Recensioni di aqa

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Recensione alla storia L'atlante delle nuvole - 03/07/17, ore 11:49
Capitolo 85: Capitolo LXXXV_Growing up - part1
Il capitolo è stato inaspettato... certo, sapevo benissimo di cosa avrebbe trattato, che avrei finalmente letto della nuova generazione, dell'evoluzione, dei cambiamenti, eppure è stato uno shock -positivo, ovviamente-. Non ero pronta a lasciare andare i miei personaggi preferiti, i protagonisti, quelli che hanno reso l'Atlante la stupenda storia che è, per lasciare spazio ai loro figli, ai frutti non solo dell'amore che nasce dalle ceneri, ma anche chiaro risultato delle lunghe e devastanti rivoluzioni. Certo, Katniss e Peeta con il loro grande amore continueranno ad esserci, dimostrandoci che insieme tutto può essere abbattuto; Gale e Johanna saranno sempre i migliori genitori del mondo senza freni inibitori; Thom e Delly avranno quella dolcezza e simpatia che non li abbandonerà mai; Haymitch ed Effie non spariranno mica dietro il sipario solo perché sono gli "adulti", la mente della rivoluzione e la prostituta dei giochi, finiti insieme perché non esisteva alternativa, erano destinati; Ethel e Jace continueranno a trasudare erotismo, amore puro e poesia ogni volta che i loro sguardi si incroceranno; Annie rimarrà la dolce donna meravigliosa che è, nonostante tutto, così come Emma sarà la seconda scelta più rimpianta della storia, visto il carico di insegnamenti che ci ha trasmesso... Eppure è arrivato il momento di coprirli con un po' d'ombra per dimostrare a noi tutti che la vita va avanti, che è degna di esser vissuta anche per persone come loro che hanno davvero visto tutto durante la loro breve esistenza. E di lasciare spazio ai loro meravigliosi figli. Si continuerà a parlare di loro, sicuramente, non possiamo mica abbandonarli così, ci sono sicuramente così tante altre cose da raccontare, però continuo a sentirmi come una madre che vede il proprio figlio cominciare a camminare autonomamente, senza più il bisogno di appoggiarsi o di essere tenuto per mano. L'Atlante sta prendendo la sua strada, ancora una volta si sta evolvendo ed io ho dovuto aspettare tutto questo tempo prima di rendermene conto. Sono cresciuta con ogni personaggio e continuerò a farlo finché questa storia non avrà fine, forse per sempre. Ecco, ho scritto questo preambolo assurdo solo per farti capire che il lavoro che stai facendo è enorme e magnifico e che da parte mia avrai sempre una gratitudine sconfinata, per ciò che riesci a trasmettere. Mi sembra ieri che Annie ha dato alla luce Finn jr, e invece guardalo ora, in piena fase adolescenziale, travolto e sconvolto da fantasmi troppo più grandi di lui e ai quali cerca di dare un senso. Come può un ragazzo come lui riuscire a capire il significato del sacrificio e l'importanza del ricordo? Grazie ai racconti di Johanna e di Gale, grazie all'intervento della dottoressa, può soltanto cominciare a mettere insieme qualche pezzo, a dominare l'eccesiva carica di rabbia che prova nei confronti dei suoi reali genitori, ma non può arrivare oltre. La comprensione, l'accettazione, la pacatezza arriveranno con la maturità. Forse d'improvviso, forse gradualmente. Arriverà nel momento in cui quando si guarderà allo specchio non vedrà soltanto il figlio di Finnick Odair l'eroe e di Annie Cresta la pazza, ma anche un uomo frutto di un amore difficile, impossibile a tratti ma incondizionato, frutto di compromessi, sacrifici e rinunce. Quando arriverà quel giorno, Finn guarderà il suo riflesso e si riconoscerà in suo padre Finnick senza remore e rancori e soltanto dopo imparerà a conoscersi davvero. Capirà di non avere colpe e capirà di essere il figlio di un uomo, prima di tutto, e poi dell'eroe, del combattente, del prostituto. E di essere anche figlio di Gale perché non esistono legami di sangue se non quelli d'amore di un padre per un figlio. I temi trattati in questo capitolo sono così profondi e così pieni