Recensioni di FoolThatIam

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Recensione alla storia C'è sempre un domani - 19/02/24, ore 20:35
Capitolo 13: Posso volare
Sembra quasi che la discussione sulle spie che apre il capitolo, per quanto opportuna e rivelatrice anche di trama, sia solo una scusa per Levi per avviare un discorso. Di fatto è altro di cui ha bisogno di parlare con il fidato Onyankopon.
Si riparte con i dubbi esistenziali su cui avevamo cominciato a riflettere sul capitolo precedente, sui quali Levi si ritrova a discutere con qualcuno di cui si fida, cosa che ovviamente lo aiuterà dopo a far chiarezza nei suoi sentimenti e sui suoi desideri, ma andiamo con ordine.
Il punto della situazione che ne consegue è abbastanza sorprendente, ma riflettendoci poi non molto alla fine, per le motivazioni che schiettamente Levi ha fornito a Onyankopon.
Tendenzialmente nei miei scritti ho sempre descritto Levi come nello spettro della demisessualità, cioè qualcuno la cui sfera sessuale tende a manifestarsi solo con partner con cui si ha un forte legame, una conoscenza e un affetto approfonditi, per cui si provano sentimenti per lo più romantici; quello che gli hai fatto descrivere tu è più confacente allo spettro dell'asessualità, e non è affatto una teoria sbagliata, per come hai costruito la tua storia e il tuo personaggio.
La misofobia, il non piacersi particolarmente, forse persino una sorta di inconsapevolezza di fondo che non gli è mai interessato di colmare, probabilmente a mio parere anche una necessità di mantenere il controllo. Ma soprattutto, diciamolo forte e chiaro, ma quando mai nella vita uno come Levi ha avuto il tempo di pensare a certe cose, quando il semplice sopravvivere è spesso stata una delle sue più grandi preoccupazioni? Per non parlare di tutte le altre carrettate di sfighe che gli sono capitate, non ultima quella di aver sepolto tante, troppe persone a cui voleva sinceramente bene.
Forse è un'asessualità forzata e non innata, più conseguenza di suddette sfighe che causa del suo atteggiamento nei confronti di quella sfera di se stesso, ma in ogni caso perfettamente comprensibile.
Onyankopon gli da le imbeccate sulle cose su cui dovrebbe riflettere e dei consigli giusti, cose che sembrano molto, diciamo, di base in certi contesti, ma non per Levi, che di educazione sentimentale non ne ha ricevuta molta in nessun senso.
La conversazione da i suoi frutti, nella parte più poetica del capitolo in cui vediamo la buona disposizione per creature di ogni genere di Maylin che per ovvie ragioni di ricordi apre un po' il cuore di Levi, e non solo per quelli. L'empatia di sua moglie, se già non era evidente prima, adesso è palese, e anche se lo dicevamo già in qualche capitolo precedente lo voglio sottolineare nuovamente, non è scontato che chi ha sofferto per essere stato amato poco lo diventi.
Partire è la cosa più difficile, poi la strada prosegue un po' da se, come con il cavallo; nemmeno Marion riesce a toglierli da quell'umore, ma poi succede qualcosa che farebbe passare la voglia a chiunque, oltre che a riportarci opportunamente nel pieno dell'altra trama di questa storia.
Il personaggio di Ambra è tragico, rabbiosissimo. Comprensibilmente, anche se ha fatto una serie di accuse piuttosto gravi e in certi casi anche un po' ingiuste ai due non si può che comprenderla. Ognuno di noi è responsabile delle proprie azioni, non di quelle degli altri, ma ripeto, la rabbia di questa ragazza è assolutamente comprensibile e giustificata.
Per quanto concerne il problema che ha sollevato, non dubito che sarà interessante leggere come verrà risolto, se in qualche modo si ricollegherà anche alla riflessione sulle spie dell'inizio del capitolo.
Però cala Levi, sarai pure ancora un 50% di "humanity stronger", ma checchè ne dicesse por'anima Commander Handsome, le ali non ce le hai nemmeno te!
