Recensioni per
Happiness and Revolution (Can you forgive me?)
di RMSG

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

In ritardo di due anni, ma shh... facciamo finta di niente

GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL CONTEST «WAR TALES: RACCONTI DAL FRONTE»
«HAPPINESS AND REVOLUTION (CAN YOU FORGIVE ME?)» DI RMSG
 
Sviluppo della trama e trattazione del tema 
Il cliché del vecchio nonno che racconta ai nipoti la sua esperienza di guerra è sì abusato, però devo ammettere che è proprio uno di quei cliché intramontabili, uno di quelli che mi piacerebbe leggere sempre e che riesce a far immergere chiunque ascolti in quei giorni ormai lontani, dunque, per quanto non sia un tema esattamente originale, hai saputo sfruttarlo secondo un tuo punto di vista e hai narrato una storia che, oltre a lasciare l'amaro in bocca per la sorte del vecchio Oliver, di Roy e di Edward, svolge un ruolo completo e rende più partecipe il lettore, che si ritrova dinanzi ad una realtà che non si sarebbe mai aspettato di leggere 
Il racconto narrato dal Oliver risulta struggente e ben organizzato, per quanto alcune parti siano un po' troppo frettolose, in particolar modo se teniamo conto dell'argomento di cui la one-shot trattava. Hai sì ben descritto il tormento e la fame che logorava la popolazione londinese in quegli anni, però, come già detto a Yuki, un maggior approfondimento sarebbe stato più apprezzato 

Sintassi, lessico&grammatica 
Parto con la sola nota che mi ha fatto storcere maggiormente il naso, perché non mi sarei mai aspettata di vedere una cosa del genere in un testo scritto, per di più da te: quelle linee che hai utilizzato per dividere i passaggi. Non so se sia un errore di formattazione o meno, però, ecco, credo che uno spazio bianco sarebbe stato più che sufficiente per far capire al lettore il cambio di scena 
Per quanto riguarda la grammatica, hai un'ottima padronanza della lingua ed è bello vedere quanto tu sia migliorata negli anni, ma vorrei lasciarti un paio di piccole annotazioni: 

Un anziano signore appollaiato sulla sua tanto amata poltrona si gode il calore del caminetto e il sorriso dei suoi due, hippies, nipotini → Non ho compreso perché dopo “due” hai inserito quella virgola per separare “hippies”; inoltre, come si può benissimo vedere dal grassetto, hai inserito un tempo al presente e hai poi continuato al passato; 
Alla richiesta della giovinetta seduta di fronte al fuoco e a lui, sorrise, increspando il proprio volto in una sconfinata miriade di rughe → Giacché non è il vecchio a far sì che il suo volto si increspi in rughe, rischiverei la frase in questo modo “Alla richiesta della giovinetta seduta di fronte al fuoco e a lui, l'uomo sorrise, e il suo volto si increspò in una sconfinata miriade di rughe”, poiché è a causa del sorriso che il volto si increspa, non per altro; 
Rifletté molto sulla possibilità di raccontare ai suoi nipoti quell’insanguinata storia e alla fine arrivò alla conclusione che sì, poteva dire loro tutto quanto. → Per dare enfasi, dopo il “che” inserirei un'altra virgola, giacché è anche una forma migliore da leggere; 
"Aspetta, aspetta!! Oddio, adoro questa canzone! Alex, è Yellow Submarine!" → Un solo punto esclamativo è più che sufficiente; 
Oliver li osservò seccato, arcigno e infastidito per essere stato interrotto → Ripetizione di un termine. Seccato è sinonimo di infastidito, e non l'avrei segnalato se non si fosse trovato a distanza così ravvicinata. Inoltre, quell'“arcigno” è praticamente un altro modo per esprimere la seccatura che il vecchio prova in quel momento, quindi sarebbe meglio rivedere l'intera frase, poiché ripeti un concetto già detto; 
"Sì sì, ma ora state zitti e ascoltatemi, perché non ho intenzione di fermarmi più, chiaro?" minacciò, con finta aria malevola, e quegli sciocchi sconsiderati finalmente si zittirono ad ascoltare → Va inserita una virgola dopo il primo “sì” ed eliminata dopo “minacciò”. Credo poi che “zittirono ad ascoltare” suoni male, lo cambierei in qualcos'altro; 
Ci si arrangiava e anche se a tavola spesso mancava un pasto, sentivo che l'amore no, quello non mancava mai →Questa frase risulta un po' contorta, non ti pare? La riscriverei così: “Ci si arrangiava e, anche se a tavola spesso mancava un pasto, sentivo che l'amore non mancava mai”, in modo da renderla più leggibile; 
Ma così, non posso cambiare le cose, lo capisci? → La virgola dopo “così” stona; 
"Ed, non lascerò che ti succeda niente, io-AH". Due gemiti, due camice bianche che diventavano scarlatte e due corpi che ricadevano su se stessi, incastrati l'uno all'altro da una spada.→ Ammetto che questa parte l'ho trovata un po' troppo frettolosa. L'impressione che da è quella di una scena posta pesantemente dinanzi agli occhi del lettore, quasi forzata, difatti non avevo capito cosa fosse successo fino a che non ho letto la parola spada. L'avrei gestita un po' meglio, eliminando anche il maiuscolo; 
A trovarli fui io, quella stessa notte. Ero andato a cercare Roy perché non aveva fatto ancora ritorno in caserma e questo lo aveva spaventato un po', considerato che era uscito in divisa: che qualche ribelle lo avesse catturato? → Cambio di soggetto. Parti con la prima persona, converti poi in una terza e fai in seguito una brusca virata ritrasformandolo in seconda; 
Se fosse nato in questi anni, Roy, forse sarebbe stato un grande stratega militare, sapete? Perché era... era semplicemente geniale. → Per rendere più leggibile la frase ed eliminare virgole che potrebbero rivelarsi superfle, riscriverei la frase invertendo la posizione del soggetto, in questo modo: “Se Roy fosse nato in questi anni”, aumenta in questo modo la comprensione; 
il proprietario della bancarella donava ben due, mele → La virgola dopo “due” non ci vuole; 
Lo amavo talmente tanto che se solo me lo avesse chiesto gli avrei regalato il mio cuore strappandomelo a mani nude dal petto. Amavo i suoi occhi dorati e il profumo assolutamente innato che emanava mi faceva impazzire. → Dopo la parola “cuore” ci vuole la virgola. Credo inoltre chee mettere una virgola anche dopo “dorati” renda la frase più fluida; 
Era arrivato un nuovo bambino quel pomeriggio e si chiamava Roy → Riscriverei la frase, invertendo un po' di parole: “Quel pomeriggio era arrivato un nuovo bambino: si chiamava Roy”; 

