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Recensione alla storia Nothing but the silence - 23/09/13, ore 14:09
Capitolo 1: Nothing but the silence
4° Classificata 
Punteggio: 40,5/50 
“Nothing but the silence” di TheHeartIsALonelyHunter



Grammatica: 10/10 

Assolutamente niente da dire. Ho letto più volte, ma niente. Complimenti. 

Stile e lessico: 7/10 

E qui arrivano le dolenti note... 
Ordunque: ti ho lasciato un 7 e non di meno perché ci sono delle caratteristiche del tuo stile delle quali riparleremo nei parametri di originalità e caratterizzazione, mentre per ora mi limito a una premessa: il testo giustificato al centro, per me, è un grosso no. 
Non capirò mai come mai lo fate! È tipico delle poesie, ma le drabble non sono poesie. La poesia è proprio un genere a parte: le storie vanno giustificate a sinistra, questa è una regola d'oro della pubblicazione – e non certo di quella di sole fanfiction. 
La seconda parte di questa critica riguarda la paratassi: questo è il secondo giudizio che scrivo e già due di voi hanno utilizzato il genere drammatico e la paratassi. Come ho già scritto a chi prima di te, la paratassi (alias l'utilizzo di frasi brevi e frammentati e di punteggiatura forte a oltranza) non si sposa bene col genere drammatico. Il genere dà adito a periodare ampi e ariosi, ipotattici, collegati da punteggiatura leggera o medio-forte e non da quei troppi, troppi punti: e perché mai dico una cosa del genere, vi chiederete? 
Il drammatico implica la presenza di dolore; una drabble drammatica di buona fattura deve avere tre caratteristiche: leggibilità, credibilità, fluidità. 
Leggibilità nel senso che deve essere dominata da uno stile uniforme e da un lessico ben studiato e che ben si adatti (questo non vuol dire l'utilizzo di paroloni, eh), credibilità nel senso che ne riparleremo in caratterizzazione e fluidità nel senso che è fondamentale che per far sì che sentimenti e dolore penetrino nel cuore di chi legge la lettura non deve essere interrotta. Deve essere come bere un bicchiere d'acqua: liscio, diretto, facile, privo di interruzioni. E poi solo alla fine ti rendi conto che l'acqua era sporca e ti ha lasciato un saporaccio – in questo caso, il dolore, il senso di angoscia assalgono solo alla fine e lasciano l'amaro in bocca. 
Lo stile paratattico è il peggior nemico di una drabble drammatica (che non presenti altre caratteristiche facenti sì che, invece, si sposino bene). In quanto a lessico invece mi sei piaciuta parecchio: un registro medio che si mantiene splendidamente uniforme e che non trascende le tue capacità per lanciarsi senza paracadute dall'aereo dell'aulicità, rendendolo piacevolmente credibile e leggibile. 
Infine, c'è una fastidiosa ripetizione dell'avverbio “dolorosamente” a distanza di una sola riga. In una drabble, le ripetizioni non sono tollerabili: sono solo cento parole e vanno sfruttate il più possibile! 
In tutto, per tutti questi difetti, -3 punti. 

Originalità: 7/10 

A non convincermi in termini di originalità è stato l'abbinamento del prompt silenzio con una scena di morte, che è in sé e per sé parecchio prevedibile. Stile paratattico e centratura del testo hanno fatto la loro parte, perché tipici di quel genere – e, come abbondantemente spiegato qui su, non sono neppure d'accordo col loro utilizzo in questi casi – e tendenti a dare alla drabble un senso di visto, rivisto e stravisto. Un cliché è ad esempio quello dell'uso della frase nominale in corsivo seguita da una specie di piccola spiegazione su di essa, insomma, una struttura che sembra quasi irrinunciabile e che in realtà – perdonami – a me trasmette un po' l'effetto della lista della spesa, tipo “Uova. Sei, grandi, di quelle biologiche. Pancetta. Affumicata, marca CiccioPasticcio, almeno due confezioni da 100gr. l'una.”. Non so se mi sono spiegata. 
Un 7 e un consiglio: esplora nuove strutture e non impelagarti in scelte che altri hanno fatto prima di te, non ne hai bisogno! 