E dopo speriamo che ci sia tempo per quel "qualcosa di bello" che Onyankopon gli fa notare si meriterebbe. Perché ha perfettamente ragione a dire che Levi se lo meriterebbe, non solo lui per altro, ma anche Maylin. E, aggiungo io, basterebbe volerselo concedere.
Recensione alla storia C'è sempre un domani - 13/02/24, ore 19:57
Capitolo 11: Accadimenti inaspettati
Dev'essere ben complicato fare i conti con certi sentimenti arrivati a un età in cui tecnicamente dovresti aver già da tempo fatto i conti con determinate emozioni. Ma quando si parla di Levi, del suo vissuto, niente è semplice, e per questo è un soggetto interessante su cui fare congetture per poi scriverne. Per la verità sono un po' così parecchi personaggi di AOT, il che spiega la nostra produzione!
Non so come potrebbe essere innamorarsi per la prima volta in età avanzata, ma per l'idea che mi sono fatta del personaggio mi piace la tua versione, il modo in cui il sentimento lo infastidisce, lo snerva addirittura portandolo a comportarsi anche un po' male, anche se sarebbe del tutto in antitesi ai suoi interessi farlo.
Non lo fa certo per cattiveria, ma solo perché non sa fare altro, un po' come quando qualche capitolo fa non poteva che sentirsi più a suo agio nell'avvertire astio nei suoi confronti più che buoni sentimenti, e se ne pente pure, giustamente, dopo. Le sua preoccupazione nel saperla nella città sotterranea, il modo furtivo con cui la ammira (belle quelle immagini, a proposito) e quell'istinto di proteggerla che si materializza nei suoi sogni, sono tutti dettagli che danno corpo ai suoi sentimenti, anche se non riesce a dare loro un nome.
La gaffe che fa quando montano su il teatrino per Marion è terribile, purtroppo centra con crudele precisione un punto debole di Maylin.
Su di lei invece le cose sono molto più chiare, credo che sia anche molto più consapevole di Levi di cosa le stia succedendo e che per questo, per il fatto che le è stato inculcato per tutta la vita di non essere desiderabile né di conseguenza amabile, abbia letto con una spietatezza assolutamente non voluta da Levi quello che lei teme di se stessa. Ha proiettato, insomma, cosa che può capitare a tutti, e anche se in fondo un po' ci aveva sperato, si riporta alla realtà con spietatezza.
C'è anche poi da considerare che probabilmente, il fatto di rimanere in un finto matrimonio, specialmente Levi lo senta come un dovere: tutto questo non è opportuno, ha una missione, non c'è altro che abbia importanza.
Cedere ai suoi desideri come ha fatto, in quel modo e in quel momento, però forse è la cosa migliore che poteva fare anche nel sottolineare il concetto che tutti quei difetti, quelle cose per cui a Maylin è stato inculcato che nessuno può amarla, Levi davvero non le vede.
Certo non è un percorso facile lasciarsi amare, ed entrambi hanno dei bei blocchi su questo. Ma da qualche parte bisognerà pure cominciare a lavorarci.

Sì Levi, ammazzalo. Per piacere, fallo. Lentamente, se possibile. Grazie.
E a proposito di merdoni, Ratson che fine ha fatto? Mi manca quel simpaticone con la scopa piantata nel didietro.
Recensione alla storia Quel che resta del sogno - 09/02/24, ore 13:23
Capitolo 37: Cocci ( prima parte )
Mi piacciono sempre molto i tuoi racconti di spedizioni fuori mura, sono sempre dinamici e adrenalinici; riesci poi a inserirci dentro molto delle dinamiche di comportamento dei personaggi noti - come il perenne rapporto di fastidio/affetto tra Petra e Oluo - e di quelli tuoi - Otis ormai me lo immagino benissimo nella mia testa - che rendono il racconto completo e interessante a più livelli. C'è la tragedia e c'è l'attimo di respiro, un po' d'ironia che non guasta mai, i piani per il futuro; c'è la vita insomma, in tutte le sue molteplici realtà.

