Dear Diary..

di betacchi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ..I just need somebody to love me. (Alois Trancy/Kuroshitsuji) ***
Capitolo 2: *** ..Am I the best? (Black★Star/Soul Eater) ***
Capitolo 3: *** ..It will last forever. (Takashi Morinozuka/Host Club) ***
Capitolo 4: *** ..My story is like still water. (Renji Abarai/Bleach) ***
Capitolo 5: *** ..I really love him (Elizabeth Milford/Kuroshitsuji) ***



Capitolo 1
*** ..I just need somebody to love me. (Alois Trancy/Kuroshitsuji) ***


Novembre, 23. 1884
Residenza Trancy.
Soleggiato.


Be', oggi è una bella giornata, tutto sommato. Credo che prenderò un po' di te nel giardino.
Non ho ancora capito perchè Claude mi costringe a tenere questo diario. Crede forse che scrivere i miei pensieri mi aiuti a liberarmene totalmente?
Quello stupido.
E' solo un demone, dopotutto. Non può capire le mie sofferenze, le mie necessità. Mi chiedo ancora perchè ripongo tante speranze in lui.
Comunque, non mi devo preoccupare di questo. Il mio obbiettivo è Ciel Phantomhive e quel suo maggiordomo, Sebastian Michaelis.
Quell'essere! Come si è solo permesso di toccare Luka?
E' l'unico motivo per cui ho fatto un patto con quel coso.
O, almeno, all'inizio era così.
Ma..ma cosa scrivo? A volte mi stupisco dei miei cambiamenti. Forse ho davvero una doppia personalità.
Sono stanco, comunque. Non ne posso più di questa vita..
[...]
Era Hannah. Ci si mette anche quell'altra! Ora voleva per forza cambiarmi. Come se io seguissi i suoi ordini!
L..luka. Mi manchi, sai? Io..io credo di aver bisogno di te.
Ed è per questo che non la sopporto! In qualche modo, lei mi ricorda te, lo sai?
Me ne sto accorgendo solo in questi giorni. Io ho veramente bisogno di te, Luka. Ho...ho bisogno di qualcuno che mi ami.
Ecco.
Credo che alla fine non me ne importi gran che della vendetta. Quel Ciel non mi ha fatto nulla. Io ho bisogno di qualcuno che mi desideri, che mi ami.
Forse, se avessi chiesto questo a Claude, lui non mi avrebbe nemmeno ascoltato. Ma non potevo continuare a vivere in quel modo.
Quel vecchio del Conte Trancy meritava una lezione, dopotutto. Ma ora, ora che lui è morto e che io sono qui, con Claude, Hannah, e quegli altri tre di cui nemmeno so il nome, non mi sento per niente soddisfatto.
E quando, ieri sera, quel Sebastian è venuto per rubare l'anima di Ciel, non ho provato nulla di particolare, nel vederlo.
Credevo che la sola vista dell'essere che ha ucciso Luka mi avrebbe provocato odio e disprezzo. E invece non è successo nulla.
Certo, ero divertito dalla situazione. Oh, vedere Claude che gli correva dietro con un cagnolino è stato molto appagante. Eppure, non ho sentito la minima necessità di ordinare al demone di ucciderlo.
Forse stavo male. In effetti, credo di aver un po' di febbre. Dovrei farmela misurare da Claude, prima di stasera.
Si, Luka, stasera sarai vendicato. Riuscirò ad avere Ciel Phantomhive a tutti i costi. Anche se non ne sento il bisogno, io lo devo avere.
Così, forse, Claude mi amerà e mi desidererà ancora.
Tze.
Oh, è l'ora del tè. Chissà che mi ha preparato Claude! I suoi dolci sono deliziosi. Ci credo; in caso contrario, dovrei punirlo. Come sarebbe divertente! Credo che oggi gli tirerò quel suo dolce in faccia, anche se mi piace. Si, farò così.
Addio, caro diario.

Ore 17.00
Alois Trancy

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Capitolo 2
*** ..Am I the best? (Black★Star/Soul Eater) ***


14, Maggio. 2006
Shibusen, Cortile.
Nuvoloso.


