Recensioni di BlackIceCrystal

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Recensione alla storia Solo perché potrebbe non essere reale, non significa che non valga nulla, non credi? - 15/03/16, ore 19:55
Capitolo 1: Solo perché potrebbe non essere reale, non significa che non valga nulla, non credi?
Settima classificata al The Path of Your Pack

Correttezza sintattico-grammaticale: 19/20

Non è che nella tua storia vi siano veri e propri errori ma in una fan fiction breve come quella che mi hai mandato mi aspetto sempre di non trovare nessun errore di distrazione perché prendersi cinque minuti per rileggerla e trovarli non richiede molto impegno né tempo, invece ne ho trovati tre:
Era la parte di me giocosa e irrazionale, che mi dicieva: “Siamo nel Paese delle Meraviglie!
E pensare che è proprio a cuasa mia che gli hanno quasi tagliato la testa!
“Che tu vali qualcosa per me, e che, anche se tutto questo potrebbe essere un sogno, renderò possibile l’impossibile pur di protteggerlo. Sono per sempre una matta in un paese di matti, no?”

Stile e lessico: 18/20
Per quanto riguarda lo stile l’ho trovato molto fluido e regolare, a parte qualche segno di punteggiatura che mi ha stonato ogni tanto, come È come se una parte del mio animo avesse già accettato quello: “Scacco al re” in cui, a parer mio, non ci vanno i due punti perché si tratta di un discorso riportato, non diretto). C’è stata una parte che mi è piaciuta moltissimo, ed è questa: Lo ammetto, quando giunsi qui, in questa landa dove il confine tra genio e follia, tra immaginazione e realtà, si fa quasi invisibile, ero convinta che tutto ciò non fosse che un sogno.
Per quanto riguarda il lessico, invece, in alcuni punti l’ho trovato troppo vicino ad un italiano parlato più che ad un italiano scritto, ma trattandosi dei pensieri di Alice in prima persona credo sia una scelta adatta alla storia che hai narrato.

Caratterizzazione dei personaggi : 17/20
L’Alice protagonista della tua fanfic mi ha lasciata un po’ basita: per alcuni versi è l’Alice del film di Tim Burton, per altri, invece, non l’ho ritrovata per niente. Quando scrivi Se andavo ai ricevimenti senza calze, o con troppo trucco, non lo facevo che per ricordare a me stessa che Alice esisteva, e non era una semplice marionetta grigia e monotona, finita in un teatrino di cui non conosce il copione. ritrai esattamente l’Alice del film, la ragazza che non vuole rientrare nei canoni che la società le impone, che vede il mondo da un’altra prospettiva ed è più interessante fuori da quella gabbia di doveri. O, ancora, la frase quello che mi aveva insegnato a cavalcare e che mi aveva insegnato a sognare. Era più di un padre: era un amico, un fratello e un maestro, e la sua perdita mi colpì come una pugnalata in pieno petto. è stata una pugnalata al petto anche per me, perché descrive perfettamente il modo in cui Alice fosse legata a suo padre e il dolore che ha causato la sua perdita.
Tuttavia, all’inizio della fanfic sono rimasta parecchio disorientata a causa di frasi come Non ho mai pensato, prima di venire qui, che potesse esistere, anche solo nei sogni, un Paese delle Meraviglie. o Non conoscevo il mondo né desideravo visitarlo. perché l’Alice che ho visto io, almeno nei sogni il Paese delle Meraviglie sa che esiste o, per esempio, non ne sarebbe così spaventata quando si sveglia nel cuore della notte; e Alice, per quello che ho interpretato io nel film, è desidera viaggiare per il mondo e visitare ogni paese possibile. È curiosa, non vuole rimanere rinchiusa nella gabbia (astratta) in cui la vogliono tenere, vuole viaggiare e conoscere ogni angolo del mondo. La vita per lei non è un libro noioso, è il modo in cui vogliono che viva ad esserlo.     

Attinenza ai prompt: 10/10
Mi è piaciuto tantissimo e ho trovato un’idea brillante la contrapposizione tra “Scacco al re” e “Scacco matto”. Come scrivi nella fanfic, “Scacco al re” non vuol dire la fine ed in una mossa si può ribaltare le sorti della partita.
Mi è piaciuto anche il fatto che sia stato il Cappellaio Matto a pronunciare la frase La verità è come la mossa migliore agli scacchi: esiste, ma bisogna cercarla perché lo vedo come una sorta di guida per Alice, soprattutto nella sua ricerca della verità, appunto, e il capire se il Paese delle Meraviglie sia reale o meno.

