Recensioni di shilyss

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Il divoratore di incubi - 30/08/20, ore 20:36
Capitolo 2: II - Imparare a vivere
Ma ciao fumoemiele!
Questa settimana (di pseudo ferie o di qualcosa di molto vicino alle ferie) sono arrivata da te tardissimo. Perdono! Ma eccomi qui, con mille dubbi da risolvere su questo divoratore di incubi cui viene dato lo stesso nome del corpo che ha preso per materializzarsi sulla terra. Ma come e perché si è verificata questa stranissima coincidenza? È un mistero dei tuoi che non vedo l’ora di scoprire. ^^
Interessante è anche Lux, di cui conosciamo qualche dettaglio in più. È albina, si provoca dei tagli, ma è anche un’ex ballerina che ha perso proprio una gamba, per una di quelle amare fatalità, rese più tragiche dal fatto che l’assenza di un arto o di un senso è proprio quello che determina la possibilità, per noi, di svolgere o non svolgere una determinata carriera. E quella della ballerina è una carriera che assorbe.

L’incidente ha tolto a Lux anche la prospettiva del futuro, obbligandola a ripensarlo. Ho trovato determinante il dettaglio secondo cui la ragazza, pur diventata scrittrice raccontando il proprio percorso riabilitativo, non abbia menzionato l’incidente, come a voler creare una cesura o un vuoto rispetto a questo momento. E ciò si ricollega anche a Neil: il suo scopo non è quello di rubare gli incubi? La parte iniziale del capitolo, che vede i due andare in giro e Lux a fare da guida umana a questa entità onirica, ha il pregio di distrarci, almeno per il momento, dalla gravità della situazione (una creatura di un altro mondo che rimane intrappolata nel nostro e non ha idea di come uscire). È il sangue a ristabilire – con la scena bellissima e inquietante di Neil che lo trova buono – la via della storia. Sono al secondo capitolo, ma trovo che questa sia una delle tue storie più suggestive e particolari e non vedo l’ora di avere più dettagli- o di mettere quelli che già ho in fila meglio – per inquadrare questi due personaggi così atipici e particolari, per scoprire il motivo per cui Lux è riuscita a intervenire nel suo sogno e per quale motivo desidera che i suoi incubi restino con lei. Come sempre, leggerti è speciale,
Shilyss
Recensione alla storia Il divoratore di incubi - 16/08/20, ore 09:55
Capitolo 1: I - Il mondo reale
Cara fumoemiele,
Nonostante avessi letto già ieri il capitolo, giungo con ignobile ritardo a recensirti. Ero curiosissima di leggere questa nuova storia, sia per la bellissima copertina che per le premesse e l’evocativo “divoratore d’incubi”. È qualcosa di tremendamente affascinante, come idea, e anche nella sua descrizione Neil ha elementi conturbanti, indefinibili, non del tutto umani. Lux, d’altro canto, è una protagonista molto sui generis e il modo in cui scegli di costruire i personaggi mostra sempre un elemento di novità accanto ad altri più cari alla tua poetica. Tornano l’albinismo e il farsi del male, ma in più abbiamo una giovane ragazza menomata con tutti i problemi che questo comporta. Intriga già, di primo acchito, che lei voglia che i suoi incubi restino a perseguitarla. Neil si nutre di essi, ma da quello che sappiamo in questo primo capitolo lo fa perché è il suo lavoro e risponde a una necessità. Non si può vivere con gli incubi, occorre liberarsene.

Tuttavia Lux ha dato prova non solo di vedere Neil – cosa che agli altri esseri umani non riesce – ma, addirittura, di interferire in un mondo che è una dimensione a sé, riportando l’onirico nel reale. E qui le suggestioni sono infinite, così come quelle a cui strizzi gli occhi suggerendo un iniziale Freddy (in onore del noto personaggio) per Neil, che tuttavia non gli assomiglia per niente (e saper creare personaggi originali è un dono che altri possono tentare di copiare, ma a cui non riusciranno a dare uguale vita). L’altro elemento altamente suggestivo è la fobia degli specchi. Credo che Lux non potrebbe mai dormire nella mia stanza (ho degli specchi che si guardano, riflettendosi l’un l’altro) e i motivi per cui non ama gli specchi non sono solamente, credo, nel fatto che è menomata per via di un misterioso incidente. Lo specchio è il nostro doppio, lo specchio compie tutti i nostri movimenti, sì, ma al contrario, diabolicamente. Intrigata, come sempre, dalle tue bellissime storie, mi copro il capo di cenere per l’estremo ritardo e ti mando un caro saluto <3
Shilyss
Recensione alla storia Il silenzio dei dannati - 08/03/20, ore 13:11
Capitolo 11: Epilogo
Ma ciao fumoemiele!
Questa settimana sono passata subitissimo <3

