Recensioni di herr

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Recensione alla storia Pokemon Kalos adventure PROMO - 30/05/16, ore 20:46Modifica
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Capitolo 1: Pokemon Kalos adventure PROMO[Modifica valutazione]  
I am simply thrilled.
A parte che l'idea di una flash-fic promozionale è proprio brutta, ma lasciamo stare quelli che sono dettagli, non c'è una e dico una cosa giusta in questa fan fic! Damn it! Cercherò di esporre i punti deboli con molta calma, anche se eviterò di spiegare tutto basandomi più che altro sull'essenziale, parlarti ad esempio dello show don't tell sarebbe inopportuno e inutile a questi livelli.
Partiamo dal narratore, un narratore interno in prima persona al presente. Geni del calibro di scrittore young adult x si sono cimentati in questa fallimentare narrazione, dovrebbe essere un motivo per evitare come la peste questo tipo di scrittura anche perché è molto più semplice parlare al passato, poiché ci sarebbero molte più implicazioni e ti verrebbero richiesti accorgimenti ai quali non sei nello stato di sopperire. Tagliamo quindi la testa al toro, what do we say to the god of death narratore in prima persona? Not today. A questo si allacciano le basi dell'ortografia, bellamente prese a pesci in faccia: a fine periodo va un punto, a inizio periodo la M A I U S C O L A. Damn it!
Ora passiamo ai dialogue tag, questi sconosciuti. Il dialogue tag non è il male, non sempre, ma bisogna saperlo usare. Se in un capitolo c'è un fitto botta e risposta, il dialogue tag magari non è la risposta ai nostri problemi, ma soprattutto, in caso lo fosse, non va mai messo a capo. Sempre dopo la frase, ad esempio:
« Quinn, no-one is going to pay us to eat carrot sticks » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase)
« I mean, tell people what's wrong with their outfits » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase dell'altro interlocutore)
« But, we do that all day for free. That's why everyone likes us » non più dialogue tag (perché, a meno che il discorso non cambi fortemente contesto, si tratta di un botta e risposta, e non ci vanno i dialogue tag!)
In caso ti interessasse, il discorso è preso da Daria.
Ora passiamo agli orrori sparsi per la ficcy. Un oceano di orrori. Prima di tutto, e siamo nel fandom Pokémon per cui it should ring a bell, scrivi i nomi dei Pokémon correttamente! Dammit! Dammit! Pigeotto, fino a prova contraria, non esiste. Esiste però Pidgeotto, suo parente prossimo: lui è la risposta alle tue paturnie d'animo. Ma non si ferma qua, does it, neanche il nome Pokémon è scritto con l'accento acuto! Com'è possibile? È oltre la mia comprensione. E nemmeno il povero qual è viene risparmiato, venendo investito di un pesante fardello: l'apostrofo. Non c'è nulla da elidere, non serve l'apostrofo! È pleonastico, nell'accezione negativa del termine, evita.
Ma addentriamoci in questa selva oscura, nel magico universo dei verbi: "porgie" neanche se vuoi esiste. Porge sì. Porgie no. Analogamente per "poù": l'Indicativo Creativo non esiste. 
In conclusione, permettimi delle considerazioni a livello di senso. Sono cosciente del fatto che è più di quanto volessi impelagarmi, ma non posso non spenderci due parole. Prima di tutto, la lettera di Blue. Per Red o chi per lui, lei è in pericolo, ma se fosse veramente in pericolo perché dovrebbe perdere tempo a scrivere come una quindicenne cogliona? Non c'è nessun motivo! Non puoi dire che lei sia agitata o in pericolo quando le fai scrivere "ahaha, ovviamente scherzo, come puoi dimenticarti di me, Blue la tua cara amica <3"! Se io fossi in pericolo non mi metterei mai a scrivere ste frasi idiote, ma cercherei far trasparire il concetto che, appunto, sono in pericolo. Cosa che qua non accade! Perché? Perché? Damn it!
"la grafia era abbastanza disordinata seppur si poù notare la grafia ordinata della ragazza". Cosa. Cazzo. Significa. Nulla, ci ero arrivato anche io, ma è talmente assurda che non potevo non spenderci due parole. Se prima dici che era disordinata, perché poi dopo perdi tempo a dire che era ordinata? È disordinata od ordinata? Non può essere entrambi, è per questo che si chiamano "contrari", perché uno significa l'opposto dell'altro. 
Penso di aver finito quanto avevo da dire.
Ciao!

