p.s I love you

di rose07
(/viewuser.php?uid=53347)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cotta ***
Capitolo 2: *** Dubbi per Sakura ***
Capitolo 3: *** Gelosia e domande ***
Capitolo 4: *** Non era nei piani ***
Capitolo 5: *** Tutto è bene ***



Capitolo 1
*** Cotta ***








Naruto Uzumaki sbuffò per l’ ennesima volta. Poteva aspettarsi tutto dalla vita. Ogni cosa, magari una vincita al lotto, una chiamata come portiere, o uno stipendio duplico per quel che guadagnava al bar.
Sasuke Uchiha, un tipo tenebroso e a volte troppo freddo, stava seduto vicino a lui con le gambe incrociate. La cosa che lo stupiva, era che non si sedeva mai con le gambe incrociate. In tutti quegli anni di amicizia, non l’aveva mai visto un minimo scomposto. Cosa ancora insolita, non l’ aveva mai sentito nominare il nome di Sakura Haruno, la sua migliore amica, per più di dieci minuti.
Il sole splendeva sopra le loro teste, ed il biondino pregava Dio di non essere beccati da Rock Lee mentre fumavano rivolti verso i vasi di mughetto.
Quel boro con la testa ad uovo e con delle grandi sopracciglia folte era nipote del padrone del locale. Un tipo estremamente invadente con manie di possesso.
Ma a parte quello, aveva una cotta per Sakura, e questo sia a Naruto che a Sasuke non andava per niente a genio.
«Hai visto come la fissa, Naruto? Sembra quasi la voglia spogliare con gli occhi!» spense la sigaretta il moro, gettandola nel vaso di fiori «Ecco, così impara, quell’ idiota!»
Naruto lo guardò con apprensione. Stentava a crederci, ma il suo migliore amico stava passando una fase critica. Stava passando dalle stelle alle stalle, come la definiva lui. Stava rimanendo… fregato, folgorato, abbagliato. Okay, erano termini che non c’ entravano nulla, ma come definire lo stato pietoso in cui adesso si ritrovava Sasuke Uchiha?
«Oddio, Sasu, sembri una merda»  rise «Hai appena chiamato Lee “idiota”. Non è da te, sai?»
Sasuke si voltò con uno sguardo raggelante. Il biondo scosse la testa.
«Questo invece è da te» spense la Marlboro, facendo per gettarla dallo spiazzo.
«Aspetta, gettala lì. Chi vuoi che ti veda?» Sasuke gli prese di mano il mozzicone e lo buttò tra le piante.
Naruto rimase attonito per qualche secondo, dopodiché si riscosse.
«Cavolo, che ti prende? Mi fai preoccupare così, amico mio! Parli di Sakura, ti vendichi lanciando mozziconi tra il mughetto... Hai subito un trauma, per caso?» scherzò.
Il bel moro, però, lo guardò con ammonizione. Naruto conosceva l’ amico. Quando faceva così non voleva andare oltre, ma lui non mollava. Si meritava pur una spiegazione!
«Non m’ incanti! Spiegati una volta per tutte, non c’ è niente di male. E’ con me che stai parlando!»
«Ed è questo che mi preoccupa» sospirò Sasuke, facendo voltare la testa indignato all’ altro.
«Bell’ amico! Io voglio solo darti una mano!»
Il moro sbuffò.
«D’ accordo, d’ accordo» disse «Ma non parlarne con nessuno!»
Naruto annuì, giocondo. Finalmente i fatti stavano per parlare chiari!
«Nemmeno con quell’ imbecille di Kiba, okay?»
«Figurati. Da quando si è messo con Hinata, liberazione mia, passa più tempo a cantarle canzoncine d’amore che a fare due chiacchiere col sottoscritto!» sbottò sferzante il biondino, mettendo le mani dietro la testa.
Sasuke lo squadrò per un attimo. Non era molto sicuro di potersi fidare. Sì, dopo anni di convivenza forzata era diventato il suo migliore amico, ma quello che stava per raccontargli era di vitale importanza. Specie se entrava in ballo una ragazza che aveva dei lunghi capelli rosa, degli occhi color smeraldo e si chiamava Sakura Haruno.
«Allora, Sasu? Sbrigati, che tra poco dobbiamo andare a servire» lo incitò l’Uzumaki, impaziente.
«Okay, okay» Sasuke respirò profondamente. D’ altronde, cosa c’era di male? Lei era solo la sua migliore amica, non cambiava certo i fatti.
«Naruto... mi...mi... insomma, mi...»
Il biondino lo squadrò confuso. «Che cavolo hai, un tic nervoso?»
Sasuke alzò gli occhi a cielo.
«Naruto, mi piace Sakura! Ma stai zitto per favore, non dirle niente! Naruto? Mi hai capito? Oh? Che cazzo hai, perché non rispondi?!»
Preoccupato, l’Uchiha mosse da un braccio l’amico che aveva gli occhi spalancati e la bocca ad “ O” .
Non ci poteva assolutamente credere! No, che non poteva essere vero! Sasuke innamorato di Sakura?! E da quando? E come mai?
«Naruto, dì qualcosa per favore!» lo schiaffeggiò l’ amico.
Domande o non domande… era felice come un fringuello!
«Evvai!» urlò, saltandogli al collo e facendolo barcollare «E’ una notizia bomba! E’ la notizia del secolo! Sono così contento che potrei soffocare!»
«In-infatti... lo...mi…stai...facendo...urgh...» tentava di scollarsi dalla sua presa il moretto, visto che non riusciva a respirare.
«Che fai balbetti?» rise il ragazzo, tenendolo ancora saldo e scompigliandogli i capelli «Non fare il modesto, marpione! Lo sapevo sarebbe finita così! Che bello, i miei due migliori amici innamorati! Non è un sogno?»
«E’ un incubo invece! Mollami, e non urlare, baka!» Sasuke riuscì a liberarsi dal peso morto del biondino, scaraventandolo per terra.
«Oh, Sasu, come sei petulante!» si grattò la testa lui, facendo per alzarsi «Non ti si può dire niente... Oh, c-ciao, I-Ino!» babettò, ritrovandosi la faccia della bella biondina ad un centimetro dalla sua.
Diventato rosso, si spostò, ritornando vicino Sasuke.
Ino Yamanaka era lì, di fronte a loro, con il suo grembiule azzurro intonato perfettamente con i suoi occhi cerulei, i lunghi capelli biondi legati in una coda altissima e una canottierina lilla lasciata intravedere sotto il tutto.
Gli occhi blu di Naruto si dilatarono dall’ ammirazione. Sasuke se ne accorse e gli mollò una gomitata.
«Non sbavare, cretino. Ci fai una brutta figura» gli bisbigliò.
Ino si avvicinò con grazia ed eleganza.
«Ehi, ragazzi, Rock Lee vi cerca. Ha detto che se non vi mettete subito a lavoro vi licenzia senza stipendio! Dio, com’è petulante in questi ultimi giorni! Sarà che Sakura non lo caga neanche di striscio!» ridacchiò, mentre Naruto la seguiva a ruota sotto lo sguardo perplesso di Sasuke.
«Lo raggiungiamo subito, Ino» ci tenne a sottolineare il moro, mentre pestava un piede a Naruto rosso dalla vergogna.
Sasuke sapeva della cotta del suo amico per Ino. Non che fosse cosa nuova, si innamoravano tutti di quella. Gaara, Sai, e adesso perfino il biondino. Scosse la testa, e con un sorrisino li lasciò soli, preoccupandosi poi, di fare finta di tagliare la testa all’amico se solo avesse spifferato qualcosa su Sakura.
«Naruto, tu non vai?» chiese la ragazza, dopo che furono rimasti soli.
«Ehm... Io?» si risvegliò da uno stato di trance l’Uzumaki «Ma certo, stavo solo osservando il paesaggio.. bello, no? Gli alberi, la natura...»
Ino gli lanciò un sorrisetto malizioso e si avvicinò al suo orecchio, facendolo arrossire fino alla punta dei capelli.
«Posso capire di che paesaggio si tratta. A proposito…»
«Sì?»
«Sei molto carino oggi» facendogli una linguaccia, lo lasciò solo a rimuginare.
Naruto si tenne il cuore con le mani. La Yamanaka lo aveva notato. Gli aveva fatto un complimento. La sua Ino gli aveva parlato all’ orecchio! Non c’ era niente di più bello al mondo!
«Mitico! Mitico! Mitico!» urlò con giubilo, saltellando qua e là.
Doveva parlarle, doveva dichiarale i suoi sentimenti...Non poteva aspettare oltre, o sarebbe impazzito.
Come se non lo fosse già.
«Naruuuuto!» lo strillo di Rock Lee si espanse per tutto il locale «Vieni immediatamente qui, scansafatiche di una testa quadrata!»
«E va bene, Lee, non agitarti così tanto!»
Sconsolato, raggiunse il ragazzo che adirato gli passava una pila di piatti e tazzine.
«Va’ a lavarli, e vedi di non fare danni!»
Sasuke gli si avvicinò, ghignando.
«Troppo entusiasmo, eh, Naru?»
Il biondo strinse i pugni, lanciando per aria il vassoio.
«Chiudi il becco tu! Da quando in qua ti siedi con le gambe incrociate?! Cos’ è, una nuova moda?!»
CRASH!
Rock Lee e tutti gli altri presenti si voltarono verso l’Uzumaki.
«Naruuuuutoooo!»
Il biondino tentò di fuggire dall’ira del ragazzo, sotto un Sasuke che ghignava divertito ed una Ino che si piegava in due dalle risate.











