gli occhi su Ginny.
Ginny aveva le lacrime agli occhi “ Si” disse soltanto.
Solo un monosillabo, sicura che se avesse dovuto dire di più non ci sarebbe riuscita.
Scorpius chiuse gli occhi con un mezzo sorriso, mentre l’ aria cercava di entrargli nei polmoni.
“ Tutti fuori” ordinò Scorpius, ormai la sua pazienza era finita, scoppiata, evaporata.
Voleva solo vedere di nuovo gli occhi di Lily, solo respirare di nuovo la sua pelle.
“ Io non esco” si oppose James rabbioso.
“ James sarai il primo ad essere chiamato dentro” gli disse Harry calmo “ ma devi stare con Sunday” continuò.
James si liberò con uno strattone dalla presa di Scorpius  “ E’ mia sorella” disse, scusandosi con gli occhi con Sunday.
Sunday annuì ed uscì, seguita da tutti gli altri.
Oltre a James, erano rimasti solo Scorpius, Albus, Harry e Ginny.
Scorpius vide le sue mani tremare mentre Albus gli passava l’ antidoto.
Guardò James e lo vide incapace di muovere un muscolo, fermo accanto al letto della sorella, immobile nella sua paura.
Prese la bacchetta e glielo somministrò, poi spostò gli occhi su Harry e Ginny attendendo.
Sentiva il suo cuore sprofondare sempre più giù, ormai sembrava quasi non battere più, sembrava quasi diventato pesante come la pietra e gli sembrava che gli stesse arrivando fino allo stomaco.
Chiuse gli occhi un attimo, cercando di prendere un respiro, cercando di far capire ai polmoni che dovevano respirare.
Poi finalmente Lily aprì gli occhi.
Li guardò e il suo sguardo sembrò perso, vagante.
Ginny si chinò sulla figlia abbracciandola, seguita subito da Harry  ma Scorpius continuava a guardarla.
Lily non aveva alcuna reazione, teneva solo lo sguardo fisso su di lui.
“ Lily “ la chiamò, appena i suoi genitori si furono alzati.
Lily non rispose continuando a tenere lo sguardo fisso su di lui.
Si scambiò uno sguardo con Albus, che fosse troppo tardi ?
Chiuse le mani a pugno, così forte da vedere le sue nocche sbiancare, non poteva essere impazzita.
Si sedette sul letto “ Lily mi senti ?” le chiese.
Ancora nessuna risposta, sentì il suo corpo cominciare a vibrare di rabbia, il sangue fluirgli al cervello molto velocemente impedendogli di pensare razionalmente.
“ LILY CAZZO RISPONDI” urlò.
“ Scorpius…”
“ No Harry, no “ disse ed i suoi occhi in quel momento sembravano più che mai un cielo in tempesta.
“ Non capisci ho promesso a Phoenix che l’ avrei portata a casa, ho promesso che gli avrei riportato la sua mamma” continuò rabbioso.
Al nome di Phoenix, Lily sussultò e di nuovo i suoi occhi si riempirono di lacrime.
A Scorpius non era sfuggita la reazione, aveva finalmente avuto una reazione.
Le prese la mano, portandosela al viso “ Lily torna da me” la pregò.
Lily mosse la mano e fece scorrere i polpastrelli lungo la sua guancia, piano, quasi non credesse davvero che quello fosse il viso di Scorpius.
Gli altri seguivano i suoi movimenti, trattenendo il respiro, già il fatto che avesse avuto una reazione aveva fatto tornar loro il sorriso.
Mosse le dita quasi stesse seguendo un suo disegno segreto, passò dallo zigomo alla guancia, mentre una lacrima le scendeva sul viso senza essere vista, distese completamente la mano sulla sua guancia, lasciando che i suoi polpastrelli venissero punti dall’ accenno di barba di Scorpius.
Nessuno riusciva a dire niente e Lily riprese il suo cammino, si spostò sul mento e risalì lentamente fino alle sue labbra, passando il suo indice sopra e fermandosi solo quando ne ebbe concluso la sagoma, poi puntò di nuovo lo sguardo su Scorpius “ Sei vivo” disse in un sussurro.
 “ Phoenix?” chiese Lily, cercando di restare lucida, di tenere il contatto con la realtà, di pensare che tutto quello che aveva visto non era che un’ orrenda bugia.
“ Sta bene è a casa dei tuoi” le rispose Scorpius e la vide chiudere gli occhi e lasciar scendere le lacrime a lungo trattenute.
Scorpius la prese tra le braccia, non riuscendo più a trattenersi e sollevandola leggermente dal letto, probabilmente doveva trattarla con delicatezza, con apprensione ma la sua felicità non era più contenibile.
La baciò nell’ incavo del suo collo, continuando a tenerla tra le braccia, sentendone il profumo, ricominciano a sentire i polmoni riempirsi di aria nuova.
“ Posso abbracciarla prima che tu la uccida ?” chiese Albus, sorridendo e guardando la sorella che essendo ancora piuttosto debole, sembrava una piccola bambola tra le braccia di Scorpius.
Scorpius sorrise, baciandola sulle labbra e alzandosi per dare modo ad Albus, James  e ai suoi genitori di abbracciarla e di stare con lei.
Harry gli mise una mano sulla spalla e Scorpius si voltò senza riuscire a togliersi il sorriso dal viso.
Lily era viva, non era impazzita.
Sarebbe tornata da Phoenix, sarebbe tornata da lui.
“ Vado a chiamare gli altri” disse Harry, con un sorriso.
Lily spalancò gli occhi, separandosi dalla madre “ Papà” lo chiamò.
La sua voce era ancora piuttosto debole, ma decisa.
“ Uno dei punitori è della nostra famiglia” disse sicura.
Harry aggrottò le sopracciglia, avvicinandosi alla figlia “ Lily sei molto debole e provata” disse Ginny.
“ No, sono sicura” le disse, guardandola negli occhi così simili ai propri.
Lily si alzò leggermente per guardare Scorpius, sapeva che lui l’ avrebbe capita, che avrebbe letto la sicurezza nei suoi occhi.
“ Come fai a dirlo ?” chiese Albus, leggermente impaurito, se fosse stato qualcuno della famiglia molte cose avrebbero acquistato un senso.
“ Nel sogno ho rivisto il momento della smaterializzazione…”
“ Nel sogno? Lily era tutta una finzione “ si oppose James.
Lily annuì “ lo so” disse spostando gli occhi su Scorpius e guardando i suoi occhi, penetranti, magnetici, vivi.
“ Ma nel sogno ho rivisto ogni momento della battaglia, ho rivissuto ogni secondo, solo che il finale era diverso” disse sentendosi salire nuovamente le lacrime agli occhi.
Ginny le prese la mano, stringendogliela forte, capendo da mamma e da donna la sua sofferenza.
“ Ho rivisto quando hanno tolto le barriere difensive, le hanno tolte dopo che i primi quattro Punitori si erano smaterializzati” continuò, guardando prima Albus e poi James.
Albus e James parvero riflettere, poi si scambiarono uno sguardo, probabilmente anche loro avevano ricordato il momento.
“ Le barriere erano attive” mormorò James.
Lily annuì con vigore, cercando di azionare nuovamente la sua mente, di scacciare le immagini della morte di Phoenix e Scorpius, immagini che continuavano ancora ad apparirle davanti agli occhi come se fossero ricordi, come se fosse davvero successo.
Chiuse gli occhi, scuotendo la testa con rabbia.
“ Lily?” la chiamò il fratello preoccupato.
Lily alzò gli occhi su Scorpius. Era vivo, niente di quello che aveva vissuto era vero.
“ Phoenix sta bene ?” chiese di nuovo.
Scorpius la guardò preoccupato, lo aveva già chiesto.
Si sedette sul letto, prendendole la mano “ Lily tutto ok ?” le chiese con un po’ di apprensione nella voce.
“ Ripetimi che sta bene, per favore Scorpius ho bisogno di sentirmelo dire”
Scorpius sollevò gli angoli della bocca in un mezzo sorriso, non osava neanche immaginare cosa potesse aver visto.
Le accarezzò una guancia dolcemente “ Phoenix sta benissimo, vuole solo rivederti” le disse dolcemente.
Lily appoggiò la guancia sulla sua mano, credeva che non avrebbe sentito mai più il suo contatto sulla sua pelle.
“ Come facciamo se è qualcuno della famiglia ?” chiese James, interrompendoli.
“ Dobbiamo ristringere il campo” disse Harry, non credendo alle proprie parole, non poteva credere che fosse qualcuno della famiglia, ma tutto tornava, ricordava come si fosse stupito lui stesso di come conoscessero Phoenix o di come sapessero che Draco era vivo.
 “ E’ una donna” disse Lily, guardando suo padre.
Tutti la guardarono stupiti.
“ Io non riuscivo a collegare i tasselli, sentivo che mi sfuggiva qualcosa ma non capivo cosa” continuò Lily, torcendosi le mani nervosamente.
“ Ho rivissuto la battaglia tante e tante volte ed ora sono sicura” disse guardandoli uno ad uno.
“ Quando il punitore che avevo in ostaggio mi ha colpita, io mi sono appigliata a lei” continuò, cercando di seguire lei stessa il filo dei suoi pensieri.
“ E’ stato solo un attimo e nella concitazione del momento non ci ho più pensato, ma quando mi sono appesa sono sicura di aver sentito un seno sotto la sua veste” concluse.
Harry la guardò attentamente “ Qua fuori c’ è Rose” disse soprappensiero, non riusciva a credere che Rose fisse uno dei Punitori, lei e Lily erano molto unite ma i Punitori si infiltravano e condizionavano le persone, poteva essere chiunque.
Scorpius guardò Lily  “ la metteremo alla prova” determinò duro, senza interrompere il contatto con i suoi occhi.
Le erano mancati così tanto i suoi occhi che non riusciva a smettere di guardarli.
 COMMENTO :  OK CREDO CHE ORMAI ANCHE SCORPIUS COMINCI AD ESSERE CONSAPEVOLE DEI SUOI SENTIMENTI E INOLTRE HANNO FATTO UN PASSO AVANTI E GRAZIE A LILY HANNO SCOPERTO CHE LA SPIA E’ UNA DONNA, MA CHIARAMENTE I LORO SOSPETTI SONO ANDATI SU ROSE…SARA’ LEI ? E COME LA METTERANNO ALLA PROVA? RINGRAZIO LE FANTASTICHE PERSONE CHE MI INCORAGGIANO E MI SPRONANO OVVERO ICEPRINCESS / ARIB / ALYX / ARYELLE / LUISA 21 / FEDERCHICCA/  EMYLOVELY / MIKILILY / ALWAYS 89 / MISTINA / GABRIEL MAZZI / RIZA KOIZUMI / ROBY ALADIMPA / FEDEPLUCK 93 / ALLODOLA  E NIPOTINA !! INOLTRE RINGRAZIO CHIUNQUE MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTI !!

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Capitolo 20
*** 19 CAPITOLO ***


Scorpius prese un respiro ed aprì la porta.
James era accanto a lui e Scorpius sperò che riuscisse a fingere, come avevano deciso dentro la stanza di Lily.
Passò uno sguardo su tutte le persone, Sunday stava tornando in quel momento sorseggiando una bevanda, Rose era seduta, immobile e Frank accanto a lei le teneva la mano, Christine e Hugo parlavano fitti e cercavano di sollevarsi il morale a vicenda.
Si sentì in colpa, sapeva che stava per fare una cosa infame, una cosa che non era nel suo carattere, una cosa per la quale tutti gli innocenti avrebbero sofferto.
“ Che succede?” chiese Hugo, avanzando di un passo.
Non dovevano neanche fingere troppo, il loro senso di colpa, li faceva sentire delle persone pessime e i loro volti erano, di conseguenza, molto seri.
“ Non ce l’ ha fatta” disse con voce roca.
Solo il pensarlo, solo il dirlo, gli faceva venire i brividi, gli faceva pensare tutto quello che sarebbe potuto succedere.
Puntò gli occhi su Rose, Lily era sicura che fosse una donna e che fosse una della famiglia e lui le credeva.
Era sicuro che Lily avesse ragione e non poteva essere altro che lei.
Rose lo guardò mentre gli occhi le si riempivano di lacrime “ non può essere “ disse scioccata, portandosi una mano alle labbra.
Frank la prese per la vita vedendola vacillare e Scorpius si voltò verso James, per capire, come lui che la conosceva meglio considerasse la sua reazione.
Guardò James ma lo vide con lo sguardo fisso, seguì il suo sguardo e vide Sunday.
Sunday tremava vistosamente, la bevanda le era caduta dalle mani creando una piccola pozza ai suoi piedi e schizzandole le caviglie scoperte, le lacrime scorrevano copiose nel suo volto e si era portata le mani tra i capelli.
“ Io…io…” sussurrava, come se seguisse un suo ragionamento.
Scorpius era scioccato, non era la reazione che si era aspettato da lei.
Conosceva abbastanza bene Sunday, lavorava con lei e non aveva queste reazioni esagerate, ma non poteva essere lei, non era parte della famiglia.
“ Sunday” disse James, provando ad avvicinarsi, ma Scorpius lo bloccò, ponendo una mano davanti al suo torace.
I suoi occhi erano pieni di compassione per la sua ragazza e Scorpius sapeva che se si fosse avvicinato, avrebbe potuto tradirsi.
Fece scorrere lo sguardo e vide Rose che ormai piangeva sulla spalla di Frank e Christine che piangeva abbracciata ad Hugo.
“ L’ hanno uccisa” disse Scorpius, cercando di aizzare il fuoco “ Quei maledetti l’ hanno uccisa” ripetè, sentendosi sempre più piccolo.
Mentire sulla morte di Lily, mentire ai suoi cugini preferiti, se Rose non si fosse rivelata colpevole non gliel’ avrebbe sicuramente perdonata.
Ma se non era lei, chi poteva essere ?
Sunday cadde sulle ginocchia “ non volevo…non credevo…volevo lasciarli…io volevo lasciarli”
Scorpius si voltò di scatto verso di lei.
 “ Cosa stai dicendo?” chiese, dando voce ai suoi pensieri e sperando di aver capito male.
Sunday alzò gli occhi pieni di lacrime su James e lo guardò fisso negli occhi “ non sono stata io” disse tra le lacrime.
James spalancò la bocca, Sunday ? la sua Sunday ? ma come poteva essere stata lei ?
Probabilmente stava soltanto soffrendo, solo soffrendo per la perdita di un’ amica, di una cognata.
Scosse la testa, guardando Scorpius solo un secondo e nei suoi occhi vide l’ incredulità.
Si precipitò da lei, scansando la mano di Scorpius e si chinò per abbracciarla.
Voleva dirle che andava tutto bene, che non era come lei credeva, che erano stati dei bugiardi e dei bastardi, ma Sunday lo scansò alzandosi e allontanandosi da lui.
“ Sunday” disse James, guardandola sorpreso.
“ Non ti merito James” disse, ma il suo volto sembrava una smorfia di dolore.
Scorpius trattenne il respiro, immaginava che una scusa del genere avrebbe fatto crollare la spia, ma immaginava che fosse stata Rose e per questo pensava che il suo senso di colpa l’ avrebbe fatta crollare, non credeva che fosse Sunday.
“ Sunday cosa dici?” chiese James sempre più incredulo, aveva gli occhi arrossati come se avesse pianto, il dolore della consapevolezza lo stava invadendo.
“ Non puoi essere stata tu” le disse, cercando di tirare la bocca in un sorriso per cercare di rassicurarla.
Scorpius sentiva la rabbia cominciare ad invaderlo, era stata lei, la sua reazione non lasciava adito a dubbi.
Tremava, era disconnessa, impaurita, forse anche un po’ pentita.
Il suo volto era il classico volto di un colpevole.
Strinse i pugni “ come hai fatto ?” le chiese, la voce dura e fredda.
Sunday scosse la testa “ li volevo lasciare…è stato tutto un errore…ma non potevo…” le sue parole erano sempre più sconnesse e la vide barcollare vistosamente.
Scorpius in un balzo l’ afferrò per le braccia, stringendola e costringendola a guardarlo negli occhi “ come…hai…fatto…ad…entrare” gli sibilò a pochi centimetri dal viso.
I tremori di Sunday non erano ormai più controllabili “ mi…mi…dispiace” balbettò, spostando lo sguardo su James.
James aveva le lacrime agli occhi e la guardava come se non l’ avesse mai davvero conosciuta.
“ Volevi uccidere mia sorella ?” le chiese in un sussurro.
Sunday lo guardò, sembrava stesse malissimo, sembrava avere ormai degli spasmi che la squassavano dall’ interno “ Ti amo davvero James” cercò di dire, nonostante la sua bocca sembrasse quasi immobile e le parole le uscissero distorte.
Scorpius ormai era come una bomba pronta ad esplodere, James gli faceva molta pena, ma avevano appena trovato un Punitore, probabilmente colei che aveva sempre passato tutte le informazioni, non c’ era tempo per i chiarimenti, lo avrebbero fatto in seguito.
“ GUARDAMI SUNDAY” urlò Scorpius.
Sunday sobbalzò e guardò Scorpius   “ dimmi come hai fatto ad entrare in casa mia” le disse ed i suoi occhi sembravano emettere fuoco puro.
Sunday lo guardò ancora un secondo, prima di essere investita da un violento conato di vomito che la costrinse a piegarsi su se stessa e vomitare.
Scorpius la lasciò, aveva capito.
Guardò James chiedendosi se anche lui avesse collegato le cose ma lo vide ancora troppo sconvolto per pensare razionalmente.
Tutti guardavano prima Sunday e poi James aspettandosi una reazione, aspettandosi che lui muovesse un passo verso di lei, ma James sembrava completamente catatonico.
Non un muscolo si muoveva, lo sguardo fisso su di lei che non riusciva a smettere di vomitare.
Le gambe le cedettero e Scorpius la prese per metterla a sedere “ sei incinta?” le chiese, appoggiandola contro il muro.
Ma Sunday non riuscì a rispondere, i suoi occhi si rotearono all’ indietro e perse immediatamente i sensi.
“ James “ chiamò Scorpius, mentre le tastava il collo, il battito era debolissimo.
James ancora non si muoveva, nonostante la scena a cui aveva appena assistito, James non aveva mosso un passo verso Sunday.
Scorpius lo guardò sollevando Sunday tra le braccia, le lacrime gli rigavano il viso, non avrebbe ottenuto niente in quel momento da lui.
“ Rose aiuta James” ordinò velocemente.
“ Hugo” gli disse avvicinandosi “ prendi dei campioni di qualsiasi cosa sia analizzabile” gli disse, prima di sparire con Sunday tra le braccia.
James cadde sulle ginocchia, quasi come se una volta tolto il contatto visivo anche la sua forza, ciò che lo teneva in piedi fosse sparito.
Rose si chinò su di lui, stringendolo in un abbraccio, ma James restò immobile, con le mani lungo i fianchi e le lacrime che gli scendevano calde nel viso.
Non poteva crederci, stavano insieme da due anni e mezzo e lui era un Auror e non si era mai accorto che Sunday passava le informazioni ai punitori.
Si scosse dall’ abbraccio di Rose, violentemente “ James” lo fermò Rose.
James si voltò a guardarla, la rabbia nei suoi occhi nocciola.
La rabbia per la sua stupidità, per essersi lasciato raggirare, per non essersi accorto che la sua fidanzata era una traditrice.
Tirò un pugno contro il muro, forse era anche complice dell’ uccisione dei Malfoy.
Tirò un altro pugno ancora più violento e il muro sembrò quasi rispondere con un eco a tutta la sua rabbia.
Forse era là quella sera, pensò tirando un altro pugno, forse aveva cacciato la sorella, un altro pugno ancora più forte, forse era tutta colpa sua.
Un incantesimo lo fece sbalzare indietro, alzò gli occhi ancora pieni di lacrime e vide suo padre e Albus sulla porta.
Due paia di occhi identici lo stavano guardando sorpreso.
Tutti si fermarono sorpresi e Rose si tuffò tra le braccia di Albus “ mi dispiace Al “ gli disse con voce rotta.
Albus la guardò sorpreso, il piano di Lily e Scorpius aveva funzionato ? era Rose o non lo era ? e soprattutto Scorpius dov’ era ?
L’ allontanò leggermente da lui “ dov’ è Scorpius?” chiese, in tono freddo “ e cos’ è successo qua?” chiese indicando, il caffè ed il vomito che ormai erano mischiati assieme.
“ Sunday, Sunday è la spia” disse James con una voce che sembrava provenire dall’ oltretomba.
Albus e Harry lo guardarono, non capendo come poteva essere “ ma deve essere della famiglia” si oppose Harry, prima che la consapevolezza gli facesse spalancare gli occhi.
Si chinò sul figlio abbracciandolo e stringendolo a sé come quando era bambino e piangeva perché si era fatto male.
Lo tenne stretto a lungo, mentre James versava tutte le sue lacrime, pensando che in un solo attimo la sua vita era cambiata.
In un solo attimo aveva capito di essere stato un burattino nelle sue mani.
***
Aveva dovuto farlo.
Non voleva ma aveva dovuto.
Lo avrebbero ucciso, avrebbero ucciso ciò che restava della sua famiglia.
Anche se la sua famiglia era tutta dentro l’ organizzazione, non avrebbero avuto pietà.
Le voleva bene come una sorella ed amava la Potter.
Si sedette a terra, prendendosi la testa tra le mani.
Amava Lily Potter, non l’ aveva mai persa d’ occhio grazie a quel bracciale.
L’ aveva vista tante volte da lontano, l’ aveva vista anche il giorno dell’ incidente.
Aveva visto la sua disperazione, fino a quando non aveva preso il figlio tra le braccia fuggendo.
Perché era dovuta tornare ? e perché lui codardo non era mai riuscito a farsi avanti ?
Poteva fingere di incontrarla per caso, poteva andare nel bar dove lavorava.
Invece l’ aveva sempre osservata da lontano, non era mai riuscito ad avvicinarsi come il peggiore dei codardi.
Adesso era troppo tardi per Sunday.
Sapeva troppo non potevano lasciarla vivere ed il compito era toccato a lui.
Sentì le lacrime salirgli agli occhi, come aveva potuto ?
Se solo pensava a qualche giorno prima, se solo pensava che l’ aveva salvata da una Cruciatus, che probabilmente aveva salvato lei e il suo bambino dalle ire del loro capo, rabbrividiva.
Era stato il suo unico atto di coraggio e pensare che suo padre era un Grifondoro, come poteva cambiare le persone la guerra.
Come poteva cambiare le persone il dolore.
Adesso tutto era finito ed era stato lui.
Sarebbe uscito da questa storia, si sarebbe inimicato tutta la famiglia, ma voleva avere la sua possibilità con Lily.
Doveva farle capire quanto era stupida a stare con un uomo che non l’ amava e che non l’ aveva mai amata.
Un uomo che quando lei se ne era andata si era rassegnato, l’ aveva odiata, l’ aveva dimenticata.
Lily meritava di più e lui avrebbe anche potuto accettare il figlio di Malfoy per renderla felice.
 
COMMENTO : PRIMA DI TUTTO GRAZIEEEE !! UN GRAZIE DAVVERO ENORME 23 RECENSIONI IN UN CAPITOLO NON MI ERA MAI SUCCESSO…MI AVETE FATTO EMOZIONARE E DATO UNA CARICA ENORME !! GRAZIE DAVVERO A TUTTE NELLE PERSONE DI ICEPRINCESS/ AMBERHALE / ARIB / ALYX / LUISA21 / ARYELLE/ MALTRERIO / EMYLOVELY / FEDERCHICCA/  ALWAYS89 / QUEEN GI / MIKYLILY / ROBY ALADIMPA / MISTINA / FEDEPLUCK93 / LALU0395 / CREEM SWEET STORY / RISA KOIZUMI / NIPOTINA / ALLODOLA / MADDA94 / VBONJOVI E TEYLIN !! SPERO CHE MI FARETE SAPERE COSA NE PENSATE DELLA SPIA...MOLTI DI VOI LA SOSPETTAVANO ;)) IMMAGINO CHE TUTTE ABBIATE UN’ IDEA DI QUESTO PAZZO E DI COSA HA APPENA FATTO, MA NEL PROSSIMO CAPITOLO LO CHIARIRO’ MEGLIO !! SO CHE VI AVEVO DETTO CHE CI SAREBBE STATA ANCHE IL RIABBRACCIO MADRE/FIGLIO MA NON C’ ENTRAVA TUTTO ; )) CMQ AGGIORNERO’ PRESTO PERCHE’ HO QUALCHE GIORNO DI FERIE IN CUI DEVO FARE UN SACCO DI COSE MA MI PERMETTERA’ ANCHE DI DEDICARMI ALLO SCRIVERE !! GRAZIE ANCHE A CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE/ SEGUITE E RICORDATE !! ED ANCHE A CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 21
*** 20 CAPITOLO ***


Albus cominciò ad entrare in tutte le stanze, una per una.
“ Mi scusi” disse per l’ ennesima volta, in tono concitato, quando ricevette un’ occhiata impaurita da una signora.
Dove era finito Scorpius ? e perché aveva portato via Sunday ?
Aveva lasciato suo padre a consolare James ed aveva ancora nelle orecchie il suo pianto.
Non ricordava neppure l’ ultima volta che aveva visto James piangere.
Lui era forte, era come Lily, James non piangeva mai.
James era colui a cui tutti si erano attaccati quando Lily era scomparsa, era colui che aveva saputo risollevarli tutti.
Sua zia Hermione diceva che gli ricordava una favola babbana, diceva che James era come Pollyanna e vedeva sempre il lato positivo di ogni situazione.
Anche quando Lily era scomparsa, quando lui e Scorpius erano caduti nella depressione più profonda, James non si era arreso, dicendo che Lily non li aveva sicuramente abbandonati, che Lily non poteva essere morta perché lo avrebbero sentito.
Albus rilasciò finalmente il respiro, quando entrando in un’ altra stanza, vide la testa di Scorpius china su Sunday.
Entrò lentamente, era davvero indaffarato dietro a lei, aveva evocato un tubo che sembrava le stesse togliendo tutto il sangue dalle vene e adesso aveva di nuovo la bacchetta puntata su di lei.
“ Che succede?” gli chiese, chiudendosi la porta alle spalle.
Scorpius alzò la testa, il suo sguardo era pericolosamente vicino al colore della tempesta.
“ Succede che Sunday è la spia” disse con rabbia, poi spostò lo sguardo su di lei mormorando un incantesimo e apparve un altro tubo che sembrava immetterle del sangue.
“ Succede che è stata avvelenata” continuò, mormorando l’ ennesimo incantesimo.
Albus sgranò gli occhi “ com’ è possibile, era qua fuori, no?” chiese stupito, guardando sua cognata, era estremamente pallida.
Scorpius si allontanò da lei, senza spostare gli occhi per controllare che l’ incantesimo stesse facendo il suo effetto.
“ Abbiamo avuto fortuna” disse guardandolo fisso negli occhi.
“ Lei non doveva sopravvivere, ma credo che fosse nel caffè e ne ha bevuto poco” lo informò, passandosi una mano tra i capelli.
Albus lo guardò, sembrava molto stanco, non si era mosso dal capezzale di Lily e quando lo avevano convinto a farlo era stato solo per andare da Phoenix, dubitava seriamente che avesse chiuso occhio per più di qualche minuto.
“ Perché volevano ucciderla ?” gli chiese “ Perché, se è una di loro?” chiese ancora.
Scorpius sospirò, guardando il lavoro di ricambio di sangue che stava effettuando “ Forse voleva davvero uscirne” disse, guardandola e provando per la prima volta una sorta di compassione.
“ Forse si era resa conto, forse avevano capito che vacillava…non lo so Albus” disse spazientito “ non sono nella testa di quei pazzi” rimarcò con rabbia.
Albus gli pose una mano sulla spalla, capiva l’ amico, sapeva cosa stava provando, in fondo era un essere umano ed era impossibile non odiare la persona che sai essere responsabile di averti rovinato la vita.
Sicuramente in questo momento si stava chiedendo, quanto lei fosse dentro alla faccenda dei Punitori, quanto entrasse nella morte della madre o nella scomparsa di Lily.
“ Riuscirai a salvarla ?” gli chiese.
Scorpius voltò di nuovo la testa verso di lui “ devo…devo salvarla, voglio sapere tutto Albus, sicuramente lei sa chi c’ è dietro ai Punitori”
I suoi occhi erano pieni di amarezza e di rabbia, sapeva che Sunday aveva lavorato per anni con lui, sicuramente le avevano detto di tenerlo d’ occhio, sicuramente era sempre pronta a passare le informazioni su di lui.
“ Come abbiamo fatto a non pensarci ?” chiese, sentendo la rabbia fluirgli sempre più nelle vene.
“ Come abbiamo fatto a non pensare che i Punitori sapevano di Phoenix, di mio padre..” Scorpius lasciò la frase in sospeso, troppa la rabbia.
Albus lo prese per le spalle “ Non essere stupido, come potevamo diffidare di lei, sarebbe stato come diffidare di James e poi doveva essere della famiglia “ gli disse, cercando di fargli capire che nessuno avrebbe mai pensato a lei.
Scorpius sbuffò “ Tuo fratello ha scoperto davvero in un modo orrendo che diventerà padre” disse sarcastico.
“ Già “ disse soltanto Albus, spostando lo sguardo su di lei.
“ Credi non glielo avesse mai detto per non essere scoperta?” chiese Scorpius, seguendo il suo sguardo.
Albus annuì “ non lo so, ma credo che a modo suo amasse davvero James” disse pensieroso.
“ James è a pezzi” rincarò Albus.
Un forte rumore di risucchio, interruppe i loro pensieri e Scorpius si chinò di nuovo su di lei.
“ Dobbiamo portarla via” determinò.
Albus lo guardò interrogativo.
“ Non mi fido di nessuno qua, potrebbero cercare di ucciderla di nuovo, non è fuori pericolo e devo controllare le condizioni del bambino” si giustificò.
“ Dobbiamo portarla dai tuoi” determinò sicuro.
Albus scosse la testa “ Non puoi farlo…James…”
“ Mi dispiace molto per James, so come si sente, anch’ io mi sono sentito ingannato e tradito da tua sorella”
Albus trattenne il respiro, non aveva pensato che la situazione di Scorpius e James fosse stata molto simile.
“ Ma tu hai scoperto che non era così, mentre per James non ci sono speranze” si oppose Albus.
Scorpius guardò gli occhi verdi dell’ amico “ Ci serve Albus, ci serve viva, dobbiamo arrivare alla cima di quei maledetti, dobbiamo porre fine a questa storia” disse sicuro.
“ Dovremo dire a tutti che è morta “ disse serio.
“Morta?” chiese Albus, quasi impaurito.
“ I punitori devono credere di esserci riusciti, devono sentirsi tranquilli” gli spiegò.
***
“ Come sarebbe a dire che è viva?” gli occhi di Rose erano dilatati dallo stupore e l’ incredulità poteva essere colta benissimo nella sua voce.
“ Rose, dovevamo mettere alla prova la spia…” iniziò Harry, ma venne interrotto da Hugo che si alzò in piedi con ancora tutte le fiale dei campioni in mano.
“ Dubitavate di noi ?” gli chiese con rabbia.
Harry fissò il nipote negli occhi, gli sembrava quasi di avere Ron davanti a sé, gli assomigliava così tanto e in quel momento la rabbia gli aveva fatto divenire le orecchie rosse proprio come succedeva al padre.
“ Hugo…”
“ Dubitavate di noi ?” chiese di nuovo, alzando di un tono la voce.
Harry non rispose, ma questo bastò ad Hugo, gli mise le fiale in mano e senza neanche entrare per vedere Lily si smaterializzò.
Rose aveva le lacrime agli occhi e la cosa in un altro momento avrebbe avuto quasi del comico, i due nipoti erano così simili ai genitori che ad Harry sembrava quasi di aver fatto del male ai suoi due migliori amici, gli sembrava quasi di vedere gli occhi di Hermione pieni di delusione e quelli di Ron pieni di rabbia.
Rose lo guardò ancora un secondo, senza riuscire a dire niente, poi prese Frank per un polso e si smaterializzò con lui.
Christine lo guardò quasi imbarazzata, nella rabbia Hugo non l’ aveva neanche aspettata, poi guardò James che sedeva su una sedia, la testa tra le mani e con un leggero sorriso di scuse si smaterializzò anche lei.
“ Entriamo da Lily ?” chiese Harry, calmo.
Era davvero dispiaciuto per i nipoti, sapeva di averli feriti, sapeva che entrambi avevano un legame speciale con Lily ma non poteva pensare a loro adesso, troppe cose avevano bisogno di una spiegazione.
James alzò gli occhi su di lui “ Non posso” disse con un filo di voce.
Harry trasalì. Suo figlio sembrava avvolto da un’ apatia e una disperazione così tangibili e lui non sapeva come aiutarlo.
“ Certo che puoi, andiamo” gli disse Harry, prendendolo per un braccio e alzandolo con delicatezza.
James scosse il braccio del padre “ Tu non capisci” si arrabbiò.
“ Lily mi odierà, Scorpius mi odierà, Sunday era la spia, io le raccontavo tutto, io ero la spia, io ho lasciato che la famiglia di Scorpius morisse, io ho lasciato che cacciassero Lily e la cosa più stupida è che non riesco ad odiarla “ gli disse con rabbia.
I suoi occhi erano lucidi, il suo corpo sembrava vibrare di rabbia, il suo senso di colpa così palpabile che Harry ne fu quasi spaventato.
Gli prese il viso tra le mani “ James non è colpa tua” gli disse mettendo i suoi occhi al pari di quelli nocciola di James, cercando di trasmettergli tutto il suo affetto.
“ NON RIESCO AD ODIARLA” urlò James scostandosi “ MI HA NASCOSTO DI ASPETTARE UN BAMBINO DA ME, HA ATTENTATO ALLA VITA DI TUTTA LA MIA FAMIGLIA ED IO NON RIESCO AD ODIARLA” urlò ancora.
“ E’ normale James” disse Harry “ Non saresti mio figlio altrimenti” continuò.
***
Scorpius aveva spiegato a tutti le sue intenzioni.
James non aveva commentato ma da come lo aveva guardato sembrava aver capito il suo punto di vista.
Sunday sarebbe rimasta a casa Potter fino a quando non fosse migliorata e lui si sarebbe alternato con Albus per curarla e cercare di farla migliorare.
James non aveva mai chiesto come stava, non aveva chiesto neanche se il suo bambino era vivo, troppo preso dal dolore, troppo stretto dentro il suo senso di colpa, ma seguiva ogni informazione che Scorpius dava su di lei, come se quelle informazioni fossero vitali per lui.
Adesso Scorpius era seduto sul letto di Lily e le stava raccontando tutta l’ evoluzione della storia.
“ Cielo, mio fratello sarà a pezzi” disse con le lacrime agli occhi.
Scorpius annuì “ Non sono neanche sicuro di riuscire a salvarla” le confessò.
Lily lo guardò, era così bello in quel momento, anche con i capelli spettinati, lo sguardo stanco e la barba incolta, ma era bellissimo.
“ Ce la farai” gli disse, poggiando una mano sulla sua “ mi fido di te” gli disse piano.
Scorpius alzò lentamente gli occhi su di lei e come sempre i suoi occhi del colore della tempesta la imprigionarono, sembrava quasi che l’ attrazione ed il magnetismo tra loro partisse proprio dai loro occhi ed arrivasse con un brivido, fino alla punta delle dita dei loro piedi.
Scorpius fece scorrere il pollice lentamente sulla sua guancia “ Ho avuto paura Lily” le disse in un sussurro.
Lily annuì, sentendo i brividi invaderle la schiena.
“ Voglio vedere Phoenix” disse, cercando di mettere distanza tra loro, non poteva soffrire, non poteva di nuovo sentirlo dire che non l’ amava.
Scorpius parve tornare lentamente alla realtà, chiuse la mano e se la portò lungo il fianco.
Lily ebbe l’ impressione che volesse dirle qualcosa, ma non lo fece e senza aggiungere altro si smaterializzò.
Dopo qualche minuto si smaterializzò nuovamente con Phoenix in braccio.
Sentì la risata cristallina e contagiante di Lily e un sorriso gli nacque spontaneo, sorriso che morì appena vide chi ne era l’ artefice.
Sentì la rabbia affluire con una velocità allucinante al suo cervello e gli arti quasi gli si intorpidirono, appena incrociò gli occhi neri di Rick.
Stava per dire qualcosa, ma Phoenix lo anticipò “ MAMMA “ urlò e scendendo velocemente dalle braccia del padre si precipitò tra le braccia di Lily.
Lily lo accolse tempestandolo di baci in ogni punto raggiungibile “ MAMMA…MAMMA “ urlava Phoenix felice e lasciandosi baciare da Lily e abbracciandola a sua volta.
Scorpius lanciò un’ occhiata a Rick per fargli capire, quanto fosse di troppo e lui lasciò la stanza senza neanche guardarlo.
“ Mamma lo sai che papà non sa fare i pezzi di pane dipinti ?” le chiese, stringendosi a lei.
Lily guardò Scorpius e si accigliò solo un secondo vedendo la sua espressione, ma fu solo un secondo, prima di tornare a sorridere al figlio “ glielo insegniamo ?” le chiese ancora.
“ Me lo insegnerete stasera” disse Scorpius in tono duro.
Lily inarcò un sopracciglio “ Stasera?” chiese, ricordava che Rick le aveva detto che necessitava di almeno un altro paio di giorni e Scorpius era con lei quando l’ aveva informata.
“ Si posso somministrarti io le pozioni e a casa sarai più al sicuro” le disse, in tono freddo.
Non sembrava neanche lo stesso Scorpius che era stato dieci minuti prima.
Phoenix l’ abbracciò “ la mia mamma torna a casa “ urlò felice.
Lily sorrise e aprì le dita delle mani come se stesse imitando un ragno.
“ Sicuro di esserne felice ?” gli chiese, ridendo.
Phoenix si spostò leggermente fingendosi impaurito “ no, i ragni no” si lamentò ridendo.
“ Si, i ragni si “ rise Lily, chinandosi su di lui e infilando la mano sotto la sua maglietta per fargli il solletico.
Scorpius sorrise, il rapporto tra Lily e Phoenix era così bello, gli sembravano entrambi di nuovo così vivi, come se uno lontano dall’ altro si spegnesse ed era la stessa cosa che accadeva a lui.
Ormai non poteva più mentire a sé stesso.
Amava suo figlio più di sé stesso ed amava Lily, dopo quello che era successo era inutile fingere e quando l’ aveva vista con quel maledetto Canon, aveva capito che con lui, non era ancora mai stata sé stessa, non aveva mai riso con lui così, spontaneamente, doveva dirle ciò che provava.
Doveva dirle che l’ amava e che con lei aveva sbagliato tutto.
COMMENTO : OK L’ AVEVO DETTO CHE AVREI AGGIORNATO PRESTO !! I LOVE FERIE : )) FINALMENTE ABBIAMO RIVISTO LILY E PHOENIX ASSIEME !! ED IL PROSSIMO VI ANTICIPO CHE SARA’ MOLTO LILY / SCORPIUS…IN FONDO COME AVETE VISTO DEVONO PARLARE : )) INTANTO SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO E CHE MI FARETE SAPERE !! GRAZIE MILLE ALLE FANTASTICHE PERSONE CHE HANNO RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO OVVERO ICEPRINCESS / ARIB / ALYX / MALTRERIO / MANSON / FEDERCHICCA/ARYELLE /  FEDEPLUCK93 / RISAKOIZUMI / MIKILILY / ALWAYS89 / VBONJOVI / ROBY ALADIMPA / MISTINA / SPAOLA  E  ALLODOLA …GRAZIE DAVVERO A TUTTE !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE A CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTI !!

