L'amore in tutti i suoi elementi

di Nena Hyuga
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Stabilità ***
Capitolo 2: *** Leggerezza ***
Capitolo 3: *** Rivalità ***
Capitolo 4: *** Sintonia ***
Capitolo 5: *** Contatto ***
Capitolo 6: *** Rassegnazione ***



Capitolo 1
*** Stabilità ***


L'amore in tutti i suoi elementi




Salve a tutti!
Questo è il mio primo “sequel” che scrivo di una raccolta ormai conclusa da un bel po' di mesi. In realtà l'idea ce l'ho in testa da un pezzo, solo che mi servivano validi elementi per metterla in pratica.

Fa parte della serie “L'amore in tutte le sue forme”; nella precedente raccolta facevo riferimento ad un colore per ogni situazione, ora voglio basarmi su un elemento.

Con “elemento” intendo sia naturale che artificiale, infatti userò i classici quattro Terra, Fuoco, Aria, Acqua, ma anche Acciaio, Energia, Buio, Luce ed Elettricità. In poche parole gli ultimi sono gli attributi delle carte dei Pokèmon o di Yu-gi-oh, per spiegarci XD

Sta di fatto che gli elementi che ho abbinato ad ogni coppia non corrispondono necessariamente al loro bit-power, ossia non è detto che in una shot dove è protagonista Kei Hiwatari l'elemento sia il Fuoco u.u

Ho introdotto i personaggi delle nuove serie di Beyblade *.* Evviva! Beyblade Metal Masters e Beyblade G-Revolution si alterneranno per la mia immensa gioia.

Altra cosa che voglio chiarire è che per ogni capitolo specificherò all'inizio il genere e le note della Flash-fic o One-Shot che sia, giacché non tutti i personaggi formano un pairing e ci sarà un alternarsi di Shonen-ai e Het.

Dunque, cosa sto ancora a ciarlare?

Buona lettura a tutti ^-^





Capitolo 1 – Stabilità



Personaggi: Rei Kon, Boris Huznestov

Elemento: Terra

Genere: Fluff, Commedia

Note: One-Shot, Shonen-ai, OOC

Parole: 1538





Dove mi stai portando?” sillabò Boris al conducente della macchina che sfoggiava un sorriso a trentadue denti stampato in volto.

Il russo aveva notato quella strana e diabolica contentezza sul viso di Rei dalla mattina stessa durante la quale non aveva fatto altro che sogghignare, ridacchiare ed esultare in silenzio alle spalle del compagno.

A fare un giro.” rispose sempre più esaltato.

Tu non me la racconti giusta.” bofonchiò l'altro scettico ed impaurito.

Sospettava che Rei avesse pianificato quell'innocente giretto da molto più tempo di come lo voleva far apparire: aveva mangiato la foglia quando l'aveva visto di nascosto fare una telefonata internazionale dalla sede della BBA.

Non che Boris avesse sentito chiaramente le parole del cinese, gli era sfuggito il significato di alcuni termini dal suono poco rassicurante e dubitava che indagare avrebbe portato buoni frutti.

Il fatto che Rei insistesse per dare solidità al rapporto, poi, non lo aiutava di certo a rimanere tranquillo.

Stabilità, per lui, era un concetto arduo da raggiungere.

Era sempre stato abituato a diffidare delle persone, a chiudersi in sé stesso ed evitare così i contatti con la gente che avrebbe potuto ferirlo, ma anche renderlo felice.

Bisogna creare le fondamenta per una relazione stabile partendo dalla base, dalla terra.” aveva detto il cinese con fare enigmatico dopo una nottata di follie.

L'ennesima, per la precisione.

Rei si era stufato di fare il fidanzato part-time: desiderava consolidare quel rapporto tanto osteggiato da ambo le parti.

Chi spezzava una lancia a favore di Boris avanzando l'accusa che il morettino l'avrebbe fatto soffrire di proposito come vendetta personale.

Chi, d'altra parte, scommetteva in una prossima rottura a causa del pessimo carattere del russo.

Per fortuna gente come Takao e Yuri sostenevano che nessuno conosceva Rei e Boris per poterli giudicare.

Allora chi mancava alla corte marziale?

Quale sentenza doveva ancora sorbire Huznestov prima di soffocare nelle false credenze della gente?

Tu! Tu non mi vorrai mica presentare alla tua famiglia, vero?” sbottò Boris ancorandosi al sedile con le unghie, minimamente intenzionato a spostarsi da quel cubicolo a quattro ruote, per quanto avesse denigrato il comfort della vettura. Mai l'auto sgangherata gli era sembrata tanto comoda e sicura.

Sei proprio una faina in quanto ad arguzia.” scherzò Rei dosando per bene l'ironia: un passo in fallo e avrebbe deciso le sorti della giornata facendola finire in tragedia o, se si trattava di Boris, anche in una vera apocalisse.

Bastardo! Mi hai teso una trappola!”

Poverino! Vittima indifesa del fidanzato che lo vuole presentare alla famiglia!” lo schernì il moro mettendo su un'espressione fintamente dispiaciuta.

Odio le famiglie! Odio i parenti!” sbottò ancora serrando i pugni.