YAHOOOOO!
Ecco il sottoscritto, il mitico Black Star, alle prese con il suo miticissimo (?) diario!
Credo sia meglio che non finisca nelle mani di Maka...potrebbe correggerlo..e a quel punto sarebbe tutto rosso. Diavolo, quanto odio le penne rosse.
Ah, già, odio la scuola. Perchè?
Ma per un mito come me è sopravvalutata! Insomma, io so già tutto, sono nato imparato! (?)
Si, nessuno è come me. Nemmeno Kid, che è uno Shinigami, può sconfiggermi. Il mio potere è immenso.
Però...
Mi chiedo se Tsubaki stia bene. Lei mi capisce, e dato che è l'unica, forse dovrei darle retta, qualche volta.
La buki dell'illustre sottoscritto deve diventare una Death Scythe! Se anche Maka ci è riuscita...
Già, Maka.
Diavolo, non è possibile che lei ci sia riuscita prima di me! Anche se è la prima della classe, io sono Black Star! Sono più forte di un Dio! Anche gli dei si inchinano di fronte...
Oh, andiamo.
Almeno quando sono solo, dovrei smetterla.
Non sono più molto convinto di questa cosa.
Non sono riuscito a sconfiggere Mifune. Non ci sono riuscito.
Quel samurai da quattro soldi. Non sono nemmeno stato capace di dare una mano a Maka. Diavolo.
Se sono davvero meglio degli dei, allora perchè perdo? Perchè?
Forse, dopotutto, io non sono un dio. dovrei cercare di migliorarmi. Devo allenarmi di più. Ecco cosa.
Ma...non so, non so che cosa mi succede. Durante quell'incontro..
Mio padre era un Kishin, no? Ma, ma io non seguirò le sue orme.
Io sono il grande sottoscritto, no? Sono sempre io, anche se mi sento diverso.
Oh, sta arrivando qualcuno. Ah, è Soul.
[...]
Soul è andato. Mi ha detto che Maka sta meglio. le ha fatto piacere la caramella. Ne sono felice.
Lei è un po' buffa, ma forse è la migliore amica che ho. Vorrei poterle dire ciò che provo, ma non sarebbe da me.
Forse, potrei scriverlo qui. Tanto, chi mai lo leggerà, quest'affare? Nemmeno Tsubaki sa che ce l'ho.
Tsubaki...
Non capisco proprio che ho, oggi. Maka, Tsubaki...sembro un bambino che non sa cosa vuole. E poi Maka è di Soul, no? Mi sembra palese che gli piaccia. E credo che anche lei provi qualcosa per lui. Però..
E poi, Tsubaki è la mia buki. Devo concentrarmi solo su questo. E devo sconfiggere Mifune, e poi il Kishin.
Io sono un assassino, sono nato così, e morirò così. Non lascerò che Tsubaki venga umiliata, non un'altra volta.
E non permetterò più a nessuno di esclamare:"Ho sconfitto Black Star!".
No, nessun'altro mi sconfiggerà più.
Perchè vuoi ottenere il potere, Black Star?
Che stupida domanda che mi ha fatto quel cervo. E' ovvia la risposta. E scommetto che già l'ha capita.
Alla prossima battaglia, non mi farò sconfiggere dalle anime di quegli stupidi perdenti.

Ore 18.30
Black★Star

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Capitolo 3
*** ..It will last forever. (Takashi Morinozuka/Host Club) ***


Maggio 12, 1998.
Cortile Istituto Superiore Ouran.
Soleggiato.


