Pirates Of The Carribean: tra sangue e mare

di Wany97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** Incontri ***
Capitolo 3: *** Un nuovo equipaggio ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


PIRATES OF CARRIBEAN
Coloro che navigano tra acqua e sangue, i figli.
Tieni gli occhi puntati sull'orizzonte

La stanza era immersa nell'ombra. Solo la luce flebile delle candele la rischiarava, permettendo a Bill di guardarsi attorno, senza troppa fatica.
Lei era sdraiata sul letto. Aveva gli occhi chiusi, segno che stesse ancora dormendo. Il suo petto sotto alle coperte si alzava e si abbassava, lentamente. Quasi respirare fosse diventata una fatica, più che un abitudine. La fronte era imperlata di sudore, incorniciata dai boccoli biondi, che le cadevano attorno al viso.
Nel sonno, Elizabeth sussurrava. A tratti con voce più forte, a tratti più flebile. Bill dovette avvicinarsi a lei, in quel momento, per coglierne le parole
<< .. Dieci anni.. Lo scrigno.. Manca poco.. Manca pochissimo... Will... Will... Ti sto aspettando... Will... >> La voce si ridusse a un tenue borbottio, che poi scomparve.
Gli occhi di lei si aprirono, sbattendo le ciglia un paio di volte, mettendo a fuoco la stanza buia che la circondava. Parvero passare molti secondi, prima che riuscisse a mettere a fuoco il ragazzo
<< Oh Bill.. Sei venuto a trovarmi.. >> Disse Elizabeth, con un tono incredibilmente dolce << Ma certo che sono venuto >> Disse il ragazzo, sedendosi al bordo del letto, prendendo una mano della madre, stringendola fra le sue. Era calda, troppo calda. Elizabeth sorrise << Sei così dolce Bill.. Fai tanto il duro ma sei un vero romanticone.. >>
<< Io non direi, madre >> Ribattè lui, senza prestarci davvero molta attenzione << Oh, andiamo Bill, sei un Turner dopotutto, hai il sangue di tuo padre nelle vene >> Disse lei, poi sorrise. << Sai, non manca molto.. Lui sta per arrivare... Solo un paio di mesi, e passeremo un altra bellissima giornata insieme >>
Il tono di voce della donna si fece quasi sognante, mentre Bill cercava un modo per evitare l'argomento padre. Non gli era mai piaciuto << Te la ricordi Bill? Quella giornata di dieci anni fa? Quando è sceso a terra? Ti ricordi di tuo padre, Wiliam? >> Non si aspettava davvero una risposta. Con la malattia in progresso nel suo corpo, la sua mente di tanto in tanto perdeva lucidità. Era da due anni che quella l'aveva colpita. Ma era sconosciuta. I dottori non sapevano come curarla.
E stava degenerando, non gli restava molto tempo. I medici si dicevano furtunati se fosse arrivata alla mattina successiva. Bill scacciò anche quel pensiero << Si madre, me lo ricordo >>
Disse, senza sorridere << Lui sta venendo da noi, Bill... Non ci ha abbandonato.. Devi crederci... >> Il ragazzo distolse lo sguardo brevemente. Non sapeva praticamente nulla di suo padre, se non che era un marinaio, e che compieva viaggi molto lunghi. Tornava ogni dieci anni, aveva detto sua madre. Inoltre, l'unica volta che l'aveva visto, circa nove anni addietro, era stato con loro per un solo giorno. Lui e la madre si erano abbracciati tanto, nessuno stringeva mai così Elizabeth.
E poi, avevano passato una giornata assieme, solo una. Wiliam aveva chiesto tante cose della loro vita, ma la madre della sua non aveva chiesto nulla. Bill in quel giorno aveva adorato suo padre, perchè con lui sembravano una vera famiglia. Ma poi se ne era andato, e non era tornato, neppure quando Elizabeth si era ammalata. A quel punto, il ragazzo aveva volutamente smesso di pensarci. << Madre, ora dovete riposarvi >> Disse questi, sospirando << Passo a trovarvi dopo, va bene? >>
<< Oh Bill, sarà troppo tardi >> Disse lei. Lui la guardò esterrefatto, senza capire << Bill, sappiamo entrambi che non arriverò a domani. E non voglio che tu sia qui a vedermi morire >> Il ragazzo aprì la bocca per replicare, ma non disse nulla << Bill, sappi che sono fiera di te, e ti vorrò sempre bene >> Sorrise << Qualsiasi cosa accadrà, qualsiasi scelta compirai, io ti vorrò sempre bene.. Anche se forse.. Forse tu mi odierai ma.. Ma qualsiasi cosa tu veda o scopra, ricordatelo, va bene? Ricordati che ti voglio bene >> Il ragazzo la guardò, sempre più confuso << Madre non potrei mai... >> Lei lo bloccò con un gesto della mano << Bill.. C'è una cosa.. Devi andare a prenderla.. Un forziere... Sull'isola a est di Port Royal, va verso l'isola in cui i mercanti scambiano le spezie, da lì punta dritto a est, sempre. L'isola in cui ti imbatterai... è li che c'è il forziere.. Nessuno deve saperlo.. Tienilo.. Non farlo vedere a nessuno... Dallo a tuo padre.. Lui.. Lui saprà cosa fare.. Non aprirlo mai, però, è importante.. >>
Forse stava degenerando, pensò Will. Dopotutto, la malattia era grave. Ma c'era un velo di lucidità nei suoi occhi, un velo di sincera preoccupazione, che fece intuire al ragazzo che non era così. << è sotterrato Bill.. Sulla spiaggia d'innanzi alle acque trasparenti... Sotto alle scogliere.. Vicino alla roccia che al tramonto sembra luccicare di azzurro... Trova il forziere Bill.. Ma tienilo al sicuro.. Poi.. Lo darai a tuo padre.. >> La donna alzò una mano, ad accarezzare il viso del ragazzo.
Lui la guardava, confuso. Ma non chiese nulla, avrebbe fatto come gli era stato detto. Poi la mano di lei ricadde sul letto, gli occhi si chiusero, il petto si alzò. E fù per l'ultima volta. Un singhiozzo scosse il ragazzo, e una lacrima gli rigò il volto, per poi cadere sul viso diafano di Elizabeth. Wiliam Turner non avrebbe più potuto raggiungerla.

