Recensioni di theuncommonreader

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia And War for a moment was no more - 15/03/16, ore 20:55
Capitolo 1: And War for a moment was no more
Eccomi qui a recensire in diretta. ù_ù
Aspettavo questa raccolta con ardore, e sapere di averti fatto amare questo genere ancora troppo poco popolare (traine in SPN XD) mi rende una mammina orgogliosa.

Vediamo di passare al commento: prima di tutto, ho apprezzato moltissimo la cura dei particolari, che aiuta a trasmettere un'atmosfera tanto catturante che si ottiene solo con la massima verosimiglianza. Sei riuscita a trasportarmi direttamente sul campo, con descrizioni brevi ma intense, rievocando perfettamente la scena che desideravi in poche frasi: la polvere che si alza da terra, il rantolo dei feriti a un passo dalla morte, rendono quella cupezza che dà al pezzo il la.

Prendi poi a parlare di Eris, descrivendo il suo sorriso come "affilato", il che si riallaccia alle armi che spuntano dei petti dei morti e dei rantolanti, creando in questo modo una giusta coesione tematica e semantica: Eris stessa, la Discordia, è la causa della guerra di Troia, che serpeggia tra i due schieramenti metaforicamente e in forma incarnata. L'immagine della dea che aleggia sui resti della battaglia è particolarmente evocativa, soprattutto nel suo chinarsi a osservare il risultato del proprio potere.

Più pregnante ancora è il suo chinarsi ad assaggiare il sangue -
vagamente riprendi un tema che mi è caro, quello della divinità che osserva il mortale come un essere tanto simile eppure differente, immensamente più fragile. In questo caso, Eris non se ne preoccupa ma dimostra una curiosità quasi infantile - del resto, i bambini esplorano principalmente con la bocca nei primi anni di vita; allo stesso tempo, quel sangue diventa una libagione che non è più animale, ma quella del sacrificio umano - che prende il posto delle normali libagioni, che sono il nutrimento stesso degli esseri divini, di nuovo creando una metafora sulla natura di Eris e Ares, in quanto parti di uno stesso intero.

L'interazione tra i due gemelli è una delle parti che più ho apprezzato, così oscillante tra il fraterno, con quel tono sarcastico che spesso è tipico di questi rapporti, ma anche pieno di una gelosia che può essere solo amorosa, e ben si accompagna alla natura della Discordia.

Anche l'uso del lessico sottolinea questa ambivalenza: i loro sguardi che si intrecciano in una "congiunzione nefasta", il peplo che la fascia come un amante insaziabile, aiutano la vibe sottilmente bestiale che vuoi creare tra i due, formata da una parte animalesca e di una più profonda che viene fuori più sotto, nell'improvvisa fragilità di Eris e in quella di Ares che così ingordo non accetterebbe di separarsi da colei che ha scelto ma neppure di renderla l'unica - tipico della cultura maschilista antica, del resto, e soprattutto di una divinità che è forte del suo potere.

E' il non detto a creare la profondità psicologica, quello che viene appena accennato nelle immagini flash che attraversano la mente di Ares, e che paradossalmente fermano il tempo nel campo, rallentando l'azione , ritagliando loro un momento di eternità.

Insomma, la dinamica che hai creato è assolutamente accattivante, e ho messo subito la raccolta tra le ricordate perché non voglio perdere neanche un instalment. ùù Attendo con ansia il prossimo aggiornamento e sono molto felice che tu l'abbia già pianificata, così non rischio di restare senza. Sappi che se ti venisse in mente di fermarti, "io ti troverò" #cit.

Alla prossima! :*

PS: Unica piccola imprecisione, se vogliamo chiamarla così, è il definire Afrodite la "donna" di Ares, trattandosi di un dialogo tra due divinità. Troverei un termine analogo - "amante", "compagna", "innamorata"? - di modo da renderlo più verosimile per un'interazione divina. A parte questo, todo perfetto!
(Recensione modificata il 15/03/2016 - 08:57 pm)
Recensione alla storia L'Adorabile - 28/01/16, ore 19:01
Capitolo 4: Aeterna Vox
Ciao! Eccomi qui a recensire il capitolo finale di questa tua long!

