Rosie! Il ritorno! Quanto mi era mancata. L'unica "critica" che ho su Opera Al Nero è che avrei appunto voluto veder apparire la nostra Rosie un pochino di più, perchè è l'unica, tra i personaggi presenti fin dall'inizio di Doppelgaenger, che dopo Ab Umbra Lumen si defila del tutto tra i personaggi secondari. Però capisco anche la sua storyline ormai era conclusa, e che nelle storilynes nuove lei non c'azzeccava molto, non facendo ne' l'auror ne' la ricercatrice e non essendo nemmeno una confidente di Lily o Soren, e non è che tu potessi o dovessi inventarti e poi scrivere diecimila storyline diverse per coinvolgere tutti. Impossibilità dovuta a questioni di tempo e lunghezza della storia a parte, una cosa sarebbe andata a discapito dell'unità di trama.
Comunque, rivedere Rose a una quindicina di capitoli dalla fine mi ha dato una sensazione dolceamara, ma è stato GIUSTO: abbiamo avuto così il modo di salutarla, e il suo personaggio ha avuto la possibilità di una sua conclusione all'interno della Saga. Sarà pure diventata secondaria, ma la chiusura elegante del suo arco narrativo fa capire che non è mai stata abbandonata dalla sua autrice, come purtroppo spesso accade nelle storie o serie tv con tanti personaggi in cui il focus si sposta giustamente su altri dopo un po' di episodi, capitoli o stagionj. Nell'arco narrativo di Rose la famiglia è sempre stato un tema importantissimo, sia come motivo di orgoglio che di conflitto, è stata un rifugio, uno scudo e a volte una gabbia al tempo stesso, quindi ha senso che la sua storia si concluda con la realizzazione di una famiglia tutta sua e di Scorpius, che non sia né Weasley né Malfoy ma in qualche modo sia entrambe le cose. Perchè è questo, secondo me, l'aspetto interessante dei tuoi Rose&Scorpius, che sarebbe stato banale e scontato fare due personaggi che dicono "okay, chissenefrega, diciamo addio alle nostre famiglie e creiamo un mondo tutto nostro", alla Romeo e Giulietta, ma invece entrambi tengono molto sia alle loro famiglie, per quanto incasinate e a volte ingombranti, sia all'eredità paterna del cognome che si portano dietro, pur volendo strozzare i propri padri un giorno sì e l'altro pure. Tutto il loro cammino sta nel cercare di capire come raccogliere l'eredità famigliare accogliendo al tempo stesso un/a fidanzato/a che la famiglia, intesa come entità e non per forza come somma di ogni singolo componente, disapprova. Un piccolo che sia allo stesso tempo 100% Weasley e 100% Malfoy è una soluzione particolarmente in linea sia con i personaggi di Rose e Scorpius (che diciamocelo, tra tutti sono probabilmente quelli più portati a fare i genitori- Rosie è una chioccia che bada a tutti da quando ha imparato a parlare, e Scorpius sarà uno splendido papà, saggio e folle al tempo stesso e comprensivo al punto giusto), che con le loro storie, che con il tono generale della Saga, che alla fine è una storia di figli che solo esistendo e vivendo la loro vita, con tutte le sfide e le difficoltà che ciò comporta, sanano e guariscono le storture e le crepe delle storie dei loro genitori, nonni, bisnonni. In un ciclo infinito di ripetizioni e parentele che potrebbe sembrare una gabbia ma invece, grazie al desiderio dei personaggi di *migliorare* e *essere felici* e *andare avanti*, diventa un'occasione per guarire i traumi del passato e costruire un futuro che non pretende di ignorare tutto il carico di traumi del passato, ma di sistemarlo, trasformarlo in qualcosa di positivo, in un monito di insegnamento.
Ecco, quando parlo di quest'aspetto della Dp Saga mi commuovo sempre. Ma per me è un aspetto fondamentale del perché amo così tanto le tue storie, non posso considerarlo un dettaglio secondario, è qualcosa che si avverte fin dal prologo con la fragile ma potente riconciliazione tra Harry e il cugino Dudley e l'entrata in scena di Tom e rimane aspetto intrinseco di queste storie fino agli ultimi capitoli, con il lieto fine di Lily e di Soren *Prince*.