 
Al bordello "la figlia del capitano" di Londra, qualcuno aveva vomitato il rum.
Di nuovo.
Jack avrebbe preso quel pazzo per il collo e gliel'avrebbe rifatto bere. Ma in fondo, i tempi erano cambiati, i pirati e gli scalmanati di quell'epoca non erano più quelli di una volta.
In un angolo,la banda suonava una melodia allegra, mentre che giovani donne attraenti andavano ad accaparrarsi i clienti migliori. Ma Jack e Gibbs non ci prestavano attenzione, mentre bevevano dai loro boccali di rum. Riabbassarono i contenitori, e li sbatterono sul tavolo.
<< Ah Jack! >> Escalmò Gibs << A volte mi guardo indietro e mi ritrovo incredibilmente contagiato dall'onda dei ricordi >> Il pirata gli lanciò un occhiataccia
<< Il passato è per i morti, noi siamo ancora qui >> Replicò, mentre indicava al cameriere un altro giro di rum. Gibs continuò << Sai, mi ricordo ancora quando andammo alla fonte della giovinezza, quanto tempo fa è stato, amico mio? >> Jack non rispose, ma lui continuò << Ah! Bei tempi quelli! In gioventù dopotutto.. >>
Era ubriaco, questo era sicuro. Ma a Jack non bastò quella scusa << E basta! IO sono ancora VIVO! >> Sbottò a un certo punto. A Gibs andò di traverso l'alcolico, e lo sputò sul tavolo. << Avanti Jack, ormai siamo vecchi! >> Lui sbuffò << Capitan Jack Sparrow non invecchia mai! Non ho ne i capelli bianchi ne le rughe! >> Gibs rise, come se quella fosse stata una battuta << Capitano, Jack? E di cosa, a me mi pare che lei ti abbia fregato la perla nera >> Disse.
Sparrow alzò gli occhi al cielo << Fregato è una parola grossa.. Lei si è limitata a conficcare nella mente dei miei uomini un po di sano ammutinesimo.. Ammutimanesi.. Ammutinismo... O come si dice >> Gibs ridacchiò << Avanti Jack, dopotutto, avresti dovuto legare un po di più con lei, se fossi stato un padre modello ad esempio... >> Cominciò. Jack lo interruppe << Definisci modello >> Disse, bevendo altro rum, finendo l'ennesimo boccale. Gibs gli lanciò un occhiata espasperata
<< In ogni caso, siamo alla fine dei nostri.. >> Il pirata sbattè il boccale sul tavolo, facendo sussultare Gibs << Va all'inferno >> Si alzò in piedi << Sai cosa ti dico? Vado a riprendermi la perla >> Gibs, che stava bevendo, fu costretto a sputare di nuovo, tanto gli era andata di traverso << Salutami la cara Nancy! >> Gli gridò dietro << E anche Jace! >> Il pirata gli rivolse un cenno con la testa << Muoviti vecchio caprone >> Gridò << La morte non si fa problemi ad aspettare >> Allora lui saltò in piedi, e lo seguì, trafelato.

 
NOTA DELL'AUTRICE
Buondì a tutti quanti^^
Dunque dunque, questa fict è nata da un' idea grossolana di un'adolescente un po scema, che però ha una voglia matta di scriverla. Premetto subito che se riesco a sviluppare l'idea come mi balla in testa, allora sarà una fict un po lunga. E si, ci vorrà del tempo tra un capitolo e l'altro. Che consiste in un giorno una volta e un mese l'altra u.u Beh, l'idea mi si era conficcata nella testa da un po, dopo essermi guardata tutti quattro i film per intenderci, credete faranno il quinto?? Comunque, l'idea di scrivere qualcosa sui pirati mi piaceva, e anche l'idea di nuovi personaggi. E infatti così sarà. Non preoccupatevi ci saranno anche i vecchi personaggi, come Angelica e Jack su cui sono sicurissima riguardo la presenza. E si, anche Will. Ma ci saranno, e la storia ruoterà principalmente attorno a loro, i figli. In pratica, questa fict ruoterà attorno a una serie di personaggi. A cominciare da Bill, il giovanissimo Turner. Ma aspettatevi l'arrivo degli Sparrow, perchè vi assicurò che ci sarà, molto presto. In questa specie di premessa avrete capito che Elizabeth è morta, se non lo avete capito, beh dai, adesso lo sapete! Mi dispiace francamente di aver troncato in questo modo la sua vita, ma mi serviva per la fict D:!!! In quanto a Jack, immagino che avrete capito la sua situazione, casomai avrete la sorpresina più avanti..Okay, ci tengo a precisare che questa fict è una specie di esperimento, più che altro dettata dalla voglia di gettarmi in qualcosa di un po piratesco. Ma in quanto la mia prima fict di questo fandom, ho bisogno di consigli. Su di tutto, come migliorare la scrittura ecc.. Se avete anche magari un ideina per i personaggi sparatela pure, non sia mai che mi venga in aiuto!!!! Insomma, per scrivere di questa fict ho bisogno che qualcuno mi aiuti, che mi dica dove esagero con qualcosa e via dicendo, e quindi, please, recensite! Anche le critiche ci stanno benissimo!Cioè, se vorrete insultarmi per aver scritto un obrobrio, accomodatevi!
Wany
 

 

