Recensioni di fenice64

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Recensione alla storia Di Ghiaccio e d'acciaio - 19/04/24, ore 14:06
Capitolo 97: NOVANTASETTE Petyr
Ciao Vanessa, e ben ritrovata con un nuovo passaggio che abbiamo atteso a lungo.
Davvero un capitolo intrigante: d’altra parte quando compare Lord Baelish c’è sempre da supporre che sotto il suo sguardo apparentemente freddo e distaccato ci sia una mente che sta lavorando ed elaborando un qualche piano per raggiungere il fine che si è prefissato fin dall’inizio. In questo preciso frangente lo vediamo assistere, defilato come suo costume, ad una discussione fra i Lord del Nord circa una spedizione nella Terra dei Fiumi. Il suo disegno è supportare il Nord ma non nella persona del giovane Jon Snow che è stato acclamato quale Re del Nord, nonostante non ne abbia alcun diritto. Lui ha poca considerazione per Jon che valuta come un bravo soldato, un combattente ostinato, ma nulla più di questo. Non ha abbastanza ingegno secondo lui e, soprattutto, non è capace di vedere in grande, di cercare di ampliare i suoi orizzonti. E questo limite è quello che fa comodo a Baelish per continuare a pianificare la sua partita certo che lo condurrà, una volta raggiunti tutti gli obiettivi, a sedere al fianco di Sansa. Lei, che è colei che lo ha mosso ad esporsi, pur senza chiedere apertamente, e che dovrebbe legittimamente ricoprire il ruolo che invece, in quanto donna, è stato affidato a Jon. Sansa è una donna attenta, risoluta, decisa, apparentemente pacata ma con un fuoco che arde dentro di lei, che difficilmente mostra, con una mente sempre super attiva: è stata davvero un’ottima allieva, arrivando persino a superare certi confini che avrebbero potuto apparire proibitivi.
Jon è un uomo troppo corretto e onesto, proprio come tutti gli Stark pur non essendolo, e il suo agire è improntato a patti chiari e mai vorrebbe macchiarsi di qualcosa che potesse inficiare la sua coscienza. Di diverso avviso è invece Sansa, la quale, nel corso della sua giovane vita, si è ritrovata a fronteggiare situazioni tali e tante da aver capito come si muove il mondo e il modo per aggirarlo al fine di raggiungere l’obiettivo. Ora occorre predisporsi per riconquistare Delta delle Acque al fine di poterlo riconsegnare al suo legittimo signore, il Pesce Nero, zio di Sansa.
Il piano suggerito da Baelish di distruggere le dispense potrebbe essere la maniera migliore per non dover porre un assedio troppo lungo con inutile perdita di vite umane. E come se Baelish fosse stato un mago, l’attacco raggiunge il suo fine e Delta delle Acque viene riconquistata senza neanche aver danneggiato, con l’incendio delle dispense, più di tanto il castello che appare proprio come alcuni di loro lo rammentavano.
Le Torri Gemelle, intanto, però sono state distrutte per quella parte di piano che Baelish non aveva rivelato a nessuno, anche se Sansa, di fronte ad un Jon furioso per come è stato conseguito il risultato in modo poco onorevole, ammette di esserne stata al corrente e di aver approvato il suo agire, poiché i Frey erano nemici degli Stark, soprattutto dopo quanto era accaduto alle Nozze Rosse.
Baelish, in questa particolare occasione di confronto con Jon, con Sansa presente, ci tiene a precisare come non sia tenuto ad avvisare il suo signore se decide, quale legittimo Lord e protettore dell’Est, nonché signore di Nido dell’Aquila, di attaccare uno dei suoi nemici, come asserisce fossero appunto i Frey, colpevoli di aver assassinato Catelyn Tully che conosceva da quando erano bambini ed erano cresciuti insieme. Jon è solo il Re del Nord e non dei Sette Regni e, pertanto, la sua sudditanza nei suoi confronti finisce lì. Possono essere alleati e come tali collaborare per fare in modo che le loro rispettive realtà possano migliorare, fino anche a prosperare ed essere pacificate: ciò che a Baelish importa è che Jon e tutti coloro che lo seguono comprendano bene che tutto ciò che ha fatto, sta facendo e farà in futuro è solo per Sansa.
