Recensioni di Soul Mancini

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Il mostro dagli occhi verdi - 15/11/21, ore 16:45
Capitolo 1: Il mostro dagli occhi verdi
Recensione premio per il contest "Invincibilmente fragili e imperfetti" - 1/2

CARME! Finalmente eccomi qua *-*
Arrivo quasi a filo, ma finalmente ho trovato un po' di tempo per rilasciare le recensioni premio per questo contest e ovviamente ho deciso di passare di qui come mi avevi suggerito. Quando leggo una storia con dei personaggi che mi hanno incuriosito e so che esiste qualcos'altro che li riguarda, non posso fare a meno di incuriosirmi e volerne sapere di più!
In particolare questa lettura è stata a dir poco illuminante: non avevo capito tanto di Mara e della sua storia, adesso riesco a leggere molto meglio il suo comportamento anche nella storia che hai consegnato per il mio contest. Sapevo che stava soffrendo per il complicato rapporto di amicizia (se di amicizia si può parlare) con Alisia e Marica, ma non immaginavo ci fossero dei così grossi problemi anche a livello familiare nella vita di questa ragazza.
E quante cose ci sono da dire!!
L'atteggiamento di Mara non mi sorprende per niente; vive in una famiglia disfunzionale, allargata, e vede la nuova compagna del padre come la Nemica perché è colei che le ha portato via tutte le attenzioni del genitore, che nella sua testa vorrebbe prendere il posto della madre senza averne il diritto. In un primo momento anche io ero “dalla sua parte”, perché Alessandra mi sembrava piuttosto ostile nei suoi confronti, ma man mano che andava avanti la storia mi sono resa conto che questa rappresentazione dei fatti è una distorsione che sta solo nella testa di Mara: Alessandra non è cattiva, probabilmente non la odia, semplicemente è disperata perché non sa come fare con lei e col suo essere ribelle. In realtà prova a fare dei passi avanti verso la ragazzina, come quando si propone di aiutarla a fare i compiti, ma Mara pensa sempre che ci sia un secondo fine sotto o che la proposta non sia spontanea e genuina. Questo è un aspetto della storia che sei riuscita a far trasparire in maniera graduale e assolutamente stupenda: ci si accorge solo durante la lettura di quanto molte cose siano soltanto nella testa di Mara.
Allo stesso modo anche il modo in cui tratta i figli di Alessandra non può che colpire, ma la scena clou da questo punto di vista è quella in cui Mara alza le mani sui gemelli perché secondo lei le stanno “rubando” Daniele. Come se quest’ultimo fosse una sua proprietà e lei avesse paura di perdere anche le sue attenzioni, oltre che quelle del padre.
In realtà tutto quello che Mara fa è volto ad attirare l’attenzione (come biasimarla del resto, è una ragazza distrutta, invisibile tanto a casa quanto in mezzo ai suoi coetanei): salta la scuola perché questo la fa apparire migliore agli occhi delle sue “amiche” e al contempo fa preoccupare i genitori, si atteggia in un determinato modo con i professori, torna tardi la sera e si comporta da ribelle in casa, addirittura si ritrova a rubare (prima la fiaschetta del bidello, poi la carta di credito di Alessandra)… e tutto per essere accettata e notata, ma senza successo. O meglio, dal padre e Alessandra viene notata eccome, ma in una maniera negativa che sicuramente non è un modo sano per fare colpo.
Marica e Alisia non so nemmeno come commentarle. Mara non poteva trovare delle persone peggiori con cui trascorrere il suo tempo, e la cosa più grave è che non si rende proprio conto che dovrebbe cambiare compagnia di amiche, piuttosto che cambiare se stessa e fingersi qualcun altro per compiacere loro. Ma, come tutte le adolescenti (chi non è passato in questa fase?) non le vuole mollare perché ha paura di rimanere sola, di non trovare nessun altro che la accetti. Non riesce proprio a capire che la stanno rovinando, che tutto ciò non giova affatto alla sua autostima perché la calpestano in continuazione e non la fanno mai sentire alla propria altezza.
Mi è piaciuto moltissimo anche il modo in cui hai gestito la faccenda dell’alcolismo: non ci hai calcato molto la mano, nel senso che hai inserito il dettaglio della fiaschetta nella quotidianità di Mara come se non fosse realmente importante, ma tutti noi lettori sapevamo che lo era. Mara non si rendeva conto dell’effetto che l’alcol aveva su di lei (come spesso capita agli alcolisti, che hanno la presunzione di essere lucidi e non si rendono conto del loor comportamento alterato), ma dall’esterno era palese: sta male, è aggressiva e irritabile, si porta sempre la fiaschetta appresso perché senza si sentirebbe persa e beve in qualsiasi momento, non appena ne sente il bisogno. È stato davvero doloroso vederla autodistruggersi in questo modo.
La cosa che fa più rabbia è che al suo fianco non ci fosse nessuno che si sforzasse minimamente di capirla, di esserle amica e chiederle cosa non andasse. Forse se avesse avuto qualcuno di vero e sincero al suo fianco non sarebbe arrivata a tanto, magari questo qualcuno l’avrebbe fatta ragionare e riportata con i piedi per terra.
Poi questo qualcuno è arrivato: Lucaaaa *-* peccato che fosse tardi e Mara fosse già scivolata in un brutto tunnel. Poi è ovvio che ne può benissimo uscire, ma non sarà così facile secondo me porre rimedio a tutti i danni che ha causato, perché con le persone non si può tirare troppo la corda: a un certo punto questa si spezza e non è detto che gli altri abbiano voglia di perdonarti.
Mi è piaciuta tantissimo la scena in cui lei racconta tutto al sio compagno di classe, appunto l’ultima persona con cui avrebbe pensato di confidarsi… ma in fondo sono molto èiù simili di quanto potrebbe sembrare. Mi è piaciuta moltissimo la sensibilità di lui, che è stato l’unico a vedere oltre e accorgersi di quanto Mara stesse male. E mi è piaciuto anche il suo gesto di buttare via la fiaschetta, che alla ragazza non serve perché può benissimo sopravvivere senza. Insomma, questo primo passo per il loro legame mi è piaciuto tantissimo e ora anche la storia che hai consegnato per il mio contest ha tutto un altro senso *-*
Mi piacerebbe però saperne di più su Luca e sulla sua storia. Hai scritto altre storie su questi personaggi? (Forse mi avevi già risposto a questa domanda ma non mi ricordo la risposta AHAHAH) Perché se così fosse passerei super volentieri a lasciare anche l’altra recensione premio in questo bellissimo mondo *-*
Comunque io ti suggerirei di creare una serie per raccogliere tutte le shot che parlano degli stessi personaggi, così un autore può decidere spontaneamente di aprirla e approfondire le loro storie ^^
Che dire? Leggere questa storia è stato un vero e proprio viaggio, come al solito riesci a coinvolgermi tantissimo e farmi vivere sulla pelle tutte le emozioni dei tuoi personaggi. Ormai sai bene che amo il tuo stile, così intenso e diretto, che non può assolutamente lasciare indifferenti… e, te lo giuro, avrei letto altre diecimila parole senza nemmeno accorgermene e sentirne il peso, perché fila tutto liscio come l’olio!
Complimenti davvero, primo posto meritato al contest di Koopa :3
Alla prossima ♥
Recensione alla storia Pan dei morti - 03/11/21, ore 21:59
Capitolo 1: Pan dei morti
Recensione premio per la challenge "Just stop for a minute and smile"

AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
Non sto ridendo per la storia, Carmaux, ma per il semplice fatto che io sia qui a recensirla AHAHAHAHAH SORPRESA! A UN ANNO DI DISTANZA DALLA SUA PUBBLICAZIONE, ECCOMI A RECUPERARLA, FINALMENTE! Ormai stava diventando una barzelletta: ce l'avevo sempre tra le storie da recensire e non trovavo mai l'occasione di passare!! Ma, suvvia, che senso avrebbe avuto leggerla in piena estate o nel periodo di Natale... no? ^^""" possiamo usarla come scusante per me: ho aspettato che tornasse il periodo giusto per assaporare la giusta atmosfera AHAHAHAHAH e in effetti... ricordi che oggi per messaggi ti ho detto che non avevo sentito per niente l'atmosfera di Halloween ecc? Ecco, devo dire che questa storia ha dato una bella svolta perché, anche se ormai il ponte è finito, ho sentito un po' di quell'atmosfera chw quest'anno mi mancava! Sarà anche l'arrivo delle piogge, non so (oggi ha piovuto tutto il giorno e anche ieri *_____* amo la pioggia e amo l'autunno!), ma finalmente è come se fosse ufficialmente autunno, e Pan dei morti me l'ha ricordato!
Diego AHAHAHAHAHAHAHAH è incredibile, se non esistesse bisognerebbe inventarlo! XD si direbbe proprio che Maia è sua nipote, hanno lo stesso caratterino acceso ed espansivo, e vederli interagire poi mi fa morire! Meno male che c'è Robin, con la sua proverbiale calma, a riequilibrare la situazione XD
ma che carina è stata Maia a preparare i biscotti con la ricetta della madre di Emilio, che cosa tenerissima *___________* e vedi??? Loro due sono fatti l'uno per l'altra, altrimenti Emilio non si sarebbe aperto così tanto, insomma ha condiviso con la ragazza una parte davvero importantissima di sé! Sappiamo quanto quest'argomento - la madre - sia caro a Emilio e sicuramente non si apre con chiunque!
Maia che si alza all'alba per fare i biscotti poi AHAHAHAH ma che tenera! La voglio anche io una Maia in casa ahahahah, tutti dovrebbero avere una Maia nella propria vita in realtà!
Il momento della colazione mi ha ucciso: Diego sorpreso del fatto che Emilio parli AHAHAHAHAHAH MA POVEROOOO, lui è solo tanto timido e ha bisogno di essere un po' spronato! Oddiol però devo dare ragione al poliziotto: anche io immagino più un lunghissimo monologo della ragazza piuttosto che una vera e propria conversazione tra i due AHAHAH ma magari Emilio si diverte ad ascoltare XD
MA DIEGOOOO AHAHAHAHA MA COME TI FAI SUGGERIRE LE RISPOSTE DEI CRUCIVERBA! Quando uno non sa fare i cruciverba (prendi me per esempio) non li fa direttamente... insomma, io riconosco di essere ignorante come una pietra, quindi che senso ha scrivere forse due definizioni in croce e poi andare a vedere tutte le altre nelle soluzioni? È noioso AHAHAHAH non è meglio unire i puntini a questo punto? AHAHAHAHAHAHAHAHAH
ODDIOOOOOOOOOO IL TECNICO DELLA SCIENTIFICA *_________* MA CHE SUPER EASTER EGG!!! NON AVREI MAI PENSATO CHE POTESSE INTERAGIRE CON EMILIO *_________*
Ma in generale non avevo mai preso in considerazione l'idea che le tue due serie potessero interagire, anche se in effetti come hai creato il crossover ha senso, molto senso!
Poi Diego devo dire che ha un modo di avere a che fare con le personle assolutamente delicato e dolce eh AHAHAHAHAH "a che cazzo mi servi tu?" AHAHAHAHAHAH oddio, ma come si fa a non amaerlo? È un mito, basta XD
Oooh, am povero Emilio T______T anche io effettivamente ero parecchio preoccupata per il fatto che non si facesse vivo, ed ecco spiegato il motivo: è andato a trovare la madre e non si è reso conto del tempo che passava, cucciolo T_______T
Già mi ha spezzato il cuore la scena in cui Diego vedeva la foto di Emilio con la madre (che poi, tra parentesi, QUANTO PUO' ESSERE IRRITANTE quando i segnalibri scivolano via da in mezzo ai libri! È PRATICAMENTE IMPOSSIBILE RITROVARE IL SEGNO, CHE NERVI), perché insomma, quelli erano tempi felici e ho la vaga impressione che Emilio non abbia affatto superato il brutto momento, non del tutto almeno... perdere un genitore a cui si è così legato quando si è così giovani è veramente devastante (e poi mi accusi di essere io a dare tante sofferenze ai miei personaggi AHAHAH), alla fine lei era la famiglia di Emilio, e meno male anzi che poi ha trovato persone come Filip o Diego che lo hanno accolto a braccia aperte nel loro mondo e che mai l'hanno fatto sentire davvero solo!
Sono felice infatti che tu abbia approfondito tramite questa storia il rapporto tra Emilio e Diego, un tassello importantissimo delle vite di entrambi, e che abbia lasciato sfuggire al giovane un paio di confidenze. Mi ha veramente spezzato il cuore quando, candidamente, ha detto che la candela non gli piaceva più perché sembrava finta, ma che voleva trovare un modo perché rimanesse sempre accesa... CUCCIOLO, MA POVERO TESOROOOOO, sarei voluta entrare nella storia per abbracciarlo forte T_______T
E Diego ha dimostrato una grande sensibilità (di cui è capace, lo sappiamo, ma che spesso mette da parte e maschera col suo solito atteggiamento da duro), innanzitutto non arrabbiandosi e offrendo la sua giacca a Emilio, poi abbellendo la candela con quei fiori perché sembrasse meno finta e più bella. E infine porta fuori il pan dei morti, MA IO COME DEVO REAGIRE T________T quanti feels, quanti! Mangiare quei biscotti preparati con la ricetta della madre di Emilio proprio davanti al suo loculo, proprio quel giorno... à qualcosa che non può non colpire e non può non rattristare, perché sappiamo quanto il tuo bimbo abbia sofferto e stia soffrendo, ma allo stesso tempo dò speranza perché vediamo che non è solo, e si sa che il dolore è sempre più sopportabile quando lo si affronta in due.
Davvero una bellissima storia e una bellissima scena finale, dolorosa ma il contempo dolce (QUANTO AMO questo connubio e tu lo saiii), ho adorato leggerla e sono davvero impressionata da quante cose, quanti dettagli e quante emozioni sei riuscita a condensare in una storia così breve! Mi è piaciuta così tanto che volevo non finisse mai, è troooppo corta *___________*
Bravissima, bravissimissima come sempre! Npn mi spiego davvero come io possa essermi lasciata indietro una shot così bella, ma ogni volta che torno a leggerti mi do dell'idiota per aver lasciato passare così tanto tempo prima di tornare dalle tue parti! :3
Alla prossima e ancora tantissimi complimenti, ho adorato questa shot dalla prima all'ultima riga ♥
Recensione alla storia Ti amo, ma tu non lo capisci - 10/10/21, ore 17:22
Capitolo 1: Ti amo, e tu non lo capisci
QUARTA CLASSIFICATA

