Recensioni per
Two Steps from Hell
di Valpur

Questa storia ha ottenuto 286 recensioni.
Positive : 281
Neutre o critiche: 5 (guarda)


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Nuovo recensore
26/05/20, ore 11:51

Sarai ormai satura di vedere arrivare recensioni a questa storia che risale ormai a otto anni fa. Nonostante ciò non potevo esimermi da lasciare una piccola traccia del mio passaggio sino ad adesso 'sì silenzioso.

Mi hai fatto sentire sulla pelle il sudiciume di Rorikstead, le sue vie malfamate, appestate dai miasmi delle fogne a cielo aperto. Le ombre dei ratti, qui comuni come piccioni nelle nostre città di asfalto e cemento.
Ma soprattutto, te ne va dato atto, hai raccontato qualcosa di orribile, accaduto a una bambina... troppo piccola per realizzare ciò che quel viscido rifiuto umano le stava facendo: ho sentito qualcosa che mi mordeva dentro leggendo di quelle carezze, di quell'intimità presa con la forza, di quella ostentata gentilezza dietro cui si nascondeva qualcosa di assolutamente rivoltante. Ho provato una sensazione di rilascio e sollievo quando hanno fatto a pezzi quel porco e attendo, con trepidazione, che un fato simile si compia anche per Grelod. Forse avrei atteso ancora un poco per la piena "realizzazione" nella mente della protagonista, l'unica cosa resa in modo un po' forzato a mio parere.
Ma del resto sono contenta che questo primo frangente della vita di Alyna (spero di ricordare bene il nome) si sia chiuso per sempre. Continuerò silenziosamente per un po', prima di rifarmi nuova.

Sino ad allora,
ti porgo i miei saluti ed ossequi

Recensore Veterano
18/12/15, ore 10:14

Davvero un bel racconto, mi hai chiuso per dieci minuti, il tempo di leggerlo, in un'apnea; ero totalmente coinvolto. Da quanto vedo, per mia fortuna, la storia è completa quindi potrò godermela tutto giorno per giorno senza ansie di dover aspettare gli aggiornamenti xD davvero intrigante, con personaggi realistici e ben studiati, dal Mercante alla protagonista, stile molto scorrevole e che dire... wow.

Recensore Junior
26/06/15, ore 18:54

Sono entrata sul fandom di The Elder Scrolls da poco più di un mese e mi pare assurdo aver visto solo ora questa storia. Confesso che ad attirarmi è stato il titolo, "two steps from hell". Avevo subito pensato al two steps from hell dell'epic music, e quando mi sono accorta che avevi chiamato ogni capitolo con il titolo di una canzone mi è quasi preso un infarto. Come se non bastasse la storia è BELLA, cazzo, già dal primo capitolo, che ha un realismo incredibile. Sei riuscita a descrivere una scena come quella di un abuso minorile con semplicità e chiarezza, tanto che non c'era nemmeno imbarazzo nel leggerla (come può invece capitare in simili casi, quando chi scrive esagera volutamente nei dettagli, coa che grazie a dio tu hai saputo evitare senza tuttavia sacrificare il realismo generale (so che è ripetitivo come concetto, ma "realismo" è proprio la parola chiave di questo capitolo).
Divorerò con piacere i seguenti capitoli di questa storia (ne ho visti parecchi, fortuna che siamo in estate)

