Recensioni di Lady Five

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia C'è sempre un domani - 21/04/24, ore 00:12
Capitolo 19: Tra le nebbie dei ricordi
Approfitto di una serata tranquilla per commentare questo bellissimo capitolo (in realtà, come ti ho detto a voce, tutta la storia mi piace tantissimo e infatti mi dispiace molto non essere più riuscita a recensirla come volevo… ma troverò il modo di “recuperare”!), che mi ha colpito e commosso soprattutto in due punti.
La pratica dell’ipnosi mi ha sempre un po’ inquietato, ma so che è utile in certi casi, come per traumi profondi di cui il paziente non ha memoria. Levi accetta di sottoporvisi per ritornare padrone di se stesso, tornare a essere lucido e distaccato per compiere la sua missione: la perfetta macchina da guerra per cui era tanto famoso come soldato. Ma sarà davvero solo per quello? Forse, per la prima volta in vita sua, sente il bisogno di fare pace con il suo passato, capire le radici della sua … non la chiamerei anaffettività, perché, come dice lui in un altro capitolo, anche lui ha voluto bene a qualcuno (il pensiero va subito a Isabel e Farlan, ma non solo…), è più paura/incapacità di lasciarsi andare, di entrare in intimità totale con un’altra persona. Prima sicuramente aveva ben altri problemi a cui pensare, poi non aveva mai incontrato un medico così particolare, che ha un approccio “olistico” e non ha peli sulla lingua con lui, che gli fa intravedere una soluzione… e poi, soprattutto, non c’era mai stata una Maylin che suscitasse in lui emozioni, sentimenti, reazioni sconosciute, che non sa decodificare e perciò lo fanno arrabbiare. Le spiegazioni che lui ha dato, sempre in un altro capitolo, non fanno una piega: la vita che ha fatto è più che sufficiente a segnare per sempre una persona, anche forte come lui. Ma è chiaro che a lui non basta più: ci deve essere dell’altro, e poi, magari, c’è anche un modo per superarlo una volta per tutte.
Hai descritto molto bene, secondo me, come Levi scende pian piano nel suo inconscio, recuperando ricordi che aveva rimosso o erano ormai sbiaditi, fino al punto in cui viene molestato da un orrendo personaggio e poi salvato dalla madre. E questo è il primo punto che mi ha fatto venire le lacrime agli occhi: quando vede se stesso piccolo e indifeso, vorrebbe metterlo in guardia ma non può, e poi per fortuna interviene la madre a mettere fuori combattimento la carogna… e lui la rivede come se fosse davvero lì, ancora viva, e improvvisamente recupera il suo ricordo in modo chiaro: ora lui è un adulto e si rende conto di quanto allora fosse giovane, bella, sfortunata e coraggiosa. E anche di quanto lo amasse, e avesse cercato di salvarlo anche dal senso di colpa che spesso i bambini abusati si portando dentro. Purtroppo la pedofilia è una piaga che esiste da sempre, anche nella nostra “avanzata” civiltà… e non aggiungo altro. Un bordello, poi, non è certo un ambiente sicuro per un bambino.
In seguito a questa esperienza, Levi accetta il desiderio di sapere qualcosa di più su sua madre e l’unica persona ancora in vita che la conoscesse è Kasia, che non fa altro che confermare l’immenso amore di Kuchel per la sua creatura, la cosa più bella e pura che avesse mai avuto. Se lei fosse vissuta più a lungo, pur nella povertà e nel degrado, la vita di Levi sarebbe stata diversa: quell’amore potente lo avrebbe protetto, lo avrebbe tenuto lontano dalla violenza e dalla vita di strada, e da quel delinquente di Kenny. Dai anche una spiegazione plausibile del perché Kuchel avesse dovuto fare la prostituta, e del perché fosse scappata anche da quella prima casa (mi ha inorridito pensare che le avessero permesso di tenere il bambino solo per “venderlo” a sua volta… ma ci sta tutto, la perversione e la crudeltà umana non hanno limiti!). Rimane qualche lato ancora poco chiaro, come il rapporto tra Kuchel e suo fratello… ma, come pensa Levi, ormai sono tutti scomparsi e non si può né rimediare né vendicarsi.

E veniamo alla povera Maylin… anche lei cotta come una pera, con la differenza che lei lo ha capito, ma pensa di essere destinata solo a soffrirne, visto che sembra proprio che Levi non sia interessato a proseguire la loro vita matrimoniale, una volta conclusa la missione. Ma non può impedirsi di sentire la sua mancanza, soprattutto la sera, quando non può distrarsi con il lavoro. Possiamo biasimarla per essersi introdotta nella camera di Levi? Forse non sa nemmeno lei bene cosa stia cercando, forse è solo un modo per sentirlo vicino, o per conoscere qualcosa di più su di lui, visto che lui mostra sempre solo una parte di sé. Scopre le sue letture, niente affatto scontate e soprattutto così diverse tra loro (mi intriga il fatto che legga Il Principe: io lo lessi ai tempi dell’università e mi piacque per la lucidità delle analisi dell’autore…).
