Recensioni di Hoel

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Recensione alla storia La mia vita nelle tue mani - 10/12/21, ore 16:26
Capitolo 31: Capitolo nr 31
Buon compleanno!!!! Quale giorno migliore per recensire? (disse lei, giustificando l’obbrobrioso ritardo)

Finalmente la mia storia preferita è ritornata, bellissima come la ricordavo e detto questo TI PROIBISCO di sparire per altri mesi, altrimenti per punizione dovrai inserire più scene col mio figlioccio.
Quindi, partendo dalla parte (lol!) che io ho aspettato per mesi, roba che a momenti questo puttino lo partorisco io, quella parte che agognavo di leggere e che tu, perfida!, mi sventolavi sotto il naso come il pesce col verme.
Il mio figlioccio Rhada finalmente ha fatto la sua comparsa! O celestiale gioia! Fulgida apparizione! Ed è solo in pancia, immaginati la mia contentezza quando lo vedrò nato, tutto grassottello, morbido e con le pieghe della ciccia, a fare bollicine e a mettere in difficoltà suo zio mentre gli cambierà il pannolino!

E siccome sono assolutamente di parte, mi sciorinerò ora in complimenti su questa scena, con Aiolia e Marin finalmente entrati in scena, orgogliosa coppia di futuri genitori. Specie il nostro leoncino preferito, che già gongola dell’appurata virilità del suo pargolo. (“Ma non è un nome da femmina”, mi dispiace Aiolos, tu non avrai alcuna nipotina, perché così Hoel ha deciso.) Kanon ovviamente approva, come non può, visto che ha sentito per la prima volta il nome del suo futuro marito? Greta, restatene pure a Creta, ormai Kanon è di Rhada, anche se è ancora in panza, tu sei il passato. Non vuoi chiarire? Cavoli tuoi, hai avuto la tua occasione d’avere tutto per te il Magnifico, ora egli diverrà sposo devoto del mio figlioccio e non c’è niente che tu possa più fare, gne gne!

Sinceramente, ma quanto m’ha fatto girare i cocomeri quella conversazione? Capisco che Greta non si fidi più di Kanon, però, cacchio, adesso non mi divenire la paladina delle offesine, ciò! D’accordo agli inizi, ma ora tira fuori la testa dalla sabbia e affronta da vera donna Kanon! Ha ragione a darle della vigliacca!
Grrrr …

Ma tornando al mio figlioccio (bello lui, ciccino di zia Hoel). Dunque, molto romantica la spiegazione sul perché hanno deciso il nome (che non è quella in cui Hoel ha in soldoni ricattato emotivamente l’autrice della storia perché voleva Rhadamanthys nella storia, nooooo), peccato che la coppia abbia involontariamente rievocato l’isola-che-non-deve-essere-nominata, provocando depressioni in Kanon. Ma di che ti deprimi, sempio? Hai la tua anima gemella che ti aspetta dentro quella panza! Non farti tirare la recia, eh? Anch’io però voglio che il mio futuro marito mi chieda così di sposarlo? Posso avere un Aiolia? Lo vedono ancora su Amazon? Uffi!

Bravo Rhada che già da subito sa scegliersi le persone, mica si degna d’interagire con la comune plebe (leggasi i suoi zii), egli risponde solo al tocco del boss, di Kanon, e già i due hanno formato il sodalizio virile d’amicizia, promettendo grandi cose ai danni dei nervi di mamma, papà e zii. Mi piace questo lato molto paterno di Kanon, specie quando si rammarica di non aver condiviso l’esperienza del calcione con Greta. E per un uomo d’oggidì, aver tali pensieri equivale ad una dichiarazione d’amore, quando sappiamo che alla sola menzione di “vita coniugale domestica” i maschietti incominciano con la sudorazione azzerata, mani due spugne, manie di persecuzione, miraggi! (citando il vecchio caro Fantozzi)
In ogni modo, Rhada ugualmente non avrebbe scalciato per Greta, figurarsi! Solo per Kanon, perché tra dragoni ci si comprende.