Nuovo recensore
11/10/14, ore 03:23

Allora, leggo in colpevole ritardo e commento con ancor più colpevole ritardo, ma Paarthurnax che sghignazza incontenibilmente ha vinto ogni mia usuale pesaculaggine!
Caratterizzazione asolutamente spot on e al tempo stesso favolosamente originale, così come sai fare per tanti altri personaggi della storia.
Sto giocando per la prima volta e leggo la tua storia mano a mano, cercando di non andare avanti quando subodoro possibili spoiler per pezzi che ancora devo giocare, ma... E' dannatamente difficile! Alina è un personaggio intrigantissimo e riesce ad essere un'incarnazione perfetta di ogni Sangue di Drago pur mantenendo la sua personalità e la sua storia ben chiare e presenti. Vorrei correre avanti e leggere i capitoli a manciate, eppure mi devo fermare, di tanto in tanto, per non scoprire troppe cose che mi guasterebbero l'esperienza di gioco (meno male che mi sono fermata e ho fatto tutta la quest della Dark Brotherhood prima di proseguire, per esempio...).
E' la prima volta da anni che rileggo una fic in italiano che riesce a conquistarmi e appassionarmi così tanto!
Concluderò con un brava, bravissima, porcamiseria! La prossima volta che passi dalla Giumenta Bardata, chiedi al bancone, che ti ho lasciato un idromele pagato!

Nuovo recensore
28/09/14, ore 18:40
Cap. 27:

Magnifico! Era da qualche capitolo che non recensivo, e devo dire che l'intera storia dei compagni è stata ben scritta. Mi aspettavo solo qialche più peripezia per recuperare i frammenti di Wuuthrad. Ero convinto che, come nella confraternita, non sarebbe diventata Precursore (o Uditore, a seconda della fazione), e invece stavolta è stata scelta come guida. Originale il fatto che tutti i membri del circolo abbiano perso la licantropia. Ho apprezzato molto anche il romanticismo: nella giusta quantità, e come sempre scritto bene. Ora vedremo come Alina starà nei panni del Dovahkiin.

Nuovo recensore
26/09/14, ore 17:26
Cap. 18:

“Forse hai ragione. Ma è migliore chi nasce buono e non incontra mai sfide che gli facciano mettere in dubbio la propria anima o chi buono lo diventa, superando l’abisso, guardandosi dentro e affrontando se stesso?”
La citazione di Paarthurnax è una perla. Non ho parole.

Nuovo recensore
26/09/14, ore 16:54
Cap. 17:

Stupendo! Mi ero sempre chiesto come potesse essere successo che il protagonista fosse arrivato ad Helgen così malandato, ed ecco la risposta, e anche un altro capitolo scritto molto bene

Nuovo recensore
26/09/14, ore 16:23

Complimenti ancora, per tutto il capitolo. Ho apprezzato molto il discorso sulla vendetta. Ammetto che persino a me stava simpatico l'imperatore, ma nel gioco la brama di denaro era troppo forte. Ad ogni modo, lo ho sempre ritenuto un grande personaggio, dotato di grande dignità, ed è stato reso al meglio. Bello anche il disegno. Ora si prospetta qualcosa di completamente nuovo, e non so cosa aspettarmi

Nuovo recensore
26/09/14, ore 15:59

Wow. E' da ieri che sto leggendo la storia di Alina, e ne sono rapito. Premetto che sono un nerd, di quelli che si drogano di Skyrim e libri fantasy o distopici, quindi ne ho letti molti. La narrazione in prima persona è difficile da rendere, ma funziona alla perfezione. Trovo che il racconto sia scritto da una persona molto sensibile ed acuta, non capita spesso di trovare tematiche come la pedofilia, la solitudine, la disperazione, eccetera rese così bene.
Sono d'accordo sul fatto che una regione con una tale varietà paesaggistica sia più grande di come Bethesda la raffiguri. Inoltre, i primi capitoli mi hanno fatto riaffiorare un tale odio verso Grelod che in una delle mie partite sono andato subito ad ucciderla. Che dire, c'è grande talento nella trasmissione dei feelings. Non sono ancora a metà, e già amo la storia.

p.s. la morte di Shadowmere mi ha spezzato il cuore, e speravo quasi che ti prendessi la libertà di far sopravvivere Veezara, ma magari quest'altro dolore farà bene alla nostra eroina. Sono ancora in attesa di vedere se e come si collocherà il Dovahkiin in questa storia, poichè il periodo temporale dovrebbe coincidere con la sua comparsa, insieme a quella dei draghi...

p.p.s. grazie per questa bellissima storia!