herr

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Capitolo 1: Pokemon Kalos adventure PROMO[Modifica valutazione]  
I am simply thrilled.
A parte che l'idea di una flash-fic promozionale è proprio brutta, ma lasciamo stare quelli che sono dettagli, non c'è una e dico una cosa giusta in questa fan fic! Damn it! Cercherò di esporre i punti deboli con molta calma, anche se eviterò di spiegare tutto basandomi più che altro sull'essenziale, parlarti ad esempio dello show don't tell sarebbe inopportuno e inutile a questi livelli.
Partiamo dal narratore, un narratore interno in prima persona al presente. Geni del calibro di scrittore young adult x si sono cimentati in questa fallimentare narrazione, dovrebbe essere un motivo per evitare come la peste questo tipo di scrittura anche perché è molto più semplice parlare al passato, poiché ci sarebbero molte più implicazioni e ti verrebbero richiesti accorgimenti ai quali non sei nello stato di sopperire. Tagliamo quindi la testa al toro, what do we say to the god of death narratore in prima persona? Not today. A questo si allacciano le basi dell'ortografia, bellamente prese a pesci in faccia: a fine periodo va un punto, a inizio periodo la M A I U S C O L A. Damn it!
Ora passiamo ai dialogue tag, questi sconosciuti. Il dialogue tag non è il male, non sempre, ma bisogna saperlo usare. Se in un capitolo c'è un fitto botta e risposta, il dialogue tag magari non è la risposta ai nostri problemi, ma soprattutto, in caso lo fosse, non va mai messo a capo. Sempre dopo la frase, ad esempio:
« Quinn, no-one is going to pay us to eat carrot sticks » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase)
« I mean, tell people what's wrong with their outfits » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase dell'altro interlocutore)
« But, we do that all day for free. That's why everyone likes us » non più dialogue tag (perché, a meno che il discorso non cambi fortemente contesto, si tratta di un botta e risposta, e non ci vanno i dialogue tag!)
In caso ti interessasse, il discorso è preso da Daria.
Ora passiamo agli orrori sparsi per la ficcy. Un oceano di orrori. Prima di tutto, e siamo nel fandom Pokémon per cui it should ring a bell, scrivi i nomi dei Pokémon correttamente! Dammit! Dammit! Pigeotto, fino a prova contraria, non esiste. Esiste però Pidgeotto, suo parente prossimo: lui è la risposta alle tue paturnie d'animo. Ma non si ferma qua, does it, neanche il nome Pokémon è scritto con l'accento acuto! Com'è possibile? È oltre la mia comprensione. E nemmeno il povero qual è viene risparmiato, venendo investito di un pesante fardello: l'apostrofo. Non c'è nulla da elidere, non serve l'apostrofo! È pleonastico, nell'accezione negativa del termine, evita.
Ma addentriamoci in questa selva oscura, nel magico universo dei verbi: "porgie" neanche se vuoi esiste. Porge sì. Porgie no. Analogamente per "poù": l'Indicativo Creativo non esiste. 
In conclusione, permettimi delle considerazioni a livello di senso. Sono cosciente del fatto che è più di quanto volessi impelagarmi, ma non posso non spenderci due parole. Prima di tutto, la lettera di Blue. Per Red o chi per lui, lei è in pericolo, ma se fosse veramente in pericolo perché dovrebbe perdere tempo a scrivere come una quindicenne cogliona? Non c'è nessun motivo! Non puoi dire che lei sia agitata o in pericolo quando le fai scrivere "ahaha, ovviamente scherzo, come puoi dimenticarti di me, Blue la tua cara amica <3"! Se io fossi in pericolo non mi metterei mai a scrivere ste frasi idiote, ma cercherei far trasparire il concetto che, appunto, sono in pericolo. Cosa che qua non accade! Perché? Perché? Damn it!
"la grafia era abbastanza disordinata seppur si poù notare la grafia ordinata della ragazza". Cosa. Cazzo. Significa. Nulla, ci ero arrivato anche io, ma è talmente assurda che non potevo non spenderci due parole. Se prima dici che era disordinata, perché poi dopo perdi tempo a dire che era ordinata? È disordinata od ordinata? Non può essere entrambi, è per questo che si chiamano "contrari", perché uno significa l'opposto dell'altro. 
Penso di aver finito quanto avevo da dire.
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A parte che l'idea di una flash-fic promozionale è proprio brutta, ma lasciamo stare quelli che sono dettagli, non c'è una e dico una cosa giusta in questa fan fic! Damn it! Cercherò di esporre i punti deboli con molta calma, anche se eviterò di spiegare tutto basandomi più che altro sull'essenziale, parlarti ad esempio dello show don't tell sarebbe inopportuno e inutile a questi livelli.
Partiamo dal narratore, un narratore interno in prima persona al presente. Geni del calibro di scrittore young adult x si sono cimentati in questa fallimentare narrazione, dovrebbe essere un motivo per evitare come la peste questo tipo di scrittura anche perché è molto più semplice parlare al passato, poiché ci sarebbero molte più implicazioni e ti verrebbero richiesti accorgimenti ai quali non sei nello stato di sopperire. Tagliamo quindi la testa al toro, what do we say to the god of death narratore in prima persona? Not today. A questo si allacciano le basi dell'ortografia, bellamente prese a pesci in faccia: a fine periodo va un punto, a inizio periodo la M A I U S C O L A. Damn it!
Ora passiamo ai dialogue tag, questi sconosciuti. Il dialogue tag non è il male, non sempre, ma bisogna saperlo usare. Se in un capitolo c'è un fitto botta e risposta, il dialogue tag magari non è la risposta ai nostri problemi, ma soprattutto, in caso lo fosse, non va mai messo a capo. Sempre dopo la frase, ad esempio:
« Quinn, no-one is going to pay us to eat carrot sticks » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase)
« I mean, tell people what's wrong with their outfits » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase dell'altro interlocutore)
« But, we do that all day for free. That's why everyone likes us » non più dialogue tag (perché, a meno che il discorso non cambi fortemente contesto, si tratta di un botta e risposta, e non ci vanno i dialogue tag!)
In caso ti interessasse, il discorso è preso da Daria.
Ora passiamo agli orrori sparsi per la ficcy. Un oceano di orrori. Prima di tutto, e siamo nel fandom Pokémon per cui it should ring a bell, scrivi i nomi dei Pokémon correttamente! Dammit! Dammit! Pigeotto, fino a prova contraria, non esiste. Esiste però Pidgeotto, suo parente prossimo: lui è la risposta alle tue paturnie d'animo. Ma non si ferma qua, does it, neanche il nome Pokémon è scritto con l'accento acuto! Com'è possibile? È oltre la mia comprensione. E nemmeno il povero qual è viene risparmiato, venendo investito di un pesante fardello: l'apostrofo. Non c'è nulla da elidere, non serve l'apostrofo! È pleonastico, nell'accezione negativa del termine, evita.
Ma addentriamoci in questa selva oscura, nel magico universo dei verbi: "porgie" neanche se vuoi esiste. Porge sì. Porgie no. Analogamente per "poù": l'Indicativo Creativo non esiste. 
In conclusione, permettimi delle considerazioni a livello di senso. Sono cosciente del fatto che è più di quanto volessi impelagarmi, ma non posso non spenderci due parole. Prima di tutto, la lettera di Blue. Per Red o chi per lui, lei è in pericolo, ma se fosse veramente in pericolo perché dovrebbe perdere tempo a scrivere come una quindicenne cogliona? Non c'è nessun motivo! Non puoi dire che lei sia agitata o in pericolo quando le fai scrivere "ahaha, ovviamente scherzo, come puoi dimenticarti di me, Blue la tua cara amica <3"! Se io fossi in pericolo non mi metterei mai a scrivere ste frasi idiote, ma cercherei far trasparire il concetto che, appunto, sono in pericolo. Cosa che qua non accade! Perché? Perché? Damn it!
"la grafia era abbastanza disordinata seppur si poù notare la grafia ordinata della ragazza". Cosa. Cazzo. Significa. Nulla, ci ero arrivato anche io, ma è talmente assurda che non potevo non spenderci due parole. Se prima dici che era disordinata, perché poi dopo perdi tempo a dire che era ordinata? È disordinata od ordinata? Non può essere entrambi, è per questo che si chiamano "contrari", perché uno significa l'opposto dell'altro. 
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A parte che l'idea di una flash-fic promozionale è proprio brutta, ma lasciamo stare quelli che sono dettagli, non c'è una e dico una cosa giusta in questa fan fic! Damn it! Cercherò di esporre i punti deboli con molta calma, anche se eviterò di spiegare tutto basandomi più che altro sull'essenziale, parlarti ad esempio dello show don't tell sarebbe inopportuno e inutile a questi livelli.
Partiamo dal narratore, un narratore interno in prima persona al presente. Geni del calibro di scrittore young adult x si sono cimentati in questa fallimentare narrazione, dovrebbe essere un motivo per evitare come la peste questo tipo di scrittura anche perché è molto più semplice parlare al passato, poiché ci sarebbero molte più implicazioni e ti verrebbero richiesti accorgimenti ai quali non sei nello stato di sopperire. Tagliamo quindi la testa al toro, what do we say to the god of death narratore in prima persona? Not today. A questo si allacciano le basi dell'ortografia, bellamente prese a pesci in faccia: a fine periodo va un punto, a inizio periodo la M A I U S C O L A. Damn it!
Ora passiamo ai dialogue tag, questi sconosciuti. Il dialogue tag non è il male, non sempre, ma bisogna saperlo usare. Se in un capitolo c'è un fitto botta e risposta, il dialogue tag magari non è la risposta ai nostri problemi, ma soprattutto, in caso lo fosse, non va mai messo a capo. Sempre dopo la frase, ad esempio:
« Quinn, no-one is going to pay us to eat carrot sticks » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase)
« I mean, tell people what's wrong with their outfits » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase dell'altro interlocutore)
« But, we do that all day for free. That's why everyone likes us » non più dialogue tag (perché, a meno che il discorso non cambi fortemente contesto, si tratta di un botta e risposta, e non ci vanno i dialogue tag!)
In caso ti interessasse, il discorso è preso da Daria.
Ora passiamo agli orrori sparsi per la ficcy. Un oceano di orrori. Prima di tutto, e siamo nel fandom Pokémon per cui it should ring a bell, scrivi i nomi dei Pokémon correttamente! Dammit! Dammit! Pigeotto, fino a prova contraria, non esiste. Esiste però Pidgeotto, suo parente prossimo: lui è la risposta alle tue paturnie d'animo. Ma non si ferma qua, does it, neanche il nome Pokémon è scritto con l'accento acuto! Com'è possibile? È oltre la mia comprensione. E nemmeno il povero qual è viene risparmiato, venendo investito di un pesante fardello: l'apostrofo. Non c'è nulla da elidere, non serve l'apostrofo! È pleonastico, nell'accezione negativa del termine, evita.
Ma addentriamoci in questa selva oscura, nel magico universo dei verbi: "porgie" neanche se vuoi esiste. Porge sì. Porgie no. Analogamente per "poù": l'Indicativo Creativo non esiste. 
In conclusione, permettimi delle considerazioni a livello di senso. Sono cosciente del fatto che è più di quanto volessi impelagarmi, ma non posso non spenderci due parole. Prima di tutto, la lettera di Blue. Per Red o chi per lui, lei è in pericolo, ma se fosse veramente in pericolo perché dovrebbe perdere tempo a scrivere come una quindicenne cogliona? Non c'è nessun motivo! Non puoi dire che lei sia agitata o in pericolo quando le fai scrivere "ahaha, ovviamente scherzo, come puoi dimenticarti di me, Blue la tua cara amica <3"! Se io fossi in pericolo non mi metterei mai a scrivere ste frasi idiote, ma cercherei far trasparire il concetto che, appunto, sono in pericolo. Cosa che qua non accade! Perché? Perché? Damn it!
"la grafia era abbastanza disordinata seppur si poù notare la grafia ordinata della ragazza". Cosa. Cazzo. Significa. Nulla, ci ero arrivato anche io, ma è talmente assurda che non potevo non spenderci due parole. Se prima dici che era disordinata, perché poi dopo perdi tempo a dire che era ordinata? È disordinata od ordinata? Non può essere entrambi, è per questo che si chiamano "contrari", perché uno significa l'opposto dell'altro. 
Penso di aver finito quanto avevo da dire.
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herr​

