Recensioni di ManuFury

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Recensione alla storia Il Canto del Drago - 12/04/16, ore 16:12
Capitolo 1: Il Canto del Drago
*Recensione Premio del Contest: "L'inizio e la fine di ogni cosa" per esserti Classificata Prima!*

HOLA! ^_^

Mi spiace di essermi fatta attendere così tanto, ma la vita reale mi ha stressato più di quanto avrei voluto e ho potuto stare poco al pc... -.-''
Evitando però queste scuse inutili ti vorrei fare ancora i tuoi complimenti per la vittoria al Contest e, senza ulteriori indugi, passare alla recensione di questa storia! ^^

Premetto che ho guardato quasi tutte le storie del tuo profilo (comprese quelle che mi avevi consigliato tu), ma mi sono innamorata di questa appena vi ho posato sopra gli occhi.
Il Titolo è qualcosa di meraviglioso che mi ha attratto come il miele potrebbe fare con una mosca e proprio per questo mi sono fiondata a capofitto.
Ho letto la prima volta la storia d'un fiato, in un pomeriggio noioso in cui avevo in mente di studiare diritto e l'ho adorata.
Oggi, grazie all'assenza di un docente, ho avuto il tempo necessario per riprenderla in mano, leggerla ancora e apprezzarla! *Q*

Faccio subito un commento da rompic***o così me lo levo subito... ^^''
Leggendo la storia un paio di volte mi sono accorta di alcuni erroretti sparsi per il testo: nulla di che, sono semplici sviste che non intaccano la lettura, ma volevo farlo presente comunque... u_u
Altra piccola cosa... a differenza dell'altra storia, qui non sempre mi sono trovata d'accordo sulle virgole: in certi punti ho trovato che spezzassero un po' troppo la narrazione della storia, facendole perdere musicalità... ma visto che sono una rompina ti autorizzo a ignorarmi... ^^''
Niente, questi erano gli unici punti negativi... ora passiamo a quelli ampiamente positivi! *Q*

Ovviamente adoro tantissimo il tuo Stile: è così ricercato e attento, ma non per questo noioso, ha una musicalità che sa prenderti, coinvolgerti, farti vivere nella storia e apprezzarla nella sua bellezza (anche se togliere quel "cazzo" quando Aber e Rhodri abbandonano il villaggio, non so, mi sembra un po' strano per l'idea che mi sono fatta dell'ambiente... ^^''). Fortuna che questa volta non c'era mia madre a urlarmi dietro perché non le prestavo attenzione! XD
Restando sempre su questo punto, amo tantissimo come riesci a far immedesimare il lettore nei personaggi, come riesci a sviscerare i loro sentimenti, i loro sogni, desideri, paure... come riesci a renderli così "reali", perché credimi che per me sono veramente reali.
Ho amato alla follia il personaggio di Rhodri: così gentile e timido, strappato con forza dal suo mondo e costretto a farsi trasportare dagli eventi, a macchiare la sua coscienza con traffici poco leciti... ho percepito la sua paura, la sua rabbia, la sua frustrazione per quello che è accaduto, per la piega che hanno preso gli eventi e l'ho amato poiché, il più delle volte, ha agito come avrei fatto io. E poi, non vorrei dimenticare che, benché tutto, è un personaggio che ha forza di volontà... magari non sembra, ma io, come anche Aber, l'ho percepita nel suo desiderio di imparare per potersene finalmente andare per la sua strada, così che potesse scoprire il mondo con i suoi occhi e non fosse legato a un dannato come Aber per sempre.
E visto che abbiamo parlato del bardo... io sospettavo che nascondesse qualcosa... non so bene perché me lo sentivo. E ho fatto bene a non fidarmi di quel vecchio maledetto! è____é
E dire che per un attimo, quando ha stillato il contratto dal notaio (a proposito di questo, ho riso come una scema alla battuta sui notai... quanto è vera? XD), ho pensato che potesse essere una persona per bene... ma a vedere che costringeva Rhodri a fare cose che non voleva (menti, rubare, ecc...) ho sentito puzza di bruciato e avevo proprio ragione.
Ho apprezzato la fine che ha fatto, se la meritava! è___é
Avrei quasi voluto una fine simile (anzi peggiore) per quella brutta st***a di Jill... odio le ragazze come lei, che se non ottengono quello che vogliono passano subito alla vendetta più pura. Ne ho conosciute fin troppe e spero sempre che ricevano il doppio del dolore che hanno causato... -.-''
Del Guardiano, invece, posso dirti poco anche se la sua figura, bellissima e quasi irreale, mi ha colpito e mi sarebbe piaciuto che avesse un maggior peso. Nonostante tutto questa è la dimostrazione che ciò che si credeva freddo e brutale, in verità è la cosa più simile a un essere umano che ci si possa aspettare.
Anche se le cose sono andate in quel modo, anche se Rhodri è prigioniero in quel luogo magico, mi viene da pensare che sia una sorta di lieto fine: perché finalmente ha trovato qualcuno che sa amarlo per davvero, che sa apprezzarlo e che, probabilmente, sarà in grado di renderlo felice.
Hai creato proprio una bella storia, a partire dalla bellissima leggenda narrata da Aber, allo svolgersi degli eventi: hai scritto dell'introspezione dei personaggi, li hai fatti muovere in realtà diverse, hai parlato dell'amore e dell'odio e sei anche riuscita a metterci un pizzico di azione alla fine (poca, ma buona... u_u). Raramente ho letto storie che parlavano di bardi e come prima esperienza è stata davvero entusiasmante. ^^
Ho apprezzato lo svolgersi degli eventi e il modo in cui li hai raccontati... insomma, detto in soldoni, avresti un 10/10 nel Gradimento Personale, perché questa storia ha proprio tutto e ha saputo tenermi di nuovo incollata allo schermo fino alla fine.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti... mi scuso per non essere andata a leggere le storie che mi avevi consigliato, ma da un lato sono felice di aver scelto questa! ^^
Ci sentiamo alla prossima cara e ancora complimenti per l'ottimo lavoro! ^^
A presto,
ByeBye

ManuFury! ^_^
Recensione alla storia Le note di un'anima spezzata - 23/03/16, ore 23:08
Capitolo 1: Le note di un'anima spezzata
1^ CLASSIFICATA!
Al Contest: "L'inizio e la fine di ogni cosa"

Ynis / Nemainn


Le note di un’anima spezzata


Grammatica e Sintassi: 4,65/5

Lasciamelo dire che sei davvero un portento: ho trovato pochissimi errori, sicuramente sviste di battitura o piccoli refusi che un’altra rilettura della storia avrebbe di sicuro trovato. Ovviamente nulla di grave come puoi notare anche dal punteggio, quindi complimenti! ^^
Ti faccio anche i complimenti per la punteggiatura che, il più delle volte, ho trovato molto adatta (i rari casi in cui non mi trovato d’accordo te li ho riportati qui sotto)… forse l’unica cosa che ho trovato un po’ strada è che usi poco i due punti, anche in passaggi in cui sarebbero molto utili.
Altro “errore” puntuale che ho riscontrato nel tuo scritto è lasciare un doppio spazio tra le parole, ma sono certa che sia dovuta all’impaginazione, spesso ci casco anch’io.
Per il resto niente: ancora complimenti per avermi proposto un testo così bello e fluido.

Stile e Lessico: 9,5/10

Premetto che, dopo aver letto la tua storia, sono io quella che deve chiedere consigli sulla scrittura piuttosto che il contrario… ^^’’
Beh, sviolinate a parte passiamo al commento vero e proprio: ho davvero amato il tuo Stile perché è ricercato, preciso, dettagliato e proprio per questo permette al lettore di immaginarsi la scena nei minimi dettagli, di figurarsi gli avvenimenti come se li stesse vivendo in prima persona, avvertendo sulla propria pelle i cambiamenti interiori che sconvolgono la vita del povero Fosco.
La storia scorre veloce e fluida sotto gli occhi, tanto che la prima volta che l’ho letta, ammagliata un po’ come Fosco a sentire Kioku suonare il flauto, mi sono ritrovata al fondo in lampo e a stento sentivo mia madre gridare dall’altra stanza per quanto ero ben presa (e questa è una storia vera!).
Quindi di nuovo devo farti i miei complimenti: hai uno stile bellissimo, con un ritmo lento e pacifico, ma decisamente meraviglioso e scorrevole.
Come dicevo anche nel punto precedente, però, ho trovato la mancanza dei due punti che potevano essere usati per aprire molte descrizioni, dando così al lettore un indizio al riguardo, anche l’uso di alcune virgole non mi ha entusiasmato, poiché trovavo che rompesse troppo la fluidità e la musicalità della storia, giusto per restare in tema. Ovviamente non era nulla di così importante, anzi, penso che fosse una sensazione piuttosto soggettiva, ma mi sembrava giusto fartelo presente.
Per quanto riguardo il lessico, invece, lo ribadisco: è molto ricercato, di alto livello e perfetto per il genere di storia che hai creato. Anche se molte parole avevano un alto registro si sono incastrate bene nell’atmosfera onirica e un po’ magica dell’inizio e poi più tragica e antica nel seguito.
L’unica nota che mi sento di farti su questo punto riguarda le ripetizioni: non repliche effettive di parole, ma le ripetizioni degli stessi concetti a troppa poca distanza l’uno dall’altro. So che le hai usate per sottolineare delle nozioni chiave, ma in certi passaggi sono un pochino pesanti poiché rallentano troppo la trama, forse alleggerirei un pochino la storia sotto questo punto di vista.
A parte queste cosette, comunque, torno a farti i complimenti per il bello Stile che hai utilizzato e per il lessico impeccabile che ben si adatta alla storia, davvero brava, sì! ^^