Lord Baelish è il signore dell’intrigo e solo chi riesce a penetrare un po’ nella sua logica di pensiero può capire fino a dove possa arrivare: Sansa è una di queste persone che, peraltro, ha il rispetto dello stesso Baelish per la donna che è diventata anche un po’ per merito suo.
Capitolo complesso fatto di alleanze e colpi di scena sempre da te ben gestito. Un saluto, nuovamente curiosa per il prosieguo visto come si sono disposte le carte da giocare!
Recensione alla storia Il Branco non dimentica - 06/02/24, ore 18:20
Capitolo 1: Il Branco non dimentica
Gentile Spoocky,
Hai regalato a noi lettori un perfetto ritratto di colei che, fra mille difficoltà, è divenuta la Signora di Grande Inverno.
Le vicissitudini della sua giovane vita l’hanno temprata e adesso, a pieno titolo, è uno dei Lupi del Nord che non dimentica né chi ha fatto del male né chi invece è stato leale a lei e alla sua casata.
Dietro il suo sguardo impenetrabile una marea di emozioni la scuote interiormente, ma nulla trapela dal suo comportamento, apparentemente distaccato, assunto quando ha messo piede all’interno della sala di casa sua, a Grande Inverno, mai così tanto anelata, e si è seduta, suo malgrado, sullo scranno che era stato del suo amato padre.
E’ una donna che ha visto e vissuto molte traversie e ora è pronta a farsi carico di governare il suo popolo per difenderlo da chiunque oserà mettersi contro.
La condanna che sta per comminare a colui che si è dimostrato traditore ne è un esempio.
I lupi sono davvero tornati per riprendere in mano le redini del Nord: ora è lei il capo branco e nulla di quanto ha passato sulla sua propria pelle potrà mai essere dimenticato: nella sua giovane esistenza ha imparato bene ogni più piccola ma dolorosa lezione che le hanno dato ed è pertanto pronta a lottare per difendere ciò che si è guadagnata con una dose immane di sofferenza e sacrificio.
Mi è piaciuto il punto di vista che hai adottato per questa scena emblematica capace di raccontare, con una serie di sguardi, l’ intero mondo di emozioni che pervadono Sansa.
Un caro saluto.
Recensione alla storia Di Ghiaccio e d'acciaio - 23/01/24, ore 11:46
Capitolo 96: NOVANTASEI Sansa
Cara Vanessa,
ti ritrovo con piacere con questo ulteriore ed intenso capitolo, e spero di cuore che il nuovo anno possa portarti quella serenità di fondo di cui necessiti per farti riprendere i giusti ritmi nonché riavere la giusta dose di tranquillità, al fine di portare avanti i tuoi progetti sia lavorativi sia personali. Auspico che tu abbia potuto avvertire la mia presenza mediante i commenti lasciati sin dall’inizio, i quali niente altro volevano essere se non un sostegno ammirato per il grande lavoro in cui ti sei cimentata, regalandoci questo romanzo, sottraendo tempo ed energie alla tua vita privata. Ho letto con interesse la tua nota finale e mi trovi quanto mai d’accordo: per voi autori è importante sentire che le persone che leggono, e alle quali destinate le vostre opere, vi diano il giusto supporto man mano che procedete con ciò che avete intrapreso, in modo che il tutto diventi vera condivisione.
Venendo al nuovo passaggio, siamo entrati nei pensieri e nelle azioni di Sansa.
Ora è a Grande Inverno e il suo nemico Ramsay, l’uomo che le ha fatto molto male, l’uomo folle che le ha appena ucciso il fratello, l’uomo che non si pente delle sue azioni e addirittura ne ride, finalmente è in mano sua. Lo osserva e, per la prima volta, vede nel suo sguardo ammirazione per cosa ha saputo fare giocando al suo stesso gioco, ma essendo stata, evidentemente, molto più furba e arguta di lui. Ramsay, sicuramente, non si aspettava un tale epilogo e ancora non sa che cosa abbia in serbo per lei quella donna che quasi pare non riconoscere e che è diventata altro da quando era nelle sue mani.
