Mmh, dopo la nostra chiacchierata su Facebook, mi hai incuriosita parecchio e quindi eccomi qui.
Devo farti i miei complimenti e ti meriti un applauso perché il tuo esordio è stato davvero ben riuscito! Solitamente, quando leggo fanfiction di esordio al mondo di EFP mi tengo sempre a debita distanza, tendo a prenderle con le pinze, aspettandomi (e trovando) una triste quantità di imperfezioni, alcune da biasimare, altre no.
Tu sei stata una piacevole eccezione. Mi piace il tuo stile. Non è particolarmente elaborato, non lascia percepire l'esperienza (cosa che, giustamente, ancora non hai), ma è sciolto, esplicativo abbastanza da rendere bene l'immagine di Finnick impegnato ad annodare e snodare, in una sequenza continua e interminabile, il suo pezzo di corda.
Mi è molto piaciuta anche l'introspezione che hai fornito; non particolarmente pensata, ma piuttosto istintiva, ermetica anche.
Come se in una piccola frase fosse stato celato un intero discorso; quindi, ci si ritrova a leggere tra le righe e tutto quel che non viene detto contribuisce a creare l'atmosfera di tensione e rassegnazione in cui vive Finnick. È un po' come se la tua storia fosse stata sviluppata su due binari paralleli, differenti eppure complementari e così ci ritroviamo a seguire la storia che corre sul binario di ciò che leggiamo e quella che che invece corre su quel che non ci resta da intuire.
Trovo che questo parallelismo ti sia riuscito particolarmente bene e sono doppiamente ammirata sapendo che questa è stata la tua fanfiction d'esordio.
E poi, non meno importante, i pensieri di Finnick, da cui trapela la disperazione, l'ansia, non di meno il dolore.
Particolarmente efficace è stata l'inserzione di Katniss a fine racconto e mi ha colpita molto l'ultima battuta, la frase di chiusura, quel: "Il suo però ha un altro nome. Peeta."
Passando invece al lato puramente tecnico, anche qui ti porgo i miei complimenti perché la storia non presenta alcun errore, il che è un vero piacere per gli occhi. :)
A tal proposito, comunque, mi permetto di segnalarti un paio di, come chiamarle?, imperfezioni.
"Il suo però ha un altro nome": il 'però', essendo un elemento aggiuntivo, andrebbe inserito tra due virgole -> "Il suo, però, ha un altro nome".
"ma vedendo le sue mani lavorare veloci sulla tua corda, scorgi in lei lo stesso malessere che ti tormenta".: la virgola fa "inciampare" nella lettura, risulta superflua, quindi potresti ometterla, donando maggiore scorrevolezza al testo.
E io ho davvero concluso, a questo punto. Passerò magari anche dall'altra tua fanfic, le premesse, come vedo, sono buone.
Un abbraccio, alla prossima,
Sara. (Recensione modificata il 16/09/2012 - 03:14 pm) |