Caratterizzazione dei Personaggi: 10/10

Anche qui hai fatto un lavoro a dir poco impeccabile creando dei personaggi completi e molto realistici, coerenti per come si muovono, per come agiscono e per i pensieri che attraversano le loro menti… ma vediamo di andare con calma e dare le dovute spiegazioni.
Tra i personaggi che mi hai presentato credo che Kioku sia quello che mi è piaciuto di più; è vero che compare fisicamente solo all’inizio della storia, ma la sua presenza è comunque viva e percepibile attraverso i pensieri, i ricordi e i ragionamenti del ferito e combattuto Fosco.
A parte il fatto che io ho un debole per i manipolatori (se poi questi sono anche elfi è ancora meglio, ho un debole anche per quelli! XD) ho davvero apprezzato questo personaggio. Il suo aspetto così bello all’apparenza e così marcio dentro mi ha subito stregata e così i suoi modi: gentili, raffinati, degni di un nobile di un’altra epoca, di un abile tentatore che getta un amo e attende che la sua preda si faccia avanti, intrappolandosi da sola. Ammetto senza remore di aver amato questa parte del tradimento, quando gli altarini si sono alzati e la vera natura di Kioku è stata rivelata: quella di un manipolatore esperto, che ben sa quello che desidera (non perdere se stesso) e per esso è pronto a lottare, a incatenare un’altra creatura vivente alla sua stessa maledizione pur di liberarsi; la sua forza di volontà nel perseguire questo obiettivo è stata notevole e ben studiata e il suo sangue elfico l’ha sempre aiutato. Apprezzo particolarmente questo dettaglio, ovvero quello degli elfi visti come essere bellissimi, ma terribilmente crudeli ed egoisti, complimenti per aver colpito nel segno. ^^
Mi è però dispiaciuto assai che sia scomparso quasi subito, ho perfino sperato che, alla fine, Fosco lo ritrovasse in qualche modo, magari per permettergli di sedare la sua sete di vendetta e la sua fame di carne umana, o semplicemente per farsi ingannare di nuovo da quelle parole dolci e sussurrate con solo il suo Kioku sapeva fare. Sarebbe stato bello, ma anche così la storia funziona più che bene.
Davvero ti faccio i complimenti per Kioku, un personaggio che ho amato e di cui, spero, di poter leggere ancora in seguito (io la butto lì, magari serve per la prossima edizione! ^^).
Passiamo poi al protagonista effettivoi di questa storia, il giovane Fosco (nome piuttosto particolare, a parer mio).
Come per il personaggio precedente ho apprezzato l’attenzione per la sua introspezione: il suo lento e inesorabile cambiamento, a partire dall’aspettato per passare a qualcosa di più profondo, ovvero all’annientamento di tutto ciò che Fosco era un tempo. Del giovane musicista amante della musica, ricercatore della perfezione, sognatore di amori belli come quelli che si leggono dei libri, a poco a poco non resta più niente: nemmeno un ricordo lontano, qualcosa che viene conservato nel suo aspetto o nella sua anima, nulla. Fosco viene cancellato, spezzato e inglobato nella volontà del Demone, diventando un mero strumento di morte.
Hai descritto davvero magistralmente il cambiamento del giovane musicista: dalla spensieratezza alla terribile lotta interiore che l’ha visto come protagonista, nel tentativo seppur vano di conservare un briciolo di umanità che a poco a poco appassiva al ricordo di un amore che non c’era mai stato, che era fiorito in sogno e che si era dissipato al risveglio.
Ottima, davvero ottima la descrizione della lotta e dei dubbi che assalgono il ragazzo, anche se ho trovato un po’ forzato l’inizio, quando il Demone inizia a parlare e Fosco subito acconsente a nutrirsi. Era sicuramente confuso, sconvolto dalla verità, dall’accorgersi di essere stato solo un mezzo con cui liberarsi di una maledizione, ma il fatto che subito acconsenta alla richiesta del Demone mi ha lasciato un momento interdetta; ti sei poi ripresa in seguito con il primo contadino, descrivendo bene la lotta interiore del giovane.
In generale, quindi, ho apprezzato anche questo personaggio poiché era davvero ben descritto e caratterizzato, coerente nei ragionamenti, dei pensieri (compreso quello finale di chiamare Kioku, benché consapevole del tradimento) e nelle azioni.
Infine vorrei spendere anche due paroline per il Demone che, come Kioku, è riuscito ad affascinarmi: il suo modo di fare, le sue parole dolci come il miele oppure derisorie spezzerebbero col tempo anche la volontà più forte. Le sue insinuazioni, ogni sillaba pronunciata è destinata al crollo psicologico della sua vittima, al desiderio di impossessarsi di un altro corpo per continuare il suo lento e silenzioso massacro della razza umana (e non solo direi): un uomo alla volta, un cuore per volta.
Sono rimasta colpita dalla sua storia e, come per Kioku, mi piacerebbe sapere molto di più su questo Demone: com’era prima nel dettaglio, le stragi commesse… e soprattutto avrei una domandina, ma la musica che esce dal suo flauto è capace di ammaliare un animo gentile, ma solo maschile, o anche femminile? È un dubbio che mi è sorto leggendo e che mi piacerebbe dissipare. ^^
Oltre a questo non ho davvero più niente da dire: sei stata bravissima anche in questo punto, ho apprezzato molto i personaggi che mi hai presentato perché erano ben caratterizzati e coerenti, con un background capace di spiegarne le loro motivazioni.
Brava, un ottimo lavoro. ^^

Sviluppo della Situazione Iniziale: 2/3

“La storia deve iniziare con il lento gocciolio del sangue”

Senza dubbio la Situazione Iniziale è fondamentale per lo sviluppo della storia e, anzi, è stata veramente ben descritta: precisa, dettagliata e intrigante, su questo non posso che farti i complimenti.
Purtroppo, però, trovandosi a diversi paragrafi dall’inizio vero e proprio della storia, non ho potuto assegnarti il punteggio pieno: a mio dire si poteva iniziare proprio con il gocciolio del sangue e poi da lì sviscerare come Fosco avesse incontrato Kioku, al fatto che gli avesse stregato l’anima e tutto il resto.
Mi spiace non poterti assegnare il punteggio pieno perché quel passaggio mi aveva stregata particolarmente, ma avendo penalizzato altri allo stesso modo ho dovuto fare così anche con te.

Sviluppo della Situazione Conclusiva: 3/3

“La storia deve concludersi con il battito di un cuore”

Questa Situazione, invece, è stata usata in modo a dir poco magistrale e non solo per il finale (con il quale combacia perfettamente), ma anche per tutta l’ultima parte della storia: ho apprezzato molto l’attenzione usata per descrivere il desiderio di Fosco di affondare i denti in un cuore umano e saziare infine la sua fame.
Molto ben curato il finale in cui Fosco, ormai più demone che uomo, affonda la mano nel corpo del contadino, strappandone il cuore per cibarsi e di come, quel gesto, lo spezzare di una vita, ne abbia cancellata un’altra: quella dello stesso Fosco, ormai perso, ormai annientato e divenuto solo un involucro agli ordini del flauto d’osso.
Brava, davvero un utilizzo ottimo.

Bonus: 4/4

- Maledizione: beh, la maledizione è, assieme all’amore illusorio, il cardine centrale della storia che mi hai proposto. Ha senza dubbio un’origine magica e incatena il povero Fosco a essa, annullando la sua volontà e lasciandolo vuoto come un guscio senza più alcuna anima all’interno. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai sviscerato questo concetto e ho adorato come sei stata in grado di farlo emergere a ogni riga: punto Bonus pienamente meritato.

- Illusione: l’intera storia d’amore che hai intessuto tra i due protagonisti (e sulle varie comparse, come i contadini) si basa su una menzogna, su un’illusione, ma non ti sei fermata a questo: hai dato all’amore anche un aspetto mutevole, quello che il demone dà a chi, incautamente, accetta il flauto. In più ho colto una terza sfumatura, quella che hai dato scrivendo: illudi il lettore che Fosco può farcela, che può controllarsi a momenti, che può restare lucido, che può restare se stesso e invece abbiamo saputo tutti com’è andata a finire. Complimenti vivissimi, hai usato veramente bene questo Bonus.

- Ossa: l’oggetto maledetto in sé è un pezzo d’osso, quello dell’ala del demone, finemente lavorato e consumato dall’uso, dalle tante mani che l’hanno manipolato per sfruttarlo o semplicemente per tenere per loro qualcosa di così bello. Sei stata anche in grado di sfruttare le ossa all’inizio della storia, facendo provare a Fosco un dolore atroce alle stesse (in verità pensavo che avresti usato così il Bonus). Quindi, senza ulteriori indugi, ti assegno il punto Bonus anche qui. Brava. ^^

- Slash: beh, la coppia di Kioku e Fosco è quella attorno a cui l’intera storia ruota: dall’amore, al tradimento, all’abbandono, a una vendetta che annienta l’esistenza del giovane musicista. È l’unica coppia presente all’interno della storia ed è importante per la stessa, quindi Bonus ampiamente meritato.