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Capitolo 22
*** 21 CAPITOLO ***


“Amare significa non dover mai dire mi dispiace “ Erich Segal
 

“ Non ho alcuna intenzione di discutere con te” quelle parole, calme ma piene di disprezzo, fecero capire a Lily che Scorpius era davvero arrabbiato.
Era in piedi e stava guardando Rick Canon come se le sue parole avessero potuto ucciderlo e sicuramente se così fosse stato non ne sarebbe stato neanche molto dispiaciuto.
Scorpius afferrò la cartella dalle mani di Rick “ vado a cercare qualcuno, di più competente, che firmi le tue dimissioni” le disse, cercando di tenere la voce calma.
Ma Lily sapeva, ormai conosceva ogni sfumatura dei suoi occhi e sapeva che in quel momento la rabbia lo stava assalendo.
“ Scorpius forse…”
Scorpius la interruppe con un gesto della mano “ qualsiasi cura posso fartela io, restare qua è da stupidi” disse lanciando un’ altra occhiata inceneratrice a Rick.
Lily sospirò mentre Scorpius usciva dalla porta, sembravano quasi tornati indietro di anni quando la rabbia e la gelosia non lo facevano ragionare, ma non aveva alcun motivo di essere geloso, le aveva detto chiaramente di non provare niente per lei.
“ Ti sta obbligando ad andartene ?” chiese Rick, con voce gentile ma arrabbiata allo stesso tempo.
Lily guardò Phoenix, era una domanda alquanto strana, soprattutto fatta davanti a lui, non doveva pensare che suo padre fosse un prepotente, anche perché non era affatto così.
Phoenix sembrava turbato aveva il labbro inferiore completamente dentro la bocca, come se non gli piacesse quello che stava dicendo.
“ Nessuno può obbligarmi a far niente Rick” disse con un sospiro, anche se sapeva che non era del tutto vero, i Punitori avevano avuto un potere immenso su di lei.
“ Se non sei sicura, posso intervenire” insistette Rick.
Lily sorrise, ma ci stava davvero provando con lei ? forse no, forse era solo preoccupato per lei, ma forse era arrivato il momento di chiarire le cose, non voleva rischiare il suo rapporto con Scorpius era già difficile non aveva bisogno di ulteriori complicanze.
Lo guardò negli occhi “ Senti Rick, so che il fattore novità può sembrarti molto allettante, ma sono una madre ed ho un figlio con Scorpius, io e te non abbiamo altro in comune che qualche ricordo di Hogwarts mentre con Scorpius…”
“ Mentre con Scorpius ha un figlio” intervenne Scorpius.
Lily sobbalzò, non lo aveva neanche sentito arrivare talmente era presa dal suo discorso, guardò i suoi occhi e sembravano, se possibile, ancora più pieni di rabbia.
Guardava Rick come se gli avesse appena scagliato una maledizione senza perdono, lo sorpassò e diede dei fogli a Lily “ sei ufficialmente dimessa” le disse con un sorriso.
“ Torniamo a casa “ sentenziò, spostando lo sguardo su Phoenix e senza più degnare di un’ occhiata Rick Canon, come se lui fosse solo una parte dell’ arredamento.
Phoenix emise un urletto felice e Lily guardò Rick “ ci vediamo presto” gli disse.
Gli dispiaceva, in fondo non aveva fatto niente, se non cercare di essere gentile con lei.
“ Anche no” disse Scorpius, con un ghigno sprezzante.
Rick trattenne il respiro e divenne completamente livido di rabbia, ma sembrò cercare di ingoiare le parole ed uscì, sicuramente il fatto che Scorpius fosse il suo capo non aiutava e il povero Rick non aveva neanche potuto ribattere.
Lily guardò Scorpius “ potevi evitare di essere così scortese” gli disse con rimprovero.
Scorpius rise, prendendole Phoenix dalle braccia e permettendole di vestirsi.
“ Lui doveva evitare di provarci con la mia ragazza”
La mia ragazza.
Lily quasi vacillò, erano anni che non la definiva la sua ragazza.
“ Tutto ok ?” le chiese Scorpius, vedendola barcollare.
Lily sorrise lievemente e annuì, perché le cose con lui dovevano essere così maledettamente complicate ?
Perché doveva sentirsi felice e impaurita allo stesso tempo ?
Era davvero gelosia la sua ?
Avrebbe voluto chiederglielo, fargli una battuta sarcastica, ma se lo avesse fatto, lui, che cosa le avrebbe risposto ?
“ Ci smaterializziamo insieme” le disse Scorpius, continuando ad osservarla, gli sembrava che si fosse quasi incupita “ sei troppo debole” aggiunse.
Lily annuì, afferrò la sua borsa e gli mise una mano sul braccio, Scorpius coprì la sua mano con la propria continuando a tenere Phoenix tra le braccia e Lily alzò lo sguardo su di lui arrossendo, prima che Scorpius iniziasse la procedura per la smaterializzazione.
Appena i suoi piedi toccarono casa, Lily tirò un sospiro di sollievo, non un solo mobile era rotto, non una sola cosa era fuori posto, Scorpius aveva fatto aggiustare tutto e aveva pensato a renderle il recupero meno difficile.
“ Grazie” disse in un sussurro.
Scorpius annuì, mentre Phoenix già si dibatteva per scendere, ormai si era smaterializzato talmente tante volte che ci aveva fatto l’ abitudine e non era più devastante come le prime volte.
“ Ehy campione” lo fermò Scorpius, prendendolo per il colletto della maglia, mentre stava già correndo a giocare “ ogni promessa è debito, fammi vedere i pezzi di pane dipinti” gli disse.
Phoenix storse la bocca, sicuramente avrebbe preferito giocare, ma subito dopo le sue labbra si aprirono in un sorriso all’ idea di dare una lezione al padre.
Guardò Lily scambiandosi uno sguardo complice “ va bene” rispose.
Lily si avvicinò alla cucina ma Scorpius la fermò con una mano, prima di prendere Phoenix tra le braccia “ Che ne dici se facciamo tutto noi  e chiamiamo la mamma solo quando è pronto ?” gli chiese.
Phoenix si aprì ancora di più in un sorriso e annuì alzando una mano.
Scorpius aggrottò le sopracciglia, che stava facendo ?
“ Devi battere il cinque” gli spiegò Lily ridendo per la sua faccia stupita.
“ Che cosa devo battere?” chiese Scorpius, adesso non stava capendo davvero a cosa si riferiva.
“ Devi battere il cinque papà” gli disse Phoenix, parlando come se fosse lui il bambino e gli stesse spiegando qualcosa.
Lily si avvicinò leggermente, prese la mano di Scorpius e la batté in quella di Phoenix.
“ Questo è il cinque…non dimenticare che è cresciuto tra i babbani” gli disse ridendo.
Scorpius sbuffò, piano piano avrebbe imparato anche tutti questi trucchetti, lo avrebbe fatto per il suo bambino.
“ Ok andiamo in cucina e tu” gli disse con un sorriso e  puntando un dito sul suo pancino “ un po’ di rispetto per il tuo vecchio” aggiunse con finto rimprovero.
Phoenix lo guardò con sguardo furbo e un ghigno simile al suo e Scorpius scoppiò a ridere, le labbra di Lily arricciate nel suo modo aveva decisamente qualcosa di comico.
Quando ebbero finito di preparare Lily li raggiunse e si sedette a tavola accanto a loro, Phoenix guardò lei e poi il padre “ Luke dice…” ma Lily lo fermò con un gesto della mano, quello che diceva Luke li aveva sempre messi nei guai.
“ Un giorno dovrò parlare con la madre di Luke” disse Lily scocciata e scoccando al figlio un’ occhiata eloquente.
Scorpius si sorprese come con una sola occhiata Phoenix avesse colto gli ordini della madre, si era zittito e la stava guardando mentre si sedeva composto a tavola.
Lily sorrise e guardò l’ uovo davanti a lei “ Pronto Phoenix ?” gli chiese.
Phoenix sorrise “ verde” disse con un urletto.
Lily inzuppò il pane nell’ uovo, poi prese la bacchetta e con un piccolo incantesimo lo fece diventare verde.
“ Giallo” continuò Phoenix e Lily ripetè il procedimento.
Scorpius era sempre più stupito “ tutto qua ?” chiese, l’ incredulità nella voce.
Lily trattenne una risata “ lo sai che con i bambini le cose più semplici sono le più belle ?” gli chiese.
Passò un pezzo di pane viola a Phoenix “ un pezzo di legno qualsiasi può diventare una bacchetta, una spazzola un telefono o una scatola può diventare la base dei tuoi giocattoli…quando non ci sono soldi ti devi arrangiare” gli spiegò, non riuscendo a trattenere una nota di amarezza.
Scorpius la guardò “ io…” iniziò, ma Lily lo fermò con la mano.
“ Non dire niente…ho sbagliato” gli spiegò, tornando a sorridere a Phoenix.
Sorrideva ma dentro di sé si stava dando soltanto della stupida, perché aveva messo in mezzo di nuovo quella storia ? Aveva visto di nuovo i suoi occhi, i suoi occhi pieni di compassione, ma non era quello che lei voleva da lui. Doveva imparare a lasciare fuori i quattro anni appena trascorsi.
Scorpius sospirò perché non gli permetteva di avvicinarsi  ? perché ogni volta che sembravano sul punto di parlare lei si chiudeva a riccio ?
Passarono la cena tra le chiacchere di Phoenix e anche il dopo venne monopolizzato dal bambino.
“ E’ ora di fare la nanna” disse Lily ad un Phoenix impegnato in un corpo a corpo con il padre.
Phoenix la guardò scocciato, ma bastò un’ occhiata decisa di Lily perché si alzasse e seppur sbuffando si staccasse dal padre.
Scorpius lo salutò con un bacio sulla testa e Phoenix si avviò in camera.
“ Riesci a farti ubbidire” le disse ammirato.
“ Siamo sempre stati solo noi e doveva pur imparare qualcosa, non poteva venire un viziato come il padre”  gli disse, dandogli velocemente le spalle.
Scorpius rise fermandola per un polso e attirandola a sé “ attenta Potter” le disse in un soffio.
Erano vicini. Estremamente vicini. Pericolosamente vicini.
I loro occhi erano fusi come una sola entità ed i loro respiri sembravano provenire dalla stessa persona.
“ MAMMA” urlò Phoenix dalla camera.
Lily si riscosse “ devo andare” disse, cercando di tenere la voce ferma.
Perché lo amava così tanto ? Perché non riusciva a tenere le distanze da lui ?
Guardò Phoenix infilarsi il pigiama ed infilarsi sotto le coperte, cominciò a riempirlo di baci e successivamente il rituale che ogni sera usava per addormentarlo.
Poi finalmente Phoenix si addormentò, Lily sapeva che doveva tornare in salotto, che doveva tornare da Scorpius, sapeva che dovevano parlare ma semplicemente era troppo spaventata.
Qualche volta si chiedeva dove fosse finito il suo coraggio Grifondoro, ma le tornavano sempre in mente le parole di suo padre, coraggio non significa non avere paura, coraggio significa affrontare le proprie paure.
Inoltre lei non era spaventata da Scorpius, era spaventata dai suoi sentimenti verso di lui, sapeva che ormai per lei era troppo tardi, per lei era sempre stato troppo tardi, era stata come una preda distratta in mano ad un cacciatore troppo abile.
Era sempre stata pazza di lui.
“ Mi stai evitando ?” la voce di Scorpius la riscosse dal torpore in cui era caduta.
Si era appoggiata al letto di Phoenix e lo stava guardando dormire, la testa persa nei suoi pensieri, ma in fondo Scorpius aveva ragione, lo stava evitando.
“ No…io credo…credo solo di essere molto stanca” si giustificò titubante.
Scorpius la guardò, con il suo sguardo impenetrabile, sapeva che non aveva creduto ad una sola parola, ma lo vide comunque annuire.
“ La pozione” le disse porgendole un bicchiere.
Lily annuì e la bevve tutto un sorso, faceva davvero schifo, pensò scuotendo la testa e rabbrividendo per il brutto sapore.
Scorpius rise, sembrava sempre una ragazzina, i suoi tratti così dolci e la sua pelle così liscia, sembrava sempre la ragazzina di cui si era innamorato.
Lily si alzò per andare a riporre il bicchiere in cucina.
“ Parliamo ti va?” le chiese Scorpius, facendole capire che l’ aveva seguita.
Scorpius si chiese se si fosse rimbecillito mentre vide Lily sgranare gli occhi e sobbalzare come se gli avesse chiesto di provare un nuovo incantesimo.
“ E di cosa dovremo parlare ?” gli chiese senza voltarsi, erano di nuovo vicini, poteva sentire il suo respiro sul suo collo, poteva sentire i brividi che la sua vicinanza le stava trasmettendo.
“ Di tutto, Lily “ le disse in un sospiro, voltandola lentamente verso di lui.
“ Della mia stupidità tanto per iniziare”
Lily alzò di scatto gli occhi su di lui, i suoi occhi del colore della tempesta sembravano brillare.
“ Io non credo che sia saggio” disse Lily sicura, cercando di non perdersi nei suoi occhi.
Gli passò accanto ma Scorpius la fermò per l’ avambraccio “ Fammi parlare” le ordinò.
Lily sbuffò, parlare ? quante volte aveva voluto spiegare, parlare e quante volte lui l’ aveva respinta ?
Adesso solo perché era stata attaccata dai Punitori, lui voleva scusarsi ?
“ Sei una testona” le disse spazientendosi.
“ Cosa ? certo che hai un bel modo per scusarti” gli disse sarcastica.
Scorpius la guardò arricciando le labbra nel suo solito ghigno “ e chi ti ha detto che voglio scusarmi “ si oppose.
Lily incrociò le braccia al petto, voleva sapere dove voleva arrivare.
“ Non voglio scusarmi perché non ho fatto niente di cui dispiacermi, tu sei tornata dopo essere sparita per quattro anni senza un perché” le spiegò.
Lily alzò gli occhi al cielo, non potevano ricominciare da capo.
“ Mi sono sc…”
“ Lo so” la interruppe lui.
“ Hai cercato di spiegarmi tutto, ma sei tornata dopo quattro anni Lily e sei tornata dicendomi che avevamo un figlio che io non avevo mai visto” continuò, senza interrompersi.
“ Mi hai detto che eri stata costretta, mi hai detto che avevi assistito all’ omicidio di mia madre che avevi cercato di salvarla” Scorpius abbassò gli occhi un secondo, per rialzarli subito, non voleva interrompersi, voleva dire tutto a Lily.
“ Speravo di riuscire ad odiarti, il male che mi avevi fatto era davvero troppo”
Lily sentì le lacrime pizzicarle i lati degli occhi. Non di nuovo. Non di nuovo il suo odio.
“ Ma non avevo fatto i conti con questo” le prese la mano e se la portò al cuore.
Lily rimase immobile mentre sentiva il battito accellerato del suo cuore sotto la sua mano.
“ Con la testa ti allontanavo ma il mio cuore restava con te “ concluse.
Sciolse la mano dalla sua e la mano di Lily scivolò lentamente, ancora scioccata da quello che Scorpius le stava dicendo.
“ Mi hai perdonato ?” chiese titubante, fissando i suoi occhi nei suoi.
Scorpius si allontanò di un passo “ Credo che dovremo perdonarci a vicenda” le disse.
Lily accusò il distacco, come se le mancasse una parte di lei e una lacrima le scese sulla guancia.
Scorpius la raccolse con un dito, prima che potesse concludere il suo viaggio e finire nella sua bocca.
“ Chiedimelo di nuovo, Lily” le disse, avvicinandosi a lei.
I sensi di Lily erano tutti completamente annullati, con poche parole Scorpius era riuscita a mandarla in confusione a far vacillare la sua determinazione.
“ Cosa?” chiese confusa, la voce ridotta a poco più di un sussurro.
“ Chiedimi quello che mi hai chiesto la mattina prima dell’ attacco” le disse, passando una mano tra i suoi capelli rossi.
Lily trattenne il respiro “ Mi ami ?” gli chiese, la voce vacillava.
Aveva paura, non avrebbe sopportato un altro rifiuto, lo amava troppo.
“ Per sempre” rispose lui, spostando gli occhi dai suoi per chinarsi sulle sue labbra.
Lily incrociò le mani dietro alla sua nuca e si strinse a lui.
Il suo profumo le invadeva le narici, il suo sapore impregnava le sue labbra e l’ amore e la passione aleggiava tra loro.
Scorpius la sollevò leggermente, cominciando a depositarle dei baci sul collo.
Lily rabbrividì “ Fai l’ amore con me” le chiese, mentre le sue mani cominciavano a darle sensazioni che solo lui riusciva a darle.
L’ amore. Non sesso. L’ amore.
Gli fece scorrere la camicia lungo le spalle, mentre la consapevolezza che questa volta sarebbe stato diverso la face sorridere.
“ Che c’ è ?” le chiese con voce roca, senza staccarsi da lei.
“ E’ sempre stato amore” rispose lei, tornando a baciarlo e farsi baciare.
Dopo di questo fu solo amore e passione, passione e amore fino a quando non crollarono addormentati sui loro letti.
Quando Lily si svegliò la mattina dopo, allungò la mano verso il lato di Scorpius e lo trovò vuoto.
Si alzò subito a sedere, temendo che come la volta precedente ci avesse ripensato, che fosse stata solo la stanchezza e la paura a farlo parlare.
Si guardò intorno ma non c’ era, si sistemò la camicia da notte e guardò l’ orologio.
Le nove ? Phoenix, pensò subito.
Non fece neanche in tempo ad alzarsi che la porta si aprì e Phoenix apparve sorridente con un bicchiere di latte in mano mentre Scorpius faceva lievitare un vassoio con la magia.
“ La colazione Signora” disse Phoenix, gettando un’ occhiata di sbieco al padre.
Scorpius annuì impercettibilmente e Lily rise , prendendo il bicchiere dalle mani di Phoenix e bevendone un sorso “ Potrei abituarmi” disse scherzosa, guardando Scorpius.
Phoenix saltò sul letto e abbracciò la madre “ sono stato bravo ?” chiese.
Lily annuì “ un perfetto ometto” gli disse e Phoenix si scambiò un cinque con Scorpius.
Lily rise di nuovo “ vedo che il nostro elfo domestico ha già imparato come si batte il cinque eh ?”
Scorpius la guardò fingendosi arrabbiato “ non si abitui troppo, principessa” le disse avvicinandosi e baciandola sulle labbra “ questo elfo domestico potrebbe stufarsi di essere sfruttato, in ogni senso” continuò malizioso.
“ Gli elfi domestici non possono dimettersi “ si oppose Lily, guardandolo con sfida.
“ Oh ma sono sicuro che qualcuno mi regalerebbe un indumento vero Phoenix ?” chiese, spostando lo sguardo sul figlio.
Phoenix li stava guardando serio, probabilmente non riusciva a seguire i loro discorsi “ Cos’ è un elfo domestico ?” chiese, facendo scoppiare a ridere i genitori.
COMMENTO : ULTIMO AGGIORNAMENTO IPER RAPIDO…POI TORNEREMO ALLA NORMALITA’…CHE DIRE LO SO SONO STATA DIABETICA, MA QUESTI POVERI RAGAZZI AVEVANO BISOGNO DI RITROVARSI NO ? IN FONDO HANNO SOFFERTO E NON E’ ANCORA FINITA…QUINDI CAPITOLO DIABETICO TUTTO PER VOI !! SPERO VI SIA PIACIUTO !! RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO OVVERO ICEPRINCESS / ALYX / ARIB / ARYELLE / MALTRERIO / LUISA 21 / FEDERCHICCA / ALWAYS 89 / MIKILILY / QUEEN GI / FEDEPLUCK 93 / VBONJOVI / AMISA / RISA SLITHERIN  / CREEM SWEET STORY / TELYN / ALLODOLA / NIPOTINA DOLCENERA  E LILS !! SPERO MI FARETE SAPERE ANCHE PER QUESTO CAPITOLO !! RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTI !!

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Capitolo 23
*** 22 CAPITOLO ***


Lily si svegliò di soprassalto.
Aveva sognato i Punitori. Ancora.
Si guardò intorno era nel suo letto e accanto a lei Scorpius stava ancora dormendo.
Era solo un sogno. Solo uno stupido, banalissimo sogno.
Si alzò e corse nella stanza di Phoenix.
Stava dormendo nella sua posizione preferita, era tutto seppellito sotto le coperte e benché le giornate cominciassero ad essere calde, non si era scoperto minimamente.
Scostò leggermente le coperte, quel tanto che bastava per fare uscire la sua testolina bionda e l’ accarezzò leggermente.
Il suo respiro era regolare, nessuno lo aveva attaccato.
Doveva smettere di vivere la paura, ma non ci riusciva.
La paura di perdere Phoenix e Scorpius era ancora troppo vivida nella sua mente.
Davanti a tutti, viveva regolarmente la sua vita, era persino riuscita ad andare a vedere Sunday, ma ogni notte, ogni volta che chiudeva gli occhi riviveva gli incubi che i Punitori le avevano fatto vivere.
Tornò nella sua camera e appoggiò dolcemente una mano sul petto di Scorpius, aprì il palmo e sospirò sentendo il suo cuore battere regolarmente.
Sapeva che era una stupida paura, sapeva che era stata tutta finzione, ma non era facile dimenticare le immagini che la sua mente aveva visto, non era facile dimenticare gli occhi sbarrati di Scorpius o l’ultimo pianto di Phoenix.
“ Ti sei svegliata anche stanotte?”
Scorpius si sollevò leggermente passandosi la mano sugli occhi, aveva la voce ancora impastata dal sonno, in fondo erano passate poche ore da quando si erano addormentati.
“ Non volevo svegliarti” rispose Lily dispiaciuta e cercando di non far trasparire l’ agitazione che ancora la invadeva.
Scorpius si puntellò su un gomito “ e non vuoi dirmi cosa hai sognato ?” le chiese, baciandole una spalla.
Lily scosse la testa, passava ogni giorno a cercare di curare Sunday, a cercare di salvare il bambino di James, non aveva bisogno di sobbarcarsi anche le sue stupide paure.
Si voltò verso di lui con un sorriso “ solo uno stupido sogno” disse quasi più a sé stessa.
Scorpius non insistette, l’ avvolse tra le sue braccia, portando il suo viso all’ altezza del suo cuore e Lily si rilassò, fino a riaddormentarsi come cullata dal suo battito regolare.
Poche ore dopo Lily si svegliò, le sembrava quasi di sentire un ronzio di sottofondo, sbadigliò e si strofinò gli occhi, voltandosi verso Scorpius.
Lo vide sveglio, Phoenix era a cavalcioni sulla sua pancia e stavano parlando e ridendo.
“ Mamma “ disse Phoenix, buttandosi addosso a lei, Lily lo accolse cominciando a baciarlo “ papà dice che sei stanca “ le disse e Lily rise guardando i suoi occhi che sembravano preoccupati.
“ Papà esagera sto benissimo” si difese Lily, guardando Scorpius che la stava osservando con la stessa espressione di Phoenix.
Sorrise erano davvero identici. Phoenix era la piccola copia di Scorpius.
“ Vuoi una dimostrazione ?” gli chiese e senza aspettare una risposta cominciò a riempirlo di solletico.
“ Papà…papà…aiutami” lo pregò Phoenix tra le risate.
Scorpius aprì le mani in segno di resa “ Io me ne tiro fuori“ si giustificò.
Lily lo guardò, oh no non se la sarebbe cavata così.
“ Sai Phoenix, papà è un Serpeverde “ gli disse, smettendo di fargli il solletico e sollevandolo fino a farlo sedere in mezzo a loro “ e crede di essere astuto a starne fuori “continuò, impostando la voce come se la sapesse lunga “ Perché non gli dimostri che è molto peggio non affrontare le cose ?” gli propose, facendogli un occhiolino d’ intesa.
Phoenix guardò ancora un secondo la madre, prima di gettarsi addosso a Scorpius “ Hulk “urlò, finendo di peso sulla sua pancia.
Scorpius incassò, sentendo il respiro mozzarsi nei polmoni, poi prese il suo bambino e lo sollevò sulle sue spalle “ Ah si ?” disse divertito “ Allora subito sotto la doccia” urlò minaccioso, alzandosi in piedi “ poi mi spiegherai cos’ è Hulk “ sussurrò a Lily, chinandosi per darle un bacio sulle labbra, con Phoenix che urlava e rideva, caricato sulla sua spalla come un sacco di patate.
Lily rise “ Chi è, non cos’è “ gli urlò dietro.
Sospirò, distendendosi nuovamente e guardando il soffitto, sembrava passata una vita dalla prima volta che aveva rivisto Scorpius, sembrava passata una vita da quando tutto il suo odio l’ aveva fatta sentire persa, invece era passato solo un mese e da una settimana le cose tra loro si erano letteralmente sistemate.
Non sembrava neanche che lei se ne fosse andata, non sembrava neanche che i Punitori li avessero divisi, se non fosse stato per Sunday che giaceva in un letto a casa dei suoi e per i continui incubi che l’assalivano, Lily avrebbe quasi pensato di essersi sognata tutto e che questa fosse sempre stata la sua vita.
Scorpius e Phoenix, ormai, avevano un’ affinità tale che sembrava che Phoenix fosse sempre cresciuto con lui e lei e Scorpius erano, quasi, tornati alla normalità dei quattro anni prima.
Si alzò per andare a preparare la colazione, ma il campanello la mise in allarme.
Si voltò automaticamente verso il bagno, il suo corpo in tensione, ma si tranquillizzò appena sentì il getto della doccia continuare a scrosciare.
Cercò di regolarizzare il respiro, impugnando subito la bacchetta e guardò la porta come se le potesse comunicare se erano amici.
Si diede della stupida non poteva vivere con la costante paura, doveva aprire quella porta e poi i Punitori le avevano dimostrato di non suonare il campanello.
Prese un respiro e aprì, pur senza lasciare la bacchetta.
Inarcò le sopracciglia, quando davanti a lei vide Rose e Frank.
“ Rose “ disse stupita, poggiando la sua bacchetta sopra il mobile accanto alla porta.
Rose entrò lentamente, senza rispondere al saluto e Frank entrò subito dopo di lei, facendole un cenno con la testa e sorridendole.
“ Credo sia arrivato il momento di parlare” le disse ed i suoi occhi erano davvero arrabbiati.
Lily aveva rivisto Hugo e parlato con lui, erano riusciti a chiarire, gli aveva dato la sua spiegazione e lui sembrava aver compreso, sapeva che i suoi avevano chiarito con degli arrabbiati Ron e Hermione, ma Rose non aveva voluto vedere nessuno e non si era fatta viva per tutta la settimana.
“ Rose mi dispiace” le disse, sapeva di averla delusa, sapeva che erano sempre state amiche oltre che cugine, sapeva che era per quello che non si era fatta vedere, sapeva che Rose era delusa da lei, ma lei non si sentiva in difetto verso di lei.
Si era comportata come una mamma preoccupata per suo figlio, come una donna preoccupata per il suo uomo.
“ Dimmi solo come hai potuto sospettare di me “ le disse, fissando i suoi occhi azzurri in quelli castani di Lily.
Lily sospirò “ sedetevi” disse loro.
Frank si sedette, sorridendo incoraggiante verso Lily, ma Rose non accettò l’ invito continuando a guardarla furiosa.
Lily si accomodò sulla poltrona dimostrandole di non temere la sua reazione, voleva farle vedere che aveva la coscienza a posto.
“ Quando i Punitori si sono materializzati qua, ho capito che doveva essere qualcuno della famiglia” iniziò Lily.
“ Abbiamo degli incantesimi anti-materializzazione, solo chi ha il nostro sangue può materializzarsi qua” le spiegò.
“ Lo so questo” disse Rose, indispettita.
Frank le prese la mano, senza spostare lo sguardo da Lily, come per incoraggiarla a continuare a non fermarsi.
“ Non pensavo che Sunday potesse essere incinta di James e quindi avere sangue Potter nelle vene” concluse Lily e sentì anche il getto della doccia quietarsi.
“ E quindi hai sospettato di me” affermò Rose in un sussurro.
Lily sospirò, riuscendo solo ad annuire.
Rose si spazientì “ Non hai pensato a Sunday e posso anche capirlo, ma perché non hai pensato ad Alice ?” chiese alterata, stringendo i pugni.
“ Rose cosa dici ?” le chiese Frank, quando sentii che tirava in ballo sua sorella.
“ Dico la verità, poteva essere tua sorella che aspettava un altro bimbo da Albus” disse con la rabbia negli occhi, poi si voltò di nuovo verso Lily.
“ Io sono Rose, tua cugina, siamo cresciute insieme, sono la figlia dei migliori amici di tuo padre, del fratello di tua madre”
Era davvero arrabbiata, il respiro cominciava a farsi pesante e le nocche ormai erano sbiancate, visto che non accennava a rilasciare i pugni.
“ Rose, so chi sei e di chi sei figlia, ma non significa niente, chiunque può cambiare in quattro anni” le disse, cercando di restare calma.
Rose sbuffò voltando la testa e Lily si spazientii.
“ Ricordi quando mio padre raccontò la storia del suo padrino ?” chiese, con una punta di rabbia.
“ L’ unico sano in una famiglia di pazzi e il verme che tradii i miei nonni ? nessuno avrebbe mai sospettato del piccolo e innocente Peter Minus, cambiamo tutti, continuamente” spiegò Lily con un sospiro.
Sperava che Rose capisse, che la perdonasse ma la vide solo trattenere il respiro ed i suoi occhi divenire sempre più arrabbiati.
“ TU SEI CAMBIATA IN QUATTRO ANNI, LILY ” urlò Rose “ NON AVRESTI MAI SOSPETTATO DI ME, PRIMA” .
Lily si alzò, ponendosi proprio di fronte a lei, aveva cercato di mantenersi calma ma non le avrebbe permesso di urlare contro di lei, non senza sapere tutti i fatti.
“ I PUNITORI MI HANNO ROVINATO LA VITA” urlò Lily a sua volta.
“ TE NE STAI TRANQUILLA NELLA TUA CASA, CON LA TUA BAMBINA , CON UN MARITO E DEI GENITORI PRONTI AD AIUTARTI…IO NON HO AVUTO TUTTO QUESTO, SONO RIMASTA SOLA, NESSUNO MI HA AIUTATO E QUANDO SONO TORNATA MI SONO TROVATA DI NUOVO DENTRO A UN INCUBO” le sputò tutta la sua rabbia.
Rose non si rendeva conto, non c’ era mai stato nessuno per Lily.
Nessuno che l’ avesse indirizzata su come comportarsi con Phoenix, nessuno che l’ aveva aiutata, nessuno che l’ aveva amata e adesso lei voleva la sua felicità, la sua possibilità e se tutto questo avesse dovuto significare sospettare anche della sua ombra, fino a quando non avesse chiuso questa storia, lei lo avrebbe fatto.
Guardò Rose, fremevano entrambe di rabbia, Lily non aveva ricordanza di aver mai litigato con lei.
Erano sempre state molto amiche ma adesso la stava guardando come se non lo fossero mai state.
“ SEI UNA…” iniziò Rose, facendo un passo verso Lily ma subito fu sbalzata all’ indietro, finendo contro il bracciolo del divano.
Lily si voltò, credendo di trovare Scorpius con la bacchetta puntata contro di loro ed invece lo vide intento a fissare Phoenix.
Phoenix aveva un’ espressione piena di rabbia e di paura, gli occhi pieni di lacrime e il suo piccolo corpicino tremava.
Lily sussultò.
Lui aveva fatto l’ incantesimo, lui aveva avuto paura per lei e aveva pensato a proteggerla.
Lily corse verso di lui, prendendolo tra le braccia “ Amore, va tutto bene, la mamma sta bene” gli disse, accarezzandogli la schiena e ponendogli tanti baci sul collo.
Guardò Scorpius con stupore, non era la prima volta che Phoenix manifestava la sua magia, ma era la prima volta che faceva una magia così grande, come creare uno scudo protettivo, seppur non molto forte.
“ Hai spaventato Phoenix” disse Scorpius, guardando Rose con rabbia.
“ Sei una mamma anche tu, penso che tu dovresti chiederti cosa abbia passato il mio bambino per spaventarsi per qualche grido” le disse duro.
“ E forse chiedendotelo, capiresti perché Lily sospetta di tutti” concluse.
Rose abbassò gli occhi, si sentiva una stupida, la paura del piccolo gli si leggeva negli occhi “ si, lo capisco” disse piano.
Lo sguardo di Phoenix, le parole di Lily, tutto cominciava a tornare.
Se ci fosse stata di mezzo la piccola Josephine, probabilmente anche lei avrebbe reagito così.
Tutto per difendere la sua bambina.
Si avvicinò leggermente un passo alla volta, guardando Lily e Phoenix, non voleva spaventarlo di nuovo.
“ Non volevo fare del male alla tua mamma” gli disse piano.
Phoenix la guardò ancora arrabbiato, le lacrime che luccicavano nei suoi occhi “ non urlare più “ le impose con la voce incrinata dal pianto.
Rose sorrise “ no, non mi arrabbio più “ lo consolò, accarezzandogli una guancia, poi spostò lo sguardo su Lily “ non fino a quando non mi spiegherai tutto “ le disse calma.
Lily sorrise, Rose era davvero una Corvonero fin nelle ossa“ se hai bisogno di aiuto, spero che verrai da me” concluse, l’ arrabbiatura sembrava solo un ricordo.
“ Lo farò “ le disse Lily.
***
“ Ok Phoenix ti porto in cucina dalla nonna e poi raggiungo papà di sopra” disse Lily, appena i suoi piedi toccarono il salotto dei suoi genitori.
“ Tu fai il bravo e io torno prest…”
Lily non fece in tempo a finire la frase che Scorpius la prese per un braccio e l’ attirò a sé, stampandole un lieve bacio sulle labbra e facendo ridere Phoenix.
“ Parlava troppo no ?” chiese rivolto a Phoenix, guardandolo da sopra la testa di Lily e facendogli l’ occhiolino.
Lily rise, tirandogli un pugno sul petto e staccandosi da lui.
“ I nostri due piccioncini che tubano di nuovo” la voce strascicata e sarcastica di Draco li fece voltare verso la porta.
“ Nonno” urlò Phoenix, aprendosi in un sorriso e prendendo la rincorsa per saltargli in braccio.
Draco rise, sollevandolo tra le braccia e accarezzandogli i capelli biondi “ Vero che papà e mamma sono noiosi ?” gli chiese, sorridendogli.
“ Draco calma la tua simpatia o potrei morire dalle risate” ribattè Lily ironica, anche se in realtà era felice, da quando Draco aveva iniziato a frequentare il nipote sembrava quasi rinato.
Scorpius alzò gli occhi al cielo suo padre e Lily battibeccavano continuamente, erano esasperanti.
“ Siete arrivati” anche Harry e Ginny li raggiunsero in salotto, probabilmente attirati dal rumore della smaterializzazione.
“ Nonno” urlò di nuovo Phoenix, scalpitando per andare in braccio a Harry.
“ Ti vendi facilmente eh ?” disse ironico Draco, passando Phoenix a Harry.
“ Proprio un bravo Serpeverde” disse con un ghigno.
“ Oh no, sarai un bravissimo Grifondoro vero Phoenix?”chiese Harry, guardando Draco con sfida.
Phoenix rise, guardando Ginny “ Sarò un Tassorosso” disse orgoglioso.
“ COSA?” urlarono Draco e Harry all’ unisono.
“ Me l’ ha detto nonna Ginny” spiegò Phoenix e parve quasi dispiaciuto, nel vedere i visi stupiti dei suoi nonni.
Harry e Draco guardarono entrambi Ginny.
“ Cosa hai detto al nostro nipotino ?” si oppose Harry.
Ginny mosse la mano spazientita “ E’ l’ unico modo per non farvi litigare” si oppose, prendendo Phoenix dalle braccia del marito e cominciando a riempirlo di baci.
Scorpius e Lily si scambiarono uno sguardo divertito, sua madre era sempre stata molto furba.
“ Sarà meglio andare” disse Scorpius, precedendo suo padre che stava per ribattere.
Salirono le scale in silenzio, erano andati ogni giorno da Sunday, ogni giorno Scorpius tentava di risvegliarla, ma non avevano ancora ottenuto niente.
Entrarono nella stanza e videro James seduto con la testa tra le mani, i palmi che gli coprivano gli occhi e Albus inginocchiato davanti a lui che gli parlava sommessamente.
Appena sentirono la porta chiudersi si voltarono entrambi verso di loro, James la guardò, i suoi occhi colmi di tristezza incrociarono quelli di Lily solo un secondo prima di riabbassarli verso il pavimento e alzarsi in piedi.
Lily non riusciva più a vedere il fratello così, era una settimana che la evitava che come lei si avvicinava lui se ne andava, non riusciva più a sopportarlo, sentiva il cuore stretto in una morsa, amava troppo il fratello per vederlo così.
James le passò accanto senza guardarla, per uscire dalla stanza ma Lily lo fermò per un braccio.
“ James per favore” lo pregò Lily, James non la guardò neanche, scosse il braccio e la superò.
Lily sentì la rabbia farle intorpidire gli arti, emise un gemito di rabbia e si voltò su sé stessa e con un piccolo scatto si posizionò davanti alla porta, le mani poggiate su entrambi gli stipiti per impedirne il passaggio.
“ Spostati” le disse, ancora senza guardarla negli occhi.
“ Spostami tu” lo sfidò, non muovendosi di un millimetro.
“ Non è un gioco, Lily “ le disse con rabbia, ostinandosi ancora a tenere lo sguardo sul pavimento.
Lily emise una mezza risata “ Davvero James ?” gli chiese ironica.
James strinse i pugni così forte che a Lily parve quasi di sentire le ossa delle sue mani incrinarsi.
“ SPOSTATI” le gridò.
Scorpius si mosse di un passo, ma Albus gli pose una mano sul petto fermandolo “ conosco i miei fratelli” gli sussurrò.
Scorpius lo guardò poco convinto, sicuramente in una situazione normale non avrebbe temuto, ma adesso il corpo di James stava vibrando dalla rabbia e davanti a sé aveva solo la sua piccola Lily che gli impediva il passaggio.
“ No James” ribattè Lily “ Mi dispiace ok ?” disse Lily, con la voce rotta.
“ Mi dispiace che per colpa mia Sunday sia in quelle condizioni, ma non è colpa mia se era entrata in mezzo a questa storia”
Era arrivato il momento di chiarire, non sopportava di nuovo l’ indifferenza del fratello.
“ Pensi davvero che sia questo il problema ?” gli chiese James, alzando finalmente gli occhi su di lei e incrociando il suo sguardo.
Nel momento in cui James alzò gli occhi su di lei, la bocca le si aprì automaticamente, fermandole in contemporanea il cuore.
James aveva il volto rigato di lacrime e l’angoscia e la tristezza che Lily vide nei suoi occhi la fece quasi rabbrividire.
“ E’ colpa mia Lily…se la tua vita è rovinata è colpa mia” le disse tra i singhiozzi.
“ E’ questo il problema…amo la donna che ha rovinato la vita di mia sorella, come posso guardarti negli occhi ? “
Lily sentiva tutto il suo corpo informicolato, gli sembrava quasi che il suo cuore potesse sentire quello che diceva quello del fratello.
“ Me lo dici con quale coraggio ti guardo negli occhi ?” chiese ancora.
Lily non riusciva a dire niente, sentiva solo un groppo in gola e un dolore dentro, credeva che il fratello ce l’ avesse con lei, ritenendola in qualche modo responsabile, invece era lui che si sentiva responsabile, lui che si stava annientando dai sensi di colpa.
Si buttò tra le sue braccia, stringendolo forte “ Ti voglio bene, stupido” gli disse, mentre James si lasciava andare al pianto.
COMMENTO:  SONO IN RITARDO LO SO…CHIEDO SCUSA IMMENSAMENTE …PROMETTO CHE PER FARMI PERDONARE AGGIORNERO’ PRESTO !! IN PIU’ QUESTO E’ ANCHE UN CAPITOLO DI TRANSIZIONE…MA CERTE COSE DOVEVANO ESSERE SISTEMATE E CERTE COSE SERVIVANO PER PREPARARE I PROSSIMI CAPITOLI SPERO CHE VI SIA PIACIUTO ALMENO UN PO' E MI FARETE SAPERE !!  RINGRAZIO INFINITAMENTE NEW MALANDRINA CHE MI HA SEGNALATO TRA LE SCELTE DEL SITO…NON MI ERA MAI SUCCESSO E’ STATA UN’ EMOZIONE !!  INOLTRE RINGRAZIO LE SUPER MITICHE FANTASTICHE RAGAZZE CHE RECENSISCONO SEMPRE  E MI INCORAGGIANO TANTISSIMO OVVERO ICEPRINCESS / ALYX / ARIB / ARYELLE / LUISA21 / MALTRERIO / ALWAYS 89 /FEDERCHICCA/  QUEEN GI / MANSON / MIKILILY / RISA SLITHERIN / LILS / MARAMALFOY / CREEM SWEET STORY / NIPOTINA / ROBY ALADIMPA / VBONJOVY /NEW MALANDRINA / SHIVER / TELYN E MARISSA ATWOOD !! GRAZIE DAVVERO A TUTTE !! RINGRAZIO ANCHE CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE/ SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE A CHI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTI !!

