Ice

di MykIceTears
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Perdita ***
Capitolo 2: *** Fuori luogo ***
Capitolo 3: *** Ricordi ***
Capitolo 4: *** Perchè non riesci a riprenderti Ice? ***
Capitolo 5: *** Nostalgia ***



Capitolo 1
*** Perdita ***


Quando qualcuno che è stato davvero importante esce improvvisamente dalla tua vita, specialmente senza alcuna ragione, è come se la tua esistenza si fermasse e non riesci a stare più a passo con il mondo. Eppure lui va avanti e non ti aspetta. Avete presente come capita a volte in alcuni film? Improvvisamente il nastro accelera di colpo e di quella scena non riesci a capire più niente
Ecco, il mondo aveva preso la rincorsa e io ero rimasta indietro e per quanto cercassi di rimettermi in carreggiata, non ci riuscivo. 
Era più forte di me. C'era sempre qualcosa che mi bloccava. Era la sua assenza ad avermi segnata per sempre. Come avrei fatto senza di lui? Dove sarei andata?
Da nessuna parte sicuramente. 
Lui era quello sempre pronto ad incoraggiarmi, quando perdevo la forza e il coraggio per andare avanti. Era lui l'unica persona che sembrava credere veramente in me, in ogni cosa che facevo. Lui riusciva a capirmi. Ora dov'è? 
La sua inspiegabile assenza mi ha cambiata. Ho l'impressione di vivere all'inferno, ma l'unica differenza è che qui non è il caldo a togliermi il respiro, ma il ghiaccio che ha ricoperto le pareti del mio cuore. C'è troppo vuoto qui dentro e il suo sguardo freddo e distaccato del nostro ultimo incontro, come se non fossi mai esistita per lui, si fa presente nei miei ricordi nel bel mezzo della notte, facendomi rabbrividire ad ogni sospiro. 

Fa troppo freddo qui...



P.S.

Parte di questa storia corrisponde alla verità. Non so neanche se la leggerete o se vi piacerà, ma questo è il mio mezzo di sfogo. Spero che possiate apprezzarlo e capire qualcosa di me attraverso queste parole
 
 

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Capitolo 2
*** Fuori luogo ***


Tornare ogni volta in un posto dove non ti senti per nessuna ragione al mondo a tuo agio, è sempre un trauma, anche se ti sei preso almeno un giorno di pausa.
Ogni volta che sono costretta a lasciarmi circondare da persone appartenenti alla massa, che seguono tutti lo stesso filo di pensieri senza un minimo d'individualità, è questo che mi capita. Mi sento a disagio e non spiaccico una parola se non forzata. Cosa posso farci?
Sono fatta così. Piacere sono Ice, una stupida ragazzina che s'illude di poter cambiare il mondo in qualche modo, di riuscire a migliorare le persone che la circondano. 
Sono terribilmente testarda e non mi faccio condizionare da nessuno. Seguo sempre la strada che indica la mia testolina, al diavolo il resto della gente. Chi è con me mi segua, chi no... bé io continuo ad andare avanti per la mia strada. Peccato che spesso (anzi, forse sempre) mi capita di ritrovarmi nei guai fino al collo. 
Scuola: ecco il luogo dei miei incubi. Non tanto per lo studio, ma per le persone che mi circondano. Sapete, non è bello non essere accettati solo perchè magari hai un modo di vedere le cose diversamente rispetto agli altri. Bé, è questo quel che mi capita da anni ormai. Cosa dovrei fare?
Scappare? Non è la strada giusta. Ci ho già pensato infinite volte, ma i problemi ti inseguono ovunque vai. Non ti lasciano respirare e se per un momento ti dovessero dare una piccola tregua, quando tornano sono più grandi di prima. 
Forse scappare per un po' servirebbe a lasciarti pensare ad una probabile soluzione? Credetemi, non basta.
Avete presente ad esempio le gare di corsa, dove capita che magari tu sei in testa e appena stai per raggiungere il traguardo c'è sempre la solita persona che ti supera segnando la tua sconfitta? Stesso identico ragionamento con i problemi. 
Scappare serve solo a farti tracciare la strada che porta al patibolo, alla fine sarai comunque sconfitto...
Gli ostacoli vanno superati subito. Le erbacce è meglio estirparle prima che crescano troppo e che le radici siano diventate forti: in caso contrario, torneranno sempre a darti fastidio...

