ciao, Valpur! ^^
Anche se con un leggero ritardo, eccomi qui per la recensione che hai richiesto a EFP Editing ^^
Le storie con le avvertenze di violenza, contenuti forti o di tematiche delicate sono quelle che preferisco, quindi, prima o poi, è molto probabile che avrei letto la tua storia a prescindere, magari mentre spulciavo EFP alla ricerca di qualche long interessante. :D Le preferisco, forse, perché raccontano la realtà con un occhio meno patinato, spogliato da quei toni idilliaci ed irrealistici che, troppo spesso, si trovano in altre storie.
Posso quindi dire, fin da subito, che leggere la tua storia è stato davvero un piacere! ^_^
Ma torniamo subito alla tua storia ed, in particolare, alla grafica: il testo è lineare, pulito, con l'impiego di un font semplice come l'arial che facilita la lettura. Molto basilare, ma la semplicità è spesso il pregio maggiore nel presentare visivamente una storia. :D
L'incipit della storia è molto d'impatto e catapulta subito il lettore nella storia con un ritmo incalzante; il tuo stile viene messo subito nella posizione di dare il meglio di sé, con espedienti narrativi e con descrizioni davvero molto accurate.
L'uso della prima persona aiuta ad identificarsi immediatamente con la voce narrante.
L'alternanza tra dialoghi interiori del protagonista e le parti narrative è equilibrata, efficace e, in alcune parti, persino decisiva.
Il capitolo 7 e il capitolo 8 sono invertiti. Sul momento sono rimasta spiazzata, ma guardando i numeri in alto si capisce subito l'inghippo. ^_^
La trama è molto avvincente. Drammatica e spietata, al punto giusto. Incalzante nei momenti clou della narrazione e cadenzata nei paragrafi descrittivi o di dialogo: ben bilanciata nel suo complesso. Il fatto che si sviluppi intorno a tutta la vita della protagonista – e non solo in un sua parte – è una cosa che ho molto apprezzato. Anche il particolare, niente affatto di secondaria importanza, che la protagonista stia raccontando fatti accaduti nel passato, è stato gestito in modo encomiabile, senza soffermarsi troppo su un determinato periodo o avvenimento, ma dando ad ogni cosa un suo spazio preciso.
Un capitolo che mi ha tenuta in particolare col fiato sospeso e gli occhi incollati allo schermo è stato il tredicesimo: anche se apprendo che non ti cimenti spesso in scritti così crudi e sanguinosi, ti dico subito che sei riuscita brillantemente nel tuo intento, descrivendo in modo molto scenografico tutti gli avvenimenti. Chi legge prova la sensazione di vivere in prima persona la distruzione del Santuario, proprio al fianco di Alina. Stesso discorso per il capitolo diciassette con l'arrivo del drago (magnificamente descritto) e per il capitolo ventisette con quella che tu chiami "la terza ed ultima parte della storia" (assolutamente incredibile!) ^_^
Il mio preferito resta però il trentatreesimo: davvero ricco sia di descrizioni che di avvenimenti! Assolutamente il più riuscito e, se non erro, anche uno dei più corposi di tutta la tua produzione.
I personaggi sono tutti molto curati e ben caratterizzati. Da quelli che appaiono solo nei primi capitoli, come Grelod e il Mercante, fino a tutti i componenti della Confraternita, come Astrid, Arnbjorn, Babette, Gabrielle, Veezara, Nazir, Festus... tutti resi in modo molto fedele. ^_^ Mi è dispiaciuto molto per la fine di alcuni di loro, ma comprendo che per i fini della trama questo "passaggio" fosse assolutamente necessario. Metto l'accento su Cicero che è senz'altro uno dei personaggi più riusciti. La sua caratterizzazione è stata assolutamente perfetta!!
Brillante come descrizione e psicologia anche Olava. Anche se ha l'aspetto di un'innocua vecchina, rappresenta molto di più e, personalmente, ho sempre pensato che fosse un personaggio dalle molte facce nascoste. Quoto, quindi, le tue parole quando dici che lei "rappresenta, per Alina, un costante memento del proprio passato e, al tempo stesso, una finestra sul futuro."