Caratterizzazione dei personaggi: 7,5/10 

C'è una sola dolente nota, qui: la drammaticità eccessiva dei pensieri di Harry. Mi spiego: se fosse stato un altro personaggio, non avrei aperto bocca (alzato le dita (?)), ma abbiamo vissuto sette, dico sette, libri di POV di Harry. Sappiamo come gestisce il dolore, conosciamo i suoi pensieri, e Harry non reagisce in maniera così eccessiva. Certo, la morte di Cedric è una delle prime e lui ne soffre parecchio, è quasi come la perdita della sua innocenza, ma ti giuro, se non avessi saputo che non era così avrei pensato che questa fosse una drabble slash, perché questo eccesso di dramma fa quasi pensare che non abbia perso un tizio col quale non andava neanche tanto d'accordo, ma un fidanzato o un compagno o in alternativa anche l'amico di una vita. Non l'ho trovato granché convincente, a tratti: Harry, sappiamo, è molto più stoico di così, molto più diretto. Ti ho tolto due punti e mezzo perché sinceramente questa drabble mi è piaciuta e ho apprezzato alcuni dei passaggi. 

Utilizzo del prompt: 5/5 

Ottimo. Per utilizzare al meglio un prompt in una drabble è essenziale renderlo un punto fermo della storia, dargli l'importanza che merita senza però ingombrare le cento parole con ripetizioni infinite e fuori luogo. Tu ci sei riuscita. Un'altra nota positiva è che ricorre per tutta la durata del testo e che non si limita a un'apparizione fugace; è forte e persistente e lascia l'amaro in bocca a fine lettura. È un prompt utilizzato alla perfezione. 

Struttura della storia: 4/5 

La struttura è ben gestita, ma rivivi un momento del libro che era già stato affrontato da JK Rowling col POV di Harry e che quindi tendenzialmente lascia poco a chi legge se non un certo senso di amarezza per la rivisitazione di un momento a dir poco tragico dei libri. 
Il punto in meno è un punto generico che riassume come la tua drabble risenta dei vari difetti che ho già spiegato nei parametri successivi: sono le piccole cose, a volte, che la rendono leggibile e gradevole al massimo. Ad esempio, uno stile più ipotattico e una centratura a sinistra (sì, non riesco a rassegnarmi a quella centratura al centro, mi piange tutto dentro ç_ç), ma anche una visione un po' più originale e una maggiore generale scorrevolezza. 
Non significa assolutamente che è un lavoro fatto male, anzi: credo tu abbia ottime potenzialità e che questa drabble sia una rappresentazione molto riduttiva delle tue attuali capacità. Congratulazioni e continua a migliorare! 
Recensione alla storia Behind the Glasses - 22/09/13, ore 23:41
Capitolo 1: Behind the Glasses
10° Classificata 
Punteggio: 35,5/50 
“Behind the glasses” di Adahara__Malfoy


Grammatica: 8/10 

Sarà una cosa lunga, quindi iniziamo subito. 
L'impostazione del dialogo coi trattini non è così come l'hai scritta tu; innanzitutto i trattini sono lunghi (–) e non corti (-); in secondo luogo, il trattino va messo solo quando la battuta si apre, non in chiusura. 
Esempio (forma corretta): – Ha portato Felpato nel posto dov'è nascosta! 
Nient'altro, niente chiusura, solo il segno di interpunzione (in questo caso, un esclamativo). 
Invece, quando il dialogo continua in un tag di dialogo, in presenza di segni di interpunzione forti si usa solo il trattino di chiusura (che va inserito solo in quel caso), in presenza di nessun segno si mette una virgola. 
Esempio (non tratto dal tuo testo, dove questa situazione non capita): 
– Oh, ho appena finito i giudizi per il contest, – sospirò Zuz felice. 
Chiaro? Per chiarimenti ci sono, ovviamente. (-1 punto). 
Seconda cosa: per le citazioni (quelle del quinto libro di Harry Potter, in questo caso) si usa il corsivo, non il grassetto: è fondamentale! Tutte le citazioni vanno sempre in corsivo. -0,50 punti. 
“Pensa a qualcosa di bello! Te lo imponi.” In questo caso, “Te l'imponi” andava separato dal resto del pensiero, non essendo un pensiero, o con un'altra virgola (sì, proprio dopo il punto esclamativo, so che può sembrare strano, ma si fa così) oppure con un a capo. (-0,25 punti) 
“Dietro gli occhiali” è colloquiale e impreciso. “Dietro agli occhiali” è come avrebbe dovuto essere. Altri -0,25 punti in meno e per ora ci siamo! 
Ci tengo a specificare una cosa: non si tratta di errori gravi o di mancanze imperdonabili, ma di cura del testo, di finezza testuale. Sono, più che errori, sciatterie testuali, indici non di una mancata conoscenza grammaticale, ma di una semplice scarsa conoscenza delle regole di etichetta di scrittura digitale. Niente di grave: vietato abbattersi. 