 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Dubbi per Sakura ***






Sakura Haruno posò il suo grembiule azzurro sopra il tavolino del salotto. Entrò in cucina e riempì un bicchiere pieno di the alla pesca, il suo preferito.
Rimase a pensare, con il sedere appoggiato sul lavandino.
Quel giorno al bar, Naruto aveva combinato un casino e Rock Lee si era arrabbiato, trattenendolo più del dovuto. A lei, però, l’aveva gentilmente lasciata andare a casa senza problemi.
Sospirò, sconsolata. Lo sapevano tutti che era innamorato perso di lei.
E questo non era un punto a suo favore. Beh, forse lo era nell’ ambito del lavoro, visto che aveva un certa preferenza per la ragazza, ma per il resto non lo era di sicuro.
Per esempio, ogni volta che si ritrovava a parlare con Sasuke, s’intrufolava di mezzo quel sopracciglione invadente. Uffa, non lo sopportava più!
Inoltre, Sasuke era piuttosto strano... Non le rivolgeva la parola assiduamente, e ogni volta che rimanevano da soli la liquidava quasi sempre con una scusa scarsa. Sakura avrebbe giurato di averlo visto arrossire più di una volta, ma di certo non era a causa della sua presenza.
Evidentemente era solo colpa del caldo arrivato all’improvviso, sì.
Bevve, un po’ afflitta. Con Sasuke le speranze erano pari a quelle di Rock Lee nei suoi confronti.
Lui l’aveva sempre considerata un’ inutile bamboccia con zero punto vita e zero cervello.
Era innamorata di lui da sempre, pur sapendo di non essere ricambiata.
Ma quel giorno di Maggio, le era sembrato strano.
Aveva avuto una reazione insolita quando l’ aveva raggiunto, una reazione non da Sasuke.
 
Una bella ragazza dai capelli rosa si avvicinò ad un ragazzo moro con gli occhi scuri fissi sulla superficie del lago.
Ogni tanto lanciava sassolini, e ogni tanto si fermava a contemplare, triste, il limpido specchio d’acqua.
Sakura sorrise tra sé e sé, e gli si avvicinò alle spalle.
«Buh!» tentò di spaventarlo. Sasuke si voltò di scatto, spalancando appena la bocca.
Dopo averla squadrata per benino, tornò a fissare il lago.
La ragazza alzò gli occhi al cielo, maledicendo il brutto caratteraccio che si ritrovava.
«Come mai non sei con Naruto?» chiese, sedendogli accanto «Di solito il bar riecheggia le vostre urla!»
Sasuke non rispose. Si limitò a lanciare un sassolino più lontano del dovuto.
Sakura lo guardò con ammirazione, dicendo:
«Complimenti, un tiro geniale! Vediamo se ne sono capace io, ma non ti prometto niente!» afferrò un sassolino e lo lanciò non abbastanza distante da superare quello del ragazzo.
«Urgh…» disse, grattandosi la testolina «Sono proprio negata!»
Sasuke la guardò fisso negli occhi, provocandole un brivido lungo la schiena.
Non l’aveva mai fissata così intensamente.
«Ho... ho un moscerino nell’ occhio per caso? O... o qualcosa tra i denti?» si preoccupò di dire subito.
Il moretto accennò mezzo sorriso. Quella ragazza lo sorprendeva ogni attimo della loro permanenza.
«No, niente del genere» rispose solo, voltando la testa dall’ altra parte.
Sakura sospirò «Cos’hai, Sasu?»
Come al solito, il ragazzo non rispose. Quella era sicuramente una delle cose che odiava di lui.
L’ indifferenza. Eppure lei voleva solo dargli una mano. Non voleva mica farsi i fatti suoi.
Ma d’ altronde da uno come Sasuke che l’aveva sempre considerata una piattola poteva benissimo aspettarselo.
Triste, o quasi, fece per alzarsi.
«Suppongo tu voglia stare da solo. Bene, ci vediamo al bar, allora»
Il moro, però, l’afferrò da un braccio.
«Sakura...io...e Itachi...» bisbigliò d’ un tratto.
La ragazza si abbassò di nuovo e si sedette dietro di lui.
«Cos-Cos’ è successo? Vi siete nuovamente presi a botte?»
Gli occhi di Sasuke divennero improvvisamente lucidi. Palesemente non rispose, anzi, appoggiò la testa che gli scoppiava, sopra il ventre di Sakura.
«C-che significa?» biascicò, spiazzata.
«Sssh...» le prese una mano lui «Ti prego, non chiedermi niente»
Un sorrisetto increspò le labbra dell’Haruno, mentre pensava di essere in paradiso. Mise le braccia intorno al suo petto, stringendolo, e rimase così senza proferire parola, ignorando i numerosi pensieri che affollavano la mente del ragazzo.
 
Fece un piccolo sorriso, mentre ricordava quella scena.
Da quel giorno in poi, avevano avuto più di una occasione per stare insieme, o abbracciarsi.
Sasuke stava male per colpa di suo fratello Itachi: litigavano spesso, e ogni volta che lo facevano, il moretto si chiudeva a riccio. Bastava, però, la visione di Sakura e un suo sorriso caldo per rassicurarlo.
O almeno era quello che pensava lei.
Era il 17 di Luglio, e le cose, da un paio di giorni a quella parte, erano cambiate.
Sasuke sembrava evitarla e ciò era terribilmente spiacevole.
Specie adesso che vivevano tutti nella stessa casa, dato che frequentavano l’ università.
Erano stati fortunati a trovare un appartamento a tre piani.
Al primo ci stavano lei, Ino, Sasuke e Naruto, mentre negli altri ci dormivano Kiba, Hinata, Tenten, Neji, Shikamaru, Temari, Tayuya e Tobi.
Insomma, un casino giornaliero! Fortunatamente, la sua amica Ino, che odiava il chiasso e l’ invadenza, aveva appeso un enorme cartello alla porta, con su scritto un bel “ NON DISTURBARE DALLE ORE 7.00 ALLE 18.00! O SARANNO GUAI”.
Erano ancora le 15.00 del pomeriggio, e lei aveva finito il turno.
Poteva ritenersi fortunata, e poteva andare benissimo a farsi una doccia rilassante.
Sasuke, invece, poteva aspettare.
«Sakura – chan?» Una chiave girò nella toppa, e la faccia sorridente della biondina si affacciò sull’ uscio.
«Ino!» esclamò la ragazza «Hai già finito? Ti aspettavo per le 16.00»
Ino, sorridente, lanciò la borsetta ed il grembiule sul divano, gettandosi alla rinfusa sopra i confortanti cuscini rossi e bianchi.
«Naruto si è offerto di fare il mio turno» disse «E’ stato veramente carino. Beh, che c’è, perché mi guardi in quel modo?»
Sakura alzò agli occhi al cielo con in viso un espressione scettica.
«Rimango della mia ipotesi. Quello scansafatiche è cotto di te, puoi giurarci»
La bionda rimase a fissare la parete di fronte.
Era da quando viveva insieme a Naruto e gli altri che sentiva di provare una certa predilezione per il biondino.
Ma non aveva minimamente pensato ad una cotta da parte sua. Era troppo arzillo e stupidino per i suoi gusti. Ma doveva ammettere che era un gran bel ragazzo, e la faceva sempre ridere.
Anche se ogni tanto balbettava.
«Ah-ah! Sei arrossita!» l’indicò Sakura, come volerla incolpare «Dì la verità. Naru-kun ti piace, non è così?»
Ino diventò rossa quanto i capelli di Gaara, uno dei suoi corteggiatori insistenti.
«Ehm, ma cosa dici, Sakura-chan! Non potrei mai... insomma... è un caro amico
«Sì, e da quando?» chiese la rosa, sbattendo la testa «E poi si può sapere perché non ti trovi un uomo? Da quando ti sei lasciata con Shikamaru fai di tutto per evitarli!»
«Oddio, parla la coniuge convinta!» fece con sarcasmo Ino «Perché non pensi per te? Non mi risulta alcun tipo di ragazzo nelle tue grazie! A parte quello smidollato di Sasuke, ovvio»
Il ghigno di Ino fece salire i nervi alla ragazza che afferrò un cuscino, esclamando:
«Non è uno smidollato! Forse è un po’ troppo introverso, ma non è uno smidollato!» e tentò di colpirla, mentre l’ altra si alzava e schivava i colpi.
«Screanzata!»
Ino sparì in bagno, chiudendosi la porta alle spalle.
Sakura rimase attonita per diversi secondi, fino a quando ritornò sulla Terra, pigolando:
«Ma Ino, dovevo andarci io! Non è giusto, sei un’ approfittatrice, scorretta ed anche bugiarda!»
La risata fresca della bionda arrivò subito dopo, facendo irritare Sakura ancor di più.
Borbottando parole sommesse, afferrò il libro di arte cercando di assimilare qualcosa. Non ne capiva niente di disegni e figure, tantomeno di artisti e movimenti vari.
 
