Recensioni di shilyss

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Sentimenti che attraversano il tempo - 05/10/22, ore 19:45
Capitolo 37: Ritrovarsi dopo la tempesta
Cara Maiko!
Ci ho messo un’era geologica a passare, ma avevo bisogno di un paio d’ore per leggere in tranquillità questo capitolo lunghissimo e bellissimo, interiorizzarlo quanto basta e lasciarti qualche cosa di sensato scritto. Camus sembrava spacciato, destinato a morire, ma Marta si è opposta con tutte le sue forze e al termine di una battaglia disperata, ha sconfitto il Mago. La cosa che più amo di questa saga intricatissima è come riesci a dosare abilmente le informazioni: qui veniamo a sapere qualcosa di più sulle motivazioni del Mago, su Ipsas, ma anche sul motivo per cui il Mago si è incaponito con Camus: la sua potenza creatrice, che nemmeno Francesca possiede. Marta, dal canto suo, in questo capitolo è come se fosse sempre sulle montagne russe. Il dolore per il fratello, il bisogno di salvarlo e la forza che impiega per strapparlo al mago e per evitare che muoia comunque subito dopo sono cose che ti entrano dentro. Mi piace moltissimo che Marta si sia rivelata come la detentrice del Libero Arbitrio e questo ci porta all’altro grande tema del capitolo: la scelta di Marta e di Camus di non salvare Degél e Seraphina, l’impossibilità di farlo nonostante queste siano persone amate e perderle significhi smarrire una parte di sé stessi.

Naturalmente Marta e Camus, sebbene siano i perni della vicenda, non sono gli unici a soffrire. Cardia preferisce soffrire sbandierando un’amicizia profonda che allontanarsi da Marta, di cui è innamorato invano, Milo apre il suo cuore ammettendo di aver perso l’oggetto del suo amore e il XVIII secolo non smette di avere in sé quell’aura spaventosa, perché noi sappiamo – e il dialogo di Milo e Marta a porte chiuse ce lo ricorda, casomai ce lo fossimo scordato – che il futuro non sarà roseo con questi cavalieri. Non posso non spendere qualche parola per il risveglio di Camus, un misto di tenerezza e dolcezza. Alle scene squisitamente hurt/comfort vediamo anche accostarsi dei momenti più ludici, delle battute che ci fanno capire quanto i due fratelli siano legati e stiano acquisendo quello che, per le varie vicissitudini della loro esistenza, non hanno potuto condividere durante l’infanzia, eccezion fatta per qualche brevissimo periodo. Rimangono molte domande aperte: Marta si riferisce sempre a una sofferenza recente, che non desidera condividere con il fratello, sebbene il legame tra i due sia così viscerale. L’altro, invece, è per l’immagine particolare con cui si chiude il capitolo – se non fosse quasi ora di cena andrei a sbirciare il seguito, ma conto di farlo prestissimo! Un’ultima nota per la citazione a Battiato: è perfetta in questo capitolo, per loro due e per questa storia <3!

Scusami ancora se ci ho messo così tanti giorni a passare, ma meritava una lettura fatta con calma e in tranquillità <3. Un abbraccio e spero a presto,
Shilyss ^^
Recensione alla storia Sentimenti che attraversano il tempo - 18/09/22, ore 17:54
Capitolo 36: Un aiuto inaspettato
Cara Maiko!
Questo capitolo è un colpo al cuore, una corsa sulle montagne russe. Succedono tante, tantissime cose – come in tutti i tuoi capitoli, del resto, tante che è difficile raccogliere le sensazioni e le emozioni che trasmette questa storia e cercare di renderle in una recensione. Marta non sta solo crescendo di capitolo in capitolo, ma sta anche espiando la sua cecità verso il fratello. Anche se nella sua posizione sarebbe stato difficile, per non dire impossibile, capire in che stato versasse Camus, lei si sente comunque responsabile per non aver compreso. Ferita, stanca, estenuata, riesce comunque a raggiungerlo e a cercare di fare del tutto per consolarlo e curarlo. Le cure fisiche e precise, spiegate con dovizia di particolari senza risultare mai pesanti, si accostano alle cure dello spirito, alle carezze e alle attenzioni verso una persona cara, carissima, che versa in una condizione così disperata. Tutto questo sembra non bastare e sembra che nonostante l’intervento di Marta e di tutti i suoi amici e divinità comprese, Camus sia costretto a cadere vittima dei piani del mago. Il finale del capitolo, con lei che tenta il tutto per tutto col massaggio cardiaco, è straziante e bellissimo (e mi sa che finita la recensione vado a sbirciare).