Ecco, se Scorpius e Rose e la loro unione sono, sia all'interno della storia che da un punto di vista metanarrativo, la prova vivente della possibilità di una pacifica e felice unione tra fazione e parri della società magica che fino a vent'anni prima sembravano incompatibili, Lily e Soren per me sono, tra tutte le relazioni romantiche della tua storia, il simbolo di questo concetto a me tanto caro: ovvero della necessità di partire dai fantasmi irrisolti del passato e ascoltarli e riscattare il loro dolore e le loro possibilità mancate per rispondere a domande del presente, guarirne le storture e costruire un futuro migliore.
Vederli affrontare quella che è di fatti la loro prima crisi di coppia, dovuta al loro differente approccio verso i rischi, mi lascia sentimenti e emozioni contrastanti che ho già in parte espresso mesi fa in una recensione di uno dei capitoli precedenti.
Ovvero: Lily si deve scontrare con una forte verità, ovvero che, anche se lei, in quanto Psicomaga e Lena, può vedere le motivazioni dietro le azioni di qualcuno meglio di questo qualcuno, ciò non la rende più adatta a legittimare o delegittimare la capacità di prendere scelte di questo qualcuno.
È una verità dura da accettare, ma il fatto che una persona che amiamo stia facendo delle scelte motivate da traumi passati non può rendere queste scelte meno valide. Meno valide per noiose, magari, che non abbiamo avuto questi stessi traumi. Ma chi ha detto che il nostro punto di vista sia quello giusto, o l'unico corretto? Chi ha detto che, siccome una persona dal passato traumatico potrebbe avere una visione del mondo diversa da quella standard, coloro che non hanno vissuto gli stessi traumi o ne hanno vissuto di diversi siano più adatti di questa persona a prendere decisioni per lei/lui, o a decidere quando queste decisioni sono prese in autonomia o quando invece non vanno considerate valide perche sono influenzate dal passato o da fattori esterni?
Certo, Harry, il padre di Lily, ha proposto a Soren un piano suicida. Certo, rifiutare il piano sarebbe stato difficile per Soren, sia lavorativamente che soprattutto, moralmente. Certo, Soren è propenso ad accettare i piani suicidi per via dell'educazione che ha ricevuto, che lo poneva nel ruolo di pedina sacrificabile che, oltre al danno la beffa, doveva essere *grata* a chi lo considera una pedina. Certo, questo ha influenzato la sua personalità, il suo modo di ragionare e prendere decisioni e prendere decisioni, e probabilmente in una certa misura lo farà sempre, anche se certo potrà sempre migliorare (e già migliorato un sacco dall'inizio di Ab Umbra Lumen sotto questo e altri punti di vista).
(E ci sarebbe poi tutto un discorso da fare sul fatto che Soren, nell'accettare questo piano, sia tanto influenzato dal proprio passato quanto Harry, che ha ideato il piano suicida per Soren, sia stato influenzato nel crearlo dal proprio, di passato, perché anche Harry, come Soren, è stato usato come pedina e coinvolto in un piano suicida che lo vedeva come chiave risolutiva per sconfiggere il cattivo. Ma Harry, a differenza di Soren, non ha mai smesso di provare ammirazione e persino affetto per l'uomo che l'aveva coinvolto in questo piano suicida, forse perchè Albus Silente provava davvero affetto verso Harry, a differenza di Alberich per Soren, e questo ha reso tutto più complicato per Harry da adulto, perchè lo ha lasciato in un perenne bilico tra il voler essere come Silente e completamente diverso da lui al tempo stesso.
E se Harry padre cerca in tutti i modi di essere diverso da quello che Silente fu per lui, mettendo la vita dei suoi bambini prima di ogni cosa- non sempre ci riesce, ma ci prova- Harry come Generale e Capo Auror
C'è anche una sorta di ironia nel fatto che Harry abbia passato tutta la prima storia a cercare di non diventare per Tom quello che Silente era stato per lui, e finisca nella terza storia a comportarsi ESATTAMENTE con Soren come Silente aveva trattato sia Piton che Harry stesso.
Ah, i parallelismi di questa storia mi uccideranno di feels, un giorno.)
Lily, da brava Lena, ha capito tutto questo e ha ragione a trovare questo ciclo di piani suicidi, fatto di pedine che li accettano e poi diventano generali con altre pedine, parecchio frustrante. Soprattutto per le persone che non fanno parte di questi schemi ma hanno persone che amano dentro di essi, e si trovano a dover assistere impotenti al pericolo e alla carneficina.
