Recensioni di Fuuma

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Are there still beautiful things? - 28/01/24, ore 23:02
Capitolo 1: Are there still beautiful things?
Ci ho messo una vita a passare da questa fic e ammetto che quasi me ne ero dimenticata, ma mi sarebbe spiaciuto tantissimo perdermela perché il tentacle sex è uno dei miei kink preferiti e qui c’è pure il cock warming e dopo averla letta sono la persona più felice della terra. Giuro, non capisco come sia possibile che non esistano in italiano più fic straboccanti kink, ce ne sono così tanti e di così belli ç_ç
Parto col dire che qui Bucky mi ha uccisa nel suo “Steve ci teneva felpe, cappotti e piumoni, l’idiota.” Ah, è lui l’idiota, certo! Non tu che te ne stai in un armadio! XD
Scherzi a parte, ho trovato molto commovente il fatto che Buck si senta al sicuro soltanto in uno spazio ristretto come una cabina armadio e che la notte sogni di Steve e dei suoi tentacoli che lo conquistano completamente, quasi a tenerne insieme i pezzi, in un modo così dolce e così disperato. E il fatto che alla fine questo concetto ritorni, questa volta con uno Steve in carne ed ossa che gli sta addosso, che lo trattiene nell’abbraccio e in un atto sessuale che in realtà non va fino in fondo e non serve tanto per l’appagamento del piacere, quanto invece per il conforto, trovo che sia stato un modo bellissimo per chiudere il cerchio.
È stato molto interessante come, per l’appunto, il “sesso” qui prenda tutt’altro significato, che diventa poesia e un modo per essere salvati e per venire ritrovati.
Complimenti davvero!
Recensione alla storia Baby Nat vs Detective Rogers - 15/07/23, ore 21:35
Capitolo 1: Baby Nat vs Detective Rogers
Omegaverse stucky, a meeee!
A-ehm, che poi no, in realtà io amo le omegaverse ma le approccio sempre un po’ in punta di piedi, perché per quanto adorabili, ci sono certi particolari e certe sfumature, specie nella rappresentazione degli omega, che non sempre a me interessano o piacciono. La tua rappresentazione mi fa venire in mente molte storie di AO3, dove il Bucky omega ha sempre un carattere dolciastro e puro e ti viene voglia di infilarlo in un fortino di cuscini e proteggerlo per sempre da tutti i mali. Non è esattamente il Bucky come lo vedo io nel canon, ma nondimeno la tua versione l’ho trovata adorabile, forte anche del fatto che la storia seppure con molto poco contesto si regge su benissimo e che il tuo stile la rende una lettura assolutamente piacevole.
Iniziamo col fatto che se tra i generi c’è “kid!fic” mi hai già vinta e conquistata, ma qui nello specifico ho adorato la descrizione che hai fatto di Natasha, perché pur essendo una bambina è così canonica in quel suo cappottino bianco dal pelo morbido ma il taglio militare. Nella parte introduttiva ho pigolato ad ogni riga, se non addirittura ad ogni parola e il fatto che lei cercasse l’aiuto del Detective per trovare il lavoro perso da suo padre è stata una genialata che ho adorato. L’ho trovato originale, oltre che perfetto per poter sviluppare qualcosa tra lui e Bucky e la piccola Nat. Mi è piaciuto come la risoluzione del “problema” avvenisse “fuori schermo (?)” ma in una maniera che non lasciasse domande (non so se mi sono spiegata XD), che è un po’ quello che accade per tutta la storia, ci sono molti dettagli che vengono tralasciati perché non sono importanti ai fini della comprensione e la storia infatti non ne risente, ma questo ti ha permesso in poco spazio di sviluppare addirittura mesi di una relazione e non far mancare comunque nulla.
Tra l’altro tutti i riferimenti al mondo dell’omegaverse io li ho adorati – a partire da Bucky che chiama Steve alpha perché ci sta spudoratamente a prova’ (!), ma anche tutti gli accenni al loro odore, al nido accogliente che è la casa di Bucky, al morso che in questo caso è l’omega a voler imprimere sul collo del suo alpha e che Steve gli lascia fare e gli permette di rinnovare ogni volta che l’impronta svanisce. E poi silver fox!Steve x young!Bucky?! YES PLEASE! GIVE ME MORE! Che quando si parla di age difference io mi sciolgo come neve al burro e divento la persona più felice della galassia!
