Recensioni per
Finché il cuore esplode
di Emma Wright

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/05/12, ore 16:34

Ti vorrei disegnare una miriade di cuoricini, lo sai? <3 <3 <3 <3
Ma davvero ti ho fatto rivalutare così tanto il personaggio di Cecilia, al punto che ti ho invogliata a scrivere di lei? Oh, quanto sono orgogliosa, cavoli! E mi hai anche ringraziata nelle note finali, Emma, ma come si fa? Sono ultracontenta, e lo sai, ti è uscito fuori un piccolo grande capolavoro!
Cecilia Agatha Morris (hai aggiunto anche il nome completo ;)) è davvero descritta bene, per non parlare di Merope! E dell'accenno a quei racconti di Tom, che è il vero nucleo del rapporto tra le due donne. Tom amava veramente Cecilia, con Merope era vittima di un incantesimo, e questo Merope, col cuore in gola, lo capisce dalle piccolezze che il potere della magia non può compensare. Quanto mi è piaciuta la parte in cui Merope spia i due innamorati, ne ha bisogno, soffre, sta male nel vedere Tom con un'altra donna, deliziosa, elegante, graziosa... e poi la seconda parte è superlativa! Merope versione perfetta donnina di casa, che cerca di vivere una vita normale, da babbana, la vita che in fondo ha sempre sognato con Tom, e alla fine per sbaglio prende una fialetta con l'Amortentia e ricorda cosa ha veramente fatto e continua a fare. E poi ha il bimbo in grembo, spera ancora in un futuro degno per loro, e migliore per lei e ottimo per il bambino. Ma non sarà così. Merope cerca di vivere la sua storia, la sua favola, ma si rende conto, con quell'ultima frase, che non potrà mai essere per Tom il vero amore, una donna come Cecilia, perchè Tom non è spontaneo con lei, è stregato, a lei non racconta le leggende.. è un modo di finire magistrale. E' come se Merope tentasse in ogni modo di vivere felicemente, ma prima l'Amortentia e poi la passività di Tom la spintonano sempre a ricordare cosa ha davvero fatto.
Un gran bel pezzo, Emma, l'ho amato! Lo amo!
C'è un bel confronto tra i due tipi di amore che prova Tom, un gran bel confronto tra le due donne, e tutto sommato non si può non aver pietà per Merope e parteggiare per lei. Davvero, è una creatura che fa pena, condannata... povera, a me come personaggio ha sempre ispirato... una certa simpatia e pietà. Qui sei stata grande nel descrivere il tutto, Emma, ti faccio i miei migliori complimenti. Tom, Merope e Cecilia sono stati descritti magnificamente, ognuno di loro ci permette di riflettere su qualcosa di diverso.
Amo questa fic, sappilo. L'adoro! Sei stata grande, sono fiera di te e di quello che hai fatto!
La fic vola tra le ricordate, è meravigliosa, mi hai riempita d'orgoglio e soddisfazione!!! Complimenti anche per il terzo posto conquistato, meritato pienamente! ;)
Bravissima, non ho altro da dire, solo che mi sono sciolta per tutto quanto, è un amore di storia! Grazie.
Kiss ;)

Recensore Master
12/05/12, ore 22:46

"Non poteva lasciarsi piangere. Era felice, adesso.
Ma a lei, Tom non aveva mai raccontato di favole e leggende."

Ed eccomi qui... beh, anche questa storia è bellissima, il terzo posto più che meritato (anche perchè hai avuto quasi il massimo del punteggio u.u) e non ho altro da dirti.
Non sapevo neanche dell'esistenza di Cecilia, ma tu me l'hai fatta immaginare. Hai reso molto bene il contrasto tra le due ragazze, tra il Tom "vero" e quello stregato... insomma, brava!
OK, ora devo proprio andare a dormire, ma stai sicura che tornerò tra le tue storie ^^
Un bacio :*
Marty :P