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I am simply thrilled.
A parte che l'idea di una flash-fic promozionale è proprio brutta, ma lasciamo stare quelli che sono dettagli, non c'è una e dico una cosa giusta in questa fan fic! Damn it! Cercherò di esporre i punti deboli con molta calma, anche se eviterò di spiegare tutto basandomi più che altro sull'essenziale, parlarti ad esempio dello show don't tell sarebbe inopportuno e inutile a questi livelli.
Partiamo dal narratore, un narratore interno in prima persona al presente. Geni del calibro di scrittore young adult x si sono cimentati in questa fallimentare narrazione, dovrebbe essere un motivo per evitare come la peste questo tipo di scrittura anche perché è molto più semplice parlare al passato, poiché ci sarebbero molte più implicazioni e ti verrebbero richiesti accorgimenti ai quali non sei nello stato di sopperire. Tagliamo quindi la testa al toro, what do we say to the god of death narratore in prima persona? Not today. A questo si allacciano le basi dell'ortografia, bellamente prese a pesci in faccia: a fine periodo va un punto, a inizio periodo la M A I U S C O L A. Damn it!
Ora passiamo ai dialogue tag, questi sconosciuti. Il dialogue tag non è il male, non sempre, ma bisogna saperlo usare. Se in un capitolo c'è un fitto botta e risposta, il dialogue tag magari non è la risposta ai nostri problemi, ma soprattutto, in caso lo fosse, non va mai messo a capo. Sempre dopo la frase, ad esempio:
« Quinn, no-one is going to pay us to eat carrot sticks » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase)
« I mean, tell people what's wrong with their outfits » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase dell'altro interlocutore)
« But, we do that all day for free. That's why everyone likes us » non più dialogue tag (perché, a meno che il discorso non cambi fortemente contesto, si tratta di un botta e risposta, e non ci vanno i dialogue tag!)
In caso ti interessasse, il discorso è preso da Daria.
Ora passiamo agli orrori sparsi per la ficcy. Un oceano di orrori. Prima di tutto, e siamo nel fandom Pokémon per cui it should ring a bell, scrivi i nomi dei Pokémon correttamente! Dammit! Dammit! Pigeotto, fino a prova contraria, non esiste. Esiste però Pidgeotto, suo parente prossimo: lui è la risposta alle tue paturnie d'animo. Ma non si ferma qua, does it, neanche il nome Pokémon è scritto con l'accento acuto! Com'è possibile? È oltre la mia comprensione. E nemmeno il povero qual è viene risparmiato, venendo investito di un pesante fardello: l'apostrofo. Non c'è nulla da elidere, non serve l'apostrofo! È pleonastico, nell'accezione negativa del termine, evita.
Ma addentriamoci in questa selva oscura, nel magico universo dei verbi: "porgie" neanche se vuoi esiste. Porge sì. Porgie no. Analogamente per "poù": l'Indicativo Creativo non esiste. 
In conclusione, permettimi delle considerazioni a livello di senso. Sono cosciente del fatto che è più di quanto volessi impelagarmi, ma non posso non spenderci due parole. Prima di tutto, la lettera di Blue. Per Red o chi per lui, lei è in pericolo, ma se fosse veramente in pericolo perché dovrebbe perdere tempo a scrivere come una quindicenne cogliona? Non c'è nessun motivo! Non puoi dire che lei sia agitata o in pericolo quando le fai scrivere "ahaha, ovviamente scherzo, come puoi dimenticarti di me, Blue la tua cara amica <3"! Se io fossi in pericolo non mi metterei mai a scrivere ste frasi idiote, ma cercherei far trasparire il concetto che, appunto, sono in pericolo. Cosa che qua non accade! Perché? Perché? Damn it!
"la grafia era abbastanza disordinata seppur si poù notare la grafia ordinata della ragazza". Cosa. Cazzo. Significa. Nulla, ci ero arrivato anche io, ma è talmente assurda che non potevo non spenderci due parole. Se prima dici che era disordinata, perché poi dopo perdi tempo a dire che era ordinata? È disordinata od ordinata? Non può essere entrambi, è per questo che si chiamano "contrari", perché uno significa l'opposto dell'altro. 
Penso di aver finito quanto avevo da dire.
Ciao!

