Recensioni di crazy lion

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Recensione alla storia Hogwarts - 29/05/19, ore 23:03
Capitolo 15: Capitolo 15.
Stasera mi fermo qui, anche se oggi speravo di leggere di più. Pazienza, sto recuperando comunque, no?
E termino la lettura, per oggi, con un piccolo capitolo sulla mia piccola Elsa *si avvicina e la stringe in un abbraccio affettuoso* Spero che, se lo ricevesse sul serio da me, non si scosterebbe e non avrebbe paura. Non vorrei mai spaventarla.
Innanzitutto, la frase che hai riportato all'inizio è bellissima. Bellissima!
Eh già, ha creato qualcosa di magnifico, di meraviglioso. Provo ad immaginarmi la sua creazione e non ci riesco, penso sia troppo bella per potersela figurare. O forse non vedendo faccio fatica, non so.
Senti delle voci. Elsa? Eh, tesoro, saranno quei poveri Cristi che ti stanno cercando: tua sorella Anna, che è disperata, Merida, Quentin e Megara. Ora, io capisco che tu voglia evadere, non pensare a tutta la situazione che stai vivendo, isolarti e stare dove ti senti bene. Lo comprendo, perché anch'io l'ho provato anche se il mio isolamento è stato diverso e lo è ancora perché mi sono immersa nella scrittura e non sono andata via. Ma anche se forse ora non ci pensi, c'è chi si è preoccupato per te e adesso ti sta cercando con ansia, piangendo; e prova tutto questo, e fa tutto questo perché ti vuole bene. Li stai facendo preoccupare. Stai facendo preoccupare tua sorella!
Dio, non potranno stare lontane per sempre. Elsa vuole proteggerla, ma per quanto ancora ci riuscirà? Non capisce che in realtà hanno bisogno l'una dell'altra? Forse sì, ma il dolore che prova e il senso di protezione sono troppo forti.
"Ma stava bene. Andava tutto bene.
Elsa si racchiuse nel suo mondo perfetto e aspettò."
Tutto questo capitolo sembra una sorta di poesia, è scritto in modo... non so come dire... elegante, fa proprio vedere la potenza che questa ragazza sente dentro e la grandezza di quello che ha fatto, e fa provare al lettore la sua sensazione di benessere, anche se almeno io penso anche a chi la sta cercando.
Ma poi, domanda a caso: se sta per tanto tempo su quel palazzo come fa per, tipo, mangiare, solo per fare un esempio? Scende e coglie frutta dagli alberi?
Che poi, stando da sola attirerà sicuramente Pitch Black che già l'ha spinta ad entrare nella foresta e ora di sicuro vuole isolarla ancora di più per usarla per i suoi scopi malvagi. Insomma, tesoro, stare lì ti arà anche sentire bene, non lo metto in dubbio, ma è pericoloso. Molto. Stai attenta, per l'amor del cielo!
E dopo queste mie riflessioni intervallate da conversazioni immaginarie con Elsa, mi fermo e torno domani.
Bellissimo capitolo, che nonostante la brevità (sì, è il più breve che io abbia letto nella mia vita) hai fatto bene ad isolare.
Giulia
Recensione alla storia Hogwarts - 29/05/19, ore 22:44
Capitolo 14: Capitolo 14.
Oddio, che capitolo breve! Penso sia uno dei più corti che io abbia mai letto nella mia vita, troppo breve per i miei gusti. Ma è stato molto efficace, e forse hai fatto bene a lasciare quell'alone di mistero senza allungarlo di più.
Dopo averlo letto ho pensato tutta la sera a chi avrebbe potuto essere la persona che parlava con il corvo, per questo non ho scritto prima la recensione. Non volevo fare la domanda e lasciarla lì in sospeso, desideravo invece trovare una mia risposta che tu, poi, confermerai o smentirai. Credo che il corvo, personificazione di Pitch Black in forma animale, abbia scelto Melicient (e qui ci ricolleghiamo alla sua passione per la magia oscura che abbiamo già visto e che mi aveva messo ansia... non credevo che avrebbe portato a questo punto.