di significato! Ma dovrei stupirmi? Non è sempre stato così? La paura dietro ogni altra cosa, il compromesso come unica via d'uscita a quella paranoia paralizzante che rischia di rovinare la vita ai propri stessi figli: Annie che sembra essere tornata in sé per un breve attimo; Johanna che affronta i suoi demoni interiori con una forza strabiliante, da fare invidia; Ethel che cerca di trovare una scappatoia, riuscendoci e dimostrando di essere la più forte. Il rancore, il senso di colpa, i rimorsi quasi inesistenti e quella spinta alla possessivitá di un nome che non ha senso: la signora Everdeen si è dimostrata essere la stessa di molti capitoli fa. Legata alle convenzioni, all'acquisizione di un titolo che le spetterebbe solo per condivisione di sangue, ma non per praticità. Nonna, lei? Non ci si diventa nonna solo perché lei è la madre di Katniss, ma perché dietro tutto c'è la scelta. La scelta di restare prima di ogni altra cosa. Hay ed Effie sono rimasti, aiutando Lily a crescere e ad affrontare un mondo ancora sconosciuto, viziandola sì, ma dandole affetto e basi solide. Soltanto perché non c'è parentela, allora la bambina non dovrebbe riconoscerli come tali? Allora secondo questo ragionamento Finn non vedrebbe in Gale un padre, né Jane in Eth e Jace dei genitori, né Brett, Grace, Edric in Annie una madre, e la lista potrebbe continuare all'infinito. Quindi che la signora Everdeen se ne torni da dov'è arrivata e si porti con sé una buona dose di pomata anti infiammatoria, perché credo che questa storia continuerà a bruciarle ancora a lungo... La serenità di una famiglia, la consapevolezza della crescita e del cambiamento, l'accettazione dello stesso: Jane è giá una piccola donna, Lily ha già tre anni e va all'asilo, Brett comincia a sgomitare per avere la propria indipendenza e i nostri protagonisti si comportano da veri e meravigliosi genitori. Chi se lo sarebbe mai aspettato? Puro spettacolo, poesia. Ed io già non aspetto altro che la seconda parte. La crescita può anche far spavento, così come il distacco, ma è una cosa così meravigliosa... Grazie a te, di tutto. L'affetto è immenso e ricambiato, come sempre ♡
Recensione alla storia L'atlante delle nuvole - 31/01/17, ore 22:05
Capitolo 82: Capitolo LXXXII_Act II
È con ancora i brividi sulla pelle per l'ultima parte che ho letto, che scrivo questa recensione. Dovrei essere abituata, eppure ogni volta rimango sorpresa per tutto quello che un semplice capitolo può trasmettere. E ora... sono ammaliata, affascinata, ecco. Ammaliata soprattutto per l'eleganza con cui il tema della gelosia -così difficile e di ampio spettro- ha fatto da sfondo a ogni singolo atto. Tre persone, tre modi completamente diversi di affrontare i fantasmi del proprio passato, i mostri nel loro armadio, le proprie insicurezze più profonde. Ed è grazie ad un confronto tra Peeta e Johanna che mi sono resa conto di quanto quei due abbiano un sottile filo rosso che li unisce, che li rende simili. Certo, il loro modo di mostrare la propria gelosia è diverso. Johanna nasconde tutto dietro una facciata sfrontata e una lingua senza peli; Peeta, forse anche a causa di quello che ha vissuto e dal modo in cui la sua mente è stata plasmata, non può fare altro che scoppiare come una bomba ad orologeria. Ma potremmo mai odiarlo per questo? Mi sarei sorpresa se non fosse successo, invece! Entrambi sono gelosi di un amore passato, amore che aveva più le sembianze di un'amicizia esclusiva e di possessivitá, ma forse non ai loro occhi. Lui ha sempre sofferto il confronto con Gale, così come lei ha sempre dovuto affrontare il fantasma di una Katniss presente non solo nei pensieri più attivi, ma anche nei processi inconsci e nei sensi di colpa. Ma concentriamoci su di lui, apriamo gli occhi e rendiamoci conto di una cosa. Peeta è colui che ha insistito tanto per costruire una famiglia tutta propria, è sottostato ad una distanza schiacciante, ha affrontato una -ennesima- terapia lunga e faticosa