non ho trovato nulla di particolarmente schifoso in questa storia, o quanto meno non tanto da restarne sconvolto come chi mi ha preceduto. insomma, si tratta pur sempre della sezione horror, e dal titolo si parlava di bagni..fare due più due e capire cosa aspettarsi non era poi così difficile.
'metafisica dell'autogrill'. a chi non è mai capitato di doversi fermare in autostrada per bisogni impellenti e ritrovarsi a vagare in dedali oscuri e umidi, alla ricerca dei bagni che sono sempre più in fondo, ogni volta più vicini al fantastico mondo sotterraneo di agartha?
lo 'schifo' - se così vogliamo chiamarlo - è offuscato in toto dal linguaggio ricercato che hai usato ( ok, salvo exploit quali 'cagata, pisciata' e simili ). le immagini sono efficaci ( le bolle della pasta nel forno, il bambino come una lanterna scarlatta ) e risollevano la qualità del testo, altrimenti troppo volgare.
sembra tutto un purgatorio, e - forse senza volerlo - hai anche incastrato il tema del contrappasso con quella donna che volendo gettare via il bambino è costretta anzi a ri-partorirlo in eterno. che sia un'anticipazione di come sarà la sua vita se continuerà a comportarsi - perdona il riferimento - 'di merda' con le donne?
c'è della differenza tra scrivere nonsense e fare della buona narrativa nonsense, e tu secondo me ti occupi della seconda.
le tue idee sono sempre innovative ma allo stesso modo taglienti e veritiere.
ps : ho visto i tuoi disegni, ma questa non credo sia la sede giusta per parlarne..quindi..se mai ci sentiremo 'in privato' ti dirò qualcosina anche a riguardo! ad ogni modo complimenti!
congrats!
un abbraccio,
ivan |