Ero molto curiosa circa la conclusione, e devo dire che non mi ha affatto delusa. Mantieni lo stile poetico che caratterizza tutta la storia (e in generale il tuo stile di scrittura), il che è coerente con i capitoli precedenti e con l'atmosfera che hai voluto creare.

Anche la brevità penso si adatti alla tua storia così come l'hai narrata: si tratta di un epilogo, questo, le parole finali di Parthenope ad Odisseo con il loro monito e la loro promessa. Mi è piaciuto il fatto che lei dichiaratamente prenda possesso di qualcuno che, fisicamente, non ha potuto avere. Parthenope parla un po' come la personificazione di un'ossessione.

L'inesorabilità è però contrastata da una fragilità di donna: il momento in cui lei lo implora di cercarla e guardarla mostra il suo essere, sotto la patina di divinità che le dà essere la sua forza motrice, ancora insicura, il residuo della mortale che è stata.
Niente, è un finale che mi è piaciuto molto. Vorrei però vedere un sequel in cui avvenga un incontro tra i due, quello predestinato da Parthenope. ;)

Ti faccio i miei complimenti! La storia mi è davvero piaciuta. ^^ Alla prossima!
Recensione alla storia L'Adorabile - 13/01/16, ore 17:12
Capitolo 3: Elegia
Eccomi a recensire questo penultimo capitolo!

E' forse il migliore che tu abbia scritto: per tutto il tempo, leggendo, c'era quella sensazione di epicità che trovo sempre nei tuoi scritti mitologici, ma qui era perfetta. Il tuo narrare dell'incontro tra Parthenope e Ligeia, il loro rapporto di sorellanza nel dolore e poi, in un crescendo, il perire dei mariani, la fuga dell'Argo e la sconfitta da parte di Odisseo è pieno di quel pathos che non sfocia mai nel ridicolo. Grazie alle frasi brevi ma auliche, riesci a richeggiare il feeling delle opere classiche senza risultare per nulla pesante.

Dal punto di vista della trama, ho già accennato di aver apprezzato il rapporto tra Parthenope e Ligeia; altra buona idea è l'incontro ravvicinato con Laerte, che passa al figlio, tramite i suoi racconti, il desiderio per Parthenope come una malattia. Pregnanti sono la descrizione delle prime vittime dei due "splendidi mostri" - fai ben capire l'ambivalenza di sentimenti e istinto di Parthenope al riguardo - e quella della venuta di Odisseo. Molte frasi, estremamente visuali, mi sono rimaste in testa ("Dio tra gi Dei") e così il dolore della protagonista nel non vedersi amata da Nessuno, la sua verginità sottrattale dal Mare (non perde mai occasione, quel Poseidone, eh).

Il mio capitolo preferito sino ad ora, complimenti.

Ti lascio con le mie solite noticine, sperando di fare cosa utile:

"La Dea che mi aveva reso tale" --> Sembra che tu voglia dire "la dea che ha reso dea anche me", posta in questo modo. Metterei: "che mi aveva dato queste sembianze"

"con le piume" --> La sineddoche qui è un po' azzardata: aggiungerei "delle ali", per creare un'immagine più chiara.

"incantammo Giasone, e gli Argonauti." --> C'è una virgola di troppo.