Io odio i bambini, eppure ho a che fare con un ragazzino petulante di ventidue anni ogni sacrosanto giorno. Guarda te che coincidenza!”

Zitto, non dovevi tendermi un'imboscata simile!” replicò puntandogli il dito contro e minacciandolo di una vendetta impietosa.

Rei non chiese a cosa si riferisse con il termine “vendetta”: era certo che l'avrebbe scoperto a sue spese una volta tornati a casa, all'interno delle quattro mura dove Boris si sentiva tanto protetto.

Ormai siamo arrivati.” lo informò il ragazzo dagli occhi ambrati, rinnovando il sorriso e aspettandosi un'altra scarica di imprecazioni.

Odio i parenti!” ripeté alla stregua di un bambino capriccioso.

Che moccioso viziato...” lo rimproverò Kon, sbuffando e non badando ai vari insulti sull'etica di certe famiglie incapaci di accettare l'omosessualità del figlio.

Ti odio.” brontolò Huznestov, incrociando le braccia al petto e affondando il viso della sua stessa vecchia felpa slabbrata.

Anche io.” ribatté Rei, ignorando il finto tentativo di offenderlo da parte del ragazzo accanto a sé.

Era abituato ad avere a che fare con Boris, conosceva le sue tattiche e le sue strategie d'attacco le quali, purtroppo, non erano efficaci contro di lui.

Siamo arrivati, stupido.” disse il cinese fermando la macchina ed aspettando paziente.

Cos...dove diamine siamo? Questa è la casa di Kinomiya!” esclamò stupito ed altrettanto confuso, sbucando dalla portiera metallica e avanzando qualche passo.

Complimenti! Ora da faina sei stato promosso a bradipo in fatto di reattività.” lo prese in giro Rei, schiaffandosi una mano davanti alla faccia ed imitando il fidanzato.

Ma tu hai detto che mi volevi presentare ai tuoi genitori...” mormorò stranito il russo.

Chi ha mai parlato di genitori? Ho detto che ti avrei fatto conoscere alla mia famiglia e...beh, eccola qui!” disse Rei indicando il cortile dell'ingresso del dojo Kinomiya.

Boris parve comprendere al volo e con discrezione fece la domanda che gli sorse spontanea, a cui non aveva mai dato risposta da quando aveva iniziato a frequentare Kon.

Tu non hai i genitori, Rei?” chiese con garbo e cautela, quasi quelle parole non fossero state pronunciate da lui.

Non me ne hai mai parlato...e sì che tu parli di tutto! Anche un po' troppo, oserei dire...” aggiunse infine riservandosi un pizzico di ironia per far intendere lo scherzo.

Non ne parlo perché non c'è nulla da dire. Non li ho mai conosciuti.” rispose seraficamente socchiudendo gli occhioni dorati e sorridendo gentile.

Boris non capiva se quel mettere via il discorso in fretta e furia da parte del fidanzato significasse che non aveva la benché minima voglia di raccontarsi, od un modo spiccio per trascinarlo a sbrigare quella formalità.

Fu allora che Huznestov poggiò una mano sulla testa nera del ragazzo, assai più basso di lui, e gli scompigliò affettuosamente i capelli esibendosi in un malizioso sorriso divertito.

Muoviamoci, allora, prima che io cambi idea.” lo esortò il russo, cingendogli amichevolmente le spalle con un braccio e procurandosi un sonoro ceffone sulla nuca da Rei.

Sempre il solito cretino senza un minimo di tatto.” brontolò il cinese offeso.

Non è affatto come pensi tu, Rei. Non sono stato mosso da compassione o per darti il contentino in modo tale da tornare a casa il prima possibile e fare sesso.” si discolpò il platinato alzando le braccia in segno di resa.

L'espressione poco convinta di Kon e l'occhiataccia che si beccò lo fecero desistere nel fingere di fare tutto ciò esclusivamente in buona fede.

Ok, magari portarti a letto era nei miei piani sin dall'inizio...” ammise imbronciato.

Oh, quasi non ti riconoscevo più!” disse l'altro scuotendo la testa.

Ma affronterò anche questo pomeriggio, se necessario, con te affianco che mi prenderai in giro dall'inizio alla fine per le mie gag assicurate...”

In effetti prevedo grasse risate alle tue spalle, sì.” lo interruppe ancora il cinese, il quale fu subito bloccato dall'indice della mano di Boris, posato sopra le sue labbra con decisione.

...perché tu lo desideri davvero, ed io non voglio impedirti di essere felice.” concluse il russo.

Rei fece leva sulla mano del platinato e sorrise compiaciuto, dopo un misero istante di smarrimento ed indecisione se prendere sul serio tali parole.

E questa cos'era? Una specie di dichiarazione d'amore eterno, Bo?” domandò divertito, scoppiando in un'allegra risata.

Huznestov, imbarazzato per le frasi pronunciate con tanta fatica e smontate senza troppi complimenti dal suo stesso ragazzo, finì per voltargli le spalle e ficcare le mani dentro le tasche della felpa nera e bianca.

