Recensioni di JodieGraham

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Recensione alla storia Rise and rise again, until birds become wolves - 02/03/21, ore 17:04
Capitolo 1: L'incontro
Ciao!
È molto carina la tua idea di rivedere quegli che sono gli eventi principali legati a Sansa e Sandor in modo da mettere in risalto il loro legame. Mi è sempre piaciuto quando si rileggono dei momenti, facendo mettere in risalto i pensieri e le sensazioni di determinati personaggi.
Ovviamente, per mettere in risalto il loro rapporto, mi sembra più che giusto che tu sia partita dal loro primo incontro.
Qui troviamo Sansa che sta passeggiando con Lady, la sua metalupa. Stanno facendo una pausa sul Tridente durante il viaggio che da Grande Inverno la condurrà ad Approdo nel Re.
Posso immaginare quanto possa essere felice di vivere nella capitale. Per quanto potesse amare la sua casa, sappiamo benissimo quanto Grande Inverno le sia sempre stato stretto, così lontano dalla vita che si viveva a corte. Aveva sempre preferito dedicarsi ad attività che più si confacevano a una vera signora, invece che, magari andare a giocare con i suoi fratelli. Per una ragazza che, quindi, ha sempre sognato di diventare una vera Lady e di sposare un bel uomo, si può immaginare anche la sua felicità che prova alla prospettiva di poter sposare il principe Joffrey e di diventare, un giorno, regina.
È così presa ad osserva i vari componenti della coorte del re e a preoccuparsi di che cosa potessero pensare di lei, così diversa da loro, da non accorgersi di andare a sbattere contro qualcuno.
Mi è piaciuta molto la descrizione che ci fai di Ser Payne e dello stesso Sandor. Diciamo che entrambi hanno dei volti segnati dalla crudeltà che la vita ha riservato loro, ma mi piace come, nonostante il volto deturpato, Sansa rimanga colpita dagli occhi così belli di Sandor. Ci fa proprio capire come non dobbiamo fermarci solo alla prima impressione, ma possiamo trovare del bello anche dove pensiamo che non possa esserci.
Il “ti faccio così paura?” è proprio una domanda retorica tipica di Sandor: lui è perfettamente consapevole del suo aspetto e di quello che provoca negli altri quando lo vedono e non ha nessun problema a farlo notare.
Immagino che Sansa si possa essere in colpa nel udire una domanda del genere: fissare in quel modo una persona con il volto deturpato non è mai molto educato, ma, soprattutto, non è qualcosa che si addice ad una futura regina.
Ovviamente Sandor non aspetta che la giovane gli risponde, ma rincalza la dose chiedendole se fosse Ser Peyne a farle paura, visto che spaventa anche lui con quella faccia.
Devo ammettere che ho provato tanta tenerezza nei confronti di Sansa: lei è ancora una ragazza dolce e ingenua, che non conosce ancora tutto il male che esiste nel mondo, che si trova invece incastrata in questa situazione con due uomini da quest’aspetto così particolare e non sa come uscirne fuori senza rischiare di offenderli maggiormente.
A tirarla fuori da questa situazione è il principe Joffrey. È proprio lui ha spiegare a Sansa chi siano quei due uomini, facendola sentire ancora peggio: si rende conto di aver offeso “il boia del regno” e il Mastino. Sapere che quei due sono tra gli uomini più pericolosi del regno la fanno sentire ancora più in colpa.
Queste sensazioni durano poco, visto che, approfittando della bella giornata, va a fare una bella passeggiata con Joffrey e la metalupa.
Ho apprezzato che tu non abbia voluto descrivere nei particolari la scena dello scontro tra Joffrey e Arya, ma ti sei voluta concentrare sui pensieri e sentimenti di Sansa per le conseguenze di quel gesto. Sì, perché penso che quello sia stato il primo vero assaggio che lei ha avuto con il male che purtroppo regna con il mondo.
Quando ha testimoniato in favore di Joffrey di fronte al re e alla sua corte, non poteva assolutamente immaginare che questo avrebbe portato alla morte di Lady. Quando ha raccontato che erano state Arya e Nymaria ad attaccare il giovane principe, di certo non poteva immaginare che ad essere punita sarebbe stata la sua metalupa, visto che quella di sua sorella era scomparsa. Capisco perfettamente che, quindi, possa sentirsi in colpa per quello che ha detto, ma sono certa che, se avesse saputo prima quale sarebbero state lo conseguenze, non avrebbe mai parlato.
Per quanto riguarda la morte di Micah, non penso che sia colpa sua: purtroppo il giovane garzone è stato condannato a morte sole e semplicemente perché si è trovato contro Joffrey.