Detto questo, esigo altre scene. *__________*

Aiacos mi fa pena, posso dirlo?
Uno dei tanti aspetti che m’è piaciuto di questa storia è come hai reso molto sfaccettato il rapporto tra lui ed Agata. La loro relazione certamente non era sana, dettata dalla forte codipendenza affettiva della ragazza, la quale s’era attaccata ad Aiacos pur dopo aver scoperto della droga, anzi, incominciando a farne uso, intraprendendo un lento cammino verso l’autodistruzione. Ti confesso, che un po’ ho tremato all’idea della gravidanza, tu pensa al povero piccino con tutto quel veleno in corpo!
Aiacos stesso non sempre si dimostrava affettuoso con Agata e non si domandava sul perché di tanti suoi comportamenti. Eppure, a modo suo, l’amava e anche tanto. Lo dice moltissimo quando si dimostra disposto ad assumersi la colpa dell’incidente, quando palesemente la colpa era stata di Agata, pur di proteggerla e riparare ai torti inflitteli. Sì perché, come già esplicato nelle previe recensioni, lei era divenuta un po’ la barzelletta e punching ball del gruppo, specie da parte delle ragazze (ed io qua ancora aspetto il cazziatone a Shaina, più la gogna e flagellazione sulla pubblica piazza). Quindi ho trovato delicato questo suo gesto. Il suo sogno, poi, è stata la stilettata finale, però anche una nota di speranza, di ricordare quanto di bello e buono c’è stato tra di loro. Aiacos deve vivere per lei ora, per quel loro bimbo perduto. Sarà quella la sua espiazione, vivere ora una vita pulita, onesta e sempre col ricordo di ciò che avrebbe potuto essere, ma senza lasciarsi sopraffare dal senso di colpa.

Infine, approdiamo a Creta, dove Greta sta cercando di dimenticarsi di Kanon, ironia della sorte proprio con chi, nel manga, lui ha tentato di fregare (ma quanto si può essere malvagi?) Ci complimentiamo però per la sua onestà, meglio dire subito le cose piuttosto di ingannare e continuare la scia di cuori infranti.
“Dannazione Kanon, ma perchè non esci completamente dalla mia testa! Hai drogato pure me!!” = certo, ti ha drogata col suo (la Gemella Malvagia tappa la bocca ad Hoel) grande così. Il cuore, eh. Il cuore!

Un capitolo di alti e bassi, di grande ilarità a grandi amarezze, come la vita. Non sempre tutto va per il verso giusto, non tutto si aggiusta. Ci vuole tempo, forza di volontà e anche solidarietà. Da soli si è impotenti.
Bellissimo come sempre, ripeto ch’è finora la migliore delle tue storie!

Buon compleanno ancora, carissima!

Bisous,
H.
Recensione alla storia La mia vita nelle tue mani - 26/07/21, ore 18:39
Capitolo 30: Capitolo nr 30
Finalmente la mia storia preferita su Saint Seiya è ritornata! E col botto! Mamma mia come se le sono cantate, o meglio, come Greta gliele abbia cantate a Kanon, che per tutto il tempo è dovuto rimanere lì a subire, nonostante i giustificatissimi tentativi di difesa.

Ma una donna arrabbiata bisogna lasciarla sfogare, perché si avrà sempre torto, anche qualora si dovesse aver ragione, nulla può il testosterone vs. l’estrogeno incazzato. Si tace, si annuisce, si incassa, si soffre e ci si lecca le ferite. In silenzio.

Kanon ha ogni sacrosanto diritto nel sentirsi ingiustamente accusato di “adulterio prematrimoniale” (?) con Pandora, specie se lui non vi aveva mai dato alcun peso. Lui e Greta non stavano insieme, si era trattato di un attimo di debolezza e ovviamente per lui finiva lì, non ha mai rivangato il passato. Dirlo a Greta? Sarebbe stato difficile, sinceramente non so come l’avrei presa se il mio hombre m’avesse confessato d’esser andato a letto (anche solo una volta) con una tizia della compagnia, che sempre mi tocca avere tra i piedi e che sotto-sotto sospetto volermelo rubare. Personalmente, gli avrei dato un aut-aut: i tuoi amici o me e lì ci sarebbero stati null’altro se non dolori.