per arrivare a questo punto. Ora avrebbe tutte le ragioni per godersi al massimo la gravidanza e le gioie -senza contare i dolori- che questa comporta. E invece cosa gli succede? Deve vedere non solo andar via Katniss -per necessità, nessuno lo mette in dubbio- e Lily, ma deve sentirsi anche una nullità. Mi spiego meglio: lui è sempre stato colui (anzi, l'unico) in grado di tirarla fuori dalle situazioni peggiori. È la sua ancora, il suo dente di leone che fiorisce a primavera, il suo "sempre". Ma ora cosa sta succedendo? Sta succedendo che si sente impotente. Ogni cosa fatta sembra vana, inutile per Katniss e per sua figlia. Anzi. Pare, piuttosto, che le cose senza di lui, lì al quattro, vadano meglio. La sua indispensabilità, da sempre indiscussa, sta venendo meno. Gale vede tutto. Gale sa tutto. Gale è lì e la sta aiutando... insomma, gli stanno crollando tutte le certezze. E come può sentirsi un uomo, in queste condizioni, se non messo da parte, totalmente privato del proprio ruolo e della propria identità? Abbandonato, appunto. Confinato in un angolo, spogliato da qualsiasi cosa. Ed è normale, allora, vederlo nervoso, in procinto di scattare di fronte ad ogni minima cosa! E scatta! Succede, ha un episodio! Cavolo, gli hanno tolto tutto! Ha ragione Haymitch quando è nervoso perché non sa cosa aspettarsi da un Peeta scomparso e da una casa spettralmente vuota. L'episodio non è altro che una naturale reazione a tutto quello. È l'unica scappatoia a tutto quello che sta vivendo, alle emozioni, ai pensieri contorti, ai dubbi, alle incertezze. Ok, ogni cosa in lui è amplificata per mille, ma penso che bene o male un po' tutti noi potremmo comportarci così se ci trovassimo nella sua stessa situazione. Il discorso con Katniss è più complesso. Perché con lei si toccano più argomenti: non solo la gelosia, ma anche la possessione, l'esclusività, il tradimento... mi ricorda un po' il Peeta di cronache in effetti, sotto alcuni aspetti. Però qui praticamente esconi fantasmi dal nulla! Aly... e chi si sarebbe mai aspettato un ritorno di fuoco del genere? La rabbia repressa nei suoi confronti, la frustrazione legata alla lontananza di Peeta, un discorso che non è mai stato affrontato apertamente e con serenità in modo da lasciarlo alle spalle, un volto (o delle labbra e delle guance carnose?) che ricorda troppe cose, gli ormoni che sparano le emozioni a palla... giustificano ogni cosa. E la capisco, pienamente, perché il mio lato più patologico e nascosto avrebbe reagito proprio come ha fatto lei. Penso che la cosa che più le abbia dato fastidio non è tanto l'idea di Peeta succube del piacere che due labbra che non sono sue sono riuscite a dargli, quanto piuttosto il tradimento che si cela non solo dietro il gesto di lui, ma dietro il pensiero. Peeta ha sempre decantato un amore puro e sconfinato nei suoi confronti. Che fine aveva fatto, questo amore, in quei momenti? "Non era in lui. Era un pazzio furioso fuori di sé", si potrebbe dire... certo, ma la ripicca dove la mettiamo? "Tu fai del male a te, io ne faccio a te" è una dinamica che va molto oltre l'odio che il depistaggio gli ha inculcato. L'avrebbe voluta uccidere, in questo caso. A me ricorda tanto l'atteggiamento dell'innamorato ferito. Sappiamo bene quante volte il nostro ragazzo del pane si è trovato in questa situazione dolorosa... ma è un uomo, molto desiderabile tra l'altro, non è mica fatto di marmo, impassibile a tutto! È fatto di ossa, ma soprattutto di carne, e questa non può resistere per sempre a certi stimoli. Allora giustifico lui e giustifico Katniss. Sono ambivalente, insomma. E quando mai?! Vogliamo parlare di Emma? Di questo secondo ritorno meraviglioso e tanto atteso? Oh, che sorpresa... sono certa che tutte noi siamo ansiose di vedere la reazione di due persone in particolare di fronte a questa gravidanza inaspettata... Haymitch, Effie e Peeta non stanno forse andando al quattro? Io di certo mi aspetto stupore, oltre a un non so ché legato