Recensioni di Hiroshi84

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Il volo di Aurora - 04/11/22, ore 11:08
Capitolo 1: Il volo di Aurora
Dopo aver letto questo racconto mi è venuto subito in mente il film "Le ali della libertà".
Righe pregne di significato, qui l'autore vola in alto, libertà/prigionia che "ingabbiano" il lettore in delle libere riflessioni. La composizione, attraverso vivide descrizioni che si innestano sul metaforico, ricreano un parallelismo con la libertà umana. Libertà, questa (s)conosciuta.
L'autore con la sensibilità giusta, verso la parte conclusiva illustra di come la prigione, agisca sulla mente del prigioniero, fino a fargli perdere il concetto stesso di libertà, libertà che al si limita al massimo ad essere ambita o desiderata.
In conclusione, l'autore ci offre un brano mirabile e coinvolgente nonché corredato da profondi dettami esistenziali. Nonostante la chiusa, il testo si "lancia" in qualche modo in un messaggio positivo, dovuto all'incipit e alla parte centrale dello snodo.
Mi prendo la libertà is votare questa pubblicazione con una bandierina verde.
Recensione alla storia Una Lettera ad uno Sconosciuto - 01/10/21, ore 21:27
Capitolo 1: Una Lettera ad uno Sconosciuto
Un ispirato testo di natura epistolare, il quale avviene una sorta di innesto tra autrice e lettore, (o viceversa???) un esternare in forma scritta dove l'amore per la scrittura e la gran voglia di condividere primeggiano sensibilmente. Il componimento si rivela fin da subito per quello che è, oltretutto nella sua brevità riscontro tocchi di classe ovunque. Grazie ad una scrittura appassionata e diretta, mai banale, il testo riesce a stringere insieme mondi diversi e distanti. Giusto per insistere ancora, la riuscita della pubblicazione ha come complice la scelta dello stile che come già detto è di tipo epistolare, un filtrare la scrittoria passione e al contempo sentimenti. Analizzando "Una lettera ad un sconosciuto" nonché diverse pubblicazioni precedenti, secondo me, si avverte tra i tanti aspetti un’eco ovattato e lontano di recondite emozioni, belle e meno belle.
Bene, adesso mi soffermo sul sul seguente passaggio:
- - -  Penso spesso, quando scrivo una storia, a colui/lei che la leggerà. E mi chiedo: la leggerà con la sua voce o mentre i suoi occhi scorrono sulle parole, sentirà le parole con una voce che gli piace? Magari quella del suo attore preferito o di una persona cara. Avrà la mia stessa cadenza e interpretazione o sarà. - - -
Desidero rispondere al tuoz quesito, senza fare riferimento a letture di altri autori o altre autrici, (in proposito, spesso leggo la qualunque con la mia voce oppure con la voce di Luca Ward, il mio doppiatore preferito oppure Stefania Patruno, la mia doppiatrice prediletta) ma ponendomi semplicemente sui tuoi lavori.
Quando ti leggo, immagino la tua voce, una voce generalmente chiara, dalla squisita cadenza "nordica". Nei lavori malinconici, immagino la tua voce decisamente scura ma affabile e confidenziale. Oh, naturalmente senza perdere la friulanità.
Riguardo il passaggio:
- - - Mi piacerebbe rompere la quarta parete, e riuscire a parlarti, proprio come ora, a raccontarti qualcosa come se fossimo faccia a faccia, seduti davanti ad una tazza di caffè o a una birra gelata, come preferisci. - - -
La quarta parete col sottoscritto, l'hai rotta spesso nei lavori autobiografici o comunque personali. Un "barare" (inteso come bar) senza barare in quanto immagino il tuo spazio come un bar accogliente e sincero come l'acqua Dolomia (faccio pubblicità occulta! Ahhahaha!!!!) ove poter bere e dialogare.
Caffè o birra? Forse non lo sai: piglio sempre un bel Mojito! Sai, oltre a ritenerlo il mio cocktail preferito, c'é da dire che il suddetto acquisce per me una gradevolezza sia al palato e sia allo spirito. Non esagero a dirti che il Mojito lo considero nettare degli Dei, dandomi una gran carica durante le conversazioni.
Infine, focalizzandomi sulla chiusa della lettera:
- - - Quando scrivo, scrivo qualcosa che mi piace scrivere, qualcosa che mi rappresenta, ma penso anche a te, che leggerai le mie parole e mentalmente ti ringrazierò in anticipo.
Ti saluto sconosciuto, è stato bello scriverti. - - -
Allora é un pensarsi o pensarci a Vicenza. Emh, scusa a vicenda. :D
Scrivi sempre tutto ciò che desidera il tuo cuore o comunque tutto ciò che ti suggerisce il tuo animo narrativo/poetico. Te lo meriti e te lo devi.
Grazie per il ringraziamento, a mia volta ringrazio te col ringraziarti ringraziandoti.
Ti saluto con la mano che sventola e con la bandierina verde che sventola sopra il tetto di casa tua.
