Recensioni di antocharis_cardamines

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Mors-Amor - 03/07/14, ore 22:36
Capitolo 1: Parte prima
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Non può che andare dritto dritto lì, tra le scelte, questo piccolo capolavoro. E mi appello a voi amministratrici, che cercate storie nuove, originali e piacevoli da leggere che possono essere consigliate a tutti coloro che frequentano il sito. Mors-Amor non può essere un'eccezione: è una storia molto scorrevole, interessante fino al midollo e che ti prende fin da subito, i suoi tre capitoli sono fluidi e non danno in alcun modo la pesantezza delle loro tremila parole. Di errori non ve n'è nemmeno l'ombra mentre il carattere dei personaggi è reso totalmente fedele all'originale. Ecco, è un AU, basata su una poesia ottocentesca dalle tinte gialle e romantiche, che fa viaggiare nel tempo e fa riflettere su temi molto importanti. E nonostante il titolo – che di certo rincuorante non è – la storia si permette di consolarti e grazie anche a qualche piccola perla di saggezza ha la presunzione di sollevarti il morale.
Insomma, un lettore del fandom di kingdom hearts non può permettersi di rinunciare alla lettura di Mors Amor! Di vedere in questi originalissimi panni tre dei personaggi principali della storia, di scoprire la magia affascinante e oscura che è ospitata dalle notti del piccolo villaggio di Steventon.
Nel fandom di storie così non se ne trovano di certo facilmente, la bravura con la quale l'autrice è riuscita a intersecare fatti, personaggi, emozioni e pensieri è straordinaria con tanto di bocca aperta.
Una storia geniale che merita di stare nelle altre storie geniali, se non altro perché non ha nulla in meno che le altre storie scelte hanno.
Una storia per le persone tristi, per le persone sole; una storia che fa sognare e incantare, come la magia di un aquilone che vola agli occhi di un bambino, che lo segue e non sa perché.