L’altra cosa che mi è piaciuta moltissimo è che nella crescita di Marta c’è sempre più una dose di autocritica. Prendiamo la scena che si svolge nella Genova contemporanea, quando gli sgherri del mago interrompono la fuga dei nostri eroi cercando di ritardarla e appaiono Efesto ed Hermes. Lei non può non nutrire un forte contrasto nei confronti di questo padre divino che non l’ha mai cercata prima e che gioca a fare il padre comparendo, sì, ma troppo tardi. Naturalmente c’è poco tempo per risolvere questioni che meriterebbero, come giustamente dice Marta, di stare seduti tutti e 4 a un tavolo, insieme, ma è interessante che mentre lascia Genova la guerriera analizzi con una certa lucidità ciò che vorrebbe da suo padre. Il momento in cui distruggono il tempio e il buon Manigoldo prova a stemperare la tensione è fantastico e trovo sia perfetto per alleggerire una trama complicata e drammatica – in qualche modo qualche battuta può rendere ancora più esaltanti i momenti topici e tragici proprio perché ci mostra il lato più umano di questi guerrieri comunque condannati a morire nel giro di pochissimi anni. L’altra cosa che ho amato è il senso di urgenza che permea il capitolo, la sensazione di pericolo che non lascia mai Marta e che si rivela solamente alla fine, quando si ritrova a lottare contro qualcosa che paralizza e sente il mago farsi beffe di lei. Dovrei parlare anche di Dègel, naturalmente, e di Cardia. Li adoro, lo sai, ma adesso che Camus è in fin di vita la loro posizione è più defilata, sebbene siano presenti e attivi, con la bambina nell’ospedale e quando Dégel si fa spiegare come eseguire un’iniezione intramuscolo. Confesso di essere del team Michela e di volere disperatamente che Marta e Dègel possano stare insieme (l’accento di Degel oggi mi sfugge, ma se mi fermo a controllare com’è scritto poi mi perdo per strada i pezzi di recensione), ma ho apprezzato che Marta abbia, al momento, liquidato la cosa, proprio perché è concentrata sul poco tempo che le rimane prima di salvare Camus.

L’ultima considerazione vorrei farla su Antoinette, la mamma di Marta: non mi aspettavo di meno dalla madre di due cavalieri (tecnicamente in fondo anche Marta lo è) e credo che Efesto, a suo modo, al modo egoistico degli dèi, l’abbia amata e sia stato riamato, altrimenti una donna così brillante e capace non avrebbe fatto due figli con lui. Sperando di riuscire a passare a stretto giro, ti faccio i miei complimenti per un capitolo intenso, che mi ha fatto battere il cuore e… delirare un po’ in recensione, decisamente!
Un abbraccio forte forte,
Shilyss
Recensione alla storia Sentimenti che attraversano il tempo - 30/07/22, ore 17:40
Capitolo 35: Genova (seconda parte)
Cara Maiko!!

Anzitutto, grazie per l’immensa pazienza che hai sempre per me <3 e poi… ma davvero mi mancano pochi capitoli per finire questa storia?? Oh mio dio. Ci sono tante cose di questo capitolo che meritano di essere esposte in recensione: una su tutti riguarda il senso di inadeguatezza che prova Degel in un mondo accelerato come il nostro, dove il tempo e le distanze persino vengono percepiti in modo differente, dove la scienza ha fatto passi da gigante e così via. Lui, che al Tempio è considerato colui che sa tutto e che svolge il ruolo di mente dei cavalieri qui non sa nulla, non riesce a comprendere nulla ed è sopraffatto dalle novità al punto da non riuscire a concentrarsi su nessuna di esse. La sua riflessione con Marta è molto bella e intima e vera – mi è piaciuta tanto, anche perché effettivamente anche Marta si è coraggiosamente trovata in un tempo non suo: certo, lei era leggermente avvantaggiata dal fatto di essere andata nel passato e non nel futuro, ma l’ha fatto senza una guida iniziale e senza nemmeno capirne il perché, all’inizio.

La questione di Cardia e della sua malattia è sempre struggente e non nego che ho sperato che il capitolo si risolvesse con Antoinette che perlomeno visitava quello zuccone, ma parte della bellezza di questa storia è racchiusa proprio nel fatto di non poter impedire lo scorrere del tempo e di non poter alterare gli svolgimenti stabiliti, pena il nascere di paradossi temporali. Ma anche considerando tutto ciò, è perfettamente plausibile e umano che Degel voglia salvare il suo amico a dispetto di ogni cosa. Genova, la scena del controllore e la scena con la più alta carica dello Stato sono stati dei momenti adorabili e divertenti, che fanno da apripista ai momenti più cupi o struggenti, come la già citata malattia di Cardia e la sua riflessione su questo mondo in cui i piccolissimi vengono operati subendo interventi delicatissimi, salvandosi, però, o il momento, altrettanto struggente, in cui Antoinette sfiora la guancia di Degel che le ricorda tanto il povero Camus. Naturalmente il capitolo non poteva finire bene, ma doveva chiudersi così, con un’esplosione ritengo generata dal Mago… non potevi farlo finire meglio, davvero. Sono rimasta così, a fissare le ultime righe e a temere il peggio soprattutto per la mamma di Marta…