L'ambientazione sarebbe anche stata bella se non ci fosse stata quest'atmosfera. Mi sono venuti i brividi quando il corvo ha parlato di dolore, di perdita, di vite che finiscono e che iniziano. Probabilmente delle persone moriranno e so già che, quando accadrà, mi farò tanti, lunghissimi pianti pieni di sofferenza. Non voglio che Elsa muoia, ma non voglio che questa sorte non capiti nemmeno agli altri. Purtroppo, però, noi possiamo volere o non volere una cosa, ma alla fine la vita decide sempre per noi, decide chi lasciare e chi invece toglierci, quando farci gioire e quando farci soffrire fino a sentirci morire dentro.
Ma forse ancora più di tutto questo mi ha terrorizzata il seguente passaggio:
"«Lei dovrà essere chiamata nell’Ombra?» fece la ragazza.
«Ovviamente» ribatté il Corvo. «Altrimenti non servirà a nulla.»"
Lei.
*Sospira e cerca di superare il terrore. Poi, non sa come, dice:*
Senti, razza di str****, io non lo so chi ti credi di essere e cosa pensi di fare, e perché lo stai facendo. Ma non mi interessa. Ti piace giocare con la gente? Con le loro vite? Usare le persone per i tuoi luridi scopi? Ascoltami bene. Prova solo a toccare Elsa, a fare male ad Aurora, Esmeralda, Merida, Meg o agli altri personaggi, e giuro che entrerò nella storia e troverò il modo di farti passare tutto il dolore che farai provare loro, sia fisico che psicologico. Ti sconfiggeranno, prima o poi. Ti credi tanto forte, vero? Ma in realtà sei il più debole di tutti, perché chi si comporta come te è solo un orrendo mostro senza sentimenti.

Okay, finito lo sclero. Scusa se sono sembrata un po' pazza hahaha, ma non potevo non dirlo. Non gli avrò sicuramente fatto paura, questo no. Anzi, se fosse qui (il pensiero mi fa star male) mi riderebbe in faccia e troverebbe il modo di sminuirmi. Voglio solo che stiano tutti bene. Anche se Elsa è il mio personaggio preferito, mi importa anche degli altri. Questo vorrei che fosse chiaro perché non vorrei mai darti l'impressione di fregarmene di tutti i personaggi tranne di lei.
Comunque, non ho capito perché il corvo ha beccato la spalla della tipa, alla fine. C'è un motivo in particolare?
Forse leggere questo capitolo alle 22:43 non è stato il massimo...
Brava, comunque. Sei riuscita a renderlo inquietante e misterioso.
Giulia
Recensione alla storia Hogwarts - 29/05/19, ore 20:11
Capitolo 13: Capitolo 13.
Eccomi di nuovo!
Oh, ecco Aurora e Philip. Bene, mi mancavano!
Aww, la puffola pigmea! *-*
In effetti sarebbe molto triste se i due si allontanassero, soprattutto perché non si sono detti praticamente niente a parte appunto quella volta. Ma se per ora Aurora non gli dà quell'impressione, meglioo così. Posso stare tranquilla, per il momento.
Ah, cosa sono i frullobulbi?
"«Come Tosca Tassorosso, la Fondatrice della mia Casa» finì lei, guardandolo raggiante. Philip sorrise; ogni suo gesto, ogni sorriso, ogni parola accarezzata dalla sua voce delicata sembrava così naturale e dolce da dargli alla testa.
«Ti fa molto onore questa cosa» le disse, sincero."
Philip ha ragione: le fa molto onore. E poi Tosca è davvero un bel nome. Che dolce la descrizione che Philip fa di Aurora quando scrivi che ogni gesto e ogni sorriso gli danno alla testa! Si sta innamorando.