Un inchino,
A.C.
Recensione alla storia Mors-Amor - 03/07/14, ore 21:58
Capitolo 3: Parte terza
E mestamente ti saluto, recensendoti con circa due mesi di ritardo e inchinandomi imploro il tuo perdono. E in anticipo di chiedo perdono per la recensione che verrà, dato che non ne scrivo una da millenni.
Uhm... errori? Qualche volta spuntavano come funghi dei refusi, come li chiamava la mia insegnante di editoria, ma nulla che abbia leso la grandiosità e magnificenza di Mors-Amor. E con i miei deboli occhi di inesperta lettrice – non vige certo un mostro divoratore di libri dentro il mio corpo, quel mostro spetta a un'altra persona – posso confermare che nossignore, non ho visto nessun altro tipo di sconcertante, spiacevole, destabilizzante errore.
Questo capitolo è molto piacevole da leggere, ma assai nostalgico, perché è come una storia d'amore finita, no? Insomma, hai terminato il tuo capolavoro e qui dentro hai buttato giù un anno della tua vita, soprattutto in quest'ultimo capitolo. Triste il capitolo, triste l'angolo autrice. Non so cosa dire, se non che ho provato il fantomatico senso di vuoto di cui parlavi, perché dopo una serie di tre maledettissimi capitoli non si capisce cosa succeda veramente. Cioè, alla fine si può sapere chi è Roxas? Perché io non riesco a immaginarlo come un morto, se non altro perché tecnicamente sarebbe uno zombie o uno spettro ed in entrambi i casi è impossibile che possa conservare un bell'aspetto. E poi, ha la pelle leggermente ambrata. Mi spieghi uno spirito che va in giro con mezza abbronzatura? Mi è rimasto questo cruccio, ovviamente voluto, ma un po' demoralizzante. Avrei preferito che la storia continuasse, per almeno due righe in più, per dirmi almeno in quelle righe che finalmente Naminè stava bene. E poi, tipo, lo trovano il corpo della fanciulla? O tipo scompare? D'accordo... forse sto dando i numeri, sto dando di matto, ora mi faccio uccidere da un cavallo. A proposito, rileggendo gli altri due capitoli mi sono accorta di essere follemente innamorata di 'sto cavallo. Ma chiamarlo Morte è un po' deprimente. Non è che ha un altro nome? Un piccolo soprannome? Qualcosa con cui possa chiamarlo e non deprimermi nel frattempo?
Ma tornando al capitolo. C'è stata qualcosa che mi ha lasciata un po' perplessa, ovvero i destinatari delle lettere. Come tu stessa affermi nelle note, ti volevi concentrare su Naminè, però ho trovato quasi fastidiosi i riferimenti a nomi e persone, bastava dire che avesse scritto per i parenti, e sviluppare in maniera più generale e in un certo qual modo anche più approfondita la lettera che riguarda il bambino. Ecco, forse questa è stata l'unica pecca del capitolo. Tu hai scritto: “Perché sperava che quella lettera fosse d'aiuto al piccolo” ma non spieghi in che senso e in che modo lo sarebbe stata; capisco che vuoi dire, ma forse quella frase buttata giù così non può stare. A mio parere ha bisogno di una semplice “stirata”, - ritornando ai miei doveri da pessima donna di casa – qualcosa che la allunghi che non sia eccessivo.
E sì, ho provato anch'io questo senso di vuoto che però è stato fulmineo e poi è scomparso, lasciandomi dietro tutto quello che ho provato con questa storia: amore, magia, mistero, attrazione. Un inspiegabile desiderio di essere io la fortunata fanciulla morta innamorata dell'Amore stesso, la presunzione che potrei esserlo. Forse un leggero aumento dell'autostima.
E, miei draghi – da quando ho inventato quest'esclamazione per Elisabetta di Fiordland non riesco più a separarmene! - quelle piccole perle che a volte tiravi fuori da qualche citazione, e che a volte erano tue e basta, mi hanno più volte rincuorato. Perché la paura, la timidezza, i sogni che albergano nella testa della dolce protagonista sono i medesimi di quelli miei e l'unica differenza tra noi due è che lei, da bravo personaggio di una storia, è riuscita ad avere una possibilità e a superare i suoi timori, mentre io, da pessima abitante del pianeta reale sono ancora (rin)chiusa nel mio castello di vetro.
E qui ci sta un sospiro. È un piccolo capolavoro il tuo, mia carissima Luly, che io paragono alla storia grazie alla quale ti ho scoperta: “White”, il senso di protagonismo era simile.
Ti adoro quando mi metti queste storie un po' tristi ma belle, di quella tristezza che ti fa sorridere, ti adoro quando mi fai diventare la protagonista di queste storie belle, ti adoro quando mi fai pensare di infrangere il muro di vetro.
Mi ritrovo a pensare... pensare cose che con Naminè, l'ottocento, aitanti viandanti misteriosi e affascinanti e un Riku un po' troppo fluff ma adorabile – voglio una drabble su lui e Olette! - non c'entrano nulla.

Un inchino,
A.C.
Recensione alla storia Amor, ch'a nullo amato amar perdona - 15/01/14, ore 22:57
Capitolo 1: Amor, ch'a nullo amato amar perdona
Buona sera carissima Luly, sono spiacente di riuscire a commentare la tua storia solo adesso, anche se è stata postata su efp da triliardi di anni e anche se anche io l’avevo letta secoli or sono. Ti avevo poi promesso di recensire tra il sabato e la domenica, ma… ma io sono proprio una cattiva persona.
 