Un abbraccio con tante CI!
Recensione alla storia In The Fog - Nella Nebbia - 29/09/21, ore 23:56
Capitolo 1: In The Fog - Nella Nebbia
Buonasera Aurora, a distanza di tempo, ho la possibilità di collegarmi su EFP, di leggere una tua opera pescata a casaccio e rilasciarti un'appassionata nonché sincera recensione. Allora, comincio col dirti che il titolo mi ha tratto in inganno: credevo di "perdermi" in una storia horror dalle tinte "nebbiose", invece... no!
Gradevolissima e apprezzatissima lettura, ne ricavo un racconto avente un incipit relaxante e suggestivo ma non meno avventuroso del prosieguo, (precisamente dalla parte centrale in poi) e soprattutto un racconto non "legnoso".
Azz! Improvvisamente la realtà degli eventi si intrecciano con sequenze immaginifiche e decisamente adrenaliniche. Il tutto culmina con un evidente lato ambientalista/animalista ed una poderosa edificazione morale. Difatti sei riuscita a dar sfoggio ad una assoluta indipendenza di pensiero la quale spicca empatia e sensibilità. Attraverso ciò, si aggiunge un escursionando nei meandri... dei ricordi.
Ad ogni modo, le righe mi hanno fatto vivere una sana avventura dal sapore friulano, un po' come un romanzo molto immersivo oppure come un film molto immersivo che comunque si pongono (sempre le righe, eh!) l'obiettivo di raccontare una storia che... va ben oltre. E ci riesce! Ci riesce perché il lettore ha la possibilità di fruire dell'impianto narrativo che, a conti fatti, riesce a donare l'atmosfera giusta e a lasciare qualcosa dentro.
Secondo me, fantasticare NON fa male al cervello. Beh, considerando come è ridotto il mio non mi faccio problemi. In proposito, i miei film mentali, (di qualunque genere) fondamentalmente hanno dei vantaggi poiché tra i vari aspetti mi permettono di entrare in sintonia con questa pubblicazione.
Che altro aggiungere? Il componimento scorre benissimo e non fa scendere l'attenzione in nessun frangente, anche grazie a un buon equilibrio delle sequenze. Ottima e calzante poi la scelta "musicale". De André, é De André! De André: sempre, per sempre e forever!
Aurora, visto che adori avventutarti tra montagne e boschi, spero che la bandierina verde la quale ti dono non risulti... troppo imboscata. :D
Buona ricerca!!!
Alla prossimissimaaaa!!
Recensione alla storia Allo Specchio - 28/08/21, ore 15:16
Capitolo 1: Allo Specchio
"Aurora attraverso lo specchio" di Aurora Carroll Giacomini. :D
Incredibilmente interessante da leggere questo racconto, senz'altro "rispecchia" l'autrice, la quale si mette a nudo. Oh, a nudo, ma pur sempre vestita. :-)
Ne ricavo poi anche un piano surreale come un rifugio dove sentirsi più completi, nella quale trova spazio persino... la macabra fantasia.
Difatti quel --- “Stavo immaginando di aver appena ucciso qualcuno.” Rispondo, mentre la bocca torna orizzontale. --- mi ha steso, mi ha ucciso.
Giusto per insistere ancora, visto che Aurora stava tagliando le rape e nella sua mente stava uccidendo qualcuno, immagino che quel qualcuno doveva essere... un testa di rapa! :D
Una cosa che ho percepito una sottesa malinconia, credo un soffermarsi o un rammendare trascorsi non facili. Aurora: una persona provata dalla vita ma non consumata... fisicamente. Lo specchio non lo ritengo traditore, quindi è affidabile.
In conclusione, una prosa ben riuscita direi, avente una "cornice" introspettiva con alcuni elementi sarcastici.
Green flag!!!
Alla prossimissimissima!!!
Recensione alla storia Il Solstizio d'Inverno - 24/01/21, ore 22:34
Capitolo 1: Il Solstizio d'Inverno
Wow, quanta magia, suggestione e stimoli emana questo componimento! A tratti la gestione della narrazione tende ad apparire in qualità di glossario perché "illustra" sia le magiche figure e sia gli animali domestici con una risosante morale sul legame che si tende a creare, una narrazione peraltro stilata virando sul lato personale e "scientifico" e non in maniera popolana.
Sai, la lettura l'associo a quelle antiche storie irlandesi, insomma riscontro almeno parzialmente l'atmosfera folk irish per il godimento degli appassionati del fantasy celtico e non.
Il componimento si fregia anche di tradizione, di indagini e di origini straordinarie e naturalmente magiche. La parte conclusiva é di indefesso sentimento, righe di rispetto e di buon cuore.
In conclusione un racconto da leggere davanti allo scoppiettante camino, accarezzando il gatto o il cane e magari lasciandosi tentare dall'idea, che dietro la porta ad osservarci ci sia una delle creature rappresentate.
Brava Aurora, una bandierina verde, lo stesso verde degli sterminati prati dell'Irlanda.