Recensioni di milla984

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Recensione alla storia La fame - 25/07/16, ore 01:33
Capitolo 1: La fame
Recupero con estrema lentezza un po’ di commenti che avevo lasciato indietro, aspettando un momento di ispirazione decente!
 
Come hanno già detto tutti prima di me ti faccio i complimenti per questa introspezione molto particolare, soprattutto perché Ungoliant è ‘na bestiaccia urenda ed entrare nella testa di un essere che già si presenta come un ragno… brrrr, vado a prendere una bomboletta di ZigZag che ci ho schifo solo a pensarci.
E l’insetticida potrebbe tornarmi utile a prescindere, visto che solo per aver contribuito alla distruzione di Laurelin e Telperion Ungoliant è segnata sulla mia lista nera da anni.
Ok, più in basso in classifica rispetto a quel bastardo di Ramsay Bolton (née Snow, never forget what you are) but still…
  
Il fatto che Tolkien abbia scelto proprio il ragno è un dettaglio che mi incuriosisce, mi sono sempre chiesta se fosse stata una decisione presa perché facevano orrore pure a lui o perché il ragno è un animale che nelle rappresentazioni letterarie assume un significato spesso negativo e ci sono molti rimandi ai ragni associati a personaggi femminili.
Senza stare a scomodare il mito di Aracne, abbiamo la più moderna rappresentazione del mostro protagonista di It, di Stephen King, che guarda caso è proprio una ragna!
Schifus.
Di sicuro nel caso di Tolkien c’è una correlazione notevole con l’aspetto psicoanalitico della figura del ragno, che è ambivalente e rappresenta sia desiderio, sia eliminazione dell’oggetto di desiderio stesso: Morgoth vuole i Silmarilli per sé ma non ha alcuna intenzione di distruggerli, invece Ungoliant non vede l’ora di mangiarseli.
Per un breve attimo diventa simbolo di una mamma powah che desidera i Silmarilli anche per far crescere sani e forti i propri piccoli ma contemporaneamente, come dice Melianar, sappiamo che una buona parte di quei figli che sembra voler proteggere poi finiranno per essere la sua colazione, pranzo e cena… perché di fatto Ungoliant è tenebra ed è affamata di luce, desidera eliminare ogni traccia di luce dal mondo.
 
(se tutto ciò non ha senso fammi pure un pernacchione, sono i soliti film inutili che mi faccio in testa quando penso di aver colto dei particolari che magari sono interessanti solo per me)
 
Inoltre mi collego al pensiero di Silvar tales sull’equilibrio fra intelligenza e bestialità nei personaggi “neri” di Tolkien e devo dire che ho apprezzato molto questa caratterizzazione proprio perché lascia emergere il lato più animalesco e ingordo di Ungoliant: anche mentre è costretta a scappare, ferita dal fuoco delle creature di Morgoth, continua a pensare a quanto sia affamata.
* Non sarà più luminoso come un tempo, ma sotto tutta la tenebra, è anche lui fatto di luce, quella luce che vuole tanto distruggere.
Ho bisogno di altra luce. *
Secondo me sei riuscita a renderne a pieno l'aggressività e la pericolosità, soprattutto perché Morgoth viene paragonato ad un moscerino che rischia sul serio di essere masticato per bene - come succede in natura agli insetti che finiscono in una ragnatela.
Altro che * L’aiuto che mi hai dato è stato grazie al mio potere e ora io non ho più bisogno di te *
#MorgothOrmaiSeiSoloUnoSnackAppetitoso

Per concludere, questa Ungoliant risulta davvero spot on e la narrazione in prima persona mi sembra perfetta e molto adatta al contesto!
Thumbs up!
 
:*  Milla  :*
(Recensione modificata il 25/07/2016 - 01:37 am)
Recensione alla storia La saggezza - 25/03/16, ore 23:34
Capitolo 1: La saggezza
Con assoluto ritardo ma arrivo a recuperare anche questa splendida OS!
 
Oh, Thingol… ogni tanto penso di fare un giro dalle tue parti e allungarti un paio di ceffoni, tanto per sbloccare i neuroni che si ingrippano.
 