Bene, bene, bene… da dove cominciamo? La tristezza velata in ogni parola mi è così familiare, l’estraneità dei protagonisti così a me assimilabile, la loro insostenibile impotenza che li rende vulnerabili, quel maledetto vetro che li protegge e li rinchiude! Il silenzio traditore che nasconde sopiti i sentimenti, mani che non dovrebbero azzardare carezze, lingue taglienti che tagliano al momento sbagliato…  e  un bicchiere di rum per conforto! Birra per alleviare il dolore del non essere amati... Chi sono qui Sora e Naminè? Siamo io e te, sono loro, siete voi che state leggendo. Forse, e dico forse, questo ti ha fatto sfociate leggermente nell’ooc, poiché ho stentato a riconoscere Sora nella parte in cui attacca Naminè e per lo stesso motivo, ho faticato a riconoscere quest’ultima nella parte dove attacca Sora. Ma non è nulla di grave, tranquilla, anzi credo che l’ooc fosse dovuto, che il tema della storia lo richiedesse… insomma, chi è mai se stesso di fronte a una così drastica delusione d’amore?
E quindi… ? E quindi mi piace, mi ci vedo, me la sento, è qui dentro il mio cuore questa storia, della quale finale per me rimane ancora un mistero. Non credo che “l’aspettare insieme” sia sintomo di “To’ Naminè, se proprio insisti ti sposo”, ma più un: “Aspetterò fino alla fine dei miei giorni, magari alla fine m’avrai insegnato ad amarti”. Ecco, più una cosa del genere.
E per concludere ti lascio alle parole sagge di Iris del film: L’amore non va in vacanza che vede come protagonisti: Kate Winslet, Jude Law, Jack Black e la da me tanto odiata Cameron Diaz:
 
“E poi c'è un altro tipo di amore, il più crudele, quello che quasi uccide le sue vittime, si chiama amore non corrisposto. Di quello, io sono un'esperta. La maggior parte delle storie d'amore è fra persone che si innamorano l'una dell'altra. Ma il resto di noi? Quali sono le nostre storie? Quelle di noi che ci innamoriamo "da soli". Noi siamo le vittime dell'amore unilaterale. Noi siamo i disgraziati fra gli innamorati, i non amati, i feriti in grado di camminare, gli handicappati senza il parcheggio riservato
 
Tanto, tanto affetto,
A.C. ♥
 
Recensione alla storia Just give me a reason - 06/12/13, ore 01:53
Capitolo 1: Just give me a reason
Sono un disastro. Recensisco solo adesso questa splendida storia a me dedicata -cosa a cui stento a credere.-
Ogni volta che la leggo mi sale un groppo al cuore, sei dannatamente brava, Luly, così brava che ho vissuto mille emozioni grazie a tutto ciò che hai scritto, è un peccato che conosco solo il fandom di kingdom, ma non appena leggo PJ e HG, mi rifaccio viva anche con le altre storie, eh.
 
Dunque, da dove cominciare? È tutto così bello, perfetto e meraviglioso! A parte il fatto che è descritto in maniera così... così... minuziosa, con quegli aggettivi che te la rendono chiara la cosa come se stessi parlando con una vecchia rimbambita di centordici anni. Ad esempio: "parlò così abassa voce che credette di esserselo immaginato", ma quanto è bella questa frase? Quanto è vera questa frase? A me capita sempre di pensare cose del genere, di non credere a ciò che sento, perché lo sento male e debole. Di credere che tutto ciò che vedo sia un'illusione. Già... un'illusione. Ho pensato a questo soprattutto quando c'è stato il periodo del mio compleanno, mi sedevo sul letto e pensavo, ed ero chiusa in una vita dalla quale non sarei potuta mai uscire, mi sentivo in trappola da me stessa, per me stessa, un po' come tutti i personaggi di Pirandello. La cosa brutta è che non avevo voglia di fuggire, ma una volta che mi ero "vista in terza persona" non riuscivo più a entrare in prima. È un concetto difficile da spiegare, ma spero tu mi abbia capito. 
Ora, Aqua, quest'Aqua che sai fare solo tu, è un po' come me, in questa one-shot. Lei è storidita, forse si sente così bene quando sta con Vanitas, che le sembra tutto troppo bello per essere vero, e allora si cerca di trovare la concretezza, magari un punto d'appoggio. E lei alla fine lo trova, riesce a trovarlo con un dato di fatto: la loro convivenza e ciò che comporta. Ha pianto, ma grazie a Vanitas le lacrime le si sono asciugate e adesso è pronta per sistemare e mettere in ordine. Credo che tu intenda questo con "Noi", perché lei e lui, insieme, riescono a "mettere ordine", mentre soli... è più difficile.
 