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Capitolo 24
*** 23 CAPITOLO ***


Lily stava cercando di regolarizzare il respiro.
Si ridistese accanto a Scorpius, appoggiando la guancia sul suo petto, ascoltando il suo cuore e aspettando che il suo battito si regolarizzasse e che la cullasse come sempre.
Ogni sera facevano l’ amore e ogni sera erano sensazioni, emozioni e gesti ritrovati ma allo stesso tempo nuovi, inebrianti e pieni di quel sentimento che soltanto loro sapevano darsi.
Sentì il suo cuore cominciare a rallentare e prendere il ritmo della mano che le stava accarezzando i capelli.
“ Sai cosa mi dispiace di più ?” le chiese Scorpius con la voce ancora roca.
Lily aggrottò le sopracciglia e si sollevò leggermente appoggiandosi al materasso per poterlo guardare in quegli occhi che tanto amava, che tanto la ipnotizzavano.
“ Non c’ ero durante la tua gravidanza, non c’ ero quando Phoenix è nato, quando ha mosso il primo passo, quando ha detto la sua prima parola” le disse tutto un fiato.
Lily si morse un labbro, sapeva che Scorpius non rivelava mai fino in fondo i suoi sentimenti, sapeva che per lui aprirsi così doveva essere difficile.
“ Anche se riuscissimo a risolvere questa situazione, anche se dovessimo riuscire ad arrestare tutti i Punitori, queste cose non me le ridarà nessuno” disse con amarezza.
Lily sentì le lacrime invadergli gli occhi, aveva ragione ma cosa avrebbe potuto dire ?
Avrebbe potuto dirgli che la sua prima parola era stata papà, perché lei sentiva così tanto la sua mancanza che non faceva che parlargli di lui, avrebbe potuto dirgli che i primi passi che aveva mosso, li aveva mossi verso di lei e la proiezione di tutta la famiglia che lei aveva evocato per non fargli pesare troppo il fatto che erano soli.
Ma le avrebbe creduto ? o avrebbe pensato che lo facesse solo per non farlo star male, per farlo essere felice, anche se solo per un momento.
Gli accarezzò una guancia, dolcemente, soffermandosi su ogni linea dei suoi zigomi.
Quattro anni prima non aveva avuto alcuna scelta, ma adesso la situazione era diversa.
Adesso potevano sperare di risolvere tutto e di vivere felici.
“  Ti amo” gli disse e le parve quasi che Scorpius trattenesse il respiro.
Si accorse di aver dato voce ai suoi pensieri, quando vide i suoi occhi brillare.
Lo pensava da giorni, da mesi, da anni, da sempre, ma non glielo aveva ancora detto, o almeno non glielo aveva detto in modo chiaro come aveva appena fatto.
Scorpius smise di ragionare, quel ti amo sussurrato, quel ti amo uscito dalle sue labbra era riuscito ad eccitarlo e a renderlo la persona più felice del pianeta.
Sorrise, mentre con passione le prese il volto avvicinandolo al suo e perdendosi nei suoi occhi.
Le prese i capelli che stava accarezzando, arricciandoli tra le sue dita e portò nuovamente le sue labbra a nutrirsi delle proprie.
Lily emise un lieve gemito, il suo corpo stava nuovamente reagendo “ forse è meglio che si riposi signor Malfoy “ gli disse, ridendo sulle sue labbra.
Scorpius per tutta risposta la baciò nuovamente ribaltando le posizioni e costringendola sotto di lui, attento a non pesarle addosso “ pensa di farcela signorina Potter ?” la sfidò.
Lily rise maliziosa, passando le mani attorno al suo collo “ non so…sono molto stanca” si scusò con voce teatralmente impostata.
Scorpius rise cominciando a deporle baci sul collo e scendendo sempre più giù “ magari potrei provare a farle cambiare idea “ ribattè, mentre Lily chiudeva gli occhi, perdendosi di nuovo nelle sensazioni delle sue mani e della sua bocca.
Fecero l’ amore di nuovo e finalmente si addormentarono l’ uno nelle braccia dell’ altro.
“ Scorpius corri”
Scorpius e Lily si svegliarono di soprassalto, sedendosi di scatto sul letto, mentre la voce di Albus proveniente dal suo Patronus, si spargeva in tutta la stanza.
Si guardarono negli occhi e Lily sentì i brividi percorrerle la pelle, nonostante la serata calda.
Aveva paura.
Il Patronus di Albus, nel pieno della notte, poteva significare soltanto due cose: o Sunday si era svegliata o era morta.
“ Sveglio Phoenix” disse con un filo di voce, mentre pregava con tutta sé stessa che la prima ipotesi fosse quella valida.
Scorpius uscì dal bagno, infilandosi velocemente un paio di pantaloni “ Sono le cinque del mattino” le disse, facendo scorrere la maglietta da sopra la sua testa.
Lily lo guardò incerta, sapeva cosa voleva dirle, bastava lui.
Albus aveva chiamato lui.
Ma se Sunday si era svegliata o peggio ancora se fosse morta, Lily voleva essere lì, voleva essere vicina alla sua famiglia a suo fratello.
Aveva già troppe cose da rimproverarsi.
Scorpius si fermò un secondo, guardandola mentre si torturava le mani, capiva il suo stato d’ animo.
Sapeva che Lily era quella che aveva sofferto di più per colpa dei Punitori e sapeva che restare a casa per lei, era al pari di una tortura.
Le poggiò dolcemente le mani sulle spalle, facendole scorrere fino ad arrivare alle sue braccia e carezzandole dolcemente le braccia con gli indici delle sue mani “ Mi raggiungerai appena Phoenix si sveglia” le disse.
Lily si morse l’ interno della guancia a disagio “ è sicuramente un  problema medico, se ci fosse qualcosa di urgente ti chiamo con un Patronus” concluse.
Lily annuì e dopo averle dato un veloce bacio sulle labbra, Scorpius si smaterializzò.
Lily guardò il punto dove si era smaterializzato, doveva andare bene, doveva essersi svegliata, dovevano poter sapere i nomi e le persone coinvolte.
Si sedette sul letto sicura che non avrebbe ripreso sonno.
Avvolse le ginocchia tra le sue braccia e cercò di non lasciarsi prendere dall’ angoscia.
Se Sunday fosse morta, se non si fosse svegliata mai più, se non avessero avuto la possibilità di parlare con lei, tutti quei se la stavano facendo impazzire.
Non poteva dormire, non poteva andare nella stanza di Phoenix o con tutta la sua agitazione lo avrebbe svegliato, erano le cinque e un quarto, era passato solo un quarto d’ ora.
Ripensò alle parole di Scorpius.
Lui si era perso tutta la vita di Phoenix fino ad oggi.
Ebbe un ‘ idea.
Questa idea le avrebbe permesso di passare queste ore cercando di pensare ad altro e avrebbe permesso a Scorpius di recuperare un po’ di tempo perduto.
Cominciò a frugare nell’ armadio.
Scorpius non aveva tenuto niente che le appartenesse, ma era sicuro che quello non lo aveva buttato.
Non poteva averlo buttato era stato il primo regalo che lui le aveva fatto.
Glielo aveva regalato dicendo che avrebbero messo da parte ogni ricordo importante della loro storia.
Le aveva detto che un giorno quando fossero diventati dei vecchietti raggrinziti che avevano difficoltà anche a ricordare il proprio nome, avrebbero potuto ricordare cosa li aveva spinti a mettersi insieme, cosa provavano l’ uno per l’ altra.
Quando non trovò niente nell’ armadio, si sentì per un attimo sconsolata, ma poi la sicurezza che non potesse averlo buttato tornò a farsi sentire e un sorriso le nacque spontaneo sulle labbra.
Era una strega, ma non lo era stata per così tanto tempo che non le veniva più spontaneo usare la magia come prima risorsa.
Prese la bacchetta “ Accio pensatoio” disse in un sussurro e dopo pochi secondi di trambusto un pensatoio le arrivò tra le mani.
Lo accarezzò era un pensatoio molto importante, il primo regalo di Scorpius.
Aveva solo diciassette anni e lei ne aveva quindici, erano due ragazzini, eppure Scorpius le fece quel regalo con i soldi che il padre gli aveva dato per la promozione ai MAGO.
Passò ancora le mani sul bordo, non era molto polveroso, probabilmente Scorpius aveva continuato ad usarlo.
Guardò il liquido argenteo che fluttuava dentro, non aveva tolto l’ ultimo ricordo, istintivamente tuffò la testa dentro, curiosa di vedere quale fosse l’ ultimo ricordo che stava guardando.
Si ritrovò in piedi, dietro al divano della loro casa.
Era tutto uguale a adesso, ma Lily capì subito che era andata indietro di quattro anni.
Scorpius era seduto sul divano e davanti a lui c’ erano diverse foto di loro due insieme, sull’ angolo c’ era il quadro con il gatto che avevano preso nel loro viaggio a Parigi e sopra il mobile c’ era il loro mappamondo.
Sorrise avvicinandosi, sapeva che non poteva toccarlo, ma solo vedere il loro mappamondo con tutti i bollini rossi attaccati sulle nazioni che avevano visitato, le diede tantissima nostalgia.
Si voltò quando sentì rumore di passi.
Rivide sé stessa quattro anni prima, arrivare alle spalle di Scorpius e gettargli le braccia al collo.
Lo stava abbracciando da dietro e lui voltò subito la testa per incontrare le sue labbra.
“ Come mai devo sapere da mio fratello che hai superato l’ esame ?” gli chiese ridendo.
“ Lo sai che non mi piace vantarmi” rispose Scorpius.
Ricordava quel giorno, era la mattina dell’ attacco.
La mattina del giorno in cui sarebbe cambiato tutto.
“ Bugiardo, adori vantarti” lo canzonò Lily, facendo il giro e sedendosi in collo a lui.
“ Beccato signorina Potter” le disse “ ed io ti ho mai detto che ti amo, oggi ?”
Lily vide la sua faccia fintamente pensierosa “ uhm…no non mi sembra” mentii.
Scorpius rise “ allora non sono l’ unico bugiardo” le disse facendola stendere sul divano sotto di lui.
Lily era sconvolta, ricordava cosa stava per succedere, perché Scorpius aveva rivisto questo ricordo ?
Perché lo aveva tenuto ? probabilmente ogni volta che lo guardava era un colpo al cuore per lui.
Perché lo faceva ?
Lo vide sollevarsi leggermente sulle braccia ed accarezzarle il viso “  non è che mi lascerai all’ altare vero Potter ?” le chiese sarcastico.
Lily ebbe un brivido, il loro matrimonio.
Il loro matrimonio era fissato per il mese successivo. Ancora ricordava la data, il venti giugno.
Quel venti giugno che non era mai arrivato.
“ Non ti lascerò mai Scorpius” rispose lei con voce dolce.
Lily sentii le lacrime invaderle gli occhi “ non ti avrei mai lasciato Scorpius “ disse al vuoto, sentendo la tristezza invaderle il cuore.
L’ immagine cambiò e Scorpius era nuovamente in salotto, ma questa volta era solo.
Il quadro nell’ angolo era spaccato a metà, le loro foto erano a terra, senza cornice e strappate in milioni di pezzettini e il loro mappamondo era frantumato a terra, probabilmente era stato gettato con violenza a terra o contro il muro.
Lily vide Alice uscire dalla cucina e avvicinarsi a lui, con una pozione in mano “ tieni, ti aiuterà a dormire” gli disse dolcemente.
Scorpius guardò la pozione tra le sue mani e poi si voltò con rabbia verso il muro “ Per favore Scorp, l’ ho data anche ad Albus” lo pregò “ sono passati due giorni, dovete dormire, dovete provarci almeno” gli disse cercando il suo sguardo.
Scorpius non rispose, continuando a fissare il muro.
Alice gli prese il viso con le mani e lo voltò verso di lei “ Non dobbiamo perdere la speranza” gli disse seria.
Lily si sentì così stupida, come poteva pensare che l’ avessero dimenticata, che fossero tornati a condurre una vita normale, come se niente fosse successo.
Scorpius guardò Alice con gli occhi pieni di lacrime e Lily quasi indietreggiò.
Il dolore che leggeva negli occhi di Scorpius era così forte, così vivo.
“ Alice ti rendi conto ?” le chiese e la sua voce era così piena di rabbia.
“ Ti rendi conto che mia madre è appena morta e lei se ne è andata lasciando mio padre in quelle condizioni ?” le chiese aumentando di un tono la voce.
Alice sospirò “ forse non voleva andarsene” sentenziò.
Scorpius scosse la testa vigorosamente, mentre le lacrime scendevano dai suoi occhi “ anche James…suo fratello dice che i Punitori avevano detto che non li avrebbero toccati” disse con voce rotta.
E Lily sentì il suo cuore rompersi al pari della sua voce.
“ Mi ha lasciato Aly, Lily mi ha lasciato e mia madre è morta” stava quasi urlando.
Lily vide Alice cercare di trattenere le lacrime e abbracciarlo, stringendolo a sé.
Lily rimase immobile al centro della stanza.
Il pensatoio l’ aveva ributtata fuori, ma lei non aveva il coraggio di fare niente, non aveva la forza di fare niente.
Si piegò sulle gambe, restando appoggiata sui talloni, lasciando le lacrime libere di scorrere.
Si battè un pugno sulla fronte, restando in questa posizione, senza riuscire a muoversi.
Aveva capito.
Scorpius aveva messo quei ricordi nel pensatoio, per ricordarsi ogni giorno quanto fosse bugiarda.
Per ricordarsi che gli aveva promesso di non lasciarlo mai e che in realtà, lo aveva lasciato il giorno più brutto della sua vita.
Scorpius voleva ricordarsi così di lei. Voleva ricordarla come una bugiarda.
Ma quello era prima, adesso avrebbero cominciato un nuovo capitolo.
Si tolse il primo ricordo e lo depose in una fiala e così fece con il secondo e il terzo.
“ Mamma che fai ?” chiese Phoenix, arrivando nella stanza mentre Lily si stava prelevando l’ ennesimo ricordo e alla sua bacchetta era ancora collegato un filo argenteo che stava uscendo dalla sua testa.
Lily lo portò delicatamente nella fiala e si voltò verso Phoenix “ amore” gli disse, inginocchiandosi e accogliendolo tra le sue braccia.
Guardò l’ orologio, le otto.
Phoenix aveva dormito molto e Scorpius non si era fatto sentire “ facciamo colazione, così andiamo da papà “ gli disse, mettendolo a terra “ cosa sono ?” chiese Phoenix, indicando le fiale sopra il letto.
Lily ne prese una e gliela portò davanti agli occhi, vide Phoenix stringere gli occhi e studiare quel liquido che non era liquido e Lily sorrise vedendo la sua espressione meravigliata.
“ Una sorpresa per papà “ gli spiegò, poi prese le fiale e le mise dentro il cassetto del suo comodino, prima di voltarsi verso il figlio “ ricordi come funziona per le sorprese ?” gli chiese.
Phoenix sembrava ancora perso nei suoi pensieri, sicuramente vedere le fiale dei ricordi lo avevano stupito molto.
“ Phoenix dico davvero, non dovrai dire di questi ricordi a papà, fino a quando non te lo dico io” lo ammonì.
Phoenix la guardò sorridendo “ come per i regali ?” chiese e i suoi occhi s’ illuminarono.
Lily annuì “ esatto, come i regali “ confermò, prendendolo in braccio e portandolo con sé in cucina.
Avevano appena finito di fare colazione, quando suonò il campanello.
Lily s’ irrigidì, pensando per un momento di fingere di non essere in casa, in fondo non doveva esserci.
Ma come continuava a ripetersi, i Punitori non entravano suonando il campanello.
Guardò Phoenix e lo vide già in piedi pronto a nascondersi “ sarà Rose, farò in fretta” gli disse, baciandolo tra i capelli e il bambino corse  verso la camera.
Lily prese la bacchetta e aprì lentamente la porta.
Quando vide la persona davanti a lei sorrise “ Come mai da sola ?” chiese, abbassando la guardia.
“ STUPEFICIUM” urlò la persona davanti a lei e Lily venne scaraventata contro il mobile del salotto.
COMMENTO: OK SONO PRONTA PER LE MALEDIZIONI !! PERO’ ALMENO NON SONO IN RITARDO NO ?? IN COMPENSO QUESTO CAPITOLO, PORTA UN SACCO DI DOMANDE  MA SAPETE CHE TUTTO PIANO, PIANO TUTTO  AVRA’ UNA SPIEGAZIONE !! RINGRAZIO TANTISSIMO QUEEN GI PER AVERMI SEGNALATO TRA LE SCELTE DEL SITO…NON SO COSA DIRE SE NON UN GRAZIE ENORME !! RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE RECENSICONO SEMPRE E MI DANNO LA FORZA DI ANDARE AVANTI OVVERO ICEPRINCESS / ALYX / ARIB / LUISA 21 / ARYELLE / MANSON / ALWAYS 89 / FEDERCHICCA / MIKILILY / RISA SLITHERIN / VBONJOVY / FEDEPLUCK 93 / QUEEN GI / MARAMALFOY / LILS  / ALLODOLA / SHIVER / CREEM SWEET STORY / NIPOTINA  E AMISA !! SPERO CHE MI FARETE SAPERE ANCHE PER QUESTO !! RINGRAZIO ANCHE CHI MI HA AGGIUNTO TRA LE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTI !!

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Capitolo 25
*** 24 CAPITOLO ***


Scorpius cominciava ad essere preoccupato.
Ormai erano passate più di due ore da quando aveva inviato il Patronus a Lily.
Non capiva.
Lily non era mai in ritardo e poi non vedeva l’ ora di poter correre dalla sua famiglia e poter star vicino a suo fratello.
Lily non si faceva mai attendere, l’unica volta che l’ aveva aspettata per ore, poi non era più tornata per quattro anni.
Sospirò guardando Sunday e cercando di tenere la sua preoccupazione a bada, sicuramente aveva avuto qualche contrattempo.
Erano ore che Sunday, aveva ripreso conoscenza ed erano ore che stavano provando a farle tornare la memoria, ma lo shock sembrava averle fatto rimuovere tutto.
Tutta la sua vita.
Non ricordava più chi era, cosa aveva fatto e in quelle condizioni non poteva rispondere a nessuna delle loro domande.
Sentiva il cuore pulsare velocemente nelle sue vene e rimbombargli nelle orecchie, avevano aspettato per più di una settimana che Sunday si riprendesse e quando lo aveva fatto, si era guardata intorno con occhi vuoti, con occhi incerti e in queste condizioni non potevano sfruttare le sue informazioni.
Avevano provato anche a chiamare James.
Scorpius aveva studiato la sua reazione quando lui era entrato, ma Sunday non sembrava né impaurita né colpevole, lo aveva solo guardato con un sorriso come se il suo viso in mezzo a tutti gli altri le infondesse sicurezza.
Avevano provato con il Veritaserum, ma anche quello aveva confermato ciò che Scorpius già immaginava, ovvero che Sunday non stava mentendo.
Adesso non sapevano più come fare, si stavano arrendendo, i volti di Scorpius e di Albus erano il chiaro segno della resa e della rabbia.
James invece aveva messo da parte la rabbia e continuava a parlarle, provava a far riaffiorare la sua memoria parlandole del periodo in cui erano stati insieme.
Scorpius sapeva che per lui non era facile, l’ amava ancora, poteva vederlo da come la guardava, dallo sguardo sollevato che aveva visto nei suoi occhi appena era entrato nella stanza e aveva visto Sunday sveglia, ma sapeva anche che non l’ aveva perdonata e sapeva che la rabbia che provava era ancora lì, pronta ad esplodere da un momento all’ altro.
Ma James era un Grifondoro, un ragazzo che affronta le paure, che non si arrende, che per prima cosa pensa agli altri ed era cosciente che in quel momento la cosa più importante non era sé stesso ma avere le informazioni da Sunday.
Era un Grifondoro proprio come Lily.
“ Devo andare a casa “ disse in un sussurro, fissando Albus negli occhi.
Albus lo guardò sorpreso “ Lily ?” chiese.
Scorpius annuì “ non ha risposto al mio Patronus, non è venuta qua, devo andare a controllare” gli spiegò.
Albus annuì a sua volta, mentre i suoi occhi s’ incupivano di preoccupazione.
Scorpius detestava farlo preoccupare, già nella sua testa si stavano svolgendo scene dove lei gli aveva lasciato un biglietto lasciandolo o era scomparsa nel nulla come l’ ultima volta, non voleva far vivere la stessa paura al suo migliore amico, ma doveva andare, non poteva più aspettare.
Incrociò un’ ultima volta lo sguardo con il suo migliore amico e poi uscì defilato dalla stanza, prima di procedere alla smaterializzazione.
Appena si materializzò nel salotto di casa sua, quella sensazione di formicolio alle mani che l’ ansia gli aveva provocato non diminuì, ma aumentò facendogli accelerare il cuore.
Perché c’ era tutto questo silenzio ?
Perché non sentiva le urla di Phoenix o la risata di Lily ?
Cominciò a girare tutte le stanze come in preda ad una febbrile pazzia e in pochi minuti si ritrovò di nuovo al centro del suo salotto, con il fiato corto e gli occhi pieni di lacrime.
Dov’ era Lily ? Dov’ era il suo bambino ?
Non credeva che avrebbe potuto farcela di nuovo senza di loro, non dopo aver saggiato che cosa significava avere una famiglia, delle persone su cui contare e da proteggere.
Chiuse i pugni, avrebbe voluto ribaltare tutto, sentiva il suo lato razionale allontanarsi sempre di più e cedere il passo alla paura.
Lei non poteva averlo lasciato.
Erano felici, andava tutto bene, ma la sua testa continuava a ripetergli che anche l’ ultima volta era stato così.
Erano felici ed andava tutto bene, ma lei se ne era andata lo stesso.
Si smaterializzò velocemente comparendo di nuovo nel salotto di casa Potter.
Vide suo padre ed Harry che stavano salendo le scale, sicuramente sperando di sapere qualcosa da Sunday.
Entrambi si voltarono verso di lui ed entrambi aprirono la bocca sorpresi.
Doveva essere decisamente impallidito, il sudore freddo che sentiva percorrergli la schiena sicuramente percorreva anche il suo viso e la paura doveva essere tangibile nei suoi occhi.
“ Cosa è successo ?” chiese Draco spaventato.
Scorpius si portò le mani alla fronte, cercando di rimanere razionale “ Sono scomparsi” rispose con un filo di voce.
Harry si girò sulle scale talmente velocemente che rischiò di ruzzolare qualche scalino “ che stai dicendo?” gli chiese ancora, giungendo al suo fianco.
Scorpius alzò gli occhi pieni di lacrime su Harry, prima di spostarli su suo padre che lo guardava sbalordito “ Sono scomparsi” ripetè, cercando di mantenere la calma.
Draco chiuse gli occhi “ Non credo che se ne sia andata” affermò.
Scorpius emise una mezza risata, proprio lui che l’ aveva sempre accusata di essersene andata al momento in cui le cose avevano cominciato a mettersi male, proprio lui che la prendeva in giro dicendole di essere una Grifondoro anomala e di non aver avuto il coraggio necessario per restare e combattere, adesso credeva in lei ?
“ Tuo padre ha ragione” disse Harry, cercando di non mostrare la sua agitazione.
“ Andiamo a casa tua…sei molto agitato, forse ti ha lasciato un biglietto…qualcosa” ipotizzò Harry.
Scorpius annuii, doveva essere così, gli aveva promesso che non se ne sarebbe più andata, forse era successo qualcosa, anche se in realtà, anche questa opzione non lo tranquillizzava molto.
Si smaterializzarono di nuovo a casa sua.
Harry e Draco cominciarono subito a girare stanza per stanza e Scorpius andò verso la cucina.
Le tazze della colazione erano ancora sul tavolo, quella di Phoenix era ancora piuttosto piena, sembrava quasi se ne fossero andati di fretta, sembrava quasi una fuga.
Che i Punitori fossero arrivati e li avessero nuovamente minacciati ?
Scorpius sentì la rabbia invaderlo di nuovo, i Punitori, Lily, Phoenix, sentiva la testa scoppiargli dalla rabbia e dalla preoccupazione.
Afferrò la tazza di Lily e senza riflettere la scagliò contro il muro con violenza.
Subito Harry e Draco corsero verso la fonte del rumore e quando lo videro ansimante, gli occhi sbarrati e le mani strette intorno ai bordi del tavolo si scambiarono uno sguardo preoccupati.
“ Scorpius…” iniziò Draco, ma Scorpius lo interruppe alzando le mani, aveva sentito qualcosa.
“ Hai sentito ?” chiese alzando la testa di scatto e guardandosi intorno ansioso.
Draco scosse la testa, mentre Harry si guardava intorno cercando di cogliere il rumore.
Il rumore si ripetè e stavolta si guardarono tutti negli occhi, tutti lo avevano sentito.
Si precipitarono in salotto il rumore sembrava un po’ più forte, era come un cigolio.
“ La bacchetta di Lily “
Harry si chinò e la raccolse da sotto il mobile.
Scorpius guardò la bacchetta di Lily tra le mani di Harry, sapeva che Lily non se ne sarebbe mai separata volontariamente, sapeva che per anni era stato il suo unico contatto con il mondo magico, sapeva l’ importanza che aveva per lei.
Il rumore si ripetè ancora, sembrava non cessare mai, sembrava quasi un mugolio.
Un Mugolio.
Scorpius spalancò gli occhi, afferrando istintivamente il braccio del padre in una morsa di consapevolezza.
“ Phoenix “ bisbigliò.
“ Phoenix ?” chiese suo padre non capendo cosa volesse dire.
Scorpius sembrava impazzito, Draco ed Harry lo seguivano nei suoi movimenti, ma in realtà non sembrava neanche lui sapere cosa stava facendo.
Aveva solo un pensiero in testa, Phoenix.
Phoenix era nascosto, come quel giorno.
Quale Diavolo era la parola magica ?
Sentiva la testa confusa, mentre cercava di seguire il mugolio.
Cosa doveva fare ? Cosa doveva dire ?
Patatine. Erano sicuramente patatine.
Un incantesimo, poteva fare un incantesimo di rilevazione, ma in quel momento tutto era così caotico nella sua testa.
Rivide il giorno in cui Phoenix si era nascosto, rivide Lily davanti a sé, i suoi occhi di sfida, il suo sorriso di scherno.
“ PATATINE ALL’ AGLIO “ urlò.
Phoenix uscì fuori da dentro l’ armadio.
Le sue guance rigate da grossi lacrimoni e una mano dentro la bocca, sembrava disperato.
“ Phoenix” lo chiamò Scorpius, avvolgendolo in un abbraccio e sollevandolo da terra.
Phoenix cominciò a piangere rumorosamente, cercando di dire qualcosa tra i singhiozzi, ma continuando a tenere la mano dentro la bocca e impedendo a Scorpius di capire le sue parole.
“ Phoenix sono qua. Phoenix calmati per favore” lo pregò Scorpius.
Sentiva il cuore diviso a metà.
Vedere Phoenix così gli apriva il cuore e inoltre sapeva che Lily non avrebbe mai lasciato Phoenix volontariamente.
Se prima aveva un dubbio, adesso aveva la certezza.
Era successo qualcosa.
Harry e Draco si precipitarono al suo fianco per cercare di aiutarlo a far calmare Phoenix.
“ Phoenix “ disse Draco accarezzandogli la testolina bionda “ vieni da me?” gli chiese, prendendolo in collo.
Harry cercò di togliergli delicatamente la mano da dentro la bocca, di modo da riuscire a capire cosa stesse dicendo.
Scorpius si appoggiò al muro, completamente senza forze.
Il suo bambino stava bene, ma era completamente sotto shock.
Chiuse gli occhi, cercando di far entrare aria nei suoi polmoni.
Lily era sicuramente in mano dei Punitori e se Phoenix si era nascosto dovevano aver suonato il campanello.
Ma perché Lily aveva aperto ?
Che ci fosse ancora un traditore in famiglia ?
E soprattutto cosa volevano da lei ? Se avessero voluto ucciderla, non si sarebbero fatti problema e l’ avrebbero fatto sul posto.
Sicuramente volevano qualcosa o qualcuno.
***
Lily aprì lentamente gli occhi.
La testa le doleva molto, si portò automaticamente le mani dove sentiva dolore ma si accorse di non avere libertà di movimento.
Le sue mani erano legate.
Il letto su cui era distesa le sembrava familiare, ma in quel momento si sentiva molto confusa.
Perché le era familiare?
Si guardò intorno, stringendo gli occhi e cercando di notare i particolari della stanza.
Il comò, l’ armadio, non era una sensazione, tutta la camera le era familiare.
Quella era la camera dove aveva passato gli ultimi quattro anni della sua vita.
L’ avevano riportata nella sua casa Babbana.
Cercò di fare mente locale. Avevano suonato, lei aveva aperto, aveva visto Christine e lei l’ aveva schiantata.
Si era stata Christine, mentre se lo ripeteva, il suo cervello continuava ad inviarle le immagini di quel momento.
I suoi occhi decisi, così diversi dagli occhi che di solito vedeva in Christine.
Aveva mentito per tutto quel tempo. Aveva mentito a tutti o suo cugino sapeva?
Phoenix.
Si alzò lentamente in piedi, ignorando la testa che le martellava e che le girava incessantemente.
Cominciò a strusciarsi i polsi, doveva liberarsi di quella maledetta corda, doveva tornare dal suo bambino.
Strusciava nervosamente, provocandosi bruciature per colpa della frizione della corda sui polsi, ma non riusciva a far passare i polsi in mezzo, anzi più sfregava e più le corde sembravano stringere e le mani cominciavano a perderle sensibilità.
Alzò entrambe le mani cominciando a batterle forte contro la porta della camera.
“ APRITEMI” urlò, completamente fuori di sé.
Phoenix. Non riusciva a pensare che a Phoenix, si era nascosto ed adesso era tutto solo in casa, sicuramente era terrorizzato.
Sempre che non avessero preso anche lui. Il terrore le invase il cuore.
“ APRITEMI” urlava e urlava, sentendo la gola raschiare e le lacrime impedirle di parlare.
Non sapeva neanche lei da quanto tempo stava battendo sulla porta, ormai non sentiva neanche più le mani, sicuramente avevano anche insonorizzato la stanza, altrimenti i vicini avrebbero potuto sentirla ed invece Lily non aveva sentito alcun suono.
Appoggiò la fronte contro la porta chiudendo gli occhi  “ apritemi” sussurrò sfinita.
“ Qualcuno mi apra” ripetè mentre la voce s’ incrinava e le lacrime cominciavano a scenderle inesorabili.
Un secondo dopo la chiave nella porta girò e la porta si aprì.
COMMENTO : OK LO SO SIAMO NEL PIENO DI UN CASINO…CHRISTINE E’ LA RAGAZZA CHE HA SCHIANTATO LILY, PHOENIX E’ SOTTO CHOC E NON RIESCE A PARLARE, SUNDAY E’ SENZA MEMORIA E LILY E’ IN MANO AI PUNITORI...E NESSUNO SA DOVE E’ STATA PORTATA !! RINGRAZIO LE  FANTASTICHE PERSONE CHE MI HANNO RECENSITO…SIETE DAVVERO PREZIOSI E INCORAGGIANTI NELLE PERSONE DI ICEPRINCESS / AMBERHALE / ARIB / ALYX / LUISA 21 / MALTRERIO / ARYELLE / MIKILILY / ALWAYS 89 / GABRIEL MAZZI /  RISA SLITHERIN / QUEEN GI / ROBY ALADIMPA / CREEM SWEET STORY / END LESS / NIPOTINA / LOVELYSTAR89 / TELYN / VBONJOVI / LILS / MARA MALFOY / CASSIEJANE / AMISA E SHIVER !! SPERO MI FARETE SAPERE COSA NE PENSATE ANCHE DI QUESTO CAPITOLO !! INOLTRE RINGRAZIO CHIUNQUE MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE !! ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTI !!

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Capitolo 26
*** 25 CAPITOLO ***


Lily fece un passo indietro leggermente intimorita.
Davanti a lei era entrato un Punitore, la veste bianca e candida che riluceva alla luce e la maschera sul volto.
Lo guardò mentre posava un piatto con un tramezzino e un bicchiere d’ acqua sopra il suo comò.
“ Christine “ disse, avvicinandosi leggermente.
“ Non sono Christine e ora mangia” le rispose il Punitore.
La voce era sempre contraffatta ma Lily aveva quasi l’ impressione che questo Punitore non volesse farle del male, ma se era così, cosa volevano da lei ?
“ Voglio vedere Phoenix” disse con tono duro.
Il Punitore alzò di scatto la testa, quasi fosse sorpreso dalla sua affermazione, ma subito dopo Lily credette di esserselo solo immaginato “ mangia” ripetè, prima di voltarsi.
Lily sentì la rabbia invaderla.
Le mani le tremavano, voleva vedere il suo bambino, voleva sapere che Phoenix stava bene.
Si era svegliata sola ma questo non significava che non potessero averlo trovato e non sapeva cosa potevano avergli fatto, in fondo era un Malfoy.
“ Voglio vedere il mio bambino” ripetè cercando di reprimere la preoccupazione, cercando di auto convincersi che non avrebbero fatto del male ad un bambino di tre anni.
Il Punitore non le rispose, limitandosi a continuare a guardarla.
Tutto il suo corpo fremeva, come poteva restare indifferente ? come poteva avere una tale cattiveria da negare ad una madre di vedere suo figlio ?
Prese il piatto, ignorando il dolore che le mani sfregate le trasmettevano e lo sbattè per terra “  Voglio vedere il mio bambino” ripetè ancora con rabbia.
Il punitore le puntò la bacchetta contro “ Non avrai nient’ altro fino a stasera “ le disse con rabbia.
Lily sbuffò emettendo una mezza risata, non la conosceva, l’ unica cosa che contava per lei era vedere Phoenix, sapere che stava bene, non le importava di restare senza mangiare.
 “ Voglio vedere Phoenix “ ripetè come un disco rotto, era l’ unica cosa che le importava, mangiare, bere e dormire non la preoccupavano, voleva vedere con i suoi occhi Phoenix e sapere che non gli avevano fatto del male.
Il Punitore la guardò ancora un secondo prima di uscire dalla stanza e richiuderla dentro.
Lily mosse ancora i polsi per cercare di liberarsi, ma quella corda doveva essere stata stregata e non accennava ad allentarsi.
Phoenix, Scorpius, non sapeva cosa era successo. Non sapeva se avevano trovato Phoenix, se lo avevano ucciso.
Improvvisamente le immagini di Phoenix morto, le immagini che non era mai riuscita ad eliminare dalla sua mente, le tornarono davanti agli occhi.
Sentì le forze mancarle e cadde in ginocchio mentre la disperazione prendeva il sopravvento.
Chiuse gli occhi cercando di concentrarsi, se fosse morto lo avrebbe sentito, o almeno così aveva sempre pensato.
Erano sempre stati solo loro, il suo cuore era pieno d’ amore per Phoenix, sapeva che se fosse morto un pezzo del suo cuore sarebbe morto con lui e lei non sarebbe riuscita a sentire più niente, sarebbe morta con lui.
Non doveva lasciarsi prendere dalla disperazione, doveva cercare di restare razionale, di pensare che andava tutto bene.
Si alzò di scatto precipitandosi verso la finestra e provando ad aprirla.
Bloccata.
Sbattè le mani con forza sopra la finestra, con disperazione.
Non era possibile. Quei maledetti, dovevano, aver fatto qualche errore.
Riuscivano a tenerla in una stanza in mezzo ai babbani senza che nessuno si accorgesse di niente.
La sua rabbia, la frustrazione, l’ angoscia e la disperazione erano al limite. Cominciò a battere forte sulla finestra fino a quando non le mancarono le forze.
Doveva esserci una soluzione.
Si sedette a terra, prendendosi la testa tra le mani.
La corda le grattava sul viso, ma non le importava, il dolore o il fastidio servivano a tenerla al contatto con la realtà a far sì che la sua testa non perdesse lucidità, che le immagini che aveva visto in quei giorni da incubo non prendessero il sopravvento.
Vide il giorno divenire pomeriggio e poi lentamente il sole tramontò e lasciò il posto alla notte.
Il Punitore entrò di nuovo, accese la luce e la cercò con lo sguardo.
Lily strizzò gli occhi.
I suoi occhi si erano abituati al buio e adesso quella luce sembrava quasi ferirla.
“ Questa è la cena” le disse appoggiando di nuovo il piatto con un altro tramezzino sul comò.
Pensava davvero fosse stupida?
Non poteva mangiare, non poteva bere.
Era stata un Auror per molto tempo e sapeva che potevano somministrarle di tutto tramite il cibo o l’ acqua.
“ Mangia” le ordinò, vedendo che non si muoveva, che non si alzava da terra.
Lily non rispose e spostò lo sguardo verso il muro.
Sentii i passi del Punitore avvicinarsi, il respiro farsi pesante per la rabbia, ma restò con lo sguardo fisso sul muro.
Non esiste, non c’ è nessuno.
Chiuse gli occhi concentrandosi sugli occhi del suo bambino. Sugli stessi occhi di Scorpius.
“ Mangia” ripetè il Punitore mettendole il tramezzino tra le mani.
Lily scosse la testa, voltandosi verso di lui e lo vide accucciato sui talloni a un centimetro del suo viso.
Se avesse avuto le mani libere, avrebbe potuto togliergli la maschera.
“ Voglio vedere il mio bambino” ripetè, aprendo le mani e lasciando nuovamente cadere il tramezzino nel piatto.
Il Punitore si alzò sospirando “ non l’ abbiamo noi, mangia” ripetè spazientito.
Lily lo vide tirar fuori la bacchetta e puntargliela contro “ non obbligarmi a farlo” la minacciò.
Lily guardò la bacchetta e poi guardò il piatto davanti a lei, prese il tramezzino con entrambe le mani e lo spiaccicò sul pavimento “ fallo” gli disse.
“ Posso essere cattivo” gli disse rabbioso “ Posso farti fare quello che voglio” continuò.
“ Potrei farti del male, lasciare che tu ti faccia del male o farti fare del male ad altri” concluse con una nota di divertimento nella voce.
“ Tu non vuoi andare ad uccidere i tuoi cari vero ?” le chiese.
Lily sgranò gli occhi, sentendo il cuore mancarle un battito, suo padre aveva insegnato a lei e ai suoi fratelli a contrastare la maledizione Imperius, ma poteva rischiare ?
“ Siete come i Mangiamorte” disse rabbiosa “ Siete degli schifosi assassini” continuò.
Vide la mano del punitore alzarsi per colpirla e chiuse istintivamente gli occhi, ma non arrivò niente.
Aprì lentamente gli occhi e lo vide di nuovo chinato a pochi centimetri da lei “ Non ti farei mai del male, Lily “ le disse accarezzandole una guancia con un dito.
Lily sollevò la testa per scansarsi, il fatto che l’ avesse chiamata Lily e non Potter o traditrice o in qualsiasi altro modo l’ avevano chiamata i Punitori la fece rabbrividire, per questo Punitore era una questione personale “ Chi sei ?” gli chiese, fissando i suoi occhi dentro quella maschera, sperando quasi di riuscire a vederci attraverso, sperando che potesse darle delle risposte.
Il Punitore rise “ adesso mi noti, bella Lily?” le chiese.
Era decisamente una cosa personale, Lily si alzò in piedi allontanandosi il più possibile da quel Punitore.
La risata del Punitore rimbombò nella stanza “ non devi temermi “ le disse divertito.
Ma la sua voce, nonostante fosse artefatta, non convinceva affatto Lily.
“ Cosa vuoi ? “ gli chiese stringendosi ancora di più contro il muro.
“ Qualsiasi sia il vostro obbiettivo non lo farò, non sarò vostra complice “  disse, alzando orgogliosamente il mento.
Sentiva il coraggio vacillare, sapeva di essere in mano loro, sapeva che potevano obbligarla o ricattarla nuovamente, ma avrebbe cercato di combattere il più possibile.
“ Dì ai tuoi amici che non sono più la ragazzina spaurita di quattro anni fa’ “ gli disse, cercando di apparire dura e sicura.
Il Punitore rise, creando ancora più ansia a Lily.
Perché rideva ?
“ I miei amici, come li chiami tu, non sanno neanche che sei in mano mia”
Lily sentì un brivido, ma era sicura che non fosse di freddo, visto che non c’ era la minima corrente d’ aria, era un brivido di paura, doveva esserci qualcosa, qualche sottigliezza, qualche cosa che a lei sfuggiva.
Come era possibile che gli altri Punitori non sapessero ?
Era in mano di un folle ? Possibile che fosse in mano ad un singolo folle ? Perchè ?
Aggrottò le sopracciglia chiedendosi se la persona che l’ aveva rapita fosse stata davvero Christine.
Poteva essere stato chiunque.
Poteva essere una polisucco, poteva essere tutta una finzione.
“ Allora perché sono qua?” gli chiese, adesso stava cominciando a non riuscire più a domare le sue emozioni.
Le lacrime stavano cominciando a premere con forza all’ angolo dei suoi occhi, ma non voleva piangere davanti al Punitore, voleva farsi vedere forte e determinata, voleva che lui quasi la temesse.
“ Voglio vedere il mio bambino” ripetè per l’ ennesima volta, pestando con rabbia il piede contro il pavimento e rompendo il piatto.
Il Punitore guardò i cocci sul pavimento.
“ Non dovevi farlo, dovevi solo mangiare”  disse tenendo ancora la testa china.
Lily lo guardò, sembrava quasi amareggiato, quasi dispiaciuto. Sembrava quasi che le cose non stessero andando come aveva progettato e questo lo disturbasse molto.
Sorrise di scherno e  si chinò, come se volesse prendere un pezzo di pane, invece prese un pezzo del piatto di ceramica tra le mani.
Il Punitore alzò subito la bacchetta su di lei “ cosa pensi di fare” le disse puntandogliela contro e avvicinandosi di un passo.
Lily sorrise la fame e la stanchezza la stavano facendo sragionare.
Si avvicinò il pezzo del piatto sotto al collo “ Vi servo giusto ?” gli disse sicura “ voglio vedere il mio bambino e voglio la certezza che lui e Scorpius siano salvi o non avrete nessuna Lily Potter” continuò.
Il Punitore quasi sobbalzò, la luce negli occhi di Lily era così forte, così sicura, così senza alcun timore, come se la salvezza di Phoenix e Scorpius fossero l’ unica cosa che contasse per lei.
***
Scorpius stava salendo i gradini di corsa, a due a due.
Phoenix era ancora molto sconvolto e gli stava in braccio, con la testolina appoggiata sulla sua spalla.
Piano piano Harry e Draco erano riusciti a calmarlo, ma subito dopo era voluto tornare tra le braccia del padre e non aveva più emesso un suono.
Mentre cercavano di calmarlo, erano riusciti a sapere qualcosa, ma purtroppo niente di importante.
Phoenix in realtà non aveva visto niente e Scorpius non sapeva se esserne più sollevato o dispiaciuto.
E’ vero, il suo bambino aveva solo tre anni e si sentiva un cattivo padre anche solo a pensarlo, ma era stato l’ unico testimone di quello che era successo a Lily.
Eppure non aveva visto niente.
Tra i pianti e i singhiozzi era solo riuscito a dire che la sua mamma non c’ era più, che avevano suonato al campanello, lui si era nascosto come sempre e aveva sentito tanta confusione e poi silenzio, ma la sua mamma non era mai venuta a dire la parola magica.
Scorpius sapeva che Phoenix pensava di essere stato abbandonato, sapeva che credeva che Lily lo avesse lasciato e non doveva crederlo.
Non era giusto.
“ Phoenix guardami “ gli disse, fermandosi un attimo e sollevando il suo viso “ la mamma non ti ha lasciato, la mamma non ti lascerebbe mai”  continuò.
La sua voce era sicura perché non aveva dubbi che Lily non avrebbe mai lasciato Phoenix, non aveva dubbi che Lily non avrebbe più lasciato neanche lui.
Guardò Harry era il ritratto dell’ ansia.
Sapeva che come padre stava soffrendo. Lo capiva, lui stava soffrendo per suo figlio nonostante Phoenix fosse lì davanti a lui, nonostante avesse provato solo per pochi minuti la sensazione di saperlo perso, di saperlo in mano ai Punitori, quindi si rendeva conto che per Harry dovesse essere davvero difficile, dovesse essere tremendo e devastante aver paura di averla persa di nuovo.
Phoenix alzò gli occhi su di lui “ non mi ha lasciato?” disse con voce lamentosa, i suoi occhi ancora bagnati di lacrime.
Scorpius scosse la testa “ ricordi quando non è stata tanto bene ?” gli chiese Scorpius, passando il pollice sotto i suoi occhi e asciugandogli le lacrime.
Phoenix annuì, tirando su con il naso “ è la stessa cosa “ gli disse.
“ Te la riporterò Phoenix, te lo prometto” concluse.
Phoenix annuì, stringendosi nuovamente a lui.
Scorpius non sapeva se era riuscito a convincerlo, non era riuscito a convincere neanche sé stesso, però avrebbe trovato il modo.
Qualsiasi fosse stato il modo, avrebbe trovato Lily.
Riprese a salire le scale e entrò nella stanza di Sunday, seguito da Harry e Draco.
Tutti si voltarono verso di lui.
Aveva aperto la porta con molta rabbia, ma non aveva tempo per i formalismi, doveva parlare con Sunday.
Ginny lo guardò un secondo, portandosi una mano alle labbra e poi spostò lo sguardo su Harry.
Ginny guardò Harry e gli occhi le si riempirono di lacrime, gli occhi verdi di Harry avevano la stessa espressione. La stessa espressione disperata di quattro anni prima “ No” disse soltanto, prima di afflosciarsi sul pavimento.
 