In questo caso però c’è di mezzo una figlia da proteggere e ci sono parecchi fattori psicologici da tenere a mente: Thingol sa bene che l’impresa che ha affidato a Beren ne provocherà la morte e forse proprio per questo gli ha affidato tale compito.
D’accordo, condannare a morte l’uomo del quale tua figlia è innamorata non si può definire una buona idea, ma non sono così sicura che noi lettori, da “mortali”, possiamo davvero renderci conto di cosa voglia dire essere il re del Doriath, padre di una mezza Maia alla quale passerà la corona al momento opportuno, che si trova a dover fare i conti con l’idea che la figlia abbia scelto per compagno un essere umano.
Credo che ad una prima analisi la situazione abbia più contro che pro!
Ho sempre avuto la sensazione che Thingol  - un po’ come Elrond - si fosse reso conto per primo del fatto che Beren sarebbe comunque morto molto prima di Luthien; se per gli umani può esserci una consolazione in un secondo matrimonio, per gli elfi in genere non accade e non dev’essere stato difficile immaginarsi la figlia in preda ad un dolore che di sicuro voleva risparmiarle finché era in tempo.
“Morto un Beren se ne fa un altro. Possibilmente elfo, al prossimo giro, così non le tocca vederlo morire tra una ventina d’anni”, mi sa che il ragionamento era questo.
Certo, un’altra interpretazione è che Thingol stesse cercando di proteggere se stesso, più che Luthien: in fondo se Luthien aveva fatto la propria scelta ed era pronta a soffrire per l’inevitabile morte del marito, non è detto che Thingol fosse pronto a sopportare il dolore di vederla star male.
Chiudere Luthien dentro Hirilorn è una soluzione talmente sciocca e aggirabile (soprattutto considerato che Luthien ha dei poteri, prontamente utilizzati per scappare) che secondo me è stata la prima reazione di panico totale alla prospettiva di perdere la figlia – perché un po’ nella testolina di Thingol c’era anche l’idea che Luthien innamorandosi di Beren avesse preferito gli umani agli elfi, che credo da un punto di vista elfico sia alquanto inconcepibile!
Diversa è la posizione di Melian, che sa meglio di Thingol di cosa si parla quando si tira fuori l’argomento “inferiorità del consorte”…
E poi non riesco a non pensare che in questo caso Melian sia comunque più in sintonia con le scelte di sua figlia. A differenza di Thingol, secondo me sa benissimo che Luthien avrà la forza di affrontare le conseguenze delle proprie decisioni; sa che se quella è la strada che Luthien vuole percorrere la vedrà soffrire e probabilmente è preparata a star male per lei, piuttosto che imporle la propria volontà preferisce starle accanto e succeda quel che succeda.
Però è proprio questo che mi piace dei personaggi originali di Tolkien: uno può amarli oppure odiarli ma è fuori discussione che siano credibili e reali, con tutte le loro debolezze e scelte più o meno azzeccate.
(in genere quelle di Thingol sono poco azzeccate, ma che ci possiamo fare… lui è solo bello bello bello in modo assurdo!)
 
Davvero perfetta la citazione del Lay di Leithian, si sposa benissimo con l’atmosfera del racconto.
E quanto mi piacciono questi due insieme… Melian, già che sei lì dai un colpetto alla Fonzie al cervello di Thingol, magari riparte.
Recensione alla storia Di botti piene e guardie ubriache - 25/03/16, ore 21:14
Capitolo 1: Di botti piene e guardie ubriache
* La compagnia di Nani che aveva gettato nelle segrete lo aveva messo di cattivo umore: gli aveva ricordato del drago, di quel maledetto tesoro sotto la montagna, delle fiamme della Guerra d'Ira. *
Perché devi farmi venire voglia di correre ad abbracciare Thranduil?!
Le craniate allo schermo del pc non mi fanno bene eppure ci provo ogni volta…
 
* Erano tutti troppo presi dai festeggiamenti, per potergli dire: «Ma, sire, il tuo stomaco Sindar non regge come il nostro» *
Prende nota di tutto ciò e confronta gli headcanon paurosamente simili.
 
