Recensioni di Aleena

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia EcA, Il Nuovo Popolo - 21/12/15, ore 18:11
Capitolo 1: EcA, Il Nuovo Popolo
Eccomi di nuovo!
La prima cosa che ho pensato leggendo la tua storia è stata "bella, anche se da rivedere". Purtroppo ho riscontrato diversi errori sparsi per praticamente tutto il testo, sopratutto ripetizioni ed errori nella scrittura di alcune parole (per farti un esempio, solo nelle prime righe ho visto specchio ripetuto e "concquistatore" invece di "conquistatore") che rendono la lettura un po' meno gradevole di come dovrebbe essere... Il che è un peccato perché la storia meriterebbe di essere totalmente apprezzata!
Questo racconto è un susseguirsi di azioni l'una dietro l'altra, che non lasciano un momento per rilassarsi. Mi piace molto questo ritmo serrato pieno di colpi di scena: non annoia e tiene il lettore attaccato, ansioso di sapere cosa succederà ai suoi favoriti (nel mio caso, cosa sarebbe successo il professore di storia!)
Adam mi piace tanto: è pungente e sarcastico in una maniera che adoro, veramente! E, credimi, avevo voglia di applaudire quando ha sparato al Magnifico Samuele: è così inutile e antipatico che speravo finisse in quella maniera (inutile non hai fini della storia, ma come personalità... non è una critica al tuo modo di scrivere ma al carattere del personaggio, non so se mi sono spiegata :S ). Credo che tu abbia fatto un ottimo lavoro con lui: è molto ben caratterizzato, a mio parere, e seguirlo è un piacere! Un bel protagonista, insomma!
Hai messo molta cura in Pratis, si vede: ho amato i nomi delle armi e delle città (non ho idea del perché, ma mi sembrano così reali e verosimili da destare ammirazione) e l'ambientazione fantascientifica, che secondo me hai reso in maniera davvero ottima - si respirava un'aria futuristica così verosimile e naturale che penso meriti davvero un sacco di complimenti!
E, a proposito di menzioni particolari: sappilo, ho riso da morire al riferimento alla Apple :D è geniale, giuro!
La storia sembra, alla fine, accennare a un seguito, quindi spero di leggerlo al più presto!
Mi raccomando, quando puoi rimettici le mani perché, con una piccola aggiustata, questa storia può passare da molto buona a perfetta... cosa che merita, perché la trama è davvero originale!
Alla prossima!

Ps: dimenticavo di dirti che la presentazione grafica è, ancora, bellissima! Bravo *_*
(Recensione modificata il 21/12/2015 - 06:13 pm)
Recensione alla storia Adamante - 17/03/15, ore 16:18
Capitolo 1: Adamante
Recensione-premio vinta al contest “La sfida dei Dieci”