Ma questo non vuol dire che, aldilà di tutte queste premesse, Soren non abbia accettato il piano perchè crede fermamente che, nonostante i rischi, sia anche consono ai suoi obiettivi- ovvero quello di catturare i cattivi, riscattarsi agli occhi dei colleghi di polizia del Mondo Magico dimostrandosi un agente non solo capace nel suo lavoro (cosa che è già, e anche i suoi detrattori lo ammettono), ma anche motivato a sconfiggere il proprio passato e poter così voltare pagina definitivamente.
(In un certo senso, mi sto rendendo contro scrivendo questa recensione di quanto il conflitto tra Lily e Soren in questi capitoli fosse simile a quello tra Rose e Scorpius in Ab Umbra Lumen).
Come si direbbe in inglese, la famosa "agency" di qualcuno non smette di esistere solo perchè le scelte che questo qualcuno fa sono influenzate dal suo passato o dai suoi traumi.
Lily non può sperare o pretendere che Soren non prenda mai nessuna decisione finché il suo passato non smetterà di influire sulle sue decisioni. È contorto, ma quello che intendo è che ora Soren e Lily e tutti gli altri potranno essere dalla stessa parte, ma Soren avrà sempre degli schemi di pensiero un po' diversi dagli altri per il modo in cui è stato cresciuto, ma non è che Lily può, appoggiandosi a questa motivazione, negare la capacità del suo ragazzo di prendere decisioni che lui considera giuste per se stesso e la sua vita, comprese decisioni che Lily trova idiote (e forse lo sono- ma Soren ha il diritto di prenderle, e anche di cadere in una o più trappole, senza che la sua capacità decisionale venga per questo messa in discussione. Del resto, non era anche la decisione di Lily di continuare a scrivere a Soren influenzata dai traumi che la ragazza aveva subito anche per "colpa" di quest'ultimo? E Lily non ha nonostante tutto difeso strenuamente questa sua decisione fino all'ultimo, e non è stato dimostrato che aveva ragione nel farlo, alla fine? Scusa se insisto su questo punto, ma per me è importante sottolineare che non bisogna mai usare i traumi o il passato o la forma mentis di una persona per mettere in dubbio la sua capacità di prendere decisioni consapevoli non è un comportamento consono, anche se può essere comprensibile).
Comunque, il fatto che Soren abbia il diritto di prendere le sue scelte valutando pro e contro di un piano che lo mette in una situazione di estremo pericolo, e che Lily non debba mettere in dubbio la capacità decisionale di Soren per questo motivo (perché Soren È consapevole dei contro, crede solo che i pro siano talmente importanti che i contro, seppur siano e forti, al confronto svaniscono- questo è quello che intendevo quando parlavo del fatto che Soren avrà sempre una forma mentis diversa da quella di Lily e degli altri ragazzi cresciuti nella pace e nell'affetto di una famiglia funzionale, una forma mentis se vuoi più simile a quella di Harry Potter che a quella dei suoi figli. Anche Harry alla fine accettò di partecipare al piano suicida di Silente perchè era CONVINTO che fosse la cosa giusta da fare e la meno terribile delle opzioni, e non solo perche Silente avrebbe voluto così. Lily- giustamente- non è una grande fan del martirio come soluzione ultima a tutti i problemi, è un tratto del suo carattere che è sempre stato presente, lei pensa che i problemi si risolvano vivendo e non morendo eroicamente, e io la rispetto per questo e in generale sono d'accordo con lei, ma penso che lei e Soren possano e debbano influenzarsi a vicenda un po' di più da questo punto di vista perchè li renderebbe entrambi più aperti mentalmente.) non vuol dire che Lily non abbia il sacrosanto diritto di arrabbiarsi quando Soren prende decisioni che lei considera stupide, soprattutto quando queste decisioni influiscono anche sul loro futuro insieme, e, dunque, su di lei.