E arriviamo ai Compagni: alcuni solo citati o proprio eliminati dalla storia, altri invece, come Kodlak Whitemane, descritti e caratterizzati in modo intelligente e strutturato. Aela, Skjor , Vilkas, Ria, Torvar, Farkas, Eorlund, Njada, Athis, Tilda: tutti loro sono più complessi di come uno se li aspetterebbe, e riescono sicuramente a ritagliarsi, a buon merito, uno spazio di tutto rispetto all'interno della storia. Njada più di tutti ma anche gli altri non hanno caratteri molto diversi dal gioco. Sicuramente all'interno della storia ho incontrato più personaggi IC, che non OOC. ^_^ E la cosa ti fa molto onore! ^_^
Infine, per concludere, abbiamo lo Jarl Balgruuf , Irileth, Farengar, Arngeir, Delphine, Elenwen (anche se solo citata), Malborn, Etienne, Paarthurnax, Odahviing, Ysgramor e molti altri ancora (sicuramente ne ho lasciato più di qualcuno indietro ^_^)… in una storia con così tanti personaggi sei davvero riuscita a dare a ciascuno di loro un giusto spicchio di attenzione e una buona dose di carattere.
Quindi, davvero complimenti! ^_^
L'unico punto debole di tutta la storia, mi spiace dirlo, è proprio la protagonista.
Posso essere dura su certe minuzie, proprio perché, come ho già detto, il resto è davvero ottimo come livello ^_^. Intorno al capitolo cinque ho storto il naso di fronte a diverse incongruenze della storia. (Questo comunque è un mio parere personalissimo, quindi magari altre lettrici/lettori non hanno avuto le stesse sensazioni che ho avuto io, leggendo la tua storia. ^_^)
Personalmente non apprezzo molto le ragazze frignone... e la tua Alina in certe parti, purtroppo, risulta una ragazza dalla lacrima fin troppo facile per essere un'assassina appartenente alla Confraternita e, successivamente, una donna dal carattere apparentemente molto duro e distaccato.
Inoltre, le esperienze passate della protagonista diventano secondarie e vengono quasi lasciate in sordina in certi casi, invece di diventare parte del bagaglio emozionale del personaggio. L'unica cosa che fai come autrice è ritirare ogni tanto fuori la vicenda del suo passato difficile.
In sostanza, Alina dovrebbe essere abbastanza spregiudicata oramai: le hanno fatto di tutto – e nel modo più spregevole possibile! – ma lei continua a comportarsi come una bimbetta buttata nella tana dei leoni.
Non trae lezioni da quanto le accade intorno, e continua a comportarsi sempre nel medesimo modo un po' svampito ricordandomi molto Justine nei romanzi di De Sade, anche se decisamente più brava a maneggiare armi (non so se l'hai letto ma, nonostante alla protagonista vengano fatte le cose più atroci, e non solo dal punto di vista sessuale, lei continua a rimanere una "buona-dentro", quasi sia del tutto impossibilitata a vedere il mondo in modo obiettivo o, se vogliamo essere sinceri, un po' più cinico...).
A difesa della protagonista si può, forse, controbattere che forse quello è proprio il suo carattere e non ci si può fare nulla... ma allora l'analisi psicologica del personaggio risulta carente sotto molto punti di vista.
Se sono le esperienze vissute a forgiare il nostro carattere, quello di Alina sembra aver saltato a piè pari i ripetuti stupri (nonostante, grazie alle parole di Delvin e al tocco di Gabriella, ne capisca appieno la loro gravità), gli anni di difficoltà, di fame atroce, di abbandono sociale, per approdare infine al primo assassinio (vissuto con forza nel momento in cui accade, ma che sembra poi cadere nell'oblio insieme a tutte le altre esperienza "forti" della ragazza... e, ovviamente, a tutti gli altri omicidi).
L'unica eccezione, in questo caso, sembra essere rappresentata dal primissimo stupro... quello perpetrato quando lei era ancora solo una bambina; a mio parere, l'unico trattato con la giusta profondità, delicatezza e riflessività durante tutta la storia. Un'altra eccezione è la conclusione di quelli che chiamerei i "capitoli sul Santuario" con la morte di tutti i suoi occupanti. Anche in questo caso l'avvenimento segna la vita della protagonista in modo perpetuo, come è giusto che sia. ^_^
Si nota, inoltre, una dicotomia profonda e insanabile nel personaggio di Alina, capace di scrollare le spalle con la massima sufficienza quando le chiedono della madre morta (se ben ricordiamo, deceduta in modo abbastanza traumatico, sempre che si tratti della madre XD... altro problema da analizzare sarebbero le carenze affettive e di punti di riferimento nella vita della ragazza, cosa invece del tutto lasciata a sé stessa...) ma di balzare come un uccellino spaurito quando qualcuno la guarda in modo troppo fulmineo o minaccioso.