Posso quindi immaginare perfettamente che, dopo aver visto il suo corpo massacrato, Sansa non possa non guardare che con uno sguardo carico di odio il Mastino, l’autore materiale della sua morte. Sguardo che cambia quando lo sbircia sfilarsi la cotta sporca di sangue, rivelando il suo fisico muscoloso. Diciamo che non è molto il mio tipo, ma posso immaginare che sia stato un bel vedere.
Ho trovato questo capitolo molto interessante e trovo che i pensieri e le emozioni di Sansa durante i vari momenti siano tutti molto coerenti con il personaggio originale.
Un saluto,
Jodie
Recensione alla storia A year with the Oathkeepers - 09/11/20, ore 21:20
Capitolo 1: Il patto
Buon salve!
Visto che non sapevo che cosa tradurre e dovrei scrivere un bel po’ di pagine prima di “La lunga notte” che ci sarà questa sera, allora ho pensato che la cosa più ragionevole da fare fosse passare qui da te per lasciarti questa recensione.
Oddio, adoro il prompt che hai scelto per questo capitolo. Ho qualche lacuna per quanto riguarda “L’era glaciale”, ma Manny stava parlando con Sid, vero? Certo che, ora che ci penso, il rapporto tra i bimbi belli è molto simile a quello tra Manny e Sid, dove uno rompe le scatole all’altro tutto il tempo, rischiando costantemente di essere ucciso in malo modo.
Ma ora basta divagazioni e parliamo della storia vera e propria.
Mi piace l’idea che BriBrie si trovi a Grande Inferno… ops, volevo dire Inverno, per addestrare Arya nel uso della spada. Non solo perché in questo modo la bimba potesse avere un riconoscimento per la sua bravura, ma perché avrebbe fatto molto bene anche al nostro No One preferito (vittoria facile visto gli altri). A parte gli scherzi, avrebbe molto giovato ad Arya se i suoi genitori fossero andati a patti con la realtà subito: loro figlia non sarebbe mai stata una lady e aveva interessi particolarmente maschili, quindi tanto valesse che la facessero allenare come i suoi fratelli maschi.
Ad intralciare gli allenamenti di BriBrie e Arya è l’arrivo a Grande Inverno della famiglia reale.
Bimba, io capisco che tu non ti senta scombussolata a questa notizia, perché anch’io lo sarei al pensiero di trovarmi di fronte alla Queen Suprema. Ma non devi temere, perché immagino che questa visita ti presenterà qualche altra sorpresa (magari un po’ più bassa di te, con gli occhi verdi e i capelli biondi).
Un altro dei motivi per il quale è agitata è perché spera che anche Renly arrivi con la corte. Questo passaggio mi ha riaperto un mondo, perché io quasi non ricordavo più che Renly prima della morte di Bob (si, ho deciso di chiamarlo così perché Robert è troppo lungo e non mi va di sprecare secondi preziosi della mia vita con lui) vivesse a corte e facesse parte del concilio ristretto. Forse prima di fine anno dovrei rivederlo per la quarta volta ahahahaha A parte gli scherzi, come sappiamo Renly non si reca a Grande Inverno con la family, ma rimane a casina con Varys e Ditocorto (chissà se hanno organizzato qualche festino visto che avevano a loro disposizione un castello vuoto). Comunque, anche in questo caso, BriBrie non temere che ti aspetta qualcosa di molto meglio, sempre se guardi bene.
No, non mi riferisco né all’uomo grasso, lento e con la barba poco curata e nemmeno il tizio con un elmo a forma di cane. Sì, mi riferisco proprio lui, il tipo fascinoso.
Cioè, Brie, tu vorresti dirmi che ti trovi di fronte ai gemelli Lannister, al più figo e alla più figa di tutta Westeros, e stai ancora a pensare a Renly Baratheon? Sei senza speranza. Non ne sei proprio degna di loro.
Fortunatamente la bimba ha trovato il coraggio di rendere i suoi omaggi alla coppia reale, anche perché spera in questo modo di non dover più rivolgere loro la parola per tutto il resto della loro visita.
Ora, io voglio parlare di quella povera anima della Queen, che si trova a dover parlare con due tra le donne che più detesta al mondo (ho provato a scrivere con quante donne lei ce l’abbia, ma ho perso il conto dopo un po’ ahahahha).
Credimi, tesoro mio, ora le dici che è un piacere conoscerla, ma quando ti ruberà il tuo bambolotto preferito se lo penserai ancora.