Cinque minuti dopo, non riuscì più a ricordare niente. La voce acuta e perforante di Ino proveniva da sotto la doccia come un getto d’ acqua ghiacciata.
L’Haruno si tappò le orecchie. Dei giorni non capiva se la sua amica lo faceva apposta a complicarle la vita, o le veniva semplicemente naturale.
A salvare la biondina dalla sua ira fu il campanello.
«Ino-chan, smetti di cantare con quella voce da citofono!» esclamò, mentre apriva la porta.
Un Sasuke affaticato alzò gli occhi su di lei, squadrandola dall’alto in basso.
Doveva ammettere che era veramente bellissima con i suoi capelli rosa trattenuti in una coda di cavallo stile Ino; e la ragazza doveva ammettere che quel silenzio creatosi stava risultando fin troppo imbarazzante.
«Ciao, Sasu-kun!» sorrise «Non far caso a questa lagna! E’ Ino che ha il mal di pancia!»
Il moro accennò mezzo sorriso, dopodiché entrò posando il grembiule assieme agli altri.
Sakura giurò sopra il suo nome di averlo visto lievemente arrossire... Che non si aspettasse lei a dargli il benvenuto?
«Sasuke...» chiamò, mentre lui si voltava di scatto.
Oh no, non poteva rimanere da solo con lei! Le cose erano cambiate. Non poteva abbracciarla semplicemente d’ amico, perché non era questo ciò che provava.
Si allontanò, schivando la sua mano che tentava di fermarlo.
«Ehm, Sakura... io... devo andare...»
«Aspetta, Sasuke!» lo bloccò appena in tempo «Perché scappi?»
Il ragazzo sospirò.
Non poteva spifferare quello che provava per lei in quel modo. Sarebbe stata una cosa sbattuta in faccia, non piacevole e soprattutto inaspettata.
«Mi eviti da un paio di giorni. Ho fatto qualcosa che non va?» chiese la ragazza preoccupata, senza lasciargli il braccio.
«No, tu non hai fatto niente» rispose lui, guardando dinanzi a sé «Sono solo un po’ stanco, scusami»
Si divincolò delicatamente e si sbarrò in camera sua e di Naruto.
Sakura rimase a fissare il punto in cui era sparito, e si abbandonò sul divano.
Certo che l’ Uchiha era davvero strano. Che avesse litigato un’altra volta con suo fratello?
Per quanto ne sapesse lei, non si sentivano da un po’. 
Quindi cosa lo turbava? Perché la faceva stare sulle spine?
Non si accorgeva che così la faceva solo stare male?
 
Uscita dalla doccia, Ino si recò in cucina aspettandosi di trovare la sua amica con un broncio da lì fino alla strada, e invece, non trovò nessuno.
Notò tre grembiuli, e suppose dell’ arrivo di Sasuke.
Magari Sakura era nella stanza con lui!
Ghignò, mentre la porta d’ingresso si spalancava ed un ragazzo biondo, tutto gocciolante, entrava imprecando.
«...idiota di un sopracciglione! Ma tu dimmi se posso abbassarmi a certi livelli!» a sentire quella voce, Ino si rallegrò «“Naruto di qua, Naruto di là!” Sempre a comandare! Ma che la faccia un po’ nel cu...Oh, I-Ino c-chan! Ehehe, scusa, non ti avevo vista!»
Come al solito, si ritrovò a pensare subito dopo.
Ino sorrise divertita.
«Cos’ è successo, Naru? Sei tutto bagnato!»
Naruto si squadrò dalla testa ai piedi sbarrando gli occhi, dopodiché, con un sorrisino di scuse, disse:
«Ehm, sì... Ecco, vedi... Non spifferarlo a Sakura, però... Ho detto a Rock Lee, di rifarsi le sopracciglia, così magari lei si sarebbe accorta di lui... Ma Lee l’ha preso come un insulto e mi ha gettato nella piscina del residence! Oh, non dire neanche a Sakura che sto bagnando il pavimento…»
La bionda scoppiò a ridere.
«Vieni, ti do una mano a cacciarti questo grembiule zuppo!»
Le mani della Yamanaka vagarono sul suo petto, mentre il ragazzo diventava rosso porpora.
Delicatamente, gli sfilò il grembiule azzurro di dosso, e lo gettò nella pila di panni sporchi.
Mentre camminava, Naruto non potette fare a meno di fissarla. Non si era accorto dell’ asciugamano che avvolgeva il suo candido corpo, e dei capelli bagnati che incorniciavano il suo volto bellissimo.
Il che voleva dire che...Era appena uscita dalla doccia!
Il ragazzo divenne di mille colori. Tentò di tapparsi la bocca per non sbavare, o per emettere qualche suono indesiderato.
«Cosa c’è, Naruto -kun?» lo raggiunse la bionda, preoccupata «Stai male? Ti viene da vomitare, per caso?»
Il biondino, senza cacciare le mani dalla bocca, fece di “ no” con la testa.
«E allora che c’hai?»
Naruto fece cenno con una mano di lasciarlo stare.
«Boh, sembra ti stessi trattenendo dall’ urlare qualcosa, o perlomeno dal rigurgitare» Ino si attorcigliò una ciocca di capelli bagnati tra le dita.
Lui emise dei piccoli gemiti.
L’altra, non sapendo che fare, sorrise.
«Vabbè, allora ti lascio, vado a cambiarmi. A proposito, Naru»
L’Uzumaki la guardò interrogativo.
«Grazie per esserti offerto al mio posto. Ero proprio stanca» e avvicinandosi, gli scoccò un bacio sulla guancia, per poi allontanarsi e chiudere la porta della camera sua e di Sakura dietro le spalle.
Naruto allungò una mano come per fermarla, mentre le sue gote andavano a fuoco.
Un bacio dalla Yamanaka, un sogno che diventava realtà.
Liberò la sua bocca dalle mani e, lanciandosi sul divano, si mise a saltellare.
«Yuppi! Yuppi! Mamma, quant’ è figa! E’ proprio figa!» incurante del fatto che Ino e Sakura stavano nella stanza a due passi dal soggiorno.
Infatti quest’ ultima, dopo aver sentito quelle urla disumane, spalancò la porta di botto e lo raggiunse con in viso un’espressione adirata.
«Naruto Uzumaki, che cavolo stai facendo?!» strillò «Scendi immediatamente dal divano con quei tuoi piedacci! Oh, guarda cos’ hai combinato! Hai bagnato tutto il pavimento! Sei un idiota! Un danno per la società!»
«Ehm...» Il ragazzo scese con cautela da sopra il sofà con un sorrisino di scuse ed un braccio sulla testa «Scusa, Saku-chan, ma vedi... l’ entusiasmo ed io siamo una cosa sola. No, no, che fai con quella scopa! Mettila giù, Sakura-chan, mettila giù!»
La rosa, incavolata, prese a rincorrerlo per tutta la cucina, con una Ino sorridente ed un Sasuke che borbottava qualcosa del tipo “testa quadrata di un Naruto”.
 







Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Gelosia e domande ***








«Scusate per quest’invadenza» Hinata Hyuga sorrideva seduta accanto a Kiba, il suo ragazzo, con di fronte Naruto, Ino, Sakura e Sasuke.

Era ora di pranzo, e la corvina aveva gentilmente chiesto una piccola ospitalità per pranzare, dato che i suoi compagni di piano erano usciti, portandosi via le chiavi.
Naruto aveva messo su un bel broncio, che con le ripetute gomitate di Sakura, tentava di nascondere.
Primo, perché la Hyuga non gli stava particolarmente simpatica; secondo, perché Kiba non si accennava a farla stare zitta, e terzo... si era seduta al suo posto!
«Ma ti pare» sorrideva la ragazza con i capelli rosa «Un giorno di questi saremmo venuti noi da voi. Con Naruto in casa è sempre una preoccupazione!»
Tutti ridacchiarono, mentre Naruto faceva una smorfia irritata.
Ci mancava solamente la sua migliore amica a fare le battutine del cavolo sul suo conto!
Ma una strizzata d’occhio da parte di Ino gli fece cambiare idea.
«E dimmi, Naruto, hai trovato la ragazza?» Hinata ammiccava verso l’Uzumaki, mentre questo gettava uno sguardo d’aiuto a Sasuke che come al solito non lo guardava.
Sospirò pesantemente. Hinata era una sua ex, e questo non era un punto a suo favore.
Sì, stava con Kiba, ma non aveva smesso di adulare lui... o almeno, secondo Sasuke.
«Oh, certo, forse... » biascicò, mentre Ino e Kiba alzavano gli occhi nello stesso momento.
Quest’ ultimo fece un sospiro di sollievo. Se era fidanzato significava niente flirt tra lui e Hinata, bene.
Dispiaceva ammetterlo, perché il biondino era sempre stato uno dei suoi migliori amici, ma da quando si era messo con Hina-chan sentiva una certa gelosia nei suoi riguardi, qualcosa che lo faceva andare su tutte le furie ogni volta che i due parlavano insieme.
Ecco perché da qualche giorno a quella parte tentava di evitarlo.
La biondina, invece, lo guardava interrogativo. Non risultava nessuna ragazza nelle grazie di Naruto.
Che fosse fidanzato con un’ altra? Ma allora non era cotto di lei come farneticava Sakura!
«Tu fidanzato? Ma che diav-» Naruto, prontamente, pestò un piede alla sua migliore amica, che si zittì di colpo.
Hinata gettò gli uno sguardo, mentre lui non alzava occhio dal suo piatto, ignorando le numerose frecciatine che Sakura gli mandava.
«Dunque, sei fidanzato. Wow, non lo sapevo!» si stupì la mora «E chi è? La conosco? Com’è di aspetto?»
Sasuke per poco non si affogò con l’aranciata. Se il suo amico aveva la ragazza, lui assomigliava a Rock Lee!
«Oh, sì...insomma, forse la conosci» rispose il ragazzo «E’... è bionda, alta, con gli occhi azzurri, e...» guardando la faccia perplessa di Ino si affrettò subito a contraddirsi «Beh, no, non la conosci di sicuro»
Hinata annuì con un sorrisino falso. Un po’ le dava fastidio sapere che il suo ex fidanzato stava con
un’altra, ma aveva Kiba al suo fianco ed era quello ciò che importava.
«Oh, Naru, sono sicura che ti saprà meritare. Sennò fammi un fischio!» rise, mentre Naruto faceva lo stesso forzatamente.
Kiba lanciò un altro sguardo d’astio al biondo, mentre Ino si alzava da tavola, sparecchiando tutto.
Non l’aveva mai fatto e non le piaceva, ma se significava stare lontana da quei due che ridevano come una coppia di piccioncini, allora andava bene.
Sakura la seguì con gli occhi, notando una smorfia irritata incresparsi sulle sue labbra.
Tirò una gomitata per zittire Naruto, ma quello, in tutta la sua ottusità, non afferrò il concetto.
 