COMMENTO : OK A DIR LA VERITA’ QUESTO CAPITOLO NON MI PIACE, MA ORMAI NON NE POSSO PIU’ DI LEGGERLO E RILEGGERLO…LO LASCIO COSI’ E LASCIO A VOI IL GIUDIZIO…E’ UN CAPITOLO PARTICOLARE…MA DEVO TENERE UN FILO LOGICO E LE COSE DEVONO ESSERE PREPARATE PER ACCADERE…QUINDI CI VOGLIONO ANCHE QUESTI CAPITOLI !! PER FARMI PERDONARE CERCHERO’ DI AGGIORNARE PRESTO !! RINGRAZIO TANTISSIMO GABRIEL MAZZI PER AVERMI SEGNALATO TRA LE SCELTE…GRAZIE DAVVERO TANTISSIMO, SPERO DI MERITARE LA TUA FIDUCIA : )) INOLTRE RINGRAZIO LE MITICHE PERSONE CHE MI INCORAGGIANO E MI SPRONANO SEMPRE OVVERO ICEPRINCESS / ARIB / LUISA 21 / ALYX / MIKILILY / ARYELLE / ALWAYS 89 / QUEEN GI / EMYLOVELY / NEW MALANDRINA / RISA SLITHERIN / TELYN / LOVELYSTAR89 / VBONJOVI / NIPOTINA / FEDERICA MALFOY / LILS / MARA MALFOY / ROBY ALADIMPA / CREEM SWEET STORY / END LESS / DREAMING WEASLEAY  E CASSIE JANE !! SPERO MI FARETE SAPERE ANCHE IN QUESTO CAPITOLO !! RINGRAZIO ANCHE CHI MI HA AGGIUNTO ALLE SEGUITE / PREFERITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 27
*** 26 CAPITOLO ***


“ MAMMA” urlò Albus chinandosi su di lei.
In pochi secondi Harry scansò Scorpius e corse al fianco della moglie, la chiamò un paio di volte, prima di rivolgere il suo sguardo a Scorpius, in attesa di un suo aiuto.
Scorpius aveva già passato Phoenix a Draco , si chinò su Ginny, puntò la bacchetta su di lei e guardò il risultato dell’ incantesimo “ non statele addosso” disse rivolto a Harry e ai suoi figli “ il cuore sta bene, è stato lo shock “ determinò serio.
Mormorò un innerva e Ginny aprì gli occhi.
Si guardò intorno fino a trovare gli occhi del marito, quegli occhi verdi che amava tanto “ dimmi che sta bene?” chiese con la voce rotta.
Anche gli occhi di Albus e James si concentrarono sul padre e lo videro titubante “ papà ?” chiese James impaurito.
Harry sospirò e guardò Phoenix in braccio a Draco . Phoenix lo stava guardando senza emettere un suono, appoggiato alla spalla di Draco, il suo labbro tremava come se stesse per ricominciare a piangere, come se tutto fosse troppo per lui ed Harry si rese conto che in effetti era davvero tutto troppo per un bambino.
Era cresciuto per tre anni senza un padre e adesso sua madre era scomparsa, e nonostante tutto Harry sapeva che la paura di essere stato abbandonato da lei era ancora presente in lui.
Sospirò, gli ricordava molto sé stesso, anche se lui era cresciuto senza nessun genitore e senza nessuno che tenesse a lui, mentre Phoenix aveva un’ intera famiglia che lo accudiva e lo consolava.
Però Harry sapeva che nessuna consolazione, nessuna parola, poteva eguagliare quella di una madre, niente poteva eguagliare l’ amore di una madre ed Harry lo sapeva.
Harry che doveva la vita al sacrificio di sua madre.
Harry che si sarebbe sacrificato per tutti i suoi figli e che adesso che una di loro era in pericolo sentiva che doveva fare qualcosa, sentiva che poteva fare qualcosa.
“ Albus occupati di tua madre” disse, guardando Ginny negli occhi.
Ginny lo afferrò per un polso “ Dove vai ?” gli chiese, i suoi occhi smarriti, impauriti.
“ Devo provarci” disse quasi più a sé stesso, poi si alzò in piedi e si smaterializzò.
Scorpius guardò il punto dove era sparito, quasi a bocca aperta, quale era stata la sua idea ? e perché non aveva detto niente, sparendo soltanto ?
Decise che comunque non poteva aspettare che Harry tornasse con dei risultati, non poteva rischiare e magari scoprire che era stato tutto inutile.
“ Ginny, Alice, perché non portate Phoenix a giocare con la piccola Lily ?” chiese spostando lo sguardo su suo figlio e vedendolo ancora triste.
Ginny si alzò, aiutata da Albus “ Scorpius cosa è successo precisamente?” gli chiese, cercando di fare appello a tutto il suo coraggio, a tutta la sua famosa forza d’ animo.
Scorpius fissò i suoi occhi in quelli di Ginny, in quegli occhi così simili agli occhi di Lily.
“ E’ scomparsa Ginny” disse in un fiato.
Vide Ginny trattenere il respiro, ma il suo sguardo non vacillò, sapeva che stava cercando di restare forte, di non cedere alla disperazione di madre.
“ L’ hanno rapita” continuò Scorpius “ per favore occupati di Phoenix, è sconvolto “ concluse.
Ginny spostò gli occhi sul nipote e solo in quel momento parve vedere veramente quanto il bimbo sembrasse traumatizzato e sofferente “ ha visto ?” chiese in un sussurro, Scorpius scosse la testa e Ginny annuì con un lieve sorriso, prima di andare dal piccolo, prenderlo dalle braccia di Draco e portarlo fuori insieme ad Alice.
Scorpius guardò un secondo il suo migliore amico, i suoi occhi verdi pieni di lacrime e la sua espressione incredula, prima di puntare i suoi occhi in quelli di James, in fondo era con lui che doveva parlare.
Lui doveva sapere, glielo doveva, per tutto quello che i Potter avevano fatto per lui.
Non poteva tenerlo all’ oscuro.
James lo stava guardando basito ma Scorpius sapeva che la sua espressione si sarebbe trasformata in rabbia nell’ arco di pochi minuti.
“ James “ iniziò, senza staccare lo sguardo da lui “ devo usare Sunday, stimolare i suoi ricordi “
James annuii e Scorpius quasi sorrise, non si rendeva conto “ è una procedura molto invasiva, pericolosa per lei ma soprattutto per il bambino” disse in un fiato.
James si bloccò nell’ atto di annuire “ prenderò i ricordi di tutti e glieli inietterò “ doveva spiegargli tutto, ma doveva far veloce “ fino a stimolare i suoi ricordi, fino ad ottenere la memoria completa” continuò.
“ Ma se non l’ hai fatto prima…” James si interruppe, temendo già la risposta.
“ Lo shock di rivedere tutto insieme, di ricevere  tutti quei ricordi in una memoria danneggiata come la sua potrebbero provocare danni al bambino” sospirò “ lo stress a cui sottoporrò Sunday, potrebbe uccidere  il bambino” concluse.
James scosse la testa “ questo bambino è l’ unica cosa pura che mi resta” si oppose.
Scorpius sapeva che aveva ragione “ Volevo aspettare per te e per i rischi che ci sono, ma adesso tua sorella è in mano ai Punitori, devo farlo capisci ?” gli chiese.
“ No…no “ James scosse la testa, gli occhi lucidi, il corpo tremante “ deve esserci un’ alternativa”.
La sua era quasi una supplica “ Le alternative le abbiamo provate tutte” disse Scorpius serio.
Prese un respiro, sapeva che James stava morendo internamente, sapeva che ciò che lo stava facendo andare avanti era l’ idea di suo figlio e si sentiva male per quello che gli aveva chiesto, ma non aveva scelta.
Dovevano farlo, lui doveva capire “ Non ti ho mai chiesto un favore, ma adesso sono pronto anche a inginocchiarmi se devo” gli disse.
Albus sbattè le palpebre più volte. Che cosa ?
Guardò Draco, aveva la bocca spalancata per la sorpresa “ Se e sottolineo se le cose andassero male, tu potrai avere altri figli, io non potrò mai avere un’ altra Lily” confessò.
Draco non credeva alle sue orecchie, suo figlio doveva essere davvero disperato per esporsi in quel modo.
Ricordava ancora il bambino che cadeva dalla scopa e non piangeva, il bambino che veniva punito per le marachelle e lo guardava fisso negli occhi come se non lo temesse, come se non temesse le punizioni di suo padre.
Adesso era un uomo, un uomo di ventisei anni, sicuro di sé e capace di dimostrare le sue emozioni, il suo amore per Lily senza temere di essere patetico.
Lo guardò con orgoglio, il suo ragazzo era diventato un grande uomo e sua madre ne sarebbe stata orgogliosa.
***
Harry entrò dentro al ministero puntando subito all’ ufficio Auror .
Entrò e come sempre tutte le teste si voltarono verso il suo capo “ Ron” disse solo “ per favore vieni con me “ gli disse.
Ron si alzò, guardandolo interrogativamente ma lo seguì fuori dall’ ufficio.
Ron guardò il volto di Harry, mentre lo seguiva senza sapere le sue intenzioni, il suo volto era serio, molto serio e continuava a toccarsi la fronte “ La cicatrice ?” chiese impaurito.
Harry si fermò davanti all’ ufficio creato da Hermione, davanti all’ ufficio delle pari opportunità magiche.
“ Non mi fa’ male se è questo che ti stai chiedendo” rispose Harry, prima di bussare ed entrare dentro l’ ufficio per chiamare Hermione.
Hermione si alzò e guardò Harry spaventata, erano anni che non vedeva il suo viso così arrabbiato, così determinato.
“ Che succede ?” chiese una volta uscita, guardando il marito che le rispose con una scrollata di spalle.
Harry prese un respiro “ ho bisogno di voi “ disse calmo “ ho bisogno del trio degli eroi “
Hermione e Ron si guardarono sempre più stupiti.
Harry aveva sempre odiato essere l’ eroe del mondo magico, cosa era successo ?
“ Per favore fidatevi di me” disse loro “ fidatevi di me come una volta”
Il loro rapporto non era mai cambiato, erano sempre rimasti i vecchi migliori amici e non avevano bisogno di ulteriori spiegazioni da parte di Harry.
Se lui chiedeva la loro fiducia, loro erano pronti a dargliela ad occhi chiusi, come sempre.
Annuirono ed Harry sorrise loro, anche se quel sorriso venne fuori tirato e in tensione come era il suo stato d’ animo in quel momento.
Scesero le scale a fianco ad Harry e si andarono a posizionare al suo fianco, davanti alla statua dell’ atrio del ministero.
La statua era stata sostituita e adesso raffigurava tutte le creature magiche che si stringevano la mano e sorridevano in serenità.
Harry aveva voluto quella statua. Harry aveva sempre pensato che dovevano mostrare a tutti il cambiamento.
Non solo la sconfitta di Voldemort, ma anche la pace che sarebbe dovuta perdurare negli anni.
Invece le persone tendono a covare l’ odio, a coltivarlo dentro di loro, pronto ad esplodere appena i tempi divengono maturi e così erano nati i Punitori.
Harry guardò Ron e Hermione al suo fianco e si sentii trasportato indietro di quasi trent’ anni.
Si puntò la bacchetta alla gola “ Sonorus “ disse, sotto lo sguardo stupito dei suoi amici.
“ ATTENZIONE” urlò “ FATE TUTTI ATTENZIONE” disse guardando l’ atrio pieno di gente.
Tutti si fermarono e si voltarono verso di lui, le persone cominciarono ad uscire dagli uffici, i fogli giravano sopra le loro teste a richiamo di quelli che mancavano e Patronus venivano inviati per avvertire le persone a casa di recarsi al ministero al più presto.
Ad Harry sembrava quasi di sentire i loro sussurri.
Il grande Harry Potter, era lì davanti a loro, insieme agli altri componenti del trio, insieme agli altri due eroi.
I visi delle persone erano stupiti e spaventati. Cosa poteva essere successo di tanto grave ?
Harry guardò davanti a sé, tutte quelle centinaia di facce che lo fissavano, che fissavano la sua cicatrice come se dovesse ricominciare a bruciare da un momento all’ altro.
Era una cosa che aveva sempre odiato, la fama, l’ onore e il rispetto che soprattutto dopo la guerra si erano amplificati, eppure erano una cosa più grande di lui.
Una cosa che lui non aveva mai voluto, avrebbe voluto solo disfarsene proprio come quando vinse i soldi al torneo Tremaghi, avrebbe voluto darla a qualcuno più meritevole di lui.
Era consapevole di non essere mai voluto sembrare un eroe, consapevole che molte persone erano morte per salvarlo, che molte persone di cui la maggior parte della gente non ricordava neanche più il nome era morta nella grande battaglia di Hogwarts ed erano loro a meritare la fama.
Negli anni aveva imparato a gestire la cosa e a pensare che tutto l’ onore e il rispetto che donavano a lui era come se venisse donato a tutte le persone che erano morte o che avevano perso qualcuno o qualcosa nella battaglia.
Ma lui aveva la fama. Lui, Ron e Hermione erano il magico Trio. Tutti li rispettavano e li ammiravano, adesso era arrivato il momento di usare questa fama.
“ HARRY POTTER, RON WEASLEY E HERMIONE GRANGER CHIEDONO UFFICIALMENTE DI PARLARE CON IL CAPO DEI PUNITORI “ Ron voltò la testa di scatto.
Ne avevano parlato più volte, avevano già concesso un incontro ai Punitori, ma le loro condizioni erano semplicemente assurde. Non potevano scendere a patti con loro.
“ PUO’ SCEGLIERE IL POSTO E L’ ORA MA DEVE PARLARE CON  NOI, CE LO DEVE PERCHE’ SENZA DI NOI NON CI SAREBBE NESSUN MONDO MAGICO IN QUESTO MOMENTO” forse era stato un po’ melodrammatico, ma doveva smuovere la comunità.
Vide alcuni giornalisti tra la folla, li vide scrivere e fare foto ma non se ne preoccupò, lo doveva fare per Lily, per la sua principessa.
“ NON C’ E’ NESSUNA TRAPPOLA, NESSUNO VERRA’ ARRESTATO, AVETE IN MANO MIA FIGLIA, SE NON SIETE VIGLIACCHI VERRETE A CHIUDERE LA QUESTIONE “ disse sicuro.
Un mormorio sempre più forte si diffuse per tutto l’ atrio.
La figlia di Harry Potter ? Lily Potter in mano dei Punitori ?
Harry sapeva di aver instillato il dubbio nelle persone, sapeva che ora avevano paura di loro, se toccavano gli eroi, potevano toccare chiunque.
“ CE LO DOVETE IN QUANTO EROI, ME LO DOVETE PERCHE’ HO UCCISO VOLDEMORT PER VOI”
Harry vide le persone sobbalzare al nome di Voldemort.
Era questo che aveva permesso ai Punitori di prendere tanto potere, il nome di Voldemort, dopo trent’ anni faceva ancora sussultare ed anche chi non lo aveva conosciuto era cresciuto con i racconti di quegli anni tremendi.
Si tolse la bacchetta dal collo e si voltò verso Ron e Hermione “ Grazie” disse loro.
Hermione gli fece un piccolo sorriso “ hanno davvero Lily ?” chiese.
Harry abbassò la testa e Hermione lo strinse in un abbraccio.
“ Accetteranno” disse Ron, posandogli una pacca sulla spalla.
Harry sospirò. Conosceva ormai bene i Punitori, avrebbero accettato ne era sicuro.
***
“ SIETE IMPAZZITI?” Il capo dei Punitori li stava guardando tutti negli occhi.
Aveva ancora il foglio tra le mani, il foglio che riportava tutto il discorso di Harry Potter.
Il discorso che Harry Potter aveva fatto pochi minuti prima dentro al ministero.
“ LE PERSONE DEVONO FIDARSI DI NOI…NOI SIAMO IL BENE” disse furioso.
Nessuno si rendeva conto di quanto fosse importante la loro missione, di quanto fosse importante eliminare tutti i discendenti dei Mangiamorte e tutti i Purosangue simpatizzanti.
Pochi di loro sapevano davvero cosa era successo durante quella maledetta battaglia e pochi avevano perso qualcuno come lui.
Per lui era una crociata. L’ aveva promesso quando ancora un bambino lo aveva visto morire, quando lo aveva visto cadere davanti a sé.
Lo avrebbe vendicato.
“ CHI HA RAPITO LILY POTTER SENZA DIRMI NIENTE ?” chiese, sempre più arrabbiato guardando i visi uno per uno.
Un cane sciolto poteva essere molto più pericoloso di un nemico e niente doveva compromettere la sua missione.
Sbattè le mani contro la scrivania, provocando un tremito generale “ Da quando Lily Potter è tornata, avete fatto una cazzata peggio dell’ altra “ disse con voce modulata, cercando di limitare la rabbia.
Voleva eliminare tutti i Malfoy, certo il vero colpevole era già morto ma doveva uccidere tutta la stirpe e non gli importava di perdere qualche vita, se Lily Potter si fosse messa in mezzo l’ avrebbe eliminata.
Voleva eliminarla, ma non così. Non a costo di compromettere tutta la missione.
Doveva capire chi era stato tanto stupido da disubbidirgli e perché lo aveva fatto.
“ Vi crucierò uno ad uno fino a quando non mi direte chi di voi ha preso Lily Luna Potter” disse e la sua furia si poteva leggere nei suoi occhi neri.
COMMENTO : OK TANTE, TANTE COSE IN QUESTO CAPITOLO…SPERO NON TROPPE PERO’ NON RIUSCIVO A TOGLIERE NIENTE !! HARRY COME HO SEMPRE DETTO PER ME E’ UN PADRE PERFETTO E POI MI PIACEVA L’ IDEA DI FAR TORNARE PER UN ATTIMO IL TRIO…CHE DITE I PUNITORI ANDRANNO?? SCORPIUS HA LA SOLUZIONE MA E’ DAVVERO PERICOLOSA…JAMES ACCETTERA’ ?? E IL CAPO DEI PUNITORI CAPIRA’ CHI E’ IL CANE SCIOLTO ?? TANTE DOMANDE LO SO E STAVOLTA NON SO SE RIUSCIRO’ AD ESSERE VELOCE PERCHE’ QUESTO WEEK END HO UN ADDIO AL NUBILATO E IL PROSSIMO UN MATRIMONIO E IL QUINDI TEMPO PER SCRIVERE E’ POCHISSIMO…SPERO PAZIENTERETE UN PO’ : )) GRAZIE MILLE ALLE PERSONE MERAVIGLIOSE CHE RECENSISCONO OVVERO ICEPRINCESS / LUISA21 / MALTRERIO / MANSON / ARYELLE / FEDERCHICCA/ MIKILILY / ALWAYS 89 / RISA SLITHERIN / EMYLOVELY / TELYN / VBONJOVI / NIPOTINA / CREEM SWEET STORY / CRAZYCLEVER / MARA MALFOY / ALLODOLA / CASSIE JANE /MARY GRIFONDORO E LILS !! RINGRAZIO ANCHE CHI MI HA AGGIUNTA ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE !! E ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 28
*** 27 CAPITOLO ***


“ Credo che dovremo farlo”
Scorpius si sarebbe aspettato di tutto, tranne che di sentire Sunday intervenire, guardò James e lo vide voltare il viso verso Sunday con una velocità tale che Scorpius si chiese se la testa gli sarebbe rimasta attaccata al collo.
“ Tu non sai cosa stai dicendo” disse in tono duro.
Era nervoso e quella situazione era tutta colpa sua.
Lei si era venduta ai Punitori. Lei non le aveva detto niente del bambino. Lei aveva usato questo bambino contro di lui e la sua famiglia.
“ Il fatto che io sia senza memoria non significa che non riesca a fare un semplice ragionamento”
Scorpius guardò Albus, Sunday era sempre stata molto determinata e nonostante fosse senza memoria, il suo carattere non poteva rimanere sopito tanto a lungo.
“ Io non so cosa ho fatto” disse, torturandosi le dita.
“ Ma dai vostri discorsi ho capito che per colpa mia, tua sorella è in pericolo “ continuò, abbassando gli occhi e guardandosi le dita.
James trattenne il fiato “ ho conosciuto tua sorella, io non voglio che sia in pericolo per colpa mia”
Sunday stava parlando, guardando James negli occhi, come se la conversazione riguardasse solo loro due e forse in parte era davvero così.
“ Non voglio far del male a nessuno” concluse mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime.
James cercò di rilasciare il respiro.
Quella era la Sunday di cui si era innamorato.
La ragazza che aveva le qualità della casa in cui era stata smistata, la ragazza che era buona, leale , amica di tutti e con una parola buona per tutti.
Una perfetta Tassorosso.
Si chiese cosa fosse successo, perché aveva cominciato a seguire i Punitori, perché non glielo aveva detto quando era ancora in tempo.
La rabbia si mischiava alla preoccupazione e all’ angoscia.
Il suo bambino.
Il bambino che ancora doveva vedere la luce.
Perché Sunday gli aveva fatto una cosa del genere ?
Perché lo aveva ingannato e tradito ?
Si voltò, dando le spalle a tutti, appoggiando i palmi delle mani contro la porta, cercando di respirare, di non permettere alle lacrime che premevano sui suoi occhi di scendere incontrollate.
Scorpius guardò Albus, si sentiva davvero un verme, ma non avevano tempo.
Dovevano procedere.
Cercò di fargli capire, con gli occhi, quanto fosse importante essere veloci.
“ James” lo chiamò suo fratello avvicinandosi piano.
James scosse la testa “ No” disse sbattendo il palmo contro la porta.
“ No” ripetè ancora, battendo un altro colpo.
Albus lo raggiunse e gli pose una mano sulla spalla, James prese un forte respiro e si voltò verso Scorpius.
Lo guardò come se volesse imprimere tutta la rabbia possibile nei suoi occhi.
“ Non puoi chiedermi di scegliere tra il mio bambino e mia sorella” gli disse e la sua voce era bassa e fredda.
“ Non è giusto” disse semplicemente.
Albus aprì la bocca per parlare ma James lo interruppe “ Tu hai la piccola Lily e tu hai Phoenix, avanti ditemi chi scegliereste ?” li sfidò con le lacrime agli occhi.
Scorpius e Albus si guardarono, entrambi consapevoli da uomini, che non era semplicemente una decisione possibile.
“ Hai ragione non è giusto” disse Scorpius “ ma non ti sto chiedendo di scegliere” continuò, fissando i suoi occhi in quelli nocciola di James.
In quegli occhi così simili a quelli di Lily, così puri e onesti che sembravano rispecchiare la loro anima.
James e Lily erano così. Erano sinceri, sembrava sempre di poter leggere dentro di loro, di poter scavare fin nel profondo del loro cuore.
“ Non ti chiederei mai di scegliere, farò il possibile perché il tuo bambino venga al mondo, ti dico solo di darmi una possibilità. Di darmi la possibilità di salvare tua sorella” concluse.
Gli occhi di James parevano vibrare, nel tentativo di restare immobile, nel tentativo di non tremare, di non cedere alle lacrime “ ma i rischi?” chiese con un filo di voce.
Scorpius guardò Sunday, la soluzione gli sembrava così vicina eppure era così lontana.
“ Voglio che questo bambino sia orgoglioso di me” disse Sunday, guardando James.
“ Non voglio che si debba vergognare, che debba sapere di avere una madre che ha fatto del male ad altre persone” .
Si alzò dal letto e raggiunse James, gli prese una mano e lui sembrò tremare ma non si scansò né si oppose.
“ Io non ricordo niente, ma da quando ti ho rivisto ho sentito che con te era diverso” gli disse.
“ Mi racconti di quando stavamo insieme, ma la tua freddezza e la tua angoscia mi spaventano. Devo sapere cosa ho fatto, devo sapere se quando abbiamo concepito il nostro bambino eravamo felici” prese la sua mano e se la portò sopra la pancia, ancora non visibile.
James alzò gli occhi su di lei e questa volta non riuscì ad impedire a due lacrime di scendergli lungo il viso.
Sunday gliele raccolse con le dita, soffermandosi con le mani ai bordi del suo viso.
“ E’ tuo figlio. E’ forte. E’ come te” gli disse, in un sussurro.
James non riusciva a staccare gli occhi da lei, sembrava la ragazza della quale si era innamorato.
Era la ragazza, dolce, della quale si era innamorato.
Ma poteva davvero perdonarla ?
“ Per favore, se andate avanti così non dovrete preoccuparvi di avere la stanza libera, moriremo tutti di diabete “ disse Draco sarcastico.
Scorpius lo fulminò con gli occhi, non era esattamente il momento, ma Draco lo guardò come se volesse dirgli che aveva resistito anche troppo.
James si riscosse e guardò Scorpius “ Facciamolo” disse con un solo filo di voce.
Scorpius chiuse gli occhi, ringraziando tutti i maghi defunti a partire da Salazar Serpeverde.
***
Harry guardò il capo dei Punitori entrare dentro il Ministero.
Guardò il suo vecchio orologio. L’ orologio di Fabian Prewett dal quale non si era mai separato.
Negli anni aveva forse qualche ammaccatura in più, ma quell’ orologio era più di un semplice orologio per lui e non lo aveva mai cambiato.
Le tre in punto.
I Punitori erano stati di parola.
Harry aveva cercato  di far andare tutti a casa, di non far correre alle persone rischi inutili, ma senza grande sorpresa, aveva capito che la comunità magica non era mai cambiata, che era sempre rimasta la solita irresponsabile curiosa e in cerca solo di qualche scoop e per assurdo non si sarebbe mai persa un confronto tra il magico trio e i Punitori.
Quindi le persone invece che andarsene avevano continuato ad arrivare e la tensione di Harry era raddoppiata.
Il capo si fermò proprio di fronte ad Harry e lo guardò “ Harry Potter “ disse, mentre il silenzio attorno a loro iniziava a divenire assordante.
“ Dov’ è mia figlia ?” chiese.
Non aveva voglia di perdere tempo. Non aveva voglia di fare stupidi giochetti con loro.
“ Noi non attacchiamo gli eroi. Noi siamo il bene” disse il Punitore, voltandosi verso le persone e cercando consensi.
Le persone cominciarono a mormorare e Harry si sentì infastidito. Voleva fare di questo incontro un incontro di propaganda.
“ Avete attaccato mia figlia e l’ avete rapita, proprio come quattro anni fa’ l’ avete costretta ad andarsene”
Il Punitore si prese un attimo prima di rispondere probabilmente stava calibrando le parole “ Noi non abbiamo tua figlia “ disse.
“ Non negare l’ evidenza” si oppose Harry.
Il Punitore sospirò “ Credo di sapere cosa è successo. Se noi nella nostra immensa gratitudine verso il Trio vi ridaremo Lily, voi smetterete di combatterci” mentre diceva la sua condizione, i loro cervelli erano in moto, come poteva riavere Lily e prendere il Punitore.
“ Immensa gratitudine ?” chiese Ron sarcastico “ uccidete bambini e innocenti” si oppose.
Il Punitore si voltò verso Ron “ Mi duole la vostra visione delle cose” disse “ come sapete il male deve essere estirpato alla radice, anche se sono bambini cresceranno e diverranno cattivi come i loro genitori”
Il Punitore si voltò di nuovo verso le persone “ Volete un altro Voldemort?” chiese e tutti cominciarono a parlare sommessamente.
“ Noi possiamo garantirvi che non succederà “ disse alzando di un tono la voce.
Harry rise “ Folle” disse soltanto.
“ Come prego ?” chiese il Punitore, tornando a concentrarsi su di lui.
“ Sei un folle e non conosci veramente la storia di Voldemort. Suo padre era un ricco babbano e sua madre una semplice ragazza che non riusciva ad opporsi ad un padre ed un fratello prepotenti” spiegò Harry.
“ E’ vero usò un filtro d’ amore per attirare a sé quel babbano, ma non fece niente più di questo” continuò.
“ Nessuno dei suoi genitori era una persona malvagia” intervenne Ron.
“ Già conosco diverse ragazze che hanno provato ad usare filtri d’ amore” disse Hermione con un sorriso, guardando Harry.
“ Quindi la madre e il padre di Voldemort erano a posto e lui no”
Il Punitore rimase un attimo senza parole, ma si riprese subito “ Tutte le persone che hanno perso qualcuno nella guerra meritano una giustizia” disse “ Tu dovresti saperlo “ rimarcò.
Harry era esasperato, gli sembrava di non arrivare a niente “ Io credo che giustizia sia stata fatta per loro, io ho combattuto nel loro nome” si oppose.
Il Punitore scosse la testa “ Tu hai ucciso Voldemort e le povere persone uccise dai Mangiamorte ?” il Punitore stava cominciando a scaldarsi.
“ Sono stati arr…”
“ NO” urlò il Punitore “ NON TUTTI SONO STATI ARRESTATI” si arrabbiò.
“ Ma forse…forse tu non ricordi neanche tutte le persone che sono morte per permettere a te di sopravvivere” disse in un sibilo.
Harry s’ irrigidì, come poteva dirgli questo, non solo ricordava ancora i loro nomi ma non avrebbe mai dimenticato i loro visi.
“ Fred Weasley, Lavanda Brown, Remus Lupin, Colin Canon, Ninphadora e Ted Tonks…”
“ SMETTILA” urlò il punitore “ non osare continuare” lo minacciò.
Harry prese un respiro, il Punitore stava cedendo.
Ron e Hermione guardavano gli altri Punitori, sembravano inebetiti, sembravano anche loro indecisi sul da farsi, sembravano non concordi con il loro capo.
Se la fazione cominciava a cedere dall’ interno, potevano avere una speranza.
“ RIAVRAI TUA FIGLIA MA I DISCENDENTI DEI MANGIAMORTE SARANNO TUTTI ESTIRPATI” urlò, poi si voltò su sé stesso per andarsene.
“ Ti fermerò” lo minacciò Harry.
Il Punitore tirò fuori la bacchetta e nello stesso momento anche Harry, Ron e Hermione estrassero la propria.
“ Vuoi attaccarmi” lo sfidò Harry, cercando di guardarlo negli occhi.
“ Vuoi attaccare un eroe ?” rimarcò, spostando lo sguardo sulle persone intorno a loro.
Il Punitore guardò intorno a sé e vide i visi spaventati e gli occhi sgranati delle persone. Non era quello che doveva fare. Non era quello che voleva ottenere.
“ Ti ammiravo molto sai ?” gli disse avvicinandosi “ ma sei un ingenuo. Credi che chiunque possa avere del bene dentro di sé e morirai se proverai a fermarmi” concluse innervosito, prima di voltarsi di nuovo.
“ SAI CHI MI HA DETTO UNA COSA SIMILE ?” gridò Harry per spingerlo a voltarsi, a guardarlo in faccia di nuovo “ VOLDEMORT” gli disse.
A quel nome tutto intorno a lui si bloccò e i visi delle persone continuavano a saettare velocemente da Harry al Punitore e viceversa, aspettando una qualsiasi reazione, ma questa non venne.
Il Punitore si fermò voltandosi semplicemente verso Harry “ Prima del tramonto avrai tua figlia” disse “ ma dopo di questo avrò pagato il mio debito con te e se tua figlia proverà di nuovo a mettersi in mezzo tra me e i Malfoy sarà eliminata” gli disse con cattiveria.
Harry strinse la bacchetta più forte, aveva detto che non ci sarebbero stati arresti e attacchi e il Punitore si faceva forza su questo.
Sapeva di star perdendo consensi, ma quella era la sua battaglia e sapeva che Harry aveva le mani legate, come sapeva che Lily non avrebbe mai lasciato morire Scorpius e men che mai suo figlio, un Malfoy.
“ Come farai visto che non è in mano vostra?” chiese, cercando di contenere la collera che stava provando in quel momento.
La collera verso quel pazzo che non gli dava scelta, così come non l’ aveva data a Lily.
Il Punitore s’ irrigidì “ come risolviamo le cose tra di noi non ti deve interessare Harry Potter, tu riavrai tua figlia e questo ti deve bastare” detto questo s’ infilò dentro un camino e sparì alla sua vista.
Harry rimase a guardare quel camino, non aveva potuto arrestarlo, non era riuscito a fargli capire che le sue idee erano assurde, ma quella conversazione non era stata del tutto inutile.
Avrebbe riavuto Lily e avrebbe catturato i Punitori.
Guardò Ron e Hermione e li vide annuire.
Anche loro avevano avuto la stessa idea, erano come sempre sulla stessa lunghezza d’ onda.
Sorrise prima di voltarsi e andarsene anche lui.
***
“ Abbiamo poco tempo”
Lily guardò il Punitore che stava entrando nella camera e si ritrasse istintivamente, leggermente intimorita.
“ Bevi” le disse porgendole un bicchiere.
Sembrava agitato le mani gli tremavano e non aveva neanche camuffato la voce.
Era la prima volta che succedeva.
Doveva essere accaduto qualcosa. Qualcosa che l’ aveva sconvolto e Lily sperò di riuscire a farlo cadere in errore. Quello stato di agitazione poteva esserle di aiuto.
“ Cosa è successo ?” chiese , senza degnare il bicchiere di un solo sguardo.
Doveva concentrarsi sulla voce.
Quella voce l’ aveva già sentita ne era sicura.
“ Bevi” intimò di nuovo, scuotendo il bicchiere e facendole cadere alcune gocce sulla pelle.
Lily guardò il bicchiere, come poteva credere che lo avrebbe bevuto davvero, era chiaro come il sole che voleva somministrarle qualcosa.
Alzò gli occhi sul Punitore “ No”  disse, con voce nitida.
Il Punitore parve sobbalzare, non si aspettava la sua determinazione, appoggiò il bicchiere sul comodino e tirò fuori la bacchetta “ Niente sta andando come doveva andare” disse rabbioso, puntandogliela contro.
“ Ma non rinuncerò a te” continuò.
Lily lo guardava, si muoveva molto ed era convinta che se lo avesse potuto vedere senza maschera, avrebbe visto un volto sconvolto e sudato.
Cercò di isolare la sua voce e di pensare alle sue parole, ma con una bacchetta puntata contro il viso non era affatto semplice.
Voleva lei e stava parlando come un innamorato ferito, come un uomo che ha appena ricevuto una delusione d’ amore.
Santo cielo, forse…
Lily sgranò gli occhi mentre tutti i tasselli tornavano al loro posto.
La voce, Christine, l’ ospedale, le sue parole, la sua collera.
Si portò una mano alle labbra sconvolta, non poteva aver fatto tutto questo per una semplice ossessione.
“ R…Rick” balbettò e capì di non aver sbagliato quando vide la bacchetta tremare nella sua mano.
Il Punitore si tolse la maschera, rivelando i suoi capelli biondi e i suoi occhi neri e profondi.
Rivelando Rick Canon.
Lily non riusciva a proferire parola, non riusciva a muoversi.
Ricordava il ragazzino simpatico e gentile che la seguiva dappertutto, ossessionato da lei.
Ricordava le serate a ridere con quel Corvonero che per lei c’ era sempre, che la consolava se aveva bisogno di una consolazione e che non l’ abbandonava mai.
Ricordava come si era allontanato da lei dopo l’ inizio della sua storia con Scorpius, quanto lei  aveva sofferto per quella lontananza, quanto le era mancato quell’ amico.
E adesso era lì. Era un Punitore e le aveva rovinato la vita.
Rabbrividì incosciamente.
“ Non ti farei mai del male” le disse con voce dolce, sedendosi sul letto accanto a lei.
Lily si allontanò da lui, ma Rick le prese le mani e le aprì i pugni per racchiudere le proprie mani dentro le sue “ Io ti amo” le disse in un sussurro “ ti ho sempre amata “ rimarcò.
Lily avrebbe voluto ridere, ma non ce la faceva. Avrebbe voluto piangere ma non ce la faceva.
Era troppo scioccata.
“ Come hai potuto ?” chiese soltanto, guardando i suoi occhi.
“ Lily…”
Lily lo interruppe, sentendo la rabbia montarle sempre di più, sentendo la rabbia invaderle le membra.
“ DIMMI COME HAI POTUTO” urlò, alzandosi in piedi.
Barcollò leggermente, era passato solo un giorno, ma non aveva mangiato, bevuto o dormito.
Era stanca e disidratata e le sue mani, ancora legate, le facevano molto male.
“ Lily potremo essere felici” le disse, alzandosi e mettendosi di fronte a lei.
“ Non puoi essere felice con un Malfoy, lui è un folle e tu soffrirai” continuò accarezzandole la guancia.
Lily boccheggiò, il suo cervello sembrava non riuscire ad impartire l’ ordine di respirare ai suoi polmoni, sembrava che il suo cervello riuscisse soltanto a registrare le parole di quel pazzo, come se non riuscisse a crederci.
“ Io ti amo” ripetè, avvicinandosi a lei e scendendo sulle sue labbra.
Lily scattò all’ indietro, battendo i polpacci contro il comodino “ Non toccarmi” sibilò fredda, così come freddi erano i suoi occhi.
Non riusciva a capire come colui che per anni aveva considerato un grande amico, avesse potuto farle una cosa del genere.
Probabilmente era colpa sua anche tutto quello che aveva dovuto passare “ NON TOCCARMI E NON PARLARMI D’ AMORE” urlò fuori di sé.
Rick assottigliò pericolosamente gli occhi, ma Lily era ormai troppo arrabbiata per accorgersene, per accorgersi che aveva stretto la mano attorno alla bacchetta così forte che il suo pugno era sbiancato.
“ NON PARLARMI D’ AMORE. TU NON MI AMI. SE MI AVESSI AMATO NON AVRESTI PERMESSO CHE SOFFRISSI “
Rick le prese i polsi, premendo così nei suoi polsi feriti “ Che ne sai tu ?” le chiese con rabbia e Lily si chiese quanto fosse sempre stata cieca per non vedere nei suoi occhi la follia che vedeva in quel momento.
“ Io non ti ho mai lasciata, io ti sono sempre stata accanto anche nei quattro anni che non sei stata qua” le disse.
Lily rise “ Ah si ? Non ti ho visto, peccato visto che mi amavi tanto potevi essermi utile quando stavo morendo di fame e di stenti” gli disse sarcastica.
Rick le prese il viso per le gote, stringendole fino a farle male “ devi rispettarmi” le disse minaccioso.
Lily scosse il viso “ Io avevo solo paura. Paura che tu non potessi amarmi” le confessò.
“ Non potrei mai amarti. Io amo Scorpius e lo amerò sempre” Lily disse quelle parole, calma, con freddezza. Lo disse guardandolo negli occhi senza alcun timore “ puoi anche separarmi da lui per altri quattro anni, ma non smetterò di amarlo “ disse con sicurezza, era sicura dei suoi sentimenti per Scorpius.
Dopo aver detto quelle parole, il corpo di Rick cominciò a tremare “ Malfoy sempre lui” disse con una voce innaturale “ Come puoi amare un figlio di un Mangiamorte” continuò, avvicinandosi di nuovo a lei.
“ Come potrei amare un Punitore ?” lo sfidò lei, cercando di non far trapelare la paura che cresceva in lei.
Rick alzò la bacchetta e i suoi occhi divennero quasi tristi “ Non mi lasci altra scelta” disse puntandole la bacchetta direttamente contro il collo “ IMPERIO” urlò e Lily sentii improvvisamente la sua testa leggera, come se non appartenesse più al suo corpo.
Sentì la sua volontà annullata, come se stesse soltanto aspettando di ricevere ordini.
COMMENTO : OK SI CAPISCE MOOOLTO BENE CHE SIAMO QUASI ALLA FINE VERO ? NON MANCANO MOLTI CAPITOLI…ANCORA NON VI SO DIRE QUANTI MA CI SIAMO QUASI !! LE COSE COMINCIANO A FARSI CHIARE E INTANTO ABBIAMO SCOPERTO IL SIMPATICO RICK !! L’ AMICO OSSESSIONATO DA LILY MOLTI DI VOI LO AVEVANO GIA’ CAPITO !! MANCA L’ IDENTITA’ DEL PUNITORE CAPO MA VI HO DATO TANTI INDIZI E TRA POCO CAPIREMO ANCHE QUELLA !! RINGRAZIO TANTISSIMO ARYELLE PER AVERMI SEGNALATO TRA LE SCELTE !! GRAZIE MILLE ALLE FANTASTICHE RAGAZZE CHE MI INCORAGGIANO E MI SPRONANO AD ANDARE AVANTI OVVERO ICEPRINCESS / ARYELLE / LUISA21 / MALTRERIO / FEDERCHICCA / MIKILILY / EMILOVELY / ALWAYS 89 / RISA SLITHERIN / TELYN / MARY GRIFONDORO / NIPOTINA / LILS / VBONJOVI / MALANDRINA ACQUISITA / LOVELYSTAR 89 / ROBY ALADIMPA / LALU0395 / AMISA / BOOW95  E CASSIE JANE !! RINGRAZIO ANCHE CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 29
*** 28 CAPITOLO ***