E quant’è tenero e bellino questo Steve che teme di dover rimanere da solo, che non pensa più che possa esistere un omega per lui e che alla fine si ricrede e trova in Bucky la sua casa, come lui lo è per Buck? Adoro. Tra l’altro che belle non sono state certe descrizioni come: “[..]più Steve si sentiva diventare un luogo, uno spazio fisico al quale il suo omega potesse appartenere. Uno spazio dove Bucky potesse tornare ogni notte, in cui fosse al sicuro, accolto e amato.”? La persona come casa è una cosa che amo sempre nelle fic, ma qui sei riuscita a descriverla con una poesia così semplice che mi ha proprio commossa, anche perché a prescindere dalla bellezza dell’immagina, sono proprio loro due fatti e finiti!
Un’altra cosa che ho trovato molto interessate è il modo in cui il loro rapporto si sviluppa, è tutto molto semplice e naturale, il dramma se lo portano nel cuore e fa parte del loro passato, arriva nella condivisione e come motivo per sostenersi l’un l’altro, perché invece loro due si incastrano alla perfezione come due ingranaggi. E questo li rende ancora più dolci e rende il loro amore quasi puro e magico.
Ultima cosa e poi giuro che la smetto di delirare, ho apprezzato tantissimo che il fattore Alpha e Omega non togliesse il libero arbitrio ai due e non impedisse a Bucky di voler mordere il suo Alpha o di voler cucinare per lui non perché si sentisse in dovere di farlo e che sia sempre Bucky (e un po’ Nat) a fare il primo passo.
Insomma, ho paura che nel mio delirio mi sia persa via qualche altra cosa importante, ma spero si sia capito che questa fic mi è piaciuta molto.
Recensione alla storia Daylight - 20/06/23, ore 22:06
Capitolo 1: Daylight
Mwahahahahah! Last but not least! Ho deciso di lasciare gli stucky come gli ultimi sulla mia lista per il contest perché… well, sono gli stucky, c’mon, si sa che i bocconi più buoni devono essere lasciati per ultimi!
Allora, parto prima con la disperazione perché è scritta in prima persona e io il blocco (?) per la prima persona ancora non l’ho superato, tanto che per tutta la storia mi chiedevo che effetto mi avrebbe fatto se fosse stata in terza. Detto questo passiamo però al momento fan girl (no, non è ancora tempo di fare la seria, pazienta, mia giovane padana!): LA SCENA DI PG DI SEBASTIAN ZUPPO DI PIOGGIA E A PIEDI NUDI SUL CIGLIO DELLA STRADA! Oddio! La amo! Non ricordo se fosse Kings o Political Animal (anche perché non li ho mai guardati), ma è bellissima e ritrovarla qui mi ha fatto tanto pigolare, perché quel Sebastian era così piccoletto e immaginarmelo nei panni di un Bucky che chiama Steve al telefono e si fa venire a prendere, mi ha tanto riempito il cuore d’amore. Senza contare che io le Bodyguard!Steve x Rich!Bucky le amo.
E questa è stata molto, molto dolce.
Mi dispiace perché così com’è presentata sembra l’estrapolazione di una storia più ampia e più lunga, di cose che sono accadute e che, accidenti!, possiamo solo intravedere attraverso i dialoghi di Steve e Bucky e del poco che si dicono e ora sono molto curiosa di sapere di più!
Sotto certi punti di vista è comunque stata una fic interessante – dio così perché l’ho trovata particolare, un po’ come un esercizio di stile, che non vuole essere una nota negativa anzi. Però è interessante la tua scelta di ridurre le descrizioni all’osso (e ci sta perché alla fine è in prima persona, è introspettiva e il peso della narrazione di Bucky verte tutto su quello che prova), ma anche nei dialoghi, hai lasciato molto all’immaginazione, a costruire una storia fatta più di voci e di emozioni, dove tutto il resto appare sfocato sullo sfondo, quasi perso nella nebbia. Non so, forse è solo la mia impressione.
