In ritardo di due anni, ma shh... facciamo finta di niente
GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL CONTEST «WAR TALES: RACCONTI DAL FRONTE»
«HAPPINESS AND REVOLUTION (CAN YOU FORGIVE ME?)» DI RMSG
- Sviluppo della trama e trattazione del tema
Il cliché del vecchio nonno che racconta ai nipoti la sua esperienza di guerra è sì abusato, però devo ammettere che è proprio uno di quei cliché intramontabili, uno di quelli che mi piacerebbe leggere sempre e che riesce a far immergere chiunque ascolti in quei giorni ormai lontani, dunque, per quanto non sia un tema esattamente originale, hai saputo sfruttarlo secondo un tuo punto di vista e hai narrato una storia che, oltre a lasciare l'amaro in bocca per la sorte del vecchio Oliver, di Roy e di Edward, svolge un ruolo completo e rende più partecipe il lettore, che si ritrova dinanzi ad una realtà che non si sarebbe mai aspettato di leggere
Il racconto narrato dal Oliver risulta struggente e ben organizzato, per quanto alcune parti siano un po' troppo frettolose, in particolar modo se teniamo conto dell'argomento di cui la one-shot trattava. Hai sì ben descritto il tormento e la fame che logorava la popolazione londinese in quegli anni, però, come già detto a Yuki, un maggior approfondimento sarebbe stato più apprezzato
- Sintassi, lessico&grammatica
Parto con la sola nota che mi ha fatto storcere maggiormente il naso, perché non mi sarei mai aspettata di vedere una cosa del genere in un testo scritto, per di più da te: quelle linee che hai utilizzato per dividere i passaggi. Non so se sia un errore di formattazione o meno, però, ecco, credo che uno spazio bianco sarebbe stato più che sufficiente per far capire al lettore il cambio di scena
Per quanto riguarda la grammatica, hai un'ottima padronanza della lingua ed è bello vedere quanto tu sia migliorata negli anni, ma vorrei lasciarti un paio di piccole annotazioni:
* Un anziano signore appollaiato sulla sua tanto amata poltrona si gode il calore del caminetto e il sorriso dei suoi due, hippies, nipotini → Non ho compreso perché dopo “due” hai inserito quella virgola per separare “hippies”; inoltre, come si può benissimo vedere dal grassetto, hai inserito un tempo al presente e hai poi continuato al passato;
* Alla richiesta della giovinetta seduta di fronte al fuoco e a lui, sorrise, increspando il proprio volto in una sconfinata miriade di rughe → Giacché non è il vecchio a far sì che il suo volto si increspi in rughe, rischiverei la frase in questo modo “Alla richiesta della giovinetta seduta di fronte al fuoco e a lui, l'uomo sorrise, e il suo volto si increspò in una sconfinata miriade di rughe”, poiché è a causa del sorriso che il volto si increspa, non per altro;
* Rifletté molto sulla possibilità di raccontare ai suoi nipoti quell’insanguinata storia e alla fine arrivò alla conclusione che sì, poteva dire loro tutto quanto. → Per dare enfasi, dopo il “che” inserirei un'altra virgola, giacché è anche una forma migliore da leggere;
* "Aspetta, aspetta!! Oddio, adoro questa canzone! Alex, è Yellow Submarine!" → Un solo punto esclamativo è più che sufficiente;
* Oliver li osservò seccato, arcigno e infastidito per essere stato interrotto → Ripetizione di un termine. Seccato è sinonimo di infastidito, e non l'avrei segnalato se non si fosse trovato a distanza così ravvicinata. Inoltre, quell'“arcigno” è praticamente un altro modo per esprimere la seccatura che il vecchio prova in quel momento, quindi sarebbe meglio rivedere l'intera frase, poiché ripeti un concetto già detto;
* "Sì sì, ma ora state zitti e ascoltatemi, perché non ho intenzione di fermarmi più, chiaro?" minacciò, con finta aria malevola, e quegli sciocchi sconsiderati finalmente si zittirono ad ascoltare → Va inserita una virgola dopo il primo “sì” ed eliminata dopo “minacciò”. Credo poi che “zittirono ad ascoltare” suoni male, lo cambierei in qualcos'altro;