Ad attirarmi, in questa storia, é stato il banner.
Sembra strano, lo so, ma io sono un'appassionata e adoro sia tentare di modificare immagini che guardare gallerie di artisti e, vedendo quanto sei brava a lavorarle, mi sono incuriosita e ho spulciato qualche storia, per vedere che banner avevi creato per loro.
L'immagine del deserto mi ha colpita immediatamente. Sai, da qualche tempo ormai ho preso la tremenda - e suicida - idea di leggere tutto il ciclo di Dune e, arrivata ormai alla fine del quinto libro, non appena vedo della sabbia è lì che vado a pensare :S
Leggendo, poi, ho notato molte somiglianze fra le Reverende Matri e le Donne Rosse della tua storia e credo che sia da lì che hai tratto ispirazione... O forse é il quinto volume della serie, interamente focalizzato sul Bene Gesserit, che mi ha condizionato la mente =_= Credimi, non vedo l'ora di finirli tutti e tornare al mio amato Stephen King *-*
Torno seria :D Ma, prima di partire con la recensione, ti segnalo un piccolo refuso che ho trovato (un paio di giorni fa, a dire il vero. Sto lavorando alle recensioni nei ritagli di tempo rubati all'università =_='):
La bambina sparì oltre la tenda che si rihuse > La bambina sparì oltre la tenda che si richiuse
Devo dire che la tua storia mi è piaciuta sotto parecchi punti di vista. Innanzitutto, l'ambientazione. Avendo la saga di Dune fresca ho potuto ben apprezzare le numerose differenze che questo racconto - che come dici contiene dei cammei ed è, forse, uno dei pochi casi in cui il termine è vero - ha con i romanzi. Sei riuscita a prendere ispirazione senza copiare - anzi, hai fatto di più! La tua storia é ricca di dettagli originali che divergono dall'idea che i cammei evocano, rendendo la lettura emozionante e intrigante, molto simile a una continua scoperta carica di piacevoli sorprese. Ho apprezzato il modo in cui hai gestito l'ambientazione, davvero: sei riuscita a condensare tutto il background del tuo universo in poche parole, presentando l'essenziale come assodato e, di conseguenza, rendendo il mondo più reale attraverso la naturalezza con cui appare.
Simile è l'impressione che mi hanno dato i personaggi: mi è piaciuto molto il modo in cui hai fatto muovere le tue protagoniste, la descrizione che ne hai dato e il fatto che le frasi che pronunciano non siano mai banali, ma utili all'intreccio della trama.
Già, la trama. Non mi aspettavo di trovare un piccolo giallo e questo mi ha sorpresa molto (come avrai capito, non ho scelto la storia in base agli avvertimenti =_=). Ci ho messo un po' a capire chi fosse il colpevole - in effetti sono andata quasi per esclusione alla fine, e un po' sospettavo ancora della Superiora verso la fine, nonostante fosse già stata rivelata la colpevole :D Nonostante il mistero dell'omicidio sia stato relativamente facile da svelare - un difetto che hanno le one-shot rispetto alle long è la scarsa possibilità di inserire, senza esagerare con la lunghezza, più personaggi principali che possano confondere il lettore - hai saputo mantenere bene la tensione e non posso che dirmi soddisfatta della mia scelta, perché la tua storia valeva la pena di essere scovata e letta tutta d'un fiato, come ho fatto io. Hai uno stile molto buono, essenziale in una maniera che apprezzo particolarmente: non ti sei soffermata sulle cose non fondamentali e, così facendo, hai saputo mantenere il giusto ritmo per la storia, che incalza verso la conclusione rivelatoria.
Tutto questo per dire, fondamentalmente, che questa one-shot mi è piaciuta e che l'ho trovata originale nonostante i - anzi, meglio dire, grazie anche ai - numerosi cammei, che secondo me esaltano il lavoro di caratterizzazione e personalizzazione che hai compiuto su questa storia, rivelando la tua inventiva che, ancora una volta, trovo sorprendente. Un lavoro senza dubbio ottimale, per il quale ti faccio tanti complimenti ;)
Recensione alla storia Mi voltai e me ne andai - 14/03/15, ore 00:20
Capitolo 1: Mi voltai e me ne andai
Recensione-premio vinta al contest “La sfida dei Dieci”