“Ti amo, ma tu non lo capisci” di evelyn80




Grammatica e stile: 9,5/10


Dal punto di vista grammaticale, come al solito, non ho tanto da segnalare: sei stata molto attenta e accurata nel non lasciare errori e sbavature, la storia scorre liscia e sono davvero pochissimi i dettagli che mi hanno portato a storcere il naso. Anzi, in realtà solo uno, e si trova in questa frase:
“La ragazza sibilò per il disappunto: a lei della scuola non gliene importava un bel niente.”
L’espressione “a lei non gliene importa” è in realtà scorretta grammaticalmente, perché equivale a una ripetizione (il famoso “a me mi” che è stato rimproverato un po’ a tutti XD). Capisco però che si tratta di un’espressione usata e abusata nella vita di tutti i giorni, tanto da sembrare quasi giusta, e probabilmente io stessa l’avrei lasciata tranquillamente passare nel tuo testo se si fosse trovata all’interno del dialogo: avrei pensato che l’avessi inserita per rendere il parlato più credibile. Forse l’avrei potuta giustificare anche se la storia fosse stata narrata in prima persona e quella frase fosse stata inclusa nei pensieri del protagonista, ma in una storia scritta in terza persona mi vedo costretta a considerarla come errore.
E questo è tutto ciò che ho da segnalarti per quanto riguarda la grammatica, perché per il resto il testo è pulito, ben organizzato e ben curato; posso farti solo tanti complimenti!
Per quanto riguarda lo stile, come ormai saprai mi piace molto il modo in cui strutturi le frasi e il tuo modo di organizzare il testo: i periodi non sono mai né troppo lunghi né troppo corti, il lessico non è semplicistico ma nemmeno estremamente complicato, e in generale il testo è dotato di una fluidità e una scorrevolezza che non può che catturare il lettore. L’unica “nota dolente” per quanto mi riguarda è la punteggiatura che, sebbene nella maggior parte sia utilizzata al meglio, qualche altra volta risulta un po’ eccessiva – mai al punto di essere sbagliata, questo è solo un punto su cui non mi trovi sempre d’accordo ma potrebbe anche essere dettato dal gusto personale.
In particolare ti voglio segnalare questa frase, che secondo me è la più “macchinosa” di tutto il testo ed esemplifica bene ciò che intendo:
“Quando aveva compiuto sedici anni, due mesi prima, Edoardo, il capo della comunità di sopravvissuti all'impatto dell'asteroide che aveva distrutto il bacino del Mediterraneo – i “Sopravvissuti delle Terme”, come si chiamavano loro, visto che avevano ricavato il proprio rifugio ampliando la grotta naturale delle Terme di Pré-Saint-Didier – le aveva imposto di cambiare stanza, per non condividere più lo spazio ristretto, che gli era stato assegnato al loro arrivo, con suo fratello Lorenzo e con Fausto, l'uomo che li aveva accompagnati.”
Se la si esamina e si pone attenzione sui punti in cui hai inserito la punteggiatura, questa frase in sé non presenta niente di sbagliato: è comprensibile, ha un senso, un inizio e una fine, le subordinate sono ben gestite. Tuttavia, forse complice il fatto che si tratta di un periodo molto lungo, è davvero sovraccarica di virgole per racchiudere frasi su frasi, il che è una scelta furba perché ti consente di condensare molte informazioni in una sola frase, ma finisce per diventare un po’ “pesante” per il lettore. Non esiste un vero e proprio modo per “cambiare” la punteggiatura o rimuoverne una parte, l’unica cosa che mi sento di consigliarti è di formularla in una maniera diversa, magari frammentandola in più periodi.
Ma, come già detto, non si tratta di veri e propri errori di punteggiatura e, anche se fosse, questo è uno dei rarissimi casi in cui l’ho notato; non me la sento di penalizzarti troppo, in linea di massima sai utilizzare davvero bene la punteggiatura, non esitando quando c’è da inserire punti fermi, punti e virgole, trattini per contenere gli incisi.
Per quanto riguarda lo stile, avrei da segnalarti un altro piccolo dettaglio: ho notato in questa storia una carenza di dialoghi rispetto all’introspezione e ad altri elementi, che non è per forza una cosa negativa, visto che ogni storia è diversa e dev’essere raccontata a modo suo. Ciò che non mi ha del tutto convinto è il fatto che, anche laddove i dialoghi sarebbero dovuto essere protagonisti, hanno ricoperto un ruolo un po’ marginale e hanno finito per essere “oscurati” da altro, come spiegazioni delle dinamiche dell’universo da te raccontato o i pensieri di Arianna. Mi spiego meglio prendendo come esempio la scena in cui Arianna corre in camera sua a piangere dopo la lite nella mensa e Fausto va a parlarle, quindi la ragazzina decide di provarci con lui. Mentre i due conversavano, ogni scambio di battuta è stato intervallato da blocchi di introspezione o spiegazione, quando in realtà una scena così importante avrebbe richiesto – secondo il mio personalissimo parere – un botta e risposta più vivo, intervallato magari da pensieri molto brevi, sensazioni della protagonista e piccole descrizioni di ciò che i personaggi facevano, come si muovevano. Se ciò non avviene, si ha l’impressione – o almeno io ce l’ho, ma non so se dipenda dal fatto che io sono lenta a leggere o chissà che altro AHAHAHAH – che la scena proceda con più lentezza e perda un po’ di “mordente”. Capisco assolutamente la necessità di dare alcune spiegazioni e introdurre a determinate dinamiche già stabilite in questa serie, e sono assolutamente a favore, ma in alcune situazioni queste ultime dovrebbero essere il più sintetiche possibili, come appunto durante le scene d’azione o gli scambi di battute importanti.
Nonostante tutto ciò, non posso che farti i complimenti: sei riuscita a tenere alta la mia attenzione e a coinvolgermi nella lettura, hai una capacità innata di rendere scorrevole e interessante ogni tuo scritto, quando lo si comincia a leggere ci si immerge subito e ci si ritrova subito in fondo alla pagina! Per questo è sempre un piacere leggerti, e ti faccio i miei complimenti perché in questo parametro fai sempre un ottimo lavoro!


Trama e personaggi: 8/10

Forse questo è il parametro che più di tutti ti ha penalizzato, non tanto dal punto di vista dei personaggi – con cui hai fatto un ottimo lavoro – quanto con la trama. Ma vado con ordine e prima di tutto evidenzio i suoi pregi e le cose che ho apprezzato.
Innanzitutto ho trovato molto furba e congeniale al tipo di storia narrata la tua scelta di dividere la shot in tante scene differenti, questo ti ha concesso di raccontare i momenti più importanti della storia di Arianna e della sua infatuazione per Fausto, di inserire tanti piccoli dettagli e di mostrare anche come vivono questi Sopravvissuti delle Terme in una situazione così surreale e bizzarra. Inoltre ciò ha conferito un tocco di dinamicità al tutto, impedisce al lettore di annoiarsi e gli permette di seguire con curiosità il filo degli eventi.
Il motivo per cui ho deciso di sottrarti qualche punto è che qualche volta ho fatto un po’ di fatica a orientarmi tra gli eventi, soprattutto quelli avvenuti in precedenza e inclusi nelle altre storie della serie. Capisco benissimo che è sempre un rischio iscrivere a un contest una storia facente parte di una serie, dal momento che io lo faccio sempre e a volte per questo motivo sono stata penalizzata; la situazione si complica se l’AU che decidi di presentare include uno scenario fantascientifico o comunque non improntato sulla realtà, come per esempio i fantasy. Ci sono un sacco di meccanismi che è davvero complicato spiegare in una shot così breve, a maggior ragione se nel frattempo ti ritrovi a giostrare gli intrecci tra i personaggi e le loro esperienze vissute, che creano quindi ulteriori dinamiche.
Non ho trovato dei buchi di trama nella tua storia, perché sei stata attenta a spiegare tutto nei minimi dettagli, e molti eventi che hai spiegato nelle NdA le avevo già intuite e capite grazie alla tua storia: è però inevitabile che certi passaggi importanti, come per esempio il fatto che Fausto pensasse ancora a Evelyn, sono stati trattati in maniera un po’ frettolosa e sono venuti fuori in un secondo momento. È assolutamente giustificabile, visto che i lettori della serie sanno già queste cose, ma dovendo valutare solo ed esclusivamente questa shot non posso che notare questo dettaglio. Ho avuto l’impressione che ci fosse molta carne sul fuoco, ma che non tutti questi dettagli siano stati approfonditi come meritavano.
Un’altra cosa che ho notato è che il dover contestualizzare ti ha portato molte volte a “fermare” la narrazione con dei veri e propri blocchi di spiegazione, che in alcuni punti ha rallentato un po’ la trama. Ripeto, nulla di tutto ciò che hai fatto è sbagliato, hai saputo gestire molto bene l’AU e hai reso la storia comprensibile a tutti, ma questo ha comportato comunque qualche penalità per quanto riguarda la trama.
Spero davvero che questi miei commenti non ti abbiano in nessun modo offeso o infastidito, e soprattutto spero di essermi spiegata al meglio! Se qualcosa non dovesse risultare chiaro, sono sempre a disposizione per chiarire tutti i dubbi! ^^
Per quanto riguarda i personaggi, devo dire che mi è piaciuto molto come li hai gestiti!
Arianna, la nostra protagonista, ha un caratterino davvero particolare che – lo ammetto – mi ha fatto storcere il naso XD e questo è un fattore positivo, perché il fatto che non mi sia risultata simpatica significa che sei riuscita a caratterizzarla bene, tanto da suscitare qualcosa nel lettore – che sia simpatia, antipatia, empatia o qualsiasi altro sentimento. Il suo essere capricciosa, il suo non voler guardare in faccia la realtà, perfino il suo attaccamento morboso a Fausto hanno un senso ben preciso: dopo l’asteroide non le è rimasto niente, è stata salvata da un uomo che ora lei vede come un eroe e al quale si è attaccata e di cui si è innamorata perché è l’unica persona che teneva a lei. Ora ne è gelosa e fa qualsiasi cosa per tenerlo legato a sé, per attirare la sua attenzione e tenere lontana qualunque minaccia, chiunque glielo voglia portare via. Allo stesso modo, il suo comportarsi da bambina e il suo essere svogliata nel fare qualsiasi cosa sembra essere una conseguenza della situazione in cui vive: si è ritrovata chiusa nel rifugio delle Terme quando era poco più che una bambina, non ha avuto modo di crescere o di fare tutte le esperienze che normalmente si fanno nella realtà, tutto ruota attorno a Fausto e non le sembra sensato impegnarsi in qualcos’altro, tanto una volta fuori di lì non ci sarà niente ad attenderla, quali sono le sue possibilità di costruirsi un futuro? L’unica speranza per lei è stare con Fausto, l’unica aspirazione a cui può mirare.
Mi sono piaciute da morire tutte queste implicazioni psicologiche della sua caratterizzazione, che forse hai inserito anche inconsapevolmente ma che io ho notato chiaramente mentre leggevo.
Anche gli altri personaggi, per quanto più marginali, sono stati definiti e caratterizzati benissimo: Fausto e la sua compostezza e onestà, Lucia e il suo fare la gatta morta con chiunque, perfino il professore! Nonostante tu li abbia definiti in poche parole, sei riuscita a dipingerli chiaramente nella mia testa e questa è una capacità innata che hai e che va sicuramente a tuo vantaggio! Davvero, ho adorato come hai gestito i caratteri dei personaggi e le loro interazioni, le loro dinamiche. Complimenti!