Un abbraccio forte e a presto; divertimento, avventura, lacrime, amicizia, amore contrastato: questa storia è così ricca di tematiche da travolgermi sempre <3
Shilyss
Recensione alla storia Sentimenti che attraversano il tempo - 09/07/22, ore 10:29
Capitolo 34: Genova (prima parte)
Cara Maiko!
Ho qualche sospetto sul legame che univa il Mago e Seraphina e il fatto che lui sia un alchimista e lei una sciamana suggerisce che si siano conosciuti magari in un luogo diverso e altro. La questione del mago è spiegata benissimo, in maniera estremamente chiara e anche con qualche piccolo indizio del futuro – penso, spero di aver colto. Marta sta diventando sempre più presente a sé stessa: è sempre più matura, più forte e più determinata: la sofferenza e il senso di colpa per la questione Camus l’ha spinta a voler essere protagonista della propria vita e ha accentuato anche la sua abnegazione.

La questione Cardia e il passato del ragazzo sono raccontati con pochi tocchi efficaci e devo dire che il suo personaggio, il suo comportamento, sono uno dei gioielli di questa storia: è ben caratterizzato, è profondo ed è il classico personaggio di cui è pressoché impossibile non innamorarsi. E qui arriviamo all’altro lato dolente, quello che Marta non coglie appieno e che Francesca intuisce. L’amicizia con Cardia è molto fisica, forse un po’ troppo. Suscita la gelosia di Dégel, e Dégel ha già capito che Marta è Seraphina, così come ha compreso che Marta gli ha mentito: non avrà preso bene il vederli dormire innocentemente insieme, anche e soprattutto perché Cardia continua ad amare Marta e sebbene lei lo consideri al pari di un fratello e ribadisca di non provare alcuna attrazione, quel bacio troppo vicino alla bocca è indice del pericolo che corrono questi due a frequentarsi. Il finale è terribilmente succoso: chi è questo personaggio e come mai ho la sensazione che il 2011 in cui le ragazze siano tornate non sia del tutto quello che hanno lasciato?? Come sempre i tuoi capitoli sono piacevolissimi da leggere, sia per la bellezza della storia che per la sua complessità: una complessità ragionata, però, e spiegata sempre in maniera chiara a chi legge <3.
Un abbraccio forte e a presto ^^
Shilyss
Recensione alla storia Sentimenti che attraversano il tempo - 22/06/22, ore 18:33
Capitolo 33: Riposo forzato
Cara Maiko!!
In questo capitolo ci sono un sacco di cose che mi fanno gongolare: oltre a una buona dose di misteri (chi tiene in ordine casa di Milo? Davvero il mago è un umano e se si chi è?) ci sono dei momenti intensissimi, come la struggente dichiarazione di Cardia e il segreto della sua malattia congenita, che lo perseguita e ha determinato il suo approccio all’esistenza. L’altro momento è sicuramente la rinuncia di Marta a Dègel. I motivi per cui lo fa sono chiarissimi, il dolore che la attanaglia anche e ho apprezzato che si definisca non filantropa, che rivendichi l’amarezza per una scelta che le costa fatica e che non voglia nemmeno paragonarsi alla sciamana Seraphina che, sacrificandosi e reincarnandosi, ha smarrito sé stessa in Marta. Che Dègel intuisca qualcosa della natura di Marta e della sua unione con la coscienza di Seraphina è plausibile col suo essere intelligentissimo e innamorato: in qualche modo la sente e sebbene lei smentisca nella maniera più secca possibile ogni possibilità in tal senso, naturalmente lui sa che lei mente. C’è un equilibrio in questo passaggio che mi è piaciuto moltissimo, tra sentimenti che, citandoti, attraversano il tempo e necessità atte a mantenere le linee temporali così come sono, per non arrogarsi quei medesimi diritti sbandierati dal mago.

L’interrogativo sorge spontaneo: cosa ci divide dal male? La capacità di anteporre il bene altrui, anche inteso come collettività, al nostro piacere personale. Ma questa rinuncia non è priva di amarezza e di rimpianti e nemmeno di una sottile invidia che Marta non può fare a meno di ammettere nei confronti delle amiche più fortunate di lei, che hanno la possibilità di amare qualcuno nel loro tempo e non di averlo accanto solo per perderlo, o avendolo, sì, ma in un modo platonico e fraterno. Francesca mi sta piacendo sempre di più e trovo molto in linea con quanto detto di lei prima la sua capacità di mediare, ascoltare, ma anche elaborare assieme a Zeus dei modi per sconfiggere finalmente il Mago. Come sempre sono in ritardo mostruoso e come ti sempre, oltre a chiederti perdono <3 ti faccio i miei complimenti per una storia complessa, avvincente e ricca di sfumature come questa! Un abbraccio,
Shilyss