Eccomi di nuovo, questa volta più veloce di quanto mi aspettassi.
Avevo segnato questa storia come prossima candidata per le recensioni e devo dire che sono felice di averla scelta, perché mi é piaciuta veramente tanto!
Innanzitutto, non ho trovato errori, e questo é già un punto enorme a suo favore :D Ma quello che mi ha colpita é il modo in cui hai saputo rendere profonda una vicenda di per sé poco originale, sviluppandola in maniera inaspettata.
Partiamo dal tema. Non si parla della guerra ma questa é lì, logorante è tremenda. Una lotta che non lascia spazio alla pietà neppure davanti alla supplica di salvare un'innocente, una bambina.
Già, la bambina. Ho avuto il sospetto che non fosse umana, che non fosse nemmeno realmente lì. Il bio sensore del primo soldato non rivelava segni di vita, d'altronde. E allora cos'è quella bambina? Io l'ho vista come uno spettro della guerra, il fantasma logoro e scarno dell'umanità abbandonata alla violenza... O forse solo una messaggera di morte. Ok, mi faccio un sacco di film quando leggo una storia, ma la figura di questa bambina, che compare a tratti e non reagisce a nulla - proprio come uno spettro - ha solleticato la mia immaginazione :S
A differenza dell'altra storia, trovo che questa one-shot sia di una completezza affascinante. É come dici nell'introduzione: non ci sono nomi né luoghi, non servono. Neppure il tempo é realmente importante: é la guerra di un futuro che usa anche armi del passato. É LA battaglia, quella che l'uomo scatenava, alimenta e continuerà sempre a fomentare.
Ho trovato bellissima questa assenza di dettagli, questo gettare particolari e informazioni lasciandole cadere così, con tutta la naturalezza di chi in quel tempo e luogo ci vive e sa. L'ambientazione é esaltata da quei tocchi lievi che appena accenni, i personaggi trovano spessore nell'anonimato e la storia si modella sul pensiero del lettore, che dentro i confini della vicenda é lasciato libero di immaginare a suo piacimento.
Ho apprezzato da morire le volontarie omissioni, la cruda durezza del testo, il fatto di essere all'interno della mente di entrambi i soldati. Ho apprezzato l'umanità dei combattenti e la loro freddezza, il lavoro di background e lo stile, fluido e intenso. Ho apprezzato, infine, le due "sorprese" che ho avuto, ossia la morte del soldato che credevo il protagonista è la scoperta che era una donna. Non avevo immaginato nessuna delle due cose e questo mi ha colpita: amo stupirmi quando leggo, e farlo con una one-shot così breve é doppiamente piacevole ;)
Insomma, trovo che tu abbia fatto un ottimo lavoro con questa storia!
Spero di trovarti ancora in un mio contest futuro ;) e, per il momento, ancora complimenti ;)
Recensione alla storia Dea immortale, macchina perfetta - 28/01/15, ore 18:44
Capitolo 1: Dea immortale, macchina perfetta
Valutazione ricevuta al contest "La sfida dei Dieci" - 2a Classificata

Grammatica: 5/5
Lessico: 5/5
Stile: 4/5
Presentazione: 4,9/5
Nomi e titoli: 5/5
Personaggi: 5/5
Originalità: 16/20
Uso del Pacchetto Difficile: 12,5/15
- Rielaborazione creativa e uso corretto del pacchetto: 9,5/10
- Punti sottratti per uso non corretto: -2/9
- Punti bonus pacchetto: +5/5
Gradimento Personale: 20/20