Recensore Junior
08/09/14, ore 22:15

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Vorrei segnalare questa storia per l’inserimento nella sezione Scelte per i seguenti motivi:
Parto dal presupposto che questa è una di quelle poche fanfiction che mi resteranno nel cuore per sempre. So che queste possono sembrare parole molto grandi, tuttavia non ho vergogna di dire che l’ultima volta in cui mi sono sentita tanto attaccata ad una fanfiction è stato circa due anni fa e che per “Two Steps From Hell” è stato proprio come per quella fanfiction: l'ho amata fin dal primo capitolo, e ho amato ancor di più i personaggi e le loro azioni. Non capita spesso di trovare autori emergenti tanto bravi da farti appassionare i lettori come potrebbe fare un autore affermato, e per questo ringrazio tanto l’autrice per aver scritto questo piccolo capolavoro. Grazie, grazie e ancora grazie!

Passando alla storia in sé: già dall'inizio del primo capitolo si capisce che questa non sarà affatto la classica fanfiction melensa. Ci viene presentato il personaggio di Alina ed il suo passato che, per quanto doloroso possa essere, viene descritto tanto bene da far venire i brividi (in senso positivo, ovviamente! ;) ). Alina è solo una bambina quando il Mercante abusa di lei ma lei non capisce la situazione, non sa bene cosa stia accadendo, ma per una volta qualcuno la tratta bene, le dona dei vestiti e dei soldi, e a lei va bene così perché è troppo piccola per realizzare che è la sua innocenza che stanno portando via, che l’uomo che la tocca è un porco schifoso e non un amico, e quindi resta in silenzio finché la verità non le arriva addosso come una secchiata d'acqua fredda: l’uomo che credeva fosse suo amico ha abusato di lei e le ha fatto del male, e lei non sarà mai più la stessa. <-- Ecco, posso dire che tutta questa prima parte mi ha fatta stare malissimo per un sacco di tempo? Seriamente, sarò troppo emotiva io, però ci sono stata davvero male e questo, sotto un certo punto di vista, è perfetto prima di tutto perché l’angst è sempre cosa buona e giusta, e secondariamente perché significa che l’autrice è riuscita ad esprimersi così bene i sentimenti della protagonista al punto tale da farli stare male. Si può chiedere di meglio, da un racconto?

Dopo questi eventi vediamo Alina alle prese con la Confraternita Oscura e da qui in poi il suo personaggio cambia radicalmente: da bambina ingenua e sola che era, finisce col diventare un’assassina spietata e senza rimorsi. Non so se sono io a farmi troppe pare mentali, ma ho interpretato questo suo atteggiamento come “perché devo star male per il male che compio, quando nessuno è stato male per me?”, ed è una cosa che ho amato tantissimo perché realistica e attinente col personaggio. Con la Confraternita Oscura Alina trova una famiglia, degli amici e l’amore, dunque non le importa di porre fine a delle vite se questo significa stare in pace. Sembra andare tutto bene ma poi, inevitabilmente, tutto crolla e Alina si ritrova di nuovo tradita da qualcuno che reputava un amico: Astrid. Questa “seconda parte” è stata, se possibile, ancora più angst della prima ed io l’ho amata tantissimo perché finalmente Alina cambia, cresce e si ritrova immischiata in qualcosa che è più grande di lei, in una continua lotta contro il fato che sembra averla messa al mondo solo per rovinarle la vita, e la parte migliore del personaggio sta proprio qui: cade sempre, si fa male ma si rialza. Barcolla, certo, ma si rialza. Va avanti. Potrebbe mettere fine alla sua vita da un momento all’altro e invece si non lo fa, e questo è un atteggiamento che ho apprezzato tantissimo.