Rei continuò a ridacchiare udendo le varie imprecazioni in russo che aveva imparato a riconoscere e a tradurre velocemente. Nemmeno quando Boris afferrò la maniglia della macchina per rientrare nella vettura, il cinese non frenò le risa.

Grazie.” biascicò Kon sorridente e di nuovo solare.

Boris si stranì non poco ed iniziò seriamente a temere per la sanità mentale del fidanzato.

Grazie, sono contento che tu voglia dare stabilità al nostro rapporto. Ne deduco che ci tieni davvero e ciò mi rasserena. Anche se tu non te ne rendi conto, Boris, mi rendi felice.” disse Rei aspettandosi qualche altra maledizione in russo, o magari in cinese dato che gliene aveva insegnate un paio per farlo tacere.

Huznestov strascicò un piede per terra e sbuffò nervoso.

Allora? Che si fa? Torniamo a casa a consolidare il nostro rapporto? Sai, un buon legame va instaurato dalle basi, quindi possiamo...” iniziò il russo, frenando la lingua non appena vide gli occhi felini del fidanzato ridursi a piccole fessure minacciose.

Direi di no, vero?”

Già.”

Ma poi...”

Dopo potremo tornare a casa a fare ciò che vuoi.” acconsentì Rei.

Anche a terra?”
“Perché, scusa?” domandò scettico il cinese, inarcando un sopracciglio.

Non sei stato tu a dire che dà stabilità in un rapporto?” chiese lascivo, aspettando che Kon capisse il doppio senso.

E con un “Ho un fidanzato cretino!” i due ragazzi varcarono la soglia del dojo Kinomiya, assieme, l'uno di fianco all'altro.

Nel breve tratto che dalla macchina li separava dalla casa dove si sarebbe tenuta la grande riunione famigliare, rifletterono sui probabili ed eventuali ostacoli ed attriti che avrebbero dovuto superare.

Nessuno dei due sapeva ancora cosa li avrebbe attesi al di là del cancello, nemmeno Rei e Boris potevano immaginarlo.

Ma solamente loro conoscevano il significato del bizzarro vasetto di vetro contenente un mucchietto di sabbia e terra asciutta posto come cimelio prezioso sulla credenza del loro nuovo appartamento.






Angolo dell'autrice



Parliamo un attimo della One-Shot appena letta.

Ho deciso di iniziare con il mio pairing preferito che condivide il podio assieme alle Boris x Yuri e le Boris x Garland.

Io amo le Boris x Rei, le adoro, ce ne sono pochissime in giro ed il fatto di scrivere sulla mia coppia preferita mi rende nervosa perché sono sicura che non è uscita come vorrei. E' sempre così, sono una disperazione ç_ç

Qui parliamo di una situazione molto vicina alla realtà di una normale coppia di fidanzati, o morosi come si suol dire in gergo, e faccio riferimento ad un momento spinoso ed importante per ognuno, ossia la presentazione ufficiale della famiglia.

Per quanto concerne i genitori di Rei ho dato per scontato che, non essendosi mai visti nell'anime, lui non li abbia mai conosciuti per chissà quale misterioso motivo.

A differenza di Max, Takao e Kei (nell'anime ha suo nonno e nel manga si vede pure il padre), Rei è l'unico a non dare notizie dei genitori, ma solo del villaggio a cui è legato e ai compagni di squadra che considera fratelli.

Insomma, è un quadretto quotidiano, ma che ha del tenero dato che vogliono l'uno il bene dell'altro, nonostante se lo dimostrino in maniera del tutto originale XD

Che altro dire?
Spero di sentire i vostri pareri, belli o brutti che siano ^o^

Al prossimo capitolo ^.-


Vostra, Nena Hyuga ^-^


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Capitolo 2
*** Leggerezza ***


Capitolo 2 - Leggerezza


Personaggi: Ginka Hagane, Madoka Amano

Elemento: Aria

Genere: Sentimentale, Introspettivo

Note: Het, Flash-Fic

Parole: 333




Non era altro che una brezza leggera, uno spirito libero trasportato in giro per il mondo dalla voglia di sfidare sé stesso e dai suoi impegni.

Ginka era così e Madoka si era rassegnata, ormai, a dover fare i conti con quel lato del carattere del promettente campione di beyblade.

Si era affidata alle sue parole e alla sua promessa di ricomparire un giorno non troppo distante.

Tornerò!” le aveva detto con un fuggevole sorriso, illuminandosi in volto e salutandola con la mano.

Tornerà...” mormorò convinta, pensando al cavaliere di Pegasus e alla sua indole indomabile e sbarazzina, proprio come il vento.

Ginka doveva rimanere libero, nemmeno un rapporto serio poteva incatenarlo alle mura della città natale di Madoka, e lei non aveva mai fatto nulla per impedirglielo. Il suo unico ed egoistico desiderio era che ritornasse.

Respirò a pieni polmoni l'aria fresca che le solleticò la pelle scoperta delle braccia e arricciò il naso quando sentì una gioiosa nota di gelido in quella folata.

Il vento era cambiato; la giapponese ebbe lo strano presentimento che sarebbe accaduto qualcosa di sconvolgente. Se si trattava di una piacevole sorpresa o meno, neanche lei poteva predirlo.