Recensore Master
12/05/12, ore 21:13

Ho aperto questa storia spinta da tanti motivi. In primis, l'autrice sei tu e ormai sei diventata sinonimo di garanzia. In secondo luogo, poco tempo fa anche io ho scritto di Merope (non ho pubblicato perché aspetto i risultati del contest xD) e quindi ero molto interessata a leggere qualcosa di tuo su di lei.
Che dire? A me è piaciuta tantissimo. Mi è piaciuta soprattutto per questo parallelismo tra Tom/Cecilia e Tom/Merope.Sei stata bravissima a mettere in luce le differenze, facendo capire che il "vero" amore non c'entra nulla con quello provocato da un filtro. E' un'idea estremamente originale, davvero.
Merope è sola e secondo me ha fatto quello che ha fatto spinta dalla solitudine e dalla disperazione. Ne sono convinta e, da quello che ho letto, mi sembra che ne sia convinta anche tu. Inoltre credo che Merope viva di illusioni e finisca per credere alla proprie fantasie (lei tenta di ignorare il filtro). Purtroppo però, quel ricordo finale, improvviso, la mette di fronte alla realtà: a lei Tom non ha mai raccontato leggende, mai.
Mi è piaciuta veramente molto, lo ripeto. L'ho trovata originale, ben scritta, ben sviluppata e toccante. Bravissima.

Alla prossima
Cri

Recensore Junior
11/05/12, ore 16:12

Emmina! Eccomi qui. Dì la verità, non te l'aspettavi, eh? Pensavi che avrei lasciato passare intere ere geologiche (?) prima di regalarti le recensioni premio, eh? Eh? Okey, ho capito. Finisco con i delir... anzi no, lascio i vaneggiamenti per dopo, che, te l'assicuro, si rendono necessari.

"Un lieve sospiro, udibile quanto il leggerissimo strusciare di una gonna di lino quasi lacera contro i cespugli di rovo."
Per quanto riguarda l'espressione 'cespugli di rovo', mi trovi un po' perplessa. Di certo non è scorretta a livello prettamente lessicale, ma l'uso del singolare non mi convince del tutto, in quanto, in generale, viene usato, più convenzionalmente il plurale. 

"[...]sebbene sapesse fin troppo bene quali nuove identità erano giunte nella vallata, situata non molto lontano da Little Hangleton."
Ancora una volta, ci tengo a precisare che non è mia intenzione segnalarti una vera e propria imprecisione a livello sintattico o grammaticale; anche se giudico questo 'particolare', come più rilevante del precedente.
Vista la caratterizzazione temporale che hai dato fin'ora alla vicenda, mi sembrerebbe appropriato correggere 'erano giunte' con 'fossero giunte'.

"[...]dall’aspetto nobile e sprezzante, appariva come il classico rampollo di famiglia [...]"
Per quanto riguarda l'espressione 'classico rampollo di famiglia', invece mi soffermo proprio a fare un'osservazione dal punto di vista puramente lessicale: vorrei farti notare, infatti, che l'espressione rampollo di famiglia non ha una connotazione elogiativa, nobiliare... insomma, non lascia intendere una qualche superiorità d'animo o di costumi. E' da considerarsi un esempio di 'rampollo di famiglia' anche il più malandato componente della prole di un miserabile farabutto come potrebbe essere Mundungus Fletcher, per intenderci.


"«Vuoi sentire una storia in particolare o…?»"
Piccolo particolare quasi del tutto irrilevante, ma ci tengo a fartelo notare, giusto per completezza. Dopo i tre puntini di sospensione, prima del punto interrogativo, avresti dovuto premere la barra spaziatrice.

"Merope, dal suo nascondiglio, riusciva ad ascoltare con chiarezza ogni singola parola del suo amato, che aveva appena cominciato a parlare delle leggende inglesi."
Avrei potuto evitare di citare tutta la frase, ma mi sarebbe sembrato a dir poco di farti un affronto, quotandone solo una parte. Sì, sono scema. Tutto questo per dire: Inglesi con la maiuscola, in quanto non si tratta di un aggettivo attribuito ad un popolo o ad una persona.

 ."Merope li si accoccolò accanto..."
Conoscendoti, ma, soprattutto, conoscendo le quantità di Erba Pipa con cui ti intossichi, sono sicura che quel 'li' sia un errore di battitura.