Devo sempre fare un respiro profondo prima di iniziare a scrivere. Credo che sia il minimo. Stare in silenzio per così tanto tempo…non che mi lamenti, ma di certo, alla fine, mi toccherà sfogarmi con qualcuno. E non me la sento di dare questo compito così ingrato a chicchessia. E' meglio se tengo per me quel che penso, ma penso che scrivere mi aiuterà a capire, più o meno, cosa mi sta succedendo.
Io non voglio abbandonare Mitsukuni. Non ho alcuna voglia di farlo.
Eppure, per potergli stare vicino anche in futuro, devo per forza separarmi da lui adesso.
Dovrò abbandonare tutto e tutti, e dedicarmi pienamente allo studio. Non voglio essere un peso anche per colui che mi è sempre stato vicino.
Colui che realmente posso ritenere un amico.
Mio padre mi ha sempre detto di stargli vicino. Sin da quando eravamo bambini, eravamo costretti a stare insieme. Come adesso lo sono i nostri fratelli.
All'inizio era come un peso per me. Ripensandoci ora, forse lo era anche per lui.
Ci siamo conosciuti quando avevamo 4 anni, quando tutti e due eravamo ormai in grado di parlare e di camminare normalmente.
Non so perchè adesso sto scrivendo queste cose; è come una necessità che non posso fare a meno di reprimere. Era una fredde giornata d'inverno. Il Sole splendeva nel grigio cielo di dicembre, ma tirava comunque un forte vento. Mia madre mi svegliò alle 7, e disse che dovevamo incontrarci con un vecchio amico di mio padre. Disse che dovevo mettermi il vestito buono, quello che mi aveva regalato la nonna. Non capivo perché era necessario: glielo chiesi, e lei mi rispose dicendomi parole che a quel tempo non capii appieno. Non me le ricordo con esattezza, ma credo fosse qualcosa sull'educazione di un bravo signorino.
Insomma, uscimmo di casa, e il freddo vento mi assalii, stravolgendo il mio facchino da bimbo di quattro anni. Non ricordo se mai mi fosse piaciuto il vento; posso dire per certo che adesso lo odio. be', forse non lo odio, non si merita un sentimento così, il vento.
Comunque, ci stavamo dirigendo verso una casa. Non era come la nostra; quella di Mitsukuni è sempre stata più occidentale. Arrivati, mio padre salutò il padre di Mitukuni con grandi riverenze, come adesso farei io con suo figlio, oltre che con lui. Mia madre, dopo aver salutato quella di Mitsukini, mi spinse verso la sua stanza. Lui se ne stava tranquillo a sonnecchiare sul suo lettino, senza nemmeno rendersi conto della mia presenza. La stanza era piena di giochi strani, troppo "carini" per i miei gusti di allora. Con il tempo, imparai ad apprezzarli, così come faceva Mitsukini, ma all'epoca li odiavo. Non capivo perché lui che era un maschio doveva giocare con cosa da femmina. C'era i pupazzi dei conigli che tanto gli piacciono sparsi dappertutto, e di qua e di la briciole di biscotti.
- Fate amicizia, mi raccomando! - mi ricordo solo quelle parole, le uniche che sentii pronunciare dalla mar di Mitsukuni, che morì pochi mesi dopo a causa di una malattia al cuore. Fu quell'evento che mi fece cambiare idea su di lui. Mi resi conto che non l'avevo giudicato correttamente. La madre era morta poco dopo aver partorito il fratello di Mitsukuni, e lui, a soli 5 anni, aveva già deciso di farsi carico di tutto e di tutti. Non riuscivo a capacitarmi di una cosa del genere, eppure, stava davvero facendo il massimo per un bambino che a sua volta aveva bisogno di cure ed attenzioni. Forse è per questo che adesso è così. Non che me ne vergogni. Per me, lui è perfetto così com'è. Ma….mi chiedo se con la scusa del Host Club Mitsukuni non stia rivivendo i suoi anni d'infanzia persi. Se così fosse, o anche se davvero gli piacesse comportarsi così anche a 18 anni, va bene. Io lo posso solo appoggiare in questa sua decisione.
E' questo il mio compito. Il compito che mi sono dato quando sua madre è morta.
Io sarò il suo migliore amico. Lo appoggerò in tutto, lo difenderò, sarò la sua ombra, e l'aiuterò a vedere i suoi sogni realizzarsi.
Ed è per questo che lo abbandonerò, per ora. Penso che lui se ne sia reso conto prima di me.
Ma prima, c'è una cosa che voglio fare. Devo riuscire a sconfiggerlo, prima della nostra separazione definitiva. Siamo sempre stati rivali sul piano dello sport; a nessuno dei due piace perdere, d'altronde.
Ebbene, ti sconfiggerò, Mitsukuni. E poi, come sempre, ti porterò in spalla a mangiare la tua torta preferita, quella alle fragole.
Forse, verranno anche Haruhi e gli altri del Club. No, sicuro verranno anche loro.
Forse, sarà la nostra torta di addio quella che mangeremo tutti insieme.
Si, è giunta la fine. L'Host Club è morto o sta morendo, comunque. Non credo che Tamaki continuerà senza di noi. Non lo farebbe mai, si è troppo affezionato alla formazione iniziale.
La presenza di Haruhi ha reso la nostra vita più movimentata, ma, alla fine, nulla è cambiato.
Siamo sempre noi, Mitsukuni.