“ Phoenix, Lily venite a mangiare “ Alice lanciò un’ occhiata verso le scale preoccupata, aveva sentito dei rumori ma adesso era diverso tempo che non sentiva più niente.
La piccola Lily le arrivò di corsa e le si gettò sulle gambe sbilanciandola leggermente “ Lily “ la rimproverò prima di spostare lo sguardo su Phoenix.
Non si era mosso di un millimetro, aveva in mano la piccola miniatura di un giocatore di Quidditch ma non lo faceva volare, lo rigirava tra le sue manine guardandolo attentamente.
Alice si avvicinò tenendo sempre la piccola Lily per mano “ Phoenix” lo chiamò dolcemente “ andiamo a mangiare ?” gli chiese.
Phoenix non rispose e non si voltò.
Da quando Scorpius lo aveva affidato a lei e Ginny non aveva emesso un suono.
Alice e Ginny avevano pensato che fosse meglio per lui distrarsi e lo avevano lasciato a giocare con la piccola Lily, ma adesso che lo guardava da vicino, suo nipote le sembrava quasi assente.
“ Phoenix” provò di nuovo inginocchiandosi per poter essere alla sua altezza e poterlo guardare negli occhi.
“ Non parla” disse Lily con naturalezza.
Alice la guardò come se soltanto in quel momento avesse capito.
Come se quelle due parole dette da sua figlia le avessero fatto capire che Phoenix aveva bisogno di aiuto.
Ginny si affacciò dalla cucina e le sue sopracciglia s’ inarcarono vedendo Alice china su suo nipote.
“ Che succede?” chiese agitata.
Alice si voltò verso di lei e si alzò in piedi con un sospiro “ Ha bisogno di Lily” disse, sapendo che non avrebbe potuto aiutare in alcun modo Phoenix.
“ Lo abbiamo tutti” disse Ginny in un sospiro, prima di avvicinarsi a Phoenix.
“ Andiamo a mangiare?” gli chiese sorridendogli.
Phoenix non si voltò neanche verso di lei e continuò a farsi scorrere quel giocattolo tra le mani.
Ginny sentì il suo cuore spezzarsi ancora una volta.
Era già molto preoccupata per Lily e adesso vedere Phoenix in quelle condizioni la faceva sentire ancora più male.
Prese Phoenix tra le braccia e lui non si oppose ma neanche si mostrò felice, sembrava che niente lo toccasse.
Lo strinse forte a sé, era apatico, sembrava un giocattolo tra le sue braccia.
Gli occhi le si riempirono di lacrime, quel bambino stava vivendo uno degli incubi peggiori dei bambini della sua età.
Stava vivendo l’ abbandono della sua mamma “ non ti ha lasciato” gli sussurrò “ Non ti lascerebbe mai” continuò a ripetergli portandolo verso la cucina.
Alice mise il cibo in tavola e fece sedere la piccola Lily, Ginny continuava a stringere Phoenix a sé e a dirgli che la sua mamma non lo aveva abbandonato.
Sembrava una lenta litania, sembrava una ninna nanna ma sembrava quasi che Phoenix non ne traesse alcun beneficio, si lasciava stringere con le manine strinte al petto come se si volesse proteggere.
Non piangeva ma non parlava e non aveva la minima reazione.
Ginny guardò Alice preoccupata “ possiamo chiamare Scorpius” propose Alice.
Ginny alzò automaticamente gli occhi verso il soffitto, cosa stavano facendo in quella camera ?
Perché non scendeva nessuno ?
Perché Scorpius non era ancora venuto a vedere come stava suo figlio ?
Ed Harry dove era finito ?
La risposta alla sua ultima domanda si materializzò davanti ai suoi occhi pochi secondi dopo.
Ginny lo guardò accigliata “ Dov’ è Lily ?” chiese.
Harry aprì leggermente la bocca sorpreso per l’ accoglienza della moglie.
Sembrava arrabbiata, ma poi guardò Phoenix inerme tra le sue braccia. Lo sguardo fermo e quasi vitreo che guardava nel vuoto e capì.
Capì che Ginny  era preoccupatissima per Lily e per Phoenix.
Sapeva che dietro la sua scorza da dura si nascondeva una mamma impaurita.
Una mamma come tutte le altre che avrebbe solo voluto i suoi figli vicini a sé, sani e salvi e non una mamma che dopo aver appena ritrovato sua figlia la perdeva di nuovo e in un modo ancora peggiore.
  “ Ho coinvolto Ron e Hermione “ le disse guardandola “ Verranno qua tra poco” continuò.
“ Abbiamo parlato con i Punitori, dicono che ce la ridaranno “
Ginny chiuse gli occhi sentendo le lacrime premere pericolosamente per uscire.
“ Credo che potremo anche avere una speranza di arrivare alla cima “ disse Harry spostando lo sguardo da Ginny ad Alice “ credo che potremo avere una speranza di poter mettere la parola fine “ concluse.
Ginny annuì continuando ad accarezzare in modo automatico la testa di Phoenix.
 Harry seguì il movimento della sua mano prima di tornare a concentrarsi sul suo viso contrito “ come sta?” chiese.
Ginny scosse la testa e Harry si chinò sul nipote “ tra poco la mamma tornerà “ gli disse con un sorriso.
Per la prima volta Phoenix spostò gli occhi dal punto fisso che stava guardando per fissarli in quelli di suo nonno.
Lo guardò serio e impaurito e in quel momento sembrava solo un indifeso bambino di tre anni. In fondo era, solo un piccolo e indifeso bambino di tre anni.
Guardò a lungo gli occhi di suo nonno ma poi i suoi occhi si riempirono nuovamente di lacrime e si voltò, tuffando il viso nel petto di sua nonna.
Harry e Ginny si guardarono “ chiama Scorpius” disse Ginny.
***
  Scorpius finì di immettere anche l’ ultimo flusso di ricordi nella testa di Sunday e staccò piano la bacchetta.
La guardò, fissava un punto davanti a lei e sembrava che stesse cercando di mettere ordine nella sua testa.
Nessuno riusciva a dire niente.
Erano tutti immobili e guardavano Sunday in attesa di una sua reazione.
Scorpius sperò che la cosa potesse funzionare.
Era stata sperimentata poche volte perché era troppo invasiva, ma se neanche questo avesse funzionato Scorpius non avrebbe saputo che pesci prendere.
Tutto sarebbe stato perso.
Sunday s’ irrigidì, le mani si chiusero attorno al lenzuolo e gli occhi le si sbarrarono, dilatando le pupille, stava cominciando a ricordare.
“ Che succede?” chiese James in un sussurro.
Si passò nervosamente una mano tra i capelli e s’ inginocchiò accanto al letto.
“ Sta cominciando” disse Scorpius, guardando Sunday, ogni ricordo che le tornava era un sussulto da parte sua, ma in quel momento la sua testa era altrove e Scorpius poteva solo guardarla e controllare che andasse tutto bene.
Non poteva fare niente fino a quando il procedimento non fosse finito ed allora, solo allora, se tutto fosse andato bene e la mente di Sunday fosse sopravvissuta avrebbero potuto controllare i suoi ricordi.
James si voltò verso Scorpius, passando più volte lo sguardo tra lui e Sunday  come se volesse dire qualcosa ma fosse indeciso.
“ Voglio vedere” disse alla fine.
Scorpius assottigliò gli occhi “ E’ possibile ma è stato fatto pochissime volte” disse pensieroso.
“ Non importa” asserì James e Scorpius vide la determinazione nei suoi occhi.
Lentamente annuì, aveva già pensato di far vedere i ricordi a James per primo, per rispetto verso la sua situazione ma in effetti c’ era un modo per farlo subito e avrebbero anche risparmiato tempo.
“ Albus posa il pensatoio e tira fuori la bacchetta” disse Scorpius.
Albus lo guardò interrogativo “ Colleghiamo la mente di James con quella di Sunday” gli disse.
Albus lo guardò come se gli avesse appena detto che aveva visto Babbo Natale.
Era una cosa possibile ?
“ Segui le mie istruzioni “ gli ordinò e Albus annuì per niente convinto.
“ Punta la bacchetta alla tempia di tuo fratello” ordinò, mentre lui la puntava alla tempia di Sunday.
Albus alzò lentamente la bacchetta, tremante.
E se qualcosa fosse andato storto ?
Scorpius aveva detto che era sperimentale, aveva già una sorella in pericolo non voleva dover temere anche per la vita del fratello.
James prese la mano di Albus e con uno scatto nervoso se la puntò alla tempia “ Alla tempia” ripetè James, guardandolo negli occhi dal basso.
Albus guardò James, inginocchiato ai suoi piedi, la bacchetta puntata alla testa e capì che c’ era un motivo per cui suo fratello e sua sorella erano stati dei Grifondoro e lui no.
Lui aveva molte qualità,  ma James e Lily avevano il coraggio.
Il vero e proprio coraggio di affrontare qualsiasi cosa per le persone che amano.
“ Adesso devi dire CONNECTENS ANIMOS “ gli disse guardando il suo amico.
Sapeva che aveva paura e un po’ l’ aveva anche lui.
Nei suoi studi da curatore aveva letto di questa formula per collegare le menti di due persone ma sapeva che poteva essere anche molto pericolosa.
Addentrarsi in una mente, soprattutto se danneggiata come quella di Sunday era rischioso.
Rischiavano di non tornare indietro nessuno dei due, ma Scorpius sapeva anche che questo non avrebbe fermato James
“ James”  disse Albus.
James guardò gli occhi verdi di Albus e sorrise, nonostante il suo sorriso sembrasse molto forzato “ Dì la formula Al “ gli disse determinato “ sono il maggiore e comando io ” lo ammonì scherzoso.
Albus sbuffò in risposta “ sei sempre il solito” gli disse “ vedi di tornare velocemente” continuò, cercando di ricambiare il sorriso del fratello.
Scorpius guardò suo padre, anche lui, nonostante la sua famosa freddezza sembrava impaurito o forse sembrava così solo a lui che lo conosceva molto bene.
Si concentrò su Sunday “ Pronto ?” chiese ad Albus.
Albus concentrò i suoi occhi verdi nei suoi azzurri e insieme dissero la formula.
Subito James si accasciò su sé stesso, gli occhi erano aperti ma la sua mente non era presente.
Era collegato a Sunday “ sta bene?” chiese Albus preoccupato, adagiandolo sull’ altro letto.
Scorpius si chinò su di lui e annuì rilasciando il respiro.
Ora dovevano, solo,  tornare.
***
“ Bevi”
Lily sentì il bicchiere tra le mani.
Aveva una gran voglia di bere.
Sicuramente quello che c’ era dentro al bicchiere era buonissimo, era fresco, era dissetante.
Non hai sete, le disse la sua testa, è una trappola.
Si avvicinò il bicchiere alle labbra.
Aveva sete, aveva una gran sete.
Non hai sete.
Perché era così fastidioso ? Perché non riusciva a bere ? era quello che voleva in fondo.
Lei voleva bere.
Avvicinò il bicchiere di qualche altro centimetro e sentì una mano forzarla a bere.
Non buttare giù, si disse.
Si sentì fredda e bagnata lungo tutto il collo.
“ Devi bere, stupida”
Dolore.
Il vetro del bicchiere che batteva contro le sue gengive e lei ancora più bagnata.
Non riusciva a pensare nitidamente.
Perché era bagnata?
Aveva bevuto? Aveva una folle sete.
NON HAI SETE, urlò la sua testa.
Dillo, ripetilo, come ti ha insegnato papà.
Perché devo farlo ?
Non ho sete.
Non ho sete.
“ NON HO SETE” disse a voce alta e tutto intorno a lei parve tornare a fuoco.
Ce l’ aveva fatta.
Aveva contrastato la maledizione Imperius.
Suo padre sarebbe stato orgoglioso di lei, pensò mentre un sorriso le si formava sulle labbra.
“ Non puoi obbligarmi a fare niente” disse, cercando di asciugarsi con un polso, il mento e il collo bagnati della pozione che aveva cercato di farle bere.
Rick impazzì di rabbia.
Si portò le mani ai capelli, tirandosene qualche ciocca, cominciò a camminare pestando i piedi ed inveire contro la sua stupidità “ Tu…tu…io mi sono messo contro tutti per te” le disse, senza guardarla.
“ Solo perché ti amo, solo perché voglio il tuo amore e tu rovini tutto “ continuò e Lily notò che sembrava un cane in gabbia, si muoveva in circolo, quasi senza degnarla di un’ occhiata.
Valutò la possibilità di aggredirlo fisicamente approfittando della sua distrazione, se fosse riuscita a prendere la sua bacchetta sarebbe stato finito, ma se lui avesse capito il suo gioco e avesse reagito, lei non avrebbe potuto niente contro un uomo grande e grosso come Rick.
Si avvicinò di un passo, ancora indecisa sul da farsi, tenendo gli occhi fissi su Rick che si muoveva come un cavallo imbizzarrito e stava cercando di arrivare alla soluzione.
“ Non abbiamo tempo capisci ?” le chiese alzando gli occhi su di lei.
Lily si bloccò sul posto “ No, non capisci…che te lo dico a fare…che t’ importa se ormai avranno capito che sono un traditore, se ormai mi staranno cercando”  ricominciò a parlare confusamente e Lily avanzò ancora.
“ Cosa t’ importa se mi uccidono ?” chiese Rick a un tratto, dilatando gli occhi e puntando la bacchetta verso Lily.
Lily guardò la punta della bacchetta di Rick, le stava sfiorando il naso, tanto si era avvicinata.
Spalancò gli occhi impaurita.
Il suo cervello era completamente in panne.
La paura stava prendendo il sopravvento, i suoi occhi sembravano trasmettere tutta la sua pazzia interiore.
“ Mi importa” disse titubante.
La mano di Rick tremò e Lily lo guardò negli occhi, cercando di guardarlo con amore, cercando di pensare che davanti a lei c’ era Scorpius.
“ Io…io credo che dovremo fuggire” gli disse.
Rick la guardò sempre più stupito.
“ Io ti amo” disse Lily sicura, guardandolo con un sorriso.
Poteva la pozione aver funzionato o stava fingendo ?
C’ era solo un modo per saperlo, lasciò cadere la mano con la bacchetta lungo il suo corpo e si avvicinò a lei “ baciami” le ordinò.
Lily cercò di non far trasparire la sua rabbia, la pozione doveva essere un filtro d’ amore, per questo lui non era stupito dal suo comportamento.
Si avvicinò alle sue labbra, alzandosi in punta di piedi e le sfiorò in un casto bacio.
Rick la prese per la vita e la portò più vicino a sé obbligandola e dischiudere le labbra e a rispondere al suo bacio.
Lily cercò di non pensare che Rick la stava baciando, che la persona che più odiava e la disgustava in questo momento le stava accarezzando la schiena e i glutei.
Nonostante le mani legate, le pose entrambe sopra il braccio di Rick che teneva la bacchetta e cominciò a fargli una lenta carezza.
Su e giù, su e giù, cercando di distrarlo, di non fargli capire che stava mirando alla sua mano.
Cercò di spostare le sue mani  dai propri glutei ma i movimenti erano troppo impediti e non riuscì ad intrecciare le mani con le sue.
Rick le sorrise staccando le mani dalle sue “ Fai l’ amore con me” le disse.
Lily cercò di non mostrarsi inorridita, maledizione c’ era così vicina e lui aveva spostato le mani.
Lentamente deglutì annuendo con un sorriso idiota. Un sorriso falso “ slegami” gli disse con voce bassa.
Rick scese di nuovo sulle sue labbra e Lily lo lasciò fare. Doveva arrivare a quella maledetta bacchetta.
Rick mosse le mani per accarezzarle i seni e Lily rabbrividì.
Era un tocco così diverso.
Non era quello che voleva. Non era Scorpius.
Aprì gli occhi e vide la bacchetta a pochi centimetri dal suo viso.
Mosse di nuovo le mani nella stessa carezza di prima e questa volta riuscì ad arrivare alle sue mani.
Le intrecciò con le proprie sentendo la consistenza fredda e dura della bacchetta tra le sue dita.
Emise un sospiro che Rick fraintese subito tornando a baciarle le labbra.
Lily lo guardò.
Ora, pensò e gli morse il labbro inferiore con tutta la forza che aveva, continuando a tenere salda la bacchetta con le dita.
Non si fermò neanche quando lo sentì urlare, non si fermò neanche quando sentì il suo sangue dentro la sua bocca.
Non si fermò fino a quando non sentì la presa allentarsi sulla bacchetta e non vide Rick piegarsi su sé stesso.
“ Maledetta” urlò, cercando di parlare nonostante il sangue continuasse a colargli tutto lungo il mento.
“ Pensavi davvero che fosse così semplice? Pensavi di potermi dare un filtro d’ amore?” gli chiese guardandolo, il suo labbro sembrava aperto e lui continuava a piangere dal dolore.
“ Stup…”
Un botto la interruppe prima che potesse schiantarlo, le porte si aprirono e un altro punitore comparve davanti a lei.
“ Expelliarmus” urlò prima che Lily potesse reagire e Lily si trovò di nuovo senza bacchetta.
COMMENTO : OK CAPITOLO BELLO LUNGO….ALMENO SPERO DI FARMI IN PARTE PERDONARE VISTO CHE DOMENICA PROSSIMA PARTO PER LE FERIE E NON CREDO DI RIUSCIRE AD AGGIORNARE FINO A QUANDO NON TORNERO’ VERSO IL 20 AGOSTO !! NON VI LASCIO MALISSIMO DAI…SI QUALCHE DOMANDA MA NON TROPPE VERO ?? ALLA FINE LILY HA REAGITO ALL’ IMPERIUS ED HA DATO ANCHE UNA BELLA LEZIONE ALL’ IDIOTA…IN COMPENSO E’ ARRIVATO UN PUNITORE E QUINDI…BO’ VEDREMO : )) IL POVERO PHOENIX E’ TRAUMATIZZATO E JAMES E’ VOLUTO ENTRARE NELLA MENTE DI SUNDAY A SUO RISCHIO…NEL PROSSIMO CAPITOLO VEDREMO COSA NE RICAVERA’ : )) AH LA FORMULA MAGICA E’ COMPLETAMENTE INVENTATA ED IO NON HO MAI STUDIATO IL LATINO, QUINDI MI SONO AVVALSA DI GOOGLE SE HO TIRATO UNO SFONDONE DITEMELO PURE : )) RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE MI SPRONANO SEMPRE PIU’ OVVERO ICEPRINCESS / LUISA 21 / ARYELLE / FEDERCHICCA / ALWAYS 89 / RISA SLITHERIN / MIKILILY /PEYTON SAWYER / CREEM SWEET STORY / TELYN / MARA 98 / AMISA / BOOW 95 / CE / ROBY ALADIMPA / ANGELA POTTER/ CASSIE JANE / MARY GRIFONDORO / CRAZY CLEVER  E LOVELYSTAR 89 !! INOLTRE RINGRAZIO CHIUNQUE MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTI E BUONE VACANZE !!

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Capitolo 30
*** 29 CAPITOLO ***


James si guardò intorno, i ricordi continuavano a scorrere veloci, come se qualcuno avesse premuto il tasto per velocizzare.
Non riusciva neanche a distinguere le scene davanti a lui talmente andavano veloci.
Dovevano essere le scene di quando Sunday era una bambina.
La vedeva con il padre e la madre, ma tutto andava troppo veloce.
Perché non si fermava?
Dopo qualche minuto si fermò e James respirò, vedere quelle immagini velocizzate, gli avevano quasi dato la nausea.
Guardò davanti a sé.
Davanti a lui, una bambina di dodici anni con la divisa di Tassorosso sedeva in sala grande.
La guardò bene, i suoi capelli biondo ramati, la sua divisa leggermente stropicciata e gli occhi bassi sul suo budino.
Era Sunday.
Ma la vera Sunday, quella adulta, la sua ragazza dov’ era ?
Spostò lo sguardo a destra e poi a sinistra, infine la vide.
Era davanti al tavolo dei Grifondoro e guardava lui, o meglio stava osservando un James di tredici anni che rideva e faceva il buffone con gli amici.
La raggiunse “ certo che cadrà ai miei piedi cosa pensate?” James si picchiò la fronte con la mano, come poteva essere stato così stupido.
Si stava vantando con i suoi amici dell’ ennesima conquista, almeno fosse stata vera, pensò con un sorriso.
Certo gli era sempre bastato poco per conquistare una ragazza, sfoggiare il suo sorriso ed il suo cognome gli aprivano molte porte, ma poi quando arrivava a dover concludere molto spesso si tirava indietro, impaurito all’ idea di impegnarsi e le ragazze si sentivano mortificate pensando di non piacergli abbastanza.
Nessuna si considerava all’ altezza di James Potter e questo gli aveva dato la fama di sciupafemmine, anche se in realtà, forse, era più un parolaio.
“ Non sai chi erano James Potter e Sirius Black ? “ chiese guardando l’ amico con un sorriso furbo.
“ Io l’ arte di amare ce l’ ho nelle vene” si gonfiò in petto, vedendo tutti li sguardi ammirati degli amici.
“ Tre zellini che mi dice di sì subito” disse continuando a ridere.
James avrebbe voluto tirare uno scappellotto al sé stesso tredicenne.
Adesso che aveva quasi trent’ anni e aspettava un figlio si rendeva conto che oltre che immaturo, era anche molto stupido e chissà quante ragazze aveva fatto soffrire.
Se suo figlio a soli tredici anni gli avesse fatto questi discorsi, probabilmente, gli avrebbe fatto il sedere rosso come quello di una scimmia.
“ Sai che ero stupido vero ?” chiese guardando Sunday.
Lei lo guardò ma poi si mosse tornando davanti alla sé stessa dell’ epoca.
“ Andiamo Sunday, non vorrai mica dirmi che hai fatto tutto questo per vendetta” si arrabbiò James.
Sunday lo guardò di nuovo prima di concentrarsi su di sé.
James si vide arrivare con la sua camminata sicura e baldanzosa e si fece una gran rabbia.
“ Ehy Smith esci con me sabato ?” le chiese, con il tono di chi sta facendo un favore enorme.
La piccola Sunday restò con la forchetta a mezz’ aria e lo guardò molto attentamente, prima di voltarsi verso le sue spalle “ dici a me?” chiese stupita.
James rise sedendosi sulla panca accanto a lei, una gamba per lato “ Non c’ è nessun’ altra Smith davanti a me” le disse.
Sunday arrossì  lievemente, probabilmente si stava dando della stupida per aver fatto una figuraccia di quel genere davanti a lui “ scusami” mormorò.
“ allora è un sì ?” chiese pronto, continuando a sfoggiare quel sorriso che incantava tutte le ragazze.
James adulto si chiese come potesse non venirgli mai un crampo alla mandibola, visto che aveva continuato sempre ad esibire quel sorriso.
Sunday annuì e James si alzò “ sabato alle dieci, davanti all’ entrata “ le disse.
Sunday annuì di nuovo e James tornò dai suoi amici.
James ricordava bene quel giorno, quei famosi tre zellini che gli sarebbero rimasti per sempre sulla coscienza.
La scena cambiò “ Dove siamo Sunday ?” le chiese James, anche se forse avrebbe dovuto chiedere quando siamo, visto che il luogo lo conosceva benissimo.
Quando si vide insieme a Sunday, sotto all’ albero vicino al lago nero comprese.
Ricordava quel sabato.
Sunday non poteva ancora andare ad Hogsmade e quindi erano rimasti a scuola, a godersi il sole primaverile.
 “ Ci avviciniamo?” le chiese James, non capiva perché la sua mente indugiava tanto su questi ricordi, ma sapeva che alla fine sarebbero sicuramente serviti, sapeva che se Sunday si stava soffermando su questi ricordi, voleva fargli vedere qualcosa.
Ma che cosa?
Sunday fece qualche passo avanti e James la seguì guardando loro in versione bambina.
“ Cosa vorresti fare da grande?” chiese James, distendendosi sul prato le mani dietro la testa.
Sunday aveva un’ espressione quasi adorante mentre seguiva i suoi movimenti “ non lo so “ disse timidamente “ non ci ho ancora pensato “ continuò senza distogliere gli occhi da lui “ Tu ?” chiese di rimando.
James rise, appoggiandosi su un gomito per guardarla in faccia “ il giocatore di Quidditch, ovvio” le disse sarcastico.
Sunday abbassò lo sguardo sulle sue mani “ ricordo di aver pensato che mi avresti creduto una stupida” la voce della Sunday adulta lo fece quasi trasalire.
Si voltò verso di lei, finalmente parlava “ perché guardiamo questo ?” le chiese.
“ Per capire” rispose lei, prima che i ricordi si offuscassero di nuovo.
James si ritrovò in piedi e nuovamente in sala grande.
Da una parte aveva il sé stesso bambino e dall' altra aveva la Sunday adulta.
Sgranò gli occhi, sapeva cosa stava per succedere “ Non guardiamolo Sunday” la pregò.
Sunday si voltò verso di lui e gli sorrise, James si chiese se questo viaggio all’ interno della sua testa servisse davvero a qualcosa o se fosse il suo modo per giustificarsi per quello che aveva fatto.
“ Esci con la Smith ?” chiese un ragazzo  con la divisa di Corvonero.
“ Potresti avere chiunque ed esci con la Smith?” lo derise.
James guardò il James bambino, gettare un’ occhiata verso il tavolo di tassorosso per essere sicuro che non ci fosse.
“ Ah ah davvero spiritoso “ disse rivolto al compagno.
James e Sunday videro arrivare la piccola Sunday alle spalle di James.
Sorrideva e si stava avvicinando sempre più, videro il ragazzo di Corvonero guardarla prima di tornare a parlare “ cosa ci trovi in lei ?” chiese.
James strinse i pugni, sapeva già cosa avrebbe risposto “ Nella Smith ?” chiese derisorio “ tre zellini” rispose prima di scoppiare a ridere “ Ho guadagnato tre zellini uscendo con lei” aggiunse, senza interrompere la sua risata.
James si voltò verso Sunday e la vide con le lacrime agli occhi.
Possibile che dopo tutti questi anni ancora fosse così ferita?
Il rumore di libri caduti attirò la sua attenzione nuovamente verso i ragazzi.
Vide il piccolo James voltarsi spaventato “ Sunday” mormorò.
La piccola Sunday alzò una mano come per proteggersi.
Il piccolo James mosse un passo verso di lei, ma poi si sentì addosso tutti gli sguardi degli amici e si fermò.
La piccola Sunday scappò e il piccolo James scoppiò a ridere “ cosa credeva?” chiese facendo ridere tutti.
James però sapeva che non stava davvero ridendo, che stava soltanto cercando di restare nei canoni del suo personaggio, ma che in realtà con Sunday era stato davvero bene.
“ Io ci avevo creduto” disse Sunday, continuando a fissare le spalle della piccola che scappava.
“ Io ero uno stupido” disse James non sapendo cosa aggiungere.
I ricordi si mossero di nuovo e passarono diversi ricordi veloci prima che si fermassero di nuovo.
“ E’ uno stupido “ un ragazzino biondo con la divisa di Corvonero stava parlando con Sunday in sala grande.
James si guardò un attimo intorno, erano passati mesi, era l’ inizio del nuovo anno scolastico.
Guardò il tavolo dei Grifondoro e vide una piccola Lily, sorseggiare il suo succo di zucca, poi spostò lo sguardo al tavolo dei Serpeverde e vide Albus e Scorpius seduti a parlare e Scorpius alzare ogni tanto lo sguardo su Lily.
James sorrise leggermente “ Hai capito Malfoy” mormorò tra sè, era proprio stato amore a prima vista.
“ Non posso credere che ti abbia trattato così “ le disse quel ragazzo.
“ Sei la ragazza più buona e dolce che conosca” continuò.
James sentì la rabbia accendergli le guance, sapeva che era assurdo, ma era geloso di un ricordo.
Non fece in tempo a dire niente che i ricordi si mischiarono di nuovo.
Erano nel parco del castello ed era passato di nuovo qualche mese, a giudicare dal fatto che Sunday inossava sciarpa e cappello.
Sunday camminava a fianco di quel ragazzo biondo di prima “ che ne pensi di sua sorella?” le chiese.
Sunday strusciò le mani l’ una contro l’ altra per tentare di riscaldarle, prima di voltarsi verso di lui “ non la conosco, ma sarà la solita Potter “ sentenziò con una smorfia.
Il ragazzo biondo si tolse i guanti e glieli diede “ tieni o alla fine ti cadranno le mani “ le disse con un sorriso.
James si voltò verso Sunday, non riusciva più a capire cosa volesse fargli vedere.
Cambiarono di nuovo scenario, questa volta Sunday e il suo amico biondo erano in biblioteca.
Sunday piangeva cercando di nascondersi dietro lo scaffale “ credevo ti fosse passata “ disse il suo amico.
“ Lo credevo anch’ io “ singhiozzò Sunday, il ragazzo l’ abbracciò “ sei proprio una sciocca sai ?” le disse, guardando tra gli scaffali.
James seguì il suo sguardo e vide sé stesso adolescente che baciava una ragazza.
Neanche ricordava più il suo nome.
Come aveva fatto a non accorgersi che il suo più grande tesoro era a un passo da lui.
“ Tu che mi dici della Potter ?” chiese Sunday, asciugandosi le lacrime.
James aggrottò le sopracciglia, di nuovo sua sorella ?
“ credo di avere una possibilità “ le disse fiducioso.
Sunday annuì con un sorriso “ spero che sia diversa da lui” disse con disprezzo.
I ricordi si mossero di nuovo ma questa volta era passato tanto tempo.
Vide sé stesso con la spilla da Caposcuola entrare in sala grande e distribuire sguardi e sorrisi a tutti.
“ Lo hanno fatto anche caposcuola” disse il ragazzo biondo.
Sunday annuì distrattamente “ mi domando, se la McGranitt lo abbia premiato per essersi fatto tutte le ragazze della scuola o per il suo cognome”
James trasalì per la rabbia che lesse tra le parole di Sunday “ quest’ anno si cambia registro” disse risoluta, guardando il suo amico nei suoi occhi neri “ non penserò più a lui e neanche tu a Lily” gli disse ammonendolo con lo sguardo “ ci toglieremo i Potter dalla testa” lo incoraggiò.
James seguì lo sguardo dell’ amico di Sunday e lo vide individuare sua sorella e guardarla con uno sguardo innamorato “ Malfoy le fa’ il filo” disse pensieroso.
Sunday rise “ Malfoy e Potter ? non è possibile “ disse continuando a ridere.
Il suo amico annuì “ sì invece, lei mi vede solo come un amico” si sfogò.
I ricordi cambiarono di nuovo, stavolta erano ad Hogsmade.
“ Finalmente niente James Sirius Potter” disse l’ amico di Sunday in tono solenne.
“ Ma era sempre tra i piedi questo ?” chiese James con una punta d’ ira nella voce.
Sunday sorrise e tornò a concentrarsi sui ricordi.
“ C’ è ancora Lily però “ disse Sunday, guardando il suo amico con un’ occhiata che era un misto tra comprensione e rimprovero.
L’ amico scosse la testa “ Lei potrebbe innamorarsi di me…è che Malfoy è sempre in mezzo” disse titubante.
Sunday sospirò “ Le stai dietro da cinque anni, se avesse voluto avrebbe già ceduto” gli disse calma, cercando di spiegargli la verità.
Incrociarono Lily con Alice, Albus e Scorpius che ridevano e parlavano spensierati.
Il suo amico tirò un calcio ad un legnetto “ è sempre in mezzo” ribadì.
Sunday gli strinse la mano comprensiva.
Di nuovo un cambio di ricordi, di nuovo un cambio di paesaggio.
“ Rick non sei innamorato, sei ossessionato” lo rimproverò Sunday, alzando di un tono la voce.
Rick strinse i pugni e James vide che aveva le lacrime agli occhi “ io credevo che senza Malfoy…”
Sunday non lo fece finire “ lei è innamorata di Malfoy, si vede lontano un miglio” gli disse, accarezzandogli una guancia e asciugandogli una lacrima.
Rick l’ abbraccio “ Grazie Sunday, sei come una sorella per me” le disse tra i capelli.
James sospirò, vedendo i ricordi cambiare di nuovo, ma appena si fermarono prese Sunday per un polso.
“ Mi spieghi cosa stai cercando di farmi capire ?” le chiese.
Sunday lo guardò “ che ti amo” gli disse, prima di tornare a guardare davanti a sé.
Erano in una casa che non aveva mai visto e vide arrivare Sunday con in mano una ciotola di patatine e il suo amico Rick con una bottiglia di burrobirra, doveva essere casa del ragazzo.
Provò di nuovo una fitta di gelosia ma la tenne a bada, perché un urlo attrasse la sua attenzione.
“ Cos’ hai fatto ?” Sunday fece cadere la ciotola di patatine per lo spavento.
“ Non potevo tirarmi indietro, tutta la mia famiglia ne fa’ parte”
Sunday lo guardò spaventata indietreggiando di un passo “ sono un gruppo di pazzi” asserì.
Rick le si avvicinò di nuovo “ Sunday per favore, non avrei neanche dovuto dirti niente” le disse spaventato.
“ I Punitori sono un gruppo segreto”
I Punitori ? ecco cosa Sunday voleva che vedesse.
Il suo migliore amico, quello che lei considerava quasi un fratello era un Punitore e ora lo stava tradendo per amore verso di lui.
Ma perché era importante?
Lo avrebbe aiutato a trovare Lily ?
Non fece in tempo a chiedere niente a Sunday che lo scenario cambiò di nuovo.
Stavolta la casa era quella di Sunday ma i personaggi restavano sempre loro due.
“ Vogliono uccidere Malfoy, secondo te dopo potrò avere qualche possibilità con Lily ?”
Sunday alzò gli occhi al cielo “ Merlino Rick, ti rendi conto di cosa stai dicendo ?”
“ Dovrei denunciarti per quello che hai appena detto e per il fatto che non sei minimamente impressionato che vogliano uccidere delle persone” disse arrabbiata.
“ Ma la cosa che mi fa’ più paura, è che pensi ancora a lei”  disse fissandolo nei suoi occhi neri “ lo sai che ormai fa’ coppia fissa con Malfoy” asserì.
James impallidì, quel ragazzo era davvero ossessionato da sua sorella.
“ E tu non pensi sempre a Potter ?” le chiese Rick “ Ti ho visto l’ altra sera quando vi siete incrociati” le disse con rimprovero “ ho visto il tuo sguardo languido”
Sunday sospirò “ si, ma io non volevo uccidere la ragazza che era con lui” disse triste.
James prese la mano di Sunday un secondo prima che i ricordi ricominciassero di nuovo a turbinare intorno a loro.
Erano di nuovo a casa del ragazzo.
“ Tu hai bisogno di aiuto” disse Sunday risoluta.
“ No, io la amo” si oppose lui.
“ Fammi entrare nel gruppo” propose Sunday.
“ Perché ? non hai mai voluto far parte dei Punitori. Adesso ti interessano le nostre idee ?” gli chiese lui, passandosi una mano in mezzo ai capelli.
Sunday lo guardò e con lei James, capì che Sunday aveva intuito che potesse essere pericoloso “ voglio starti vicina Rick” gli disse, sperando di convincerlo.
James era allibito.
Sunday era entrata nei Punitori prima ancora di conoscerlo.
I ricordi cambiarono nuovamente.
Erano a casa di Draco e Astoria, vide sé stesso svenuto e Lily disperata che controllava il loro battito e alzava uno scudo di protezione.
“ Non possiamo ucciderla” bisbigliò ad un Punitore.
Poteva essere il suo amico ma James dubitava “ è una Potter, è la figlia di un eroe” disse risoluta, prima di essere scaraventata con un’ incantesimo contro il muro.
James si voltò e vide sua sorella cominciare a correre.
Era scioccato.
Senza saperlo Lily aveva inviato un incantesimo all’ unica persona che la stava aiutando.
James si voltò verso Sunday “ non farmelo vedere, ti prego” le disse, la voce quasi implorante.
E invece vide tutto.
Tutto dal punto di vista dei Punitori.
Vide il Punitore restare scioccato quando Lily gli confessò di essere incinta.
Vide Sunday avvicinarsi e continuare a bisbigliare qualcosa.
James avrebbe voluto sentire, ma in quel momento stava soffrendo troppo per sua sorella.
I suoi occhi disperati.
La sua rabbia quando guardava i Punitori.
Fino a quando non sentì quelle parole “ Se tornerai tuo figlio morirà. Se tornerai Scorpius Malfoy morirà “ e dopo pochi minuti di discussione vide Lily smaterializzarsi.
Vide il Punitore lanciare una maledizione cruciatus contro il corpo inerme di Draco “ E’ INCINTA” urlò.
Sunday gli mise una mano sul braccio per calmarlo “ Rick devi smettere di pensare a lei, adesso lei è lontana e tu tornerai a vivere” gli disse comprensiva.
James boccheggiò, come poteva stargli vicino nonostante tutto ?
Le immagini cambiarono di nuovo e riconobbe la festa, quella festa dove si erano nuovamente rincontrati.
Vide Sunday bere la sua burrobirra e dopo pochi minuti si vide arrivare esibendo uno smagliante sorriso, ma al contrario di quando aveva tredici anni, James potè notare che i suoi occhi erano molto tristi.
“ Sei sola?”  le chiese.
Sunday si frugò in una tasca e tirò fuori un galeone mettendoglielo in mano “ Ti evito la fatica” gli disse sorridendogli.
James guardò prima lei e poi il galeone “ che stai dicendo…io…oh Merlino” James vide la consapevolezza passare dal suo viso.
“ Esatto io sono miss tre zellini” gli disse alzandosi.
“ Mi dispiace, eravamo ragazzini” si giustificò James “ perché non esci con me e mi dai la possibilità di rimediare?” le chiese.
Sunday annuì “ come no?” chiese sarcastica “ ci vediamo James Potter” gli disse dandogli le spalle.
“ Sunday Smith” gridò James e Sunday si fermò sul posto senza voltarsi.
La Sunday del presente guardò James “ è stato il momento in cui mi hai riconquistato” gli spiegò.
James sorrise “ solo dicendo il tuo nome?” le chiese.
“ Ricordando il mio nome” gli spiegò lei.
I ricordi si mischiarono di nuovo e James vide Sunday e il suo amico in casa di Sunday.
“ Stai con lui vero ?” sembrava molto agitato.
“ Te sei riuscita a stare di nuovo con lui, io devo spiarla da lontano” continuò, camminando avanti e indietro per il soggiorno.
Sunday si alzò e lo prese per le braccia “ stai scherzando vero?” gli chiese “ dimmi che non vai ancora a spiarla” lo pregò.
Rick annuì “ è così bella e da quando ha fatto il bambino lo è ancora di più” disse con aria sognante “ le sue gote sono leggermente più piene e il suo sguardo è sempre felice, non è più triste come all’ inizio” continuò.
Sunday lo scosse leggermente “ Rick devi smettere di andare da lei” gli disse seria “ parlo sul serio, toglitela dalla testa” lo ammonì.
“ E’ a londra sai ? ha lasciato il mondo magico ma non è riuscita a lasciare londra, conosco anche la via, abita in Liverpool street al 55”
Sunday si mise le mani nei capelli “ guardami Rick” gli disse “ io ti posso aiutare, solo se mi permetti di aiutarti, non devi andare più da lei”  continuò, guardandolo in quegli occhi neri e profondi.
James si riscosse “ e’ un pazzo” disse guardando la Sunday del presente “ è malato” continuò.
Sunday annuì “ sì, ma io speravo di riuscire a salvarlo” disse con un filo di voce e James le prese la mano, stringendola forte.
Sunday era sempre stata buona.
Sunday aveva sempre creduto nell’ amicizia e nella lealtà.
I ricordi si mossero di nuovo e si spostarono dentro il San Mungo.
“ Ascolta, l’ ho vista anch’ io e so che anche Scorpius l’ ha vista” Sunday era in una delle sale medici e parlava con Rick.
“ Ma tu non ti devi avvicinare” lo guardò negli occhi con freddezza “ per te non esiste più, è tornata solo per dare al figlio una possibilità di vivere, la convincerò ad andarsene prima che le cose si complichino”
Rick scosse la testa “è qui” disse  con gli occhi fissi sul vuoto “ io devo stare con lei, ha bisogno di me” disse sicuro.
Sunday aveva le lacrime agli occhi “ non ha bisogno di te, avrebbe bisogno della sua famiglia” disse tristemente “ ma gliel’ abbiamo portata via” aggiunse.
“ Parli così solo perché ora stai con suo fratello” si oppose Rick.
“ Parlo così perché quello che le abbiamo fatto è una mostruosità “ disse Sunday.
James strinse i pugni, avrebbe voluto picchiare Rick, era un emerito idiota.
Era un pazzo.
I ricordi si mossero di nuovo e James vide Sunday piangere dentro casa sua.
“ Non mi avevi detto cosa c’ era dentro quella pozione” disse tra i singhiozzi.
Rick l’ abbracciò ma Sunday si scansò “ non mi avevi detto che avrei ucciso un bambino di tre anni”
Sunday continuava a singhiozzare, sembrava disperata “ era necessario per la causa” disse Rick “ era un Malfoy” continuò e sembrava che i suoi occhi fossero quasi felici.
Sunday si alzò in piedi e lo guardò con gli occhi dilatati dalla rabbia “ Voglio uscire” sibilò.
Rick si alzò in piedi fronteggiandola “ non è come giocare a gobbiglie, non si esce dal gruppo dei Punitori”
La rabbia di Sunday era quasi palpabile “ SONO ENTRATA SOLO PER AIUTARTI, PER CERCARE DI STARTI VICINO E NON PER UCCIDERE BAMBINI…IO ME NE TIRO FUORI” urlò disperata.
Rick sospirò, guardando la determinazione negli occhi dell’ amica.
James aveva cominciato a respirare con difficoltà.
La rabbia che gli si stava propagando in tutto il corpo “ non voglio vedere più niente” disse con rabbia a Sunday.
Sunday lo guardò “ un’ ultima cosa” e i ricordi si mescolarono di nuovo.
Erano in una casa che James non aveva mai visto e Sunday era davanti a quello che doveva essere il capo dei Punitori, Rick come sempre era accanto a lei.
“ Sono incinta di James Potter, non voglio più stare nel gruppo, probabilmente vorrà sposarmi e io rischierei di tradirmi” disse seria.
James cercò di guardare bene il capo dei Punitori, cercando di memorizzare ogni minimo particolare, dovevano trovarlo.
“ Incinta di James Potter?” chiese il capo con un sorriso.
Sunday annuì “ e lui lo sa?” chiese ancora.
“ Fatti i cazzi tuoi” disse James, senza riuscire a resistere e Sunday lo guardò enigmatica.
La Sunday dei ricordi fece cenno di diniego “ Bene” asserì il capo con un espressione felice “ Tu sarai la nostra passaporta per entrare in casa Malfoy”
Sunday spalancò gli occhi “ no, io voglio uscire” ribadì.
Il capo agitò una bacchetta e l’ attaccò al muro con un incantesimo “ no…no…è incinta” si oppose Rick “ per favore lasciala” lo pregò.
L’ incantesimo venne rilasciato e Sunday cadde a terra “ sei la nostra possibilità per entrare in quella casa” disse il capo “ tu farai come dico io” concluse e James vide Rick cercare di pregare con gli occhi Sunday di non opporsi.
James era a bocca aperta.
Tutto un mondo si era aperto davanti a lui.
Aveva scoperto perché Sunday aveva fatto quelle scelte e aveva visto il capo dei Punitori e Rick, l’ amico di Sunday, ossessionato da sua sorella.
Sentiva di avere troppe informazioni in testa.
Sentiva di aver visto troppe cose che non voleva vedere, ma sapeva che erano importanti.
Sunday gli aveva aperto i suoi ricordi, quelli più dolorosi e quelli più importanti.
Sunday gli aveva mostrato il capo e adesso lui avrebbe potuto riconoscerlo.
Dovevano uscire e dovevano parlarne con suo padre e con Scorpius.
“ Torniamo?” le chiese.
 COMMENTO: OK SONO MALATA, LO SO : )) HO GIA’ LA VALIGIA PRONTA E IL FRIGO VUOTO MA PARTO DOMATTINA E NON HO RESISTITO A PUBBLICARE QUESTO CAPITOLO GIA’ PRONTO !! SO CHE MI PENTIRO’ PERCHE’ ADESSO IL PROSSIMO DOVRETE ASPETTARE NON SOLO CHE TORNI DALLE FERIE MA CHE ABBIA IL TEMPO DI FINIRE DI SCRIVERLO…PERO’ QUANDO HO UN CAPITOLO PRONTO NON RESISTO E POI E’ IL MIO MODO PER RINGRAZIARVI…MI AVETE FATTO SUPERARE LE 600 RECENSIONI NON MI ERA MAI SUCCESSO !!! GRAZIEEE !! UN GRAZIE DAVVERO ENORME A TUTTE E SOPRATTUTTO A CHI MI RECENSISCE SEMPRE ICEPRINCESS / MALTRERIO / LUISA 21 / ARYELLE / FEDERCHICCA / ALWAYS 89 / RISA SLITHERIN / MIKILILY / MARA 98 / BOOW 95 / LILS / AMISA / CRAZYCLEAVER / TELYN / LOVERLY STAR 89 / ROBY ALADIMPA / ANGELA POTTER / VBONJOVY / CE /MISS DUMBLEDORE  E CASSIE JANE !! GRAZIE ANCHE A CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE A CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTE E STAVOLTA DAVVERO BUONE VACANZE !!