Sviluppo della trama/introspezione: 8/10
In poche pagine hai riassunto parte dello sviluppo che ha avuto il personaggio di Alice nel film: inizialmente Alice non crede che il suo sogno possa essere reale e verso la fine, pur non giungendo ad una risposta definitiva, capisce che non è quello il problema, che non importa se sia reale o meno ma quello che le rimarrà di tutta quell’avventura; allo stesso modo se all’inizio può sembrare spaventata dal destino che le è stato riservato, si fa coraggio pur di proteggere le persone che ha conosciuto nel Paese delle Meraviglie e decide di combattere per loro. Purtroppo, però, ho trovato questo sviluppo un po’ troppo frettoloso e poco approfondito e a tratti anche un po’ incoerente perché mi sono ritrovata a leggere l’introspezione di un Alice che “conosco” perché è la stessa che ho visto nel film, contrapposta ad un Alice che non sono riuscita a riconoscere, come nel fatto che sia così decisa a combattere già dall’inizio della fanfic, quando in teoria (almeno per come l’ho interpretata io) dovrebbe essere ancora confusa e indecisa su quello che farà.
 
 
 
Originalità: 7/10
La tua fanfic è un’introspezione di Alice prima della battaglia contro il Ciciarampa (che ti ricordo essere scritto così e non “Chicharampa” come hai scritto nell’introduzione della tua storia) ma l’ho trovata molto carente dal punto di vista dell’originalità: ho trovato qualche elemento che mi è piaciuto (tipo la parte con il padre o l’uso del “Scacco a re”), ma nell’insieme non ho trovato nulla che rendesse la tua fanfic unica rispetto ad altre.
 

Gradimento personale: 3/5
La tua fanfic rientra in quella categoria di fanfic che è piacevole leggere ma che non lasciano nulla di sé (o, almeno, non è riuscita a lasciare niente a me). Non mi è dispiaciuta, ma ad essere oneste non mi è neanche piaciuta. Mi ha spaesato in diversi punti, facendomi amare alcune parti e chiedermi perché invece non riuscisse a convincermi in altri. Secondo me se l’avresti dovuta sviluppare più approfonditamente e con più cura e ne sarebbe uscito un ottimo lavoro.
Ultimo commento da parte del mio perfezionismo: lo so che lo specchietto introduttivo non fa parte della storia (e qui la colpa è mia che di solito scrivo che considero anche quello ed invece stavolta non l’ho fatto, ma appunto per questo non l’ho considerato) e che probabilmente avrai fatto di fretta ma il trovare una fanfic con scritto “secchietto introduttivo”, “oneshoot” (con due “o” invece che una), il nome del Ciciarampa scritto male e un fandom diverso da quello su cui realmente è ambientata la fanfic a me trasmette l’idea che la fanfic sia scritta senza impegno. Non voglio dire che sia così, perché non posso giudicarlo solo da questo, però sappi che è questa l’idea che trasmette.

Punti bonus: 4/5
Alice/Mad Hatter*** –> 2 punti + 1 recensione premio
Prompt scelti: 2

Totale: 86/100
Recensione alla storia Alice and Mad Hatter's Neverending Dance - 12/03/16, ore 09:21
Capitolo 1: Alice and Mad Hatter's Neverending Dance
Prima Classificata a pari merito al contest "The Path of Your Pack"

Correttezza sintattico-grammaticale: 20/20

Ho trovato una svista così piccola e microscopica che ho dovuto bere litri di pozione con scritto “Bevimi” insieme a tante carote del Bianconiglio per arrivare a vederla, altrimenti non c’è spiegazione di come me ne sia accorta. Mi riferisco al fatto che in "Alice?". La voce inconfondibile del Cappellaio la raggiunse da dentro la stanza. il punto non ci vada, dato che il discorso diretto finisce già con il punto interrogativo; ma, come scrivevo prima, è una svista così minimale che non ha senso sottrarti punti, considerando che il resto della storia è scritto in modo perfetto. 
 