E qua mi sono commossa per la seconda volta, con la lettera di Petra. Petra è un altro bellissimo personaggio, che, nonostante, porella, scompaia quasi subito, lascia il segno, tutti ce la ricordiamo con nostalgia e tenerezza. E nella lettera che lascia la suo comandante emerge proprio per come era: coraggiosa, votata alla causa, consapevole dei rischi che correva e devota al suo capitano. Non so se i suoi sentimenti per lui possano essere definiti d’amore, ma sicuramente di profonda stima e affetto, che lei sapeva che Levi, a modo suo, ricambiava. L’espressione di Levi nell’anime quando vede il suo corpo straziato io me la ricorderò per sempre. La frase finale “ci ricordi con gioia e non con dolore. Nessuno di noi ha mai rimpianto la scelta di seguirla” è intensa e commovente. Come è commovente il fatto che Levi, dopo così tanti anni, conservi ancora quella lettera e l’abbia portata con sé fin lì. Altro segnale di una sensibilità e una profondità di sentimenti fuori dal comune. Maylin rimane colpita dalla forza di quelle parole e le sembra di aver violato un santuario, per cui lascia subito la stanza, ma io sono abbastanza certa che le scaveranno ulteriormente nell’animo.
Che dire, cara, la tela che stai tessendo diventa sempre più ricca di particolari, e io adoro questo viaggio che ci stai facendo vivere nella testa e nella vita del nostro adorato capitano!
Recensione alla storia The fallen princess of Eldia - 04/02/24, ore 22:58
Capitolo 37: Tutti i sentieri portano gli eldiani a Ymir (parte prima)
Ho la sensazione che ci stiamo avviando allo scioglimento della questione degli incubi ricorrenti dei nostri protagonisti. Con questi flashback nella vita di alcuni di loro, diventa sempre più chiaro che c’è un detonatore, un incontro, per lo più casuale, che scatena qualcosa che però hanno già dentro. Finora, però, nessuno è riuscito a mettere insieme i pezzi. E come potrebbero? A parte che molti non si conoscono tra loro, ma poi il “filo rosso” è davvero ben nascosto. Gli “elementi scatenanti” sono, come dire… in incognito (oltre che del tutto inconsapevoli).
Ho apprezzato comunque molto il modo che hai adottato per portare il lettore verso certe conclusioni.
Ogni parte del capitolo potrebbe essere un racconto indipendente, breve ma denso di contenuti, con delle descrizioni degli ambienti e dei personaggi molto calzanti: la squallida “taverna” dove Dot si rifugia a bere, dove si muove un’umanità un po’ reietta, ma non cattiva, anzi… la sua consapevolezza dell’autodistruzione, l’amore per una ragazza che non sente di meritare, ma che potrebbe essere la sua ancora di salvezza… Poi c’è la vicenda un po’ triste di Christian, giovane insegnante piena di entusiasmo e di sogni, prima che la vita la metta a dura prova, che si intreccia con quella di un Michail adolescente, schiacciato dalle aspettative di una famiglia un po’ ingombrante, e contribuisce forse a cambiarne il destino. Questa parte mi è piaciuta molto, forse perché vengo da una famiglia di insegnanti, ma in realtà penso che un po’ tutti, durante gli studi, ci sia capitato di imbatterci in un insegnante particolarmente empatico verso gli studenti. E poi è vero che spesso da un piccolissimo gesto può nascere qualcosa di inaspettato e di grande. (Confessione non richiesta: dopo Levi ed Erwin, il personaggio maschile di AOT che preferisco è proprio Mike!).
Ma la parte che ho adorato in assoluto è la terza, ma non soltanto perché il protagonista è il piccolo Levi, ma per come hai reso, trasportandolo poi in tempi moderni, il bellissimo rapporto che aveva con la mamma, un po’ squinternata, un po’ hippy, ma che si occupa di lui con amore sincero e dedizione. Mi ha colpito come lo tratta, senza nascondergli nulla, non come un piccolo deficiente, insomma (come spesso si fa con i bambini), ma spiegandogli la realtà nella maniera in cui lui può capirla. E Levi, avvolto da tutto questo affetto e questa considerazione, cresce come un bambino modello. Geniale e commovente la spiegazione che Kuchel gli dà quando il piccolo la difende dall’aggressione, reagendo come spinto da un impulso incontrollabile, pur sapendo che non aveva alcuna possibilità di farcela.
