Recensioni di Monique Namie

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Rame - 22/11/17, ore 16:38
Capitolo 1: Rame
Ciao! Ogni tanto passo a cercare qualcosa di nuovo nella mia sezione preferita. Questa volta sono stata attratta dalla tua storia.
Hai uno stile semplice e piacevole. Ho letto il tuo breve racconto in un fiato e l'ho apprezzato molto. Adoro la tematica "robot" e penso che tu sia riuscito a creare qualcosa di bello e originale al riguardo. Si intuisce che la protagonista è un'umana che è stata "potenziata" da suo padre. Non parli chiaramente del motivo che lo ha spinto ad agire così, ma si possono fare delle supposizioni. A me piace pensare che lei abbia avuto un incidente di un qualche tipo e che il padre abbia cercato di "aggiustarla" con parti sintetiche... tuttavia lui non è riuscito a completare il lavoro per motivi di forza maggiore. E anche qui vien voglia di saperne di più.
Ho notato un solo refuso: "Tua madre mi aveva fatto promettere che avrei protetta." = " [...] che ti avrei protetta." Per il resto non ho nulla da segnalarti.
Che altro dire? È stata una lettura piacevole e, visto che mi hai lasciato la voglia di leggere altro di tuo, non posso che darti una bella bandiera verde e farti i complimenti.
Alla prossima!
Monique

PS: ho letto dalla risposta all'altra recensione che non sei un ragazza allora ho corretto la gaffe. :)
Recensione alla storia Frenetic City - 13/03/17, ore 16:00
Capitolo 1: Frenetic City
Recensione premio
Ciao! Da grande amante della fantascienza, quando ho visto questa storia, non ho saputo resistere.
L’idea di impostare il racconto come se fosse uno stralcio di un post è molto originale interessante. L’incipit, con cui hai iniziato, cattura l’attenzione e rende curiosi di continuare la lettura. Una città in cui la caratteristica principale dei suoi abitanti è la frenesia, fa quasi provare un senso di stress e stanchezza. Ad accentuare queste sensazioni c’è la frase “se ti fermi, muori”, che appare come una minaccia.
Un’altra cosa che ho apprezzato è che i mestieri (o “impegni”, per usare il termine da te utilizzato) non riguardano solo i classici lavori, ma anche modi di essere. Praticamente una persona non può nemmeno essere se stessa, perché anche il proprio stato mentale è deciso arbitrariamente.
Tutto il racconto sembra un’allegoria della società moderna. La stupidità umana è accentuata in modo esasperante. Tutti fanno quello che la città dice loro di fare, a nessuno viene in mente di agire di testa propria (anche perché se lo fanno hanno vita breve). Tutti sembrano ricercare la felicità nel modo sbagliato. La superficialità del pensiero della popolazione appare chiaramente in questo racconto.
La storia di Johnny mi ha riportato alla mente quella di Winston Smith del romanzo 1984 di George Orwell. Entrambi, in un modo o nell’altro, smettono di seguire la direttiva principale del sistema e si ribellano. Johnny lo fa inconsciamente; quello che gli succede è dettato dal caso piuttosto che dal suo senso di libertà. La città mi ha ricordato il Grande Fratello presente nel romanzo di J. Orwell: telecamere ovunque che ti spiano, e un sistema efficiente di eliminazione riservato a coloro che non sono più utili, o che sono una minaccia per il sistema.
Penso che tu abbia mescolato abilmente idee di grandi autori aggiungendoci il tuo apporto. Il risultato è un racconto originale, avvincente e, per certi versi, anche abbastanza inquietante.
Concludo dicendo è stata una lettura piacevole. Il tuo stile è semplice e scorrevole. Non riscontrato nemmeno un refuso. Brava.
Alla prossima,
Monique
 
Recensione alla storia Cenere d'acciaio - 26/02/17, ore 21:59
Capitolo 1: Cenere d'acciaio
Ciao, sono capitata a leggere questa storia attratta dal titolo e dall'introduzione. La trama mi è piaciuta. L'ho trovata molto originale. Sono appassionata di robot, e credo che creare racconti nuovi e originali riguardo il tema dell'intelligenza artificiale sia abbastanza complicato. Mi ha sorpreso l'idea che i robot vivano solo venti anni e che gli umani, per contro, possano vivere molto di più. Di solito capita di leggere il contrario: ovvero, l’ essere umano è mortale e il robot ha una vita lunghissima che lo fa sembrare quasi immortale.
Ho iniziato a leggere senza troppa convinzione, decisa a passare ad altro se la storia non mi avesse attratto, invece sei riuscita a tenermi incollata fino alla fine. Il protagonista mi è entrato in simpatia quasi fin da subito. Mi piace sia la sua versione robot che quella umana.
Anche per quanto riguarda il parametro grammatica e stile devo farti complimenti. Sono stata contenta di aver scoperto questa bella storia.
Alla prossima,
​Monique
Recensione alla storia ViRIDIS - 01/02/17, ore 18:51
Capitolo 1: CaRO DiARIO
Recensione premio
Eccomi qui!
La prima volta che ho letto questo capitolo mi è sorto subito un sorriso. Hai elencato una serie di idee utopiche che gli antenati avevano sull’esplorazione spaziale e poi hai smontato tutto in due parole.
Tramite il diario di bordo di Cay riveli la sua personalità, molto esuberante e ironica (direi con una vena un po’ abbastanza sarcastica). È impossibile annoiarsi. Fin da subito si nota una buona dose di originalità. Quando leggo una storia sui viaggi nello spazio, la prima cosa che mi aspetto è che il protagonista sia qualcuno che ama il suo lavoro e che ha compiuto grandi sacrifici per entrare a far parte di una missione che gli fornirà grandi privilegi. Qui, invece, la protagonista è una ragazzina che è stata trascinata su un nuovo pianeta contro la sua volontà. Sebbene io farei i salti di gioia se fossi al suo posto (probabilmente Cay mi direbbe che sono un’eremita), posso capire le sue motivazioni e per questo l’ho trovata molto credibile.
Concludo dicendo che questa pagina di diario risulta indispensabile; infatti, fornisce fin da subito le basi per comprendere l’ambientazione e il background in cui si muovono i personaggi. Per dire, ricordo che quando stavo leggendo uno dei capitoli successivi, sono tornata a guardarmi le informazioni sulle altre basi.
È stata proprio una lettura piacevole, adatta a chi ama la fantascienza e al contempo cerca qualcosa di divertente.
Alla prossima,
Monique
Recensione alla storia Melodie nascoste in cuori distanti - 23/01/17, ore 17:27
Capitolo 1: Melodie nascoste in cuori distanti
IV CLASSIFICATO al contest "Scegli un'abitazione e crea la storia"

