Recensioni di JudithlovesJane

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Confessioni di una maschera - 10/04/17, ore 10:18
Capitolo 2: Lettera da una sconosciuta – o Sul bianco
La prima cosa che ho pensato dopo aver letto questo capitolo è stato 'come faccio a recensirlo?!'
Sono senza parole. 

E anche piacevolmente allibita, se può essere possibile.
E' come un salto nel vuoto, questo excursus nella testa di Marin, che parla a Touma come si parlerebbe ad un fantasma, di fronte ad una lapide. 
C'è infinita freddezza e allo stesso tempo fuoco viscerale, nel turbinio dei suoi pensieri, nello scorrere della sua storia. Il bianco della maschera la fa da padrone, un bianco accecante, che nasconde e fa da specchio, metallo gelido alla vista ma incandescente al tatto.
E' un'aquila dentro, Marin. Una fiera razionale, una signora dei cieli a cui non servono ali per volare, per non cadere come la rondine d'argento - l'argento dell'Aquila di Athena - fuori dal bordo del kimono.
Vola con la testa, Marin. Vola negli occhi di Aiolia (*si sdilinquisce in un mare di cuoricini spezzati*), nel sogno e nei pugni di Seiya, che lei stessa ha temprato per renderlo Pegaso. Vola per cercare ciò che non sa se vuole trovare. Suo fratello, la sorella di colui che suo fratello lo è diventato per scelta invece che per sangue.
Seika, la cui mente è un foglio bianco. 
Un foglio bianco che la mente di Marin non è più. E forse non è mai stata.

Non ti piace l'epistolare, e mi fai questa cosa qui. Non ti piace la prima persona, e per poco non annego nella testa del personaggio.
Lo spritz che ti devo offrire dopo questo volo lo vuoi all'Aperol o al Campari?
JudithlovesJane
Recensione alla storia Il Libro dell'inquietudine - 05/04/17, ore 21:06
Capitolo 24: Il mito
Una delle prime cose che si notano quando si comincia a 'studiare' la mitologia greca (nel mio caso, quando ho iniziato a sfogliare il dizionario di mitologia per puro sfizio infantile) è che gli déi sono... fallibili. Ne combinano di tutte le forme e colori, portano all'estremo qualunque difetto e nefandezza umana, con la differenza che, in teoria, coi loro poteri potrebbero rivoltare la Terra come un calzino da lavare.
E sia benedetto Feuerbach, per averlo detto esplicitamente - gli déi assumono le sembianze delle qualità che noi umani desideriamo. E quindi le divinità sono le sublimazioni dei nostri pregi e dei nostri difetti.

Alcuni di loro di tale sublimazione godono come ricci, altri si adeguano senza dire niente... e altri cercano di tornare umani, assumendo un corpo.
Poseidone fa l'ultima - con il corpo di Julian, che però non potrà mai essere altro che un corpo, nemmeno un abito. E Caça, da bravo scrutatore di anime, lo sa.

JudithlovesJane
Recensione alla storia Il Libro dell'inquietudine - 03/04/17, ore 12:29
Capitolo 23: Figlia del fattore
Kanon è il solito bastardo che buca lo schermo e ruba la scena a tutti. Basta nominarlo anche solo di sfuggita che BAM!, l'attenzione si sposta. E' un magnete, quel ragazzo. <3
Custodisce il mare, come si terrebbe lucido e funzionante un fucile prima della caccia grossa. Per lui è un'arma che gli servirà per annegare qualunque cosa sia anche solo vagamente asciutta sopra la sua testa. 
E quel che resta, lo darà a Thetis. Che è un po' la sua bambina, la scaglia rilucente dei suoi occhi. Il suo amore per lei non ha le tinte del desiderio, della 'smania adolescenziale' che hanno gli altri. E' più platonico, il suo affetto. Più 'scelto'. I ragazzi sbaverebbero dietro a qualunque sventolona bionda, anche se non fosse Thetis. Lui vuole bene a lei, e basta. Così come si ama la propria figlia, il proprio cane, non tutti i bambini o tutti i cani.

Per Caça è ancora diverso. Thetis per lui è come una novità, quel desiderio impalpabile di attraversare l'orizzonte e vedere 'cosa c'è di là' (Pocahontas e Moana docent); e proprio per questo Caça è forse quello che più di tutti subisce il fascino della sirena antica, quella che con il canto attirava i marinai per divorarli.

JudithlovesJane
Recensione alla storia Minuetto - 02/04/17, ore 15:50
Capitolo 138: Sinngedichte III
Lo senti, il mio cuore che fa crick?

Le domande che si fa Milo nel maelstrom della sua disperazione ce le siamo fatte un po' tutti: perché accidenti si è lasciato ammazzare, quel deficiente d'un francese?
Lui ovviamente ci sta male il quadruplo, perché era il suo uomo e tutto, ma la questione sempre quella è: senso di colpa per non aver salvato Isaak? Cocciutaggine di finire il lavoro con Hyoga? Voglia smaniosa di farsi superare - forse sentendosi lui stesso più debole di quel che è?
Perché sì, insomma, va bene che il maestro è orgoglioso di essere superato dall'allievo, ma se anche non crepa non si lamenta mica nessuno, eh.
E allora interviene Hyoga, l'anatroccolo che è diventato cigno, la serpe in seno e figlio amato, quello che porta sfiga a chiunque voglia bene, che gli racconterà di un altro Camus, uno che Milo non conosceva. Perché le persone hanno sempre un'altra faccia, quando tu non le vedi.

*torna a mugolare nell'angolino con Milo*
JudithlovesJane
Recensione alla storia Incompletezza - 31/03/17, ore 22:44
Capitolo 10: ⊕ (Aut – Esclusione)
Il trip sulle sfumature dello svedese mi intrippa parecchio, perché mi piace l'accuratezza realista nell'utilizzo di una lingua straniera! *__*

Heh, è proprio vero che il mondo ci impone le scelte prima ancora che sappiamo cosa sia una scelta. E per quanto poco, le piccole cose che gli insegnano i suoi genitori - il lato da cui camminare sulla strada, il modo di giocare - sono contradditori, e Aphrodite deve un po' districarsi tra queste informazioni che si escludono a vicenda ma gli arrivano entrambe da fonti affidabili.

JudithlovesJane