 
«Ino-chan, torna a tavola!» L’ Haruno entrò di soppiatto in cucina, spuntando alle spalle dell’ amica che stava già lavando i piatti.
«Figurati!» sbottò «Non capisco perché l’abbiate fatta entrare! Eppure il cartello parlava chiaro: fuori i rompiballe dalle 7.00 di mattina fino alle 18.00 di pomeriggio!»
«Con rompiballe ti riferisci a Kiba e Hinata, o solo ad Hinata?»
Alla domanda della rosa, Ino alzò la testa di scatto. Un lieve rossore si impadronì delle sue guance, facendo di tutto, poi, per ricomporsi.
«Io... non ha importanza di chi parlo!» biascicò «La cosa che più odio al mondo sono gli intrusi all’ora di pranzo! Per non parlare degli intrusi che ridono odiosamente, facendo le loro battutine ripugnanti e prive di alcun senso!»
Sakura rimase attonita con in volto mezzo sorriso.
«Hinata è nostra amica, Ino. Abitiamo tutti nella stessa palazzina e la conosciamo da tempo!»
«Certo!» esclamò sarcastica la biondina, non riuscendo a trattenersi «Soprattutto Naruto!»
Rendendosi conto di aver parlato troppo e senza freni, la Yamanaka si morse il labbro inferiore e tornò a sciacquare i piatti facendo finta di niente.
Sakura voleva ridere. La sua amica era gelosa di Hinata e Naruto, non c’era alcun dubbio.
Altrimenti non avrebbe sparato a raffica un sacco di frasi con tutto quel nervosismo.
«Ino, dì la verità...» incominciò la ragazza, dopo qualche secondo di silenzio.
«Sì?»
«A te piace Naruto?»
La bionda smise di trafficare con un piatto e spalancò leggermente gli occhi azzurri.
Non poteva pensare una cosa del genere! La sua amica non poteva insinuare una cosa non vera... o perlomeno, una cosa della quale lei non ne era ancora cosciente.
Senza rendersene conto iniziò ad accelerare, spostando di qua e di là piatti e posate insaponate.
«Ma cosa dici... Io... Non potrei mai... Sakura-chan, non puoi insinuare una cosa del genere sul mio conto...» borbottò imbarazzata.
«Ino» la ragazza la guardò con un’ espressione scettica «a te piace Naruto»
A quell’affermazione la biondina si fermò.
Appoggiò il sedere sul lavandino, togliendosi i guanti giallo limone dalle mani.
Sospirò. Forse era vero. Naruto le piaceva, e come al solito Sakura se ne accorgeva prima di lei.
«A dir la verità, forse sì...»
Sakura alzò un sopracciglio, mentre l’amica volgeva gli occhi al cielo
«Uff, e va bene! Mi piace, hai ragione tu! Sono gelosa, anzi, gelosissima!»
«Bene, e perché non glielo dici?»
«Cosa?!»
«Diglielo» affermò tranquillamente la rosa «si vede che anche lui è cotto a puntino»
«Sciocchezze!» Ino diventò lievemente rossa «Non cambierebbe assolutamente niente»
«E per quale motivo?» Sakura incrociò le braccia. Avere una migliore amica così testarda e schizzinosa, non faceva altro che aumentare il quadruplo dei suoi nervi.
La biondina sospirò con una punta di tristezza.
«Non hai sentito? E’ fidanzato! Non so con chi, ma è bionda proprio come me!»
Sakura ridacchiò.
«Non l’hai capito? Allora sei davvero ottusa, cara mia! Lui non è fidan...»
Ad interrompere quella frase, fu una furia con i capelli all’ insù che arrivò dietro le due, gridando un “Largo!” e posizionandosi di fronte al lavandino.
Naruto aprì il rubinetto e ci ficcò la testa sotto, bagnandola con estremo sollievo.
Sia Ino che Sakura lo guardarono perplesse.
«Scusate, ma Hinata mi ha fatto ingoiare dei peperoncini al tonno!» spiegò dopo, mentre la Yamanaka storceva il naso «Mi sono bruciato tutta la lingua, dannazione!»
Così dicendo se ne andò, facendosi aria con le mani.
«Hai visto?!» sbottò Ino, irata «Non fa altro che nominare quella lì!»
«Ino-chan, aspetta!» Sakura tentò di afferrare l’ amica dal braccio, ma lei si divincolò con facilità.
Dopo che la bionda raggiunse il soggiorno, la rosa sospirò con l’ intento di uccidere qualcuno e le sue balle. Un ragazzo di nome Naruto Uzumaki, che combinava danni a catena e non se ne rendeva conto.
 
 
«Ehm, Naruto, devo parlarti» alle parole di Kiba, il biondino alzò lo sguardo su di lui, perplesso.
«Eh bravo, Kibs!» incrociò le braccia, offeso «Ne approfitti solo ora, vero?»
Kiba cercò di rimanere impassibile, anche se tutto ciò rendeva la situazione dannatamente difficile.
«Andiamo di là, quindi»
«Cosa?» chiese Naruto, sarcastico «Spiegami perché dovremmo alzarci da questo comodissimo divano... Okay, d’ accordo, ahia!»
Kiba lo trascinò da un braccio e i due si barricarono nella stanza dell’Uzumaki e dell’Uchiha, che era sdraiato comodamente sul suo letto e faceva finta di sonnecchiare.
«Sasu, smettila di poltrire!» gli fece la linguaccia il biondo, mentre Sasuke apriva un occhio.
«Che vuoi, testa quadrata?» domandò «Non è ora anche per te del pisolino pomeridiano?»
«No! Io e Kiba dobbiamo parlare, ti dispiace?»
«A me no, piuttosto dispiacerà più a lui dover parlare con te»
«Ehi!» Il biondo era indignato, mentre Kiba iniziava a sbuffare. Prima parlava con Naruto, meglio era.
«Okay, okay, tolgo il disturbo ma torno tra dieci minuti» Il moro si alzò di malavoglia dal suo comodo letto e si chiuse la porta alle spalle.
Naruto si gettò alla rinfusa sopra i cuscini, esclamando:
«Dai, Kibs! Salta anche tu, è divertente!»
Kiba ne aveva tanta voglia, certo. Lui e Naruto facevano idiozie da quando si erano conosciuti, ma in quel momento aveva un urgente bisogno di parlargli, di chiarire le cose.
«Allora?» lo destò l’Uzumaki «Come va? E’ da un po’ che non parliamo. Ho una marea di cose da raccontarti! Il bar, Rock Lee, il viaggio in Australia, lo stipendio da cani, l’ università che rompe, Ino...»
Kiba alzò la testa, interrogativo.
«Ino
«URGH!» Naruto divenne color prugna e subito si affrettò a spiegare «Certo, Ino! Lei mi aiuta spesso con le materie, sai... Non sono una cima in filosofia del linguaggio... Ehm...»
L’altro lo guardò sospettoso per due secondi. Aveva una gran voglia di dirgli che era un gran bugiardo, ma adesso doveva parlare seriamente.
«Senti, Naruto» incominciò sospirando «io sto con Hina-chan...»
«Sì, questo lo so» lo interruppe l’amico.
«Aspetta, lasciami finire!» Kiba gli lanciò un’occhiataccia e quello si zittì.
«Vedo che tu e lei avete un certo feeling e... Insomma, sono preoccupato. Tanto preoccupato, Naruto. Lo sai che... beh, che lei mi piace un sacco e non vorrei rovinassimo il nostro rapporto per... insomma, mi hai capito? Mi da fastidio, Naruto, non posso farci niente! E’ più forte di me, è una cosa dannatamente contro la mia volontà!» Kiba gesticolava di brutto, e Naruto stava per ridergli in faccia «Ecco perché ti ho evitato per tutti questi giorni. Non volevo che Hinata si avvicinasse a te più di tanto. Solo che Shikamaru e Temari hanno portato le ultime due copie della chiave con loro, e... Uff, Naru, per favore, dimmi la verità...»
Kiba era serio e Naruto tratteneva a stento le risate. Era diventato rosso e stava per scoppiare.
«Hinata. Provi ancora qualcosa per lei?»
Il biondino non riuscì a trattenersi e si sbellicò dal ridere, tenendosi la pancia. La sua risata fresca e cristallina fece adirare l’ amico che gli stava di fronte.
«Ti sembra un argomento divertente? Io non ti capisco!» esclamò imbronciato.
Ma era davvero così ridicolo, o cosa? Che quel cretino dell’Uzumaki glielo spiegasse, per favore.
«Kibs, sei... sei una femminuccia paranoica!» rise Naruto «Come puoi pensare che a me piaccia la tua ragazza? Io neanche la sopporto quella! Beh, ogni tanto è antipatica e lo sai... Insomma, stavamo insieme a sedici anni, ti rendi conto? Come potrebbe ancora piacermi una piattola del genere? Ehm... A volte è antipatica, Kibs, non negarlo!»
«Quindi...» boccheggiò quello, stupito e a bocca aperta «Lei non ti piace?»
«Ma certo che no!» continuò a ridere «Non pensarlo neanche se fosse l’unica ragazza sulla faccia della terra, amico mio!»
L’altro fece un sospiro di sollievo, mentre il biondino gli tirava pacche derisorie sulla schiena.
«Quindi non mi parlavi per questo? Sei un cretino, la devi pagare!» e afferrando un cuscino, lo lanciò in faccia all’ amico.
Kiba si rialzò, furente.
«Ho capito che ti ignoravo per una cavolata, ma per l’ amor del cielo, non puoi spettinarmi i capelli in questo modo!»
Naruto rise e si scansò, afferrando il cuscino di Sasuke.
I due amici fecero la guerra per un po’, sfasciando i letti ben ordinati e combinando la stanza piena di piume.
 