Stile e lessico: 6/10 

Li ho trovati fallaci, per motivi che ora andrò a spiegare: innanzitutto l'uso alternato di corsivo e grassetto, che è decisamente troppo massiccio: quelle proprietà del carattere servono per attirare l'attenzione su qualcosa, ma se l'attenzione viene attirata troppo spesso dopo un po' smette completamente di avere importanza e di godere delle proprietà delle quali dovrebbe godere. 
Stile fin troppo paratattico (alias periodi brevi e frammentati) accompagnati da una povertà lessicale molto pronunciata. Non condivido la tua scelta dell'uso ad libitum della ripetizione narrativa, usata come figura retorica. L'effetto è un generale impoverimento di un testo che, essendo così breve per sua natura, deve condensare quanto più possibile in cento parole. Le ripetizioni sono il nemico numero uno di una drabble, perché le impediscono di essere autoconclusiva e di soddisfare il lettore in una breve pillola di fanfiction. Inoltre, il lessico ne risente tantissimo: sono solo cento parole, se si ripetono pure è la fine. Per non parlare delle citazioni: insomma, se hai solo cento parole non le sprechi riempiendole con le citazioni! Avresti potuto sfruttare molto meglio la possibilità che ti era stata offerta. 
In generale, trovo il tuo stile piuttosto acerbo e il lessico scarso e prevedibile – non intendo di te come autrice, in questo caso: intendo “all'interno della drabble che sto giudicando”, perché poi magari hai un lessico ricchissimo. Solo che qui non è stato sfruttato. 
Oltretutto le frasi, brevi e paratattiche, sono quasi “impilate” in una specie di sgradevole effetto di torta a strati; non è una narrazione concatenata, è un affrettarsi di pensieri disordinati e un po' confusi in un bagno di lessico alquanto sterile. Mi spiace essere così dura, ma dopotutto è questo il mio compito. Ti do la sufficienza in assenza di errori gravissimi. 

Originalità: 6,5/10 

Anche qui, non ritengo la tua drabble meritevole di un voto particolarmente alto; introspezione di Piton, morte di Lily, i famigerati occhi verdi, l'odio di Piton verso James. Anche tu, come molte altre partecipanti, hai scelto di non creare una situazione tua e di riprendere una situazione del libro, inserendo addirittura citazioni letterali. Trovo che di tuo in queste centocinque parole ci sia poco; è una drabble che avrebbe potuto scrivere chiunque, che non porta marchi distintivi di stile o contenuti, e l'originalità ne risente. È tutto un insieme di ragioni che ho già citato nello stile e che hanno finito per penalizzare non solo quel parametro, ma l'intera storia. Ho la sensazione, leggendola, che sia un estratto di Harry Potter stesso con qualche pensiero – un po' caotico, diciamocelo – in più. Un sei e mezzo per lo sforzo e, anche qui, in mancanza di cliché esagerati o errori madornali. 

Caratterizzazione personaggi: 7/10 

Non mi sento di darti più di 7 perché la povertà generica del testo ha reso povera anche la caratterizzazione. Una nota che in particolare non mi ha convinta riguarda Piton: come ti ho già detto, per difetto di stile i pensieri di Piton sono caotici e un po' confusi, impilati addirittura, in un momento che per quanto adrenalinico e frenetico risulta poco credibile. 
Piton ha una mente rigida, matematica quasi, estremamente logica e ordinata. JK Rowling ce lo fa capire in ogni modo possibile. Ciò non si sposa bene con l'ordine sparso che hai dato ai suoi pensieri e non so, non mi hai convinta: non mi sembrano pensieri tipici di una mente come quella di Piton, che fra l'altro in un momento come quello mi sarei aspettata più propenso a pensare a come avvisare l'ordine – e se farlo – e non a lasciarsi andare a reminiscenze dei mille volte menzionati occhi di Lily e del suo altrettante volte menzionato odio per il defunto James Potter. 
Non c'è nulla di preoccupantemente OOC o di eclatante, chiariamoci: questo giudizio sembra più duro di quanto non siano effettivamente le mie opinioni. È solo che penso che tu abbia lasciato buona parte del tuo potenziale inespresso. 

