Una poesia, eh?
Beh, che dire?
Ammetto con molta onestà di averne scritte due dedicate ai miei due eroi, ma, al solito, facendomi le paranoie, non le ho postate.
Mi piace molto il significato intrinseco che hai spiegato nella tua nota finale, si coglie quanto tu dici ma al tempo stesso i versi permettono sempre di spaziare e dare varie interpretazioni anche se sono pienamente d'accordo con te: odio quando vengono distorti i personaggi, è una cosa che non tollero e cerco di essere nel mio piccolo attinente al massimo con tutto (anche se non so se vi riesco sempre, ammetto anche questo).
Volevo però dare una mia versione degli ultimi versi che hai scritto. Quando leggo una poesia, lo faccio sempre a voce alta e quindi ho notato una cosa, è una piccolezza perciò puoi anche non calcolare quanto dirò ora.
Ti cito il pezzo.
"e non ce la faccio,
non riesco a toccarti,
riesco a sentire solo
il tuo pallido urlo:"
Avendo usato un due punti sotto (cosa che mi piace e trovo molto adatta) non puoi metterlo su dopo il verbo faccio. Lo dico perché secondo me ci stava bene, per rendere maggior pathos.
Ma dato che la ripetizione è un errore, secondo me un punto e virgola, dopo "faccio" è migliore della virgola.
Si crea uno stacco più intenso e a livello di lettura rende meglio l'anafora dei due "non" e ci porta già con un sentore che dopo, coi due punti, arriveremo all'apice del discorso.
E questo perché crei un gioco di pause: medio-lunga (punto e virgola), breve (virgola), medio-breve (due punti) e lunga (punto).
Ovviamente questa è solo la considerazione di una che ha letto molte poesie nella sua vita ma non per questo obbligherebbe mai qualcuno ad apportare le modifiche che dice lei :-)
E questo è quanto e ti dico che hai fatto un bel lavoro.
Alla prossima ^^ |