«NARUUUUTOOO! » L’urlo di Sakura si espanse per tutta la camera non appena entrò con l’intenzione di tenere una conversazione decente con il biondino.
Kiba e Naruto si fermarono con la bocca spalancata, appena in tempo nel lanciarsi in un’ altra lotta coi cuscini.
«Che c’è, Sakura-chan?»
La ragazza sprizzava scintille. Non solo i ragazzi non l’aiutavano di striscio a fare le faccende domestiche ed Ino odiava fare quelle cose, ma la ripagavano in quel modo, sporcando e mettendo sottosopra le stanze! E quell’ idiota del suo migliore amico-nominato così, per chissà quale assurdo motivo-, aveva il coraggio di chiederle “Che c’è Sakura-chan?”. Glielo faceva vedere lei!
«Vieni qui, razza di un incompetente!» gli saltò addosso, facendolo cascare nel letto di Sasuke ormai tremendamente rovinato.
«Ahio, si può sapere che ti ho fatto?» si lamentò Naruto, mentre cercava di cacciarla via
«E smettila di mordermi, per la miseria!»
«Guarda cos’ hai combinato, incapace! E adesso, a chi tocca mettere in ordine? Eh?!»
«A...a...Sasuke?»
Sakura strinse i denti e i pugni con gli occhi ridotti a fessure.
«NARUTO IO TI AMMAZZO PRIMA DEI TUOI GIORNI! Come puoi pretendere che Sasuke faccia le pulizie di casa? Tu e lui non vi schiodate di un centimetro dal vostro caro divano bianco, che chissà per quale misterioso motivo è sempre pieno di piedate!» urlò con una nota di isteria.
Kiba ridacchiò con le braccia conserte «Magari sono le impronte dello Yeti!» se ne uscì.
La ragazza si voltò minacciosa verso lui.
«Che hai detto, Kiba?»
«Uhm, niente, io...»
«Esci subito di qui se non vuoi fare la stessa fine di questa specie di individuo che ho tra le mani!» sbraitò furente, mentre teneva Naruto da un orecchio.
Kiba non se lo fece ripetere due volte; lasciò il cuscino dell’ amico ed uscì in un batter d’occhio.
Quando Sakura Haruno si arrabbiava era peggio di Rock Lee appena sveglio.
 
 
Dopo averlo menato per benino, avergli fatto sistemare i letti-il risultato era come tentar di profumare l’immondizia-, l’ Haruno si sedette, accavallando una gamba e spostandosi un ciuffo ribelle che le ricadeva sul viso.
«Naruto?» chiamò, sembrando finalmente calma.
«Che c’è?» chiese quello, mentre finiva di raccogliere le piume sparse nel tappeto «Uffa, alzati da lì! L’ho appena sistemato!»
«Se per sistemare,» fece la ragazza, toccando le coperte del letto messe a casaccio «intendi quest’ obbrobrio, sei sulla cattiva strada!»
Il biondo incrociò le braccia.
«Va bene, che vuoi?»
«Dobbiamo parlare» affermò con il tono di una che non ammetteva esitazioni.
Naruto aprì leggermente la bocca e la richiuse un istante dopo. Lui e Sakura non parlavano seriamente da almeno cinque mesi.
L’ultima volta che avevano fatto un discorsetto era stato quando la rosa piangeva sulla sua spalla per l’ennesima delusione inflitta da Sasuke.
«Ah sì? Ma oggi avete tutti voglia di dar aria alla bocca? Prima Kiba, poi tu...»
Sakura alzò gli occhi al cielo. Come faceva ad essere così idiota, quel ragazzo?
Ed Ino che si era anche presa una cotta! Povera lei!
«Sentimi bene, Naruto dei mie stivali!» lo prese dalla maglia, mentre quello alzava le mani in segno di resa «Tu adesso ti siedi qui di fronte a me e mi ascolti. Anzi, parliamo assieme, okay?»
«D’accordo, Saku, okay. Ma sta’ calma, sei più nervosa di Sasuke quando mi mena!» si grattò la testolina incerto il biondo, mentre si sedeva sul suo letto.
«Cosa ti passa per la testa?» chiese senza tanti giri di parole la ragazza.
L’amico aggrottò la fronte. Era sempre stato un tipo tardo nel capire le cose.
Ma questa poi... Per una volta che non combinava niente, non rompeva lampade, lampadari e bomboniere, Sakura lo incolpava lo stesso? Bah, che roba.
«Okay, Sakura-chan, non capisco che vuoi dire!» esordì «Non rompo sopramobili da un mese, ormai. Perché dovrei...»
«Cosa ti passa per la testa, ho detto» scandì bene le parole la ragazza.
L’Uzumaki rimase pensieroso.
Perché la sua amica non parlava e basta? Non era bravo a decifrare le rune.
«Sakura, per l’amor del cielo, non ti seguo!»
Questa sentì la rabbia bollire nelle vene.
«Oddio! Perché devi sempre farmi passare per una ragazza con poco tatto e molto impulso? Grrr... e va bene, va bene! Ti piace Ino, non è così?»
Naruto, nell’ udire quelle parole, fece una smorfia ebete.
«C-cosa?»
«NARUTO! Capisci il giapponese, sì o no? Non te lo ripeterò ancora una volta, se hai orecchie per intendere, intendi!»
Il ragazzo guardò Sakura, che aveva le braccia conserte e lo scrutava come voler scovare la verità.
Come aveva fatto a capire che gli piaceva Ino? Era una maga o cosa?
O magari... no, no, impossibile. Aveva parlato con Sasuke? .
Nah, troppo improbabile per quel poco tempo che passavano insieme in quei giorni.
«Ma cosa dici, Saku-chan, non potrei mai... Lo sai come la penso, sto bene single, affiatato ed arzillo! Come ti viene in mente una cosa del genere?!» Il biondino gesticolava come un forsennato, tentando di farsi passare per un mentitore credibile «E poi, come mai proprio Ino? Insomma, non mi pare ci sia solo lei come ragazza! C’è... vediamo... Temari! Uhm, sta con Shika...Ehm, Tayuya! No, è fidanzata con Tobi... Ci sono, Tenten! Ma sì, lei è perfetta! Ah già, è occupata con Neji... Urgh!»
«Non eri tu quello fidanzato, caro il mio Narutino?» ghignò maleficamente Sakura, mentre quello si allontanava «Fermo lì! Devi ancora dirmi la verità!»
Con un gesto del braccio, lo rimise a sedere senza obiezioni. Quando voleva sapeva essere una vera tiranna, deglutì, Naruto.
«C-Cosa ti fa pensare che mi piaccia?» domandò, abbassando lo sguardo per nascondere il rossore.
«Prima di tutto, per come la guardi» incominciò Sakura con aria da saputella «Ti scongiuro, non fissarla come se le volessi saltare addosso, ti cola la bava dalla bocca»
«Me lo dice anche Sasuke, in effetti...» fece sconsolato, Naruto.
«Quindi stai dichiarando apertamente che ti piace!» esclamò Sakura, con occhi sognanti «Ah, amico mio, lo sapevo, lo sapevo!»
«Ma io...»
«Poche storie» l’ ammonì con una mano «Ti ordino esplicitamente di dichiararle i tuoi sentimenti. E’ una cosa di vitale importanza per lei, per te e per i mie nervi»
«Ti giuro che c’ ho pensato, ma non so come fare!» pigolò l’ Uzumaki come un pulcino «Lei è sempre così... così... bona! Ehm, sì, bona e sfuggente...» si corresse.
La ragazza si portò un dito sul mento con fare pensieroso.
Le veniva in mente un vecchio proverbio che sua nonna ripeteva spesso: se Maometto non va dalla montagna, la montagna va da Maometto.
Ma in quel caso non c’ entrava nulla, a meno che Ino non rappresentasse Maometto e Naruto la montagna.
«Che stai facendo?» la destò lui, osservandola rimuginare.
«Faccio due seghe mentali in più, problemi?» sbottò.
«No, no» si affrettò a rispondere lui. Era completamente strana la sua amica.
Strana e lunatica, sì.
«Ci sono!» scattò all’ impiedi Sakura «Potrei aiutarti io! Ah, che genio!»
Naruto la guardò scettico. Non ci voleva molto per arrivare ad una conclusione del genere.
E poi diceva a lui, “idiota”.
«E quindi?» chiese.
Destata dal suo momento di gloria, la rosa lo afferrò dalla maglia e sibilò:
«Quindi tu adesso esci da questa stanza e vai a fare il mio turno al bar, mentre io penso a qualcosa! Ho bisogno di tempo e tranquillità!»
«Ma io...»
«Non obbiettare!» esclamò «Fila via! Marsch!» ordinò, facendogli segno d’allontanamento con la mano.
Naruto si grattò la chioma bionda.
«Ma Sakura, questa è la mia stanza, dovresti...»
«HO DETTO DI SMAMMARE! Di liquidarti, archiviarti!» si avvicinò minacciosa «Vuoi metterti con Ino, o no?»
«Ma certo, che dom...»
«E allora smamma, questo non è posto per te!» urlò, aprendo la porta e gettandolo via con una spinta «Devo pensare, e tu rendi difficile l’impresa! Babbuino!»
E chiuse la porta con un sonoro “SBAM”.
L’Uzumaki stette a fissare la porta, confuso. Se c’era una persona pazza e schizofrenica in quella casa, allora era Sakura. Non poteva fare il suo turno di lavoro nel proprio giorno libero!
Sbuffò sonoramente.
 
 
 
 
La ragazza, nel frattempo, stava pensando ad un piano. Doveva assolutamente aiutare quei due nell’ardua impresa del fidanzamento, cosa che Naruto non aveva ancora ben chiara.
E per la sua semplice stupidità, non era riuscita a fare in tempo a chiedere di Sasuke.
Il suo Sasuke. Ah, come voleva parlargli in quel momento.
Le mancavano i suoi abbracci e le sue parole... Perché si comportava in quel modo?
Girando la maniglia della porta questi entrò silenziosamente, mentre lei si alzava col cuore in gola, presa alla sprovvista.
Lo fissò per qualche secondo, finché per richiamare l’ attenzione su di sé, esordì:
«Sasuke!»
E il moro, bloccandosi alla sua vista, boccheggiò:
«S-Sakura, sei qui?»
 












