Recensioni di Flora

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Recensione alla storia Sixteen - 14/07/17, ore 00:10
Capitolo 28: Capitolo 27
Eccomi. :)
Come lettrice di lunga data della Ballata, questo capitolo ha avuto su di me un impatto molto intenso, come potrai facilmente immaginare.
Appaiono, infatti, due personaggi che ho già avuto modo di conoscere e amare nell'altra storia (perché sì, nella Ballata è impossibile non amare anche Salazar, ancora così innocente eppure già marchiato a sangue dalla vita), e che ritrovo qua in una luce molto diversa - e per forza di cose, dato il lasso di tempo che separa le due storie.
Innazitutto, sono stata deliziata di rivedere Aleph. *^* La sua presenza a casa di Saul mi fa tirare un sospiro di sollievo per la sua sorte nella Ballata, dunque posso dire che è stato uno spoiler piacevolissimo. Ritrovo un Aleph piu adulto ma con intatte le caratteristiche che lo definscono fin dalla giovinezza: la dolcezza, i modi gentili, l'empatia. E mi ha commossa, si - mi ha davvero commossa vedere come il legame con Salazar sia rimasto intatto, nonostante il profondo cambiamento di quest'ultimo, tanto che - assieme a Flavien - Aleph sembra l'unico essere umano in grado di avere un rapporto 'sano' con Salazar.
Per me, che ho potuto vedere la nascita di questo loro legame, fin dalla prima volta che Aleph ha messo piede a casa di Ludwig, è stata una bellissima conferma sapere che suddetto legame ha resistito alla prova del tempo e del dolore.
Salazar, invece, sembra non avere piu nulla del bambino indifeso e traumatizzato che mi stringe il cuore quando leggo la Ballata; è diventato un uomo inquietante e minaccioso - gelido, profondamente sconcertante. La sua sola presenza è sufficiente a creare disagio tra le persone che lo circondamo - e non solo tra i suoi figli e nipoti, che lo conoscono, e hanno avuto ampie prove della sua crudeltà e della sua natura deviata, ma anche in chi lo incontra per la prima volta, come Bjorn e Aris. I dialoghi di Salazar sono netti come tagli inferti da una lama; gelidi, come i suoi sguardi e la profonda freddezza con cui interagisce con il mondo.
Un'altra cosa che ho trovato commovente è stata la volontà di Sven di partecipare alla cena, nonostante l'angoscia che ciò gli provocava. L'attaccamento a suo fratello Saul è così profondo da fargli superare la sua paura più grande - e, del resto, il legame tra i due fratelli è stato forgiato nella.sofferenza e nel dolore, ed è proprio in questi frangenti che si rimsalda e si fa più forte. *sigh*
Anche Saul mi ha fatto tenerezza - il suo sollievo nel trovare Sven alla porta di casa, e il terribile flashback/sogno nel sanatorio, che ha aperto un nuovo spiraglio sull'inferno che l'ha portato a dissociarsi e a diventare ciò che è nel presente.
Sono stata contenta che alla cena ci fosse Aris, pronto a sostenere Sven - sebbene quest'ultimo si confermi, ancora una volta, la colonna su cui si regge la famiglia Dubois, almeno quella formata da Saul e i suoi due figli. *abbraccia Sven-puccio e Aris*
Un capitolo di grande impatto - ancora di piu per me, che conosco certi retroscena - che ho letto trattenendo il fiato, letteralmente!
Recensione alla storia Sixteen - 22/04/17, ore 16:01
Capitolo 27: Capitolo 26
Il capitolo precedente si è concluso con il fato incerto della nuova vittima di Saul, e questo si apre dandoci la conferma di ciò che già si presagiva: la poveretta ha fatto una fine orribile, persino più efferata del solito - e questo, a mio parere, ha molto a che fare con il desiderio di riaffermazione della dissociazione di Saul che, dopo il depistaggio, era particolarmente ansioso di mostrare che lui è ancora 'in forma' - anche più del solito. -_-""
Mi è piaciuta molto la discussione tra Bjorn e Busan - il loro cercare indizi, il vagliare i fatti - mi è sembrata molto realistica, così come realistico è il loro disappunto per questo killer che continua a sfuggire ogni catalogazione. Busan è certo che si tratti di Saul, ormai; Bjorn, invece, nutre ancora dei dubbi (ed è indubbio che i sentimenti per Saul appannino in qualche modo il suo giudizio), ma anche lui percepisce in modo forte e chiaro i misteri inquietanti che l'amante gli nasconde. Sono entrambi comprensibilmente turbati e frustrati - e Saul certo non li aiuta, quando appare con la consueta sicurezza e aria di superiorità: 'Busan, tu parli parli, ma finora dove cavolo sono le prove che dovrebbero inchiodarmi'? XD
L'ispettore comprensibilmente va ai matti quando Saul fa così, perché da una parte sa di avere ragione, dall'altra non può dimostrare un bel nulla, e la situazione si scalda a non finire. Ormai i loro contrasti verbali (sempre sull'orlo di diventare qualcosa di peggio) sono diventati un leitmotiv e a me piacciono da morire - mi piace la perseveranza di Busan (che però è fumino, e ogni volta ci ricasca XD) e mi piace la calma glaciale e l'alterigia di Saul, che sa di avere il coltello dalla parte del manico.
Bjorn è preso nel mezzo, ma solo apparentemente ha le mani legate: difatti il bel detective sta portando avanti la sua indagine e in questo capitolo ha deciso davvero di fare le cose in grande: si è presentato a casa di Saul (bentornato, Flavien-bello. Ci eri mancato*^*) e ha chiesto di parlare nientemento che con Salazar! Quando l'ho letto, per poco non cadevo dalla sedia.
Salazar è la presenza oscura che aleggia sulla storia e sui suoi personaggi - si intuisce l'influsso venefico che emana su tutto, è un po' il deus ex machina che rimane celato, ma che sta per palesarsi, e non ti nascondo di essere parimenti emozionata e inquietata dalla sua ormai prossima apparizione (il fatto che conosca il personaggio già dai tempi della Ballata, non fa altro che acuire questa aspettativa spasmodica XD).
Trovo che Bjorn abbia visto davvero lontano con questa mossa - e non è un caso che si sia premurato di chiedere questo incontro alla presenza di TUTTA la famiglia: credo che voglia studiare le dinamiche dei Dubois mentre sono riuniti tutti insieme, e in particolare il rapporto tra padre e figlio - e intravedo nubi nere all'orizzone. Ma nere-nere. E non vedo l'ora che cominci la buriana. *cof*