Con una rapida lettura errori simili si sarebbero tranquillamente potuti evitare, ma nel complesso la storia era ben scritta e lasciava intendere al lettore la situazione che volevi descrivere. Ti consiglio comunque di rileggere per correggere pecche da me non segnalate (ci sono, se vuoi posso betarlo e passarti il documento), ma per il resto hai un buon lessico e un'ottima grammatica di base 

Parere personale 
Per quanto sia stata una bella storia, devo purtroppo ammettere una cosa. Dei personaggi di FullMetal Alchemist c'è poco e niente - ho difatti capito che si trattava di loro solo grazie ai nomi, tutto qui -, l'IC traspare a malapena dalle parole del vecchio Oliver e il fatto che in realtà si tratti di una AU - cosa che non viene minimamente accennata nelle note iniziali tra l'altro, a meno che tale avvertimento nn sia stato sostituito dalla voce Storico - si comprende con esattezza solo quando ci si trova davanti ai protagonisti del manga. Tutto qui 
Credo dunque che, dato il ricco potenziale emotivo che traspare in questa storia, sia per il modo in cui è narrata dal vecchio Oliver sia per i fatti ivi raccontati, essa sarebbe stata migliore se fosse stata direttamente un'originale. Avevi una buona base da sfruttare, avevi creato un bel background, avevi dato voce ad un bel personaggio... ma ti sei purtroppo fatta fregare dal contesto in cui hai voluto ambientarla, ovvero il manga FullMetal Alchemist 
Il manga stesso si basa praticamente sulla guerra, dunque avresti potuto, anche senza inventare una AU, prendere in considerazione proprio le guerre presenti e rigirartele a tuo piacimento, poiché in questo modo hai creato sì una bella storia, ma l'ambientazione, legata al manga da te scelto, lascia un poco a desiderare 

Recensore Master

Recensione per il contest "you and I" - Efp forum

Ci sono fondamentalmente due cose che ho amato di questa storia.
La prima cosa è l'inizio, ovvero quando i due nipoti chiedono allo zio di raccontare loro una storia, ma non una storia qualsiasi. La storia di quella spada, una storia di amore e terribilmente triste.
Perché non è una storia a lieto fine, no.
La seconda cosa è l'amore di Oliver per Ed.
"Ti sei mai chiesta, Linda, come mai io non mi sia mai sposato?"
Il fatto è che lo amavo.