Utilizzo prompt: 5/5 

Un parametro pieno: il prompt è assolutamente protagonista e presente dall'inizio alla fine (forse perfino un po' troppo, ma non me la sento di penalizzarti per questo) con un ruolo non marginale e ben definito, approfondito al punto di giusto. Hai collegato bene gli occhiali con gli occhi che si celano dietro ad essi e la relativa reminiscenza di Piton a tal riguardo. Nient'altro da aggiungere, brava! La gestione dei prompt non è mai facile nelle drabble, ma hai avuto successo. 

Struttura della storia: 3/5 

La storia, indubbiamente, risente di tutte le lacune che ho sopra menzionato e spiegato ampiamente. Non ha contenuti particolari, non è strutturata al meglio e non convince fino in fondo; è una drabble con massicce quantità di potenziali inespressi, di “Ma se avesse scritto così...” e “E se avesse fatto colà...” e via dicendo. È un lavoro acerbo, che può senza dubbio essere migliorato, e che vale questo sforzo. La grossa nota positiva è che non ho visto niente di irrecuperabile o di gravissimo, e che sono fermamente convinta che tu abbia un ottimo margine di miglioramento. In conclusione, un consiglio: metti più di tuo nella prossima storia, personalizzala in ogni modo possibile! 
Recensione alla storia Dragon Park - 22/09/13, ore 23:38
Capitolo 1: Dragon Park
8° Classificata 
Punteggio: 37,25/50 
“Dragon Park” di Monnalisa1974



Grammatica: 9,25/10 

Allora, qui c'è un po' di confusione a livello di maiuscole/minuscole: “draghi” va minuscolo, mentre al contrario “Dorsorugoso Norvegese” va maiuscolo, essendo un nome proprio, una razza; draghi, invece, è un nome generico. -0,50. 
“Che stava covando le sue uova”: qui ci voleva “proprie” invece di “sue”, perché il soggetto è il drago (la dragona? Dragonessa?) e le uova sono di sua proprietà, riferite a lei. So che odiate “proprio” come parola, ma va usata, è la grammatica. -0,25. 
Tutto qui! 

Stile e lessico: 8/10 

Il tuo stile è abbastanza fresco e pulito, ma a tratti mi ha lasciata perplessa: “Era riuscito, per la prima volta nel Mondo Magico”. Qui, ad esempio, sembra che sia la prima cosa che riesce a fare nel mondo magico, e non che sia stato il primo ad aprire un parco di draghi. Una locuzione del tipo “Era riuscito ad aprire il primo parco di draghi del mondo magico” ti avrebbe fatto risparmiare preziose parole e avrebbe evitato fastidiose ambiguità. 
Il tuo lessico è semplice e chiaro, adatto allo stile semplice e paratattico, perfetto per le narrazioni leggere, che hai adoperato; mi hai dato la sensazione di saper scrivere in maniera molto chiara, ma di essere ancora alle prime armi o comunque con la necessità di sgravarsi di alcuni piccoli difetti di fondo, che solitamente passano col tempo e con l'esperienza e con una buona dose di esercizio. Un bell'otto, comunque, è del tutto meritato. 

Originalità: 7/10 

Sebbene i primi due parametri abbiano punteggi decisamente alti – e meritatamente – questa drabble mi ha lasciata tanto, tanto perplessa. 
A livello di originalità... non so, non è sicuramente un cliché, ma mi sembra che lo sia comunque. È incompiuta, incompleta, lascia un profondo senso di “E allora?” e non capisco quale sia il punto finale, lo scopo, manca un senso di arrivo e lascia un profondo senso di incompiutezza; ma di questo riparleremo nell'ultimo parametro. In originalità ti do un 7 perché sebbene la storia manchi di qualcosa e lo si senta terribilmente, un parco di draghi non l'avevo mai visto prima. 