herr​

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I am simply thrilled.
A parte che l'idea di una flash-fic promozionale è proprio brutta, ma lasciamo stare quelli che sono dettagli, non c'è una e dico una cosa giusta in questa fan fic! Damn it! Cercherò di esporre i punti deboli con molta calma, anche se eviterò di spiegare tutto basandomi più che altro sull'essenziale, parlarti ad esempio dello show don't tell sarebbe inopportuno e inutile a questi livelli.
Partiamo dal narratore, un narratore interno in prima persona al presente. Geni del calibro di scrittore young adult x si sono cimentati in questa fallimentare narrazione, dovrebbe essere un motivo per evitare come la peste questo tipo di scrittura anche perché è molto più semplice parlare al passato, poiché ci sarebbero molte più implicazioni e ti verrebbero richiesti accorgimenti ai quali non sei nello stato di sopperire. Tagliamo quindi la testa al toro, what do we say to the god of death narratore in prima persona? Not today. A questo si allacciano le basi dell'ortografia, bellamente prese a pesci in faccia: a fine periodo va un punto, a inizio periodo la M A I U S C O L A. Damn it!
Ora passiamo ai dialogue tag, questi sconosciuti. Il dialogue tag non è il male, non sempre, ma bisogna saperlo usare. Se in un capitolo c'è un fitto botta e risposta, il dialogue tag magari non è la risposta ai nostri problemi, ma soprattutto, in caso lo fosse, non va mai messo a capo. Sempre dopo la frase, ad esempio:
« Quinn, no-one is going to pay us to eat carrot sticks » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase)
« I mean, tell people what's wrong with their outfits » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase dell'altro interlocutore)
« But, we do that all day for free. That's why everyone likes us » non più dialogue tag (perché, a meno che il discorso non cambi fortemente contesto, si tratta di un botta e risposta, e non ci vanno i dialogue tag!)
In caso ti interessasse, il discorso è preso da Daria.
Ora passiamo agli orrori sparsi per la ficcy. Un oceano di orrori. Prima di tutto, e siamo nel fandom Pokémon per cui it should ring a bell, scrivi i nomi dei Pokémon correttamente! Dammit! Dammit! Pigeotto, fino a prova contraria, non esiste. Esiste però Pidgeotto, suo parente prossimo: lui è la risposta alle tue paturnie d'animo. Ma non si ferma qua, does it, neanche il nome Pokémon è scritto con l'accento acuto! Com'è possibile? È oltre la mia comprensione. E nemmeno il povero qual è viene risparmiato, venendo investito di un pesante fardello: l'apostrofo. Non c'è nulla da elidere, non serve l'apostrofo! È pleonastico, nell'accezione negativa del termine, evita.
Ma addentriamoci in questa selva oscura, nel magico universo dei verbi: "porgie" neanche se vuoi esiste. Porge sì. Porgie no. Analogamente per "poù": l'Indicativo Creativo non esiste. 
In conclusione, permettimi delle considerazioni a livello di senso. Sono cosciente del fatto che è più di quanto volessi impelagarmi, ma non posso non spenderci due parole. Prima di tutto, la lettera di Blue. Per Red o chi per lui, lei è in pericolo, ma se fosse veramente in pericolo perché dovrebbe perdere tempo a scrivere come una quindicenne cogliona? Non c'è nessun motivo! Non puoi dire che lei sia agitata o in pericolo quando le fai scrivere "ahaha, ovviamente scherzo, come puoi dimenticarti di me, Blue la tua cara amica <3"! Se io fossi in pericolo non mi metterei mai a scrivere ste frasi idiote, ma cercherei far trasparire il concetto che, appunto, sono in pericolo. Cosa che qua non accade! Perché? Perché? Damn it!
"la grafia era abbastanza disordinata seppur si poù notare la grafia ordinata della ragazza". Cosa. Cazzo. Significa. Nulla, ci ero arrivato anche io, ma è talmente assurda che non potevo non spenderci due parole. Se prima dici che era disordinata, perché poi dopo perdi tempo a dire che era ordinata? È disordinata od ordinata? Non può essere entrambi, è per questo che si chiamano "contrari", perché uno significa l'opposto dell'altro. 
Penso di aver finito quanto avevo da dire.
Ciao!

herr​

Recensione alla storia Pokemon Kalos adventure PROMO - 30/05/16, ore 20:46Modifica
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Capitolo 1: Pokemon Kalos adventure PROMO[Modifica valutazione]  
I am simply thrilled.
A parte che l'idea di una flash-fic promozionale è proprio brutta, ma lasciamo stare quelli che sono dettagli, non c'è una e dico una cosa giusta in questa fan fic! Damn it! Cercherò di esporre i punti deboli con molta calma, anche se eviterò di spiegare tutto basandomi più che altro sull'essenziale, parlarti ad esempio dello show don't tell sarebbe inopportuno e inutile a questi livelli.
Partiamo dal narratore, un narratore interno in prima persona al presente. Geni del calibro di scrittore young adult x si sono cimentati in questa fallimentare narrazione, dovrebbe essere un motivo per evitare come la peste questo tipo di scrittura anche perché è molto più semplice parlare al passato, poiché ci sarebbero molte più implicazioni e ti verrebbero richiesti accorgimenti ai quali non sei nello stato di sopperire. Tagliamo quindi la testa al toro, what do we say to the god of death narratore in prima persona? Not today. A questo si allacciano le basi dell'ortografia, bellamente prese a pesci in faccia: a fine periodo va un punto, a inizio periodo la M A I U S C O L A. Damn it!
Ora passiamo ai dialogue tag, questi sconosciuti. Il dialogue tag non è il male, non sempre, ma bisogna saperlo usare. Se in un capitolo c'è un fitto botta e risposta, il dialogue tag magari non è la risposta ai nostri problemi, ma soprattutto, in caso lo fosse, non va mai messo a capo. Sempre dopo la frase, ad esempio:
« Quinn, no-one is going to pay us to eat carrot sticks » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase)
« I mean, tell people what's wrong with their outfits » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase dell'altro interlocutore)
« But, we do that all day for free. That's why everyone likes us » non più dialogue tag (perché, a meno che il discorso non cambi fortemente contesto, si tratta di un botta e risposta, e non ci vanno i dialogue tag!)
In caso ti interessasse, il discorso è preso da Daria.
Ora passiamo agli orrori sparsi per la ficcy. Un oceano di orrori. Prima di tutto, e siamo nel fandom Pokémon per cui it should ring a bell, scrivi i nomi dei Pokémon correttamente! Dammit! Dammit! Pigeotto, fino a prova contraria, non esiste. Esiste però Pidgeotto, suo parente prossimo: lui è la risposta alle tue paturnie d'animo. Ma non si ferma qua, does it, neanche il nome Pokémon è scritto con l'accento acuto! Com'è possibile? È oltre la mia comprensione. E nemmeno il povero qual è viene risparmiato, venendo investito di un pesante fardello: l'apostrofo. Non c'è nulla da elidere, non serve l'apostrofo! È pleonastico, nell'accezione negativa del termine, evita.
Ma addentriamoci in questa selva oscura, nel magico universo dei verbi: "porgie" neanche se vuoi esiste. Porge sì. Porgie no. Analogamente per "poù": l'Indicativo Creativo non esiste. 
In conclusione, permettimi delle considerazioni a livello di senso. Sono cosciente del fatto che è più di quanto volessi impelagarmi, ma non posso non spenderci due parole. Prima di tutto, la lettera di Blue. Per Red o chi per lui, lei è in pericolo, ma se fosse veramente in pericolo perché dovrebbe perdere tempo a scrivere come una quindicenne cogliona? Non c'è nessun motivo! Non puoi dire che lei sia agitata o in pericolo quando le fai scrivere "ahaha, ovviamente scherzo, come puoi dimenticarti di me, Blue la tua cara amica <3"! Se io fossi in pericolo non mi metterei mai a scrivere ste frasi idiote, ma cercherei far trasparire il concetto che, appunto, sono in pericolo. Cosa che qua non accade! Perché? Perché? Damn it!
"la grafia era abbastanza disordinata seppur si poù notare la grafia ordinata della ragazza". Cosa. Cazzo. Significa. Nulla, ci ero arrivato anche io, ma è talmente assurda che non potevo non spenderci due parole. Se prima dici che era disordinata, perché poi dopo perdi tempo a dire che era ordinata? È disordinata od ordinata? Non può essere entrambi, è per questo che si chiamano "contrari", perché uno significa l'opposto dell'altro. 
Penso di aver finito quanto avevo da dire.
Ciao!