Il tempo è passato, c'è stato tempo per riflettere, forse anche troppo. Alla fine sono arrivati i chiarimenti, a tu per tu e sempre rigorosamente in coppia. Troppo difficile discutere in presenza di tutti, è anche comprensibile, e dopo tutto anche il ragionamento di Amelia, quando nota che probabilmente se gli altri due hanno discusso è affar loro cosa ne sia venuto fuori, è anche giusto.
Amare Erwin in questo contesto è difficile, puoi arrivare fino a un certo punto, poi arrivi a un muro di solida pietra che non puoi valicare, men che meno buttare giù. Per quanto si possa tentare, cosa si può davvero fare se qualcuno ha plasmato la propria vita su un ideale, e a sua volta questo ideale é basato sull'espiazione di un peccato? Quando qualcuno si impone di avere un controllo ferreo su tutto per mantenere questo ideale, ritagliandosi a fatica un piccolo angolo di umanità, ovvio che il fatto che lo ami non può e non sarà mai abbastanza.
Non è facile nemmeno se il personaggio lo spogli di questo "peccato originario" e lo metti in un contesto in cui non vive in un mondo simile, perché a mio parere rimane in lui comunque quell'istinto a essere spietato, a non guardare in faccia nessuno per ottenere quello che vuole. Una vena non dico di cattiveria - perché Erwin Smith non è di per sé una cattiva persona - ma almeno deleteria se non addirittura pericolosa se messa su una brutta strada.
Delle sue buone qualità del resto Amelia lo sa, sa che sotto sotto Erwin è anche altro, potenzialmente, ma che la sua priorità sarà sempre mantenere il controllo totale su tutto per concentrarsi sui suoi fini, inclusi i suoi sentimenti e possibilmente anche quegli degli altri. E se non può controllarli, forse meglio quasi non averli mai assecondati, se non provati del tutto.
In questo capitolo c'è una sorta di presa di coscienza di questo fatto da parte di Amelia, che, come hai descritto tu benissimo, prova un soverchiante senso di sconfitta, ma credo che in fondo queste cose le sapesse già da un po' a livello inconscio. Motivi di disagio che portavano a questa realizzazione ce ne sono stati anche in precedenza.
Sull'altro fronte, Amelia ha paura di essere mal giudicata e si sente quasi in colpa nei confronti di Levi, non sa nemmeno bene lei perché e in effetti devo dire che condivido il dubbio, ma capisco il sentimento che la pervade. Forse per lei è persino dovuto alla sua più che legittima curiosità di sapere se tra Erwin e Levi ci sia mai stato un chiarimento, e se c'è stato cosa ne sia venuto fuori.
Ho avuto la strana idea che ognuno di loro in un certo senso abbia l'impressione che quando si tratta degli altri due, lui/lei è un'entità di troppo, che s'infila in qualcosa che non compete loro: forse anche questo sta alla base del fatto che una conversazione chiarificatrice a tre non è, e forse mai sarà, possibile.
Il chiarimento tra i due uomini c'è stato e per quanto mi riguarda lo aspettavo da tempo. È stato interessante, potrei riassumerlo in breve nel fatto che a prescindere da tutti i contorti ragionamenti che Erwin fa per assecondare il suo ferreo modo di vivere, Levi ci vede attraverso in un certo senso, per lui le cose sono sì complesse, ma anche molto semplici. Forse non c'è un modo per definire quello che prova per Amelia. Lo prova e basta, probabilmente come fai dire a loro è la cosa migliore e il massimo che si possa provare in quel contesto.
Hanno parlato di una fiducia reciproca in fondo mai messa in dubbio, non di molto altro; Erwin ha sfoderato la sua risata da crisi di nervi colma di amarezza che mi sembrava di poter vedere perché l'abbiamo vista in effetti. Sai quando: hai perso un braccio, ma che caspita ridi, maledetto!
Amelia potrebbe avere di meglio di entrambi loro, credono, probabilmente invece no e nemmeno lo vorrebbe. Erwin invece, sotto sotto, molto sotto, vorrebbe disperatamente liberarsi da questa mania di controllo. E Levi, a suo tempo, lo capirà.