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Capitolo 31
*** 30 CAPITOLO ***


Lily sentì le gambe farsi di gelatina e i suoi occhi riempirsi di lacrime.
Non era possibile, non era giusto si ripeteva mentre i suoi occhi cercavano di scandagliare quelli del Punitore sotto la maschera.
“ Schiantala, schiantala” continuava a ripetere Rick, parlando in un modo forzato dalla ferita che aveva alla bocca.
Lily non si voltò neanche verso di lui, si sentiva quasi svuotata, per pochi minuti aveva stretto una bacchetta tra le mani, per pochi minuti il suo cuore si era riempito di speranza e adesso era di nuovo disarmata e impaurita.
Ma non avrebbe permesso a nessuno di vedere la sua debolezza, sentiva quasi il bisogno di cedere al pianto, di piegarsi sulle ginocchia e piangere ma non lo avrebbe fatto.
Si sarebbe mantenuta salda sulle sue gambe osservando il Punitore davanti a lei, cercando di non tradire il suo timore, cercando di fissarlo negli occhi, anche se avesse pronunciato un Avada Kedavra.
Rick continuava ad inveire e Lily coglieva ogni tanto qualche parola, come : “ dobbiamo fuggire” o “ devi aiutarmi” o di nuovo “ schiantala e portiamola via” ma Lily continuava a non dargli la soddisfazione di voltarsi verso di lui o fargli capire quanto le sue parole la intimorissero, continuava a guardare il Punitore, quasi sfidandolo a fare qualcosa.
La mano del Punitore davanti a lei era salda, non tremava minimamente, ma continuava a passare lo sguardo da lei a Rick come se fosse indeciso sul piano di azione.
“ Ridammi la bacchetta” provò a dire Lily, senza staccare gli occhi da lui “ me ne andrò e voi potrete fare quello che volete” continuò, imponendo alla sua voce di non tremare.
Il Punitore strinse più forte la bacchetta di Rick in mano e Lily azzardò un passo verso di lui “ per favore, voglio solo andare da mio figlio”  lo pregò alzando leggermente la voce per sovrastare le urla di Rick.
Il Punitore guardò Rick e poi fece una cosa che lasciò Lily senza fiato.
Si tolse la maschera.
Nei secondi prima di vedere il suo volto, Lily pregò che non fosse un’ altra persona che conosceva.
Ormai questa situazione si stava facendo sempre più ingarbugliata e ogni volta che era coinvolta una persona che conosceva, la situazione per lei peggiorava sempre di più.
Quando vide il suo viso capì che neanche stavolta era stata fortunata e anche stavolta le cose non sarebbero state semplici.
Rick si alzò da terra, lanciando improperi e maledicendo tutta la sua dinastia “ Ti ho detto di schiantarla” disse avvicinandosi al Punitore.
Lily guardò i suoi occhi neri e i suoi capelli biondi, così uguali a quelli del fratello e gemette, fratello e sorella dovevano essere sicuramente in combutta. Era perduta.
Christine prese il fratello per le braccia “ dobbiamo andarcene subito” gli disse, poi fermò la testa del fratello che continuava a far cenno di diniego  e lo strinse per le guance.
Guardò la sua ferita e gli puntò la bacchetta contro, in pochi secondi il labbro si risanò e a ricordo di quello che Lily gli aveva fatto, restava soltanto del sangue che ormai si stava asciugando sul suo mento.
“ Io non vado da nessuna parte senza di lei “ si oppose Rick, indicandola con la testa.
Christine si spostò di un passo “ Tu verrai se non vuoi morire, pezzo d’ idiota” gli disse arrabbiata “ e lei non verrà con noi” sentenziò sicura.
Lily avrebbe voluto chiudere gli occhi per il sollievo ma si trattenne, quella litigata tra fratello e sorella non stava prendendo una bella piega e lei doveva andarsene al più presto.
Vide Christine muovere ancora un passo alla sua sinistra, le stava piano piano lasciando il posto per uscire, ma come avrebbe potuto passare accanto a Rick senza che lui la bloccasse?
Le sembrava che la testa le scoppiasse e improvvisamente le sembrava anche che tutta la stanchezza si facesse sentire e che le sue gambe fossero come una zavorra per il suo corpo.
Cercò di muovere un passo ma subito lo sguardo di Rick si posò su di lei “ Non rinuncio a lei” disse guardandola “ adesso potremo essere felici” continuò senza smettere di guardarla.
Christine emise un moto d’ impazienza “ ma smettila” disse rabbiosa “ lei non sarà mai felice con te, non sarà mai felice senza Malfoy e tantomeno senza suo figlio” pronunciò quelle parole quasi con una smorfia di disgusto che a Lily non sfuggì, ma non le sembrò il momento di contraddirla.
Rick si voltò verso la sorella, i suoi occhi sembravano ardere e improvvisamente si erano trasformati in due pozze nere senza fondo “ prenderò suo figlio” disse risoluto e Lily sentì il cuore perdere un battito.
Non sapeva neanche lei se avrebbe preferito non vedere mai più Phoenix, piuttosto che saperlo nelle mani di quel pazzo furioso.
“ Dammi la bacchetta” disse Rick,  avventandosi su Christine.
Christine non si fece sorprendere e si spostò ancora indietro, fino ad arrivare a sbattere contro l’ armadio.
Se la situazione non fosse stata così pericolosa, Lily avrebbe riso di quello che sembrava un banalissimo litigio tra fratelli.
Christine si sporgeva sempre più indietro e Rick le era sempre più addosso, le ricordava molto i litigi con i suoi fratelli e quando lei, ragazzina,  cercava d’ impedire a James o Albus di prendere qualcosa.
Si diede mentalmente una scrollata, non era il momento per perdersi in ricordi ed anche se la sua mente in quel momento assomigliava ad uno scolapasta, da quanto si sentiva confusa, doveva assolutamente concentrarsi.
Guardò di nuovo verso Rick e Christine e li vide persi nel loro litigio, piano piano fece un altro passo in avanti. Piano, senza perderli di vista.
Quando vide Christine guardarla, solo un secondo, da sopra la spalla di Rick e intimarle con gli occhi di muoversi, pensò di aver ricevuto il via libera e si tuffò letteralmente verso la porta.
Sentì alle sue spalle la concitazione aumentare e Christine urlare “ vattene” e Lily non si voltò neanche per sapere se fosse tutto a posto e chi di loro avesse vinto la loro piccola schermaglia.
Avrebbe voluto chiedere a Christine se aveva sempre saputo che suo fratello era un pazzo, se davvero anche lei faceva parte dei Punitori o se lo avesse fatto solo per aiutarla.
Aveva tante domande, tante questioni irrisolte, ma non poteva fermarsi, se Rick avesse preso la sua bacchetta ogni secondo, poteva essere un secondo di troppo.
Cercò di aprire la porta, ma questa era bloccata.
Cazzo.
Christine doveva essersi smaterializzata direttamente nell’ appartamento e non aveva pensato che la porta potesse essere chiusa.
Si guardò intorno, teneva sempre una copia delle chiavi di casa dentro il cassetto sotto il televisore.
Sapeva che non le serviva a molto, se fosse rimasta chiusa fuori casa, non avrebbe comunque potuto prenderle, ma quando l’ operaio che le aveva installato la porta le aveva dato due copie della chiave, le era sempre sembrato stupido portarle entrambe dietro con sé. E adesso quell’ idea era stata la sua fortuna.
Andò verso il cassetto, continuando a guardarsi indietro, sentiva le loro voci e sembrava che Rick non si fosse neanche accorto della sua assenza.
Prese la chiave e la infilò nella serratura, fece in  tempo a girare la chiave tre volte, prima che un rumore di smaterializzazione la costringesse a nascondersi dentro lo sgabuzzino.
Si nascose in mezzo a scope e vecchi cappotti, pregando con tutta sé stessa che questa volta la fortuna fosse dalla sua parte.
Aprì appena la porta per sbirciare all’ esterno ma non vide niente, riusciva soltanto a sentire una gran confusione provenire dalla camera da letto.
Guardò un attimo la porta, le chiavi erano ancora dentro la toppa, segno che chiunque si fosse materializzato non aveva minimamente notato che lei stesse per uscire, quando sentì un urlo però, la curiosità insita nei suoi geni Potter prese il sopravvento.
Razionalmente si dava della stupida, sapeva che non le doveva importare niente.
Alla fine se Rick moriva non era un problema suo, anzi il problema per lei era stato lui e quindi chiunque fosse le stava semplificando la vita, ma perché in quel momento non ci credeva neanche lei ?
Si avvicinò piano e vide le tonache di alcuni Punitori.
Christine aveva ragione, li avevano trovati.
Non osò avvicinarsi ulteriormente, sentiva soltanto Rick urlare e Christine piangere ma non poteva rischiare di farsi vedere, era già una pazzia, che lei, disarmata e indebolita si fosse avvicinata a tutti quei Punitori.
Si maledì, lei e la sua sindrome da eroe ereditata da suo padre.
Se una persona era ferita o non poteva difendersi, lei era sempre la prima a scattare, pronta per aiutarlo, ma fino a dove poteva arrivare il suo coraggio ?
Come poteva aiutare una persona come Rick ?
Si girò lentamente quasi senza respirare, uno qualsiasi dei Punitori poteva voltarsi e notarla, il suo senso di colpa verso Christine si fece sentire, in fondo lei l’ aveva aiutata, aveva cercato di liberarla dal fratello e portarla via dalla sua ossessione per lei.
“ Dov’ è Lily Potter ?” chiese un Punitore e subito dopo Lily sentì di nuovo le urla di Rick.
“ Lascialo stare, lascialo stare “ singhiozzò Christine.
Le urla di Rick cessarono ma Lily non riusciva a vedere bene e non riusciva a capire se era svenuto o avevano smesso di torturarlo.
“ Abbiamo liberato Lily, starà già tornando a casa” continuò Christine con un singhiozzo.
Lily sentì un botto e trasalì vistosamente “ STUPIDI” urlò il Punitore “ proprio voi avete rovinato tutto” ribadì.
“ CRUCIO” urlò e Lily arrivò quasi a tapparsi le orecchie per non sentire più le loro urla e i loro singhiozzi.
Si accorse di respirare piuttosto pesantemente per colpa dell’ agitazione e arretrò di qualche passo.
“ Sapete come risolviamo le cose tra di noi” sentì dire al Punitore che aveva parlato sino a adesso.
“ Non puoi ucciderci” disse Christine con una voce che ormai non sembrava più la sua, tanto era storpiata dal pianto e dalla disperazione.
Valutò la situazione, lei vedeva tre Punitori, ma forse ce n’ erano degli altri, se solo avesse avuto la sua bacchetta avrebbe potuto provare a difenderli.
Ma così cosa poteva fare?
Non voleva neanche assistere a due omicidi. Rick meritava di marcire in prigione per tutto quello che le aveva fatto e che aveva fatto alla sua famiglia, ma suo padre e sua madre le avevano insegnato che non stava alle persone decidere chi dovesse morire o meno, altrimenti non ci sarebbe stata differenza con le persone che stavano condannando.
Doveva fare il possibile per salvarli.
La cosa migliore era uscire, avrebbe raggiunto un telefono e avrebbe chiamato suo padre.
A casa dei suoi genitori, a casa dei suoi zii, ormai quasi tutti i suoi parenti avevano un telefono, per mantenere i rapporti con parenti e conoscenti Babbani.
Si mosse lentamente continuando a sentire le urla di Rick e Christine “ SIAMO I TUOI FIGLI” sentì urlare Christine tra le lacrime e si bloccò sul posto.
Che cosa?
Il capo dei punitori era il padre di Rick ?
Quell’ uomo pacioccone e con quel viso che sembrava così buono?
Aveva qualche ricordo di lui, di quando veniva a prendere Rick alla stazione.
Ricordava come si avvicinasse sempre a suo padre e come gli facesse sempre i complimenti e lo guardasse come se fosse sempre in adorazione.
Quello era il capo dei Punitori ? L' uomo che aveva dato l' ordine di uccidere tutte quelle persone ?
E adesso voleva uccidere i suoi figli ?
Girò piano l’ ultima mandata della chiave, il rumore era coperto dalle urla di Rick.
Poteva un padre torturare in quel modo un figlio ?
Non c’ era da stupirsi che Rick fosse cresciuto come una persona disturbata e che lei, un membro della famiglia più amata dal padre, fosse divenuta un’ ossessione.
Lily appoggiò gli avambracci sulla maniglia della porta, le mani legate le impedivano i movimenti più semplici, si chiese come avrebbe potuto telefonare in quelle condizioni, ma adesso la cosa più importante era uscire.
Uscì nello stesso momento in cui sentì l’ ennesimo rumore di smaterializzazione.
Sentì chiamare il suo nome ma non aspettò né si voltò, che l’ attaccassero pure alle spalle quei vigliacchi.
Scese di corsa le scale, cercando di reggersi al corrimano, sentiva delle voci chiamarla a gran voce e il cuore rischiava di esploderle nel petto.
Aveva paura.
Avrebbe voluto suonare a qualche vicino ma era troppo rischioso, sicuramente i Punitori erano dietro di lei e se questi l’ avessero sentita degli innocenti avrebbero rischiato la vita per colpa sua.
Uscì dal portone, spalancandolo e facendolo sbattere contro la parete, il rumore parve confondersi con i battiti del suo cuore che erano così accelerati che aveva paura le potesse scoppiare da un momento all’ altro.
Corse e corse ancora, fino a sentire il fiato mancarle, fino a sentire le sue orecchie fischiare, non poteva sapere se li aveva distanziati.
Non voleva voltarsi, la paura si stava impossessando di lei.
I suoi denti battevano incontrollati per lo shock, non era più lucida e lo sapeva anche lei.
Si sentiva sempre più confusa, sempre più debole.
Poteva andare al bar dove lavorava in quella che le sembrava essere una vita precedente.
Pensò al suo bambino, sicuramente se Rick non le aveva mentito, in questo momento era con Scorpius, sperò che non fosse troppo traumatizzato, che stesse bene.
Continuò a correre e davanti a lei apparvero gli occhi di Scorpius, chissà se in questo momento la stava credendo una vigliacca, se stava credendo che fosse scappata abbandonando anche Phoenix o se immaginava la verità e la stava cercando.
Si fermò solo quando le sue gambe si piegarono e le ginocchia si fletterono non reggendo più il suo peso.
La strada stava diventando un vortice grigio davanti a lei, ma non poteva fermarsi, i passanti la stavano guardando e cominciarono a fermarsi e a bisbigliare.
Avrebbe voluto che si facessero i fatti loro, che le passassero accanto nell’ indifferenza ma si accorse che stava attirando sempre di più l’ attenzione.
Diede un’ occhiata a tutte quelle persone, sapeva che il suo volto era sconvolto e probabilmente molte persone si stavano chiedendo che cosa le fosse successo, ma non riusciva più a pensare, ogni volta che cercava di formulare un pensiero logico, la sua mente si bloccava.
Le sembrava di vedere tuniche e maschere da tutte le parti.
Stava iperventilando e questo non faceva altro che peggiorare il suo stato. Cercò di stropicciarsi gli occhi ma si graffiò solo, ulteriormente, il viso con le corde.
Un uomo le si avvicinò e le toccò il braccio “ Signora sta bene?” le chiese.
Lily sussultò e si staccò dal muro “ devo andare…via” disse debolmente, mentre i puntini nei suoi occhi diventavano sempre più scuri.
L’ uomo la guardò preoccupato “ chiama la polizia” suggerì la donna vicino a lui.
Lily spalancò gli occhi “ niente polizia” sussurrò, ricominciando a camminare barcollante.
Ma dopo pochi passi tutto divenne nero e Lily cadde a terra svenuta.
***
Scorpius continuava a guardare James e Sunday.
James si muoveva molto mentre Sunday negli ultimi minuti era rimasta immobile e questo lo stava preoccupando.
Aveva promesso a James di riportare indietro sia Sunday che il bambino e doveva farlo.
“ Tutto ok ?” chiese suo padre.
Era sempre appoggiato al muro e il suo viso sembrava molto teso.
Chi lo avrebbe mai detto che prima o poi, Draco Malfoy sarebbe stato in tensione per un Potter?
Ma per quanto suo padre non lo avrebbe mai ammesso neanche sotto tortura, ormai si era affezionato alla famiglia Potter.
Alla famiglia che gli aveva aperto le porte della sua casa e che lo aveva aiutato quando tutto intorno a lui sembrava perduto.
Scorpius spostò per un attimo lo sguardo su Albus.
Era seduto su una sedia, il viso tra le mani e sperava solo che Scorpius pronunciasse quelle due parole.
Sperava di sentirgli dire: “ sono tornati” .
Sospirò pensando a Phoenix, sicuramente in quel momento aveva bisogno di lui e lui non c’ era.
Era un pessimo padre, era una continua delusione per quel bimbo.
Lui non c’era mai stato per loro.
Strinse i pugni, doveva pensare che non era colpa sua e Phoenix lo amava tanto, lo amava come qualsiasi bambino di tre anni ama un padre.
La porta si aprì lentamente ma in modo deciso ed Harry apparve sulla porta.
Guardò i loro visi e poi spostò lo sguardo sui letti davanti a loro “ James” sussurrò sbiancando.
Scorpius credette che potesse svenire da un momento all’ altro “ sta bene” gli disse subito.
“ Sta recuperando i ricordi di Sunday…io credo che stiano per tornare” si giustificò.
Harry non riusciva a staccare gli occhi dal figlio e non riusciva ad emettere neanche un solo suono.
Sicuramente per lui, sapere che due dei suoi figli stavano rischiando la vita, era stato un colpo.
Per fortuna James scelse proprio quel momento per aprire gli occhi e spalancare la bocca, inalando aria come se fosse in debito di ossigeno.
“ Sunday” disse, continuando a prendere aria.
Scorpius si chinò subito su di lui e lo fece mettere seduto ed anche Albus e Harry corsero accanto al suo letto.
James cercò di alzarsi “ stai seduto” gli intimò Scorpius.
James annuì mentre guardava Sunday.
Non era ancora tornata.
Le lacrime gli invasero gli occhi, ricordava la loro ultima conversazione, ricordava come lei gli avesse chiesto se era pronto a perdonarlo ed il suo silenzio prolungato, fino a quando Sunday non gli aveva lasciato le mani e James si era sentito strappare via, si era sentito come se qualcuno lo stesse riportando in superficie.
“ Tornerà “ disse Scorpius serio e afferrando la sua bacchetta.
Avrebbe provato tutti gli incantesimi e l’ avrebbe fatta tornare.
James scosse la testa.
In quel momento avrebbe voluto restare solo a vegliare Sunday, a dirle che l’ amava e che il suo silenzio di pochi minuti prima non era significato niente, ma non poteva permettere che tutto fosse stato inutile.
“ Rick “ disse e sembrava quasi un mormorio.
Scorpius aggrottò le sopracciglia. Rick Canon ?
Si stava riferendo al suo specializzando?
“ Rick, non so il cognome…era il migliore amico di Sunday fin dai tempi della scuola…biondo con gli occhi neri, nessuno lo ha mai visto?” chiese agitato.
Nessuno rispose. Tutti erano persi nei propri pensieri.
James si agitò ancora di più “ Lui è un Punitore…ed è letteralmente ossessionato da Lily” chiarì, puntando gli occhi in quelli azzurri di Scorpius.
“ Rick Canon” disse Scorpius, pensando alla sua gelosia verso quel ragazzino che all’ epoca era sempre tra i piedi.
Albus spalancò gli occhi “ Rick Canon, quel ragazzo che andava dietro a Lily ?” chiese e mentre lo diceva gli sembrava di avere la bocca secca, gli sembrava quasi di non riuscire a parlare.
Era un Punitore? Era ossessionato da Lily ?
Ancora non riusciva a comprendere e collegare bene il tutto ma tutto lo spaventava.
James annuì “ Rick Canon…si ecco come si chiamava” disse con lo sguardo perso, mentre seguiva il filo dei suoi pensieri.
“ Canon?” chiese Harry, spostando lo sguardo su Draco.
Draco strinse i pugni “ Quel ragazzino che ti seguiva dappertutto” disse rabbioso “ che ti venerava come se fossi un Dio” continuò.
Harry annuì “ Colin Canon è morto durante la guerra” spiegò Harry “ ma suo fratello…” s’ interruppe perso nei suoi pensieri.
“ Suo fratello potrebbe essere il capo” sentenziò Draco “ lui potrebbe…si potrebbe…anzi sicuramente lo è “ disse illumindosi in volto.
“ Ricordi quando lo incrociavamo alla stazione di Kings Cross ?”
Harry e Draco continuavano a guardarsi e a parlare tra di loro, i ragazzi quasi non riuscivano a stargli dietro, ma i loro visi erano sempre più consapevoli, come se ogni tassello stesse andando al loro posto correttamente.
“ Hermione e Ron saranno arrivati. Dobbiamo andare da lui” disse Harry determinato.
James fermò il padre per un polso “ Io credo che Rick Canon abbia rapito Lily e che l’ abbia portata nell’ unico posto dove l’ ha vista felice”
Harry aggrottò le sopracciglia “ dove?” chiese, cercando di modulare la sua voce.
“ A casa di Lily” disse James “ nella sua casa babbana” spiegò “ lui sapeva dove stava, lui la spiava, Sunday lo aveva avvertito di starle lontano” disse e automaticamente il suo sguardo si posò su di lei.
Harry annuì “ capisco James, capisco quello che vuoi dire ma devo sapere dove è “
James si concentrò.
Il nome di una strada.
Non poteva essere difficile ricordarlo.
Era addestrato anche per questo, ma in quel momento tutta quell’ agitazione lo stava confondendo.
“ Liverpool Street, 55” fu solo un soffio.
Meno di un sussurro, quasi un niente ma James lo sentì.
Guardò Sunday e vide i suoi occhi aperti “ SEI TORNATA” urlò, prima di alzarsi e gettarsi tra le sue braccia.
Scorpius guardò James e Sunday.
Era davvero felice per loro ma anche lui voleva poter riabbracciare Lily “ Andiamo” disse guardando Harry.
“ Albus chiama Ron e Hermione e dì loro dove raggiungerci” ordinò e in un secondo si erano smaterializzati.
 
COMMENTO : SONO TORNATA E CON UN CAPITOLO BELLO LUNGO !! ORMAI LE COSE SI STANNO CHIARENDO…AVETE CAPITO CHI E’ IL CAPO DEI PUNITORI E CREDO ABBIATE ANCHE CAPITO CHE LE DUE PARTI DESCRITTE STAVANO AVVENENDO IN CONTEMPORANEA E LILY E’ FUGGITA AL MOMENTO SBAGLIATO…MA CHI NON SAREBBE FUGGITO, DISARMATO E INDEBOLITO COME ERA LEI ?? ADESSO NON SO QUANTI CAPITOLI MANCHERANNO, CREDO DUE E L’ EPILOGO, DIPENDE QUANTO MI DILUNGO…PERCHE’ QUANDO INIZIO A SCRIVERE NON MI FERMO PIU’ : )) ALLORA CHE NE DITE DEL SUPERCATTIVO?? QUALCUNO LO AVEVA ANCHE INDOVINATO !! SPERO CHE MI FACCIATE SAPERE CHE NE PENSATE…RINGRAZIO LE MITICHE RAGAZZE CHE MI RECENSISCONO SEMPRE ICEPRINCESS / LUISA 21 / ALYX / ARYELLE / MIKILILY / RISA SLITHERIN / ALWAYS 89 / MANSON / FEDERCHICCA / TELYN /CE / PEYTON SAWYER / CRAZYCLEAVER / CASSIE JANE / VBONJOVI / ROBY ALADIMPA / ANGELA POTTER E BOOW 95 !! GRAZIE DI CUORE !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTI !!

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Capitolo 32
*** 31 CAPITOLO ***


Scorpius si materializzò insieme a suo padre e ad Harry.
Non avevano avuto neanche il tempo di pensare o di pianificare.
Si rese conto che stavano offrendo Draco Malfoy su un piatto d’ argento ai Punitori, ma quando aveva saputo dove poteva essere Lily, quando avevano ricostruito tutto, Scorpius aveva solo pensato a rivederla, a riaverla.
Mentre i Punitori si voltavano verso di loro, sorpresi, Scorpius vide una chioma di capelli rossi.
Era sicuro che fossero i suoi capelli rossi “ Lily “ gridò, ma lei non si fermò.
Corse verso la rampa delle scale  e si affacciò.
Era lei. Non la vedeva bene, ma teneva le mani strette al petto.
Santo cielo, forse era ferita.
“ LILY, ASPETTA” urlò di nuovo, il cuore in gola.
Si mosse per seguirla, ma sentì un urlo dall’ interno.
Si voltò verso la casa e vide i Punitori che stavano avanzando e suo padre ed Harry avvicinarsi sempre più al muro.
Li stavano chiudendo.
Per quanto fossero bravi a combattere, non potevano resistere molto.
La sua mano si strinse contro il corrimano fino quasi a non sentire più il sangue circolare.
Come poteva fare?
Lily era…ma come poteva abbandonarli ?
Erano troppi per tre persone, figurarsi per due.
Il suo cuore era spaccato.
Sentì il rumore del portone sbattere contro il muro e chiuse gli occhi.
Li strinse trattenendo il respiro.
Non sapendo come fare e per la prima volta si rese conto che le lacrime stavano cominciando a premere sui suoi occhi per uscire.
Sentì degli urli concitati e aprì gli occhi.
“ Vai ce la caviamo” gli urlò suo padre.
“ Raggiungi mia figlia” urlò Harry a sua volta.
Scorpius li guardò un attimo negli occhi, sembravano quasi appannati, chiusi dietro allo scudo di protezione.
“ VAI” urlò suo padre.
Scorpius annuì. Doveva raggiungere Lily.
Doveva correre da lei.
Scendeva i gradini a tre a tre, rischiò d’ inciampare più volte ma davanti a sé aveva solo gli occhi di Lily, come se fosse il suo obbiettivo.
Quando uscì dal portone guardò automaticamente da un lato e dall’ altro.
Da che parte poteva essere andata?
Lily fatti trovare, riusciva solo a pensare.
***
Harry si strinse contro il muro.
Non potevano resistere ancora molto.
Aveva innalzato uno scudo molto potente, ma i Punitori erano molti, troppi per due persone.
Soprattutto considerando il fatto che Draco non sembrava molto lucido e probabilmente la sua rabbia verso di loro lo stava facendo esplodere, continuando ad inviare incantesimi che avevano solo l’ effetto d’ indebolire il suo muro.
“ Dennis” disse Harry, rivolto al Punitore che stava davanti a tutti.
Non poteva sapere se era davvero lui, ma poteva provarci.
“ Dennis ascoltami per favore” gli disse, cercando di tenere il tono calmo, cercando di non pensare a tutto quello che aveva fatto.
“ Sono sicuro che non volevi arrivare fino a questo punto” Harry cercò di guardarlo, ignorando l’ espressione furiosa di Draco che voleva soltanto combattere.
“ Sono sicuro che la situazione ti sia sfuggita di mano” continuò, nonostante gli incantesimi cercassero di penetrare il suo muro.
“ Anche io odio i Mangiamorte” gli disse.
Qualche incantesimo si fermò ed Harry prese un respiro.
“ Ma sono sicuro che tuo fratello avrebbe voluto che tu vivessi la tua vita tranquillo e non che la vivessi in nome dell’ odio” cercò di puntare i suoi occhi verdi nel Punitore che pensava essere Dennis Canon.
“ NON PARLARE DI MIO FRATELLO” l’ urlo emesso da Dennis fu un urlo quasi disumano, la rabbia e l’ odio che covava stava uscendo fuori.
“ TU NON LO CONOSCEVI E NONOSTANTE QUESTO LUI E’ MORTO PER TE” inviò un incantesimo ancora più forte e Harry e Draco fecero fatica a tenere la bacchetta sollevata.
“ Non è morto per me” disse Harry sentendo la rabbia nelle sue vene.
Per quanto tempo ancora, doveva darsi la colpa di tutto?
Per quanto tempo ancora, le persone avrebbero creduto che i caduti della seconda guerra magica, erano morti per salvarlo?
“ Lui, è morto sperando in un mondo migliore” gli disse sprezzante.
“ Il mondo sarebbe migliore senza esseri come lui” ribattè, indicando Draco con la testa.
Ormai si erano fermati tutti, soltanto Dennis Canon aveva la bacchetta alzata ed Harry e Draco continuavano a tenere lo scudo attivo.
“ Il mondo sarebbe migliore senza guerre inutili, Dennis” si oppose Harry.
“ Tuo fratello sarebbe felice di sapere che vivi la tua vita in modo sereno” provò a convincerlo.
Dennis abbassò la bacchetta scoppiando a ridere improvvisamente.
“ Vuoi sapere di cosa sarebbe felice mio fratello ?” gli disse togliendosi la maschera, come se volesse che entrambi vedessero i suoi occhi.
Harry era stupito, era sempre stato molto simile al fratello.
Adesso sembrava una copia, invecchiata, di Collin e questo faceva sì che quasi non riuscisse ad odiarlo.
“ Colin sarebbe felice di sapere che giustizia è stata fatta nel suo nome” disse e Harry vide Draco stringere la bacchetta fino a farsi sbiancare le nocche.
“ Ma non sconfiggendo Voldemort come hai fatto te e lasciando campo libero a questi maledetti di riorganizzarsi” continuò e la sua voce era sempre più piena di rabbia.
Draco sembrava una statua di sale. Era immobile e sudava per la rabbia repressa.
“ Colin avrà festeggiato quando ha saputo di come Lucius e Narcissa Malfoy sono morti sgozzati”
Harry prese Draco per le spalle tenendolo fermo, erano davvero troppi, dovevano aspettare che arrivassero i rinforzi.
“ Lasciami, Potter” Sentendo il corpo di Draco fremere dalla rabbia e cercare di divincolarsi sotto le sue mani, Harry sperò che i rinforzi facessero in fretta.
“ Stai zitto” gli intimò Harry.
Avrebbe messo tutti di ronda di notte se non si fossero dati una mossa.
Dennis rise ancora più forte, mentre qualche Punitore cominciava a guardarsi attorno spaventato.
“ Vuoi darmi ordini Harry ?” gli chiese sarcastico “ sono finiti i tempi in cui il prescelto comandava” lo schernì.
Harry strinse le braccia di Draco più forte.
“ Parliamo della dolce Astoria e di come non facesse altro che invocare il nome di suo m…”
Draco sfuggì alle mani di Harry e in pochi secondi annullò lo scudo, catapultandosi addosso a Dennis.
Harry rimase qualche secondo imbambolato.
In fondo comprendeva la rabbia di Draco, era la stessa che aveva smosso Harry ad attaccare proprio lui, al terzo anno, quando osò nominare sua madre.
E’ un tipo di rabbia che ti acceca, che non ti permette più di pensare, ma soltanto di vedere la persona che hai davanti e volergli fare del male. Davvero male.
Quasi non si accorse del rumore di smaterializzazione che accompagnò l’ arrivo dei suoi amici e degli altri Auror.
Vide Ron ed Hermione e tirò un sospiro di sollievo.
L’ avrebbero catturati.
Adesso per loro era davvero finita.
Qualche Punitore s’ inginocchiò immediatamente e permise agli Auror di arrestarlo.
Forse erano già pentiti.
Forse avevano già capito.
Qualche altro Punitore, invece cominciò a dar battaglia e alcuni Auror si misero a combattere.
Anche Ron e Hermione stavano combattendo.
Harry sollevò la sua bacchetta e con un impedimenta, divise il groviglio che erano diventati Draco e Dennis.
Appena entrambi furono contro il muro, due Auror si precipitarono a prendere Dennis, mentre Draco restò a carponi, cercando di riprendere fiato, cercando di venire a patti con la sua rabbia e di ricacciare indietro le lacrime.
“ Lily ?” chiese Ron.
Harry trasalì, sperava davvero che Scorpius l’ avesse trovata.
“ Toglietegli le maschere” ordinò alla sua squadra e in pochi minuti il pavimento si riempì di maschere bianche.
Harry le guardò quasi con disgusto.
Guardando i ragazzi e le ragazze davanti a lui e cercando una somiglianza con Dennis.
“ Dov’ è tuo figlio ?” gli chiese e stavolta non potè impedire all’ ira di trasparire dalla sua voce.
Prese Dennis per i bordi della sua veste da Punitore, stringendola con rabbia “ Dov’ è tuo figlio ?” chiese di nuovo, la rabbia che lo invadeva era quasi qualcosa di tangibile. Aveva paura per sua figlia, Davvero paura.
Dennis emise un sorriso di trionfo, ma proprio in quel momento un nuovo moto di ribellione creò il caos.
Auror e Punitori erano nuovamente l’ uno contro l’ altro.
Erano nuovamente in battaglia.
Harry sapeva che non tutti si sarebbero arresi facilmente.
Sapeva che la maggior parte di loro, aveva subito il lavaggio del cervello e credeva in quello che faceva.
Un Punitore riuscì a liberarsi e in pochi secondi puntò la bacchetta al collo di Draco che era ancora chino a carponi.
Lo sollevò circondandogli il collo con un braccio e impedendogli i movimenti.
“ UCCIDILO” urlò Dennis.
Harry che lo stava ancora tenendo per la veste, lo spinse verso l’ Auror con rabbia e decine di bacchette si alzarono verso quel singolo Punitore.
Harry lo guardò.
Era un ragazzo.
Probabilmente aveva l’ età di Albus.
Cosa ne poteva sapere lui della guerra magica?
Probabilmente aveva avuto una perdita in famiglia per colpa della guerra ed era cresciuto con l’ odio dei Mangiamorte che aveva infine trovato appoggio nella setta dei Punitori.
“ Non farlo” gli disse Harry.
Il ragazzo lo guardò assottigliando gli occhi.
“ Morirai” continuò.
“ Uccidilo Sam” urlò ancora Dennis.
“ Le vedi tutte queste bacchette?” gli chiese Harry.
“ Sono puntate addosso a te e non addosso a lui, sai quanto può far male subire così tanti schiantesimi?” gli chiese infine.
Il ragazzo continuava a passare gli occhi da Dennis a Harry e i suoi occhi sembravano così pieni di paura.
“ Arrenditi” intervenne Ron.
Draco sentì la presa allentarsi e vide la bacchetta scendere dal suo collo fino quasi al suo petto.
Scattò in avanti facendo perdere l’ equilibrio al ragazzo e cercò di raggiungere la bacchetta, ma il ragazzo si rialzò e gli puntò contro la sua.
Gli Auror guardarono Harry come in attesa di un ordine, ma Harry non voleva che quel ragazzo si facesse del male.
Fece loro un gesto, provocando qualche brusio sommesso e si mise davanti a Draco “ Uccidi me” gli disse.
Il ragazzo aveva le lacrime agli occhi “ mia zia Lavanda è morta per colpa sua”.
Ron e Hermione si guardarono e raggiunsero Harry “ noi siamo i colpevoli” disse Hermione “ Draco, non ha ucciso nessuno quel giorno “ aggiunse.
“ Lavanda cercava di aiutare noi e non Draco quando è morta” intervenne Ron.
“ Quindi uccidi noi” concluse Harry, mentre i restanti Auror guardavano il Trio, ammirando il loro coraggio.
“ Tutto questo odio non porta a niente. Tua zia è morta come un eroe. Tua zia è morta per darti quello che hai adesso” Harry si avvicinò di un passo, ma la bacchetta del ragazzo si stava già abbassando.
“ Un mondo senza quel folle di Voldemort” gli disse, prendendogli la bacchetta tra le mani.
“ Dovevi ucciderli” urlò Dennis “ stupido idiota, era l’ unico modo per arrivare a Malfoy”  urlò.
“ Non potevo uccidere gli eroi” disse il ragazzo scuotendo la testa.
“ Loro ci hanno salvato” gli disse, con le lacrime agli occhi.
Lo sguardo di Dennis era furioso. Aveva perso.
Tirò una spallata al Punitore che lo teneva, ma prima che potesse muovere solo un passo una decina di schiantesimi si abbatterono su di lui, scaraventandolo prima contro il soffitto e poi inesorabilmente verso il pavimento.
Harry guardò la scena e poi si voltò verso i suoi Auror “ scusa capo” disse uno “ ma sono troppi anni che cerchiamo questo bastardo”.
Harry sorrise e si chinò su Dennis, sembrava malconcio “ Smileson, portalo subito al San Mungo e che vengano adottate tutte le precauzioni anti fuga “ ordinò.
Il ragazzo annuì e in un secondo si smaterializzò assieme ad un altro Auror.
Quando anche gli altri Auror se ne furono andati, Harry si voltò verso Draco “ stai bene?” gli chiese, guardando il livido violaceo nella sua guancia.
Draco sbuffò “ niente che non si possa guarire con un po’ di magia, San Potter” disse sarcastico.
Harry fece un piccolo cenno di diniego con la testa e poi si voltò verso Ron e Hermione che stavano tornando dalla perquisizione “ Harry, non c’ è nessuno” disse Ron.
Harry strinse i pugni.
Rick Canon non c’ era più.
“ Vedrai, Scorp avrà già trovato Lily”
Harry annuì e sperò con tutto sé stesso che fosse così.
Perché o l’ aveva trovata Scorpius o l’ aveva trovata Rick.
Si mosse per uscire “ andiamo” disse.
Gli altri annuirono e cominciarono a scendere.
Draco li precedeva e si voltò verso di loro “ ah, grazie tre moschettieri” disse Draco, con un mezzo sorriso.
Tutti e tre si bloccarono, aprendo la bocca per lo stupore.
Ron perché pensava che Draco Malfoy fosse impazzito.
Hermione perché pensava quanto fosse anomalo che Draco Malfoy, avesse letto un autore babbano.
Harry perché pensava che Draco Malfoy era cresciuto e che la guerra lo aveva davvero cambiato.
“ Draco Malfoy mi ha detto grazie, questo lo devo registrare…puoi ripetere per favore?” chiese Ron ironico..
Draco ghignò “ scordatevelo e se lo racconterete io negherò “  gli disse strafottente.
Harry scosse la testa, poteva anche essere cambiato e maturato, ma restava comunque Draco Malfoy.
 
COMMENTO : ECCO QUA IL PENULTIMO CAPITOLO…DEVO DIRE CHE NON MI FA’ IMPAZZIRE PERCHE’ MI SEMBRA UN PO’ TROPPO BUONISTA…MA PIU’ CERCO D’ IMMAGINARE HARRY IN QUESTA SITUAZIONE E PIU’ ME LO IMMAGINO L’ UOMO CHE VUOLE CERCARE DI RISOLVERE TUTTO CON MENO VIOLENZA POSSIBILE…INSOMMA ALLA FINE PARLIAMO DI HARRY NO ?? ; )) E RICK DOVE SARA’ ?? RAGGIUNGERA’ LILY PRIMA DI SCORPIUS?? O SARA’ FUGGITO CON LA SORELLA?? CHISSA’ !! VI PREGO FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE CHE SONO UN PO’ IN ANSIA… INTANTO RINGRAZIO LE FANTASTICHE PERSONE CHE RECENSISCONO SEMPRE E  MI DANNO LA CARICA PER ANDARE AVANTI OVVERO ICEPRINCESS / LUISA21 / ALYX / ARYELLE / RISA SLITHERIN / ALWAYS 89 / MIKILILY / GABRIEL MAZZI/  TELYN / CE / CREEM SWEET STORY / PEYTON SAWYER  / QUEEN GI / CRAZYCLEAVER / BOOW95 E VBONJOVI !! GRAZIE A TUTTE DAVVERO !! GRAZIE ANCHE A CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE A CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTE !!

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Capitolo 33
*** 32 CAPITOLO ***