Originalità: 4,5/5

Sarò sincera… valutare questo punto mi è stato particolarmente difficile… ^^’’
In sé l’idea della maledizione e della lotta interiore tra Fosco e il Demone (per quanto ben descritta) non è così originale: è un qualcosa che ho letto molte volte nei libri, al protagonista viene passata una maledizione, all’inizio prova a combatterla, per non perdersi, ma alla fine è costretto a cedere (oppure si salva, una scelta che non sempre approvo); in poche parole uno schema narrativo già visto e già letto.
È anche vero, però, che il modo in cui ha descritto l’intera storia, i dettagli su cui ti sei soffermata e, soprattutto, il continuo ricorrere all’amore ingannevole e illusorio avuto con Kioku e i personaggi che hai inserito hanno pesato a tuo favore, facendomi definire la storia “originale”.
Ho quindi optato per una piccola penalità dovuta all’idea generale, ma tutto il resto è stato davvero bello da leggersi, credimi, e proprio per questo ho scelto di dare un punteggio comunque molto alto. ^^

Trama: 4/5

Sebbene abbia apprezzato la storia (come spero che si sia capito), come per l’originalità, mi sono ritrovata piuttosto combattuta sul punteggio da assegnare qui: ho amato la tua storia, però è anche vero che la trama era piuttosto statica. Con questo non voglio dire noiosa, sia chiaro, semplicemente era molto incentrata sull’introspezione e poco sulle vere e proprie azioni dei protagonisti.
Per fare un esempio l’inseguimento poteva essere molto più lungo, più descritto, mettendo magari addosso al lettore la stessa ansia che, sicuramente, pervadeva il povero Fosco mentre si muoveva a fatica in mezzo alla vegetazione. Oppure poteva esserci un momento di lotta maggiore tra Fosco e i contadini, non tipo scazzottata da film western, ma qualcosa di un po’ più movimentato, non so se sono riuscita a spiegarmi bene… ^^’’
Torno però a ripetere che l’intreccio in sé è molto avvincente, ma trovo che manchi un briciolo di pepe, quel briciolo di azione e suspense come piace a me. u_u

Gradimento Personale: 10/10

Se non si fosse capito dal punteggio, dai complimenti che ti ho fatto finora lo dico chiaramente… ho adorato la tua storia! *Q*
Seriamente, a parte le critiche che ti ho smosso qua e là (critiche che derivano dalla mia pignoleria, mi dicono in regia… ^^’’) ho veramente apprezzato la tua storia sia per la sua struttura, che per lo stile con cui l’hai scritta e soprattutto per i personaggi, oh sì, hai fatto davvero colpo con i tuoi cattivi! XD
Purtroppo, però, visto che ho speso molte parole durante tutta la Valutazione, arrivo qui e ne ho davvero poche… ^^’’
L’unica cosa che posso dire con certezza è che vorrei un seguito, anzi, un prequel. *Q*
Come già detto sono molto curiosa di scoprire qualcosa in più sul Demone e su Kioku, ho iniziato a farmi tanti di quei castelli che nemmeno immagini! XD
Va beh, io faccio come Kioku, butto un amo e spero che qualcuno abbocchi, ma sono molto meno carismatica di lui e non so nemmeno suonare un bel flauto, quindi so in principio di non avere speranze… ^^’’
Permettimi comunque di farti di nuovo i miei complimenti perché hai scritto davvero un piccolo capolavoro che ho apprezzato dalla prima all’ultima riga. ^^

Titolo & Impaginazione: 5/5

Dopo aver letto il Titolo ero già dell’idea di darti il punteggio pieno perché sì: sono malata per i Titolo e quando ne trovo uno bello mi è impossibile non lodare l’autore, se poi il Titolo stesso è così in linea con la storia e ne coglie i tratti più profondi è ancora più un piacere assegnare il punteggio massimo.
Anche l’impaginazione è impeccabile sia sul documento che mi hai inviato che su EFP: è curata, comprensibile e, soprattutto, ben bilanciata per quanto riguarda i paragrafi e i punti a capo.
Ancora una volta complimenti! ^^

P.S: ti segnalo solo una piccola cosa ---> «Non sai ancora nulla del dolore, Fosco.»
Qui è il Demone a parlare, però la frase non è in corsivo come le altre e non so se era voluto o meno… nel dubbio te l’ho segnalato. ;)

Bonus Velocità: 2/2

Non spenderò troppe parole su questo punto, perché mi sembra inutile… ^^’’
Sei stata la seconda partecipante a consegnarmi la storia e l’hai fatto nei tempi richiesti per ricevere il Bonus, quindi è stato un piacere assegnartelo. ^^



Totale: 58,65/62
Recensione alla storia L'assassina di innocenti - 23/03/16, ore 23:00
Capitolo 1: L'assassina di innocenti
2^ CLASSIFICATA
Al Contest: "L'inizio e la fine di ogni cosa"

LeoValdez00


L’assassina di innocenti


Grammatica e Sintassi: 4,1/5

Premetto col dirti che non te la sei cavata affatto male (a discapito del punteggio che leggi qui sopra), per il semplice fatto che non hai commesso errori veramente gravi; sì, c’era qualche svista e qualche errore di battitura, ma soprattutto ho dovuto toglierti -0,5 punti per i ripetuti errori riguardanti la “d” eufonica. C’è anche qualche errore che riguardava gli apostrofi usati come accenti, cose che, purtroppo, la mia pignoleria nota subito… ^^’’
Ho davvero apprezzato la sintassi della storia, anche se non sempre mi sono trovata d’accordo sulla punteggiatura.
Ma a parte queste cosette, lasciamelo dire, hai fatto proprio un buon lavoro! ^^

Stile e Lessico: 9,5/10

Per avere un punteggio così alto è chiaro che il tuo Stile mi è piaciuto, no? ^^
E infatti è stato proprio così… u_u … ho letto la storia tutta d’un fiato, ansiosa di scoprire sempre di più, anzi, vorace di scoprire sempre qualcosa di più sui personaggi e sulla situazione che li ha portati a odiarsi così tanto. La grammatica quasi impeccabile e la buonissima sintassi mi hanno permesso di divorare questa storia in poche decine di minuti e di farmi brillare gli occhi per la fluidità con cui sono riuscita a leggerla.
Non spenderò altre parole in lodi (ci perderei unna serata), perché vorrei spiegare subito cosa ti ha impedito di ottenere il punteggio pieno. Come accennavo già nel punto precedente, la cosa che ti ha un po’ fregata è stata la punteggiatura: non sempre mi sono trovata d’accordo con quella che hai utilizzato tu, ho sentito la mancanza di diverse virgole per il testo (quelle di sopra sono solo alcuni esempi) che potessero un po’ frenare la mia voglia sfrenata di leggere. In alcuni passaggi particolarmente delicati avrei rallentato il ritmo (che in linea di massima andava molto bene) optato per più virgole e l’aggiunta di alcuni due punti in più, soprattutto quando si aprivano delle dettagliate descrizioni dello stato d’animo della protagonista o di altra natura. Ti ho riportato sopra gli esempi più lampanti, ma una bella rilettura ad alta voce dell’insieme non ci starebbe male… u_u
A parte questo niente… ho amato il tuo Stile e ho apprezzato il lessico che hai utilizzato: preciso, ricercato eppure per niente difficile da comprendere, diciamo il tipo di lessico che userei io. L’unica cosa a questo riguardo che non ho amato del tutto è stato il ripetere troppe volte dei concetti che il lettore ha già assimilato: come dire sempre che gli occhi della ragazzo sono “di tenebra”, è giusto ripeterlo qualche volta, ma non tutte le volte che si vedono gli occhi della ragazza… ^^’’ … ecco, questa è l’altra piccola pecca che ho trovato nel tuo Stile, ma a parte questo direi che va tutto più che bene, anzi, se me lo permetti senza arrabbiarti, ho notato che i nostri Stili un po’ si somigliano e forse è anche per questo che ho apprezzato così tanto il tuo.
Che altro posso dire?
Beh, niente… posso solo farti i complimenti! ^^

Caratterizzazione dei Personaggi: 10/10

I personaggi di questa storia… WOW… cosa non erano i personaggi di questa storia?! *Q*
Non ho gradito, non ho amato… ho proprio adorato come hai reso questo due personaggi! ^^
Vorrei complimentarmi con te in primis per lo stridente contrasto tra Yania e Vihen perché sembrano effettivamente persone completamente diverse: come se Yania fosse realmente morta dentro e un altro essere si fosse insediato al suo posto, usando il suo corpo e le sue abilità per scopi terribili! :|
La storia si apre con la presentazione di Vihen e di quello che lei sa fare meglio: catturare, torturare e uccidere nel modo più lento e doloroso che esista, gustandosi la morte di tanti innocenti con il sorriso che le increspa le labbra, probabilmente sporche di sangue, mentre nelle orecchie rimbombano i gemiti e le suppliche delle sue vittime e negli occhi di tenebra si specchiano altri occhi, di colore diverso, che lentamente si fanno vuoti e appannati.
Io adoro i sadici bastardi (ne ho diversi tra le mie schiere), ma leggere di Vihen mi ha fatto letteralmente accapponare la pelle; però mi piace la sua indole: sicura, aggressiva, senza umanità alcuna, ma solo con l’odio che si annida nel petto e corrompe ogni cosa. Finché qualcosa in lei non cambia e incrociare un volto e due occhi verdi che credeva perduti e tutto inizia a sgretolarsi: in una parte nascosta della sua anima viene rievocato il ricordo di una giovanissima serva dai modi gentili, dal sorriso timido che voleva solamente una vita migliore per se stessa.
E da questo momento in poi iniziano a comparire queste due personalità diverse: Vihen l’assassina da una parte e Yania, la ragazzina gentile e capace di amare anche bestioni terribili come il Barghest (anch’io ne voglio uno! >.<) dall’altra. Ti giuro che sembrava veramente che stessi parlando di due personaggi completamente differenti. O_O
Yania sembrava tanto felice (finalmente!) col suo amato Revihal che proprio non riuscivo a capacitarmi di cosa fosse successo tra loro per rendere Yania Vihen. Come quest’ultima ero confusa, disperata, mi sentivo tradita, sentivo le forze mancarmi di fronte a quegli occhi verdi e così calmi e poi addolorati, tanto da farmi perdere la presa sul pugnale che un tempo mi era stato conficcato nella schiena.
Alle parole di Revihal, come Vihen mi sono sentita male, spezzata e odiata come è sempre stato, ma soprattutto tradita dall’unica persona che credevo di amare e che credevo che mi amasse. Come lei non capivo il suo gesto, le sue motivazioni e sentivo sempre di più la piccola e ingenua Yania riaffiorare dagli angoli più remoti del mio cuore. Peccato che non volessi più essere lei, che non volessi più essere tradita e per questo, nella fragilità e nella confusione del momento, ho fatto la mia scelta, quella di ucciderlo, e di uccidermi, per sempre.

