Come faccio a sbarazzarmi di te?

di anjy89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Noa e Zach ***
Capitolo 2: *** L'arrivo di Liam faccia d'angelo ***
Capitolo 3: *** Come faccio a sbarazzarmi di te? ***
Capitolo 4: *** Creare un contatto ***
Capitolo 5: *** La prima lezione ***
Capitolo 6: *** Colla e Super Attack ***
Capitolo 7: *** Camerini e Negazioni ***
Capitolo 8: *** Sabato sera= festa!! ***
Capitolo 9: *** Già... ***
Capitolo 10: *** Senza trucchi e senza inganni ***
Capitolo 11: *** Decisioni ***
Capitolo 12: *** Tornare quello di prima ***
Capitolo 13: *** La strada del perdono ***
Capitolo 14: *** Dieci anni dopo... ***



Capitolo 1
*** Noa e Zach ***


Salve a tutti! Io sono anjy89
Ecco a voi la mia seconda storia ^^
Questo capitolo è solo una presentazione dei due protagonisti
Se qualcuno di voi ha già letto l'altra mia storia stia tranquillo.
Questa volta i capitoli saranno più lunghi ed ho intenzione di approfondire al meglio il rapporto tra i protagonisti.
Buona lettura, \(^_^)


I diciassettenni Noa Mcfarland e Zachary Smith non possono essere più diversi tra loro.
Il primo è il tipico bello, popolare figlio di papà a cui tutto è concesso.
I suoi voti a scuola fanno schifo, non pratica sport e il suo passatempo preferito e farsela con quante più persone possibili.
Maschi o femmine non fanno differenza.
Come dice lui "un buco è un buco".
Zachary Smith, Zach, figlio di papà non lo è.
La sua è una famiglia normale in cui vige la regola "se vuoi una cosa devi lavorare".
E lui una cosa la vuole, entrare alla Julliard.
Passa ore ed ore ad esercitarsi al piano per diventare perfetto.
I suoi voti a scuola sono eccezzionali ma la sua vita sociale è inesistente perché troppo occupato a raggiungere il suo obbiettivo.
I due ragazzi non si assomigliano nemmeno nell'aspetto.
Noa ha i capelli neri, gli occhi verdi prato, un sorriso che farebbe concorezza a quello di un divo del cinema e, benché la sua attività fisica si limiti alla Play Station, un fisico asciutto.
Zach ha i capelli biondo-rossicci, gli occhi marroni nascosti da grossi occhiali, nessuno l'ha mai visto sorridere ed è magro.
Solo due cose gli accomunano, l'altezza (entrambi superano il metro e ottanta) e l'odio reciproco.
Ebbene sì, i due si odiano dai tempi dell'asilo ma nessuno sà il perché.
Forse nemmeno loro lo sanno.
Si odiano e basta.
E' viscerale.
Da quando si conoscono non fanno altro che evitarsi e quando s'incontrano non fanno altro che insultarsi.
Quell'anno scolastico, il penultimo prima della loro ambita separazione, non sarebbe stato diverso.
Poveri sciocchi.
Quel loro penultimo anno sarebbe stato l'inizio di tutto...

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Capitolo 2
*** L'arrivo di Liam faccia d'angelo ***


Aggiorno a quest'ora tarda perché non ci sarò per qualche giorno e non mi andava di lasciarvi con una misera presentazione.
Commentate, datemi consigli, fatemi delle critiche... apprezzo tutto.
Non sò che altro dire (ho troppo sonno)
Alla prossima e buonanotte ^^


Non ho mai capito il motivo per cui bisogna andare a scuola.
Perché svegliarsi per imparare cose che dimenticherò d'estate?
Per andare all'università?
Mio padre ha tanti amici, ce ne sarà uno che mi aiuterà ad entrare in un'università decente.
Ah sì!
Ora ricordo.
Vado a scuola perché se non ci vado mia madre mi toglie la moto.
Essere minorenni fa schifo.
Beh, almeno potrò divertirmi con qualche novellino del primo anno.
-Noa! Datti una mossa, è tardi!-
-Sì mamma!-
***
Quella che doveva essere una normale mattina da primo giorno di scuola non lo è più.
Ci sono sempre il solito toast e il solito succo d'arancia ma c'è una persona nuova in cucina.
Mio cugino.
Liam.
-Ciao Zach- mi fa lui con un sorriso a trentasei denti -è bello rivederti.-
Il mio sguardo va da lui a mio padre, da mio padre a mia madre e di nuovo su di lui.
Mi sono perso qualcosa?
-Tesoro non rimanere lì in piedi- sbotta mia madre -e saluta tuo cugino.-
-Ciao Liam... vorreste spiegarmi?-
Mio padre si decide ad alzare la faccia dal suo piatto di uova e pancetta.
-Ma come?- mi risponde -Ti sei dimenticato che Liam sarebbe venuto a stare da noi?-
Ora che ci penso ho un vago ricordo di mamma che entra in camera mia e dice qualcosa sullo zio.
Sullo zio che voleva qualcosa... ma cosa?
Ero troppo impegnato a suonare per ricordare.
-Credo che dovrete rinfrescarmi la memoria.-
Mio cugino inizia a ridere.
-Zach sei sempre il solito- fa mia madre alzando gli occhi al cielo -Tuo zio è stato trasferito a Tokyo e Liam passerà gli ultimi anni del liceo qui con noi prima di andare all'università.-
Che cosa?
-E' possibile che non ti ricordi?- continua lei incurante della mia faccia perplessa -Eppure te ne ho parlato... e non l'hai sentito arrivare ieri sera?-
Tutti gli occhi sono puntati su di me.
-Scusate, ero troppo impegnato con la musica...-
***
Sfreccio veloce sulla strada incurante del limite di velocità.
E' tardi.
E' maledettamente tardi.
Se arrivo in ritardo il primo giorno di scuola il Preside non me la farà passare liscia.
E pensare che quell'uomo mi adorava.
Ci mancava poco che mi leccasse le scarpe.
Non è stata una buona idea farsi trovare nello stanzino del bidello con un ragazzo del primo anno e una dell'ultimo.
Per fortuna è intervenuto mio padre altrimenti sarei stato sicuramente sospeso.
Finalmente arrivo e senza nemmeno togliermi il casco entro a scuola.
Ho ancora cinque minuti.
A passo veloce mi dirigo verso il mio armadietto... peccato che ci sia qualcuno davanti.
Un novellino del primo anno sta cercando di forzarlo.
-Ehi tu!- gli faccio togliendomi il casco.
Lui mi guarda come per dire "dici a me?"
-Sì, dico a te. Quello è il mio armadietto.-
-Scusami- mi risponde guardando un bigliettino che ha in mano -devono avermi indicato l'armadietto sbagliato.-
-Beh, allora spostati da lì.-
-Scusami- fa lui.
Però, ora che lo guardo bene il tipo non è male.
E' piccolino, sarà sul metro e settanta, ha i capelli biondi mossi e due occhioni azzurri niente male.
Rettifico.
Il tipo è bellissimo.
-Ehi faccia d'angelo.-
-Dici a me?- mi risponde un pò impaurito.
-Sei del primo anno? Non ti ho mai visto in giro.-
-No, non sono del primo. Mi sono appena trasferito. Piacere- mi fa porgendomi la mano -mi chiamo Liam Smith.-
-Molto piacere Liam. Io sono sono Noa Mcfarland.-
Gli stringo la mano piccola e morbida.
Non posso fare a meno di sorridere.
Ho appena trovato la mia prossima preda.
***
Sento il sangue gelarmi nelle vene.
Mio cugino, sangue del mio sangue, sta fraternizzando con il mio nemico.
Noa Mcfarland.
Il figlio di Satana.
C'è solo una persona al mondo con cui non doveva avere rapporti e lui puntualmente ci fa amicizia.
Oddio!
Noa lo sta guardando in Quel Modo.
Devo intervenire prima che lo porti nello stanzino del bidello con qualche pretesto.
-Liam sei pronto?-
-Oh- mi risponde l'idiota che mi ritrovo come cugino -Arrivo subito. Stavo parlando con Noa. Conosci Noa?-
Se conosco Noa?
-Sì, purtroppo sì.- rispondo guardando Mcfarland con sommo disgusto.
Noa risponde al mio sguardo con altrettanto disgusto
-Com'è che voi due vi conoscete?- chiede rivolto a Liam.
-Siamo cugini.- gli risponde lui con il solito sorriso tutto denti.
Rido compiaciuto dell'espressione sconcertata di Noa e, prima di dargli il tempo di metabolizzare l'informazione, prendo mio cugino per un braccio e lo trascino via.
-Sbrighiamoci, è tardi.-
***
Ammetto di essere sconvolto.
Quel viso d'angelo è imparentato con quattrocchi?
Merda, Smith lo metterà subito in guardia su di me.
Dovrò usare tutta la mia esperienza per portarmi a letto il piccolo Liam.
-Sarà divertente- mi dico mentre vado in classe.
***
-Liam- faccio a mio cugino mentre prendiamo posto -non avvicinarti a Noa Mcfarland.-
-Perché?-
-Quel tizio è il figlio di Satana. Si porterebbe a letto anche un sasso se respirasse.-
-Oh, tranquillo.- mi risponde Liam -Io non sono gay.-
-A lui questo non importa.-
Se Noa vuole approfittarsi di mio cugino dovrà passare sul mio corpo.

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Capitolo 3
*** Come faccio a sbarazzarmi di te? ***


Salveeeeeeeee a tuttiiiiiiii ^^
Prima di tutto grazie a LOvEjunJOUromAntiCa per i suoi commenti troppo carini (continua continua)
Terzo capitolo!
Da qui capirete tante cose sulla trama... peccato che più in là succederà una cosa che... non ve lo dico XD
Se volete saperlo continuate a seguire
Alla prossima!


