Ciao!
Con sommo piacere ho trovato una storia di genere "giallo". Inutile dire che io adoro i gialli ed i thriller!
Dunque, dunque, dunque... Siamo solo al primo capitolo ma già si vede che Christian Jackson è un personaggio molto sui generis!
A dire il vero, tutti i personaggi (spaventapasseri compreso) sembrano degli attori che si stanno esibendo sul palco di un teatro. Trovo il tuo stile molto enfatico, talvolta perfino istrionico. Questo di per sé a me piace molto, perché pone un'accento comico anche alla vicenda più triste.
Forse alcune volte potrebbe sfociare nel grottesco (senza offesa), ma fa sorridere. Di certo si nota la vena esagerata tipica del teatro. E per certi versi mi ricorda un po' il romanzo di Gadda, "Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana". Scritto in parte in dialetto romanesco e presentato in maniera davvero particolare, anche se in fondo trattava di un omicidio.
I tuoi commenti, a latere del racconto, richiamano l'attenzione sulle paricolarità e le comicità presentate dalla vicenda.
Sulla trama mi pronuncerò più avanti, quando avrò abbastanza elementi per scrivere un commento decente.
Mi permetto solo di farti qualche richiamo dal punto di vista grammaticale... Non sempre rispetti la sintassi corretta dei verbi. Parti con un tempo e finisci con un altro. Inoltre ti impicci un po' quando richiami il passato.
Ti faccio un esempio pratico:
"Forse ancora non ho presentato Christian: faceva il detective in un’agenzia tutta sua, e talvolta si incrociava con la polizia, e non sempre riusciva bene, anzi, si poteva dire che Christian tutte le volte che aveva un caso in comune con la polizia (si occupava anche di pedinamenti e faccende per privati) prendeva sempre il colpevole (devi aggiungere il soggetto, "quello" è troppo generico) sbagliato.
Come l’altro giorno, dopo un’estenuante fuga, riuscirono (erano riusciti) a prendere quel pazzo furioso che aveva rapinato la Banca Centrale, ma solo dopo si resero conto (si erano resi conto) di aver inseguito uno spaventapasseri a bordo di un SUV col pilota automatico. Tanto che il commissario gli disse (gli aveva detto) “Sei un coglione, Jackson! (a scanso di equivoci, non ha nessuna parentela col più celebre cantante pop)Avresti dovuto capirlo che non era la pista giusta!”"
Nel primo paragrafo riporti giustamente l'imperfetto perché stai raccontando delle generalità, e così dovresti continuare anche nel secondo, mettendo un tempo trapassato prossimo per sottolineare che l'azione è avvenuta nel passato e ha avuto un suo svolgersi temporale. Il passato remoto parla di un'azione fatta e finita, descrive un tempo preciso e di solito è il tempo corrente della narrazione. Quindi se fai un flash back o una digressione rispetto al piano temporale corrente, devi necessariamente usare un tempo diverso. Spero di essermi spiegata a sufficienza, a volte non sono molto chiara... ^^"
Ti prego di scusarmi se posso sembrarti troppo spocchiosa o pignola. Non lo faccio con cattiveria, sia chiaro. E' solo il mio modo di stendere le recensioni (anche in questo credo che c'entri la formazione umanistica).
Comunque sia, sono curiosa di scoprire chi ha assassinato questa donna. E naturalmente sono curiosa di vedere come riuscirà a scoprirlo il detective Jackson!
Saluti e alla prossima!
*Halley* |