Ok, mi sono resa conto solo adesso di aver parlato in prima persona… :|
Ti chiedo scusa, è che la cosa mi ha talmente preso che mi sono lasciata trasportare… ^^’’
Ho proprio amato Vihen e il suo momento di fragilità di fronte a Revihal è stato davvero bello e coerente con quello che è stata ed è diventata, mi è piaciuto tanto. *Q*
Passando a Revihal l’altro personaggio principale, torno a ripetere che nemmeno io capivo come potesse aver tradito così Yania, la sua Yania, la ragazza che aveva salvato dalla servitù e di cui si era poi innamorato.
A sua volta era un ragazzino forte e sorridente, sempre pronto a tendere una mano, a offrire un pezzo di pane o a condividere una coperta piena di buchi, insomma, una persona per bene di cui è facile innamorarsi.
Leggendo di loro da ragazzi non riuscivo a capire come fosse possibile che avesse commesso un tale gesto, ma la cosa si spiega facilmente con la parola: avventatezza. L’ira del momento, la frustrazione per una vita di sacrifici e servitù non possono giustificare un tale gesto (il voler uccidere la propria compagna), ma in un certo senso lo spiegano e credo che, in fondo in fondo, Revihal si sia meritato quella morte lenta e dolorosa.
Da adulto si è pentito del suo gesto ed è stato attanagliato dal rimorso, ma è giusto così: ha distrutto non solo la vita di Yania, ma anche la propria con quel gesto avventato e colmo di rabbia e non merita comprensione, non per me.
Accidenti, sono una sadica anch’io… :|
In ogni caso, tante parole e tante spiegazioni solo per dirti che ho amato questi due personaggi (Vihen più di Revihal, ma le preferenze sono giustificate… u_u).
Erano molto ben caratterizzati, coerenti nelle azioni e nelle reazioni e, soprattutto, abbastanza reali da entrare subito nel cuore di chi legge.
L’unico che forse non mi è piaciuto e che ho trovato solo in parte inutile (senza offesa, eh… ^^’’) è stato il re bambino davanti al quale Vihen si inginocchi all’inizio… non credo di aver capito il suo ruolo nella storia. ^^’’
Serviva forse per dire che, dopo tanti anni passati in ginocchio, Vihen trovasse dura quella parte del suo lavoro? Perché in effetti altre funzioni non mi pare che ne avesse… ^^’’
Ma detto questo, ho comunque capito che è la classica testa coronata di quelle che io odio da morire… -.-‘’
E niente, ti faccio tantissimi complimenti per aver reso così bene i personaggi, davvero brava! ^^

Sviluppo della Situazione Iniziale: 3/3

“La storia deve iniziare con il lento gocciolio del sangue”

La storia doveva iniziare con del sangue e così è stato, e ce n’è stato in abbondanza direi… u_u
Nelle prime righe viene tratteggiato semplicemente e chiaramente il lavoro di Vihen e cosa questo comporta: catturare, uccidere e vedere il sangue gocciolare a terra formando delle pozzetta dall’odore così piacevolmente acre.
Brava, un buon utilizzo… u_u

Sviluppo della Situazione Conclusiva: 3/3

“La storia deve concludersi con una lacrima che riga il viso”

Dopo quello che ha fatto, dopo aver ucciso il suo amato e la parte migliore di se stessa è normale che Vihen si rannicchi in un angolo, piangendo piano per l’errore commesso (sebbene io continui a sostenere che abbia fatto bene!).
La Situazione coincide perfettamente con la fine della storia e quindi ti sei aggiudicare il punteggio pieno.

Bonus: 4/4

- Assassino/mercenario/traditore: allora… non solo hai usato benissimo questo Bonus, ma sei riuscito a usarlo in tutte e tre le varianti proposte: Vihen è l’assassina, Revihal il mercenario Senza Anima e allo stesso tempo il traditore, colui che ha voltato le spalle e pugnalato alla schiena la povera Yania, trasformandola in Vihen. Complimenti, davvero!

- Bastardo: anche qui ti meriti il punto per aver reso così bene questo Bonus. Vihen è una bastarda, la figlia di un nobile e di una ninfa del sottosuolo e, sebbene tutti la considerano un abominio, il suo sangue impuro le ha permesso di diventare quella che è adesso. Di lei ho anche particolarmente apprezzato la descrizione.

- Veleno: confesso che pensavo seriamente ti fossi dimenticata di questo Bonus e invece me l’hai tirato fuori alla fine, sorprendendomi. :P … il Sangue di Drago (titolo anche di un mio vecchio Contest, non so se c’erano riferimenti o meno… ^^’’) è una potente droga che, in alte dosi si può trasformare in un veleno letale e doloroso… e credo proprio che Revihal se ne sia accorto.

- Cicatrice: questo Bonus compare su entrambi i personaggi, sulla schiena di Vihen dopo che è stata pugnalata da Revihal e sulla guancia del Senza Anima dopo che lei si è difesa. Un ottimo utilizzo che è stato ripreso più volte all’interno della storia, di nuovo brava! ^^

Originalità: 4,5/5

Puoi immaginare da te che la vendetta e l’odio covato per tanto tempo per qualcuno sono temi di cui tutti, almeno una volta, abbiamo letto o scritto, e questa tua storia non fa eccezione... ma è originale sotto ben altri punti di vista. ^u^
Prima di tutto il modo in cui mi hai presentato la protagonista, alternando continuamente il passato con il presente mostrandomela sdoppiata, proprio come e ci fossero due persone dentro quel corpo gracile e dai capelli e occhi diversi da quelli delle persone normali. È una cosa già vista anche questa, non lo nego, ma quando è ben usata come sei riuscita a fare tu è sempre piacevole da leggersi! ^^
Bella anche l’idea di partire da lontano, iniziando con calma dal lavoro di Vihen per poi far emergere pochi dettagli per volta, alimentando la curiosità del lettore di sapere che è successo in seguito, un metodo molto efficace, non necessariamente originale, ma efficace… u_u
Come non apprezzare anche l’incrocio creato per generare Yania/Vihen? Ho letto solo in un’altra storia fantasy di un misto tra una ninfa e un essere umano, ma il risultato era alquanto banale (il personaggio non aveva nulla di speciale se non i senti un po’ acuiti e un’elasticità fuori dal normale), inoltre le ninfe sono sempre dipinte come esseri gentili e fragili, al contrario delle tue che sono delle assassine a sangue freddo; una cosa in più che le rende interessanti. E poi sono state utili a Vihen visto che l’hanno resa più forte, più spietata e abile nell’usare la magia (che può essere davvero utile alle volte… u_u).
Anche la figura del Barghest era molto originale e mi ha incuriosito subito (perché l’hai fatto morire, mostro? >.<).
Per questi motivi ti ho assegnato un punteggio così alto, perché anche se la storia non era originalissima per i contenuti, era originale per come è stata presentata, per i personaggi e per gli intrecci che hai creato.

Trama: 5/5

L’intreccio che hai creato per la tua trama è molto avvincente! ^^
La continua alternanza tra presente e futuro tengono viva l’attenzione e stimolano la curiosità del lettore che non sa mai bene cosa aspettarsi nella riga sottostante, segno che i colpi di scena sono sempre presenti dietro l’angolo.
Come ho scritto anche sopra, la storia si apre da lontano, iniziando con un giorno come tanti altri per Vihen, un giorno di lavoro in cui tortura la sua vittima di turno per poi riferire tutto al re (passaggio un po’ inutile e scusa se lo ripeto… ^^’’), prima che qualcosa cambi di punto in bianco, facendo emergere ricordi dimenticati da tempo.
Un po’ alla volta scopriamo il triste passato di Yania, serva dalla nascita, figlia illegittima di un nobile e di una ninfa del sottosuolo, una ragazzina gentile e ingenua che stride con l’immagine della Vihen che conosciamo. Poco alla volta, prendendosi tutto il tempo necessario, la storia si evolve, muta e ci mostra come Vihen è diventata quello che è: perché è stata tradita dall’unica persona in cui aveva creduto, di cui si era fidata, che aveva amato.
L’indecisione prendere il sopravvento a quei ricordi dolci e amari assieme e questo le fa mettere via il pugnale nero, ma solo per passare a qualcosa di più crudele, il Sangue di Drago.
Non posso dire che mi aspettavo un finale del genere, pensavo che avresti interpretato la lacrima come una lacrima di felicità, di riappacificazione, ma l’ho apprezzato perché è proprio quello che ci voleva per una storia del genere: una fine forte che ti lascia spiazzato come un pugno nello stomaco.
Un intreccio avvincente, dei bei personaggi e un modo per tenere sempre viva l’attenzione del lettore… non potevo chiedere altro per assegnare il punteggio pieno! ^^