 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Non era nei piani ***


 






Questa accennò un sorriso. Finalmente era riuscito a bloccarlo in camera, si disse. Lo vide abbassare lo sguardo, trafficando con l’ I-Pod. Non volendo, era riuscita a metterlo in imbarazzo ancora una volta. Beh, non era da lui comportarsi così. Di solito le concedeva uno dei suoi sorrisi, o peggio parlando, la snobbava. Ma il periodo degli snobbamenti era finito. Sasuke non la trattava più come una delle tante, anzi. Le riservava qualcosa di speciale, di diverso. Avevano istaurato un rapporto idilliaco, quasi come due amici. Insomma, amici non era il termine esatto. Sakura non voleva essere assolutamente sua amica; ma se amicizia significava stargli accanto per lei andava bene.
Non le andava bene, invece, quel cambiamento improvviso.
«Sasu, che ti succede? Sei incavolato con me?» domandò, scrutandolo nelle sue iridi pece. Aveva due occhi così intesi da far girare la testa.
Sasuke alzò lo sguardo su di lei, tentennante. Non aveva mai avuto a che fare col cuore che batte forte e con il fiato mozzante.
«No, io… Figurati»
«Eppure sembri evitarmi. Ho fatto qualcosa che non va?» insistette la ragazza «Mmh... per esempio... ho rotto il tuo I-Phone, o il tuo stereo?»
Il moro non potette fare a meno di increspare mezzo sorriso. Come stranezze e cavolate quella ragazza dai capelli rosa raggiungeva la cima più alta della scala. Dopo Naruto, s’intende.
«Ma no, tutto apposto» rispose «In questi giorni sono così stanco... Il… Il lavoro distrugge»
Sakura aggrottò la fronte, interrogativa.
«Lavoro? Ti sei preso una settimana di ferie, Sasuke. Come puoi dire di essere stanco? Io ho ancora i turni da fare, tu invece sei libero»
Beh, non aveva tutti i torti. Il fatto era che non sapeva cosa inventarsi di meglio. Non poteva spifferarle la verità. Sarebbe stato troppo per lui. Andava contro la sua norma, era una cosa completamente inaudita. Eppure il coraggio non gli mancava di certo; ma il coraggio di esprimere i suoi sentimenti... forse quello sì.
«Ecco... Io...» si fermò, mordicchiandosi il labbro inferiore. 
Perché era tutto così dannatamente difficile? Eppure aveva chiaro in testa ciò che provava. Ogni volta che la vedeva sentiva un forte imbarazzo e tutto si aggravava. Stava perdendo la testa.
Infatti, adesso le si stava avvicinando senza un’intenzione precisa.
Sakura lo guardò perplessa. Non aveva mai sperimentato una distanza del genere con lui. I loro nasi quasi si sfioravano e i cuori di entrambi avevano preso a battere forte, all’unisono.
Il ragazzo, senza pensarci, posò una mano sopra la guancia di Sakura. A quel tocco, la rosa ebbe un fremito. Stava per succedere qualcosa, lo sentiva.
Difatti l’Uchiha le aveva preso il volto tra le mani e aveva portato le proprie labbra su quelle sue, che erano dischiuse. Lentamente, le loro lingue presero a danzare come in una coreografia ben precisa.
Se le avessero detto che il Paradiso fosse migliore di quello, Sakura non ci avrebbe creduto.
Sasuke, ormai incapace di controllare il suo istinto, muoveva la ragazza a suo piacere dalla nuca. Sakura, invece, aveva poggiato delicatamente le mani contro il petto di lui.
Dopo che il bacio diventò più irruento, qualcosa li indusse a fermarsi. Si guardarono negli occhi per dei secondi, con le labbra arrossate ed il respiro affannato.
Una caverna scura su un prato verde.
Sakura si portò una mano alla bocca.
«S-Sasuke... io...»
«No, aspetta, non…» tentò di anticiparla il ragazzo, ma fu tutto inutile.
La rosa, al dir poco scossa, uscì dalla stanza e scappò via. Prendendo le chiavi sul tavolo, aprì la porta di casa e la richiuse alle spalle.
Era stato bello, tutto così romantico e perfetto. E perché adesso stava fuggendo, allora? Il perché non lo sapeva nemmeno lei… era troppo complicata da capire.
Sapeva solo che era felice e che doveva prendere una boccata d’aria.
Sasuke, dal suo canto, rimase a fissare il punto in cui era Sakura sparita. Si maledisse per l’impulsività.
Doveva continuare ad evitarla e fare il coerente!
Non poteva farsi trasportare dalla sua maledetta indole passionale e fare le cose a casaccio, proprio come il suo amico Naruto.
 
 
 
 
 
La sera stessa, Ino rientrò in casa con due buste in mano. Aveva fatto shopping in centro ed acquistato delle magliette molto carine.
Rientrando, notò una chioma bionda sparsa sul sofà bianco. La riconobbe e alzò gli occhi al cielo.
Naruto stava dormendo sul divano, come suo solito, e con la TV accesa. Anche questo come suo solito.
Le russa del ragazzo si facevano fastidiose ed Ino era troppo perfettina a volte. Quel dannato russare disturbava il silenzio della casa.
In punta di piedi, si accostò a lui osservandolo per un po’.
Sembrava un angioletto quando dormiva. I suoi capelli d’oro un po’ umidi, probabilmente per la doccia fatta da poco, gli ricadevano in fronte. E a parte il suo russare, sembrava veramente una visone celestiale.
Come sentendo i suoi pensieri, Naruto aprì un occhio, forse disturbato dal chiasso che si era creato in televisione. Vedendo il viso della ragazza così vicino al suo, rizzò subito a sedere, mentre quella, spaventata, lanciava un gridolino.
«Santo cielo, Ino!» esclamò il ragazzo, tenendosi il petto con le mani «Mi hai fatto... mi hai fatto pisciare addosso!»
La biondina rise.
«Tu sei tutto pazzo. Possibile che una campana è più silenziosa di te? Le tue russa si espandevano per tutta la casa»
L’Uzumaki divenne rosso. Che figura del cavolo!
«Ehm, ero molto stanco!»
«Lo avevo immaginato» disse lei con apprensione «Hai voluto fare il mio turno!»
Naruto si portò una mano alla nuca. Faceva così ogni volta che si sentiva in imbarazzo.
«Ma figurati. Per me è un piacere»
«E’ un piacere lavorare con Rock Lee?» alzò un sopracciglio scettica la ragazza.
«Oh, beh» si contraddisse il biondo «Lui è la solita checca stridula, niente di eccitante»
Ino rimuginò. Magari lo faceva per lei… Ah, che stupida! Era fidanzato, già.
«Senti...» accennò, mentre lui diceva un “sì”, guardandola intensamente.
Lei se ne vergognò e cambiò subito discorso.
«Ehm... niente, mi chiedevo solo dove fosse Sakura, ho comprato due maglie anche per lei»
«Ah...» la speranza di Naruto si spense tutt’ad un tratto «Beh, credo sia uscita. Quando sono tornata non c’era»
«Ah sì? E Sasuke?»
«Anche lui»
I due rimasero in silenzio per un po’. Ciò che tartassava la ragazza era il fatto di lui con un’altra. Non riusciva a capacitarsene. Era un qualcosa che la faceva impazzire.
Naruto, dal canto suo, non sapeva bene come comportarsi.
«Naru, per caso...» disse d’un tratto quasi senza pensarci «Chi...chi è la tua fidanzata?»
Il biondino la guardò perplessa, mentre lei, diventava paonazza.
«Oh no, lascia perdere ti prego! Fa finta che non ti abbia detto niente, scusami!»
Ino si alzò velocemente dal divano. Non doveva dirla una cosa del genere! Cosa le era saltato in mente?
Naruto però, non fu d’ accordo. Così, alzandosi anche lui, la fermò da un braccio.
«Aspetta, Ino! Io non ho...»
Ma presa alla sprovvista quest’ ultima barcollò all’indietro e finì tra le sue braccia. Sentì il cuore in gola, mentre Naruto boccheggiava incapace di fare nulla.
«ScusaNarutoscusa!» soffiò tutt’ad un fiato, per poi scomparire nella sua camera senza degnarlo più di uno sguardo.
Chiuse a chiave e si portò una mano al cuore. Non poteva fare una pessima figura, si disse.
Il biondo, invece, rimase attonito per diversi secondi. Era successo tutto così veloce e lui odiava la fretta.
Si risedette sul divano con la bocca spalancata. 
Perché era tutto così difficile?
Da quel momento in poi riusciva a capire il suo amico Sasuke perfettamente.
 













 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Tutto è bene ***










Sasuke corse finché potette, rischiando più volte di essere travolto da una macchina. Arrivato ad un certo punto, il fiato mozzato, si fermò appoggiandosi ad un palo della luce per riprendersi.
Sakura era scappata via. Perché lo aveva fatto, si disse? Lo sapeva, non avrebbe mai dovuto baciarla, era stato uno stupido impulsivo, aveva buttato al vento il loro rapporto. Quel bel rapporto che avevano da poco costruito. Rimase a riflettere, constatando che per quanto avrebbe corso per raggiungerla non ce l’avrebbe mai fatta. L’aveva ormai persa di vista.
Si era illuso come un bambino, aveva creduto per un istante di essere ricambiato. Quando aveva incontrato quegli splendidi occhi verdi non aveva capito più niente, tutto era diventato così confuso, aveva reagito secondo il suo cuore... Era davvero patetico, si disse.
Sospirò affranto. Adesso probabilmente la sua Sakura era arrabbiata con lui, magari offesa perché l’aveva baciata senza il suo permesso. Era un idiota, una testa quadrata, un “Naruto”.
Alzò gli occhi al cielo, pensando che stava diventato matto.
Pazzo per Sakura, pazzo perché aveva sbagliato tutto. Ancora una volta, a causa del caratteraccio che si ritrovava l’aveva fatta nuovamente soffrire.
Anche se Naruto blaterava il contrario, ovvero che la rosa lo amasse, lui non ci credeva più ormai. Aveva perso le speranze. Non restava che trovarla, correre per raggiungerla, fermarla e dirle tutto.
Ormai il danno era fatto, avrebbe dovuto chiederle scusa e agire educatamente. Dirle che era innamorato perso di lei, che la voleva tanto, che... che quando Rock Lee le faceva la corte aveva voglia di strozzarlo.
Forse lei non lo ricambiava, ma avrebbe capito lo stesso. Un barlume di speranza si accese in lui. Riprendendo fiato, cominciò a correre verso il parco, luogo in cui era cambiato tutto...
 