Non hanno davvero risolto nulla, quindi aspetto con curiosità il proseguimento. 👏👏👏
Recensione alla storia C'è sempre un domani - 05/02/24, ore 16:52
Capitolo 12: Vita di *coppia*
Forse avrei dovuto puntualizzarlo nell'altra recensione, ma in proposito ai timori che pensavo potesse avere Maylin (nell'altra recensione ho scritto sempre il suo nome sbagliato, scusa!) pensavo che per dissiparli avrebbe operato il fatto che questa donna non è affatto una debole. Come potrebbe esserlo con tutte le difficoltà che ha superato nella vita? Quindi il fatto che abbia subito messo in chiaro diversi particolari e che abbia fatto capire a Levi che anche lei può prendere decisioni autonome aspettandosi che vengano accolte senza troppe lamentele non mi ha troppo stupita e mi è piaciuto molto. Anche perché ha dato modo a Levi di nobilitarsi con la sua reazione e il suo fare un passo indietro scusandosi. In fondo i rapporti non sono mai facili, bisogna imparare, a volte lo si fa anhe sbagliando clamorosamente. Niente di irreparabile qui, per ora, anzi, l'hanno trasformata da persone intelligenti in un'occasione di crescita.
Il salto temporale è stato un dettaglio per me piacevole, perché tra le altre cose ci avvicina a quei futuri progetti rimandati da Lord Suocero, che comunque però sembrano prendere consistenza, anche se ci hai detto per il momento troppo poco perché possa davvero dire qualcosa di coerente in proposito.
Inoltre ci catapulti velocemente in una realtà in cui i due personaggi principali si conoscono ormai da un po’, e dopo essersi trovati più simili di quello che credono (bello e interessante il loro dialogo in quel frangente) cominciano anche concretamente a conoscersi grazie a una frequentazione duratura.
Come spesso accade a chiunque, i fatti delle nostre vite appaiono sempre tanto più semplici agli occhi di chi ci guarda che ai nostri. Così intervengono a dire la loro madrine, amici e persino una bimbetta golosa, che con innocenza pura dice le cose come stanno tanto meglio e con più chiarezza di chiunque.
Zio Levi (❤️) ormai la pulce nell'orecchio ce l'ha insomma, e Maylin pure. Procede tutto bene, insomma 👏👏👏
Recensione alla storia C'è sempre un domani - 05/02/24, ore 16:13
Capitolo 10: Matrimonio improvviso, inferno o paradiso?
Commento più le tue note finali in questo caso, ma ci tengo a sottolineare che ho trovato bella sia la cerimonia come l'hai pensata e raccontata, sia la descrizione delle ambientazioni, quelle a cui ti sei ispirata e anche quelle uscite interamente dalla tua fantasia.
É stato un capitolo molto piacevole da leggere anche per altre ragioni: la commozione di Marion per dirne una, il modo in cui ci racconti di una nobiltà falsa e smancerosa, personaggi antipatici ma da te ben ritratti. In particolare, si gongola proprio al punto in cui ci hai raccontato la reazione di Levi all'atteggiamento fuori luogo di Lord Suocero, e il modo in cui riesce a metterlo al suo posto.
Alla fine però le cose tornano in un certo senso in asse: come Levi quasi si sente stranamente più a suo agio nella condizione di non essere del tutto ben voluto da chi gli sta accanto, anche da lettrice, per quanto possa dispiacermi, mi sembra logico che non tutto fili, e mi dispiace molto per Mailyn che come dici tu alla fine si rende conto che in fondo non sa esattamente chi ha sposato. Per quanto sia un matrimonio di facciata si tratta comunque di un vero vincolo, non credo che le leggi del contesto in cui si svolge la tua storia fossero a tutela delle moglie, tutt'altro.
La natura del personaggio di Levi la conosciamo noi che si legge e sappiamo che tutto sommato le è andata bene, ma è facile immaginare lo sgomento che Mailyn potesse provare in una situazione simile.
Sono certa però che si chiariranno in fretta, e questo mi rasserena 👏