Caratterizzazione dei personaggi: 6/10 

Anche qui io... sono perplessa. La mancanza di un senso di compiutezza si è riflettuto in quasi tutti i parametri, ma particolarmente in questo. Ci dai una visione di Charlie Weasley un po' priva di senso, in un contesto a cui manca ogni tipo di finalità. La drabble è “Charlie apre un parco di draghi. Charlie è felice.” Manca di complessità, il personaggio ha una caratterizzazione appena accennata e bidimensionale: accarezza un drago, è contento, è soddisfatto, è appagato, ma non dà la sensazione di conoscere il personaggio. È più la sensazione di un cameo al quale manca il resto del film, un'apparizione fugace e un po' insensata che non soddisfa il lettore, che non lascia il senso di finalità di una drabble. Il tema del parco avrebbe potuto portare a una riflessione un po' più profonda, a un qualcosa di più elaborato, mentre così è... povera. Incompleta. 
Direi che è il difetto più grande di queste cento parole: peccano di eccessiva semplicità. Scrivere non significa trattare necessariamente di grandi argomenti, ma o si parla di fatti semplici in maniera approfondita e appassionata oppure si trattano grandi eventi; senza, la scrittura è povera, e lascia poco. Ti lascio una sufficienza solo perché questo grosso difetto ha influenzato più che altro la struttura della storia e non mi sembrava giusto infierire su questo. 

Utilizzo del prompt: 5/5 

Il prompt, beh, è presente. Onnipresente. Senza di esso la drabble non avrebbe minimamente senso, e quindi ti do il massimo del punteggio, anche se forse di importanza gliene hai dato persino troppa, al punto che si ricollega ai difetti della drabble e in parte ne è la causa primaria. Insomma, cinque punti per la gestione ottimale, anche se avresti potuto lasciare spazio a qualcos'altro ed evitare di dargli tutta quest'importanza, lasciando spazio anche a qualcos'altro, anche di piccino. 

Struttura della storia: 2/5 

Mi dispiace tanto di dover essere così dura, ma la verità è che come lavoro lo ritengo insufficiente. Non lascia granché al lettore, e a causa del grosso difetto che ti ho spiegato meglio negli altri parametri, non lo posso valutare come sufficiente. La drabble è di buona qualità dal punto di vista formale, ma pecca di contenuto: non c'è niente di particolare o di speciale, solo uno o due concetti impilati in maniera asettica e con emozioni vacue e quasi sfocate, come se le vedessimo attraverso due lenti e non le stessimo vivendo. Penso che tu debba lavorare su introspezione e profondità narrativa, senza bisogno di improvvisarsi filosofi, eh, ci mancherebbe: è che questo senso di insoddisfazione deriva proprio da un'assenza totale di avvenimenti importanti diversi da quello principale, che è l'apertura del parco. Per aver successo, questa drabble avrebbe avuto bisogno di una struttura tipo “Charlie apre un parco di draghi → conseguenze” e non “Charlie apre un parco di draghi → fine.” Mi dispiace, e credo tu abbia molto potenziale. Mi dispiacerebbe molto vederti demoralizzata per colpa di questo giudizio, che, ti garantisco, ha solo buone intenzioni nei tuoi confronti. Mi auguro di rileggerti in futuro.
Recensione alla storia Don't panic - 22/09/13, ore 23:36
Capitolo 1: Don't panic
1° Classificata 
Punteggio: 42,75/50 
“Don't panic” di Sheridan17



Grammatica: 9,75/10 

Grammaticalmente parlando, manca solamente un punto fermo alla fine di “ti sforzi di rincuorarla, per riconoscere la ragazzina sfortunata e raggiante dei tuoi ricordi”. A parte questo (-0,25) è interamente corretta. 

Stile e lessico: 8,5/10 

Hai un buono stile e un lessico altrettanto gradevole. Molto uniformi e omogenei, distribuiti lungo il testo in maniera da mantenere uno stile medio, molto narrativo e adattissimo alla drabble, senza mai esasperarsi in picchi verso il basso o verso l'alto. I dialoghi sono ben inseriti e parte integrante del testo e, soprattutto, rispecchiano un linguaggio tipico del parlato che non avrei saputo scrivere meglio. Il punto e mezzo in meno è dovuto all'assenza di caratteri particolareggianti, uno stile fin troppo uniforme e a tratti un po' impersonale, che non lascia granché di impressione ma che è in grado di trasmettere con efficacia e fluidità l'essenza del messaggio che vuoi comunicare. È uno stile comunicativo, prima che narrativo: è come se l'intera drabble urlasse “Sto parlando!” e pretendesse la dovuta attenzione da chi la legge/ascolta. Uno stile e un lessico semplici ma efficaci, un ottimo lavoro davvero. Inoltre, la fic è molto curata sotto ogni punto di vista, e ciò lo apprezzo moltissimo. 