Ultima considerazione: certo che questi Reiss hanno disseminato figli ovunque! Disinteressandosene totalmente, se non per un sostegno economico, misero e sporadico nel caso di Tristan, o tardivo, come nel caso di Christiane. (E secondo me ne spunterà fuori qualche altro!). Ma nulla di nuovo sotto il sole, in verità, visto che chi ha soldi e potere spesso si comporta così.
Ora aspetto con grande curiosità la seconda parte, chissà chi saranno i prossimi personaggi!
Recensione alla storia C'è sempre un domani - 24/01/24, ore 00:16
Capitolo 10: Matrimonio improvviso, inferno o paradiso?
Hai mai pensato di fare la wedding planner? No, perché hai creato la cerimonia perfetta! Giustamente solenne e importante, come si conviene a un Regio Delfino e alla sua consorte, ma non sfarzosa o esagerata, perché non avrebbe rappresentato gli sposi. Pochi invitati, ma di alto livello sociale… e funzionali alla messinscena.
Perfetta anche la location, con le rappresentazioni che ricordano la storia, anche dolorosa, da cui provengono Historia e il suo popolo.
Belli gli sposi, che si scoprono comunque emozionati, nonostante sappiano che è tutta una finzione. Entrambi, poi, approvano l’abbigliamento (che in una cerimonia ha la sua importanza) dell’altro, Levi in un completo elegantissimo, Maylin in un abito semplice e un po’ campestre, che rispecchia la sua personalità. Quando lui le impone di togliersi il cappello con la veletta, per ribadire che non si vergogna di lei, l’avrei abbracciato!
Mi è piaciuto anche il rito, semplice ma intenso. Gli sposi hanno dimostrato quanto sono liberi dalle convenzioni nella scelta di andare all’altare insieme, suscitando le ire del padre di Maylin… Hanno fatto bene, perché lui non vuole farlo per affetto, ma solo per pavoneggiarsi davanti agli altri nobili. Maylin tiene testa al padre, ma è Levi con la sua determinazione, che non ammette repliche, a farlo desistere (Aneddoto personale: anche una coppia di miei amici andarono all’altare insieme, perché lei era stata praticamente abbandonata dal padre quando era piccola, e infatti lui non era nemmeno presente al matrimonio).
Dopo la tortura dei festeggiamenti, finalmente gli sposi si congedano… e cominciano a rendersi conto che non sarà affatto facile adattarsi a questa nuova situazione, perché dovranno comunque vivere insieme come marito e moglie davanti al mondo, e questo lo avevano messo in conto… Ma tra di loro, quando sono soli, come si comporteranno? Maylin è chiaramente spaventata, in fondo si è accasata con un perfetto sconosciuto, ma Levi la “rassicura” che non intende dividere il letto con lei. Non intende in alcun modo “approfittare” della situazione… come magari avrebbe fatto qualcun altro.
Però poi hanno il loro primo litigio, perché Levi ha deciso da solo quale sarà la loro residenza, e Maylin non la prende bene. Anche se questo non interferirà più di tanto nelle sue attività consuete, lei è seccata di non essere stata almeno messa al corrente prima. E un po’ ha ragione, Levi stesso lo ammette tra sé, anche se lo ha fatto con le migliori intenzioni, secondo una logica strategica. Lui era un ufficiale, abituato a prendere decisioni funzionali a uno scopo ben preciso. E poi, sotto sotto, vuole mantenere le distanze tra loro e risultare più antipatico e scostante di quanto sia realmente. Perché in fondo in fondo prova qualcosa per questa ragazza, anche se non sa ancora decifrarlo?
Riuscirà a farsi sufficientemente detestare da Maylin? E Maylin, che ha il suo bel caratterino, gli renderà le cose più facili o più difficili?
Ne prevedo delle belle… (e poi io sono intrigata anche dal piano di Historia)!
Recensione alla storia C'è sempre un domani - 18/01/24, ore 21:58
Capitolo 9: Una giornata *particolare*
Ma nooo, non puoi lasciarci proprio sul più bello!
Ma andiamo con ordine.

Questo Giardino delle Ninfee Nere è un posto alquanto misterioso, come emerge chiaramente dalle tue descrizioni. L’atmosfera decadente e ambigua degli ambienti serve proprio a occultare la vera funzione del posto, anzi, le funzioni, anche se qua per il momento ne viene svelata soltanto una. Devo ammettere che un po’ mi ha inquietato, nonostante sia una copertura per scopi in realtà positivi… ma credo che questo fosse proprio il tuo intento.