Il mio povero cuore ha fatto un balzo quando Saul è arrivato a casa di Sven, perché fin da subito ha intuito che non aveva in serbo nulla di buono: Saul era troppo su di giri e infuriato dal confronto con Busan - e quello che temevo infatti si è avverato... tu hai fatto bene a non scendere nei dettagli, ma l'abuso su Sven è terribile, e quel che è peggio è che si intuisce che è una violenza reiterata, che avanti da chissà quanto tempo. La dissociazione di Saul è tornata - ed è più crudele di sempre. Per un po' si era sopita, ma ora è di nuovo libera dai lacci, e Sven è tornato a esserne vittima sacrificale.
Quello che fa più male è vedere come Sven lo abbia accolto all'inizio - quasi con fiducia (la stessa fiducia accordatagli da Aris, povero cucciolo), confuso dal sonno e forse desideroso di una carezza che invece... non è arrivata. >_<

E niente. Gran capitolo - pieno di quel misto di morbosità, efferatezza e fascino che ho ormai imparato ad aspettarmi da questa storia.
Alla prossima!
Recensione alla storia Sixteen - 14/04/17, ore 14:50
Capitolo 26: Capitolo 25
Parto subito dal finale di capitolo perché era da un po' che non si vedeva Saul in azione, ed è stato decisamente un pugno nello stomaco... o_O
È interessante notare che negli ultimi tempi Saul sembrava avere sospeso la sua attività (o meglio: quelle della sua dissociazione), e il merito di questo credo sia da ascrivere al rapporto con Bjorn, che l'ha assorbito e 'placato' come mai prima d'ora. Tuttavia, credo anche che la dissociazione di Saul non voglia che altri si prendano il merito delle sue azioni, e quindi - se da un lato il piano che ha coinvolto Ludmilla è servito a sviare i sospetti da Saul, dall'altro la sua dissociazione non vuole uscire dalle luci dei riflettori, e quindi intende mostrare chiaro e tondo che lui è ancora in piena... attività.
Per questo provo una gran pena per la nuova vittima, per la quale si prospettano momenti a dir poco atroci. La cosa inquietante è che, ovviamente, mi viene da empatizzare con questa povera ragazza innocente, ma al contempo non riesco a non empatizzare anche con Saul - perché so cosa l'ha portato a questo punto e quali sono le ragioni alla base della sua follia. Mi trovo, insomma, a parteggiare sia per la vittima che per il carnefice - e questo è la dimostrazione della tua bravura nella caratterizzazione, che va ben al di là di una manichea divisione tra buono e cattivo, per creare un personaggio chiaroscurale in cui questi aspetti si mescolano rendendo Saul profondamente tragico nella sua umanità.
Ciò non toglie che provi sempre una pena profonda per le sue vittime - e anche questo caso non ha fatto eccezione.