Trovo azzeccato che ne vada a parlare con Al, perchè, benchè non sia di solito il primo con cui Lily si confida quando cerca di consiglio (quella è Roxanne, la cugina preferita- Al, il fratello di mezzo irritante ma di cui in fondo Lily rispetta le opinioni, è il primo da cui Lily di solito va a rivelare la bomba quando ha GIÀ preso una decisione) è il più adatto a capire certe sfumature della relazione di Soren e Lily...non tutte, certo, e non quelle che riguardano Soren e Lily come individui e persone uniche (Roxanne, Milo o Dion potrebbero essere più bravi a capirle, queste) ma quelle che riguardano la relazione di Soren e Lily in quanto vittime di un episodio traumatico che ha ferito entrambe, reso ancora più doloroso dal fatto che una di queste due persone, una di queste due vittime, sia stata costretta da circostanze al di fuori della sua volontà a ferire l'altra. È inutile girarci attorno, per quanto le storie tra Lily e Soren e quella tra Al e Tom siano molto diverse sotto certi punti di vista, sono le uniche due coppie che non sono solo state influenzate *marginalmente* dalla vicenda di Von Honhemein e della Thule, ma che sono state parte integrante di questa vicenda, tanto quanto la tragica vicenda è parte imprescindibile di quello che li ha resi chi sono, singolarmente ma anche come coppie.
Altri personaggi sono stati singolarmente o lavorativanente influenzati dalla vicenda, e magari il loro rapporto di coppia si è rafforzato o è entrato in crisi per via dei casini vari riguardanti Maghi Oscuri, altre coppie della tua storia hanno affrontato altri problemi, esterni o interni, altrettanto importanti o difficili psicologicamente, o hanno avuto periodi di crisi o si sono involontariamente fatte male a vicenda; ma per Lily e Soren, così come per Al e Tom, sarà sempre impossibile raccontare della loro storia d'amore senza intrecciarla con la Storia con la S maiuscola, quella della Thule e dei Von Honhemein e della più grande minaccia al Mondo Magico dai tempi di Voldemort, e senza parlare dell'impatto personale che le azioni dei Cattivi hanno avuto su di loro, come individui e come coppie.
Certo, le loro storie non sono uguali, soprattutto nei dettagli. Come qui specifica Lily, Al e Tom sono cresciuti insieme, avevano un vissuto comune già prima che l'intera vicenda della Thule e dei Doni Della Morte accadesse, e sono stati cresciuti in modo simile e con gli stessi valori e le stesse figure di riferimento, seppure in nuclei familiari diversi. Al contrario, come dice qui Al, Soren è cresciuto in un mondo e in modo a parte, ha avuto esperienze formative che non sono paragonabili a quelle di una persona "normale".
Tra l'altro, mentre recensione questo capitolo di Oan ho sempre in sospeso, mezza scritta nelle note, la recensione all'ultimo capitolo di Ab Umbra Lumen prima dell'epilogo, è una delle scene che mi mancano da recensire è proprio il dialogo tra Harry e Al sull'anima di Tom.
Ecco, praticamente in quella scena Harry dice ad Al che, in un certo senso, per via di certe sue diversità, Tom non sarà mai e non è mai stato propriamente "normale". E ora Al dice la stessa cosa a Lily riguardo a Soren, ("nonostante tutto l'affetto che provava per Prince"), anche se i motivi e i modi in cui Soren è diverso sono, perdona il gioco di parole, a loro volta diversi da quelli di Tom.
In un certo senso, però, i motivi che spingono Soren ad accettare e persino VOLERE andare nel covo di John Doe non sono dissimili a quelli che cinque anni prima hanno spinto Tom a cercare un confronto diretto con Alberich, contro ogni buonsenso o consiglio: rischiare il presente per sconfiggere il proprio passato e poter vivere un futuro più sereno. Difficile da comprendere per Lily come lo era stato per Al, ma alla fine anche Lily, come Al, deve scegliere se accettare questa battaglia del proprio ragazzo o ripensare la relazione in toto, perchè è una battaglia interiore che Soren non può rinunciare a combattere. E non perchè preferisce l'idea di combattere il passato all'idea di vivere il proprio presente e costruire un futuro con Lily, ma perchè questo stesso passato gli sta avvelenano il presente e impedendogli di vedere un futuro, quindi non può far altro che accettare ogni soluzione per sconfiggerlo per potersi godere questo presente e sentirsi libero di sognare quel futuro. Di nuovo, anche se con motivazioni e modalità differenti (quelle di Soren sono più altruistiche, focalizzate anche sulla salvezza del Mondo Magico nella sua interezza, non soltanto sul proprio benessere e su quello dei propri affetti familiari), il tutto non è dissimile dal discorso che Tom aveva fatto ad Al nel castello di Von Honhemeim cinque anni fa.