* ai tempi Thranduil non aveva visto di buon occhio l'ubriachezza a cui portava.
Era stato così giovane e ingenuo. Così come era giovane e ingenuo Legolas. *
Questi feels di venerdì sera… invece di andare ad abbracciare Thrandy prendo l’orso Tommy, che è meglio. Finito con questa OS mi ritroverete raggomitolata nel letto, in lacrime.
 
* Qualche altro gradino e la vide, l'ingrata, proprio come aveva sospettato.*
Cercherò di trattenere la mia scarsissima simpatia per Tauriel, ma qui mi sta scappando un “haw-haw” alla Nelson Muntz dei Simpson.
 
* Certo, che gli era venuto proprio bene, suo figlio. Avrebbe voluto abbracciarlo e accarezzargli la testa, se non avesse temuto di finire disteso a terra appena si fosse mosso. *
Ovvio che ti è venuto proprio bene, tuo figlio!
A parte quel piccolo particolare delle amicizie… però ti porterà a casa un nano eroe di guerra, dai.
Puzzone si, ma sarà uno che avrà contribuito alla sconfitta di Sauron.
 
* Legolas era il suo bambino, dolce e ingenuo. Non era così... contorto. Oropher era stato contorto, complicato. Thranduil stesso riconosceva di esserlo, ma Legolas non lo era, non poteva esserlo. Legolas era semplice, lineare. *
NO, TROPPI FEELS TUTTI INSIEME!!!!!!!
I CAN’T.
 
* perché non esiste il genere "Idiota"? *
Credo serva anche a me la sezione, visto che dopo questa OS mi viene sul serio voglia di prendere Thranduil, farlo su in una coperta morbida morbida e sdraiarlo sul letto per coccolarlo… ho come l’impressione che i miei ormoni in questo periodo siano confusi e sballottati, tipo una maracas dopo un giro sul Blue Tornado.
Vederlo così vulnerabile, a suo modo, mi fa una tenerezza immensa.
Sniff.
Smettila di farmi venire in mente scene fluffose, è ad altro che sto puntando!!
Recensione alla storia Vorrei farti conoscere qualcuno - 25/03/16, ore 20:01
Capitolo 1: Vorrei farti conoscere qualcuno
* è vero che hai diviso la foresta con Celeborn? *
Frowny face, “non mi va di parlarne.”
 
* Prima di partire, si era fatto presentare tre proposte di abiti da cerimonia e, alla fine, aveva scelto una combinazione di tutti e tre, che aveva fatto disperare i sarti di corte. *
“Say yes to the dress”, Middle Earth Edition!!
 
* somigliava ancora al ramingo sporco di fango che gli aveva portato quella creatura al guinzaglio *
Sento l’improvviso bisogno di avere quest’immagine stampata su una t-shirt. Insieme a Darth Vader che tiene al guinzaglio un AT-AT Walker.
Non so perché e non mi interessa scoprirlo.
 
Dovrebbe essere arrivato il momento di recuperare Il Portale, magari… o di finire di recuperarlo, perché quest’estate ero a buon punto – ma due pelosi reclamavano attenzioni ed erano di sicuro più pucciosi di Gimli.
Ecco, Legolas: piuttosto due cani, altro che un nano!!!
 