Utilizzo del pacchetto/attinenza al bando: 4/5

Cominciamo dall’utilizzo del pacchetto: assolutamente ottimo, nulla da ridire! Il tema portante, quello riguardante i primi amori, l’hai sicuramente rispettato, ma ciò che mi ha colpito maggiormente è l’utilizzo che hai fatto della frase!
Non ti sei limitata a inserirla all’inizio, ma ne hai estrapolato l’intero significato e traslato nella storia. In particolare ho percepito molto il “le cose più folli si fanno in nome dell’amore”; Arianna è disposta a fare una scenata davanti a tutti e litigare con una donna più grande di lei, mettendo in giro delle voci sul suo conto, per difendere il suo amore, e alla fine si è addirittura imboscata nei bagni in attesa di Fausto per potergli dichiarare i suoi sentimenti in un momento in cui lui era vulnerabile. Non sono forse follie, queste? Arianna compie tutti questi gesti perché è innamorata persa di Fausto, finisce pure per danneggiare la sua dignità e la sua stessa immagine.
Ho apprezzato moltissimo anche il significato che hai voluto dare alla parte in cui si dice che l’amore incoraggia a sognare e faccia sentire vivi. La tua protagonista non ha tanto che la faccia sorridere e le dia la forza per andare avanti, e questo sentimento così forte che prova è l’unico dettaglio che la fa davvero sentire viva, si può dire quasi l’unica sua ragione di vita. Quando si alza la mattina non può dire di starsi costruendo un futuro, non può andare da nessuna parte, non può fare nuove conoscenze, non può fare praticamente niente, ma la sola idea di incrociare Fausto nella sala pranzo rende quella giornata degna di essere vissuta. Hai conferito alla frase un significato ancora più profondo di quello a cui avevo pensato io, ma perfettamente calzante, colmo di quella drammaticità caratteristica degli adolescenti. Perché si sa, quando si è adolescenti ogni cosa è mortalmente importante e cruciale.
Forse un aspetto che non mi ha del tutto convinto è che la frase trasmette anche molta positività: si parla di ridere, gridare, sognare, come a sottolineare la positività e la gioia provati nell’innamoramento, invece Arianna mi ha trasmesso una certa dose di negatività con i suoi atteggiamenti sempre scontrosi e quasi arrabbiati, col suo sentirsi sempre minacciata e addirittura il suo essere contenta per la morte di Monica. Non mi ha, insomma, trasmesso quella spensieratezza implicita della citazione, e forse questa è l’unica nota stonata per quanto riguarda lo sviluppo del pacchetto, ma è proprio un pelo nell’uovo per cui non mi sento nemmeno di penalizzarti. In fondo non esiste un modo universale per interpretare la frase e non posso certo giudicare un parametro obiettivo in base a quella che è la mia personale interpretazione ^^
Per quanto riguarda l’attinenza al bando, e quindi il modo in cui hai trattato l’età adolescenziale… sono divisa in due, si può dire.
Da una parte sono molto soddisfatta del modo in cui hai reso il personaggio di Arianna: si percepisce che si tratta di un’adolescente, lo si vede dalle sue reazioni spesso esagerate, dall’importanza che dà a quel sentimento che è l’amore, dal suo correre in camera a piangere ogni volta che si presenta una difficoltà, dal suo essere infastidita quando non riesce ad avere la privacy che vorrebbe, dal quasi rinnegare suo fratello solo perché magari è più piccolo ed è un suo familiare. Ma lo si intuisce anche dalla sua ingenuità, perché non riesce proprio a capire che Fausto non la ricambia anche se è palese agli occhi di tutti, dal suo egocentrismo (tipico dell’adolescenza) che la porta a pensare che tutto ruoti attorno a lei. È credibile il modo in cui Arianna vive la sua adolescenza in una situazione particolare come quella post-apocalittica, non era facile gestire qualcosa del genere ma tu ci sei riuscita perfettamente.
D’altra parte, proprio per via dell’AU, non sono riuscita a respirare appieno quell’atmosfera adolescenziale di cui mi sarebbe piaciuto leggere per questo contest. Forse complice il fatto che nel rifugio non si possa fare granché e non ci fossero altri adolescenti con cui confrontarsi, alcuni dei conflitti e delle esperienze più importanti del periodo sono andati persi e non sono riuscita bene a immergermi nell’atmosfera adolescenziale che ricercavo. Come ti dicevo per l’altro parametro, non hai sbagliato a fare qualcosa: hai gestito quest’aspetto nella maniera migliore, ma io sono qui per stilare una valutazione in base a dei parametri che ho scelto precedentemente e questa è stata la mia impressione nel leggere la tua storia.
Comunque, come vedi, il punteggio è quasi del tutto pieno perché hai fatto un ottimo lavoro e, a parte questi piccoli dubbi che ti ho esposto, non posso avanzare nessun’altra critica e tu puoi sicuramente ritenerti soddisfatta!