Gradimento Personale: 10/10

Il punteggio pieno dovrebbe parlare da sé, no?
E il fatto che mi sono tanto immedesimata nella protagonista da iniziare a parlare di me al posto di lei dovrebbe farti capire che primo non ci sto bene con la testa (XD) e secondo ho davvero adorato la tua storia!
Credo di aver detto tutto quello che potevo dire e sono realmente a corto di parole… anzi, no, vorrei ripetere che anch’io voglio un Barghest da coccolare come l’ha avuto Yania… e non credo che ti perdonerò mai per averlo ucciso! T_T
Guarda, visto che ho speso davvero poche parole in questo punto, ti rimando alla fine del Giudizio per una piccola sorpresa che dovrebbe riassumere tutto il mio gradimento! :P

Titolo & Impaginazione: 5/5

Dopo aver letto che “Vihen” significa effettivamente “L’assassina di innocenti” forse avrei optato per quello come Titolo effettivo della storia: perché è breve, d’impatto e, se ci pensi, dice tutto senza dire niente a un primo sguardo, il genere di Titolo che piace a me! :P
Però anche quello per esteso che hai voluto usare tu va più che bene, anzi, mi piace molto.
Ho anche apprezzato l’impaginazione: semplice e d’effetto, con dei distacchi visivi ben evidenti tra passato e presente.
Un ottimo lavoro anche qui. ;)

Bonus Velocità: 0/2



Totale: 58,1/62

Vincitrice del Premio Speciale: “Il cuore di ManuFury”

Recensione alla storia Nello Specchio - 23/03/16, ore 22:50
Capitolo 1: Nello Specchio
3^ Classificata!
Al Contest: "L'inizio e la fine di ogni cosa"

LyaStark


Nello Specchio


Grammatica e Sintassi: 4,4/5

Devo farti i miei complimenti per avermi presentato una così bella storia! ^^
È pulita da errori (salvo qualcuno sparso qua e là) che comunque ho trovato solo alla mia seconda lettura, è ovvio quindi che non fossero errori gravi, al contrario! ^^
Mi dispiace che il punteggio si sia abbassato un po’ per via delle “d” eufoniche, ma visto che le ho segnalate a tutti, non potevo di certo fare eccezioni… ^^’’
Ti ho anche segnalato alcuni periodi in cui avrei cambiato leggermente la punteggiatura, ma nulla di che, ancora tantissimi complimenti! ^^

Stile e Lessico: 9/10

Lo Stile che utilizzi mi è piaciuto molto: trovo che sia un buon bilanciamento tra le descrizioni dei luoghi e dei sentimenti del nostro giovane Gilad oppure quelli della donna, all’inizio e nei brevi intermezzi in cui parla con il ragazzo.
Il testo scorre fluido sotto gli occhi e il modo di scrivere accattivante invoglia il lettore a leggere con voracità tutta la storia, o almeno è stato per me: davvero, la prima volta ho letto la storia d’un fiato e mi sono perfino scordata del mal di testa che dalla mattina mi perseguitava.
Nonostante i complimenti fatti finora, però, avrei alcuni piccoli appunti sullo Stile: per primissima cosa (scusa in anticipo perché questo è un vizio mio) ti volevo segnalare che, nel primo ricordo di Gilad hai scritto il numero in cifra invece che in lettera, come hai fatto nei passaggi successivi e, lo confesso, questa è una cosa che proprio non mi piace molto, ma va beh, è un pallino mio… ^^’’
Volevo anche segnalarti che, per quanto ne so io, “Dio” e tutti i suoi sinonimi andrebbero scritti con la lettera maiuscola: so che è una cosa che dipende molto da scrittore a scrittore, ma secondo me è più corretta questa dicitura.
Inoltre volevo anche discutere brevemente sul ritmo della storia che, per la maggior parte della lettura, ho trovato ben equilibrato, ma in certi punti, in certe descrizioni particolarmente lunghe e complesse l’ho trovato un po’ forzato, ti sei dilungata un po’ troppo senza mettere virgole o altri segni d’interpunzione rendendo la lettura così veloce che alla fine, arrivati al punto fermo, bisogna riprendere fiato. Ovviamente non è stato un errore così diffuso, l’hai fatto giusto due o tre volte all’interno del testo, ma penso che sia corretto fartelo notare. ^^
Infine parliamo del Lessico: l’ho trovato molto adatto alla storia e ben curato, ben calibrato sulla terminologia da utilizzare, forse un po’ carente di figure retoriche (ma è un altro mio pallino, non badarci troppo… ^^’’), ma senza dubbio apprezzabile, con un registro né troppo alto né troppo basso, anzi, secondo me era proprio un registro giusto per questa storia.
Volevo però consigliarti una rilettura integrale del testo per eliminare le ripetizioni in cui, ogni tanto, sei caduta durante la scrittura: alle volte hai ripetuto la stessa parola alcune volte all’interno dello stesso periodo, oppure a distanza di pochissimo, rallentando un po’ la lettura fino a quel momento perfettamente fluida. Niente di grave, comunque, anzi, niente che una buona ricontrollata non posso correggere. ;)
In definitiva complimenti per il bello Stile che hai utilizzato e per il Lessico decisamente adatto e piacevole da leggersi! ^^

Caratterizzazione dei Personaggi: 10/10

Se il punteggio non dovesse parlar da solo, vedrò di farlo io, allora… u_u
Ho trovato davvero ben descritti e ben caratterizzati i personaggi che hai introdotto in questa bella storia! ^^
Partendo con la Protagonista… anche se occupa un ruolo decisamente marginale rispetto a Gilad, l’ho trovata ampiamente caratterizzata in quelle poche pagine in cui la storia è narrata dal suo punto di vista: è una donna dall’animo segnato e ferito, costretta a scappare e a nascondersi da quando è nata, che vive sulla propria pelle il dolore di un maledizione che, purtroppo, l’ha colpita senza che ne avesse alcuna colpa. Mi ha fatto molta pena leggere della sua storia: del suo continuo nascondersi, del suo continuo celarsi agli occhi del mondo perché era ritenuta una mostruosità, un abominio che doveva essere eliminato appena nato.
Nella tragedia, però, c’è qualcosa di buono: ha vissuto un’infanzia (a differenza di tutti gli altri colpi da questa colpa), si è sposata, ha avuto un figlio… piccoli attimi di felicità che, di sicuro, hanno riempito la sua vita altrimenti vuota e solitaria.
Senza dubbio è dotata di una grandissima forza di volontà, perché vivere come ha fatto lei non dev’essere facile e proprio per questo penso che sia una persona molto tosta (passami il termine! XD). È anche testarda in quanto, dopo l’ennesima tragedia che l’ha colpita si è ostinata a vivere, a cercare del figlio che aveva stretto per le braccia per così poco tempo e che non credeva morto perché lo sentiva dentro. Animata dal suo essere madre è andata avanti e la fortuna, finalmente, ha girato e ha sorriso a quelli come lei, quelli che non gettano mai la spugna… regalandole in un finale tutto sommato felice.
Per quanto riguarda Gilad, nulla da dire: mi è piaciuto subito questo giovane Cavaliere, così sereno e felice nella sua infanzia, ma già così deciso e determinato sulla strada che dovrà prendere nella sua vita (un po’ come la madre, a questo punto).
È forte, è coraggioso ed è una persona per bene, il genere di persona che tutti vorremmo essere: è tormentato dai suoi amori, ha le sue amicizie, conosce i suoi doveri e si ritrova a soffrire per delle confessioni fatte in punto di morte da quello che aveva sempre considerato suo padre, il suo punto di riferimento. Ho apprezzato molto i flashback della sua infanzia, che mostrano il suo percorso fino a diventare un Cavaliere dei Draghi del Re: la sua determinazione è ferrea e, benché il duro addestramento, Gilad rimane il ragazzo spensierato e solare che era quando aveva solo otto anni e correva incontro all’uomo che l’ha cresciuto come un figlio. Personalmente parlando ho adorato a dir poco i passaggi in cui è presente anche il suo drago, Ebillan, che esprimono il profondo rispetto e la profonda amicizia che intercorre tra un drago e il proprio cavaliere.
Visto che l’ho nominato, vorrei spendere giusto due paroline anche su Ebillan per dirti che l’ho amato (cosa facile, io amo alla follia tutti i draghi! *Q*): mi è piaciuto molto leggere del rapporto tra lui e Gilad e di notare come, benché siano due esseri ben separati, era facile che i loro pensieri e le loro emozioni fossero così simili, tanto da fondersi, ciò che provava uno in un momento, era il riflesso di quello che provava l’altro e viceversa. Davvero una descrizione magistrale che mi ha catturato… lo voglio anch’io un bel drago come Ebillan… T_T
Passiamo poi a un altro personaggio che ho adorato alla follia (ma proprio tanto, tanto! *Q*) ovvero Ser Gawain: ho profondamente apprezzato questo personaggio perché l’ho trovato molto reale e ben descritto, sincero (per quanto possibile) e senza dubbio paterno nei confronti del piccolo Gilad, tanto da volerlo proteggere fino alla fine. Io non lo disprezzo affatto per la rivelazione fatta al giovane in punto di morte (ho quasi pianto in quel pezzo, te lo posso dire?) perché era giusta, era dovuta: non era il gesto egoistico di un vecchio, come ha pensato Gilad, ma era un gesto di estremo amore fatto da una persona che puoi davvero chiamare padre; perché era giusto che rivelasse la verità.
E che altro posso dirti?
Ho apprezzato molto i tuoi personaggi, compresi quelli secondari: il silenzioso Ser Lionel e la sua bellissima creatura, Tevala, l’impaziente e sempre simpatico Safir, la dolce e sempre amata Elaine. In compenso ho sentito un po’ la mancanza di descrizioni per quanto riguarda il marito cieco della donna, ma è un solo dettaglio.
Davvero complimenti, hai fatto un lavoro ottimo e ben strutturato, bravissima! ^^

Sviluppo della Situazione Iniziale: 3/3

“La storia deve iniziare con la descrizione di un viso”

Beh, senza dubbio la Situazione coincide con l’inizio della storia: la descrizione fatta del volto di Gilad è molto accurata e precisa, descritta nei minimi dettagli tanto da farmi capire che hai voluto fare del tutto tuo questo pezzo e questa Situazione, usandola per aprire la storia e riprendendola anche in seguito, mostrando i cambiamenti del giovane Cavaliere col passare degli anni.