Quindi, ha senso che sia Al ora a fare lo stesso discorso a Lily. Tra l'altro, mi piace il fatto che nonostante i contenuti della conversazione tra i due fratelli minori Potter siano impegnativi, il tono del discorso sia quotidiano, a tratti leggero e ironico, talvolta affettuoso e talvolta dispettoso, com'è sempre stato il rapporto tra Lily e i suoi fratelli, soprattutto con Al.
Mi piace anche che, di fatto, i consigli che da Al a Lily sul tenere conto del passato del compagno e cercare di vederne il punto di visto, e poi raggiungere un compromesso, siano in realtà consigli consoni alla sopravvivenza di qualsiasi rapporto di coppia, non solo uno con un vissuto comune come quello tra Soren e Lily o Al e Tom. E forse è proprio questo il segreto: è proprio per questo che Tom dice ad Al che sì, la loro vittoria vale anche se è una gara tra storpi, e vicono e vinceranno sempre nel modo migliore. (Comunque: lettrici curiose vogliono sapere qual è la "cosa" tutta a vantaggio di Tom che Al ha fatto per farsi perdonare. Scherzo, in realtà mi piace il modo in cui scrivi le scene diciamo, intime, in una sorta di dissolvenza tipo vedo-non-vedo, lo trovo elegante e in un certo qual modo più romantico di eventuali descrizioni esplicite. Il mio interesse per eventuali kink di Thomas Dursley è puramente legati a motivo di analisi psicologica, giuro. È il desiderio di dissezionare il personaggio nei minimi dettagli fino allo sfinimento- tuo o mio o di chiunque altro legga le recensioni in cui parlo di lui o di altri miei beniamini, lol)
Bello anche il dettaglio di Al che ammette che, se lui accetta i difetti e le complicazioni e i lati contorti di Tom, Tom fa lo stesso con quelli di Al, e in egual misura.
Tom è l'unico, insieme forse a James e a Lily, che conosce e capisce appieno i lati più contorti e *Serpeverde* del carattere di Al, e questo non fa nulla per smorzare l'amore e l'ammirazione che prova e ha sempre provato per il compagno. Così come Al ha sempre conosciuto i lati meno gentili e piacevoli del carattere di Tom e l'ha sempre amato per quello che è, non per quello che sarebbe stato o sarebbe potuto essere senza di essi, o per un'immagine idealizzata di Tom che aveva creato nella sua mente. Al e Tom si amano nelle loro rispettive interezze, niente di più e niente di meno. Per cui sì, Tom, vincete nel modo migliore, almeno per quanto mi riguarda.
È un po' un tema ricorrente in Oan questo, perchè è soprattutto in quest'ultima storia che Al si rivela essere non più l'ingenuo ragazzino di Dp o il nobile e delicato adolescente di Aul, ma un giovane uomo che, sebbene sempre ben intenzionato e estremamente compassionevole, può essere altrettanto contorto e machiavellico di Tom ed è spesso molto più ipocrita o manipolatore. C'è anche un sottile leift motif in questo capitolo, con Al che chiama Tom per raccontargli di Emil e Michel, Tom che sgama subito il fatto che Al sia seccato di aver perso un ammiratore disperato che "gli sbava dietro" senza speranza da anni, (e si indispettisce per questo, perchè è pur sempre Tom) e Al che pensa che chiamare Tom è come farsi un esame di coscienza, perchè Tom capisce, conosce e accetta parti di Al che lo stesso Al fa fatica ad ammettere di possedere.
In un certo senso Al, nonostante l'affetto sincero che prova per Michel, l'ha sempre tenuto stretto come amico non soltanto per questo affetto, che ripeto è sia pure sincero, ma anche e soprattutto perchè il fatto che Michel gli "sbavasse dietro" era diventato, in qualche modo, un toccasana per il suo ego (e, tra parentesi, in un modo ancora più contorto, anche la gelosia di Tom lo era altrettanto, se non di più). E Tom lo SA.