E come nacque quella sensazione fugace, anche i suoi dubbi si dissiparono altrettanto rapidamente non appena intravide la svolazzante ed inconfondibile sciarpa bianca varcare la soglia del negozio di componenti per beyblade.

Madoka corse all'ingresso per sperare di non essersi sbagliata, gli occhioni azzurri già gonfi di lacrime di gioia inesplose: erano sei mesi che non lo percepiva, quel Garbino1 proveniente da Ovest.

E quando, finalmente, la zazzera rossa ed arruffata le si avvicinò, ormai era troppo tardi per sfuggire all'abbraccio di quel vento scostante e familiare, il quale l'avvolse tra le sue spire giocose.

La cullò al suono del dolce ululato tra i suoi capelli castani, si divertì a salutare nuovamente Madoka, profanandone le labbra e sfiorandole le guance come una brezza leggera, mentre le asciugava quelle dispettose gocce di pioggia cadute dai suoi limpidi occhi.





[1] : Il Garbino, o Libeccio, è un vento di mare proveniente da Sud-Ovest. Nasce molto velocemente, sviluppandosi e raggiungendo una potenza eccezionale, per poi placarsi con la stessa rapidità con cui è nato. Mi piace l'associazione Ginka – vento, perciò sono andata a cercare nel dettaglio il nome della corrente d'aria e le sue caratteristiche che combaciano con il personaggio.




Angolo dell'autrice

Oh, bene. Finalmente il primo pairing di Beyblade Metal Masters che si vede nel mio repertorio.

Sono contenta e soddisfatta di aver scritto su Madoka e Ginka, mi piacciono un sacco assieme. Lei è l'unica davvero in grado di sopportarlo, è da stimare un sacco XD

I segni che questi due sotto sotto si piacciono sono molti, si notano anche nell'anime quando Ginka ribadisce più di una volta che proteggerà Madoka a qualunque costo, che adora la sua cucina ed in tanti altri momenti u.u”

Beh, mi sembra chiaro che il vento di cui parla Madoka è appunto Ginka, ho cercato di far passare il ragazzo per l'elemento della flash. Sarò riuscita nell'impresa? Aspetto solo che me lo diciate voi u.u

Ringrazio chi ha messo la fic tra le Preferite e le Seguite >.<

Al prossimo capitolo ^-^

Vostra, Nena Hyuga ^-^



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Capitolo 3
*** Rivalità ***


Capitolo 3 – Rivalità


Personaggi: Kei Hiwatari, Boris Huznestov

Elemento: Fuoco

Genere: Commedia, Sentimentale

Note: Shonen-ai, Flash-fic, OOC

Parole: 500





Era un'eterna sfida a colpi di sguardi e frecciatine.

Non erano mai stati amici, ma non si erano nemmeno dichiarati rivali.

Ciò che li legava non lo sapevano bene neanche loro, l'unica cosa di cui erano consci, la sola particolarità che avevano in comune, era proprio la competitività.

Per assurdo delle cose, il beyblade era l'ultimo dei loro problemi: Kei sapeva di per certo di essere superiore a Huznestov, che gusto ci sarebbe stato a batterlo consapevole della vittoria?

Ohi!” iniziavano ogni sacrosanto giorno, quando uno dei due cercava il confronto con l'altro.

Era una necessità, un bisogno primario quello di mettersi in gioco, non tanto per gioire della sconfitta dell'avversario.

Per Boris e Kei si trattava dello stesso bisogno di nutrirsi o andare al gabinetto: era un puro istinto, mica si esulta quando si centra il buco del water urinando in piedi.

Che c'è?”

Scommetti che...”

E quando Kei metteva in mezzo la scommessa, non per modo di dire, ma puntando qualcosa sul piatto da poker vuoto, la faccenda diventava più interessante.

Era abitudine di Hiwatari aspettare qualche istante prima di delineare i termini della sfida, ma bastava quella parola per far destare il platinato.

L'ardente desiderio di sfidarsi era insito nei loro animi; bramavano il confronto con tanta passione da esserne totalmente inibiti e dimenticarsi degli altri.

Huznestov, scommetti che riesco a bruciarti senza toccarti con questa?” chiese mostrando l'ennesima stecca rollata a mano.

No, piantala Hiwatari! Mi sono rotto delle tue scommesse!” sbottò il russo imbronciandosi.

Sei stanco di perdere?” chiese sornione, posando il suo sguardo violaceo su quello smeraldino del compagno.

Sempre il solito stronzo!”

Ed io che volevo proporti qualcosa di nuovo...” lo stuzzicò l'argenteo.

Boris cercò di non far trapelare la sua iniziale curiosità e dosò la velocità con cui si voltò verso il compagno, seduto accanto a lui sulla panchina del giardino della sede della BBA: non voleva che Kei si illudesse di averlo provocato con successo.

Ma non appena si girò totalmente in direzione del nipponico, non capì immediatamente per quale forviante ragione il viso tatuato di Hiwatari fosse così mostruosamente vicino al suo.

Non si domandò nemmeno cosa fosse la sensazione di calore sulle sue labbra, quando quelle del rivale vi si posarono con violento trasporto.