alla felicità. Mi piace pensare che Hay ed Emma, seguendo singolarmente la propria strada -lei con un bambino, lui con Effie- abbiano trovato la loro felicità. Quindi non potrebbero semplicemente gioire per i traguardi della vita importanti dell'altro? La vita sorride anche ai "peggiori" (in senso lato). Questa volta tocca a loro. Complimenti, complimenti, complimenti. Questa volta moltiplicati per mille perché portare avanti un progetto del genere da sola è pazzesco. Ma la mia ammirazione nei tuoi confronti è destinata a raggiungere picchi altissimi, quindi di cosa mi meraviglio? Il grazie è tutto per te, sincero e immenso. Un abbraccione, aqa
Recensione alla storia L'atlante delle nuvole - 14/01/17, ore 15:08
Capitolo 81: Capitolo LXXXI_Act I
Eccolo qui, finalmente, uno dei tanti capitoli che non vedevo l'ora di leggere. L'analisi di quella frase che è un perno importante nella vita di Peeta e Katniss, intorno al quale ruotano tutti gli avvenimenti post ribellione e che implicano la rinascita. Cosa, più della consapevolezza di poter mettere al mondo una nuova creatura, frutto di un amore tanto travagliato quanto reale, può mostrare il significato della parola "rinascere"? Ecco, io penso si trovi proprio qui l'importanza di questo capitolo, il suo punto focale. Nel cercare di individuare quante cadute, quanti pianti, quante difficoltà, quanti allontanamenti siano stati necessari per arrivare fin qui. Noi abbiamo letto tutto, su di loro, abbiamo sofferto insieme a Peeta e a Katniss sin dal primo momento e leggerli ora, descritti da queste parole, è un regalo immenso. Se solo provassi a leggere l'inizio dell'atlante, non scommetterei una lira sul loro futuro, sulla loro serenità, sulla possibilità di creare una vera famiglia. E invece... eccoli lì, spaventati -come si potrebbe non esserlo? -, ma pronti ad affrontare questo aspetto che la vita pone loro innanzi. Il Peeta del primo atto incarna l'uomo che si ritrova ad affrontare una "novità" di questo tipo. Le sue paure, i suoi timori, sono più che leciti. Chi gli garantisce che quel mostro che tanto è stato in grado di tenere a bada non uscirà fuori nel momento più inaspettato, rischiando di rovinare tutto, di buttare tutto all'aria? Nessuno. Non può che contare su se stesso e sulla propria capacità di controllarsi, eppure mette tutto da parte -o semplicemente accetta le proprie debolezze, rendendosi più forte-, per accogliere il dono che Katniss gli sta facendo, lo stesso dono che lui ha fatto a lei, con serenità, pace, tenerezza, amore. "La possibilità di completare me stesso" ha detto Peeta, scattando una foto ai due amori della sua vita, cercando di catturare la bellezza, il momento e tenerlo impresso per sempre. Ecco, è questo il momento in cui, esprimersi tramite i dipinti, non basta più. Il pennello lascia il posto alla fotografia, così come il ragazzo lascia il posto all'uomo. Lily è il simbolo del loro riscatto nei confronti di una vita che gli ha tolto tutto; è la possibilità di sorridere ancora, per davvero, per tutta la vita magari; Lily è il fiore che nasce dalla distruzione, dall'unione di due animi distrutti, dai pezzi dei loro tormenti interiori, dalle mani che sono state in grado di uccidere, ma di creare anche le più belle cose. Ma Lily non è anche il collegamento con un passato che non c'è più? Il ricordo della notte del giglio, la nascita del loro amore, il dente di leone che fiorisce a primavera... e allora il suo valore simbolico aumenta ancora, acquisendo nuove sfumature, nuovi meravigliosi colori, che rendono tutto degno di esser vissuto. Katniss e Peeta hanno bisogno della loro felicità, della serenità che è stata loro strappata via con forza, per questo mi dispiace leggere di lei, colpita da un terrore paralizzante, che non riesce a godersi l'intensità e la bellezza del miracolo della vita -e del loro amore-. Ma potremmo mai incolparla, per reagire così? Sappiamo bene cosa ha vissuto, sappiamo quanto è difficile per lei affrontare