Comunque ho amato particolarmente un’immagine specifica che dai di Steve: “Ciò che amavo dei vestiti di Steve era che odoravano di bucato e nient’altro. Di nessun altro.” Ce lo rivedo davvero tanto in questa frase, che tra l’altro trovo anche molto dolce perché è dal punto di vista di Bucky ed è quindi lui a notarlo, a saperlo. E un po’ anche a tenerci che sia così.
Ma la mia frase preferita in assoluto è stata: “Sotto le mie dita, Steve era robusto e reale, era lo slancio che prendeva per seguirmi, era l’attenzione con cui mi cercava.” Adoro che Steve sia tutta attenzione nei confronti di Bucky, che addirittura si dia slancio per seguirlo, è veramente una scelta di parole che mi ha colpita e mi fa pensare a lui – a loro.
Senza contare che il bondage, per quanto appena accennato, è tutto quello che spero sempre di trovare in qualsiasi fic, pure in quelle in cui la gente va a fare la spesa (!) e il rapporto dom/sub, pure se di nuovo appena accennato, mi piace sempre e mi è piaciuto come Steve ordinasse a Bucky di alzare gli occhi su di lui.
Grazie di cuore per la lettura! <3
Recensione alla storia Capitan America pende dalle sue labbra - 08/04/21, ore 01:13
Capitolo 1: Capitan America pende dalle sue labbra
Sto morendo di sonno e di emicrania, ma non potevo non passare da qui - l'ho letta nel pomeriggio, ma soltanto ora ho visto un po' la luce e rileggendola l'ho trovata ancora più adorabile.
E se è vero che la realtà non è mai come ci si aspetta, io di certo non mi aspettavo questa fic, tra l'altro scritta soltanto in due ore? Ma io ti odio!
Mi è proprio piaciuta questa mazzata di angst che si è mano a mano caricata di erotismo e poi Bucky che è talmente cambiato da non ricordare e che teme di non poter dare a Steve quello che vuole o che cerca, è sempre qualcosa che amo leggere, specie se è dalla tua penna, perché l'immagine che ne hai tirato fuori - specialmente all'inizio - è qualcosa di così drammatico e così tenero che mi ha fatto salire il magone. E ovviamente abbiamo Steve che osserva il suo Bucky, si strugge d'amore per lui, vorrebbe osare di più e invece si trattiene... anche se quel bacio iniziale da cui Bucky si è tirato indietro, giuro che è stato uno schiaffo in faccia e penso sia stata la mia parte preferita. Non so nemmeno perché, forse perché ha fatto male, forse perché mi è tanto piaciuta la reazione istintiva di Bucky, perché la trovo giusta e realistica e perché appunto, è una mazzata tra i denti di Steve ma non solo.
E anche la frase:
Non devi darmi niente». Se Bucky non può ridargli l’amore che ha dimenticato, allora Steve non ha il diritto di chiedergli nulla.
Mi ha stesa completamente.
Ma poi pian piano Bucky si scioglie, e gli basta un bacio per riscoprire tutta la voglia che hanno l'uno dell'altro. E se sono morta è stata decisamente per un motivo ben diverso questa volta <3
Oh, e il Bucky che chiede perché voglian tutti psicanalizzarlo è tanto simile a quello della serie che gli voglio ancor più bene.
Insomma, io ormai ho smesso quasi del tutto di leggere fic stucky, ma quando ci sei di mezzo tu, so già che posso andare sul sicuro e il mondo torna ad essere un posto felice!
Alla prossima!
Recensione alla storia Like when we were kids - 13/12/20, ore 17:47
Capitolo 1: Like when we were kids
Allora sono quasi sicura che nell’MCU i genitori di Bucky siano ancora vivi – almeno nell’adolescenza – perché lui parla di loro quando chiede a Steve del funerale di sua madre nella scena del “I’m with you till the end of the line”. Però ammetto che a me piace anche la versione fumettara con Bucky orfano… still, son dettagli insignificanti quello che conta è la carineria assoluta di questa fic che mi ha fatto venire voglia di spupazzare quei due e rapirli al mondo per sempre per averli tutti per me.