Punteggio finale: 77,8/80

Eccoci *_*
Con te sarò breve e te lo meriti, perché la tua storia mia ha lasciata senza parole. Letteralmente >_<
Praticamente perfetta sotto il punto di vista grammaticale e sintattico – hai visto anche tu che gli errori sono minimi, e tanto è stato scalato nello stile solo a causa della brevità del racconto -, praticamente stampata addosso al pacchetto. Non mi capita quasi mai di avere vita così facile nella correzione di una storia, e questo l’ho veramente apprezzato!
Comincerei con lo stile: freddo, impersonale, gelido come il metallo… in poche parole perfettamente adatto al concetto che volevi esprimere! Lo rafforza, ne è corollario e vettore. Hai scelto di usare frasi brevi, quasi troncate di netto, e di ripetere concetti all’infinito, come se la tua storia stessa fosse una macchina, costretta a reiterare in eterno le stesse, monotone azioni. Le parole scelte sono semplici, quasi elementari: colpiscono per la loro fragilità, per l’inconsistenza apparente che c’è dietro… fin quando non ci si rende conto che colei che parla è in realtà poco più di una bambina, e tutto ha un senso.
La tua storia mi ha fatto una strana prima impressione: leggendone l’inizio scuotevo il capo, pensando che ti fossi limitata a scrivere in parole differenti la canzone, a riportarne in maniera estesa i brani. E poi, continuando, ogni mio pensiero filava via, trascinato dal ritmo incalzante della storia, da quella cascata di introspezione appena velata che, in questo caso, è di una profondità ammirevole.
Appena velata, perché di lei sappiamo solo che è un guscio vuoto e perfetto, un’arma senza emozioni. Profonda, perché è essa stessa che narra la sua condizione con parole dure e indifferenti, lasciando solamente immaginare cosa abbia comportato tutto questo per lei.
Hai usato la prima persona presente, una scelta rischiosa che hai saputo gestire bene e che, in questo contesto, è giustificata e contribuisce all’impatto emotivo – la storia non sarebbe stata la stessa narrata da uno spettatore, avrebbe perso il senso profondo.
L’impatto visivo rafforza l’impressione di asetticità che emana dal tuo racconto: elegante nella sua semplicità, quasi nudo, spogliato di tutto ciò che è inutile. Come la tua protagonista senza nome. L’impatto emotivo è fortissimo: il carattere, poco comune a vedersi, gli conferisce un’aria aliena mentre l’enorme quantità di spazi vuoti mima e amplifica quell’immensa sala in cui la tua protagonista volteggia al ritmo di una musica incompiuta, catapultando il lettore lì, accanto a lei, in un edificio che ho immaginato bianco e metallico, illuminato da un neon glaciale.
Trovo che la scelta della presentazione sia del tutto azzeccata. Unico neo: il testo non è giustificato, anche se ho visto che la versione pubblicata lo è. Purtroppo ai fini del contest è il file inviato che conta, ma sappi che ho apprezzato molto la versione di EFP.
Mi ha colpito molto la fredda consapevolezza della tua protagonista: lei sa di essere ciò che è, ha piena coscienza di quel che ha perso e, forse, di quel che poteva avere, ma non è in grado di dispiacersene né, tantomeno, di rendersene realmente conto. In questo è perfettamente inserita nel contesto che ti suggeriva il pacchetto, del quale hai seguito in maniera precisa le linee guida… e qui sorge spontanea una domanda: perché? ç_ç perché mi hai costretta a togliere quei due punti dal pacchetto? Credimi, è stata una sofferenza fisica! Il genere, infatti, non è romantico, né hai accennato al romanticismo all’interno della storia – cosa che, me ne rendo conto, stonava alquanto con ciò che hai creato. La citazione, invece, non è presente: era questa il vero elemento di difficoltà del pacchetto, e un po’ mi è dispiaciuto non trovarla, lo ammetto.
Non so se hai seguito il ritmo della traccia musicale o meno, ma io ce l’ho ritrovata – nelle atmosfere, nelle cadenze, nel suono monotono in sottofondo - e questo l’ho adorato, perché amo quel pezzo. È da anni – almeno quattro, per la precisione – che cerco di scriverci su qualcosa, arrovellandomi su una storia che esprimesse le emozioni che mi fa provare quando la sento. Non ci sono mai riuscita ma, se ce l’avessi fatta, il tuo racconto sarebbe stato ciò a cui avrei aspirato, sono sincera.
Detto questo, devo abbassare un po’ il tono estatico che credo di star usando, perché mi addentro nella vera nota dolente della storia, forse l’unico punto leggermente a suo sfavore: l’originalità. Spogliata delle emozioni e del fascino che esercita su di me, la storia diviene alquanto simile alla tua protagonista: perfetta sotto molti punti di vista, ma di poca sostanza in realtà. Tutto è appena abbozzato e non è permesso addentrarsi più a fondo della superficie, se non con l’immaginazione. Credimi, apprezzo da morire il fatto che questo faccia gioco alla trama, ma la storia in sé non dice in realtà molto più della canzone da cui prende spunto. La vera innovazione è nelle creature contro cui la protagonista è stata scatenata: vorrei sapere di più di questa guerra, di questi nemici all’apparenza così affascinanti.
Bella comunque l’ambientazione fantascientifica, che è presente anche se in realtà mai ben descritta.
Personalmente non riesco a non essere di parte: hai toccato delle corde del mio animo che non riescono a smettere di vibrare, e l’hai fatto in una maniera che mi rende assolutamente invidiosa! Per quanto mi riguarda la tua storia ha il fascino dei se: e se lei non avesse scelto la trasformazione, cosa sarebbe? Se potesse provare qualcosa, come sarebbe la sua vita? Se continuerà a mutare, cosa diverrà? Non è dato di saperlo, ma non stona che tutte queste domande non abbiano una risposta. Lei le accetta e, inconsciamente, alla fine della lettura lo facciamo anche noi, in una fusione che è scomoda e idilliaca ad un tempo – perché, se è vero che la felicità non l’ha raggiunta, lo è anche che non ne ha bisogno, non può capire di averne. È una donna, all’inizio della storia, prima che i cambiamenti intervengano, e una macchina alla fine: una divina, perfetta macchina.
Insomma, una storia che ho riletto, e rileggerò, molto volentieri. Non so che altro dirti, non trovo le parole: mi è piaciuta, e tanto. Tutto qui, anche se so che non è molto :D