In questi giorni non ho fatto altro che tentare di avvicinare Liam, ma la cosa si è rivelata essere più difficile di quanto pensassi.
E la colpa è di una sola persona.
Il quattrocchi.
Quel bastardo non lo lascia mai solo.
Se all'inizio pensavo sarebbe stato divertente ora non lo credo più.
Come faccio a sbarazzarmi di Smith?
-Noa ci sei?-
Una voce femminile mi risveglia dai miei pensieri.
A parlare è stata la ragazza che mi aiuta con lo studio, July, visibilmente delusa dal fatto che il suo "lavoretto" al mio "fratellino" non stia riscuotendo il solito successo.
La guardo di sfuggita e penso "tre giorni".
Mi ci sono voluti tre giorni per farmela.
Con Liam sono passati tre giorni e ancora non riesco a parlarci come si deve.
Che stia perdendo colpi?
No, è colpa del quattrocchi!
-Senti,- sbotta lei alzandosi in piedi -se non ti andava bastava dirlo!-
-Non è questo. Ho un problema.-
Le scappa una risatina -Tu hai un problema? Questa è nuova. Spara.-
Sono indeciso se parlarle o meno della mia nuova preda, si sà che le donne sono possessive, ma alla fine mi dico che è intelligente oltre che gnocca e che potrebbe aiutarmi.
E poi non le conviene prendersela.
Tecnicamente il suo è abuso di minore...
-C'è questo ragazzo che vorrei farmi...-
-Che porco che sei! Continua.-
-Il cugino mi odia e non mi permette di avvicinarlo.-
Lei rimane un attimo a fissarmi e scoppiando a ridere mi fa -Ti facevo più sveglio. Se vuoi sbarazzarti del cugino devi fartelo amico.-
Come non detto.
Questa donna è solo gnocca.
-Che idea stupida.-le faccio-Continua a fare quello che stavi facendo!-
Lei alza le spalle rassegnata, si mette in ginocchio e riprende il suo "lavoretto".
Farmi amico Smith?
Sarebbe più facile diventare Presidente degli Stati Uniti.
***
Sono incredibilmente esausto.
Liam ha scombussolato tutta la mia routine.
Una volta dovevo solo pensare a suonare, studiare, mangiare ed evitare Noa.
Ora devo suonare, studiare, mangiare, evitare Noa ed evitare che Liam parli con Noa.
Ma il quarto punto è incredibilmente difficile!
Liam ha praticamente scritto in faccia "abusate di me".
Nonostante sia figlio di un militare è di una ingenuità assurda.
Dà confidenza a tutti.
E Mcfarland non fa altro che seguirlo e aspettarlo fuori dalle aule e dai bagni.
Sono passati solo quattro giorni e non ce la faccio più.
E' ora di mettere fine a questa storia!
Devo sbarazzarmi di lui!
****
Sono fuori l'aula di storia ad aspettare la fine delle lezioni.
Ho trovato un pretesto perfetto per avvicinare Liam.
Basterà dirgli che siamo richiesti dal Preside.
Quattrocchi non oserà seguirci.
Ogni volta che il Preside lo vede lo supplica di partecipare a qualche concorso per super cervelloni e lui ogni volta rifiuta infastidito.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN
Perfetto!
Faccia d'angelo sta per uscire.
***
Eccolo lì che aspetta l'uscita di Liam dall'aula di storia.
Il solito ghigno stampato in faccia...
Si comporta come se la scuola fosse sua.
Quello che sto per fare non mi piace nemmeno un pò ma devo farlo.
Ne va della mia sanità mentale.
Facendo appello a tutta la mia pazienza mi avvicino a lui.
-Dobbiamo parlare-
Noa mi guarda schifato -Nemmeno per sogno quattrocchi!- risponde.
La mia pazienza è già finita.
Lo prendo per un braccio e lo trascino dentro un'aula vuota.
-Ma che cazzo vuoi?- mi urla lui staccandosi dalla mia presa.
-Voglio che la smetti.-
-La smetta di fare cosa?-
-Lascia in pace Liam.-
Mcfarland rimane a guardarmi per un pò e alla fine sentenzia -Ti piace, eh?-
Vorrei tanto prenderlo a sberle.
-No! E' mio cugino per la miseria!-
-E allora che ti frega? Prima mi ci farai divertire e prima lo lascio in pace.-
-Se fosse qualcun'altro non m'importerebbe niente ma Liam no! E' offlimits.-
-Perché?-
-Questi sono fatti miei.- gli rispondo -Ti ho avvisato Mcfarland. Avvicinati a lui e giuro che nemmeno tuo padre potrà salvarti da quello che ti farò.-
Lui mi si avvicina ridendo, il naso a pochi centimetri dal mio, e risponde -Però, sei carino quando fai il duro.-
Per tutta risposta gli salto con tutto il mio peso sul piede destro.
-Ma porca... Sei scemo?- mi urla saltando sul piede sinistro.
-Ti ho avvisato.- gli ripeto uscendo dall'aula.
***
Lo facevo più leggero il quattrocchi.
Per poco non mi rompeva il piede.
Comunque è strano.
Non l'ho mai visto così.
Vabbè che sono cugini ma, prima d'ora, non si è mai comportato in quel modo con me.
Non se l'è presa così tanto nemmeno quando gli ho messo contro il suo migliore amico delle medie.
Com'è che si chiamava?
Pitt, Petar....
La cosa mi puzza.
Prendo il cellulare e compongo il numero di July.
-Hei,- le faccio appena risponde -cos'era quella storia del farsi amico il nemico?-

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Capitolo 4
*** Creare un contatto ***


Salve a tutti!!!
Ho solo una cosa da dirvi!
Commentate, commentate, commentate!
Alla prossima ^^


-Quello che devi fare è fargli capire che non sei più quello che sei.-
-E sarebbe?-
-Fargli capire che non sei un cane in calore che si farebbe anche una sedia.-
E' quasi un'ora che July cammina avanti e dietro per la mia stanza.
Sembra un generale che manda a morte il suo soldato.
-La prima cosa da fare è creare un contatto con lui.-
-Cioè? Lo devo sedurre?- sbotto schifato.
Lei si ferma e mi guarda come se non avessi speranza.
-No scemo. Devi trovare un esperiente per passare del tempo con lui e fargli capire che sei- le viene da ridere -un ragazzo serio.-
Qualcosa in questo piano non mi quadra.
Passare del tempo con lui?
-Stai dicendo che per farmelo amico ci vuole tempo?-
-Ti sei mai fatto un amico in un giorno?-
-Io non ho amici... ho solo adulatori.-
Continua a guardarmi come se fossi un'idiota -Beh, c'è sempre una prima volta.-
Questa storia continua a non convincermi.
July se ne accorge perché mi dice -Non durerà per sempre. Il tempo di convincerlo a lasciarti da solo con questo Liam.-
"E a dirmi qual'è il suo rapporto con faccia d'angelo" penso.
-Allora- fa lei tutta raggiante-hai in mente qualcosa?-
***
Finalmente pace.
Liam si è integrato.
Noa non c'ha più provato ed io ho ritrovato la mia serenità.
Questa seconda settimana di scuola poi, si prospetta migliore della prima.
Inizia il corso di musica!
Raggiante esco dall'aula di chimica per andare in quella di musica.
So benissimo di essere più preparato della Signora Fizz ma il corso è un ottimo passatempo.
Mi rilassa e fa curriculum.
Entro in aula e... il mio cuore si ferma.
-Ciao quattrocchi.-
Cosa cavolo ci fa qui?
***
La faccia di Smith è impagabile.
Peccato non avere una fotocamera.
La Signora Fizz, la più racchia tra le prof, invece è tutta contenta.
Non pensava che uno come me potesse interessarsi al suo corso.
-Sà Signora, sto cercando di reinventare me stesso. E' giunta l'ora di mettere la testa a posto.-
-La musica non fa miracoli.- si lamenta quattrocchi.
-Smith!- lo riprende la Fizz -Però Mcfarland nemmeno io capisco perché proprio questo corso.-
-Oh,- le faccio -ho pensato di iniziare col migliorare la mia situazione scolastica... O questo o il corso di spagnolo.-
-Cos'è? Nel corso di spagnolo te li sei già fatti tutti?-
-SMITH!-
***
Mi sembra un incubo.
Non solo Mcfarland si è iscritto al corso di musica ma, per colpa di due battute innocenti, mi ritrovo a dovergli imparare la scala musicale!
-Do, re, mi, fa, sol, la e....- ripete Noa -si.-
-Bene,- gli faccio -ora ti faccio vedere come si suona sul pianoforte.-
Faccio per avvicinare la mani al piano quando noto che la Fizz è abbastanza lontana da non poter sentire quello che sto per dire.
-Senti,- gli sussurro a bassa voce -che cavolo ci fai qui?-
-Imparo.-
Lui imparare?
-Guarda che a me non la fai.-
-Credi quello che vuoi.-
***
O mio Dio che palle!
Sono qui da un'ora e già vorrei andarmene.
Quattrocchi non fa che parlare di scale e posizioni delle dita.
Io so bene come si mettono le dita!
Queste dita hanno fatto impazzire tanta gente.
-No,- mi riprende lui -devi fare così.-
Mi prende la mano e mi mostra come fare.
"Però" penso " ha proprio delle belle mani."
Ma che vado pensando?
Quattrocchi non ha nulla di bello.
***
Finalmente la lezione è finita.
Posso allontanarmi da Noa.
Non so per quale motivo voglia seguire questo corso ma sono certo che seguirà solo qualche lezione.
Si stufa facilmente.
Prendo le mie cose e faccio per andarmene quando Noa mi prende per la manica.
***
Devo agire prima che se ne vada.
-Senti.- gli dico -Questa storia della musica... sono serio.-
-E allora?-
-Vorrei che mi dessi delle lezioni private. Naturalmene sarai pagato.-
Smith ci pensa un pò su e alla fine risponde -Va bene. Ti farò sapere io il giorno e l'ora.-
Aspetto che sia uscito dall'aula prima di madare un messaggio a July.
"Contatto avvenuto".
***
Mi prende per il culo?
Come se non lo conoscessi.
Voglio proprio vedere cos'ha in mente.

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Capitolo 5
*** La prima lezione ***


Che dire? Credo che non finirò mai questa storia.
Appena finisco di scrivere un capitolo mi vengono diecimila idee per continuare.
E io voglio usarle tutte XD
Alla prossima.


Sono più che sicuro che Mcfarland ha in mente qualcosa.
Ma se il suo obiettivo è Liam, io cosa centro?
Perché chiedermi di dargli delle lezioni private di piano?
La soluzione dev'essere molto semplice.
Noa non è in grado di fare ragionamenti complessi...
Intanto, per precauzione, ho fatto promettere a Liam di stargli lontano.
Basta così!
Tagliamo la testa al toro.
Vado a dirgli che questo pomeriggio ci sarà la prima lezione.
***
Non faccio altro che pensare a Liam.
Liam nudo, Liam che urla dal piacere, Liam che mi prega di farlo ancora...
Voglio farmi Liam!
Quanto tempo ci vorrà per farmi amico quattrocchi?
E cosa cavolo avrà detto al cugino?
Faccia d'angelo mi evita peggio della peste.
Devono essere molto legati...
Chissà che tipo di relazione hanno.
Di certo non una normale relazione tra cugini.
Ho un sesto senso per queste cose torbide.
***
Eccolo lì che dorme sul prato.
E meno male che voleva migliorare la sua situazione scolastica.
Scommetto che è lì dall'inizio delle lezioni.
Mi avvicino da dietro facendo il minimo rumore e urlo -NOA!-
***
Per poco non mi prendeva un colpo!
Maledetto Smith.
Stavo facendo un sogno meraviglioso dove io e Liam...
Vabbè lasciamo perdere.
-Che vuoi?- gli rispondo.
-Alle quattro a casa tua.-
-Che? Quale pensiero sconcio ti sei fatto?-
-Parlo della lezione idiota!-
-Lo so che parlavi della lezione. Non ci sai stare alle battute, eh?-
Per tutta risposta mi mostra il dito medio.
No, non ci sa stare alle battute.
***
E' la prima volta che entro a casa Mcfarland.
Questa non è una casa, è una reggia.
Ovunque mi giri ci sono marmo e mobili pregiati.
Altro che casa mia.
-Possiamo usare il piano nello studio di sopra.- mi fa Noa
-Avete più di uno studio?- gli chiedo
-Perché tu no?-
Vorrei buttarlo giù dalle scale.
***
Mentre quattrocchi parla di... di... tutta quella roba di musica, continuo a ripetermi le parole che  July mi ha detto poco fa per telefono.
"Ricordati di essere gentile. Sìì educato e dimostrati disponibile"
Ok, è facile.
Essere gentili?
Gli ho offerto dei pasticcini.
Educato?
Non l'ho ancora offeso.
Dimostrarsi disponibile?
E che significa?
-Bene,- fa lui all'improvviso -per oggi credo che basti. Ripassa tutto quello che hai scritto per la prossima lezione.-
-Ma non ho toccato il piano nemmeno una volta!-
-Prima devi imparare un pò di teoria.-
Oddio che fa?
Se ne va?
Mi manca ancora il terzo punto, non può andarsene così.
Pensa Noa, pensa...
-Ti accompagno a casa.-
Che cosa ho detto?!!
Anche quattrocchi non riesce a credere a quello che ho detto. -Davvero?-
Ormai è fatta.
-Sì. E' tardi.-
-No grazie.-
-Insito! Andiamo.-
***
Non posso credere di essere salito sulla moto di Mcfarland.
Devo dire che oggi è stato davvero gentile.
Non mi a offeso nemmeno una volta e ora mi sta portando anche a casa.
Mi ha addirittura prestato il suo casco.
E' strano.
Che voglia veramente cambiare?
Però devo ammettere che è proprio un bel ragazzo.
La pelle bianca priva di imperfezioni, gli occhi verdi e i capelli neri che brillano nel sole del tramonto... se dovessi rinascere voglio essere così.
Oddio!
Voglio buttarmi dalla moto in corsa!
Che cavolo mi è preso?
-Arrivati.- annuncia lui fermandosi dolcemente davanti al vialetto di casa mia.
Scendo goffamente dalla moto -Grazie- gli dico.
-Prego. Però...- mi fa un cenno alla testa.
-Però cosa?-
-Il casco.-
***
Sto cercando disperatamente di non ridere perché non sarebbe gentile.
Che tordo che è!
Si era dimenticato che portava il casco.
Ma si può?
-Beh,- mi fa lui imbarazzato -ti farò sapere per la prossima lezione.-
-Ok-
Aspetto che rientri a casa prima di mettere in moto.
"Lavanda" penso quando mi rimetto il casco.
Non lo facevo tipo da lavanda.
Comunque dopo tutto questo buonismo o bisogno di sporcarmi un pò.
Fare il bravo non fa per me.
E nemmeno il casto.
Una settimana è il mio limite, andrò al pub a rimorchiare qualcuno.
***
Rientro a casa sconvolto.
E' davvero successo quello che è successo?
Mcfarland, per la prima volta da quando lo conosco, è stato gentile con me.
Che sia davvero intenzionato a cambiare?
Che stia assistendo ad un miracolo?
"No!" mi faccio "E' di Mcfarland che stiamo parlando, deve esserci un..."
Ed ecco che un pensiero invade la mia mente.
Piccolo bastardo!