Comunque è stata una vera signora nel dire a Brie solamente che è “davvero molto alta”, perché sappiamo che può riferirsi con ben altri aggettivi quando parla di lei.
Non mi è piaciuto che Cat (ma quando mai mi piace qualcosa che fa?) sia così titubante quando la Queen Suprema le chiede che cosa la Brie insegni a sua figlia. Capisco che lei sia contraria che una donna svolga certi tipi di attività, ma, se avesse studiato attentamente la biografia di Cersei Lannister, avrebbe saputo che da bambina si scambiava di vestiti con suo fratello gemello per andare allenarsi con la spada al posto suo, quindi non avrebbe mai visto di cattivo occhio che Arya avesse un’istruttrice personale per questo. Anzi, è più probabile che la invidi. Vedi, Cat, Queeny è di vedute molto più larghe di te.
Comunque, mentre Brie deve ancora riprendere dalla conversazione con un essere così celestiale, va quasi a sbattere con un’altra figura angelica. Pensa, una figura così angelica che non perde tempo a dirle “…donzella, ti avevo scambiando per un uomo.” Jaime Lannister, come faremmo senza di te e queste tue perle di cavalleria??
Allora Brie, va bene che lui ti ha detto che sembri un uomo e continua a chiamarti donzella, ma, primo, se non gli dici come ti chiami, è difficile che lo indovini (e poi speriamo che se lo ricordi… non so se ti dice qualcosa il nome Brian aahahhaha), secondo, non è che tu passi per miss educazione se lo chiami Sterminatore di Re.
Bimbo, fai benissimo di darle della superficiale a quella brutta cattivona. Tu sei solo un bimbo dolce dolce che si merita solo tanto amore.
Per quanto riguarda te, Brie, credo che invece lo incontrerai ancora e spesso, anche se proprio non lo meriteresti! *Jodie invia a Brienne una linguaccia virtuale*
Infatti non credo che passi molto tempo prima che si rincontrino al Parco degli Dei, mentre lei è intenta ad allenarsi per sfogare le sue frustrazioni (se chiedi al bimbo, forse lui ha qualche idea più piacevole per farlo).
Come sempre, la loro conversazione è pacifica, caratterizzata da parole di stima e… hahahahahha, non ce la faccio ahahaah.
Rettifico, come sempre si insultano pesantemente. Tra soprannomi di dubbio gusto, paragoni con Gregor Clegane (Gregorione del mio cuore) e lezioni non richieste di geografia di Westeros, fanno già faville.
La frase del prompt ci sta divinamente all’interno di questa conversazione ed ero cerca che sarebbe stata bimba a dirla a bimbo.
Su una cosa però Jaime ha veramente ragione: ci vuole davvero coraggio a parlare così al fratello della regina, utilizzando un persino un soprannome che lui, ovviamente, detesta. Ora, perché lui non è una persona che corre da Cersei quando qualcuno gli fa un torto, ma è abituato a combattere da solo le proprie battaglie, se no immagino che Brienne se la sarebbe vista veramente brutta.
Ovviamente ci vuole ben altro per far desistere il nostro bimbo preferito, che, curioso come tutti i bambini, chiede alla bimba che cosa stia facendo, se sta aspettando Arya per allenarsi. Avendo la conferma che si sta allenando da sola, le propone di vedersi al tramonto per un duello, così da “farla mandare al tappeto da un vero cavaliere”.
Certo, Brie, accetta e non rimettere il dito nella piaga che lui è abituato a vincere perché è il fratello della regina, perché se ti batte è tasta sentirlo gongolare.
Alla fine decidono di fare un patto: se vince la bimba, bimbo dovrà smetterla di importunarla, mentre, se vince bimbo, allora bimba dovrà fargli compagnia per tutto il resto del soggiorno.
Scusa Brie, ma se questi sono i patti, allora io tifo per Jaime: è troppo bello vedervi battibeccare per poterci rinunciare.
Poi, comunque, può promettere a te stessa che quella sera gli strapperai quel ghigno soddisfatto dalla faccia, ma siamo sicuri che non te lo sbatterà in faccia in un bel bacio appassionato?
È stata una storia veramente molto carina e ben scritta. I bambini sono meravigliosi come sempre. Trovo che tutti i personaggi sono IC con le loro controparti originali, quindi davvero bravissima. Spero che in futuro ci farai vedere come andrà a finire il duello tra di loro perché secondo me ne vedremo delle belle.
Dopo questo lungo sproloquio ti saluto che vado a vedermi i miei adorati bambini in carne ed ossa su Rai4 (se non ti rispondo sai perché).