Il problema, per come la vedo io, è che in una qualsiasi altra litigata di coppia, il POV di Kanon, così com’è, corrisponde al più ragionevole: Greta la fa troppo facile a dire che sarebbe stata comprensiva, e poi lui palesemente ignorava Pandora, quindi o Kanon è un attore da premio Oscar, oppure stava dicendo la verità. Invece, l’inghippo è che questa vicenda è stata la goccia che ha fatto traboccare il proverbiale vaso: tutte le accuse di Greta, secondo me, corrispondono alla bile accumulata fin dall’inizio di questa relazione, la quale non aspettava altro che eruttare. Bisogna dar credito alla ragazza, che ha dimostrato una pazienza granitica nei confronti di Kanon, sorvolando su ogni suo comportamento lunatico e concedendogli sempre una seconda, terza, quarta, quinta possibilità. Lo ama, è innegabile, però Kanon ha sbagliato tanto, troppo e ora deve pagare il conto della mala gestione del loro rapporto. Lodiamo però la sua tenacia a voler tener duro, ad aver fatto pace col cervello, ammettendo di amare Greta e di non volerla perdere.
Da una parte, Greta ha le sue brave colpe perché doveva
immediatamente mettere i puntini sulle i e se c’erano degli elementi che la infastidivano, doveva subito discuterne con Kanon, prima di arrivare ogni volta ai ferri corti. Ciononostante, quest’ultimo tentava anche di venirle incontro, si stava impegnando, quindi i due stavano viaggiando su di una corda tesa. Poi oggettivamente, lei non gli concede neanche di spiegarsi, almeno raccontandole di quella maledetta notte.

Innegabilmente la morte di Agata ha spezzato l’ultimo filo che li legava – almeno al momento. Comprendo benissimo il dolore di Greta: anche se magari alla fine non si frequentavano più come prima, Agata ugualmente era una sua carissima amica, una parte della sua vita e averla perduta così, in un attimo, a seguito poi di uno stupido diverbio è straziante. La cosa che più mi fa male, a pensarci, non è tanto la crepa tra Kanon e Greta – loro sono vivi e prima o poi supereranno questa crisi. Invece, la morte di Agata è una ghigliottina, un taglio brutale, nulla si potrà mai dire e fare per poter rimediare.

E qui io biasimo Kanon. Non so, forse era intimidito, forse non ragionava bene neanche lui, solo che avrebbe dovuto rivelare a Greta che gli ultimi pensieri di Agata erano per lei. Doveva dirle che gli è morta tra le braccia e che, malgrado ogni discordia, lei voleva bene alla sua amica. Non so, sinceramente, se giudicare quest’omissione un attimo di disorientamento in Kanon o d’inconscio egoismo (prima si pensa ai vivi, poi ai morti). In ogni modo, credo che a Greta avrebbe fatto piacere ascoltarlo, anche qualora non fosse servito a riappacificare i due.
Poi l’incontro con Milo, anche lì straziante. E certo che nessuna di quelle sciacquette tanto “amiche” di Agata c’erano a porre fiori sulla sua tomba, le stronze. Hoel ancora aspetta con ansia il giorno in cui Shaina & Co. finiranno a Nasso a far compagnia ad Arianna. O in bocca al Mintauro, visto che Greta ha deciso di tornare a Creta e lì fare il punto della situazione. Mi pare giusto, avrei fatto lo stesso. Un piccolo applauso al suo datore di lavoro, magnanimo e comprensivo, proprio come quelli che si vedono spesso in giro *risata sarcastica qua*
Avevo già scritto nella mia previa recensione, che al funerale avevo trovato un po’ ipocrita l’atteggiamento degli amici di Kanon, che tanto avevano sparlato alle spalle di Agata. Però qua Milo veramente dimostra di soffrire per la perdita della cognata, non soltanto per lei ma anche per il fratello, il quale sicuramente ne rimarrà devastato.