tutto quello, quando la convinzione di essere la causa di distruzione di ciò che è successo anni prima, fa sempre parte di lei. Potrebbe distruggere anche Lily, quella nuova vita che tanto ama e che, paranoicamente, cerca di proteggere a tutti i costi, mettendo in atto atteggiamenti fuori dal comune. Allontanarla forse è davvero l'ideale visto che né Peeta, né Haymitch, né tantomeno i loro amici del 12, sanno come comportarsi. La vicinanza di Ethel, mista alla sfacciataggine di Johanna e alla sua capacità di scrollarla, saranno le cose di cui avrà bisogno, quantomeno per imparare ad autogestirsi. La frase tratta dal Mercante di Venezia "possiamo chiudere con il passato, ma il passato non chiude con noi" è ciò che di più vero si possa attribuire a Katniss e che possa descriverla, soprattutto in relazione alla madre, su cui non mi dilungherò perché ne abbiamo già ampiamente parlato in privato, ma condivido tutto ciò che è stato scritto, compresa l'ultima frase che pronuncia "lei non verrà mai...". Beh, meglio così. Non si smette di essere madri da un momento all' altro, la signora Everdeen l'ha fatto. Che ora ne paghi le conseguenze... Sono certa di aver perso per la strada tanti concetti e tanti dettagli, ogni capitolo dell'atlante mi fa sempre quest'effetto. Trasmette tantissimo e, nel momento in cui devo ricambiare l'immensitá, sento sempre di non fare abbastanza. Ciò che è certo, però, è che il lavoro che c'è dietro tutto questo è meraviglioso, strabiliante, da ammirare e da apprezzare. Sempre. Per questo, GRAZIE. ♡ Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo. Vi mando un grandissimo bacio, S.
Recensione alla storia L'atlante delle nuvole - 18/11/16, ore 12:48
Capitolo 80: Capitolo LXXX_Cinnamon cake
E' stato emozionante leggere questo capitolo. Immagino che un po' tutte noi abbiamo desiderato tanto leggere di questo momento, e ora che finalmente lo abbiamo fatto, mi sembra irreale. Katniss è incinta. WOW
Oh, geniale l'idea di usare soltanto un unico punto di vista. Mi ha permesso di entrare interamente nel suo pensiero, nei suoi contorti modi di reagire. Sembra di aver fatto un tuffo nel passato! Guardare le cose soltanto dal modo in cui Kat le vede, analizzarle e vedere tramite i suoi occhi le reazioni degli altri... bellissimo. Ma tanto, ragazze mie, sapete benissimo cosa penso di voi e del'immenso lavoro che fate per tutte noi avide lettrici.
Mi sono sentita proprio come fiammiferino, immedesimantomi del tutto in lei. Ho sentito l'ansia iniziale, ho avvertito i suoi innumerevoli dubbi, mi sono sciolta di fronte la premura tipicamente materna di Johanna, ho riso pensando a cosa abbia attraversato la mente di Ethel nello scoprire l'ennesima (finta) gravidanza di Jo, prima di scoprire che non era di lei che si trattava.
E, come al solito, i complimenti sono d'obbligo, perchè avete reso assolutamente realistica (a mio parere) la sua reazione alla scoperta di essere incinta. Ok gli ormoni, ok le lacrime, ok la patata con gli arti, ok la foto... ma la fuga al cantiere, il suo rifiuto di considerarsi "diversa", di abituarsi a essere chiamata madre, la sua ostinazione a comportarsi come se nulla fosse, è assolutamente da lei. Non avrei apprezzato così tanto la scena, se non l'avreste scritta in questo modo. Non sarebbe stato per niente verosimile vederla contenta o disperata, presa dall'ansia e basta. La tendenza a scappare, a negare ciò che sente, è sempre stata sua, e soprattutto in questo caso, penso sia più che adeguata. 
L'intervento di Haymitch era necessario, Katniss non poteva rimanere lì sopra per troppo a lungo. E sono certa che Ethel e Jo hanno chiamato lui perchè sapevano che era l'unico in grado di farla ragionare e farle poggiare i piedi per terra. Mi chiedo quale sarà la sua reazione quando scoprirà che non sarà Junior, il primo della nuova generazione della squadra oro, bensì Lily. Disappunto? Io immagino le lacrime, insieme a quelle di Effie che non mancano mai. Poi vedremo!