Bene, dette tutte queste cattiverie, passiamo al giudizio dei contenuti.
Bellissimo, a dir poco. Ti anticipo che questa storia va dritta dritta tra le preferite.
Ma lo sai che mi hai fatto, paradossalmente, innamorare perdutamente del personaggio di Cecilia, che, lo ammetto, non avevo mai considerato prima d'ora? Ma, soprattutto, ovviamente, sono incredibilmente (oddio che fastidio tutti questi avverbioni che finiscono allo stesso modo, ma non resco a farne a meno, scusa!) affascinata da questo triangolo amoroso assolutamente meraviglioso (rima!) e a dir poco intrigante... insomma, l'originalità è tua, c'è poco da dire. Non ho mai letto nulla del genere, nulla su questi tre personaggi insieme, nulla sulle due donne confrontate, nulla sull'impareggiabile malinconia esistenziale che avvolge e deturpa allo stesso tempo l'essere e la vitalità e la sincerità dell'anima di Merope, che, contemporeamente, in modo quasi ossimorico, mi appare tremendamente pura e indifesa e bambina.
Nonostante sia assolutamente chiaro che la storia e le tematiche trattate sono incentrate principalmente e quasi in modo esclusivo sulle due protagoniste femminili, non nego che mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa in più del punto di vista di Tom Riddle, del Voldemort giovane prima di diventare il Voldemort che abbiamo imparato a conoscere e quasi a temere. Mi sarebbe piaciuto moltissimo leggere del Tom Riddle di cui si parla in Harry Potter e il Principe Mezzosangue, quello che viene mandato, quasi in missione speciale, da Borgins and Burke ai clienti facoltosi, per convincerli a sborsare esorbitanti cifre di denaro, servendosi del suo impareggiabile charme, del suo fascino insomma.
Tuttavia, paradossalmente, ho amato il fatto che la storia sia incentrata per la più parte sulla descrizione e sul confronto delle due figure femminili, entrame così trascurate e messa da parte. In ogni caso, non nego che, anche rispetto a questo apprezzamento, ho un'odiosa osservazione da farti, del tutto personale.
Mi sarebbe piaciuto moltissimo che la struttura del racconto fosse un tantino più simmetrica. Cerco di spiegarmi meglio ma non è affatto semplice, quindi mi scuso in partenza se non sarò chiara.
Io sono una grandissima fan del tema del doppio, un tema topico della letteratura, è vero, ma, in particolare, lo amo alla follia per il modo in cui viene trattato nei romanzi Russi... ma forse sto divagando, scusami.
Dicevo, adoro questo topos, questa situazione ricorrente, questo confronto tra due personalità che, apparentemente, hanno o troppo in comune, o troppo in contrasto.
Ti sei destraggiata sapientemente nell'usare quest'espediente, ti sei comportata con maestria, ottendendo come risultato di aggirare le inside dei clichè (in senso generale, ti prego di non pensare alle Dramioni) e di ottenere qualcosa di estremamente intrigante e originale.

Detto questo, spero davvero di non averti annoiata, mia cara.
Ancora, tantissimi, tantissimi e sinceri complimenti per questa storia a dir poco magnifica.

A rileggerci presto,
La tua Sbarbi




Edit: (o P.S., non so cosa sia più appropriato): ecco, leggere tue storie del genere mi fa letteralmente andare in bestia! Insomma, mi ritengo personalmente offesa... perché non ti sei dedicata allo stesso modo, con la stessa cura, con la stessa perfezione tendente all'ideale, alla storia del mio contest?!
Ovviamente sto scherzando, spero vivamente che tu non mi prenda sul serio.
Bacionzi Piedonzi, Piccola Geniale Emmina. <3
 ,......

Recensore Junior
10/05/12, ore 16:15

Ammetto di aver letto i libri di HP una volta sola e non averli più toccati una volta finiti.
Sono stati un po' il mio primo amore e mi piace ricordarli a tratti evanescenti, non nei dettagli.
Il primo amore non si rivive perciò non li ho più riletti.
Cosa c'entra questo con la mia recensione?
C'entra col fatto che ho dovuto compier euno sforzo di memori aimmane (supportata dalla fedele e cara wikipedia) per raccapezzarmici su chi fossero questi personaggi.
Una volta inquadrati mi sono immersa nella lettura.
Sai una cosa, Emma?
E' stato bello. Più bello di quanto pensassi.
Non sono amante dei personaggi di sfondo, di contorno. Quelli che, per l'appunto se non rileggi il libro decine di volte, non ricordi chi siano. Eppure forse hanno una sprta di fascino tutto loro proprio per questo: perchè essendo appena accennati puoi ricamarci sopra, immaginarli come meglio preferisci.
Un lord ed una lady nel tuo caso, che si gustano un momento di dolcezza al riparo -credono- da occhi indiscreti.
Quegli occhi indiscreti però osservano bramosi e desiderano qualcosa che non potranno mai avere.
Il finale della tua one shot è amaro, come è giusto che sia la storia di qualcuno che ha ottenuto ciò che non doveva avere con la forza, che l'ha strappato da altre mani e se n'è cibata come una bestia affamata.
Tutti questi, Emma, sono complimenti, perchè hai dato una vita tutta propria a tre personaggi, facendomeli adorare in poco più di un paio di pagine.
Deliziosa OS <3
Un abbraccio.
Strange