Intanto Grande Inverno è parzialmente distrutta e servirà un grande lavoro per ricostruirla e riportarla agli antichi splendori, ma occorrerà molto denaro per mettere in atto un tale piano. Ha già provveduto, nel frattempo, a dare incarico affinché venga fatta una stima dei danni subiti per poi potersi porre alla ricerca dei fondi necessari. Ma, prima che tutto questo lavoro venga posto in essere, è essenziale per lei dare degna sepoltura ai suoi morti, a suo fratello che desidera riposi nelle tombe della Famiglia Stark. Per il momento non riesce a pensare a niente altro e prendere decisioni in questo frangente potrebbe essere un errore.
Intanto, anche Jon è rientrato dalla battaglia, e subito cerca risposte al fatto che abbiamo ottenuto la vittoria con gli aiuti che Sansa è stata in grado di procurare, volendo anche sapere il come ciò sia avvenuto. Ora Jon ha rispetto delle opinioni di Sansa, come sempre, ma quest’ultima aveva timore nel rivelargli il suo piano, certa che non sarebbe stato d’accordo, o perlomeno non in linea, con le sue riflessioni in propotito. E’ necessario che i due fratelli comincino seriamente a dialogare, poiché sono rimasti solo loro due, e ciò che faranno dovrà essere una decisione di entrambi.
Chi invece è rimasto defilato per tutto questo tempo è Lord Baelish, che non gode e mai ha goduto della stima di Jon, cosa peraltro reciproca, che ora parrebbe voler presentare il conto. Sansa sa che, in tutto il lasso di tempo durante il quale si sono frequentati e hanno messo in atto il piano, lui palesemente non le ha mai chiesto niente; è stata Sansa a pensare che lui tenesse a lei in maniera particolare, che la volesse per sé, che la desiderasse. Ancora fra loro due c’è quella distanza, o meglio, quel distacco dovuto al fatto che lui l’abbia lasciata sola per mesi nelle mani dei Bolton e che Yenna, la giovane prostituta che aveva dovuto impersonarla, sia morta al suo posto senza però sapere che fine abbia fatto realmente. Quella è una ferita che ha segnato Sansa ed ora che, nuovamente, lui le offre l’aiuto dei Cavalieri della Valle, nonché le ricchezze di cui dispone per riportare allo splendore di un tempo Grande Inverno, lei è titubante, non può fidarsi ciecamente di lui, e forse non è più disposta ad affidarsi completamente a lui. Ha imparato a conoscerlo e da lui ha imparato molto; sa come gioca, ma sa anche che non riuscirà mai ad eguagliare il maestro, o comunque le occorrerà ancora del tempo. Intanto lo tiene a distanza, mentre lui si propone affinché lei possa realizzare il suo sogno di vedere ricostruita Grande Inverno e diventare a tutti gli effetti la Signora del Nord, la quale, ovviamente, non può elemosinare presso le casate suddite, anche se Sansa gli ribadisce che sta già pensando come muoversi entrando in possesso, inizialmente, dei beni dei Bolton e di coloro che li avevano seguiti.
Certo è una situazione complicata anche perché in gioco c’è molto, persino di se stessa.