Ero curiosa di scoprire il perché Bonnie avesse il segno dietro la schiena e confesso che mi ero fatta mille ipotesi, ma di preferire la tua versione ufficiale. Il motivo? È semplice ed efficace e secondo me ha anche un doppio senso che ora spiegherò. Oystein avrebbe potuto fare tante, tantissime cose, come darle una collana o un bracciale o qualcosa di suo, anche se hai creato la condizione affinché non avesse accesso a nulla di tutto ciò mettendoli in un orfanotrofio. Invece ha voluto marchiarla. E come insegna Toy Story, quando mettiamo la nostra firma su qualcosa vuol dire che ne vogliamo ribadire un possesso. In questo si intuisce già la follia intrinseca di Oystein, la sua gelosia e la sua morbosità nei confronti della sorellina. La considera sua e per lei farà qualsiasi cosa – e sappiamo quant’è vero. Anche Bonnie seienne è in piccolo quello che sarà da grande. Lascia che la sua pelle venga marchiata e si fida, davanti allo spettacolo molto ben scritto della sera in cui viene marchiata.

Si fida di suo fratello e ciò segna fin da questo momento un destino inevitabile. Nelle note dici che non c’è un plot twist finale; direi che però il capitolo precedente ci ha sconvolti tutti parecchio rivelandosi come un momento risolutore, quindi questo epilogo si configura più come l’inserimento dell’ultimo tassello mancante all’interno del puzzle. È bello perché sapendo esattamente qual è il destino dei due protagonisti ogni battuta, elemento o dettaglio viene letto alla luce di quello che sarà, compreso il timore, che in un altro momento sarebbe apparso come immotivato o non certi, del dimenticarsi: invece noi sappiamo che Bonnie cancellerà dalla mente ogni cosa e scoprirà nel peggiore dei modi il suo passato che non le apparterà mai del tutto – e niente, trovo tu sia stata bravissima, poetica e anche molto tenace perché non è semplice scrivere i finali e tu ci sei riuscita anche questa volta. Quindi brava, non vedo l’ora di buttarmi sul tuo nuovo lavoro!
Un abbraccio virtuale :*
Shilyss
Recensione alla storia Il silenzio dei dannati - 04/03/20, ore 10:42
Capitolo 10: 10
Cara fumoemiele,

BRAVA **. siamo quasi giunti al termine anche di questa avventura e devo farti i miei complimenti perché, come sempre, hai affrontato temi pesanti e adulti con un piglio critico mai banale, mai inutilmente pruriginoso, mai per accontentare velleità o simili. Il risultato è un racconto maturo e ben scritto, incalzante, ma soprattutto gestito a livello di trama con grande intelligenza fino alla fine. Perché questa storia, di cui ancora manca comunque l’epilogo rivelatore e risolutore, non poteva che finire così.

Qualche recensione fa ti avevo raccontato un po’ come mi approccio al tipo di storia in cui, come in questo caso, c’è un rapporto insano e malato tra i fratelli, argomento per cui ho sviluppato un’intolleranza per ragioni di fandom, sic. Ricollegandomi a quella recensione, confermo quanto detto e allora e ti abbraccio virtualmente: è esattamente questo quello che intendevo con le conseguenze di un rapporto morboso e malsano, che tu hai messo, indicato, chiarito e spiegato e su cui spesso, invece, si finisce a tarallucci e vino. Il prezzo da pagare era la morte. Oystein e Bonnie hanno trasceso e l’unica soluzione ragionevole e razionale era ucciderli in questo modo, in un omicidio suicidio che conclude (forse) la scia di sangue iniziata con la morte dei loro genitori. La loro vendetta e il desiderio di punire la direttrice battipetto, bigotta e sadica dell’orfanotrofio era lecita, ma l’inceppamento di qualche ingranaggio preciso del cervello l’ha trasformata in una tortura che Bonnie rende dolorosamente goffa. È il suo primo omicidio e la prima cosa che salta alla mente è che si tratti di una persona non professionista. Il lavoro non è pulito, Bonnie non è un sicario che trancia la giugulare e via. Vuole far provare alla donna dolore, vuole infliggerle il medesimo trattamento riservato al fratello, e lo fa infierendo e aumentando il terrore della vittima, che appare come una figura tragica e inerme rispetto ai due fratelli assassini.