L’ultima parte è stata quella più grandiosa. Alina entra nei Compagni, conosce Vilkas e se ne innamora (a proposito: Vilkas è <3), stringe amicizia e trova una nuova famiglia… per poi tornare al punto di partenza: Alduin minaccia Skyrim, la sua quotidianità e pace, e adesso non è solo alla sua vita che deve pensare ma anche a quella dei suoi amici. Durante questi capitoli la sua caratterizzazione viene resa al massimo ed i momenti di tristezza vanno a pari passo con quelli comici che rendono il tutto un po’ meno noioso o grave. Alina è forte, è alla faccia degli altri, riesce con la sua sola forza di volontà (e qualche aiutino esterno) a sconfiggere Alduin e vincere le proprie insicurezze. Da bambina spaventata che era finisce col divenire la Salvatrice di Skyrim, e questo è una crescita del personaggio strabiliante e mi complimento tantissimo con l'Autrice per averla resa tanto bene. By the way, grazie per aver reso la "fine della storia" in maniera nettamente migliore di come finisce nel videogioco. Cioè: ammazzo il drago che minacciava di uccidere tutti gli abitanti e nessuno mi dice nulla? Nemmeno grazie? Che razza di ingrati gli abitanti di Skyrim! -__-

Se questo non è abbastanza per far inserire la storia nelle Scelte, allora l’unica cosa che posso aggiungere per convincervi è questa: Odahviing. Seriamente, questo drago è tutto. Tutto. T u t t o. Il modo è caratterizzato è bellissimo, il suo cinismo è qualcosa di sensazionale e ho AMATO il fatto che, alla fine, reputi Alina non una semplice umana, ma sua amica. *lacrimuccia* Solo per lui la storia dovrebbe essere inserite nelle Scelte! Ahaha XD


Concludo dicendo che questa storia merita davvero, davvero tanto un posto "d'onore", se così si può chiamare (?), come l'Inserimento nelle Scelte, e che io l'ho amata tantissimo e che sto leggendo il sequel con tanto, tantissimo amore.

Spero che la mia proposta venga presa in considerazione!
Saluti. (E tanti cuoricini all’Autrice <3)

Recensore Junior
08/02/14, ore 19:03
Cap. 27:

Allooora, mia cara ragazza. Io ti devo le mie più profonde scuse per la mia lunghissima e infinitssima e non so che altro brutto aggettivo distanza nel recensire. Ti rendi conto che è passato quasi un anno?
Ok, adesso ti spiego. La tua storia la cominciai a leggere poco prima del mio viaggio (divertentissimo, dopotutto) e, in ogni caso, mi appassionai alla tua storia e la leggevo continuamente, senza fermarmi, tutte le ore nell'autobus con la musica nelle orecchie ^^. Be', poi è successo che è finito il viaggio e il mio spirito di lettura è morto. Dopodiché, mi sono ricordato di avere questa storia in una perenne sospensione e ho deciso di tornare e, sorpresa delle sorpresa, it's wonderful! Solo come tu potevi farlo!
Sì, mi piace molto la piega che sta prendendo questa storia (so che è finita, e non spoilerarmi nulla sennò ci appiccichiamo virtualmente); all'inizio avevo deciso di recensire solo l'epilogo, ma poi ho pensato: almeno mi faccio perdonare con una recensione giornaliera. E quindi, questa è la prima. Chissà, magari più tardi te ne ritroverai un'altra ^^
In ogni caso, un capitolo lunghissimo dove in ogni parola è incorporata una indescrivibile magnificenza e articolazione che solo autrici come te possono fare. Davvero, mi sorprendi. 
Vado a leggere il prossimo capitolo, e spero che tu mi potrai perdonare. Caspita, un anno.. io ancora non posso crederci.
Be', al prossimo capitolo (so sempre che la storia è già finita, ma io voglio fingere che non lo sia ancora),
-Outlast_Amnesia (ex Jamie_Somers, non so se mi conoscevi con un altro "ex", pardon <3)

P.S: Modifico la recensione in modo che tu possa vedere che ho recensito.. dopotutto, dopo un anno puoi pensare che nessuno più verrà a recensire, e invece... in questo modo dovrebbe arrivarti un messaggio privato ^^
In ogni caso, non lo farò in ogni capitolo, quindi controlla di tanto in tanto i tuoi capitoli eheh <3
(Recensione modificata il 08/02/2014 - 07:05 pm)