E poi c'è la verità. C'è il racconto di Oliver, ma questa volta non è una bugia inventata perché, a volte, la verità fa male.
Ed era perfetto. Roy era perfetto. Io no.
E' triste il passato di Oliver, è triste essere messo da parte per il nuovo venuto.
Roy aveva tutte le caratterische che Oliver non aveva. Roy era bello, Oliver no.
Oliver ha amato Ed almeno quanto Roy, ne sono quasi certa. O forse gli è parso così, ma sono sicura che la gelosia abbia in un qualche modo aumentato l'amore di Oliver verso Ed.
Perché sono morti, alla fine? Quale fu la loro colpa? Solo essere omosessuali?

E' una bella storia, questa. Ho amato l'intreccio che hai creato con gli avvenimenti, il mescolarsi di ricordi e bugie, passato e presente.
Complimenti, è davvero superba.

Gins

Recensore Master

Ciao! ^^ Sono contenta che il contest a cui abbiamo partecipato mi abbia dato la possibilità di leggere una fic del genere, perché probabilmente è la prima volta che ne leggo una su questo argomento. L'omossessualità continua ad essere un tabù e, secondo me, non può che far bene a tutti cercare di analizzare il fenomeno e tutte le situazioni ad esso collegate. E' particolarmente evocativo il fatto che tu abbia deciso di ambientare la fic in età vittoriana, dove l'omossesualità era ancora più proibita di oggi (lo dimostra come è finita la vita di Wilde :( ). La figura dello zio che racconta la vicenda di Roy ed Ed ai suoi nipoti è molto malinconica, ma allo stesso tempo forte, perché è tesa a dar loro una lezione di vita. E alla fine, quando tutti i pezzi della vicenda tornano al loro posto, è come se il cerchio si fosse chiuso, se la vita del vecchio fosse terminata dopo aver avuto il coraggio di confessare il suo segreto. Ho trovato i personaggi della serie tutti abbastanza IC e ho molto apprezzato molto i due ragazzini, soprattutto Alex quando dice allo zio: "Sei troppo oltre!" XD e questa frase che copio-incollo: "non ha più senso abbaiare una volta nel gregge: basta scodinzolare e mordere qualunque cosa si trovi fuori la recinzione"., perché, purtroppo, rappresenta la verità con cui la maggio parte non si vuole scontrare.
Insomma, secondo me l'esperimento è riuscito. Complimenti ^^

Recensore Master

Ciao! Partecipo anche io al contest "War tales" e, dato che a quanto pare dovremo aspettare ancora un pò per i risultati, ho iniziato a leggere le altre storie in gara; è una cosa che faccio sempre, quando ne ho il tempo, perchè trovo interessante capire come ciascuna di noi abbia inteso il contest diversamente in base al proprio stile e ai propri gusti personali. Premetto che purtroppo non conosco il fandom (ho letto qualcosa su wikipedia per orientarmi...) e quindi senza dubbio mi saranno sfuggite infinite sfumature nella caratterizzazione dei personaggi e nell'ambientazione.
Al di là di tutto, comunque, senza dubbio questa è una storia che non passa inosservata: mentre la leggevo, infatti, pensavo "interessante" e poi "ambiziosa" e "complessa". Forse anche troppo per essere una OS, il che in tutta onestà non sempre ne rende chiaro e lineare lo sviluppo narrativo, unitamente con l'alternarsi di linguaggi differenti (quello "giovanilistico" dei due ragazzi e quello tradizionale, quasi un pò retrò, del vecchio) e con  i salti temporali avanti e indietro.
Il tema che tratti - la guerra che diviene alla fine un'occasione, quasi un "alibi" per eliminare due persone che il protagonista invidiava da sempre e l'invidia, appunto, che mina in silenzio l'anima del vecchio narratore, avvelenando la sua vita nonostante l'esteriore successo - mi ha ricordato quello di un bellissimo racconto di Borges che s'intitola "La forma della spada", in cui con un colpo di scena finale si scopre che il narratore che racconta la tragedia è proprio  colui che l'ha cagionata. E che lo ha fatto per odio, più che per interesse personale o per la volontà di salvarsi. 
Ti segnalo solo qualche ripetizione iniziale che appesantisce uno stile per il resto molto bello e personale; in specie, un paio di "anche" nelle prime righe e qualche "proprio" che mi pare ridondante. Ma questi sono dettagli legati al gusto personale, nulla di più.
E' stato un piacere leggerti, in bocca al lupo per il contest!