Sono felice che Aurora non si sia tirata indietro e che voglia continuare a vederlo, e mi a fatto tenerezza sentire Philip balbettare. Lui comunque è stato molto attento: non si è spinto troppo in là chiedendole, che so, di uscire o cose simili, semplicemente di vedersi. Cosa che forse Aurora ha preso come un gesto di gentilezza o di quella che potrebbe trasformarsi in amicizia, ma non credo che abbia capito quel che Philip prova per lei o, se l'ha fatto, è troppo timida per dirlo.
"Anche la Puffola – Tosca – sembrò felice, perché fece un versetto di apprezzamento. «Visto?» la indicò Aurora. «Piaci anche a lei» disse, facendo rotolare la creaturina sulla sua spalla."
Oh mio Dio, che tenerezza! E' vero: gli animali fanno subito capire alle persone se le apprezzano o no, ed è anche per questo che sono fantastici.
Ah, a proposito di animali, una cosa *importante!*: dalle mie poche conoscenze del mondo di Harry Potter (oddio, mi sento molto ignorante) so che prima di andare ad Hogwarts gli studenti devono scegliere un animale tra gatto, rospo e gufo, e che esso è molto importante per loro, una sorta di compagno se così vogliamo dire, un po' come gli animali domestici nostri credo. Ora, la cosa che mi ha fatto strano fin dall'inizio è che non ne hai praticamente mai parlato, a parte per Aurora che però ha una Puffola pigmea e non uno degli animali che ho citato. Non so, mi sembra invece che sarebbe importante inserire qualche menzione di questi compagni di vita dei ragazzi, soprattutto mi domando che animale possa avere Elsa. Ce la vedrei bene con un gatto o un gufo. Ma a parte Elsa, mi sarebbe piaciuto vedere anche solo una o due volte gli animali degli altri. Cosa pensi di questa mia considerazione?
Sono curiosa di vedere cosa Aurora mostrerà a Philip.
C'è un errore, ad un certo punto manca una parola. Hai scritto:
"Lei se la richiuse spalle",
quindi credo volessi dire "alle spalle".
Aspetta... cosa sono la polvere trasportante e la passaporta? E la Giratempo? Non essendo fan mi sono un po' persa...
Okay, allora, fammi capire. In pratica la polvere trasportante li ha portati in un altro posto, in un regno dove Aurora è una principessa, giusto?
"Di fronte a lui, il cielo notturno incorniciava un enorme castello, che svettava maestoso. Sembrava che le sue guglie potessero toccare la luna: dovette stare con il naso in aria per una manciata di secondi, per rendersi conto di quanto fosse alto.
Alle sue spalle, invece, si stagliava in lontananza una fitta brughiera; un ammasso intricato di rami e piante che intessevano una verde e labirintica tela naturale, arricciandosi in un paesaggio che sembrava uscito da un quadro."
Wow, complimenti per la descrizione del paesaggio! E' perfetta, mi sembrava di essere lì ti giuro. Sembra davvero bellissimo! Peccato che io, se ci fossi stata con loro, non avrei potuto vedere nulla di tutto questo... Ma me lo sarei fatto descrivere, sono sicura che Aurora e Philip l'avrebbero fatto volentieri sapendo che non ci vedo.
"«Sai che qui sono una principessa?» lo riscosse la voce di Aurora.
«Stai scherzando?»
«No, per niente. Mi chiamano Principessa Aurora. Vieni, ti faccio vedere.»
(...)
«È un incantesimo di illusione?»  chiese il ragazzo.
«No» rispose Aurora, fiera.
«Quindi mi stai dicendo che tutto questo è reale?» proseguì, sbigottito.
«Esattamente. È come una giratempo; devo ancora capire bene come funziona, ma a quanto pare la polvere vuole che io arrivi qui, per qualche ragione.»
«Wow» fece, sottovoce. «In che anno siamo?»
«Nell’anno in cui ha avuto origine la mia famiglia: il 1340. È per questo che ho usato la polvere, finora: a quanto pare, le mie zie volevano che lo vedessi con i miei occhi.»"