Sì, a suo modo Aiacos l’amava. Questo è innegabile. Avrebbe potuto farlo meglio, eh, talora il loro amore sfiorava il tossico, tuttavia Agata è morta con la consapevolezza di esser stata amata (e nonostante ciò, ugualmente l’ultimo pensiero per Greta !) Ora colui che starà all’inferno è Aiacos. Oh sì. Perché lui conosce le sue mancanze verso di lei, sa la verità. Ha fallito di proteggerla dal lato meno onorevole si sé, ha permesso che quelle sciacquette la mettessero contro Greta, le ha spiattellato il segreto, ha guidato quella moto … Non c’è rimedio, non c’è redenzione che possa cancellare tutto. Non c’è una speranza di ricominciare, come potrebbe essere per Greta e Kanon. Agata è morta. Ogni futuro è morto, seppellito con lei. È del passato. È finita. Aiacos potrà convivere solo col ricordo di lei, senza più sentirla, vederla, parlarle. Lei è divenuta un insieme di pixel digitali delle foto; una bella tomba. Vive nel ricordo, nel passato, nel mondo degli “e se …”

Forse Aiacos andrà avanti, forse si rifarà una vita. Ma Agata abiterà sempre nel suo cervello, in un angolo remoto, riaffiorando ogni tanto ora come un dolce ricordo, ora come una stilettata.

Scusa per il delirio.

Alla prossima,
H.
Recensione alla storia La mia vita nelle tue mani - 16/04/21, ore 13:13
Capitolo 29: Capitolo nr 29
“Ci devono essere sempre le disgrazie a ricordarti che le cose importanti della vita sono altre?” Sì, Saga, purtroppo per noi, natura ci ha creati testoni e ciechi, ergo prima di realizzare le nostre priorità dobbiamo sbattere la faccia e anche dolorosamente. Anche da adulti, ci si comporta da mocciosi, soltanto che i pargoli hanno per scusante la poca esperienza di vita e un cervello in formazione, ma gente grande e grossa?

Come già avevo menzionato in una mia previa recensione, per carità si può capire lo stupore e anche delusione dei genitori dinanzi ad un coming-out. Se ciò non avviene, tre sono gli scenari: a) già lo sapevano /sospettavano; b) sono ancora mezzi scioccati dalla rivelazione e il loro sarà una reazione a scoppio ritardato; c) ci si trova in un film romantico. Umanamente parlando, è naturale che i genitori possano essere presi di contropiede, poiché tutti hanno il desiderio inconscio di vedere i propri figli sistemati, con una famiglia propria, acciocché non siano soli nella vecchiaia e possano essere felici. Certo, ora il concetto di “famiglia” è divenuto molto variegato, ma non siamo qui per discutere di questo. Kanon aveva ragione, quando diceva che bisognava un minimo prepararsi, è una notizia che comunque sconvolge i genitori.

Ma poi basta. Dopo essersi ripresi dalla botta iniziale, dei genitori che amano veramente il proprio figlio lo sosterebbero nelle sue scelte, magari certo domandandogli se veramente ne è sicuro, chi sia costui col quale esce e se si tratta di una persona a modo, etc. Non certo trattarlo alla stregua del peggiore dei criminali. Il padre dei gemelli ci ha fatto una figura davvero misera, blaterando le più assurde delle sciocchezze. “Capisco farsi di cocaina, andare a puttane …” e certo, perché i gay anche loro non si fanno di cocaina e non vanno a prostituti? Dai!
Che poi, Saga è maggiorenne e consenziente, non si può neanche dire che qualcuno lo stia manipolando a compiere atti, di cui non comprende appieno il significato o che comunque stia abusando della sua autorità su di lui. Se poi dovesse fare marcia indietro e pentirsene, oh!, saranno anche problemi suoi, no? La famiglia fa benissimo a preoccuparsi, ma deve anche lasciare spazio ad una persona d’operare le proprie scelte, si fa sempre in tempo a dire: “te l’avevo detto!”