Grammatica, stile, lessico: 9.9/10 
Non ho molto da dire. Nel testo non ho trovato nessun grave errore, ma solo un refuso (Ho promessa a me stessa = promesso). Oltre a ciò, utilizzi uno stile semplice e scorrevole che rende la lettura molto piacevole. Forse ogni tanto ho trovato una virgola dove ci avrei visto meglio un altro segno di interpunzione per staccare di più la frase. Es: “Non era molto grande, ma immaginò fosse ugualmente costata una fortuna, sembrava nuova di zecca e poteva tranquillamente dirsi mozzafiato, non solo grazie alla sua posizione.” Qui ci avrei visto meglio un punto e virgola al posto della seconda virgola. 
- "Rimanere in inattività" = suona un po’ male. Si potrebbe sostituire con “rimanere inattiva” 

Trama e originalità: 8/10 
Credo che sarebbe stata utile una breve spiegazione che indicasse il motivo per cui Blu è stata creata. Perché viene chiamata lei per quel tipo di lavoro e non un artista umano? Forse l’avevi spiegato nel primo racconto (non ricordo). Un motivo potrebbe essere che i robot possono svolgere i loro compiti al meglio, tuttavia è il lettore che deve giungere da sé alla conclusione, senza trovare nessun accenno nel racconto. Non è molto chiaro nemmeno come abbia potuto, l’impiegato di cui si è innamorata, riuscire a farsi invitare a una festa privata. Poni tu stessa il quesito nel racconto, ma non gli dai una risposta. 

Caratterizzazione personaggio/i: 10/10 
Anche se si trattava di un seguito di un’altra storia, hai pensato di soffermarti sulla descrizione della protagonista e hai fatto benissimo. Fornisci al lettore in modo indiretto particolari fisici e caratteriali. Si capisce, per esempio, che ha i capelli neri perché dici “represse un profondo sospiro e scosse la chioma corvina”, inoltre, fin dall’inizio riveli che dà l’impressione di essere molto giovane, carina e dall’espressione innocente. Chi non ha letto il primo racconto può conoscere Blu adesso, chi l’ha già letto può riscoprirla e apprezzarne nuovamente le caratteristiche. Attraverso l’incontro con l’altro androide, poni anche l’accento sul fatto che Blu prova emozioni e si comporta in modo tale da essere facilmente scambiata per umana dai robot stessi. 

Uso/descrizione dell'abitazione: 8/10 
Hai fatto un buon lavoro: ho riconosciuto l’abitazione da te scelta. Molto impressionante la descrizione di questo edificio sospeso nel vuoto e ancorato nella roccia tramite robusti cavi. Mi aspettavo anche un accenno alla piscina (visto che occupa una buona dose di spazio), comunque, visto che avevo permesso di modificare un po’ le dimensioni, va bene anche così. Il racconto si svolge tutto all’interno di questa abitazione, ma la struttura, di per sé, non è essenziale, nel senso che Blu poteva trovarsi in qualsiasi altra residenza senza che i fatti subissero cambiamenti. In breve, l’abitazione fa da sfondo, è ben tratteggiata, ma non riveste grande importanza nella trama. 

Gradimento personale: 9/10 
Mi è piaciuto molto leggere un seguito della storia. 
Il modo fugace e clandestino in cui si svolge l’incontro tra lei e il suo innamorato umano è lasciato un po’ in sospeso, ma proprio per questo trasmette una forte malinconia. Viene da chiedersi se potranno mai stare insieme in futuro. Da come si comporta lui sembra che ci siano gran poche speranze. Si tratta di un amore sofferto che è in grado di emozionare e trasportare il lettore lontano con la fantasia. 

Editing: 4/5 
Manca il testo giustificato. Per il resto non ho nulla da segnarti: il font utilizzato è leggibile e gradevole alla vista. 

TOTALE 49.8/55