Ma, prima che tutto possa davvero procedere, occorre eliminare, o meglio estirpare come una erbaccia, il suo prigioniero, rinchiuso da quando è stato catturato, nei sotterranei del Castello. Ramsay, nonostante la condizione in cui si trova, non smentisce se stesso: è cattivo fino al midollo, arrogante e persino spudorato, convinto che la sua cattiveria e malvagità non potranno venire superate. Ma Sansa è cambiata: mentre lo ascolta lo osserva, vede quel suo volto malvagio, quella piega cattiva della bocca e quella luce ferina negli occhi; lui non cambierà mai, e pertanto, proprio ascoltando le sue spudorate parole su come avesse fatto giustiziare Yenna, Sansa reagisce e con una calma inquietante a vedersi, lentamente, apre i chiavistelli che chiudono le gabbie dei suoi amati mastini e lascia che quegli stessi mastini facciano scempio del corpo del loro padrone, osservando, apparentemente imperturbabile, quello sconvolgente spettacolo, coadiuvato dalle grida sguaiate di Ramsay, fino a quando tutto è divenuto silenzio e di lui quasi più nulla era rimasto. Una scena molto forte e sapientemente descritta, che riesce a rimandare al lettore sia la tensione e il terrore di quei momenti vissuti da Ramsay, sia il distacco che Sansa ha cercato di mettere tra sé e ciò che avveniva a pochi passi da lei.
Dialoghi e pensieri e strategie sempre molto ben congegnati (si nota che ci sia un attento e costante lavoro dietro), che sono in grado di farci assaporare tutte le varie sfumature date al carattere dei personaggi.
Complimenti come sempre e un caro saluto insieme ad un augurio di tanta positività. A presto!
Recensione alla storia Fiamme di seta - 17/01/24, ore 12:37
Capitolo 4: Capitolo 4
E così ci stiamo addentrando oltre che nel viaggio, verso la tanto agognata meta che ha il sapore di casa, anche nella scoperta di queste due personalità così enormemente differenti le quali sono costrette a sopportarsi fino a quando avranno raggiunto lo scopo per cui ora sono forzatamente insieme.
Due mondi all’opposto che però devono cercare di convivere, almeno per il quieto vivere, altrimenti il viaggio assomiglierà ad un calvario.
Difficile per Sansa abituarsi a quella vita a cui mai ha pensato e, soprattutto, con la sua educazione improntata alle belle maniere e a diventare una lady, che non ha mai messo in atto, a differenza forse di sua sorella minore Arya.
Anche le cose più sciocche, come espletare i suoi bisogni fisiologici, diventano un problema e fanno alterare il Mastino che la vorrebbe un po’ più disinibita e meno concentrata ad apparire, in particolare nella situazione che entrambi stanno vivendo.
Un momento di svago per Sansa è stato ritrovarsi da sola in quel prato fiorito che ha riportato alla sua mente i ricordi della famiglia, di casa, di serenità, di libertà, quella che aveva perduto durante i lunghi mesi prigioniera della corte di Approdo del Re e di quel folle di Joffrey. Un attimo solo per ritemprare mente e corpo ma che al Mastino deve essere sembrata una sciocchezza, perché essendo in fuga devono avere sempre l’attenzione a mille. Però, Sandor, è anche stranamente comprensivo con l’Uccelletto dai lunghi capelli di fiamma, tanto che, nel momento durante il quale è andato a caccia per procacciare il cibo per entrambi, ha avuto un pensiero per la piccola lady e le ha portato, insieme al coniglietto catturato, anche un mazzolino di fiori, raccolti senza alcuna cura, ma solo forse con il desiderio di vederla sorridere, come quando era rimasto ad osservarla mentre lei danzava, dimentica di tutto e tutti, in quel prato disseminato di fiori. Penso che per lui sia stata una autentica visione per qualche istante, tornando poi subito dopo, alla realtà e, soprattutto, riportando Sansa alla realtà della loro condizione di fuggitivi che devono rimanere nascosti agli occhi di chiunque il più possibile.
Due universi i loro che stanno cercando un punto di incontro, che potrebbe giungere se solo riuscissero a conversare come due persone normali, senza insultarsi o senza giudicare gli atti l’uno dell’altra.
Una conversazione per cercare di scoprire, da parte di Sansa, il perché il Mastino sia voluto fuggire trascinandosela dietro, e soprattutto, una volta che avrà ottenuto la ricompensa, che sicuramente i suoi famigliari gli doneranno per averla riportata a casa, cosa avrebbe fatto della sua vita?