Nuovo recensore

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Questa one – shot ha un carattere particolare. Partendo dal racconto di una spada arriva a raccontare una tagliente verità.
L’introduzione della storia è molto semplice e caratteristica. La descrizione dell’ambientazione e della situazione iniziale è svolta in modo adeguato e realistico. Ciononostante, quella che abbiamo di fronte non è la solita e reiterata storiella del nonno raccontata ai due vispi nipoti ( descritti nella storia come “hippies” o come “scapestrati” dall’arguta autrice ) , bensì qualcosa di più pesante e sempre più truce da narrare.
La grammatica è semplicemente impeccabile. Non ci sono errori di battitura, non ci sono errori di ortografia e neanche troppe ripetizioni. Quello della grammatica sempre corretta è, infatti, un carattere proprio di questa attenta autrice.
Il lessico sfruttato nella narrazione è più che adeguato. I termini sono sempre freschi e mai troppo farraginosi, donando, in questo modo, chiarezza alla scrittura e scorrevolezza alla storia.
I personaggi principali sono un vecchio zio stanco, Oliver, e i suoi due nipoti: Alex e Linda. Il vecchio Oliver non porta avanti una storia, ma una vera ammissione di una colpa che grava ancora su di lui e lo farà per sempre: l’omicidio di Roy ed Edward. La sua psicologia è resa in maniera molto creativa, come un uomo che inizialmente, nella sua vigliaccheria, non racconta la verità in pieno, ma che poi, sotto le sollecitazioni della bambina ( che comunque rimane lucida dopo la rivelazione ), trova il coraggio e il carattere per ammettere la sua colpa, suscitando lo sgomento della giovane. I due bambini incarnano quella curiosità propria della gioventù. Nonostante ciò è solo Linda che cerca e scava più in profondità nella storia dello zio alla ricerca della verità, assumendo un atteggiamento ostinato proprio del sesso femminile. Commentare in modo negativo la caratterizzazione di questi personaggi sarebbe una bestemmia.
Il tema al centro della one – shot è, come è ben intuibile, la gelosia. Questo sentimento, la gelosia, che compare letale agli occhi del protagonista, vittima, anche lui, di un omicidio. Infatti, come svelerà il finale della storia, il protagonista, dopo aver compiuto il sopracitato gesto, prega Dio di lasciarlo morire, vivendo così una vita di rimorsi, peggiore della morte stessa.
Lo stile che caratterizza questa storia è quello proprio dell’autrice. Esso, infatti, trova uno dei suoi capisaldi nella chiarezza e nella spontaneità, fino ad arrivare alle scelte solitamente sostenute quali l’uso del climax ascendente, per aumentare la tensione della storia, e della conclusione a sorpresa.
Per quanto riguarda l’apprezzamento personale, non nascondo il mio profondo appoggio verso le scelte stilistiche adottate nella storia e verso l’originalità di quest’ultima. Ho gradito in modo particolare soprattutto il modo superlativo in cui è stata scritta la storia, ovviamente mi sto riferendo alla scioltezza delle parole e alla scorrevolezza della narrazione, elementi che contornano questa one – shot in modo positivamente marcato.
Concludendo, vorrei aggiungere che mi è piaciuta più di tutte la frase: "La morte può essere l’espiazione delle colpe, ma non può mai ripararle, Zio", emessa da Linda alla fine della storia: frase che racchiude a pieno il vero significato e il vero messaggio che l’autrice voleva lasciare al lettore. Un messaggio forte e per certi versi triste, che, pronunciato dalle piccole labbra di una fanciulla, si impregna di genuinità e innocenza. Davvero complimenti.

Recensore Veterano

Owwwwh che fyccina tristina :( (oh gosh, shame on me!)

Ma facciamo le serie...

Tanto per cominciare: prego ^^ adoro le tue storie, quindi per me è un piacere leggerle in 'anteprima' ^^

In secondo luogo, come tu ben sai, questo fandom è nuovo per me (grazie per avermi aperto gli occhi *-*)
e ci tengo a precisare che concordo pienamente con il tuo nick!

Devo ammettere che ci ho messo un po' a capire la storia (sarà che mi è arrivata a pezzi?), ma una volta capito il tutto, è una cosa di una tristezza devastante!

E tu sei maledettamente brava a sconvolgere la visione che i lettori hanno dei tuoi personaggi, cioè leggi la storia e all'inizio ti fa ridere questo signore anziano che si lamenta dei capelli troppo lunghi dei giovani, della musica, di essere interrotto, ecc.. e ci rivedi un po' il tuo di nonno, quindi un po' ti ci affezzioni e non vedi l'ora di ascoltare la storia della spada, e ti sembra quasi di essere seduta insieme a Linda ed Alex, in fremente attesa che il nonno/prozio inizi a raccontare...

