Recensioni di Hiroshi84

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Recensione alla storia Pallina mia - 23/01/23, ore 11:41
Capitolo 1: Pallina mia
Tra luna e mare, ho letto questa accorata poesia.
Il componimento mi ha commosso in quanto l'ho trovata toccante e raggelante. Mi dispiace dal profondo del mio cuore che pannacottina ti ha lasciato.
Non ci piace pensarci né quantomeno parlarne, ma tutti noi in fondo al cuore lo sappiamo: come tutti gli esseri mortali, anche i nostri mici non sono eterni e che un giorno sono destinati ad attraversare il Ponte dell'Arcobaleno. Ma li ritroveremo, stanne certo, assieme a tantissimi altri amici animali. A tal proposito, ne sei consapevole visto che la poetica non tradisce elementi che richiamano la spiritualità.
Nel leggere questi i versi è come se si apre un vortice dell'interiorità dell'io lirico, si avverte chiaramente una mancanza profonda, un senso di abbandono forte e potente. Nella dolorosa sequela hai realizzato un potpourri di immagini, di emozioni e sensazioni che attraverso i sensi arrivano fino al cuore.
Una ciotola di... bandierine verdi e tanta solidarietà da parte del sottoscritto.
Caro Francesco, ti ho mandato tre messaggi privati abbastanza corposi, a dispetto di quello che ti ho scritto nel terzo messaggio, desidero leggerti ancora puntando i riflettori su questa poesia, prima di ritirarmi per deliberare come si suol dire.
Il contenuto ha una forza espressiva tutta sua che a tratti omaggia i noir urbani, il tutto visivamente riuscito e per di più con un rigore formale grazie a delle immagini che lasciano spazio ad un realismo concreto, il verseggiare dispone di una precisa chiave di lettura degli eventi che riguardano il popolo del giorno e del popolo dell'alba. Un componimento coerente con la tematica però non completamente cupa e "buia". In proposito credo di avvertire uno stato d'animo decisamente introspettivo che si riflette nell'ambiente descritto e forse il desiderio di chiuderlo fuori scivolando magari in una notte più equilibrata fino all'alba fatta pur sempre di responsabilità, difatti la chiusa sa di quotidianità.
Un lontano ieri che comunque ci coniuga con un vicinissimo, pardon appiccicato oggi.
Bravo, una bandierina verde fosforescente.
(Recensione modificata il 30/11/2020 - 01:05 pm)
Versi originali, da brividi e recitati con sentimento. Domani è Dicembre e... --- di doman non c'è certezza --- (cit. di Lorenzo de' Medici)
Sequela profonda e "spaziale" (termine giovanile che indica un qualcosa di incisivo, di togo, ecco) che rimane facilmente impressa sia per argomento/tematica e sia per come è stata strutturata.
Questa poesia mi ha trovato, mi ha fatto riflettere, mi ha ghermito e poi mi ha incatenato nel grigio di questa mattina della mia città, dove l'Ombra cupa del Covid-19 ahimè scende anche da noi, Covid-19 che di certo non sono gli alieni i mandanti.
Volgiamo lo sguardo alle stelle e al buio della notte, un "brancolare" nel buio un po' come gli studiosi che studiano fenomeni inerenti allo Spazio e agli extraterrestri che non trovano gli elementi giusti per venirne a capo dinanzi a casi difficilissimi. E questo "caso" risulta veramente complicato anche perchè genera dubbi sulla veridicità inerente all'esistenza del virus in questione, un po' come la perplessità sulla reale e concreta esistenza dei suddetti.
Chiusa efficace, noi come macchine abbiamo dei pulsanti che automaticamente vengono premuti e che risultano auto installanti. E una volta che vengono lanciati certi "programmi" non abbiamo le capacità di disinstallare quelli che procurano... virus.
Bravo, ti sgancio una bandierina immersa nell'Amuchina.
(Recensione modificata il 30/11/2020 - 11:32 am)
Poesia che si allinea alle imminenti festività natalizie. Ottima "esecuzione" poetica. Mi riscalda dal gelo che sento, le parole emettono nostalgiche vibrazioni o comunque delle evocazioni che passano direttamente al cuore e all'anima.
I versi pochi ma intensi intense nonchè pittorici, "suonano" di autenticità, l'io lirico coglie con rispetto costoro che suonano i tradizionali strumenti. Ecco perchè la genuinità fa padrona alla lettura. A mio avviso il verseggiare riporta il lettore di una certa età ai tempi che furono in quanto codesti suonatori si sono un po' "persi" causa di un pubblico disinteressato e materialista tanto è vero che ritengono i suonatori anacronistici. Ah, certuni non capiscono un... corno, certi insolenti poi meriterebbero di essere gonfiati come... una zampogna.
Bravo, faccio dono a te di una bandierina verde che piazzo sotto l'albero di Natale.
Io? mi sarei seduto accanto, addirittura. :-) ma educato e gentiluomo come sono mi sarei attenuto a tale detto: dice la mamma Rocca si guarda man non si tocca.
Poesia che esprime femminilità, senza ammicco e senza cascare nella diretta sensualità sebbene il lettore può facilmente ricreare l'immagine di una "bonazza" o comunque una donna fascinosa e appariscente. sei stato capace di evocare quasi una dimensione superiore, difatti la musa la identifichi come una Dea. In proposito la donna assume il leitmotiv di questa "intrigante" poesia.
Bravo Francesco, fungendo da controllore (recensore, va') ti convalido la poesia.
Signorina, il suo biglietto è apposto. Emh, signorina ma lei... quando si guarda nuda allo specchio non ha la tentazione di prendere le mani e toccarsi da sola? :D
Alla proXxx!!!