Recensore Master
07/05/12, ore 20:06

Avevo cominciato a recensire, ma come una cretina ho chiuso la pagina v.v
Be', succede, no?
Potrei picchiarti per non avermi avvisata che avevi aggiornato, ma perderei tempo prezioso e non riuscirei a leggere la storia, quindi mi limito a minacciarti *la guarda minacciosa*
Bene, ora che ho smesso posso cominciare a leggere v.v
Tu sai quanto abbia aspettato questa storia: Merope è un personaggio che mi ha sempre incuriosita, e vedere che non ci sono molte storie su di lei mi dispiace tantissimo; è spunto per molte fic, e sarebbe bello se fosse utilizzata maggiormente: potrebbero venirne fuori dei bei lavori.
Quindi, vedere che avevi scelto questo personaggio (va be', ne avevi scelto un altro, ma dettagli v.v) mi ha fatto andare in un brodo di giuggiole, perché tu sai quanto io ami le tue storie, il tuo stile e tutto quello che fai v.v
Comunque, senza divagare troppo, ho cominciato la lettura, e prima di dimenticare quello che volevo dire mi sono fermata alla prima parte. Per prima cosa, mi è piaciuto da morire come hai dipinto la scena: l'apertura della storia mi ha dipinto, proprio come un affresco, Merope che si nascondeva, che poi giocava con le margherite, che si lasciava cadere nel prato, proprio come Cecilia e Tom... ma sola.
Trovo che tu abbia fatto un meraviglioso lavoro di introspezione: la gelosia che ha divorato Merope piano piano, la tristezza che l'accompagna sempre, la solitudine che la caratterizza, l'invidia verso quella ragazza così diversa... migliore, in confronto a lei. Più bella, più ricca, più affascinante, che ha Tom tra le braccia e nel cuore, quindi più fortunata. Più tutto di lei.
Inoltre, credo tu abbia fatto un buon lavoro anche con la caratterizzazione di Cecilia: rappresenta alla perfezione una buona fetta di donne di quell'epoca, che si crogiolavano nella loro ricchezza e credevano di avere avuto tutto dalla vita, senza muovere un dito. Purtroppo, si può dire che ciò che è accaduto in seguito è stato, forse, una punizione a questo suo non combattere per Tom, anche se, ovviamente, lei non poteva aspettarsi una cosa del genere ._.
Al di là di questo, però, appare comunque un personaggio che cerca di opporsi, per quanto può, al suo tempo - non riuscendoci completamente, in quanto non è così "unica", se consideriamo l'epoca. Non so cosa abbia detto, fa finta che non abbia aperto bocca.
Piuttosto, la seconda parte è fantastica: Merope capisce che, nonostante adesso Tom sia suo... non è suo realmente. Anche sotto il flusso del filtro, lui non la ama completamente, e tu hai usato il racconto come strumento proprio per esprimere questo.
Cito una frase di Lumacorno, che secondo me è molto veritiera: "L'Amortentia non crea veramente l'amore, è ovvio. È impossibile confezionare o imitare l'amore".
Lui non le ha mai raccontato leggende e non lo farà mai, perché lui non la ama. E io non posso non dargli ragione, perché tutto ciò che ha fatto lo ha fatto perché costretto, ed è ovvio che si sia spaventato.
È una one-shot che mi è piaciuta tantissimo, socia, sei stata bravissima e ti sei meritata il terzo posto, davvero ♥
So quanto tu abbia messo in questa storia, anche se tu dici che è una schifezza. Sappi che non lo è.
Mari ti ha mai detto bugie? Ecco, non ha intenzione di cominciare oggi v.v
Ti voglio bene, Emmelock ♥
Love and Ponies,
Mari ♥