Alla tragicità di Saul fa da contraltare lo spirito incrollabile di Sven, che anche in questo capitolo porta un raggio di sole nella narrazione, con le sue battute fulminanti e il suo fare (solo apparentemente) scanzonato, che non sembra venire scalfito da niente - neanche da Bjorn che bussa alla sua porta per avere conferma dei sospetti che non gli danno pace. Sven non è meno tragico di suo fratello, ma rivolge il suo dolore distruttivo soltanto contro se stesso, al contrario di Saul che invece si accanisce contro il mondo; Sven appare come un giovane edonista, quasi scanzonato - con la battuta pronta, che non sembra dare importanza veramente a niente, quando invece ha l'inferno dentro. Saul l'inferno lo porta fuori di sé.
Ok, tutta questa disgressione per dire che adoro il dualismo di questi personaggi, ma adoro anche la saldezza di un personaggio come Aris - che non ha avuto paura di prendere le difese di Sven davanti a Bjorn, anche se il farlo ha significato esporre alla luce del sole la loro relazione e mettere da parte il suo profondo pudore. È stato coraggioso e tenero al tempo stesso, così come trovo tenera la sua fede religiosa; è un tocco caratterizzante che lo rende ancora più amabile di quanto già non fosse. <3

Ti confesso di essere anche un po' preoccupata per Busan - l'ispettore sta provocando Saul oltremodo, e temo che la sua dissociazione non abbia nulla di buono in serbo per lui. Difficile biasimare Busan per la rabbia incontrollabile che prova, ma dovrebbe darsi una calmata perché così facendo se la sta davvero andando a cercare.

Infine, da lettrice della Ballata, ho molto apprezzato il riferimento a Castaldia. Mi sembra di capire che anche la figlia di Silas sia venuta su come un bel peperino, ma difficile avere dubbi a riguardo quando nelle proprie vene scorre il sangue dei Dubois. *-*

Brava come sempre e alla prossima!
Recensione alla storia Sixteen - 25/03/17, ore 15:20
Capitolo 25: Capitolo 24
In questi giorni per me non proprio facilissimi - tu sai il perché - mi sono ritagliata un momento per leggere questo nuovo capitolo. Ebbene sì, ci deve essere una vena di masochismo dentro di me, dato che forse dovrei dedicarmi a letture rilassanti e disimpegnate, eppure questa storia ha davvero il potere di risucchiarmi ogni volta dentro i suoi meandri oscuri e - per quanto possa essere duro e doloroso - questo coinvolgimento è quello di cui ho bisogno.

Il capitolo, dunque: il tormento di Bjorn la fa da padrone - un tormento pienamente condivisibile, data la lacerazione tra ciò che il suo istinto gli grida a gran voce, e il desiderio di salvaguardare Saul e i sentimenti che prova per lui. Povero Bjorn, non vorrei davvero mai trovarmi nei suoi panni.
Io credo che il nostro poliziotto, nel suo profondo, ormai abbia già tratto le sue conclusioni: Bjorn *sente* che Saul è colpevole ma non è ancora pronto per affrontare le conseguenze di questa realizzazione; il suo è un dilemma morale e personale - ragione e sentimento, etica e amore - e non c'è modo di eluderlo. Prima o poi si troverà faccia a faccia con la verità, e dovrà operare una scelta che, in un modo o nell'altro, li devasterà entrambi.