Recensore Junior
26/11/13, ore 23:27

ciao, Valpur! ^^
Anche se con un leggero ritardo, eccomi qui per la recensione che hai richiesto a EFP Editing ^^
Le storie con le avvertenze di violenza, contenuti forti o di tematiche delicate sono quelle che preferisco, quindi, prima o poi, è molto probabile che avrei letto la tua storia a prescindere, magari mentre spulciavo EFP alla ricerca di qualche long interessante. :D Le preferisco, forse, perché raccontano la realtà con un occhio meno patinato, spogliato da quei toni idilliaci ed irrealistici che, troppo spesso, si trovano in altre storie.
Posso quindi dire, fin da subito, che leggere la tua storia è stato davvero un piacere! ^_^
Ma torniamo subito alla tua storia ed, in particolare, alla grafica: il testo è lineare, pulito, con l'impiego di un font semplice come l'arial che facilita la lettura. Molto basilare, ma la semplicità è spesso il pregio maggiore nel presentare visivamente una storia. :D 
L'incipit della storia è molto d'impatto e catapulta subito il lettore nella storia con un ritmo incalzante; il tuo stile viene messo subito nella posizione di dare il meglio di sé, con espedienti narrativi e con descrizioni davvero molto accurate. 
L'uso della prima persona aiuta ad identificarsi immediatamente con la voce narrante.
L'alternanza tra dialoghi interiori del protagonista e le parti narrative è equilibrata, efficace e, in alcune parti, persino decisiva.
Il capitolo 7 e il capitolo 8 sono invertiti. Sul momento sono rimasta spiazzata, ma guardando i numeri in alto si capisce subito l'inghippo. ^_^
La trama è molto avvincente. Drammatica e spietata, al punto giusto. Incalzante nei momenti clou della narrazione e cadenzata nei paragrafi descrittivi o di dialogo: ben bilanciata nel suo complesso. Il fatto che si sviluppi intorno a tutta la vita della protagonista – e non solo in un sua parte – è una cosa che ho molto apprezzato. Anche il particolare, niente affatto di secondaria importanza, che la protagonista stia raccontando fatti accaduti nel passato, è stato gestito in modo encomiabile, senza soffermarsi troppo su un determinato periodo o avvenimento, ma dando ad ogni cosa un suo spazio preciso.
Un capitolo che mi ha tenuta in particolare col fiato sospeso e gli occhi incollati allo schermo è stato il tredicesimo: anche se apprendo che non ti cimenti spesso in scritti così crudi e sanguinosi, ti dico subito che sei riuscita brillantemente nel tuo intento, descrivendo in modo molto scenografico tutti gli avvenimenti. Chi legge prova la sensazione di vivere in prima persona la distruzione del Santuario, proprio al fianco di Alina. Stesso discorso per il capitolo diciassette con l'arrivo del drago (magnificamente descritto) e per il capitolo ventisette con quella che tu chiami "la terza ed ultima parte della storia" (assolutamente incredibile!) ^_^ 
Il mio preferito resta però il trentatreesimo: davvero ricco sia di descrizioni che di avvenimenti! Assolutamente il più riuscito e, se non erro, anche uno dei più corposi di tutta la tua produzione.
I personaggi sono tutti molto curati e ben caratterizzati. Da quelli che appaiono solo nei primi capitoli, come Grelod e il Mercante, fino a tutti i componenti della Confraternita, come Astrid, Arnbjorn, Babette, Gabrielle, Veezara, Nazir, Festus... tutti resi in modo molto fedele. ^_^ Mi è dispiaciuto molto per la fine di alcuni di loro, ma comprendo che per i fini della trama questo "passaggio" fosse assolutamente necessario. Metto l'accento su Cicero che è senz'altro uno dei personaggi più riusciti. La sua caratterizzazione è stata assolutamente perfetta!!
Brillante come descrizione e psicologia anche Olava. Anche se ha l'aspetto di un'innocua vecchina, rappresenta molto di più e, personalmente, ho sempre pensato che fosse un personaggio dalle molte facce nascoste. Quoto, quindi, le tue parole quando dici che lei "rappresenta, per Alina, un costante memento del proprio passato e, al tempo stesso, una finestra sul futuro."