Originalità: 8,5/10 

Buona parte di questo voto in originalità dipende – non lo negherò – dalla scelta della coppia, che è piuttosto originale in un contesto come questo: hai inserito in contesto guerra una delle coppie fanon meno conosciute e apprezzate e l'hai comunque resa credibile. A toglierti punti è stata proprio la scelta di inserirli nella guerra, che allo stesso tempo te ne ha fatto acquisire. Te ne ha fatto acquisire per i motivi che ho appena scritto, mentre te ne ha fatti perdere perché in un certo senso è troppo semplice inserirli nella peggiore delle situazioni; un po' di dramma facile, insomma; l'Angst, a volte, è migliore se proviene dai momenti più inaspettati, mentre durante la guerra, beh, sorprenderebbe NON trovarlo, dell'Angst. A parte questo, è un lavoro piuttosto originale e ben gestito. 

Caratterizzazione dei personaggi: 7/10 

Troppa, troppa ambizione. Non si può inserire in una sola drabble di cento misere parole guerra, dialogo, descrizione e pure la caratterizzazione di non uno, ma ben due personaggi di cui sappiamo pochissimo, in particolare in riferimento a Katie. La caratterizzazione, infatti, ne ha risentito, e di pochissimo non hai sforato nel “Troppa roba in una sola drabble” e solo per l'abilità con la quale hai gestito la narrazione. I personaggi sono rimasti un po' piatti e nonostante le battute di dialogo sento di non essere veramente entrata in loro, che manca un punto di empatia, che non sono soddisfatta. Hai decisamente osato, e per molti parametri la cosa ti ha portato solo complimenti, mentre in questo sento che avresti potuto dare di più. Ma “dare di più”, qui, è un concetto relativo, visto che comunque parliamo sempre di drabble e di limiti di parole molto bassi. In ogni caso, complimenti per il tentativo. 

Utilizzo del prompt: 5/5 

Ottimo, niente da dire. Guerra e Quidditch, insomma, chi l'avrebbe mai detto? Fra l'altro, è solo l'ennesima delle cose che hai inserito in questa drabble, che è davvero carica ripensandoci. Entrambi sono protagonisti e il Quidditch regge bene il confronto con le altre tematiche. Si difende benissimo, insomma, riesce a lasciare spazio a tutto il resto e allo stesso tempo a restare onnipresente quasi dietro le quinte. E la battuta finale ne è la conferma. 

Struttura della storia: 4/5 

Mi sono piaciute le tinte generali – questa drammaticità diffusa e alternata a momenti di quasi tenerezza tra Oliver e Katie – e la sensazione di soffusa tenerezza. Un dramma non isterico, che si spiega lentamente – raro, per una drabble – e che invece di assalirti ti prende parola per parola, fino a trascinarti nell'empatia e a rassegnarti alle emozioni che cerchi di trasmettere. La struttura è senza dubbio ben gestita, nonostante forse la coppia sia un po' troppo particolare e il contesto decisamente troppo ricco per trasmettere un vero senso di compiutezza, di finitezza; la drabble lascia con un punto di domanda in testa, dei perché privi di risposta, la curiosità di sapere di più su due personaggi di cui si sa poco e niente, la voglia di andare più a fondo. A parte il punto che ti ho tolto per questo, oserei dire che è un ottimo lavoro, di quelli che ti lasciano qualcosa, e che tu hai dimostrato ottime abilità narrative. 
 
Recensione alla storia La finestrella - 22/09/13, ore 17:25
Capitolo 1: La finestrella
2° Classificata 
Punteggio: 42,25/50 
“La finestrella” di Hikari



Grammatica: 9,25/10 

Solo due cosette: uno, i punti fermi dopo le virgolette di dialogo. Si mettono solamente se dentro al tag non c'è già qualche segno di interpunzione forte, quale il punto esclamativo, di domanda e simili. -0,5. 
Gli altri 0,25 punti in meno sono per l'interlinea sbagliata, che come puoi vedere separa il testo dalla parte precedente come se fossero due paragrafi diversi. Ma, insomma, niente di grave. 