Non credo quindi che ci sia nulla di sbagliato in tutto ciò che ho letto: nessun errore. È tutto magnifico, emozionante, struggente, poetico! Le smorfie che fa la faccia di Vanitas quando sente Aqua parlare, i pugni che si chiudono perché vuole lottare, lui che si abbassa silenzioso mentre lei è confusa, spaventata, agitata. Quegli occhi azzurrissimi che trovano verità in quelli ambrati -e quindi meno chiari, più appannati-
E poi quello che dice la gente, che trasforma il tutto in una tragedia romantica d'autunno.
Aaaaaw, è bellissima, Luly. È una storia d'amore che ti fa sentire protagonista, perché sinceramente mi sento anche io come Aqua, l'unica differenza è che non posseggo due occhi ambrati a cui fare riferimento in caso di confusione, perciò l'unica risposta, l'unico motivo per restare, forse sono io. 
Lo dicevo di essere egoista.
Vorrei trovarla anche io, la ragione.
 
Mi sto mettendo a piangere, giuro. La prima volta che l'ho letta piangevo come una disperata.
 
Grazie mille Luly, non posso credere che sia dedicata a me♥ Ti voglio bene
A.C.
P.S. D'ora in poi ti chiamerò pagana, uh-uh.
  
Recensione alla storia True love - 26/11/13, ore 01:03
Capitolo 1: True love
Buonanotte Luly cava, stavo passando a controllare se brave persone avessero recensito il tuo genio quando mi rendo conto di aver visto una recensione che prima non c'era. Allora sono andata a controllare e mi sono domandata che senso avesse quella recensione, perché io la storia a cui era legata non la ricordavo proprio. E boom, mi trovo questo? Non puoi spezzarmi il cuore così, non adesso, accidenti!

Questa storia è troppo carina perché io me ne possa dimenticare, -come al solito va a finire nelle preferite- e poi non lo so perché, però ogni volta che ti leggo mi vengono in mente sensazioni piacevoli o tormentose, o comunque ci sono sempre, le sensazioni.
Io leggo e un turbine m'assale, e in questo caso un Vanitas tenero tenero che scopre per la prima volta di amare♥ (AMMMMORREMIOVIENICHETISPUPAZZO) ma la cosa migliore sono tutte quelle "iccate", oserei dire, quelle battute che forse solo un Vanitas potrebbe dire, perché dire "faccia da culo" a chi ti piace nah, dai, è normale! è solo da Vanitas. E poi, insomma, quei complimenti nascosti tra una critica e l'altra. Vanitas si ribella al mondo perché ha scoperto l'amore♥

Che dire? È bellissima come sempre! E concordo con JLuna_Diviner: le Vanitas/Ventus conquisteranno il mondo! Dal canto mio ne ho scritta solo una, però. 
P.S. Ti arrabbi se ti dico che proprio l'ultima frase è quella che cancellerei? A mio parere rovina un po' tutta l'atmosfera, basta semplicemente lasciarla così com'è, senza specificare che cosa sia il vero amore, quelle parole è meglio tenerle in testa, secondo me. Inoltre, secondo me andrebbe meglio il congiuntivo qui: "e non riesci proprio a capire come faccia". Ho dimenticato di dire che adoro anche il fatto che tu abbia scritto in seconda persona, è come se Vanitasuccio si stia confidando con te e uh-uh, mi ha fatto sentire importante, almeno lui.
P.P.S. Ho bisogno di sostegno in questo difficile momento buio... Ti rendi conto che se provo a ipotizzare di salire in classe mi mangiano tutti viva perché vogliono che io rimanga giù? Che tristezza. E io domani sto a casa, umph.
A.C.