"Conoscevo" --> Meglio usare "sapevo", poiché "conoscere" non regge il "che".
Recensione alla storia L'Adorabile - 07/01/16, ore 16:44
Capitolo 2: Fiore del Desiderio
Eccomi qua ad approfittare dello scambio per continuare a recensirti - sono stata impegnatissima con un contest e non ho avuto modo di farlo prima. ^^"

Inizio col dire che questa storia continua a piacermi molto: un po' per il mito in sé, che non conosco bene; un po' perché lo stile si adatta tanto bene alla materia narrata da rendere la lettura particolarmente gradevole. Mi piace il tuo alternare periodi lunghi frasi più brevi e incisive (unica eccezione, questa parte: "I giorni si rincorrevano senza freni. E il mio dono aumentava.", che mi è parsa un po' troppo spezzata. Forse, un semplice trattino avrebbe dato quella pausa che serviva per creare l'incisività; il punto mi è parso un po' troppo lungo. Ma si tratta solo di un'eccezione, come detto).

Apprezzo molto come gestisci la narrazione in prima persona, che non mi piace particolarmente; trovo invece che la tua storia l'accordi benissimo con lo stile che hai scelto, così aulico e anticheggiante, tanto che sembra davvero di leggere un estratto di un poema epico in cui un personaggio narri le sue avventure. Anche le immagini e il tuo modo di descrivere è suggestivo.

Per quanto riguarda i contenuti veri e propri, la figura di Parthenope, così decisa a restare una vergine ma altrettanto condannata ad attirare gli uomini, mi sta piacendo, soprattutto nella crisi finale in cui per la prima volta la giovane prova sulla propria carne il desiderio. Ho trovato questo snodo un"ironia tragica", il fatto che venga trasformata nel più attraente dei mostri - quasi sia il Desiderio incarnato, che può scaldare come può scottare. Come spesso accade, ho provato pena per lei, che non ha scelto di essere bella e si trova in balia della Sorte, come quasi tutti i personaggi dal destino tragico.

Il discorso di Afrodite è stata forse la parte più bella: continuo ad apprezzare il gioco di parole ("potresti non essere amata da Nessuno").

Continuerò a seguire con piacere questa storia: aspettati altre mie ricomparse, per quanto di grande lentezza. XD

Le mie solite piccole note\consigli, sperando che ti siano utili:

"mortali" --> Poiché indici la stirpe di appartenenza, anddrebbe in maiuscolo.
"agnelli, perché" --> Penso che la virgola sia superflua, in questa frase: crea un fastidioso stacco alla lettura, non trattandosi di un inciso.
"perché" / "perché" --> Piccola ripetizione. Sostituirei il secondo "perché" con un "poiché", per variare un poco.
"tentatore" / "tentai" --> Anche qui, per variare cambierei "tentai" con "provai".
Recensione alla storia Turn up the lights - 06/01/16, ore 18:36
Capitolo 4: ...and I'm just the same
Eccomi qui a recensire questo breve testo scritto per me. :3
Ho trovato la drabble molto poetica, ricca di immagini evocative e di simbolismo. Particolarmente ho apprezzato la coppia "cielo"\ "Paradiso", l'alternarsi di sacro, rifiutato, e di profano, sensuale e sessuale.
Il rapporto tra Apollo e Artemide\Diana è quello complesso a cui le altre drabble ci hanno abituato, e nominare anche Zeus è stata una buona trovata per dare un accenno della vita "al limite" che i due conducono, l'ambiente in cui sono cresciuti che, di conseguenza, li rende più credibili e coerenti. Tra l'altro, un ambiente estremamente vicino a quello mitologico "originale", dove la fertilità, la sessualità è così esaperata; per cui apprezzo ancora di più i riferimenti.
In definitiva, l'ho trovata di delicata crudezza, se l'accostamento ha un senso.
Niente, come sempre mi è piaciuta molto.

Solo un paio di appunti\ suggerimenti, al mio solito:

Bella, oltre la perfezione, e ---> Toglierei la virgola dopo "bella" per eliminare l'inciso. Frammenta un po' troppo la lettura.
La fissa [...]: è pura --> A una prima lettura, poiché sulla scena abbiamo due personaggi "femminili", si capisce poco a quale delle due ti riferisca. Potresti aggiungere in inciso un "Diana", per prendere più chiaro il soggetto.