Poi la storia inizia, ed è così triste e malinconinca, che ti ritrovi a provare un po' di pena per il tuo nonno bambino, che soffriva la fame ed era un orfano...e ti piacciono quei due mascalzoncelli di Edward e Roy, che, tutt'altro che cattivi, fanno quello che possono per tirare a campare. E piangi, quando scopri che sono stati uccisi, perché colpevoli del 'gravissimo' crimine di essere omosessuali...

Quindi ti accingi, con tristezza, a 'sentire' il finale del racconto, e ti intenersici di nuovo ai ricordi dei ragazzini, ma con la consapevolezza che il loro 'termine' è già scaduto, che moriranno in quel modo insensato ed orrendo, e provi un'amarezza infinita...

E poi capisci chi è il colpevole di quel crimine, e allora sei costretta a guardare con occhi diversi quel vecchietto che hai di 'fronte', è come se il cucciolino con cui hai giocato fino a pochi istanti prima si fosse tramutato in un mostro. E lo odi, e ti penti di tutto ciò che hai provato prima e gli auguri una morte orrenda.

Però poi lui ti fornisce le sue spiegazioni, e tu sei costretta a rivalutarlo di nuovo. Perché c'è tutto, c'è l'amore, la gelosia, la tristezza, l'invidia, ma soprattutto, c'è il pentimento per quel gesto così sconsiderato e odioso.
E quindi, alla fine, ti ritrovi a piangere per lui, e a unirti a lui nella sua preghiera di perdono....

Oddio, rileggendo quello che ho scritto, mi sono resa conto di essere stata prolissa e molto sentimentale...ma questo è quello che ho provato leggendo la storia, quindi ho deciso di lasciare la recensione così com'è :D

Veramente stupenda, complimenti ^^

A presto,
Bellatrix

Recensore Master

*piange come una fontata* era da un pò che non mi commuovevo così tanto!!
Questa storia è davvero bellissima, molto malinconica e piena di sentimenti.
Mi piace molto come l'hai narrata e come hai descritto i sentimenti di Oliver e come raccontava la storia ai nipoti mi sentivo il cuore in gola!!
Mi piace moltissimo anche come hai narrato della vita dura di quel periodo, di come era difficile vivere e di come, nonostante tutto, si possa trovare amore infinito in tanto dolore e miseria.
Nonostante Oliver fosse invidioso di Roy e amasse anche lui Edward..vedeva Roy come un punto di riferimento, lo ammirava, forse c'era una sorta di amicizia/odio tra i due..o almeno a me è sembrato così..
Mi piace molto anche il personaggio di Linda..una ragazzina che riesce ad ascoltare e a comprendere, credo abbia la stessa saggezza dello zio eheh...anche Alex ha avuto la sua parte e penso fosse un personaggio interessante ^^
Ancora complimenti spero di leggere presto altre tue storie ^^ baci

Recensore Junior

Eccomi qua, che dire cara...? Mi sono venute le lacrime agli occhi leggendo questo stupendo racconto :')
Hai scelto davvero un tema difficile da trattare, ma ci sei riuscita brillantemente, e la lettura nn é affatto risultata pesante o troppo pretenziosa... Anzi, molto scorrevole senza però escludere uno stile importante, ke rispecchiava a pieno l'atmosfera della trama.
Qualsiasi cosa riguardi la guerra porta inevitabilmente con sé malattia, povertà, scontento sociale... Non esiste una battaglia giusta purtroppo, e le persone che la vivono in prima persona come hai detto, a volte non controllano le proprie azioni o i loro sentimenti, presi dalla paura e l'angoscia che hanno dentro, quello é il momento in cui l'uomo sfoga ogni sua più barbara pulsione, visto che non é certo di vivere fino al giorno successivo. É bello che in questo contesto tu abbia inserito la coraggiosa storia di Edward e Roy, vittime di questo orrore.
Ma d'altra parte l'atmosfera tra i bambini mi ha fatto tanta tenerezza... Perché magari mentre gli adulti vanno in crisi e uccidono istintivamente come se in guerra tutto fosse permesso, come se fosse perdonato addirittura... Avvalendosi della legge del più forte votata solo alla sopravvivenza, i bambini dimostrano di avere più cervello, e si aiutano a vicenda :')
Davvero molto brava complimenti, il risvolto finale non me l'aspettavo nemmeno, é stato una sorpresa.
Hai creato davvero una fic speciale :)
Bravissima! :D
Spero di leggere tanti altri lavori con lo stesso spessore :)
Un bacione e alla prossima!
Alex.