E ora brucia nel fuoco della mia passione...” lo sentì sussurrare, stupendosi dell'autoironia della battuta ad effetto sfruttata da Kei.

Incredulo e sbigottito, Huznestov si distanziò lievemente dalla portata di tiro del compagno: tutto pur di non vedere la soddisfazione sul volto dell'argenteo.

Certe frasi fatte non funzionano, pezzo di stupido!” bofonchiò il russo.

Kei ghignò soddisfatto senza porsi il problema di aver sfiorato la sua adorata sciarpa con il mozzicone di sigaretta.

Maledizione! Togliti quel sorrisetto beota dalla bocca, è imbarazzante!” sbottò Boris irritato, spegnendo la cicca e notando l'espressione di vittoria sul viso dell'amico farsi più marcata.

Come a voler imprimere a fuoco l'ennesima sconfitta di quella dannata sera.






Angolo dell'autrice


Oh, ecco un'altra coppia che trovo interessante.

La Boris x Kei è trattata sporadicamente, anzi, quasi mai da nessuno e le poche che ho letto sono state per me fonte di gioia T_T

Ho penato per questa flash, giuro, l'ho guardata e riguardata e sono sempre più convinta di non esserne convinta XD Scusate il gioco di parole idiota.

Un Kei auto-ironico sulle proprie battute ad effetto me lo vedo, tant'è vero che, secondo me, se le scrive su un taccuino e se le prova davanti allo specchio prima di dirle in pubblico XD
Un Boris succube del carattere esuberante e più dinamico di Hiwatari.

Insomma, ho combinato un macello, ma c'è qualcosa che mi piace in questa flash nonostante sia così strana.

Chi lo sa, magari piacerà anche a voi u.u”

Tra l'altro vi voglio far notare la mia coerenza. Inizialmente, nel primo capitolo di questa raccolta, avevo preso ad esempio che l'elemento Fuoco non sarebbe stato necessariamente abbinato a Hiwatari XD Ok, anche io mi prendo in giro da sola, siamo arrivati al punto di non ritorno u.u”

Al prossimo capitolo che arriverà puntuale fra dieci giorni ^.-


Vostra, Nena Hyuga ^-^

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Capitolo 4
*** Sintonia ***


Capitolo 4 - Sintonia


Personaggi: Kyouya Tategami, Nile

Elemento: Energia

Genere: Introspettivo, Sentimentale

Note: Shonen-ai, One-Shot

Parole: 1113




Grande!” mormorò Kyouya al compagno mentre saliva le gradinate vittorioso.

Era per quello che il Leone l'aveva scelto come compagno di squadra.

Era per la sua inaudita forza che Tategami lo desiderava al suo fianco, pronto a combattere.

O almeno, quelle erano le ragioni che la sua folle mente poteva concepire.

Nile gli rivolse un sorriso impercettibile e cozzò amichevolmente il pugno contro quello guantato del capitano dei Wild Fang.

Forti, valorosi in battaglia, un animo inscalfibile come il loro rapporto: una sintonia perfetta, una collaborazione stipulata con il sangue e perciò inscindibile.

Ne avevano passate tante anche loro per quanto si conoscessero da qualche mese.

Il prossimo match sarà mio.” asserì Kyouya, sentendo la febbrile voglia di far uscire il ruggente istinto dentro il suo corpo.

Ma sembrava destino che qualcosa dovesse andare storto, anche il fato era favorevole a non far finire la sfida senza averli visti scendere in campo insieme.

Quando combattevano erano forza pura, si completavano.

Nile, con la sua calma e la sua pacatezza, riusciva a gestire gli sbalzi di audacia del compagno, il quale si lasciava spesso sopraffare dai suoi istinti selvaggi.

Erano energia e spirito fusi in una coppia di blader affiatati e legati dalla stessa passione, dalla stima reciproca l'uno per l'altro.

Ma bastò poco per sfasare quell'equilibrio delicato e ne ebbero la prova a malincuore.

Kyouya, tu non giocherai l'ultimo match!” si impose l'egiziano serrando i pugni e facendo segno a Damurè di muoversi.

Avrebbe lottato a fianco dello stratega più talentuoso che avesse mai conosciuto, non poteva di certo perdere.

I suoi occhi smeraldini non avevano la benché minima sfumatura di indecisione, la sua scelta si era basata sulla preoccupazione per le condizioni del fuoriclasse indiscusso di bey.

Non se ne parla! Combatterò io contro Ginka!” ribatté esterrefatto il giapponese.

Vorrai scherzare, spero! Hai visto come sei conciato?” obiettò altrettanto prontamente Nile, afferrando per il braccio ferito il ragazzo dagli occhi cristallini.

Kyouya si accasciò sulla panchina e premette una mano sull'avambraccio dolente.

Io sono il capitano ed i miei ordini non si discutono!” sbottò Tategami rivendicando il suo ruolo di comandante della squadra.

Impauriti, Damurè e Benkei uscirono dallo spogliatoio per evitare di essere coinvolti in una furiosa lite fra i due bladers rivelazioni del campionato.

Il giapponese seguì con lo sguardo i compagni defilarsi, ghignò sardonico e, finalmente, la sua espressione dura e scontrosa si rilassò.