Stile e lessico: 8/10 

Io qui direi che ci siamo e infatti ti ho messo un bell'otto. Il problema è forse l'eccessiva paratassi – frammentazione delle frasi in periodi troppo brevi – che tende a infastidire un po' la lettura e a rallentarla, ma per il resto il tuo stile e il tuo lessico si adattano bene alla situazione e reggono anche strutture incisive con successo. Mi è piaciuta la scelta del POV della mamma di Lupin invece che direttamente del bambino e hai fatto benissimo a cambiarle il nome quando Pottermore ci ha rivelato quello vero. 
Un dubbio che mi ha assalito è questo, però: 
“Remus coprì la carne lacerata da lunghi graffi.” Dunque, il danno subito è alla bocca, mi pare di capire. La bocca di un bambino non può ospitare lunghi graffi, perché è troppo piccola; inoltre, data la colorazione dell'interno del cavo orale, graffi e ferite si vedono pochissimo, sostituite da semplice macchie rosse quasi prive di forme, che a prescindere dalla propria profondità si confondo col colore delle pareti sottostanti. Insomma, non mi ha convinta a livello visivo, mi ha trasmesso l'immagine sbagliata, ma parliamo di inezie. Lo stile è soddisfacente e il lessico sufficientemente vari. 


Originalità: 7,5/10 

Qui rientriamo in parametri molto nella media, nel senso che a un prompt come denti è quasi scontato associare un bambino e/o un lupo mannaro. Punti in più ne hai acquisito per la scelta del POV della mamma e non del bambino, cosa che ti frutterà anche in caratterizzazione, ma a livello contenutistico non c'è granché di originale o di particolare o di degno di nota. Inoltre, il tuo stile, per quanto perfettamente adeguato, è molto standard e non aggiunge dettagli considerabili “tuoi”. È una drabble accettabile, ma l'originalità non è né un suo punto debole né un punto forte; un voto, dunque, perfettamente nella media. 

Caratterizzazione dei personaggi: 8/10 

Un buon lavoro. Forse mancano un po' di originalità e le loro reazioni sono fortemente standardizzate, ma alla fin fine hai aggiunto qualcosa a un personaggio del tutto nuovo – la mamma di Remus – e hai reso Remus bambino perfettamente credibile e tormentato proprio al punto giusto. Il tutto risulta credibile e crea l'effetto giusto: quello di avere la sensazione, a fine lettura, di sapere qualcosa di più sui personaggi di cui si ha appena letto. È proprio quello che dovrebbe fare una buona drabble, e i personaggi privi di carattere di solito tendono ad affossare questo tentativo e a renderli piatti e a una sola dimensione, ma hai gestito bene la situazione e hai calcolato bene il rischio, ottenendo un risultato gradevole e che trasmette un senso di compiutezza. 

Utilizzo del prompt: 5/5 

Ottimo, ottimo, ottimo. Un bel protagonista non ingombrante. Ho trovato ottime gestioni dei prompt in questo contest, e la tua storia è una di quelle. Come già detto a molti altri, i prompt nelle drabble devono avere un ruolo di spicco senza però oscurare tutto il resto, parti narrative e dialoghi. A fine lettura, il prompt “denti” risulta memorizzato e ben inserito nel contesto, padrone e allo stesso tempo funzionale al racconto dell'evento, convincente eppure non onnipresente in maniera fastidiosa. Che dire? Parametro pieno. 

Struttura della storia: 4,5/5 

Un buon punteggio, una buona drabble. Carica al punto giusto, con giusto qualche difettuccio qua e là, ma per il resto un lavoro ben studiato e calibrato, con un buon bilanciamento dei vari elementi e una struttura decisamente convincente. È precisamente quello che dovrebbe essere una drabble, e cioè una pillola di fanfiction, un bicchiere d'acqua che si manda giù in un sorso e ti lascia qualcosa di più, sia esso la sensazione di essersi dissetati o la piacevole sensazione di sapere qualcosa in più sui personaggi. Hai gestito e sfruttato le tue cento parole al meglio e hai saputo combinare le parti narrative e dialogali con successo. Un lavoro di qualità alta e senz'altro una gradevolissima lettura.