A pochissimo anche perché ho notato che ho dei tuoi messaggi da leggere su massanger.
Un abbraccio virtuale,
Jodie
Recensione alla storia A Lion in Autumn - 18/10/20, ore 15:59
Capitolo 3: Il Libro Bianco
Buongiorno!
È da tanto che non mi senti vero?
Siccome sai che giornata gioiosa è oggi per me ( se arrivo al termine griderò al miracolo), ho deciso di passare qui da te perché o mi mettevo buona al pc a leggere a scrivere o avrei veramente fatto saltare qualcosa.
Ma ora parliamo della storia vera e propria.
Non penso che rimarrai meravigliata se ti dico che ho provato una stretta al cuore nel leggere questa terza storia.
Ne abbiamo parlato tante volte della tenerezza che provo ogni volta che rivedo la scena in cui Joff prende in giro suo “zio” perché, mentre per tutti gli altri Lord Comandanti sono state scritte pagine e pagine narranti le loro gesta, per lui ci sono solamente qualche riga risicata; aggiungiamo anche che non vi erano scritte nemmeno delle grandi cose, visto che si limitavano a dire che aveva ucciso il suo re (non apriamo questo discorso che posso parlarne per un mese. Fammi solo dire una cosa: Ned, tu che gli avresti fatto ad Aerys? Lo avresti guardato negli occhi? Ipocrita) Fortunatamente, in quel caso, Jaime ha avuto subito la risposta pronta, dicendo a suo “nipote” che aveva ancora tempo per altre imprese da prendere nota.
Invece, non se te l’ho mai detto, verso sempre milioni di lacrime nella scena in cui Brienne si siede al tavolo con il Libro Bianco e inizia a scrivere tutte le gesta di Jaime, sapendo perfettamente quanto fosse importante per lui ( anche qui cerco di essere breve perché se no finisco domani ad analizzare questa scena, ma voglio solo dire “Died protecting his Queen” :’( :’( ).
Quindi mi piace davvero tantissimo la tua idea di un Jaime che, salvatosi dal crollo del palazzo, si ritrovi a sfogliare il Libro Bianco, come aveva fatto tante volte in passato, e si rende conto di tutte le righe che sono state scritte su di lui.
Non impiega molto a capire che sia stata Brienne a scriverle, sia perché è lei il nuovo Lord Comandante ed è suo compito scrivere le gesta del suo predecessore, sia perché ne riconosce la scrittura e, soprattutto, tante delle cose che vi sono scritte poteva saperle solamente lei.
Quello che vi è scritto è proprio un bellissimo sunto di quelle che sono state anche le tappe fondamentali di quello che è stato lo sviluppo di questo personaggio, da quando era il “Leone d’oro” che fu fatto prigioniero al Bosco dei Sussurri al mettere in repentaglio la sua vita per difendere Grande Inverno contro l’Esercito dei Morti. Conoscendo Jaime, lui probabilmente non sarebbe stato così magnanimo con se stesso e avrebbe visto solamente i suo sbagli, senza considerare tutto il buono che ha anche fatto, quindi ci voleva veramente Brienne per farglielo notare.
Unica differenza rispetto al originale, essendosi salvato, scopriamo che è stato investito nuovamente del Mantello Bianco da parte di Re Brandon e ha sposato Brienne, visto che il nuovo monarca ha abolito il celibato per le Cappe Bianche.
La scena tra i due è veramente tanto dolce.
Si vede proprio che Jaime è davvero grato con Brienne per quello che ha scritto e che lei lo abbia fatto proprio spinta per il grande amore che nutre per lui, per il quale è riuscita a cambiare idea su di lui e capire finalmente che grande uomo lui è in realtà. In tutto questo, nota che invece la pagina di Brienne è ancora bianca e le chiede che cosa aspetta a scriverlo.
Mi piace proprio l’idea di loro due che compilano quelle pagine insieme. Come per Jaime, penso che anche Brienne sminuirebbe molto quello che ha fatto negli ultimi anni, non dandosi il giusto valore. Penso che invece la vicinanza del marito possa aiutarla ad essere più obiettiva e farle riconoscere tutto il proprio valore.
Speriamo però che riescano a concentrarsi sul compito, dato che, viste le premesse iniziali, questi due rischiano di perdere più tempo a “coccolarsi” che ha scrivere.
Jaime, con tutto il bene del mondo, ma ha ragione Brienne: come coscienza non sei credibile, almeno che tu non voglia essere quella di gente come Lugignolo ahahahaha
Questa storia mi è piaciuta veramente tanto. L’ho trovata dolcissima e davvero molto originale.