Adoro le kidfic, ne avrò lette a palate e ancora credo che non ce ne siano a sufficienza nel mondo, quindi non puoi capire quanti decibel ha raggiunto il mio urlo quando ho scoperto che tu ne avessi scritta una proprio sugli stucky. GRAZIE. DI. CUORE!
E “Mamma! Hai rotto il nostro incrociatore!” Oddio, com’è possibile che gli sia servita solo una frase e io sono già in brodo di giuggiole a promettere amore alla sua versione più grande e tanto affetto per questo marmocchio che prima si spaventa e poi osa pure offendersi, non contento di aver tentato di dar fuoco alla casa, lui e quell’altro genio di Stevie! L’intera scena che hai descritto, con loro che parlottano alla luce della candela nel loro fortino di cuscini e coperte è un’esplosione di tenerezza e mi piace che tutto si svolga attraverso gli occhi di mamma Barnes, perché fa risaltare ancora di più il lato affettuoso e materno di questa piccola storia. L’ho amata davvero tanto – anche perché di solito è la signora Rogers quella che viene mostrata di più in questo genere di fic, mentre qui invece, in pieno territorio Barnes, spicca il carattere peperino di Bucky e di contro Steve tutto educato che lo fa ragionare col solo colpetto di un piede e uno sguardo di intesa.

[ “Ma sottocoperta è buio, come possiamo comandare un incrociatore se non vediamo a un palmo dal naso?”
James scuote la testa, sconcertato ] PURE! Scusa tanto, neh, marmocchio! Mamma mia, quanto l’ho amato e quanto lo amo XD
Ma anche la madre è un genio con la storia della super pulizia.

Una volta arrivata alla fine della fic, comunque, io ne esco commossa.

Innanzitutto che tu sia appena arrivata nel fandom, che tu sia qui da anni o che tu abbia visto mezzo fotogramma di film e abbia deciso di scriverci sopra quel che ti pare – sei comunque la benvenuta. Poi, qualsiasi sia stato il tuo timore, prendilo e buttalo pure nel cestino, perché questa fic piccina-picciò è semplicemente perfetta. Da una parte abbiamo il tuo stile, che ormai sai bene che io adoro da morire e che qui ha dato tutto un nuovo significato alla parola “familiare” perché è una fic dai contorni caldi, affettuosi, dolcissimi che mi ha davvero scaldato il cuore e fatto sentire tutto l’affetto di mamma Rogers e dei due ragazzini che già così piccoli e vivono l’uno per l’altro.
E proprio per allacciarmi a loro i complimenti per la caratterizzazione sono d’obbligo. Come dicevo, ho letto un sacco di kidfic, ma questa credo sia la prima volta in cui (forse perché sono a casa Barnes) quello che viene messo un po’ di più in luce è proprio Bucky – e io, che ho una predilezione ossessiva per lui, potevo non esserne felice come una Pasqua? Ovvio che no. Ho adorato ogni frase e ogni battuta e ogni cuscino sistemato per completare l’incrociatore-poco-incrociatore e il campeggio al chiuso, quando si sono messi a leggere il fumetto vicini-vicini (oddio, che cosa adorabile! Mi sto sciogliendo!). Ma ancora di più ho adorato l’ultimissima frase, quella in cui mamma Barnes si rende conto che il suo bambino vive in tutt’altro mondo quando è con Steve e quell’ultima battuta, sul fatto che gli sia sempre un po’ più difficile tornare indietro è stata un po’ una stilettata nel cuore, perché è anche la premonizione di un legame che va al di là dell’amicizia e che proprio per “seguire quel piccoletto di Brooklyn troppo testardo per fuggire da una rissa” Bucky non tornerà più indietro dalla guerra e non riabbraccerà più la sua famiglia… e io piango perché pure in un mare di fluff come questo tu sei riuscita a tirarmi un colpo basso!
Dal profondo del cuore: grazie per averla scritta.

p.s. ti indico la svista nell’ultimissima frase
per sui figlio sia un po’ più difficile tornare indietro