La risposta non tarda a venire: finalmente il Mastino avrebbe deciso da se stesso cosa fare della sua esistenza, senza continuare a prendere ordini da un qualsiasi nobile, verso il quale non nutriva il minimo rispetto ma che serviva per denaro e perché così gli era stato insegnato. Magari si sarebbe addirittura allontanato dalla gente, vivendo alla giornata non avendo così più la voglia di uccidere, anche se secondo lui uccidere sia la cosa più dolce che esista, lasciando Sansa senza parole a questa sconcertante affermazione, ovviamente secondo il suo punto di vista.
Primi approcci un tantino conflittuali che mettono in risalto, in questi primi giorni di avventura, i caratteri di ambedue.
Ti aspetto curiosa alla prossima tappa. Un saluto.
Recensione alla storia Fiamme di seta - 14/01/24, ore 16:49
Capitolo 3: Capitolo 3
Ben ritrovata a te e alla tua storia che, pian piano, si sta addentrando in un terreno sconosciuto, come due perfetti sconosciuti sono i viaggiatori che hanno intrapreso la fuga per scampare al pericolo in atto ad Approdo del Re.
Un viaggio che nasconde certamente tante incognite; ma se per il Mastino pensare e provvedere ad una fuga ha qualcosa di attinente a ciò che è lui, un soldato, un combattente, uno che non ha paura di fronteggiare le insidie che potrebbero manifestarsi, e che certamente si sarebbero verificate, lungo il tragitto, così non è per Sansa, che è davvero un uccellino spaurito che non sa a cosa sarebbe andata incontro quando ha aderito al progetto del Mastino. Tutto per lei è fonte, oltre che di novità, di tanta preoccupazione: non sa come comportarsi, soprattutto con un soggetto così poco amabile come il suo compagno di viaggio, sempre pronto a rintuzzarla se fa qualcosa di sbagliato. Ma, d’altronde, lei è stata cresciuta e allevata come e per diventare una lady: cosa può saperne di fughe, di boschi, di cavalcate disagevoli, di rumori molesti e strani che si avvertono fra la boscaglia e a cui prestare attenzione. Ancora, forse, non si è resa conto di quale tipo di avventura stia affrontando. Sandor, molto stranamente per il carattere che conosciamo possegga, è invece premuroso e gentile con Sansa: lui sì che capisce le sue difficoltà, sa benissimo che quella ragazzina da sola sarebbe presto finita nelle mani degli eventuali inseguitori, qualora i Lannister avessero riportato una vittoria ad Approdo del Re. Non riesce a farle capire che devono restare più nascosti possibile, al fine di raggiungere quella meta tanto agognata, che però è lontanissima, e i giorni che li separano dal giungervi, incontrando chissà quali e quante problematiche, non sono che all’inizio. Dovranno di certo stabilire delle regole, in maniera da potersi aiutare vicendevolmente, poiché il Mastino da solo non riuscirebbe a badare, oltre che alla sua vita anche a quella di Sansa. Occorre cooperazione per fare in modo di allontanarsi dai nemici, i quali saranno sempre alle loro calcagna, cercando di avvicinarsi sempre più al Nord o, perlomeno, alle casate e ai territori che da sempre hanno sostenuto gli Stark.
Impresa titanica per entrambi, ma per Sansa una prova dura e ardua anche per le piccole difficoltà del quotidiano così lontane dai suoi pensieri, perché sempre altri avevano ragionato come agire per lei. Ora, invece, è lei che deve diventare anche parte attiva, al fine di non sentirsi una stupida con quel rozzo uomo cui si accompagna e che è l’unico a cui pare importare la sua salvezza.
Descrizioni precise e puntuali, le tue, che ci hanno immerso nell’ ambientarsi alla reciproca vicinanza, la quale potrebbe far sorgere tra i due screzi epocali o, magari, una particolare e profonda amicizia se non qualcosa di completamente differente e inusitato.
Staremo a vedere; d’altra parte siamo solo all’inizio e il percorso, come detto, è piuttosto lungo e periglioso, e durante il quale, forse, riusciranno persino ad intrattenersi in una conversazione che non sia a senso unico o che abbia la fisionomia della reprimenda per i comportamenti tenuti.
Un caro saluto e ... alla prossima tappa del viaggio.