Ps: sai, in parte lei mi ricorda Wolverine degli X-men O_o e so che il paragone è un tantino azzardato, ma forse è per via del metallo nelle ossa :D
Recensione alla storia Scommettiamo...? - 16/09/14, ore 22:01
Capitolo 1: Scommettiamo...?
Questa è una storia semplice e veloce, piena di un certo potenziale che, purtroppo, è troppo breve per esprimere appieno. Mi spiego: l'idea di base è buona - l'amore tra due mondi in conflitto, il superamento delle barriere di pregiudizio, moralità e legge del mondo in cui Katie vive - ma la storia è troppo corta perché possa essere espressa al meglio. Cercavo una one-shot e, finita la storia, ero convinta di aver cliccato sul titolo sbagliato, perché questo sembrava a tutti gli effetti il primo capitolo di una long, una sorta di introduzione alla storia d'amore vera e propria che si sarebbe svolta più avanti e che, sinceramente, avrei voluto leggere. Ti consiglierei di continuarla, magari evolvendo il rapporto tra Katie e Gabriel, mostrando come la famiglia prenderà il loro stare insieme, come la società li giudicherà e come il robot, che in teoria non dovrebbe provare sensazioni o emozioni, si affezionerà alla ragazza. Ne uscirà sicuramente una bella storia, che meriterà una valutazione migliore di quella che ho dovuto dare a questa.
Un altro consiglio è quello di curare meglio l'impatto visivo: giustifica il testo e dà maggior rilevanza al titolo, magari mettendolo in grassetto e al centro della pagina. Inoltre i pensieri iniziali di Katie sono un tutt'uno col testo, il che crea una grande confusione: dovresti dividerli o metterli interamente - ossia comprensivi di narrazione, non solamente i dialoghi - in corsivo.
Ho notato molti degli errori che ti ho segnalato anche nella storia partecipante al contest, che ti consiglio di riguardare; sono solo piccole sviste, nulla di grave. Te ne segnalo qualcuno ,che come puoi vedere è solamente la mancanza di spazi e qualche rado errore di battitura. Non ho riportato nella lista lo spazio fra il trattino e il dialogo, ma anche quello andrebbe rivisto.
 
per un mese…altrimenti dovrai uscire >> per un mese… altrimenti dovrai uscire
arrabbiato…sai, non >> arrabbiato… sai, non
era un bel ragazzo…occhi verdi, capelli neri…un’altra ragazza non ci avrebbe pensato due volte >> era un bel ragazzo… occhi verdi, capelli neri… un’altra ragazza non ci avrebbe pensato due volte.
sai come sono quelli…non rimarranno mai insieme… >> sai come sono quelli… non rimarranno mai insieme…
quei due era più appiccicati della carta moschicida >> quei due eraNO più appiccicati della carta moschicida.
Al lunapark! Sei contenta? >> Al luna park! Sei contenta?
Il parere di Katie…beh Katie >> Il parere di Katie… beh Katie
Sei stranamente silenziosa oggi…Uno scellino stellare >> Sei stranamente silenziosa oggi… Uno scellino stellare
avevi ragione tu…Vera andiamo >> avevi ragione tu… Vera andiamo
 
Non scoraggiarti per questa recensione: hai del potenziale e uno stile fresco e dinamico, che ti permette di descrivere le più svariate situazioni senza renderle pesanti. Quindi, se mai ti verrà voglia di trasformare questa shot in una long, fammi un fischio: la leggerò molto volentieri ;)