Vi dirò che la reazione di Peeta, a primo acchitto, è come se mi avesse lasciato con un pizzico di amaro in bocca. Così come la vostra decisione di coinvolgere la gang Ganna nell'annunciare la nuova vita. Però ci ho pensato su e, nel primo caso, immagino che Peeta abbia voluto un po' contenersi di fronte a Katniss, perchè lui in primis non sapeva come comportarsi per evitare di sembrare troppo entusiasta. Non so se sono stata chiara, ma quello che immagino è che lui non abbia voluto "strafare", così da non sconvolgerla ulteriormente, dato già lo stato d'animo particolare in cui lei si trova. Non a caso, quando sono soli, si comporta in modo del tutto naturale, come se se lo fosse aspettato, come se non gli avesse appena dato l'annuncio migliore della sua vita. A modo suo, sta ancora una volta agendo per lei, per "proteggerla" dalle sue stesse emozioni e dalle conseguenze delle stesse.
Nel secondo caso, credo che senza la spinta dei piccoli, Katniss non avrebbe trovato mai la forza di prendere Peeta da parte e dirgli di essere incinta. Ha bisogno di essere guidata, di qualcuno che in queste situazioni, prende le redini tra le mani. All'inizio del capitolo lo ha fatto Johanna, costringendola ad andare in ospedale. Alla fine lo hanno fatto i suoi piccoli, costringendola ad aprirsi.
Esilarante la scena di Gale disperato che crede di aver ancora una volta fatto centro! Mi chiedo solo quale sarà la reazione di Annie... l'ho vista entusiasta per gli Everlark, certo, ma non posso fare a meno di chiedermi cosa ha provato quando ha capito che non era Jo ad essere incinta, visto come desiderava a tutti i costi una nuova piccola da coccolare e da viziare.
Per quanto riguarda mamma Everdeen... sono sorpresa. Non mi aspettavo di trovarla già nel capitolo, non mi aspettavo, da parte di Kat, una chiamata fatta con l'intenzione di metterla a conoscenza del suo stato. Credevo che avrebbe desiderato tenere ancora per sè la notizia, prima di dirla alla donna che è uno dei motivi per i quali ha ritardato tanto a costruirsi una famiglia. Ok, non ha avuto la forza parlarle, ma io, fossi stata in lei, avrei aspettato.
Ora sono proprio curiosa del prossimo capitolo, sia per fare un tuffo nei pensieri di Peeta, sia per vedere la reazione dei Thelly alla lieta notizia! Immagino un Thom euforico (senza contare Delly che è imbattibile) dato il suo legame con la nostra ragazza di fuoco!
A presto, carissime <3

...ah, dimenticavo. W le allusioni al sesso Hayffie!
Recensione alla storia L'atlante delle nuvole - 04/10/16, ore 12:56
Capitolo 78: Capitolo LXXVIII_Nine Months-part2
Sono qui... per cosa? Per riscattarmi, prima di tutto e per lasciarvi una recensione dopo così tanto tempo.
Carissime Valentina e Valeria, con questo capitolo avete superato voi stesse, è decisamente il mio preferito tra tutti. Forse perchè si respira finalmente aria di pura e semplice serenità (quante volte ho detto questa frase? Sono ripetitiva... ma più di tutte le altre volte, è così!!). Certo, la nota dolente c'è ed è rappresentata dalla lite di Effie ed Haymitch, ma il tutto è contornato da un'aura di felicità da lasciarmi i brividi.