herr​

Recensione alla storia Pokemon Kalos adventure PROMO - 30/05/16, ore 20:46Modifica
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I am simply thrilled.
A parte che l'idea di una flash-fic promozionale è proprio brutta, ma lasciamo stare quelli che sono dettagli, non c'è una e dico una cosa giusta in questa fan fic! Damn it! Cercherò di esporre i punti deboli con molta calma, anche se eviterò di spiegare tutto basandomi più che altro sull'essenziale, parlarti ad esempio dello show don't tell sarebbe inopportuno e inutile a questi livelli.
Partiamo dal narratore, un narratore interno in prima persona al presente. Geni del calibro di scrittore young adult x si sono cimentati in questa fallimentare narrazione, dovrebbe essere un motivo per evitare come la peste questo tipo di scrittura anche perché è molto più semplice parlare al passato, poiché ci sarebbero molte più implicazioni e ti verrebbero richiesti accorgimenti ai quali non sei nello stato di sopperire. Tagliamo quindi la testa al toro, what do we say to the god of death narratore in prima persona? Not today. A questo si allacciano le basi dell'ortografia, bellamente prese a pesci in faccia: a fine periodo va un punto, a inizio periodo la M A I U S C O L A. Damn it!
Ora passiamo ai dialogue tag, questi sconosciuti. Il dialogue tag non è il male, non sempre, ma bisogna saperlo usare. Se in un capitolo c'è un fitto botta e risposta, il dialogue tag magari non è la risposta ai nostri problemi, ma soprattutto, in caso lo fosse, non va mai messo a capo. Sempre dopo la frase, ad esempio:
« Quinn, no-one is going to pay us to eat carrot sticks » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase)
« I mean, tell people what's wrong with their outfits » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase dell'altro interlocutore)
« But, we do that all day for free. That's why everyone likes us » non più dialogue tag (perché, a meno che il discorso non cambi fortemente contesto, si tratta di un botta e risposta, e non ci vanno i dialogue tag!)
In caso ti interessasse, il discorso è preso da Daria.
Ora passiamo agli orrori sparsi per la ficcy. Un oceano di orrori. Prima di tutto, e siamo nel fandom Pokémon per cui it should ring a bell, scrivi i nomi dei Pokémon correttamente! Dammit! Dammit! Pigeotto, fino a prova contraria, non esiste. Esiste però Pidgeotto, suo parente prossimo: lui è la risposta alle tue paturnie d'animo. Ma non si ferma qua, does it, neanche il nome Pokémon è scritto con l'accento acuto! Com'è possibile? È oltre la mia comprensione. E nemmeno il povero qual è viene risparmiato, venendo investito di un pesante fardello: l'apostrofo. Non c'è nulla da elidere, non serve l'apostrofo! È pleonastico, nell'accezione negativa del termine, evita.
Ma addentriamoci in questa selva oscura, nel magico universo dei verbi: "porgie" neanche se vuoi esiste. Porge sì. Porgie no. Analogamente per "poù": l'Indicativo Creativo non esiste. 
In conclusione, permettimi delle considerazioni a livello di senso. Sono cosciente del fatto che è più di quanto volessi impelagarmi, ma non posso non spenderci due parole. Prima di tutto, la lettera di Blue. Per Red o chi per lui, lei è in pericolo, ma se fosse veramente in pericolo perché dovrebbe perdere tempo a scrivere come una quindicenne cogliona? Non c'è nessun motivo! Non puoi dire che lei sia agitata o in pericolo quando le fai scrivere "ahaha, ovviamente scherzo, come puoi dimenticarti di me, Blue la tua cara amica <3"! Se io fossi in pericolo non mi metterei mai a scrivere ste frasi idiote, ma cercherei far trasparire il concetto che, appunto, sono in pericolo. Cosa che qua non accade! Perché? Perché? Damn it!
"la grafia era abbastanza disordinata seppur si poù notare la grafia ordinata della ragazza". Cosa. Cazzo. Significa. Nulla, ci ero arrivato anche io, ma è talmente assurda che non potevo non spenderci due parole. Se prima dici che era disordinata, perché poi dopo perdi tempo a dire che era ordinata? È disordinata od ordinata? Non può essere entrambi, è per questo che si chiamano "contrari", perché uno significa l'opposto dell'altro. 
Penso di aver finito quanto avevo da dire.
Ciao!

herr​
Buonasera, sono herr. Ci ritroviamo, nevvero? (è buffa questa espressione ma era la cosa più lontana dal ne? torinese e dal no? di una quindicenne che ho trovato)
Devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla tua storia. Nonostante per molti lati mi abbia lasciato perplesso, ci sono alcuni espedienti narrativi (i.e. il finale) che ho molto apprezzato. Andiamo con ordine, comunque.
Non recensisco da un po' e non so bene come muovermi (non che l'abbia mai saputo fare) e perciò partirò prima dai problemi di carattere grammaticale/qualsiasi cosa che non concerna la trama per poi parlare di, uhm, essa.
L’uomo vestito di bianco alrighty right. L'articolo ad inizio paragrafo, soprattutto all'inizio-inizio della storia, è completamente fuori luogo. Serve per specificare (i.e. Un gatto si stava rotolando nella sabbia [...]. Il gatto poi si alzò) qualcosa o qualcuno che è stato presentato in precedenza. Qua lascia solo perplessi.
[...] vorticante formicaio di luci [...]. Qua la metafora è un po' ridondante. Senza il po'. Un formicaio è di per sé un'immagine, per riprendere il termine, vorticosa, di una massa puntiniforme in movimento, se ci aggiungiamo il fatto che vortica... diventa un problema.
C'è una ripetizione fastidiosa di "uomo in bianco". Puoi dire "egli", non è ancora tassato.
[...]  tocco di un secondo interruttore a sfioramento [...] qua l'errore è quasi inguenuo. Se l'interruttore è a sfioramento, che senso ha toccarlo? Può darsi che avesse ragione Thamus a ribattere che la scrittura fosse portatrice di opinioni, ma a scanso di equivoci credo che un tocco sia diverso da uno sfioramento. 
‒ i miei qua credo sia un errore di digitazione, hai dimenticato la maiuscola a inizio discorso.
Rimpiange di non aver mai letto Harry Potter e visitato la città di Firenze. Sono sicuro che si sia vista tutti i film.
Invisibile, schermato, impossibile da hackerare e rintracciare. E l'assicurazione furto incendio?
Mentre i vari squadroni di poliziotti mettevano in sicurezza il palazzo, il loro quartetto seguiva il sentiero d’oro che sarebbe arrivato direttamente al boss finale. Qua credo che sia sia persa la consecutio temporum. Se è tutto al presente, come mai questa è al passato? Ho anche controllato che non si trattasse di una frase che rimandava al passato, come la successiva, e non credo lo sia. 
E così via, errori di piccola taglia, nulla da invidiare alla riercata distruzione della frase di alcuni utenti su EFP.
Ora passiamo alle cose un po' più serie.
Sinceramente, non credo che questa storia abbia senso nel fandom Pokémon. Non lo dico stringendo in mano lo scibile dei Pokémon ma guardando (leggendo) i fatti. Veniamo introdotti a questo personaggio, Calaver, del quale non viene mostrato nessun segno della personalità, nessun carattere fisico, nessuna backstory, nessuno sviluppo, è un pupazzo per quanto possa importarcene, che a quanto pare comanda l'intero mondo Pokémon da dietro le quinte. La vicenda è ambientata in uno scenario senza senso, impercettibile, lontano sia dall'anime che dal manga che dal videogioco, un luogo che nessuno conosce, con personaggi altrettanto abbozzati. Red, Green, Blue, Bellocchio, dicono difficilmente una parola. L'intera scena è vuota. Personalmente, avrei trovato questo capitolo come un buon finale per qualcosa che, a differenza di questo, avrebbe avuto una storia su cui appoggiarsi, con dei personaggi ed uno sviluppo. Se avessi ambientato questa storia in Breaking Bad, in Final Fantasy o in Il Signore degli Anelli cosa sarebbe cambiato? Il tablet sarebbe diventato un altro strumento, magari, ed i nomi sarebbero cambiati, ma il margine di coerenza che ha questa storia con il fandom dei Pokémon è questa: zero. Il nome del fandom, Pokémon, dovrebbe suonare un campanello (perdona l'inglesismo): le storie devono effettivamente c'entrare col mondo dei Pokémon. Io capisco che a molte persone piaccia scrivere di Giuseppina e Mario che si amano e piaccia chiamarli Misty e Ash perché così ha una shipping, ma non funziona così. E te lo dico perché, alla luce di quanto hai prodotto, penso che il discorso riesca a non perdersi nel mare di "Ma è la tua opinione! E la mia opinone è più giusta!". (i maiali di Orwell? Sicuramente scrivono da porci)
Seconda cosa, i rimandi al mondo umano stonano. Erano chiaramente una provocazione al lettore, ma una provocazione che non credo riuscita. Che senso ha collocare questa storia, che già si poggia su un equilibrio precario, in un mondo molto più complesso? Non viene fornita nessuna spiegazione né un approfondimento, cosa ne dovrebbe ricavare il lettore? Nulla, una provocazione che di fatto si perde. 
Terza cosa, l'inutile pomposità. La citazione iniziale di Oppenheimer era interessante, le vicende erano interessanti, ma di fatto cosa dovremmo ricavare dalla storia? La caduta di un grande uomo, con grande stile però. Come i matrimoni del Boss delle Cerimonie. È veramente suggestiva l'atmosfera che ricavi ma non lasci nulla al lettore di concreto, la storia è fine a se stessa e solo a se stessa, qualsiasi significato che potesse avere si perde nel fatto che è vuota. 
La cosa che mi era piaciuta riguarda il finale. Il bullet time è molto carino e l'alternanza di narrazione con nastro è veramente suggestiva. Mi ha ricordato una sequenza cinematografica, e devo dire che è riuscita, per quanto esistano dei limiti nella scrittura che il cinema (o la televisione) non ha.
Il giudizio finale è: e quindi? Non è negativa la recensione, poiché la storia non lo è, ma semplicemente non c'entra nulla col fandom dei Pokémon. Se permetti l'arroganza, penso che tu volessi scrivere una storia del genere ed abbia deciso di metterla nel fandom dei Pokémon perché era comodo farlo. Sei molto navigato da quello che vedo nel fandom e metterla qua ti avrebbe dato... visibiltà? Sicurezza? Sono solo congetture.