Gradimento personale: 4/5

Te lo dico, anche se già l’avrai intuito: Arianna mi sta proprio qui AHAHAHAHAH è uno dei personaggi più odiosi su cui tu abbia mai scritto, probabilmente XD
No, allora, torno seria, perché questo non è assolutamente il motivo che mi ha portato a sottrarre punteggio, anzi! Creare un personaggio così coerente in tutta la sua “fastidiosità” è simbolo di grande abilità di un autore e questo mi porta ad apprezzare maggiormente la storia, seppur io non sia riuscita a simpatizzare molto col protagonista.
Arianna è certamente particolare e molti dei suoi atteggiamenti non sono carini: il modo con cui scaccia il fratello, l’essere felice per la morte altrui, il non capire che per via di questi lutti le persone attorno a lei abbiano sofferto, l’antipatia dimostrata nei confronti di Lucia che l’ha portata a impicciarsi di cose che non la riguardavano… sembra che a volte non si renda proprio conto della gravità della situazione in cui vive e che certi atteggiamenti sono fuori luogo.
E sai una cosa? Adoro i personaggi che mi stanno antipatici, perché mi coinvolgono ancora di più nelle storie!
Sono anche molto contenta del fatto che tu mi abbia presentato uno scenario diverso dal solito, un AU innovativo che mi ha fatto staccare dalle solite storie ambientate nel mondo reale. È vero, in genere preferisco queste ultime e sono io a ricercarle, ma ogni tanto fa piacere anche a me leggere qualcosa di diverso e ti ringrazio per avermene dato occasione!
E ti ringrazio anche per avermi fatto conoscere meglio Fausto, personaggio che mi ha sempre incuriosito e affascinato ma su cui non avevo mai avuto modo di leggere granché! Confermo il mio apprezzamento nei suoi confronti, come si fa a non amarlo? *-*
Ci sono però due motivi principali che mi hanno impedito di assegnare un punteggio pieno in questo parametro.
Il primo riguarda un aspetto di cui ti ho parlato, ed è l’andamento della storia con molti blocchi di spiegazione e poca dinamicità anche nelle scene che l’avrebbero richiesta. Questo mi ha impedito di rimanere totalmente coinvolta e di immaginare le scene nella testa “come si trattasse di un film”, come mi capita invece con altre tipologie di testi. Forse questo è un problema mio eh, non devi pensare che la storia non sia coinvolgente solo perché non ha preso me!
L’altro motivo riguarda l’originalità della storia, o meglio: fin da quando ho cominciato a leggere avevo ben chiaro in mente come sarebbe andata a finire, quale fosse il punto di vista di Fausto. Era palese che lui non la ricambiasse, e questo lo si intuisce anche senza aver letto le storie precedenti – penso che l’unico a non averlo capito fosse proprio Arianna XD
Questo finale “scontato” (prendi le mie parole con le pinze, ma ultimamente faccio fatica a trovare i sinonimi, non so cosa mi succede XD) ha compromesso un po’ quella che poteva essere la suspence della storia, il “chissà come andrà a finire”, e quando ho letto il finale non mi sono affatto sorpresa. La vera curiosità della storia stava nello scoprire fino a dove Arianna si sarebbe spinta, ed è stato davvero interessante seguire il suo processo, ma per il resto la storia ha seguito il suo corso senza grossi colpi di scena e questo ha dato un tocco di prevedibilità alla storia, che forse era anche voluto, ma che personalmente non mi ha fatto impazzire.
Con queste puntualizzazioni non voglio assolutamente dire che non ho apprezzato la storia, anzi, il punteggio è comunque alto! Il tuo stile e il tuo modo di gestire i personaggi è sempre spettacolare, dunque non posso che apprezzare e confesso che ho letto la storia con molto piacere, sono arrivata in fondo alla pagina in un batter d’occhio!


Totale: 25,5/30
(Recensione modificata il 10/10/2021 - 05:23 pm)
Recensione alla storia Caramelle - 10/10/21, ore 17:18
Capitolo 1: Caramelle
SESTA CLASSIFICATA