Sviluppo della Situazione Conclusiva: 3/3

“La storia deve concludersi con una lacrima che riga il viso”

Come la Situazione precedente anche questa coincide con il finale della storia e, oltre tutto, è integrata in modo tale da non sembrare per nulla una forzatura, anzi, è stata davvero piacevole da leggere.
Complimenti per l’ottimo lavoro. ^^

Bonus: 4/4

- Maledizione: l’intera storia della donna protagonista si basa su una maledizione che, tra l’altro, ho trovato molto particolare e originale. È colpa della maledizione se ha dovuto passare la vita a nascondersi ed è stata privata dell’affetto di una famiglia. Un bel lavoro, Punto Bonus assolutamente meritato.

- Draghi: beh, il nostro Gilad diventa proprio un Cavaliere dei Draghi, Ebillan è il suo drago che lo accompagna ovunque e, prima di lui, altri erano i draghi che risiedono nei ricordi del giovane. Anche qui Punto Bonus assolutamente meritato.

- Ossidiana: qui ammetto di essere stata un po’ indecisa, ma visto che l’ossidiana è il materiale con cui è stato costruito il palazzo dove risiedono draghi e Cavalieri e che, comunque, gli occhi immobili della donna sono proprio di quel colore, ho deciso di assegnarti comunque il Punto Bonus.

- Verde: il verde è il colore degli splendidi occhi di Gilad, ma non solo quello è anche il colore dei prati che si fanno sempre più piccoli quando Ebillan si stacca dal suolo; hai usato bene questa caratteristica, riprendendola più volte all’interno del testo e quindi non ho dubbi, Punto Bonus assegnato.

Originalità: 4,5/5

Come altre storie che mi è capitato di leggere, la tua ha una base già conosciuta: il ricongiungimento famigliare tra un figlio che non ha mai conosciuto la propria madre e la stessa che è sempre stata alla sua ricerca, testarda e determinata a trovarlo.
Ovviamente la base non è molto originale, potrei citare diverse altre storie che hanno questo alle loro fondamenta… ma diciamo pure che il modo in cui l’hai raccontata, i flashback di Gilad e, soprattutto, il modo in cui essi vengono trasmessi alla madre non possono essere descritti se non con la parola “originale”.
Ho quindi tolto una piccola parte del punteggio per giustizia verso gli altri, ma ho scelto un voto molto alto proprio perché la struttura della storia, il modo in cui essa viene raccontata mi ha molto sorpreso e, lo ammetto, mi è piaciuto molto.
Quindi i miei complimenti! ^^

Trama: 4/5

La trama, ovviamente, non è particolarmente complessa e, personalmente, ho capito che Gilad doveva essere il figlio della donna non appena ho letto che entrambi si mordono le labbra quando sono sottopressione (l’ho notato perché è una cosa che io ho in comune con mio padre… ^^’’) e quindi la parentela è stata lampante, soprattutto quando hai descritto la storia della donna, del suo bambino scomparso nel nulla.
Anche se non c’era molta azione, ho apprezzato l’introspezione che hai utilizzato, mi sono piaciuti i flashback di Gilad che toccano i momenti più importanti di tutta la sua vita: forse mi manca un po’ il suo primo giorno sul campo di battaglia, giusto per mettere un po’ di pepe alla storia, ma anche così come l’hai proposta va più che bene.
Non ti ho potuto dare il punteggio pieno per ovvi motivi, ma sappi che ho apprezzato caldamente la tua storia, bravissima! ^^

Gradimento Personale: 10/10

Anche se molti punti della storia erano abbastanza prevedibili (come il legame di parentela tra la donna e Gilad) ho comunque apprezzato tantissimo questa storia. ^u^
Ho amato come hai saputo dare introspezione ai personaggi, come hai ripercorso le tappe fondamentali della vita del bambino che, anno dopo anno, cresce e si fa uomo e Cavaliere. Mi sono piaciute le sue considerazioni, i suoi ricordi… ho adorato tantissimo i personaggi, Ebillan in particolare, ma anche Ser Gawain… ripeto che ho quasi pianto mentre confessava a Gilad la verità, ma ho sorriso quando ha detto che per lui era come un figlio, perché richiama uno dei pensieri a cui sono più affezionata, ovvero che i figli non sono di chi li fa, ma di chi li cresce.
Beh, in poche parole sei riuscita a fare breccia nel mio cuore d’orco, presentandomi personaggi che si fanno amare, facendomi leggere una storia che è fluida e con uno Stile davvero ben curato e piacevole… che altro devo fare se non applaudirti e ringraziarti? ^u^
Ancora complimenti! ^^

Titolo & Impaginazione: 4/5

Mmm… ammetto che dopo tutto quello che ho letto sul fatto che gli occhi sono lo specchio dell’anima e che sono proprio questi a rivelare emozioni e ricordi del passato, forse avrei optato per un Titolo diverso, magari un semplice ma incisivo: “Occhi” … che rende bene l’idea del contenuto essenziale della storia. Non che il tuo mi sia dispiaciuto, ma secondo me poteva essere ancora meglio, ecco…
Ma non badare alle mie svariotane, si sa che io per i Titoli ho seri problemi, sono malatissima al riguardo… ^^’’
Per quanto riguarda l’Impaginazione, praticamente non ho nulla da dire, se non consigliarti di allineare a sinistra i ricordi di Gilad, magari preservando il corsivo per staccarli dal resto del testo, perché con l’allineamento a destra alle volte è difficile seguirne le righe… ma forse sono solo rincofessa io… ^^’’
E niente, solo questo, di nuovo un ottimo lavoro! ^^

Bonus Velocità: 2/2

Hai consegnato nei tempi previsti per ottenere il Bonus Velocità… e quindi questi due punti ti spettano di diritto! :)



Totale: 57,9/62
Recensione alla storia Cavaliere di drago - 23/03/16, ore 22:43
Capitolo 7: “Andrà tutto bene”
4^ Classificata
Al Contest: "L'inizio e la fine di ogni cosa"

Najara87 / Najara


Cavaliere di drago


Grammatica e Sintassi: 3,7/5

Allora… essenzialmente non sei andata così male come il punteggio potrebbe suggerire, semplicemente ho trovato degli errori che sono stati ripetuti più e più volte e, sommati, hanno fatto una bella cifra, purtroppo… ^^’’
Non c’erano errori davvero gravi, più che altro qualche svista qua e là e diversi apostrofi messi al posto degli accenti. Avrei da ridire un po’ di più sulla punteggiatura che, in molti passaggi, ho trovata carente, ma ne parleremo meglio nel prossimo punto.

Stile e Lessico: 7,5/10

Rispetto al storia per il Contest “This Is War II” ammetto di aver notato qualche miglioramento nello Stile, ma purtroppo non sono ancora d’accordo su molti punti e mi dispiace dirlo in modo così crudo, ma sono dell’idea che indorare la pillola non serva a molto… ^^’’
Partiamo dal fatto che ti destreggi comunque bene, ovviamente sai scrivere, ma non sempre il modo con cui hai espresso i concetti o descritto la scene mi è piaciuto.
Per prima cosa non mi trovo molto d’accordo per quanto riguarda la punteggiatura, come già accennavo nel punto precedente: ho sentito molto la mancanza di certe virgole che spezzassero un po’ il periodo troppo lungo e permettessero al lettore di prendere mentalmente fiato, più che altro per farlo staccare un attimo dalla scena, per permettergli di focalizzare prima di passare alla successiva. Come ho anche scritto nell’introduzione non segno proprio tutti gli errori di punteggiatura perché, appunto, ognuno ha il suo Stile e ha un certo ritmo nel narrare gli avvenimenti e quindi dire chi ha ragione o chi ha torto risulta inutile; ma volevo comunque fartelo presente. Mi sono anche mancati i due punti, che spesso potevano essere sostituiti a comuni punti fermi per fondere due periodi diversi, ma intimamente connessi, sopra ti ho fatto qualche esempio e, se servisse, posso fartene altri.
Volevo sottolineare questa cosa della punteggiatura perché purtroppo, almeno per me, ha influito molto, facendomi leggere la tua storia con un ritmo che mi sembrava stentato e piuttosto forzato, obbligandomi a prendermi delle pause che non servivano oppure a farmi assimilare troppi concetti assieme.
Altro punto è proprio come hai strutturato la frase, ripetendo fin troppe volte il soggetto nello stesso periodo quando è possibile evitarlo: solitamente si dà per scontato che il soggetto non cambi all’interno dello stesso periodo, salvo diverse precisazioni; altrimenti la continua alternanza di “nome… lei… le… lei… le… ecc…” diventa difficile da sostenersi. Penso che questo piccolo “problema” (passami il termine, so che non è un vero e proprio problema, ma così rendo l’idea… ^^’’) sia legato alla questione del ritmo di cui ti parlavo sopra: scrivere periodi corti e poco strutturati, difficilmente legati l’uno all’altro può portare a questo.
Non che io sia un’esperta, lo ribadisco ora come nello scorso Contest… ^^’’ … ma ho avuto quest’impressine e mi sembrava corretto condividerla con te.
Per ultimo, la questione del lessico: il tuo non mi dispiace per niente perché comunque non è così alto da farti perdere il filo del discorso, ma nemmeno così basso da farti annoiare… l’unica cosa che ho notato è che, forse, è un filino ripetitivo (sì, un po’ come me… ^^’’). Ci sono diverse ripetizioni sparse all’interno del testo che, almeno per quanto mi riguarda, rallentano un po’ la lettura e che ti consiglierei di eliminare.
Probabilmente te l’avevo già detto nello scorso Contest, ma visto che sono ripetitiva anch’io… ^^’’
Torno però a ribadire che non hai un brutto Stile, anzi, è piuttosto piacevole da leggersi, ma andrebbero limati questi dettagli che lo rallentano un pochino.
Spero di essermi spiegata in modo sufficientemente chiaro… ^^’’