Sai quanto mi diverto a farti perdere la pazienza.” mormorò ridacchiando il possessore di Rock Leone.

Nile sbarrò gli occhi incredulo di essere stato vittima di uno scherzo di cattivo gusto di Kyouya.

E a che scopo, poi, l'avrebbe preso in giro?

Notò lo sguardo feroce del capitano guizzare oltre le sue spalle, ma l'egiziano impedì al ragazzo di afferrare il beyblade verde appena riparato, poggiato sopra il tavolo centrale dello spogliatoio come una reliquia preziosa.

No, Kyouya! Non puoi pensare di poter sempre fare ciò che credi solo perché sei il capitano. Cerca di ragionare qualche volta!”

Il tuo essere razionale è ciò che più apprezzo di te, Nile, ma ora mi stai davvero irritando.” ringhiò l'altro con cattiveria rinnovata.

Il giovane dagli occhi smeraldini mostrò Horozeus con fare minaccioso e determinato.

Kyouya vi lesse la grinta ed il coraggio necessari per affrontare l'incontro decisivo che avrebbe determinato la loro qualificazione all'ultimo girone mondiale, e ciò non fece altro che alimentare la sua voglia di battersi.

Oh, che paura!” lo schernì ancora con una sana dose di sarcasmo.

Non vi era alcun dubbio che il giapponese fosse attratto dall'aura mistica del compagno di squadra, ma l'avrebbe fatto capitolare per ottenere il suo duello.

A quanto pare non mi lasci altra scelta.” mormorò lascivo il selvaggio blader, avvicinandosi deciso al corpo apparentemente esile dell'altro.

Poggiò la fronte contro quella bronzea di Nile, premendogli delicatamente la mano sulla guancia tatuata per evitare che l'egiziano sfuggisse al suo controllo.

Non te la caverai così a buon mercato, Kyouya.” biascicò riluttante, prima di smettere definitivamente di parlare a cause di forza maggiore.

Il viso del giapponese si era avvicinato pericolosamente al suo, il quale perse per qualche attimo il controllo.

Dovresti lasciarti andare...” lo incitò il blader di Leone.

L'energica stretta sul suo busto gli mozzò il fiato, impedendogli di respirare normalmente, mentre il suo cuore accelerava sempre più ad ogni millimetro di distanza divorata da Kyouya.

Nile chiuse gli occhi e si ancorò con le dita alla schiena muscolosa del compagno, attendendo fremente l'inevitabile contatto che si fece sapientemente attendere.

L'egiziano percepì il soffio caldo del respiro del capitano, lo sentì a pochi centimetri dalla sua pelle bronzea e avvertì il leggero sfregare del naso del compagno sulla propria guancia.

Rilassati, Nile.” lo incitò l'altro con tono sardonico mentre una smorfia divertita si faceva largo sul viso spigoloso del giapponese.

Distese i muscoli obbediente, come il suo capitano aveva ordinato, e non si agitò nemmeno quando si rese conto che le sue labbra erano preda di un famelico istinto felino, avvolte da un caldo e piacevole aroma di...

Kyouya!”

Ahah! Ci sei cascato.” disse Tategami trionfante, esibendo Rock Leone davanti agli occhi lucidi di Nile che non si era minimamente accorto del rapido movimento da parte di Kyouya per acchiappare il beyblade.

L'egiziano si ritrovò ad arrossire imbarazzato e digrignò i denti per la bruciante umiliazione.

Un impeto di rabbia lo attraversò da capo a piedi, ma indietreggiò costringendosi a mantenere il controllo ed evitare inutili fraintendimenti nonostante fosse stato proprio il suo capitano a giostrare la situazione.

Fa come vuoi, zuccone! Ma non venire a piangere da me quando ti lagnerai della sconfitta!” sbottò scocciato, socchiudendo le palpebre e assumendo un cipiglio severo.

La sconfitta non è contemplata. Tu ed io siamo invincibili, Nile, ricordalo!” lo contraddisse il giapponese, alzando il pugno chiuso a mezz'aria.

Il possessore di Horozeus si rilassò e fece scontrare le nocche con quelle del compagno.

Invincibili.” ripeté il castano, sorridendo divertito e sollevato da quelle parole giacché sapeva che quello che prometteva Tategami era certezza.

Dopodiché si incamminarono verso il corridoio per raggiungere il beyblade stadio, mentre la gente che incrociavano sul loro cammino si scansava intimorita.

Ciò che li legava era al limite tra l'amicizia e qualcosa di più.

I loro spiriti si contrapponevano, ma erano indissolubilmente legati da una sintonia fuori dal comune.

Ah, Kyouya...” lo chiamò prima di entrare in scena.

Nh?”

Ricordami di fartela pagare cara, per prima.” mormorò con una certa malizia.

Non vedo l'ora.” sorrise beffardo ricambiando l'occhiata.

Uno era la ragione, l'altro l'istinto primordiale. Erano energia e nessuno li avrebbe battuti.





Angolo dell'autrice


So già che qualcuno vorrà linciarmi per questa One-Shot e non do nemmeno torto a chiunque voglia prendere in mano torce e forconi e darmi la caccia XD

Dunque, che c'è da dire?

