*rotola per tutta casa cercando disperatamente di non sbattere la testa contro il bordo dei mobili*
Ho riso TROPPO! E chi mi conosce anche soltanto vagamente sa benissimo quanto ami ridere, pertanto va da sè che abbia adorato profondamente questa storia e la sua autrice *cuore*
Sono immensamente felice di essermi gustata anche questa meraviglia, dopo le due splendide Pepperony lette un po'di tempo fa, e ringrazio Callie per avermi concesso di farlo segnalando la storia all'interno della propria raccolta. Sarebbe stato un peccato mortale se questa shot mi fosse sfuggita.
Ammetto d'aver avuto un serio scompenso ormonale davanti all'immagine che precede la narrazione e d'aver dovuto compiere uno sforzo non indifferente per recuperare le mie capacità di comprendorio (già di per sè bassissime) e riuscire a concentrarmi sulla lettura, ma una volta riuscita nell'ardua impresa mi sono goduta a pieno la disperazione di Jane, che non rientra nei miei personaggi preferiti ma, nella circostanza, ho adorato, e la strenua lotta del dio del tuono contro il laptop della sua amata *si scompiscia*
Ho trovato tutto divertentissimo, ma questo è il pezzo su cui mi si è quasi slogata la mascella:
"Ti eri raddrizzato, stizzito.
Non c'era alcun dubbio: quel 'coso' ti stava trollando, non c'era altra spiegazione.
Si prendeva gioco di te, ridendo alle tue spalle.
Avevi sorriso malevolo, scrocchiandoti le dita: in fondo, a tutto c'è rimedio, no?
Avresti tirato fuori da lì quella busta arancione e gialla, con le buone o con le cattive.
E in questo momento propendevi molto di più per le cattive"
Bravissima, davvero! E grazie di cuore per le risate *abbraccia* |