Spero di essere più veloce con le prossime recensioni, quindi a prestissimo.
Abbraccio virtuale ( e sai perché),
Jodie
Recensione alla storia Dal fuoco nel fuoco - 11/10/20, ore 14:26
Capitolo 1: Dal fuoco nel fuoco
Ciao tesoro!
Come ti dicevo, ecco approfittare di questa uggiosa mattina di ottobre per passare qui da te.
Mi piace molto la tua idea di partire dal momento in cui Davos viene recuperato in mare da una nave subito dopo la battaglia della Baia delle Acque Nere (uno dei miei momenti preferiti sia nel libro che nella serie) per iniziare questa storia. A differenza dell’originale, infatti, a salvarlo questa volta non è stata una nave di uomini fedeli a Stannis Baratheon, ma uomini dei Lannister.
Effettivamente, pensandoci bene, anche nell’opera principale è stato un po’ frettoloso a presentarsi dicendo di aver combattuto per il re senza prima accertarsi che che quegli uomini fossero amici o nemici.
Dopo aver trascorso una notte in cella, il nostro povero “Cavaliere delle Cipolle” viene condotto proprio di fronte al re Joffrey Lan… scusa, volevo dire Baratheon. Mi sembra superfluo dirti che io sarei tanto voluta essere al suo posto in questo momento, ma passiamo oltre.
Mi piace molto che in questa scena tu abbia inserito sia Baelish che Varys e vi ritrovo tantissimo i personaggi principali in quello che dicono: Dicorto, da grande viscidone qual’è, chiede al re che cosa dovrebbero fare con il prigioniero, mentre il Ragno Tessitore cerca di far cambiare idea a sua Maestà e gli consiglia di tenere Ser Davos semplicemente come ostaggio.
Ho quasi sputato un polmone quando Joffrey chiede se dovessero mettere Davos nelle cucine a tagliare le cipolle e, anche in questo caso, mi sembra proprio una risposta da lui.
Altra cosa che credo che non ti meraviglierà affatto sia che il personaggio che più di tutti mi sia piaciuto in questa scena è la MY QUEEN: Cersei Lannister. Mi piace molto che in questo caso sia così autoritaria con suo figlio, arrivandogli a dire che questa volta si sarebbe fatto a modo suo e, quindi, Ser Davos sarebbe dovuto tornare nelle segrete. Joffrey ha già fatto troppi danni quando a mandato Ned Stark a morte e, mentre in quel caso non era stata troppo incisiva nel cercare di dissuaderlo da quell’idea, ora non vuole proprio ripetere lo stesso errore.
Sì, caro Davos, Cersei è perfida, ambiziosa, imprevedibile e promiscua, ma ha anche dei difetti… pochi, ma qualcuno ne ha anche lei ahahahah
Comunque, qualche giorno dopo, la regina del mio cuore si reca proprio da Davos nelle segrete.
Devo dire che ho provato un po’ di tenerezza per l’ormai ex contrabbandiere quando dice che purtroppo il vino non è avvelenato: è un uomo che ha appena perso suo figlio, non sa che cosa sia successo al suo re e, ora, si trova prigioniero di un re che, per quanto io possa amarlo, ammetto che sia del tutto imprevedibile. Immagino perfettamente che, in quel momento, lui vede la morte come una via di fuga da tutte quelle sofferenze.
Cersei con lui si comporta come si sarebbe comporta la Cersei originale: parte da qualcosa di gentile, come offrire del vino, e qualche semplice osservazione, come sulle falange che Stannis ha tagliato al suo prigioniero, per poi arrivare al punto della questione: se vuole salva la vita, ser Davos deve rinnegare Stannis e proclamare la sua fedeltà a Joffrey.
Ovviamente, l’uomo rimane saldo e non ha proprio intenzione di tradire il suo re. Questo è proprio una delle caratteristiche che distinguono Davos da molti altri personaggi dell’opera, pronti a tradire chiunque per un tornaconto personale. Lui non è così: ha deciso di seguire Stannis perché crede fermamente in lui, perché pensa veramente che lui abbia la stoffa per essere un grande re e non rinnega tutto questo solo per avere salva la vita.
Quindi immagino che per Cersei, abituata ad avere intorno uomini come Varys o Pycelle, questa cosa la spiazzi e la porti ad avere una certa simpatia e curiosità nei confronti dell’uomo. Ovviamente, non sarebbe stata lei se non fosse uscita di scena facendo qualche minaccia non troppo velata.