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Capitolo 2
*** Incontri ***


Capitolo 2


Raggiungere Port Royale sul mercantile non era piaciuto ne a Gibbs ne a Jack.
Erano stati sotto coperta quasi tutto il viaggio, a pulire la nave.Il primo ufficiale, un uomo costantemente ubriaco, non faceva che gridar loro nelle orecchie di muovere meglio quello spazzolone, tutto il tempo. Inoltre mancava il rum. E quando quello manca è sempre un problema. Ma finalmente raggiunsero i Caraibi e da lì, Port Royale
. Gibbs stava farneticando sulla prima volta in cui vi era approdato, quando scesero dalla nave e si avviarono sul pontile di legno.
- Sai Jack c'era una bellissima ragazza proprio laggiù, molto prosperosa, e io mi dissi che non potevo non andare a parlarci.. - Disse, camminando sul legno marcio- Ma certo - Borbottò Jack, avanzando sul pontile, fermandosi di tanto in tanto a scrutare qualche nave o qualche cima, mentre Gibbs gli stava dietro - E allora mi diressi verso di lei, sistemandomi l'acconciatura.. E sai cosa scoprì?- Continuò imperterrito - Non sto nella pelle dalla voglia di sentirlo - Borbottò di risposta Sparrow.
Mentre si fermava a rigirarsi tra le mani la cima penzolante di un imbarcazione - Non era altro che un uomo! - Finì Gibbs con enfasi, dietro di lui. Jack ruotò sui tacchi, girandosi a guardarlo
- Fammi capire - Disse, gettando indietro la cima - Tu mi hai assillato per tutto questo tempo riguardo a Port Royale, ciarlando di come ci sono arrivati gli inglesi e di come l'hanno colonizzato, per poi venirmi a dire che la prima bionda tutta curve che vedesti era un uomo? -Il suo tono si fece incredulo, mentre l'altro sembrava quasi rifletterci.
Mosse di lato la testa come per un ampia negazione e invece si ritrovò ad annuire - Siii, direi di si - Rispose, mentre Jack alzando gli occhi al cielo ruotava nuovamente sui tacchi, facendo scrocchiolare il pontile di legno sotto ai suoi piedi. Voltandosi a guardare la città che si estendeva davanti ai suoi occhi - Gibbs - Esclamò all'improvviso
- Si capitano? - Domandò questi, dietro di lui. Jack prese fiato e spostando il bacino in avanti chiese - Tu rammenti, immagino, se la dolce Elizabeth vivesse qui, non è così? - Gibbs si produsse in un sorriso - Ah! Jack! Quella dolce donzella aspetta il suo pirata, il capitano dell'Olandese Volante, sprechi le tue energie con lei, così come hai fatto in passato! - Esclamò. Jack si girò di colpo verso di lui - Io non ho sprecato proprio nessuna energia - Disse arricciando il naso - Può darsi che io abbia fatto qualche.. Tentativo con Miss Turner.. Ma sono un uomo rispettabilissimo e non la metterei mai in dubbie posizioni .. - Continuò. Gibbs ridacchiò, mentre Jack si girava di nuovo verso la città.

Il sole era alto nel cielo, quando cominciarono a camminare verso la villa degli Swaan. - Sai Jack, io non capisco perchè tu voglia andare da quella donna - Disse Gibbs, mentre arrancavano su una salita che li portava alla casa - Questioni fondamentali, ho un accordo, da proporle - Rispose il pirata, continuando a salire - Un accordo? -
- Precisamente, uno splendido, e aggiungerei onorevole, accordo - Finalmente raggiunsero la villa. Jack non ricordava male, questa era enorme. Eppure, c'era qualcosa che non andava. Nessun domestico in giro, nessun signore vestito di tutto punto - Come ci introduciamo nella villa? - Chiese Gibbs.
- Passiamo da una finestra? Scavalchiamo il tetto? Ci arrampichiamo su per la canna fumaria? - Domandò a raffica. In tutta risposta, Jack afferrò le maniglie enormi sulla porta e le sbattè, bussando. Gibbs si bloccò di colpo - Ma che... - Cominciò ma il portone s'aprì. Un maggiordomo, che assomigliava più ad uno zombie si affacciò dall'apertura e con una voce tra l'addormentato e l'annoiato chiese - I signori desiderano? -  Gibbs si fece avanti - Veramente noi... -
- Turner - Lo interruppe Jack - Noi cerchiamo chiunque in questa casa possegga il nome di Tuner -
Il domestico non sembrò sorpreso - Entrate - Disse loro, facendo segno di passare. Si trovarono in un ampio ingresso, dove da un lato un' apertura ad arco conduceva verso il salotto, e dall'altro salivano delle scale, sotto alle quali c'era una porta, che probabilmente dava sulla cucina. - Voi siete i signori? - Chiese il maggiordomo - Gosshist, siamo i fratelli Gosshist - Disse Gibbs. Il maggiordomo annuì - Aspettate un attimo -  Disse, salendo le scale. Jack si voltò verso Gibbs - Gosshist? - Chiese sbuffando
- Non mi veniva in mente nient'altro - Esclamò questi a mo di scusa. Il maggiordomo ridiscese poco dopo. - Il signor Turner sarà qui a momenti, signori Gosshist - Disse. I due si bloccarono e si scambiarono uno sguardo sorpreso - Il signor Turner? - Ripetè Gibbs. Il maggiordomo annuì - Si, ma vedete di non intrattenerlo troppo, con tutto il rispetto, un po di decenza, ha appena perso la madre - Jack sentì un presentimento farsi largo nella sua mente - La madre? - Ripetè. Lui annuì - La signora Elizabeth Turner, brutto colpo per tutti, in questa casa - Dietro di lui, Gibbs imprecò. (Continua nello stesso capitolo)