Intanto Levi, avendo preso la sua decisione, si è calato perfettamente nella parte dell’aspirante marito di Maylin e, per non destare sospetti, ne chiede formalmente la mano al papino, simpatico come due dita negli occhi! In altre circostanze, Levi lo avrebbe affettato con le sue lame, ma deve fare buon viso a cattivo gioco. Sir Damien lo tratta veramente male, umiliandolo, e senza nemmeno far finta di nascondere cosa pensa della figlia e di quel matrimonio. Levi gli tiene testa, per quanto gli è concesso in quella situazione: la cosa più importante è portare a casa il risultato, cioè il consenso alle nozze, e quindi ingoia i vari rospi, pensando che è necessario per la buona riuscita del piano. Un grande! Perché, per quanto di natura sia un po’ iroso, si sa controllare perfettamente: del resto, con il suo passato da militare, si è esercitato per anni anche in questo.
Poi mi ha fatto troppo ridere che Levi abbia chiesto a Historia il 3X1: tre eventi in un solo giorno, per togliersi quel dente il più in fretta possibile (lo capisco, sono così anch’io!).
L’onoreficenza se la aspettavano tutti, mentre il titolo di Regio Delfino è un po’ uno choc. Soprattutto per il futuro suocero, che non se lo aspettava e inizia a gongolare, pensando ai vantaggi di questa sua nuova parentela, che al momento superano gli svantaggi.
Mi sono commossa anch’io per il dono di Historia e per il rinnovato giuramento di fedeltà e dedizione: la regina non avrebbe potuto trovare un alleato migliore!
E ora aspetto di vedere cosa ti sarai inventata per la cerimonia nuziale, sono certa che ci sorprenderai anche in questa! (Io adoro i matrimoni… sotto sotto sono una romanticona!)
Recensione alla storia C'è sempre un domani - 08/01/24, ore 22:12
Capitolo 8: Ritorno all'inferno
Mai titolo di un capitolo fu più azzeccato! Per Levi, rivedere la Città Sotterranea dopo tanto tempo deve sembrare un vero e proprio incubo… un’esperienza che pensava di essersi lasciato alle spalle per sempre e, certamente, nelle sue intenzioni, da non ripetere mai più!
Ma la vita è imprevedibile e spesso segue dei percorsi tutti suoi… eppure qualcosa del cattivo ragazzo che viveva laggiù è ancora presente da qualche parte dentro di lui. E meno male, visto quello che succede dopo!
Maylin, in teoria la persona che dovrebbe essere più lontana ed estranea a quell’ambiente, sembra essere invece di casa: ok, è la figlia del “capo” e questo le garantisce una certa libertà di manovra. Levi, invece, si fa subito riconoscere… nella duplice veste di ex delinquente tenuto da tutti e di ex soldato più forte dell’umanità. La fama della sua seconda vita è arrivata fin laggiù.
La Città Sotterranea gli appare cambiata: più “ordinata”, più pulita… eppure la sua essenza è rimasta la stessa, è sempre un luogo di malaffare e di perdizione. In effetti sì, così è ancora peggio: almeno prima era ciò che appariva, c’era meno ipocrisia, ora sembra proprio un sepolcro imbiancato. Hai reso benissimo l’atmosfera, sembra una sorta di Gotham City dei poveri.
L’impressione trova subito conferma in ciò che accade dopo: l’incontro con il viscido organizzatore dell’incontro di lotta, le terribili regole (o, meglio, “non-regole”), e soprattutto il fatto che sia un duello all’ultimo sangue. In gioco per il giovane su cui loro puntano non c’è soltanto la sua vita, ma anche la liberazione di una giovane prostituta…
La descrizione della lotta è piuttosto cruda… giustamente, mica stanno ballando il minuetto! Non deve essere stato facile scrivere una scena del genere… ma ti assicuro che sei riuscita a trasportarmi lì, tra il pubblico, a tremare di spavento e a fare il tifo per il giovane Mitzi, che combatte spinto da una motivazione ideale molto forte. Sarà anche per quello che alla fine vince contro l’energumeno, al quale vuole risparmiare la vita, contro il parere del pubblico e del viscido. La cosa si sta mettendo male, finché Levi non può esimersi dall’intervenire, con la lucida freddezza e determinazione che lo contraddistinguono. E Dimitri, che lo ha riconosciuto e quindi sa che non sta certo scherzando, deve cedere. In più, è con Lady Damien e non è il caso di contrariare suo padre. Però giura vendetta… Cavolo, Levi, sei lì da un’ora e già ti sei messo nei guai!
Mentre raggiungono un posto sicuro, Maylin riflette su un altro aspetto del suo futuro “marito” che non conosceva, o magari sì, in teoria: ma ora lo ha visto in azione, ha toccato con mano il suo coraggio e la sua lealtà… Tanta roba!