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Capitolo 3
*** Ricordi ***


I ricordi non li puoi vedere, sentire, toccare, eppure sono qualcosa di talmente grande da lasciare un segno indelebile nella tua vita. Fanno parte di un passato che non potrai più rivivere. Fanno parte di te. Ti costruiscono, come un mattone posto sopra a tanti altri forma un muro o una casa. Sono il libro a più mani che stai scrivendo. Sono la tua storia. Piccoli scatti di grandi momenti. Sono la tua arma contro l'inesorabile trascorrere del tempo. Come sarebbe il mondo senza il sole e i suoi raggi? Buio. Un oceano senza acqua? Secco. Uno scrigno senza gioielli? Vuoto. Così la vita in assenza di ricordi sarebbe insignificante.
Principalmente per questa ragione racchiudo in una scatola ogni frammento della mia vita, qualsiasi cosa che magari per altri può sembrare insignificante, ma che è il mio tesoro personale. 
A volte mi capita di riaprire quello che ormai è uno scrigno per me, soprattutto quando ho bisogno di aggrapparmi con tutte le mie forze a qualcosa. 
Non conterrà i gioielli più preziosi di questo mondo, ma quello che contiene è molto più importante.
Ogni piccola cosa racchiude un frammento del mio passato. Si, è vero anche che alcuni di questi sono capaci di farmi scoppiare in lacrime, ma fanno parte di me, del mio essere e nessuno potrà strapparmeli. Loro resteranno là, sempre pronti a ricordarmi com'è trascorso il tempo in tutti questi anni e quelli che verranno. 
Non voglio negare il mio passato, anche se magari fa male, ma voglio prenderlo come spunto per crescere e migliorare. 
Alla fine quei piccoli oggetti mi ricorderanno chi ero e con la mente saranno capaci di farmi viaggiare a ritroso nel tempo, fino a farmi capire che bella avventura è la vita, nonostante le difficoltà.
Non credo nel "per sempre", ma almeno in questo caso, quei piccoli oggetti mi accompagneranno fino alla fine...

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Capitolo 4
*** Perchè non riesci a riprenderti Ice? ***


Una volta una persona mi chiese come mi sentissi dentro, il motivo per cui non riuscivo a riprendermi. Era la prima persona che in qualche modo era riuscita a leggermi dentro, era l'unica persona che senza che io parlassi, con la forza di un solo sguardo era riuscita a capire che in me c'era qualcosa che non dava. Che una ferita inguaribile aveva scavato profondamente nel mio cuore. Era lui, il ragazzo che ora è forse uno dei miei peggiori problemi, ma ora non voglio parlarvi di questo.
Quella volta non gli risposi, bensì mi limitai a ridergli in faccia (ancora oggi continuo a chiedermi il perchè di quel mio gesto). 
Qualche tempo dopo, riflettendo sulle sue parole, presi carta e penna e scrissi: 
"Secondo me nella vita esistono principalmente due colori, il bianco e il nero, il buio e la luce. Io sono nata nel buio, dove continuo a brancolare alla ricerca di una luce che non c'è. E la mia stella? Dov'è la mia stella? Si è eclissata, proprio come si è spento quel barlume di speranza che un tempo illuminava il mio cuore. Ormai non cammino più sull'orlo di un precipizio: sono caduta e ho toccato il fondo. Dentro sento un dolore che lentamente divora la mia anima dannata. Forse non riuscirò più a uscirne. Mi sento così, come un angelo a cui hanno spezzato le ali e che non potrà più volare: maledetta e senza speranze.".

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Capitolo 5
*** Nostalgia ***