E arriviamo ai Compagni: alcuni solo citati o proprio eliminati dalla storia, altri invece, come Kodlak Whitemane, descritti e caratterizzati in modo intelligente e strutturato. Aela, Skjor , Vilkas, Ria, Torvar, Farkas, Eorlund, Njada, Athis, Tilda: tutti loro sono più complessi di come uno se li aspetterebbe, e riescono sicuramente a ritagliarsi, a buon merito, uno spazio di tutto rispetto all'interno della storia. Njada più di tutti ma anche gli altri non hanno caratteri molto diversi dal gioco. Sicuramente all'interno della storia ho incontrato più personaggi IC, che non OOC. ^_^ E la cosa ti fa molto onore! ^_^
Infine, per concludere, abbiamo lo Jarl Balgruuf , Irileth, Farengar, Arngeir, Delphine, Elenwen (anche se solo citata), Malborn, Etienne, Paarthurnax, Odahviing, Ysgramor e molti altri ancora (sicuramente ne ho lasciato più di qualcuno indietro ^_^)… in una storia con così tanti personaggi sei davvero riuscita a dare a ciascuno di loro un giusto spicchio di attenzione e una buona dose di carattere.
Quindi, davvero complimenti! ^_^
L'unico punto debole di tutta la storia, mi spiace dirlo, è proprio la protagonista.
Posso essere dura su certe minuzie, proprio perché, come ho già detto, il resto è davvero ottimo come livello ^_^. Intorno al capitolo cinque ho storto il naso di fronte a diverse incongruenze della storia. (Questo comunque è un mio parere personalissimo, quindi magari altre lettrici/lettori non hanno avuto le stesse sensazioni che ho avuto io, leggendo la tua storia. ^_^)
Personalmente non apprezzo molto le ragazze frignone... e la tua Alina in certe parti, purtroppo, risulta una ragazza dalla lacrima fin troppo facile per essere un'assassina appartenente alla Confraternita e, successivamente, una donna dal carattere apparentemente molto duro e distaccato.
Inoltre, le esperienze passate della protagonista diventano secondarie e vengono quasi lasciate in sordina in certi casi, invece di diventare parte del bagaglio emozionale del personaggio. L'unica cosa che fai come autrice è ritirare ogni tanto fuori la vicenda del suo passato difficile.
In sostanza, Alina dovrebbe essere abbastanza spregiudicata oramai: le hanno fatto di tutto – e nel modo più spregevole possibile! – ma lei continua a comportarsi come una bimbetta buttata nella tana dei leoni.
Non trae lezioni da quanto le accade intorno, e continua a comportarsi sempre nel medesimo modo un po' svampito ricordandomi molto Justine nei romanzi di De Sade, anche se decisamente più brava a maneggiare armi (non so se l'hai letto ma, nonostante alla protagonista vengano fatte le cose più atroci, e non solo dal punto di vista sessuale, lei continua a rimanere una "buona-dentro", quasi sia del tutto impossibilitata a vedere il mondo in modo obiettivo o, se vogliamo essere sinceri, un po' più cinico...).
A difesa della protagonista si può, forse, controbattere che forse quello è proprio il suo carattere e non ci si può fare nulla... ma allora l'analisi psicologica del personaggio risulta carente sotto molto punti di vista. 
Se sono le esperienze vissute a forgiare il nostro carattere, quello di Alina sembra aver saltato a piè pari i ripetuti stupri (nonostante, grazie alle parole di Delvin e al tocco di Gabriella, ne capisca appieno la loro gravità), gli anni di difficoltà, di fame atroce, di abbandono sociale, per approdare infine al primo assassinio (vissuto con forza nel momento in cui accade, ma che sembra poi cadere nell'oblio insieme a tutte le altre esperienza "forti" della ragazza... e, ovviamente, a tutti gli altri omicidi). 
L'unica eccezione, in questo caso, sembra essere rappresentata dal primissimo stupro... quello perpetrato quando lei era ancora solo una bambina; a mio parere, l'unico trattato con la giusta profondità, delicatezza e riflessività durante tutta la storia. Un'altra eccezione è la conclusione di quelli che chiamerei i "capitoli sul Santuario" con la morte di tutti i suoi occupanti. Anche in questo caso l'avvenimento segna la vita della protagonista in modo perpetuo, come è giusto che sia. ^_^