Solitamente non mi piace paragonare le storie (anche per via dei diversi contesti), però giusto per spiegarti i miei pensieri. Oggigiorno, con l’omosessualità non più un crimine e anzi, diffusa pure nella cultura di massa, certi episodi non dovrebbero neppure esistere, perché al contrario si ottiene come risultato che sul serio il disgraziato di turno finisca male, in cattive compagnie, poiché non più sostenuto dai suoi affetti, dalla famiglia. Diventa vulnerabile e facile vittima. Anche nella mia storia c’era stato un simile episodio, anche se il coming-out è stato più un finding-out con retata da parte degli sbirri nel retrobottega di un barbiere. Ma all’epoca era una tragedia sapere il figlio omosessuale non tanto per motivi religiosi (la sodomia c’era, era praticata bellamente, ergo a nessuno calava un fico secco della religione) bensì perché era un crimine vero e proprio e giustamente, non si voleva il figlio imprigionato, torturato e magari esiliato o direttamente condannato a morte. E si reagiva appunto male, come hanno fatto nella mia storia. Ma qua? Che senso ha? Per l’onore? Perché è più onorevole cacciare di casa il figlio, trattandolo alla stregua d’un assassino/stupratore ed esponendolo al mondo senza protezione?

Saga è stato fortunato, perché aveva già Aiolos, che amava e da cui era riamato. Quindi aveva qualcuno da cui andare, qualcuno che l’ha supportato, anche forse più del fratello, il cui atteggiamento mi sembra un po’ ambiguo. Se da una parte voleva “aiutare” Saga nella sua confessione, dall’altra ho come l’impressione che, pur di trattenere il gemello a sé, avrebbe posticipato all’infinito quel discorso.

Soltanto che Kanon ignorava il tormento tra i due innamorati: il discorso di Aiolos è più che lecito. Non vuole finire come il “dirty secret” di Saga, come l’amante del venerdì sera, una vita fatta di incontri furtivi, di spazi ritagliati, di sensi di colpa, insomma di un amore clandestino da adulterio. Aiolos non se lo merita, così come né Saga né tantomeno l’ignara moglie. Saga è stato onesto e così facendo ha risparmiato a ben due persone un’inutile sofferenza ed è rimasto integro verso se stesso, invece di vivere una vita ipocrita e piena di bugie.

Ed è quello che, anche se in contesti diversi, bisogna fare sempre. Tanto non possiamo piacere sempre e comunque a tutti, a qualcuno staremo ugualmente antipatici, ci beccheremo sempre gli insulti, i quali però risultano inefficaci, se al mattino riusciamo a guardarci allo specchio e vedere riflesse persone dignitose, che vanno in giro a testa alta.

Adesso, parrebbe che Selene, complice del marito, abbia avuto un ripensamento. Non lo sprechi Saga, non si lasci accecare dall’orgoglio e dalle ferite passate. Invece, tenda la mano a sua madre, perché non è mai troppo tardi per perdonare e ritrovare un affetto prezioso.

Un capitolo molto introspettivo, in attesa di proseguire cogli eventi, mi ha fatto innamorare ancora di più di Aiolos, che nonostante tutto è sempre lì per Saga, con quel suo amore infinito che lo sostiene e lo protegge.
Bellissimo!

Non vedo l’ora di leggere un altro capitolo, questo me lo sono divorata! Ormai sono noiosa, ma questa storia sta procedendo benissimo, senza pietà, un’analisi acuta di queste giovani vite un po’ allo sbando, con adulti che invece di guidarli le confondo e incasinano ancora di più.

Pollici stra-in-su!
Bisous,
H.
Recensione alla storia La mia vita nelle tue mani - 15/04/21, ore 20:07
Capitolo 28: Capitolo nr 28
Eccoci qua!

Dunque, ho dovuto rileggere tre/ quattro volte il capitolo poiché la mia memoria, solitamente funzionale, stavolta m’ha dato buca. Però ora abbiamo una comprensione chiara delle vicende, quindi allons-y!

Mi avevi anticipato, che mi sarei dovuta arrabbiare in questo capitolo: strano, perché niente mi ha fatto arruffare le penne (finora, c’è quello nuovo e non posso esprimermi). Certo, l’unica punta di fastidio è la tua ostinazione a non farmi crepare male Shaina, né a farla cazziare come meriterebbe, insomma, accetto che non si può avere tutto dalla vita, però vederla là a piangere bella-bellina al funerale mi ha portato ad accarezzare il mio bazooka anti-vipera. Ti avverto che noialtri siamo assai testardi, non smetteremo mai di farti notare quanto Shaina e le sue squinzie siano anche loro responsabili di quanto accaduto, ergo si renda presto conto Greta con che razza di false lei abbia a che fare, così da trasformarsi nel Giustiziere Mascherato e ucciderle tutte per le gioia di Hoel. Ci conto, ciò!