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Capitolo 6
*** Colla e Super Attack ***


Super mega rilascio questa sera!
Mi sono detta "il capitolo è pronto tanto vale aggiungerlo"
Quindi ora non aspettatevi un rilascio immediato perché il prossimo capitolo è ancora in corso.
Comunque ho una domanda da farvi.
Ma questa storia vi sta piacendo?
Fatemi sapere.
Kisss

P.S. dal prossimo capitolo inizia la parte "divertente" (sapete a cosa alludo)

E così pensava di farmela?
Mi credeva tanto stupido?
Ormai l'ho capito, si sta avvicinando a me nella speranza che gli lasci campo libero con Liam.
Povero sciocco.
Mi sveglio il lunedì mattina di buon ora.
Vuole che gli diventi amico?
Sarò il suo migliore amico!
-Si può sapere che hai?- mi chiede Liam -Non la smetti di sorridere.-
-Oh,- gli faccio io -è che oggi si prospetta una giornata divertente.-
-Davvero? Che devi fare?-
-Devo andare a scuola con un amico!-
Nella cucina scende il silenzio.
Mio padre è rimasto con la forchetta in bocca.
Liam ha gli occhi sgranati dallo stupore e mia madre...
-O mio Dio! Il miracolo  è finalmente arrivato!- urla di gioia -Un amico! Si è fatto un amico che non sia un artista morto in povertà!-
-Posso venire anch'io?- chiede Liam tra gli urli di mia mamma.
-Sarebbe meglio di no.-
E' visibilmente deluso.
Un pò mi dispiace ma non posso farlo venire.
Manderebbe a monte il mio piano.
-Facciamo un'altra volta ok? Ti crea problemi andare a scuola da solo?-
-No, tranquillo.- mi risponde.
***
Non c'è sensazione più bella che stiracchiarsi nel letto.
"Ancora cinque minuti" continuo a ripetermi.
Magari entro alla seconda ora...
-Noa svegliati!- mi sento chiamare da mia madre -C'è una persona per te!-
E chi cavolo è?
Imprecando scendo le scale e... rimango pietrificato.
-Smith?-
-Buongiorno Noa!- mi risponde tutto allegro.
***
La camera di Noa è un disasto.
Ci sono abiti, carte e... quello cos'è? Un preservativo?
-Si può sapere che vuoi? -
-Ho pensato a quello che hai detto.- inizio -Sai, sul fatto di voler cambiare.-
-E?- mi chiede mentre inizia a cercare dei vestiti.
-Ti credo e quindi ho deciso di aiutarti!-
-Eh?-
-Voglio aiutarti! Non è così che si comportano gli amici?-
-Eeeh?!-
***
E' così che si comportano gli amici un corno!
Mi sembra di avere una zecca attaccata al collo!
Viene a prendermi a casa la mattina, si assicura che segua le lezioni e insiste sul fare i compiti insieme.
Ovunque mi giri c'è lui!
Che abbia sbattuto la testa sul piano?
-Non ce la faccio più!- esclamo esasperato a July -E' una colla!-
-Non è che si è innamorato di te?-
-Che??!!-
-Non è una reazione normale. Magari fin'ora non si è fatto avanti perché lo trattavi male, ma ora che sei gentile si è convinto che...-
-Ma non dire scemenze!- la interrompo -Quel tipo mi ha sempre odiato!-
-Beh, se non è quello allora forse non è abituato ad avere amici. Oppure ti sta prendendo in giro.-
Rimango immobile per un pò.
E' come se si fosse accesa una luce nel mio cervello.
Questa donna è davvero intelligente.
Smith si sta vendicando!
Si sta approfittando della mia gentilezza per vendicarsi di me.
Peccato che nessuno la fa a Noa Mcfarland!
Se lui è la colla io sarò super attack!
Lo torchierò finché non mi dirà di lasciarlo in pace.
Occhio per occhio dente per dente!
***
Mi preparo per andare da Noa.
Devo dire che mi sto divertendo.
A modo suo Mcfarland è un ottimo passatempo e sa essere simpatico quando vuole.
Chissà quanto tempo gli ci vorrà per capire che l'ho scoperto.
L'unica cosa che mi preoccupa è il piano.
Passo talmente tanto tempo con Noa che non ho potuto esercitarmi molto.
Appena avrò tempo farò un tour de force.
Ora devo continuare a fare il "migliore amico".
***
Ci troviamo nello studio di mio padre per l'ennesima lezione di musica.
-Credo che tu sia pronto per fare una canzone semplice.- mi dice.
-Non vedo l'ora.- gli rispondo con finto entusiasmo.
Prende dallo zaino un piccolo quadernino verde e me lo passa.
-Cosa dovrei farci?-
-In questo quaderno il mio primo maestro ha scritto delle canzoncine molto semplici da fare al piano.-
Non posso fare a meno di notare che sul viso ha stampato un sorriso idiota.
E' raro vederlo sorridere.
Perché sorride?
-Perchè sorridi?-
Zach arrossisce un pò prima di rispondere -E' una vecchia storia...-
Di norma non me ne importerebbe ma purtroppo per lui devo fare il super attack.
-Mi piacciono le vecchie storie.- insisto.
-Lascia stare.- mi risponde in tono asciutto.
***
Non posso di certo dirgli che avevo una cotta per il mio maestro.
Non che io sia gay, ma sono sempre stato dell'idea che l'amore non ha sesso ed in quel particolare periodo della mia vita ero attratto da un uomo.
-Centra questo maestro?- se ne esce lui
Ma come ha fatto a capirlo?
Sento il viso andarmi in fiamme.
-...-
-Sei bisessuale anche tu?-
Oddio...
-N-no!-
-Sei mai stato con un uomo?-
-No.-
-E allora come fai a dire che non ti piacerebbe?-
-Non ho detto che non mi piacerebbe.-
-Allora sei bisessuale.-
-No!- ma stiamo veramente avendo questa conversazione?-Era solo un'attrazione da scolaretto!-
-Ho capito sei confuso.-
-Io...-
***
E' confuso.
Si vede.
-Sono semplicemente dell'idea che quando una persona ti piace, ti piace e basta. Non stai a vedere di che sesso è.-
E' non equivale a dire di essere bisessuale?
Per quello che ne sa potrebbe essere gay.
Non credo che abbia avuto molte esperienze.
Ho un'idea!
Ci sarà da divertirsi.
-Ti andrebbe di venire ad una festa?-

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Capitolo 7
*** Camerini e Negazioni ***


Ciaoooooooo!!!
Pensavo di metterci più tempo a scrivere questo capitolo e invece si è praticamente scritto da solo... sarà che ero ispirata XD
Sto facendo del mio meglio per fare dei capitoli più lunghi.
Questo non lo è più di tanto ma prometto che il prossimo lo sarà... immaginate quante cose possono succedere ad una festa! *_____*
A presto!!!


-No grazie. Non sono un tipo da festa.-
-Andiamo!- insiste Noa -Ti divertirai. Voglio aiutarti anch'io!-
-Aiutarmi in cosa?-
-Amico mio, non l'immagini?-
Lo guardo confuso.
Perché dal mio orientamento sessuale siamo finiti a parlare di feste?
Non trovo il senso logico!
-No.-
-Voglio aiutarti ad essere più socievole, a farti degli amici.-
-Non sono un tipo amichevole.-
-Ma devi provarci! Amico mio.- insiste lui-Non mi darai buca? Andiamo, amico mio!-
Non mi piace per niente come continua a dire amico mio.
-Ecco io...-
-Siamo o non siamo amici?-
Che posso fare?
Tecnicamente siamo amici.
-Ok.- gli rispondo.
-Bene fa lui. La festa ci sarà sabato sera.Ci vediamo venerdì pomeriggio al centro commerciale.-
-Perché?-
-Senza offesa ma come ti vesti ... non va bene per niente.-
***
Non posso credere di essere al centro commericiale con quattrocchi!
Come ho fatto a ridurmi così?
E' stata una pessima idea.
E se qualcuno mi vedesse?
"No," mi dico " non posso tirarmi indietro ora."
Lo farò dannare come lui a fatto dannare me!
***
Sono stanco.
Odio fare shopping!
Non abbiamo fatto che girare tra i negozi del centro commerciale.
Ho comprato così tanti vestiti che potrò far a meno di compere per un anno.
Ha persino insistito sul prendere delle lenti a contatto e togliermi immediatemente gli occhiali.
-Qui dobbiamo entrarci per forza!- dice indicando un ennesimo negozio
-Ti prego basta!- lo supplico.
-Il cambiamento è dolore.- mi risponde trascinandomi dentro.
***
Mi sto divertendo, che strano.
Quattrocchi non è male quando ci si abitua alle sue battutine acide.
Che l'abbia mal giudicato per tutto questo tempo?
Per la verità non l'ho mai giudicato.
L'ho visto la prima volta ed ho pensato che fosse un idiota.
Invece forse non lo è...
Ma non distiamoci dall'operazione super attack!
Mi trovo fuori dai camerini ad aspettare che si provi una maglia quando vedo entrare nel negozio Antony, un polipo che mi viene dietro.
Se mi vede sono fritto, non mi si staccherà più.
Senza pensarci un secondo entro nel camerino.
-Noa! Ma che...-  inizia Smith, ma gli tappo la bocca con la mano.
-Zitto ti prego!C'è un ragazzo che non voglio vedere.-
-Ededlavloloentroiou?-
-Shhh!-
***
La situazione mi sta sfuggendo di mano.
Volevo fargli venire un esaurimento nervoso e mi sono ritrovato a farci shopping.
Volevo solo provarmi una maglia e mi ritrovo con la bocca tappata, a torso nudo in un camerino con lui.
Questa vendetta mi si è rivoltata contro.
***
Quattrocchi continua a guardarmi storto e la situazione non è molto "pulita".
Potrei tranquillamente passare per un violentatore.
Due uomini in un camerino strettissimo, lui è senza maglietta e con la bocca tappata...
Forse dovrei togliere la mano.
E allora perché non ci riesco?
Continuo a fissarlo negli occhi, quegli occhi così grandi sempre nascosti da quegli orribili occhiali...
Possibile che non mi fossi mai accorto che fossero così belli?
Dev'essere la lavanda!
L'odore di lavanda mi sta dando alla testa!
Senza accorgemene mi avvicino prepotentemente a lui e inizio ad annusargli i capelli per poi scendere lungo il collo, la punta del naso che gli sfiora la pelle...
Ma che cavolo mi prende?!!!
Mi stacco immediatemente.
-Dovresti comprare un profumo. Hai un'odore strano.-
E senza nemmeno guardarlo in faccia esco dal camerino.
***
Che cavolo è successo?
Che cavolo significa?
Ho un odore strano?
"Calmati Zach!" continuo a ripetermi.
Ma perché non ci riesco?
***
E' sabato sera, ci troviamo nel solito pub ad aspettare Za... quattrocchi!! prima di andare alla festa.
-CHE COSA HAI FATTO?-
Nel pub è sceso il silenzio, tutte le teste rivolte verso July...
Le ho appena raccontato del "contatto troppo ravvicinato" del camerino.
Lei è sbalordita e mi guarda come se fossi un extraterrestre.
-Non è che questo ragazzo ti attrae?- chiede
Mi va di traverso la birra.
-NO!!!-
Ora le teste sono girate verso di me.
-E allora perché? Perché hai fatto quello che hai fatto?-
Già, perché?
-Riflesso incondizionato.-
July continua a guardarmi strano.
-Ah sì? Quindi non provi niente per questo ragazzo?-
-No.-
-Nessun interesse di nessun genere? Nessuna simpatia?-
-No e no!- nego - Dov'è questa festa?-
-Un pò fuori città. -
E' una fortuna essere "amico" di July perché viene invitata ad un sacco di feste.
Mi chiede sempre di accompagnarla ma è raro che lo faccia perché i suoi amici sono praticamente dei maniaci sessuali... e detto da me vuol dire tanto.
Questa volta però ho fatto un'eccezione.
Chissà come si comporterà quattrocchi...
-E' in ritardo, ma quanto ci mette?- sbuffo spazientito verso July ma lei non mi guarda.
Fissa l'ingresso del bar, alle mie spalle, con la bocca aperta.
Che cavolo starà guardando?
Mi giro e capisco immediatamente di cosa si tratta.
E' appena entrato un ragazzo bellissimo.
E' alto e magro, porta dei jeans scuri che gli mettono in risalto il sedere e...e...e...
E' SMITH!!
Non posso crederci, non sembra proprio lui!
Si è persino tirato i capelli indietro e senza occhiali si notano subito quei suoi occhi enormi.
All'improvviso non voglio più che venga alla festa.
***
Non mi sento per niente a mio agio.
Questi pantaloni sono scomodi e la camicia è troppo attillata.
Come se non bastasse l'amica di Noa continua a fissarmi e a farmi l'occhiolino.
Che abbia un tic?
Ci stiamo dirigendo verso la macchina di Noa quando lui mi prende per un braccio.
-July tu sali. Io devo dire due cose a Smith.-
-Ok! Non metterci troppo, è tardi.-
-Cos'è?- gli faccio io -Puzzo ancora?-
-Quando mai ti avrei detto che puzzi?- mi risponde
-Ieri nel camerino.-
Rimane a fissarmi per un pò è poi dice -Sei sicuro di voler venire? Se vuoi ti riporto a casa.-
Perché ora ha cambiato idea?
Ha insistito così tanto perché venissi a questa festa.
Che si vergogni di me?
O sono di troppo?
Quella July è proprio bella...
-Voglio venire.- rispondo