Michel questo non potrebbe mai saperlo o sospettarlo, perchè ha quest'immagine di Al quasi angelico, al di sopra di ogni stortura o bassezza morale. E, sempre tra parentesi, quest'immagine idealizzata che Michel ha di Al è tanto il motivo per cui è stato così a lungo innamorato di lui, quanto una conseguenza del fatto che Al non l'abbia mai ricambiato, imho, perchè l'essere l'unico a non aver mai ceduto alle sue lusinghe è uno dei motivi, se non IL motivo, che ha spinto Michel a idealizzare e desiderare così tanto e così a lungo Albus. Ed è anche il motivo per cui probabilmente non sarebbero mai durati, sul lungo periodo, come coppia, sempre secondo me, anche mettendo da parte Tom e tutto il resto: perchè gran parte della tenace cotta di Michel per Al è sempre stata alimentata dal continuo rifiuto di quest'ultimo. Schema che, ora che ci penso, in un certo senso ritorna nell'iniziale corteggiamento di Milo ad opera di Michel, perchè il fatto che Emil non sia cascato subito tra le braccia- tra le lenzuola sì, a differenza di Al, ma ai piedi o tra le braccia no- di Michel è stato uno dei motivi che ha spinto Mike a fissarsi su di lui. Il che, doppia parentesi, visto la storia di Michel a proposito di rifiuti e abbandoni da parte di familiari nella prima infanzia è...interessante. Se non altro perchè esiste un pattern, Michel cerca di solito intimità sessuale e non emotiva, e le uniche due volte in cui si è preso una sbandata seria per un ragazzo si è trattato nel primo caso di un ragazzo che lo cercava per conforto emotivo ma lo rifiutava romanticamente e sessualmente, e la seconda volta, quella più seria, per un ragazzo che andava a letto con lui più che volentieri, ma, pur non sfuggendo del tutto ai tentativi di Michel di rendere le cose più serie e impegnate dal punto di vista romantico, metteva comunque dei paletti emotivi davanti alla propria interiorità e di conseguenza alla loro relazione. Non voglio fare psiconoalasi spicciola (ma chi sto cercando di prendere in giro, non faccio altro con i tuoi personaggi, poveri loro e povera te) ma questo diciamo...pattern di relazioni o infatuamenti di Michel non credo possa essere del tutto scollegato dall'instabilità e/o freddezza delle figure genitoriali o pseudo-tali della sua infanzia. Così come il rifiuto totale verso ogni tipo di attaccamento emotivo che Milo ostentava prima di conoscere Soren, Michel, Lily & company in un certo senso era frutto del fatto di essere stato tradito e abbandonato dai genitori a soli undici anni, reo di aver deluso suo padre per il solo fatto di non avere la magia, una cosa su cui il piccolo Emil non poteva avere controllo e di cui non aveva colpa- e da allora, fino ad arrivare a Soren e poi a Michel, Emil non aveva mai incontrato nessuno che ci tenesse davvero a lui come persona, nella sua vita da Milo.
Per quanto mi piacesse leggere di Michel e Milo/Emil nella loro modalità "relazione burrascosa e non definita" il fatto che ora siano diventati una coppia ufficiale, affettuosi e aperti l'uno con l'altro e disposti a guardare il futuro insieme, è sintomo della crescita di entrambi.
Non perchè stare in una relazione sia di per se' sintomo di crescita, ma perchè entrambi avevano dei problemi abbastanza evidenti nel creare relazioni stabili e si sono in un certo spronato a vicenda a migliorarsi l'uno per l'altro. Che è una cosa che quando capita, significa che comunque vada la relazione non sarà sicuramente tempo sprecato, perchè ha fatto crescere singolarmente i due individui. Che poi vabbè, io spero e credo che per Michel e Milo andrà bene ma questo è un altro discorso.
Probabilmente i problemi per loro non sono ancora finiti (sono l'ultima coppia di Oan a essersi formata, e quella con più questioni irrisolte) ma sono compatibili e intenzionati a fare sul serio, quindi...hanno tutta una vita per migliorare e crescere ancora di più.
Bella anche l'ultima scena con Rose, Al e Violet. Se l'arrivo del futuro piccolo Lord Malfoy-Weasley (o piccola lady? Sono curiosa di sapere il sesso e il nome della nocciolina! Nel dubbio continuerò a pensare che si tratti di due gemelli, maschio e femmina, lui rosso e lei bionda, come prognosticato da Violet e Al) è il simbolo di una creazione di una famiglia di Scorpius e Rose che è allo stesso tempo la somma delle famiglie di entrambi e qualcosa di solo loro, gli amici (e anche i cugini che si scelgono di elevare a migliori amici) sono la famiglia che ti scegli.