Ti riporto una frase che, secondo me, esprime benissimo questo problema:
“Be’, doppio morto, doppia paga”, spiegai vagamente imbarazzata.
Le parole sono quelle di un mercenario senza scrupoli ma l'atteggiamento è quello di una damina che è appena inciampata nelle sue stesse scarpe. Convince poco! Anche quando diventa sia Harbinger che Dovahkiin rimane invariato questo problema, anche se attenuato rispetto agli inizi. (Alina diventa più credibile ma rimane sempre sull'orlo della plausibilità: (cit.)"Bevvi un sorso di brandy di pere per darmi un tono; in quel momento un uomo elegante dalla pelle scura mi fece un sorriso e, nel tentativo di rispondergli, mi sbrodolai. Questo bastò a far desistere lo sconosciuto dall’ipotesi di attaccare bottone.")
Queste, dunque, sono le mie riflessioni, ma che, come ti ho detto, sono personalissime e, quindi, possono tranquillamente non essere condivise. ^_^
Un altro piccolo appunto che mi sento di fare alla trama è la quantità incredibile di volte che la protagonista perde conoscenza o si trova in stato confusionario… circa in mezzo alla ff, se non ricordo male, ci sono addirittura quattro capitoli che si svolgono tutti nello stesso modo: protagonista che si risveglia e non capisce niente, spiegazione più o meno approfondita degli ultimi avvenimenti, problema imprevisto, nuovo svenimento o perdita di coscienza. La mia idea è che sia tutto un po' troppo ripetitivo, in certi casi.
Segue questo ragionamento anche il richiamo agli avvenimenti del Santuario quando Alina si trova a Jorrvaskr: le dinamiche e le interrelazioni tra i personaggi sono sempre quelle, non cambiano in alcun modo.
Il racconto inizia, invece, a farsi interessante in tutti i sensi negli ultimi capitoli: Alina sembra finalmente comportarsi in modo consono al suo ruolo, senza più indulgere in comportamenti da ragazzina, e la trama ha finalmente un obiettivo su cui puntare e concentrarsi. Senza dubbio gli ultimi cinque capitoli sono i tuoi più riusciti: i personaggi, le loro azioni e i dialoghi tra gli stessi, sono finalmente amalgamati in un intreccio strettissimo, apprezzabile e curato fin nei minimi dettagli.
Per le ambientazioni mi sento di farti i miei complimenti! ^_^ Anche uno che non ha idea degli ambienti e dei luoghi del gioco, può benissimo capire dove si sta svolgendo la storia. Come hai già detto tu, la superficie di Skyrim è circa 40 miglia quadre, ovvero molto ma molto piccola. XD La varietà di paesaggi in uno spazio così ristretto è senz'altro uno dei difetti del gioco, che lo rende più godibile dal punto di vista dei giocatori ma pecca per verosimiglianza nella realtà.
La tua Skyrim, quindi, è senz'altro più realistica ed ho apprezzato anche il fatto che Alina spenda giorni e forze per spostarsi da un luogo all'altro.
Mi ha particolarmente colpito per la sua veridicità e accuratezza anche il dettaglio delle piaghe da cavallo. Molti scrittori non lo accennano neppure, mentre tu ne hai fatto una piccola perla nella tua trama.
Ed arriviamo all'ultima parte: la sintassi della storia. Accurata perfino nella punteggiatura, non posso assolutamente farti nessun rimprovero; l'unica cosa che posso dire è "magari ci fossero più storie come la tua su EFP!". ^_^ È stata davvero fluida, scorrevole e incredibilmente piacevole da leggere!
Ti riporto i radi errori che hai fatto nell'ultimo capitolo, sicuramente tutti dovuti a distrazione:
- Unombra mi passò... --> va scritto staccato e con l'apostrofo --> Un'ombra mi passò…
- Sapevo quanto poteva essere veloce e apprezzavo il suo gesto. --> Secondo me volevi dire che il verbo apprezzare, in questo caso, ha un’azione immediata, quindi invece di un imperfetto ci vuole un passato remoto, giusto? ^_^ --> Sapevo quanto poteva essere veloce e apprezzai il suo gesto.
pheiyu
Recensore di EFP_Editing |