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Capitolo 8
*** Sabato sera= festa!! ***


E' incredibile quante cose si fanno quando non si a voglia di studiare e quando si hanno gli ormoni a mille,
Oggi ho scritto ben due capitoli!!!
Ma giuro che domani studio e mi rimetto in pari ^^
P.S. adoro leggere i vostri commenti (Isa_chan se alla fine non mi commenti tutti i capitoli me la prendo XD)
Alla prossima \(^ ^)/

Notte a tutti

Mi trovo nel sedile posteriore della macchiana di Noa.
Davanti a me lui e July, la sua amica, che continua farmi domande sciocche.
Peccato che io non abbia voglia di approfondire la sua conoscenza.
Mi limito a risponderle qualche si e no ma quello che vorrei dirgli veramente è di tacere.
Odio le donne così appiccicose e ficcanaso.
Mcfarland invece pare abituato.
Devono conoscersi bene.
Chissà se sono andati a letto insieme o se ci andranno oggi.
Forse è per quello che lui non mi vuole più alla festa.
"Facciano quello che vogliono" mi dico "non è affar mio con chi va a letto."
Giusto, non è affar mio...
Però non posso fare a meno di pensare di essermi allontanato dal mio obiettivo.
Volevo fargli venire un esaurimento nervoso mica andarci insieme ad una festa!
No, la verità è che mi sto affezionando a Noa.
Abbiamo passato talmente tanto tempo insieme ultimamente che ormai inizio a vederlo davvero come un amico.
Non sono proprio adatto alle vendette.
-Arrivati!- strilla July.
***
Il tragitto fino alla festa è stato orribile.
July non la finiva di parlare, mentre Smith è stato tutto il tempo in silenzio a guardare fuori dal finestrino.
Non ha nemmeno risposto alla domanda "qual'è il tuo musicista preferito?"
Di norma avrebbe passato ore ad elencare i motivi per cui Mozart è il migliore.
Un momento... come faccio a sapere che gli piace Mozart?
***
-Tutto bene?- mi chiede Noa mentre ci avviciniamo alla casa iper rumorosa e illuminata.
-Tutto benissimo- gli rispondo osservando un tizio che se ne va in giro nudo.
-Senti.- mi fa lui mettendosi tra me e quell'orribile visione -Rimani vicino a me e non dare confidenza a nessuno! Questi tipi sono pazzi.-
-E allora perché hai voluto che venissi?- gli chiedo.
-Perché...- ma non fa in tempo a rispondermi che un ragazzo in boxer l'affera per un braccio e lo bacia.
In bocca, davanti a me.
Questo è troppo!
Decido di entrare in casa.
Che si sbaciucchi chi gli pare!
***
-Antony che cazzo fai?- gli urlo staccondomelo di dosso.
-Andiamo!- mi prega -Una volta eri tanto felice quando ti baciavo.-
-Lasciami in pace!-
-Cos'è? Ora ti interessano i ragazzini?- mi fa indicando dietro di se.
Faccio in tempo a vedere Smith che entra in casa.
Maledizione!
Gli avevo detto di stare vicino a me!
***
Una volta dentro mi viene da pensare "chi pulirà tutto questo casino?"
Se dovesse esistere il regno del caos assomiglierebbe a questo posto.
Il pavimento non si vede più per quanta roba hanno buttato per terra e qualcuno deve avere avuto la brillante idea di spruzzare la birra alle pareti.
In compenso vedo un mucchio di bottiglie di vodka ancora da aprire e moltissime altre vuote.
-Ehi!- mi fa una ragazza ubriaca -Lo sai che sei davvero carino?-
-Grazie.- le rispondo coprendomi il naso.
Ha un alito tremendo.
-Perché non vieni di sopra con me?-
-Perché non vedi di farti un giro?-
Ha parlare è stato Noa.
-Non ho bisogno del tuo aiuto. Perché non torni a baciarti il tuo amico?- gli rispondo a denti stretti.
-Quello lì non è amico mio.- risponde.- Non fare il geloso!-
-Geloso io?! Perché dovrei essere geloso?-
-Scusami.- si intromette la ragazza ubriaca rivolgendosi a Noa-Non sapevo che fosse occupato... siete proprio una bella coppia!-
-NON STIAMO INSIEME!!!- gli urliamo all'unisono.
La ragazza si mette a piangere.
Ci mancava solo questa.
Può andare peggio di così?
-EHI!- ci urla contro un ragazzo enorme, muscoloso e visibilmente ubriaco-CHI SI E' PERMESSO DI FAR PIANGERE LA MIA RAGAZZA??!!!-
Sì, può andare peggio di così...
***
Che sia questo il Karma?
Che stia per pagare il conto di tutte le cretinate che ho fatto?
Non lo so, però è certo che quel tizio ci ucciderà di botte.
-Sta indietro- dico a Smith -ci penso io.-
-Non ho bisogno del tuo aiuto. Lo vuoi capire?-
-Se vuoi affrontarlo tu fa pure!-
-Perché devi essere sempre così primitivo? Basterà spiegargli che è successo!-
-Primitivo io?-
-Si tu! Come definiresti uno che pensa solo a scopare?-
Mi giro verso di lui allibito -Io non penso solo a scopare!-
-Come no! Ma fammi il piacere!-
Faccio per prenderlo per il braccio per dirgliene quattro quando sento un dolore fortissimo alla testa.
-VOLETE DARMI RETTA? CAZZO!!!-
***
Così non ci si comporta!
Noa era di spalle e quel tipo muscoloso gli ha tirato un pugno proprio dietro la testa.
-Noa stai bene?- gli chiedo.
Lui fa segno di si ma il colpo dev'essere stato bello forte.
-Ehi!- urlo al gigante -Non ci si comporta così!-
-Che cavolo vuoi pulce?- mi risponde quello -Vuoi che te ne rifili uno anche a te?-
-Tu provaci!-
Il tizio mi si fionda contro.
Peccato che non sappia che mia madre mi ha iscritto ad un corso di auto difesa tempo fa.
"Sei così magro e delicato" diceva.
***
Non riesco a credere ai miei occhi.
Forse ho un trauma cranico.
Smith ha appena messo k.o. quel bastardo.
-Andiamo Noa!- mi fa quattrocchi come se non fosse successo niente -Torniamocene a casa.-
Fa passare il mio braccio attorno al suo collo e mi trascina via.
-Tu... tu...- balbetto -Chi sei tu?-
Lui si ferma un attimo prima di esclamare -Fantastico! Ci manca solo che perdi la memoria!.-
***
Io odio gli ospedali.
-Sto bene.- ripeto per la centesima volta a Smith
-Non puoi saperlo. Hai mai sentito di gente che ha battuto la testa e poi è morta qualche giorno dopo?-
-Ti dico che non è niente.-
Ecco che si avvicina il dottore.
-I raggi non hanno rivelato niente... avrà un bel bernoccolo però. Per il dolore prenda queste.- e mi passa un flacone di medicine.
-Che ti dicevo?- faccio a Smith
-Siccome è minorenne dobbiamo chiamare i suoi genitori. Sarebbe opportuno che vengano a prenderla, il medicinale è molto forte.-
Fantastico!
-Posso anche darvi il numero ma sarà inutile.- gli rispondo -Questo è il loro sabato sera. Saranno in qualche hotel a divertirsi. Se capisce cosa intendo...-
Smith mi rifila un calcio agli stinchi.
-Ci penso io a portarlo a casa.- dice.
***
E' così che sono le feste?
Se la risposta è sì, non voglio più andare ad una festa in vita mia.
Come se non bastasse quel cretino di Noa si è sparato mezzo flacone di farmaco in tre secondi.
"Più sono prima agiscono"
Adesso sta cantando una canzone di Katy Perry!
-I kissed a girl and I liked it...-
Che Dio mi aiuti!
***
Non ci sto capendo più niente.
Forse è per colpa della botta in testa o forse è colpa della medicina che ho preso...Boh!
Una cosa sola sto capendo.
Zach è tanto, tanto carino e profuma di buono.
***
Tendo disperatamente di far fare le scale a Noa.
-Datti una mossa!-
-I kissed a boy and I liked it!-
-Noa!- gli urlo -Prima collabori e prima ti metto a letto.-
Lui mi guarda con occhi vitrei -E tu rimani con me?-
-Non posso mica lasciarti da solo in queste condizioni!-
-E dormi con me?-
Non ci posso credere, anche da fatto pensa ad una cosa sola.
-Rispondimi!- fa lui staccandosi dalla mia presa.
-Sì!-
Finalmente arriviamo in camera sua.
Uso tutta la mia forza per buttarlo sul letto.
-Tu...- fa lui indicandomi con il dito -non puzzi. Profumi di buono-
-Oh, grazie.-
-E sei simpatico.-
Che sta succedendo?
E' arrivata l'ora della verità come succede nei film?
-Dimmi Noa...- gli faccio -Perchè ti sei avvicinato a me?-
-Per portarmi a letto Liam.-
Lo sapevo!
-Perché mi hai portato a quella festa?-
-Per farti passare un brutto momento, ma anche per farti capire se sei bisessuale o gay.-
Che faccia tosta!
-E perché volevi riportarmi a casa?-
Lui rimane in silenzio per un pò.
Si mette in ginocchi sul letto in modo da avere il viso a pochi centrimetri dal mio.
-Perché non volevo che ti vedessero.-
Sento il suo respiro sulla mia faccia.
I suoi occhi non abbandonano i miei e io non riesco ad abbandonare i suoi.
-E per-perché non volevi che mi vedessero?- chiedo con la gola improvvisamene secca.
-Perché- mi risponde avvicinandosi ancora di più, il suo naso che tocca il mio -voglio averti tutto per me.-
E poi, senza nemmeno fermarlo mi ritrovo a baciarlo...
Non sono mai stato baciato così passionalmente.
Per la verità non sono mai stato baciato, ma ci metterei la mano sul fuoco che in pochi baciano con tanto ardore.
E io lo ricambio.
E'  come se entrambi volessimo mangiarci a vicenda fregandoce altamente di respirare.
E' come se il desiderio si sia impossessato di noi.
E' come se nel mondo esistessimo solo noi...
Senza lasciare le mie labbra mi strappa la camicia.
Mille scariche elettriche mi passano per la schiena...
Voglio Noa!
Lui si stacca da me, ansimiamo entrambi.
E poi... i suoi occhi si chiudono all'improvviso e cade sul letto come un sacco di patate.

