Recensioni di crazy lion

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia È un giorno difficile oggi. - 05/09/18, ore 11:46
Capitolo 1: È un giorno difficile oggi.
Ciao di nuovo!
Ho letto questo testo e non sono riuscita a non recensirlo. Mi ritrovo in molte delle tue riflessioni, per esempio il senso di pesantezza e di mancanza. Non sai quante volte mi sono detta:
"Oggi è un giorno difficile."
Innumerevoli, in questi ultimi anni. Come per l'altro testo scrivi benissimo, le parole scivolano l'una dopo l'altra come se fossero acqua che scorre in un fiume, nessuna è fuori posto.
Mi piace il fatto che tu ripeta più volte il titolo della poesia come per sottolineare quanto sia difficile questo giorno.
Mi dispiace per la tua perdita, spero che scrivere ti abbia aiutata un po' a lenire il dolore. Con compressa ti riferivi ad un sonnifero o ad un ansiolitico? Comunque, quando se ne ha bisogno io credo che debbano essere presi i farmaci, quando il paziente è seguito da un medico, ovvio. Io lo sto facendo da tempo ormai, quindi ti possocapire. A volte servono proprio per dimenticare, come dici tu.
Non me ne intendo molto di poesia (perché questa in ofndo lo è, secondo me) ma comnque usi metafore molto evocative e significative che mi sono piaciute tantissimo. Inoltre la descrizione del tempo, della pioggia, rende ancora meglio la pesantezza e la difficoltà di questo giorno. Certo, tu descrivi la piogiga come qualcosa che sta ancora sulle nuvole, che deve cadere, ma evochi comunque l'immagine di una giornata uggiosa e questo fa capire ancora meglio il tuo stato d'animo.
"In un giorno difficile
Che è diventato routine
Che ti ha portato lontano
Ben oltre il presente
Fra le nuvole bianche
Cariche di pioggia 
La tua mancanza 
Mi stringe la gola 
Fermando il respiro"
Qui descrivi perfettamente il tuo dolore, soprattutto nei primi due versi che stanno a significare, almeno per quanto ho compreso io, che i giorni difficili non sono solo uno ma tanti, perché in effetti quando perdiamo qualcuno è così, il lutto non si supera facilmente e si soffre per settimane, anzi mesi o addirittura anni.
Non ho capito cosa intendevi quando dicevi che il tuo cuore è stato sgretolato dalle sue dita, ma per il resto la poesia è bellissima, davvero. Il tuo è un dolore profondo, immenso e intenso, e speroche scrivere ti abbia aiutata a lenirlo anche solo un po'.
Complimenti ancora!
Giulia

Recensione alla storia L'autolesionismo. - 04/09/18, ore 22:13
Capitolo 1: L'autolesionismo.
Ciao!
Ho appena letto questa lettera, o storia, o come vogliamo chiamarla. Mi sono commossa. Hai descritto perfettamente cosa si prova ad essere autolesionisti; e te lo dico perché io ci sto passando, quindi sono felice che una persona sensibile come credo tu sia abbia provato, pur non essenso autolesionista, ad immaginare cosa proviamo noi che lo siamo.
No, si vede che non vuoi offendere nessuno tranquilla. Anzi, bisogna parlare di queste problematiche perché spesso sono ancora dei taboo, ed è una cosa che non capisco. Le persone che si fanno del male spesso vengono considerate pazze. (Ci sono differenti forme di autolesionismo, tra l'altro, perché per esempio io non mi taglio ma faccio solo dei graffi). Ma non importa il modo, ilmporta il perché. E tu hai espresso tutto il dolore della protagonista, un dolore insopportabile che riesce a controllare soltanto grazie a quella lametta e al sangue che scorre sul suo polso, perché questa cosa per un po' la fa sentire meglio.
E' uno scritto cortissimo ma non affatto superficiale. C'è qualche errore, ma non importa è normale, li facciamo tutti.
Complimenti!
Giulia
Recensione alla storia Lettera di un'autolesionista. - 04/09/18, ore 22:06
Capitolo 1: Lettera di un'autolesionista.
Ciao cara!
Questa lettera è molto bella, scritta con il cuore. Mi dispiace per tutto quello che hai passato, per i sentimenti che hai provato. Mi ciritrovo anch'io sotto diversi aspetti.
Scrivi bene, a parte il fatto che non usi gli accenti ma metti l'apotrofo dopo le lettere, cosa che non va bene perché l'italiano corretto esige che tu scriva le lettere accentate. Scusami se ho fatto questo appunto.
Mi dispiace anche per i pensieri suicidi che avevi, ti capisco bene perché ci sono passata anch'io tantissime volte. Sono felice che ora tu ne sia uscita, davvero, hai avuto una forza incredibile! E soprattutto, grazie per quello che hai detto nell'angolo autrice. Dà sempre molta forza sentire messaggi del genere a chi sta ancora soffrendo tantissimo, come me.
Volevo chiederti una cosa: come mai, se il titolo menziona l'autolesionismo, non ne hai parlato direttamente lalla storia? Avresti potuto spiegare quando è iniziato, come ne sei uscita, invece non citi mai quella parola.
Giulia
Recensione alla storia running out of time - 21/02/18, ore 08:47
Capitolo 1: bisogna imparare a mettere per primi se stessi
Ciao, Jessica!
Sono qui di nuovo, a leggere questa tua raccolta che, già te lo dico, andrà nelle mie seguite e anche nelle mie preferite.