Non posso negare di essermi sciolta nel leggere di Tommen che insegna a Davos a leggere. Penso anch’io che il piccolo sia la miglior scelta per sostituire la piccola Shireen in questo compito: come la figlia di Stannis, anche lui sembra preferire vivere in un mondo tutto suo, tipico dell’infanzia, e cercare comunque di trovare nel buono anche nella realtà che gli circonda.
Ha ragione Davos a rimanere stupito che nessun adulto sembra prestare troppa attenzione a Tommen, visto che è un bambino eccezionale e non merita di essere trascurato. Mi fa piacere che Cersei non fraintende quelle parole, ma capisce che l’uomo lo sta dicendo proprio perché si è affezionato a suo figlio più piccolo e desidera solamente il suo bene. Non apro una parentesi su quanto Tommen sia meno amato da sua madre rispetto a suo fratello e sua sorella (e quanto proprio non fosse considerato da suo padre presunto e suo padre di fatto) perché potrei scriverci un saggio breve sopra e non ti voglio annoiare.
Ovviamente Cersei è venuta a conoscenza che suo figlio ha insegnato al loro prigioniero a leggere e scrivere e vorrebbe che lui firmasse una confessione dove dice che riconosce Joffrey come legittimo re. Anche in questo caso, Davos non cede.
Devo ammettere che lo trovo molto realistico che Stannis non abbia avuto nessun interesse a fare qualcosa per riavere indietro il suo Primo Cavaliere: è un uomo che pensa soprattutto a se stesso e i proprie obiettivi, non interessandosi minimamente se, per ottenerli, deve passare sopra a qualcun altro. Ricordiamo sempre,, infatti, che è un uomo che è riuscito ad uccidere suo fratello e far bruciare viva la figlia.
Effettivamente, se Stannis non ha mostrato nessun interesse per lui, Davos è ormai inutile per Joffrey, quindi immagino che ora abbia davvero paura che la sua esecuzione sia prossima.
Invece, qualche mese dopo, Davos viene liberato per ordine del nuovo re. È stato proprio una delle prime decisioni che Tommen ha preso quando è salito al trono quella di scarcerarlo. Anche in questo caso, lo trovo veramente un gesto incline con il personaggio.
Ora che è un uomo libero, Davos potrebbe benissimo tornare da Stannis, invece decide di rimanere perché certo che Tommen possa essere un ottimo re e vuole credere in lui.
Mi piace molto che lui spenda qualche parola di cordoglio per Cersei. Anche lui ha perso da poco suo figlio e conosce perfettamente il dolore dilaniante che sta provando la donna in quel momento. Non importa quale atrocità abbia fatto nella vita, ma per una madre un figlio è sempre un figlio e la sua morte è un dolore insormontabile. Apprezzo che in quel momento lui non la vede più come la perfida donna che tutti descrivano, ma solo come una donna distrutta.
Ovviamente Cersei si sente finalmente come se qualcuno la capisse realmente e che, finalmente le mostrasse la sua compassione.
Mi piace l’idea che un momento così doloroso possa essere la base per iniziare un nuovo rapporto di stima tra i due.
Apro una piccola parentesi: Cersei, a me tuo figlio piaceva tanto e, ogni volta che vedo la scena della sua morte, soffro.
Penso che a Tommen avrebbe fatto molto bene avere accanto una figura come quella di Davos, che potesse essere al suo fianco per consigliarlo e farlo ragionare su quale decisione fosse la più saggia da prendere. Se lo avesse avuto, non sarebbe stato un fantoccio tra le mani di sua moglie e sua madre, che alla fine hanno tragicamente distrutto.
Mi piace anche che Davos cerchi di consigliare Cersei e di farle capire che non c’è sempre bisogno di ricorrere alla violenza per risolvere i suoi problemi. Ormai, oltre che in Tommen, lui vede del buono anche in sua madre e non vuole che lei lo reprima con le sue azioni
Ora devo aprire due parentesi:
Davos, hai ragione che non c’è sempre bisogno di ricorrere alla violenza, ma la distruzione del tempio di Baelor è una delle scene più fighe che esistono nella storia delle serie tv;
Cersei, sei fantastica. Non lasciare mai che nessuno ti dica che sei marcia.
Mia cara, ormai ti conosco bene ed ero veramente pronta all’idea che potesse nascere una sorta di “relazione sessuale” tra Davos e Cersei, ma devo ammettere che mi piace molto l’idea di questo equilibrio da mantenere, per cui vi è la necessità che la bontà e la cattiveria si mescolassero. Mi spiego meglio: mi piace molto l’idea che Davos capisca che, diventando il suo amante, riuscirà a salvaguardare quello che resta della sua bontà, anche a scapito di perderne un po’ della sua.