herr

 Buonasera, sono herr. Ci ritroviamo, nevvero? (è buffa questa espressione ma era la cosa più lontana dal ne? torinese e dal no? di una quindicenne che ho trovato)
Devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla tua storia. Nonostante per molti lati mi abbia lasciato perplesso, ci sono alcuni espedienti narrativi (i.e. il finale) che ho molto apprezzato. Andiamo con ordine, comunque.
Non recensisco da un po' e non so bene come muovermi (non che l'abbia mai saputo fare) e perciò partirò prima dai problemi di carattere grammaticale/qualsiasi cosa che non concerna la trama per poi parlare di, uhm, essa.
L’uomo vestito di bianco alrighty right. L'articolo ad inizio paragrafo, soprattutto all'inizio-inizio della storia, è completamente fuori luogo. Serve per specificare (i.e. Un gatto si stava rotolando nella sabbia [...]. Il gatto poi si alzò) qualcosa o qualcuno che è stato presentato in precedenza. Qua lascia solo perplessi.
[...] vorticante formicaio di luci [...]. Qua la metafora è un po' ridondante. Senza il po'. Un formicaio è di per sé un'immagine, per riprendere il termine, vorticosa, di una massa puntiniforme in movimento, se ci aggiungiamo il fatto che vortica... diventa un problema.
C'è una ripetizione fastidiosa di "uomo in bianco". Puoi dire "egli", non è ancora tassato.
[...]  tocco di un secondo interruttore a sfioramento [...] qua l'errore è quasi inguenuo. Se l'interruttore è a sfioramento, che senso ha toccarlo? Può darsi che avesse ragione Thamus a ribattere che la scrittura fosse portatrice di opinioni, ma a scanso di equivoci credo che un tocco sia diverso da uno sfioramento. 
‒ i miei qua credo sia un errore di digitazione, hai dimenticato la maiuscola a inizio discorso.
Rimpiange di non aver mai letto Harry Potter e visitato la città di Firenze. Sono sicuro che si sia vista tutti i film.
Invisibile, schermato, impossibile da hackerare e rintracciare. E l'assicurazione furto incendio?
Mentre i vari squadroni di poliziotti mettevano in sicurezza il palazzo, il loro quartetto seguiva il sentiero d’oro che sarebbe arrivato direttamente al boss finale. Qua credo che sia sia persa la consecutio temporum. Se è tutto al presente, come mai questa è al passato? Ho anche controllato che non si trattasse di una frase che rimandava al passato, come la successiva, e non credo lo sia. 
E così via, errori di piccola taglia, nulla da invidiare alla riercata distruzione della frase di alcuni utenti su EFP.
Ora passiamo alle cose un po' più serie.
Sinceramente, non credo che questa storia abbia senso nel fandom Pokémon. Non lo dico stringendo in mano lo scibile dei Pokémon ma guardando (leggendo) i fatti. Veniamo introdotti a questo personaggio, Calaver, del quale non viene mostrato nessun segno della personalità, nessun carattere fisico, nessuna backstory, nessuno sviluppo, è un pupazzo per quanto possa importarcene, che a quanto pare comanda l'intero mondo Pokémon da dietro le quinte. La vicenda è ambientata in uno scenario senza senso, impercettibile, lontano sia dall'anime che dal manga che dal videogioco, un luogo che nessuno conosce, con personaggi altrettanto abbozzati. Red, Green, Blue, Bellocchio, dicono difficilmente una parola. L'intera scena è vuota. Personalmente, avrei trovato questo capitolo come un buon finale per qualcosa che, a differenza di questo, avrebbe avuto una storia su cui appoggiarsi, con dei personaggi ed uno sviluppo. Se avessi ambientato questa storia in Breaking Bad, in Final Fantasy o in Il Signore degli Anelli cosa sarebbe cambiato? Il tablet sarebbe diventato un altro strumento, magari, ed i nomi sarebbero cambiati, ma il margine di coerenza che ha questa storia con il fandom dei Pokémon è questa: zero. Il nome del fandom, Pokémon, dovrebbe suonare un campanello (perdona l'inglesismo): le storie devono effettivamente c'entrare col mondo dei Pokémon. Io capisco che a molte persone piaccia scrivere di Giuseppina e Mario che si amano e piaccia chiamarli Misty e Ash perché così ha una shipping, ma non funziona così. E te lo dico perché, alla luce di quanto hai prodotto, penso che il discorso riesca a non perdersi nel mare di "Ma è la tua opinione! E la mia opinone è più giusta!". (i maiali di Orwell? Sicuramente scrivono da porci)
Seconda cosa, i rimandi al mondo umano stonano. Erano chiaramente una provocazione al lettore, ma una provocazione che non credo riuscita. Che senso ha collocare questa storia, che già si poggia su un equilibrio precario, in un mondo molto più complesso? Non viene fornita nessuna spiegazione né un approfondimento, cosa ne dovrebbe ricavare il lettore? Nulla, una provocazione che di fatto si perde. 
Terza cosa, l'inutile pomposità. La citazione iniziale di Oppenheimer era interessante, le vicende erano interessanti, ma di fatto cosa dovremmo ricavare dalla storia? La caduta di un grande uomo, con grande stile però. Come i matrimoni del Boss delle Cerimonie. È veramente suggestiva l'atmosfera che ricavi ma non lasci nulla al lettore di concreto, la storia è fine a se stessa e solo a se stessa, qualsiasi significato che potesse avere si perde nel fatto che è vuota. 
La cosa che mi era piaciuta riguarda il finale. Il bullet time è molto carino e l'alternanza di narrazione con nastro è veramente suggestiva. Mi ha ricordato una sequenza cinematografica, e devo dire che è riuscita, per quanto esistano dei limiti nella scrittura che il cinema (o la televisione) non ha.
Il giudizio finale è: e quindi? Non è negativa la recensione, poiché la storia non lo è, ma semplicemente non c'entra nulla col fandom dei Pokémon. Se permetti l'arroganza, penso che tu volessi scrivere una storia del genere ed abbia deciso di metterla nel fandom dei Pokémon perché era comodo farlo. Sei molto navigato da quello che vedo nel fandom e metterla qua ti avrebbe dato... visibiltà? Sicurezza? Sono solo congetture.