L'ago della bussola indicava chiaramente di procedere dritto per le stradine di Port Royale. Precisamente per quella stradina. Colma di gente. Il ragazzo chiuse il coperchio dell'arnese, esitò un istante, evidentemente insicuro su come procedere, e poi prese a scuoterlo con vigore. Quand'ebbe finito riaprì il coperchio e fissò l'ago della bussola.
Indicava, come prima, di avanzare dritti per la via piena di gente. Jace guardò di nuovo l'ago titubante. "Quello che desidero di più è un modo per imbarcarmi sulla perla" si ripetè.
Già, peccato che la nave fosse ormeggiata oltre le alte scogliere, lontana da quello stupido centro urbano. Il ragazzo si infilò la bussola nella tasca dei pantaloni, e percorse la via. Qua e la c'era qualche bancarella, perlopiù venditori di frutta e verdura, e qualche pescivendolo. Un ragazzino si faceva largo tra la folla gridando gli annunci dei giornali, e qualche donna sfoggiava un abito nuovo. La monotonia degli inglesi stupiva sempre Jace, erano davvero noiosi. Continuò a camminare imperterrito. Doveva starci attento, a mostrarsi in pubblico. Fin troppi declamavano che fosse troppo riconducibile a suo padre.
Con quei capelli neri, che fortunatamente non erano lunghi come quelli del vecchio, e gli occhi marrone scuro, un po brilli. Nancy ribadiva spesso che i due si assomigliavano, ma lo faceva solo per reclamare quanto li detestasse entrambi. Salire sulla nave con lei sarebbe stata di certo una seccatura. A un certo punto sbucò in una piazza.
Ampia, circolare. Lì c'erano molte più bancarelle, e anche molti più soldatini vestiti di tutto punto. Jace camminò come se niente fosse, scrutando ostinatamente le bancarelle, come se un indizio potesse sbucare dal nulla. Arrivato al confine della piazza riaprì la scatolina nera, e fissò intensamente l'ago.
"Un modo per convincere quella bas.. Nancy, a farmi imbarcare.." Ripetè, mentre l'ago girava. E gli indicava di tornare indietro. Anche le bussole ora, si prendevano gioco di lui? Fece come indicava l'ago, sbuffando. Il sole era già alto nel cielo, qualche ora dopo, e Jace aveva percorso quella piazza da tutte le angolazioni possibili e inimmaginabili.
Sbuffò, ripercorrendola, sta volta passando perfettamente dritto tra la schiera di bancarelle. E poi qualcosa gli andò addosso. O meglio, lui finì addosso a qualcuno.E gli cadde sopra. Riuscì a issarsi sui gomiti per staccarsi un po dalla figura. Era una ragazza, con occhi verde smeraldo e capelli biondi, che le cadevano boccolosi attorno al viso.- Buondì madmoiselle
- Disse Jace, sfoderando un sorriso sghembo. La ragazza lo guardò di traverso - Buongiorno signore, avreste forse la cortesia necessaria per togliermisi di dosso? - Borbottò. L'espressione di lui non cambiò - Non so a dire il vero se io gradisca togliermi.. Voi ne siete sicura? Dopotutto questa posizione è.. - Si bloccò. Il sorrise scomparve immediatamente dalle sue labbra, sostituito da un espressione seria, che raramente gli si vedeva in volto. Dallo scollo della ragazza emergeva una catenina d'oro.
Il medaglione, altrimenti nascosto nell'abito, per metà sporgeva dal busto, probabilmente a causa della caduta. Era d'oro. Tondo, con al centro un teschio dal quale partivano delle sciabole che arrivavano oltre la circonferenza esterna. Era da pirata. Era quel medaglione. Il ragazzo si tirò in piedi, scrollandosi di dosso la polvere.
Porse la mano alla ragazza, per aiutarla ad alzarsi, negli occhi una scintilla che brillava. - Sono desolato, madmoiselle - Disse - Ma vedete, ero così impegnato a guardare le bancarelle.. Piuttosto - Aggiunse, quando questa afferrò la sua mano e si alzò. Lui non la mollò, ma si esibì in un galante baciamano - C'è qualcosa che posso fare per voi? Sapete, per scusarmi è chiaro -
Lei negò con la testa, allontanando il prima possibile la mano da quella del ragazzo - Facciamo finta che non sia mai accaduto? Cosa ne dite? - Fece per andarsene, ma Jace le afferrò un braccio - Il medaglione che tenete al collo, signorina, dove l'avete preso? - Chiese, guardandola. Lei lanciò un occhiata alla stretta che lui aveva sul suo braccio - Questi non sono affari che vi riguardano, signore. - Disse. Con uno sguardo franco. Jace non si scoraggiò - Io direi di si - Ribattè, poi le mollò il braccio - Non è che per caso voi siete la signorina Norringhton, vero? - Un lampo d'irritazione, stupore e sospetto, curioso quante cose messe assieme poteva provare una donna, le balenò negli occhi verdi. Così verdi, notò Jace. Verde smeraldo. Verde baleno. - Si - Disse lei - Sono io - Jace annuì guardandola. - Sono a conoscenza del fatto che vostro padre sia morto - Disse
- Tanto tempo fa, ho sentito, vi porgo le mie condoglianze - Juliett lo guardò sospettosa, era chiaro che non si fidava di lui - è morto prima che nascessi - Disse - Non lo conosco nemmeno - Tentava di mantenere un espressione composta, ma agli occhi attenti di Jace non sfuggì la piega triste del suo volto - Vorreste incontrarlo - Disse, guardandola. Lei piantò i suoi occhi duri in quelli di lui - Perdonatemi la schiettezza signore, ma non sono affari vostri - Lui si rianimò in un ampio, beffardo sorriso - Oh si, invece - Sorrise - Ho una cosa da proporvi.. Miss Norringhton - Lei lo guardò - Sono tutta orecchie.. Signor.. - - Coleman - Esclamò lui - Jace Coleman - Sorrise. Nancy non avrebbe potuto rifiutare, ormai aveva il suo biglietto di sola andata per la Perla Nera.
 