* Ci si arrangiava e anche se a tavola spesso mancava un pasto, sentivo che l'amore no, quello non mancava mai →Questa frase risulta un po' contorta, non ti pare? La riscriverei così: “Ci si arrangiava e, anche se a tavola spesso mancava un pasto, sentivo che l'amore non mancava mai”, in modo da renderla più leggibile;
* Ma così, non posso cambiare le cose, lo capisci? → La virgola dopo “così” stona;
* "Ed, non lascerò che ti succeda niente, io-AH". Due gemiti, due camice bianche che diventavano scarlatte e due corpi che ricadevano su se stessi, incastrati l'uno all'altro da una spada.→ Ammetto che questa parte l'ho trovata un po' troppo frettolosa. L'impressione che da è quella di una scena posta pesantemente dinanzi agli occhi del lettore, quasi forzata, difatti non avevo capito cosa fosse successo fino a che non ho letto la parola spada. L'avrei gestita un po' meglio, eliminando anche il maiuscolo;
* A trovarli fui io, quella stessa notte. Ero andato a cercare Roy perché non aveva fatto ancora ritorno in caserma e questo lo aveva spaventato un po', considerato che era uscito in divisa: che qualche ribelle lo avesse catturato? → Cambio di soggetto. Parti con la prima persona, converti poi in una terza e fai in seguito una brusca virata ritrasformandolo in seconda;
* Se fosse nato in questi anni, Roy, forse sarebbe stato un grande stratega militare, sapete? Perché era... era semplicemente geniale. → Per rendere più leggibile la frase ed eliminare virgole che potrebbero rivelarsi superfle, riscriverei la frase invertendo la posizione del soggetto, in questo modo: “Se Roy fosse nato in questi anni”, aumenta in questo modo la comprensione;
* il proprietario della bancarella donava ben due, mele → La virgola dopo “due” non ci vuole;
* Lo amavo talmente tanto che se solo me lo avesse chiesto gli avrei regalato il mio cuore strappandomelo a mani nude dal petto. Amavo i suoi occhi dorati e il profumo assolutamente innato che emanava mi faceva impazzire. → Dopo la parola “cuore” ci vuole la virgola. Credo inoltre chee mettere una virgola anche dopo “dorati” renda la frase più fluida;
* Era arrivato un nuovo bambino quel pomeriggio e si chiamava Roy → Riscriverei la frase, invertendo un po' di parole: “Quel pomeriggio era arrivato un nuovo bambino: si chiamava Roy”;
Con una rapida lettura errori simili si sarebbero tranquillamente potuti evitare, ma nel complesso la storia era ben scritta e lasciava intendere al lettore la situazione che volevi descrivere. Ti consiglio comunque di rileggere per correggere pecche da me non segnalate (ci sono, se vuoi posso betarlo e passarti il documento), ma per il resto hai un buon lessico e un'ottima grammatica di base
- Parere personale
Per quanto sia stata una bella storia, devo purtroppo ammettere una cosa. Dei personaggi di FullMetal Alchemist c'è poco e niente - ho difatti capito che si trattava di loro solo grazie ai nomi, tutto qui -, l'IC traspare a malapena dalle parole del vecchio Oliver e il fatto che in realtà si tratti di una AU - cosa che non viene minimamente accennata nelle note iniziali tra l'altro, a meno che tale avvertimento nn sia stato sostituito dalla voce Storico - si comprende con esattezza solo quando ci si trova davanti ai protagonisti del manga. Tutto qui
Credo dunque che, dato il ricco potenziale emotivo che traspare in questa storia, sia per il modo in cui è narrata dal vecchio Oliver sia per i fatti ivi raccontati, essa sarebbe stata migliore se fosse stata direttamente un'originale. Avevi una buona base da sfruttare, avevi creato un bel background, avevi dato voce ad un bel personaggio... ma ti sei purtroppo fatta fregare dal contesto in cui hai voluto ambientarla, ovvero il manga FullMetal Alchemist
Il manga stesso si basa praticamente sulla guerra, dunque avresti potuto, anche senza inventare una AU, prendere in considerazione proprio le guerre presenti e rigirartele a tuo piacimento, poiché in questo modo hai creato sì una bella storia, ma l'ambientazione, legata al manga da te scelto, lascia un poco a desiderare |