La generale impressione che mi ha dato questo capitolo è di grande malinconia: sia Kanon che Greta (ma un po’ tutti) appaiono, una volta finita la concitazione degli eventi, stravolti, stanchi, sfiniti. Degli zombies che si trascinano proprio, desiderosi di rintanarsi in un angolino e lì di leccarsi le ferite. Greta ha decisamente perso il suo solito fuoco, così anche come il rancore che aveva sputato in faccia a Kanon. Altrimenti, mica si sarebbe fatta scarrozzare a destra e manca da Saga ed Aiolos: d’accordo che in tempi di carestia, la tua benzina si consuma con più gusto della mia, però se davvero lei non sopportasse più Kanon, se davvero lo odiasse, mica tollererebbe la vista di suo fratello e di tutta la sua cricca.

Motivo di più per il quale ho trovato decisamente ipocrita (uhm, ecco, forse adesso l’asticella dell’arrabbiatura si sta alzando) dicevano, ipocrita da parte della compagnia di Kanon di venire al funerale di Agata. Credi forse che mi sia dimenticata di come le sparlassero alle spalle nei capitoli precedenti? Di come la chiamassero scema, svampita, sciacquetta? Di come la trattassero con sufficienza? E adesso vanno tutti a piangere al suo funerale e per quale motivo, sentiamo? Per far piacere ad Aiacos che in questo momento manco sa chi gli cambi le mutande? Per il postulato “Mors tua vita mea”? Per scroccare tzatziki e pomodori al rinfresco?
E invece, chi è che si prende il cazziatone? Kanon! Che d’accordo, anche a lui Agata stava simpatica come una vescica sul tallone, però, essendo colui che l’ha soccorsa, che se l’è vista morire tra le braccia, che ha raccolto il suo ultimo messaggio per Greta e che era il fidanzato di quest’ultima, ecco, lui era l’unico che aveva il diritto tra tutti quei farisei a partecipare al funerale. E invece? S’è pigliato il sermone da Saga, perché s’era imbucato travestito da barbone, magari racimolando qualche euro d’elemosina. Aiolos è stato zitto, forse perché ha capito tutto e perché onestamente è l’unico che sta usando il cervello in questa storia, addirittura più di Saga. #Los4president

Bah!

La situazione adesso appare in stallo, come le condizioni di Aiacos, protetto da mamma-gatto-Violante, la quale spero dia un po’ di ceffoni taumaturgici al suo paziente, ne avrà molto bisogno. Mi ha fatto davvero piacere ritrovarla, soprattutto vedere come Violante sia insensibile al fascino da bello-e-dannato di Kanon, in questo caso dannato perché figurati se schiodi la nostra Behemoth preferita dal suo posto! Dai, falla ricomparire più spesso, non rendercela un cameo e basta! XD

Mi è molto piaciuto il dialogo tra zia Elvira e Greta. Davvero, è stata la parte più commuovente di tutto il capitolo, laddove Greta riguadagna un po’ di punti ai nostri occhi, dopo la magra figura fatta con Kanon. Zia Elvira effettivamente ha ragione nel temere una reazione negativa da parte di Greta: in fin dei conti, tutto ‘sto casino è iniziato quando Agata ha incontrato Aiacos, il quale l’ha traviata di brutto, portandola a separarsi da Greta e anche in malo modo. Di conseguenza, la nostra avrebbe ogni diritto di odiare Aiacos, eleggendolo a capro espiatorio di ogni sua male, dalla morte dell’amica al lavandino intasato.
Invece, Greta dimostra qua una grande e matura obiettività, riconoscendo pur con sforzo la fatalità dell’incidente. D’altronde, come s’è detto, ancora non si conoscono le dinamiche certe, quindi sarebbe davvero sconsiderato azzardare conclusioni affrettate e puntare gli indici, poiché ce se ne potrebbe pentire amaramente in seguito. ( Sì, Greta, ma ricordati che questo discorso vale anche per Kanon. Sennò a fine storia finirai per tagliarti gli indici, te lo diciamo noi in sala che abbiamo letto la storia dal capitolo 1.)