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Capitolo 9
*** Già... ***


Stiamo entrando nel vivo del romanticismo ragazze...
Ero un pò indecisa... però poi mi sono detta a diciasette anni uno ci prova e basta...
Capirete leggendo ^^
Alla prossima e commentate!
Kiss


Mi sveglio con un forte mal di testa.
Il medico aveva ragione, ho un bernoccolo enorme dietro la nuca.
Se prendo quel bastardo giuro che gli rompo le gambe.
Appena il mondo finisce di girare andrò a cercarlo.
Un momento... chi mi ha messo a letto?
Mi ci vogliono un paio di secondi per collegare le immagini confuse che mi passano per la testa.
-Oddio è successo davvero!!!!- urlo.
Credevo che fosse un sogno.
Scatto in piedi preso dal panico.
Ho baciato Smith!
Di più, stavo quasi per...
Ma che cavolo mi ha dato quel medico?!
Devo risolvere questa situazione.
Io non posso... Lui non può....
E adesso dov'è?
Scendo di sotto reggendomi alle pareti.
Mi gira tutto.
-Noa?- sento mia madre chiamarmi dalla cucina -Sei sveglio? Noi due dobbiamo parlare.-
Merda!
-Noa non c'è!-
-NOA VIENI QUI IMMEDIATAMENTE!!!!-
***
Non riesco a pensare, non riesco a parlare, non riesco a fere niente...
Tutta la mia vita sembra essersi ridotta a ieri sera.
Noa mi ha baciato.
E io ho ricambiato.
Anzi, se fosse andato oltre non l'avrei fermato.
Ma che cavolo mi è preso?
Che sia attratto da lui?
Sì, sono attratto da Noa.
Ma mi piace?
"Non lo so" continuo a ripetermi "Non lo so"
-Zach al telefono! E' Noa.- mi chiama mio padre
Oddio!
-Arrivo!-
***
-Sta arrivando.- mi dice il padre di Smith.
-Grazie signore.-
All'improvviso sento un gran facasso, una voce di donna... Perché sta strillando?
-Mamma posso parlare al telefono?- sento Smith
-Fammi almeno sentire la sua voce!- dice la donna che immagino essere la Signora Smith -E' la prima telefonata che ricevi da un amico!-
-Mamma per favore!!!-
Qualche minuto di vocio e finalmente -Pronto Noa?-
-Ciao... come stai?-
-Bene grazie. E tu? Ricordi quello che è successo?-
-Già.-
Ok, è ora che gli racconto?
Per fortuna è lui a togliermi dalla situazione imbarazzante -Dobbiamo parlare.-
-Già...-
-Non al telefono.-
-Già...-
-E nemmeno oggi, devo pensare.-
-Già...-
Ma so dire solo "già"?
-Ci vediamo a scuola.-
-Sì.-
Almeno ho detto sì.
***
Arrivo a lunedì con una grande confusione.
Devo affrontare Noa.
Ma cosa gli dirò?
***
Non sono mai arrivato a scuola di mattina così presto.
E' che non voglio perdermi Smith.
Dopo un lungo pensare ho deciso cosa dirgli: "Mi dispiace per tutte le cavolate che ho fatto. Dimenticati quello che è successo. Amici."
Si, dovrebbe andare bene.
Eccolo che arriva con Liam.
Per fortuna si è messo gli occhiali.
***
-Ciao.-
-Ciao.- rispondo.
Silenzio.
Non riusciamo nemmeno a guardarci in faccia, come faremo a parlare?
Liam ci guarda incuriosito.
-Vi lascio soli.- sentenzia alla fine.
-Sai,- inizia lui -sono ancora curioso di sapere che razza di rapporto avete voi due.-
-Un normale rapporto tra cugini.-
-Non me la fai, quella volta eri tremendamente serio.-
-Siamo cugini e basta.-
Silenzio.
-Sicuro?-
Ed ecco che ci risiamo.
Con Noa si finisce sempre a parlare di sesso.
Pur provando qualcosa per lui come faccio ad averci un rapporto serio?
E poi, io gli piaccio veramente?
Di solito quando gli piace qualcuno non perde tempo a farsi avanti...
Se al mio posto ci fosse stato Liam non si sarebbe limitato a chiamare, sarebbe venuto a casa...
"Ma io non sono Liam" penso " non sono io quello che vuole. L'ha ammesso anche lui che si è avvicinato per Liam. Quella dell'altra notte doveva essere la sua ennesima presa in giro."
Dovrei semplicemente dirgli di sparire dalla mia vista...
Se lo facessi tornerebbe tutto come prima ed io non mi sentirei così... sottosopra.
***
Guardo il viso di Smith è capisco immediatamente che dentro quella sua testolina gli stanno frullando mille pensieri.
Sarebbe l'occasione giusta per dire quello che mi sono preparato ma non ci riesco.
Sono incantato a vedere il suo viso...
Vorrei prenderlo e portarlo via... lontano...
Abbracciarlo e baciarlo e...
Ma perché ci sto pensando così tanto?
Io non sono uno che pensa!
Io agisco, scopo e me ne vado.
"Ma con lui non ci riuscirei" penso.
Già, con lui non sarebbe una botta e via.
Ma uno come me riuscirebbe ad avere una storia seria?
Uno come me, può piacere a uno come lui?
***
-Fanculo!- dice all'improvviso Noa prendendomi per un braccio. -Zach, vieni con me!-
E' la prima volta che mi chiama Zach.
-Dove andiamo?- gli chiedo mentre mi trascina via.
-Non lo so.-
-Noa! Abbiamo la scuola!-
Ma lui non mi dà retta, anzi, mi trascina dietro un muretto, lontano dalla vista degli altri studenti.
-Io ora sto per baciarti.- mi dice spingendomi al muro.
-Cosa?-
-Se dopo che ti avrò baciato  non proverai niente allora vattene, ma se provi qualcosa allora vieni con me.-
-E tu?- gli chiedo con il cuore che batte all'impazzata -Se tu non provi niente cosa farai?-
-Non lo so.-
Rimaniamo un attimo a guardarci.
Chissà se riesce a sentire i battiti del mio cuore, sono così forti.
***
Ho sempre seguito l'istinto in questi casi.
Perché non farlo ora?
Ogni cellulla del mio corpo vuole provare a stare con lui.
Non m'importa se fino a poco tempo fa non potevamo vederci.
Non m'importa se è uno sfigato o un rompipalle.
Non m'importa di non essere adatto ad un ragazzo tanto in gamba.
Voglio provare... per la prima volta in vita mia voglio provare.
E lo bacio.
Prendo quelle sue labbra sottili e delicate.
Inizialmente lui è un pò rigido ma poi si lascia andare.
Io lo spingo a me e lui si aggrappa alla mia schiena...
Potrei rimanere così per sempre...
***
Dopo quelli che sembrano attimi interminabili finalmente ci stacchiamo.
-Allora vieni o no?-
-Ve-vengo.- gli rispondo.

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Capitolo 10
*** Senza trucchi e senza inganni ***


Salve a tutti.
Prima di tutto grazie per i commenti, non mi stancherò mai di dire che mi fate morire dal ridere
e grazie a tutte (siete proprio tanti) quelle persone che stanno seguendo la mia storia.
Se tutto va bene rilascerò il prossimo capitolo domenica (devo rimettermi in pari con lo studio T_T)
Alla prossima ^^

P.S. Il prossimo capitolo sarà più lungo

E' quasi mezz'ora che giriamo in moto.
Non che mi lamenti ma... inizia a farmi male il sedere.
-Noa?- lo chiamo -Mi vuoi dire dove stiamo andando?-
Lui non mi risponde.
Perché tutto questo mistero?
***
Dove cavolo lo porto?
Ho agito talmente d'impulso...
In un motel?
No, come minimo mi strozza.
Dove? Dove? Dove?
Al mare! Lo porterò al mare.
***
E' una bella giornata di novembre.
I gabbiani volano nel cielo, la spiaggia è libera e... l'acqua del mare è talmente sporca da fare quasi schifo!
-Ammettilo- dico a Noa -non sapevi nemmeno tu dove portarmi.-
-Apprezza il fatto che non ti abbia portato in un motel.-
In effetti...
-Allora...- fa lui guardando verso l'oceano.
-Allora?-  gli rispondo guardando nella sua stessa direzione.
-Ci piacciamo.-
-A quanto pare.-
-Ed ora che si fa?-
Mi giro verso di lui e quasi quasi mi viene da ridere.
Ha la faccia di uno che non sa proprio cosa fare.
Possibile che non abbia mai avuto una storia più lunga di una notte?
Conoscendolo è possibile.
Che fare? Nemmeno io ho mai avuto una relazione...
-Credo che dovremmo iniziare col conoscerci e poi vediamo come va.- gli dico -Senza trucchi e senza inganni.-
***
Iniziare a conoscerci?
Senza trucci e senza inganni?
Ho la sensazione che ci vorrà un bel pò prima di andare "al sodo"
Faccio un grosso sospiro.
Posso aspettare.
-Va bene. Mi sembra una buona idea.-
-E ora che si fa?- mi chiede
"Tanto vale tentare" mi dico.
-Io una casa da fare ce l'avrei.-
-Idiota!- mi fa lui tirandomi un pugno sul braccio
-Ahi!-
***
Passiamo tutta la mattinata a passeggiare lungo la spiaggia parlando di tutto quello che ci passa per la mente.
La scuola, gli amici, la famiglia...
Ed è come scoprire un territorio sconosciuto.
Ed è come scoprire una persona diversa...
***
"E' stato divertente" penso mentre riporto Zach a casa.
Sì, ormai è Zach.
E' stato talmente bello e divertente che quasi non vorrei riportarlo a casa.
***
-E se la scuola li ha chiamati?-
-Non credo- gli dico per calmarlo -tu non fai mai assenze.
-Appunto! Sembrerà strano!-
Mi viene da ridere.
Fa tanto il forte ma si preoccupa per un non nulla...
-Se dovessero fare storie dà la colpa a me. Digli che mi sono sentito male e che hai dovuto portarmi a casa.-
Lui non dice niente, evita di guardarmi -Grazie per oggi. Mi sono divertito.-
Gli alzo il mento in modo da guardarci negli occhi.
-Grazie anche a te. Mi sono divertito anch'io.-
Lui chiude gli occhi... pronto a ricevere il bacio...
-Beh, ci vediamo!- gli dico ridendo.
Mi metto il casco e lo lascio lì.
La sua espressione è impagabile!
***
Appena entro in casa mi fiondo in camera mia.
Ho bisogno di pensare.
Ma cosa c'è da pensare?
Io, Zach Smith, sto praticamente con Noa Mcfarland.
Chi l'avrebbe mai detto.
I due nemici, quelli che non si sono mai sopportati...
Lo sfigato e il bastardo...
Certo che le cose non vanno mai come uno se le aspetta.
Mi butto sul letto senza nemmeno togliermi il cappotto.
Sento ancora l'odore del mare...
***
-... e questo è quanto.- finisco di raccontare a July.
Lei è come pietrificata.
Ha gli occhi talmente spalancati che tra un pò rischiano di uscire dalle orbite.
-July?- la chiamo passandogli la mano davanti al viso.
Che le sia preso un colpo?
-Ju-July?-
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH!- urla all'improvviso.
Tutte le persone sono rivolte verso di noi.
Devo smetterla di incontrarla in posti aperti al pubblico.
-Abbassa la voce!-
-Lo sapevo che ti piaceva! Lo sapevo! Lo sapevo!-
Sembra sul punto di piangere.
Mi prende le mani e con voce tremante mi fa -Congratulazioni! Finalmente anche per te è arrivato l'amore.-
Amore?
-No, forse non hai capito... ci stiamo conoscendo. E' troppo presto per parlare d'amore.-
-Quello che è! Per uno come te è già una grande cosa.-
-...-
-Beh, immagino che io e te non potremmo più divertirci a modo nostro.-
-Già.-
-Allora,- mi sorride -siamo amici?-
Ricambio il suo sorriso -Amici.-
-Sono davvero felice per te. Ma ora come farai a troncare con tutti i tuoi "amichetti"?-
Già come farò?
***
Ho appena finito di esercitarmi al piano quando sento qualcosa picchiare sulla finestra.
Dev'essere qualche uccello notturno.
Ad un certo punto il picchiettare diventa più forte.
Un uccello non può fare tutto questo rumore.
Mi avvicino alla finestra appena in tempo per vedere Noa tirare dei sassolini.
Che ci fa qui a quest'ora?
Scendo di sotto cercando di fare il minimo rumore.
Se mia madre mi scopre sarebbe la fine.
-Che ci fai qui?- gli chiedo chiudendo la porta. -Che cavolo hai fatto alla faccia?-
Sembra che abbia litigato con un gatto e che il gatto abbia avuto la meglio.
-Questi?- fa lui indicando i graffi -è stata una ragazza.-
-Che cosa le hai fatto?-
-Niente! L'ho liquidata... ho liquidato tutti i miei amichietti.-
Non posso crederci!
Ha chiuso con tutti i suoi amici di letto?
Vorrei abbracciarlo ma poi ci ripenso.
-Te lo sei meritato. Non si gioca con le persone.-
-Lo so e comunque non sono venuto qui per prendermi una ramanzina.-
-E allora perché sei qui?-
-Vorrei darti il bacio che non ti ho dato prima.-
Sento la faccia in fiamme.
Ma si può essere così... così... così?
***
Approfitto del suo momento di imbarazzo per baciarlo.
Ho visto e parlato con talmente tanta gente oggi... Tutte persone che mi sono fatto, ma nulla è paragonabile alle emozioni che provo quando lo bacio.
E' come se non capissi più niente.
Sono completamente fatto dall'odore di lavanda.
Lo stringo forte senza alcuna intenzione di lasciare andare le sue labbra.
Voglio tutto di lui, non solo le labbra e la lingua.
Io voglio possederlo!
-N-non respi-respiro!- mi fa Zach staccandosi da me.
Abbiamo entrambi il fiatone e le sue labbra sono rossissime.
-Scusa.- gli dico
-Non devi scusarti.- mi risponde -Ma andiamoci piano. ok?-
-Ok.-
Lui mi accarezza la guancia e per la prima volta da quando lo conosco mi rivolge il sorriso più aperto che gli abbia mai visto.
E' bellissimo.
-Ci vediamo domani a scuola.- mi dice
-Sì.-
Non credo di riuscire ad andarci piano.