Phoenix era davanti a lei.
La guardò assottigliando gli occhi, ma sembrava non riconoscerla.
“ Phoenix, sono la mamma” disse Lily con le lacrime agli occhi, inginocchiandosi davanti a lui.
Phoenix la guardò qualche secondo e poi voltò la testa.
Non voleva vederla.
“ Phoenix, sono io…sono la tua mamma” disse di nuovo Lily, il pianto nella voce.
Phoenix la guardò di nuovo, ma non sorrideva, non era felice di vederla ed i suoi occhi erano cupi.
Lily vide una mano posarsi sulla spalla di suo figlio e alzò gli occhi sulla persona accanto a lui.
I capelli biondi e gli occhi neri pieni di follia.
Rick Canon la stava guardando sorridendo dall’ alto.
“ STAI LONTANO DA LUI” urlò Lily, alzandosi in piedi per correre verso il figlio.
“ VATTENE” urlò ancora.
Ma lui e Phoenix si stavano già allontanando.
Lily non riusciva a raggiungerli. Erano sempre più lontani.
La piccola figura di Phoenix stava scomparendo dalla sua vista.
“ NOOOO” urlò Lily cadendo in ginocchio.
Lily si svegliò di soprassalto.
Sgranò gli occhi e si guardò intorno cercando di capire.
Era un sogno. Uno stupidissimo sogno.
Intorno a lei c’ erano dei macchinari ed un tubicino era infilato nel suo braccio e le stava iniettando qualcosa.
Era in un ospedale Babbano. Ricordava molto bene gli ospedali Babbani.
Il loro odore, il loro colore, tutto sapeva di malattia.
Non poteva aspettare.
Doveva andarsene.
Doveva rivedere Phonix, Scorpius.
Doveva assicurarsi che fosse tutto un brutto sogno.
Si guardò le mani. Erano libere.
I suoi polsi erano violacei e la sua pelle era dilaniata nel punto dove le corde l’ avevano incisa.
Alzò un braccio.
Tremava per lo sforzo, era ancora molto debole.
Si portò la mano alla flebo e con una smorfia se la staccò dal braccio.
Vide il suo sangue zampillare e piegò il braccio per permettere a questo di fermarsi.
Cercò con lo sguardo i suoi vestiti e li vide su una sedia.
Si alzò in piedi cercando di vestirsi il più velocemente possibile.
Gli occhi del suo bambino occupavano la sua mente.
Gli occhi di Phoenix e gli occhi di Scorpius.
Non l’ aveva riconosciuta.
Era un sogno, si disse, cercando di calmarsi.
Raggiunse la porta, aprendola con una sola mano “ Signora dove sta andando ?” la voce la fermò prima che riuscisse ad uscire nel corridoio.
Lily chiuse gli occhi e si voltò, pronta a formulare una scusa qualsiasi, ma davanti a lei non c’ era un medico bensì due poliziotti, un uomo e una donna e la guardavano sorpresi.
Nei suoi quattro anni nel mondo Babbano li aveva visti spesso e aveva letto sui giornali di loro.
Erano come Auror, poteva fidarsi.
Lo sguardo del poliziotto parve addolcirsi alla vista del suo volto spaventato.
“ Ci ha chiamato l’ ospedale. Ha tutti i segni di un rapimento” le disse indicando le sue mani.
“ Vorremo farle qualche domanda” continuò con un sorriso.
Lily era sempre più nel panico.
Doveva andare via.
Voleva correre da Phoenix.
Aveva paura che fosse troppo tardi, che il suo sogno volesse davvero dire qualcosa.
Aveva una brutta sensazione.
Una mamma lo sente sempre, gli rimbombò nelle orecchie.
“ Io…” tentennò.
Cosa poteva dire ?
Se avesse detto che suo figlio era in pericolo avrebbe rischiato di sentirsi dire che ci avrebbero pensato loro, se gli avesse detto che era tutto a posto non le avrebbero mai creduto.
Doveva trovare una scusa plausibile e in fretta.
“ Signora sta bene?” chiese la donna “ forse dovrebbe tornare dentro” le disse comprensiva.
Lily scosse la testa “ sto bene…devo solo andare a casa” disse e dentro di sé si maledì.
Che scusa era?
“ Signora, dobbiamo farle solo qualche domanda” insistette il poliziotto.
Cominciarono subito a chiederle le solite formalità e Lily si sentì morire.
Non poteva neanche fuggire.
Gli chiesero del rapimento, se conosceva il rapitore e se le aveva mosso qualche violenza.
Lily cercò di mettere insieme un sacco di storie che potessero reggere e i poliziotti sembravano soddisfatti.
Stavano quasi per andarsene dopo averle assicurato che avrebbero fatto il possibile, quando Lily vide arrivare il dottore e si sentì mancare la terra sotto i piedi. Doveva andarsene subito.
“ Cosa ci fa’ in piedi?” chiese il dottore rivolto ai poliziotti.
I poliziotti si strinsero nelle spalle e il dottore la prese per le spalle.
“ Era altamente denutrita e disidratata “ la informò conducendola dentro “ lei non capisce che nelle sue condizioni è molto pericoloso andare in giro per l’ ospedale” disse severo.
Lily sbarrò gli occhi “ condizioni?” chiese spaventata.
Non poteva essere vero.
Erano tornati insieme, solo, da un paio di mesi.
Il dottore la guardò con sospetto “ è incinta di cinque settimane” la informò “ non lo sapeva?” chiese stupito.
Cinque settimane?
Le orecchie di Lily cominciarono a ronzare e improvvisamente la stanza cominciò a girare.
Il ciclo. La scorsa settimana doveva avere il ciclo ma con tutti gli avvenimenti degli ultimi giorni non ci aveva proprio pensato.
“ Signora” il medico la sostenne per l’ avambraccio e la fece appoggiare al letto.
Lily era impallidita.
Incinta. Cielo era incinta di nuovo.
E Scorpius ancora non lo sapeva. Di nuovo.
Le sembrava di vivere un vecchio film.
Sentì le ginocchia cederle e si appoggiò al letto.
“ Quando è stata rapita?” chiese il medico, sicuramente aveva paura che la sua reazione fosse dettata dal fatto che il bimbo in arrivo fosse figlio di una violenza.
“ due giorni fa’” disse pronto il poliziotto.
“ Scorpius…Scorpius…io devo dirlo…il mio compagno…io devo andare” disse confusamente.
Scorpius doveva saperlo subito.
Subito.
Non poteva permettere che succedesse di nuovo.
“ Signora non può andare, deve stare almeno un paio di giorni…”
Lily lo interruppe, improvvisamente le era venuto in mente come liberarsi “ Firmo” disse alzandosi di colpo.
“ Firmo” ripetè guardando il medico “ vado via, mi faccia firmare” gli disse con l’ impazienza nella voce.
Il dottore la guardò accigliato “ vado a preparare le carte” le disse e sembrava notevolmente contrariato.
Lily guardò i poliziotti “ posso chiedervi qualche moneta per telefonare?” chiese.
La poliziotta annuì e le passò il cellulare “ può usare questo” le disse con un sorriso.
Sicuramente stava pensando volesse dare la bella notizia a Scorpius e lei non poteva spiegarle che le cose erano un po’ più complicate.
Lily compose il numero di casa dei suoi e attese, ogni squillo era un’ agonia, fino a quando non sentì la voce squillante di Alice.
“ Aly sono Lily…sì..sì…sto bene…dimmi solo se Phoenix è là ? sta bene? “ chiese impaurita.
Alla risposta affermativa dell’ amica si mise una mano sul cuore e si piegò leggermente in avanti per cercare di respirare meglio.
“ Digli che la mamma sta arrivando e per favore manda Scorpius a prendermi sono all’ ospedale St Louis, ma sono senza…” guardò i poliziotti “ senza guida per tornare a casa”
Alice inarcò un sopracciglio “ sei circondata da Babbani ? “ le chiese.
“ Alice manda Scorpius subito” le ordinò spazientita.
“ E’ fuori a cercarti gli mando un Patronus” disse “ Lily è così bello sentirti di nuovo…ti voglio bene” concluse.
“ Anch’ io” disse Lily prima di riagganciare.
Diede il cellulare ai poliziotti e il dottore tornò con i documenti da firmare.
Lily li firmò e si congedò da loro.
Aveva bisogno di uscire. Aveva bisogno d’ aria.
A breve sicuramente sarebbe arrivato Scorpius.
Sarebbe stato felice della gravidanza?
Erano appena tornati insieme.
E se lui avesse pensato che stava usando questo fatto per tenerlo legata a lei ?
“ E se ti facessi meno paranoie?” chiese a sé stessa a voce alta.
Non era possibile.
Erano passati quattro anni eppure si chiedeva le stesse cose?
Aveva le stesse paure ? le stesse insicurezze ?
Non era maturata per niente?
Si appoggiò al muro accanto all’ ospedale e prese fiato.
Incinta.
Quella parola era come rimasta incastrata dentro il suo cervello e non se ne voleva andare.
Eppure poteva essere.
Da quando erano tornati insieme non avevano saltato neanche un giorno e spesso non avevano usato l’ incantesimo contraccettivo.
Tutto tornava.
Si toccò automaticamente la pancia.
Un altro Malfoy in arrivo.
Le lacrime le salirono agli occhi. Un altro Malfoy in pericolo.
Fino a quando ci fossero stati i punitori, neanche la sua nuova creatura avrebbe avuto pace.
***
 Scorpius vide il Patronus di Alice davanti a sé.
Fu solo una frazione di secondo “ Lily è al St. Louis “ disse e poi si dissolse in una nuvola di fumo.
Si guardò intorno.
La maggior parte dei Babbani stava proseguendo il loro cammino senza degnarlo neanche di un’ occhiata.
Qualcuno stava guardando verso di lui, aggrottando le sopracciglia ma poi li vide scuotere la testa e alzare gli occhi al cielo.
Probabilmente stavano pensando a qualche spiegazione razionale.
Cominciò a correre anche se non aveva la più pallida idea di dove fosse il St. Louis.
A dire la verità non sapeva neanche cosa fosse.
Passò accanto ad un edicola e vide una cartina di Londra “ Accio cartina” bisbigliò e dopo pochi secondi stava già consultandola.
Il St. Louis era un ospedale ed era dall’ altra parte di Londra.
Si sentì mancare per la tensione.
Guardò l’ indirizzo e decise di provare il tutto per tutto.
Se qualcuno lo avesse visto lo avrebbe obliviato.
Girò l’ angolo di una piccola stradina senza uscita e si smaterializzò.
Appena i suoi piedi toccarono di nuovo terra, voltò la testa da un lato e dall’ altro per capire in che punto fosse finito.
Aveva scelto di non materializzarsi direttamente dentro l’ ospedale, era meglio non sfidare la fortuna.
Doveva essere il giardino davanti all’ ospedale ed era stato anche fortunato, gli alberi sembravano aver coperto la sua improvvisa apparizione nel giardino e nessuno sembrava aver notato niente.
Si guardò ancora intorno per capire dove fosse precisamente l’ entrata e la vide.
Era appoggiata al muro e sembrava leggermente piegata su sé stessa, come se stesse cercando di riprendere fiato.
Il suo cuore si dimenticò per un attimo di battere. Lily era lì davanti a lui.
Il suo viso era rosso quasi quanto i suoi capelli che in quel momento erano un groviglio indistinto che venivano percossi dal vento.
Non guardava verso di lui e Scorpius non riuscì neanche a chiamarla.
La sua gola era completamente chiusa.
Aveva avuto così tanta paura che adesso gli sembrava quasi irreale.
Le sue gambe si mossero quasi per volontà propria e cominciò a correre verso di lei.
La vide afferrarsi distrattamente una ciocca di capelli che le stava schiaffeggiando il viso e spostare gli occhi fino a quando non incrociarono i suoi.
Scorpius le fu davanti in un secondo.
La sua mente vuota, il suo respiro bloccato nei suoi polmoni “ Lily” disse soltanto prima di stringerla tra le sue braccia.
La strinse forte, come se stesse ricominciando a vivere.
Ed era davvero così.
Fino a quel momento era stato un’ automa, adesso finalmente riusciva di nuovo a pensare.
“ Merlino Lily” disse iniziando a baciarle ogni punto del viso “ sei davvero qua” disse ed era come se la voce non volesse uscirgli.
La baciò con dolcezza e con urgenza nello stesso momento. Aveva bisogno di un suo bacio, aveva bisogno di vedere che era davvero reale. Che Lily era lì tra le sue braccia.
Lily lo scostò leggermente e gli fece passare le dita sulla guancia, quasi come se volesse continuare a toccarlo, per essere sicura che non sarebbe svanito come in un sogno “ Phoenix è con te? ” gli chiese con apprensione.
Scorpius scosse la testa “ è a casa dei tuoi, sta bene” le rispose, cercando di apparire tranquillo.
Sapeva che non era esattamente la verità, ma sapeva che appena Phoenix avesse rivisto Lily , per lui, sarebbe stata una cura immediata.
La vide chiudere gli occhi, sollevata e poi riaprirli e puntarli direttamente nei suoi.
 “ Andiamo a casa “ disse Lily “ andiamo da Phoenix “ continuò.
Scorpius sorrise e le prese la mano, stringendola.
La sua piccola mano che sembrava fatta apposta per entrare nella sua.
La portò nel punto dove si era smaterializzato prima e senza smettere di guardarsi negli occhi si smaterializzarono.
Quando Lily toccò il pavimento di casa dei suoi genitori ebbe un piccolo conato di nausea e questo le ricordò che doveva assolutamente dire a Scorpius che era incinta.
Ma adesso voleva solo vedere il suo bambino.
“ Che silenzio” disse Lily spaventata.
Scorpius guardò attentamente per tutto il salotto ma era vuoto.
“ Tuo padre e il mio stanno combattendo contro i Punitori” la informò per cercare di tranquillizzarla.
Ma non era tranquillo neanche lui.
Alice gli aveva mandato il Patronus, era strano che non si vedesse in giro.
Andarono anche in cucina ma non c’ era nessuno neanche lì.
Il sangue di Lily le si gelò nelle vene.
Rivide le immagini del suo sogno.
Strinse il braccio di Scorpius, conficcandogli le dita fino nella carne “ dov’ è Phoenix?” chiese e la sua voce era terrorizzata “ dove sono tutti ?” chiese ancora.
Scorpius si voltò verso di lei e Lily vi lesse lo stesso terrore che la stava invadendo.
I Punitori ? Rick ? Lily non sapeva di chi avere più paura.
Salirono di corsa le scale e cominciarono freneticamente a guardare in tutte le stanze.
Lily sentì le lacrime cominciare a scenderle sulle guance. Perché tutto quel silenzio ?
Le sembrava di essere tornata indietro nel tempo.
Aveva paura di trovare il suo bambino disteso in un lago di sangue.
“ Phoenix “ urlò Lily tra i singhiozzi, ma non ebbe nessuna risposta.
Aprì la stanza che era stata di Sunday e si sentì morire.
Le ginocchia si piegarono per lo shock e si dovette appoggiare al muro per non cadere per terra.
Si appoggiò incapace di dire qualsiasi cosa.
Incapace di muovere un muscolo. Di reagire.
Riusciva solo a piangere come non aveva mai fatto.
Il suo bambino. Il suo bambino.
Improvvisamente sentì salirle dalla gola  un singhiozzo più forte degli altri.
Un singhiozzo che le uscì fuori con una tale prepotenza da non riuscire a fermarlo.
Un singhiozzo che si  trasformò in un urlo disperato.
Un urlo pieno di dolore. Un urlo che nasceva dal suo cuore lacerato.
COMMENTO :  OK…SO GIA’ COSA STATE PENSANDO…MA NON ERA L’ ULTIMO CAPITOLO ?? EBBENE NO…DICIAMO CHE UN’ IDEA SI E’ LEGGERMENTE MODIFICATA IN CORSO D’ OPERA E QUINDI CREDO CI SARA’ UNO O DUE CAPITOLI ANCORA…SPERO NON VI DISPIACCIA…MA COME AVETE VISTO C’ E’ UN ULTIMA COSA DA RISOLVERE E CREDO CHE IMMAGINIATE QUALE SIA : )) RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE RECENSISCONO SEMPRE E CHE MI INCORAGGIANO TANTISSIMO ICEPRINCESS / LUISA 21 / ARIB / MALTRERIO / ARYELLE / RISA SLITHERIN / MIKILILY / TELYN / ALWAYS 89 / FEDEPLUCK 93 /QUEEN GI /  FEDERCHICCA /CREEM SWEET STORY / ROBY ALADIMPA/  CE / V BON JOVY  E BOOW 95 !! GRAZIE DAVVERO A TUTTE SPERO MI FARETE SAPERE ANCORA !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE/ SEGUITE / RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 34
*** 33 CAPITOLO ***


Sangue.
Lacrime.
Sangue.
Grida.
Sangue.
Lily si accorse che le lacrime e le grida erano le sue, quando Scorpius la prese per la vita, trasportandola quasi di peso sulla sedia più vicina.
La sua mente si era scollegata.
Non vedeva niente. Riusciva solo a vedere i corpi a terra e il sangue.
Il sangue dappertutto.
Le lacrime ormai le annebbiavano la vista, sentiva Scorpius che le parlava ma non riusciva a capire cosa le stava dicendo.
La sua voce sembrava lontana.
Cercò di guardarlo, di costringere il suo viso a voltarsi a non guardare quella scena raccapricciante, ma non ci riusciva.
Scorpius la scosse e Lily puntò i propri occhi nei suoi, ma anche quello era una sofferenza.
Gli occhi di Scorpius così uguali a quelli del suo bambino.
Un singhiozzo le uscì impotente dalle labbra, mentre riportava lo sguardo sul muro davanti a lei.
Sul messaggio scritto con il sangue.
Un messaggio per lei.
Scritto con il sangue, ma il sangue di chi ?
Il pensiero che Phoenix potesse essere ferito se non addirittura morto la squassava dall’ interno.
Sentiva come se una spada la stesse lacerando dentro.
Vide Scorpius spostarsi da lei e chinarsi sui corpi davanti a loro.
Nonostante fosse seduta, sentì le gambe molli, sentì i brividi e si morse il labbro fino a farlo sanguinare per impedirsi di urlare di nuovo.
“ Phoenix non c’ è “ disse Scorpius concitato.
Il cuore rifiutava di battere nel suo petto, il sangue di scorrere nelle sue vene.
Era come paralizzata.
Il messaggio sul muro era per lei “ Ti aspettiamo”
Era Rick Canon. Non poteva essere altrimenti.
Serrò i denti con forza, fino a farli scricchiolare.
Quelli non erano i Punitori.
Lily abbassò di nuovo lo sguardo e vide Scorpius affannarsi dietro a tutti.
Guardò i capelli neri di Alice.
I suoi capelli così lisci e lucidi, in quel momento erano un groviglio rosso, il sangue le aveva impastato i capelli fino a coprire il suo colore naturale.
Vide la sua mano, era quasi unita con quella di Albus, pochi centimetri separavano le loro dita, quasi come se avessero cercato di proteggersi a vicenda.
Spostò lentamente il viso e vide sua madre e suo fratello.
James era quasi sovrapposto a Ginny.
Si chiese come una persona sola avesse potuto sopraffarli tutti.
Si alzò.
Non poteva restare.
Non voleva restare ad aspettare per sapere se erano vivi o no.
“ Devo trovarlo “ sussurrò e vide Scorpius voltarsi di scatto verso di lei.
La sua espressione terrorizzata.
“ Aspetta “ le disse alzandosi in piedi “ andremo insieme” continuò.
Lily scosse la testa “ curali” disse soltanto “ curali e salvali” lo pregò, raccogliendo da terra la bacchetta più vicina.
I suoi occhi erano asciutti e determinati, ma a Scorpius parve quasi di vedere anche la rassegnazione dentro questi.
Il rumore della materializzazione li fece voltare.
Hugo era davanti a loro.
I suoi occhi si sgranarono quando vide la scena e guardò Lily “ chi?” chiese e la sua voce era poco più di un sussurro.
Lily ridusse gli occhi a due fessure.
La furia che si stava impossessando di lei.
“ Chi ti ha avvertito ?” chiese Scorpius sospettoso. Ormai sospettava di tutti.
Hugo tornò a guardare sua zia e i suoi cugini “ Christine…Christine mi ha mandato un Patronus” disse incerto.
Christine.
Ancora il suo comportamento ambiguo.
Lily immaginò la scena dell’ attacco e poi i sensi di colpa di Christine.
“ Per favore portali al San Mungo, io ho già inviato un Patronus, arriveranno a momenti per aiutarti. Io e Lily dobbiamo trovare Phoenix” gli spiegò Scorpius.
Hugo sembrava non riuscire a staccare gli occhi dagli altri.
Non era stata Chrstine.
Lei non doveva entrarci niente.
Lei gli aveva mandato un Patronus, avvertendolo dell’ attacco.
Sicuramente c’ era una spiegazione “ Hugo “ lo riscosse Scorpius.
Hugo annuì, cercando di trattenere le lacrime di rabbia e di paura “ dove andate?” gli chiese agitato, caricandosi Ginny tra le braccia.
“ Proveremo a fare qualche incantesimo” gli spiegò Scorpius.
La realtà era che non sapevano neanche loro dove andare. Non sapevano da dove cominciare a cercare.
Lily non diceva niente.
La rabbia era troppo forte per riuscire a parlare.
Voleva solo trovare Rick.
Trovarlo e strappargli la carne a brandelli come lui aveva fatto con sua madre.
“ Manca anche Sunday” disse incerto, guardando ancora i corpi di Albus, James e Alice.
“ Sicuramente sono insieme” affermò Scorpius con rabbia, prima di afferrare la mano di Lily per procedere alla materializzazione
Hugo parve riflettere un attimo “ prendi questo” disse frugandosi in tasca, i movimenti impediti dal peso di Ginny.
Scorpius lo afferrò “ E’ il Deluminatore di mio padre ” gli spiegò.
Il voltò di Lily s’ illuminò leggermente.
Il Deluminatore, l’ oggetto che poteva portarla a raggiungere il suo cuore.
Aveva sentito i racconti di suo zio per anni, sapeva come funzionava.
“ Se Phoenix mi chiama…” disse in un sussurro.
Hugo annuì “ Mandate un Patronus e vi raggiungerò “ disse prima di smaterializzarsi.
Lily sospirò e fece scattare il Deluminatore.
“ Chiamami, Phoenix”
“ Phoenix, sono la mamma”
Continuava a sussurrare quelle frasi come un mantra.
Ma nessun suono usciva da quel maledetto aggeggio.
Lily provò l’ impulso di scaraventarlo a terra, ma Scorpius come se le avesse letto nella mente glielo prese di mano.
Lo chiuse e lo fece scattare di nuovo.
“ Papà”
Era un suono a malapena udibile.
Ma era la sua voce. Lily l’ avrebbe riconosciuta anche in mezzo ad un milione di altre voci.
Era la voce del suo bambino.
Il suo bambino che però, non aveva chiamato lei. Non l’ aveva cercata.
I ricordi del sogno le penetrarono lentamente nel  cervello.
Subito una luce si sprigionò dal Deluminatore e cominciò il suo percorso.
Lily alzò i suoi occhi su quelli di Scorpius “ è sicuramente un caso” mormorò lui, rassicurandola.
 Lily avrebbe voluto annuire, sorridere, ma i suoi muscoli facciali erano completamente immobilizzati.
Riuscì soltanto a continuare a guardarlo. I suoi occhi velati di lacrime di dolore, cercò di aggrapparsi agli occhi di Scorpius con forza, cercando nel suo sguardo la forza per non crollare.
Scorpius la strinse a sé e in quel momento videro la luce cominciare a muoversi “ andiamo a riprenderci Phoenix” le disse, prendendole la mano.
Lily sospirò piano cercando di correre nonostante il suo corpo protestasse. Nonostante la implorasse di fermarsi, di recuperare le forze.
Scorpius riusciva sempre a capire come si sentiva. Riusciva sempre a sapere cosa provava, a volte prima di lei, sapeva cosa dirle e riusciva a starle vicino sempre.
Se non era questo l’ amore, allora non sapeva proprio cosa fosse.
Quando arrivarono davanti ad una casa dismessa e decadente, Lily ebbe quasi la certezza che Phoenix fosse lì.
Una mamma lo sentiva e lei sentiva il suo cuore urlare di entrare e riprendersi il suo bambino.
Un grande cancello in ferro battuto si stagliava dinanzi a loro.
Lily provò ad aprirlo ma il cancello era chiuso “ Alohomora “ disse e la serratura scattò.
Entrarono nella casa, ma contrariamente a quando erano andati a casa Potter, sentirono subito delle urla, provenire dal fondo del corridoio e riconobbero la voce di Sunday.
“ SMETTILA “ urlava “ SMETTILA” la sua voce sembrava disperata.
Lily guardò Scorpius solo un secondo prima di lasciare la sua mano e precipitarsi verso la fonte del rumore.
Spalancò la porta e si guardò subito attorno alla ricerca del suo bambino.
Ma non dovette cercare molto.
Phoenix era in piedi davanti a Rick e lui gli poggiava una mano sulla spalla.
Gli occhi le si illuminarono alla vista del suo bambino “ Phoenix “ mormorò avanzando di un passo, ma lui la guardò spaesato.
Lily sentì le gambe cederle.
Il suo bambino non la riconosceva, non le sorrideva, non le correva incontro.
Lo sguardo di Phoenix sembrava completamente assente.
“ FERMA” la voce di Rick la fece immobilizzare sul posto.
Rick Canon stava puntando una bacchetta alla gola del suo bambino.
La mano con la bacchetta le ricadde lungo il corpo, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
 “ E’ stupefacente” disse Rick, guardando Scorpius negli occhi.
“ E’ stupefacente come tutti si arrendano appena vedono una bacchetta puntata alla gola di questo bambino” continuò con un sorriso.
“ Lascialo o io…” lo minacciò Scorpius.
“ Tu, cosa Scorpius Malfoy ? ” chise con disprezzo “ mi licenzi?” gli chiese ironico.
“ Mi uccidi?” chiese ancora, affondando la bacchetta ancora di più nella carne di Phoenix.
“ Non osare” gli disse Lily “ non osare toccarlo” gli disse ancora, e i suoi occhi erano così pieni di rabbia che sembravano poter uccidere.
Scorpius approfittò del momento di distrazione per muovere qualche passo lungo il muro e avvicinarsi a lui.
“ Fermo” disse Rick e Scorpius vide la bacchetta creare un solco nella pelle morbida del suo bambino.
Si fermò di botto, strinse la mano attorno alla sua bacchetta fino a conficcarsi le unghie e le dita nella pelle.
Avrebbe voluto averlo tra le sue mani.
Lily si sentiva come se avessero risucchiato tutta l’ aria dalla stanza “ starò con te” disse tutto un fiato.
Rick si voltò verso di lei, la sua espressione improvvisamente seria.
“ Lascerai Malfoy?” le chiese e Lily lesse la speranza mischiata alla follia.
Tutti si fermarono.
Sunday smise di urlare contro Rick e Christine smise di piangere disperata ed alzò il viso verso Lily.
Anche Scorpius s’ immobilizzò. Era così immobile che sembrava quasi non respirasse.
Lily lo guardò cercando di fargli capire che era necessario, che tutto questo doveva finire, che Phoenix doveva essere liberato da quell’ essere.
I loro sguardi s’ incatenarono.
Gli occhi di Scorpius non erano mai stati così vicini al colore della tempesta.
Quell’ azzurro cupo e tenebroso, era così intenso in quel momento, che Lily credette volesse entrarle fino dentro l’ anima.
“ Diffindo” la voce di Rick, gelida e feroce, la riscosse.
“ NOOOO” urlò , guardando il braccio del suo bambino aprirsi e il sangue cominciare a scorrere lungo la maglietta.
Si sentì mancare e cadde in ginocchio.
Doveva riuscire a salvarlo.
“ Vengo con te” ripetè e sembrò un lamento disperato “ non fargli del male” lo pregò, guardandolo dal basso.
Rick ghignò “ non mi piace come hai guardato Malfoy” le disse.
Scorpius strinse i pugni ancora più forte, le sue nocche ormai erano bianche “ Ti ucciderò “ sibilò minaccioso.
Phoenix continuava a non parlare, a non piangere, sembrava che non gli avesse fatto niente, era un bambolotto inanimato.
“ Christine” chiamò Rick, continuando a tenere Phoenix per il collo, quasi come se fosse un animale da tenere a bada.
“ Christine” questa volta Rick quasi ringhiò, rivolgendosi alla sorella.
Christine si alzò lentamente.
Si teneva il fianco.
Lily provò tanta pena anche se era mischiata ad altrettanta rabbia.
Era ferita.
Lily non sapeva chi l’ aveva ferita, se Rick o se suo padre, ma chiunque fosse stato, comunque fosse andata, Christine era stata tradita dalle persone a cui teneva di più.
Dalle persone che credeva l’ amassero incondizionatamente.
Rick l’ afferrò per un avambraccio e la tirò a sé, riducendo bruscamente le distanze.
“ Tieni d’ occhio Malfoy “ ordinò, alzandole la mano e facendole puntare la bacchetta contro la guancia di Phoenix.
Christine sussultò appena sentì il legno a contatto con la pelle morbida del bambino “ Rick” singhiozzò.
Rick fece un cenno d’ impazienza “ è semplice “ le disse usando la voce di chi sta spiegando una cosa ovvia “ se lui si muove” indicò Scorpius “ fai fuori lui” e indicò Phoenix.
Christine annuì tra le lacrime e a Lily sembrò quasi che si volesse scusare con gli occhi.
Rick si voltò e si avvicinò lentamente a Lily  “ Voglio che liberi Phoenix, prima di venire con te” gli disse Lily, cercando di tenere ferma la voce.
Rick rise “ mi credi tanto stupido?” le chiese e Lily lo vide arrivare a pochi centimetri dal suo viso.
Si morse l’ interno della guancia, doveva restare ferma “ Devi liberare Phoenix e Scorpius o io non verrò con te “ ripetè.
Sapeva di rischiare un eccesso di rabbia, ma era la sua unica carta da giocare.
L’ unica maniera per liberarli.
Sentiva il respiro di Scorpius, gli sembrava quasi di sentire il tremito di rabbia che lo stava scuotendo.
“ Rick “ urlò Sunday.
Lily si voltò verso di lei, si era alzata in piedi nonostante le mani legate e lo stava guardando seria.
“ Devi lasciarla stare “ ordinò, sembrava dolorante ma il suo sguardo sembrava non ammettere repliche.
“ Sunday, io voglio lei” disse Rick lamentoso.
Lily avrebbe voluto ridere, sembrava un bambino a cui era stato tolto il giocattolo nuovo.
“ Non puoi averla, lo sai” gli disse.
Lily si chiese se avrebbero davvero ottenuto qualcosa.
“ Non ti ho portata con me per fare la guastafeste” si oppose Rick.
Lily sgranò gli occhi, ma quanti anni aveva ?
“ Ora basta, Rick” impose Sunday, sempre più decisa.
In quel momento successero tante cose contemporaneamente.
Il rumore della smaterializzazione distrasse ulteriormente Rick.
Lily si lanciò contro di lui, colpendolo con la spalla sullo stomaco e facendolo chinare su sé stesso, nello stesso istante Christine abbassò la bacchetta vedendo chi si era materializzato e Scorpius prese Phoenix circondandolo con le braccia e stringendolo a sé.
Fu questione di un secondo, Hugo puntò gli occhi su Christine, due occhi pieni di odio e di rabbia.
Due occhi pieni di delusione.
Le si era materializzato accanto e l ’ aveva vista con la bacchetta puntata al viso di Phoenix. Questo non lasciava dubbi.
Christine, la sua Christine, era complice di suo fratello.
Rick si riprese e rotolò su sé stesso e afferrando subito la sua bacchetta.
I suoi folli occhi s’ illuminarono di gioia “ Avada Kedavra” urlò rivolto ad Hugo, ma Christine si spostò davanti a lui e prese il raggio in pieno.
Lily vide tutto al rallentatore.
Sunday urlò, portandosi le mani al viso.
Hugo si lasciò cadere su Christine, affondando il volto tra i suoi capelli e gridando il suo nome.
Lei prese la bacchetta che le era rotolata accanto.
Guardò Rick.
Guardò i suoi occhi neri e pieni di follia, sgranati e pieni di lacrime per quello che aveva appena fatto.
Maledetto.
Lui era la fonte di tutti i suoi problemi, lui aveva rovinato lei e la sua famiglia.
Strinse le labbra e lanciò un incantesimo con tutta la rabbia che aveva dentro e che non riusciva più a controllare,  nello stesso istante, però, vide una luce rossa scaturire dalla bacchetta di Scorpius.
Lo schiantesimo di Scorpius combinato con il suo incantesimo, fu talmente potente che il corpo di Rick venne sbalzato contro il soffitto. Nello stesso momento il suo torace si aprì, schizzando fiotti di sangue su tutte le pareti.
Quando Rick ricadde a terra, era immobile ed il sangue stava già creando una pozza sul pavimento di marmo.
Lily si avvicinò e gli tastò il collo.
Era morto.
Rick Canon era morto.
Si avvicinò a Scorpius e a Phoenix a carponi.
Non riusciva ad alzarsi. Si sentiva così debole.
Prese Phoenix dalle braccia di Scorpius e lo strinse a sé, sentendo finalmente il suo corpo tornare a reagire.
“ E’ finita” disse in un sussurro, mentre Scorpius racchiudeva nel suo abbraccio lei e il loro bambino.
COMMENTO : OK STAVOLTA E’ UFFICIALE…MANCA UN CAPITOLO PIU’ L’ EPILOGO E POI QUESTA STORIA SARA’ FINITA : )) QUESTO CAPITOLO E’ STATO DAVVERO UN PARTO PER ME…L’ HO SCRITTO E RISCRITTO NON SO QUANTE VOLTE, NON MI SEMBRAVA MAI CHE I PERSONAGGI AVESSERO LE GIUSTE REAZIONI…POI HO AVUTO DEI PROBLEMI A WORLD…INSOMMA SPERO CHE VI SIA PIACIUTO PERCHE’ E’ STATO UN CAPITOLO DAVVERO DIFFICILE !! SCORPIUS E LILY NON SI SONO DIMENTICATI DEL PROBLEMA DI PHOENIX, NE’ DEL POVERO HUGO O DEGLI ALTRI…DICIAMO CHE PER ORA SONO SOLO FELICI DI ESSERE VIVI : )) RINGRAZIO LE MITICHE RAGAZZE CHE RECENSISCONO SEMPRE E SENZA CUI QUESTA STORIA NON ESISTEREBBE OVVERO ICE PRINCESS / LUISA 21 / ARYELLE/ ARIB / MALTRERIO / RISA SLITHERIN / ALWAYS 89 / MIKILILY /  TELYN / VBONJOVY / CE / BOOW 95 / EMILOVELY / TATA MATTA / SEDSED / LOVELY STAR 89 / MARY GRIFONDORO / DINDI / CRAZYCLEAVER/ MITSUIKI 91  E NIPOTINA !! GRAZIE DAVVERO A TUTTE !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 35
*** 34 CAPITOLO ***


Lily era seduta sulla sedia accanto al letto di Phoenix e gli teneva la mano.
Voleva essere la prima persona che avrebbe visto al suo risveglio.
 “ Forse dovresti riposarti, sei molto pallida” le disse Scorpius, entrando nella stanza con una tazza di thè in mano.
Lily gli sorrise, sapeva perché era pallida e sapeva anche che non era solo stanchezza.
Ma non voleva dirglielo mentre erano entrambi ancora preoccupati per Phoenix.
Voleva che almeno questa volta, la notizia, fosse una notizia felice.
Una cosa da accogliere e da condividere senza paura e senza preoccupazioni.
I Punitori erano ormai rinchiusi ad Azkaban.
Sconfitti. Archiviati.
La follia, la pazzia, la sua sete di vendetta, qualsiasi cosa avesse mosso quelle persone adesso era solo un ricordo.
Un ricordo.
La mente umana era così labile, pensò Lily.
Scorpius le racchiuse la guancia dentro la sua mano, aveva delle mani così grandi in confronto alle sue.
Con una sola carezza riusciva a racchiuderle quasi tutto il viso.
“ E’ finita” le disse con la sua voce calda.
Lily annuì anche se per lei non era finita.
Non sarebbe finita fino a quando tutta la sua famiglia non fosse stata a casa sana e salva.
Non sarebbe finita fino a quando Phoenix non si fosse svegliato e Lily avesse potuto appurare che i controincantesimi di Scorpius avevano funzionato.
Non sarebbe finita fino a quando Hugo non si fosse ripreso dal suo stato di shock.
“ Credo che Christine amasse davvero Hugo” disse Lily, guardando Scorpius dritta negli occhi.
“ Lo credi davvero ?” gli chiese Scorpius, attirandola sulle sue ginocchia.
Lily sorrise.
“ Possibile che voi uomini vi fermiate sempre a quello che appare in superficie?” lo rimproverò scherzosa.
“ Christine era una ragazza debole, circondata da un fratello e un padre che avevano fatto della loro follia, la loro ragione di vita” gli spiegò.
“ Non è facile opporsi alla propria famiglia” disse “ Forse Christine è stata una debole, ma era una ragazza innamorata, che ha sacrificato la propria vita per il suo uomo” continuò.
“ Proprio come ho fatto io” concluse in un sussurro.
Scorpius la guardò aprendo leggermente la bocca.
Era per quello che difendeva Christine con tanto ardore, le sembrava che le loro storie fossero simili.
Lily non era stata uccisa, ma aveva sacrificato quattro anni della sua vita per permettere a Scorpius di continuare a vivere.
Quando le avevano detto che la scelta era andarsene o guardarlo morire, lei se ne era andata, senza pensarci, senza paura.
“ Tu non sei stata debole” le disse Scorpius, guardandola negli occhi.
Guardando i suoi grandi occhi castani.
In quel momento erano cerchiati e pieni di lacrime represse, ma erano sempre bellissimi.
I suoi occhi, le sue labbra, tutto l’ attirava in lei.
Le passò una mano tra i capelli, districandoglieli e poggiandola poi sul suo viso “ Tu sarai sempre la mia guerriera” le soffiò ad un centimetro dalle sue labbra.
“ Ti amo” disse Lily, prima di annullare le distanze e perdersi nel bacio di Scorpius.
“ Mamma”
Lily sobbalzò e si staccò da Scorpius, voltandosi di scatto verso Phoenix.
Quasi rischiò di cadere mentre scivolava via dalle ginocchia di Scorpius per chinarsi su Phoenix.
“ Amore” disse con la voce rotta.
“ Amore mio, mi riconosci?” chiese.
Aveva paura.
Non voleva assalire Phoenix prima di essere sicura che sapesse chi era.
Phoenix la guardò stringendo gli occhi, poi le sue labbra si aprirono in un sorriso “ mammina” disse.
Per Lily fu la parola più bella del mondo.
Era ancora più emozionata di quando l’ aveva sentito pronunciarla la prima volta.
Si gettò sul letto circondandolo con le sue braccia “ mamma non ti lascia più “ gli disse, tra le lacrime.
Gli baciò ogni angolo del suo viso beandosi della sua risata.
Le sembrava passata una vita dall’ ultima volta che aveva sentito il suo bambino ridere.
“ Basta, basta” si oppose Phoenix tra le risate.
Scorpius li guardava, sentiva quasi le lacrime agli occhi.
Il loro bambino era tornato e vederlo insieme a Lily era fantastico.
“ Posso abbracciare il mio ometto ?” chiese Scorpius sorridendo.
Lily si staccò da Phoenix e Scorpius lo prese tra le braccia “ come ti senti campione ?” gli chiese, accarezzandogli la testa.
“ Ho fame” disse e Lily e Scorpius scoppiarono a ridere.
“ Uova e pezzi di pane dipinti ?” chiese Scorpius facendogli l’ occhiolino.
Phoenix sorrise “ solo se me li fa’ la mamma” disse provocatorio.
Scorpius rise di nuovo e lo posò sul letto, dopo avergli deposto un altro bacio sulla testa.
“ Ok mi arrendo con te” disse fingendosi sconsolato.
Phoenix strinse gli occhi, probabilmente si stava chiedendo se il suo papà era davvero triste.
“ Però papà possiamo fare un giro sulla tua scopa” gli disse quasi per consolarlo.
Scorpius scosse la testa, il suo bambino era un piccolo genio del male.
Era così furbo che spaventava anche lui.
“ Mamma, perché piangi?” le chiese Phoenix, voltandosi di nuovo verso di lei.
Lily lo guardò, asciugandosi le lacrime.
Forse non ricordava o forse la sua mente aveva rimosso gli ultimi giorni.
“ Cosa ricordi Phoenix ?” gli chiese Scorpius leggermente preoccupato.
Poteva essere un’ autodifesa, ma poteva anche aver subito dei danni alla memoria.
Phoenix sorrise e guardò Lily con fare complice “ io e la mamma ti abbiamo fatto una sorpresa” disse con aria di chi la sa lunga.
Scorpius aggrottò le sopracciglia e guardò Lily “ una sorpresa eh ?” chiese con un ghigno.
Lily sorrise, la mente di Phoenix era rimasta indietro di quattro giorni.
Forse era davvero la sua difesa.
Tutto quello che aveva vissuto era stato troppo doloroso, ma Lily non glielo avrebbe certo ricordato.
“ Come dice sempre Luke ?“ chiese Lily con voce ironica, avvicinandosi sempre di più al suo bambino, con fare minaccioso.
Phoenix rise spostandosi verso il fondo del letto “ SPIA” gli urlò Lily, buttandosi su di lui e cominciando a fargli il solletico.
“ No…mamma…il ragno no” si oppose Phoenix, quasi afono per colpa delle risate.
Scorpius li guardò sorridendo.
Erano troppo belli insieme.
La donna che amava e suo figlio.
Li avrebbe guardati tutta la vita senza stancarsi.
***
James stava guardando fuori dalla finestra.
Era ancora al San Mungo, ma sarebbe stato dimesso in giornata.
Sapeva che se lui stava bene, se lui era la persona che aveva avuto meno danni, lo doveva solo a sua madre.
L’ amore di una madre è superiore a tutto, gli ripeteva sempre suo padre ed era vero.
Sua madre si era messa davanti a lui.
Si era sacrificata per lui e adesso era in una stanza di ospedale e ancora non sapevano se si sarebbe ripresa.
Sentì un colpo leggero alla porta e si voltò convinto di vedere suo padre.
I suoi occhi si illuminarono quando vide Sunday.
Era vestita da infermiera.
Stava bene ed era già tornata al suo lavoro.
“ Ha bisogno di qualcosa Signor Potter?” chiese con un sorriso.
James sorrise a sua volta, ma il suo era un sorriso alla James Sirius Potter.
Un sorriso di uno che aveva appena pensato ad una malandrinata.
Si finse pensieroso un attimo “ il cuscino continua a scivolare giù “ disse con fare innocente.
Sunday si avvicinò senza smettere di sorridere e si chinò su di lui per sistemargli il cuscino.
James sentì il suo profumo e tutto in lui fremette.
Alzò i viso verso di lei e la osservò dal basso.
Il suo collo liscio, i suoi occhi seri e la sua bocca socchiusa.
Tutto in lei era un invito per lui.
Le afferrò la vita e la fece cadere sulle sue gambe “ ora che ci penso” disse guardandola con occhi luccicanti “ Il paziente avrebbe bisogno anche di un bacio” concluse prima di impossessarsi delle sue labbra.
Sunday rispose al bacio con passione.
Il suo James, le era mancato così tanto.
“ Avrei tante cose di cui scusarmi…ho davvero creduto di poterlo aiutare…sono stata una tale st…”
James le pose un dito sopra le labbra.
“ ne abbiamo già parlato “ le disse “ sei stata stupida e ingenua”
Sunday aggrottò le sopracciglia e abbassò il viso, sapeva di meritarlo, ma sentirlo da lui le faceva male.
James le mise due dita sopra il mento, facendole alzare il viso e a Sunday parve di vedere un amore sconfinato nei suoi occhi.
“ stupida, ingenua, futura Signora Potter” le disse con un sorriso.
Sunday trasalì “ io…tu…”disse e le sembrava che la sua testa fosse in stato confusionale.
James sorrise avvicinandola ancora di più a sé “ io…tu…e il nostro piccolino” le disse prima di baciarla di nuovo.
***
“ Mamma”
Alice provò ad aprire gli occhi, era faticoso ma non impossibile.
Sentiva male un po’ dappertutto ma quella che aveva appena sentito era la voce della sua bambina e lei aveva una voglia matta di stringerla tra le sue braccia.
Appena aprì gli occhi, vide gli occhi verdi e vispi della sua piccola Lily, guardarla dall’ alto.
Sorrise ma anche quel gesto la fece gemere di dolore.
Subito un altro paio di occhi verdi si affiancarono a quelli di sua figlia “ Ciao Mamma” disse Albus ironico.
“ Stavi cominciando a farci preoccupare” le disse sarcastico.
Fece volteggiare la piccola Lily e la mise di nuovo a sedere sulle sue gambe.
Alice seguì il movimento e vide che Albus sedeva su una sedia a rotelle.
Il cuore le mancò un battito “ Tu…” aveva paura a chiedere.
Possibile che la follia di Rick Canon, fosse costata così tanto ad Albus.
Albus sorrise prendendole la mano “ No, signora Potter” le rispose, facendo alzare in piedi la piccola Lily prendendola per le manine “ I muscoli delle mie gambe sono solo un po’ acciaccati, ma torneranno a posto” la rassicurò.
Alice sorrise di rimando, stupendosi ancora di come fosse doloroso, ma prese ugualmente la sua bambina per le ascelle per portarsela in braccio “ amore mio” le disse baciandole i capelli.
La piccola Lily cominciò a raccontare di quanto si era divertita in questi giorni a stare con nonno Neville e Alice si rilassò.
“ Quanti giorni sono che siamo rinchiusi qua?” chiese voltandosi verso Albus, era doloroso anche parlare.
Albus si rabbuiò “ Circa una settimana” le rispose giocherellando con la mano della sua bambina.
“ Cosa c’ è ?” chiese Alice, gli occhi di suo marito non mentivano mai.
Alice sapeva che c’ era qualcosa che non andava.
“ Tornerà tutto a posto…neanche la nostra piccola Lily ha notato niente…”
Era decisamente successo qualcosa.
Albus tergiversava troppo.
“ Albus Severus” disse e i suoi occhi erano terrorizzati “ dimmi cosa sta succedendo” gli impose.
Albus sospirò e evocò uno specchio.
Alice gli passò la bambina e afferrò lo specchio.
I suoi occhi si riempirono di lacrime quando vide la lunga cicatrice che partiva dalla sua tempia e arrivava fino al suo mento.
Spostò lo sguardo e vide un’ altra cicatrice che dall’ attaccatura dei capelli andava a scomparire dentro di essi.
“ Non resteranno” le disse subito Albus, vedendo la sua espressione affranta.
“ Sono orribile “ disse Alice, asciugandosi una lacrima, non voleva piangere davanti a Lily.
Albus guardò le sue labbra tremanti e si alzò in piedi nonostante le sue gambe tremassero e i suoi muscoli minacciassero di farlo cadere da un momento all’ altro.
Si appoggiò con un braccio al letto, mentre con l’ altro posava la piccola Lily sul ventre della madre “ non resteranno” ripetè facendogli scorrere un dito su tutta la lunghezza della cicatrice.
“ Non puoi saperlo, sono ferite magiche” si oppose Alice, senza riuscire a staccare gli occhi dallo specchio.
“ E anche se fosse ?” le chiese Albus.
Alice alzò gli occhi velati di lacrime su di lui “ non saresti orribile neanche con tre nasi e quattro orecchie “ le disse dolcemente, prima di baciarla.
Alice rise piano sulle sue labbra “ sei proprio pazzo” gli disse spingendolo piano fino a farlo risedere “ La mamma è bella “ disse Lily, stringendo le sue piccole manine al suo collo.
“ Ti amo…” gli disse Alice, guardando Albus da sopra la loro piccola.
“…Alla follia “ rispose lui,  concludendo la frase nel gioco che facevano sempre.
***
Draco prese un respiro.
Non aveva affatto voglia di rivedere Dennis Canon.
Ma lo doveva ad Astoria, a Scorpius e a sé stesso.
Salì le scale che conducevano alle  celle, pensando a quanto era triste quella prigione.
Anche senza i dissennatori, entrare ad Azkaban sembrava quasi togliere ogni traccia di serenità.
Sembrava che tutti i pensieri felici ti fossero portati via, forse per tutto quello che comunque quella prigione continuava a rappresentare.
Forse perché era piena di vecchi Mangiamorte.
Forse perché la pazzia regnava in essa.
Sentiva le urla dei prigionieri venire dalle celle, mentre altre celle sembravano quasi vuote per come le persone che le abitavano dovevano essere vuote e disperate.
Si fermò davanti alla cella di Dennis Canon e lo vide.
Era sdraiato sopra la sua branda.
Da quando Kingsley era il nuovo ministro della magia, tutte le celle avevano delle brande e dei piccoli orinatoi.
Kingsley diceva che pur essendo degli assassini meritavano dignità e che non dovevano ricadere negli errori del passato.
Dennis Canon invece era una persona che era ricaduta negli errori del passato.
Se avesse avuto le capacità di Voldemort, adesso probabilmente avrebbero avuto un altro mago oscuro, per come si era fatto trasportare dall’ odio, per come aveva pensato solo alla sua vendetta.
Ma adesso era il suo momento della vendetta.
Adesso avrebbe chiuso la storia definitivamente.
“ Canon” lo chiamò.
Dennis si voltò leggermente e appena lo vide una smorfia gli increspò il volto.
“ Sei venuto a gongolare feccia?” gli chiese Dennis.
Draco strinse i pugni.
Essere di fronte a quell’ uomo e sapere che lui era la causa di tutto, gli faceva venir voglia  di ucciderlo.
“ Sono venuto a parlare con te” gli disse con una voce falsamente calma.
“ Non saprai niente da me” gli disse Dennis Canon, incrociando le braccia al petto e girandosi sulla brandina.
“ Mi basta che ascolti” si oppose Draco con un ghigno.
“ Volevo solo informarti che i Punitori non esistono più, non è rimasto più nessuno fuori da Azkaban”
Draco vide Dennis irrigidirsi e ghignò “ e i tuoi figli sono morti” gli disse.
“ Rick Canon ha ucciso sua sorella ed a sua volta è stato ucciso da mio figlio e mia nuora” continuò.
Dennis scattò in piedi afferrando le sbarre con le mani “ Menti” gli disse, le pupille dilatate.
“ Forse invece che cercare di rovinare la vita a decine di persone, dovevi prestare più attenzione ai tuoi figli” gli disse Draco senza scomporsi.
“ MENTI” urlò Dennis, cercando di scuotere le sbarre “ SEI UN VILE…UN FIGLIO DI MANGIAMORTE…UN BUGIARDO” urlò fuori di sé.
Draco rise, finalmente si sentiva libero per la prima volta in quattro anni “ due su tre” disse calmo, mentre vedeva le lacrime inondare il viso di Dennis Canon.
“ Ne hai azzeccate due su tre” concluse prima di dargli le spalle e andarsene con un vero sorriso sul volto.
Adesso era davvero finita.
***
Ginny sbattè le palpebre più volte e le richiuse.
Era davvero faticoso aprire gli occhi.
Quando le riaprì la seconda volta, vide le iridi verdi e tanto familiari di suo marito, puntate su di lei.
La stava studiando preoccupato.
Sorrise istintivamente.
Harry non sarebbe mai cambiato. Preoccuparsi per gli altri era parte di sé stesso.
“ Ciao” le disse semplicemente, l’ accenno di un sorriso sulle sue labbra.
“ Ciao “ rispose Ginny, prima di voltare la testa e guardarsi intorno.
Era al San Mungo.
Improvvisamente i suoi occhi si rabbuiarono mentre tutti i ricordi tornavano a galla.
Afferrò il polso di Harry, voltando di scatto la testa verso di lui “ i ragazzi” disse terrorizzata.
Harry scosse la testa e il suo sguardo si fece ancora più dolce.
La sua Ginny. La sua tigre. Si era appena ripresa ma i suoi occhi sembravano già pronti a dar battaglia.
“ Stanno tutti bene, stavamo aspettando te”  le disse.
Ginny chiuse gli occhi scuotendo la testa, come se stesse rivivendo ogni attimo nella sua mente.
“ Volevano prendere Phoenix e la piccola Lily dormiva nel nostro letto” si oppose con voce strozzata.
“ Ginny calmati” le disse Harry, prendendole la mano e stringendogliela.
“ La piccola Lily è stata trovata che ancora dormiva nel nostro letto “ la informò “ e a Phoenix hanno pensato Lily e Scorpius…in maniera piuttosto definitiva direi ” le disse con un sorriso ancora più ampio.
“ James, Albus, Lily, Scorpius, Alice e Sunday sono tutti a casa che ti aspettano” le spiegò.
“ Io…io…li ho visti Harry…le torture…” Ginny continuava ad essere sconvolta, sembrava non credere neanche al marito.
Harry le pose una mano sulla guancia “ stanno bene adesso” le disse “ hanno avuto bisogno di tante cure, ma si sono ripresi” continuò “ mancavi solo tu” concluse e solo in quel momento Ginny guardò meglio suo marito.
I suoi occhi verdi sembravano spenti e i suoi capelli erano più arruffati del solito.
Si guardò il braccio della mano che Harry aveva racchiuso tra le sue e lo vide completamente fasciato.
“ Cosa mi ha fatto ?” gli chiese.
Harry sospirò, portandosi la mano alle labbra e baciandogliela con tenerezza “ pensavo non ce l’ avresti fatta” le confessò con le lacrime agli occhi.
“ I guaritori hanno dovuto ricostruirti la pelle e parte dei muscoli” la voce di Harry era rotta.
“ Sei stata tenuta per molto tempo sedata…per il dolore” le spiegò.
Ginny guardò anche l’ altro braccio, era completamente fasciato anche quello.
“ Credo che si sia accanito su di te, per la tua somiglianza con Lily”
Ginny annuì, cercando di ricacciare indietro le lacrime.
Una domanda le pressava la mente ma aveva paura a chiedere.
“ Ed è…voglio dire io…” non ce la faceva a domandarglielo.
Avrebbe camminato di nuovo? Avrebbe potuto fare qualsiasi movimento con le braccia ?
“ Ginny adesso stai bene” le disse Harry “ tornerai quella di prima”
“ Per quanto tempo ?” chiese la voce sempre più flebile.
“ Quindici giorni” le rispose Harry, baciandola di nuovo sulle nocche delle dita.
“ I primi giorni sono stati un inferno” le spiegò.
“ Alice sembrava non rispondere alle cure, mentre per fortuna James e Albus sembravano avere una fibra più forte e in pochi giorni i curatori sono riusciti a rimetterli in piedi” continuò Harry.
“ Hanno una fibra forte come la loro madre” le disse dolcemente.
Ginny sorrise “ ma se mi hai appena detto che sono qua da quindici giorni ?” gli chiese.
Lo sguardo di Harry si fece di nuovo serio “ non c’ era  quasi più niente di te, Ginny” le disse triste.
Adesso Ginny capiva.
Capiva perché Harry sembrava ancora più stanco e più invecchiato.
“ Non me lo fare mai più “  le disse scherzoso.
Ginny sorrise tra le lacrime, sapeva che tra le parole scherzose del marito c’ era tutta la preoccupazione che aveva avuto in questi giorni, la paura di perdere di nuovo qualcuno a cui teneva.
La paura di perdere di nuovo la sua famiglia “ te lo prometto” gli disse, prima che Harry si chinasse dolcemente sulle sue labbra.
 