Si tratta dell'episodio in cui Kyouya e Nile combattono contro Ginka e Masamune per l'ultimo incontro del girone che li porterà a partecipare ai mondiali.

Mi è particolarmente piaciuto il fatto che Nile e il suo compare si siano bisticciati per andare in campo, si vedeva la preoccupazione da parte dell'egiziano per Tategami >.<

Ho basato la Shot su come vedo io questi due personaggi. Per me sono l'uno l'opposto dell'altro, ma per qualche strana ragione sono in sintonia perfetta, si rispettano e si vogliono bene. Grazie a questo, in battaglia sono affiatati e mi danno l'idea di essere energia pura, formata dalla parte razionale della coppia, Nile, e dalla parte selvaggia, Kyouya.

Se devo essere onesta, questa Shot è nata dopo delle malsane chiacchierate con Ika <3 Merito -colpa- suo se il capitolo si è trasformato in Shonen-ai, merito -colpa- suo se ho scritto di questo pairing ed è merito -colpa- suo se sono qui a raccontarvelo perché mi sprona sempre a non farmi troppi problemi per le storie >w<

Quindi, in poche parole, mentre la scrivevo pensavo: “E se poi non le dovesse piacere?”.

Bon, sperando di aver fatto un lavoro decente, io vi lascio al prossimo capitolo.


Vostra, Nena Hyuga ^-^



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Capitolo 5
*** Contatto ***


Capitolo 5 - Contatto


Personaggi: Professor K, Emily

Elemento: Elettricità

Genere: Triste, Sentimentale

Note: Het, Flash-Fic

Parole: 305




Freddi ed insensibili calcolatori elettronici, ingranaggi complessi e difficili da capire per un normale essere umano.

Elaborati strumenti dalla razionalità cinica e spietatamente obiettiva.

Loro erano così, null'altro che macchine, e solo tra loro potevano comprendersi. Erano destinati ad appartenersi, lo avevano capito dal primo contatto visivo.

La parvenza di un lampo ed una debole scintilla scoccò allo scatenarsi del primo incontro di beyblade tra Max ed Emily.

Oh, il professore non si sarebbe mai immaginato che la scienziata fosse tanto brava a destreggiarsi con le trottoline come nel campo della ricerca e della tecnologia. Riusciva a percepirla nei suoi chip, quella potenza devastante.

D'altra parte la tennista non aveva previsto che il piccolo Einstein l'avrebbe pian piano mandata in corto circuito, finendo per provare qualcosa di vagamente simile all'odio verso i computer e tutto ciò che aveva a che vedere con i marchingegni con cui lei lavorava quotidianamente.

“Dannato pc! Ti vuoi muovere?” sbottò Emily, dando degli scossoni non proprio gentili al portatile.

Rassegnata al fatto che non vi fosse soluzione al problema, riavviò il sistema operativo sperando, in cuor suo, di aver salvato la sua ultima conversazione con Kenny.

Le piaceva rileggere ciò che scriveva il ragazzo, la emozionava particolarmente anche se erano semplici parole battute con la tastiera.

Rimpianse un po' quelle vecchie lettere fatte di carta ed inchiostro, dove anche la calligrafia poteva comunicare qualcosa.

Cosa avrebbe dato per un contatto umano dal calore odoroso di pelle, non quello freddo di circuiti surriscaldati e svalvolati...

Un timido “Ti voglio bene” venne ripetutamente digitato e cancellato in un andirivieni di coraggio ed audacia misti al dubbioso sentimento che le ingarbugliava gli ingranaggi.

E toccando lo schermo plasticato della pagina di chat, ad entrambi parve di sentire una piccola scossa elettrica provenire dalla scatola magica ormai vista con sempre più astio.






Angolo dell'autrice

Che coppia bizzarra, non credo di aver mai scritto nulla su di loro e nemmeno mi sarei sognata di scrivere qualcosa, solo che per esigenze di copione (e per ispirazione causata dai ritardi di Trenitalia), mi è venuta in mente questa flash un po' malinconica.

Il Prof ed Emily sono fatti per stare assieme, li ho sempre visti affiatati e collaborativi. In più di un'occasione i due hanno lavorato gomito a gomito per migliorare le prestazioni dei beyblade e più di una volta il Prof si è imbarazzato di fronte alla visione della tennista ^-^ trovo che Kappa mostri il suo lato umano e tenero quando si trova di fronte ad Emily e voglio dargli l'opportunità di riscattarsi.

Perciò...Vai, Professor K! >w<

I ritardi sono causati ovviamente dallo studio e dalla mia mancanza di ispirazione che sopraggiunge sempre nei momenti meno opportuni.

Secondo i miei calcoli, il prossimo capitolo dovrebbe riguardare la Metal Masters e ci sarà il mio duo preferito in assoluto *_* Era da tanto che volevo scrivere su di loro!

Con il dubbio di chi siano i due prescelti, sicuramente qualcuno l'ha già intuito (a qualcuno potrebbero fischiare le orecchie xD), spero di sentirvi e vi aspetto per il prossimo aggiornamento ^-^


Vostra, Nena Hyuga ^-^

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Capitolo 6
*** Rassegnazione ***


Capitolo 6 - Rassegnazione


Personaggi: Kei Hiwatari, Rei Kon

Elemento: Buio

Genere: Sentimentale, Triste, Introspettivo.