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Capitolo 11
*** Decisioni ***


Scusate, scusate, scusate!
Pensavo di farcela a mettere il capitolo ieri e invece no... S-C-U-S-A-T-E!!!!
So di essere ripetitiva ma voglio ancora ringraziarvi per i commenti e per aver deciso di mettere questa storia tra le seguite, le preferite e le ricordate.
Alla prossima
Sempre se non decidiate di uccidermi dopo aver letto questo capitolo...


Per tutta la scuola non si fa altro che parlare di me e di Noa.
Non faccio altro che sentire frasi del tipo "com'è possibile?", "che ci troverà in lui?" e "ma non si odiavano?"
Persino Liam si è unito al coro.
-Ma come è successo?- continua a chiedermi.
-A saperlo.-
Sinceramente nemmeno m'interessa sapere come abbiamo fatto a ritrovarci così.
Quello che vorrei sapere è come hanno fatto quelli della scuola a saperlo!
-Ho mollato anche qualche studente.- mi risponde Noa candidamente.
-Oddio!-
-Calmati, queste voci spariranno appena ci sarà qualche altro scandalo.-
-Calmarmi? E se lo vengono a sapere i miei?-
-Perché sono omofobi?-
-No, ma non fa piacere a nessun genitore sapere che il proprio figlio sta con un uomo.-
-Prima o poi lo verranno a sapere, meglio prima che poi.-
Giuro che quando fa così lo ucciderei.
Se c'è una cosa che ho capito di Noa è che ha la tendenza a non prendere mai le cose seriamente.
***
Quello che vorrei fare io è mandare tutti al diavolo, prendere Zach e rinchiuderci in una camera.
Ma non si può!
Con Zach si parla, ci si conosce... ci si preoccupa.
Niente sesso, solo baci.
Non che mi dispiaccia baciarlo, io adoro baciarlo, ma il mio fratellino qua sotto inizia a spazientirsi.
-Ti andrebbe di uscire questo sabato sera?- gli chiedo durante la pausa pranzo.
-Oh,- mi fa lui - non saprei...-
Non saprei?
Non posso crederci!
Ci stiamo frequentando da tre settimane e non abbiamo avuto un solo appuntamento.
 -Che hai da fare?-
-Dovrei esercitarmi con il piano.-
Ti pareva!
Sbuffo spazientito.
Una volta mi pregavano per avere un appuntamento!
-Ma credo di potermi riposare di tanto in tanto.-
Mi giro di scatto verso di lui.
Ha il viso in fiamme...
E' in questi momenti che adoro Zach.
***
Sono nervoso, sono terribilmente nervoso.
Questo è il nostro primo appuntamento e, conoscendolo, non credo che cercherà di limitarsi al bacio.
Giuro di non essermi mai lavato così "accuratamente".
Noa è stato a dir poco perfetto in queste settimane e credo che si meriti un premio...
Inoltre, mi sento pronto a farlo.
Mi guardo allo specchio cercando di sistemarmi i capelli.
Le lenti a contatto mi danno fastidio.
 "Andrà tutto bene, andrà tutto bene"
Appena finisco di pensare questa frase sento il suono del clacson.
E' arrivato.
***
-Allora,- mi fa appena sale in macchina -che cosa hai in mente per questa sera?-
-Nulla di particolare. Pensavo di andare a vedere un film. Che ne dici?-
-Mi sembra una splendida idea.- mi risponde sorridendo.
Anche io inizio a sorridere...
Non c'è niente di meglio di un cinema buio per allungare le mani.
***
Noa sta davvero cambiando.
E io che pensavo che mi avrebbe portato in qualche club con i salottini privati dove la gente si apparta per fare le porcherie.
E invece no!
Siamo al cinema.
Mi ha persino preso i pop corn e le caramelle gommose a forma di orsacchiotto.
-Che vergongna.- si lamenta lui - La cassiera si è messa a ridere quando ha visto quelle caramelle. Lo sai che sono per i bambini?-
-Lo so, ma li adoro.-
Lui si mette a ridere e con una mano mi scompiglia i capelli.
Cavolo, c'ho messo un'ora ad aggiustarli!
***
Il film è iniziato da mezz'ora e non ho seguito un parola di quello che dicono gli attori.
Sono concentrato su Zach, in attesa di cogliere l'attimo perfetto...
Per fortuna Zach ha gusti cinematografici strani e la sala è quasi vuota.
Adesso o mai più.
Gli appoggio con noncuranza la mano sulla coscia.
Anche se la sala è buia posso giurare che è arrossito ma, per mia fortuna, ha deciso di fa finta di niente.
Lentamente faccio scivolare la mano verso l'interno della sua gamba...
-No-Noa... c'è gente.- bisbiglia.
Sbaglio o c'era una punta di eccitazione nella sua voce?
-Allora ti conviene non fare troppo rumore.- gli dico mentre la mia mano inizia a sfregargli l'inguine.
E per un attimo mi sento felice.
E' come se fossi tornato ai vecchi tempi...
***
Avrei dovuto immaginarlo...
Vorrei fermarlo ma non posso.
Sono paralizzato dalla paura e dall'eccitazione.
Quasi quasi preferivo un club privato.
-Ah!- mi sfugge un mugolio.
Ha aperto la zip dei mie pantoloni, ormai troppo stretti, e sta accarezzando in lunghezza il mio sesso in erezione.
Sto per impazzire, tra un pò urlo.
E' maledettamente bravo con quelle mani!
***
Zach ha portato la testa indietro.
La sua schiena inizia ad inarcarsi... sta per raggiungere l'orgasmo.
Si mette il pugno in bocca per non farsi sentire.
Sento il suo pene pulsare tra le mani.
Lo copro con un fazzoletto appena in tempo.
Sono sicuro che appena riprenderà coscienza di sè mi ucciderà, ma almeno non abbiamo sporcato niente!
***
Ansimo nel mio sedile.
Non posso credere di essere venuto in un cinema!
Non posso credere di essere venuto in un cinema e che nessuno si sia accorto di niente!
-Devo andare in bagno.- mi fa.
-Ok- Okay...-
Piano piano sento il cuore tornare a battere normalmente.
L'affanno è passato ma in compenso è arrivato il dubbio.
Che cosa starà facendo in bagno?
Mi alzo di scatto e senza pensarci due volte vado in bagno anch'io.
E' arrivato il mio turno di prendere l'iniziativa.
***
Posso davvero continuare così?
Una parte di me pensa di no.
Ho appena liberato il mio "fratellino" ma non sono soddisfatto.
Il fai da te non mi piace.
Mi lavo le mani e ne approfitto per bagnarmi la fronte.
Sento caldo.
Appena penso a quello che ho fatto sento il corpo andarmi in fiamme.
Voglio fare sesso!
Non posso continuare così, non sembro più io.
E poi, ecco che subetra un'altra parte di me, quella che pensa di aver appena fatto un grande passo in avanti.
"Magari tra una settimana riuscirò a infilargli un..." ma non faccio in tempo a pensare la frase che sento la porta del bagno aprirsi bruscamente.
Ad aprirla la persona a me meno gradita.
-Antony che cazzo ci fai qui?-
-Ti ho seguito.- mi risponde tranquillamente.
-Sai che posso denunciarti per stalkeraggio?-
Lui si limita a ridere.
-Sparisci!- gli faccio -Sono nel pieno di un appuntamento.-
Ma il coglione si avvicina, mi sbatte contro muro del bagno e inizia a baciarmi.
Ma si può essere così patetici?
Una volta non ci avrei pensato due volte a prenderlo lì, nel bagno, ma ora...mi dà fastidio.
Sto per rifilargli un calcio quando sento di nuovo aprirsi la porta del bagno.
Solo che questa volta ad aprirla è stato Zach.
Rimane un attimo sulla soglia, impietrito...
-Che vuoi ragazzino?- gli fa Antony -Non vedi che ora è occupato?-
Ma Zach non gli dà retta, si limita a guardare me.
Un secondo prima del suo ingresso sapevo benissimo cosa fare, rifilare un calcio a Antony, ma ora non lo so più.
Sono invaso dalla paura.
Su di me c'è il passato, quel bel passato dove facevo e mi facevo chi mi pareva, e sulla soglia del bagno c'è lui... qualcosa che non riesco a definire, qualcosa che inizia a farmi paura...
Qualcosa che mi sta cambiando!
"Io non sono pronto... pensavo di esserlo ma non lo sono... Voglio tornare quello di prima."
***
Cerco disperatamente di non piangere ma è difficile.
E' come se mi avessero strappato il cuore.
Ripenso alla scena del bagno e mi sento morire.
Quel tipo su di Noa.
Quel tipo che mi ride in faccia e Noa che non lo ferma ma mi guarda e dice "Pensavi che uno come me fosse fatto per storie serie?"
Mi fermo per la strada incurante della gente che passandomi vicino mi guarda il viso.
Ormai non cerco nemmeno più di trattenere le lacrime.
Ed io che pensavo che fosse veramente cambiato.
Ed io che pensavo di concedermi a lui.
Ed io che pensavo che provasse davvero qualcosa per me.
Ma alla fine ero solo diventato una sua ennesima preda... quella più difficile, quella con cui andarci piano.
Quella a cui riservare l'inganno più grande.
***
Antony è piegato in due e piange per il dolore.
Appena Zach è andato via gli ho tirato un calcio nelle palle e una gomitata sulla schiena.
-Avvicinati di nuovo e giuro che te lo taglio.-
Esco dal bagno del cinema come un automa.
Una sensazione di vuoto si è impossessata di me.
E' finita.
Qualunque cosa ci fosse tra me e Zach è finita.
Per lui è meglio così.
Non ero pronto... mi ero solo illuso di esserlo.