Innanzitutto parto col parlare dello stile di questo tuo racconto, o sfogo che sia. Secondo me, è il testo che hai scritto meglio. Ci sono le maiuscole, ci sono i punti fermi, la punteggiatura anche per quanto riguarda gli altri segni è buona. La sintassi è perfetta, lo stile è scorrevole. Non so, è come se tu ci avessi messo più cura, ecco. Certo qualche errorino c'è, per esempio hai scritto "cosi" e non "così", e l'hai fatto varie volte, oppure hai scritto "perche'" quando invece l'apostrofo non ci va e bisogna scrivere "perché". Poi, anche questo:
"Sono sempre stata la tipica ragazza timida e sensibile, quella che per ogni cosa piangeva, quella che stava per male per tutto e un po' per colpa di tutti, anche di se stessa, soprattutto di se stessa."
Hai scritto "per male per tutto" anziché "male per tutto", ma vabbè, questa è una distrazione.
Passando ora al contenuto, wow, è un bello sfogo questo! Nel senso che caspita, ti sei proprio aperta tanto, parlando di come ti sentivi in passato, della tua fase più positiva (che sono felicissima tu abia vissuto) e del cambiamento che hai avuto dopo. Anch'io, come te, sono molto sensibile e piango praticamente ogni giorno, o a volte sono semplicemente triste e vorrei piangere ma non ci riesco. So quant'è dura allontnare persone a cui vuoi bene ma che in realtà ti rendi conto che ti fanno male, è durissima e fa malissimo, fa sentire anche in colpa (o almeno, questo è ciò che ho provato io facendolo). Ma credo che tu abbia fatto bene a scegliere te stessa. Non è un comportamento egocentrico, credimi. Il fatto che tu avessi scelto te stessa non significa affatto che non volessi stare con gli altri o che no desiderassi dare loro attenzione, ma semplicemente che volevi darle un po' anche a te stessa, quella attenzioni. E sei stata bravissima, sai? Io ho quasi sei anni più di te, e ho sempre, dico sempre, messo gli altri davanti a me stessa. Mi viene così naturale farlo, e sminuire sempre me stessa, che tante volte mi sono chiesta se sia sempre stato così, finda quando ero piccola, se sia una parte di me che per quanto io continui a sforzarmi non riuscirò mai a cambiare, perché è troppo insita nel mio animo e nel mio essere. Ma ora torno a me, perché questo testo ti riguarda e non stiamo parlando di me, quindi la smetto.
Volevo aggiungere che mi dispiace che le cose siano cambiate, che tu non senta più quella forza, che stia lottando per essere felice ma che per ora non ci riesca. Mi dispiace, davvero, ma sono sicura che un giorno, non so quando, ce la farai. Sono davvero curiosa di leggere le altre storie di questa raccolta, e quelle che vorrai pubblicare anche al di fuori, come quelle che ho letto ieri sera. Sono convinta che saranno fantastiche, piene di sensibilità e di profondità, pregne di quella sensibilità che tante persone forse vedrebero come un difetto, ma che tu ed io vediamo come un pregio. Spesso si dice che le persone troppo sensibili saranno portate a soffrire tutta la vita. Non so se è così, ma quando sento frasi del genere rispondo sempre che preferisco essere così, preferisco essere anche tropo sensibile, piuttosto che perdere questa mia caratteristica. E mi chiedo se sia così anche per te.
Ottimo lavoro!
Giulia
Recensione alla storia ho sempre pensato che sarei morta giovane - 20/02/18, ore 22:15
Capitolo 1: ho sempre pensato che sarei morta giovane
Ciao Jessica, eccomi qui a iniziare a leggere le tue storie. Questa mi ha colpita particolarmente. Certo c'è qualche errore, mancano dei punti fermi alla fine di alcune frasi, per esempio hai scritto "Ho sempre pensato che sarei morta giovane" senza il punto fermo, quando invece ci va, e nella trama la "h" di "ho" non ha la maiuscola. Mi raccomando, i segni di punteggiatura sono importanti! Non ti voglio criticare eh, assolutamente. Se ti segnalo gli errori è solo per darti una mano. :)
Parlando dello stile, è scorrevole, la lettura è piacevole perché mi ci ritrovo molto, sai? Anch'io ho sempre pensato che sarei morta giovane, e come te riflettevo su tutti i modi in cui avrei potuto farlo. Ho però sempre avuto qualcosa dentro di me, una forza che mi ha spinjta a non mollare, una forza che nemmeno credevo di avere, e che ancofra non credo di possedere. Ma tutti coloro che mi vogliono bene dicono che ce l'ho, quindi voglio sperarci anch'io. E sai perché te lo dico? Perché, Jess, questa forza ce l'hai sicuramente anche tu. Ti conosco ancora pochissimo, ma dalle tue parole e da quello che mi hai raccontato, mi sembri una ragazza sensibile. So che è difficile, che è dura, che a volte vorresti solo mandare a quel paese il mondo, perchè è troppo brutto, troppo crudele, perché la vita, maledizione, per alcuni è difficilissima! Ti capisco, e sai che lo faccio perché di cose ne ho passate anch'io. Ma ti prego, non lasciarti andare. Sicuramente sei una bellissima persona, che ha tanto amore da dare e da ricevere, tante cose da vivere, tante esperienze da fare. Ovvio, ora non te ne rendi conto, non le vedi queste cose, magari neanche le desideri. O forse sì, nel tuo inconscio sì, ma non te ne accorgi. Prova a continuare ad avere questa speranza, quella che ti ha fatta in qualche modo arrivare fino a qui. Perché c'è, Jess, c'è. Altrimenti ora non avresti diciotto anni.
Io sono con te fin da ora, e spero che questo ti possa essere di conforto.
Questa è sì una recensione, ma anche un modo per dirti che ti sono vicina,
Giulia