Porca miseria! Cioè, figo! Nel senso, in pratica lei può trasportarsi lì e in quel regno, nel 1340, è una principessa. Ma se lo è, perché la sua famiglia non le haa mai detto nulla e lei non è ancora principessa di qualche regno più... moderno, cioè del 2039? I suoi genitori non le hanno raccontato nulla? No, effettivamente ci sono delle cose che non convincono neanche me, in questa storia. Magari c'è altro sotto che ancora non so, e di cui anche Philip non è a conoscenza.
Oddio, quando le sue zie le hanno parlato di qualcuno che le dà la caccia mi sono subito messa in allarme pensando a Pitch Black. Chi altri potrebbe darle la caccia? Ma soprattutto, mi chiedo perché lui stia scegliendo solo alcuni studenti (Elsa, e adesso Aurora, e poi chissà chi altri) e per cosa, per quali scopi. Ho paura!
Quando Aurora è cambiata così improvvisamente mi sono spaventata tantissimo, è stato particolarmente inquietante. Anche perché, diciamocelo, già nella scuola iniziano ad esserci problemi, e lei ne ha anche nel 1300, il che renderà tutto quanto più difficile per la Tassorosso.
"Perché sei cambiata così di colpo? Che cos’era quell’ombra?
Una risposta inquietante gli balenò in mente come una coltellata.
Magia oscura.
Ma chi c'è dietro?"
Pitch Black, c'è dietro. Ma Philip non lo sa ancora. Spero solo che la magia oscura non si impossessi di una creatura buona e gentile come Aurora, che in questo momento sarà confusa e terrorizzata, non riesco nemmeno ad immaginare cosa debba provare perché è troppo orribile. Comunque, è molto strana sul finale.
Giulia
Recensione alla storia Hogwarts - 29/05/19, ore 13:47
Capitolo 12: Capitolo 12.
Vuoi farmi penare, vero? Dillo! Vuoi farmi sclerare pensando a cosa starà succedendo ad Elsa! No, in realtà questo capitolo mi è piaciuto come i precedenti, anzi, sicuramente più di quello prima. Parlando sinceramente e seriamente, credo che tu abbia fatto bene a dare rilevanza al personaggio di Jehan, o meglio ad approfondirlo di più in queste pagine. In effetti mi sono sempre chiesta come stesse, cosa provasse. Penso che il fatto che tu parli anche dei personaggi un po' più secondari sia una cosa molto positiva, perché anche loro vanno un po' approfonditi, anche se non troppo. Ho trovato il capitolo molto scorrevole e profondo, mi ha davvero coinvolta.
Ci sono tanti, tantissimi passaggi che potrei citare riguardanti la sofferenza di Jehan. Ma prima di tutto mi sono piaciute tutte le parti sul loro passato, che descrivono come il loro rapporto si è evoluto. Immagino che nessuno dei due si aspettasse che le cose sarebbero andate così, che si sarebbero allontanati. E Jehan sembra quello che ne soffre di più, anche se anche Claude sta male, sicuramente, come hai dimostrato nel capitolo preedente con quella piccola parte sulla solitudine. Solitudine che, forse, è andato però un po' a cercarsi, dato che è stato lui più che altro ad allontanarsi dal fratello da un certo punto in avanti.
"Joannes.» Lo pronunciò come se fosse una condanna, e il Grifondoro si sentì crollare il mondo addosso. Claude l’aveva sempre chiamato con il suo nome per intero solo quando si arrabbiava con lui, e il fatto che l’avesse fatto – di nuovo –  in un contesto normale, come per sottolineare la distanza che c’era tra loro, lo destabilizzò.
«E poi lo avevi già detto una volta» gli sembrò di vedere risentimento e delusione dietro a quelle parole, ma in ogni caso erano ben celati sotto una maschera di pietra. «E le cose non sono cambiate per niente.»
«Se solo tu me lo permettessi...»
«Non ha più importanza ormai. Le cose stanno così.»
«Le cose cambieranno!»
«Smettila di ripeterlo!» urlò Claude, e Jehan sobbalzò leggermente, tanta era la rabbia con cui lo aveva detto. «Smettila di essere ipocrita!» aggiunse poi, trafiggendolo con i suoi occhi freddi.