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Capitolo 12
*** Tornare quello di prima ***


Capitolo un pò più corto che anticipa il capitolo più lungo.
Diciamo che è per darvi un'idea di quello che potrebbe succedere dopo ^ ^
Come sempre grazie per i commenti
E come sempre alla prossima!!!


Mi alzo dal letto con la testa che quasi mi esplode.
Era da un pezzo che non avevo i postumi della sbornia.
E' passato quasi un mese dalla scena del bagno e io sono tornato in carreggiata.
La mia vita è tornata quella di prima.
Sesso, alcool e tutto il resto.
E' tornato tutto come prima.
C'è solo questa sensazione di vuoto che non vuole andare via.
Bip, bip.
Prendo il cellulare e con orrore trovo diciotto chiamate perse da parte di July.
Che cavolo vorrà ora?
Scocciato compongo il suo numero.
-Che vuoi?- le chiedo appena risponde.
La sua voce è seria -Ti aspetto al parco. Datti una mossa!-
***
E' così ho vissuto la mia prima brutta esperienza amorosa.
Per fortuna ci sono state le vacanze di Natale e non sono dovuto andare a scuola.
Non mi andava di sentire voci di corridoio che mi avrebbero dipinto come un'idiota.
Non mi andava di vedere lui...
-Quello è un bastardo!- continua a ripetermi Liam - Molto meglio per te che sia finita.-
Già, molto meglio per me.
Il  cervello l'ha capito, è il cuore che non si dà pace.
-Domani si torna a scuola...- mi limito a rispondergli.
-Coraggio Zach.- mi fa mio cugino -Tu sei una persona forte. Non farti influenzare da quel Mcfarland.-
Soppeso un attimo le sue parole...
Diamine ha ragione!
Io sono quello che è sempre riuscito a superare tutto, a far fronte a tutto.
Io sono quello che è sempre vissuto benissimo senza Noa Mcfarland.
Anzi, meno lo vedevo meglio era.
Mi basterà tornare ad essere quello di prima.
***
-Ora capisco perché mi hai detto di venire al parco.- dico a July mentre osservo dei vecchi dischi.
C'è un mercatino dell'usato.
-Io adoro il mercatino... ma ti ho chiamato anche per tirarti le orecchie.-
-Che?-
Mi fissa negli occhi -Sei uno scemo.-
-Grazie.-
Lei scuote la testa -Ma come ti è saltato in mente di lasciare un ragazzo come Zach? C'è gente che farebbe carte false per stare con uno come lui.-
-Uno, non stavamo insieme e quindi non ci siamo lasciati e due, io non sono la gente. Io sono Noa Mcfarland e mi piace essere libero e scopare con chi mi pare.-
Appena dico queste parole July diventa rossa mentre la coppa di anziani della bancarella inizia a guardarmi storto.
-Tu...- inizia la mia amica in cerca delle parole giuste -sei solo un ragazzino impaurito.-
La guardo sconvolto.
Mi dimentico sempre che questa donna è intelligente.
-Ammettilo!- continua indicandomi con l'indice -Hai avuto paura.-
-Non ho avuto paura.- le rispondo cercando di mantere un tono calmo - Ho troncato con lui perché quando stavo con lui non ero più io.-
-Eri una persona migliore!-
-Ero l'ombra di me stesso.-
-Fifone! All'inizio eri deciso, volevi fare le cose seriamente.-
-Mi ero illuso di riuscirci!-
-Ce la stavi facendo! Hai avuto solo troppa paura!-
-Non dire cretinate!-
-Smettila tu di dire cretinate! Hai avuto paura del cambiamento.Hai avuto paura di mostrare il tuo lato umano, hai avuto paura di innamorarti di una persona speciale!-
-Stronzate!-
 -Scusa ragazzo.- interviene  la signora della bancarella -Ma a giudicare dalla tua faccia, io credo che la signorina abbia indovinato.-
Questo è il colmo!
-Io me ne vado!-
-Noa non abbiamo finito!- mi urla lei prendendomi per le orecchie.
-Mi fai male!-
-Mai dare le spalle ad una donna.- sento il signore della bancarella.
-Stammi bene a sentire!- mi urla July -Non posso obbligarti a riprovarci con lui ma almeno chiedigli scusa per come ti sei comportato.-
-Non voglio!-
Lei inizia a stritolarmi le orecchie.
Sono inginocchiato dal dolore.
-Non ho sentito. Potresti ripetere?-
-Oddio!-
-Io le chiederei scusa.- a parlare di nuovo il signore.
-E va bene! Domani a scuola gli chiederò scusa.-
***
A scuola tutti non fanno che guardarmi e indicarmi.
Ma non m'improta.
Io sono forte, io sono forte.
Ormai è il mio mantra "Io sono forte"
-Ehi!- mi fa uno sbruffone del mio anno -Una domanda, ma almeno ci sei andato con Mcfarland?-
Tutte le teste sono girate verso di me.
-Ti risponderò se tu rispondi prima ad una mia domanda.-
-Spara.-
-Ci sei nato scemo o sei caduto dal seggiolone da piccolo?-
***
Ho sempre odiato andare a scuola, ma mai prima d'ora ho avuto paura di entrarci.
Penso a quello che mi ha detto July e... ha ragione.
Io ho paura.
Ma ho preso una decisione e ora non posso tornare indietro.
Speriamo almeno che Zach mi perdoni per come mi sono comportato.
Mi metto lo zaino in spalla ed entro.
Nell'ingresso sembra essere scoppiato il caos.
Gente che urla, che ride...
Sono tutti riuniti davanti ad una fila di armadietti.
Mi avvicino e tra le teste riesco a vedere un ragazzo del mio anno sfracellato per terra.
-Al tuo posto non l'avrei lasciato.- mi dice un tipo dell'ultimo anno -Sarà magrolino ma quello Smith ha una forza inaudita.-
Lo guardo senza riuscire a dire una parola.
-E' tutta colpa tua!- sento urlare.
-Che vuoi faccia d'angelo?-
-Sei uno stronzo!-
Però, il ragazzino ha fegato.
-Gli hai incasinato la vita. Meriteresti di andare all'inferno.-
Mi viene da ridere.
-Senti angioletto,- gli rispondo -io faccio quello che mi pare. Non sta a te giudicarmi.-
Lui cerca di ribattere ma viene bloccato da Zach.
Da dove diavolo è sbucato?
-Non sprecare tempo a parlare con certa gente Liam.-
-Ma...-
Zach mi guarda negli occhi e sento il cuore stringersi.
Non mi ha mai guardato con occhi così freddi, nemmeno quando non eravamo amici.
***
-Immagino che ti ritirerai dal corso di musica.- dico con voce che non sembra nemmeno la mia.
-Immagini bene.- mi risponde lui con il suo solito ghigno.
-Bene.- e senza dire altro prendo Liam e me ne vado.
"Io sono forte" continuo a ripetermi.
"Non mi sta venendo da piangere, il mio cuore batte normalmente..."
***
In fondo me lo merito, l'ho trattato malissimo.
Ma non pensavo che facesse tanto male...
Chiudo gli occhi sperando che serva a qualcosa.
Al senso di vuoto,questa volta, si è aggiunta l'amarezza.
Non sopporto che mi guardi così.
Come farò a chiedergli scusa?
Ho bisogno di non pensare.
***
-In punizione?- rispondo allibito -Ma sono stato provocato! La mia è stata leggittima difesa!-
-Non m'interessa Smith. Potevi fargli molto male.-
La voce del Preside non ammette scuse.
-Daccordo.-
***
-Da quanto tempo Mcfarland!-
-Salve professor Clayton.-
Il professor Clayton è il responsabile dell'aula detenzione.
E' un grasso sadico a cui piace passare il suo tempo, dopo le lezioni, con gli alunni indisciplinati.
-Come mai qui?-
-Mi hanno beccato a dormire nello stanzino del bidello.-
-Però,- fischia lui -una volta preferivi fare altre cose in quello stanzino.-
Faccio finta di non aver sentito e mi siedo infondo all'aula.
Chissà quanto tempo ci vorrà prima che passino queste due ore.
***
E' la prima volta che entro in aula detenzione.
Ho una fifa blu.
Non oso immaginare quali soggetti ci siano lì dentro.
Faccio un sospiro e mi decido ad entrare.
-Salve Professor Clayton.-
-Smith, la stavo aspettando. Prego si accomodi.- risponde il professore indicandomi una sedia.
Mi giro per andare a prendere posto e sento il cuore balzarmi fuori dal petto.
-Noa?-
-Zach?-
Lui è sconvolto quanto me.
***
Se questo non è un segnale dal cielo allora io sono vergine.
Ho l'occasione di parlare con lui, di farmi perdonare.
C'è un solo problema.
Come faccio a convincere il Professor Clayton a lasciarci soli?

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Capitolo 13
*** La strada del perdono ***


Ciaoooooooooooooooooo...
Purtroppo per voi (o per fortuna) questo è il penultimo capitolo.
Ci ho pensato su e alla fine ho pensato che allungare troppo il brodo sarebbe stato inutile,
e poi non volevo allontanarmi troppo dalla trama che avevo in mente dall'inizio.
Spero che il capitolo vi piaccia.
Alla prossima!!!