Si nota, inoltre, una dicotomia profonda e insanabile nel personaggio di Alina, capace di scrollare le spalle con la massima sufficienza quando le chiedono della madre morta (se ben ricordiamo, deceduta in modo abbastanza traumatico, sempre che si tratti della madre XD... altro problema da analizzare sarebbero le carenze affettive e di punti di riferimento nella vita della ragazza, cosa invece del tutto lasciata a sé stessa...) ma di balzare come un uccellino spaurito quando qualcuno la guarda in modo troppo fulmineo o minaccioso.
Ti riporto una frase che, secondo me, esprime benissimo questo problema:
“Be’, doppio morto, doppia paga”, spiegai vagamente imbarazzata. 
Le parole sono quelle di un mercenario senza scrupoli ma l'atteggiamento è quello di una damina che è appena inciampata nelle sue stesse scarpe. Convince poco! Anche quando diventa sia Harbinger che Dovahkiin rimane invariato questo problema, anche se attenuato rispetto agli inizi. (Alina diventa più credibile ma rimane sempre sull'orlo della plausibilità: (cit.)"Bevvi un sorso di brandy di pere per darmi un tono; in quel momento un uomo elegante dalla pelle scura mi fece un sorriso e, nel tentativo di rispondergli, mi sbrodolai. Questo bastò a far desistere lo sconosciuto dall’ipotesi di attaccare bottone.")
Queste, dunque, sono le mie riflessioni, ma che, come ti ho detto, sono personalissime e, quindi, possono tranquillamente non essere condivise. ^_^
Un altro piccolo appunto che mi sento di fare alla trama è la quantità incredibile di volte che la protagonista perde conoscenza o si trova in stato confusionario… circa in mezzo alla ff, se non ricordo male, ci sono addirittura quattro capitoli che si svolgono tutti nello stesso modo: protagonista che si risveglia e non capisce niente, spiegazione più o meno approfondita degli ultimi avvenimenti, problema imprevisto, nuovo svenimento o perdita di coscienza. La mia idea è che sia tutto un po' troppo ripetitivo, in certi casi. 
Segue questo ragionamento anche il richiamo agli avvenimenti del Santuario quando Alina si trova a Jorrvaskr: le dinamiche e le interrelazioni tra i personaggi sono sempre quelle, non cambiano in alcun modo.
Il racconto inizia, invece, a farsi interessante in tutti i sensi negli ultimi capitoli: Alina sembra finalmente comportarsi in modo consono al suo ruolo, senza più indulgere in comportamenti da ragazzina, e la trama ha finalmente un obiettivo su cui puntare e concentrarsi. Senza dubbio gli ultimi cinque capitoli sono i tuoi più riusciti: i personaggi, le loro azioni e i dialoghi tra gli stessi, sono finalmente amalgamati in un intreccio strettissimo, apprezzabile e curato fin nei minimi dettagli.
Per le ambientazioni mi sento di farti i miei complimenti! ^_^ Anche uno che non ha idea degli ambienti e dei luoghi del gioco, può benissimo capire dove si sta svolgendo la storia. Come hai già detto tu, la superficie di Skyrim è circa 40 miglia quadre, ovvero molto ma molto piccola. XD La varietà di paesaggi in uno spazio così ristretto è senz'altro uno dei difetti del gioco, che lo rende più godibile dal punto di vista dei giocatori ma pecca per verosimiglianza nella realtà. 
La tua Skyrim, quindi, è senz'altro più realistica ed ho apprezzato anche il fatto che Alina spenda giorni e forze per spostarsi da un luogo all'altro. 
Mi ha particolarmente colpito per la sua veridicità e accuratezza anche il dettaglio delle piaghe da cavallo. Molti scrittori non lo accennano neppure, mentre tu ne hai fatto una piccola perla nella tua trama. 
Ed arriviamo all'ultima parte: la sintassi della storia. Accurata perfino nella punteggiatura, non posso assolutamente farti nessun rimprovero; l'unica cosa che posso dire è "magari ci fossero più storie come la tua su EFP!". ^_^ È stata davvero fluida, scorrevole e incredibilmente piacevole da leggere!
Ti riporto i radi errori che hai fatto nell'ultimo capitolo, sicuramente tutti dovuti a distrazione:
-  Unombra mi passò... --> va scritto staccato e con l'apostrofo --> Un'ombra mi passò…
-  Sapevo quanto poteva essere veloce e apprezzavo il suo gesto. --> Secondo me volevi dire che il verbo apprezzare, in questo caso, ha un’azione immediata, quindi invece di un imperfetto ci vuole un passato remoto, giusto? ^_^ --> Sapevo quanto poteva essere veloce e apprezzai il suo gesto. 