Stile e lessico: 20/20
Il tuo stile è meraviglioso, hai dimostrato di avere una grande padronanza del tuo modo di scrivere. Le frasi brevi e i dialoghi danno il ritmo al racconto, mentre le descrizioni dei luoghi, dei personaggi e delle loro azioni riescono a dare un’idea al lettore di come si sta svolgendo la storia senza però esagerare o cadere nel banale. Insomma, ogni frase è lì perché ci deve essere e per questo la tua storia mi ha incantata dalla prima all’ultima riga. Il lessico, poi, è assolutamente perfetto per la storia. Ci sono state delle frasi che mi hanno stregata per come le hai scritte, come Marmorea, che risplendeva alla luce perlacea come un palazzo di scintillanti diamanti o Lì tutti sembravano avere l'intero tempo del mondo, ma lei si sentiva scalpitare, il suo cuore selvaggio palpitava nella sua cassa toracica sempre più velocemente. ma anche nel giro di un paio di secondi svanì inghiottita dalla vastità del castello. o fragili filamenti di sottilissimo vetro o ancora con polvere di stelle negli occhi e molle sotto i piedi. Insomma, come vedi ci sono state alcune frasi che mi hanno colpita più di altre per le parole che hai messo insieme, ma in realtà tutta la storia mi ha affascinata: sei riuscita ad unire il tuo repertorio lessicale, che si è dimostrato essere molto ampio e ricco, con il lessico di Alice in Wonderland, e a renderli un’unica cosa.
 

Caratterizzazione dei personaggi : 20/20 + premio “La fantasia supera la fantasia”
La tua storia non è solo su Alice e il Cappellaio Matto, o meglio, è, sì, incentrata su Alice ed il Cappellaio Matto, com’è giusto che sia, ma ho trovato che ogni personaggio, dal primo all’ultimo citato, sia stato reso alla perfezione nei minimi dettagli, anche quando a quel determinato personaggio è stata riservata mezza riga. Li ho ritrovati tutti, proprio come se stessi guardando il sequel del film, e non mi sono sentita mai estranea alla vicenda, anzi, credevo quasi di essere in mezzo a loro perché li riconoscevo: erano esattamente i personaggi che conoscevo. Perciò, quando nelle note scrivi “Spero di essere riuscita a rendere i personaggi IC […]: scrivere questa ff è stato un esercizio di fantasia non indifferente! ” posso assicurarti che questo non sembra affatto un esercizio, perché sei riuscita perfettamente nell’impresa e che i tuoi personaggi sono perfettamente IC, oltre credo proprio che neanche Tim Burton e tutto il cast di Alice in Wonderland possano andare.
Parlando di Alice in particolare, mi è piaciuto il modo in cui l’hai definita una donna d'affari temibile, oltre che un'esploratrice ardita o il modo in cui, adesso che ricorda e che è conscia di ciò che è, sia sicura di sé e di ciò che fa quando arriva nel Paese delle Meraviglie. Alice è esattamente l’Alice del film, però adesso è maturata sia perché ha dovuto sconfiggere il Ciciarampa sia perché è diventata una Donna, ha esplorato il mondo, ed il Paese delle Meraviglie non le incute timore come un tempo (e, a proposito di questo, ho amato alla follia i modi in cui hai descritto il suo viaggio verso il Paese delle Meraviglie ed il “nuovo” Paese delle Meraviglie).
Riguardo al Cappellaio Matto, finalmente lo vediamo essere tornato al suo lavoro tra cuffie, cappelli a cilindro, papaline, berretti a cono, bicorni, tricorni e numerosi altri tipi di cappelli, e fin dalla sua prima apparizione mi è piaciuto il modo in cui l’hai caratterizzato; per esempio la citazione Da allora, neanche un ticchettio mi ha fatto provare una nostalgia infinita, mentre La bussata lieve poteva essere di qualcuno che la Regina aveva mandato a chiamarmi... ma la bussata forte è di Alice mi ha riempita di frasi contrastanti: è proprio dal Cappellaio dire una frase del genere e mi piace come questa battuta sintetizzi sia il personaggio di Alice sia il rapporto tra loro due. Il Cappellaio che riconosce la sua bussata è semplicemente una cosa meravigliosa (anche quando dopo, per confermare quello che ha appena detto, le chiede “Hai visto?”). Come scrivevo, ogni azione e ogni battuta dei personaggi mi ha ricordato proprio loro del film, ma riguardo al Cappellaio ce n’è una in particolare che quando l’ho letta mi ha fatto sorridere e pensare “questo è proprio dal Cappellaio”, ovvero quando inizia il monologo su tutte le parole che iniziano per A e solo Alice riesce a farlo fermare, richiamandolo alla ragione, e lui termina con “Amore”. Ecco, questa è stata un’altra scena che mi ha fatto stringere il cuore in preda a tante emozioni belle. Ho anche apprezzato tantissimo la parte in cui Alice decide finalmente di rimanere a Sottomondo, perché è quello il suo posto e tutti noi lo sappiamo, e giustamente prima però vuole tornare a casa per sistemare i suoi affari e salutare i suoi familiari. Insomma, hai fatto davvero un ottimo lavoro nello sviluppo di questi personaggi dopo le vicende del film!
 