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Capitolo 4
*** ..My story is like still water. (Renji Abarai/Bleach) ***


Luglio, 3. 67 anno del Comandante Yamamoto.
Ufficio del Luogotenente, Sesta Compagnia.
Soleggiato, ma prossimo al piovoso.


Finalmente un attimo di pace. Da quando quei Bount hanno distrutto tutto, tocca anche a noi Luogotenenti dare una mano.
Ichigo è partito ieri. Da allora, Rukia non mi sembra molto serena. Non la capisco, non dovrebbe essere contenta? Insomma, è logico che tornerà. Più che logico - Ichigo non ha nulla di logico - mi sembra certo.
Aizen non è ancora stato sconfitto. Ed Ichigo sicuramente vorrà essere in prima linea. Vorrà prendersi tutta la gloria. Come al solito.
Mi chiedo se una volta arrivato qui, una volta morto, diventerà uno Shinigami a tutti gli effetti.
Tzè.
Mi pare ovvio. Non si farebbe mai sfuggire un'occasione del genere. Ce lo voglio proprio vedere alle prese con il kido!
Comunque, le sue ultime parole su Kariya vagano nella mia mente senza sosta. Il che mi da non poco fastidio, diamine!
«La storia della sua vita era come un cerchio, che non si ferma mai e si ripeteva sempre e comunque.»
Forse, quel Kariya non era poi tanto diverso da noi. Da me.
La mia vita è statica, non si muove mai; ormai il tempo, per me, non è altro che una mosca che ha smesso di tormentarmi perchè si era stufata.
Rukia..lei non sembrava essere particolarmente toccata da questa affermazione. Come se la sua vita avesse smesso di girarare; come se la sua storia avesse ripreso ad essere narrata.
Ti sei innamorata di lui, non è vero?
A quanto pare, ho un rivale. Ma credo di aver già perso da tempo.
Non lo vuoi per niente il mio amore?
O forse non te ne rendi nemmeno conto.
Mah, sembra il diario di uno sfigato. Spero vivamente che non finisce nelle mani di Ikkaku e gli altri dell'Undicesima. Sarebbe davvero troppo.
Mi manca l'aria che c'era, che c'è, li. Soprattutto adesso. Mi chiedo cosa stiano facendo di interessante. Vorrei potermi scontrare con loro di nuovo. Senza pretesti, così, per il piacere di combattere. Sono certo che anche Zabimaru freme nello scontrarsi con qualcuno di forte con il Signor Ikkaku.
Zabimaru.
Tu mi sarai sempre vicino, lo so. Anche se sarò debole, tu non mi lasciare. Pff, lo so che lo farai. Non ti preoccupare, sto tentando di prepararmi. Psicologicamente, intendo.
Tu sei la mia spada, la mia forza.
Zambimaru...io non mi sento per niente un Re Scimmia, sai?
Non sono deciso, non so cosa fare. Non so come relazionarmi con tutto ciò che sta succedendo adesso.
E pensare che dopo tutto quello che ho fatto, dopo tutto quello che ho sofferto, dopo tutta la fatica per arrivare dove sono ora, Rukia si è innamorata di quel ragazzino.
Il mio primo scopo è sempre quello di sconfiggere il Capitano, comunque. Per ora lo aiuterò, scoprirò tutti i suoi trucchi, e poi lo sconfiggerò. Allora potrò di nuovo parlare con lei.
Potrò finalmente dirle cosa provo.
Qualcuno mi sta chiamando. Credo sia Hisagi. Chissà che vuole adesso Shu. Continuerò dopo.