Note: Shonen-ai, Flash-fic

Parole: 438





Non poteva reggere ancora la vista del suo corpo martoriato; lividi cianotici, alcuni colanti sangue, stonavano con la sua pelle bronzea circondata di lunghi fili neri.

I suoi occhi ambrati, una volta vivi, parevano lo specchio del vuoto da tanto erano vacui e vitrei, colmi del buio più profondo, persi in un'oscurità impenetrabile.

La vitalità, la grinta, il coraggio...qualità ormai annullate di fronte all'avversario che si faceva beffe di Rei Kon.

Kei guardava inorridito ciò che un piccolo bey poteva fare se solo il suo padrone glielo ordinava.

Non scostò lo sguardo, Hiwatari, quando un ennesimo graffio lacerò l'avambraccio del cinese: stava tenendo il conto di quante ne avrebbe dovute rendere al russo in questione.

Cospirava vendetta, tramava il modo di fargliela pagare al soldatino di Vorkov, o più semplicemente Kei desiderava condividere il dolore, appropriarsene per evitare a Rei altre sofferenze.

Se fosse stato così facile, se fosse bastato guardare lo scempio a cui stava assistendo per trasferire il malessere sul suo corpo, avrebbe accettato senza troppi ripensamenti di farsi carico della sua agonia.

Purtroppo quella era la battaglia di Rei e non si sarebbe azzardato a porvi fine per nessun motivo.

Perché?

Perché Kei si fidava di lui e vi riponeva le sue speranze.
“Fermati, Rei!”

Ritirati!”

Kei non degnò di uno sguardo i compagni esagitati, i quali gridavano e sbraitavano con foga, minacciando perfino di voler fare rapporto direttamente all'organizzatore del torneo per lamentarsi della scorrettezza dell'avversario.

E a che scopo, se proprio il presidente dell'organizzazione stava osservando e bramando il sangue dall'alto del suo scranno in mezzo alla folla?

No, Rei!”

Ancora urla. Un ulteriore raffica di dolore da sopportare per Kon.

Parole al vento.

Una mostruosa associazione di parole ed idee assillavano la mente del nippo-russo, poiché proprio l'elemento dei cieli stava uccidendo pezzo dopo pezzo il cinese.

Fu solo a quel punto, quando Kon pensò di essere avvolto dal nulla più totale di una consistenza palpabile come una fitta nebbia malsana, che Rei sentì chiaramente una voce cristallina e rotta dai singhiozzi.

Lo richiamò alla luce con prepotenza e le lacrime aiutarono la fanciulla dai buffi capelli rosa ad imprimere più forza nel suo estremo salvataggio.

Solo allora Kei si rese conto che il ragazzo per cui provava una sorta di affetto sorrise flebile nonostante fosse privo di sensi. Un gesto automatico ed incondizionato che gli spezzò il respiro.

E solo a quel punto capì che non era stato lui ad aiutare Rei, mentre l'argenteo sarebbe rimasto ad affogare nella solitudine di una speranza svanita tra le sue mani.

Quel muto amore a senso unico era ciò che uccideva Kei Hiwatari più della tortura fisica, condannando lui ed i suoi sentimenti a rimanere nascosti nel buio.



Angolo dell'autrice

Posso spiegare *alza le mani in segno di resa*.

Avevo promesso che il sesto capitolo avrebbe visto una coppia della Metal Masters e non è stato così per una semplice svista madornale da me compiuta quando controllavo i capitoli pronti all'uso u.u” Questo sarebbe dovuto essere il terzo, invece per quisquilie varie è diventato il sesto.

Insomma, il capitolo da me annunciato arriverà. Eccome se arriverà ò_o fosse l'ultima cosa che faccio >.<

Parlando un attimo del capitolo, ammetto che la Kei x Rei non rientra tra le mie coppie preferite e preferisco di gran lunga leggerle che scriverle perché, come si sarà forse notato, non mi gestisco con i personaggi. Il fatto è che non volevo creare delle coppie-doppioni (scusate il gioco di parole) con l'altra raccolta, “L'amore in tutti i suoi colori”, tant'è vero che il mio scopo iniziale era proprio usare pairing diversi u.u

Penso che una Kei x Rei dove Rei non corrisponda Kei sia difficile da trovare, e forse è solo un abominevole parto del mio cervello. Anzi, non si è nemmeno sicuri del fatto che Kon conosca i sentimenti di Hiwatari, questo è un grande dilemma, il che sarebbe anche plausibile vista l'attitudine di Kei di esternare i suoi pensieri.

Il buio come elemento mi piace, forse è stato un azzardo inserirlo proprio qui, ma spero si siano colte le sfumature buie, appunto, nell'animo di Hiwatari.

Bon, dopo avervi tediati con le mie spiegazioni, chiedo venia per il mio ritardo, ma sto cercando di fare il possibile .__.

Alla prossima ^w^


Vostra, Nena Hyuga ^-^






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