Recensioni di Mauro Bellinazzi

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia In sostanza - 14/04/18, ore 08:37
Capitolo 1: In sostanza
A me arriva così brutale... bella e brutale, senza scampo, senza rimorso, addirittura con un finto amore. Eppure, dolce Misia, mi appare agli occhi un futuro senza possibilità di cambiamento, l'illusione di poter percorrere una strada che porterà, inevitabilmente, alla fine. Ci sono due parole che ancorano il testo alla materialità: Ventre e polvere. Come un richiamo costante al non essere in grado di elevarsi, come osservare in disparte il bicchiere mezzo vuoto. Il retrogusto amaro che mi lascia la tua poesia è spunto di riflessione. Brava. 
Recensione alla storia Nascondino - 01/06/17, ore 22:33
Capitolo 1: Nascondino
Dolce Misia, spero tu stia bene innanzitutto. Oggi apro e trovo un tuo componimento, e la giornata diventa già più interessante. L'opera mi lascia un po' di amaro in bocca, c'è una parola, una sola che fa per me una differenza enorme, ottavo verso: "ti basta sapere CHE sei". Quel "che" è un perno fondamentale per la visione globale ( nel mio modo ovviamente ed opinabilmente ) della tua opera. Non è un "chi" ma "che" e cambia tutto. Proverò a dirti cosa mi è arrivato a modo mio. Ho visto qualcosa di continuo, un moto perpetuo di sofferenza ed autolesionismo nel continuare imperterriti a commettere lo stesso errore, sapendo forse che ci si fa male, ma avendo la consapevolezza che potrebbe essere peggio facendo dell'altro. Da qui anche il vivi senza volerlo, un'esistenza che c'è, è presente, che forse non può dire nulla di significativo, ma è come avere una ferita aperta e dimenticarsene per qualche momento. E poi c'è quel "che". Ti basta sapere che sei è potente, vuol dire avere comunque la consapevolezza di esistere, ed avere questa consapevolezza permette di innalzarsi sopra la propria umanità o condizione per decidere SE e COME essere, ma non va oltre, è sufficiente? Forse potenzialmente si, quando si scruta per vedere chi o cosa esso sia, la realtà torna ad essere un uomo che sbatte costantemente la testa sul muro incurante della ferita e di tutto ciò che lo circonda... in assenza. Ti dirò che di primo acchito la tua opera mi sembrava una sorta di "tumore" che avidamente ed inesorabilmente ingoiava la sua vittima e gli sforzi che si facevano per debellarlo erano vani. non so perchè ci abbia pensato tra l'altro, è stato un flash, ma mi conosci, sono fatto così. Un appunto: trovo l'immagine perfettamente esplicativa e significativa, è un'immagine di diretto impatto e racchiude l'opera in modo perfetto, molto di più di quello che sono stato capace di trasmettere con questa mia recensione. Fatti viva quando vuoi. grazie per la tua poesia.
Recensione alla storia Sempreverde - 23/05/17, ore 19:07
Capitolo 1: Sempreverde
E' estremamente intima... è una consapevolezza, è un interiorizzare ogni sfaccettatura della propria esistenza; mi ripeto, è intima. Un inizio parlando del proprio momento, nell'onirica parte dove molto è nero e la speranza impressa nel risveglio e la consapevolezza che questa lucidità non durerà poi molto. Il terzo e quarto verso è un ricordare con un misto tra ansia, amore, delusione ed amarezza che sfocia nella consapevolezza del presente con quel "Ancora vivo". Ci si tormenta ( e chi non lo fa? ) con l'interiorizzazione di uno schiaffo al cuore, che vorrebbe morire ma probabilmente non lo fa ( mi risulta l'indipendenza da tutto il resto del corpo e del mentale, desiderio compreso ). Conosci bene la morte e chi è già morto seppur in vita, non la evochi perchè sei diversa dalla massa, perchè non puoi essere sconfitta cosi. Dopodiché c'è la ricerca, quella che ti auguro di compiere. Quella consapevolezza che qualcosa ancora è presente, va ricercato per imprimere a sé stessi la forza di continuare e di porsi nuovi obiettivi. L'ultimo verso è per me una preghiera, forse universale, ma intimamente sentita. Quella fine del "tormentarsi" che non ci può essere, ma sarebbe così bello se il tempo divenisse un limbo di tranquillità, quando non abbiamo più la forza o la volontà di non capire oltre. Splendida, come sempre. Un abbraccio, Mauro.
(Recensione modificata il 23/05/2017 - 07:09 pm)
(Recensione modificata il 23/05/2017 - 07:10 pm)
Recensione alla storia Linfa. - 12/05/17, ore 22:19
Capitolo 1: Linfa.
E poi, girando qui e la nella mia sezione preferita, trovo questa perla. Complimenti davvero, il pathos che trasmette è fantastico, la malinconia e la tristezza assume addirittura sfumature di erotismo con quell'ombra. Nonostante la cupa consapevolezza dell'essere, l'opera è sublime ed arriva diretta, senza indugi, con lacrime amare, con respiri smorzati, arriva con sangue e rasenta il dono. E' un piacere leggerti. Un abbraccio. Mauro
Recensione alla storia La chimica della speranza - 11/05/17, ore 21:24
Capitolo 2: Nella rete
Ciao Monique, come sai apprezzo i tuoi scritti e come sai non risparmio critiche, soprattutto a chi stimo come te. Credo che ci sia più di un errore di battitura come il "mortoriato" ( martoriato? ) anestia ( anestesia? ) e pieda (pietra?) detto questo e che probabilmente sono errori di battitura ti dico che l'opera è molto evocativa, forse una delle più evocative a livello di immagini che ho letto fin'ora. una cosa importante che risalta è quel cadere in una rete che porta giù, è come uno sprofondare NEL mare mentre si perdono i sensi. Evoca allo stesso modo un momento di fragilità nel quale la protagonista è "indifesa" ed il cuore, che qui par' raziocinio, se ne accorge rialzando quello che ,normalmente, è il suo scudo. Se la poesia non va sistemata fammelo sapere poichè ignoro quindi il significato che volevi dare alla poesia. Un abbraccio, sempre e comunque. Mauro