Mi fa davvero piacere anche che lui provi a tranquillizzarla nei riguardi della profezia, che quindi Tommen non morirà prima di lei e nessuna donna più giovane e bella verrà a prendere il suo posto. Lui ha già visto tutti i danni che la Donna Rossa ha fatto in Stannis con le sue profezie per vedere qualcun altro.
Purtroppo, però, in questo caso è tutto vero e arriva una donna più giovane, con due draghi, concludendo tutto quanto con il fuoco.
Mi piace questo finale detto/non detto dove non scrivi apertamente che cos’è accaduto a Davos, Cersei e Tommen, ma il lettore lo comprende perfettamente con quel “E così tutto finì esattamente come era iniziato, come se quello fosse l'unico modo in cui la storia poteva concludersi. Nel fuoco.”
Questa storia mi è piaciuta veramente molto.
Come tutte le tue storie, nonostante l’originalità dovuta da una coppia crack, sei stata bravissima ad inserirla all’interno di tutta la vicenda generale in modo da renderla plausibile (e te lo dico io che per me Cersei deve stare categoricamente solo con Jaime, ma lui può stare con categoricamente solo con lei e Brienne aahahahah). Hai descritto benissimo tutti i personaggi, rendendoli riconoscibilissimi e coerenti con le loro controparti originali.
Grazie mille per avermi consigliato questa storia perché è stata proprio una bellissima scoperta.
Alla prossima tesoro mio!
Un abbraccio,
Jodie

PS: ma l’hai scritta la storia sulla terapia di coppia di Davos e Melisandre?
Recensione alla storia A Lion in Autumn - 06/10/20, ore 22:58
Capitolo 2: Un arrivo indesiderato
Tesoraaaaaaa!!!
Eccomi qui finalmente a recensire questa seconda One Shot.
Apro una piccola parentesi iniziale: ormai per il mio cervello bacato tutti i cuccioli di leone si chiamano Joanna perché, sia per le braime sia per le twincest i leoncini si chiamano tutti così, quindi non mi sembra vero che in questo caso Joanna è una bambina vera e non il felino.
Parlando della storia vera a propria, questa qui inizia con i bimbi a letto (ovviamente, in quale altro luogo dovrebbero trovarsi quei due?)
Io sono dell’idea che ha ragione quel detto che dice che “gli ospiti sono come il pesce: dopo tre giorni puzzano” e non farei mai stare qualcuno a casa mia per un mese, soprattutto non Tyrion e Bronn che ti fanno rimpiangere di avergli invitati già dopo pochi minuti dal loro arrivo.
Cosa che sicuramente a pensato quella mattina Jaime visto che, aveva finalmente convinto la sua mogliettina a fargli qualche “coccola coniugale”, quando loro figlia entra in camera loro urlando che erano arrivati gli zii.
Ma è possibile che sti due poveri cocchi non riescano mai a s*****e in pace? Forse però non lo sanno, ma hanno inventato un oggetto chiamato chiave che serve proprio ad evitare che le porte si aprano in momenti del genere. Usatelo, forse vi regalerà qualche momento piacevole in più.
Anche se sembra che nessuno le abbia insegnato a bussare, Joanna sembra davvero una bambina dolcissima e mi fa impazzire che consideri anche Bronn suo zio. Peccato che se ne esce con la domanda più sbagliata da chiedere in una situazione del genere: “Che facevate?”. “Provavamo a non farti rimanere figlia unica, ma ci è impossibile se ci disturbi” era la risposta che immagino entrambi hanno pensato, ma “niente” è quello che è uscito dalle loro bocche.
Va bene che una bambina innocente non può sapere che non ci si deve fiondare così nella camera di una coppia, ma Tyrion e Bronn sono adulti e molto informati in materia, quindi almeno loro potevano dissuadere la piccola. Sono così informati in materia che, essendo giunti a Tarth in anticipo, hanno scelto di trascorrere quel tempo extra in un bordello. Conoscendo i due uomini non vi è nulla di strano in questo, peccato che ha spiegarlo alla coppia è proprio la loro figlioletta, che ovviamente non ha la minima idea di che cosa siano. (Mi ricorda quando da piccola io e la mia migliore amica cantavano a squarciagola la versione di Gem Boy di Lady Oscar, che dice “Oh Lady Oscar, tutti fanno un’orgia quando passi tu!” e la mia amica, innocentemente chiese alle nostre madri che cosa fosse un’orgia ahahaahah)
Devo ammettere che in questo momento provo un’infinita tenerezza per i due bimbi, che devono arrampicarsi sugli specchi per censurare alla bene e meglio le parole sconce che escono dalla bocca dei due uomini. ( Come la madre della mia amica che rispose che “l’orgia è una festa.” ahahahahah)
Bribri, però, se Bronn è il protettore dell’Altopiano non è colpa di tuo marito, perché lui con il clavicembalo che voleva dargli Alto Giardino. Piuttosto, incolpa tuo cognato che glielo ha concesso in cambio della propria vita.