Quello che volevo io era un diversivo.
Quando ho mandato il messaggio a July pensavo ad un normalissimo ed innoquo diversivo.
Gliel'ho anche scritto "Ho bisogno di stare da solo con Zach. Devi distrarre il professore che ci tiene in detenzione."
Pensavo che sarebbe entrata in aula facendo finta di essere la madre o la sorella di qualche studente e di dover parlare urgentemente con lui.
Pensavo che avrebbe chiamato la scuola inscenando un malanno di qualche parente di Clayton.
Ma no, lei deve fare le cose in grande!
Ha tranquillamante deciso di andare a schiantarsi contro l'auto del Professore.
 Dio solo sà dove l'ha trovata quell'auto...
Dio solo sà come ha fatto a sapere quale fosse l'auto di Clayton!
-Rimanete qui!- ci ha intimato lui precipitandosi fuori.
Beh, almeno ora siamo soli...
***
Quella July è pazza.
Non ci sono altre parole per descrivere quella donna.
E' pazza!
-Bene, ora possiamo parlare.- se ne esce all'improvviso Noa.
-E' tutta opera tua?- gli chiedo sbalordito
-Più o meno.-
Sono circondato da pazzi.
-Comunque,- continua lui incurante delle mai faccia sconvolta - scusa.-
Che?
Scusa?
-Che ti sei fumato?-
Noa rimane un attimo in silenzio, si gratta la testa guardando verso l'alto...
-Voglio chiederti scusa per quello che è successo al cinema.- esclama alla fine.
-Non voglio sentirti.-
Senza nemmeno dargli il tempo di rispondere prendo la mia borsa ed esco.
Percorro velocemente il corridoio.
Devo uscire di qui!
Sento il bisogno di mettere otto chilometri tra me e lui.
Scusa un corno!
Eppure, proprio quando sono arrivato all'uscita, una voce inizia a farsi largo nella mia mente.
"Se è arrivato a tanto per chiederti scusa..."
"L'hai mai sentito chiedere scusa?"
Instintivamente faccio dietro front.
Ma non sono diretto in aula detenzione, sono diretto in aula di musica.
***
Il suono del piano invade tutta la scuola...
Sovrasta le voci del Professore e di July e mi entra dritto in testa.
Dritto al cuore.
Senza stare a pensarci troppo mi dirigo in aula musica.
Ed eccolo lì!
Gli occhi chiusi, le mani che scivolano elegantemente sul pianoforte, la bocca leggermente aperta come se stesse cantanto chissà quale canzone immaginaria.
E' nel suo elemento, nel suo mondo...
***
Noa è vicino a me, in silenzio.
Anche se tengo gli occhi chiusi sento la sua presenza.
In fondo, ho sempre sentito la sua presenza...
***
-Zach, io devo spiegarti...-
Lui fa un piccolo cenno con la testa, ma non smette suonare.
-Io non ero pronto. Ho avuto paura.-
-Hai avuto paura?-
-Pensavo di essere in grado di avere una storia seria ma poi... col tempo...ho capito di no.-
Lui continua a suonare.
Sembra tutto quello che gli sto dicendo gli scivoli addosso.
-Non riesco a capire.- dice -Spiegati meglio. Raccontami tutto dall'inizio.-
Sono ad un bivio.
Devo scegliere se chiedergli solo scusa o dire la completa verità.
Ma lui non si merità altre cavolate da parte mia.
Le mie cavolate ci hanno portato a questo punto...
***
Ogni sua singola parola è come una pugnalata al petto.
Quando finisce il suo racconto mi decido finalmente di staccare la mani dal piano.
Paura...
Qualunque cosa potesse nascere tra di noi e finita per la sua paura.
Faccio un profondo respiro.
"Senza trucchi e senza inganni" mi viene da pensare.
Mi giro verso di lui, mi costringo a guardarlo negli occhi... lo constringo a non lasciare i miei occhi...
Senza trucchi e senza inganni.
-Credo di essermi innamorato di te.-
Noa spalanca gli occhi dallo stupore.
E finalmente riesco a vedere la sua paura, quella paura che a quanto pare lo invade da tempo...
-Ma io non sono una ragazza e nemmeno un masochista.- continuo - Per me o è tutto bianco o è tutto nero.-
-Che vuoi dire?-
-O stai con me o no.-
Silenzio.
-Se hai deciso di non stare con me allora fai finta che io non esista... Lascia che io ti dimentichi.-
***
Credo di essermi innamorati di te.
Continuo a sentire quelle parole...
Si sono piantate nel mio cervello e non mi fanno sentire le chiacchiere di July-
-..era l'auto del mio amante...-
Lui mi ama.
-..due piccioni con una fava...-
Lascia che io ti dimentichi.
-...non gli conviene denunciarmi altrimenti vado dritta dalla moglie...-
Paura.
Ho di nuovo paura.
Ma questa è diversa.
E' più paura di...
-Non posso!- esclamo - Non posso! Non posso! Non posso!-
-Ma che hai?- mi chiede July.
-Non lo so.- rispondo -Non lo so.-
***
Di sera il mare è calmo.
L'aria è stranamente calda...
Penso a tutto quello che è successo questo pomeriggio a scuola.
Penso a me, alla mia dichiarazione e alla mia supplica di essere lasciato in pace...
Penso a Noa che senza dire una parola se n'è andato lasciandomi solo...
La peggiore prima esperienza amorosa.
Le peggiori scuse ricevute.
La peggiore dichiarazione di sempre...
Stare qui non mi aiuta.
Perché cavolo ci sono venuto?
Faccio per andarmene quando sento il rumore di una moto.
Un rumore troppo familiare...
***
Siamo seduti sulla sabbia senza dire una parola.
Guardiamo entrambi verso l'orizzonte, come l'ultima volta che siamo stati qui.
Come facevo a saper dove trovarlo?
Come faccio a sapere così tante cose di lui?
Sono diventato una spugna, la sua spugna.
Assorbo qualsiasi cosa provenga da lui.
A rompere il silenzio è Zach -Perché sei qui?-
-Non lo so.-
-Allora lasciami in pace.-
-Non posso.-
-Perché?-
-Non voglio perderti.-
***
E' assurdo!
Tutta questa situazione è assurda!
-Non vuoi stare con me eppure non vuoi perdermi. Mi dispiace ma io non ci sto.- faccio per alzarmi ma lui mi trattiene per un braccio.
-Ho paura.- esclama.
***
Si inginocchia davanti a me.
 Mi accarezza delicatamente il viso.
Mi mancavano le sue carezze...
-Io non ci sto.- continua a ripetermi.
Sono incapace di dire qualcosa.
Da quando sono diventato così?
Io non ero così!
-Non lasciare che la paura ti impedisca di vivere.-
E senza dire altro mi bacia.
L'odore della lavanda, il calore delle sue labbra, la sensazione di essere gli unici al mondo...
Posso davvero vivere senza tutto questo?
Devo prendere una decisione.
La prima vera decisione della mia vita.
***
A scuola nessuno mi guarda o mi indica.
Forse hanno tutti troppa paura che gli schianti per terra.
Sotto sotto mi viene da ridere.
Sono passo dallo sfigato a quello che mette al tappeto come fosse niente un ragazzo di almeno 90 kg.
Di Noa nemmeno l'ombra.
Forse è meglio così.
***
Sono davanti al microfono.
Mancano cinque minuti all'inizio delle lezioni.
Il conto alla rovescia è iniziato.
Non mi sono nemmeno preparato il discorso, tanto non lo seguirei.
Sa tanto di film di serie B ma ormai ho deciso...
E poi a cosa sarebbe servito corrompere il tecnico della suola?
La campanella suona.
-Si comincia.-
Premo il tasto di accensione.
Oggi niente "buona lezione" da parte del Preside.
Tutta la scuola sta per sentire quello che sto per dire.
Prendo fiato.
-Zach?-
***
Non posso credere alla mie orecchie.
E' Noa!
Noa sta parlando al microfono che trasmette per tutto l'istituto!
-Io non lo so se ti amo. L'unica cosa che so è che non voglio perderti, non voglio che nessun altro ti abbia e poi... ho paura! Ho una paura folle.-
Tutte le teste sono girate verso di me.
Le ragazze hanno l'aria di essere sul punto di svenire dall'invidia.
I ragazzi hanno le facce schifate.
Io non riesco a pensare.
-...sono stato tutta la notte a pensarci e credo che... insomma... se tu mi aiuti... se rimani con me... io posso batterla questa paura.-
Oddio!
-Voglio provare ad amarti. Se tu vuoi riprovarci allora vieni subito qui perché tra un pò mi troveranno... sai dove mi nascondo.-
Mi alzo di scatto ed esco dall'aula.
Non m'interessa nemmeno che la professoressa mi stia intimando di stare seduto.
Devo andare da lui.
***
Per fortuna ho deciso di nascondermi in aula di musica.
Sento i professori che mi cercano...
-Vieni ti prego.- continuo a ripetere a bassa voce.
Finalmente la porta dell'aula si spalanca.
Mi viene da ridere...
***
E' successo tutto molto in fretta.
Un secondo prima eravamo a scuola, in aula musica, abbracciati.
Un secondo dopo ci troviamo in un hotel di lusso a baciarti su un letto.
Tutto quello che è successo nel mezzo non lo ricordo.
Noa mi spoglia lentamente, accompagnando il tutto da carezze lente e delicate.
Mi tratta come se fossi di cristallo...
***
Sto cercando di essere il più delicato possibile ma è difficile.
Zach ansima sotto di me e io sono al limite.
-Ah... male...-
Mi fermo. -E' l'inzio.- gli dico -Appena sarò entrato non farà più così male.
Lui si alza un pò, puntando i gomiti, e mi bacia.
-Ok... Però non ti ho detto di fermarti.-
Di colpo la paura sembra essere sparita.
Sono felice...
***
E' così, per la prima volta, l'ho fatto.
Ho fatto l'amore con Noa Mcfarland.
Certo che la vita è strana.
Chi l'avrebbe mai detto?
Osservo il suo viso addormentato.
Sono sereno, sono felice...
Mi accuccio vicino a lui.
Combatterò.
Combatterà.
Combatteremo contro tutti e tutto.
Combatteremo contro la paura.
Combatteremo perché questa storia funzioni veramente.
"Ne vale la pena" mi dico poco prima di riaddormentarmi.

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Capitolo 14
*** Dieci anni dopo... ***


Sorpresa!!!
Oggi ho deciso di mettere anche l'ultimo capitolo.
Grazie a chi mi ha seguita.
Grazie a chi ha commentato...
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE.
non so quando metterò la prossima storia...
Per la verità avevo in mente una serie con due storie ma la prima non sarebbe yaoi, però presenterebbe i protagonisti della seconda che è yaoi.... chissà
Buona lettura un bacio a tutti <3


Torno a casa che è ormai notte inoltrata.
Il Maestro Ruffini mi ha fatto provare per tutto il giorno e ora non mi sento più le dita.
Spero almeno che alla fine la rappresentazione vada bene.
In casa regna il silenzio e il buio.
Mi dirigo in camera da letto spogliandomi di qualcosa ad ogni passo.
Il suono del suo respiro è calmo e tranquillo.
Ci fosse una volta che mi aspettasse alzato!
***
Si butta sul letto a peso morto con le braccia spalancate.
Sò che fa così per svegliarmi.
Peccato che già lo sia, lo sono sempre...
Solo che lui non deve saperlo, sarebbe troppo imbarazzante.
-Sei tornato?- gli chiedo stroppiciandomi gli occhi.
-Già...-
E' esausto.
-Domani ti preparò una bella colazione. Grande promessa del piano.-
Lui mi tira un cuscino in faccia.
-La ringrazio. E' un onore mangiare la colazione del grande cuoco Noa Mcfarland.-
Eccolo, è in modalità "risposta acida".
Meglio non dire niente.
Mi avvicino a lui e l'abbraccio sapendo già come si comporterà.
Cercherà di staccarsi da me ma poi alla fine si addormenterà pretendendo di essere stretto di più perché ha freddo.
***
Ancora non riesco a capacitarmi di come Noa si diventato un cuoco.
Uno dei migliori giovani cuochi secondo il Times.
"Hanno ragione." penso mentre mi abbuffo di tutte le leccornie che mi ha preparato.
Insiste sempre nel farmi mangiare tanto.
"Sei troppo magro"
Lui invece la mattina non fa mai colazione.
Si beve la sua tazza di caffè e legge il giornale.
Mai roba seria perché altrimenti gli viene l'angoscia.
Preferisce le vignette comiche e le notizie di gossip.
Secondo me è sempre vissuto di gossip.
Quando eravamo più giovani era lui a fare gossip ora invece, non potendo, preferisce leggerlo.
Certo che è cambiato tanto da allora!
Osservo il suo volto diventato sempre più mascolino nel tempo, l'accenno di barba che secondo lui "lo fa ancora più uomo", le piccole rughe d'espressione intorno agli occhi...ecco, gli occhi, sono l'unica cosa che non sono mai cambiati.
-Che hai?- mi chiede
-Pensavo che stai invecchiando.-
Lui sbuffa -Almeno io invecchio bene.-
Finisco la mia colazione, mi alzo e gli dò un bacio sulla bocca.
-Ci vediamo stasera.-
Lui mi scompiglia i capelli -Ok. A stasera.-
***
Mentre lavo i piatti mi cade l'occhio sul calendario.
Sono passati dieci anni.
Sono dieci anni che stiamo insieme.
Quante cose abbiamo passato.
Quante lotte abbiamo combattuto.
Alcune le abbiamo vinte, alcune no, ma siamo ancora qui.
E pensare che una volta avevo paura!
Ero proprio un ragazzino.
Ora l'unica paura che conosco è quella di perderlo...
Chiudo il rubinetto, mi asciugo le mani e prendo il cellulare.
***
-Pronto?-
-Hei Zach!-
-Cosa c'è Noa?-
-Ho dimenticato di dirti una cosa.-
-Cosa?-
-Ti amo.-
Mi sfugge una risata.
-Ti amo anch'io.-

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