herr

 
Buonasera, sono herr. Ci ritroviamo, nevvero? (è buffa questa espressione ma era la cosa più lontana dal ne? torinese e dal no? di una quindicenne che ho trovato)
Devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla tua storia. Nonostante per molti lati mi abbia lasciato perplesso, ci sono alcuni espedienti narrativi (i.e. il finale) che ho molto apprezzato. Andiamo con ordine, comunque.
Non recensisco da un po' e non so bene come muovermi (non che l'abbia mai saputo fare) e perciò partirò prima dai problemi di carattere grammaticale/qualsiasi cosa che non concerna la trama per poi parlare di, uhm, essa.
L’uomo vestito di bianco alrighty right. L'articolo ad inizio paragrafo, soprattutto all'inizio-inizio della storia, è completamente fuori luogo. Serve per specificare (i.e. Un gatto si stava rotolando nella sabbia [...]. Il gatto poi si alzò) qualcosa o qualcuno che è stato presentato in precedenza. Qua lascia solo perplessi.
[...] vorticante formicaio di luci [...]. Qua la metafora è un po' ridondante. Senza il po'. Un formicaio è di per sé un'immagine, per riprendere il termine, vorticosa, di una massa puntiniforme in movimento, se ci aggiungiamo il fatto che vortica... diventa un problema.
C'è una ripetizione fastidiosa di "uomo in bianco". Puoi dire "egli", non è ancora tassato.
[...]  tocco di un secondo interruttore a sfioramento [...] qua l'errore è quasi inguenuo. Se l'interruttore è a sfioramento, che senso ha toccarlo? Può darsi che avesse ragione Thamus a ribattere che la scrittura fosse portatrice di opinioni, ma a scanso di equivoci credo che un tocco sia diverso da uno sfioramento. 
‒ i miei qua credo sia un errore di digitazione, hai dimenticato la maiuscola a inizio discorso.
Rimpiange di non aver mai letto Harry Potter e visitato la città di Firenze. Sono sicuro che si sia vista tutti i film.
Invisibile, schermato, impossibile da hackerare e rintracciare. E l'assicurazione furto incendio?
Mentre i vari squadroni di poliziotti mettevano in sicurezza il palazzo, il loro quartetto seguiva il sentiero d’oro che sarebbe arrivato direttamente al boss finale. Qua credo che sia sia persa la consecutio temporum. Se è tutto al presente, come mai questa è al passato? Ho anche controllato che non si trattasse di una frase che rimandava al passato, come la successiva, e non credo lo sia. 
E così via, errori di piccola taglia, nulla da invidiare alla riercata distruzione della frase di alcuni utenti su EFP.
Ora passiamo alle cose un po' più serie.
Sinceramente, non credo che questa storia abbia senso nel fandom Pokémon. Non lo dico stringendo in mano lo scibile dei Pokémon ma guardando (leggendo) i fatti. Veniamo introdotti a questo personaggio, Calaver, del quale non viene mostrato nessun segno della personalità, nessun carattere fisico, nessuna backstory, nessuno sviluppo, è un pupazzo per quanto possa importarcene, che a quanto pare comanda l'intero mondo Pokémon da dietro le quinte. La vicenda è ambientata in uno scenario senza senso, impercettibile, lontano sia dall'anime che dal manga che dal videogioco, un luogo che nessuno conosce, con personaggi altrettanto abbozzati. Red, Green, Blue, Bellocchio, dicono difficilmente una parola. L'intera scena è vuota. Personalmente, avrei trovato questo capitolo come un buon finale per qualcosa che, a differenza di questo, avrebbe avuto una storia su cui appoggiarsi, con dei personaggi ed uno sviluppo. Se avessi ambientato questa storia in Breaking Bad, in Final Fantasy o in Il Signore degli Anelli cosa sarebbe cambiato? Il tablet sarebbe diventato un altro strumento, magari, ed i nomi sarebbero cambiati, ma il margine di coerenza che ha questa storia con il fandom dei Pokémon è questa: zero. Il nome del fandom, Pokémon, dovrebbe suonare un campanello (perdona l'inglesismo): le storie devono effettivamente c'entrare col mondo dei Pokémon. Io capisco che a molte persone piaccia scrivere di Giuseppina e Mario che si amano e piaccia chiamarli Misty e Ash perché così ha una shipping, ma non funziona così. E te lo dico perché, alla luce di quanto hai prodotto, penso che il discorso riesca a non perdersi nel mare di "Ma è la tua opinione! E la mia opinone è più giusta!". (i maiali di Orwell? Sicuramente scrivono da porci)
Seconda cosa, i rimandi al mondo umano stonano. Erano chiaramente una provocazione al lettore, ma una provocazione che non credo riuscita. Che senso ha collocare questa storia, che già si poggia su un equilibrio precario, in un mondo molto più complesso? Non viene fornita nessuna spiegazione né un approfondimento, cosa ne dovrebbe ricavare il lettore? Nulla, una provocazione che di fatto si perde. 
Terza cosa, l'inutile pomposità. La citazione iniziale di Oppenheimer era interessante, le vicende erano interessanti, ma di fatto cosa dovremmo ricavare dalla storia? La caduta di un grande uomo, con grande stile però. Come i matrimoni del Boss delle Cerimonie. È veramente suggestiva l'atmosfera che ricavi ma non lasci nulla al lettore di concreto, la storia è fine a se stessa e solo a se stessa, qualsiasi significato che potesse avere si perde nel fatto che è vuota. 
La cosa che mi era piaciuta riguarda il finale. Il bullet time è molto carino e l'alternanza di narrazione con nastro è veramente suggestiva. Mi ha ricordato una sequenza cinematografica, e devo dire che è riuscita, per quanto esistano dei limiti nella scrittura che il cinema (o la televisione) non ha.
Il giudizio finale è: e quindi? Non è negativa la recensione, poiché la storia non lo è, ma semplicemente non c'entra nulla col fandom dei Pokémon. Se permetti l'arroganza, penso che tu volessi scrivere una storia del genere ed abbia deciso di metterla nel fandom dei Pokémon perché era comodo farlo. Sei molto navigato da quello che vedo nel fandom e metterla qua ti avrebbe dato... visibiltà? Sicurezza? Sono solo congetture.