 
Attinenza ai prompt: 9,5/10
A proposito dei prompt, l’unica scelta che non ho pienamente accettato consiste il fatto che tutti e tre i prompt sono ammassati nell’ultima parte della storia. Non che l’abbia trovata sbagliata, dato che hanno reso ancora più importante il momento tra Alice e il Cappellaio Matto, ma ho trovato che si siano persi un po’ tra di loro. Soprattutto “dita tra i capelli”: il prompt caratterizza l’incontro tra Alice ed il Cappellaio Matto, però, anche se hai provato a svilupparlo (e a riprenderlo dopo, quando Alice decide di tenere i capelli sciolti), si è comunque perso nel racconto.
Invece, mi è piaciuto moltissimo come sei riuscita a personalizzare la canzone di Ed Sheeran (ed inserire il suo personaggio sotto le vesti di Edward Ciufforosso) e la leggende del filo rosso, integrandole perfettamente con il racconto e con il mondo del Paese delle Meraviglie.
 
 
Sviluppo della trama/introspezione: 10/10
Nella tua storia ho ritrovato un ottimo bilanciamento tra sviluppo della trama e introspezione dei personaggi (o, per meglio dire, di Alice, ed in misura minore del Cappellaio Matto).
Scendendo nel dettaglio: ci ritroviamo dopo le vicende del film, Alice ha intrapreso la carriera del padre ed è diventata una donna d’affari. Ora, però, che ha esplorato il mondo e ha sistemato i suoi affari, ha deciso di ritornare nel Paese delle Meraviglie, perché ha ancora un conto in sospeso: la promessa fatta al Cappellaio Matto. Perciò ritorna a Sottomondo, e si ritrova un luogo diverso da quello che aveva lasciato, perché giustamente il tempo è trascorso per tutti (tranne che per il Cappellaio Matto non sia così, è questo l’ho trovato un bel paradosso che calza alla perfezione con i personaggi in questione), ed il Paese delle Meraviglie è tornato ad essere quello che era prima della Regina Rossa. Qui, Alice rincontra tutte le sue conoscenze, in una carrellata che mi ha ricordato quella del film, considerando l’ordine in cui sono state ripresentate, ed in modo parallelamente diverso perché ora, come si diceva, il Paese delle Meraviglie è diverso. Dopo tante riunioni con altri personaggi, Alice riesce a rivedere il Cappellaio Matto, ma il loro incontro viene rimandato a dopo il ballo, momento in cui finalmente possono dirsi quello che volevano: Alice è tornata per restare, sebbene abbia in mente di ritornare a casa per sistemare gli ultimi affari, e non c’è un miglior lieto fine di questo per loro due.
 
 
Originalità: 10/10
La storia l’ho trovata originalissima. Mi è piaciuto il modo in cui l’hai resa, perché il Paese delle Meraviglie è lo stesso di prima, ma allo stesso tempo è cambiato, ed allo stesso modo anche i personaggi si sono evoluti, oppure sono tornati alle loro vecchie vite. Un altro elemento di grande originalità della storia è stato il modo in cui sei riuscita a fondere perfettamente il mondo del Paese delle Meraviglie con il tuo stile e con le tue idee, per esempio come nel caso della leggende del filo rosso e della canzone di Ed Sheeran.
 

Gradimento personale: 5/5 + premio “Gelato di emozioni”
Mentre rileggo le storie che valuto/recensisco, sono solita colorare o evidenziare con diversi colori i punti che reputo siano degni di nota, per un motivo o per un altro (caratterizzazione / trama / stile / grammatica / parti-che-mi-sono-piaciute / etc…). Sappi che la tua storia ha dovuto dire praticamente addio al nero e che ora è un miscuglio di colori in cui non esiste il rosso (colore con cui segno gli errori o le mancanze di una storia) e che questo vuol dire che non c’è una parte che non mi sia piaciuta.
Sappi anche che la tua storia mi ha fatto diventare una poltiglia di emozioni meravigliose, una poltiglia di felicità, gioia, tenerezza, freschezza e tante altre cose belle. Non mi piacciono le storie mielose, ma questa non lo è stata. Questa è stata semplicemente incantevole, piena di leggerezza e stramberie, ed il modo in cui è riuscita a suscitare in me tante emozioni è semplicemente meraviglioso ed unico. Mi ha portata davvero nel Paese delle Meraviglie mentre la leggevo ed in questo momento ho ancora gli occhi lucidi ed il cuore stretto in una morsa dolce che lo sta facendo sciogliere come un gelato sotto il sole estivo.
 

Punti bonus: 5/5
Alice/Mad Hatter*** –> 2 punti + 1 recensione premio
Prompt scelti: 3

Totale: 99,5/100