Mi ha un po' commosso il dettaglio di Violet che si sente parte della folle famiglia Malfoy-Weasley più ancora di Rose, che presto lo sarà ufficialmente. Mi ha fatto pensare a Violet a cui sono stati due cognomi ma che non ha mai trovato appoggio da nessuno che portasse uno di essi. E ha invece trovato supporto, aiuto e affetto nelle famiglie della sua ragazza e del suo amico Scorpius, ma soprattutto nelle donne di queste famiglie: Lady Astoria Malfoy nata Greenass, Narcissa Malfoy nata Black, e Madame Fleur Weasley nata Delacour. E ora questo supporto lo trova e lo offre a Rose Weasley, che presto Rose Weasley-Malfoy.
Amo la loro amicizia condita di rivalità e battibecchi, e mi sarebbe piaciuto vederne di più, ma la tua bravura sta anche nel fatto che anche se compaiono poche volte insieme, la loro dinamica è così ben scritta e ben caratterizzata che è impossibile non trovare le loro scene perfette. La ragazza scorbutica ma dal cuore d'oro e quella acida e dalla lingua affilata ma con un lato fragile, tenero e sognante, future colleghe, rivali e in qualche modo strano quasi-cognate.
È anche questo che amo della tua storia: è una storia piena di storie d'amore che però non dimentica mai l'importanza dell'amicizia.
Una piccola nota sull'evoluzione del rapporto tra cugini/migliori amici tra Al e Rose: come Michel, ma per ragioni differenti da lui, anche Rose ha un'immagine di Al più angelico di quel che è, e non è interamente a conoscenza dei lati più *Serpeverde* di Al, o perlomeno se ne indovina qualcuno è perchè ci è cresciuta insieme e ha un buono spirito di osservazione, non perchè Al ammetta i lati meno lusinghieri di se' davanti a lei come invece riesce a fare con Tom, perché come dice Al stesso in questo capitolo pensando tra se' e se', per quanto voglia bene alla cugina quando deve passare del tempo con lei mette "i panni del bravo ragazzo". L'amicizia tra Rose e Al in Dp era basato più sul fatto che Al si appoggiava e confidava con Rose che il contrario, e ora invece accade il contrario- Al si apre quel tanto che basta con la cugina, nonostante le voglia bene e si diverta in sua compagnia, e lei lo considera uno dei suoi due più intimi confidenti. (Di nuovo: lo stesso rovesciamento di dinamiche c'è stato tra l'inizio di Aul e Oan tra Al e Michel). È realistico, perchè è realistico che le amicizie restino nel tempo ma cambino le dinamiche e la frequenza con cui ci si vede- che non vuol dire che diminuisce l'affetto, ma solo che a volte le vite di due vecchi amici scorrono su binari diversi e si fa fatica a coinciliarli. Che è quello che è un po' accaduto secondo me in Opera Al Nero tra Al e Rose, e il motivo per cui abbiamo così poche scene tra loro in quest'ultima parte.
Ho adorato anche i battibecchi amichevoli tra Violet e Al: le amicizie e i legami tra i ragazzi e le ragazze della Dp Saga mi commuovono sempre perchè sono quel tipo di amicizie in cui *sai* che pupi permetterti di battibeccare, proprio perchè sì è sicuri della solidità dei legami e del fatto che non si romperanno per una battuta, un drink o una litigata di troppo.
Il dettaglio di Violet che ha un debole per gli eredi di Salazar è un altro dettaglio di caratterizzazione che mi fa fare "awww", perchè sarebbe stato facile pensare che, siccome Violet non è in buoni rapporti con i suoi, debba rinnegare tutto ciò che potrebbe ricordarle la madre e il suo passato. Ma i tuoi personaggi sono per fortuna più complicati e complessi di così, e nello stesso modo in cui Scorpius è Grifondoro e Auror e fiero di essere entrambe le cose, e allo stesso tempo vuole bene e ammira il padre Serpeverdissimo, Violet può aver tagliato, per il suo stesso bene, i ponti con la madre Purosangue ed ex-Serpeverde...ma una parte da lei rimarrà sempre una piccola aristocratica serpeverde mancata e fiera di esserlo, anche se convive con Dominique la temibile Weasley francese donatrice di draghi e veste all'ultima moda Babbana ormai. Le voglio bene. So che l'ho già detto nella recensione di Filles D'Acier, ma lo ripeto anche qui. Voglio bene alla mia ragazza d'acciaio e non mi vergogno a sbrodolare millemila parole su di lei anche quando compare per un paragrafo soltanto.
...Questa doveva essere una recensione veloce di un capitolo di vantaggio ed è diventata un papiro. (Recensione modificata il 29/05/2023 - 09:48 pm) |