Recensioni di shilyss

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Tra sempre e mai (parentesi) - 02/01/22, ore 16:59
Capitolo 7: Capitolo 7
Cara Blackjessamine,

Non posso crederci che sono più di sei mesi che devo recensire questo capitolo, davvero non ci posso credere. E leggerlo è stato piacevolissimo, sia perché mi ricordavo perfettamente il punto in cui eravamo rimasti sia perché l’ho trovato realistico e centrato, oltre che scritto in maniera coinvolgente, come sempre. Ole e Homer rimangono a casa da soli per un paio di giorni e siccome sono due adolescenti vivono il momento. Niente cena con l’apparecchiatura, niente lasagne scongelate, ma qualcosa di terribilmente inadatto per una cena: avanzi (e quelli ci starebbero pure) e torta. Sulla crostata mi vorrei soffermare un attimo perché mi è tanto piaciuta l’idea che i due ragazzi si completino per quanto concerne i gusti, come se fossero realmente l’altra metà della platonica mela. Così Ole preferisce il guscio di frolla e Homer il centro farcito: mangiandola, nessuno rinuncia a niente ma entrambi hanno dalla torta ciò che vogliono.

Una parte consistente del capitolo è dedicata al futuro; riflettevo sul fatto che tutti noi pensiamo al futuro, ma il modo in cui lo facciamo all’età di Ole e di Homer è differente e più nebuloso, dato che le possibilità sembrano tutte infinite nella stessa maniera. Stavolta le due visioni sono fortemente contrapposte, almeno in apparenza: Homer, che si sta accingendo a cambiare vita, è uno che in realtà non ha pensato nel lungo periodo alla sua evoluzione e dice una cosa che lo rappresenta molto bene: “in fondo le cose vanno naturalmente così”, ci si diploma, si lavora, ci si sposa e si crea una famiglia con figli, sul modello delle famiglie dove siamo cresciuti. Ole, invece, ha già ben chiara la sua alterità o, perlomeno, il fatto che l’esistenza non prevede necessariamente queste tipologie di tappe, ma anche, per entrare nello specifico, che non amerebbe vedere Homer con moglie e figli – idea, peraltro, a cui nemmeno Homer ha mai pensato con la dovuta profondità. In questo senso, Ole è quasi lo specchio in cui riflettersi per vedersi realmente, per come si è. Struggente, poi, è quella speranza di non dimenticare, di rimanere amici per sempre, quasi una supplica al futuro affinché, pur separandoli fisicamente, non li divida completamente.

La questione h/c della medusa e il successivo bacio sono stati bellissimi: la scena del bacio sul ventre, che sa di sale, il gemito, l’altro che lo trattiene… me lo sono letto tutto d’un fiato e l’ho trovato romantico, passionale, realistico e coinvolgente. I miei propositi per il 2022 sono (anche) di tornare a leggere: spero di poter passare quanto prima per finire questa storia bellissima (e mettermi in pari con le novità??)
Un abbraccio e buon 2022,
Shilyss
Recensione alla storia Coraline e la porta magica - 03/09/21, ore 17:22
Capitolo 1: Coraline e la porta magica
Cara Gaia,
è difficile trovare le parole per scrivere una recensione accettabile per una shot così poetica e così lucida e cruda – il risultato, a ogni modo, è un testo curato e bellissimo, in cui le parole della canzone fungono da accompagnamento a qualcosa che è più forte di loro: un testo molto curato, che prova ad analizzare una malattia subdola e i meccanismi, altrettanto subdoli, che la regolano. I protagonisti sono Anna e Lorenzo, una coppia fidanzata fin dal liceo e che è cresciuta insieme, o quasi, perché se Lorenzo è riuscito a passare dal ragazzo bocciato a un praticante nello studio di un commercialista, Anna si è involuta nella sua malattia, smarrendosi nel conteggio delle calorie, nell’illusione di poter essere serena controllando una taglia e ponendosi degli obiettivi volti allo sparire, fino a perdere persino il nome e a camuffarlo dietro un improbabile pseudonimo. Ho apprezzato che tu abbia puntato l’attenzione sulla non volontà di crescere di Coraline/Anna, nel suo progressivo annullarsi e nelle bugie che racconta pur di non mangiare e non accettare che la vita è caos e che la felicità non è racchiusa nel raggiungimento di un ipotetico e irrealistico standard, nell’entrare in un paio di jeans. Ma che questo ideale non sia l’unico problema, tu, nella shot, lo indichi chiaramente. Non è solo la modella che sfila con la taglia 0 addosso, il problema, ma qualcosa di più radicato e profondo, dei problemi che, sommati, fanno scattare in qualcuno determinati processi mentali, in altri, no.

Vorrei dedicarmi anche alla figura di Lorenzo, alla sua bontà e alla sua tenacia, alla sua forza, anche, perché non è facile rimanere accanto a qualcuno che si sta lasciando andare, che si sta spegnendo e che in certi momenti non vuole guarire – e che mente, gli mente e mente a sé stessa, ci tenevo a dirti che un passaggio sul controllo e sulla gabbia in cui Coraline si imprigiona è un’analisi di una lucidità estrema, che ho riscontrato anche in autori che trattano di aspetti più sociologici e meno narrativi. Tornando a Lorenzo, la sua forza è qualcosa che colpisce principalmente alla fine del racconto, quando aiuta Anna a rialzarsi metaforicamente e non, ma in realtà nella quotidianità delle sue visite, nel dolore che lo accompagna, nella rabbia, anche, che si percepisce sottesa quando lei pare fare più passi indietro che in avanti. Sottesa, ma presente, è anche la quotidianità dolorosa di questo ragazzo che fa un lavoro stressante e che, pure, nonostante sia poco più che ventenne, sostiene Coraline/Anna nella speranza di averla di nuovo accanto a sé.