Ore 12.02
Renji Abarai



Renji, non ti abbattere. Non dare per scontato ciò che non sei. Continua così, io credo in te.
E non solo io. Anche lei crede in te.
Tu sei il Re Scimmia. Per me lo sarai sempre. Nessuno potrà mai prendere il tuo posto. Quindi, fatti forza.
Combatti, vinci, e diventa più forte. Il Migliore.
Ed un giorno, io ti aiuterò a sconfiggere Byakuya.
Fidati delle tue capacità, fidati di me, dammi la tua forza e io ti darò la mia. Noi siamo una cosa sola, lo siamo sempre stati.

Renji, reagisci!


Non sei uno dei quei pappamolli della Quarta. Tu sei il Luogotenente della Sesta Compagnia. Tu sei il più forte.

Combatti.


Sii forte, e lei ti amerà. Sconfiggi chiunque ti impedisca di farla tua. Anche se si tratta di quell'Ichigo.
Volevi la forza per poterla proteggere. E non hai fallito, Renji.
Ti ha mai spaventato un avversario che ha l'intenzione di ucciderti? Hai mai temuto un combattimento?
No.
Quindi, non devi temere nessuno. Non devi temere chi è più forte di te, perchè tu hai tutte le carte in regola per vincere. E figurati se devi temere quell'Ichigo, che è più debole di te.
Renji, tu hai me. Hai sempre avuto solo me.

Zabimaru

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Capitolo 5
*** ..I really love him (Elizabeth Milford/Kuroshitsuji) ***


5 Ottobre, 1877
Residenza Midford.
Caldo

Caro diario,
sono proprio contenta di poter finalmente scriverti e trasmetterti i miei sentimenti.
Sai, sei un po' bruttino, ma è solo perchè hai una certa età, ormai. Mamma ti ha aggiunto un paio di pagine, così potrò scriverti finchè ne ho voglia.
Prima di iniziare ti ho sfogliato un po', sai? La mamma aveva una scrittura davvero carina! Molti termini non li ho capiti, ma credo che la mamma avesse una marea di pretendenti. Vorrei tanto sapere i loro nomi! Dopotutto, la mia mamma è bellissima.
Da grande voglio essere bella come lei. Così Ciel potrà vantarsi con tutti della mia bellezza!
Ah, già, caro amico, te non sai nemmeno chi è, Ciel.

Lui è il mio fidanzato.

Siamo amici da tutta una vita, praticamente. Devi vedere quant'è carino! Ha dei bellissimi occhi blu, e il suo sorriso...
Il suo sorriso è la cosa più bella che io abbia mai visto.
Sai, diario, lui non sorride più. Ha smesso quando il Conte e la Contessa Phantomhive, i suoi genitori, sono morti.
Io capisco il suo dolore. Ma...ma vorrei tanto rivedere quel suo sorriso.
Perchè non posso? Cosa c'è di male a sorridere, qualche volta? E' solo un bambino capriccioso che tiene il broncio perchè non ha avuto ciò che desiderava.
Ma cosa dico? Sono solo io l'egoista, qui. Sono io la bambina capricciosa. Ciel è così forte. Non l'ho più visto piangere da allora.
Il suo volto ha perso qualsiasi espressione che non sia di indifferenza; la sua mente ha perso qualsiasi pensiero che non sia di vendetta; il suo cuore ha perso qualsiasi sentimento che non sia odio.
In questa situazione, io che dovrei fare? Dovrei stargli vicino? Più di quanto faccia Sebastian, si. Devo supportarlo e farlo star bene. Devo smettere di comportarmi da ragazzina. Non potrei essergli di nessun aiuto se piangessi in continuazione, non trovi, diario?
Sai, sono contenta di averti scritto. La mamma aveva ragione, mi sento - come dire - libera, dopo averti raccontato ciò che penso e provo in questo momento. E so anche cosa devo fare .
Sarò forte, per aiutare la persona che amo.

14.09
Elizabeth Milford

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