Caratterizzazione dei Personaggi: 9,5/10

Allora, allora… vediamo un po’ da dove iniziare: beh, senza dubbio dicendo che hai fatto davvero un buon lavoro con la caratterizzazione dei personaggi che mi hai presentato, molti mi sono entrati nel cuore o mi hanno incuriosito abbastanza da chiedermi se ci saranno presto altre storie su di loro.
Andando però con ordine, iniziamo con la nostra protagonista, Shira, la ventiduesima principessa del regno di Saharin (ok, qui ammetto di essere curiosa di conoscere anche le altre fanciulle per scoprire se sono tutte come lei oppure solo delle arrogantelle viziate): confesso che sulle prime il suo personaggio non mi ha attirato moltissimo, mi sembrava la classica principessina cresciuta per troppo tempo nel lusso più sfrenato, una di quelle persone senza personalità o senza spina dorsale, non so se mi spiego. E ho avuto questa sensazione per tutta la prima parte della storia, dove Shira si limitava a chinare il capo e obbedire senza avere il coraggio di imporsi.
Sono stata felice di leggere che, finalmente, il suo sangue reale ha prevalso, facendole alzare la testa in cerca di risposte e che la voce le sia tornata tanto da avere quello scoppio d’ira con Aki (lì mi è sembrato un personaggio “vero” sotto ogni punto di vista).
Ne ho poi apprezzato la forza di volontà che l’hanno portata a cavalcare Daiki, per difendere i giovani draghi dai Roc, la stessa forza che l’ha animata in seguito quando, finalmente, si è resa conto che Aki era la sua metà e che senza di lei non sarebbe mai potuta vivere.
Da quel momento in poi è stata un’ascesa nel mio cuore perché Shira è diventata sempre più vera e reale, quasi come una persona vivente che ho avuto il piacere di conoscere: sono partita con lei alla volta dell’inseguimento dell’uovo di Daiki, ho sofferto con lei ad avvertire le violenze provate da Aki, mi sono lasciata prendere dai dubbi, dallo sconforto, dalla violenza, ma mi sono anche fatta travolgere dall’amore, dal desiderio di costruire qualcosa di buono da una violenza di gruppo, di accettare la mia metà e di sorridere alla nascita del bambino e alla schiusa dell’uovo.
Se non si fosse capito, ho iniziato a “sentirmi” Shira e questo mi è piaciuto, perché raramente mi è capitato di immedesimarmi così bene in un personaggio.
Passando ad Aki… come per Shira non sono riuscita ad apprezzarla finché non è stata in pericolo: solo allora ne ho scoperto la forza e il dolore che celava sotto alla sua arroganza, ai suoi modi sgarbati, alle sue parole taglienti e ho scoperto l’anima di una persona lacerata dai dubbi, dalla paura di non far nascere per tempo un bambino che avrebbe condiviso la sua anima con il cucciolo nell’uovo di Daiki. Ma finalmente, alla sua apertura finale ho iniziato ad apprezzarla, anche se ha avuto un paio di cali quando ha accennato ad abortire: perché avrebbe dovuto sapere a priori che Shira l’avrebbe accettata comunque, violata o pura, bella o brutta che fosse… il legame tra loro era sancito e niente, nemmeno un’immane violenza come quella che aveva subìto avrebbe potuto separarle ancora.
Da antipatica, Aki è passata a essere un altro bel personaggio: una di quelle persone chiuse e riservate, che preferiscono celarsi agli occhi degli altri per non mostrare i loro dubbi e le loro debolezze.
E come non potrei spendere delle parole per Daiki?
Dio… lui invece l’ho adorato da subito (devo ancora capire “come” ha deposto l’uovo, ma va beh… dopo certi draghi che ho creato io, non dovrei nemmeno più pormi certe domande… ^^’’): vuoi che fosse un drago, vuoi che mi ha ricordato il mio adorato Oarf, il drago di Nihal, vuoi che fosse così bello e forte, ma l’ho amato da subito. *Q*
È vero che ha lo stesso carattere scontroso e chiuso di Aki all’inizio (anzi, è anche giusto, visto che sono la stessa persona), ma su quell’essere magnifico, una caratterizzazione del genere, sapeva più di fierezza selvaggia. È stato bello vedere la sua doppia faccia: dolce e amorevole come qualsiasi padre potesse essere con il suo uovo, ma selvaggio e spietato con i nemici che hanno osato toccare la sua famiglia.
Rispetto ai commenti precedenti so di aver detto un po’ meno, ma rischierei di stare qui ore a scrivere solo complimenti per questa meravigliosa creatura: ti basti sapere che l’ho adorato, punto e fine. u_u
Ovviamente, poi, ci sono i personaggio secondari: il padre di Shira, suo fratello Mansur (grazie al quale l’avventura è iniziata), il cavaliere Kimi, il suo sacerdote, Ai, il suo drago, il Maestro e tutti i personaggi che, poco a poco entrano nella nuova vita dell’ormai ex principessa.
Non starò qui ad analizzarli uno per uno (altrimenti farei davvero una Valutazione che non finisce più… ^^’’), ma vorrei semplicemente dirti che anche con loro hai fatto un ottimo lavoro e hai aperto tante di quelle porte che faccio fatica a tenerle tutte a mente.
Anche se spesso questi personaggi sono solo comparse, oppure ci vengono presentati relativamente poco all’interno della storia, ogni volta è facile associare il nome a una persona formatasi in carne e ossa nella testa del lettore.
Ammetto che ho particolarmente apprezzato il personaggio di Kimi e quello del Maestro: la prima per il suo carattere e il secondo per la sua storia che, senza dubbio, dev’essere molto interessante.
Io ti esorto a gran voce ad ampliare questi personaggi, scrivendo ancora su di loro e, soprattutto, ad avvertirmi quando lo fai perché sono sinceramente incuriosita! *Q*
Fatti i dovuti elogi ti spiego perché non me la sono sentita di darti il punteggio pieno: hai creato dei personaggi davvero notevoli, ben caratterizzati, in cui è facile impersonarsi o amarli (in particolare Daiki, ehm, scusa! ^^’’) … però, ho avuto un po’ l’impressione che alcuni passaggi, alcuni cambi d’umore fossero leggermente forzati, che alcuni ragionamenti, in dati momenti, fossero difficili da realizzarsi, soprattutto per quanto riguarda la protagonista che ho amato, ma che ho trovato dall’umore e dalle azioni molto variabili. Senza dubbio è una donna, senza dubbio è complicata, ma alle volte mi è sembrata un po’ eccessiva nei suoi sbalzi d’umore, non so se mi spiego bene… ^^’’
È stata comunque una sensazione marginale, che non mi ha impedito di gustarmi la storia, ma visto che l’ho avuto, ho pensato di fartelo notare e di farlo pesare leggermente sul punteggio (non così tanto, ma un pochino).

Sviluppo della Situazione Iniziale: 3/3

“La storia deve iniziare con un rifiuto”

Beh, senza dubbio la Situazione scelta coincide perfettamente con l’inizio della storia e, oltre a questo, si rivela particolarmente importante per lo svolgimento della stessa. Shira e Mansur litigano proprio per una “scommessa” e la risposta di Shira sembra categorica: un no a tutti gli effetti.
Poco dopo scopriamo che il no è diventato un sì e, proprio per grazie a questo, l’avventura della giovane può avere inizio.
Ho apprezzato molto che tu abbia ripreso in più punti della storia la decisione di Shira di cedere alla proposta del fratello e di come questo abbia irrimediabilmente cambiato la sua vita.
Complimenti, un ottimo utilizzo.