Ho anche apprezzato le considerazioni di Greta sulla madre dei gemelli, il che dimostra la mia teoria come alla ragazza il nostro Kanon ancora gusti; altrimenti, mica si sarebbe scervellata in tutti quei ragionamenti su Saga, su Kanon e la relazione che hanno verso la loro genitrice e viceversa, se a lei di loro non gliele importasse niente. Magari sarà proprio questo ciò che aiuterà Greta a capire ancora meglio Kanon, a farle superare l’orgoglio e a riaprire un dialogo tra loro due. In particolare, deve capire che con la ninfomane lui c’è stato una sola volta e in circostanze – a lui – poco chiare. Lo perdoni, dai. Può sempre mettergli il chip GPS più in avanti …

Bellissimo capitolo, la storia procede che è una meraviglia, ogni volta che si crede d’aver risolto un problema, ecco invece che ne salta fuori un altro. Ormai l’unica mia certezza è l’arrivo del mio figlioccio, per il resto siamo nelle mani dell’autrice, che spero ci condurrà ad un finale in cui Shaina muore divorata da un branco di chihuahua selvaggi.

A prestissimo col prossimo capitolo!
Bisous,
H.
Recensione alla storia La mia vita nelle tue mani - 13/02/21, ore 23:13
Capitolo 27: Capitolo nr 27
“Kanon l'aveva completamente abbandonata a se stessa”

E qui, confessa, hai tentato di uccidermi! Cosa leggo? Kanon che l’ha abbandonata? Ma se aveva tentato di chiamarla! D’accordo, non era raggiungibile, ma secondo te, Greta, perché? Cosa avrebbe mai potuto allontanare Kanon dal cellulare? Un cugino in coma? La zia cardiopatica? I parenti? Uh? Sempre pronta a saltare alle conclusioni sbagliate, eh?
Mi dispiace, qui sono totalmente partigiana verso Kanon (solo sulla questione di “ambasciator che porta pena” e non di “trombatore di Pandora”). Oggettivamente, cosa pretende Greta da lui?

A) Avevano litigato e lei l’aveva sostanzialmente scaricato
B) A. e A. hanno avuto l’incidente e Kanon & Co. sono corsi a prestare soccorso, cosa pretendeva, Greta? Che si facesse un selfie, magari con la morente Agata tra le braccia? Su Agatuzza, fai: Adeee!!!
C) Doveva stare coi parenti e dare la notizia a zia Elvira che nelle braccia ti spira, visto ch’è ammalata di cuore.
D) Mangiare, dormire e magari andare al gabinetto.

E nonostante tutto questo, Kanon L’AVEVA CHIAMATA, ergo non s’era scordato di lei. E se non rispondeva, forse appunto era fuorigioco. Eppoi, scusa, che cappero di replica è: dovevi venire da me a dirmelo? Ma se avevate appena litigato! Minimo Greta gli sguinzagliava contro il mastino napoletano, appena vedeva la sua ombra all’orizzonte! Figurati se gli apriva la porta! Ma non mi faccia ridere, sul serio, sto qui chiodando la suola della mia ciabatta per sbattergliela in faccia! Kanon ha agito bene stavolta, niente da ridire: efficiente, maturo, ha mantenuto i nervi saldi e ha preso le decisioni più importanti, dando le giuste priorità. Si è addormentato? Vaffanbagno, una notte così sfinirebbe chiunque!

“Kanon si rese conto che aveva più di ogni altra volta, sbagliato a comportarsi in quel modo e che forse avrebbe dovuto andare subito da lei.”

E no! No! No! No! Guarda, stavolta il muflone della situazione è Greta, la mia stima verso di lei è davvero calata. D’accordo, è sconvolta anche lei dai sensi di colpa, però ciò non la esonera dall’usare il cervello. Non si era inoltre insospettita che nessuno della compagnia rispondesse? Eh? Allora gli altri tutti bravi e perdonati, mentre Kanon sputazzato e flagellato? Cosa sono questi due pesi e due misure?