“Caramelle” di Rosa66.MariaRita




Grammatica e stile: 7,5/10


Dal punto di vista non ho trovato tanti errori grammaticali, e anche le piccole sbavature che ho notato sono in realtà qualcosa di minimo. Nel complesso lo scritto è molto pulito e ben curato, non ho trovato nulla di eccessivamente fuori posto.
Ciò di cui vorrei parlarti in realtà riguarda soprattutto i tempi verbali, che alcune volte mi hanno lasciato un po’ perplessa. Non si tratta mai di errori troppo gravi, ma mi sembra comunque giusto segnalarti i miei dubbi e farteli presente ^^ questo è un esempio:
“Chiudendo gli occhi, lasciò vagare la mente e ripensò a quanto i ragazzini non abbiano mezze misure nel catalogare i coetanei” -> la storia è scritta nella sua interezza al passato remoto e quindi, anche nel momento in cui si parla di qualcosa di generico e universalmente vero (i ragazzini non hanno mezze misure nel catalogare i coetanei), sarebbe più corretto esprimerlo al passato. In questo caso, al posto di quel “abbiano”, ci avrei visto meglio un “avessero”; la frase suonerebbe decisamente più fluida e meglio concordata, non trovi? ;)
Sempre parlando di questo problema dei tempi verbali, mi è parso di scorgere un po’ di confusione nei flashback (le parti in corsivo). La prima che hai inserito, più che un vero e proprio flashback, aveva il sapore di un flusso di pensieri in cui Chiara si è immersa e in cui hai usato prevalentemente il trapassato remoto, come è giusto che fosse; nel secondo flashback invece, quello in cui parli dell’arrivo della protagonista al campo estivo e del primo incontro con Sharon e Giulia, risulta essere un po’ confuso specialmente nella parte iniziale. Hai utilizzato in un primo momento il trapassato remoto e poi sei passata al semplice passato remoto, che ci può stare, ma non sono riuscita a cogliere esattamente il passaggio dall’uno all’altro. Ammetto che quel frammento di testo mi ha un po’ confuso, anche se è stato solo un momento e poi sono riuscita a rientrare subito nel ritmo della narrazione.
Ti segnalo anche qualche altra frase la cui formulazione risulta un po’ confusionaria:
“Sharon, possibile devi farti sempre riconoscere?” -> non so se in certe zone dell’Italia si usi omettere il ‘che’ nel parlato, probabilmente sì e sono io che non lo so XD ma per una questione di correttezza e completezza penso sarebbe meglio inserirlo: “possibile che devi…” ^^
“Poi rivolta a Chiara, le sorrise” -> il vero motivo per cui ti ho copiato questa frase è perché credo suoni meglio racchiudere il ‘rivolta a Chiara’ tra virgole, quindi inserirne una anche dopo il ‘poi’; ne approfitto anche per segnalare che questa formulazione non mi suona benissimo, la trovo un po’ macchinosa, ma forse questa è un mio problema/una mia pignoleria XD non la conto come errore, però ti suggerisco una possibile alternativa che potrebbe rendere il concetto un po’ più chiaro: “Poi rivolse il suo sguardo verso Chiara e le sorrise”.
“si mise in disparte a osservare i suoi amici e, cercando di non farsi notare, soprattutto lui.” -> credo che questa frase sia il frutto di una riformulazione del periodo in fase di revisione (quante volte capita anche a me!). Credo innanzitutto che quella ‘e’ prima della virgola non ci dovesse essere, poi penso che manchi un ‘da’ tra ‘soprattutto’ e ‘lui’ (in genere una persona non vuole farsi notare DA qualcun altro). Non credo proprio siano degli errori di grammatica o di formulazione, ma semplicemente di distrazione, cosa che può capitare a tutti! Comunque credo che intendessi questo: “si mise in disparte a osservare i suoi amici cercando di non farsi notare, soprattutto da lui”.
Un altro piccolo appunto che volevo lasciarti riguarda la punteggiatura. Non la utilizzi affatto in maniera scorretta, anzi, la maggior parte delle volte te ne servi per formulare al meglio i periodi e legare tra di loro concetti nel migliore dei modi: non ho mai trovate virgole al posto di punti, al posto dei due punti o altri segni di interpunzione, il che dà al tuo testo una scorrevolezza e una fluidità preziosi, che permettono al lettore di scivolare attraverso il testo con semplicità e senza intoppi. L’unico minuscolo appunto che voglio farti riguarda il fatto che in alcune occasioni – rare, tutto sommato – alcuni periodi risultano sovraccarichi di virgole e ciò li frammenta un po’ troppo. Ti riporto alcuni esempi:
“Nel mentre, Giulia e Sharon confrontavano divertite i post sui vari social, commentando quanto, a volte, la gente non fosse in grado di darsi un contegno.”
Questo periodo è piuttosto breve e, proprio grazie alla sua brevità, non necessita di essere diviso e frammentato eccessivamente, perché ciò rischia di appesantire il tutto. Se provassi a leggere la frase ad alta voce, rispettando le pause in corrispondenza a tutte le virgole, ti renderesti conto che dovresti fermarti molte volte e che in certi punti ciò non è necessario: io personalmente eliminerei le virgole che racchiudono “a volte”, ma volendo anche la virgola dopo “nel mentre” può essere rimossa e la frase suonerebbe bene comunque. Comunque c’è da tenere in conto che l’inserimento della punteggiatura (soprattutto delle virgole) è una questione di gusto personale, è un dubbio che affligge generazioni di autori da sempre (XD) e non credo si sia mai trovata una regola univoca su quando inserire o non inserire le virgole. Io te lo faccio notare perché durante la lettura mi è saltato all’occhio, ma non lo considero un errore e non lo tengo in considerazione per il punteggio finale ^^
Altri due casi, sempre legati alla punteggiatura, mi hanno dato maggiormente da pensare e te li segnalo di seguito:
“poi, sorridendo verso Sharon, esclamò « e comunque, io sono team Draco»” -> innanzitutto c’è uno spazio di troppo tra le virgolette e la battuta che le racchiude, quindi tra le virgolette e la ‘e’ (ma credo sia un errore di battitura perché non ho notato altri casi del genere); inoltre sarebbe più corretto in questo caso, prima di aprire le virgolette del discorso diretto, inserire i due punti. Generalmente quando si introduce un discorso diretto con un verbo che implica il parlare (dire, esclamare, domandare, ecc…) si inseriscono i due punti, che stanno a indicare una specifica/esplicazione di ciò che il personaggio dirà (disse: - esclamò: - domandò: - ecc…).
Spero di essermi spiegata bene! In caso contrario sono qui per chiarire qualsiasi dubbio ;)
“questo è troppo lungo, sembro mia zia, questo è troppo corto, sembro una poco di buono, questo mi ingrassa, questo mi invecchia, questo non è adatto, questo… decisamente no” -> questo è un elenco e, come tutti sappiamo, solitamente gli elenchi sono intervallati da virgole, quindi di per sé la scelta che hai adottato non è sbagliata; il punto è che in due casi hai utilizzato le virgole anche per legare un’impressione (sembro mia zia, sembro una poco di buono) e, essendo tutto diviso dallo stesso segno di interpunzione, si ha l’impressione che anche “sembro mia zia” e “sembro una poco di buono” facciano parte dell’elenco. Ma per fortuna esiste un modo per ovviare a questo problema: in alternativa alle virgole si possono utilizzare anche i punti e virgola per dividere gli elementi facenti parte dello stesso elenco, così che tu possa mantenere le impressioni legate agli indumenti ma distinguendole dal resto. Ti faccio l’esempio pratico in modo da spiegarmi meglio (sono pessima a spiegare le cose, me ne rendo conto AHAHAH):
“questo è troppo lungo, sembro mia zia; questo è troppo corto, sembro una poco di buono; questo mi ingrassa; questo mi invecchia; questo non è adatto (ecc…)”
Ne approfitto anche per farti notare che ci sono due spazi tra la terza virgola e “questo è troppo corto”, e questo apre un’altra (l’ultima) parentesi sulle cosette che ho notato all’interno del tuo testo. Mi è capitato spesso di trovare due spazi al posto di uno tra una parola e l’altra, il che ha conferito un aspetto un po’ disordinato al testo. Ti segnalo ciò che ho notato:
“Si erano dati appuntamento al loro muretto, a ridosso della piccola piazza – l’unica del paese – per trascorrere insieme quelle sere di metà luglio.” -> tra ‘piazza’ e il trattino.
“e scoprì di preferire di gran lunga la loro amicizia disinteressata e sincera. Ma questo” -> tra il punto e ‘Ma’.
“ma si costrinse ad assumere un atteggiamento di completa indifferenza. Lei non aveva bisogno di amici.” -> tra ‘ad’ e ‘assumere’ e tra ‘assumere’ e ‘un’.
“Il belvedere – il punto più alto del posto – si apriva davanti a loro. Affacciandosi dalla balaustra” -> tra il punto e ‘Affacciandosi’.
E infine qui ho notato che sei andata a capo nel mezzo della frase (non so se possa esserci stato un problema con l’html, è probabile!):
“Non sapeva neanche lei perché, ma voleva, doveva vederlo.”
Con molta probabilità ora mi starai odiando perché ti ho fatto notare un bel po’ di cosette – e hai ragione AHAHAHAH tendo a far presente ai miei partecipanti tutti i piccoli dettagli che noto, ma la mia intenzione non è mai quella di demoralizzarli, tutto il contrario; di alcuni errori non ci si accorge proprio ed è più semplice e veloce sistemarli una volta che qualcun altro te li ha segnalati! Nel tuo caso in particolare poi avrai notato che il punteggio non è affatto basso, questo perché si tratta veramente di minuzie e non tutte avevano lo stesso peso, ma soprattutto sono piccole cose che si possono tranquillamente sistemare con una rilettura, perché sono certa che si tratti di sviste ed errori di battitura. Nel complesso la storia è decisamente ben scritta e mi è piaciuto tantissimo il tuo stile! Come ti dicevo sopra, ci sono un sacco di fattori che contribuiscono a renderlo scorrevole, il che aiuta il lettore a immergersi e calarsi ancora di più nella storia e nell’intera vicenda. Il lessico che hai adottato è semplice al punto giusto, senza però cadere nel semplicistico, e si adatta perfettamente al contesto, la costruzione dei periodi è pulita, fluida e corretta: non sono mai né troppo brevi né troppo lunghi, ai modellano in base al contesto (più articolati durante le parti introspettive, più frammentati durante i dialoghi e le scene “d’azione”). Forse qualcun altro potrebbe mettere in discussione quest’aspetto e farti notare che lo stile è “troppo” frammentato, ma non sarò di certo io a farlo perché è una caratteristica che ADORO e che rende la storia dinamica, piacevole da leggere, accessibile e mai noiosa. Sicuramente, al di là delle sbavature che ti ho fatto notare nella prima parte del parametro, lo stile è una delle cose che ho maggiormente apprezzato della tua storia e probabilmente uno dei suoi maggiori punti di forza. Complimenti, davvero!