Sviluppo della Situazione Conclusiva: 3/3

“La storia deve finire con qualcosa che si rompe”

Come per il punto precedente, anche qui devo farti i miei più sentiti complimenti. ^^
Ancora una volta la Situazione coincide perfettamente con la fine della storia, ma non solo, come prima la Situazione è stata ripresa durante tutto l’ultimo capitolo.
Mi è piaciuto molto il dettaglio delle poche immagini nate dalla mente del bimbo, quelle che riguardano il piccolo drago bianco e argentato (penso che sarà davvero adorabile).
In altre parole, ancora complimenti e punteggio pieno, brava! ^^

Bonus: 4/4

- Guerra/conflitto: sarò sincera, ho avuto molti dubbi riguardo quanto Bonus, perché sì, c’è stato un conflitto alla fine della storia che ha visto coinvolti molti cavalieri di drago, Shira, Aki e Daiki; ma non mi è sembrato così importante, non fraintendere, era importante, ma non così tanto. Poi, rileggendo la storia per la seconda volta, ho visto il vero conflitto: quello interiore di Shira e di Aki, ho sentito la battaglia che si svolgeva nella loro mente e per questo ho deciso di assegnarti il punto Bonus.

- Draghi: e beh, se non ti avessi assegnato questo Bonus sarei stata una ragazza pazzerella, eh? XD … i draghi sono protagonisti essenziali della tua storia, anzi, sono addirittura parte dell’anima del proprio sacerdote. Senza contare che io amo i draghi, quindi già solo per aver scritto di loro ti meritavi il Bonus, che è stato ancora più meritato per la bellissima trama che hai intessuto alla storia.

- FemSlash: è senza dubbio la coppia principale (anche se non l’unica). La presenza di questa particolare coppia ha permesso di ricamare la storia e a darle così tanti colpi di scena che sono stati davvero apprezzati; senza contare la sorpresa finale, quella del bambino che ha avuto Aki, nato dalla violenza certo, ma cresciuto nell’amore che Shira e Aki provano l’una per l’altra e per il piccolo. Ottimo lavoro.

- Fantasy medievale: direi che ci sono tutti gli elementi essenziali del fantasy tradizionale: i draghi (quelli non posso MAI mancare), un cavaliera, una sacerdotessa, l’assenza di ogni tecnologia a noi conosciuta, le battaglie e tutto il resto. Lo sfondo della tua storia è chiaramente medievale e quindi, nuovamente, ti sei meritata questo Bonus.

Originalità: 5/5

Ok… io credo che questa sia una delle storie più originali che mi è capitato di leggere ultimamente e non sto scherzando! *Q*
Spesso ho letto di storie su cavalieri di drago davvero belle, ma comunque trite e ritrite nei contenuti e, in effetti, proprio a leggere il titolo della tua sono partita leggermente prevenuta e invece… l’illuminazione! *Q*
Ho adorato questa storia, ma davvero… l’idea che il drago non sia altro che un involucro vuoto che debba essere riempito con l’anima di un altro essere vivente, legandoli così in modo indissolubile ed eterno è stata una genialata come non ne vedevo da un bel po’.
Le informazioni fornite per spiegare questa scelta, inoltre, sono ben curate e, soprattutto, molto chiare e plausibili, ma sono aperte alle eccezioni (che in generale confermano solo la regola).
Ammetto che l’unica cosa che mi risulta piuttosto misteriosa allo stato attuale è lo spiegare come un drago maschio possa deporre un uovo… ma va beh, non importa… ^^’’
Tutto il resto, invece, è stato magnifico: tutta la storia del legame posto dal sacerdote al proprio cavaliere, al fatto che dal loro amore candido e puro come la neve debba nascere un bambino che si legherà all’uovo generato dal drago per donargli la vita quasi a indicare che, bene o male, siamo tutti connessi, siamo tutti legati gli uni agli altri.
Wow… non so già più cosa dire tanto questa storia mi è piaciuta! *Q*

Trama: 5/5

Sebbene la storia parta con una dinamica piuttosto semplice e statica, questa subito si evolve, assumendo sfaccettature che la rendono estremamente interessante e che invogliano il lettore a continuare a leggere.
Riga dopo riga è possibile entrare in un mondo fantastico, quello dei cavalieri di drago e, un po’ per volta, com’è stato per Shira, possiamo scoprirne i segreti, i misteri e le meraviglie che avvolgono le figure di questi imponenti e meravigliosi animali.
Proprio come Shira, ero desiderosa di saperne sempre di più e, lo ammetto, mi sarebbe piaciuto trovarmi al suo posto. Nonostante questo e i piccoli tumulti tra il cavaliere, il suo drago e la sacerdotessa, la vita scorre lenta e tranquilla fino alla svolta, al rapimento di Aki e al suo rocambolesco salvataggio per concludersi nel migliore dei modi, non che sia fan accanita dei lieti fine, ma quando sono belli come questo è impossibile non apprezzarli.
L’unica nota forse un po’ dolente è il mandante del rapimento di Aki e i motivi che lo spingono a voler dei cavalieri di drago al suo servizio: o meglio, immagino che sia per avere delle creature molto potenti dalla sua, ma mi sfugge il perché… è perché vuole conquistare il mondo? O ci sono scopi diversi?
Questa mancanza, però, è senza dubbio dovuta al limite di parole che ho imposto, perché sono certa che se avessi avuto il doppio delle parole in più saresti riuscita a spiegare davvero tutto… ma questi “buchi” (passami il termine) mi fanno sperare in un seguito. *Q*
In questa storia, quindi, c’è tutto quello che un lettore potrebbe desiderare: una trama avvincente che si lascia scoprire poco a poco, colpi di scena e rivelazioni a dir poco meravigliose, introspezione attenta e ben calcolata, azione e spargimenti di sangue (ho apprezzato la scena in cui Shira si abbandona completamente ad Aki e Daiki) e quel tocco d’amore e positività che non guasta mai alla fine di ogni buon racconto che si rispetti.
Ti meriti altri complimenti perché davvero hai fatto un lavoro non notevole, di più!

Gradimento Personale: 9,5/10

Senza dubbio questa è stata una storia che ho amato, ma da buona pignola quale sono ho trovato delle cosette qua e là che non mi sono piaciute del tutto (niente che fosse così terribile visto che hai comunque ottenuto un ottimo punteggio).
Per prima cosa confesso che non mi sono piaciuti molto i nomi dei personaggi… ^^’’
È un parere puramente personale, quindi non te la prendere: so che hai fatto delle ricerche, riportandomi al fondo della storia i significati dei nomi, ma purtroppo non sono stata in grado di apprezzarli tutti, anche perché molti mi sono sembrati troppo simili tra loro oppure dalla musicalità stridente. Per esempio ho apprezzato molto Daiki, ma il suo nome proprio non mi piace… sorry… ^^’’
Spero che non te la prenderai per questo piccolo dettaglio (non credere che non l’abbia fatto anche con altri libri, tipo ho odiato i nomi tutti simili dei nani de: “Lo Hobbit” giusto per fare un esempio famoso).
È già il mio secondo Contest al quale partecipi quindi dovresti sapere che sono una ragazza piuttosto complicata… ^^’’
Come ho già detto anche in Stile e Lessico, non ho apprezzato del tutto il modo e il ritmo con cui hai descritto la storia: a parer mio la punteggiatura andrebbe davvero rivista e anche un po’ le ripetizioni, ma non ti annoierò dicendoti di nuovo le stesse cose, semplicemente volevo ricordartelo da brava persona petulante che sono! :P
Altra cosa che mi è in parte dispiaciuta è stata il non sapere proprio tutto riguardo ai draghi, su come si riproducono tra di loro. Un po’ come non sapere chi fosse il vero e proprio cattivo di turno, quello all’apice della piramide… ma di nuovo penso che sia dovuto al numero limitato di parole, come ho anche detto sopra.
Spero sinceramente in un seguito o in un prequel perché ho un sacco di domande e di curiosità sui personaggi! *Q*
Vorrei sapere di più su Kimi, ma anche sul Maestro, sull’addestramento di un cavaliere di drago e di un sacerdote, scoprire come si è creata questa tradizione così magnifica e un sacco di altre cose.
Penso che il bello di questa storia (oltre alla trama e ai personaggi) sia stata la possibilità di aprire una porta su un nuovo mondo tutto da esplorare e da scoprire… e spero che vorrai davvero approfondirlo perché io vorrei essere la prima a leggerne! *Q*
Non ho poi null’altro da aggiungere poiché ho speso tutte le mie parole migliori nei punti precedenti (come al solito non mi smentisco mai… ^^’’) e niente… a parte queste minuscole cosette, ho veramente amato la tua storia! ^^

Titolo & Impaginazione: 3,5/5

Come ho già accennato, il Titolo mi ha incuriosito e allo stesso tempo mi ha fatto partire leggermente prevenuta sui contenuti, ma sono stata veramente felice di sbagliarmi. ^^
Benché sia senza dubbio adatto per il genere di storia che hai scritto, non mi ha del tutto soddisfatto: è vero che Shira è la protagonista delle vicende, ma è anche vero che, con la complessità di trama che hai instaurato, dire che il cavaliere è l’elemento fondamentale mi sembra riduttivo.
Avrei optato per un Titolo che racchiudesse tutti gli elementi principi del racconto: il cavaliere, il drago e il sacerdote.
Poi, di nuovo, sono pareri personali… ^^’’
Per quanto riguarda l’impaginazione di nuovo ci sono delle cosette che, a mio avviso, non vanno: più che altro penso che tutta la storia sia scritta troppo attacca, rendendo i paragrafi piuttosto lunghi e massicci. Personalmente sarei andata a capo molto più spesso per isolare dei concetti o anche solo dei nomi importati in quel momento o per quella situazione.

Bonus Velocità: 2/2

Sei stata la terza in ordine di consegna, anzi, mi hai fatto un bel regalo pre-natalizio. XD
Il Bonus Velocità è quindi senza dubbio meritato… u_u



Totale: 55,7/62

Vincitrice del Premio Speciale: “Miglior Storia Originale”