La sanità mentale di Bonnie è compromessa dall’isolamento in cui è infilata anche a causa del suo balbettare che pare essersi risolto. È entrata in una spirale di sangue in cui Oystein appare come una figura aiutante perché le scrive la verità nonostante l’abbia abusata da drogata. È in nome della verità e a causa di un isolamento dai genitori adottivi e dall’assenza di qualsiasi altro personaggio oltre a questi ultimi che lei, probabilmente, gli perdona la morbosa attrazione, il rapimento e le sevizie fatte, però allo scopo di farle capire e ricordare. Qui il piano di Oystein mostra la sua falla – ma se la falla non ci fosse non sarebbe morto – falla che lui stesso riconosce. Nel tentativo morboso di riavere con sé la sorella in modo consapevole l’ha fatta precipitare nella follia. Ecco perché non potevano sopravvivere ed ecco perché mi ha convinta anche questa tua long.
A presto, e ancora tanti, tantissimi complimenti (la scena della lingua è stata TREMENDA),
Shilyss
Recensione alla storia Il silenzio dei dannati - 27/02/20, ore 19:06
Capitolo 9: 9
Cara fumoemiele,
Ma… siamo già a giovedì?? Perdonami se ci ho messo così tanto a passare e veniamo al capitolo che, come di consueto, mi è piaciuto tantissimo <3 <3. Bonnie sta avendo una vera e propria evoluzione, passando da vittima a carnefice e lasciando cadere qualsiasi freno inibitorio. È come la crisalide che si tramuta in farfalla, solo che lei non è un bellissimo insetto dalle ali colorate (a me fanno terrore le falene, ma tant’è), ma una sadica che si vendica su una vecchia. Ora, la direttrice dell’orfanotrofio è senza dubbio un’infame che merita tutto il male possibile, ma la società ci impone di non vendicarci dei torti subiti come nel codice di Hammurabi, quanto, piuttosto, di affidarci alle autorità. Assodato questo, Bonnie qui esplode. Se nello scorso capitolo l’idea di aver commesso un incesto la disgustava, la notte di riposo sembra aver svelato una nuova lei. Una bambina che infierisce sui formicai e sugli insetti è tornata, ed è la stessa che si è procurata chissà come un’orribile cicatrice. Credo che il peggio debba ancora venire e che l’omicidio dei genitori tornerà ancora a farci compagnia. Ha sviluppato un’attrazione morbosa, tale che qui sembra che sia Oystein, l’omicida delle ragazze, quello che le ammazza e poi, non pago, le riprende, colui che ha chiara la situazione.

Pur essendo quello che è (non ultimo violentava la sorella svenuta), ora riprende in mano le redini della situazione. Bonnie non prova un sentimento reale per lui. L’ha invischiata in una situazione orribile e mostruosa e lei sta svelandosi come qualcosa di diverso, in un’attrazione-repulsione per il sangue (ecco, in quel paragrafo l’hai ripetuto molte volte, però sai che c’è? Non è fastidioso e la ridondanza parrebbe voluta) che viene lavato via con foga e rabbia. Il pezzo della tortura mi tocca particolarmente per ragioni scaldiche, ma è un contrappasso perfetto per una donna che ha tagliato la lingua a un ragazzo, fosse stata pure la reincarnazione dell’Anticristo. A peggiorare le condizioni mentali di Oystein e di Bonnie potrebbe essere l’isolamento, la bolla in cui si sono rinchiusi, la relazione morbosa che si alimenta di un passato orrendo, di un presente tinto di sangue e che, probabilmente, troverebbe esplosione nella violenza anche in riva al mare. Sono affascinata dall’intrico che hai creato e al netto dei deliri che ho scritto ti dico che, come al solito, mi è piaciuto tutto. Un abbraccio e a presto,
Shilyss **