Bill Turner era la copia sputata del padre. Coi capelli e gli occhi castani. Gibbs pensò di vedere un fantasma, mentre lo guardava scendere le scale e raggiungerli. Davanti a lui Jack era immobile, ma dietro a quella calma apparente era ovvio che si celasse qualcosa. Il ragazzo aveva profonde occhiaie a solcargli il volto, probabilmente segno che non avesse dormito a causa del lutto. - Jack - Sussurrò Gibbs - Forse dovremmo, si sai, andarcene.. -
- Sciocchezze, non prima di aver conosciuto il grazioso figlioletto di Wiliam - Replicò questi, con gli occhi puntati verso il ragazzo che veniva loro incontro. - Buondì signori - Disse proprio lui, avanzando verso di loro e porgendo a Jack la mano. Che piegandosi sulle ginocchia un poco si protese per osservarla. Gibbs tossichiò imbarazzato, mentre il pirata alla fine si risollevava e stringeva la mano del ragazzo. - Buondì - Disse, con un sorriso a trentadue denti. Che il ragazzo non ricambiò - Mi cercavate, signori? - Chiese. Jack aprì la bocca per rispondere, ma Gibbs lo precedette
- Veramente noi ora volevamo andarcene, non è vero, Jack? - Questi , senza nemmeno guardarlo scosse la testa, fissando sempre il ragazzo, gli occhi che luccicavano - Bill Turner.. Bill... - Si voltò verso Gibbs, protendonedsi con la schiena verso di lui  - Ed io che credevo lo avessero chiamato Jack in mio onore, quando vedrò il caro Wiliam questi mi sentirà, eccome se lo farà - Gibbs, intuendo che non c'era verso di andarsene sbuffò. - Conoscevate mio padre? - Chiese Bill sorpreso. Jack annuì, rigirandosi verso di lui - Grande uomo, Wiliam Turner - Esclamò sorridendo, Gibbs dietro di lui aggiunse
- Degno figlio di SputafuocoBill daltronde - Jack annuì - Gli ho salvato la vita, sai? - Aggiunse sorridendo guardando Bill, mentre si sporgeva lievemente verso di lui - Si, e questi pure, ti ha levato dalla forca almeno due volte - Bill li fissava confuso, mentre che la stanchezza che poco prima gli si leggeva in volto andava diminuendo, sostituita dalla curiosità - Senti - Disse Jack - Che ne dici se ora ci sediamo, mangiamo o beviamo il thè come fate sempre voi bravi inglesi? Così almeno io ti spiego il motivo per il quale siamo qui e tu... Ci ascolti - Finì di parlare. Strano ragazzo quel Bill Turner, ma assomigliava molto al padre.
Eppure sicuramente c'era un modo per sfruttare la cosa a proprio vantaggio. Bastava smuovere i tasselli giusti e sarebbe tornato sulla Perla.

NOTA DELL'AUTRICE
Buonsalve^^
Spero bene per voi che conosciate la cartina della vostra casa, e sappiate trovare il bagno, più precisamente il trono, dove vomitare. Lo so, capitolo un tantino deludente. Innanzitutto quella sottospecie di profezia... Non sono ne un genio con le rime, ne amo le poesie, mettete assieme le due cose e troverete quando difficile sia stato trovarne una che un po ci si avvicinasse. Quindi, perdono!!! Inoltre ditemi un po voi come va i miei tentativi di fict con Jack, perchè effettivamente non è proprio facile renderlo il piu realistico possibile. Comunque, l'idea c'è ancora! E mi balla nella testa, questa volta un bel valzer xD Quindi aggiornerò al più presto, sforzandomi di partorire un capitolo migliore!! Vabbè va' Vi chiedo di recensire, di nuovo, ma solo per comunicarmi se avete trovato il trono in tempo, o casomai vostre eventuali impressioni, comprendi??
Wany

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Capitolo 3
*** Un nuovo equipaggio ***