La cosa pazzesca - e meravigliosa al contempo - è che anche Saul vive lo stesso dilemma, solo in modo speculare; da una parte l'esigenza di proteggere Bjorn (e se stesso, certo, ma credo che ormai l'esigenza più importante sia la prima, e ciò è straordinario - straordinaria è l'importanza che Bjorn è riuscito a scavarsi nel cuore e nella mente di Saul), arrivando a interpretare una delle sue dissociazioni, per inscenare un piano che lo aiuti a raggiungere il suo scopo (e credo di avere intuito di che piano si tratti - e ciò mi delizia e mi inquieta allo stesso tempo).
Dall'altra, la consapevolezza che è lui il vero colpevole - e che prima o poi tornerà a colpire - mettendo a repentaglio ogni suo sforzo. Ciò è terribile. -_-

Mi è piaciuto molto il duro confronto con Busan - e ti confesso che l'ispettore mi piace molto: mi piace la sua dignità e il modo in cui difende la memoria della moglie - e mi piace che sappia tenere testa a Saul che, a sua volta (neanche a dirlo!) gliele rimanda indietro con gli interessi. Questi due hanno una dinamica molto tesa - odio e disprezzo la fanno da padroni - e Bjorn si trova in mezzo, ancora una volta lacerato tra la lealtà verso il collega e il proprio lavoro, e i sentimenti per Saul. *sospiro*

Su Ludmilla e Roar stendo un velo pietoso: Ludmilla è sempre più succube dei suoi sentimenti per la versione di Saul che lei venera, mentre suo fratello... suo fratello mi inquieta davvero tanto. Ma sul serio era pronto a piantare un coltello nella schiena di Bjorn? Dopo avrei davvero voluto vederlo alle prese con la furia di Saul. Gli ha detto bene che sia stato fermato in tempo.

Purtroppo, in questo capitolo si è visto poco Sven - ma io sono una Sven-girl e quindi sono un'ingorda in questo senso. XD
Quel che si è visto è comunque adorabile ('dovremmo gettare dalla finestra il tuo pessimismo al posto della mia superbia' ---->battuta top!) e anche Aris e dolcissimo con la sua preoccupazione.

Non vedo l'ora di vedere il piano di Saul messo in atto, e nell'attesa ti faccio i complimenti - meritati, come sempre.
Alla prossima!
Recensione alla storia Sixteen - 31/07/16, ore 18:09
Capitolo 10: Capitolo 9
Il capitolo è un vero e proprio approfondimento sul personaggio di Sven, del quale si cominciano finalmente a intuire molte cose: il passato terribile in manicomio, il legame che ha col fratello - e al contempo l'ansia che il rapporto con lui gli procura, tanto che necessita dell' 'àncora emotiva' fornita da Aris per incontrarlo - e soprattutto vengono messi alla luce i suoi disturbi psicologici, molto piu vicini a quelli di Saul di quanto venisse da pensare a un primo acchito (data anche la loro grande differenza caratteriale).
È evidente che Sven soffre di diassociazione, ma l'entità del suo disturbo (e le conseguenze che ciò ha su di lui)sono ancora tutte da verificare.
Certo è che la sua crisi, nell'ultima parte del capitolo, è stata descritta davvero bene, e l'ho trovata angosciante e destabilizzante.
Non avendo mai vissuto nulla del genere in prima persona, mi è venuto spontaneo empatizzare con Aris - e con le sensazioni che deve avere provato nel vedere Sven in quello stato. Inoltre, se non gli avesse impedito di stordirsi con il cocktail pazzesco di antipsicotici e cocaina, non so cosa sarebbe successo.
Anche Aris si sta delineando come un personaggio ricco di sfumature: pragmatico, con la testa sulle spalle, ma anche capace di intuito ed emptia. Il suo rapporto con Sven sta prendendo connotati molto profondi e Sven sembra davvero fidarsi di lui, nonostante una certa reticenza di Aris - che però non si tira indietro nel momento del bisogno.
Ho poi molto apprezzato il monento dedicato ai due fratelli, in finale di capitolo - che mette in luce la profondità del loro legame, nonostante il controverso rapporto che condividono, e di cui percepisco ancora molto da scoprire, come se si fosse intravista solo la punta dell'iceberg.
In definitiva, un capitolo tutto giocato sulle sottigliezze psicologiche (che è un po' il leitmotiv di questa storia) e su un filo costante di tensione che sembra pervadere tutto: i personaggi, la loro psiche e le loro complesse interazioni.
Ben fatto.