Ciao,
mi piacciono molto le storie che parlano di draghi e questa, devo dire, mi ha colpito da subito per la delicatezza con cui viene portata avanti la narrazione. Parola dopo parola, ho sentito una piccola malinconia avvolgermi.
E' una storia dolce, delicata, molto sensibile.
All'inizio è quasi naturale che sia così, dal momento che il punto di vista è quello del piccolo Ray, poi lui cresce, ma è come se non perdesse, almeno nei riguardi della "donna", l'innocenza e la sensibilità con cui l'aveva guardata la prima volta.
"Non era più un bambino, ma cosa era cambiato? Di nuovo, si sentiva inutile." Credo che talvolta ognuno di noi abbia questa sensazione, forse per questo mi è sembrato molto naturale immedesimarmi in Ray, forse più che nella donna-drago. Lei è la protagonista vera della storia, eppure non sono riuscita a "sentirla" fino a che non si è decisa a saltare nel vuoto. Allora, è come se finalmente avesse scelto di mostrarsi e mi è venuta voglia di rileggere tutto da capo per leggere tra le righe anche qualcosa di lei.
Storia breve, ma coinvolgente. Grazie per avermi fatto restare un po' tra le nuvole. Mivi ^^
Ah, ti segnalo una piccola svista: "rannicchiata su sé stessa", se c'è "stessa" "se stessa" si scrive senza accento. |