La Perla Nera era ormeggiata dietro gli scogli, infossata in una baia che nessuno vedeva.
Ma appena dietro Port Royale.
Una posizione in ogni caso rischiosa. Che però non aveva dato guai durante gli ultimi quattro giorni in cui era rimasta ormeggiata.
La ciurma si aggirava sopracoperta, con l'insana voglia di scendere di sotto, alla ricerca delle scorte di Rum. Scorte chiuse a chiave dal capitano, con grande disappunto da parte di tutti gli uomini.
Non solo non accennava a volersi muovere, ma li teneva anche fermi senza rum. Potendo cibarsi solo di pesci. Che cominciavano tutti seriamente ad odiare. Quella mattina del quinto giorno però, la situazione era destinata a smuoversi. Il sole era alto nel cielo, e picchiava con forza sopra alle loro teste.
Faceva caldo, un caldo da morire.
Tutta la ciurma non faceva che aggredire il primo ufficiale, chiedendogli spiegazioni. Era l'unico abbordabile, poichè il capitano aveva giurato che se uno solo di loro avesse osato interrompere il filo dei suoi pensieri, entrando nella sua cabina, sarebbe stato istantaneamente fucilato. Nessuno escluso. Ma costui, Nelburt, che soffriva più di tutti l'assenza di rum, non aveva risposte da dare. Fino a quando non li videro avanzare per la spiaggia. Un ragazzo e una ragazza. Il primo aveva capelli scuri e corti, l'altra portava un aureola bionda. Si stavano dirigendo assieme sulla Perla. Si fermarono sotto alla nave -
Vogliamo parlare col capitano-
Gridò il ragazzo.
Il mozzo, un ragazzino sui dodici anni, strizzò gli occhi per guardarlo meglio.
Il primo ufficiale invece cercò immediatamente una scusa per rispedirli lontano -Andatevene- Disse, di risposta -Il capitano non vuole essere disturbato- Il ragazzo sorrise. Ma venne intercettato da pochi, dati gli sguardi puntati su quella bellissima dama inglese - Credo che ce lo dovrete concedere, un colloquio.- Replicò immediatamente.
Nelburt aprì la bocca per replicare ma un urlo del mozzo lo fece zittire
-Ehy! Ma quello è il fratello del capitano!- Esclamò a gran voce.
Un brusio si levò sul pontile. -Signore, forse dovremmo avvertirlo..- Cominciò un marinaio. Un altro accanto a lui annuì vigorosamente -Si signore, dopotutto è suo fratello!- Continuò. Qualcuno intervenne -E magari poi potremmo anche chidergli se ci lascia un po da soli con quella bella signorina...- Il primo ufficiale capitolò. -Bene- Disse -Ma non sarò io a bussare a quella porta!- Sbottò -Grim- Indicò il mozzo -Tu mi precederai, e voi, razza di marmaglia, fateli saire a bordo!- Ordinò, ma lo si sentì borbottare -Ci gioco la scorta di rum che qui qualcuno finisce male- I due ragazzi salirono a bordo.
Lei sembrava intimorita e al contempo irritata da tutti gli sguardi maliziosi che gli rivolgeva la ciurma. -Vi portiamo alla cabina del capitano- Borbottò Nelbur, indicandogli la porta sotto al rialzo della poppa. I tre, proceduti da Grim, cominciarono. A Juliet, accanto a Jace, sembrò che tutti stessero trattenendo il respiro.
Il giovane mozzo davanti alla porta si mordicchiò esitante il labbro. Si voltò verso il primo ufficiale, tra lui e Juliet, -Sapete, forse dovremmo soltanto gettarli fuori dalla nave...- Cominciò. Il primo ufficiale ringhiò -Troppo tardi ragazzino, avanti, diamoci una mossa e chiudiamo questa storia..- Qualcuno dietro di loro annuì in assenso. Il ragazzino esitò ancora. A Juliet parve di notare la sua mano tremare -Ma il capitano a giurato che...- Cominciò con voce tremante.
Nelbur sbottò -Datti una mossa- Sibilò. -è così terribile il capitano?- Chiese Juliet, sussurrando, a Jace. Lui sorrise beffardo e senza abbassare la voce disse -Lo vedrai coi tuoi occhi- Disse. Grimm allungò la mano verso la maniglia. Lentamente la strinse. Aveva le mani bianche. La girò nel tempo che alla ragazza parve un eternità.
Poi, ancora più lentamente, l'aprì. Nessuno parlava. -Capitano..-Cominciò il povero ragazzino, con voce tremante - Capitano sono arrivate delle persone per lei...-
Non aveva ancora aperto la porta del tutto, che la pallottola sibilò nell'aria, facendoli sussultare.
Non colpì Grim, ne nessun'altro.
Si conficcò con una precisione scorcentante sull'albero maestro, dietro a un sacco di teste.
Tutti, però, sussultarono.
Tutti tranne Jace, che mostrava il suo sorriso beffardo alla porta mezzo aperta sulla cabina. -Avanti.- Disse una voce, all'interno. Grim entrò, chiaramente preoccupato. Seguito dal primo ufficiale, che manteneva un certo contegno.
Dopodichè Jace fece un segno galante a Juliet, perchè entrasse prima lei tra tutti. Così fece. Lui la seguì. La cabina del capitano era piuttosto grande. Dotata di qualche soprammobile, e un immensa scrivania di legno scuro che dava sull'enorme vetrata dietro. In piedi, dietro al tavolo, una ragazza rinfonderava la pistola.
Juliet mise a fuoco la sua figura, e ne rimase sconcertata. Senza sapere bene se ridere o mettersi a tremare. Avrebbe fatto volontieri tutte e due. Ma Jace al suo fianco sembrava tutto sommato tranquillo. Così, si costrinse a fare lo stesso. Aveva lunghi capelli neri, che le cadevano mossi sulla schiena. Intensi occhi marrone scuri, più del cacao. A cui mancava poco per sembrar neri. I lineamenti del volto erano al contempo delicati e duri.
Terribilmente simili a quelli di Jace che era impossibile non notare la parentela. E che in quel momento, lo stavano letteralmente trapassando con lo sguardo -Grim- Ordinò la ragazza.