“ma perchè ti ho incontrato .. perché?” Questa domanda te la porrai, Greta, quando incontrerai Hoel con la ciabatta chiodata, pronta a rifarti il naso, se non cambi subito atteggiamento. Ti ho sempre condonato tutto – poiché la colpa effettivamente era di Kanon – ma in questo frangente, l’isterica primadonna la stai facendo tu.

Allora, ripeti con me: Kanon.ha.provato.a.chiamarti.e.poi.si.è.addormenato.perché.dopo.una.notte.così.neppure.Rambo.si.reggerebbe.in.piedi! Dopodiché, la scrivi 100 volte su foglio protocollo e me la riporti domani firmata da mamma e papà.

“Il suo più grande amore, mai ammesso a sé stesso, ora lo aveva perso ed il suo cuore sapeva che mai più sarebbe stato felice.” Ma perchééééééé?? Qua io ho sentito un “crack” nel mio cuoricino malvagio. Erano così carucci quei due, le premesse per un SagaxLos 2.0 c’erano tutte e proprio ora che Kanon incominciava a sciogliersi e a guardare più ottimista la vita, ecco che va tutto in vacca e stavolta mi sa che la frattura è troppo forte. Ci vorrà un miracolo per riavvicinarli!
Beh, il nostro gemello può sempre aspettare in castità assoluta per 18 anni e poi impalmare Rhada! Certo, poi finirà per sfondare il letto per via della voglia repressa, ma sono tutte soddisfazioni … Dai! Di nuovo ho salvato la giornata, e ti ho trovato il finale perfetto! Dimmi che sono brava, eh? Dimmelo! Dimmelo!

Beh, certamente l’incontro con Kanon ha influenzato la vita di Greta e per associazione di Agata, ma questo soltanto perché lei ha avuto la sfiga di mettersi col bello, dannato e scemo di Aiacos. E questo non è imputabile certo a Kanon, se a suo cugino è salito il testosterone e l’uziel alla vista di Agata e lei, dopo lo straripamento del Nilo, gli è saltata letteralmente addosso.

Diciamo che Kanon ha inavvertitamente preparato il terreno, ma i due fessi hanno combinato il casino. Insomma, Agata avrebbe potuto innamorarsi di chiunque, anche di Aphro!

“Da quel mezzo damerino mi tocca pure farmi toccare!” = tranquillo Kanon, m’offro io volontaria al posto tuo!

“Se vuoi ammazzarti tu, fai pure, ma non ti azzardare a fare del male a Saga!” IO. AMO.QUEST’UOMO!

Ha ragione! È ora che Kanon la smetta di fare il bambino viziato, che ogni volta che ha problemi, schiocca le dita e pretende che Saga abbandoni tutto e tutti e corri da lui! Los tutto arrabbiato perché Kanon s’è comportato da orango tango? Mamma mia, mi sento tutta un fremito, mancava che il nostro Sagittario preferito si strappi la camicia di dosso, si pigli Saga sulle spalle e rimarchi il territorio e siamo in delirio ormonale! Scherzi a parte, Kanon ha esagerato, deve rispettare innanzitutto suo fratello, che non è una latrina pubblica da usare ogniqualvolta ne ha la necessità! Anche lui ha una sua vita e non deve essere sempre agli ordini e capricci del minore! Secondo, cosa pensava Kanon comportandosi così? Non aveva pensato che poteva fargli seriamente del male? Mah!

Ultimo ma non ultimo, evvai Selene! Fagliela vedere a quello strunz di tuo marito! Specialmente adesso, che suo nipote balla il tango con la Morte, la famiglia deve rimanere unita! E se al posto di Aiacos ci fosse stato Kanon? Forse per questo motivo lei ha preso coraggio e si è opposta al marito. Sento aria di grandi cambiamenti, chissà che questo triste evento non sia la pezza per ricucire il loro rapporto.

Bellissimo capitolo come sempre, malgrado l’incazzatura provocatami! Questo comunque rimane indice indiscutibile di qualità della storia, altroché!

Adesso vediamo come procederà la crisi Kanon-Greta e soprattutto, non vedo l’ora di leggere del mio figlioccio! Piccino!

Un grandissimo abbraccio e grazie ancora per questa bellissima storia!
Bisous,
H.
P.S. Greta ha torto!