Ethel e Jace che finalmente stringono tra le braccia il frutto del loro amore sono sicuramente il perno di tutto. Cosa hanno dovuto passare, prima di arrivare fin qui? La vita cosa  ha tolto loro, prima di tutto questo? Lei ha assistito alla morte dell'amore di sempre; ha perso la voglia di andare avanti, persino la fiducia nella possibilità di amare ancora; è crollata ed è andata a pezzi più volte di quanto ci si potrebbe pensare. Lui ha visto la sua essenza sgretolarsi, con l'iniziale rifiuto di Eth di andare avanti nonostante tutto; ha provato a combattere e ha spesso fallito nella sua lotta alla sopravvivenza. Eppure hanno trovato il punto d'incontro prima con il loro amore, poi con la piccola Jane che è stata un po' il collante di quei pezzi del puzzle che ancora mancavano, e infine con Rye Thomas. E' un cerchio che si chiude, dando equilibrio e senso ad ogni cosa. Si accetta il passato, rassegnandosi all'idea di non poter fare nulla per cambiarlo; e si affronta il futuro con uno sguardo diverso, magari carico di buoni propositi e ampie aspettative. Ogni cosa riguardante questa coppia è stata pura magia. Soprattutto la scelta del nome del piccolo che, per quanto scontata per voi, mi ha sorpreso e mi ha lasciato con il sorriso. Rye Mellark potrà anche essere morto, ma ora è lì, sottoforma di un batuffolo di mini-uomo, rappresentante di un nuovo, purissimo amore; diverso sì, ma cercato, desiderato, voluto: da Jace e da Eth.
P-O-E-S-I-A. 
Non vi nascondo che il rapporto di Annie con Grace mi spaventa un po'. Ok, da parte della donna non c'è nulla di male, sappiamo com'è e quanto sia forte il suo bisogno di amare qualcuno, di sentirsi legati ad una persona. Ma non mi convince la morbosità da parte della piccola. Capisco che il vostro intento è quello di mostrare come, a quell'età, si amino le persone incondizionatamente a prescindere dall'instabilità mentale o altro, ma ho paura che quell'attaccamento così viscerale possa portare a delle problematiche una volta che Grace sarà adulta. Ma chissà, forse mi sbaglio, forse sono io che ingigantisco la situazione. 
Però vi chiedo una cosa: basta con la prole Ganna! Non sono sicura che Jo possa reggere l'ennesima gravidanza... e non parlo dal punto di vista fisico, ma da quello mentale!!! Povera donna, ha già un'intera squadra di calcio da gestire, senza considerare Titus e i continui ospiti che vanno e vengono da casa sua! 
Di una cosa, però, sono certa: che la richiesta di Annie non verrà di certo abbandonata lì. Se è stata buttata quest'esca così, all'improvviso, significherà pur qualcosa. Non ci sarà magari un nuovo pargolo in giro per casa a farle compagnia (anche perchè se Gale e Jo decidessero di accontentarla ora, si installerebbe un circolo vizioso che non avrebbe mai fine e nessuna casa o distretto sarà mai in grado di contenere quell'enorme famiglia), ma ci sarà qualcosa/qualcuno che ne farà le veci. Che poi sono sicura che la paura di Annie è la stessa di Johanna, solo che la prima ha la forza di dirlo ad alta voce, la seconda non ancora; si limita a sussurrarlo alla propria coscienza quando nessuno è nei dintorni. Ancora una volta il rapporto tra le due è così intimo da lasciarmi senza parole. 
Momento Everlark e Hayffie: tralasciando il fatto che Peeta i fatti suoi proprio non riesce a farseli e comincia a mostrare la tendenza a essere il buon samaritano, cercando di risolvere tutti i problemi degli altri, però ha fatto bene a far scattare -inconsapevolmente- la scintilla tra Haymitch ed Effie. I due, con quel loro atteggiamento di rifiuto ad affrontare le loro problematiche, avevano bisogno di una spinta e questo confronto, per quanto doloroso, è servito a qualcosa. Ok, si sono vomitati addosso le peggiori cose, ma è pur sempre un punto di partenza, no? Così come lo è la frase di Katniss alla fine del capitolo.
Voi scagliate le pietre e poi ritirare la mano, così come si dice dalle mie parti! Prima sganciate bombe del genere e poi fischiettate, facendo finta di nulla. E beh, qui non si può fare così! Perchè si sta arrivando ad un punto di svolta pazzesco! E chissà cosa ci riserverà il prossimo capitolo...
S e D? E che lo dico a fa? Li amo profondamente, incondizionatamente, come se facessero parte di me.
Perdonatemi ancora il ritardo, sapete bene che se anche non sono così presente ultimamente, siete sempre nei miei pensieri <3
Vi mando un fortissimo bacione :*