Trama e personaggi: 7,5/10

La trama procede in maniera lineare, è ben strutturata e non presenta buchi o lacune di alcun tipo. Oltre al racconto di ciò che succede nel presente, hai impreziosito la narrazione con un flashback riguardante il primo incontro tra Chiara e le sue amiche, fatto che ho particolarmente apprezzato, perché ci ha permesso di conoscere più approfonditamente gli antefatti e il motivo per cui Chiara si trova nelle Marche.
Effettivamente forse avrei preferito che anche il primo flashback fosse strutturato allo stesso modo: una scena avvenuta nel passato in cui vedevamo i personaggi agire e interagire. Si tratta invece di un flusso di pensieri, in cui spieghi diverse dinamiche della vita di Chiara; di base non è un’idea malvagia, perché appunto ci consente di conoscere meglio il passato di un personaggio a noi nuovo, ma così facendo hai dato un approccio “didascalico” all’incipit della storia, ti sei lanciata in una spiegazione raccontata dalla voce narrante e questo ha ritardato un po’ il coinvolgimento del lettore nella vicenda. Leggendo ho avuto come l’impressione che la storia fosse entrata nel vivo a partire dal secondo flashback in poi, come se fino a quel momento avessi letto la trama stampata sul retro della copertina e non il vero e proprio libro (per dirla metaforicamente). Non è affatto sbagliato, perché senza quelle informazioni probabilmente non saremo riusciti a inquadrare Chiara e il suo passato, ma le si poteva per esempio lasciar sottintese attraverso il racconto di una scena più “attiva” e meno didascalica; per esempio, per far trapelare la gelosia delle compagne di classe avresti potuto raccontare in un flashback una scena svoltasi tra le mura scolastiche, allo stesso modo in cui hai raccontato l’arrivo al campo estivo.
Questo suggerimento non vuole ovviamente essere una correzione alla tua storia – ma appunto un suggerimento . perché in realtà non c’è nulla di sbagliato, nulla che non vada nella trama! Il concetto, anzi, non sarebbe affatto cambiato, ma sarebbe variato solo il modo di esprimerlo – attraverso un espediente che, a mio avviso, avrebbe reso un po’ più coinvolgente la storia fin dal principio. Caratteristica che comunque, andando avanti, la tua storia possiede!
Un altro minuscolo appunto che mi permetto di fare (che però forse non è nemmeno un vero e proprio problema, ma una mia impressione personale) riguarda il fatto che alcuni dettagli, alcuni aspetti della narrazione, siano rimasti un po’ in ombra e trattati in maniera più superficiale rispetto ad altri. Un esempio sta nel rapporto che Chiara ha avuto in passato con i ragazzi (accenni al fatto che è stato problematico, ma non approfondisci troppo la questione e infine si ha l’impressione che la tua protagonista abbia avuto delle esperienze simili a quelle di tutte le sue coetanee), oppure sul modo in cui lei e Michele hanno approfondito la loro conoscenza e dato inizio alla loro storia d’amore (dedichi poco spazio a questa parte della trama e torni su toni più distaccati e didascalici, non racconti nel dettaglio una scena “cardine” che ci faccia vedere l’inizio della loro relazione). Alla storia non manca niente, non mancano dei passaggi e non ci sono punti poco chiari, ma alcune cose sono state trattate in maniera un po’ “frettolosa”; dal mio punto di vista, questo può essere dipeso dal fatto che ci fosse tanta carne sul fuoco, hai voluto raccontare una storia molto lunga che, se approfondita per bene, ti avrebbe costretto a scrivere quasi una long XD ma hai voluto affrontare il tutto in una one shot, scelta coraggiosa e rischiosa. Ci sei riuscita per la maggior parte dello svolgimento, ma alcuni punti sono rimasti un po’ troppo vaghi e devo ammettere che, giungendo alla fine, avrei voluto saperne di più.
Per quanto riguarda i personaggi, ho notato che ti sei focalizzata sull’introspezione di Chiara e questo ti ha permesso di tracciare un contesto generale e dare un’infarinatura del suo carattere, nonché del suo vissuto. C’è però una parte che è venuta secondo me a mancare e che non ha permesso una caratterizzazione a tutto tondo, una parte che in realtà si ricollega alla gestione della trama.
Il fatto di aver sviluppato una trama molto lunga in una shot molto breve non ti ha concesso di inserire molte scene “d’azione”, in cui i personaggi potessero agire e interagire tra loro; un esempio di questo tipo di scene sono l’ormai stracitato flashback del primo incontro con Sharon e Giulia, oppure la scena in cui il gruppo di amici sta aspettando l’arrivo di Michele e vediamo le ragazze interagire tra loro. Sono scene preziose, perché includono dialoghi e azioni riguardanti i personaggi, ci permettono di capire come loro agiscono e reagiscono nelle diverse situazioni. Mi piace sempre sottolineare quanto questo aspetto sia importante per la caratterizzazione dei personaggi, alla stregua e in certi casi addirittura più dell’introspezione; il lettore in questo modo vede i personaggi come delle persone vere, come se anche lui fosse nella scena e li vedesse comportarsi in base ai loro caratteri. Questa parte purtroppo è venuta un po’ a mancare, per quanto riguarda la nostra protagonista ma anche per quanto riguarda Michele: ho avuto quindi modo di conoscerli, ma non così approfonditamente, perché non ho potuto vederli agire direttamente ma li ho solo sentiti raccontare dalla voce narrante in terza persona. Un po’ mi è dispiaciuto, perché mi piacciono davvero tanto e mi sarebbe piaciuto conoscerli un pizzico di più!
Ottimo lavoro invece con Giulia e Sharon che, per quanto fossero personaggi marginali, hai saputo dipingere perfettamente attraverso le scene in cui sono apparse: dal loro modo di parlare, di interagire e di porsi si intuisce subito il carattere frizzante ed esuberante di Sharon, contrapposto a quello più tranquillo e dolce di Giulia. Le hai sapute muovere benissimo e hai dato una perfetta idea dei personaggi nonostante siano apparsi relativamente poco. Il modo in cui le hai gestite è l’esempio palese del concetto che stavo cercando di esprimere poco sopra: le hai fatte agire, le hai dipinte in scene e interazioni della loro quotidianità che le hanno subito delineate!
Questa è la palese dimostrazione che sai esattamente come caratterizzare i personaggi, non hai nessun problema in ciò e non hai nemmeno bisogno dei miei “suggerimenti”, semplicemente il modo in cui hai strutturato la trama ti ha impedito di dare il 100% sotto quest’aspetto per quanto riguarda i protagonisti ^^ ma sono certa che questi personaggi hanno ancora tanto da offrire e, se mai vorrai approfondire la loro storia e scrivere altro su di loro, magari degli spin-off o dei missing moments, io sarò super curiosa e contenta di leggere! *-*


Utilizzo del pacchetto/attinenza al bando: 4,5/5

Ti faccio innanzitutto i miei complimenti per quanto riguarda l’attinenza al tema del contest: volevo leggere storie che parlassero di adolescenza, di tutto ciò che è tipico dei ragazzi di quell’età, e tu me l’hai dato eccome! Chiara è assolutamente un’adolescente, ciò traspare in goni suo gesto e in ogni aspetto della sua vita: partendo dai difficili rapporti con i compagni di classe e la difficoltà nel farsi degli amici, passando per le vacanze estive spensierate (ho davvero adorato questo dettaglio, gli amici lontani che si possono vedere solo durante l’estate… chi non li ha avuti?), le uscite serali tutti insieme all’insegna delle chiacchiere, fino ad arrivare al primo incontro con il ragazzo dei propri sogni, la cotta, l’innamoramento, i dubbi e i tentennamenti sul mettersi in gioco con lui… anche la differenza d’età è una cosa tipicamente adolescenziale, perché sono molte le ragazze che si invaghiscono di un uomo che adolescente non lo è più. Il tipo di discorsi e di attività dei ragazzi, ma anche gli atteggiamenti e i pensieri di Chiara (quando svuota l’armadio per cercare l’abbigliamento perfetto, o quando trova Michele sui social ma non lo contatta subito per via delle paranoie) rispecchiano esattamente quel mondo attraverso cui tutti siamo passati. Si parla di adolescenti e su questo non c’è dubbio; questo è un altro dei punti forti della tua storia, è un aspetto che hai saputo gestire egregiamente e, oltre che rendere felice me (XD), ha dato una grossa spinta ai personaggi e alla loro caratterizzazione!
Per quanto riguarda il pacchetto scelto, sicuramente ci hai parlato del primo vero amore di Chiara: come ha conosciuto Michele, come è rimasta colpita da lui, come si sono avvicinati e tutto il resto. Come già detto nel parametro della trama, mi sarebbe piaciuto che fosse un po’ più approfondito, ma la tematica comunque c’è, appare ed è una fetta piuttosto importante della trama.
Per quanto riguarda lo sviluppo della citazione, sono un po’ combattuta e “divisa in due”. Ciò che mi è piaciuto è sicuramente il tuo modo di citarla nel testo e fare dei piccoli rimandi, come al fatto che l’amore faccia sentire vivi o che divora e consuma, oppure il riferimento finale alla parte sul presente, il passato e il futuro. Hai inserito questi piccoli dettagli in maniera totalmente naturale, nessuno potrebbe pensare che provengono da una citazione se non conoscesse, appunto, la frase d’origine, e questo significa che sei stata molto brava ad assimilare e rendere tuo il concetto.
Ciò che invece mi è venuto un po’ a mancare è il senso generale della frase: un passaggio in particolare dice che “le cose più folli si fanno in nome dell’amore”, quindi avevo immaginato che Chiara si sarebbe lanciata molto di più, avrebbe fatto qualcosa di istinto e si sarebbe avvicinata con più prepotenza a Michele, anche tramite un gesto avventato; invece tutto è filato più o meno liscio e i due hanno avuto un avvicinamento reciproco senza troppi scossoni da parte di nessuno dei due. Addirittura è lui, alla fine, ad andare da lei per trascorrere un po’ di tempo insieme. Mi sarebbe piaciuto veder sviluppata maggiormente anche la parte dell’amore che incoraggia a ridere e a sognare, su cui non è stato posto troppo l’accento (non perché dovesse essere citata per forza).
Comunque la frase non ha per forza un’unica interpretazione, io la vedo in un determinato modo e mi aspettavo un determinato sviluppo e un’atmosfera ben precisa, ma non è necessariamente da interpretare in maniera univoca ^^ dunque non me la sento di abbassare troppo il punteggio, in fondo si tratta di piccole sfumature di significato che io non ho trovato nella storia ma che non erano obbligatorie da inserire!
In conclusione però ti faccio tanti complimenti, questo è sicuramente il parametro in cui hai fatto il miglior lavoro e mi è piaciuto molto soprattutto come hai gestito l’atmosfera adolescenziale, brava!