Il ragazzo non sapeva come sentirsi; sapeva solo che quegli occhi avevano, come sempre, il potere di immobilizzarlo e di farlo sentire costantemente sotto Inquisizione.
«Vado» riuscì a dire solo, prima di allontanarsi.
Il Serpeverde non lo richiamò, né tentò di raggiungerlo, e sul viso pallido di Jehan rotolò la lacrima più dolorosa che avesse mai versato.
“Smettila di essere ipocrita!”
Quelle parole lo avrebbero perseguitato per sempre, probabilmente."
Come dicevo avrei potuto e voluto citare un sacco di passaggi, ma quessto mi è sembrato il più bello ed efficace, assieme a quello dell'inizio in cui hai detto che Jehan si sentiva morire e a quello in cui scrivi che finge che il dolore se ne vada, finge di stare ben e che questo gli fa male (sensazione che ho provato, so om'è, cosa si prova. E fa schifo). Nel passaggio che ho riportato si vede tutto il dolore di Jehan ma non solo, anche la sua disperazione, mista comunque ad una grande determinazione nel voler riavere il fratello accanto a sé. Forse è proprio la disperazione ad alimentare la determinazione, perché quando si è disperati, davvero tanto, si fa di tutto per essere comunque forti e provare a risolvere la situazione, qualsiasi essa sia. Anche se si sa che forse non ci si riuscirà si tenta, perché si sta troppo male. Ed è questo quello che ha provato a fare Jehan, almeno credo. Claude però l'ha respinto con veemenza, e la descrizione di quella lacrima ha fatto male anche a me.
Riassunto: Claude è un idiota.
Eppure, se mio fratello non mi parlasse più io farei come Jehan: tenterei di riavvicinarmi a lui, proprio per l'amore che provo non mi arrenderei. Proprio come fa Anna con Elsa.
A proposito: Elsa... dove sei, piccola mia? Che cosa ti hanno fatto? (Inserire faccina disperata, preoccupata e in lacrime).
Giulia
Recensione alla storia Hogwarts - 29/05/19, ore 13:21
Capitolo 11: Capitolo 11.
Ed eccomi di nuovo!
"Claude odiava suo fratello, quando faceva così; praticamente parlavano solo quando lui aveva da chiedergli soldi o appunti. Alla fine lo faceva, gli dava quello di cui aveva bisogno, perché sebbene non ci fosse comunicazione tra di loro Jehan era pur sempre il suo gemello, e non riusciva mai a dirgli di no – non davvero almeno.
«E va bene.» Frugò un po’ nella sua borsa di pelle nera, poi ne tirò fuori un plico di fogli. «Tieni. Ma non osare sciuparli, Jehan, o giuro che ti faccio gonfiare come ho fatto con Quentin Cloche» lo minacciò, sempre con quel tono di voce piatto e grave.
«Ricevuto, grazie!»
Jehan era già scappato via con tutti gli appunti tra le mani, e l’aveva di nuovo lasciato solo con se stesso."
Mi dispiace per Claude, per il rapporto che ha con il fratello. Però, è ancghe difficile stare vicino ad un tipo come Claude visto che è così arrogante. Ance se magari con Jehan non lo è. Comunque è vero, quest'ultimo dovrebbe studiare. Ma come mai i due fratelli sono così distanti? Hanno semplicemente caratteri troppo diversi o c'è qualcos'altro?
Per il resto, sai già come la penso. Questo rapporto di amore odio non mi piace, che poi secondo me non è nemmeno amore ma solo attrazione fisica o, se è amore, non è profondo e sincero. Non può esserlo, non potrà mai esserlo, se dietro c'è dell'odio. No, non tifo assolutamente per loro. Ma questa è solo la mia opinione, non voglio criticare la storia o le tue scelte.
La scna del camino è presa dal film del gobbo di Notre Dame? Non ricordo se c'era qualcosa di simile.
Giulia