Comunque alla fine la bimba è così disperata da quella situazione che convince la piccola ad andare via dalla stanza con la scusa di fare colazione. Ovviamente bimbo ne approfitta per caziare ben bene i due ospiti, soprattutto per quanto riguarda le parole da usare di fronte alla sua figlioletta e sul averlo disturbato mentre stava per “andare a meta” con la sua signora.
Quasi per farsi scusare, Tyrion e Bronn gli dicono che hanno portato un dono alla piccola Joanna, peccato che proprio in quel momento arriva Bri che, avendo visto il loro regalo, non sembra per nulla entusiasta della cosa. Al contrario, sembra davvero furente.
Penso che nonno Tywin sarebbe stato molto orgoglioso di te, piccola Joanna, e del tuo ingresso trionfale in groppa ad un leone (anche se in formato mignon come te): un’entrata in scena da vera Lannister.
La scena che segue è fantastica e di un realismo assurdo: Jaime e Brienne iniziano a urlare di portare via quella cosa da casa loro e che è pericolosissimo per loro figlia, cosa che fanno sempre i genitori quando ti viene regalato qualcosa di fighissimo ma che loro non reputano adatto a te, mentre Bronn, Tyrion e il povero e piccolo Pod cercano di convincergli che il cucciolo è buono e un coccolone.
In tutto questo Joanna dimostra che a cinque anni ha già capito tutto dalla sua vita: sapendo che far cambiare idea a sua madre è più arduo di far capire agli italiani che devono uscire di casa con la mascherina che copre la bocca e il naso, inizia a tirare la stoffa dei pantaloni del suo “papino” per convincerlo a far rimanere il cucciolo di leone con loro. In questo caso, piccola, ti sei dimostrata l’orgoglio di tua zia Cersei.
Ovviamente tempo mezzo secondo e Jaime cede. O meglio, cerca di far credere alla bambina che è ancora lui che comanda in famiglia (quando mai che secondo me le decisione le prende tutte Bribrie) dicendo che terranno il cucciolo per un mese e ne avrebbero riparlato quando il soggiorno degli “zii” sarebbe terminato, ma sa benissimo che quel leone non si muoverà più da Tarth.
Lo sa benissimo anche Joanna, visto che se ne esce con quel “Hai sentito, Arthur? Posso tenerti!” Mi spiace, Sterminatore di Re, ma ormai tua figlia ti ha impugno.
Ora, non so quanto Arthur sia più o meno pericolo, ma sicuramente è furbo e infatti cerca di andare ad arruffianarsi l’unica persona all’interno della stanza che non sembra ancora convinta che sia una buona idea tenerlo: la Brie.
Complimenti, Arthur, ti è bastato solo qualche struscio di muso con la mano per farti fare qualche coccolina da lei, al contrario di Jaime che ha dovuto salvarla da uno stupro, perdere una mano, mettersi tra lei e un orso, regalarle un’armatura e una spada da urlo, mantenere la promessa di non fare una carneficina, nominarla cavaliere e guardarle le spalle durante una battaglia contro un esercito di morti per ottenere lo stesso trattamento. Azzo, Jaime, a saperlo che bastava così poco, potevi evitarti tutte queste sofferenze.
Ma infatti alla fine il bimbo sembra quasi geloso di Arthur e delle carezze che gli dava sua moglie (sì, la paura che la sbranasse era una scusa, te lo dico io. Era solo gelosia). Alla fine concordano sul fatto che faranno attenzione quando si troveranno con il leoncino e che non lasceranno mai Joanna da sola con lui.
È stata una storia troppo carina, divertente e di una dolcezza infinita. È sempre bello vedere loro due insieme, sereni (non considerando Arthur) e con la loro famiglia. Spero che ci saranno altre storie così in questa raccolta che io, con la mia lentezza, arrivo a tutte.
Non ti saluto perché mi hai appena scritto e un messaggio e corro a leggerlo. (Senza contare che sono dalle 18:00 che sto scrivendo questa recensione ed è ora di tagliarla ahahaha)
Quindi a tra cinque secondi,
Jodie
(Recensione modificata il 06/10/2020 - 11:01 pm)