Gradimento personale: 4/5

La storia mi è piaciuta molto, in primis perché ho letto esattamente ciò che speravo di leggere tramite questo contest e, ti giuro, non mi stanco mai di queste vicende! Non si tratta di una trama chissà quanto originale, ma questo non è assolutamente rilevante per quanto riguarda il gradimento personale (non ho inserito appositamente un parametro apposta per l’originalità proprio per questo, io ADORO i cliché riguardanti l’adolescenza!).
Ammetto che mi è piaciuta tantissimo la scelta dell’ambientazione: sono particolarmente legata alle Marche, ci sono stata varie volte per le vacanze, conosco alcune persone del posto e anche io sono stata molto in pensiero quando ho saputo delle scosse di terremoto di qualche anno fa. Questo dettaglio della tua shot mi ha colpito nel profondo, perché ho trovato un parallelismo con la mia vira personale ^^
I personaggi mi piacciono tantissimo, in particolare sono rimasta molto incuriosita da Michele (su cui vorrei leggere altro) e da Giulia e Sharon, che sono le amiche che tutti vorremmo avere!
Purtroppo non me la sento di assegnarti il punteggio pieno perché ci sono stati degli elementi, alcuni dei quali ho già parlato negli altri parametri, che non mi hanno permesso di immergermi totalmente nella vicenda ed empatizzare con i personaggi. Avrei voluto sapere di più di loro, soprattutto avrei voluto vedere Chiara più “attiva”, e leggere scene più approfondite e narrate nel dettaglio. Non c’è stato quindi un coinvolgimento completo, ma nel complesso posso affermare di aver fatto una piacevole lettura, sicuramente la tua storia ha tantissimi punti di forza!


Totale: 23,5/30
Recensione alla storia Cicatrici nell'anima - 09/05/21, ore 12:56
Capitolo 3: Capitolo 2 — Sfumature di speranza
Chi non muore si rivede, insomma XD
Inzaghina, eccomi qui con un ritardo immenso, mi scuso tantissimo T.T ma ci tengo a rilasciare delle recensioni accurate e voglio trovare il tempo per mettermi comoda, leggere e commentare per bene! Ora finalmente eccomi qui *-*
Ooooh Danny T_______T questo ragazzo ne ha passate tante, davvero tante, e vederlo in questa situazione mi ha fatto davvero soffrire. Ho riconosciuto il suo modo di fare schivo e riservato, una caratteristica che l'ha sempre accompagnato fin da quando era un ragazzino e che gli impedisce di manifestare liberamente le sue emozioni. È sempre così inibito, così chiuso e orgoglioso. e certe volte mi viene voglia di entrare nelle tue storie e gridargli: "sfogati, piangi, spacca tutto, qualsiasi cosa ma ti prego, reagisci!"
Solo che non vuole mostrarsi fragile, e in parte lo capisco. Come in questa situazione: i genitori erano già distrutti per l'incidente del figlio maggiore e lui ci teneva a essere il loro punto di riferimento, la loro roccia. Ma in fondo è solo un ragazzino di tredici anni e, anche se prova a ostentare una maturità superiore alla media, è comunque spaventato e non può reggere tutto da solo. Infatti alla fine si è lasciato andare alle lacrime... e tutto il monologo mentre osservava il fratello privo di sensi su quel letto d'ospedale è stato davvero commovente. Ha ammesso ad alta voce delle cose che non avrebbe mai avuto il coraggio di ammettere se non si fosse ritrovato in una simile situazione; delle cose che forse erano ovvie e risapute (come che Luke è il suo punto di riferimento), ma che pronunciate ad alta voce hanno tutto un altro valore e un altro impatto.
È stato molto coraggioso a esternare le sue emozioni ed è stato molto coraggioso anche a rimanere accanto a Luke nonostante tutto, che non è una cosa così scontata - come forse dicevo già nella scorsa recensione. Perché comunque restare accanto a una persona a cui si vuole così tanto bene, le cui condizioni di salute sono critiche e incerte, con la pauraa che la situazione possa precipitare da un momento all'altro, non è da tutti e non è così scontato riuscire a sopportare una simile pressione.
Nonostante sapessi già che Luke si sarebbe risvegliato, la scena in cui lo racconti non ha perso il suo impatto e mi ha emozionato tantissimo, come se quasi non me l'aspettassi. Ho vissuto quest'ansia proprio come se mi trovassi nella stanza con loro, e in quell'istante ho sentito la gioia e il sollievo invadermi. È stato così bello vedere Luke che riapriva gli occhi, che pian piano riacquistava i sensi e interagiva a piccoli passi con il mondo esterno... e, come ha detto anche Danny, non oso immaginare come dev'essersi sentito quando ha riaperto gli occhi e ha realizzato cosa fosse successo e dove si trovasse. Da una parte c'è il sollievo di avercela fatta, dall'altra c'è il dolore atroce di aver perso due amici e la consapevolezza che, com'è successo a loro, poteva capitare anche a lui e che praticamente è vivo solo per miracolo. Mamma mia, mi vengono i brividi solo a pensare di vivere sulla mia pelle una situazione del genere...
Ma Lucas è molto più forte di quanto si possa pensare e, complice la vicinanza e l'amore del fratello (e della famiglia in generale), è subito tornato a scherzare come suo solito. Sicuramente non con quella spensieratezza che lo caratterizzava prima, ma almeno prova a tirarsi su e a rassicurare anche chi gli sta accanto. Certo, un po' ammaccato e dolorante, ma ovviamente ce la farà - e non lo dico perché lo so già, ma perché anche se non lo sapessi ne sarei certa.
Insomma Inzaghina, hai scritto un altro capitolo denso e ricco di emozioni, sei riuscita anche stavolta a coinvolgermi e a farmi entrare nella psiche dei tuoi personaggi! Davvero, con questa long stai facendo un lavoro incredibile, secondo me ti stai davvero superando e stai facendo un sacco di progressi: i tuoi personaggi prendono vita in maniera più vivida a ogni capitolo e stai affinando la tecnica nel trasmettere emozioni e coinvolgere il lettore! Non posso che sssere orgogliosa e seguirti in questo viaggio *-*
Alla prossima (spero di non far passare altri tremila anni prima di recensire il prossimo capitolo XD) ♥