«Ehi, ma tu sei il Re degli Elfi che ha gettato mio padre in una cella!»
Riesco a vedere la vena sulla tempia di Thranduil che pulsa a intervalli regolari.
Keep calm and VINOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
(Recensione modificata il 25/03/2016 - 11:22 pm)
Recensione alla storia Ritratti di dame - 28/02/16, ore 19:43
Capitolo 13: Elwing
So bene che lei non è proprio una delle tue preferite, ma ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuoricino di gnegna un po’ perché bisnipote di Thingol – sono quasi più affezionata a lei che a Luthien, tanto per dire – e un po’ perché aveva solo tre anni quando i Feanoriani sono arrivati a Menegroth e le hanno ammazzato i genitori… capisco che gli elfi (o i mezzelfi? per loro come si porrà la questione?) a tre anni siano molto più maturi dei mortali ma penso sempre a cosa debba aver significato per lei.
Eri riuscita a catturare benissimo le riflessioni di Elwing bambina in Rian Nin e questo capitolo non è da meno; troviamo una Elwing cresciuta, ormai moglie e madre ma sempre angosciata dalla presenza dei figli di Feanor che tornano per rivendicare il possesso del Silmaril (che dovrei chiamare Silevril, a dire il vero, ma passami il termine in Quenya!)
In questo caso la mia interpretazione delle scelte di Elwing si discosta un po’ dalla tua, soprattutto in riferimento all’importanza che nel ritratto lei attribuisce ai propri figli e al Silmaril stesso:
* Che cos’è mai un gioiello, per quanto prezioso, se paragonato alla felicità dei propri figli?
Alla sicurezza e alla prosperità di un popolo?
Non ha forse sofferto abbastanza, la mia gente, scampata fin troppe volte a massacri e rovina?      Avrei dovuto consegnarlo, forse. *
Ho sempre deciso di interpretare Elwing come una Sindar che però ha “assorbito” una parte del carattere dei Feanoriani, in particolare ha sviluppato un attaccamento per il Silmaril in tutto e per tutto uguale a quello di Feanor e dei suoi figli - come del resto era successo anche a Thingol, con le conseguenze che sono ben note a tutti. 
[ gli avessero lasciato la collana di Barbie Principessa delle Perle… just sayin’, magari sarebbe andata diversamente! ]
Nel mio headcanon l’idea di consegnare il Silmaril non l’ha mai neanche sfiorata, manco a costo di sacrificare la vita dei propri figli e lasciarli catturare dagli assassini che già una volta le avevano sterminato la famiglia: probabilmente era convinta che tanto li avrebbero uccisi in ogni caso, a quel punto piuttosto che lasciare la gemma in mano dei Feanoriani ha preferito buttarsi in mare.
A dirla tutta non sono così sicura che comunque questo gesto vada letto come un “mi lascio morire col Silmaril al collo piuttosto che lasciare che i figli di Feanor lo riprendano” oppure un “mi lascio morire col Silmaril al collo piuttosto che lasciarlo a qualsiasi altra persona”… interpretazione libera, però se Ulmo l’ha salvata e le ha permesso di raggiungere Earendil forse si tratta dell’ipotesi numero uno!
 
Poi che altro aggiungere… mi piace pensare a Elwing come una delle poche donne che nel Tolkienverse hanno preso delle decisioni non molto “convenzionali” per dei personaggi femminili, prima fra tutte quella di lasciare i figli al proprio destino e continuare invece un percorso accanto al marito, seguita poi dalla decisione di appartenere per sempre all’immortale razza elfica piuttosto che a quella umana – decisione alla quale Earendil si è adattato.
E’ una figura che ho sempre visto come un po’ fuori dal coro, diversa ad esempio da una Nerdanel o una Morwen che sono legatissime ai figli e vivono il trauma della separazione, oppure diversa da una Luthien o una Arwen che decidono di diventare umane e di provare sulla propria pelle il dolore di una vita da mortali. Forse perfino un personaggio egoista, ma alla fine per i gemelli si è risolto tutto al meglio…
Insomma, spero di essere riuscita a fare un po’ più di chiarezza sul perché questo personaggio mi piace tanto e perché sarà sempre uno dei miei preferiti!
 
* I miei anatroccoli. I miei bambini. *
TOO MANY FEELS
Te l’ho già detto che questi intenzionali rimandi a quello che succederà DOPO mi piacciono un sacco, vero?!
(anche se in Italiano non c’è un corrispettivo per il termine cygnets, snap!)
 
 
P.S.
il suggerimento per alcuni ritratti arriva al penultimo capitolo piuttosto che all’ultimo, mi sono dimenticata di aggiungerlo mentre postavo il commento al cap14, meeeh.
Per caso hai in mente qualcosa che riguardi Haleth, Indis oppure Earwen?
 
Spero di tornare a leggere un nuovo ritratto al più presto!!! (anche se nei commenti arrivo in ritardo sparatissimo)
 
P.P.S.
c’è un piccolo typo più o meno a metà della narrazione
* L’ho ripetuto anche a loro, oggi, quando 4sono venuti a trovarmi. *