COMMENTO: ALLORA… L’ ULTIMO CAPITOLO L’ HO VOLUTO DEDICARE  A TUTTI I NOSTRI PROTAGONISTI SPERO DI NON ESSERE STATA TROPPO SDOLCINATA...SI LO SONO STATA AVETE RAGIONE, MA LO SAPETE CHE ALLA FINE DIVENTO SEMPRE BUONA E DOPO TUTTO QUELLO CHE HANNO PASSATO LO MERITANO NO?? : ))  SPERO ANCHE CHE NON SIATE RIMASTI SCIOCCATI DA DRACO…MA MI PIACEVA POTESSE AVERE LA SUA VENDETTA PERSONALE…SPERO CHE SECONDO VOI NON SIA TROPPO : )) LO SO HO DATO POCO SPAZIO AI NOSTRI AMATI LILY E SCORP…MA AVRANNO L’ EPILOGO, QUASI, TUTTO PER LORO : )) RINGRAZIO COME SEMPRE LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITOOVVERO ICE PRINCESS / LUISA21 / ARIB / MALTRERIO / ALWAYS 89 / ARYELLE / RISA SLITHERIN / MIKILILY / MITSUKI 91 / CE / QUEEN GI / LOVELY STAR89 / VBONJOVI / NIPOTINA / TATA MATTA / TELYN / BOOW 95 / FEDEPLUCK 93 E EMILOVELY  !! GRAZIE DI CUORE !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 36
*** EPILOGO ***


COMMENTO : GRAZIE !! GRAZIE !! GRAZIE !! NON HO INTENZIONE DI ANNOIARVI MA SEMPLICEMENTE VOGLIO RINGRAZIARVI PER OGNI SINGOLA PAROLA E PER OGNI SINGOLO COMPLIMENTO !! AVETE PRESO QUESTA STORIA E LE AVETE DATO UNA POSSIBILITA’ FACENDOLA CRESCERE E DIVENTARE SEMPRE PIU’ SEGUITA : )) NON CI CREDERETE MA MENTRE SCRIVO QUEST’ ULTIMO COMMENTO HO IL MAGONE, PERCHE’ IN QUESTA STORIA MI AVETE DATO TANTISSIMO : )) QUINDI RINGRAZIO PRIMA DI TUTTO LE PERSONE CHE HANNO SEMPRE RECENSITO, E CHE CON LE LORO RECENSIONI MI HANNO SEMPRE EMOZIONATO TANTISSIMO A VOLTE FINO A FARMI CHIEDERE “ MA DAVVERO L’ HO SCRITTO IO ? “ E LE RINGRAZIO ANCHE PERCHE’ GRAZIE A VOI QUESTA STORIA E’ ENTRATA NELLA CLASSIFICA DELLE STORIE CON PIU’ RECENSIONI POSITIVE ED ERA UN’ EMOZIONE CHE NON AVEVO MAI PROVATO : )) QUINDI GRAZIE A  ICE PRINCESS/ LUISA 21 / ARYELLE / MALTRERIO / ALWAYS 89 / RISA SLITHERIN / ARIB / QUEEN GI / MIKILILY / MANSON / EMILOVELY / CE/ GIOO / ROBY ALADIMPA / TELYN / LOVELY STAR 89 / NIPOTINA / FEDEPLUCK 93 / MITSUKI 91 / TATA MATTA / BOOW 95 E VBONJOVI !!  E ANCHE A CHI HA LASCIATO SOLO QUALCHE RECENSIONE : )) GRAZIE DAVVERO CON TUTTO IL CUORE !!INOLTRE RINGRAZIO CHI HA SEGNALATO QUESTA STORIA TRA LE SCELTE DEL SITO, ANCHE QUESTA E’ STATA UN’ EMOZIONE FANTASTICA…ANCORA STENTO A CREDERCI ; ))  INFINE GRAZIE ALLE 66 PERSONE CHE MI HANNO MESSO TRA LE PREFERITE LE 12 RICORDATE E LE 131 SEGUITE !! ADESSO CHE LA STORIA E’ FINITA MI PIACEREBBE LEGGERE LE RECENSIONI ANCHE DI CHI NON LO HA MAI FATTO…MI PIACEREBBE CHE CHIUNQUE HA PROVATO ANCHE UNA SINGOLA EMOZIONE ME LO DICESSE…MI FAREBBE DAVVERO FELICE !!  ORA SMETTO DI ANNOIARVI E VI DICO SOLTANTO CHE HO DUE LILY/ SCORPIUS IN CORSO…SE VI VA’ DI SEGUIRMI, S’ INTITOLANO “ MAI PIU’ “ E “ STAI CON ME” UN BACIONE A TUTTI E SPERO DI RIVEDERVI IN UNA DELLE DUE O IN ENTRAMBE : )) AH DIMENTICAVO…PRONTI CON L’ INSULINA ? COME SEMPRE I MIEI EPILOGHI SONO SDOLCINATISSIMI…ANCHE SE SPERO NON BANALE : )) UN BACIONE A TUTTI !!
 
 
“ Allora? si è addormentato ?”
Scorpius le arrivò alle spalle, cingendole la vita con le braccia e Lily chiuse gli occhi inalando il suo profumo.
Quanto le era mancato il suo profumo. La sensazioni delle mani sulla sua pelle.
Scorpius guardò Phoenix e lo vide con gli occhi chiusi “ il nostro terremoto” le disse, posandole un bacio sull’ incavo del suo collo.
Lily rabbrividì, era così inebriante.
Sarebbe rimasta per sempre tra le braccia di Scorpius.
Ma poi le venne in mente che lui, doveva ancora sapere del loro bambino in arrivo e che adesso, non aveva più scuse razionali.
Si voltò di scatto, circondandogli subito il collo con le braccia “ Devo farti vedere una cosa” gli disse sorridente.
Gli occhi di Scorpius parvero brillare “ ed è interessante ?” le chiese baciandola in un altro punto del collo e scendendo sempre di più.
“ Credo…io…credo di sì “ disse Lily, anche se si sentiva già persa.
“ Uhm uhm “ disse Scorpius senza smettere di baciarla ed unendo anche il tocco delle sue mani.
Le fece passare le mani lungo i fianchi, fermandosi sui suoi glutei, prima di continuare la sua carezza e ricominciare a salire fino al suo seno.
“ Non può aspettare ?” le chiese, con la voce arrochita dalla passione.
Lily gemette.
Le sue labbra, le sue mani, erano il suo paradiso “ tutto può aspettare” disse in un sussurro.
Scorpius non aspettò un secondo di più e la sollevò tra le braccia per portarla nella loro camera.
Lily si sentì appoggiare sul letto, dolcemente, delicatamente, anche troppo per la passione che sembrava infiammarli.
Non resistette più e gli infilò le mani tra i capelli, attirandolo bruscamente a sé.
Per Scorpius fu la scarica definitiva, il suo via libera.
Dopo fu soltanto l’ amore e la passione a comandare per loro.
“ Allora questa sorpresa?” le chiese Scorpius, poggiandosi su un gomito.
Lily si morse delicatamente il labbro inferiore.
“ Ricordi” gli disse misteriosa, alzandosi incurante della sua nudità e facendosi scorrere la camicia da notte lungo i fianchi.
Scorpius inarcò le sopracciglia, seguendo il suo movimento.
“ Vuoi che ti prenda e ti riporti di peso sul nostro letto ?” le chiese malizioso.
Lily rise “ un po’ di concentrazione, signor Malfoy” lo provocò, tornando a sedersi su di lui.
“ Concentrazione?” le chiese divertito “ come quella che hai mostrato te, poco fa?” le chiese ironico.
Lily storse la bocca.
Ah si ? voleva sfidarla ?
Si leccò le labbra lentamente, passando la sua lingua prima sul labbro inferiore e poi su quello superiore e lo vide ritornare serio.
Un sorriso le si aprì sul volto mentre faceva scorrere l’ indice della sua mano, lungo il suo torace, disegnando una linea immaginaria.
Quando lo sentì trattenere il fiato, scese a baciarlo, ripassando con le labbra lo stesso percorso che aveva fatto con le dita “ Lily” l’ ammonì Scorpius e il suo era quasi un ansimo di piacere.
Lily rise, spostandosi i capelli da una parte e scendendo sempre più giù, fino ad arrivare al suo ombelico.
Lo vide contrarsi e chiudere gli occhi in preda al piacere.
Ridendo si staccò da lui, alzandosi in piedi “ per fortuna, tu, resti sempre concentrato” gli disse ironica.
Scorpius aprì lentamente gli occhi e la guardò.
I suoi occhi pericolosamente vicini al colore della tempesta, i suoi occhi minacciosi e divertiti allo stesso tempo.
Si alzò in piedi con un balzo e la raggiunse caricandosela tra le braccia e facendola rimbalzare contro il suo petto “ Ehy “ si oppose Lily con voce divertita.
“ Pensavo avessi imparato a non sfidarmi, Potter” le disse Scorpius prima di gettarsi sul letto con lei.
***
 “ Non riuscirai mai ad avere la tua sorpresa, se continui così “ disse Lily, appena il respiro le permise di tornare a parlare.
Scorpius l’ abbracciò, portandola a sé “ non ho bisogno di sorprese, ho bisogno di te” le disse, baciandole i capelli.
Lily provò un brivido.
Avrebbe voluto chiedergli se l’ amava, ma in fondo in quei due mesi erano stati travolti da troppe cose e non voleva pretendere troppo da lui.
“ Che c’ è ?” le chiese, vedendola pensierosa.
“ Vuoi la tua sorpresa?” gli chiese lei di rimando.
“ Non dovrebbe esserci anche Phoenix?” domandò stupito.
Lily scosse la testa “ meglio di no” gli disse misteriosa.
Scorpius si accigliò “ mi hai incuriosito” le disse “ adesso, voglio, la mia sorpresa” continuò serio.
Lily lo guardò in tralice, mentre apriva l’ armadio “ sai come ha sempre detto mio padre? ” gli chiese “ l’ erba voglio non cresce neanche nel giardino del re” rispose, prendendo il pensatoio.
Scorpius tese il labbro inferiore fino a coprire quello superiore “ non l’ ho mai sentito dire” disse, guardandola attentamente.
“ Non avevo dubbi, Signor Purosangue” lo rimproverò scherzosa Lily, sedendosi sul letto con il pensatoio tra le mani.
Scorpius abbassò lo sguardo sul pensatoio e trasalì “ Lily, non hai visto i ricordi dentro vero?” chiese sgranando gli occhi.
“ Certo” assentì Lily.
Scorpius la guardò negli occhi. Allora perché sembrava felice?
I ricordi che aveva tenuto erano quelli che gli ricordavano la sua fuga. Il suo “ tradimento”.
“ Io…Lily ero molto triste” le confessò, sentiva di doverle una spiegazione.
Lily gli mise un dito sulle labbra “ ne avevi tutto il diritto” lo interruppe incupendosi leggermente.
“ Comunque non voglio parlare di quello che entrambi abbiamo passato” gli disse tornando a sorridere.
“ Ah no ?” si stupì Scorpius.
“ No, voglio farti recuperare quello che hai perso” gli disse, aprendo il cassetto del comodino e prendendo alcune fiale al suo interno.
Scorpius aprì la bocca sorpreso “ Vuoi dire…?” lasciò la domanda sospesa, non era sicuro di aver intuito le sue intenzioni.
Lily annuì “ Vuoi vedere un po’ di vita del nostro piccolo Phoenix ?” gli chiese, facendo oscillare le fiale davanti ai suoi occhi.
Scorpius la prese per la vita e l’ attirò a sé “ Ti amo, Lily Potter “ le disse, prima di baciarla con passione.
Lily era inebriata.
Le sue parole erano vita per lei.
Si divincolò leggermente “ Malfoy” gli soffiò sulle labbra “ se non smetti, ricominceremo e se ricominceremo, non guarderemo i ricordi “ lo minacciò.
Scorpius sorrise ma la lasciò andare e si posizionò davanti al pensatoio.
Lily versò i ricordi e dopo pochi secondi si tuffarono dentro.
Scorpius vide la Lily dei ricordi.
Una Lily più giovane di quattro anni e con un grande pancione.
Stava mettendo il caffè nella tazza di un uomo e il suo viso era sorridente anche se i suoi occhi erano tristi.
I suoi occhi avevano sempre parlato per lei.
“ Sei stanca? Perché non ti siedi un minuto ?” gli chiese l’ uomo dietro al bancone.
Lily sorrise ancora più ampliamente “ non voglio approfittare Paul, ti devo tantissimo” gli rispose.
Paul posò la spugna sul bancone e le sorrise “ non dire sciocchezze, lavori tantissimo e ti posso dare pochissimi soldi in cambio, quindi siediti” le ordinò.
Lily rispose al sorriso e si sedette sullo sgabello, accarezzandosi il pancione “ hai già deciso come lo chiamerai ?” le chiese gentilmente.
Lily si guardò il pancione, senza smettere di accarezzarselo “ credo…credo Phoenix” gli disse.
“ E’ un nome particolare “ le disse lui scherzoso.
Lily annuì “ è un nome che mi lega al padre ma che mi lega anche alla mia famiglia”  confessò.
Paul la guardò come se non capisse “ vedi, nella famiglia del padre di mio figlio è usanza mettere nomi di costellazioni, mentre mio padre per un periodo ha fatto parte di un corpo di polizia che aveva come nome in codice la Fenice “ gli spiegò.
“ Spiegazione in lingua Babbana” disse Lily, facendo una piccola linguaccia, ma Scorpius non riusciva a dire niente, era affascinato dalla sua Lily e dall’ amore che metteva nelle carezze che stava facendo al suo pancione.
Quando l’ immagine cambiò, Scorpius storse la bocca, sarebbe rimasto per sempre ad osservarla.
Era così bella in quel momento.
Improvvisamente si ritrovarono in mezzo ad una stanza, quasi asettica, solo un letto al centro di essa e Lily lo stava occupando.
Ansimava e respirava molto velocemente, sembrava soffrire moltissimo.
Una donna vestita di bianco le stava asciugando il sudore con una piccola salvietta.
“ Tra qualche minuto arriverà l’ ostetrica” le disse rassicurante.
Lily aveva le gambe divaricate e poggiate su dei sostegni di ferro “ fa male” disse sofferente.
Scorpius strinse la sua mano più forte.
“ Non ha un marito da chiamare o dei genitori ?” le chiese la donna gentile.
Lily scosse la testa e le lacrime scesero sul suo volto “ Sono sola…per favore, aiutatemi, fa’ male” si lamentò stringendo il lenzuolo tra le dita.
Dopo pochi minuti videro arrivare un’ altra donna e cominciò ad intimare a Lily di spingere e a incoraggiarla a far venire al mondo al suo bambino.
Scorpius sussultò quando le urla di Lily gli riempirono le orecchie.
I parti erano una sofferenza anche nel mondo dei maghi, ma nel mondo dei Babbani, erano una vera e propria tortura e lei era sola.
Sola con sé stessa e il suo dolore.
Finalmente il loro bambino nacque e Scorpius vide una Lily sudata e piangente, stringere tra le braccia il loro bambino.
“ Benvenuto al mondo Phoenix” gli disse tra i singhiozzi.
Scorpius non riusciva a spostare lo sguardo da loro “ non lo dimenticherò mai” sussurrò, portandosi alle labbra una mano di Lily e baciandola.
Lo scenario cambiò di nuovo e Scorpius si ritrovò dentro la casa di Lily.
L’ aveva vista per pochissimo tempo, prima di doverla seguire nella sua fuga, ma l’ avrebbe riconosciuta ad occhi chiusi.
Phoenix doveva avere almeno un anno e camminava come un paperotto per tutto il salotto.
Il sedere sembrava pesargli moltissimo, perché ogni due o tre passi, cadeva e faceva una grande risatona rivolta alla sua mamma.
“ Bravo Phoenix” disse Lily, guardandolo mentre ripiegava i panni.
Phoenix rise ancora più sonoramente e si alzò di nuovo, fece qualche passo fino ad arrivare al mobile della televisione e ci si buttò di getto contro.
“ Phoenix che stai facendo ?” chiese Lily, allarmata e corse a prendere il suo bambino che stava provando ad arrampicarsi, ma le sue gambine cicciotte glielo impedivano.
Lily lo prese da sotto le ascelle e se lo portò in collo “ cosa fai ?” gli chiese di nuovo.
Phoenix la guardò e Scorpius notò ancora una volta il suo sguardo negli occhi del figlio e sorrise senza neanche rendersene conto.
Il suo bambino tese le manine come se volesse prendere qualcosa e solo in quel momento Scorpius notò la foto.
Quella foto che aveva visto il giorno in cui Phoenix si era svegliato.
La foto con tutta la famiglia. L’ unico ricordo di Lily.
“ Vuoi vedere la foto ?” gli chiese Lily, prendendola e sedendosi sul divano con il suo bambino.
Phoenix cominciò a toccare la foto e Lily sorrise “ questo è papà “ gli disse, prendendogli il ditino e poggiandolo sul viso di Scorpius “ papà “ gli ripetè Lily.
“ Riesci a dire papà ?” gli chiese, ma Phoenix continuò a gorgogliare sorridendo alla foto.
I ricordi cambiarono di nuovo, ma il luogo rimase il solito.
Phoenix sembrava un po’ più grande e anche l’ abbigliamento di Lily era cambiato. Doveva essere inverno.
“ Papà colpisce la pluffa e la infila direttamente in porta” disse Lily, accompagnando alla frase il movimento di imboccare il suo bambino.
“ Sai era davvero bravo il tuo papà a Quidditch, ma non dirglielo” continuò Lily scherzosa, imboccando un’ altra cucchiaiata di pappina a suo figlio.
“ Allora lo ammetti Potter ?” scherzò Scorpius e Lily si battè una mano sulla fronte “ sei incorreggibile” lo rimproverò.
Scorpius stava per attirarla a sé e baciarla, ma Phoenix attrasse la sua attenzione.
“ Papà “ disse sicuro.
Scorpius vide Lily fermarsi nell’ atto di imboccare nuovamente il loro bambino e sorridere.
Un sorriso che aveva visto così raramente in lei.
“ Hai parlato” disse stridula “ hai parlato, hai detto papà “ Lily quasi urlò e prese Phoenix tra le braccia.
Lo sollevò in alto “ amore, hai parlato” gli disse di nuovo.
Phoenix la guardò e sembrò felice della reazione della sua mamma e cominciò a ripetere la parola papà, senza fermarsi più.
Lily lo strinse a sé “ il mio amore, il mio cucciolo” disse stringendolo forte “ ma la prossima volta devi dire mamma” continuò scherzosa “ siamo d’ accordo ?” lo guardò con un finto sguardo minaccioso.
“ Ha detto papà “ la voce di Scorpius, sembrava venire da un altro pianeta.
Sembrava che fosse stato scagliato direttamente tra le nuvole e ora galleggiasse tra loro, la sua voce era così felice.
Lily annuì “ la sua prima parola” gli disse, voltandosi a guardare quegli occhi che amava così tanto.
I ricordi si mischiarono di nuovo e Scorpius vide la Lily dei ricordi seduta davanti al divano con Phoenix seduto accanto a lei.
Adesso Phoenix era decisamente più grande.
“ Quanto tempo è passato ?” chiese Scorpius “ Stiamo vedendo un ricordo di una settimana prima dell’ incidente” disse Lily.
Scorpius annuì concentrandosi sul ricordo.
“ Mamma?” la chiamò Phoenix, salendole in collo.
“ Che succede?” gli chiese Lily, guardando il suo bambino che si stringeva a lei.
“ Pensi che papà, potrà venire a Natale?” le chiese spontaneo.
A Scorpius si strinse il cuore. Il suo bambino lo cercava.
Vide la Lily dei ricordi alzare gli occhi al cielo e immaginò che cercasse di controllarsi e di non piangere.
“ Amore, lo sai che papà deve proteggerci” gli disse, cercando di controllare la voce.
Scorpius trattenne il respiro.
Aveva sentito questa versione direttamente dalla voce del suo bambino, ma vederlo con i suoi occhi era così doloroso.
“ Luke dice che io non ho un papà, che io ho solo te e che te dici le bugie” disse con voce singhiozzante.
Lily voltò il suo bambino per guardarlo direttamente in volto.
“ Mai” gli disse “ non ti ho mai mentito, prima o poi il tuo papà e il tuo nonno riusciranno a sconfiggere gli uomini con la maschera bianca e allora potremo tornare da lui “ disse ancora.
Phoenix annuì tra le lacrime “ parlerò con la mamma di Luke, non deve dirti queste cose” si arrabbiò Lily.
Phoenix strinse le sue piccole braccia attorno al collo di Lily “ saremo come nella foto ?” le chiese, continuando a tenere la testa affondata nel suo collo.
“ Si saremo come nella foto, ti vorrà molto bene vedrai” gli disse, accarezzandogli la piccola testa bionda.
“ E ora basta piangere” decretò Lily e mentre il pensatoio li buttava fuori, Scorpius fece in tempo a vedere Lily iniziare a fare il solletico a Phoenix e sentì le sue risate spengersi come un eco.
Scorpius rimase un momento fermo.
Si era perso quasi quattro anni della vita di suo figlio.
Era felice di aver visto i ricordi ma al contempo sentiva una grande malinconia invaderlo.
Lily e Phoenix si erano sentiti così soli.
Erano stati così soli.
Potevano contare solo l’ uno sull’ altro e l’ unica forza di Lily era stato quel bambino.
Il loro bambino.
Lily guardò Scorpius.
Aveva lo sguardo perso e i muscoli contratti.
Forse non era ancora pronto.
“ Scorpius” tentò “ credevo che ne saresti stato felice” gli disse, scrutando la sua espressione.
Scorpius sospirò “ ho perso tutta la sua vita” disse amareggiato.
“ Ma ci sarai da adesso in poi” gli rispose Lily, cercando di sorridergli.
“ Avrei voluto tenerti la mano quando partorivi, avrei voluto essere io ad asciugarti il sudore e a stringerti la…”
“ Oh ma lo farai” lo interruppe, Lily con un sorriso malizioso.
Scorpius scosse la testa “ In che senso?” le chiese stupito.
Non poteva intendere…
“ Oh Malfoy, ti credevo più sveglio” lo prese in giro Lily.
Gli prese una mano e se la portò sulla pancia.
Scorpius sgranò gli occhi “ tu…noi…” un groppo alla gola gli impediva di parlare.
Lily annuì con le lacrime agli occhi “ vedrai la mia pancia crescere, vedrai il bambino nascere e lo potrai cullare tra le tue braccia” gli disse.
Scorpius la sollevò da sotto le ascelle, adesso Lily lo superava di qualche centimetro “ Merlino, quanto ti amo, Lily” le disse, riabbassandola lentamente fino a far scontrare le loro labbra.
Lily gli circondò il collo con le braccia “ dovrai anche cambiare i pannolini però “ lo minacciò scherzosa “ e vedrai quanto puzzano” gli disse, prima che Scorpius la baciasse di nuovo, sempre con più passione.
“ Mamma?” la voce di Phoenix li fece dividere.
Scorpius emise un gemito di disapprovazione e Lily rise “ inizia subito, vai tu papà “ gli disse, strecciandosi da lui.
Lily guardò l’ ora, erano le sette, avevano passato tutta la notte a fare l’ amore, a parlare e a immergersi nei ricordi.
Sentì lo stomaco contrarsi per l’ emozione, nel ricordare quello che aveva provato pochi minuti fa’.
La felicità di Scorpius così tangibile.
Sentì dei piccoli passi e sorrise.
Phoenix non si era voluto riaddormentare.
Lo vide far capolino e dietro vide Scorpius, entrambi sorridevano.
Era davvero la sua copia sputata.
Lily aprì le braccia e Phoenix si gettò addosso a lei.
“ Piano” li rimproverò Scorpius, sicuramente stava pensando al loro bambino che cresceva dentro di lei.
Lily rise e si rotolò nel letto con Phoenix “ Che cosa vuole papà ?” chiese a Phoenix con voce falsa.
“ Noi siamo la squadra dell’ amore no?” chiese al suo bambino “ ed io ?” chiese Scorpius, sdraiandosi sul letto accanto a loro.
Phoenix lo guardò “ ami me e la mamma?” gli chiese.
Scorpius guardò Lily e i suoi occhi in quel momento erano così limpidi “ con tutto me stesso” gli rispose, senza smettere di guardare Lily.
Phoenix urlò felice e Scorpius lo prese per le mani per farlo sedere sulla sua pancia.
Poi avvicinò la sua bocca all’ orecchio del figlio e gli sussurrò qualcosa.
Lui sorrise e alzò una mano, Scorpius battè il cinque e Phoenix si alzò, scendendo lentamente dal letto.
“ Dove va?” chiese Lily.
Scorpius sorrise ma non rispose.
“ Non può andare solo” si oppose Lily e fece per alzarsi.
“ Tornerà subito” la rassicurò Scorpius, prendendole la mano.
“ Gli concedo un minuto” disse Lily con una smorfia di disappunto, ma Phoenix era già di ritorno.
Corse verso il letto, i suoi piedini nudi che emettevano un rumore leggero.
Lily lo guardò, mentre raggiungeva il padre, una manina nascosta sotto l’ ascella.
Scorpius si avvicinò di nuovo a lui e gli sussurrò ancora qualcosa all’ orecchio.
Phoenix si mise con le ginocchia sul letto e guardò la sua mamma con un sorriso enorme.
Si vedeva che era felice di essere complice del padre.
Lily guardò Scorpius “ che combini ?” gli disse minacciosa.
Scorpius scosse la testa e alzò le mani con fare innocente e quindi Lily tornò a guardare Phoenix.
Suo figlio tirò fuori dal suo nascondiglio una scatolina nera e Lily sgranò gli occhi.
“ Mamma vuoi sposare papà ?” le chiese, poi spostò lo sguardo sul padre in cerca di approvazione.
Scorpius annuì e guardò Lily.
Aveva le lacrime agli occhi e prese con mani tremanti la scatolina che Phoenix le porgeva.
“ Fai fare il lavoro sporco a tuo figlio eh?” gli disse tirando su con il naso.
Scorpius rise “ Non farti pregare, Potter” scherzò.
Lily lo guardò male e tornò a guardare il figlio “ Sì, credo proprio che lo sposerò “ gli disse sorridendo tra le lacrime.
Scorpius prese il volto di Lily tra le mani e le fece scorrere le dita, seguendo la linea delle lacrime “ Grazie, Signora Malfoy” le disse “ grazie per tutto” concluse, chiudendole le labbra con un bacio.
Phoenix si voltò verso suo padre “ Perché piange ? forse non vuole ? ” gli chiese dispiaciuto.
Scorpius lo baciò sulla testa “ vieni qua che ti spiego le donne” gli disse attirandolo sulle sue gambe.
Lily tirò un pugno sul braccio di Scorpius “ non ci provare neanche Malfoy” lo minacciò, prima di accoccolarsi tra le sue braccia.

14 anni dopo
“ Oh Merlino, dovevi vedere la faccia di quel povero professore”
Una ragazza di diciasette anni, stava parlando agitando animatamente la sua mano davanti al viso di un’ altra ragazza, questa rise e le prese le mani per fermarle.
“ Dora…Dora…vorrei avere ancora entrambi i miei occhi, appena saremo a Londra” la rimproverò, con un sorriso.
“ Lo so, hai ragione Lily, è che lo sai che mi emoziono e il professore che ci ha interrogato ai MAGO, mi ha fatto tanto ridere” le disse, riprendendo il suo racconto “ dovevi vederlo, quando a fine esame gli ha chiesto il nome, la sua faccia mi rimarrà impressa a vita” concluse, spostando gli occhi, come per ricordare perfettamente il momento.
La porta dello scompartimento si aprì ed un ragazzo fece il suo ingresso, sedendosi con disinvoltura accanto a Dora.
“ Di cosa state parlando ?” chiese interessato.
I capelli di Dora divennero rossi come il suo colorito e lei maledì l’ aver ereditato i geni da Metamorfmaga.
Tre fratelli e solo lei con i geni di suo padre.
Così, ogni volta che provava qualcosa, tutti riuscivano ad interpretarlo piuttosto facilmente.
Lily la guardò e le fece un cenno con gli occhi e lei scosse immediatamente la testa, per cercare di farli tornare al suo colore originale.
“ Mi piace quel rosso fiamma” disse il ragazzo e Dora tornò a colorarsi nuovamente.
“ Phoenix” lo riprese la cugina, puntando i suoi occhi verdi negli occhi azzurri del cugino, ma lui la guardò senza capire cos’ aveva fatto.
Phoenix e Lily erano amici da sempre, erano cresciuti insieme e nonostante l’ anno di differenza erano sempre stati molto uniti.
Poi quando Phoenix era arrivato ad Hogwarts ed era stato smistato nei Grifondoro, proprio come Dora Lupin, l’ amicizia tra i tre era divenuta indissolubile.
Peccato che adesso Dora fosse persa per lui e gli unici a non rendersene conto erano proprio loro due.
Continuavano a comportarsi come due migliori amici, ma Lily sapeva che non avrebbero potuto continuare così.
“ Ehy Phoenix, sei sulla bocca di tutti” un ragazzino di quattordici anni, entrò spalancando la porta dello scompartimento senza troppe cerimonie.
“ Uragano Simon” lo chiamò Lily , scuotendo la testa.
Simon guardò la cugina con i suoi occhi da cerbiatto, ereditati dal padre e Lily scoppiò a ridere “ vieni qua” gli disse allegra.
“ Dove hai lasciato le altre due ?” gli chiese Phoenix, giocando sul fatto che dove era Simon, molto spesso, c’ erano anche Josephine e Phoebe.
Simon sorrise al cugino, passandosi una mano tra i capelli “ cose di donne” disse misterioso.
Phoenix alzò gli occhi al cielo.
Sua sorella era davvero la classica Malfoy.
Era il suo opposto.
Rossa quanto lui era bionda. Orgogliosa Serpeverde, quanto lui era un orgoglioso Grifondoro.
L’ unica cosa che li accumunava erano gli occhi e l’ amore che provavano l’ uno per l’ altro.
Simon sorrise “ cugino, sei davvero troppo ansioso” lo prese in giro, sedendosi accanto a Lily che lo accolse, prendendolo sotto braccio.
Simon nonostante fosse la copia del padre, aveva il carattere della madre e infatti era un perfetto Tassorosso. Un buon amico, leale e pieno di buon cuore.
“ Comunque è con Jose…”
Non fece in tempo a finire la frase, che una ragazza con lunghi capelli neri e cespugliosi si affacciò allo scompartimento, insieme ad un’ altra ragazzina di circa dodici anni “ Ciao” disse, prendendo posto accanto a Dora, mentre l’ altra ragazzina, si sedeva accanto a Lily, sua sorella.
Phoenix fremette di rabbia “ Josephine, Hope, dov’ è Phoebe?” chiese, al limite della sopportazione.
Josephine e Hope arrossirono, sicuramente da brave Corvonero, stavano cercando una scappatoia.
“ Lei… stava finendo di parlare con Jenninson” disse Josephine, con naturalezza.
Gli occhi di tutti si puntarono su Phoenix.
La gelosia di Phoenix verso Phoebe era proverbiale.
Phoenix sospirò e si alzò “ vado a riprendermela” disse con una punta di rabbia.
Simon rise, “ Se mio padre avesse fatto così con tua madre, tu non saresti mai nato” lo prese in giro.
Phoenix si voltò verso il suo cugino preferito “ Tuo padre, faceva così con mia madre, quando lei aveva quattordici anni” gli disse, sorridendo al ricordo dei racconti di suo zio James.
Appena uscì dal vagone, si guardò intorno, ma fece in tempo a fare solo un paio di passi che venne fermato.
“ Phoenix” la mano di Dora si fermò di nuovo sul suo braccio “ Ecco…io…io pensavo avessi bisogno di aiuto per non uccidere la povera Phoebe”
Phoenix la guardò stupito prima di sorriderle.
Guardò i suoi capelli che in quel momento erano rosa salmone, probabilmente era un po’ imbarazzata, guardò i suoi occhi azzurri, uguali a quelli di sua madre e la sua bocca distesa in un sorriso.
Non poteva più resistere, la scuola era finita e non poteva neanche pensare a non vederla per giorni.
Le passò una mano all’ interno dei capelli attirandola a sé e baciandola con passione.
“ Dora Lupin, finalmente hai accalappiato mio fratello eh?”
I due si staccarono imbarazzati, al suono della voce di Phoebe.
Lei si attorcigliò i capelli rossi attorno alle dita e sorrise al loro imbarazzo.
“ Phoebe, si può sapere dov’ eri ?” la rimproverò Phoenix.
“ Ritrai la tua armatura da paladino Grifondoro, fratellino, stavo semplicemente parlando con un ragazzo” si lamentò lei.
Phoenix alzò gli occhi al cielo “ Sei proprio una Serpeverde perfetta” le disse lui.
“ E tu sei il mio fratellone preferito ” obbiettò Phoebe scherzosa “ e comunque siamo quasi arrivati, non dovreste perdere tempo” li rimproverò ironica.
Appena scesero si diressero subito verso la casa dei nonni, per il tradizionale pranzo di ritorno.
Il pranzo in cui si riunivano tutti insieme e festeggiavano la fine della scuola.
Come previsto, non si erano ancora neanche messi a sedere che i nonni li assalirono subito.
Harry e Draco amavano in egual misura i loro nipoti, anche se uno era Grifondoro e l’ altra una Serpeverde, ma ogni anno, il loro ritorno, era motivo di battibecchi.
 E loro adoravano becchettarsi.
“ Allora chi ha vinto la coppa delle case?” chiese Draco, abbracciando prima Phoebe e poi Phoenix.
“ Papà “ lo rimproverò Scorpius “ falli almeno arrivare” si lamentò.
“ Scommetto che la coppa di Quidditch l’ abbiamo vinta noi, vero Phoenix?” chiese Harry abbracciando a turno entrambi i nipoti.
“ Papà “ lo riprese Lily, con voce scocciata.
 “ Chiediamo soltanto” si difesero loro, parlando all’ unisono.
Lily e Scorpius risero “ Per far smettere mio padre e tuo padre, forse dovremo fare un terzo figlio” propose Scorpius scherzoso.
Lily si strinse a lui “ uhm… non vedo l’ora “ rispose lei, strusciando la fronte contro le sue labbra.
“ Che schifo” commentò Phoebe, mentre Phoenix rideva della sua espressione.
“ Vieni qua sottiletta, a te penso io “ le disse, facendole cenno di arrampicarsi sulle sue spalle.
Phoebe si issò sulle spalle del fratello e si voltò verso la madre “ mamma, lo sai che tutto il treno parlava di Phoenix oggi ?” le chiese.
Lily aggrottò le sopracciglia, guardando il figlio maggiore “ Cos’ hai combinato?” gli chiese, incerta.
Phoenix scrollò le spalle “ Il professore esterno che ci ha fatto i MAGO, mi ha chiesto cosa conoscevo dei Punitori” disse, come se la cosa non gli importasse.
Il tempo in quel momento parve fermarsi.
Lily s’ irrigidì e Scorpius le strinse la mano.
Anche tutti gli altri adulti si bloccarono, voltandosi verso di lui “ la cosa bella, è che lui gli ha detto che non ne aveva mai sentito parlare” continuò Phoebe ridendo, senza accorgersi della loro reazione.
“ Ancora meglio… è stato quando il professore gli ha chiesto il nome” disse Lily ironica, sedendosi accanto a sua madre Alice “ Dicono che il professore lo abbia guardato come se avesse davanti un pazzo” intervenne Hope, sedendosi sulle gambe di suo padre.
“ Già, non credo che prenderà Eccezionale in Storia della magia” concluse Simon, ironico.
Lily guardò suo figlio.
Aveva fatto scendere Phoebe e si era avvicinato al mobile dietro al divano.
Sembrava voler fuggire dai ricordi e per Lily era doloroso vederlo così. Ormai sia lei che Scorpius avevano compreso che Phoenix ricordava molto più di quanto volesse ammettere, ma che preferiva chiudersi, non pensare e non ricordare.
Lily sorrise. Lui era così simile a lei.
“ Si diventa Auror anche senza Eccezionale in Storia della magia” gli disse Harry per confortarlo.
“ Oh si, fidati di tuo nonno Harry, lui è diventato Auror, senza neanche prendere i MAGO” lo prese in giro Draco .
“ Forse perché ho dovuto passare tutto il settimo anno a cercare di salvare il tuo sedere Purosangue”
Tutti risero e tornarono a parlare del più e del meno. I battibecchi tra Harry e Draco riuscivano sempre a smorzare la tensione.
Lily però guardò Scorpius preoccupata, Phoenix era ancora voltato verso il mobile.
Scorpius si avvicinò a lui e lo vide intento a guardare la foto che avevano fatto quando Phoenix, aveva compiuto quattro anni.
Quello era stato il suo desiderio.
La foto tutti assieme, la foto che dimostrava che erano di nuovo una famiglia unita e che i Punitori restavano solo un brutto ricordo.
Mise una mano sulla spalla del figlio e due paia di occhi identici s’ incrociarono.
Scorpius sorrise “ Uova e pezzi di pane dipinti ?” chiese divertito.
Phoenix scosse la testa e scacciò via i brutti ricordi. Aveva così tanti ricordi belli.
“ Solo se me li fa’ la mamma” lo provocò, aprendo il suo volto in un sorriso.
Scorpius scosse la testa “ mi arrendo con te” gli disse stando allo scherzo.
 “ No papà, non arrenderti” lo incoraggiò Phoebe “ Dora non l’ ha fatto, e adesso, si sono finalmente baciati” disse con espressione furba.
Tutti si zittirono e guardarono Phoenix sorridenti “ Sottiletta, ti uccido” sibilò Phoenix, scattando verso di lei.
Phoebe urlò e si nascose dietro al padre.
Lily rise osservandoli scherzare felici.
Scorpius e i suoi figli.
I Punitori avevano perso. Lei, aveva vinto, la sua famiglia.

FINE

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