 
 
 
Sakura correva a più non posso, senza fermarsi mai. Entrò nell’unico posto in cui la portava il cuore, l’unico posto che le ricordava il suo Sasuke. Si fermò riprendendo fiato, aveva fatto un kilometro senza sosta.
Era matta da legare, si disse. Perché era scappata come un’idiota non appena il sogno della sua vita si era avverato? Sasuke l’aveva finalmente baciata, e lei si era sentita in paradiso. Ma l’imbarazzo l’aveva colta di sorpresa e la sua impulsività l’aveva indotta a fuggire via senza una spiegazione.
Povero Sasuke, pensò, l’aveva lasciato solo, che stupida! Si sedette su una panchina in riva al piccolo laghetto dove per la prima volta lei e Sasuke si erano guardati con occhi diversi. Lui l’aveva abbracciata, lei lo aveva consolato. Era stato tutto così bello... speciale...
Chiuse gli occhi, risentendo le labbra del moro sulle sue.
Sorrise mentre il cuore le esplodeva dal petto. Era così felice, avrebbe voluto saltellare.
I raggi del sole le pizzicavano le pelle bianca e lei si sentì davvero bene. Avrebbe voluto tanto dirgli grazie, grazie per averla baciata ed averla resa la ragazza più felice dell’universo. Grazie per la sua sola esistenza, perché grazie a lui era tutto speciale, magico... Rise da sola, cristallina, come una scema.
Beh, forse era meglio tornare alla palazzina, pensò improvvisamente. Doveva parlare con lui e chiedergli scusa per il suo comportamento infantile, sì. Si alzò dalla panchina per avviarsi, ma il luccichio del laghetto catturò la sua attenzione. Sorrise, e si abbassò per bagnarsi le dita...
Sasuke, ti amo...
Fece un balzo all’indietro, non appena udì una voce a lei così familiare. Il suo cuore accelerò di colpo.
«Sakura! Sakura, sei qui?» era lui, oh dio, era proprio lui, l’aveva seguita «Fatti vedere, ti prego!»
La rosa prese fiato, facendosi aria con la mano. Doveva stare calma, calma. Non doveva fare nuovamente la figura dell’idiota
Sasuke spuntò dietro gli alberi e i cespugli, e non appena gli sguardi dei due s’incontrarono, sembrò come se tutto intorno a loro si fosse fermato. Non riuscirono a staccarsi gli occhi di dosso nemmeno per un secondo.
Il ragazzo tentò di tranquillizzarsi, il suo cuore aveva incominciato a fare le capriole e ciò non era un punto a suo favore. Si schiarì la voce e si avvicinò a lei.
«Sakura, io...» biascicò in difficoltà, mentre lei si mordeva le belle labbra
«Io mi... insomma, non so... non so che diamine mi sia preso...»
La rosa sorrise tra sé. Poverino, forse pensava che a lei non aveva fatto piacere...
«Sono uno sciocco, mi...mi sono fatto trascinare, sai…» continuò Sasuke sedendosi sulla panchina. La ragazza lo seguì, guardandolo negli occhi pece. Era bellissimo, aveva tanta voglia di baciarlo di nuovo.
Il moro si passò una mano tra i capelli, non sapendo più come continuare, come giustificarsi ancora. Era talmente ovvio, voleva dirglielo, ma qualcosa improvvisamente lo bloccava. Forse era colpa dei suoi occhi smeraldini che sembravano leggere nei meandri più profondi della sua anima.
Prese un respiro profondo.
«Sakura, davvero, io non... non so come dirtelo... E’ estremamente difficile...» si morse un labbro, abbassando gli occhi. Non riusciva più a reggere quel contatto visivo.
La ragazza, però sorrise, poggiandogli un dito sulle labbra per zittirlo.
«Sssh, non dire altro, Sasuke» si avvicinò a lui, adesso ciò che li separava era soltanto la distanza di un respiro. Il cuore del moro prese a battere più veloce, non capì più niente, vedeva soltanto lei.
Lei, Sakura, dovunque...
La rosa poggiò le labbra sulle sue intrappolandole in un dolce bacio, facendogli quasi strabuzzare gli occhi dalla sorpresa. La lingua della ragazza cercava il suo permesso, e quando il moro, scombussolato, glielo diede, i due cominciarono a baciarsi.
Sasuke sentì un moto di felicità pervaderlo, le sue speranze si riaccesero improvvisamente e abbracciò Sakura, stringendola come mai aveva fatto, senza fermare quella meravigliosa danza di lingue che adesso stavano improvvisando.
Sakura sorrise ancora tra sé, era tutto perfetto, Sasuke era perfetto. Voleva immortalare quel momento per sempre nella sua memoria, finalmente era suo, finalmente la baciava.
Finalmente il sogno della sua vita si era realizzato...
Quando si staccarono lentamente, il ragazzo arrossì abbassando gli occhi. Lei rise gettando la sua folta chioma all’indietro. E lui pensò che in quel momento non c’era niente di più bello della sua risata.
«Aspettavo da anni questo momento, sai» gli confidò imbarazzata, alzando poi lo sguardo fino ad incontrare i suoi occhi scuri
«Era da tempo che volevo dirti una cosa, Sasuke»
Il moro, stordito, boccheggiò..
«C-cosa?»
«Ti amo, ti amo da morire» e prese a baciarlo di nuovo, abbracciandolo, accarezzandogli i capelli. E Sasuke si abbandonò a lei, come una preda in balia del suo cacciatore.
Naruto aveva ragione, Naruto aveva sempre ragione, si disse, anche se era un esimia testa quadrata, aveva detto giusto. Lei lo amava, da sempre...
«Anche io ti amo...» mormorò, staccandosi per un attimo da lei e guardandola negli occhi. Continuarono a baciarsi felici, felici perché la loro storia era finalmente incominciata, il loro amore aveva trionfato. E tutto era successo lì, in quel parco dove era iniziato tutto, dove il ragazzo aveva capito che era da sempre stato innamorato di lei, ma il suo orgoglio maledetto gli impediva di ammetterlo.
Passarono minuti, forse ore. Il tempo volava quando si stava bene, e Sakura improvvisamente pensò ai suoi due amici, Ino e Naruto, che anche loro, entrambi innamorati, stavano compiendo il loro stesso sbaglio.
Non avevano il coraggio di dichiararsi, e lei si ricordò repentinamente che aveva promesso al suo migliore amico di aiutarlo.
«Senti Sasuke, ho un’idea, tira fuori il cellulare» ordinò autoritaria, e il ragazzo pensò che non poteva stare meglio di così. Obbedì alla sua nuova ragazza, pensando che se solo glielo avesse chiesto avrebbe perfino attraversato l’oceano a nuoto. Tutto esclusivamente per lei... 
Il suo amore di sempre.
 
 
 
 
 
 
 
Naruto si teneva la testa sofferente, seduto sul divano a rimuginare. Perché era di natura un perfetto idiota?! Perché era così incapace da non sapere come comportarsi non appena gli si avvicinava Ino? Non faceva altro che fare figuracce, dire cavolate quando non doveva e... farla scappare da lui.
Guardò la porta della stanza delle ragazze che era chiusa, dentro di essa si era barricata la bionda subito dopo che le era inciampata di sopra. Beh, in fondo mica capiva tanto perché era fuggita, ma lui era davvero un imbecille, non c’era ombra di dubbio. Poteva almeno fermarla, oppure trovare il coraggio di bussare a quella porta, entrare, chiederle cos’avesse. E magari confessarle i suoi sentimenti e dirle che non era affatto fidanzato come le aveva detto, anche se non credeva le potesse interessare, che aveva inventato quella balla solo per trovare un modo per ingelosirla. Anche se era consapevole di non avere speranze...
Sospirò. Non era molto diverso da Sasuke, adesso riusciva a capire come il suo migliore amico si sentiva. Solo che perlomeno quel borioso di Sasuke non faceva figure di mer... del cavolo davanti a Sakura.
Aveva voglia di sfogarsi un po’ con lui, solo per sentirsi nuovamente dire che era un coglione, una testa quadrata che non capiva niente, che non ci sapeva fare con le donne. Era comunque consolante in mezzo a tutta quella desolazione...
Ancora con quei pensieri in testa e gli occhi azzurri persi nel vuoto, saltò spaventato, non appena il suo cellulare squillò. Imprecò ad alta voce, cellulare del cavolo...
Spalancò gli occhi.
 