Ed eccomi qua, dopo una mezzoretta di cammino, seduta in riva al mare, mentre ogni tanto lascio vagare lo sguardo oltre l’orizzonte. Il sole oggi scotta al tal punto da sembrare che l’estate sia tornata improvvisamente. Tutto è tranquillo qui intorno, mentre scrivo queste parole, con la mente che spazia tra i ricordi di quando eravamo bambini. Eravamo dei piccoli ribelli noi due, ricordi? Io che invece di giocare con le bambole come facevano tutte le altre bambine, ero sempre insieme a te a “rivoluzionare il mondo”, come ci piaceva dire. Passavamo le intere giornate a correre prendendo a calci un pallone o a fingere di essere dei guerrieri. E ti ricordi di quando scavalcavamo muretti e cancelli per giocare a fare gli esploratori, finendo col ricoprirci di fango dalla testa ai piedi? Ce ne fregavamo che tornati a casa, ci avrebbe aspettato una bella ramanzina da parte dei nostri genitori. L’importante era che eravamo felici e che ci divertivamo in quel momento. E ti ricordi di tutte quelle notti trascorse affacciati a quella finestra a parlare, ridere e scherzare? Tutto questo di nascosto dai nostri genitori. Persino quella volta che mio padre mi scoprì arrabbiandosi di brutto, alla fine non me ne fregò niente di lui e delle sue stupide punizioni. Quel che contava veramente era trascorrere il più tempo possibile con quello che era il mio migliore amico. Ne abbiamo passate davvero delle belle insieme. 
Lo sai cosa apprezzavo più di tutto di te? L’idea che te ne fregavi di tutti gli altri che ti dicevano di starmi alla larga. Poi un giorno, quella finestra si è chiusa per sempre. Avrei cambiato casa e non ci saremmo mai più rivisti o sentiti. Ogni tanto mi manchi sai? Sei l’unica cosa di cui ho nostalgia del passato. Ora, se per caso ci incontriamo per strada, neanche ci riconosciamo. Siamo cambiati. Siamo cresciuti. Non so, ma qualcosa mi dice che da una parte resteresti deluso da me. Sono trascorsi solo sette anni, eppure sembra un’eternità. Non sono più quella piccola teppista di un tempo, anche se ogni tanto la faccio riemergere da quell’angolino nascosto dentro di me. Non sono più quella ragazzina sicura di sé, con un sorriso perenne stampato in faccia a dispetto del mondo. Mi lascio soffocare da mille dubbi e paure. Ora come ora, sono sicura che mi prenderesti a schiaffi, urlandomi di reagire, ma purtroppo non ci riesco. C’è sempre qualcosa che mi blocca. Forse sarà che ho lasciato quella bambina dentro quella casa, insieme a tutti i sogni e alle speranze. 
Ti ricordi che sognavo di essere un’artista? Di passare tutta la vita a cantare e dipingere? Sai, sono migliorata in questo. Se vedresti tutti quei disegni che ho attaccato in camera al posto di stupidi poster, non solo resteresti a bocca aperta, ma saresti fiero di me almeno in questo. Per non parlare di quando canto. Ti ricordi di quanto ero stonata? Ora non avrò tutta questa intonazione, ma non sono male, sai? Ti ricordi di quanto odiavo il rock? Dicevo sempre che non era musica, ma un rumore insopportabile. Ora prenderei a calci in faccia chi me lo dice. Ora è tutta la mia vita. Ascolto e canto solo quello, a dispetto di mia sorella che mi urla contro che fa schifo. Ti ricordi com'era lei? Una bimba piccola e debole. Non faceva altro che piangere per ogni piccola cosa ed io ero sempre la a proteggerla. Ora è tutto il contrario. Quella debole sono io, mentre lei è una tipa tosta, anche se molte volte non la sopporto. Nonostante tutto, anche se litighiamo ogni giorno, è sempre qui a darmi forza quando ne ho bisogno. Sono sicura che almeno lei non mi abbandonerà mai.
Ti ricordi invece delle sera trascorse a giocare a nascondino con gli altri, quando mi facevo scoprire, perché invece di essere attenta, me ne stavo sempre con lo sguardo tra le mille stelle? Guarda un po’ che casualità: studierò astrofisica e farò di loro tutta la mia vita. Quando invece non potrò starmene con un telescopio tra le mani e concentrarmi sull’immenso universo, proprio come ora, trascorrerò il tempo con un foglio e una penna a scrivere. E si, se mi riuscirà, sarò una scrittrice. Strana la vita eh? Io che odiavo i libri più di ogni altra cosa al mondo, non faccio altro che leggere e inventare storie. Credo che questo, però non ti sorprende. Quando iniziai a scrivere storie, invece di disegnare soltanto, c’eri tu. Sei stato tu a darmi l’idea di trasformare i miei disegni in racconti. Tu però non hai potuto leggerli mai. Che peccato! A pensare che il primo libro che ho scritto e che custodisco gelosamente in un cassetto, è ispirato a tutto quello che facevamo insieme.
Chissà dove sei ora, cosa starai facendo e se ti ricordi ancora di quella pazza che era la tua migliore amica. Sai, se ti fossi per caso dimenticato di tutto questo, tranquillo. Ci penso io a far rivivere quei vecchi ricordi per entrambi dentro di me. So che non leggerai mai queste parole, ma sappi una cosa: mi manchi tanto e grazie di tutto AMICO MIO!!!

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