pheiyu
Recensore di EFP_Editing

Recensore Master
04/10/13, ore 10:57

Ciao Valpur! Ho finito anche io! Certo che è strano non dover leggere più questa storia, ne ho letto ogni singolo capitolo e adesso è il momento di tirare le somme: la morte di Alduin mi è piaciuta tanto. Di certo non c'è stato niente di scontato, e per me (che non amo troppo gli epiloghi) la storia poteva benissimo concludersi lì. Però c'è di vero che questo ultimissimo capitolo è servito a chiarire meglio che non c'è un vero ultimo capitolo, che la storia non è veramente finita e si potrebbe raccontare di Alina fino alla sua morte vera e propria! Insomma, il suo processo di crescita è stato lento, inesorabile e appassionante, e questo è un tuo merito. Se poi ci aggiungiamo che le melodie che hanno dato il loro titolo ai capitolo sono pure belle, cosa chiedere di più? Niente, appunto. Quindi complimenti a te per aver costruito questo personaggio che non ha perso comunque la voglia di conoscere sé stessa, nonostante tutto quello che ha fatto! Queste quindi sono le mie considerazioni, e non ho appunti da fare! Complimenti, quindi, alla prossima!

Recensore Junior
23/09/13, ore 22:16

Valpur,
E con questo siamo arrivati alla fine.
Posso dire che mi dispiace? Anche se è solo egoismo e me ne rendo conto, mi dispiace davvero separarmi da questa storia con la quale ci hai dato così tanto.
Mi rendo anche conto di essere stato un lettore piuttosto critico, e spero però di non essermi alienato la tua simpatia, riuscendo però ad esserti stato utile allo stesso tempo.
Insomma, avrei voluto vedere e leggere tanto altro di Alina, specie con questa fine, un happy end fragile e bello allo stesso tempo.
Sopratutto le ultime righe in cui Alina riesce a guardare indietro e ad accettarsi per quello che è stata...
Davvero, è stata una lunga strada, ma è stato davvero un piacere percorrerla.
Ti auguro ogni fortuna nel magico mondo della scrittura!
Un saluto (spero non l'ultimo)
Hi Fis.

Recensore Junior
23/09/13, ore 00:56

Fine, peccato ma inevitabile. Adesso, o tra un po', sposterò questo racconto nella Sovngarde dei racconti, perché merita di non essere scordato. Col senno di poi si potrà dire che poteva essere arricchito in qualche parte, per me va bene così. Una storia bellissima, dalla miseria assoluta, attraverso alla sofferenza al dolore ed alle perdite, fino alla più fulgida gloria. Un solo rimpianto Shadowmere.

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