Il ragazzino sussultò -Si capitano?- Lei non addolcì lo sguardo alla vista dell'evidente tremore del dodicenne -Esci dalla cabina e chiudi la porta.- Disse. Lui annuì -Nelbur, va con lui- Il primo ufficiale balbettò -Ma.. Io credevo.. Si insomma, la mia carica...- Lei lo azzittì con un occhiataccia - Esci di qui- Ripetè -E va a chiamarla, sono stata chiara?- Lui evidentemente contrariato annuì -Si capitano- Lei annuì. E i due uscirono. La ragazza sbuffò e trafisse prima Jace e poi Juliet con lo sguardo. La ragazza era sbalordita. Possibile che una ragazzina di massimo diciassette, forse diciotto anni, spaventasse così tanto la ciurma? Evidentemente si. -Che ci fai qui, Jace?- Chiese la ragazza, giocando dristattamente con l'elsa della spada che portava alla cinta
-Voglio fare un accordo- Disse il ragazzo, sorridendo. Lei sbuffò -Ne abbiamo gia fatto uno, mi pare- Osservò - A me la Perla Nera a te la bussola, doveva essere definitivo- Continuò -Eppure mi spieghi, che cavolo ci fai ancora qui, sulla Mia nave? Presentandoti con una ragazza inglese che è chiaro abbia ripercussioni su tutta quella marmaglia la fuori?- Il suo tono s'era via via indurito.
Jace prese fiato, continuando a sorridere. Erano così diversi, notò Juliet. La sorella incuteva un timore reverenziale, con quelle occhiate di fuoco, mentre che Jace sembrava più il ragazzo arguto che ti può fregare, ma che così su due piedi mica ti può far male. -Ho un altro accordo- Disse -Che porterà profitti ad entrambi- Sorrideva, sorrideva ancora. -Dopotutto, io ti ho portato la ragazza, qualcosa varrà- Nancy spostò gli occhi su Juliet, che sostenne lo sguardo. Sebbene con timore.
-Scusatemi, miss- Disse il capitano a quel punto. Juliet la guardò, attentendo -Potreste dirmi, a grandi linee, come mai siete qui?- La ragazza sospirò e lanciò un occhiata interrogativa a Jace, che annuì -Bene, sono qui perchè sto cercando un ragazzino che a quanto mi hanno detto è su questa nave- Lo sguardo di Nancy si ridusse a due fessure
-Ha otto anni e capelli biondi, come me, e occhi verdi. Si chiama Miky...- Lasciò la frase a metà. Nancy sembrò prendere un respiro -è vostro fratello?- Lei annuì. Il capitano spostò lo sguardo su Jace, che scrollò le spalle. -Che bastardo- Sibilò Nancy, lasciando Juliet interdetta. -Era l'unico modo- Ribattè Jace, e il sorriso svanì all'istante. -E tu hai pensato bene di sfruttarlo!- La ragazza sbottò. Jace ricambiò lo sguardo, e per un attimo i due rimasero a guardarsi a vicenda. Lo sguardo di lei lanciava lampi di rabbia, quello di lui era fermo, senza ombra di colpa.
Juliet s'intromise -Unico modo per cosa?- Chiese, guardandoli -Jace, di che state parlando?- Nancy distolse lo sguardo dal fratello, ma lui continuò a fissarla -Nulla- Disse -Siete la benvenuta su questa nave, dico bene, capitano?-
Lei ritornò a guardarlo -Perchè credi che io voglia farlo?- Chiese -Perchè cavolo pensi che voglia andare nel mare dei morti?- Lo sguardo di lui brillò -Che mi dici di Barbossa?-
Chiese lui. Lei aprì la bocca per replicare, ma in quel momento la porta venne spalacata. Un marinaio s'affaccio titubante alla porta -Capitano, ci sono altre visite- Lei sospirò e fece segno di fare entrare chiunque si trattasse. Ma non avrebbe dovuto. L'immancabile volto di Jack Sparrow fece la sua comparsa, con un sorriso sghembo in volto. Dietro di lui, Gibbs. Il cane fedele, pensò Nancy scocciata. E dietro ancora un ragazzo, capelli castani e occhi azzurri.
Bill Turner fissò sospettoso le figure nella stanza. Nancy alla loro vista si mise a sedere sulla sedia, sbuffando -E io che non volevo essere disturbata- Sbottò, mentre Juliet e Bill si lanciavano un occhiata sorpresa, a vicenda. -Miss...- Disse lui -Che ci fate qui?- -Ne ho bisogno Bill...- Disse - E tu?- Lui aprì la bocca per rispondere.
Ma Jack lo interruppe -Mi dispiace interrompere questo romanticissimo saluto, ma siamo qui per cose serie, ricordate?- Nancy alzò gli occhi al cielo. E lui si voltò a guardarla, facendosi avanti -Nancy! Piccola figlioletta ammutinata! Come va la vita a bordo della Perla?- -Una meraviglia- Bonfacchiò lei, e Jack si voltò verso Jace -E guarda un po chi c'è!- Esclamò -Ragazzo, quanto mi sei mancato!- Sorrise - A questo proposito- Incominciò -Non è che tu hai qualcosa che mi appertiene, vero? Non mi ricordo il preciso momento in cui te l'ho data ma la rivorrei indietro, se non ti dispiace-
Il ragazzo lanciò un occhiata ammonitrice a Nancy che intervenne -Non gliel'hai data, la bussola- Disse sbuffando -Te l'ha fregata lui mentre dormivi tranquillo, e no, non ha intenzione di ridartela- Sbuffò -Ora, vorreste farmi capire che cavolo ci fate tutti qui, sulla Mia nave?- Jack rivolse un occhiata a Gibbs
-Ha saltato di brutto la parte in cui ci si saluta- Borbottò. Gibbs ridacchiò. -Bene, figlioletta, veniamo alle cose serie- Disse sorridendo -Sono qui per imbarcarmi sulla Perla- Lei alzò un soppracciglio -E ho la mia moneta per pagare il biglietto- Aggiunse, mettendosi in posizione laterale, e indicando Bill.
Che si fece avanti titubante -Lui- Disse Jack mettendogli un braccio attorno alla spalla, e sorridendo a sua figlia -è  Bill Turner, ti dice niente questo nome?- Nancy lasciò trapelare la sorpresa, sebbene per un istante. -Non voglio andare sui mari dei morti-Disse trafiggendolo per un istante -Non mi interessano quei luoghi da cui nessuno fa ritorno- Intervenne Gibbs -Ma l'Olandese Volante si- Qualcuno, dietro di lui, rispose al posto di Nancy -Ma solo perchè la dea lo vuole, estupido!-Angelica sorpassò Juliet e Bill, facendosi largo nella cabina -La dea Calipso ha scelto una nave per quel viaggio- Disse
-E non è la Perla- Si voltò verso Jack -Ciao Angelica- Disse lui, lanciando un occhiata supplichevole a Jace, che ignorò. -Jack- La voce di lei trasudava rabbia. Ed entrambi sapevano perchè.
-Mi hai mollato a Siviglia, per la seconda volta!- Esclamò, tirando uno schiaffo con forza al viso dell'uomo –Idiota di uno Sparrow! - Sbottò. Jack si massaggiò la guancia dolorante -Suvvia- Disse -Sai bene che non l'avrei mai fatto, se avessi saputo dell'ammutinamente. Dopotutto Nancy è tornata indietro a prenderti, dico bene?- Sorrise, guadagnandosi un altro schiaffo. -Ma qui siete tutti matti- Esclamò Juliet. I lì presenti si voltarono a guardarla.