 
Ino nel frattempo, stava seduta per terra con la schiena appoggiata contro la porta della stanza. Con le dita si attorcigliava nervosamente il ciuffo che le ricadeva in volto, mentre si mordeva le labbra.
Naruto era a due passi da lei, in salotto, e poco prima aveva fatto una colossale figuraccia. Si spiaccicò cinque dita sulla fronte. Quello era un errore che non avrebbe mai dovuto fare!, si disse disperata. Non avrebbe mai dovuto chiedergli con chi era fidanzato, mai.
Primo, perché lei non era tenuta a sapere, non era nemmeno una sua amica intima; secondo, non doveva mostrarsi così debole di fronte a lui, non avrebbe dovuto rifugiarsi in stanza, poteva aver capito qualcosa.
Ino sei davvero una stupida, pensò di sé stessa.
Appena era finita tra le sue braccia non aveva capito più niente, il cuore aveva incominciato ad andare per conto suo, e lei non era così brava a reggere quel dannato gioco in cui l’aveva messa di fronte l’amore. Sì, perché si era innamorata, ormai non costava niente ammetterlo a se stessa, nemmeno ad una ragazza orgogliosa, perfettina e schizzinosa come lei.
Sbuffò, picchiettandosi la fronte. Adesso non avrebbe avuto il coraggio nemmeno di guardarlo in faccia, non sarebbe mai più uscita di lì. Ripensò alla sua amica Sakura finita chissà dove, e quasi rabbrividì immaginando i suoi rimproveri. Di non essere impulsiva su certe cose, pensare sempre prima di parlare...
Continuò a mordersi le labbra rosee, quando il suo I-Phone squillò. Dapprima gli lanciò uno sguardo tagliente con i suoi bei occhi celesti, quasi infastidita di essere stata disturbata.
Poi, immaginando fosse Sakura o qualcun altro, si alzò da terra e raggiunse la scrivania sopra cui era appoggiato. Aprì il testo, leggendo velocemente. Spalancò la bocca, mentre il suo cuore aveva preso a battere impazzito.
 
Ino – Chan, ho appena sentito Naruto e mi ha detto che ha voglia di parlare con te di una certa cosa, solo che vorrebbe lo raggiungessi perché si sente in imbarazzo quando è vicino a te. Ti va se vai a vedere dov’è e gli chiedi cos’ha da dirti?”
 
Lanciò uno sguardo alla porta chiusa della stanza.
Come faceva Sakura ad aver parlato con Naruto? Si dimenticò di rispondere, lanciò il cellulare sul letto e corse verso la porta. Si appoggiò su di essa, mettendo un orecchio sul legno, tentando di capire se il biondo era ancora lì.
Questi, nascosto dall’altro lato, aveva appena fatto la stessa cosa, complice di un messaggio di Sasuke. Era palesemente inquieto, e la sua mente cercava di trovare parole adatte da usare. Sudava freddo.
Ino strinse gli occhi, convincendosi. Doveva andare da lui, solo così poteva rimediare alla figuraccia.
Naruto annuì concordante con se stesso. Doveva andare da lei, solo così poteva rimediare alla figuraccia.
La bionda prese un respiro e abbassò la maniglia, ritrovandosi, completamente basito, un Naruto che aveva la mano alzata, pronto a bussare.
I due ragazzi presi alla sprovvista cacciarono un urlo. Poi si guardarono con eloquenza, arrossirono leggermente e ridacchiarono.
«Ehm, Naruto... e-entra...» balbettò Ino, imbarazzata al massimo.
Il biondo si passò un mano tra i capelli spettinati e sorrise timidamente. Cosa estremamente strana: da quando era diventato timido?!
Si sedette sul letto e aspettò che lei facesse lo stesso. Quando Ino lo raggiunse, i due non spiaccicarono parola per un po’, intenti a fissare il pavimento. Il silenzio era calato su di loro ed entrambi decisero di spezzarlo.
«Sai, mi è arrivato...» dissero all’unisono. Poi si guardarono, celeste su celeste, e ridacchiarono.
«Prima tu!» ripeterono insieme.
Scoppiarono a ridere questa volta, più che altro per allentare quella strana tensione che si era creata.
«Parla, Naruto, scusami...»
Questi finì di ridere dato che lo aveva fatto per qualche secondo in più, rischiando di apparire isterico. Ino lo fissava interrogativa. Prese fiato, e comunicò mentalmente al suo cuore di smetterla di battere veloce, altrimenti quell’angelo di ragazza che aveva di lato se ne sarebbe accorta.
«Io... Sai, guardavo la televisione, un... un programma dove ci sono belle ragazze» mentì per non apparire disperato beccandosi solo un’occhiataccia.
«Eh insomma, mi... mi è arrivato un sms da parte dello smidollato di Sasuke» disse, cercando di apparire indifferente «E beh, diceva qualcosa del tipo che volevi parlarmi... Io non c’ho fatto nemmeno caso subito, sai, però... beh...»
Si bloccò non sapendo come continuare. Ino si sentiva leggermente irritata. Primo perché il messaggio che aveva mandato Sasuke al suo amico era lo stesso che Sakura aveva mandato a lei; secondo, non era carino ciò che le stava facendo capire. Non si era minimamente interessato a lei, allora.
D’altronde che poteva aspettarsi? Era fidanzato...
«Ah, bene, perché anche Sakura -chan mi ha mandato qualcosa del genere» disse fredda «Ma nemmeno io ho letto bene, ho pensato che qualunque cosa tu volessi non era necessario parlare proprio con me visto che sei fidanzato. Avresti potuto chiedere alla tua ragazza, ti pare?»
Naruto boccheggiò non sapendo come rispondere. Abbassò lo sguardo sentendosi in imbarazzo. Forse aveva esagerato a dirle in quel modo... E poi come faceva adesso a sistemare la questione del fidanzamento? Lui non aveva una fidanzata da quando aveva lasciato quella sanguisuga di Hinata...
Ino, rossa in viso, forse per l’irritazione, guardava un punto imprecisato tra il muro e il letto. Il ragazzo credette di impazzire, non ce la faceva più. Lui non era tipo da silenzi, frecciatine e tutte quelle cose, aveva bisogno di urlare al vento ciò che provava per lei! Aveva bisogno di farlo, diamine!
Forse un po’ troppo forte, strinse la mano al suo braccio facendola voltare stupita. Chiuse gli occhi, lui.
«Oh, adesso basta, Ino! Non m’importa se Sakura e Sasuke ci hanno imbrogliato, devo dirti la verità!» urlò, mentre lei alzava un sopracciglio incredula
«Il fatto è che mi piaci, sei troppo bella, Ino, e quando sto con te divento un coglione patentato, più che una testa quadrata! Il che è grave, perché Sasuke dice sempre che peggio di una testa quadrata non c’è niente!»
Si strinse i capelli, mentre lei si avvicinava, leggermente preoccupata da quel comportamento. Gli appoggiò una mano sulla spalla e sorrise tra sé.
«Io... Io sto diventando pazzo, cazzo! Lo so che sei troppo figa per me, diamine, sono soltanto un energumeno, ma ti prego di dirmi ciò che pensi ora o non farlo mai più, perché io dopo questa stronzata colossale che ho appena fatto non mi farò più vedere in giro da te, anzi credo me ne andrò di casa, partirò per il Tibet, sì...»
La ragazza l’osservò. Parlava con lo sguardo basso, rosso in viso. Era così bello, pensò. Sorrise timidamente, poi gli poggiò una mano sulla bocca per farlo stare zitto. Naruto la fissò stranito.
«E dimmi, caro il mio Uzumaki» cominciò la bionda, utilizzando un tono di voce malizioso
«Che mi dici della fidanzata
Si avvicinò a lui piano, facendolo deglutire. Rise nervosamente, allontanandosi il colletto della maglia, cominciando a sentire un gran caldo.
«Q-quale fidanzata?» chiese vago, mentre lei alzava un sopracciglio. Non stava con nessuno allora? L’aveva presa in giro? Incrociò le braccia.
«Come sarebbe a dire? Fino a ieri avevi detto di essere impegnato!»
Naruto si schiarì la voce, leggermente in difficoltà. Aveva paura si arrabbiasse se avesse detto che era un single disperato, ma ormai... doveva dirgli la verità. Non poteva continuare a fare l’idiota, si disse
«Ehm, no, Ino, io... ho detto una bugia...»mentre lo disse si scostò da lei. Dallo sguardo che aveva avrebbe potuto ucciderlo
«Ma davvero?»
«Uhm, volevo... volevo vedere la tua reazione...» abbassò lo sguardo, rassegnato «Tanto so già che a te non frega niente, ho toppato come un idiota»
La bionda non seppe se arrabbiarsi o meno. Optò per una terza opzione: la felicità la pervase, non fu più cosciente delle sue azioni, e in un attimo fu addosso al ragazzo, unendo le loro labbra in un bacio appassionato. Naruto, stupito, gli occhi spalancati, l’abbracciò senza rendersi conto cosa diavolo stava succedendo.
Quando si mollarono Ino gli lanciò uno sguardo malizioso. Lui la fissava ancora con le orbite spalancate. Si tastò piano le labbra, comprese al volo ciò che era accaduto.
Lo aveva baciato... Guardò la ragazza stralunato, lei pensò che forse aveva sbagliato e maledisse nuovamente la sua impulsività. Ma Naruto piegò le labbra in un sorriso a trenta denti, il cuore gli esplose dal petto e scoppiò a ridere.
«Ma che ti prende?» chiese la ragazza, offesa
Lui respirava a fatica, soppresso dalla felicità.
«Io... Io...» biascicò senza sapere bene cosa dire «Io sono ufficialmente in paradiso!»
Le fu letteralmente addosso, baciandola, stringendola. La ragazza rise tra le sue labbra e si sdraiarono sul letto, felici. Si strinsero forte, guardandosi negli occhi, e ridere. Ridere di loro e della loro stupidità. Perché come Sakura e Sasuke avrebbero detto, erano delle teste quadrate e grazie ai loro amici avevano capito.
Si amavano.
«Ehi, Ino...» sussurrò Naruto, mentre l’abbracciava, sopra di lei, e la baciava.
Lei alzò gli occhi cerulei per guardarlo, interrogativa.

«P.s I love you...»
 













 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=393397