Insomma, è una storia bellissima e struggente, in certi punti persino dolorosa da leggere, ma intensa in ogni sua riga. Complimenti <3
Un caro saluto e un abbraccio,
Shilyss
Recensione alla storia Cicatrici nell'anima - 10/07/21, ore 16:39
Capitolo 3: Capitolo 2 — Sfumature di speranza
Cara inzaghina!

Vedendoti non potevo proprio rinunciare al piacere di passare e di leggere questa carrellata di angst. Lucas si risveglia con accanto il fratello Danny, cui tocca l’ingrato e terribile compito di vedere il fratello più grande inchiodato in un letto e intubato. Hai raccontato questo momento così terribile con grandissima delicatezza, accompagnandoci per mano attraverso le riflessioni di Danny che non può permettersi di perdere Lucas dandoci sia uno sprazzo della loro quotidianità, per esempio parlando dei silenzi di Lukas pari solo a quelli del padre, sia il senso di estraniamento che ci tocca quando la vita ci tira dei colpi di una durezza estrema e noi speriamo che sia un brutto sogno pur essendo assolutamente consapevoli che no, non è così.
Io adoro i rapporti fraterni perché sono viscerali, complicati e venati da una cosa che ti è riuscito benissimo di inserire: quel pizzico di divertita insolenza per cui entrambi si rendono assolutamente conto dei difetti e della stupidità manifesta dell’altro, ma pure non lo cambierebbe con niente e con nessuno, perché un fratello è quello con cui sospirare mentre i genitori litigano o se ne escono con qualche stranezza, con cui ci si scanna un momento e quello dopo si gioca insieme.

Anche la scena del risveglio è davvero bella e intensa, con quelle dita strette piano piano e l’emozione di Danny che, ovviamente, come prima cosa va a chiamare i genitori e il medico. La felicità non può essere totale, ovviamente, dato che Lucas e Sophie si trovano nella posizione dei sopravvissuti rispetto a due amici che, invece, sono morti. Ci sarà da parlare, da ricostruire, da sopportare e da pensare – insomma, una storia del genere offre la possibilità di esplorare condizioni estreme dell’esistenza umana e hai avuto un’idea bellissima nel volerla condividere e una sensibilità rara nel descrivere la sofferenza di un fratello così giovane che si trova a non sapere se e quando l’altro si risveglierà e a parlare non avendo idea se l’altro sentirà o meno. Un abbraccio fortissimo e tanti complimenti, mia cara, sai che leggerti mi rende sempre felicissima e oggi non è stata un’eccezione <3
Shilyss
Recensione alla storia Il viaggio del viandante - 09/07/21, ore 16:04
Capitolo 2: Decade
Cara Bongi!
Tocca che mi ripeto, in questa recensione. Mi piace moltissimo il fatto che ogni drabble sia legata l’una all’altra, ma anche il modo in cui desideri giocare con noi lettori, senza offrirci nessuna interpretazione ufficiale e lasciandoci a rintracciare i fili che legano un capitolo all’altro. Qui il viandante (dando per scontato che sia sempre lui il protagonista) si apre, si confessa, nel gioco instaurato tra la decade inteso come i dieci anni e il verbo decadere. Il viandante non è più un bambino preso per mano dal nonno, ma rivive il passato. Il suo viso mostra i segni del tempo, la brezza si posava di lui, segno che adesso non si posa più e il passato perde i suoi contorni come solo il tempo sa sfumare. L’ultima frase è di una verità sconcertante: la caduta dei fiori (la fine di una vita?) implica la rinascita e la genesi già citate, in un’ottica ciclica – nell’ottica ciclica in cui tutti noi siamo costretti/intrappolati, in fondo. Bella e toccante, mia cara, e piena di spunti riflessivi ^^!
Un abbraccio e a presto,
Shilyss
Recensione alla storia Il viaggio del viandante - 09/07/21, ore 15:55
Capitolo 1: Miglio
Cara Bongi!
Ho letto tutte i tuoi lavori più recenti, ma visto che ci tenevo a lasciare un piccolo segno del mio passaggio anche qui, ho pensato di leggere questa piccola raccolta. E mi piace anche l’idea di utilizzare delle parole dal doppio significato (amo sempre particolarmente questi giochi retorici nient’affatto semplici). Qui vediamo una scena bucolica che non poteva non farmi pensare a Il vecchio e il bambino di Guccini, ma anche al percorso umano inteso come dell’umanità. In fondo, cosa siamo noi se non viandanti, pronti a lasciarci prendere per mano dalle vecchie generazioni (il nonno), a sfiorare con le dita le spighe mature fissando l’orizzonte (la vita, il viaggio di cui non conosciamo il termine, oserei dire per fortuna). In questo senso il viandante percorre un miglio inteso sia come unità di misura che come cereale che si inserisce perfettamente in questo campo rigoglioso, con tutti i significati più o meno reconditi legati al nutrimento, alla coltivazione eccetera. Insomma, nelle drabble riesci benissimo esattamente come nelle storie più lunghe e ora, dato che ho un altro minutino libero, passo pure sul prossimo capitolo **!
Un abbraccio e a presto,
Shilyss