Lei deglutì -Insomma, state parlando di affari, c'è modo e modo di farlo, da uomini civili insomma..- Con quelle parole si guadagnò solo sguardi perplessi -Jace- Sbottò Nancy -Quanti particolari hai omesso, per la precisione?- Il ragazzo scrollò le spalle -Uno o due, fa tanta differenza?- Bill si rivolse a Juliet -Miss, non lo sapevate? Siete su una nave pirata- La ragazza la guardò sorpresa, e tutte le stranezze viste sulla Perla Nera fino a quel momento ebbero una spiegazione
-Oh- Disse, sorpresa. -Cosa dovrei fare esattamente?- Sbottò Nancy -Voi due- Indicò Jack e figlio -Non avete interesse a raggiungere il mare dei morti, volete solo imbarcarvi sulla Perla- Disse -Eppure non c'è alcun motivo per cui io debba farlo- Jack sorrise. Era un sorriso diverso, con occhi che brillavano d'arguzia -Veramente una ci sarebbe- Disse, Nancy alzò un soppracciglio
-Barbossa- Lo sguardo di lei gli si puntò addosso -Sbaglio o avete già avuto un incontro assai spicevole? Dopotutto, mancano tre uomini dalla ciurma- Continuò Jack -E siete nascosti qui ora, dico bene?- Sorrise di nuovo -C'è solo un posto dove Barbossa e la su nave non possono raggiungere la Perla, noi ti stiamo dando la possibilità di andarci.
- Era fatta pensò Bill. La ragazza sembrava convinta. Avrebbe raggiunto suo padre. Si portò istintivamente una mano alla cinta, la dove, sotto ai vestiti, nascosto in un sacchetto di tela, un cuore pulsava.
-C'è solo un problema che non hai calcolato, Jack- Disse Nancy, ancora seduta dietro alla scrivania
-Perchè lo chiama Jack e non papà?- Sussurrò Juliet, apparentemente di nuovo in forma. Gibs rispose sorridendo -Scoprirai che la famiglia Sparrow ha strani rapporti al suo interno.- Sussurrò.
Bill però non li ascoltava.
Un problema. Non ci dovevano essere problemi, dovevano andare nel mare dei morti.
Dovevano partire ora -Fammi il favore- Sbottò, adirato verso Nancy -Capitano, abbiamo tutti i nostri motivi per andare nel regno dei morti, e siamo pure equipaggiati per tornare, per non perderci- Ringhiò
-Non ci sono problemi, se non della presenza di un capitano che se la fa addosso!- Tutti lo guardarono sorpresi. Jack borbottò -Turner, mai fidarsi dei Turner, finiranno sempre per fare cose stupide tipo.. Questa- Il silenzio era sceso nella cabina. -Sono contenta ci siano persone così ben temprate su questa nave- Sibilò Nancy -Ma il problema è di tutt'altra natura, signore, ora, vuole chiudere quella bocca e lasciarmi parlare o devo fargliela cucire dalle mani poco delicate di un membro a caso dell'equipaggio?- Bill mugugnò un -Mi scusi capitano- Nancy tornò a guardare Jack
-Non posso accettare che in una spedizione di simile portata sul ponte della Mia nave cammini la mia intera f..- Si bloccò, come se non gli venisse la parola. Angelica sbuffò rumorosamente -F..F..- Ripetè di nuovo il giovane capitano, incapace di continuare. Intervenne Jack, in risposta agli sguardi perplessi dei presenti -Quello che mia figlia vorrebbe dire è che non vuole sulla Perla tutta la sua f..- E fece un gesto eloquente con un braccio, accompagnato da uno dei suoi sguardi tipici alla "avete capito no?". Ma nessuno aveva inteso cosa stesse dicendo lui. -Massì dai, saprete tutto cos'è una f...-
Di nuovo quel gesto e quell'occhiata. Ma senza alcun risultato. Così accorse Jace -Oh insomma, padre madre e fratello- Semplificò -Ecco, si poteva dire anche così- Assentì Jack. Angelica, da dove si trovava, intervenne -Maledetti voi Sparrow e le vostre stupide maledizioni! Maldito!- Bill lanciò un occhiata perplessa a Gibbs, che sottovoce si affrettò a spiegare sia a lui che a Juliet -La maledizione degli Sparrow, non riescono a pronunciare la parola famiglia.-
Juliet emise un verso di sorpresa, mentre Bill scuoteva sconcertato la testa. -Beh se posso intervenire- Commentò Gibbs a voce alta -Potremmo lasciare a terra il giovane Jace e partire, cosa ne dite capitano?- Jack si voltò verso Nancy -A me sembra una bellissima idea- Jace, guardando la sorella scosse la testa
-No, non se ne parla- -Si che se ne parla- Ribattè Jack voltandosi a guardarlo in faccia -No, non ci penso nemmeno- Ribattè il ragazzo -Oh si ma, Nancy ci pensa, non è vero?- Si voltò di nuovo a guardare la figlia -Vi porto dietro tutti- Disse quella, con evidente fatica. -Ma primo- Indicò Jack
-Tu verrai tenuto sott'occhio da un marinaio della ciurma, mentre svolgerai il tuo lavoro di mozzo- Quello aprì la bocca per replicare, ma Nancy lo interruppe -Gibbs, tu ci sarai d'aiuto, davvero- Disse -Terrete d'occhio la signorina Juliet, che non le venga in mente di farsi trovare dagli inglesi-
-Cosa?- Squittì quella interessata -Ma io..- -Starete in cella, miss, perlomeno finchè non avremo lasciato queste acque, Gibbs sarà vostro carceriere e di eventuali prigionieri-
Il capitano non ammise replice -Jace, aiutarai papà a pulire la nave, non sia mai che fosse solo-
Intervenne Bill -E io?- Chiese
-Tu cosa?-
-Io che faccio?- La ragazza sembrò pensarci -Sarete al completo servizio del primo ufficiale- Indicò Angelica -Farete tutto quello che vi comanderà- Chiuse il discorso. -E ora filate al lavoro! Tutti quanti!-

NOTA DELL'AUTRICE
C'ho messo un po, ma alla fine ecco un' altro capitolo. Spero che recensirete, ho bisogno di consigli per continuare!!!Purtroppo sono un po indaffarata con la scuola, ma fra poco saremo in vacanza, e quindi credo non avrò molti problemi a scrivere più velocemente =)
Allora, spero che pr ora sia tutto chiaro. Grazie mille.
Wany

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