herr

 ​
Ehi!
Non ci conosciamo (?) per cui direi di cominciare da lì. (stringe manina)
Allora, la storia la vidi già ieri ma meh, non mi aveva attirato subito perché mi sembrava la classica storia e sinceramente non avevo voglia di seguirla ma arrivato fino alla fine lessi "con l'obiettivo di rendere questa storia unica" e non so neanch'io perché, in un atto di spropositata ingenuitudine (c'è un po' di Peabody in ognuno di noi) sperai in qualcosa. Oggi leggendo che avevi pubblicato anche il secondo capitolo, così celermente, pensai "dai, diamole una chance" anche perché è sempre bello seguire una storia passo passo e vederla crescere con te (mi ferrrmo).
Dovrei star recensendo il secondo capitolo, parlando anche del primo, ma se la trovi come recensione al primo sai che la ragione è perché l'estate mi sta facendo molto male, assieme a House of Cards.
La cosa - spero l'unica - che non mi piace, ma qua sono ovviamente gusti, è il fatto che ci siano i personaggi dell'anime, nei confronti dei quali provo un profondo astio, ma btw sono veramente opinioni e gusti dei più futili che non influenzeranno il giudizio.
Parto dalle cose che non mi sono piaciute - errori e verbi/aggettivi ma anche no che non mi suonano - per dopo andare sulla trama.
"serrando anch'ella le mani" non mi suona molto quest'immagine, si serrano i denti più che le mani, avrei usato un verbo come "stringere" o "chiudere" (tra l'altro chiudere i pugni aiuta la memoria coseacaso) però dovrei cercare meglio sul dizionario.
"con un tono bonario" qua sono sicuro che sia sbagliato a livello semantico. Bonario ha più il significato di affabile, comprensivo, mentre qua mi sembra di notare un lieve sarcasmo o comunque un qualcosa volto alla battuta (è chiaro che non si scannino mentre lui è via) e rende un po' fuorviante l'immagine che vuoi creare, a mio parere.
"se stessa" qua errore di distrazione, il sé vuole l'accento verso destra (perdona l'ignoranza ma non capisco quale sia grave o acuto). Penultima riga del primo paragrafo.
"«Melody»" dimmi che è una citazione a Doctor Who ti prego ti prego ti prego ti prego
"verde chiaro ma intenso" se è chiaro, non è intenso.
"insinuò Celian" quando insinui qualcosa è più che altro un voler di propria volontà pensare il male rispetto a qualcosa, ad esempio: "E se fosse stato Luigi a rubare i soldi?", mentre qua invece è palese che lei stia scherzando (o almeno quello che ho capito io) e oltre a suonar male mi appare anche fuorviante.
"con leggiadria e tension" se sei tesa, non è che sei molto leggiadra (?) nevermind.
"Il punto era [...] congegnato!" se usi la terza persona, questo genere di frasi esclamative sono la cosa che io evito maggiormente, perché mi sembrano molto infantili e stonano con il resto della narrazione che comunque non si prende tempo a commentare ogni cosa sui personaggi.
"correva a più non posso" l'espressione "a più non posso" non è proprio una descrizione adatta a qualcosa, la vedo molto gergale perché significa letteralmente "non posso fare di più". Per cui "correva come io non posso fare" mi suona molto, molto male.
"insinuò una ragazza" medesimo discorso per "insinuare" di sopra.
"
e afferrava" è una cosa da nulla, ma dal mio punto di vista porre la "d" dopo la vocale rende la lettura più scorrevole. Nevermind.
"visto che" a visto che preferisco "dato che", mi sembra meno gergale, ma si tratta di opinioni.
"scuotendo il capo con dissenso" questa è completamene un'impressione mia, ma io non ce la vedo lei a dire "muovetevi" e nel frattempo a scuotere il capo. Cioè magari sono solo pare mentali mie, però come comportamento, parallelamente a ciò che dice, mi sembra strano.
"Piccoli punti interrogativi" ok, sì, è vero, è in stile anime, però al punto di materializzarsi mi sembra un po' eccessivo.
"incalzò il giovane" qua penso ci vada un complemento oggetto, cioè "lo incalzò il giovane", sennò non si capisce bene chi sia il soggetto né a chi sia rivolta l'azione.
Celian e Jenie si odiano, è la nuova OTP della serie.
"scrollando il capo appena resosi conto della situazione" quell'appena mi suona male in qualche modo, mi sembra superfluo.
"come segno ch'era pronto" ho dei dubbi (c'è il 50% di possibilità che potrei sbagliarmi io essendo in forte forte dubbio). Personalmente avrei scritto "come segno che fosse pronto", però sarei rimasto comunque col dubbio, quindi prendila con le pinze.
Ok, capitolo perfetto, nessun errore, scorrevole, come ho detto prima, p e r f e t t o.
Passando ad altro, il figlio di Paul, Dedie (che ho pronunciato nella mia mente "Dedi") mi sta più simpatico di Jenie (o come la volevo chiamare io, Betch), ma la mia preferità è Melody. Celian ha troppo l'attitudine di Ash da quanto ho visto, e i personaggi troppo così non mi piacciono troppo. Da come si è chiuso il capitolo, mi aspetto una grande lotta fra il figlio di Paul e Julian a quanto ho capito, bene, così avremo la possibilitò di testare le sk​
Per la seconda parte, vorre condividere con te alcune considerazioni. La prima, "Betch" in inglese è, per quanto sia un termine slang e non lo trovi sul dizionario (tipo gonna, gotta e wanna) l'alternativa di "bitch", il che è veramente brutta come cosa per un professore (l'avrei dato a Jenie come nome). Poi ci avrei visto bene il nome di un albero, come i precedenti, per mantenere una sorta di legame con i precedenti professori. Il lessico è buono, non ripeti mai i verbi e usi una discreta varietà di vocaboli, e le descrizioni mi sembrano anch'esse a loro volta buone. Il secondo capitolo mi è già piaciuto di meno, le situazioni erano identiche a quelle dell'anime ma confido che si evolva diversamente. Quindi, come base questi due capitoli mi sembrano, specialmente il secondo, molto simili all'anime, proprio per scene e per comportamenti, però c'è da dire che i personaggi sono quelli dell'anime ed in parte è giustificato (ci sta che siano IC, e questo è un bene) però dall'altro canto spero che si ditinsuga dall'anime per evoluzione della storia e dei personaggi. E nulla, la storia va nelle seguite, spero ti siano state d'aiuto le mie considerazioni e correzioni, rinnovo il saluto al prossimo capitolo! 

herr

 
Ciao. Cercherò di essere breve, non ho voglia di dilungarmi troppo.
Prima di tutto: hai pubblicato due storie, cancellane una. Seconda cosa, correggi il codice HTML. C'è scritto come chiuderlo, usa i tag < / i >, stai rovinando l'intera homepage. Terza cosa, le descrizioni. Sono esageratamente lunghe, un infodump inutile, le informazione vengono vomitate sul lettore; si nota la necessità dello scrittore di dare quante più nozioni possibili a chi legge. Nel modo sbagliato. Ti soffermi a descrivere ogni cosa, quando potresti benissimo tagliare intere parti, soprattutto perché annoiano il lettore e gli fanno venir voglia di saltare. Ci potrebbe essere qualcosa di importante? Forse, non lo sapremo mai perché saremo già andati avanti e chi si è visto si è visto. La situazione è stereotipata: pioggia, tuoni (ramificati? What the heck?), cena elegante, tavola imbandita, nessun elemento originale. Nessuno. Non mi soffermo sulla parte dei Pokémon, capisco che possano apparire dopo (anche se il Prologo, è assolutamente anonimo, vuoto e inutilmente pomposo).
Penso di aver finito, spero di esser stato abbastanza coinciso.

herr